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1
GESTIONE
MAGAZZINO
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2
GESTIONE DEL MAGAZZINO
Risponderemo alle seguenti domande:
• Cos’è il magazzino?
Perché fare magazzino?
Nella catena del valore, dove si colloca
il magazzino?
Che servizio dare al cliente?
• Quale distribuzione progettare?
Quale magazzino progettare?
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3
IL MAGAZZINO .. IN FAMIGLIA
ACQUISTO CONSUMO
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4
ACQUISTO VENDITA
IL MAGAZZINO …………...NELLE
AZIENDE MERCANTILI
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5
IL MAGAZZINO ……..
……..NELLE AZIENDE INDUSTRIALI
ACQUISTO TRASFORMAZIONE VENDITA
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6
IL MAGAZZINO ……………..
……..NELLE AZIENDE DI SERVIZI - TRASPORTO
ACQUISTO
VENDITAPRODUZIONE DEL
SERVIZIO
MAGAZZINO ?
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7
GESTIONE DEL MAGAZZINO
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GESTIONE DEL MAGAZZINO
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9
Brainstorming
Cosa è il bisogno ?
-Stato di insoddisfazione della
persona dovuto ad una mancanza
-Es. mangiare, vestire, auto, scarpe….
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10
Brainstorming
 Da un bisogno nasce una motivazione per
sopperire a questa mancanza
 La MOTIVAZIONE è uno dei quattro
fenomeni psicologici fondamentali
insieme a
 - Percezione
 - Apprendimento
 - Atteggiamenti
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La piramide di MASLOW
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12
Le regole di Maslow
 Come funziona la piramide:
 un bisogno soddisfatto cessa di essere
motivante
 un bisogno non diviene motivante finché non
sono soddisfatti i bisogni di ordine inferiore , anche
se non completamente
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13
Infatti …
La SICUREZZA è una necessità di base…
… la mancanza di SICUREZZA
GENERA bisogno
(maslow)
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14
Un MUST:
Individuare i BISOGNI
PRIMA
che si trasformino in
DOMANDA
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15
Processo di generazione della domanda
Necessità piramide di Maslow
Bisogni mancata soddisfazione della
necessità
Desideri individuazione di cosa soddisfa
il bisogno
Domanda capacità e volontà di acquistare
un oggetto di desiderio
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16
Offerta
 La domanda viene soddisfatta andando
nel mercato e vedere cosa le imprese
offrono
 Il mercato rappresenta il luogo dove
domanda e offerta si incontrano. Qui si
stabilisce l’equilibrio da parte del cliente
 Fondamentale avere il prodotto “pronto”“pronto”
per soddisfare il cliente.
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17
….breve parentesi…
 Il MARKETING studia il mercato per conoscerne le
esigenze
 …le imprese NON POSSONO creare bisogni…
 …ma solo influenzare desideri
• Il marketing è il processo mediante il quale gli individui
ottengono ciò di cui hanno bisogno e che desiderano
attraverso lo scambio di prodotti o di valori (Philip Kotler)
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18
Scoperta del prodotto..
Il consumatore “SCOPRE” il prodotto e valuta:
1. Se è in contrasto con il proprio senso etico
2. Se ha la capacità economica di acquisirlo
allora ….. Nasce la DOMANDA
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19
…quindi
La capacità di comunicazione
dell’impresa consiste nel convincere
che un certo prodotto può
soddisfare un certo bisogno
… ma il bisogno DEVE esistere !
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20
Perché fare magazzino?
- Disponibilità dei prodotti per soddisfare i
bisogni dei clienti/consumatori
(ing. remo luzi)
GESTIONE DEL MAGAZZINO
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21
 Ogni azienda è un insieme di attività
che vengono svolte per progettare,
produrre, vendere, consegnare e
assistere i suoi prodotti
 Quattro sono le componenti
fondamentali per una strategia di
successo
GESTIONE DEL MAGAZZINO
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22
Le 4 componenti
Componenti Loro elementi Azioni
Prodotto Caratteristiche fisiche,
packaging, marca,etichette,
servizi, estetica
Ricerca nuovi prodotti,
creazione confezione,
creazione marchio…
Prezzo Prezzo base, scala sconti,
dilazioni pagamento,
disponibilità di credito
Scelta strategica di
prezzo, sconti per
quantità, accordi
confinanziarie
Distribuzione Canali di vendita, copertura
di mercato, punti vendita
Scelta dei canali,
gestione venditori,
magazzino, gestione
delle scorte
Comunicazione Pubblicità, promo vendite,
marketing diretto,
documentazione
Scelta temi e mezzi di
comunicazione, fiere,
mailing, promozioni
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23
Il prodotto - sua struttura
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24
Il prodotto - packaging
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25
Ciclo di vita del prodotto
Innovatori precursori prima maggioranza seconda maggioranza ritardatari
2.5% 13.5% 34% 34% 16%
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26
Il prezzo
 Fattori che influenzano i costi
 Obbiettivi ovvero dove collocare il prodotto:
brand, basso valore ecc..
 Costi
 Atteggiamento dei consumatori
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27
Il Prezzo
 Fattori che influenzano il prezzo
 Concorrenza effettiva
 Concorrenza potenziale
 Situazione economica
 Fase della vita del prodotto
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28
La Comunicazione
 Le aziende comunicano con i clienti in
molti modi, riconducibili alle due
seguenti due categorie:
 Comunicazioni impersonali:pubblicità,
esposizioni nei punti vendita, cartelli
pubblicitari, promozioni, pubbliche relazioni
 Comunicazioni personali: agente-cliente,
call cent…
Possono essere utilizzate singolarmente o
in combinazione entro i limiti imposti dal
budget
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29
La Distribuzione
 La principale funzione della
distribuzione è assicurare che il
prodotto richiesto sia disponibile per il
cliente nel luogo giusto al momento
giusto
 Un prodotto non disponibile quando e
dove il cliente lo vuole non è destinato a
rimanere sul mercato
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30
La Distribuzione
 La distribuzione assume allora un
valore aggiunto per l’azienda
 In alcune aziende la distribuzione può
far aumentare del 20% il valore del
prodotto
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31
Struttura della distribuzione
Produttore originario
Cliente
Agente Rivenditore Rivenditore Rivenditore
Uff. Postale
Intenet
Grossista Grossista
Agente
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32
La Distribuzione
 Le cinque componenti della
distribuzione
 Attrezzature: numero, dimensioni e
ubicazioni geografiche dei magazzini di
stoccaggio e distribuzione
 Merci a magazzino: livello delle giacenze
lungo la catena di distribuzione
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33
La Distribuzione
 Le cinque componenti della
distribuzione
 Trasporti: tipo di trasporti, consegna, orari
 Comunicazione: elaborazione ordini,
fatturazione, previsioni
 Confezionamento: confezionamento e
assemblaggio (pallet, container ecc..)
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34
La Distribuzione
 La principale funzione della
distribuzione è assicurare che il
prodotto richiesto sia disponibile per il
cliente nel luogo giusto al momento
giusto
 La distribuzione è un processo attivo
per arrivare alla realizzazione del
SERVIZIO AL CLIENTE
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35
Servizio al Cliente
 Quale disponibilità del
prodotto dovrebbe
essere offerta?
 I costi del servizio al
cliente aumentano in
maniera esponenziale
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36
I costi della distribuzione
 Costo del magazzino e di stoccaggio
 Costi collegati al fabbricato: affitto,
ammortamento, manutenzioni, imposte
 Attrezzature e impianti
 Costi generali: energia elettrica,
riscaldamento, assicurazioni, sorveglianza
 Mano d’opera
 Direzione e controllo
Incide in maniera maggiore
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37
Servizio al Cliente
 Principali componenti
 Frequenza della consegna
 Tempo dall’ordine alla consegna
 Affidabilità della consegna
 Consegne urgenti su richiesta
 Disponibilità a magazzino
 Evasione completa degli ordini
 Avviso di non disponibilità
 Conferma dell’ordine
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38
Servizio al Cliente
 ..principali componenti
 Accuratezza della fatturazione
 Qualità degli agenti di vendita
 Telefonate/visite regolare degli agenti
 Monitoraggio delle giacenze
 Condizioni di credito
 Soluzione dei reclami
 Qualità degli imballaggi
 Revisione periodica portafoglio prodotti
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39
Risposta alla domanda iniziale..
 Dove si colloca il magazzino nella
catena del valore?
Nella catena della distribuzione
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40
La Catena del Valore
 Non si può considerare un’azienda come un
tutto unico
 Un’azienda progetta, produce, vende,
distribuisce e assiste i suoi clienti
 Ogni attività può creare un vantaggio rispetto
alla concorrenza
 La catena del valore disaggrega un’azienda
nelle sue attività strategicamente rilevanti allo
scopo di comprendere l’andamento dei costi
e le fonti esistenti e potenziali di
differenzazzione
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41
MODELLO
COMPLESSO DI
INPUT/OUTPUT
INPUT/RISORSE
OUTPUT/RISULTATI
•Materiali
•Uomini
•Capitali
•Energie
•Tecnologie
•Know-How
•Obiettivi
•Beni/Prodotti
•Servizi
•Livello tecnologico
•Sviluppo professionale
•Soddisfazione
Processo di
Trasformazion
e
Flusso fisico
Flusso informativo
Flusso economico/finanziario
Flusso decisionale
•programmazione
e controllo
•organizzativo e del
personale
La Catena del Valore
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42
l’impresa
progetta produce vende distribuisce assiste
i prodotti e/o servizi
per il MERCATO dei consumatori
La Catena del Valore
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43
Ogni impresa è un insieme di attività
che consistono nel progettare,
produrre, vendere, distribuire e
assistere i prodotti

LA CATENA DEL
VALORE
GENERICA
ATTIVITA’ INFRASTRUTTURALI
GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA
APPROVVIGIONAMENTO
LOGISTICA
IN ENTRATA
ATTIVITA’
OPERATIVE
LOGISTICA
IN USCITA
MARKETING
E VENDITE
SERVIZ
I
MARGINE
MARGINE
ATTIVITA’DI
SUPPORTO
ATTIVITA’ PRIMARIE
La Catena del Valore
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44
IL VALORE TOTALE PRODOTTO DALL’IMPRESA
comprende due elementi:
LE ATTIVITA’ GENERATRICI DI VALORE
• IL MARGINE
La Catena del Valore
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45
IL VALORE =
LA SOMMA CHE I COMPRATORI SONO
DISPOSTI A PAGARE PER QUELLO CHE
UN’IMPRESA FORNISCE LORO
LA MISURA
DEL VALORE =
TOTALE
RICAVO
TOTALE
=
PREZZO
DEL
PRODOTTO
X
IL N° DI UNITA’
DEL PRODOTTO
VENDUTO
La Catena del Valore
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46
IL MARGINE = VALORE
COSTI SOSTENUTI
PER LA CREAZIONE
DEL PRODOTTO
(costi delle attività
generatrici di valore)
La Catena del Valore
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47
La CATENA DEL VALORE è la sommatoria delle attività
strategicamente rilevanti, tra di esse disaggregate fisicamente
e tecnologicamente, che:
- generano valore
- assorbono costi
- producono margini
La Catena del Valore
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48
Le ATTIVITA’ GENERATRICI DI VALORE sono le attività,
fisicamente e tecnologicamente distinte, svolte dall’azienda.
Ogni attività generatrice si serve di:
- input acquistati
- risorse umane
- tecnologia
Ogni attività utilizza e genera:
- informazioni
- i dati sugli acquirenti (acquisizione ordini)
- i parametri sulle prestazioni (collaudo)
- le statistiche sui difetti dei prodotti
La Catena del Valore
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49
Le ATTIVITA’ GENERATRICI DI VALORE si possono
suddividere in due grandi gruppi:
ATTIVITA’ PRIMARIE:
sono le attività direttamente impegnate nella creazione
del prodotto e/o servizio, nella sua vendita e trasferimento al
compratore, e nell’assistenza post-vendita ai clienti
ATTIVITA’ DI SUPPORTO:
sono le attività che sostengono le attività primarie fornendo
inputs,
tecnologie, risorse umane etc.
La Catena del Valore
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50
LE ATTIVITA’
PRIMARIE: LOGISTICA
IN ENTRATA
Input
Gestione di magazzino,
gestione dei materiali,
controllo delle scorte,
programmazione dei vettori,
etc.
Ricevimento
Magazzinaggio
Distribuzione
La Catena del Valore
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51
LE ATTIVITA’
PRIMARIE: LE
ATTIVITA’ OPERATIVE
Trasformazione
Input
Lavorazione, montaggio,
confezionamento,
manutenzione macchine,
gestione degli impianti, etc.
La Catena del Valore
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52
LE ATTIVITA’
PRIMARIE: LOGISTICA
IN USCITA
Output
Magazzinaggio dei
prodotti finiti, gestione dei
materiali, elaborazione
degli ordini,
programmazione delle
spedizioni, etc.
Raccolta
Magazzinaggio
Distribuzione
La Catena del Valore
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53Ing Remo Luzi
LE ATTIVITA’
PRIMARIE:
MARKETING E
VENDITE
Output
Pubblicità, promozione,
forze di vendita, offerte,
scelta dei canali, relazioni
con i canali,
determinazione dei
prezzi,etc.
Vendita
La Catena del Valore
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54
LE ATTIVITA’
PRIMARIE: SERVIZI
Output
Installazioni, riparazioni,
addestramento, fornitura
di ricambi, regolazione
del prodotto, assistenza,
etc.
Servizi
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55
E’ l’attività che si riferisce all’acquisto
degli input usati nella catena del valore
LE ATTIVITA’ DI
SUPPORTO:
L’APPROVVIGIONAMENTO
CARATTERISTICHE
Spesso è
un’attività
“distribuita”
all’interno
dell’impresa
Generalmente i
costi di questa
attività sono
bassi, ma ha
influenza sui
costi degli
input
INPUT
Attività
Primarie
Attività di
Supporto
Materie prime
Ricambi
Materiali consumabili
Macchinari
Apparati di
laboratorio
Etc.
Ing Remo Luzi
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56
E’ l’attività che si riferisce al miglioramento
dei prodotti e a quello dei processi
LE ATTIVITA’ DI
SUPPORTO: LO SVILUPPO
DELLA TECNOLOGIA
CARATTERISTICHE
E’ di supporto per l’intera
catena quando è correlata
alle caratteristiche del
prodotto, oppure può
essere di supporto alle
singole attività
TECNOLOGIE
Attività
Primarie
Attività di
Supporto
Know-how
Procedure
Apparecchiatur
e di processo
Etc.
La Catena del Valore
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57
CARATTERISTICHE
E’ di supporto per l’intera catena
quando per esempio intervengono
negoziazioni sindacali prodotto, oppure
può essere di supporto alle singole
attività per l’assunzione di personale
relativamente a quella attività
E’ l’attività che si riferisce alla
ricerca, assunzione, addestramento,
sviluppo e mobilità del personale
LE ATTIVITA’ DI SUPPORTO: LA
GESTIONE DELLE RISORSE
UMANE
La Catena del Valore
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58
CARATTERISTICHE
Le attività infrastrutturali,
spesso considerate una spesa
fissa non produttiva possono
invece esse una fonte di
vantaggio competitivo
Sono attività di supporto all’intera
catena del valore
LE ATTIVITA’ DI SUPPORTO:
LE ATTIVITA’
INFRASTRUTTURALI
INFRASTRUTTURE
Catena
del valore
Direzione generale
Pianificazione
Amministrazione
Finanza
Legale
Rapporti con Istituzioni
Gestione della qualità
Etc.
La Catena del Valore
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59
Assicurazione
della qualità
Indiretta
Diretta
Creano direttamente valore per il cliente: es.
montaggio, montaggio in officina, pubblicità,
etc.
Rendono possibile svolgere in modo
continuativo le attività dirette: es. manutenzione,
gestione degli impianti, etc.
Assicurano la qualità di altre attività: es.
collaudo, monitoraggio, ispezione, etc.
Per ogni attività della catena del valore
esistono tre tipi di attività rilevanti ai
fini del vantaggio competitivo
La Catena del Valore
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60
Step nella
definizione della
catena del valore
propria di
un’impresa
La catena del valore propria di un’impresa
è necessaria per analizzare il vantaggio
competitivo dell’impresa nell’ambito del
suo settore industriale
COME SI COSTRUISCE LA CATENA DEL
VALORE
Identificare le attività generatrici di valore
Criteri di disaggregazione: logiche
economiche diverse, alto impatto o
differenziazione potenziale, porzione di
costo crescente o significativa
Disaggregare le attività suddividendole in
sotto-attività, etc. fino a livelli di attività
sempre più ristrette
La Catena del Valore
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61
ATTIVITA’ INFRASTRUTTURALI
GESTIONE DELLE RISORSE UMANE
SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA
APPROVVIGIONAMENTO
LOGISTICA
IN ENTRATA
ATTIVITA’
OPERATIV
E
LOGISTICA
IN USCITA
MARKETIN
G E
VENDITE
SERVIZ
I
MARGINE
MARGINE
COME SI COSTRUISCE LA CATENA DEL
VALORE
Gestione
del
marketing
Pubblicità
Amministraz
.delle forze
di vendita
Letteratura
tecnica
Promozion
e
Gestione
delle forze
di vendita
La Catena del Valore
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62
La catena del valore di un’impresa
si inserisce in un flusso più ampio
di attività che si chiama sistema
del valore
IL SISTEMA DEL VALORE
Catena del
valore dei clienti
Catena del
valore dei
fornitori
Catena del
valore dei canali
Catena del
valore
dell’impresa
La Catena del Valore
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63
IL SISTEMA DEL VALORE DEL TESSILE
ABBIGLIAMENTO
I fornitori
Materie
Prime
Macchinari
Impianti
Servizi
I canali distributivi
Ingrosso Dettaglio
Agenti
Rappresentanti IL MERCATO
DI SBOCCO
I produttori di abbigliamento
Abb. Confezione
(Uomo/Donna/
Neonati-Bambini-
Ragazzi)
Abb. Intimo
Maglieria Calzetteria
(Uomo/Donna/
Neonati-Bambini-
Ragazzi)
(Uomo/Donna/
Neonati-Bambini-
Ragazzi)
(Uomo/Donna/
Neonati-Bambini-
Ragazzi)
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64
La metodologia di analisi della filiera del Tessile/Abbigliamento si
è basata sulle seguenti fasi:
- individuazione dei settori componenti la filiera;
- individuazione delle tipologie di prodotti, lavorazioni e
servizi per ciascun settore;
- determinazione degli elementi di interazione fra i settori;
La Catena del Valore
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65
Strutturazione della filiera del T/A
Design
Fibre
Tinture
Macchin.
{
Materie
Prime
Accessori
Distribuzione Cliente
Fornitura Input
Specializzati Produzione Beni Primari Sistema
distributivo Mercato
Formazione
Professionale
Associazioni di
CategoriaServizi
Prestazione di Servizi Dedicati
Produzione di
tessuti e filati
Produzione di
abbigliamento
La Catena del Valore
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66
Fornitura di
input
specializzati
E’ il settore che più di ogni altro contribuisce
all’immagine finale dei prodotti di abbigliamento. Esso
riceve il contributo da tutta quella serie di stilisti, grandi
e piccoli, il cui ruolo è creare la collezione della futura
stagione. L’esercito di “creativi” comprende:
∗Art director;
∗Comunicatore di moda;
∗Fashion designer;
∗Costumista;
∗Designer di accessori, gioielli;
∗Designer di tessuti;
∗Fashion buyer;
∗Esperti di computer graphic;
∗Modellista;
∗Fotografo.
DESIGN
La Catena del Valore
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67
Il settore delle fibre fornisce la materia prima
di base con le quali si producono i filati e
quindi i tessuti in genere. Le fibre possono
essere:
•Cotone
•Lana
•Seta
•Canapa
•Lino
•Artificiali
•Sintetiche
FIBRE
La Catena del Valore
Fornitura di
input
specializzati
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68
Produzione di beni primari
Produzione di
Filati, Tessuti, Stoffe Lavorazione
su fibre
Lavorazione
su filati
Lavorazione
su tessuti e
stoffe
Lavorazioni su tessuti e
stoffe:
•tintura in pezza
•lavaggi
•stampe
•pieghettatura
•rammendatura e pinzatura
stoffe
•vellutazione
•altri finissaggi e
nobilitazioni
Lavorazioni su fibre:
•cardatura
•pettinatura - ripettinatura
•tintura
•filatura
Lavorazioni su filati:
•ritorcitura
•roccatura
•tintura su rocca
•orditura
•tessitura
•creazione di maglie
La Catena del Valore
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69
Contesto
 Profonde trasformazioni
– Globalizzazione delle fonti e dei mercati
- progressiva armonizzazione dei gusti dei consumatori
- continua ricerca di sorgenti e mercati in grado di
accrescere volumi e redditività delle imprese
- fine del protezionismo e progressiva rimozione delle
barriere doganali
- Saturazione dei consumi (USA, Giappone, Europa)
Aumento della competizione
– Esasperazione dei target di efficienza e di efficacia
– Nuovi sistemi alimentazione della domanda basati sulle
tecniche JIT (più velocità, meno scorte, meno costi)
Recessione e crisi economico / finanziaria dei mercati
mondiali
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70
La crescita della complessità
CONCORRENZA Più competizione sui prezzi
GLOBALIZZAZIONE Disgregazione dei flussi
più
velocità
più
puntualità
più
flessibilità
più
efficienz
a
più
ambiente
più
sicurezz
a
più
distanze
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71
Inefficienza interna
Contenitori non saturi e multicodice
• Il contenitore è sovrapponibile ed è
modulare con le dimensioni del mezzo di
trasporto, ma è insaturo
• Nel contenitore sono presenti più codici ed
è necessario il ricondizionamento dell’unità di
carico
Mezzi di trasporto non saturi
• Le unità di carico non sono sovrapponibili
• Il bilico rimane insaturo; in questo caso il
caricatore non ha possibilità di garantire il
riempimento con materiali leggeri
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72
Inefficienza interna
Contenitori non ottimizzati rispetto alle
attrezzature di stoccaggio
• Uso di attrezzature di stoccaggio
inadeguate rispetto alle dimensioni
delle unità di carico
Difficoltà di identificazione
• Riconoscimento delle merci in arrivo
• Difficoltà nella preparazione della
spedizione
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73
Inefficienza interna
Problemi di selettività
• Difficoltà di accesso al codice da
prelevare
Utilizzo di attrezzature
inadeguate
• Ingombro delle corsie di lavoro
• Riduzioni di produttività e
problemi di sicurezza
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74
La rete del valore
Ing Remo Luzi
AZIENDA
CLIENTE
MERCATO
L’azienda non deve
pensare come arrivare
al cliente
L’azienda deve
pensare come
conquistare il suo
mercato obbiettivo
Analisi del mercato,
segmentazione
ricerca di marketing
Gestione della
catena della
domanda
Supply chain
management
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75
LOGISTICA & SUPPLY
CHAIN MANAGEMENT
 •La Logistica è “il processo con cui si gestiscono in
maniera strategica il trasferimento e lo stoccaggio dei
materiali, componenti e prodotti finiti a cominciare dai
fornitori, passando attraverso le aziende fino ad
arrivare ai consumatori” (Martin Christopher-1996)
 •Il SupplyChainManagement è “un approccio
orientato ai processi per la gestione dei flussi fisici,
informativi ed economico finanziari lungo l’intera rete
di fornitura e distribuzione, dai fornitori fino ai clienti
finali” (Mentzer-1998)
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76Ing Remo Luzi
La rete del valore
fornitore Spedizion
i
magazzini
produttore Spedizioni
magazzini
Inter.ri Spedizioni Cliente
Flusso fisico dei materiali
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77
La rete del valore
fornitore Banche Produttore Banche Inter.ri Banche Cliente
Flusso pagamenti
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78
fornitore Spedizion
i
magazzini
produttore Spedizioni
magazzini
Inter.ri Spedizioni Cliente
La rete del valore
Flusso informazioni
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79Ing Remo Luzi
La rete del valore
fornitore Agenzia
Pubblicita
ria
produttore Agenzia
Pubblicitari
a
Inter.ri Cliente
Flusso di informazioni
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80
Strategia competitiva
 Scopo della strategia competitiva è
quella di portare l’azienda ad un’alta
redditività che le possa permettere una
regolare attività di continua crescita in
termini di guadagni, investimenti e
ritorno degli utili.
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81
Analisi strutturale dei settori
industriali
 Redditività di un’azienda
 Attrattività del mercato: conoscenza
approfondita delle regole delle concorrenza
che determinano l’attrattività di un settore
industriale.
 Posizione relativa di un’azienda all’interno
del proprio settore industriale
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82
Analisi strutturale dei settori
industriali
 Attrattività
 Le regole della concorrenza si riassumono in
cinque forze competitive

Entrata di nuovi concorrenti

La minaccia di sostituti

Il potere contrattuale dei clienti

Il potere contrattuale dei fornitori

La rivalità tra concorrenti presenti
 Le cinque forze determinano la redditività di un
settore industriale perché influenzano prezzi, costi
e investimenti che devono sostenere le imprese
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83
Il modello delle 5 forze
FORNITORI
SOSTITUTI
ACQUIRENTI
NUOVI
ENTRANTI
CONCORRENTI
NEL SETTORE
INTENSITA’ DELLA
CONCORRENZA
Potere
contrattuale
dei fornitori
Potere contrattuale degli
acquirenti
Minaccia di prodotti
o servizi sostituti
Minaccia di
nuovi entranti
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84
Il modello delle 5 forze
 Barriere all’entrata
 Economia di scala
 Differenze esclusive del prodotto
 Identità di marchio
 Costi di passaggio
 Fabbisogni di capitale
 Accesso alla distribuzione
 Politiche governative
 Possibili rappresaglie
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85
Il modello delle 5 forze
 Determinanti del potere dei fornitori
 Differenziazione degli input
 Costi di passaggio dei fornitori e delle imprese nel
settore
 Presenza di input sostitutivi
 Concentrazione dei fornitori
 Importanza del volume per i fornitori
 Costi in relazione al totale degli acquisti nel settore
 Minaccia di integrazione a valle rispetto alla
minaccia di integrazione a monte da parte di
aziende nel settore
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86
Il modello delle 5 forze
 Determinanti della minaccia di
sostituzione
 Prestazioni del prezzo relativo dei sostituti
 Costi di passaggio
 Propensione dell’acquirente alla
sostituzione
Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
87
Il modello delle 5 forze
 Determinanti della concorrenza
 Crescita del settore
 Costi fissi / valore aggiunto
 Differenze fra prodotti
 Identità di marchio
 Costi di passaggio
 Complessità informativa
 Diversità dei concorrenti
 Interessi istituzionali
 Barriere all’uscita
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88
Il modello delle 5 forze
 Determinanti del potere degli acquirenti
 Leva negoziale

Importanza del cliente

Volume dell’acquirente

Informazioni sul cliente

Capacità di integrazione a monte

Prodotti sostitutivi
 Sensibilità al prezzo

Prezzo/totale acquisiti

Differenze nei prodotti

Identità di marchio

Qualità del prodotto Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
89
Posizione nel settore
industriale
 La base fondamentale è il vantaggio
competitivo sostenibile
 Sui costi
 Sulla differenziazione
 Tre strategie di base
 Leader di costo
 Differenziazione
 Focalizzazione
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90
Leader di costo
 L’impresa si pone di diventare il produttore a
più basso costo nel proprio settore industriale
 Vasto campo d’azione, vasta economia su
scala serve molti segmenti del settore
 Fonti del vantaggio
 Tecnologie esclusive
 Accesso preferenziale alle materie prime
 Un produttore a basso costo deve trovare e
sfruttare tutte le sorgenti
 Vendere prodotti di qualità modesta
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91
Leader di costo
 A parità di prezzi, un leader di costo ha
margini elevati
 Un leader di costo deve tener conto della
qualità della concorrenza
 Se un prodotto non viene accettato come
accettabile, il leader di costo è costretto ad
abbassare di tanto i prezzi
 Nel caso di più leader, la lotto è selvaggia
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92
Esempi Leader di costo
 Industria televisiva
 Impianti di dimensioni adeguate
 Progettazione a basso costo
 Montaggio automatizzato
 Vasta scala per ammortizzare ricerca e sviluppo
 Servizi guardie di sicurezza
 Manodopera a basso costo
 Procedura di formazione efficiente e veloce
 Sistema informatico efficiente
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93
Differenziazione
 L’azienda mira ad essere unica nel suo
settore in relazione a variabili ritenute
importanti dai clienti
 L’azienda cerca si soddisfare il bisogno
del cliente
 Questa unicità viene compensata con
prezzi superiore alla media
 L’impresa sceglie delle caratteristiche
che le altre non hanno
Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
94
Alleanze strategiche
 Le aziende non riescono a raggiungere la
leadership (a livello nazionale che
internazionale)
 Alleanze di prodotto un’impresa concede ad
un’altra la licenza per la realizzazione del proprio
prodotto. Es. Fiat e Ford pianale 500 e KA
 Alleanza promozionali: un’impresa accetta di
promuovere i prodotti di un’altra impresa. Es
McDonald’s e Walt Didney
 Alleanze Logistiche: un’impresa offre servizi
logistici per i prodotti di un’altra azienda. Es
gruppo MARR
 Alleanze di prezzo: si uniscono per una
collaborazione di prezzo. Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
95
Canali di marketing o
distribuzione
 Le imprese devono essere in grado di costruire e
gestire un sistema di canale di marketing e una rete
di evoluzione in continua evoluzione
 La maggior parte dei produttori non vende beni e
servizi direttamente agli utilizzatori finali
 Tra i produttori e consumatori si inseriscono vari
intermediari commerciali ognuno dei quali svolge
funzioni specifiche
 Tali intermediari costituiscono dei canali di marketing
o di distribuzione
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96
Canali di marketing o
distribuzione
 Componenti principal:
 I grossisti e dettaglianti acquistano la
merce, la detengono (facendo magazzino)
e la rivendono
 Operatori logistici: società di trasporto e
GESTORI di MAGAZZINO di deposito
indipendenti
 Banche e agenzie pibblicitari
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97
Canali di marketing o
distribuzione
 I canali di distribuzione rivestono un
ruolo importante per il successo di
un’azienda, e la loro gestione deve
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Gestione logistica

  • 2. 2 GESTIONE DEL MAGAZZINO Risponderemo alle seguenti domande: • Cos’è il magazzino? Perché fare magazzino? Nella catena del valore, dove si colloca il magazzino? Che servizio dare al cliente? • Quale distribuzione progettare? Quale magazzino progettare? www.themarketingis.com
  • 3. 3 IL MAGAZZINO .. IN FAMIGLIA ACQUISTO CONSUMO www.themarketingis.com
  • 4. 4 ACQUISTO VENDITA IL MAGAZZINO …………...NELLE AZIENDE MERCANTILI www.themarketingis.com
  • 5. 5 IL MAGAZZINO …….. ……..NELLE AZIENDE INDUSTRIALI ACQUISTO TRASFORMAZIONE VENDITA www.themarketingis.com
  • 6. 6 IL MAGAZZINO …………….. ……..NELLE AZIENDE DI SERVIZI - TRASPORTO ACQUISTO VENDITAPRODUZIONE DEL SERVIZIO MAGAZZINO ? www.themarketingis.com
  • 9. 9 Brainstorming Cosa è il bisogno ? -Stato di insoddisfazione della persona dovuto ad una mancanza -Es. mangiare, vestire, auto, scarpe…. www.themarketingis.com
  • 10. 10 Brainstorming  Da un bisogno nasce una motivazione per sopperire a questa mancanza  La MOTIVAZIONE è uno dei quattro fenomeni psicologici fondamentali insieme a  - Percezione  - Apprendimento  - Atteggiamenti www.themarketingis.com
  • 11. La piramide di MASLOW www.themarketingis.com
  • 12. 12 Le regole di Maslow  Come funziona la piramide:  un bisogno soddisfatto cessa di essere motivante  un bisogno non diviene motivante finché non sono soddisfatti i bisogni di ordine inferiore , anche se non completamente www.themarketingis.com
  • 13. 13 Infatti … La SICUREZZA è una necessità di base… … la mancanza di SICUREZZA GENERA bisogno (maslow) www.themarketingis.com
  • 14. 14 Un MUST: Individuare i BISOGNI PRIMA che si trasformino in DOMANDA Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 15. 15 Processo di generazione della domanda Necessità piramide di Maslow Bisogni mancata soddisfazione della necessità Desideri individuazione di cosa soddisfa il bisogno Domanda capacità e volontà di acquistare un oggetto di desiderio Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 16. 16 Offerta  La domanda viene soddisfatta andando nel mercato e vedere cosa le imprese offrono  Il mercato rappresenta il luogo dove domanda e offerta si incontrano. Qui si stabilisce l’equilibrio da parte del cliente  Fondamentale avere il prodotto “pronto”“pronto” per soddisfare il cliente. Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 17. 17 ….breve parentesi…  Il MARKETING studia il mercato per conoscerne le esigenze  …le imprese NON POSSONO creare bisogni…  …ma solo influenzare desideri • Il marketing è il processo mediante il quale gli individui ottengono ciò di cui hanno bisogno e che desiderano attraverso lo scambio di prodotti o di valori (Philip Kotler) Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 18. 18 Scoperta del prodotto.. Il consumatore “SCOPRE” il prodotto e valuta: 1. Se è in contrasto con il proprio senso etico 2. Se ha la capacità economica di acquisirlo allora ….. Nasce la DOMANDA Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 19. 19 …quindi La capacità di comunicazione dell’impresa consiste nel convincere che un certo prodotto può soddisfare un certo bisogno … ma il bisogno DEVE esistere ! Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 20. 20 Perché fare magazzino? - Disponibilità dei prodotti per soddisfare i bisogni dei clienti/consumatori (ing. remo luzi) GESTIONE DEL MAGAZZINO Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 21. 21  Ogni azienda è un insieme di attività che vengono svolte per progettare, produrre, vendere, consegnare e assistere i suoi prodotti  Quattro sono le componenti fondamentali per una strategia di successo GESTIONE DEL MAGAZZINO Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 22. 22 Le 4 componenti Componenti Loro elementi Azioni Prodotto Caratteristiche fisiche, packaging, marca,etichette, servizi, estetica Ricerca nuovi prodotti, creazione confezione, creazione marchio… Prezzo Prezzo base, scala sconti, dilazioni pagamento, disponibilità di credito Scelta strategica di prezzo, sconti per quantità, accordi confinanziarie Distribuzione Canali di vendita, copertura di mercato, punti vendita Scelta dei canali, gestione venditori, magazzino, gestione delle scorte Comunicazione Pubblicità, promo vendite, marketing diretto, documentazione Scelta temi e mezzi di comunicazione, fiere, mailing, promozioni Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 23. 23 Il prodotto - sua struttura Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 24. 24 Il prodotto - packaging Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 25. 25 Ciclo di vita del prodotto Innovatori precursori prima maggioranza seconda maggioranza ritardatari 2.5% 13.5% 34% 34% 16% Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 26. 26 Il prezzo  Fattori che influenzano i costi  Obbiettivi ovvero dove collocare il prodotto: brand, basso valore ecc..  Costi  Atteggiamento dei consumatori Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 27. 27 Il Prezzo  Fattori che influenzano il prezzo  Concorrenza effettiva  Concorrenza potenziale  Situazione economica  Fase della vita del prodotto Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 28. 28 La Comunicazione  Le aziende comunicano con i clienti in molti modi, riconducibili alle due seguenti due categorie:  Comunicazioni impersonali:pubblicità, esposizioni nei punti vendita, cartelli pubblicitari, promozioni, pubbliche relazioni  Comunicazioni personali: agente-cliente, call cent… Possono essere utilizzate singolarmente o in combinazione entro i limiti imposti dal budget Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 29. 29 La Distribuzione  La principale funzione della distribuzione è assicurare che il prodotto richiesto sia disponibile per il cliente nel luogo giusto al momento giusto  Un prodotto non disponibile quando e dove il cliente lo vuole non è destinato a rimanere sul mercato Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 30. 30 La Distribuzione  La distribuzione assume allora un valore aggiunto per l’azienda  In alcune aziende la distribuzione può far aumentare del 20% il valore del prodotto Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 31. 31 Struttura della distribuzione Produttore originario Cliente Agente Rivenditore Rivenditore Rivenditore Uff. Postale Intenet Grossista Grossista Agente Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 32. 32 La Distribuzione  Le cinque componenti della distribuzione  Attrezzature: numero, dimensioni e ubicazioni geografiche dei magazzini di stoccaggio e distribuzione  Merci a magazzino: livello delle giacenze lungo la catena di distribuzione Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 33. 33 La Distribuzione  Le cinque componenti della distribuzione  Trasporti: tipo di trasporti, consegna, orari  Comunicazione: elaborazione ordini, fatturazione, previsioni  Confezionamento: confezionamento e assemblaggio (pallet, container ecc..) Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 34. 34 La Distribuzione  La principale funzione della distribuzione è assicurare che il prodotto richiesto sia disponibile per il cliente nel luogo giusto al momento giusto  La distribuzione è un processo attivo per arrivare alla realizzazione del SERVIZIO AL CLIENTE Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 35. 35 Servizio al Cliente  Quale disponibilità del prodotto dovrebbe essere offerta?  I costi del servizio al cliente aumentano in maniera esponenziale Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 36. 36 I costi della distribuzione  Costo del magazzino e di stoccaggio  Costi collegati al fabbricato: affitto, ammortamento, manutenzioni, imposte  Attrezzature e impianti  Costi generali: energia elettrica, riscaldamento, assicurazioni, sorveglianza  Mano d’opera  Direzione e controllo Incide in maniera maggiore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 37. 37 Servizio al Cliente  Principali componenti  Frequenza della consegna  Tempo dall’ordine alla consegna  Affidabilità della consegna  Consegne urgenti su richiesta  Disponibilità a magazzino  Evasione completa degli ordini  Avviso di non disponibilità  Conferma dell’ordine Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 38. 38 Servizio al Cliente  ..principali componenti  Accuratezza della fatturazione  Qualità degli agenti di vendita  Telefonate/visite regolare degli agenti  Monitoraggio delle giacenze  Condizioni di credito  Soluzione dei reclami  Qualità degli imballaggi  Revisione periodica portafoglio prodotti Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 39. 39 Risposta alla domanda iniziale..  Dove si colloca il magazzino nella catena del valore? Nella catena della distribuzione Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 40. 40 La Catena del Valore  Non si può considerare un’azienda come un tutto unico  Un’azienda progetta, produce, vende, distribuisce e assiste i suoi clienti  Ogni attività può creare un vantaggio rispetto alla concorrenza  La catena del valore disaggrega un’azienda nelle sue attività strategicamente rilevanti allo scopo di comprendere l’andamento dei costi e le fonti esistenti e potenziali di differenzazzione Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 41. 41 MODELLO COMPLESSO DI INPUT/OUTPUT INPUT/RISORSE OUTPUT/RISULTATI •Materiali •Uomini •Capitali •Energie •Tecnologie •Know-How •Obiettivi •Beni/Prodotti •Servizi •Livello tecnologico •Sviluppo professionale •Soddisfazione Processo di Trasformazion e Flusso fisico Flusso informativo Flusso economico/finanziario Flusso decisionale •programmazione e controllo •organizzativo e del personale La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 42. 42 l’impresa progetta produce vende distribuisce assiste i prodotti e/o servizi per il MERCATO dei consumatori La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 43. 43 Ogni impresa è un insieme di attività che consistono nel progettare, produrre, vendere, distribuire e assistere i prodotti LA CATENA DEL VALORE GENERICA ATTIVITA’ INFRASTRUTTURALI GESTIONE DELLE RISORSE UMANE SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO LOGISTICA IN ENTRATA ATTIVITA’ OPERATIVE LOGISTICA IN USCITA MARKETING E VENDITE SERVIZ I MARGINE MARGINE ATTIVITA’DI SUPPORTO ATTIVITA’ PRIMARIE La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 44. 44 IL VALORE TOTALE PRODOTTO DALL’IMPRESA comprende due elementi: LE ATTIVITA’ GENERATRICI DI VALORE • IL MARGINE La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 45. 45 IL VALORE = LA SOMMA CHE I COMPRATORI SONO DISPOSTI A PAGARE PER QUELLO CHE UN’IMPRESA FORNISCE LORO LA MISURA DEL VALORE = TOTALE RICAVO TOTALE = PREZZO DEL PRODOTTO X IL N° DI UNITA’ DEL PRODOTTO VENDUTO La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 46. 46 IL MARGINE = VALORE COSTI SOSTENUTI PER LA CREAZIONE DEL PRODOTTO (costi delle attività generatrici di valore) La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 47. 47 La CATENA DEL VALORE è la sommatoria delle attività strategicamente rilevanti, tra di esse disaggregate fisicamente e tecnologicamente, che: - generano valore - assorbono costi - producono margini La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 48. 48 Le ATTIVITA’ GENERATRICI DI VALORE sono le attività, fisicamente e tecnologicamente distinte, svolte dall’azienda. Ogni attività generatrice si serve di: - input acquistati - risorse umane - tecnologia Ogni attività utilizza e genera: - informazioni - i dati sugli acquirenti (acquisizione ordini) - i parametri sulle prestazioni (collaudo) - le statistiche sui difetti dei prodotti La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 49. 49 Le ATTIVITA’ GENERATRICI DI VALORE si possono suddividere in due grandi gruppi: ATTIVITA’ PRIMARIE: sono le attività direttamente impegnate nella creazione del prodotto e/o servizio, nella sua vendita e trasferimento al compratore, e nell’assistenza post-vendita ai clienti ATTIVITA’ DI SUPPORTO: sono le attività che sostengono le attività primarie fornendo inputs, tecnologie, risorse umane etc. La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 50. 50 LE ATTIVITA’ PRIMARIE: LOGISTICA IN ENTRATA Input Gestione di magazzino, gestione dei materiali, controllo delle scorte, programmazione dei vettori, etc. Ricevimento Magazzinaggio Distribuzione La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 51. 51 LE ATTIVITA’ PRIMARIE: LE ATTIVITA’ OPERATIVE Trasformazione Input Lavorazione, montaggio, confezionamento, manutenzione macchine, gestione degli impianti, etc. La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 52. 52 LE ATTIVITA’ PRIMARIE: LOGISTICA IN USCITA Output Magazzinaggio dei prodotti finiti, gestione dei materiali, elaborazione degli ordini, programmazione delle spedizioni, etc. Raccolta Magazzinaggio Distribuzione La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 53. 53Ing Remo Luzi LE ATTIVITA’ PRIMARIE: MARKETING E VENDITE Output Pubblicità, promozione, forze di vendita, offerte, scelta dei canali, relazioni con i canali, determinazione dei prezzi,etc. Vendita La Catena del Valore www.themarketingis.com
  • 54. 54 LE ATTIVITA’ PRIMARIE: SERVIZI Output Installazioni, riparazioni, addestramento, fornitura di ricambi, regolazione del prodotto, assistenza, etc. Servizi Ing Remo Luzi La Catena del Valore www.themarketingis.com
  • 55. 55 E’ l’attività che si riferisce all’acquisto degli input usati nella catena del valore LE ATTIVITA’ DI SUPPORTO: L’APPROVVIGIONAMENTO CARATTERISTICHE Spesso è un’attività “distribuita” all’interno dell’impresa Generalmente i costi di questa attività sono bassi, ma ha influenza sui costi degli input INPUT Attività Primarie Attività di Supporto Materie prime Ricambi Materiali consumabili Macchinari Apparati di laboratorio Etc. Ing Remo Luzi La Catena del Valore www.themarketingis.com
  • 56. 56 E’ l’attività che si riferisce al miglioramento dei prodotti e a quello dei processi LE ATTIVITA’ DI SUPPORTO: LO SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA CARATTERISTICHE E’ di supporto per l’intera catena quando è correlata alle caratteristiche del prodotto, oppure può essere di supporto alle singole attività TECNOLOGIE Attività Primarie Attività di Supporto Know-how Procedure Apparecchiatur e di processo Etc. La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 57. 57 CARATTERISTICHE E’ di supporto per l’intera catena quando per esempio intervengono negoziazioni sindacali prodotto, oppure può essere di supporto alle singole attività per l’assunzione di personale relativamente a quella attività E’ l’attività che si riferisce alla ricerca, assunzione, addestramento, sviluppo e mobilità del personale LE ATTIVITA’ DI SUPPORTO: LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 58. 58 CARATTERISTICHE Le attività infrastrutturali, spesso considerate una spesa fissa non produttiva possono invece esse una fonte di vantaggio competitivo Sono attività di supporto all’intera catena del valore LE ATTIVITA’ DI SUPPORTO: LE ATTIVITA’ INFRASTRUTTURALI INFRASTRUTTURE Catena del valore Direzione generale Pianificazione Amministrazione Finanza Legale Rapporti con Istituzioni Gestione della qualità Etc. La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 59. 59 Assicurazione della qualità Indiretta Diretta Creano direttamente valore per il cliente: es. montaggio, montaggio in officina, pubblicità, etc. Rendono possibile svolgere in modo continuativo le attività dirette: es. manutenzione, gestione degli impianti, etc. Assicurano la qualità di altre attività: es. collaudo, monitoraggio, ispezione, etc. Per ogni attività della catena del valore esistono tre tipi di attività rilevanti ai fini del vantaggio competitivo La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 60. 60 Step nella definizione della catena del valore propria di un’impresa La catena del valore propria di un’impresa è necessaria per analizzare il vantaggio competitivo dell’impresa nell’ambito del suo settore industriale COME SI COSTRUISCE LA CATENA DEL VALORE Identificare le attività generatrici di valore Criteri di disaggregazione: logiche economiche diverse, alto impatto o differenziazione potenziale, porzione di costo crescente o significativa Disaggregare le attività suddividendole in sotto-attività, etc. fino a livelli di attività sempre più ristrette La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 61. 61 ATTIVITA’ INFRASTRUTTURALI GESTIONE DELLE RISORSE UMANE SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO LOGISTICA IN ENTRATA ATTIVITA’ OPERATIV E LOGISTICA IN USCITA MARKETIN G E VENDITE SERVIZ I MARGINE MARGINE COME SI COSTRUISCE LA CATENA DEL VALORE Gestione del marketing Pubblicità Amministraz .delle forze di vendita Letteratura tecnica Promozion e Gestione delle forze di vendita La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 62. 62 La catena del valore di un’impresa si inserisce in un flusso più ampio di attività che si chiama sistema del valore IL SISTEMA DEL VALORE Catena del valore dei clienti Catena del valore dei fornitori Catena del valore dei canali Catena del valore dell’impresa La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 63. 63 IL SISTEMA DEL VALORE DEL TESSILE ABBIGLIAMENTO I fornitori Materie Prime Macchinari Impianti Servizi I canali distributivi Ingrosso Dettaglio Agenti Rappresentanti IL MERCATO DI SBOCCO I produttori di abbigliamento Abb. Confezione (Uomo/Donna/ Neonati-Bambini- Ragazzi) Abb. Intimo Maglieria Calzetteria (Uomo/Donna/ Neonati-Bambini- Ragazzi) (Uomo/Donna/ Neonati-Bambini- Ragazzi) (Uomo/Donna/ Neonati-Bambini- Ragazzi) Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 64. 64 La metodologia di analisi della filiera del Tessile/Abbigliamento si è basata sulle seguenti fasi: - individuazione dei settori componenti la filiera; - individuazione delle tipologie di prodotti, lavorazioni e servizi per ciascun settore; - determinazione degli elementi di interazione fra i settori; La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 65. 65 Strutturazione della filiera del T/A Design Fibre Tinture Macchin. { Materie Prime Accessori Distribuzione Cliente Fornitura Input Specializzati Produzione Beni Primari Sistema distributivo Mercato Formazione Professionale Associazioni di CategoriaServizi Prestazione di Servizi Dedicati Produzione di tessuti e filati Produzione di abbigliamento La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 66. 66 Fornitura di input specializzati E’ il settore che più di ogni altro contribuisce all’immagine finale dei prodotti di abbigliamento. Esso riceve il contributo da tutta quella serie di stilisti, grandi e piccoli, il cui ruolo è creare la collezione della futura stagione. L’esercito di “creativi” comprende: ∗Art director; ∗Comunicatore di moda; ∗Fashion designer; ∗Costumista; ∗Designer di accessori, gioielli; ∗Designer di tessuti; ∗Fashion buyer; ∗Esperti di computer graphic; ∗Modellista; ∗Fotografo. DESIGN La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 67. 67 Il settore delle fibre fornisce la materia prima di base con le quali si producono i filati e quindi i tessuti in genere. Le fibre possono essere: •Cotone •Lana •Seta •Canapa •Lino •Artificiali •Sintetiche FIBRE La Catena del Valore Fornitura di input specializzati Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 68. 68 Produzione di beni primari Produzione di Filati, Tessuti, Stoffe Lavorazione su fibre Lavorazione su filati Lavorazione su tessuti e stoffe Lavorazioni su tessuti e stoffe: •tintura in pezza •lavaggi •stampe •pieghettatura •rammendatura e pinzatura stoffe •vellutazione •altri finissaggi e nobilitazioni Lavorazioni su fibre: •cardatura •pettinatura - ripettinatura •tintura •filatura Lavorazioni su filati: •ritorcitura •roccatura •tintura su rocca •orditura •tessitura •creazione di maglie La Catena del Valore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 69. 69 Contesto  Profonde trasformazioni – Globalizzazione delle fonti e dei mercati - progressiva armonizzazione dei gusti dei consumatori - continua ricerca di sorgenti e mercati in grado di accrescere volumi e redditività delle imprese - fine del protezionismo e progressiva rimozione delle barriere doganali - Saturazione dei consumi (USA, Giappone, Europa) Aumento della competizione – Esasperazione dei target di efficienza e di efficacia – Nuovi sistemi alimentazione della domanda basati sulle tecniche JIT (più velocità, meno scorte, meno costi) Recessione e crisi economico / finanziaria dei mercati mondiali Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 70. 70 La crescita della complessità CONCORRENZA Più competizione sui prezzi GLOBALIZZAZIONE Disgregazione dei flussi più velocità più puntualità più flessibilità più efficienz a più ambiente più sicurezz a più distanze Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 71. 71 Inefficienza interna Contenitori non saturi e multicodice • Il contenitore è sovrapponibile ed è modulare con le dimensioni del mezzo di trasporto, ma è insaturo • Nel contenitore sono presenti più codici ed è necessario il ricondizionamento dell’unità di carico Mezzi di trasporto non saturi • Le unità di carico non sono sovrapponibili • Il bilico rimane insaturo; in questo caso il caricatore non ha possibilità di garantire il riempimento con materiali leggeri Ing Remo Luzi www.themarketingis.com
  • 72. 72 Inefficienza interna Contenitori non ottimizzati rispetto alle attrezzature di stoccaggio • Uso di attrezzature di stoccaggio inadeguate rispetto alle dimensioni delle unità di carico Difficoltà di identificazione • Riconoscimento delle merci in arrivo • Difficoltà nella preparazione della spedizione Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 73. 73 Inefficienza interna Problemi di selettività • Difficoltà di accesso al codice da prelevare Utilizzo di attrezzature inadeguate • Ingombro delle corsie di lavoro • Riduzioni di produttività e problemi di sicurezza Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 74. 74 La rete del valore Ing Remo Luzi AZIENDA CLIENTE MERCATO L’azienda non deve pensare come arrivare al cliente L’azienda deve pensare come conquistare il suo mercato obbiettivo Analisi del mercato, segmentazione ricerca di marketing Gestione della catena della domanda Supply chain management www.themarketingis.com
  • 75. 75 LOGISTICA & SUPPLY CHAIN MANAGEMENT  •La Logistica è “il processo con cui si gestiscono in maniera strategica il trasferimento e lo stoccaggio dei materiali, componenti e prodotti finiti a cominciare dai fornitori, passando attraverso le aziende fino ad arrivare ai consumatori” (Martin Christopher-1996)  •Il SupplyChainManagement è “un approccio orientato ai processi per la gestione dei flussi fisici, informativi ed economico finanziari lungo l’intera rete di fornitura e distribuzione, dai fornitori fino ai clienti finali” (Mentzer-1998) Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 76. 76Ing Remo Luzi La rete del valore fornitore Spedizion i magazzini produttore Spedizioni magazzini Inter.ri Spedizioni Cliente Flusso fisico dei materiali www.themarketingis.com
  • 77. 77 La rete del valore fornitore Banche Produttore Banche Inter.ri Banche Cliente Flusso pagamenti Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 78. 78 fornitore Spedizion i magazzini produttore Spedizioni magazzini Inter.ri Spedizioni Cliente La rete del valore Flusso informazioni Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 79. 79Ing Remo Luzi La rete del valore fornitore Agenzia Pubblicita ria produttore Agenzia Pubblicitari a Inter.ri Cliente Flusso di informazioni www.themarketingis.com
  • 80. 80 Strategia competitiva  Scopo della strategia competitiva è quella di portare l’azienda ad un’alta redditività che le possa permettere una regolare attività di continua crescita in termini di guadagni, investimenti e ritorno degli utili. Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 81. 81 Analisi strutturale dei settori industriali  Redditività di un’azienda  Attrattività del mercato: conoscenza approfondita delle regole delle concorrenza che determinano l’attrattività di un settore industriale.  Posizione relativa di un’azienda all’interno del proprio settore industriale Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 82. 82 Analisi strutturale dei settori industriali  Attrattività  Le regole della concorrenza si riassumono in cinque forze competitive  Entrata di nuovi concorrenti  La minaccia di sostituti  Il potere contrattuale dei clienti  Il potere contrattuale dei fornitori  La rivalità tra concorrenti presenti  Le cinque forze determinano la redditività di un settore industriale perché influenzano prezzi, costi e investimenti che devono sostenere le imprese Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 83. 83 Il modello delle 5 forze FORNITORI SOSTITUTI ACQUIRENTI NUOVI ENTRANTI CONCORRENTI NEL SETTORE INTENSITA’ DELLA CONCORRENZA Potere contrattuale dei fornitori Potere contrattuale degli acquirenti Minaccia di prodotti o servizi sostituti Minaccia di nuovi entranti Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 84. 84 Il modello delle 5 forze  Barriere all’entrata  Economia di scala  Differenze esclusive del prodotto  Identità di marchio  Costi di passaggio  Fabbisogni di capitale  Accesso alla distribuzione  Politiche governative  Possibili rappresaglie Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 85. 85 Il modello delle 5 forze  Determinanti del potere dei fornitori  Differenziazione degli input  Costi di passaggio dei fornitori e delle imprese nel settore  Presenza di input sostitutivi  Concentrazione dei fornitori  Importanza del volume per i fornitori  Costi in relazione al totale degli acquisti nel settore  Minaccia di integrazione a valle rispetto alla minaccia di integrazione a monte da parte di aziende nel settore Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 86. 86 Il modello delle 5 forze  Determinanti della minaccia di sostituzione  Prestazioni del prezzo relativo dei sostituti  Costi di passaggio  Propensione dell’acquirente alla sostituzione Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 87. 87 Il modello delle 5 forze  Determinanti della concorrenza  Crescita del settore  Costi fissi / valore aggiunto  Differenze fra prodotti  Identità di marchio  Costi di passaggio  Complessità informativa  Diversità dei concorrenti  Interessi istituzionali  Barriere all’uscita Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 88. 88 Il modello delle 5 forze  Determinanti del potere degli acquirenti  Leva negoziale  Importanza del cliente  Volume dell’acquirente  Informazioni sul cliente  Capacità di integrazione a monte  Prodotti sostitutivi  Sensibilità al prezzo  Prezzo/totale acquisiti  Differenze nei prodotti  Identità di marchio  Qualità del prodotto Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 89. 89 Posizione nel settore industriale  La base fondamentale è il vantaggio competitivo sostenibile  Sui costi  Sulla differenziazione  Tre strategie di base  Leader di costo  Differenziazione  Focalizzazione Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 90. 90 Leader di costo  L’impresa si pone di diventare il produttore a più basso costo nel proprio settore industriale  Vasto campo d’azione, vasta economia su scala serve molti segmenti del settore  Fonti del vantaggio  Tecnologie esclusive  Accesso preferenziale alle materie prime  Un produttore a basso costo deve trovare e sfruttare tutte le sorgenti  Vendere prodotti di qualità modesta Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 91. 91 Leader di costo  A parità di prezzi, un leader di costo ha margini elevati  Un leader di costo deve tener conto della qualità della concorrenza  Se un prodotto non viene accettato come accettabile, il leader di costo è costretto ad abbassare di tanto i prezzi  Nel caso di più leader, la lotto è selvaggia Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 92. 92 Esempi Leader di costo  Industria televisiva  Impianti di dimensioni adeguate  Progettazione a basso costo  Montaggio automatizzato  Vasta scala per ammortizzare ricerca e sviluppo  Servizi guardie di sicurezza  Manodopera a basso costo  Procedura di formazione efficiente e veloce  Sistema informatico efficiente Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 93. 93 Differenziazione  L’azienda mira ad essere unica nel suo settore in relazione a variabili ritenute importanti dai clienti  L’azienda cerca si soddisfare il bisogno del cliente  Questa unicità viene compensata con prezzi superiore alla media  L’impresa sceglie delle caratteristiche che le altre non hanno Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 94. 94 Alleanze strategiche  Le aziende non riescono a raggiungere la leadership (a livello nazionale che internazionale)  Alleanze di prodotto un’impresa concede ad un’altra la licenza per la realizzazione del proprio prodotto. Es. Fiat e Ford pianale 500 e KA  Alleanza promozionali: un’impresa accetta di promuovere i prodotti di un’altra impresa. Es McDonald’s e Walt Didney  Alleanze Logistiche: un’impresa offre servizi logistici per i prodotti di un’altra azienda. Es gruppo MARR  Alleanze di prezzo: si uniscono per una collaborazione di prezzo. Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 95. 95 Canali di marketing o distribuzione  Le imprese devono essere in grado di costruire e gestire un sistema di canale di marketing e una rete di evoluzione in continua evoluzione  La maggior parte dei produttori non vende beni e servizi direttamente agli utilizzatori finali  Tra i produttori e consumatori si inseriscono vari intermediari commerciali ognuno dei quali svolge funzioni specifiche  Tali intermediari costituiscono dei canali di marketing o di distribuzione Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 96. 96 Canali di marketing o distribuzione  Componenti principal:  I grossisti e dettaglianti acquistano la merce, la detengono (facendo magazzino) e la rivendono  Operatori logistici: società di trasporto e GESTORI di MAGAZZINO di deposito indipendenti  Banche e agenzie pibblicitari Ing Remo Luziwww.themarketingis.com
  • 97. 97 Canali di marketing o distribuzione  I canali di distribuzione rivestono un ruolo importante per il successo di un’azienda, e la loro gestione deve considerare caratteristiche di produzione, distribuzione, vendita e servizio di assistenza prodotti post- vendita Ing Remo Luziwww.themarketingis.com