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Universit`a degli Studi di Milano
Subitizing e counting
Sandro Zucchi
2012-2013
S. Zucchi: Subitizing e counting 1
Un esperimento
Ora vi mostro dei rettangoli con dentro dei punti.
Ve li lascio guardare per un tempo molto breve.
Voi mi dovete dire quanti punti ci sono in ciascun rettangolo.
S. Zucchi: Subitizing e counting 2
Pronti?
S. Zucchi: Subitizing e counting 3 S. Zucchi: Subitizing e counting 4
Quanti punti c’erano?
S. Zucchi: Subitizing e counting 5
Risposta corretta
due
S. Zucchi: Subitizing e counting 6
Pronti?
S. Zucchi: Subitizing e counting 7 S. Zucchi: Subitizing e counting 8
Quanti punti c’erano?
S. Zucchi: Subitizing e counting 9
Risposta corretta
tre
S. Zucchi: Subitizing e counting 10
Pronti?
S. Zucchi: Subitizing e counting 11 S. Zucchi: Subitizing e counting 12
Quanti punti c’erano?
S. Zucchi: Subitizing e counting 13
Risposta corretta
sei
S. Zucchi: Subitizing e counting 14
Pronti?
S. Zucchi: Subitizing e counting 15 S. Zucchi: Subitizing e counting 16
Quanti punti c’erano?
S. Zucchi: Subitizing e counting 17
Risposta corretta
quattro
S. Zucchi: Subitizing e counting 18
Pronti?
S. Zucchi: Subitizing e counting 19 S. Zucchi: Subitizing e counting 20
Quanti punti c’erano?
S. Zucchi: Subitizing e counting 21
Risposta corretta
otto
S. Zucchi: Subitizing e counting 22
Pronti?
S. Zucchi: Subitizing e counting 23 S. Zucchi: Subitizing e counting 24
Quanti punti c’erano?
S. Zucchi: Subitizing e counting 25
Risposta corretta
cinque
S. Zucchi: Subitizing e counting 26
Pronti?
S. Zucchi: Subitizing e counting 27 S. Zucchi: Subitizing e counting 28
Quanti punti c’erano?
S. Zucchi: Subitizing e counting 29
Risposta corretta
sette
S. Zucchi: Subitizing e counting 30
Fine dell’esperimento
S. Zucchi: Subitizing e counting 31
Un fatto abbastanza ovvio
Probabilmente, avrete notato che per gli insiemi che
consistono di due, tre, o quattro punti valutare quanti punti ci
sono `e immediato, non richiede alcuno sforzo. Semplicemente,
vediamo che nella figura ci sono due, tre, o quattro punti. E,
quando rispondiamo, siamo certi di avere risposto
correttamente.
Invece, per gli insiemi pi`u numerosi, determinare il numero `e
un processo pi`u laborioso ed `e pi`u facile commettere errori.
Questa `e una osservazione abbastanza ovvia. E potrebbe avere
una spiegazione altrettanto ovvia: pi`u elementi ci sono, pi`u
tempo ci mettiamo a contare, pi`u facilmente facciamo errori.
S. Zucchi: Subitizing e counting 32
Un esperimento simile
Alcuni studiosi (Akin e Chase 1978, Klahr e Wallace 1976, Mandler
e Shebo 1982) hanno eseguito, in condizioni pi`u controllate, un
esperimento simile a quello che abbiamo fatto qui, con alcune
differenze:
a ciascun soggetto venivano mostrati degli insiemi di oggetti
(punti o altro);
quando il soggetto era pronto per rispondere, schiacciava un
tasto e diceva quanti oggetti vedeva;
lo sperimentatore registrava la risposta e il tempo che
impiegava il soggetto a rispondere.
S. Zucchi: Subitizing e counting 33
Un fatto meno ovvio
Eseguendo l’esperimento precedente, gli studiosi in questione
hanno scoperto un fatto meno ovvio:
in media, per insiemi che contenevano fino a quattro elementi,
il tempo che il soggetto impiegava a rispondere aumentava di
25-100 millisecondi per ogni elemento che veniva aggiunto;
in media, per insiemi che contenevano pi`u di quattro elementi,
il tempo che il soggetto impiegava a rispondere aumentava di
250-350 millisecondi per ogni elemento che veniva aggiunto.
S. Zucchi: Subitizing e counting 34
Il gomito
Questa differenza nei tempi di reazione `e chiaramente visibile
nel grafo seguente, che rappresenta come i tempi di risposta
medi, nell’esperimento che abbiamo descritto, dipendono dal
numero di elementi:
la differenza nell’incremento medio dei tempi di
reazione per insiemi che contengono fino a quattro
elementi e insiemi pi`u numerosi crea un “gomito”
nella figura.
S. Zucchi: Subitizing e counting 35
Variazione
I dati precedenti relativi ai tempi di reazione sono in qualche
misura idealizzati.
Nella letteratura sono state osservate delle variazioni riguardo
al numero in cui si verifica il “gomito” (il numero dopo il quale
l’incremento medio dei tempi di reazione inizia ad impennarsi).
Molti studi individuano per`o il quattro come il numero
cruciale.
S. Zucchi: Subitizing e counting 36
Accuratezza
Se, invece di misurare il tempo che impiega un soggetto a
rispondere in funzione del numero di elementi, si misura il tempo
che i soggetti impiegano a dare risposte con un certo livello di
accuratezza in funzione del numero di elementi, si ottiene un
“gomito” analogo (Oyama, Kikuchi, e Ichihara 1981).
S. Zucchi: Subitizing e counting 37
Percentuale di errore
Un “gomito” `e presente anche se si esamina la percentuale di
errori commessi nell’enumerare insiemi con un numero crescente
di elementi.
I soggetti si sbagliano di rado, se lo fanno mai,
quando enumerano piccoli numeri di elementi. La
gente raramente fa errori quando conta fino a quattro,
per esempio. Quando ci sono pi`u elementi, tuttavia, la
percentuale di errore cresce con il numero, come
mostra la figura (Trick e Pylyshyn 1990).
S. Zucchi: Subitizing e counting 38
Una domanda naturale
Perch´e c’`e il gomito?
• Perch´e esiste questa differenza tra l’incremento dei tempi
impiegati per valutare la numerosit`a (cardinalit`a) di insiemi che
contengono meno di cinque elementi e l’incremento dei tempi
impiegati a valutare la numerosit`a di insiemi pi`u numerosi?
• Perch´e la percentuale di errore aumenta linearmente dopo il
quattro ed `e piatta prima del quattro?
S. Zucchi: Subitizing e counting 39
La risposta corrente
Una tesi condivisa da molti ricercatori (non da tutti!) `e
questa:
• queste differenze nei tempi di reazione e nella percentuale di
errore indicano che il processo mentale attraverso il quale
normalmente determiniamo qual `e il numero di elementi di
insiemi con meno di cinque elementi `e diverso dal processo
mentale attraverso il quale normalmente determiniamo qual `e
il numero di elementi di insiemi pi`u numerosi;
• il processo mentale attraverso il quale normalmente
determiniamo qual `e il numero di elementi di insiemi con meno
di cinque elementi `e detto subitizing;
• il processo mentale attraverso il quale normalmente
determiniamo qual `e il numero di elementi di insiemi pi`u
numerosi `e detto counting.
(Il termine subitizing `e dovuto a Kaufman et al. 1949.)
S. Zucchi: Subitizing e counting 40
Domande ulteriori
Se `e vero che ci troviamo di fronte a processi diversi, `e
naturale chiedersi:
• come differiscono esattamente i processi mentali di counting e
subitizing?
• perch´e questi processi danno luogo a incrementi diversi nei
tempi medi di reazione e nella percentuale di errore?
Per ora, non c’`e accordo tra gli studiosi su come rispondere a
queste domande, esistono cio`e teorie diverse riguardo al
subitizing e al counting.
Vediamone alcune.
S. Zucchi: Subitizing e counting 41
Teorie del subitizing e del counting
S. Zucchi: Subitizing e counting 42
La teoria della figura
pattern theory, Mandler e Shebo 1982
Secondo la teoria della figura, il modo in cui insiemi di pochi elementi vengono
enumerati `e questo:
• i partecipanti usano la figura geometrica che formano gli oggetti per determinarne
il numero.
Il soggetto associa il numero 1 a un punto, il numero 2 a una linea (segmento)
e il numero 3 a un triangolo.
Quando vede insiemi di uno, due o tre oggetti, come le stelline nella figura
seguente, nota immediatamente che formano un punto, una linea, e un
triangolo. Quindi assegna a ciascuno di questi insiemi il numero appropriato.
1
2
3
S. Zucchi: Subitizing e counting 43
Spiegazione dei tempi di reazione
Secondo questa teoria, la velocit`a di reazione
nell’enumerazione di insiemi di pochi elementi si spiega con il
fatto che il soggetto non ha bisogno di contare mentalmente
gli elementi uno ad uno, ma “vede” immediatamente che gli
oggetti formano un punto (dunque, un insieme di un
elemento), una linea (dunque, un insieme di due elementi), o
un triangolo (dunque, un insieme di tre elementi).
Quando si passa a insiemi di elementi superiori a tre, non c’`e
pi`u un’unica figura che corrisponde solitamente al numero
degli elementi. Quindi, il soggetto `e costretto a contare gli
elementi uno per uno (vocalmente o mentalmente), e questo
richiede pi`u tempo.
S. Zucchi: Subitizing e counting 44
Problemi per la teoria della figura
S. Zucchi: Subitizing e counting 45
Il dominio del subitizing
Molti autori riportano che i soggetti fanno subitizing fino a
insiemi di quattro elementi.
Invece, secondo la teoria di Mandler e Shebo il subitizing
dovrebbe avvenire solo con insiemi con meno di quattro
elementi: infatti a insiemi di quattro elementi non corrisponde
di solito un’unica figura.
S. Zucchi: Subitizing e counting 46
Insiemi non ‘canonici’ di tre elementi
Alcuni insiemi di tre elementi non formano un triangolo:
Secondo la teoria della figura, i soggetti dovrebbero avere la
tendenza a confondere insiemi di questo tipo con gli insiemi di
due elementi (in quanto le tre stelline nella figura formano una
linea).
Ma Trick (1987) ha controllato questa predizione e ha visto
che `e falsa: i soggetti non hanno maggiori difficolt`a a
enumerare insiemi di questo tipo, non fanno errori, e anzi sono
pi`u rapidi nell’enumerarli che nell’enumerare insiemi in cui gli
oggetti formano un triangolo.
S. Zucchi: Subitizing e counting 47
Una teoria diversa
Esaminiamo ora un’altra teoria del subitizing e del counting:
la teoria della memoria di lavoro.
Prima per`o vediamo cos’`e la memoria di lavoro.
S. Zucchi: Subitizing e counting 48
Memoria di lavoro vs. memoria a lungo termine
Quando teniamo in mente un numero di telefono dopo averlo
letto nella guida e mentre lo stiamo componendo, il numero di
telefono `e temporaneamente immagazzinato nella nostra
memoria di lavoro.
Gli psicologi distinguono la memoria di lavoro, che serve a
immagazzinare l’informazione per periodi relativamente brevi e
ha una capacit`a limitata, dalla memoria a lungo termine, che
serve a immagazzinare l’informazione per periodi pi`u lunghi e
ha una capacit`a molto maggiore.
L’esistenza di questi due tipi di memoria `e confermata dal
fatto che certe lesioni cerebrali possono danneggiare l’una
senza danneggiare l’altra.
S. Zucchi: Subitizing e counting 49
La teoria della memoria di lavoro
Klahr e Wallace 1976
Per contare un insieme di elementi che ci viene mostrato,
dobbiamo immagazzinare informazioni riguardo a questi
elementi nella memoria di lavoro.
La memoria di lavoro ha una capacit`a limitata.
Se il numero degli elementi da contare `e pi`u di quattro,
l’informazione da tenere a mente eccede la capacit`a della
memoria di lavoro. Quindi, il soggetto deve concentrarsi su un
sottoinsieme di elementi che non eccede la capacit`a della
memoria di lavoro, contarli, ricordare il totale, liberare la
memoria di lavoro, poi tornare a guardare l’insieme, contare
un altro sottoinsieme, fare la somma, ecc.
Questa `e la ragione per cui i tempi medi di reazione si
impennano quando i soggetti devono contare insiemi con pi`u
di quattro elementi.
S. Zucchi: Subitizing e counting 50
Un problema per la teoria della memoria di lavoro
Trick e Pylyshyn 1994
Se il subitizing avviene perch´e con insiemi con meno di cinque
elementi l’informazione che il soggetto deve ritenere non eccede la
capacit`a della memoria di lavoro, dovremmo aspettarci che, se
aumentiamo il carico della memoria di lavoro, questo possa avere
qualche effetto sulla possibilit`a di fare subitizing.
Per esempio, se al soggetto che sta contando chiediamo di eseguire
contemporaneamente qualche altro compito che impegna la memoria
di lavoro, questo dovrebbe diminuire la capacit`a del soggetto di fare
subitizing. Ma Logie e Baddeley (1987) hanno mostrato che non `e
cos`ı.
E, anche se aggiungiamo degli elementi distrattori nell’immagine,
questo da solo non `e sufficiente a diminuire la capacit`a del soggetto
di fare subitizing (vedremo un esempio di questo pi`u avanti).
Nessuno `e mai riuscito a dimostrare che aumentare il carico della
memoria di lavoro ha un effetto sulla possibilit`a di fare subitizing.
S. Zucchi: Subitizing e counting 51
Le teorie in competizione
Abbiamo visto due teorie che cercano di spiegare il fenomeno
del subitizing senza successo. Oggi, queste teorie sono state in
larga misura abbandonate, almeno nella versione che ho
presentato.
Ora vediamo invece due teorie ancora “sul mercato”: al
momento, alcuni studiosi propendono per una e altri per
l’altra.
S. Zucchi: Subitizing e counting 52
La teoria del contare verbale e preverbale
Gallistel e Gelman 1991, 1992
Gallistel e Gelman hanno suggerito che
• per valutare la numerosit`a di insiemi con meno di cinque
elementi gli esseri umani adulti solitamente contano
preverbalmente,
• per valutare la numerosit`a di insiemi pi`u numerosi, gli esseri
umani adulti solitamente contano verbalmente.
Secondo questa teoria, `e la differenza tra questi due modi di
contare a causare l’incremento dei tempi medi di reazione per
insiemi con pi`u di quattro elementi.
Ma in cosa consiste la differenza tra contare verbalmente e
contare preverbalmente?
S. Zucchi: Subitizing e counting 53
Differenza di rappresentazioni
La differenza tra contare verbalmente e contare
preverbalmente non consiste nell’emettere o meno dei suoni
quando si conta.
La differenza, secondo gli studiosi che propongono questa
teoria, sta invece nelle rappresentazioni mentali di cui soggetti
fanno uso in questi processi cognitivi.
Quando un soggetto conta verbalmente, ripete mentalmente
(o emette in modo udibile) parole come “uno”, “due”, “tre”,
ecc. per enumerare gli elementi dell’insieme.
Quando un soggetto conta preverbalmente, non emette n´e
ripete mentalmente delle parole, ma usa delle rappresentazioni
di altro tipo, delle grandezze, per enumerare gli elementi
dell’insieme.
S. Zucchi: Subitizing e counting 54
Domanda
Cosa vuol dire usare delle grandezze per enumerare gli
elementi di un insieme?
S. Zucchi: Subitizing e counting 55
Rappresentare la numerosit`a con grandezze
Le parole numeriche non sono isomorfe all’insieme dei numeri a
cui si riferiscono. Ad esempio, cinque `e minore di sei, ma la
parola “cinque” non `e pi`u piccola della parola “sei”.
Lo stesso vale per i simboli “1”, “2”, “3”, ecc.: 2 `e minore di 3,
ma il simbolo “2” non `e pi`u piccolo del simbolo “3”.
Quando rappresentiamo i numeri con delle grandezze, la
relazione tra le rappresentazioni e i numeri per cui stanno `e
meno arbitraria.
Un esempio di uso di grandezze per rappresentare numeri diversi
`e l’istogramma. Le colonne dell’istogramma rappresentano dei
numeri, pi`u alto `e il numero, pi`u alta `e la colonna:
S. Zucchi: Subitizing e counting 56
La legge di Weber
Quando gli esseri umani devono distinguere una grandezza da
un’altra, maggiore `e la grandezza pi`u difficile `e distinguerla da
grandezze vicine (a meno che non si tratti di grandezze
estremamente piccole o estremamente grandi).
Per esempio se uno stimolo luminoso di 100 unit`a richiede un
incremento (o una diminuzione) di almeno 10 unit`a perch´e un
osservatore riesca a percepire una differenza di luminosit`a, uno
stimolo luminoso di 1000 unit`a richieder`a un incremento o una
diminuzione di 100 unit`a perch´e un osservatore riesca a
percepire una differenza di luminosit`a.
Questo fatto `e una conseguenza della cosiddetta “legge di
Weber”, secondo cui il cambiamento minimo in uno stimolo
per poter notare una differenza `e proporzionale allo stimolo di
partenza.
S. Zucchi: Subitizing e counting 57
Contare preverbale e la legge di Weber
Se il contare preverbale consiste nell’usare delle grandezze per
enumerare gli elementi di un insieme, dovremmo aspettarci che esibisca
certe caratteristiche previste della legge di Weber.
In particolare, dovremmo aspettarci che maggiore `e il numero di
elementi dell’insieme che dobbiamo contare preverbalmente, pi`u difficile
sia distinguere la numerosit`a di questo insieme dalle numerosit`a vicine.
Dunque, per insiemi numerosi, contare preverbalmente sarebbe per sua
natura un processo pi`u impreciso del contare verbalmente.
Ovviamente, sia quando contiamo verbalmente che quando contiamo
preverbalmente possiamo sbagliarci a contare, per esempio possiamo
saltare un elemento, e la probabilit`a di fare errori aumenta con
l’aumentare del numero di elementi da contare.
Ma, nel caso del contare preverbale, interviene una causa ulteriore di
imprecisione dovuta alla legge di Weber: anche se non sbagliamo a
contare, l’uso delle grandezze per contare rende pi`u difficile distinguere
insiemi di elementi numerosi da insiemi con un numero di elementi
simile.
S. Zucchi: Subitizing e counting 58
Tornando alla teoria
Ora che abbiamo compreso meglio cosa si intende per contare
preverbalmente nel senso di Gallistel e Gelman, vediamo come la
teoria del contare verbalmente e del contare preverbalmente spiega
il fenomeno del subitizing.
S. Zucchi: Subitizing e counting 59
Spiegazione dei tempi di reazione
Secondo questa teoria, l’incremento dei tempi medi di reazione
per insiemi di oggetti superiori a quattro dipende dal fatto che i
due modi di contare, preverbale e verbale, differiscono per
velocit`a e accuratezza.
Il processo di contare preverbalmente `e rapido, ma inaccurato
per insiemi numerosi. Il processo di contare verbalmente `e pi`u
lento, ma pi`u preciso.
I soggetti contano preverbalmente se l’insieme ha meno di
cinque elementi (producendo alla fine la parola che corrisponde
al risultato che hanno ottenuto contando preverbalmente), in
quanto questo modo di contare `e pi`u veloce del contare
verbalmente ed `e accurato per insiemi cos`ı piccoli.
Contano invece verbalmente insiemi con pi`u di quattro elementi,
in quanto per questi insiemi contare preverbalmente rischia di
produrre un risultato inaccurato. Ma contare verbalmente `e un
processo pi`u lento, dunque i tempi medi di reazione si
impennano.
S. Zucchi: Subitizing e counting 60
Spiegazione della percentuale di errore
Il processo di contare preverbalmente gli insiemi con meno di
cinque elementi `e accurato, quindi non si verifica una
percentuale di errori significativa.
Per insiemi pi`u numerosi, il processo di contare verbalmente `e
pi`u accurato, ma pi`u il numero cresce pi`u aumenta la
possibilit`a di sbagliare a contare, dunque ci aspettiamo che la
percentuale media di errori cresca col crescere del numero.
S. Zucchi: Subitizing e counting 61
L’altra teoria
Vediamo ora l’altra teoria del subitizing per cui alcuni studiosi
propendono.
S. Zucchi: Subitizing e counting 62
La teoria dei contrassegni di riferimento
Trick e Pylyshyn 1990, 1994
Secondo questa teoria, quando un soggetto analizza visivamente
una scena (o un’immagine), deve distinguere ciascun oggetto
dagli altri e dallo sfondo.
Quando un elemento viene distinto dagli altri, gli viene assegnato
un contrassegno (o FINST, Fingers of Instantiation).
Solo un piccolo numero di contrassegni `e disponibile e lo stesso
contrassegno non pu`o essere assegnato contemporanemente a due
elementi diversi.
(Quest’ultima assunzione sembra essere confermata dal fatto che
in fase pre-attenzionale, ovvero prima di iniziare a spostare
l’attenzione su aree diverse della scena una dopo l’altra, i soggetti
riescono a seguire i movimenti di circa 4 elementi. Vedi Ulmann
1981, Pylyshyn e Storm 1988, McKeever 1993.)
S. Zucchi: Subitizing e counting 63
Spiegazione dei tempi di reazione
Ora, se dobbiamo contare un insieme con meno di cinque elementi
nel nostro campo visivo, a ciascun elemento viene automaticamente
assegnato un unico contrassegno nel corso dell’analisi visiva. Tutto
quello che dobbiamo fare in pi`u `e assegnare una parola numerica a
ciascun contrassegno (“uno”, “due”, “tre”, ecc.). L’ultima parola
assegnata ci dir`a qual `e il numero di elementi dell’insieme.
Tuttavia, se il numero degli elementi nel campo visivo `e maggiore di
quattro, non avremo un numero sufficiente di contrassegni per
assegnare a ciascun elemento un unico contrassegno.
Dunque, dovremo prima distinguere (cio`e, assegnare un
contrassegno a) un gruppo di elementi non superiore a quattro,
assegnare una parola numerica a ciascun contrassegno. Poi
distinguere un altro gruppo di elementi non superiore a quattro
(cio`e, riassegnare i contrassegni a questi nuovi elementi), assegnare
una parola numerica a ciascun contrassegno, ecc. Poi fare il totale.
Insomma, un processo pi`u lungo e laborioso.
S. Zucchi: Subitizing e counting 64
Spiegazione della percentuale di errore
Il processo di riassegnazione dei contrassegni introduce una
possibilit`a di errore: pu`o accadere che il soggetto si sbagli e
riassegni un contrassegno ad un elemento che ha gi`a contato,
contandolo cos`ı di nuovo
Quando si conta un gruppo di elementi contrassegnati e poi si
conta un altro gruppo di elementi contrassegnati, poi un altro
gruppo ancora, `e necessario tenere a mente i totali parziali.
Questo introduce un’altra possibilit`a di errore: pu`o accadere
che il soggetto si dimentichi un totale parziale.
Dunque, per insiemi con pi`u di quattro elementi il processo di
riassegnazione dei contrassegni e di computo dei totali parziali
aumenta la possibilit`a di errore.
S. Zucchi: Subitizing e counting 65
Contrassegni e memoria di lavoro
Notate che la teoria dei contrassegni di riferimento, come la teoria
della memoria di lavoro, attribuisce il subitizing a limitazioni di
capacit`a.
Ma nella teoria dei contrassegni di riferimento, la limitazione di
capacit`a riguarda il numero di elementi che possono essere
individuati contemporaneamente (a cui pu`o essere assegnato un
contrassegno di riferimento) in una scena visuale.
Nella teoria della memoria di lavoro, la limitazione di capacit`a
riguarda la quantit`a di informazione complessiva che pu`o essere
ritenuta nella memoria di lavoro.
Per questa ragione, la teoria dei contrassegni di riferimento non `e
soggetta alle stesse obiezioni a cui `e soggetta la teoria della
memoria di lavoro. Aumentare il carico della memoria di lavoro con
un compito che distragga il soggetto oppure introducendo degli
elementi distrattori nella scena non interferisce necessariamente con
la capacit`a di assegnare contrassegni di riferimento.
S. Zucchi: Subitizing e counting 66
Ricerca futura
Sia la teoria del contare verbale e non verbale che la teoria dei
contrassegni di riferimento rendono conto di alcuni dei dati
fondamentali che caratterizzano il fenomeno del subitizing.
Quale di queste teorie sia preferibile `e ancora una questione
aperta nella letteratura.
S. Zucchi: Subitizing e counting 67
Fattori che impediscono il subitizing
Concludiamo la nostra discussione del subitizing descrivendo
un fattore che influenza la capacit`a dei soggetti di fare
subitizing.
Si `e visto che il subitizing pu`o essere impedito manipolando
opportunamente l’attenzione spaziale.
S. Zucchi: Subitizing e counting 68
Processi visivi
Ullman 1984 e altri
Quando guardiamo un’immagine (o una scena) ci sono due tipi di
processi cognitivi che si verificano:
dei processi iniziali in cui tutti gli elementi dell’immagine
vengono presi in considerazione contemporaneamente
(processi pre-attenzionali o paralleli);
dei processi successivi in cui l’attenzione si concentra su aree
diverse dell’immagine una alla volta (processi attenzionali o
seriali).
S. Zucchi: Subitizing e counting 69
Un esempio di processo pre-attenzionale
Se misurate quanto tempo un soggetto impiega a trovare un elemento bianco o
verticale (condizione disgiuntiva) nelle figure seguenti, scoprirete che
mediamente ci mette tanto tempo a trovarlo nell’immagine di destra quanto
nell’immagine di sinistra.
Questo perch´e l’individuazione di un elemento bianco o verticale in queste
figure `e un processo pre-attenzionale, che non richiede di spostare l’attenzione
su aree diverse dell’immagine una dopo l’altra, quindi non fa differenza quanti
oggetti “distrattori” ci sono nell’immagine.
S. Zucchi: Subitizing e counting 70
Un esempio di processo attenzionale
Se misurate invece quanto tempo un soggetto impiega a trovare un elemento
bianco e verticale (condizione congiuntiva) nelle immagini seguenti, scoprirete
che mediamente ci mette meno tempo a trovarlo nell’immagine di sinistra che
nell’immagine di destra.
Questo perch´e l’individuazione di un elemento bianco e verticale in queste
figure `e un processo attenzionale, che richiede di spostare l’attenzione su aree
diverse dell’immagine una dopo l’altra, quindi fa differenza quanti oggetti
“distrattori” ci sono nell’immagine.
S. Zucchi: Subitizing e counting 71
Attenzione spaziale e subitizing
Trick e Pylyshyn 1989, 1993
Si `e scoperto che, quando il processo visivo `e di tipo attenzionale, il subitizing
non avviene.
Vale a dire, se chiediamo ai soggetti di contare quanti rettangoli bianchi
verticali ci sono (condizione congiuntiva) in un campo di rettangoli verdi
verticali e di rettangoli bianchi orizzontali (cio`e, nel tipo di compito che
richiede un processo attenzionale), i tempi di reazione aumentano anche per
insiemi con meno di cinque elementi, e il gomito nel grafico scompare:
S. Zucchi: Subitizing e counting 72
S. Zucchi: Subitizing e counting 73
Riassumendo
Abbiamo visto che ci sono buone ragioni per ritenere che gli
esseri umani usino processi mentali distinti per contare gli
insiemi con meno di 5 elementi e gli insiemi con un numero
maggiore di elementi.
Abbiamo esaminato diverse spiegazioni possibili di questo
fatto.
Siamo arrivati a restringere il numero delle spiegazioni
plausibili a due: la teoria del contare verbale e preverbale, e la
teoria dei contrassegni di riferimento.
S. Zucchi: Subitizing e counting 74

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subitizing

  • 1. Universit`a degli Studi di Milano Subitizing e counting Sandro Zucchi 2012-2013 S. Zucchi: Subitizing e counting 1 Un esperimento Ora vi mostro dei rettangoli con dentro dei punti. Ve li lascio guardare per un tempo molto breve. Voi mi dovete dire quanti punti ci sono in ciascun rettangolo. S. Zucchi: Subitizing e counting 2 Pronti? S. Zucchi: Subitizing e counting 3 S. Zucchi: Subitizing e counting 4
  • 2. Quanti punti c’erano? S. Zucchi: Subitizing e counting 5 Risposta corretta due S. Zucchi: Subitizing e counting 6 Pronti? S. Zucchi: Subitizing e counting 7 S. Zucchi: Subitizing e counting 8
  • 3. Quanti punti c’erano? S. Zucchi: Subitizing e counting 9 Risposta corretta tre S. Zucchi: Subitizing e counting 10 Pronti? S. Zucchi: Subitizing e counting 11 S. Zucchi: Subitizing e counting 12
  • 4. Quanti punti c’erano? S. Zucchi: Subitizing e counting 13 Risposta corretta sei S. Zucchi: Subitizing e counting 14 Pronti? S. Zucchi: Subitizing e counting 15 S. Zucchi: Subitizing e counting 16
  • 5. Quanti punti c’erano? S. Zucchi: Subitizing e counting 17 Risposta corretta quattro S. Zucchi: Subitizing e counting 18 Pronti? S. Zucchi: Subitizing e counting 19 S. Zucchi: Subitizing e counting 20
  • 6. Quanti punti c’erano? S. Zucchi: Subitizing e counting 21 Risposta corretta otto S. Zucchi: Subitizing e counting 22 Pronti? S. Zucchi: Subitizing e counting 23 S. Zucchi: Subitizing e counting 24
  • 7. Quanti punti c’erano? S. Zucchi: Subitizing e counting 25 Risposta corretta cinque S. Zucchi: Subitizing e counting 26 Pronti? S. Zucchi: Subitizing e counting 27 S. Zucchi: Subitizing e counting 28
  • 8. Quanti punti c’erano? S. Zucchi: Subitizing e counting 29 Risposta corretta sette S. Zucchi: Subitizing e counting 30 Fine dell’esperimento S. Zucchi: Subitizing e counting 31 Un fatto abbastanza ovvio Probabilmente, avrete notato che per gli insiemi che consistono di due, tre, o quattro punti valutare quanti punti ci sono `e immediato, non richiede alcuno sforzo. Semplicemente, vediamo che nella figura ci sono due, tre, o quattro punti. E, quando rispondiamo, siamo certi di avere risposto correttamente. Invece, per gli insiemi pi`u numerosi, determinare il numero `e un processo pi`u laborioso ed `e pi`u facile commettere errori. Questa `e una osservazione abbastanza ovvia. E potrebbe avere una spiegazione altrettanto ovvia: pi`u elementi ci sono, pi`u tempo ci mettiamo a contare, pi`u facilmente facciamo errori. S. Zucchi: Subitizing e counting 32
  • 9. Un esperimento simile Alcuni studiosi (Akin e Chase 1978, Klahr e Wallace 1976, Mandler e Shebo 1982) hanno eseguito, in condizioni pi`u controllate, un esperimento simile a quello che abbiamo fatto qui, con alcune differenze: a ciascun soggetto venivano mostrati degli insiemi di oggetti (punti o altro); quando il soggetto era pronto per rispondere, schiacciava un tasto e diceva quanti oggetti vedeva; lo sperimentatore registrava la risposta e il tempo che impiegava il soggetto a rispondere. S. Zucchi: Subitizing e counting 33 Un fatto meno ovvio Eseguendo l’esperimento precedente, gli studiosi in questione hanno scoperto un fatto meno ovvio: in media, per insiemi che contenevano fino a quattro elementi, il tempo che il soggetto impiegava a rispondere aumentava di 25-100 millisecondi per ogni elemento che veniva aggiunto; in media, per insiemi che contenevano pi`u di quattro elementi, il tempo che il soggetto impiegava a rispondere aumentava di 250-350 millisecondi per ogni elemento che veniva aggiunto. S. Zucchi: Subitizing e counting 34 Il gomito Questa differenza nei tempi di reazione `e chiaramente visibile nel grafo seguente, che rappresenta come i tempi di risposta medi, nell’esperimento che abbiamo descritto, dipendono dal numero di elementi: la differenza nell’incremento medio dei tempi di reazione per insiemi che contengono fino a quattro elementi e insiemi pi`u numerosi crea un “gomito” nella figura. S. Zucchi: Subitizing e counting 35 Variazione I dati precedenti relativi ai tempi di reazione sono in qualche misura idealizzati. Nella letteratura sono state osservate delle variazioni riguardo al numero in cui si verifica il “gomito” (il numero dopo il quale l’incremento medio dei tempi di reazione inizia ad impennarsi). Molti studi individuano per`o il quattro come il numero cruciale. S. Zucchi: Subitizing e counting 36
  • 10. Accuratezza Se, invece di misurare il tempo che impiega un soggetto a rispondere in funzione del numero di elementi, si misura il tempo che i soggetti impiegano a dare risposte con un certo livello di accuratezza in funzione del numero di elementi, si ottiene un “gomito” analogo (Oyama, Kikuchi, e Ichihara 1981). S. Zucchi: Subitizing e counting 37 Percentuale di errore Un “gomito” `e presente anche se si esamina la percentuale di errori commessi nell’enumerare insiemi con un numero crescente di elementi. I soggetti si sbagliano di rado, se lo fanno mai, quando enumerano piccoli numeri di elementi. La gente raramente fa errori quando conta fino a quattro, per esempio. Quando ci sono pi`u elementi, tuttavia, la percentuale di errore cresce con il numero, come mostra la figura (Trick e Pylyshyn 1990). S. Zucchi: Subitizing e counting 38 Una domanda naturale Perch´e c’`e il gomito? • Perch´e esiste questa differenza tra l’incremento dei tempi impiegati per valutare la numerosit`a (cardinalit`a) di insiemi che contengono meno di cinque elementi e l’incremento dei tempi impiegati a valutare la numerosit`a di insiemi pi`u numerosi? • Perch´e la percentuale di errore aumenta linearmente dopo il quattro ed `e piatta prima del quattro? S. Zucchi: Subitizing e counting 39 La risposta corrente Una tesi condivisa da molti ricercatori (non da tutti!) `e questa: • queste differenze nei tempi di reazione e nella percentuale di errore indicano che il processo mentale attraverso il quale normalmente determiniamo qual `e il numero di elementi di insiemi con meno di cinque elementi `e diverso dal processo mentale attraverso il quale normalmente determiniamo qual `e il numero di elementi di insiemi pi`u numerosi; • il processo mentale attraverso il quale normalmente determiniamo qual `e il numero di elementi di insiemi con meno di cinque elementi `e detto subitizing; • il processo mentale attraverso il quale normalmente determiniamo qual `e il numero di elementi di insiemi pi`u numerosi `e detto counting. (Il termine subitizing `e dovuto a Kaufman et al. 1949.) S. Zucchi: Subitizing e counting 40
  • 11. Domande ulteriori Se `e vero che ci troviamo di fronte a processi diversi, `e naturale chiedersi: • come differiscono esattamente i processi mentali di counting e subitizing? • perch´e questi processi danno luogo a incrementi diversi nei tempi medi di reazione e nella percentuale di errore? Per ora, non c’`e accordo tra gli studiosi su come rispondere a queste domande, esistono cio`e teorie diverse riguardo al subitizing e al counting. Vediamone alcune. S. Zucchi: Subitizing e counting 41 Teorie del subitizing e del counting S. Zucchi: Subitizing e counting 42 La teoria della figura pattern theory, Mandler e Shebo 1982 Secondo la teoria della figura, il modo in cui insiemi di pochi elementi vengono enumerati `e questo: • i partecipanti usano la figura geometrica che formano gli oggetti per determinarne il numero. Il soggetto associa il numero 1 a un punto, il numero 2 a una linea (segmento) e il numero 3 a un triangolo. Quando vede insiemi di uno, due o tre oggetti, come le stelline nella figura seguente, nota immediatamente che formano un punto, una linea, e un triangolo. Quindi assegna a ciascuno di questi insiemi il numero appropriato. 1 2 3 S. Zucchi: Subitizing e counting 43 Spiegazione dei tempi di reazione Secondo questa teoria, la velocit`a di reazione nell’enumerazione di insiemi di pochi elementi si spiega con il fatto che il soggetto non ha bisogno di contare mentalmente gli elementi uno ad uno, ma “vede” immediatamente che gli oggetti formano un punto (dunque, un insieme di un elemento), una linea (dunque, un insieme di due elementi), o un triangolo (dunque, un insieme di tre elementi). Quando si passa a insiemi di elementi superiori a tre, non c’`e pi`u un’unica figura che corrisponde solitamente al numero degli elementi. Quindi, il soggetto `e costretto a contare gli elementi uno per uno (vocalmente o mentalmente), e questo richiede pi`u tempo. S. Zucchi: Subitizing e counting 44
  • 12. Problemi per la teoria della figura S. Zucchi: Subitizing e counting 45 Il dominio del subitizing Molti autori riportano che i soggetti fanno subitizing fino a insiemi di quattro elementi. Invece, secondo la teoria di Mandler e Shebo il subitizing dovrebbe avvenire solo con insiemi con meno di quattro elementi: infatti a insiemi di quattro elementi non corrisponde di solito un’unica figura. S. Zucchi: Subitizing e counting 46 Insiemi non ‘canonici’ di tre elementi Alcuni insiemi di tre elementi non formano un triangolo: Secondo la teoria della figura, i soggetti dovrebbero avere la tendenza a confondere insiemi di questo tipo con gli insiemi di due elementi (in quanto le tre stelline nella figura formano una linea). Ma Trick (1987) ha controllato questa predizione e ha visto che `e falsa: i soggetti non hanno maggiori difficolt`a a enumerare insiemi di questo tipo, non fanno errori, e anzi sono pi`u rapidi nell’enumerarli che nell’enumerare insiemi in cui gli oggetti formano un triangolo. S. Zucchi: Subitizing e counting 47 Una teoria diversa Esaminiamo ora un’altra teoria del subitizing e del counting: la teoria della memoria di lavoro. Prima per`o vediamo cos’`e la memoria di lavoro. S. Zucchi: Subitizing e counting 48
  • 13. Memoria di lavoro vs. memoria a lungo termine Quando teniamo in mente un numero di telefono dopo averlo letto nella guida e mentre lo stiamo componendo, il numero di telefono `e temporaneamente immagazzinato nella nostra memoria di lavoro. Gli psicologi distinguono la memoria di lavoro, che serve a immagazzinare l’informazione per periodi relativamente brevi e ha una capacit`a limitata, dalla memoria a lungo termine, che serve a immagazzinare l’informazione per periodi pi`u lunghi e ha una capacit`a molto maggiore. L’esistenza di questi due tipi di memoria `e confermata dal fatto che certe lesioni cerebrali possono danneggiare l’una senza danneggiare l’altra. S. Zucchi: Subitizing e counting 49 La teoria della memoria di lavoro Klahr e Wallace 1976 Per contare un insieme di elementi che ci viene mostrato, dobbiamo immagazzinare informazioni riguardo a questi elementi nella memoria di lavoro. La memoria di lavoro ha una capacit`a limitata. Se il numero degli elementi da contare `e pi`u di quattro, l’informazione da tenere a mente eccede la capacit`a della memoria di lavoro. Quindi, il soggetto deve concentrarsi su un sottoinsieme di elementi che non eccede la capacit`a della memoria di lavoro, contarli, ricordare il totale, liberare la memoria di lavoro, poi tornare a guardare l’insieme, contare un altro sottoinsieme, fare la somma, ecc. Questa `e la ragione per cui i tempi medi di reazione si impennano quando i soggetti devono contare insiemi con pi`u di quattro elementi. S. Zucchi: Subitizing e counting 50 Un problema per la teoria della memoria di lavoro Trick e Pylyshyn 1994 Se il subitizing avviene perch´e con insiemi con meno di cinque elementi l’informazione che il soggetto deve ritenere non eccede la capacit`a della memoria di lavoro, dovremmo aspettarci che, se aumentiamo il carico della memoria di lavoro, questo possa avere qualche effetto sulla possibilit`a di fare subitizing. Per esempio, se al soggetto che sta contando chiediamo di eseguire contemporaneamente qualche altro compito che impegna la memoria di lavoro, questo dovrebbe diminuire la capacit`a del soggetto di fare subitizing. Ma Logie e Baddeley (1987) hanno mostrato che non `e cos`ı. E, anche se aggiungiamo degli elementi distrattori nell’immagine, questo da solo non `e sufficiente a diminuire la capacit`a del soggetto di fare subitizing (vedremo un esempio di questo pi`u avanti). Nessuno `e mai riuscito a dimostrare che aumentare il carico della memoria di lavoro ha un effetto sulla possibilit`a di fare subitizing. S. Zucchi: Subitizing e counting 51 Le teorie in competizione Abbiamo visto due teorie che cercano di spiegare il fenomeno del subitizing senza successo. Oggi, queste teorie sono state in larga misura abbandonate, almeno nella versione che ho presentato. Ora vediamo invece due teorie ancora “sul mercato”: al momento, alcuni studiosi propendono per una e altri per l’altra. S. Zucchi: Subitizing e counting 52
  • 14. La teoria del contare verbale e preverbale Gallistel e Gelman 1991, 1992 Gallistel e Gelman hanno suggerito che • per valutare la numerosit`a di insiemi con meno di cinque elementi gli esseri umani adulti solitamente contano preverbalmente, • per valutare la numerosit`a di insiemi pi`u numerosi, gli esseri umani adulti solitamente contano verbalmente. Secondo questa teoria, `e la differenza tra questi due modi di contare a causare l’incremento dei tempi medi di reazione per insiemi con pi`u di quattro elementi. Ma in cosa consiste la differenza tra contare verbalmente e contare preverbalmente? S. Zucchi: Subitizing e counting 53 Differenza di rappresentazioni La differenza tra contare verbalmente e contare preverbalmente non consiste nell’emettere o meno dei suoni quando si conta. La differenza, secondo gli studiosi che propongono questa teoria, sta invece nelle rappresentazioni mentali di cui soggetti fanno uso in questi processi cognitivi. Quando un soggetto conta verbalmente, ripete mentalmente (o emette in modo udibile) parole come “uno”, “due”, “tre”, ecc. per enumerare gli elementi dell’insieme. Quando un soggetto conta preverbalmente, non emette n´e ripete mentalmente delle parole, ma usa delle rappresentazioni di altro tipo, delle grandezze, per enumerare gli elementi dell’insieme. S. Zucchi: Subitizing e counting 54 Domanda Cosa vuol dire usare delle grandezze per enumerare gli elementi di un insieme? S. Zucchi: Subitizing e counting 55 Rappresentare la numerosit`a con grandezze Le parole numeriche non sono isomorfe all’insieme dei numeri a cui si riferiscono. Ad esempio, cinque `e minore di sei, ma la parola “cinque” non `e pi`u piccola della parola “sei”. Lo stesso vale per i simboli “1”, “2”, “3”, ecc.: 2 `e minore di 3, ma il simbolo “2” non `e pi`u piccolo del simbolo “3”. Quando rappresentiamo i numeri con delle grandezze, la relazione tra le rappresentazioni e i numeri per cui stanno `e meno arbitraria. Un esempio di uso di grandezze per rappresentare numeri diversi `e l’istogramma. Le colonne dell’istogramma rappresentano dei numeri, pi`u alto `e il numero, pi`u alta `e la colonna: S. Zucchi: Subitizing e counting 56
  • 15. La legge di Weber Quando gli esseri umani devono distinguere una grandezza da un’altra, maggiore `e la grandezza pi`u difficile `e distinguerla da grandezze vicine (a meno che non si tratti di grandezze estremamente piccole o estremamente grandi). Per esempio se uno stimolo luminoso di 100 unit`a richiede un incremento (o una diminuzione) di almeno 10 unit`a perch´e un osservatore riesca a percepire una differenza di luminosit`a, uno stimolo luminoso di 1000 unit`a richieder`a un incremento o una diminuzione di 100 unit`a perch´e un osservatore riesca a percepire una differenza di luminosit`a. Questo fatto `e una conseguenza della cosiddetta “legge di Weber”, secondo cui il cambiamento minimo in uno stimolo per poter notare una differenza `e proporzionale allo stimolo di partenza. S. Zucchi: Subitizing e counting 57 Contare preverbale e la legge di Weber Se il contare preverbale consiste nell’usare delle grandezze per enumerare gli elementi di un insieme, dovremmo aspettarci che esibisca certe caratteristiche previste della legge di Weber. In particolare, dovremmo aspettarci che maggiore `e il numero di elementi dell’insieme che dobbiamo contare preverbalmente, pi`u difficile sia distinguere la numerosit`a di questo insieme dalle numerosit`a vicine. Dunque, per insiemi numerosi, contare preverbalmente sarebbe per sua natura un processo pi`u impreciso del contare verbalmente. Ovviamente, sia quando contiamo verbalmente che quando contiamo preverbalmente possiamo sbagliarci a contare, per esempio possiamo saltare un elemento, e la probabilit`a di fare errori aumenta con l’aumentare del numero di elementi da contare. Ma, nel caso del contare preverbale, interviene una causa ulteriore di imprecisione dovuta alla legge di Weber: anche se non sbagliamo a contare, l’uso delle grandezze per contare rende pi`u difficile distinguere insiemi di elementi numerosi da insiemi con un numero di elementi simile. S. Zucchi: Subitizing e counting 58 Tornando alla teoria Ora che abbiamo compreso meglio cosa si intende per contare preverbalmente nel senso di Gallistel e Gelman, vediamo come la teoria del contare verbalmente e del contare preverbalmente spiega il fenomeno del subitizing. S. Zucchi: Subitizing e counting 59 Spiegazione dei tempi di reazione Secondo questa teoria, l’incremento dei tempi medi di reazione per insiemi di oggetti superiori a quattro dipende dal fatto che i due modi di contare, preverbale e verbale, differiscono per velocit`a e accuratezza. Il processo di contare preverbalmente `e rapido, ma inaccurato per insiemi numerosi. Il processo di contare verbalmente `e pi`u lento, ma pi`u preciso. I soggetti contano preverbalmente se l’insieme ha meno di cinque elementi (producendo alla fine la parola che corrisponde al risultato che hanno ottenuto contando preverbalmente), in quanto questo modo di contare `e pi`u veloce del contare verbalmente ed `e accurato per insiemi cos`ı piccoli. Contano invece verbalmente insiemi con pi`u di quattro elementi, in quanto per questi insiemi contare preverbalmente rischia di produrre un risultato inaccurato. Ma contare verbalmente `e un processo pi`u lento, dunque i tempi medi di reazione si impennano. S. Zucchi: Subitizing e counting 60
  • 16. Spiegazione della percentuale di errore Il processo di contare preverbalmente gli insiemi con meno di cinque elementi `e accurato, quindi non si verifica una percentuale di errori significativa. Per insiemi pi`u numerosi, il processo di contare verbalmente `e pi`u accurato, ma pi`u il numero cresce pi`u aumenta la possibilit`a di sbagliare a contare, dunque ci aspettiamo che la percentuale media di errori cresca col crescere del numero. S. Zucchi: Subitizing e counting 61 L’altra teoria Vediamo ora l’altra teoria del subitizing per cui alcuni studiosi propendono. S. Zucchi: Subitizing e counting 62 La teoria dei contrassegni di riferimento Trick e Pylyshyn 1990, 1994 Secondo questa teoria, quando un soggetto analizza visivamente una scena (o un’immagine), deve distinguere ciascun oggetto dagli altri e dallo sfondo. Quando un elemento viene distinto dagli altri, gli viene assegnato un contrassegno (o FINST, Fingers of Instantiation). Solo un piccolo numero di contrassegni `e disponibile e lo stesso contrassegno non pu`o essere assegnato contemporanemente a due elementi diversi. (Quest’ultima assunzione sembra essere confermata dal fatto che in fase pre-attenzionale, ovvero prima di iniziare a spostare l’attenzione su aree diverse della scena una dopo l’altra, i soggetti riescono a seguire i movimenti di circa 4 elementi. Vedi Ulmann 1981, Pylyshyn e Storm 1988, McKeever 1993.) S. Zucchi: Subitizing e counting 63 Spiegazione dei tempi di reazione Ora, se dobbiamo contare un insieme con meno di cinque elementi nel nostro campo visivo, a ciascun elemento viene automaticamente assegnato un unico contrassegno nel corso dell’analisi visiva. Tutto quello che dobbiamo fare in pi`u `e assegnare una parola numerica a ciascun contrassegno (“uno”, “due”, “tre”, ecc.). L’ultima parola assegnata ci dir`a qual `e il numero di elementi dell’insieme. Tuttavia, se il numero degli elementi nel campo visivo `e maggiore di quattro, non avremo un numero sufficiente di contrassegni per assegnare a ciascun elemento un unico contrassegno. Dunque, dovremo prima distinguere (cio`e, assegnare un contrassegno a) un gruppo di elementi non superiore a quattro, assegnare una parola numerica a ciascun contrassegno. Poi distinguere un altro gruppo di elementi non superiore a quattro (cio`e, riassegnare i contrassegni a questi nuovi elementi), assegnare una parola numerica a ciascun contrassegno, ecc. Poi fare il totale. Insomma, un processo pi`u lungo e laborioso. S. Zucchi: Subitizing e counting 64
  • 17. Spiegazione della percentuale di errore Il processo di riassegnazione dei contrassegni introduce una possibilit`a di errore: pu`o accadere che il soggetto si sbagli e riassegni un contrassegno ad un elemento che ha gi`a contato, contandolo cos`ı di nuovo Quando si conta un gruppo di elementi contrassegnati e poi si conta un altro gruppo di elementi contrassegnati, poi un altro gruppo ancora, `e necessario tenere a mente i totali parziali. Questo introduce un’altra possibilit`a di errore: pu`o accadere che il soggetto si dimentichi un totale parziale. Dunque, per insiemi con pi`u di quattro elementi il processo di riassegnazione dei contrassegni e di computo dei totali parziali aumenta la possibilit`a di errore. S. Zucchi: Subitizing e counting 65 Contrassegni e memoria di lavoro Notate che la teoria dei contrassegni di riferimento, come la teoria della memoria di lavoro, attribuisce il subitizing a limitazioni di capacit`a. Ma nella teoria dei contrassegni di riferimento, la limitazione di capacit`a riguarda il numero di elementi che possono essere individuati contemporaneamente (a cui pu`o essere assegnato un contrassegno di riferimento) in una scena visuale. Nella teoria della memoria di lavoro, la limitazione di capacit`a riguarda la quantit`a di informazione complessiva che pu`o essere ritenuta nella memoria di lavoro. Per questa ragione, la teoria dei contrassegni di riferimento non `e soggetta alle stesse obiezioni a cui `e soggetta la teoria della memoria di lavoro. Aumentare il carico della memoria di lavoro con un compito che distragga il soggetto oppure introducendo degli elementi distrattori nella scena non interferisce necessariamente con la capacit`a di assegnare contrassegni di riferimento. S. Zucchi: Subitizing e counting 66 Ricerca futura Sia la teoria del contare verbale e non verbale che la teoria dei contrassegni di riferimento rendono conto di alcuni dei dati fondamentali che caratterizzano il fenomeno del subitizing. Quale di queste teorie sia preferibile `e ancora una questione aperta nella letteratura. S. Zucchi: Subitizing e counting 67 Fattori che impediscono il subitizing Concludiamo la nostra discussione del subitizing descrivendo un fattore che influenza la capacit`a dei soggetti di fare subitizing. Si `e visto che il subitizing pu`o essere impedito manipolando opportunamente l’attenzione spaziale. S. Zucchi: Subitizing e counting 68
  • 18. Processi visivi Ullman 1984 e altri Quando guardiamo un’immagine (o una scena) ci sono due tipi di processi cognitivi che si verificano: dei processi iniziali in cui tutti gli elementi dell’immagine vengono presi in considerazione contemporaneamente (processi pre-attenzionali o paralleli); dei processi successivi in cui l’attenzione si concentra su aree diverse dell’immagine una alla volta (processi attenzionali o seriali). S. Zucchi: Subitizing e counting 69 Un esempio di processo pre-attenzionale Se misurate quanto tempo un soggetto impiega a trovare un elemento bianco o verticale (condizione disgiuntiva) nelle figure seguenti, scoprirete che mediamente ci mette tanto tempo a trovarlo nell’immagine di destra quanto nell’immagine di sinistra. Questo perch´e l’individuazione di un elemento bianco o verticale in queste figure `e un processo pre-attenzionale, che non richiede di spostare l’attenzione su aree diverse dell’immagine una dopo l’altra, quindi non fa differenza quanti oggetti “distrattori” ci sono nell’immagine. S. Zucchi: Subitizing e counting 70 Un esempio di processo attenzionale Se misurate invece quanto tempo un soggetto impiega a trovare un elemento bianco e verticale (condizione congiuntiva) nelle immagini seguenti, scoprirete che mediamente ci mette meno tempo a trovarlo nell’immagine di sinistra che nell’immagine di destra. Questo perch´e l’individuazione di un elemento bianco e verticale in queste figure `e un processo attenzionale, che richiede di spostare l’attenzione su aree diverse dell’immagine una dopo l’altra, quindi fa differenza quanti oggetti “distrattori” ci sono nell’immagine. S. Zucchi: Subitizing e counting 71 Attenzione spaziale e subitizing Trick e Pylyshyn 1989, 1993 Si `e scoperto che, quando il processo visivo `e di tipo attenzionale, il subitizing non avviene. Vale a dire, se chiediamo ai soggetti di contare quanti rettangoli bianchi verticali ci sono (condizione congiuntiva) in un campo di rettangoli verdi verticali e di rettangoli bianchi orizzontali (cio`e, nel tipo di compito che richiede un processo attenzionale), i tempi di reazione aumentano anche per insiemi con meno di cinque elementi, e il gomito nel grafico scompare: S. Zucchi: Subitizing e counting 72
  • 19. S. Zucchi: Subitizing e counting 73 Riassumendo Abbiamo visto che ci sono buone ragioni per ritenere che gli esseri umani usino processi mentali distinti per contare gli insiemi con meno di 5 elementi e gli insiemi con un numero maggiore di elementi. Abbiamo esaminato diverse spiegazioni possibili di questo fatto. Siamo arrivati a restringere il numero delle spiegazioni plausibili a due: la teoria del contare verbale e preverbale, e la teoria dei contrassegni di riferimento. S. Zucchi: Subitizing e counting 74