Laboratorio d'impresa diffusione della cultura d'impresa s. barresi_2010
1. Laboratorio d’impresa
Centro unico per la formazione imprenditoriale, assistenza e
consulenza tecnica e iniziative di informazione per la diffusione
della cultura d’impresa
A cura del Dr. Salvatore Barresi
2. LABORATORIO D’IMPRESA
Ma vi è comunque richiesto qualcosa: per far si che tale percorso sia
Presentazione veramente utile per voi dovete avvicinarvici con una mente aperta, pronta ad
accogliere il cambiamento, dovete essere disposti a conoscere a
Avete idea di cosa ci voglia e di come si faccia a creare una nuova impresa? comunicare e rispettare, dovete aver voglia di sperimentare.
Nell’immaginario di ognuno di noi, l’imprenditore è colui che, caratterizzato Tutto questo aumenterà le vostre e le nostre capacità di analisi, vi
da un intuito eccezionale e amante del rischio è capace di "far soldi". Per permetterà di sostenere e sviluppare le vostre potenzialità e vi consentirà di
fare un’impresa poi si ritiene che il problema principale da risolvere sia creare e sviluppare le vostre iniziative. La parola d’ordine è "ASCOLTO".
quello di trovare il denaro per poterla realizzare.
È importante saper costruire un metodo che vi consenta di saper ascoltare
Iniziamo insieme un’ avventura formativa che vi porterà a scoprire passo la vostra capacità di dar vita a delle idee in modo da risolvere i problemi che
dopo passo che cosa serve per trasformare un’idea in progetto e a si presentano nella vita quotidiana e risolverli per orientare il vostro futuro.
predisporre un business plan dell’iniziativa imprenditoriale da voi Man mano che si cresce, la vostra esperienza si forma attraverso una
individuata. successione non lineare e spesso anche confusa di idee, attraverso la loro
sperimentazione e quindi anche attraverso successi e insuccessi.
Ma da dove iniziare? La prima cosa è individuare l’idea giusta.
In un primo momento fantastichiamo su idee che scaturiscono da input
provenienti da innumerevoli direzioni e in un secondo momento cominciamo
Anche per fare questo bisogna essere un po’ imprenditori, almeno di se a rifletterci sopra per cercare di riorganizzare gli elementi a nostra
stessi! disposizione e rendere l’idea concreta e quindi realizzabile. Tale processo
diventa ancora più importante quando intendiamo avviare una iniziativa
In realtà essere imprenditori o meglio, intraprenditori, è un modo di imprenditoriale che possa costituire elemento fondamentale del nostro
rapportarsi alle cose e alla vita in generale. Aspettative, curiosità, futuro.
motivazioni varie hanno da sempre spinto l’uomo a intraprendere, ad essere
creativo e a gestire in prima persona il proprio destino.
E’ chiaro che affrontare le cose in maniera imprenditoriale significa
rimboccarsi le maniche, assumersi delle responsabilità e prendere delle
decisioni. Questo è sicuramente impegnativo e a volte molto faticoso ma è
sicuramente stimolante e anche molto gratificante quando si raggiungono gli
obiettivi prefissati.
Oggi chiaramente non vi si chiede tutto questo ma vi si offre un’opportunità
che se saprete raccogliere vi potrà essere utile alla costruzione del vostro
futuro sia che diventiate imprenditori sia che scegliate la via del lavoro
dipendente.
STRUTTURA DEL LABORATORIO
3. LABORATORIO D’IMPRESA
Introduzione al corso • Ma da dove iniziare?
• A. Magia imprenditoriale • Analisi delle fasi del processo produttivo
• B. Potrei essere imprenditore • Quali decisioni?
• C. Dall’idea all’impresa • Ricapitolando
• E per concludere... Il ciclo della vita
1° capitolo - Come individuare un’idea progettuale • La rete di consulenti della vostra azienda
• Imprenditori si nasce?
• Iniziamo a fabbricare idee 6° Parliamo di vendita e promozione
• Lo sapevate che...
• "Sette" idee per "sette" lavori • Il prodotto
• Ma da dove iniziare?
• Analisi delle fasi del processo produttivo
2° Verso l’impresa : analisi di prefattibilità • Quali decisioni?
• Ricapitolando
• L’ Idea al progetto • E per concludere... Il ciclo della vita
• Procediamo per gradi... • La rete di consulenti della vostra azienda
• Riepilogando
• Esercitazioni: suggerimenti utili 7° Parliamo Numeri
• Alcuni suggerimenti per l'analisi
• L'analisi dei costi
3° Organizzazione per la realizzazione della nostr a impresa • L'esercizio amministrativo
• Il Piano degli investimenti
• Iniziare da soli o in società • Esercitazioni: suggerimenti utili
• Tabella forme giuridiche societarie
• Come organizzarsi
• Come dirigere le aree
• Esercitazioni: suggerimenti utili
4° Parliamo di marketing
• Parliamo di Marketing?
• Il Marketing e le "4 P"Da dove iniziare? L'analisi dello scenario A. Magia Imprenditoriale
• Esercitazioni: suggerimenti utili
5° Parliamo di produzione 1. L'impresa come sistema chiuso: input e output
• Il prodotto
4. LABORATORIO D’IMPRESA
L'impresa è un organismo economico che mediante l'organizzazione dei
fattori di produzione e l'applicazione di processi tecnici produce beni o
servizi destinati alla vendita nel mercato. Se applichiamo questo procedimento all'impresa vediamo che gli input sono:
L'impresa opera come un'unità di gestione e di decisione economica ed è • uno spazio fisico; un palazzo, un capannone, degli uffici;
caratterizzata dalla presenza di quattro elementi strutturali: • le tecnologie; impianti, macchinari, attrezzature che incorporano
modi di produzione;
• l'imprenditore è il soggetto che intraprende una attività d'impresa, • persone che lavorino;
assumendone i tutti i rischi tecnici ed economici. Può essere una • le materie prime da trasformare nel prodotto che si vuole realizzare,
singola persona fisica (impresa individuale) o una persona giuridica materiali di consumo ed energie (elettrica, tecnica, meccanica);
(società). • capitali utilizzati per acquistare le risorse necessarie (compreso il
• i lavoratori sono coloro che prestano la loro attività, sotto qualsiasi denaro che, col meccanismo dell'interesse, si compra e si vende
forma, nell'impresa ricevendo una retribuzione (stipendi e salari). come qualsiasi altra merce).
• i capitali fissi come gli impianti ed i macchinari ecc.
• i capitali circolanti come le materie prime e i prodotti intermedi All'altra estremità dell'impresa - scatola nera- gli output sono i prodotti, beni
impiegati a scopi produttivi. o servizi, forniti ai clienti.
Gli incassi derivanti dalla loro vendita costituiscono il ricavo (dato dal prezzo
Possiamo definire l'impresa come una unità di produzione che mediante la di vendita del prodotto, moltiplicato per il numero dei pezzi venduti).
combinazione di fattori produttivi organizza la propria attività per perseguire
scopi di natura economica. Parte di questo ricavo diventa il nuovo input in denaro utilizzato per
alimentare un nuovo ciclo produttivo (la scatola nera).
In linea di principio l'impresa nasce perché è in grado di produrre o rivendere
un bene o un servizio sul mercato. E la rimanente parte?
Con i ricavi ottenuti l'impresa mira non solo a coprire i costi di produzione L'arcano di questo processo, la magia imprenditoriale, è costituita dal fatto
ma anche e soprattutto a ottenere degli utili sotto forma di profitti. che l'output economico (ricavo) derivante dalle vendite, è superiore all'input
in denaro utilizzato per l'acquisto dei fattori della produzione.
Per riuscire a comprendere tutto quello che avviene all'interno dell'impresa, La differenza tra i due costituisce il risultato fondamentale dell'impresa: il
conviene considerarla come una scatola nera. profitto.
La ricerca scientifica usa infatti la scatola nera come strumento per l'analisi La realizzazione di un profitto costituisce lo scopo primario
di fenomeni complessi: si isola il processo, si immagina di rinchiuderlo in dell'impresa.<BR<
uno spazio limitato, e si considerano gli elementi in entrata e quelli in uscita Ogni impresa, qualunque attività svolga e comunque la svolga, costituisce
dalla "Black box". un immobilizzo di capitali; ogni sua componente è denaro congelato,
convertito in mezzi di produzione.
Si cerca così di farsi un'idea del fenomeno dal confronto input/output.
5. LABORATORIO D’IMPRESA
Questo denaro, è stato fornito da qualcuno, l'imprenditore stesso, un socio, produzione in vari modi.
una banca, che, naturalmente, vuole guadagnare dal suo investimento. In primo luogo la terra è la sede della produzione in quanto è indispensabile
per l'attività dell'uomo l'uso di una certa area della superficie terrestre.
Certamente qualcosa di più di quello che gli avrebbe reso un altro In secondo luogo è la natura ad offrire alla produzione un'ingente provvista
investimento in titoli di stati, depositi bancari, fondi di investimento di materiali: miniere foreste sorgenti…
o…un'altra impresa. Il profitto costituisce la remunerazione per il denaro
investito. Il lavoro
Per lavoro si intende qualsiasi attività umana, fisica ed intellettuale, applicata
Possiamo allora dire che l'impresa è un processo che trasforma risorse a scopi produttivi.
materiali (i fattori della produzione), in prodotti e servizi, attraverso l'attività
trasformatrice del lavoro e organizzativa dell'imprenditore. Il capitale
Dunque, qualsiasi tipo di produzione avviene mediante la combinazione di Sono beni capitali quei beni prodotti dall'uomo destinati alla produzione di
risorse naturali, lavoro (risorse umane), capitale, organizzazione. altri beni. Si tratta di un fattore produttivo non originario, il cui sviluppo ha
caratterizzato lo stadio più imponente dell'attività che va sotto il nome di
Sono questi i fattori di produzione, i quali o sussistono originariamente o 'capitalismo'.
sono a loro volta il risultato di processi produttivi. Ad esempio il fattore al Accanto ai beni capitali ci sono i capitali finanziari.
quale si dà convenzionalmente il nome di 'terra' che comprende le risorse Questo non sono beni utili in sé, ma consentono a chi li possiede di
naturali e le materie prime è un fattore originario. realizzare un reddito. La moneta, data in prestito agli imprenditori,
costituisce il capitale finanziario per eccellenza, ma si pendi anche alle
Mentre le macchine e gli impianti sono fattori produttivi che vengono azioni e alle obbligazioni delle società commerciali, alle polizze di
denominati beni-capitale o semplicemente capitali, e la loro creazione è assicurazione sulla vita, alle quote di fondi comuni di investimento.
frutto dell'attività produttiva.
Un'altra importante distinzione è quella tra capitali fissi e circolanti.
Qualsiasi modificazione nella combinazione dei fattori produttivi che Si dicono fissi quei capitali che possono compiere una serie di atti produttivi,
comporti una minore (o uguale) quantità di fattori per ottenere una pari (o possono cioè fornire diverse prestazioni (come ad esempio i macchinari),
maggiore) quantità di prodotto è detta progresso tecnico. pur essendo soggetti a logorio.
Un secondo gruppo è costituito dagli strumenti che aumentano la
produttività del lavoro: macchine utensili apparecchiature scientifiche…
Si dicono circolanti quei beni che una volta impiegati nella produzione si
trasformano o si consumano.
Sono tali le materie prime, le materie sussidiarie i combustibili…
L'organizzazione
APPROFONDIMENTI La produzione è il frutto della combinazione dei vari fattori produttivi: materie
prime lavoro capitali.
La terra e le risorse naturali Ma questa combinazione non è automatica: dipende dall'attività e dalle
La terra è il primo determinante fattore produttivo, e contribuisce alla
6. LABORATORIO D’IMPRESA
scelte del produttore. il sorgere di altre attività.
Il suo compito specifico è appunto di organizzare l'attività produttiva in vista
Questa fattore è considerato come attività propria dell'imprenditore, persona Essa non può quindi essere considerata semplicemente un sistema chiuso,
fisica o giuridica (società) che crea, organizza e dirige l'impresa, ma va considerato il suo aspetto di apertura nei confronti dell'ambiente.
assumendone il rischio. di certi fini, senza questa capacità do
organizzazione non ci potrebbe essere produzione. Arricchitosi dalla complessità derivata dalle risposte e stimoli così
L'organizzazione costituisce un altro fattore di produzione. differenziati, siano essi vincoli od opportunità, il processo aziendale da
lineare diventa circolare.
2. L'impresa come sistema aperto: le relazioni con l'ambiente esterno Lo sviluppo, essendo circolare, ritorna su se stesso e tende
all'autoregolazione.
Ciò che si svolge dentro la scatola nera, finché non si confronta con
l'esterno, può essere visto come un processo lineare che trasforma risorse 3. L'ambiente esterno come sistema di vincoli e di opportunità
in prodotti.
Poiché la produttività possa essere costantemente in crescita ci vuole
Al momento del confronto il processo si complica perché l'impresa deve un'economia capace di potenziarsi continuamente, capace di svilupparsi nei
dimostrarsi in grado di rispondere positivamente ai segnali che provengono settori più avanzati, in cui la produttività è maggiore.
sia dal mercato, sia dall'ambiente in cui opera.
Capace soprattutto di assorbire le risorse umane che si liberano, ossia i
I segnali che provengono dal mercato possono derivare dalla posti di lavoro che si perdono in questo progressivo miglioramento, aprendo
sovrabbondanza di prodotti, da nuove e più raffinate esigenze del cliente o nuovi fronti di attività in settori tecnologicamente all'avanguardia.
dall'entrata in scena di concorrenti più agguerriti.
Se l'economia non fosse internazionale, il livello di produttività di una
L'ambiente di riferimento è costituito dalla realtà sociale, politica e culturale nazione potrebbe essere costante ed indipendente da quello delle altre.
in cui opera l'impresa. Le indicazione che ne derivano possono essere le
leggi, i piani, i programmi e gli orientamenti dello Stato e degli enti pubblici; i
livelli di istruzione e di qualificazione professionale medi e le aspettative In un'economia planetaria invece la produttività di ogni nazione è costretta
delle risorse umane; l'atteggiamento delle altre imprese, isolamento o ad un bivio: o cresce o regredisce.
collaborazione, e delle banche, disponibilità al credito.
Perché il commercio internazionale e gli investimenti all'estero dei grandi
L'ambiente esterno genera sia vincoli, che premono sui punti deboli gruppi sono al tempo stesso, sia una grossa opportunità, sia una grave
dell'impresa, sia opportunità, che ne esaltano i punti di forza. Analogamente minaccia.
il mercato rappresenta un insieme di minacce (concorrenza, rapporti coi
fornitori, ecc.) e di opportunità (nuovi prodotti, nuovi clienti). Opportunità
Un'impresa non è mai un fatto esclusivamente privato: utilizza risorse Dato che oggi qualsiasi merce si può acquistare dovunque, ciascuna
comuni (infrastrutture, reti di comunicazione ecc.) e costituisce, a sua volta, nazione può specializzarsi in quei settori in cui le sue imprese sono
una risorsa per la collettività - produce ricchezza, crea occupazione, induce relativamente più produttive, e importare invece i prodotti e i servizi nei quali
7. LABORATORIO D’IMPRESA
le imprese nazionali sono meno produttive delle loro rivali straniere.
Negli Stati Uniti, per esempio, l'industria automobilistica è assai più
In questo modo, si eleva il livello medio di produttività e anche le produttiva di molti altri settori dell'economia nazionale, e ciò nonostante gli
importazioni diventano parte integrante della crescita economica, in quanto Usa subiscono un crescente deficit commerciale in questo campo (e un a
costringono le imprese che non reggono il confronto con la concorrenza conseguente perdita di posti di lavoro ben retribuiti) perché la produttività
estera a incrementare la propria redditività o a chiudere. dell'industria automobilistica tedesca, giapponese e coreana è ancora più
elevata.
Cade così l'antico luogo comune secondo il quale, per un'economia
nazionale, esportare è il bene e importare è il male. Immaginiamo ora un'economia nazionale in cui i settori industriali che non
reggono il confronto con i rivali stranieri siano proprio i più produttivi, e in cui
Di conseguenza, per quanto paradossale possa sembrare, perché magari le attività più produttive debbano essere trasferite all'estero perché il
l'economia di una nazione possa progredire si devono necessariamente livello interno di produttività è insufficiente.
perdere posizioni di mercato nei settori relativamente più deboli: in quelli
cioè che non sono in grado di reggere la concorrenza su una scacchiera La conseguenza sarà un'ulteriore diminuzione della produttività nazionale,
economica planetaria. che trascinerà verso il basso anche le retribuzioni.
Ricorrere a sussidi, protezioni ed altre forme di intervento per proteggere Se poi i settori colpiti sono numerosi, anche la moneta nazionale tenderà ad
questi settori, non fa che allentare la crescita complessiva, limitando sul indebolirsi, e la conseguente svalutazione (facendo aumentare i prezzi delle
lungo periodo, lo standard di vita di una nazione. importazioni e diminuire quelle delle esportazioni) finirà per abbassare lo
standard di vita della popolazione.
Persino le nazioni con gli standard di vita più elevati hanno molti settori in
cui le imprese locali non sono competitive e i relativi prodotti vengono Se la scacchiera diventa planetaria, insomma, la produttività deve
importati. assolutamente mantenersi costantemente in crescita. Altrimenti l'economia
nazionale rischia di scivolare nel sottosviluppo.
Per concludere non è vero che l'economia globale è un gioco in cui i grandi
colossi vincono e tutti gli altri perdono: sembra un gioco invece in cui,
Vincoli grande o piccola, l'iniziativa ha maggiori possibilità di affermarsi rispetto a
ieri.
L'economia planetaria, d'altra parte, può essere anche una minaccia.
Il fattore decisivo è la capacità di giocare il proprio potenziale di produttività
In qualunque settore di attività, infatti, essere esposti alla concorrenza in modo intelligente e flessibile: partendo da una buona conoscenza del
internazionale vuol dire che per affermarsi non basta più essere proprio ambiente, nazionale ed addirittura locale, e adattandosi a un mondo
relativamente più produttivi anche in termini assoluti, nei confronti dei in continuo cambiamento.
concorrenti stranieri.
Il futuro del lavoro è imprenditoriale; ed è un futuro che è già qui ora.
Altrimenti non si sarà in grado di esportare, e a volte nemmeno di
mantenere le proprie posizioni sul mercato interno. B. Poteri essere imprenditore
8. LABORATORIO D’IMPRESA
1. Le caratteristiche dell'imprenditore e i paradossi
dell'imprenditorialità Nell'analisi di Schumpeter, il progresso è prodotto dall'evoluzione
tecnologica; e a trascinare l'evoluzione tecnologica è l'imprenditore.
Se chiedete a un economista chi è l'imprenditore e che cosa è esattamente L'imprenditorialità, da questo punto di vista, è un processo creativo che
l'imprenditorialità, vi dirà che per ogni epoca e ogni scuola vi sono risposte rompe l'equilibrio esistente nel mercato: o modificando le tecniche di
diverse. produzione (innovazione di processo) o lasciando sul mercato qualche
nuovo prodotto (innovazione di prodotto).
E in fondo non può essere che così: le realtà economiche mutano col mutar
dei tempi (e anche dei luoghi): e vengono teorizzate in modo diverso perché L'obiettivo di questa creatività è classicamente economico: la realizzazione
sono diverse. di un maggior profitto.
Per Schumpeter tuttavia, spingendo l'innovazione tecnologica, l'imprenditore
La definizione classica lavora consapevolmente alla propria autodistruzione : la crescente
complessità dei processi produttivi avrebbe infatti spostato il baricentro
Per gli economisti classici (Adam Smith, Jean-Baptiste Say, David Ricardo, dell'impresa dal creatore al gestore, dall'imprenditore al manager.
a cavallo tra il Settecento e l'Ottocento) l'imprenditorialità è trasformazione di
un'idea in un'entità economica reale attraverso il processo capitalistico di Entra in scena "il mercato" con la definizione neoclassica
produzione.
Nella seconda metà dell'Ottocento, una nuova generazione di economisti
E il protagonista è sempre l'imprenditore che, cambiando i fattori produttivi a (M.E. Walras è il teorico più importante) stravolge completamente lo schema
sua disposizione, è in grado di mettere in moto un processo che da una dei classici introducendo un nuovo protagonista: il mercato.
materia prima porti a dei prodotti finiti. Il mercato è il luogo in cui tutte le azioni economiche, incontrandosi,
raggiungono uno stato di equilibrio.
La sua attività viene compensata dalla formazione di un profitto sotto forma Tra due prodotti uguali, il consumatore sceglie quello offerto al prezzo più
di surplus monetario, nel caso, naturalmente, che tutto si svolga senza basso: mentre il produttore, dal canto suo, mira a realizzare il massimo
intoppi. profitto.
Il compito del mercato è di lasciare che sia libera interazione fra queste due
La visione che fa da sfondo a questa definizione si può riassumere in tre opposte tendenze a determinare il "giusto prezzo" e, di conseguenza, il
affermazioni. "normale" margine di profitto.
Primo, il sistema economico è costituito da due soli attori (il produttore e il
consumatore). Dal punto di vista del mercato, creare una nuova impresa vuol dire
Secondo, la produzione è il momento propulsivo dell'intero sistema. minacciare le altre imprese già esistenti.
Terzo, in quanto proprietario dei mezzi di produzione, l'imprenditore è l'unico Quando in un dato settore si realizzano extra - profitti, dei potenziali
attivatore possibile di tale processo. concorrenti saranno spinti a entrare nel mercato con nuove imprese e prezzi
inferiori.
Un eretico: Schumpeter Le altre imprese reagiscono alla minaccia migliorando la propria efficienza in
modo da poter abbassare ulteriormente i prezzi, e il risultato sarà il
Per Joseph Schumpeter (un economista al di fuori delle scuole) il ruolo ristabilimento dell'equilibrio a un livello di "giusto prezzo" e di profitti
dell'imprenditore è invece soprattutto quello di innovare. "normali".
L'imprenditorialità, insomma, ha semplicemente il compito di riequilibrare il
9. LABORATORIO D’IMPRESA
mercato.
La visione neoclassica, come si vede, è diametralmente opposta a quella di
Schumpeter: non è l'imprenditore a creare mercato, ma il mercato a creare
l'imprenditore. 2. I paradossi dell'imprenditorialità
Per i neoclassici, infatti, il mercato è l'unico attore dell'economia;
l'imprenditore, più che agire, ha un ruolo essenzialmente passivo. Fare l'imprenditore o essere imprenditivi non è certamente la stessa cosa.
Ma se imprenditorialità significa intendere il lavoro come una carriera
All'interno della grande scuola neoclassica, tuttavia, la scuola austriaca di professionale che si costruisce come risposta attiva alle opportunità esterne,
Knight correggerà in seguito questa interpretazione passiva dando il proprio contributo personale alla costruzione delle occasioni,
dell'imprenditorialità. l'attitudine dovrebbe essere la stessa.
Le equazioni matematiche dell'equilibrio di mercato, sostiene Knight, non La scelta imprenditoriale non è sempre la risposta a una vocazione.
spiegano affatto i comportamenti concreti degli imprenditori. Spesso dipende dagli obiettivi che ciascuno di noi si pone rispetto al proprio
Perché non è vero che i fenomeni del mercato siano sempre e futuro professionale: c'è chi punta al denaro, chi vuole contare attraverso il
completamente razionali. potere, chi è appassionato per un certo mestiere, e chi trova
E non è nemmeno vero che l'informazione sia perfetta. nell'imprenditorialità una alternativa alla disoccupazione.
Ed è proprio all'interno di queste condizioni di incertezza che l'imprenditore E quando la motivazione è forte, atteggiamenti e comportamenti, se
si ritaglia il suo spazio di manovra: affrontando con abilità una situazione mancano, si possono sviluppare.
rischiosa, cerca di ritrovarne un margine di profitto. Anche da questo punto di vista, chiedersi se si è adatti a fare l'imprenditore
è un falso interrogativo.
In questa prospettiva, l'imprenditorialità è il "talento" con cui si riesce a È chiaro tuttavia che chi svolge un percorso formativo sulla cultura d'impresa
vincere la scommessa legata alla creazione di una nuova impresa. Il si aspetta un identikit, una sorta di ritratto ideale, al quale paragonare le
mercato rappresenta ancora il luogo centrale dell'attività economica, ma è caratteristiche della propria personalità.
l'iniziativa imprenditoriale a guidarla verso uno stato di equilibrio.
Per cercare di essere il meno arbitrari possibili nella definizione di
La teoria manageriale imprenditorialità, invece di un unico profilo, abbiamo costruito una mappa
dove le diverse strategie imprenditoriali incrociano delle caratteristiche
Nei primi decenni del dopoguerra, l'elemento più caratteristico dell'economia principali dell'imprenditore, ordinate in coppie di opposti: indipendenza
occidentale è l'emergere dei colossi internazionali: grandi e grandissime contro dipendenza; processo contro personalità, rivoluzione contro
imprese che si sviluppano sempre di più, anche a scapito del mercato. evoluzione, visione contro azione.
Perché i manager che le governano sono mossi, in larga misura, da obiettivi
personali di sicurezza, di prestigio, di rivalità interna che risultano Indipendenza contro dipendenza:
notevolmente divergenti da quelli del capitale investito nell'impresa.
E questa divisione, tra proprietari dei capitali investiti nell'impresa da una Molti ritengono che lo stimolo verso l'imprenditorialità sia soprattutto il
parte e manager che li utilizzano in attività produttive dall'altra, con obiettivi bisogno di indipendenza: si vuole sfuggire a una figura paterna o materna
diversi e spesso contrastanti, manda all'aria la figura" classica" troppo ingombrante o all'oppressione di un datore di lavoro.
dell'imprenditore proprietario - manager, con la teoria imprenditoriale che da Altri sostengono invece che all'inizio, partendo da zero, senza alcuna
questa si era sviluppata. esperienza, si ha bisogno di sostegni e di modelli: si muovono i primi passi
sulle orme di un padre o di una madre, o ci si appoggia a un datore di lavoro
10. LABORATORIO D’IMPRESA
che ci offre spazio e incoraggiamento. globale delle cose senza perdersi nei particolari.
D'altra parte, anche nei confronti del mercato, c'è chi afferma che Accanto a questa immagine ne esiste anche un'altra, è quella dell'uomo che
l'imprenditorialità consiste nel cogliere un'opportunità e crearsi una propria si dà da fare, che tesse instancabilmente la trama del suo disegno.
nicchia autonoma; ma c'è anche chi sostiene che, per affrontare la sfida Un'imprenditorialità fatta di contatti, di capacità di persuasione, di abilità
della crescente competizione, sia utile ricorrere ad alleanze strategiche. negoziale, di ostinazione incrollabile di fronte alle avversità.
Processo contro personalità. 3. Le principali strategie imprenditoriali
L'imprenditorialità può essere intesa come processo, come creazione di
Oltre alle caratteristiche imprenditoriali, che corrispondono ad altrettanti
nuovi schemi di attività, oppure come persona, come sistema di qualità modi di intendere il mestiere dell'imprenditore, è possibile anche individuare
individuali. alcune strategie che si pongono alla base dei comportamenti
dell'imprenditore:
I sostenitori del processo ritengono che l'imprenditorialità sia soprattutto un
fatto di invenzione organizzativa. Essere tollerante.
E quindi, oltre che individuale, può essere anche collettiva, di gruppo; e la si
può trasferire e promuovere. L'imprenditorialità cioè non va confusa con il In molti campi dell'attività umana è necessario imparare a vivere con il
genio dell'artista. paradosso.
I fisici alle prese con la duplice natura della luce, interpretabile
I sostenitori della centralità della persona ribattono che, l'imprenditorialità è
contemporaneamente come particella e come onda, sanno bene che la
un insieme di qualità personali: quali la fiducia in se, il senso dell'avventura,
realtà non si lasci afferrare da un unico schema, ma ne richiede
l'intuizione, la forza di volontà.
contemporaneamente almeno due.
L'imprenditorialità si identifica quasi sempre in un individuo, ed è per questo L'assunzione di questa strategia sta diventando la regola generale piuttosto
che difficilmente la si può insegnare. che l'occasione.
Rivoluzione contro evoluzione.
Spostare il punto di vista.
C'è chi vede nell'imprenditorialità un cambiamento rivoluzionario che rompe
Spostare il punto di vista dal micro al macro, dalla parte al tutto, è una
nettamente con il passato per creare qualcosa di nuovo: non c'è strategia diffusa.
imprenditorialità senza innovazione.
Mettere al mondo decine e centinaia di migliaia di piccoli destinati in
Dall'altra parte c'è chi è del parere esattamente opposto: l'imprenditorialità
larghissima maggioranza a morte precoci, come fanno molti pesci, può
consiste nel saper imparare dall'esperienza, nell'essere capaci di
essere contraddittorio dal punto di vista del singolo, ma è del tutto
organizzare e riorganizzare l'attività economica..
ragionevole e addirittura necessario dal punto di vista della specie e
i grandi successi, che sembrano un'esplosione rivoluzionaria, guardati da dell'equilibrio globale dell'ambiente.
vicino si rilevano un lungo sentiero di piccoli errori e di piccole scoperte.
L'equilibrio complessivo di un sistema economico efficiente si regge anche
Visione contro azione.
su un alto turnover di iniziative imprenditoriali.
Che ogni anno nascano molte nuove imprese e che solo una minoranza
A volte i portatori di imprenditorialità sono descritti come profeti del futuro:
sopravviva sembra essere una condizione indispensabile per la buona
gente intuitiva, capace di guardare il futuro lontano, che afferra il disegno
11. LABORATORIO D’IMPRESA
salute del sistema produttivo di un paese.
Per l'imprenditore leggere questa dinamica correttamente significa spostare
il proprio punto di vista dalla sua specifica attività produttiva a nuove
opportunità che possono presentarsi a livello di mercato.
Dar tempo al tempo.
Dar tempo al tempo è certamente la più antica delle medicine ("se il malato
non muore, finirà per guarire"), ma non è solo questo il punto.
Dando tempo al tempo si vedrà spesso che i due termini del paradosso,
contraddittori in una prospettiva statica, sono invece del tutto congruenti in
una prospettiva dinamica: sono, molto semplicemente, le due fasi di un
processo.
C. Dall’idea all’Impresa
Così, per stare al caso dell'imprenditorialità, visione e azione, rivoluzione ed
evoluzione, dipendenza e indipendenza, contraddittorie in una prospettiva
1. Il percorso che va dall'idea alla definizione del business: focalizzare
istantanea, diventano del tutto compatibili (anzi reciprocamente
bisogni, formulare l'ipotesi, verificare l'ipotesi
indispensabili) se le distribuiamo sull'asse del tempo: non possono stare
contemporaneamente in uno stesso fotogramma, ma sono sequenze dello
stesso film. Ogni ipotesi di creazione d'impresa nasce dal bisogno di mettere alla prova i
propri sogni: di verificare se il desiderio di trasformare la realtà attraverso "la
Uscire dallo schema. magia imprenditoriale" è realistico.
Mentre "allargare l'orizzonte" e "dar tempo" sono vie classiche della L'idea imprenditoriale infatti può nascere da un sogno ma non può rimanere
conoscenza, "convivere col paradosso" e "uscire dallo schema" sono vie tale.
moderne: tipiche delle scienze della complessità e del caos.
Se è un'idea di impresa, e non semplicemente un'idea, deve essere
Uscire dallo schema, non vuol dire gettare gli schemi alle ortiche: significa l'incontro tra un business, in una certa fase evolutiva, e un imprenditore,
liberarsi dalla gabbia di quelli vecchi per costruirne di nuovi. individuo o gruppo, con le sue qualità e competenze personali.
Per la soluzione dei problemi insolubili è quasi l'unica strada.
Dall'analisi di queste due variabili si potranno ricavare, sul versante del
business i fattori di successo dell'idea e sul versante dell'imprenditore il
A questo punto, incrociando i quattro paradossi con le quattro strategie,
profilo personale richiesto per assicurare il successo dell'impresa.
possiamo costruire una mappa complessiva del problema: una specie di
Tavola degli elementi della chimica imprenditoriale.
Si potrà così verificare l'accordo tra la fase evolutiva del business e i fattori
Ogni elemento, ogni casella, è sintetizzato in una frase tipica proprio del
di successo e quello tra le qualità dell'imprenditore e il profilo richiesto per lo
linguaggio del business.
svolgimento delle attività previste.
Il divario, lo scostamento tra fase e fattori e tra competenze e profilo, ci dirà
12. LABORATORIO D’IMPRESA
quali sono le principali attenzioni che occorrerà avere nello sviluppo fase in cui esso si trova, all'interno dell'area territoriale in cui si vuole
dell'idea: competenze da sviluppare e acquisire, profilo da dare all'impresa. operare.
2. Le fasi del business: prodotto, processo, servizi 3. I fattori di successo di una impresa nelle diverse fasi del business
Ogni tipo di attività economica, nella sua evoluzione temporale, attraversa Un modo più analitico per valutare il successo di un'impresa è quello di
generalmente tre fasi successive legate alle caratteristiche della variabile guardare al business come ad un insieme di attività volte a soddisfare i
che ne determina progressivamente il successo. clienti con un prodotto adeguato, ricavandone un profitto.
In qualsiasi business il successo dipende, all'inizio, dalle caratteristiche del Occorre inoltre ricordare che l'impresa opera in un ambiente competitivo
prodotto, ossia dal nucleo centrale dell'attività: dove sono presenti imprese concorrenti.
Tra impresa e ambiente esterno si sviluppa cioè una partita che è stata
• il prodotto deve essere nuovo, magari anche brevettato, deve usare interpretata in modo diverso dalle teorie economiche.
tecnologie innovative, e ciò che conta è che l'impresa sia l'unica, o
quasi, a produrlo. Per l'economia classica la posta in palio è il predominio: o l'impresa si
afferma e riesce a sottomettere l'ambiente, oppure non regge alla pressione
dell'ambiente e viene eliminata.
In un secondo tempo il successo dipende dalla qualità del processo,
produttivo e aziendale:
Per l'economia moderna il risultato si sposta dal predominio all'equilibrio.
In un gioco ormai planetario (economia globale), l'unico vantaggio per cui
• il prodotto non è nuovo, magari lo producono in molti, ciò che conta, convenga giocare diventa il pareggio: uno scambio che offra vantaggi a tutti.
quindi, è farlo meglio, più velocemente, a minor costo e di qualità
standard. La concorrenza, il prezzo, la tecnologia, le attività di marketing per
coinvolgere il cliente e per rendere desiderabili i prodotti, sono tutte variabili
Successivamente ancora occorre integrare al prodotto una serie di servizi, il che una impresa deve tenere presente per individuare le proprie possibilità
contorno del nucleo centrale dell'attività: · il prodotto viene da tutti i di successo.
produttori con le stesse modalità; ciò che conta allora è il rapporto col
cliente, saperlo conquistare e non perderlo. Questa analisi va inoltre effettuata in modo differenziato, secondo le fasi di
evoluzione del business.
La successione delle fasi del business è una legge universale che si applica Vediamo alcuni esempi.
sia alle aziende manifatturiere che alle società di servizi.
Nel passaggio dalla maggiore focalizzazione sul prodotto, a una crescente
La diversità sta nella durata delle fasi. attenzione al processo, e poi al servizio, varia il tipo di tecnologia impiegata.
Infatti, non tutte le attività economiche viaggiano alla stessa velocità.
Anche uno stesso business può viaggiare a velocità diverse in luoghi diversi. All'inizio è innovativa, rivolta alla creazione di nuovi prodotti e, per chi la
possiede, costituisce una competenza distintiva.
Entrando in un business, perciò, è molto importante rendersi conto della
Nella fase di processo l'attenzione è rivolta a ritrovare nuovi modi di
13. LABORATORIO D’IMPRESA
produzione più efficienti ed efficaci. Nella fase di orientamento al processo il fattore decisivo diventa il prezzo e
con il prezzo, dato che il prodotto, la capacità di produrre per grossi volumi e
Alla fine, nella fase del servizio, la tecnologia diventa la stessa per ogni l'essere dotati di una buona rete di distribuzione.
categoria di prodotto, per lo più è incorporata in una macchina, e si tratta Ciò che conta è soprattutto l'efficienza.
solo di acquisirla e di applicarla.
Nella fase di orientamento al servizio il successo si gioca sul rapporto
In questo percorso dal prodotto al servizio, aumenta progressivamente la costi/benefici e contano anche la disponibilità costante del prodotto e della
pressione della concorrenza, costringendo le imprese a sviluppare alleanze personalizzazione dell'offerta secondo le esigenze del cliente.
con i concorrenti, oppure a modificarsi all'interno, ad esempio
concentrandosi sul servizio al cliente.
L'andamento sopra descritto della tecnologia determina la standardizzazione 4. Competenze, capacità e atteggiamenti dell'imprenditore
del prodotto; analogamente, quello della concorrenza fa sì che esso si
differenzi in una gamma sempre più ricca.
PROFESSIONE IMPRENDITORE
Il prezzo si muove di conseguenza, prima scendendo e poi risalendo.
Guidare e gestire un'impresa rappresenta un "mestiere" in cui contano più
Nell'ambito della situazione sopra descritta, la figura che subisce la fattori:
trasformazione più rilevante è quella del consumatore: da soggetto disposto
a possedere e a pagare, a partner da coinvolgere attivamente nella • l'organizzazione e il coordinamento dei diversi input produttivi
determinazione delle caratteristiche del prodotto. (macchine, impianti e lavoratori che devono essere disponibili nelle
quantità necessarie dove e quando servono);
In risposta alla diminuzione del numero dei propri clienti, l'impresa cerca di • la capacità di analisi e di costruzione logica, nei rapporti con le
conquistarne la fedeltà. persone;
• l'attitudine a pensare in termini di sistema, in relazione al processo
Di conseguenza mutano anche i modi in cui vengono svolte le attività di produttivo;
marketing: prima si vende con la forza della novità del prodotto, e quindi • una capacità di visione del mercato e di controllo delle dinamiche
basta farsi conoscere, poi si vende con la forza dell'immagine, infine si economiche complessive.
vende con l'attenzione al cliente e alla qualità dell'offerta.
Lungo questa evoluzione i fattori di successo si trasformano profondamente. La professione di imprenditore, come ogni altra professione, si compone di
competenze, capacità e atteggiamenti che consentono di realizzare specifici
Nella fase di orientamento al prodotto il successo è legato soprattutto compiti di lavoro:
all'innovazione: l'impresa che si afferma è quella che propone qualcosa di
esclusivo, che conquista la fiducia dei clienti con la competenza tecnica.
• Le competenze appartengono al mondo del sapere, fatto soprattutto
Tutto dipende dal distacco tecnologico che si riesce a mantenere nei di informazioni:
confronti della concorrenza. o competenze di tipo tecnico (come si progetta e come si
effettua il progetto di un processo di lavoro?)
14. LABORATORIO D’IMPRESA
o competenze di tipo commerciale - amministrativo -
finanziario (quali spedizioni sono esenti da bolla? Conviene Prendere decisioni è un processo complesso che consiste nell'applicare a
uno spot per la pubblicità di questo prodotto?) una serie di informazioni possedute, o di cui si entra in possesso, le capacità
di tipo cognitivo, relazionale, gestionale, posseduti.
Il modo in cui si agisce (per esempio rapido, disponibile, versatile, autoritario
ecc.) e che deriva dai valori di riferimento che guidano le nostre azioni, è ciò
• Le capacità appartengono al mondo del saper fare, sono abilità
che determina l'orientamento operativo dell'imprenditore, il suo stile
direttamente operative:
decisionale.
o abilità cognitive (come si muove questa difettosità di
prodotto?)
o abilità gestionali (quante risorse servono per realizzare • Lo stile decisivo trasforma un minimo di informazioni in un unico
questo progetto?) orientamento.
o abilità relazionali (come integrare questo nuovo operaio • Lo stile gerarchico ricava un orientamento unico da molte
all'interno del gruppo di lavoro?) informazioni in entrata.
• Lo stile flessibile traduce poche informazioni in entrata in molte
alternative in uscita.
• Lo stile integratore combina molte informazioni in entrata con molte
alternative in uscita, coinvolgendo l'interlocutore in un confronto.
• Gli atteggiamenti appartengono al mondo del sapere, riguardano il
nostro modo di vedere e di rapportaci alla realtà e sono ancorate ai
lavori in cui crediamo e alle nostre esperienze passate:
o come prendiamo le cose (con larghezza di vedute o con i Come cambiano le competenze imprenditoriali mano a mano che la fase del
paraocchi?) business si sposta dal prodotto al servizio?
o come prendiamo noi stessi (preferiamo l'avventura o la
sicurezza?) Competenze tecniche.
o come prevediamo gli altri (siamo partecipativi o autoritari?)
Si parte dalle conoscenze scientifiche relative al prodotto, poi si passa a
quelle ingegneristiche relative agli impianti e alle macchine, e infine si arriva
a quelle relative al rapporto funzionale fra utente e prodotto.
Un imprenditore può non possedere tutte le competenze necessarie
al successo dell'impresa.
All'inizio, tutti sanno di tutto, ma poco per volta ci si specializza, e si finisce
che ciascuno sa tutto del proprio campo e nulla di tutto il resto; alla fine tra i
In questo caso le competenze imprenditoriali possono essere
diversi specialisti si è costretti a creare dei raccordi trasversali.
ripartite tra più individui: soci o collaboratori.
Prima le competenze vengono dedicate a migliorare il prodotto, poi a
5. Gli stili decisionali soluzioni produttive che consentono di ridurne i costi di produzione, poi
ancora a contenere costi del suo adeguamento alla diversità dei clienti.
Il campo specifico dell'imprenditore sono le decisioni: l'iniziativa e le
strategie di fondo non possono venire che da lui. La pianificazione coincide inizialmente con i soli "programmi di produzione",
15. LABORATORIO D’IMPRESA
si passa in seguito a un vero e proprio controllo di gestione, e alla fine gli • Leadership, saper coordinare un lavoro e un gruppo di persone,
strumenti di controllo vengono estesi anche al mercato. sapersi spiegare e saper capire sono le principali capacità
relazionali del mestiere dell'imprenditore.
Competenze amministrativo - finanziarie.
All'inizio ci si limita alla contabilità, fiscale e civile, obbligatoria per legge, Mentre le competenze e le capacità imprenditoriali necessarie per il
diventa poi essenziale tenera la contabilità riclassificata finché non diviene successo di una impresa possono essere distribuite su individui diversi,
necessario operare con la contabilità previsionale utilizzando budget questo non vale per gli atteggiamenti che sono in stretta relazione con la
preventivi. personalità di ciascuno di noi.
Competenze commerciali: Qui si vuole mettere a fuoco come gli atteggiamenti che caratterizzino un
imprenditore di successo cambino a seconda della fase del business.
Il primo obiettivo del marketing è quello di vendere il prodotto, in seguito di
ampliare la quota di mercato detenuta dall'impresa il mercato, e, nella fase Nell'età del prodotto, l'imprenditore è un generalista pieno di idee, di
più evoluta diventa necessario partire dal mercato (analisi dei bisogni) per invenzioni, che affronta il mondo sul breve termine: per il successo della sua
progettare il prodotto. iniziativa conta soprattutto su se stesso.
Il rapporto con il cliente non è più soltanto di vendita, ma anche di È innamorato della sua "bottega" e affronta con coraggio il rischi.
assistenza tecnica su richiesta e approdare alla fine a un rapporto stabile Sul piano dei rapporti è spesso piuttosto spigoloso, ma, una volta superata
che parte dai problemi del cliente. la scorza, lo si scopre accogliente e cordiale.
Anche le capacità imprenditoriali di tipo cognitivo, gestionale e relazione, Nell'età del processo, occorre invece un imprenditore specialistico, che si
che sono necessarie al successo dell'impresa, si evolvono al variare delle concentri su un'idea che individua come vincente e la affina
fasi di business. progressivamente.
Per comprendere la tabella in tutta la sua articolazione, occorrono alcuni Anch'egli si fida più di sé che degli altri, ma non ama il rischio secondo il
chiarimenti sul significato dei termini utilizzati per definire le capacità motto "meno avventura e più profitto".
imprenditoriali.
Ha imparato a essere cordiale nei rapporti, ma nella sostanza preferisce
• Il problem solving è un movimento a clessidra che prima converge mantenere le distanze.
su un nodo critico da sciogliere, per poi riaprirsi in una gamma più o Come vedete, più che un personaggio è un professionista del business: un
meno ampia di soluzioni possibili. uomo d'affari.
• La pianificazione è l'attività progettuale che, su un arco di tempo
dato, determina gli obiettivi e traccia il percorso da fare per Nell'età del sevizio, la figura dell'imprenditore richiesta diventa più
raggiungerla. complessa.
• L'organizzazione è la capacità di predisporre e di mettere in
movimento tutte le risorse disponibili per realizzare al meglio il Un generalista pieno di idee, ma che pensa in grande e guarda lontano.
percorso che porta alla realizzazione degli obiettivi prefissati. Piuttosto che al contenuto dell'attività, punta al risultato economico.
16. LABORATORIO D’IMPRESA
È una personalità aperta, cordiale e accogliente conscio che la sua fortuna,
oltre che da lui, dipende dai collaboratori di cui saprà circondarsi.
L'imprenditore di successo deve quindi imparare a trasformarsi e a ridefinire
il proprio mestiere in sintonia con la fase del business. Cap. 1. COME INDIVIDUARE L’IDEA PROGETTO
1.1 IMPRENDITORI SI NASCE?
Imprenditori non si nasce……. si diventa! Si imparerà osservando, facendo,
pensando, ponendosi mille domande, le cui risposte arriveranno VIVENDO,
confrontandosi con tutti gli altri soggetti coinvolti nell’ "impresa". Svolgere un
lavoro autonomo presenta tanti vantaggi:
• Si può decidere l’orario di lavoro, ed adattarlo alle proprie esigenze;
• Permette di valorizzare le proprie conoscenze e sviluppare le
proprie attitudini;
• Permette alla persona di trasformare un hobby in fonte di reddito;
• Permette a chi lo svolge, di non sottostare alle gerarchie.
Ma, a volte, significa anche, lavorare con ritmi intensi, affrontare rischi
economici. Volendo schematizzare "i passi principali per creare la propria
impresa", essi sono:
CREARE LA PROPRIA IMPRESA SIGNIFICA
VALUTARE SE STESSI
DEFINIRE LE IDEE
VALUTARE IL MERCATO
17. LABORATORIO D’IMPRESA
COSTRUIRE UN PIANO
conoscenze scolastiche
Il percorso di studi che avete intrapreso è sicuramente già una prima scelta
ACQUISIRE LE RISORSE che avete fatto in funzione del vostro futuro inserimento nel mondo del
lavoro. Che tipo di attività d’impresa potreste svolgere in considerazione del
diploma che acquisirete?
COINVOLGERE ALTRI SOGGETTI
PROCEDERE ALL’AVVIO
Questi passaggi possono essere ricondotti a tre fasi, che necessariamente
precedono l’avvio di un’attività imprenditoriale: Hobbies
• PORSI DOMANDE Quali interessi coltivate nel tempo libero? Probabilmente molti!! Ma tra
• TROVARE L’IDEA questi, c’è qualcosa per cui vi sentite particolarmente portati? Ricordate: la
• DALL’IDEA AL PROGETTO: COSTRUIRE IL PROPRIO BUSINESS scelta dell’idea imprenditoriale deve essere fatta in funzione di ciò che
PLAN. veramente vi piace fare!!
Quindi, il primo passo da fare consiste nel "saper ascoltare la realtà che ci
circonda" e nel capire quali sono le motivazioni che ci spingono ad agire.
Ciò premesso, cominciamo a ragionare insieme sulle situazioni da
"ascoltare" per individuare una idea progettuale.
Ambiente in cui si vive
Le situazioni sulle quali focalizzare la vostra attenzione sono sintetizzati
nella lista che segue:
Conoscete bene l’area in cui vivete? Ci sono prodotti e servizi non reperibili
nell’attuale tessuto produttivo locale per cui la comunità deve rivolgersi
altrove? Nella zona in cui vivete riscontrate l’esigenza di attività ricreative,
sociali e di intrattenimento o altro non ancora soddisfatte? Nella vostra zona
vi sono delle attività tradizionali o attualmente in disuso che vanno
18. LABORATORIO D’IMPRESA
scomparendo e che potrebbero invece essere rivisitate anche in modo catena fornisce i prodotti (beni e servizi) da commercializzare, fornisce
innovativo? consulenza, assistenza tecnica agli affiliati e concede l’autorizzazione
all’utilizzo del marchio. L’affiliato si preoccupa di gestire il singolo punto
vendita e contribuisce al funzionamento della catena con una somma
iniziale e con percentuali sulle vendite. In questo modo entra a far parte di
una grande organizzazione, che lo aiuta a inserirsi sul mercato e lo guida
nelle diverse scelte gestionali, e quindi viene facilitato nella conduzione
Scenari socio economici di settore. dell’impresa.
Sono ormai moltissime le fonti di informazioni per conoscere il mondo che ci 1.2 INIZIAMO A FABBRICARE IDEE
circonda e che possono essere utili per trovare nuove idee o per individuare
nuovi bisogni. Navigate in Internet? Vi capita mai di sfogliare un giornale o Se si prende in considerazione un certo numero di nuove imprese e si
una rivista? Avete mai fatto caso ai programmi televisivi dedicati ai giovani analizza il modo in cui sono nate si possono identificare degli itinerari che
che vogliono inserirsi nel mondo del lavoro? Accendete la vostra curiosità!! per quanto articolati e contraddittori hanno condotto i neo imprenditori alla
E una volta che un settore vi incuriosisce più di un altro approfonditene la decisione di crearli. Si tratta sempre di "percorsi di apprendimento".
conoscenza! COME? Informatevi su fiere di settore, riviste specializzate, Alcuni neo imprenditori sono diventati tali decidendo di utilizzare
libri, ricerche, indagini elaborate da centri di ricerca, università, Istat e istituti conoscenze tecnologiche in loro possesso o innovazioni tecnologiche
vari ecc. Sappiate che da ogni informazione se ne possono sempre ricavare disponibili sul mercato e in ogni caso sono partiti dall’aspetto tecnico
almeno altre due!! Anche le nuove normative e le leggi sia locali che dell’iniziativa.
nazionali aprono opportunità che possono favorire lo sviluppo di nuove
iniziative in particolari settori. Altri invece a seguito delle esperienze scolastiche o professionali in settori
trasversali all’"impresa" (marketing, gestione del personale, organizzazione
della produzione, finanza e controllo) hanno individuato iniziative anche in
settori diversi da quelli in cui hanno operato.
Relazioni interpersonali
Sono in molti ad aver studiato i casi di impresa per capire come l’
imprenditore sceglie di trasformare un’idea in progetto. Due le categorie
principali individuate:
Quante persone conoscete? Di cosa si occupano? Che aspirazioni hanno?
Cosa sanno del mondo del lavoro che voi non sapete? Ogni incontro può
arricchire la vostra conoscenza! Il confronto con amici, professori, • approccio empirico. L’ imprenditore si è affidato al proprio fiuto. In
imprenditori, esperti di settore può fornire spunti utili per mettere a fuoco una questi casi la realizzazione dell’impresa è stata affrontata in modo
idea sulla quale riflettere. Un modo alternativo per trovare un’idea emotivo: poche verifiche, poche analisi di alternative possibili.
imprenditoriale può essere quello di entrare in una CATENA DI L’imprenditore è innamorato della propria idea così com’è. Alcuni
FRANCHISING. Si tratta di una forma contrattuale che negli ultimi anni si è hanno avuto successo........ Troppi hanno fallito!
notevolmente diffusa. Il termine franchising, può essere tradotto in italiano • approccio sistemico. L’imprenditore si è affidato all’informazione.
"affiliazione commerciale", una catena affiliante, detta franchisor, coinvolge Ha effettuato verifiche di fattibilità, ha analizzato alternative possibili,
nella gestione molti piccoli imprenditori affiliati, chiamati franchisee. La ha proceduto passo dopo passo effettuando scelte consapevoli e
19. LABORATORIO D’IMPRESA
"misurate". Si tratta di un percorso più lungo e per realizzarlo bambini potessero anche giocare, tali da rendere il prodotto ancora più
occorre imparare ad osservare, cercare informazioni, generare e adeguato a questo segmento. Nel 1962 una legge impose di eliminare il
valutare alternative diverse. Occorre cioè saper passare da un termine "super" dal nome dei prodotti: si trattò di una considerevole
rischio generico ad un rischio calcolato! minaccia per la Ferrero che si vide costretta a rinunciare ad un marchio
ormai consolidato.
Ma non preoccupatevi! Tutto questo non vuol dire che non ci vuole La creatività aziendale, però, riuscì a trasformare tale minaccia in
creatività. Ci vuole eccome!! E’ solo che anche la creatività, per potersi un’opportunità: da "Supercrema Giandujot" si pensò di passare a qualcosa
esprimere appieno ha bisogno di regole precise. di più facilmente comprensibile anche al di fuori dei confini nazionali: dalla
radice "nut" (traduzione inglese del termine nocciola) nacque "Nutella", il
marchio con cui il prodotto si diffuse in tutto il mondo.
1.3 LO SAPEVATE CHE . . .
Un’innovazione ed un successo continui che permettono oggi alla Ferrero di
operare in cinque continenti, con ventinove società operative, sedici
Vi presentiamo adesso tre storie di piccole imprese, nate da intuizioni di
stabilimenti, tredicimila dipendenti ed un fatturato che in dieci anni è passato
singoli individui, trasformatesi col passare degli anni in aziende di rilevanza
da 1.700 a 7.100 miliardi.
mondiale.
ORIGINAL MARINES
COME E’ NATA LA NUTELLA FERRERO
Risale al 1946, l’invenzione da parte di Michele Ferrero, di una crema a L’Imap, titolare del marchio Original Marines, nasce su iniziativa dell’agente
base di nocciole, che per i suoi ingredienti e per la sua consistenza, di commercio per Stefanel e Luciano Bassetti, che, verso la fine degli anni
rappresentava una significativa innovazione, sia in termini di produzione che ’70, resosi conto della profonda crisi attraversata dal tessile per la casa,
di marketing. La "Supercrema Giandujot", infatti, da un lato risolveva diversi decide di puntare tutto sul tessile per abbigliamento. Si accorda perciò con
problemi al produttore stesso, che, impiegando le nocciole, poteva limitare Angelo Pera, titolare di una piccola industria per la maglieria intima e con i
l’uso del cacao, difficilmente reperibile dopo la guerra; dall’altro era adatta fratelli Di Vincenzo, grossisti del settore tessile, al fine di commercializzare
ad un mercato più ampio rispetto a quello delle dure tavolette di cioccolato, prodotti semplici e a basso costo, per il nuovo consumatore medio italiano.
poiché la consistenza cremosa rendeva il prodotto fruibile anche ad anziani
e bambini. Infatti agli inizi degli anni ’80, in Italia, va diffondendosi, la tendenza
proveniente dagli Stati Uniti, di ricercare nell’abbigliamento un’ottimale
Da allora l’azienda si è caratterizzata per continue innovazioni, che hanno combinazione di funzionalità ed estetica: non più vestiti scomodi e formali,
avuto ad oggetto tutti gli aspetti tradizionalmente correlati al prodotto; ma indumenti pratici da indossare tutti i giorni .
piuttosto che quelle di carattere tecnologico, legate al processo produttivo, è
interessante notare l’attenzione posta dalla Ferrero su quelle più TOD’S - DELLA VALLE
strettamente connesse al marketing, a partire dalla confezione.
Già prima degli anni ’60, infatti, ai tradizionali barattoli in vetro furono
affiancate confezioni monodose, a forma di nave o di casetta, con cui i
20. LABORATORIO D’IMPRESA
Ecco alcune semplici idee, di chi già ce l’ ha fatta.
COMUNICAZIONE E MONDO DIGITALE
A guidare l’azienda, famosa per le scarpe con la suola a gommini Tod’s, le
Hogan e i giacconi da pompieri Fay, è Diego Della Valle. Suo nonno Filippo
faceva il ciabattino, non lontano da Ascoli Piceno. Tre amici pugliesi, con l’hobby della multimedialità, sono riusciti a conciliare
il loro passatempo preferito con il loro desiderio di autonomia. Realizzano
Fu Dorino, il padre di Diego, però, a compiere il passo decisivo, infatti cd rom, video e siti web. La loro agenzia fornisce tutta la gamma
trasformando la piccola azienda artigianale in un’impresa industriale. completa dei prodotti multimediali e questo fa risparmiare tempo e soldi al
cliente.Iniziano a farsi conoscere per la loro competenza e professionalità e
Negli anni ’60, arriva in azienda il giovane Diego, con delle nuove idee per pensano già di ampliare la loro attività e diversificarla, per poter essere
l’impresa di famiglia. La sua intenzione è quella di creare un proprio marchio sempre al passo coi tempi.
e puntare sulla qualità delle calzature.
Come fare allora? In Italia, in quegli anni, a segnare le prime tappe del
successo del made in Italy è la moda di Valentino, Versace, Krizia, Ferrè.
Della Valle si offre per realizzare, gratuitamente, le scarpe per le sfilate del CONSULENZA E SERVIZI
pret-à porter.
Per della Valle, inizia così la grande avventura. Della Valle si ispira ai
modelli americani per disegnare una scarpa funzionale, resistente,
esteticamente valida e con più funzioni d’uso.
Gabriele, 26 anni di Bari, ha avviato un’agenzia di servizi che organizza
E così un vecchio modello di scarpette per la guida sportiva (con i gommini),
ogni tipo di avvenimento culturale, sportivo e ludico, in ambiente pubblico e
diventa l’ispiratore delle sue Tod’s!!!
privato. Ha realizzato inoltre uno studio di registrazione per la produzione di
demo e di jingles pubblicitari.
Il nome anglosassone non è una scelta snobistica.
Per fare tutto questo intrattiene rapporti con molte persone, dallo scenografo
Il vantaggio del nome, e di conseguenza del marchio, è di essere breve e
al burattinaio, dal fonico all’esperto informatico.Per la sua attività, gli è stata
quindi pronunciabile con facilità in tutto il mondo.
utile la sua esperienza precedente, come disc jockey, durante i quali ha
conosciuto molti collaboratori dei quali oggi si avvale.
ECOLOGIA E AMBIENTE
1.4 "SETTE" IDEE PER "SETTE" LAVORI
Adesso volete qualche suggerimento?
21. LABORATORIO D’IMPRESA
piacevole, ricevendoli con invio postale entro pochi giorni.La rete web può,
ovviamente, costituire un’evoluzione di questo mercato, dando spazio a
cataloghi di tipo elettronico.
TURISMO
La crescente sensibilità ambientalista della popolazione, parallelamente alla
ricerca di una fonte di risparmio, creano spazi per attività diverse tra loro ma
che hanno un tratto in comune: il riutilizzo di oggetti usati.Fabio e Lucia,
convinti ecologisti, hanno avviato un’attività coerente ai loro principi. Hanno La "Tropea Vacanze" opera nel campo del turismo con lo scopo di
aperto un laboratorio per la rigenerazione di cartucce e toner, ink-jet e commercializzare le strutture turistiche presenti nell’area di Tropea e di
nastri. capo Vaticano in Calabria.
Nel pomeriggio sono impegnati in laboratorio e la mattina vanno in giro a La società è costituita da tre giovani socie che, innamorate della loro terra,
cercare clienti: sognano già di ingrandire la loro attività e cercano soluzioni cercano di far conoscere il vero volto della loro regione, proponendo allo
per migliorare la promozione e l’attività commerciale.Hanno iniziato, pur non stesso tempo il loro modo di essere, di comunicare e di relazionarsi.
avendo le necessarie conoscenze tecniche (acquisibili comunque in poco Quindi non solo offerta di hotels e villaggi dove trascorrere una classica
tempo), sfruttando un’opportunità offerta dal mercato: le aziende, da un lato, vacanza al mare, ma anche un’immersione nella storia del Mediterraneo e
sono obbligate a rispettare le leggi antinquinamento, secondo le quali è della Calabria in particolare, proponendo visite a musei, borghi e paesi
previsto che nastri e cartucce di stampanti e fotocopiatrici debbano essere antichi ed assaggiando la tipica cucina regionale.
smaltiti come rifiuti speciali, dall’altro hanno una convenienza economica, in La cooperativa il Lago gestisce il villaggio turistico "Il soffio" situato vicino
quanto un nastro rigenerato costa circa la metà di uno nuovo. il parco nazionale d’Abruzzo.
Una società di Palermo gestisce un negozio di abiti usati, con il sistema Il villaggio soddisfa la domanda turistica di un pubblico molto vasto
del conto terzi, esponendo i capi di proprietà dei clienti senza comprarli, caratterizzato da famiglie e giovani.
guadagnando una commissione sui prodotti venduti. Le convenzioni stipulate con i CRAL aziendali consentono di tenere la
struttura aperta undici mesi l’anno.
COMMERCIO È possibile usufruire di strutture complementari: parco giochi, discoteca,
piscina, campi da tennis, bocce.
La possibilità di affittare pedalò, mountain bikes o salire a bordo di un
battello per un giro su un lago, favorisce le escursioni nelle zone circostanti.
Qualche altro spunto…………?
Calendari, candele, confezioni, cuscini, custodie, album, oggetti decorativi,
giochi da tavolo, cd per bimbi, coprisellini per moto, ceramiche artistiche,
lampade, gioielli, orologi, servizi di assistenza alle persone, servizi di
Le prime a capire le potenzialità del mercato della vendita per trasporto, servizi di traduzioni…….ecc. ecc. ecc.
corrispondenza di prodotti tipici, sono state alcune aziende agricole
umbre e toscane. Nei luoghi di vacanza e successivamente per posta,
vengono distribuiti piccoli cataloghi, mediante i quali è possibile ordinare da
qualunque parte del mondo i prodotti di cui si è conservato un ricordo
22. LABORATORIO D’IMPRESA
Cap. 2. VERSO L'IMPRESA... L’ANALISI DI
PREFATTIBILITA’ Non ci si deve limitare infatti ad indicare semplicemente il prodotto o servizio
che si intende offrire ma occorre mettere a punto un sistema composto da
molteplici elementi che devono essere coerenti fra loro oltre che adeguati ai
2.1 DALL’IDEA AL PROGETTO bisogni che si intendono soddisfare e alle possibilità della struttura
aziendale.
Avete per le mani un’idea di prodotto/servizio che vi
sembra avere grandi possibilità di successo? ...Evitate di Gli elementi che compongono il sistema di prodotto o servizio possono così
credere che tutti debbano essere d’accordo con voi! essere riassunti:
• caratteristiche materiali del prodotto/servizio (qualità, livello
Per coltivare speranze di successo nel duro mondo degli affari dovete avere tecnologico, affidabilità);
le idee chiare almeno su quattro cose: perché lo volete fare, cosa volete • gamma dei prodotti/servizi offerti;
vendere, a chi lo volete vendere e come fare per produrre il vostro • elementi immateriali (prestigio, eleganza, sicurezza, ecc.);
prodotto/servizio. • servizi aggiuntivi (tempi di consegna, assistenza pre e post-
vendita,);
• tempi e modalità di pagamento;
• garanzie e assicurazioni.
TAPPA N. 2
Il percorso che dovreste seguire dovrebbe all’incirca prevedere le seguenti • quali motivazioni vi spingono a realizzare questa iniziativa?
tappe: • siete tutti d’accordo nella scelta?
• ci sono elementi di conflittualità interna che vi dividono?
• pensate di avere tutte le capacità necessarie per andare avanti nelle
verifiche dell’idea?
TAPPA N. 1 • pensate di poter lavorare bene insieme?
• quali sono i prodotti/servizi che verranno realizzati?
• a che cosa servono?
• quali servizi accompagnano il prodotto/servizio?
Rispondere a queste domande vi consentirà di fare chiarezza sul perché
Trovare queste prime risposte vi permetterà di individuare con un buon della vostra iniziativa e vi permetterà di individuare la vostra missione!
margine di esattezza il vostro "Sistema Prodotto".
23. LABORATORIO D’IMPRESA
TAPPA N. 3 Rispondere a queste domande vi consentirà di sviluppare una analisi
produttiva ed organizzativa.
• chi potrebbe acquistare il vostro prodotto/servizio?
• perché dovrebbe farlo? Il percorso che vi abbiano illustrato e che percorreremo insieme si chiama
• come avverrà il processo di acquisto? "analisi di fattibilità" e ci consente di trasformare un’idea, la vostra idea, in un
progetto che nel mondo dell’imprenditorialità si chiama Business Plan!!!
• come fare avere i prodotti ai clienti?
• come far conoscere il prodotto?
Possiamo definire il business plan il documento che descrive
• quanto costa lanciare il prodotto sul mercato?
l’iniziativa che si vuole svolgere in tutti i suoi aspetti: di mercato,
• chi offre già lo stesso prodotto/servizio? organizzativi, produttivi, economici, finanziari.
• come lo sta facendo? Scrivere un business plan consente di esaminare a fondo tutti i diversi
• quali sono i suoi punti di forza e di debolezza? aspetti del progetto per decidere se investirvi il vostro denaro e il vostro
• quali aspetti vi contraddistinguono dai vostri concorrenti? futuro.
• quali costi dovete sostenere per realizzare l’attività commerciale?
Nella stesura di un business plan ci sono tre momenti fondamentali:
a. la raccolta delle informazioni. Non è più sufficiente basarsi su
Se saprete rispondere a tutte queste domande avrete svolto una analisi di quello che sapete, dovete ora raccogliere le informazioni necessarie
mercato. ad approfondire tutti gli aspetti che abbiamo indicato.
TAPPA N. 4 Non servono informazioni generiche, avete bisogno di informazioni
mirate!!
• quali sono i problemi produttivi che dovrete superare per portare sul
mercato il vostro prodotto? Occorrerà quindi imparare a nuotare nel mare delle informazioni
• di quali competenze dovrete disporre? disponibili.
• che attrezzature vi servono?
• quali sono tutte le fasi per realizzare il prodotto?
• quali risorse e materiali vi servono? dove sono reperibili?
• che caratteristiche deve avere la sede nella quale svolgere l’attività? b. Analisi delle informazioni. Non si può scrivere un business plan
• che importanza riveste la localizzazione dell’attività? senza effettuare valutazioni e riflessioni sui dati a disposizione.
• quali sono i costi da sostenere per l’attività produttiva e per la
gestione dell’impresa? Bisognerà quindi utilizzare tutta la capacità logica di cui disponete e
se non basta……… chiedete consigli agli esperti!!
c. Redazione del documento. Si tratta di utilizzare tutte le
informazioni raccolte ed elaborate in forma organizzata ottenendo
24. LABORATORIO D’IMPRESA
così una descrizione della vostra iniziativa che risulti chiara a voi e a avete in mente? Cosa aggiunge il vostro prodotto rispetto a quelli
chiunque voglia o debba venire a conoscenza del vostro progetto presenti nel mercato? Quali servizi offrite al cliente?
imprenditoriale. Il business plan sarà infatti costituito da un insieme
di capitoli che illustreranno in tutti i suoi aspetti la vostra formula
imprenditoriale.
Vi abbiamo detto troppe cose? Forse si, ma non preoccupatevi, ci
torneremo sopra!! Volevamo solo farvi guardare lontano prima di
iniziare a camminare lungo il sentiero di cui voi stessi sarete artefici.
b. i punti di debolezza dell’iniziativa: quali sono gli elementi che
individuate come critici nella realizzazione della vostra idea? Le
2.2 PROCEDIAMO PER GRADI... attrezzature necessarie alla realizzazione del prodotto sono
reperibili? Le tipologie di clienti alle quali vi rivolgete sono definite? I
concorrenti sul mercato li conoscete? Le risorse necessarie (materie
Prima di decidere se sviluppare o meno un business plan sull’iniziativa che prime, professionalità, capitale) sono reperibili?
avete individuato è meglio accertarsi che stiamo lavorando (e quindi
investendo il nostro tempo e le nostre energie) sull’idea giusta. Quello che dovete fare in questa fase è concentrarvi sugli elementi di
Per fare questo occorre realizzare una analisi di prefattibilità. criticità, esaminarli in maniera distaccata e con il supporto di esperti e
conoscenti ai quali chiedere le informazioni che vi sono necessarie.
Per poter sviluppare una corretta analisi di prefattibilità è necessario infatti
individuare un gruppo di verifica ristretto per comprendere fin dall’inizio se
la vostra idea merita considerazione e per verificare quali opportunità e
vincoli possono favorire o ostacolare il vostro progetto. Ma come faremo ad
effettuare tale verifica?
Sviluppare uno studio di prefattibilità significa abbozzare i contorni
dell’impresa che avete in mente e dell’ambiente in cui dovrà operare. Ci rivolgeremo sicuramente a persone che hanno esperienza che sono
E’ opportuno mettere subito a fuoco: disponibili a dedicarci un po’ del loro tempo.
Ci rivolgeremo a quelle che conosciamo e chiederemo di essere ascoltati da
altre che riterremo in grado di darci una mano.
Il gruppo di verifica lo dovrete selezionare in base agli aspetti che riterrete di
voler verificare e sarà composto da:
a. i punti di forza dell’iniziativa: si tratta di un prodotto personaggi chiave
tecnologicamente innovativo? Soddisfate un nuovo bisogno?
Nessuno offre nell’area in cui pensate di operare il prodotto che