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PNRR: sprint per il rilancio sostenibile dell’industria idrica
EMERGENZA IDRICA: SOSTENIBILITÀ NELL’APPROVVIGIONAMENTO
E NELLA FORNITURA DI ACQUA POTABILE
«PNRR, tassonomia e le sfide del cambiamento climatico
per l’approvvigionamento e la fornitura di acqua potabile»
Dott. Samir Traini
Vicedirettore Laboratorio
REF Ricerche
LE SFIDE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
PER LA RISORSA IDRICA
Il VII Rapporto di valutazione
dell’Intergovernmental Panel
on Climate Change (IPCC) del
gennaio 2022 ha confermato
l’inequivocabilità
dell’influenza umana sul
riscaldamento globale
LE DURA REALTA’ DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
“Human-induced climate change, including
more frequent and intense extreme events,
has caused widespread adverse
impacts and related losses and damages to
nature and people, beyond natural climate
variability”. IPCC (2022)
Fonte: IPCC, Climate change 2021- the physical science basis
CRISI CLIMATICA AI PRIMI POSTI DELLE MINACCE DI LUNGO PERIODO
Crescente predominanza dei rischi climatici rispetto a quelli economici, sia in termini di probabilità di
accadimento che di impatto sulle attività economiche
Fonte: Global Risks Report 20215 del World Economic Forum (WEF)
STRESS IDRICO ATTUALE E PROIEZIONI AL 2030
ITALIA: STRESS IDRICO ELEVATO E TREND IN CHIARO AUMENTO
NEGLI ULTIMI ANNI IL RISCHIO DI CRISI IDRICA E’ SEMPRE PIU’ FREQUENTE
L’Italia si colloca
all’interno della regione
Mediterranea che
rappresenta uno dei
cosiddetti hot-spot del
cambiamento climatico,
ossia un’area ad alta
vulnerabilità con un
surriscaldamento più
rapido rispetto ad altre
zone e con una
accentuata volatilità
inter-annuale nei valori
medi di temperature e
precipitazioni
I CAMBIAMENTI CLIMATICI METTONO A RISCHIO LE RISORSE IDRICHE
TEMPERATURA
- Stress idrico di fonti e falde
- Riduzione «serbatoi» naturali (nevi e
ghiacciai)
PIOGGE INTENSE
- Maggior penetrazione di contaminanti nelle falde e nelle fonti
- Gestione delle acque meteoriche nei sistemi fognario-
depurativi
- Tracimazioni da sfioratori di piena
Maggiori
impatti per il SII
Fonte: Report «Analisi del rischio: i cambiamenti climatici in Italia» CMCC 2020
I RISCHI CLIMATICI FISICI PER IL SETTORE IDRICO
Rischi Fisici Acuti: causati da eventi climatici estremi la cui frequenza ed intensità tenderà ad aumentare con
l’aumento del surriscaldamento
Rischi Fisici Cronici: causati da cambiamenti climatici irreversibili di medio/lungo periodo
Acuto Cronico
tempeste cambiamenti di temperatura
inondazioni innalzamento del livello del mare
incendi minore disponibilità di acqua
ondate di calore
perdita di biodiversità
uragani
cambiamenti nei terreni e
nella produttività del suolo
FISICO
Tipologia
di rischio
Esempi
I RISCHI CLIMATICI FISICI PER IL SETTORE IDRICO
GLI IMPATTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SULLA GESTIONE
DELL’ACQUA
IL PNRR E LA RISORSA IDRICA
IL PNRR & IL SETTORE IDRICO: LE RIFORME
Semplificazione normativa e rafforzamento
della governance per la realizzazione degli
investimenti nelle infrastrutture di
approvvigionamento idrico
Misure per garantire la piena capacità
gestionale per i servizi idrici integrati
UN NUOVO PIANO NAZIONALE PER LA SICUREZZA NEL SETTORE IDRICO
Il D.L. Recovery prevede:
• l'istituzione di uno strumento centrale di finanziamento pubblico per gli investimenti nel settore
idrico in sostituzione di quello attuale con soppressione sezioni «invasi» e «acquedotti»
(aggiornamento triennale)
• la semplificazione delle procedure di comunicazione e monitoraggio degli investimenti finanziati
• Misure di sostegno e accompagnamento ai soggetti attuatori per la risoluzione di eventuali criticità
nella programmazione o realizzazione degli interventi
• Per gli interventi finanziati con PNRR previsti poteri sostitutivi di programmazione e realizzazione
da parte di Commissari straordinari
Il D.L. Recovery 121/2021 prevede l’adozione del Piano Nazionale di Interventi infrastrutturali e per la Sicurezza nel
Settore Idrico (PNISI)
programmazione e realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno
della siccità e per promuovere il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche, anche al fine di
aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di risorse idriche
alimentato da una disponibilità totale di 2 miliardi di euro programmati dal 2018 fino al 2033
Predisposto il decreto attuativo che definisce le modalità e i criteri per la redazione e l’aggiornamento del PNISI, la sua attuazione per
successivi stralci e, in particolare, la rendicontazione degli interventi (in fase di approvazione da parte delle amministrazioni concertanti)
GARANTIRE LA PIENA CAPACITA’ GESTIONALE PER I SERVIZI IDRICI
INTEGRATI
• Nell’ambito del Progetto Mettiamoci in Riga sigla di 8 protocolli di intesa tra il MiTE, Regioni ed EGA in
quei territori dove il riassetto della governance è rimasto arretrato per:
- predisposizione Piani d’ambito
- attività propedeutica per l’affidamento del SII
• Il d.l. Recovery prevede:
- l'assorbimento delle gestioni in forma autonoma non salvaguardate nelle gestioni uniche del SII
entro luglio 2022 e il riconoscimento del loro affidamento al gestore unico da parte dell’EGA entro
settembre 2022, con l’intento di ridurre la frammentazione gestionale creando operatori unici
almeno ogni 40.000 abitanti
• Il decreto-legge 115/2022 (modificato dalla Legge 142/2022) ha introdotto specifiche disposizioni per superare il mancato
affidamento al gestore unico:
- gli EGA che non hanno affidato il servizio idrico devono adottare gli atti di competenza entro il 22 dicembre 2022;
- Previsti poteri sostitutivi da parte delle Regioni, con spese a carico dell’EGA inadempiente;
- Supporto per l’adozione degli atti di competenza necessari all’affidamento del servizio tramite convenzioni con un soggetto
societario a partecipazione interamente pubblica e comprovata esperienza individuato dal MITE;
- in caso di perdurante inerzia, poteri sostitutivi da parte del Consiglio dei Ministri, che può anche incaricare un soggetto
societario a partecipazione interamente pubblica individuato dal MITE per la gestione del servizio idrico integrato in via
transitoria e per una durata non superiore a quattro anni, comunque rinnovabile.
IL PNRR & IL SETTORE IDRICO: GLI INVESTIMENTI PER GARANTIRE
LA FORNITURA DI ACQUA
GLI INVESTIMENTI PREVISTI DAL PNRR PER GARANTIRE LA FORNITURA IDRICA AMMONTANO A QUASI 3
MILIARDI DI EURO
2 0.9
2,9
mld
Infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento (2
mld)
Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la
digitalizzazione e il monitoraggio delle reti (0,9 mld)
investimenti funzionali a:
• ottenere una riduzione delle perdite nelle reti per l'acqua potabile;
• aumentare la resilienza dei sistemi idrici al cambiamento
climatico;
• rafforzare la digitalizzazione delle reti, da trasformare in una "rete
intelligente", per promuovere una gestione ottimale delle risorse
idriche, ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze.
LA DISTRIBUZIONE DEI FONDI PNRR PER L’APPROVVIGIONAMENTO
Nord
35%
Centro
15%
Sud e
Isole
50%
141,6
226,2
16,1
13,4
144,9
126,1
160,1
30,3
57,4
48,5
84,9
68,7
251,2 105,1
239,6
203,2
18,1
36,2
27,5
Per 124 PROGETTI di cui:
- 31 relativi a dighe e invasi
- 32 relativi a sistemi irrigui
- 59 relativi ad adduttrici e dorsali, potenziamento schemi acquedottistici
, interconnessioni, sorgenti, accumuli, potabilizzatori, dissalatori
- 2 altro
Finanziati quasi 2 miliardi di euro
REACT-EU: METODO DI SELEZIONE E VISIONE INNOVATIVA PER
L’ASSEGNAZIONE DEI FONDI PUBBLICI PER IL SII
Fondi collegati al PNRR: 313 milioni dedicati innovazione e digitalizzazione per il risanamento delle
reti del Sud
Logiche che hanno ispirato anche i bandi del PNRR e l’assegnazione dei fondi dei programmi europei (FSC, etc.)
GLI ESITI DEL REACT EU
Presentati 35 progetti per 905 milioni di euro
Finanziati 17 progetti per 476 milioni di euro
3 progetti ammessi ma non finanziati per esaurimento fondi
Dei 15 progetti non ammessi:
o 9 progetti inammissibili per soggetti attuatori con affidamento
non conforme o schemi regolatori non approvati
(6 in Campania, 3 in Sicilia – ATI Siracusa, Trapani, Messina)
o 4 progetti inammissibili perché presentati da Comuni
o 2 progetti inammissibili per altri motivi
CAMPANIA
6 progetti
(127,2 mln)
PUGLIA
1 progetto
(90,3 mln)
BASILICATA
1 progetto
(48,9 mln)
SICILIA
9 progetti
(209,7 mln)
LA DISTRIBUZIONE DEI FONDI PNRR PER LE RETI IDRICHE
Presentati 263 progetti per un ammontare
totale di 4,7 miliardi
Valle d'Aosta
Piemonte
Liguria
Lombardia
Trentino-Alto Adige
Veneto
Friuli-Venezia Giulia
Emilia-Romagna
Toscana
Marche
Umbria
Lazio
Abruzzo
Molise
Campania
Calabria
Basilicata
Puglia
Sardegna
Sicilia
Nord
Centro
Meridione
80,8
136,9
87,2
90,3
65,1
50
50
49,5
50
49,0
53,9
37,4
10,7
14,2
25,0
50
Nord
36%
Centro
24%
Meridione
40%
Finanziati 900 milioni di euro per
33 progetti da 1,3 miliardi
40% delle risorse destinate
prioritariamente al Mezzogiorno
LA TASSONOMIA EUROPEA E LA FORNITURA
ECOSOSTENIBILE DI ACQUA POTABILE
TASSONOMIA UE: REGOLAMENTO 2020/852
Per essere definite «ecosostenibili» le attività economiche devono:
1. mitigazione del cambiamento climatico
2. adattamento al cambiamento climatico
3. uso sostenibile e protezione delle risorse
idriche e marine
contribuire sostanzialmente
ad almeno uno dei sei
obiettivi ambientali
Rispettare le garanzie sociali minime
definite da standard internazionali (es. linee
guida OCSE per le imprese multinazionali,
Principi Guida delle Nazioni Unite etc.)
non produrre danni
significativi agli altri obiettivi
(Do No Significant Harm)
Focus attuale
tassonomia
OBIETTIVI
AMBIENTALI
A tale scopo vengono stabilite delle soglie di prestazione (denominate "criteri di screening tecnico") che devono essere rispettate dalle attività
economiche che possono dare un contributo sostanziale ad uno dei sei obiettivi ambientali
4. transizione verso l’economia circolare
5. prevenzione e controllo dell’inquinamento
6. protezione della biodiversità e della salute
degli eco-sistemi
Fonte: EU Taxonomy
Per mitigazione dei cambiamenti climatici si intende il processo di
contenimento dell'aumento della temperatura media globale ben al di
sotto dei 2 °C e di proseguire gli sforzi per limitarla a 1,5 °C al di sopra dei
livelli pre-industriali, come stabilito dall’ Accordo di Parigi.
Per adattamento ai cambiamenti climatici si intende il processo di
adeguamento delle attività e delle infrastrutture ai possibili impatti
derivanti dai rischi climatici fisici con soluzioni volte a minimizzarli.
I PRIMI DUE OBIETTIVI AMBIENTALI
MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI
ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI
MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI: L’EFFICIENZA ENERGETICA
DELL’ACQUEDOTTO
SOGLIA PER ATTIVITÀ 5.1. ESTENSIONE E GESTIONE SISTEMI
ACQUEDOTTISTICI
tra la media ILI degli
ultimi 3 anni e soglia
di 1,5
≤0,5
kWh/m3 ILI ≤1,5
REQUISITO PER ATTIVITÀ 5.2. RINNOVO DEI SISTEMI ACQUEDOTTISTICI
INDICATORI
ALTERNATIVI
PERDITE DI RETE
Infrastructure
leakage index (ILI)
-20%
tout court
-20%
del gap
INTENSITÀ ENERGETICA
il consumo medio netto* di
energia per metro cubo di
acqua pronta per essere
fornita.
Rispetto alla media
degli ultimi 3 anni
*al netto dell’energia autoprodotta e autoconsumata da fonti rinnovabili.
L’energia acquistata da fornitori con certificato di origine da fonti rinnovabili è considerata nel calcolo dei consumi.
oppure utilizzando un altro metodo appropriato con un valore
soglia stabilito conformemente all'articolo 4 della Nuova Direttiva
Europea Acque Potabili (Direttiva UE 2020/2184).
INDICATORI
ALTERNATIVI
INDICATORI
ALTERNATIVI
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA PER IL SERVIZIO DI ACQUEDOTTO
Consumo per metro cubo fatturato (KWh/mc)
Fonte: elaborazione Laboratorio REF Ricerche su dati ARERA (2019)
0,71 0,71
0,92
1,25
0,85
Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale Italia
Fonte: elaborazione Laboratorio REF Ricerche su dati ARERA Relazione annuale 2019
INTENSITA’ ENERGETICA DEL SERVIZIO DI ACQUEDOTTO
Consumo di energia per metro cubo fatturato (kWh/mc)
ATTENZIONE: i dati riportati fanno riferimento agli indicatori attualmente disponibili a livello di
sistema idrico italiano e non corrispondo esattamente alle modalità di calcolo richieste dalla
Tassonomia
DNSH ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI (1/2)
ANALISI DEL RISCHIO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI
I requisiti richiedono che la valutazione del rischio sia condotta per ciascuna attività e ricomprenda i seguenti elementi:
1. uno screening dell’attività per identificare quali rischi climatici fisici possono influenzare la performance dell'attività economica durante il ciclo
di vita previsto considerando tutti i rischi cronici e acuti legati alla temperatura, al vento, all’acqua e alle masse solide.
Temperatura Vento
Rischio cronico Rischio acuto Rischio cronico Rischio acuto
cambiamento delle
temperature
(aria, acqua dolce
e acqua salata)
ondata di
calore
cambiamento
dei modelli di
misurazione
del vento
cicloni, uragani e tifoni
stress termico
ondata di
freddo
tempeste (tormente e
tempeste di sabbia)
variabilità della
temperatura
Incendi
incontrollati
tornado
disgelo del
permafrost
Acqua Massa solida
Rischio cronico Rischio acuto Rischio cronico Rischio acuto
cambiamento della
quantità e delle
tipologie di
precipitazione
stress idrico erosione costiera valanghe
variabilità
idrologica
siccità
degradazione del
suolo
frana
acidificazione degli
oceani
precipitazioni
pesanti
erosione del suolo subsidenza
salinizzazione
progressiva
impaludamento soliflussione
alzamento del
livello
del mare
incrinamento dei
ghiacci nelle zone
lacuali
3. un piano di adattamento, composto da soluzioni di adattamento fisiche e non fisiche
che riducono i più importanti rischi climatici identificati entro un periodo di tempo di 5
anni
4. le soluzioni di adattamento implementate:
- NON devono influenzare negativamente gli sforzi di adattamento o il livello di
resilienza ai rischi climatici fisici di altre persone, della natura, del patrimonio culturale,
dei beni e di altre attività economiche;
- sono coerenti con le strategie e i piani di adattamento locali, settoriali, regionali o
nazionali;
- considerano il ricorso a soluzioni basate sulla natura o si basano, per quanto possibile,
su infrastrutture blu o verdi.
2. una valutazione del rischio climatico e della vulnerabilità per valutare la rilevanza di tali rischi climatici fisici sull'attività economica; la
valutazione degli impatti e le proiezioni climatiche utilizzate si basano sulle migliori pratiche e sugli orientamenti disponibili e tengono conto delle
più attuali conoscenze scientifiche per l'analisi della vulnerabilità e del rischio e delle relative metodologie. L’analisi è effettuata utilizzando
proiezioni climatiche avanzate alla massima risoluzione disponibile nella serie esistente di scenari futuri coerenti con la durata prevista dell'attività,
inclusi, almeno, scenari di proiezioni climatiche da 10 a 30 anni.
DNSH ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI (2/2)
DAL DNSH AL CONTRIBUTO SOSTANZIALE ALL’ADATTAMENTO AI
CAMBIAMENTI CLIMATICI
Per essere allineate alla tassonomia le soluzioni di adattamento implementate/da implementare devono:
- discendere dall’analisi dei rischi derivanti dai cambiamenti climatici (svolta come descritto precedentemente)
- essere ricomprese in un piano di adattamento ai cambiamenti climatici.
- essere monitorate e misurate in base a indicatori predefiniti. Inoltre, devono essere prese in considerazione azioni correttive nel caso in
cui i livelli degli indicatori predefiniti non vengano soddisfatti.
Le attività allineabili sono quelle già analizzate per l’obiettivo di mitigazione al cambiamento climatico
Adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione dei cambiamenti climatici
GESTIONE ECOSOSTENIBILE DELLA RISORSA IDROPOTABILE: IL RUOLO
DEGLI OPERATORI IDRICI
Tutela della risorsa ed economia circolare
Ruolo fondamentale di investimenti, programmazione di medio-lungo periodo, digitalizzazione e innovazione per mantenere
efficiente il servizio idrico e rispondere ai bisogni di cittadini e ambiente
Principali interventi e azioni
nuove infrastrutture di captazione e accumulo della risorsa e interconnessione delle reti
riduzione delle perdite
recupero di fosforo e sostanze nutritive dai fanghi di depurazione
realizzazione di analisi dei rischi ai cambiamenti climatici e piani di adattamento
produzione di risorsa idrica alternativa (es.riutilizzo acque reflue depurate)
Principali interventi e azioni
efficientamento dei consumi energetici e produzione di energia da fonte rinnovabile
P
sistemi sostenibili di drenaggio urbano (SUDS)
 Rinnovata spinta all’industrializzazione del settore e chiusura definitiva dei problemi di governance
locale (non abbiamo più tempo da perdere per «beghe di quartiere»)
 Adozione pervasiva di analisi del rischio ai cambiamenti climatici, per progettare e programmare le
risposte di medio lungo termine ai cambiamenti climatici
 Tassonomia e regolazione ARERA a supporto di scelte strategiche volte alla decarbonizzazione del
servizio idrico
 Superare le difficoltà contingenti (biennio 22-23?) su costi energia e materie prime legate alla guerra in
Ucraina contemperando le esigenze di copertura integrale dei costi con l’efficienza operativa e
gestionale
CONCLUSIONI
RIFERIMENTI
REF Ricerche
Via Aurelio Saffi, 12 – 20123, Milano, Italia
www.refricerche.it
Samir Traini
straini@refricerche.it
laboratorio@refricerche.it
www.laboratorioref.it
Grazie per
l’attenzione

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PNRR: sprint per il rilancio sostenibile dell’industria idrica | 10 marzo, Acque del Chiampo

  • 1. PNRR: sprint per il rilancio sostenibile dell’industria idrica EMERGENZA IDRICA: SOSTENIBILITÀ NELL’APPROVVIGIONAMENTO E NELLA FORNITURA DI ACQUA POTABILE «PNRR, tassonomia e le sfide del cambiamento climatico per l’approvvigionamento e la fornitura di acqua potabile» Dott. Samir Traini Vicedirettore Laboratorio REF Ricerche
  • 2. LE SFIDE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI PER LA RISORSA IDRICA
  • 3. Il VII Rapporto di valutazione dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) del gennaio 2022 ha confermato l’inequivocabilità dell’influenza umana sul riscaldamento globale LE DURA REALTA’ DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO “Human-induced climate change, including more frequent and intense extreme events, has caused widespread adverse impacts and related losses and damages to nature and people, beyond natural climate variability”. IPCC (2022) Fonte: IPCC, Climate change 2021- the physical science basis
  • 4. CRISI CLIMATICA AI PRIMI POSTI DELLE MINACCE DI LUNGO PERIODO Crescente predominanza dei rischi climatici rispetto a quelli economici, sia in termini di probabilità di accadimento che di impatto sulle attività economiche Fonte: Global Risks Report 20215 del World Economic Forum (WEF)
  • 5. STRESS IDRICO ATTUALE E PROIEZIONI AL 2030 ITALIA: STRESS IDRICO ELEVATO E TREND IN CHIARO AUMENTO NEGLI ULTIMI ANNI IL RISCHIO DI CRISI IDRICA E’ SEMPRE PIU’ FREQUENTE L’Italia si colloca all’interno della regione Mediterranea che rappresenta uno dei cosiddetti hot-spot del cambiamento climatico, ossia un’area ad alta vulnerabilità con un surriscaldamento più rapido rispetto ad altre zone e con una accentuata volatilità inter-annuale nei valori medi di temperature e precipitazioni
  • 6. I CAMBIAMENTI CLIMATICI METTONO A RISCHIO LE RISORSE IDRICHE TEMPERATURA - Stress idrico di fonti e falde - Riduzione «serbatoi» naturali (nevi e ghiacciai) PIOGGE INTENSE - Maggior penetrazione di contaminanti nelle falde e nelle fonti - Gestione delle acque meteoriche nei sistemi fognario- depurativi - Tracimazioni da sfioratori di piena Maggiori impatti per il SII Fonte: Report «Analisi del rischio: i cambiamenti climatici in Italia» CMCC 2020
  • 7. I RISCHI CLIMATICI FISICI PER IL SETTORE IDRICO Rischi Fisici Acuti: causati da eventi climatici estremi la cui frequenza ed intensità tenderà ad aumentare con l’aumento del surriscaldamento Rischi Fisici Cronici: causati da cambiamenti climatici irreversibili di medio/lungo periodo Acuto Cronico tempeste cambiamenti di temperatura inondazioni innalzamento del livello del mare incendi minore disponibilità di acqua ondate di calore perdita di biodiversità uragani cambiamenti nei terreni e nella produttività del suolo FISICO Tipologia di rischio Esempi I RISCHI CLIMATICI FISICI PER IL SETTORE IDRICO
  • 8. GLI IMPATTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SULLA GESTIONE DELL’ACQUA
  • 9. IL PNRR E LA RISORSA IDRICA
  • 10. IL PNRR & IL SETTORE IDRICO: LE RIFORME Semplificazione normativa e rafforzamento della governance per la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico Misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati
  • 11. UN NUOVO PIANO NAZIONALE PER LA SICUREZZA NEL SETTORE IDRICO Il D.L. Recovery prevede: • l'istituzione di uno strumento centrale di finanziamento pubblico per gli investimenti nel settore idrico in sostituzione di quello attuale con soppressione sezioni «invasi» e «acquedotti» (aggiornamento triennale) • la semplificazione delle procedure di comunicazione e monitoraggio degli investimenti finanziati • Misure di sostegno e accompagnamento ai soggetti attuatori per la risoluzione di eventuali criticità nella programmazione o realizzazione degli interventi • Per gli interventi finanziati con PNRR previsti poteri sostitutivi di programmazione e realizzazione da parte di Commissari straordinari Il D.L. Recovery 121/2021 prevede l’adozione del Piano Nazionale di Interventi infrastrutturali e per la Sicurezza nel Settore Idrico (PNISI) programmazione e realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e per promuovere il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche, anche al fine di aumentare la resilienza dei sistemi idrici ai cambiamenti climatici e ridurre le dispersioni di risorse idriche alimentato da una disponibilità totale di 2 miliardi di euro programmati dal 2018 fino al 2033 Predisposto il decreto attuativo che definisce le modalità e i criteri per la redazione e l’aggiornamento del PNISI, la sua attuazione per successivi stralci e, in particolare, la rendicontazione degli interventi (in fase di approvazione da parte delle amministrazioni concertanti)
  • 12. GARANTIRE LA PIENA CAPACITA’ GESTIONALE PER I SERVIZI IDRICI INTEGRATI • Nell’ambito del Progetto Mettiamoci in Riga sigla di 8 protocolli di intesa tra il MiTE, Regioni ed EGA in quei territori dove il riassetto della governance è rimasto arretrato per: - predisposizione Piani d’ambito - attività propedeutica per l’affidamento del SII • Il d.l. Recovery prevede: - l'assorbimento delle gestioni in forma autonoma non salvaguardate nelle gestioni uniche del SII entro luglio 2022 e il riconoscimento del loro affidamento al gestore unico da parte dell’EGA entro settembre 2022, con l’intento di ridurre la frammentazione gestionale creando operatori unici almeno ogni 40.000 abitanti • Il decreto-legge 115/2022 (modificato dalla Legge 142/2022) ha introdotto specifiche disposizioni per superare il mancato affidamento al gestore unico: - gli EGA che non hanno affidato il servizio idrico devono adottare gli atti di competenza entro il 22 dicembre 2022; - Previsti poteri sostitutivi da parte delle Regioni, con spese a carico dell’EGA inadempiente; - Supporto per l’adozione degli atti di competenza necessari all’affidamento del servizio tramite convenzioni con un soggetto societario a partecipazione interamente pubblica e comprovata esperienza individuato dal MITE; - in caso di perdurante inerzia, poteri sostitutivi da parte del Consiglio dei Ministri, che può anche incaricare un soggetto societario a partecipazione interamente pubblica individuato dal MITE per la gestione del servizio idrico integrato in via transitoria e per una durata non superiore a quattro anni, comunque rinnovabile.
  • 13. IL PNRR & IL SETTORE IDRICO: GLI INVESTIMENTI PER GARANTIRE LA FORNITURA DI ACQUA GLI INVESTIMENTI PREVISTI DAL PNRR PER GARANTIRE LA FORNITURA IDRICA AMMONTANO A QUASI 3 MILIARDI DI EURO 2 0.9 2,9 mld Infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento (2 mld) Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti (0,9 mld) investimenti funzionali a: • ottenere una riduzione delle perdite nelle reti per l'acqua potabile; • aumentare la resilienza dei sistemi idrici al cambiamento climatico; • rafforzare la digitalizzazione delle reti, da trasformare in una "rete intelligente", per promuovere una gestione ottimale delle risorse idriche, ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze.
  • 14. LA DISTRIBUZIONE DEI FONDI PNRR PER L’APPROVVIGIONAMENTO Nord 35% Centro 15% Sud e Isole 50% 141,6 226,2 16,1 13,4 144,9 126,1 160,1 30,3 57,4 48,5 84,9 68,7 251,2 105,1 239,6 203,2 18,1 36,2 27,5 Per 124 PROGETTI di cui: - 31 relativi a dighe e invasi - 32 relativi a sistemi irrigui - 59 relativi ad adduttrici e dorsali, potenziamento schemi acquedottistici , interconnessioni, sorgenti, accumuli, potabilizzatori, dissalatori - 2 altro Finanziati quasi 2 miliardi di euro
  • 15. REACT-EU: METODO DI SELEZIONE E VISIONE INNOVATIVA PER L’ASSEGNAZIONE DEI FONDI PUBBLICI PER IL SII Fondi collegati al PNRR: 313 milioni dedicati innovazione e digitalizzazione per il risanamento delle reti del Sud Logiche che hanno ispirato anche i bandi del PNRR e l’assegnazione dei fondi dei programmi europei (FSC, etc.)
  • 16. GLI ESITI DEL REACT EU Presentati 35 progetti per 905 milioni di euro Finanziati 17 progetti per 476 milioni di euro 3 progetti ammessi ma non finanziati per esaurimento fondi Dei 15 progetti non ammessi: o 9 progetti inammissibili per soggetti attuatori con affidamento non conforme o schemi regolatori non approvati (6 in Campania, 3 in Sicilia – ATI Siracusa, Trapani, Messina) o 4 progetti inammissibili perché presentati da Comuni o 2 progetti inammissibili per altri motivi CAMPANIA 6 progetti (127,2 mln) PUGLIA 1 progetto (90,3 mln) BASILICATA 1 progetto (48,9 mln) SICILIA 9 progetti (209,7 mln)
  • 17. LA DISTRIBUZIONE DEI FONDI PNRR PER LE RETI IDRICHE Presentati 263 progetti per un ammontare totale di 4,7 miliardi Valle d'Aosta Piemonte Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Marche Umbria Lazio Abruzzo Molise Campania Calabria Basilicata Puglia Sardegna Sicilia Nord Centro Meridione 80,8 136,9 87,2 90,3 65,1 50 50 49,5 50 49,0 53,9 37,4 10,7 14,2 25,0 50 Nord 36% Centro 24% Meridione 40% Finanziati 900 milioni di euro per 33 progetti da 1,3 miliardi 40% delle risorse destinate prioritariamente al Mezzogiorno
  • 18. LA TASSONOMIA EUROPEA E LA FORNITURA ECOSOSTENIBILE DI ACQUA POTABILE
  • 19. TASSONOMIA UE: REGOLAMENTO 2020/852 Per essere definite «ecosostenibili» le attività economiche devono: 1. mitigazione del cambiamento climatico 2. adattamento al cambiamento climatico 3. uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine contribuire sostanzialmente ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali Rispettare le garanzie sociali minime definite da standard internazionali (es. linee guida OCSE per le imprese multinazionali, Principi Guida delle Nazioni Unite etc.) non produrre danni significativi agli altri obiettivi (Do No Significant Harm) Focus attuale tassonomia OBIETTIVI AMBIENTALI A tale scopo vengono stabilite delle soglie di prestazione (denominate "criteri di screening tecnico") che devono essere rispettate dalle attività economiche che possono dare un contributo sostanziale ad uno dei sei obiettivi ambientali 4. transizione verso l’economia circolare 5. prevenzione e controllo dell’inquinamento 6. protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi Fonte: EU Taxonomy
  • 20. Per mitigazione dei cambiamenti climatici si intende il processo di contenimento dell'aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 °C e di proseguire gli sforzi per limitarla a 1,5 °C al di sopra dei livelli pre-industriali, come stabilito dall’ Accordo di Parigi. Per adattamento ai cambiamenti climatici si intende il processo di adeguamento delle attività e delle infrastrutture ai possibili impatti derivanti dai rischi climatici fisici con soluzioni volte a minimizzarli. I PRIMI DUE OBIETTIVI AMBIENTALI MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI
  • 21. MITIGAZIONE DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI: L’EFFICIENZA ENERGETICA DELL’ACQUEDOTTO SOGLIA PER ATTIVITÀ 5.1. ESTENSIONE E GESTIONE SISTEMI ACQUEDOTTISTICI tra la media ILI degli ultimi 3 anni e soglia di 1,5 ≤0,5 kWh/m3 ILI ≤1,5 REQUISITO PER ATTIVITÀ 5.2. RINNOVO DEI SISTEMI ACQUEDOTTISTICI INDICATORI ALTERNATIVI PERDITE DI RETE Infrastructure leakage index (ILI) -20% tout court -20% del gap INTENSITÀ ENERGETICA il consumo medio netto* di energia per metro cubo di acqua pronta per essere fornita. Rispetto alla media degli ultimi 3 anni *al netto dell’energia autoprodotta e autoconsumata da fonti rinnovabili. L’energia acquistata da fornitori con certificato di origine da fonti rinnovabili è considerata nel calcolo dei consumi. oppure utilizzando un altro metodo appropriato con un valore soglia stabilito conformemente all'articolo 4 della Nuova Direttiva Europea Acque Potabili (Direttiva UE 2020/2184). INDICATORI ALTERNATIVI INDICATORI ALTERNATIVI CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA PER IL SERVIZIO DI ACQUEDOTTO Consumo per metro cubo fatturato (KWh/mc) Fonte: elaborazione Laboratorio REF Ricerche su dati ARERA (2019) 0,71 0,71 0,92 1,25 0,85 Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud e Isole Totale Italia Fonte: elaborazione Laboratorio REF Ricerche su dati ARERA Relazione annuale 2019 INTENSITA’ ENERGETICA DEL SERVIZIO DI ACQUEDOTTO Consumo di energia per metro cubo fatturato (kWh/mc) ATTENZIONE: i dati riportati fanno riferimento agli indicatori attualmente disponibili a livello di sistema idrico italiano e non corrispondo esattamente alle modalità di calcolo richieste dalla Tassonomia
  • 22. DNSH ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI (1/2) ANALISI DEL RISCHIO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI I requisiti richiedono che la valutazione del rischio sia condotta per ciascuna attività e ricomprenda i seguenti elementi: 1. uno screening dell’attività per identificare quali rischi climatici fisici possono influenzare la performance dell'attività economica durante il ciclo di vita previsto considerando tutti i rischi cronici e acuti legati alla temperatura, al vento, all’acqua e alle masse solide. Temperatura Vento Rischio cronico Rischio acuto Rischio cronico Rischio acuto cambiamento delle temperature (aria, acqua dolce e acqua salata) ondata di calore cambiamento dei modelli di misurazione del vento cicloni, uragani e tifoni stress termico ondata di freddo tempeste (tormente e tempeste di sabbia) variabilità della temperatura Incendi incontrollati tornado disgelo del permafrost Acqua Massa solida Rischio cronico Rischio acuto Rischio cronico Rischio acuto cambiamento della quantità e delle tipologie di precipitazione stress idrico erosione costiera valanghe variabilità idrologica siccità degradazione del suolo frana acidificazione degli oceani precipitazioni pesanti erosione del suolo subsidenza salinizzazione progressiva impaludamento soliflussione alzamento del livello del mare incrinamento dei ghiacci nelle zone lacuali
  • 23. 3. un piano di adattamento, composto da soluzioni di adattamento fisiche e non fisiche che riducono i più importanti rischi climatici identificati entro un periodo di tempo di 5 anni 4. le soluzioni di adattamento implementate: - NON devono influenzare negativamente gli sforzi di adattamento o il livello di resilienza ai rischi climatici fisici di altre persone, della natura, del patrimonio culturale, dei beni e di altre attività economiche; - sono coerenti con le strategie e i piani di adattamento locali, settoriali, regionali o nazionali; - considerano il ricorso a soluzioni basate sulla natura o si basano, per quanto possibile, su infrastrutture blu o verdi. 2. una valutazione del rischio climatico e della vulnerabilità per valutare la rilevanza di tali rischi climatici fisici sull'attività economica; la valutazione degli impatti e le proiezioni climatiche utilizzate si basano sulle migliori pratiche e sugli orientamenti disponibili e tengono conto delle più attuali conoscenze scientifiche per l'analisi della vulnerabilità e del rischio e delle relative metodologie. L’analisi è effettuata utilizzando proiezioni climatiche avanzate alla massima risoluzione disponibile nella serie esistente di scenari futuri coerenti con la durata prevista dell'attività, inclusi, almeno, scenari di proiezioni climatiche da 10 a 30 anni. DNSH ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI (2/2)
  • 24. DAL DNSH AL CONTRIBUTO SOSTANZIALE ALL’ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI Per essere allineate alla tassonomia le soluzioni di adattamento implementate/da implementare devono: - discendere dall’analisi dei rischi derivanti dai cambiamenti climatici (svolta come descritto precedentemente) - essere ricomprese in un piano di adattamento ai cambiamenti climatici. - essere monitorate e misurate in base a indicatori predefiniti. Inoltre, devono essere prese in considerazione azioni correttive nel caso in cui i livelli degli indicatori predefiniti non vengano soddisfatti. Le attività allineabili sono quelle già analizzate per l’obiettivo di mitigazione al cambiamento climatico
  • 25. Adattamento ai cambiamenti climatici e mitigazione dei cambiamenti climatici GESTIONE ECOSOSTENIBILE DELLA RISORSA IDROPOTABILE: IL RUOLO DEGLI OPERATORI IDRICI Tutela della risorsa ed economia circolare Ruolo fondamentale di investimenti, programmazione di medio-lungo periodo, digitalizzazione e innovazione per mantenere efficiente il servizio idrico e rispondere ai bisogni di cittadini e ambiente Principali interventi e azioni nuove infrastrutture di captazione e accumulo della risorsa e interconnessione delle reti riduzione delle perdite recupero di fosforo e sostanze nutritive dai fanghi di depurazione realizzazione di analisi dei rischi ai cambiamenti climatici e piani di adattamento produzione di risorsa idrica alternativa (es.riutilizzo acque reflue depurate) Principali interventi e azioni efficientamento dei consumi energetici e produzione di energia da fonte rinnovabile P sistemi sostenibili di drenaggio urbano (SUDS)
  • 26.  Rinnovata spinta all’industrializzazione del settore e chiusura definitiva dei problemi di governance locale (non abbiamo più tempo da perdere per «beghe di quartiere»)  Adozione pervasiva di analisi del rischio ai cambiamenti climatici, per progettare e programmare le risposte di medio lungo termine ai cambiamenti climatici  Tassonomia e regolazione ARERA a supporto di scelte strategiche volte alla decarbonizzazione del servizio idrico  Superare le difficoltà contingenti (biennio 22-23?) su costi energia e materie prime legate alla guerra in Ucraina contemperando le esigenze di copertura integrale dei costi con l’efficienza operativa e gestionale CONCLUSIONI
  • 27. RIFERIMENTI REF Ricerche Via Aurelio Saffi, 12 – 20123, Milano, Italia www.refricerche.it Samir Traini straini@refricerche.it laboratorio@refricerche.it www.laboratorioref.it Grazie per l’attenzione

Notas del editor

  1. Con mitigazione si intende il processo… rispetto ai livelli pre-industriali …Accordo di Parigi firmato da 195 paesi. Stare sotto l'aumento di 2°C le emissioni dovranno smettere di aumentare nel 2025, per poi ridursi di un quarto nel 2030 e arrivare allo zero netto nel 2070 Con adattamento si intende il processo…
  2. Ad oggi manca tuttavia una codifica di tale indicatore nella normativa comunitaria e i tempi della sua definizione risultano eccessivamente prolungati: gli Stati membri, infatti, devono provvedere ad una valutazione dei livelli delle perdite di acqua nel loro territorio e dei potenziali miglioramenti in termini di riduzione delle perdite idriche utilizzando l’ILI o altro metodo di analisi appropriato entro il 2026. Sulla base di tali valutazioni e il tasso di perdita medio dei Paesi UE si prevede che la Commissione UE adotti entro gennaio 2028 un atto delegato al fine di integrare la direttiva stabilendo una soglia basata sull’ILI o su altro metodo appropriato.
  3. Dalle linee guida sulla TCFD task force on climate-related financial disclosures
  4. Per quanto riguarda quindi le attività a cui può contribuire direttamente Analisi dei rischi ai cambiamenti climatici sistematica, fondata su robuste basi scientifiche e scenari di medio-lungo periodo. Vaglio tecnico della risorsa idrica – attività riconosciute dalla tassonomia Urban wastewater treatment: qualità degli scarichi – no specifico riferimento RUOLO FONDAMENTALE DI INVESTIMENTI, PROGRAMMAZIONE DI MEDIO-LUNGO PERIODO, DIGITALIZZAZIONE E INNOVAZIONE PER MANTENERE EFFICIENTE IL SERVIZIO IDRICO E RISPONDERE AI BISOGNI DI CITTADINI E AMBIENTE