Passati i tempi in cui erano rari gli audiovisivi sul Web – ed essendo questi ormai parte integrante della quotidianità relazionale nei social media e nei siti di pubblica utilità – i video non accessibili costituiscono info-esclusione, al pari dei testi, delle immagini e dei documenti. Un video accessibile è corredato di trascrizione (utile a tutti per scorrere velocemente i contenuti e per l'indicizzazione), è sottotitolato per consentire alle persone sorde di comprendere il parlato e i suoni, dovrebbe essere corredato di interpretazione in lingua dei segni italiana (nello stesso video a fianco di chi parla o in un secondo video), infine – se non si tratta di una intervista o format analogo – è corredato nella parte audio di una voce fuori campo (audiodescrizione) che dà conto di quanto avviene di non dialogico (come negli sceneggiati televisivi trasmessi alla radio), così da consentire alle persone non vedenti di seguire la narrazione e comprendere l'informazione visiva. Nella parte iniziale del seminario Silvia Mattia (responsabile Centro competenza accessibilità Consip) e Roberto Ellero (webmultimediale.org), parlano di questi aspetti, e di quelli che riguardano l'accessibilità dei player multimediali, che consentono la fruizione dei contenuti audiovisivi: il supporto delle alternative, l'indipendenza da dispositivo, il dialogo con le tecnologie assistive. Vengono analizzati i player basati su Flash liberamente utilizzabili, mettendone in evidenza pregi e limiti nell'interazione con i lettori di schermo. Nella seconda parte del seminario, Roberta Gherardi (interprete LIS) e Simone Cericola (vice presidente regionale ANIOS e docente LIS della scuola bilingue di Cossato), intervengono con un video preregistrato, spiegando come e perché usare la Lis per comunicare sul Web. Il video è disponibile nel sito www.webmultimediale.org