2. Il Novecento si apre in Europa all'insegna
di un grande ottimismo:
● Un trentennio di pace
● Grandi scoperte in campo scientifico (fisica
e medicina in particolare) e conseguente
riduzione della mortalità
● Innovazioni tecnologiche (motore a scoppio
e rivoluzione elettrica) e sviluppo
economico
● Sviluppo delle città e definirsi di una
consistente classe media
● Supremazia economica europea come
conseguenza delle conquiste
imperialistiche e colonialiste
3. Nulla lascia presagire le immense
tragedie che in breve trascineranno
l'Europa e il mondo in due rovinosi
conflitti.
L'economia cresce e sembra porre fine
alla grande depressione della fine del
secolo precedente.
Gran Bretagna e Francia sono due
grandi potenze planetarie, ma Stati
Uniti Germania e Giappone intendono
dire la loro e manifestano uno
strapotere economico la prima, grande
aggressività e militarismo le seconde.
4. Nuove idee e nuove forme di organizzazione sociale si affermano
Socialisti e cattolici preparano le basi di grandi forze politiche di massa e
proprio le masse sono i nuovi soggetti di questo secolo, pretendendo
miglioramenti economico-sociali, istruzione e una migliore qualità della vita.
Nonostante le persistenti e grandi disparità sociali il secolo nuovo sembra
presentarsi sotto i migliori auspici
5. I primi anni del Novecento fanno rapidamente cadere tutte le illusioni:
● Guerre locali, fra cui spiccano la guerra russo-nipponica del 1905 e i
due conflitti balcanici
● Irrigidimento degli schieramenti internazionali
● Crisi dei grandi imperi europei
● Diffuso nazionalismo e corsa agli armamenti, favorito anche
dall'esasperato sostegno dei governi all'industria pesante
● Il ripresentarsi prepotente della crisi economica e il conseguente
crescere della conflittualità sociale
6. Quando nel 1914 inizia il primo conflitto mondiale nessuno
comprende che si è all'inizio del declino dell'Europa
La guerra dura quattro anni, provoca uno spaventoso numero di
vittime ed un altrettanto spaventoso disastro socio-economico
Quando nel 1918 tacciono finalmente le armi l'Europa è in
ginocchio e gli Stati Uniti si scoprono vera nuova grande potenza
planetaria
7. Il periodo della prima guerra
mondiale porta con sé
anche altri avvenimenti
importanti, fra i quali spicca
la rivoluzione russa che
materializza l'incubo di un
ordine socio-economico e
politico alternativo al
capitalismo.
8. Nel clima di generale tensione, il crollo dell'economia
statunitense getta il mondo in una crisi globale che, se da un
lato consente agli USA di ripensare la propria economia
ponendo le basi del definitivo dominio planetario, dall'altro
getta l'Europa nella spirale dei sistemi totalitari e
dell'approssimarsi di un nuovo devastante conflitto
9. Il totalitarismo è uno, se non il più significativo, dei nuovi
connotati della prima metà del secolo.
Italia, Unione Sovietica, Germania,seguiti da altri paesi,
sperimentano un sistema di potere che, al di là delle pur
rimarchevoli differenze ideologiche, mostra tratti
innegabilmente comuni
10. Abolizione di ogni forma di libertà personale, persecuzione e
annichilimento degli oppositori, propaganda martellante,
esaltazione del capo, terrore politico, centralismo e dirigismo
economico. Questi, uniti ad un esasperato militarismo,
sembrano essere i tratti comuni dei sistemi totalitari
La contemporanea crisi dei sistemi liberali contribuisce a creare
le premesse di una nuova guerra
11. Il secondo conflitto mondiale (1939 –
1945) trascina il mondo nel più
grande disastro della sua storia.
Milioni di morti, intere nazioni rase al
suolo, il genocidio praticato con
precisione industriale e al termine
l'Europa divisa in due, ridotta a marca
di confine dei nuovi imperi
statunitense e sovietico.
L'ordine mondiale è ristabilito ed il
suggello è il bombardamento
nucleare sulle città giapponesi
12. I successivi cinquant'anni si reggono sulla spartizione ideologica,
politica, economica e militare del pianeta garantita dalle armi
nucleari e dalla minaccia dell'olocausto atomico.
La pace così raggiunta è costellata da almeno trecentocinquanta
conflitti grandi e piccoli espressione estrema di quel conflitto
silente combattuto da USA e URSS, che si conclude nel 1989
colla caduta del muro di Berlino e la fine dell'impero sovietico.
13. Il secondo dopoguerra appare contraddittorio: al consolidarsi
della democrazia in molti paesi ed alla ripresa economica, fa
da contraltare il neocolonialismo come forma di sfruttamento
dei paesi del terzo mondo, nonché una disparità economico-
sociale che si manifesta non solo all'interno dei paesi
sviluppati ma diviene sempre più una disparità mondiale
14. La fine della guerra fredda apre nuovi scenari e secondo
alcuni pone termine al secolo breve iniziato con l'attentato di
Sarajevo
15. film di riferimento:
Novecento di Bernardo Bertolucci 1976
Questo film di Bertolucci - una maratona complessiva di cinque ore
- racconta la storia di tre generazioni, impegnata nella lotta di classe
in Emilia, terra di forti contrasti e di robuste tradizioni, sullo sfondo di
un secolo di politica italiana. Il 1 Gennaio del 1900, nello stesso
latifondo, nascono due bambini, Olmo, figlio di contadini, e Alfredo,
erede del padrone. Sul grande schermo si confrontano, dall'inizio
del secolo fino al 1945, le vite parallele dei due ragazzi-uomini.
Nella prima parte viene raccontata la vita dei due protagonisti sullo
sfondo di fatti politici e sociali di quegli anni: primi scioperi nei
campi, la guerra 1915-18, il fascismo agrario che aiuta i padroni. E
poi i fatti privati: le frodi per l'eredità, gli amori leciti e non, fino al
momento in cui i due giovani si sposano. Un grande affresco con
una cura persino eccessiva per i particolari (per esempio uno studio
molto approfondito su una certa "pittura contadina" da Miller a Van
Gogh, a Pellizza da Volpedo). Il discorso sociale finisce comunque
per essere un po' di parte; non è certo questo l'aspetto migliore del
film
La seconda parte di Novecento riprende dagli anni '30. Le strade di
Olmo e Alfredo, i due protagonisti, si separano. Il primo, vedovo,
continua la lotta, partecipando alle prime riunioni di partito; il
secondo si rinchiude nel privato, disinteressato ai cambiamenti
sociali che lo circondano. Il 25 aprile 1945, si processano i padroni,
e i due protagonisti si ricongiungono nel ricordo della loro amicizia,
anche se provenienti da classi sociali diverse. È una pellicola che,
nei suoi momenti più alti, rinverdisce una linea epica del cinema
(sovietico e statunitense, soprattutto), mentre per altro verso
recupera certe strutture del romanzo ottocentesco, lo slancio lirico
del prediletto melodramma. Senza evitare i rischi della ridondanza,
il regista gioca le sue carte sui due versanti del racconto. (da Il
Farinotti 2007 – dizionario di tutti i film)
16. film di riferimento: La meglio gioventù di M. T. Giordana 2003
Gli ultimi 40 anni della Storia italiana sono
raccontati attraverso le vicende di una famiglia.
Il protagonista principale è Nicola (da cui parte il
racconto) il quale, durante l’alluvione a Firenze
del ’66, incontra e si innamora di una donna e la
segue per vivere nella città di lei, Torino.
E’ la Torino degli anni ’70, sullo sfondo del
terrorismo, dei problemi operai e
dell’immigrazione dal Sud. Questo è l’incipit che
prosegue fino ai giorni nostri per chiedersi e
chiederci che cosa sia cambiato da allora e
cosa sia rimasto uguale.
Un film per il quale era previsto solo il
passaggio in televisione presente invece a
Cannes nella sezione "“Un certain regard".
Un'opera storica raccontata in 6 ore, ma non
solo: un affresco che descrive l’evoluzione dei
costumi, dei rapporti familiari e le trasformazioni
sociali, con qualche riflessione pungente sulla
politica del nostro Paese. Dopo tanta
televisione che si spaccia per cinema troviamo
un film che puo anche passare in televisione
ma che soprattutto consente al pubblico di
rivisitare passioni, lotte, errori e speranze di una
generazione e di quella che e' venuta dopo.
da www.mymovies.it
17. realizzato nell'ambito del progetto
Cinema e Storia
Il secolo breve italiano
a cura del Prof. Pietro Volpones
2009
Le slide e la conversione nel
formato flash sono state
realizzate con OpenOffice 3.1