Corso di digitalizzazione e reti per segretario amministrativo
Progetto idee
1. Unione Europea
Ministero dell’Interno
Dipartimento per le Libertà civili e
l’Immigrazione
Direzione Centrale per le Politiche
dell’immigrazione e l’asilo
Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di
Paesi terzi 2007-2013
MODELLO PER LA PRESENTAZIONE DEI PROGETTI
2. Modello per la presentazione dei progetti
INDICE
1. Anagrafica soggetto proponente (Ministero dell’Interno).........................................3
2. Anagrafica dei partner di progetto (ove pertinente)...................................................3
3. Anagrafica progetto....................................................................................................3
4. Contenuti del progetto................................................................................................3
4.1. Analisi delle esigenze in materia di integrazione....................................................3
4.2. Descrizione delle attività progettuali proposte........................................................6
4.3. Modalità di attuazione della rete territoriale ........................................................11
4.4. Tempistica della realizzazione..............................................................................12
4.4.1. Descrizione dell’iter amministrativo..................................................................13
4.5. Descrizione dei risultati attesi...............................................................................13
4.5.1. Indicatori ...........................................................................................................14
5. Inquadramento strategico programmatico delle attività previste.............................16
5.1. Inquadramento delle attività del Fondo.................................................................16
5.2. Complementarietà con altri interventi co-finanziati dall’Unione Europea e/o con
fondi nazionali o regionali............................................................................................18
6. Quadro finanziario....................................................................................................19
6.1. Budget dettagliato delle attività proposte..............................................................19
6.2. Cronogramma di spesa..........................................................................................20
6.3. Sostenibilità futura (se pertinente)........................................................................20
7. Gestione del progetto...............................................................................................22
7.1. Organizzazione del Gruppo di Lavoro..................................................................22
7.2. Composizione del Gruppo di Lavoro....................................................................23
7.3. Procedure di gestione e controllo..........................................................................24
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 2
2013
3. Modello per la presentazione dei progetti
4. Contenuti del progetto
4.1. Analisi delle esigenze in materia di integrazione
Descrivere il fabbisogno di interventi, eventualmente anche con il supporto di
dati statistici.
Massimo 1 pagina.
In Italia, 1 abitante su 14 (7,2%) è di cittadinanza straniera. L’incidenza è maggiore tra i
minori e giovani adulti, con conseguente maggiore visibilità del fenomeno a scuola e nel
mercato del lavoro.
Più di un quinto della popolazione straniera è infatti costituito da minori, 5 punti
percentuali in più rispetto a quanto avviene tra gli italiani. Tra minori con cittadinanza
non italiana sia nati in Italia sia ricongiunti, il 2008 è stato l’anno in cui i minori, per la
prima volta sono aumentati di oltre 100 mila unità1.
La crescita progressiva di minori stranieri in Italia e in particolare nei territori interessati
dal progetto IDEE (Province di Milano, Roma e dell’Aquila) si caratterizza come
fenomeno dinamico in rapida trasformazione.
I minori residenti nel nostro paese sono passati da 284.000 del 2001 agli 854.000 del
2009, per l’effetto congiunto di nuovi arrivi dall’estero e delle nascite in Italia2.
1
Immigrazione Dossier Statistico – XIX Rapporto Caritas/Migrantes
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 3
2013
4. Modello per la presentazione dei progetti
In Lombardia e nel Lazio si concentrano, dal punto di vista quantitativo, i nuclei familiari
di più recente immigrazione: 9.487 nella Regione Lombardia, 6.195 nella Regione Lazio.
Non si tratta in termini quantitativi di elevatissime entità, ma la non uniforme
distribuzione sul territorio può creare, in particolari zone a forte densità di presenze di
alunni neo arrivati, problemi e tensioni di difficoltosa gestione.
È nella scuola che si riflette il dinamismo che caratterizza il fenomeno migratorio: la
presenza di alunni stranieri è ormai un dato strutturale del sistema scolastico italiano (7%
della popolazione scolastica) ma caratterizzato da diversi elementi e problematiche.
I dati relativi all’anno scolastico 2008/2009 mostrano come gli alunni/e con cittadinanza
non italiana siano passati da circa 574 mila a circa 627 mila (aumento del 9,6%),
rappresentando il 23,9% in Lombardia, il 10,1% nel Lazio e l’1,7% in Abruzzo.
Sul territorio italiano gli iscritti stranieri sono concentrati soprattutto nelle regioni del
Centro-Nord dove si registra un’incidenza percentuale superiore alla media.
La Lombardia è la regione italiana con il maggior numero assoluto di alunni stranieri:
151.900 presenze di minori con cittadinanza non italiana, con un’incidenza dell’11% sul
totale degli alunni. A Milano si concentra circa il 30% degli alunni stranieri. I principali
paesi di provenienza sono Filippine (10,5% del totale degli studenti stranieri) l’Ecuador
(10,3%) e Romania (il 9,3%)
Nel Lazio le presenze di minori con cittadinanza non italiana nella scuola sono 61.549,
pari al 7,5% della popolazione studentesca. A livello provinciale emerge Roma (seconda
solo a Milano a livello nazionale), con il 79% del totale degli alunni con cittadinanza non
italiana e con un’incidenza pari all’8,4% rispetto al totale. A Roma gli alunni/e con
recente percorso migratorio, non nati in Italia, rappresentano ancora il gruppo più
consistente: circa il 65% del totale degli alunni con cittadinanza non italiana non è nato in
Italia. Sebbene la Romania rappresenti il principale paese di provenienza, sono consistenti
i gruppi di alunni/e provenienti da Albania, Filippine, Perù e Cina.
Al Sud, le percentuali si mantengono al di sotto della media nazionale. In questo caso il
valore più alto si registra in Abruzzo: su un totale di 193.220 iscritti nelle scuole di ogni
ordine e grado gli alunni/e con cittadinanza non italiana hanno rappresentato nell’a.s
2008/2009 il 5,5%. Sebbene anche in questa regione la tendenza sia alla stabilizzazione
sociale e territoriale (cfr. più avanti), i minori con recente percorso migratorio continuano
a rappresentare in media il 70% nelle scuole primarie e secondarie di I e II grado. In
particolare tra le nazionalità extracomunitarie con maggior numero di iscritti figurano gli
albanesi, i macedoni, i cinesi, i marocchini i serbo-montenegrini e gli ucraini.
Aumentano le seconde generazioni: sempre nell’a.s 2008/2009 si contano infatti circa 200
mila allievi senza cittadinanza italiana ma nati in Italia (37% del totale degli alunni
stranieri, con un incremento del 17% rispetto all’anno precedente).
Confrontando l’andamento di iscritti stranieri degli ultimi 2 anni, comunque in aumento,
si rileva un rallentamento generalizzato dell’incremento. Nel 2007-08 l’incremento
generale era stato del 14,5% contro il 9,6% registrato nel 2008-09, con conseguente
flessione di quasi 5 punti percentuali e dunque contrazione del flusso migratorio.
Nonostante tali dati e sebbene la maggior parte degli alunni stranieri si concentri nelle
scuole primarie (37% del totale) e secondarie di primo grado (22,3%), è nelle scuole
secondarie di II grado, settore di competenza delle Province, che si concentrano
problemi significativi relativi all’integrazione e successo scolastico degli studenti stranieri.
Nell’ a.s.2008/2009 gli studenti stranieri nelle scuole secondarie di II grado hanno
rappresentato il 5% circa del totale degli alunni; gli alunni con cittadinanza non italiana
nati in Italia che frequentano la scuola secondaria di II grado sono 9.698 (pari al 20,8%
del totale). E’ nella scuola secondaria di II grado, tuttavia (come nella scuola dell’infanzia)
2
I dati che seguono sono tratti dal XV Rapporto ISMU sulle migrazioni 2009
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 4
2013
5. Modello per la presentazione dei progetti
che si registrano gli incrementi percentuali annuali più consistenti.
Le ragioni di questa minore presenza rispetto ad altri segmenti del sistema scolastico sono
di diverso tipo.
L’investimento delle famiglie nel secondo ciclo di istruzione è naturalmente correlato con
le diverse caratteristiche dei processi di scolarizzazione nei paesi di origine (in alcuni dei
paesi di provenienza l’accesso all’istruzione secondaria è un’esperienza tendenzialmente
universalistica, in altri è ancora riservato alle élites sociali).
Inoltre e soprattutto le ragioni si trovano nel livello di stabilizzazione ed integrazione
delle famiglie e dei minori stessi.
Lo scarto tra i minori di provenienza straniera tra i 14 e i 18 anni che risultano essere
presenti in Italia e i coetanei iscritti a scuola3 si concretizza nella persistenza e incremento
di fenomeni di abbandono precoce degli studi (gli studenti stranieri si fermano per la
maggior parte alla scuola dell’obbligo) e di dispersione, abbandono e insuccesso scolastici
nelle scuole secondario di II grado.
Il numero di ripetenti stranieri aumenta infatti al crescere del livello scolastico (dallo 0,9%
nella scuola primaria al 9,3% nella secondaria di II grado), così come la percentuale di
dispersione ed abbandono scolastico, confermando un percorso scolastico più
problematico degli studenti stranieri rispetto agli italiani Il fenomeno della mancanza di
regolarità tra gli studenti stranieri si evidenzia a partire dai 12 anni, ed è legato in buona
parte a difficoltà di conoscenza della lingua italiana e a problemi di integrazione sociale.
Al termine dell’anno scolastico gli studenti stranieri ammessi alla classe successiva
presentano un tasso di passaggio che si differenzia, già nelle scuole primarie, di circa 1
punto in meno rispetto a quello degli studenti italiani; questo divario cresce poi fino a
circa 10 punti nelle scuole secondarie di I grado e a 16 nella scuola secondaria di II grado
Si evince, inoltre, che nelle scuole secondarie di II grado il numero di iscritti stranieri è
maggiore nelle scuole finalizzate all’inserimento diretto nel mondo del lavoro e restano
pochi coloro che si iscrivono ad un liceo: il 79% segue infatti un corso di studi negli
istituti Tecnici/Professionali, dove sono presenti circa 10 stranieri su 100 alunni.
Si tratta di una sorta di “segregazione formativa” che non è stata finora oggetto di
attenzione da parte delle policies scolastiche nazionali ma che potrebbe assumere in futuro
una valenza significativa.
Lo scenario sin qui delineato mostra dunque come emerga con insistenza sul territorio
nazionale e ancora di più a livello locale l’esigenza di dare risposta a specifiche esigenze
educative e di inserimento nella comunità dei minori extracomunitari e come l’impatto
provocato dall’inserimento degli studenti stranieri nelle nostre scuole è stato ed è
caratterizzato da luci e ombre e richieda una serie di azioni diverse sul piano burocratico,
relazionale, didattico e comunicativo.
La scuola costituisce invece un ambito privilegiato di intervento per i processi di
inclusione sociale di minori stranieri e necessita dunque di interventi focalizzati da un lato
sul livello didattico ed educativo (inserimento nella classe d’entrata, definizione di
curricula adatti alle conoscenze e competenze dello studente) e dall’altro sull’accoglienza,
accompagnamento e promozione del benessere degli alunni/e attraverso azioni di
orientamento e prevenzione della discriminazione con il coinvolgimento delle famiglie.
Tali bisogni sono inevitabilmente particolarmente sentiti nelle Province di Milano, Roma
e dell’Aquila dove, come mostrano i dati presentati, i ragazzi/e stranieri rappresentano
un’alta percentuale del totale degli alunni.
3
Vi sono oltre 100.000 minori registrati dalle anagrafi comunali che non sono presenti nel sistema
dell’istruzione e della formazione; il ritardo ormai quasi decennale nella costruzione dell’anagrafe
nazionale e di quelle regionali dei soggetti in diritto-dovere all’istruzione e alla formazione non
consente di contare su dati più precisi
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 5
2013
6. Modello per la presentazione dei progetti
Nella Provincia dell’Aquila, peraltro, in un tessuto sociale colpito da un evento
distruttivo, l’ integrazione di alunni/e richiede una pianificazione di interventi mirati.
A ciò si aggiunge infine negli ultimi anni una contrazione delle risorse umane e finanziarie
a disposizione delle scuole per dotarsi di adeguati strumenti di didattica interculturale.
4.2. Descrizione delle attività progettuali proposte
Descrivere la proposta progettuale, individuando le azioni, gli obiettivi e le
modalità operative per la realizzazione degli interventi.
Massimo 2 pagine
Al fine di rispondere ai bisogni e problematiche delineate nella sezione 3.1, il progetto
IDEE Integrazione, Diritti ed Educazione contro l’Esclusione propone nelle
Province di Milano, Roma e l’Aquila un percorso pilota ed innovativo di accoglienza che,
valorizzando le attività di promozione dell’intercultura e il rapporto dell’alunno e della
sua famiglia con la realtà scolastica, prevede interventi di educazione ai diritti di
cittadinanza, centrati sul principio di non discriminazione, inclusione e partecipazione, e
di valorizzazione della genitorialità quale risorsa fondamentale per il raggiungimento del
successo scolastico.
L’idea alla base del progetto è infatti che la scuola sia un motore strategico di
cambiamento degli atteggiamenti e dei comportamenti della società civile relativamente ai
temi inerenti la coesione sociale.
IDEE propone dunque una proposta formativa ed informativa diretta agli attori della
scuola e ai suoi interlocutori sul territorio, in primis le famiglie, per favorire dialogo
interculturale, scambio, confronto e contrastare i rischi di esclusione e discriminazione.
L’obiettivo specifico di IDEE è promuovere l’inserimento e l’inclusione di minori
provenienti da paesi terzi (con particolare attenzione ai minori arrivati
recentemente in Italia) favorendo processi di socializzazione interculturale,
contrasto ai pregiudizi, informazione, supporto legale e accompagnamento alla
genitorialità, a partire dalla scuola come luogo di riferimento e mediante un approccio
metodologico innovativo e l’utilizzo di strumenti informativi e multimediali.
IDEE lavorerà specificatamente con istituti scolastici secondari di II grado (classi I-
IV) delle Province di Milano, Roma e l’Aquila, prevedendo nello specifico percorsi
integrati educativi, di supporto genitoriale e legale ovvero di accoglienza,
accompagnamento e inclusione per alunni/e stranieri, nonché iniziative nazionali e locali
di sensibilizzazione, comunicazione ed animazione, considerando la scuola come luogo
deputato a favorire confronto e dialogo in un’ottica di serena e consapevole convivenza
delle differenze e contribuendo a favorire l’inserimento e un buon esito scolastico e a
promuovere scambio e dialogo tra alunni/e di diversa provenienza, per contrastare rischi
di discriminazione ed esclusione e contribuire nel lungo periodo alla lotta alla dispersione
e abbandono scolastico tra gli studenti stranieri.
Il progetto IDEE si propone dunque come un programma pilota innovativo per
l’integrazione dei minori stranieri in quanto:
-favorisce l’integrazione dei minori stranieri a partire dalla scuola, intesa come ambito
privilegiato per promuovere l’inclusione e la coesione sociale e dal quale partire per
diffondere innovazione e comportamenti corretti e rispettosi dei diritti all’interno della
società intera
- valorizza percorsi integrati di accoglienza e di inserimento degli alunni extracomunitari
e delle loro famiglie che tengano conto dei diversi aspetti legati all’inclusione, in un
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 6
2013
7. Modello per la presentazione dei progetti
approccio olistico al fenomeno: da quello relazionale nel gruppo classe e tra i pari nella
scuola, a quello relazionale con le famiglie, a quello amministrativo e giuridico per
assicurare l’accesso ai servizi e la tutela dei diritti a ciascun allievo, affiancando tali servizi
a quelli pedagogici ed educativi già offerti dalle scuole. Il fine è dunque quello coinvolgere
tutte le necessarie professionalità per favorire l’inserimento e il buon esito scolastico
nell’ambito di un sistematico coinvolgimento dei tre livelli interessati dal fenomeno
dell’inclusione sociale dei minori stranieri, ovvero i minori stessi, le loro famiglie e il
mondo della scuola.
- promuove e rafforza una rete, sia a livello locale sia nazionale, di attori che si occupano
di progettualità rivolte ai minori e ai cittadini stranieri, rafforzando dunque un linguaggio
comune tra quanti sono impegnati sul tema dell’integrazione tra le culture: enti pubblici
territoriali e nazionali, scuole, realtà associative e terzo settore, Università e Uffici
Scolastici, altri servizi istituzionali. Ciò significa che nel progetto trovano spazio i punti di
vista, le esperienze, ecc. di tutti gli attori coinvolti nelle tematiche progettuali e che IDEE
stimola la circolazione e lo scambio di informazioni relative all’integrazione,
contribuendo nel breve e lungo periodo a migliorare il coordinamento ai diversi livelli di
gestione delle politiche di integrazione.
-utilizza strumenti informatici e multimediali a supporto delle azioni previste
(formazione, informazione, disseminazione, networking, ecc.) , quali piattaforma on-line,
per la formazione a distanza e ambienti interattivi quali blog, video blog, forum, chat, e-
newsletter, ecc., così da raggiungere e coinvolgere in maniera efficace i destinatari diretti
ed indiretti del progetto
-utilizza un approccio pedagogico innovativo basato sui diritti e dunque della
Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia, da utilizzare come strumento di lettura delle
dinamiche esistenti nelle classi e nei territori, della lotta alla discriminazione e della
promozione di pari accesso ai diritti
-promuove una campagna di comunicazione ed interventi di animazione a livello
nazionale e locale nei 3 territori provinciali, al fine di sensibilizzare, mediante l’uso di
strumenti e canali diversificati ed innovativi (radio, ecc.), i minori beneficiari nonché tutti
gli altri destinatari del progetto, quali famiglie, docenti, ecc.
Destinatari diretti del progetto IDEE sono nello specifico:
• 15 istituti scolastici in totale nelle Province di Milano, Roma e l’Aquila, per un
totale di circa 200 studenti/esse e 30 docenti
• Minori stranieri: si prevede circa il 70% (circa 140) di minori immigrati coinvolti
nel progetto
• Circa 60 famiglie di minori stranieri
• Istituzioni ed enti interessati dalle tematiche progettuali e che concorrono a
favorire sui diversi territori l’integrazione degli alunni/e stranieri e delle loro
famiglie: Uffici scolastici regionali/provinciali, ecc.
Destinatari indiretti del progetto IDEE sono
• Ragazzi/e, docenti, dirigenti scolastici e personale ATA delle scuole coinvolte,
per un totale previsto di circa 2000 persone
• Circa 130famiglie di ragazzi/e stranieri previste
• Associazioni di genitori e associazioni che lavorano nelle tematiche
dell’immigrazione e/o con minori
• Istituzioni locali, regionali e nazionali e Centri di aggregazione giovanili
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 7
2013
8. Modello per la presentazione dei progetti
Ai fini di una realizzazione efficace ed efficiente delle attività progettuali, l’UPI
provvederà, nelle prime fasi del progetto, ad avviare il coinvolgimento del Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in modo che questo possa fornire il suo
patrocinio all’iniziativa.
Di seguito, sono dettagliate le attività progettuali previste nei 6 Work Package:
WP 1 TAVOLI DI LAVORO (Mesi 1-5)
Costituiti dai partner (UPI e Province), dagli associati e dagli altri organismi coinvolti
nelle attività e/o tematiche (Università, Uffici Scolastici e associazioni coinvolte nella
implementazione delle fasi progettuali), svolgeranno le seguenti azioni: ricognizione
iniziale delle esperienze in atto nelle Province, al fine di identificare e scambiare buone
prassi; analisi del ruolo della scuola nel favorire l’integrazione del tessuto sociale italiano
dei minori extracomunitari; diffusione dei risultati progettuali; scambio di esperienze,
buone prassi e proposte per garantire la sostenibilità del progetto ed il trasferimento e
messa a sistema della iniziativa pilota.
I Tavoli saranno coordinati dall’UPI con un referente scientifico e un referente degli
aspetti/lavori istituzionali. I Tavoli di lavoro si incontreranno a Roma 2 volte
WP 2 PERCORSI DI FORMAZIONE (mesi 1-5)
Sono finalizzati a promuovere consapevolezza dei diritti e nuove dinamiche relazionali
fondate su questi ultimi e in particolare a favorire una riflessione sull’attuazione del
principio di non discriminazione e sui processi di inclusione sociale dei migranti sia
all’interno della scuola, sia nei loro diversi contesti di riferimento.
I fase: Laboratori sulla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia (CRC –
Convention on the Rights of the Child) per dirigenti scolastici, docenti e studenti
(mesi 1-5).
La formazione sarà realizzata parallelamente con i docenti e studenti.
Con i docenti (2 incontri di 2 ore ciascuno in ciascuna delle 15 scuole coinvolte, per un
totale di 60 ore di formazione) si condividerà l’approccio pedagogico centrato sui diritti a
partire da un utilizzo della CRC come strumento di lavoro a scuola. L’approfondimento
della CRC è uno strumento di lettura delle dinamiche esistenti all’interno della classe e nel
territorio e permette di evidenziare quelle che ostacolano un eguale accesso ai diritti.
La formazione con i ragazzi (4 incontri di 2 ore ciascuno in ciascuna delle 15 scuole
coinvolte, per un totale di 120 ore) ha come obiettivo la conoscenza della CRC e
dell’attuazione del diritto all’educazione.
II fase: Laboratori applicativi - ideazione di una pubblicazione (mesi 2-5) che,
attraverso le parole degli alunni/e parli agli adulti di temi attinenti a diritti e pregiudizi. La
pubblicazione sarà curata dagli alunni/e con la guida di un editore e di un’ illustratrice (2
incontri di 2 ore ciascuno in ciascuna delle 15 scuole coinvolte, per un totale di 60 ore).
Le attività formative in contesti scolastici saranno realizzate nei 3 territori con due
coordinatori locali part time nelle Province di Roma e l’Aquila e un coordinatore full
time che si occuperà delle azioni sviluppate nella Provincia di Milano nonché di garantire
il coordinamento generale delle attività formative realizzate nelle scuole a livello nazionale
Tutte le attività in classe saranno supportate dall’uso di strumenti informativi e
multimediali innovativi e vicini al mondo dei ragazzi/e, ovvero: piattaforma on-line per la
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 8
2013
9. Modello per la presentazione dei progetti
formazione a distanza e lo scambio di idee, impressioni, proposte, ecc. tra i docenti e tra i
ragazzi/e, blog, video blog, forum, chat, e-newsletter.
Nel quadro del WP2 verranno dunque realizzate in totale 12 ore di progettazione, 240 ore
di formazione (60 ore con i docenti e 180 con alunni/e di 15 scuole nelle 3 Province).
Per la realizzazione della formazione,ci si avvarrà della consulenza diretta di un’equipe di
pedagogisti, esperti e formatori con esperienza pluriennale in attività educative in contesti
scolastici.
WP 3 SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ (mesi 1-5)
Le attività di supporto alla genitorialità mirano a sostenere i genitori dei minori stranieri,
con particolare riferimento ad alunni di recente immigrazione, attraverso un servizio
informativo e percorsi individualizzati di presa in carico in ambito scolastico.
Le attività di sostegno riguarderanno dunque il percorso di integrazione nel tessuto
sociale, fornendo attività di segretariato sociale e orientamento sul territorio, partendo
dalla quotidianità dei rapporti scolastici, e nello specifico saranno previste:
Attività informative per le famiglie: orientamento e accompagnamento ai servizi
del territorio in particolare in ambito sociale, sanitario, scolastico e abitativo.
Incontri individuali: servizio di sostegno alla genitorialità per favorire
l’acquisizione di strumenti necessari ad affrontare i problemi che le famiglie
incontrano con i propri figli nel percorso immigratorio e di integrazione. In
particolare si intende favorire relazioni positive genitori-figli, attraverso la
diffusione di una cultura dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e di
prevenzione alla esclusione sociale e alla violenza
Attività dirette a facilitare il rapporto tra la scuola e le famiglie di alunni stranieri
con recente percorso migratorio.
A livello nazionale saranno realizzati colloqui individuali (circa 75, 25 in ciascuna
Provincia) con le famiglie che ne faranno richiesta o che verranno segnalate dalla scuola.
Saranno elaborati e compilati schede di intervento e questionari di valutazione.
Le attività faranno uso di mediatori culturali e saranno sviluppate nei 3 territori
provinciali da Associazioni operanti nel settore identificate ad avvio progetto (cfr. sezione
3.3), sotto il coordinamento scientifico di UPI.
Tutte le attività saranno supportate dall’uso di strumenti informativi e multimediali
innovativi che possano favorire l’incontro e lo scambio tra i genitori dei minori stranieri e
tra questi e i professionisti coinvolti nel sostegno alla genitorialità, ovvero: piattaforma
online per lo scambio di idee, impressioni, proposte, ecc, forum, chat, e-newsletter.
WP 4 SUPPORTO LEGALE (mesi 1-5)
Le attività di informazione, orientamento e consulenza legale intendono favorire una
piena integrazione delle famiglie di recente immigrazione nel contesto sociale di
riferimento, anche attraverso l’integrazione scolastica dei minori, le cui necessità sono
presumibilmente rivolte all'integrazione sociale, in coordinamento con i servizi sociali del
territorio, e dovrebbero riguardare il rinnovo del permesso di soggiorno, la richiesta del
permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo e di cittadinanza,
legalizzazione titoli di studio, ecc.
Un esperto legale sarà disponibile per colloqui con gli operatori scolastici e con le
famiglie di minori extracomunitari che presentano problematiche legate al loro soggiorno
in Italia(supporto amministrativo/burocratico e tutela giurisdizionale dei diritti).
Nello specifico, sono previste le seguenti attività:
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 9
2013
10. Modello per la presentazione dei progetti
Consulenza legale a minori e famiglie su segnalazione della scuola e orientamento
legale per personale docente e amministrativo delle scuole coinvolte nel progetto:
un consulente legale sarà disponibile per i colloqui orientativamente 2 ore a
settimana in ogni territorio di riferimento. Gli incontri di consulenza dovrebbero
essere organizzati nelle sedi delle associazioni partner del progetto, mentre gli
incontri di orientamento dovrebbero avvenire nelle scuole stesse. Casi
particolarmente vulnerabili verranno segnalati ad avvocati volontari per la presa in
carico e l’assistenza legale, anche in via giudiziale.
Incontri di informazione per famiglie e personale docente ed amministrativo delle
scuole: un esperto legale sarà disponibile su richiesta della scuola per incontri
informativi sulla normativa in materia di immigrazione e cittadinanza, rivolti a
gruppi di famiglie e operatori scolastici.
Saranno utilizzati i seguenti strumenti di rilevazione: database statistico per determinare
l'utenza, database della casistica, database degli interventi con relativi servizi del territorio
coinvolti. Saranno elaborati e compilati schede di intervento e questionari di valutazione.
Tutte le attività saranno supportate dall’uso di strumenti informativi e multimediali
innovativi che possano favorire l’incontro e lo scambio tra i genitori dei minori stranieri e
tra questi e i professionisti coinvolti nel supporto legale, ovvero: piattaforma online per lo
scambio di idee, impressioni, proposte, ecc, forum, chat, e-newsletter.
Le attività del WP4 saranno realizzate da UPI,
Anche per la realizzazione delle attività di supporto legale si prevede la figura di
Mediatori culturali
WP5 CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE E DISSEMINAZIONE
(mesi 1-5)
Una campagna di comunicazione e disseminazione sarà realizzata per l’intera durata del
progetto sia a livello nazionale nei 3 territori coinvolti sia a livello locale in ciascuno di
questi, al fine di sensibilizzare i minori beneficiari del progetto ma anche tutti gli altri
soggetti coinvolti in esso (famiglie, docenti, istituzioni, ecc.) sul progetto e in particolare
sulle tematiche dell’inclusione, lotta alla discriminazione, ecc.
Il WP5, di titolarità UPI con la collaborazione di tutti i partner, prevede azioni quali ad
esempio:
Elaborazione linea grafica del progetto, da utilizzare su qualsiasi documento
relativo ad IDEE (carta intestata, depliant convegno finale, ecc.)
Convegno finale, finalizzato alla diffusione dei risultati progettuali e con la
partecipazione del partenariato ed associati, referenti del Ministero dell’Interno,
MIUR e altri Ministeri interessati, Uffici Scolastici Regionali e Provinciali, settore
sociale, associazioni di genitori, ecc. nonché di rappresentanti di alunni/e che
avranno preso parte alle attività progettuali, dei loro docenti e delle famiglie. Una
sessione specifica è dedicata ai ragazzi/e, i quali presenteranno il loro punto di
vista sui temi attinenti a diritti e pregiudizi. Sarà inoltre presentata nel Convegno
la proposta operativa emersa dai Tavoli del WP1 sul tema del ruolo della scuola
nell'accogliere modelli integrati di risoluzione del problema.
Conferenze/Comunicati stampa nelle Province coinvolte
Disseminazione dei risultati progettuali nei territori coinvolti e a livello
nazionale/europeo (spazio dedicato/pubblicazione notizie sui siti web dei partner
e degli organismi coinvolti nel progetto, pubblicazione notizie su newsletter dei
partner e organismi coinvolti nel progetto, ecc.)
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 10
2013
11. Modello per la presentazione dei progetti
Incontri e scambio di esperienze, buone prassi, ecc. tra tutti i soggetti coinvolti
(scuole, famiglie, associazioni, ecc.) attraverso una piattaforma on-line e ulteriori
strumenti quali blog, video blog, chat, forum, e-newsletter , al fine di favorire la
disseminazione dei risultati, il networking e il dialogo
Campagna di comunicazione radio, con spot destinati veicolare al grande
pubblico (minori, famiglie, ecc.) il messaggio della inclusione, non
discriminazione, rispetto dei diritti, ecc.
Realizzazione di uno speciale TV sul progetto e sulle tematiche da esso affrontate,
con testimonianze dirette dei soggetti coinvolti
DVD destinato alle scuole contenente tutte lo speciale TV, gli spot radio e altro
materiale utile in particolare ai docenti e dirigenti scolastici per proseguire anche
dopo la fine del progetto il percorso di in-formazione e sensibilizzazione
finalizzato all’inclusione scolastica dei minori stranieri
Azioni locali di animazione in ciascuna delle 3 Province coinvolte
WP6 GESTIONE, COORDINAMENTO, MONITORAGGIO E
VALUTAZIONE DEL PROGETTO (mesi 1-7)
L’UPI, in qualità di capofila, si occuperà della gestione complessiva del progetto, del
coordinamento del partenariato e del monitoraggio e valutazione delle attività, con la
collaborazione di tutti i partner.
A questo proposito, l’UPI presiederà il Comitato di Pilotaggio UPI -Province, il quale si
occuperà di supervisionare l’andamento del progetto e il raggiungimento degli obiettivi
prefissati. Il Comitato si riunirà a Roma 3 volte durante il progetto e lavorerà a distanza
(email/telefono) per l’intera durata del progetto.
Relativamente alle azioni di monitoraggio e valutazione, esse si distinguono in:
- attività di monitoraggio e valutazione del progetto: all’avvio del progetto, sarà elaborato
un Piano di monitoraggio e valutazione contenente la metodologia e gli strumenti di
indagine da utilizzare (es. schede utenti delle attività di supporto alla genitorialità e di
supporto legale). Il monitoraggio e la valutazione rappresentano strumenti di
documentazione, acquisizione di conoscenza per tutte le attività del progetto e allo stesso
tempo uno strumento per assicurare l’accountability (responsabilità) dei partner e dei
soggetti che partecipano alle attività e di empowerment (rafforzamento) per i soggetti
coinvolti. Un report finale di valutazione evidenzierà, tra gli altri, l’impatto delle attività
sui relativi destinatari nonché le possibilità di trasferimento e messa a sistema dei risultati
progettuali in altri istituti scolastici e/o territori provinciali e livello nazionale
- attività di monitoraggio e valutazione delle attività educative alla fine di ogni ciclo di
laboratorio verrà effettuata una valutazione a cura dei formatori. Una valutazione delle
attività verrà richiesta anche ai docenti e alunni/e coinvolti/e
4.3. Modalità di attuazione della rete territoriale
Descrivere se e come nella pratica sarà attivata la rete territoriale, ovvero
descrivere quella già esistente.
Massimo 1 pagina.
La rete costituita dai diversi soggetti interessati dalle tematiche progettuali (istituzionali,
del terzo settore, ecc.) sarà attivata a livello nazionale e a livello locale nelle 3 Province.
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 11
2013
12. Modello per la presentazione dei progetti
Relativamente alla rete nazionale, il progetto si inserisce nel quadro della collaborazione
tra il Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Inoltre,
l’UPI provvederà ad avvio progetto a sancire la collaborazione con il MIUR in modo che
questo possa conferire il suo patrocinio al progetto per le attività realizzate in contesti
scolastici e per il Convegno finale.
In secondo luogo, i lavori dei Tavoli del WP1 promuoveranno un coinvolgimento e
confronto tra i partner e gli altri stakeholder che a livello nazionale sono coinvolti nel
progetto (Università, associazioni, etc.), in modo da favorire il dialogo e la concertazione
tra i vari soggetti interessati dall’ambito dell’integrazione e inserimento sociale dei
ragazzi/e stranieri e dal mondo della scuola.
A livello territoriale, ciascuna Provincia rafforzerà la rete di soggetti coinvolti
direttamente e indirettamente nel progetto e provvederà dunque a gestire i rapporti con
istituti scolastici, Uffici scolastici Provinciali/Regionali, associazioni.
Il progetto a livello territoriale intende favorire il lavoro in rete dei singoli soggetti
coinvolti con le loro specifiche competenze al fine di sviluppare un percorso integrato di
accompagnamento valorizzandone i diversi aspetti, sin dal lavoro delle scuole, che
offrono servizi di inserimento principalmente legati all’insegnamento dell’italiano per
minori e loro famiglie.
In particolare, le associazioni che lavoreranno sul sostegno alla genitorialità e
all’orientamento ai servizi al sostegno legale in un’ottica di percorso integrato e
multidisciplinare, saranno identificate all’avvio del progetto nei 3 territori, sulla base delle
collaborazioni già avviate dalle Province e soprattutto in base ai seguenti criteri,
coerentemente con le azioni da sviluppare:
• associazioni che abbiamo un ruolo attivo e riconosciuto a livello locale e/o
nazionale di tipo pluriennale. In particolare, si pensa ad associazioni che
sperimentano ed elaborano laboratori di modelli culturali e di intervento che si
fondano su modelli clinici educativi centrati sulla tutela del bambino/a, ed
offrano servizi alle famiglie anche promuovendo attività sperimentali di
“genitorialità positiva”.
• associazioni che abbiano sviluppato una forte competenza in ambito giuridico:
attività di consulenza, informazione , ricerca e formazione su tematiche legali
riguardanti minori a rischio di marginalità sociale.
Relativamente agli istituti scolastici che parteciperanno nel progetto, saranno identificate
dalle Province partner sulla base delle collaborazioni già avviate con scuole del territorio
che presentano una presenza significativa di alunni/e extracomunitari/e con percorsi
migratori recenti e che si trovano dunque a dover affrontare più di altre le problematiche
relative all’inclusione sociale, successo scolastico, ecc. Nella fase di progettazione dei
percorsi formativi (WP2) saranno analizzati le caratteristiche e i bisogni dei beneficiari
delle azioni (docenti, studenti, famiglie).
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 12
2013
13. Modello per la presentazione dei progetti
4.4.1.Descrizione dell’iter amministrativo
Indicare i provvedimenti e pareri eventualmente necessari per lo start-up e le
autorità/organismi di rilascio nonché le eventuali criticità riscontrabili in fase di
avvio ed in corso d’opera.
Non sono richiesti per lo start up del progetto pareri o provvedimenti vincolanti di
autorità esterne.
L’UPI, all’avvio del progetto, provvederà in qualità di capofila a siglare accordi
interpartenariali con ciascuna delle Province le quali hanno in ogni caso già firmato in
fase di progettazione la lettera di adesione e impegno al progetto. Contemporaneamente,
provvederà a siglare l’accordo sia con il soggetto individuato per la realizzazione delle
attività “tecniche” (cfr. sezione 7.1) sia con il MIUR.
Le Province provvederanno all’approvazione del progetto da parte della Giunta.
A seguito dell’ approvazione del progetto, saranno immediatamente avviati i contatti con
i diversi enti coinvolti nel progetto quali Università, Associazioni e Uffici Scolastici
Provinciali/Regionali, al fine di ufficializzare il loro coinvolgimento nelle azioni.
Le Province provvederanno contestualmente a contattare e coinvolgere gli istituti
scolastici nel progetto al fine di favore la partenza tempestiva delle attività.
4.5. Descrizione dei risultati attesi
Descrivere i risultati attesi dal progetto coerentemente con gli obiettivi
dell’azione e della priorità della programmazione di riferimento.
Massimo 1 pagina
Nell’ambito della Priorità 1/Azione 6 “Programmi innovativi per l’integrazione”, il
progetto IDEE intende sviluppare i seguenti risultati e prodotti:
Risultati attesi:
confronto e scambio di informazioni promossi tra amministrazioni provinciali,
istituzioni regionali/nazionali, istituzioni scolastiche, Università, associazioni e gli
altri attori coinvolti nel progetto sulle tematiche dell’integrazione scolastica dei
minori stranieri
alunni/e e loro docenti in-formati e coinvolti attivamente in una riflessione e
confronto sul principio di non discriminazione;
contributo al superamento di situazioni di esclusione e discriminazione presenti
nella scuola che colpiscono le fasce più vulnerabili per evitare che la differenza si
trasformi in disuguaglianza;
contributo alla realizzazione del processo di integrazione dei cittadini
extracomunitari, offrendo al personale delle istituzioni scolastiche e alle famiglie
segnalate dalle scuole, assistenza e supporto da parte di operatori specializzati in
questioni legali attinenti alla migrazione di cittadini extracomunitari;
contributo a rafforzare la funzione genitoriale nel processo di inclusione di minori
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 13
2013
14. Modello per la presentazione dei progetti
extracomunitari con recente percorso migratorio;
opinione pubblica sensibilizzata sul tema della lotta al pregiudizio e agli stereotipi
promuovendo una maggiore conoscenza della complessità dell’integrazione di
minori extracomunitari.
Informazioni relative all’integrazione diffuse e scambiate tra i diversi stakeholder
(autorità locali, scuole, associazioni, ecc.)
Coordinamento e dialogo tra i diversi soggetti coinvolti nella gestione delle
politiche dell’integrazione promossi
Prodotti principali:
• Tavoli di lavoro con partner, USR Lazio, Lombardia e Abruzzo,Università,
associazioni, ecc. sulle tematiche progettuali
• Percorsi di formazione con docenti (2 incontri di 2 ore in ciascuna scuola)
• Percorsi di formazione con ragazzi/e (4 incontri di 2 ore in ciascuna scuola)
• Laboratori applicativi per ideazione pubblicazione (2 incontri di 2 ore in ciascuna
scuola)
• 2500 copie pubblicazione a cura dei ragazzi/e coinvolti/e nel progetto sul tema
della non discriminazione
• 1 Convegno finale
• Colloqui individuali di sostegno alla genitorialità con famiglie nelle scuole
• Colloqui di supporto legale con famiglie e operatori scolastici
• Incontri del Comitato di Pilotaggio
• 2 Report finali di valutazione: delle attività progettuali nel loro complesso e delle
attività educative
4.5.1.Indicatori
Completare la tabella utilizzando gli indicatori già previsti dalla
programmazione annuale di riferimento (se pertinenti) e/o prevederne ulteriori
ritenuti significativi. Descrivere inoltre nella sezione a piè di pagina le
procedure previste per garantirne il monitoraggio.
Indicatori Valore atteso al
Unità di misura
di realizzazione 31/06/2011
Interventi formativi attivati N 9 percorsi formativi (3
in ciascuna Provincia)
Minori di istituti scolastici N Circa 200
secondari di II grado che
beneficiano della formazione
Minori stranieri di istituti % Circa 70% del totale
scolastici secondari di II
grado che beneficiano della
formazione
Docenti di istituti scolastici N Circa 30
secondari di II grado che
beneficiano della formazione
Istituti scolastici secondari N 15
coinvolti nel progetto
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 14
2013
15. Modello per la presentazione dei progetti
Ore di formazione con N 180
ragazzi/e
Ore di formazione con N 60
docenti
Studenti/esse,docenti, N Circa 2000
dirigenti scolastici, personale
ATA di istituti scolastici
secondari di II grado raggiunti
dal progetto e sensibilizzati
sulle tematiche
Partecipanti convegno finale N Circa 70 (50%
immigrati)
Famiglie di minori stranieri Circa 60
coinvolte nel progetto
colloqui realizzati nei percorsi N circa 75 colloqui
di supporto genitoriale
consulenze legali con N circa 75 colloqui
operatori scuole e famiglie
Famiglie di minori stranieri N Circa 130
raggiunte dal progetto
Incontri dei Tavoli di Lavoro N 3
Indicatori Valore atteso al
Unità di misura
di risultato 31/06/2011
Incremento delle occasioni di % 30
scambio culturale
Incremento della % 30
consapevolezza dei minori
dei principi di non
discriminazione, uguale
accesso ai diritti, ecc.
Incremento del supporto alle % 10
famiglie di minori stranieri di
istituti scolastici di II grado
Miglioramento delle
conoscenze e della
diffusione/scambio delle % 10
informazioni relative
all’integrazione
Indicatori Valore atteso al
Unità di misura
di impatto 31/06/2012
Incremento del grado di % 15
inserimento dei minori
straneri coinvolti nel progetto
negli istituti scolastici di II
grado
Miglioramento delle politiche, % 10
delle procedure, dei
programmi di integrazione
Miglioramento del % 10
coordinamento ai diversi livelli
di gestione delle politiche di
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 15
2013
16. Modello per la presentazione dei progetti
integrazione.
Descrivere le procedure previste per garantire il monitoraggio degli
indicatori individuati
In merito agli indicatori di realizzazione verranno analizzati, tra gli altri, i
programmi (relativo ammontare di ore) e i registri dei percorsi di formazione e
laboratori attivati nelle scuole con ragazzi/e e docenti; le schede di intervento
predisposte nel quadro dei colloqui di sostegno alla genitorialità e di supporto legale; la
lista dei partecipanti ai Tavoli di Lavoro e al convegno finale.
In merito agli indicatori di risultato saranno analizzati, ad esempio, i questionari di
valutazione della formazione/laboratori compilati dai docenti e studenti/esse e quelli
compilati dalle famiglie nel quadro delle azioni di supporto legale e alla genitorialità,
mentre per gli indicatori di impatto si provvederà, in sede di valutazione finale, ad
esplorare nei 3 territori provinciali l’andamento del processo di integrazione dei minori
stranieri coinvolti nel progetto e della cooperazione tra i diversi soggetti coinvolti a
livello territoriale nella gestione di politiche ed iniziative a loro favore (interviste a
testimoni privilegiati, verifica dell’intenzione di avviare atti o progetti anche
congiuntamente, ecc.)
5. Inquadramento strategico programmatico delle attività
previste
5.1. Inquadramento delle attività del Fondo
Indicare la Priorità, l’Azione e le attività di riferimento come riportato nello
schema sottostante. Si rimanda alla Decisione della Commissione
2007/3926/CE per la consultazione delle Priorità.
Evidenziare nella sezione a piè di pagina la coerenza delle attività proposte
con le azioni oggetto dell’avviso e, ove possibile, le eventuali sinergie con
altre azioni previste dal medesimo Programma annuale.
Massimo 1 pagina.
PRIORITÀ n. 1
PRIORITÀ SPECIFICA n. 1, 3 e 5
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 16
2013
17. Modello per la presentazione dei progetti
Azione Attività
Utilizzo di strumenti e procedure di
intervento innovative finalizzati a
facilitare percorsi di inserimento sociale e
Azione 6 – Programmi
ad attivare processi di monitoraggio
innovativi per l’integrazione
integrati su dati e interventi relativi alle
politiche di integrazione.
Evidenziare la coerenza delle attività proposte con le azioni oggetto
dell’avviso e, ove possibile, le eventuali sinergie con altre azioni previste dal
medesimo Programma annuale
Come già illustrato nella sezione 3.2, il progetto IDEE risponde adeguatamente
all’Azione 6 “Programmi innovativi per l’integrazione” e in particolare alle Priorità
specifiche n 1 “Partecipazione come mezzo per promuovere l'integrazione dei cittadini di
paesi terzi”, n 3 “Programmi ed attività di accoglienza innovativi” e n 5 “coinvolgimento
della società ospitante nel processo di integrazione” in quanto:
- attiva un percorso ed un programma integrato ed innovativo per
l’integrazione, promuovendo l’integrazione di minori stranieri attraverso
un approccio olistico al fenomeno ovvero di sinergia dei tre livelli di
intervento (servizi alle famiglie, ai docenti e mondo della scuola e ai
minori stessi)
- utilizza strumenti informatici e multimediali innovativi quali piattaforme
on-line per la formazione a distanza, blog, video blog, forum, chat, e-
newsletter, ecc. a supporto delle azioni previste di formazione,
informazione, disseminazione, networking, ecc.
- promuove interventi di accoglienza ed inserimento dei minori stranieri e
delle loro famiglie nel contesto italiano, mediante azioni in-
formative/informative e di supporto legale e alla genitorialità realizzate
nel contesto della scuola, intesa come motore strategico per promuovere
innovazione e inclusione
- favorisce la partecipazione, il protagonismo e la cittadinanza attiva dei
minori stranieri (e italiani), coinvolti in percorsi in-formativi innovativi e
partecipativi e testimoni e autori in prima persona dei temi attinenti ai
diritti e alla discriminazione
- promuove il coinvolgimento della società ospitante nel processo di
integrazione, attraverso iniziative e percorsi destinati alle famiglie e
genitori dei minori stranieri, al mondo della scuola e ai diversi attori che in
Italia e nei territori partner sono coinvolti nella gestione di politiche e
progetti di integrazione (autorità locali, associazioni, ecc.)
Il progetto IDEE è comunque coerente con altre Azioni del Programma annuale 2009,
come ad esempio: l’Azione 2 “Progetti giovanili”, in quanto coinvolge come destinatari
diretti minori stranieri, favorendo, tra gli altri, lo scambio e il confronto tra questi e i
coetanei italiani, la consapevolezza dei pari diritti, la lotta alla discriminazione tra i
giovani, l’inserimento scolastico e la lotta alla dispersione e all’abbandono); l’Azione 3
“Azioni di sensibilizzazione, informazione e comunicazione”, in quanto contribuisce,
mediante in particolare la formazione basata sull’approccio della CRC, a contrastare la
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 17
2013
18. Modello per la presentazione dei progetti
discriminazione e l’esclusione sociale dei minori stranieri e dunque a sensibilizzare le
famiglie, l’opinione pubblica, ecc. e sviluppare il dialogo interculturale, attraverso ad
esempio la realizzazione e diffusione (mediante Casa Editrice) di una pubblicazione
illustrata da parte dei ragazzi/e; l’Azione 4“Iniziative di mediazione culturale”, in quanto
prevede la presenza di mediatori culturali nel progetto e promuove dunque
sensibilizzazione delle scuole, famiglie, minori, ecc. in merito a tale figura e ai servizi che
può offrire; ed infine l’Azione 9 “Scambio di esperienze e buone pratiche”, in quanto
prevede nei Tavoli di Lavoro occasioni di incontro e scambio di buone prassi tra i diversi
soggetti coinvolti nella tematica dell’integrazione dei minori stranieri
5.2. Complementarietà con altri interventi co-finanziati
dall’Unione Europea e/o con fondi nazionali o
regionali
Indicare la complementarietà del progetto proposto con altri progetti attuati e
co-finanziati con fondi dell’Unione Europea e/o nazionali o regionali.
Ai fini del completamento della Sezione, inserire la dicitura “Non applicabile”,
qualora non si abbia nulla da dichiarare a proposito.
Non applicabile
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 18
2013
19. Modello per la presentazione dei progetti
6. Quadro finanziario
Spese Entrate
+ Costi diretti (CD) + Contributo comunitario
+ Costi indiretti (percentuale fissa dei + Contributi del beneficiario finale e
CD, stabilita nella convenzione di dei partner del progetto (comprese le
sovvenzione) entrate specifiche di cui al punto IV
dell’allegato XI della Decisione della
+ Costi coperti da entrate specifiche
Commissione 2008/795/CE)
(se pertinente)
+ Contributi di terzi (in tale voce
rientra il cofinanziamento pubblico
nazionale)
+ Introiti del progetto
= Totale dei costi ammissibili
= Totale delle entrate
(TCA)
Il bilancio deve essere in pareggio, ossia il totale dei costi ammissibili deve
essere pari al totale delle entrate.
Per la definizione dei costi di cui sopra si rimanda all’ Allegato XI “Regole di
Ammissibilità delle Spese del Fondo per l’integrazione” Decisione
2008/795/CE
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 19
2013
20. Modello per la presentazione dei progetti
6.3. Sostenibilità futura (se pertinente)
Indicare la previsione dei costi relativi alla sostenibilità dell’intervento in
seguito alla conclusione del finanziamento del Fondo individuando le possibili
fonti di finanziamento (comunitarie, nazionali, private).
Ai fini del completamento della Sezione, inserire la dicitura “Non applicabile”,
qualora non si abbia nulla da dichiarare a proposito:.
Il progetto IDEE ha come obiettivo generale di promuovere l’inserimento e l’inclusione
dei minori provenienti da paesi terzi (con particolare attenzione ai minori arrivati
recentemente in Italia) favorendo processi di socializzazione interculturale, di contrasto ai
pregiudizi e di informazione, supporto legale e accompagnamento alla genitorialità a
partire dalla scuola come luogo di riferimento alle famiglie.
Alla luce di questa premessa, il progetto mira a promuovere e rafforzare una rete (a livello
locale e nazionale) di attori che si occupano di progettualità rivolte ai minori e ai cittadini
stranieri. Si evidenzia che i diversi interlocutori del progetto sono realtà fortemente
radicate sul territorio e che i servizi offerti mirano a mettere in collegamento le scuole
secondarie, i servizi di assistenza legale e lo sportello legale: entrambi questi due fattori si
possono inquadrare in un’ottica di sostenibilità del progetto.
La rete a livello nazionale è funzionale a rafforzare l’impatto sul territorio italiano e a
promuovere il progetto in altri territori.
Eventuali finanziatori si possono individuare dunque in primo luogo fra gli enti locali
(Municipi, Comuni, Province e Regioni) nonché da specifici finanziamenti delle scuole.
Si rileva inoltre che IDEE è in linea con la legge nazionale 328/00 che disciplina la
realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali, alle persone e alle
famiglie per: garantire la qualità della vita, assicurare le pari opportunità, rimuovere le
discriminazioni, prevenire, eliminare o ridurre le condizioni di bisogno e di disagio.
Il progetto si inserisce inoltre nell’ambito della collaborazione tra il Ministero dell’Interno
e il MIUR, il quale supporterà dunque la diffusione del progetto presso altri Uffici
Scolastici Regionali e/o Provinciali a livello nazionale.
Gli uffici Scolastici Regionali (USR) potranno dare continuità al progetto con
finanziamenti propri. Le Università, le associazioni del territorio sosterranno il progetto
nella propria rete di finanziatori.
Come illustrato, partendo dalla scuola come luogo di riferimento per le famiglie, il
progetto IDEE propone un percorso di accompagnamento integrato caratterizzato da
attività dirette a promuovere processi di socializzazione interculturale e di contrasto ai
pregiudizi accanto ad attività di supporto legale e alla genitorialità.
In tal modo il progetto si pone dunque in linea con le programmazioni regionali delle tre
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 20
2013
21. Modello per la presentazione dei progetti
Regioni coinvolte che individuano, quali linee strategiche di intervento per favorire
l’integrazione dei minori extracomunitari, non solo attività in ambito didattico ed
educativo (multiculturalità, mantenimento della lingua materna, revisione dei curricola,
educazione alla cittadinanza e interculturale, promozione dell’italiano L2), ma
sottolineano la necessità di sviluppare attività di supporto delle famiglie nel percorso di
inserimento al fine di migliorare l’integrazione e gli esiti scolastici.
Nella regione Lazio le linee di azione si concentrano su tre obiettivi prioritari: la
promozione della multiculturalità come aspetto trasversale delle attività didattiche, la
promozione dell’acquisizione di una buona competenza dell’italiano scritto e parlato, per
assicurare uno dei principali fattori di successo scolastico e di inclusione sociale e percorsi
di orientamento scolastico e formativo.
In Lombardia, gli interventi si concentrano sul mantenimento e diffusione della lingua
materna, sulla revisione dei curricula, sull’educazione alla cittadinanza, sull’educazione
interculturale, sulla promozione dell’italiano L2, sui piano di studi personalizzati e sulle
attività di dopo scuola. Nella programmazione degli interventi, tuttavia si sottolinea la
necessità di sviluppare quelle attività di rapporto dei genitori con il mondo scuola al fine
di migliorare anche l’integrazione e gli esiti scolastici, in particolare nelle scuole primarie e
secondarie di I grado (ISMU, Buone pratiche in educazione interculturale, 2009).
In Abruzzo i Piani di Zona (PdZ) evidenziano la tendenza alla stabilizzazione e al
ricongiungimento, aspetto, questo che rappresenta una delle cause principali dell’arrivo in
Italia dei minori stranieri In seguito agli eventi dell’aprile 2009, si registrano anche nuovi
arrivi legati agli interventi della ricostruzione. Nella regione è importante la presenza di
minori extracomunitari e tra le priorità per l’integrazione sono state individuate le attività
di sostegno alla lingua italiana L2, le attività di intercultura. I PdZ evidenziano la necessità
di sviluppare attività di dialogo e scambio interculturale nelle attività scolastiche nonché la
necessità di supportare le famiglie nel percorso di inserimento e orientamento scolastico.
Inoltre, la Provincia di Milano ha attivato appositi spazi denominati “Sportelli di
orientamento scolastico” all’interno dei Centri scolastici provinciali che potrebbero essere
impiegati dopo la fine del progetto come sedi per le attività progettuali avviate da IDEE.
Il progetto IDEE è inoltre in linea con il Libro Verde della Commissione europea
“Migrazione e mobilità: le sfide e le opportunità per i sistemi di istruzione europei”
(Luglio 2008), il quale evidenzia alcune misure specifiche e, in particolare per gli studenti
di recente immigrazione, l’apprendimento della lingua per migliorare le competenze
linguistiche e un’adeguata formazione degli insegnanti. Si individua tra le priorità anche la
sensibilizzazione contro gli effetti negativi dei pregiudizi e degli stereotipi e la necessità di
sviluppare la capacità di adottare punti di vista diversi e migliorare la conoscenza dei
valori e dei diritti fondamentali della società ospitante.
Inoltre, con l’adozione delle “Linee guida per l’accoglienze e l’integrazione degli alunni
stranieri”(MIUR, febbraio 2006) (a scuola italiana ha scelto l’educazione interculturale
come sfondo da cui prende avvio la specificità dei percorsi rivolti agli alunni stranieri. La
scuola assume il ruolo di luogo centrale per la costruzione e condivisione di regole
comuni.
Infine il Contratto Collettivo Nazionale (CCNL) per il comparto scuola prevede “Misure
incentivanti per progetti relativi ad aree a rischio a forte processo immigratorio e contro
l’emarginazione scolastica”: le indicazioni operative per l’attuazione di tali misure
prevedono interventi specifici nelle aree amministrativa, comunicativo relazionale ed
educativo didattica.
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 21
2013
22. Modello per la presentazione dei progetti
7. Gestione del progetto
7.1. Organizzazione del Gruppo di Lavoro
Descrivere l’organizzazione del Gruppo di Lavoro e descrivere le funzioni
assegnate a ciascuna unità. Descrivere l’organizzazione dell’eventuale
rapporto di partenariato e gli strumenti di coordinamento con i partner di
progetto.
Rappresentare graficamente l’organizzazione del Gruppo di Lavoro mediante
organigramma.
L’Unione delle Province d’Italia (UPI), in qualità di organizzazione proponente,
sarà responsabile della gestione e coordinamento generali del progetto nonché del
monitoraggio e della valutazione finale delle attività progettuali.
Relativamente alla gestione/coordinamento, l’UPI supervisionerà coordinerà le attività
progettuali (occupandosi in particolare delle azioni di reportistica e rendicontazione),
gestirà il partenariato del progetto, presiedendo dunque il Comitato di Pilotaggio e
favorendo una comunicazione interpartenariale costante, e tutte le relazioni con il
Ministero dell’Interno in quanto ente finanziatore e con i soggetti esterni al partenariato
ma coinvolti nel progetto (associazioni, ecc.) Si occuperà inoltre di svolgere le azioni di
monitoraggio e valutazione del progetto IDEE nel suo complesso.
Per la realizzazione delle azioni di gestione, monitoraggio e valutazione del progetto,
l’UPI si avvarrà dell’assistenza tecnica di TECLA Associazione per la cooperazione
trans regionale, locale ed Europea, Associazione di Province italiane, partecipata
direttamente da UPI e soggetto in house di UPI, che ha ottenuto il riconoscimento
della personalità giuridica presso l’Ufficio Territoriale del Governo di Roma con
Atto n. 190/2003 e che sviluppa a favore dell’UPI attività e servizi nell’ambito delle
politiche comunitarie e di cooperazione.
Per la realizzazione delle attività “tecniche” del progetto IDEE (educative, di sostegno
alla genitorialità e di supporto legale), le quali richiedono solide e specifiche
competenze e conoscenze dei settori, l’UPI provvederà ad individuare (subappalto) un
soggetto con adeguate esperienze e competenze in tali ambiti, al fine di assicurare una
coerenza metodologica per i 3 livelli di intervento e garantire lo sviluppo delle azioni
previste e il raggiungimento degli obiettivi e dei risultati attesi. In particolare, a tale
soggetto saranno affidate le seguenti azioni: coordinamento scientifico del progetto e
dei Tavoli di Lavoro, supervisione nazionale e realizzazione diretta delle attività di
formazione, incluso il monitoraggio e la valutazione delle stesse (WP2 e WP6), e delle
azioni di sostegno alla genitorialità (WP3) e supporto legale (WP4), in collaborazione
con le associazioni identificate a livello territoriale e nazionale. Il soggetto da
individuare dovrà possedere i seguenti requisiti minimi:
-organismo no profit di dimensione nazionale e possibilmente internazionale il quale
operi, come parte della sua mission, con minori italiani e/o stranieri (infanzia e
adolescenza, minori a rischio di esclusione sociale, minori non accompagnati, ecc.)
-comprovata esperienza pluriennale nel settore dell’educazione, dei diritti e della
partecipazione dei minori, con particolare riferimento all’approccio della Convenzione
ONU sui Diritti dell’Infanzia e del Child Rigths Programming
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 22
2013
23. Modello per la presentazione dei progetti
-comprovata esperienza pluriennale nella formazione del personale della scuola e nella
realizzazione di progetti all’interno di contesti scolastici
-comprovata esperienza pluriennale nel settore legale con particolare riferimento al
diritto minorile italiano e all’ambito dei minori migranti
-comprovata esperienza pluriennale nel settore dell’assistenza e dell’inclusione sociale
delle famiglie dei minori
-comprovata esistenza di relazioni consolidate con istituzioni, organismi ed enti a livello
locale, regionale e nazionale operanti nel settore della migrazione e dell’istruzione
Province di Milano, Roma e dell’Aquila: le Province supervisioneranno la
realizzazione del progetto a livello territoriale e in particolare: individueranno le scuole
da coinvolgere e gestiranno le relazioni con queste durante il progetto; manterranno i
rapporti con i soggetti coinvolti a livello territoriale (Uffici scolastici, associazioni, ecc.),
al fine di rafforzare la rete territoriale e garantire dunque la sostenibilità del progetto;
assicureranno una capillare diffusione dei risultati progettuali e realizzeranno azioni
territoriali di animazione e comunicazione. La Provincia di Roma si occuperà di
organizzare il Convegno finale del progetto (quindi anche locandine/depliant per
l’evento), mentre la Provincia di Milano elaborerà la linea grafica del progetto
Tavoli di lavoro Ai tavoli di lavoro partecipano tutti i partner, gli Uffici Scolastici delle
Regioni coinvolte e le Università e le associazioni identificate e coinvolte dal progetto,
con il compito di garantire condivisione di contenuti e metodologie, identificare e
diffondere buone prassi
Le relazioni di partenariato saranno garantite mediante una costante comunicazione,
coordinata dall’UPI, attraverso strumenti quali email, telefono e/o fax, mentre gli
incontri del Comitato di Pilotaggio assicureranno un confronto costante tra tutti i
partner di IDEE e dunque la risoluzione tempestiva di eventuali criticità incontrate nel
corso della implementazione delle attività.
Per maggiori informazioni sul rapporto di partenariato, cfr. l’Allegato “Partenariato
IDEE_6.1”
7.2. Composizione del Gruppo di Lavoro
Indicare, per ciascuna delle unità rappresentate, numero, qualifiche,
competenze e ruolo svolto nel progetto delle risorse umane coinvolte.
Unione delle Province d’Italia (UPI): 1 coordinatore del progetto e responsabile del
coordinamento dei Tavoli di lavoro a livello politico/istituzionale, con esperienza
pluriennale nelle tematiche progettuali e nella gestione di progetti; 1 assistente di
progetto che seguirà l’implementazione delle attività e la campagna di comunicazione a
livello nazionale; 1 coordinatore nazionale full time delle attività educative con
esperienza pluriennale nella gestione di progetti, anche responsabile della supervisione
scientifica dei Tavoli di Lavoro e delle attività educative a Milano; 2 coordinatori part
time delle attività educative, con esperienza pluriennale nella gestione di progetti
educativi, 1 a Roma e L’Aquila; 1 Coordinatore nazionale attività di sostegno alla
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 23
2013
24. Modello per la presentazione dei progetti
genitorialità; 1 Coordinatore nazionale attività di supporto legale, anche coordinatore
attività di supporto legale a Roma, e 2 esperti legali nelle Province di Milano e l’Aquila;
2 formatori specializzati in ciascuna delle 3 Province partner, che operano da anni nei
territori e con esperienza pluriennale in attività educative in contesti scolastici sui temi
della Convezione ONU; 1 illustratrice per i laboratori di ideazione della pubblicazione,
che faciliterà il lavoro dei ragazzi/e
Province di Milano, Roma e dell’Aquila: 1 coordinatore locale in ciascuna
Provincia, responsabile della gestione del progetto a livello territoriale; 1 assistente di
progetto che seguità le attività e la campagna di comunicazione a livello locale;
operatori sociali e mediatori culturali in ciascuna delle 3 Province
Per maggiori informazioni sul Gruppo di Lavoro, cfr. l’Allegato “Gruppo di lavoro
IDEE_6.2”
Relativamente alle Università e agli Uffici Scolastici (soggetti esterni al partenariato)
saranno coinvolti:
- 1 Professore per ciascuna Università (Dipartimenti/Cattedre di Pedagogia, pedagogia
interculturale, ecc.)
- 1 referente Ufficio Scolastico della Regione Abruzzo, 1 referente Ufficio Scolastico
della Regione Lombardia e 1 referente Ufficio Scolastico della Regione Lazio.
Sarà infine identificata una Casa Editrice e un’illustratrice esperta che
accompagneranno nei laboratori applicativi i giovani autori nella realizzazione delle
immagini della pubblicazione prodotto dei laboratori del WP2
7.3. Procedure di gestione e controllo
Descrivere sinteticamente:
− le modalità organizzative, logistiche e operative previste per la
realizzazione del progetto (ad esempio, impianto organizzativo generale,
strumentazione tecnica in possesso e necessaria ai fini dello svolgimento
del servizio, presenza di sedi operative sul territorio interessato dalle
attività progettuali);
− le procedure per la gestione ed il controllo delle attività progettuali, con
particolare riferimento alle procedure previste per garantire la gestione
della documentazione di progetto e una corretta rendicontazione delle
spese.
Tutta la documentazione prodotta nel progetto sarà raccolta, gestita e conservata
dall’UPI in qualità di capofila in archivi sia cartaceo che telematico, al fine di reperire e
disseminare facilmente all’interno e all’esterno del partenariato il materiale progettuale
(assicurando naturalmente che la distribuzione dello stesso sia sotto controllo, ecc.)
Relativamente alle procedure per una corretta rendicontazione delle spese, ogni partner
provvederà a gestire la documentazione giustificativa delle spese inerenti il progetto
con contabilità separata rispetto alle proprie attività ordinarie anche mediante
Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi 2007- 24
2013
25. Modello per la presentazione dei progetti
archiviazione in file separati per garantirne l’immediata reperibilità. Le spese saranno
quindi contabilizzate in capitoli di bilancio specifici, previa verifica della loro
ammissibilità, in base ai criteri di rilevazione dei costi indicati nel manuale delle spese
ammissibili (versione 1.0 del 30/11/2009). I pagamenti saranno effettuati
esclusivamente a mezzo bonifico bancario per garantirne la tracciabilità, escluse le spese
di modesto importo da liquidare per cassa. Il capofila UPI provvederà a coordinare le
rendicontazioni di spesa dei partner (chiedendo, qualora necessario, chiarimenti
all’Assistenza Tecnica) ed a verificare l’ammissibilità della documentazione presentata.
La realizzazione delle attività a livello nazionale farà uso dei tradizionali strumenti di
comunicazione per il coordinamento del partenariato e delle azioni (email, telefono,
ecc.), mentre nelle tre città potrà avvalersi di sedi operative delle reti territoriali
costituite dalle scuole, associazioni, Uffici Scolastici, ecc.
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