2.
Veramente mirabile e celeste fu Lionardo, figliuolo di ser Piero da Vinci, e nella erudizione e principii
delle lettere arebbe fatto profitto grande, se egli non fusse stato tanto vario et instabile. Perciò che egli si
mise a imparare molte cose e, cominciate, poi l’abbandonava … Nondimeno, benché egli a sì varie cose
attendesse, non lasciò mai il disegnare et il fare di rilievo, come cose che gl’andavano a fantasia più
d’alcun’altra …E non solo esercitò una professione, ma tutte quelle ove il disegno si interveniva … et
era in quello ingegno infuso tanta grazia da Dio, et una demostrazione sì terribile accordata con
l’intelletto e memoria che lo serviva, e col disegno delle mani sapeva sì bene esprimere il suo concetto,
che con i ragionamenti vinceva e con le ragioni confondeva ogni gagliardo ingegno.
Giorgio Vasari - Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori 1568
3. Numerosi sono i disegni di Leonardo che sono giunti a noi fino ad oggi .
L’artista ha lasciato un’innumerevole quantità di schizzi, schemi, abbozzi e figure accompagnati da scritti oggi
conservati nelle più importanti biblioteche del mondo.
4. Il disegno, per Leonardo, era anche il mezzo per progettare architetture e macchine.
Quando, nel 1482, si trasferisce a Milano per lavorare da Ludovico Sforza, disegnò chiese a
pianta centrale ma anche schizzi scientifici di anatomia, botanica, astronomia, cartografia e il
famoso Uomo Vitruviano (homo ad circulum et ad quadratum), una figura maschile inscritta in
un cerchio e un quadrato, due figure perfette per la cultura rinascimentale.
Quest’immagine, disegnata da Leonardo nel 1490, fornisce l’esempio perfetto del suo interesse
per le proporzioni classiche e il suo tentativo di legare l’uomo e la natura: la perfezione del corpo
umano rappresenta il microcosmo che ripete la perfezione dell’universo.
Questo disegno, conosciuto in tutto il mondo, è presto diventato un’icona culturale ed è stato
riprodotto su qualsiasi supporto, dalle monete da 1 euro alle magliette etc. etc.
5. L’uomo vitruviano era stato disegnato anche da altri autori coevi che avevano tradotto e illustrato
il trattato De architectura scritto da Marco Vitruvio Pollione nel 25 a.C.
Tuttavia solo il disegno di Leonardo raggiunse la forza di sintesi e l’espressione di perfezione tali
da farla divenire un’icona.
6. Ancora più numerose sono le reinterpretazioni contemporanee, più o meno serie...
7.
I disegni anatomici possono essere collocati tra il 1487 e il 1513, quantunque solo nella seconda parte della sua
vita poté acquisire un conoscenza più dettagliata attraverso le dissezioni. Nei codici giunti a noi, ci sono disegni
e scritti in cui annotava osservazioni che riflettono tra l’altro i libri che leggeva. Tra questi, al primo posto c’è il
Fascicolo di Medicina di Johannes de Ketham (edizione del 1493), un compendio di informazione medica.
Leonardo è stato uno dei più grandi studiosi di anatomia di tutti i tempi, ma non sempre i suoi studi erano
corretti. Per esempio riteneva (sbagliando) che nel cervello ci fossero tre ventricoli (nell'immagine in basso a
destra)
10. …Una volta che abbiate conosciuto il volo camminerete sulla terra
guardando il cielo perché lì siete stati e lì vorrete ritornare
12. Nel 1482 Leonardo lascia Firenze e si trasferisce a Milano, alla corte di Ludovico Sforza detto il Moro: ha trent'anni, è un
artista affermato, ed è alla ricerca di forti stimoli professionali. Ci resterà fino al 1499.
Prima di trasferirsi, l'artista aveva inviato al duca una lettera che è stata definita una vera e propria domanda d'assunzione.
Una specie di curriculum, in cui si elencano tutte le sue abilità ordinate in dieci punti... nove dei quali sono usati per illustrare
quanto sia bravo nell'ideare letali armi e macchine da guerra e solo uno, il decimo, presenta sinteticamente le sue qualità di
artista. Un po' strano per un uomo che è stato considerato un pacifista. Infatti nei suoi scritti ha definito più volte la guerra
una "pazzia bestialissima"; e vicino al suo progetto di sottomarino, ideato per affondare le navi nemiche, ha scritto "e questo
non lo pubblico o divulgo per le male nature delli omini". C'è quindi chi pensa che nella lettera Leonardo abbia insistito sulle
armi solo per far colpo sul duca, che in quegli anni turbolenti poteva considerare utile avere al suo servizio un esperto di
macchine da guerra e strategia militare.
13. Ho anchora modi de
bombarde commodissime et
facili da portare, et cum quelle
buttare minuti (saxi a
similitudine) di tempesta; cum
el fumo di quella dando
grande spavento all'inimico,
cum grave suo danno et
confusione.
14. … "e questo non lo pubblico o divulgo per le male nature delli omini".
L'arma descritta da Leonardo è costituita
da due parti: un'imbarcazione tradizionale
e il sottomarino ad essa collegato tramite
delle funi. Il pilota accedeva al
sommergibile attraverso una botola,
indossava degli occhialini per la visione
subacquea e respirava attraverso un tubo
collegato ai galleggianti che, oltre a
fungere da stabilizzatori, garantivano un
certo approvvigionamento di aria. Non era
una macchina a tenuta stagna come i
moderni sommergibili, ma poteva
comunque muoversi agevolmente grazie a
un congegno collegato a delle pinne e
alimentato dalla forza del pilota.
Il sottomarino di Leonardo era, quindi, un
sistema di sabotaggio, il cui scopo era
quello di permettere al suo pilota di
avvicinarsi di nascosto alla nave avversaria
e procurare una falla, grazie a uno
strumento simile a una trivella a mano,
disegnato sullo stesso foglio.
15. Nave da guerra. Il progetto dell'escorpio è notevole, oltre che per il potere offensivo
della caduta istantanea della grande falce, per la protezione dei vogatori per mezzo di
robusti mantelletti con entrate defilate e copertura di pelli umide contro il lancio di
fuoco dall'alto.
16.
Questo cannone, che fu realmente costruito
duecento anni dopo che Leonardo ne aveva
fermata l'idea sulla carta (durante la guerra di
secessione americana), funziona utilizzando
come propulsione l'espansione del vapore.
Quando la culatta del cannone è
incandescente, attraverso una valvola, vi si
immette dell'acqua che, trasformandosi
immediatamente in vapore, si espande
generando la forza necessaria al lancio del
proiettile.
Questo mitragliere era dotato di una notevole
capacità di tiro. I cannoni, una volta caricati e
pronti all'esplosione, garantivano la copertura
di un ampio raggio di azione. La struttura era
facile da trasportare e quindi, se necessario,
poteva essere puntata su un obiettivo diverso.
La regolazione dell'altezza di tiro dei cannoni
avveniva per mezzo di una manovella
posizionata nella parte posteriore della
macchina.
18. Il mito rinascimentale della città ideale in Leonardo si concretizza in un disegno urbanistico che, oltre al rigore geometrico, si
caratterizza per la perfetta integrazione con una rete di canali che doveva servire sia per scopi commerciali sia come sistema
fognario. Gli edifici, inoltre, erano concepiti come delle macchine idrauliche che, per mezzo di sistemi meccanici di
sollevamento, distribuivano l'acqua in tutte le stanze e nelle botteghe artigiane dove l' energia idraulica azionava vari tipi di
macchine operatrici.
20. Una macchina studiata per eliminare i depositi di fango che in inverno si accumulano nei porti e sul letto dei
fiumi,ostacolando la navigazione.
Costituita da due barche parallele sulla quale sono montati quattro bracci regolabili in altezza.
La draga disegnata da Leonardo Propone una struttura simile al "cavafango" di Francesco di Giorgio,
differenziandosi però da essa per il sistema di azionamento, una manovella montata sull'asse della ruota
avvolge una corda che ancorata sulla sponda permette l'avanzamento della lavorazione.
22. Leonardo da Vinci nacque ad Anchiano (una piccola frazione di Vinci)
il 15 aprile 1452.
Si formò nella bottega del Verrocchio a Firenze e dal 1472 era già
indipendente.
Nel 1482 si trasferì a Milano, presso Ludovico Sforza e qualche anno
più tardi fuggì a causa dell’invasione francese, dopo aver sostato a
Mantova e Venezia ritornò a Firenze.
Lavorò per Cesare Borgia e ritornò a Milano nel 1506.
Dopo l’elezione del primo papa Medici , si trasferì a Roma con la
speranza di essere chiamato a lavorare a cospetto del papa, ma rimase
li per tre anni invano.
Due anni prima della sua morte, da Vinci, venne chiamato da
Francesco I in Francia, così lasciò la patria.
Leonardo Da vinci morì ad Amboise il 2 maggio 1519
LA VITA
23.
Questo disegno è databile alla metà degli anni ottanta del ‘400 . È un disegno realizzato a punta di metallo
su carta preparata e si caratterizza per un tratteggio fitto e parallelo.Il cavallo, impennato sulle gambe
posteriori, volta la testa alla sua sinistra, mentre il cavaliere, incurvato in avanti impugna una spada. Ancora
poco chiara appare, invece, la figura del vinto. Il disegno è veloce e dai contorni marcati in alcuni tratti; il
tratteggio definisce luci e ombre.
CAVALIERE SU UN CAVALLO IMPENNATO
24. CARTONE CON SANT’ANNA ,LA
VERGINE ,IL BAMBINO E SAN
GIOVANNINO
Nel cartone con Sant’Anna, la Vergine, il
Bambino e San Giovannino i personaggi
raffigurano tre generazioni.
Sant’Anna volge lo sguardo verso la
figlia che tiene in grembo, la Vergine
tiene in braccio il piccolo Gesù e lo
guarda con una dolce espressione
mentre il Bambino, che benedice San
Giovannino, gli fa alzare la testa.
Leonardo mostra come caratteri
fondamentali delle sue opere lo
SFUMATO e il CONTRAPPOSTO.
Lo sfumato o, in questo caso
PROSPETTIVA AEREA, è il passaggio
graduale dall’ombra alla luce con
conseguente perdita dei contorni.
Questa caratteristica dipende dalla
quantità d’aria presente tra l’osservatore
e l’oggetto guardato: più l’osservatore è
lontano dall’oggetto, più aria intercorre
tra di essi e quindi i contorni appaiono
velati di azzurro e meno nitidi.
Il contrapposto è il bilanciamento dei
corpi che hanno subito una torsione
attorno ad un asse centrale.
La Vergine ha le gambe volte verso
sinistra e il busto a destra, il Bambino ha
busto e gambe frontali e il bacino verso
San Giovanni.
Leonardo nelle sue opere usa la luce
come strumento di indagine disponendo
i personaggi per volumi aperti per
svelarne ogni dettaglio.
25.
L’ANNUNCIAZIONE
Il dipinto è databile tra il 1472 e il 1475, misura 100 x 221,5 cm. si tratta di un olio su
tavola; attualmente è conservato presso la Galleria degli Uffizi di Firenze.
29. L’ADORAZIONE DEI MAGI
L’Adorazione dei Magi è un’opera
databile tra il 1481 e il 1482 ,la tecnica
usata è tempera grassa e olio su tavola,
misura 243 x 246 cm. La tavola è
attualmente conservata alla Galleria
degli Uffizi. Leonardo ambienta la
scena all’aperto La Madonna e il
Bambino sono attorniati dai Magi,
pastori e angeli.
La capanna della Natività è decentrata
,in secondo piano, sul lato sinistro.
Questo piano è occupato da fanciulli
impegnati in un importante
combattimento.
Preceduto da numerosi disegni
preparatori, la tavola è rimasta
incompiuta.
L’edificio alla sinistra, metà in rovina e
metà in costruzione, raffigurerebbe la
distruzione del Tempio di
Gerusalemme.
I due alberi, al centro, che attirano
l’attenzione dell’osservatore
simboleggiano morte e Resurrezione.
32.
LA VERGINE DELLE ROCCE
La Vergine delle rocce, databile tra il 1483 e il 1490, è un dipinto ad olio su tavola trasportato in tela, misura 198 x
123 ed è conservato al Louvre . Il dipinto fu commissionato dalla Confraternita dell’Immacolata Concezione .
In un ambiente roccioso, tetro, con piccoli squarci di luci, posano Maria, Gesù, un angelo e San Giovannino.
34. L’ambientazione della scena in un luogo così cupo e fuori dagli schemi è dovuto al
luogo in cui era destinata la pala: una chiesa paleocristiana, dedicata a S. Francesco
Grande, sorta su di un antico cimitero cristiano.
35. L’ULTIMA CENAPer volere di Ludovico Sforza, tra il 1495 e il 1497, Leonardo realizzò, a tempera e olio su
intonaco a base di gesso, il Cenacolo, opera che si trova nel refettorio di Santa Maria
delle Grazie a Milano e misura 460 x 880 cm.
Il momento raffigurato è tratto dal Vangelo di Giovanni e mostra l’attimo successivo
all’annuncio di Gesù dell’imminente tradimento.
Il soggetto è frequente nell’iconografia dell’arte cristiana.
36. «Dette queste cose, Gesù si commosse profondamente e dichiarò: "In verità, in
verità vi dico: uno di voi mi tradirà".
I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse. »
39.
BATTAGLIA DI ANGHIARI
La battaglia di Anghiari fu cruciale nella storia della "bassa" Toscana perché, quando il
Duca di Milano abbandonò i territori in seguito alla sua sconfitta, fu semplice per i
Fiorentini approfittare della situazione per stabilizzare il proprio potere ed il proprio
dominio sull'area. Questa fu, infatti, considerata una delle vittorie definitive per le
truppe fiorentine.
40. Leonardo iniziò a dipingere nel 1504 prima di aver concluso il cartone ma già
nel 1505 Leonardo interruppe il grande dipinto murale per via di un errore
disastroso dato dalla tecnica usata in fase di sperimentazione.
Leonardo aveva realizzato solo la zona centrale della battaglia ,uno scontro tra
cavalieri ,riservandosi di dipingere successivamente i pannelli laterali.
Sembra, infatti, che dovesse trattarsi di un grande trittico murale .
Il pittore aveva raffigurato il senso vorticoso, il moto, la precarietà della lotta,
l’atmosfera polverosa e il furore dei combattenti.
Il murale in questione non fu mai ultimato e anche quel poco svanì sotto gli
affreschi con i quali Vasari rivestì la sala.
42. LA GIOCONDA
Mona Lisa (La Gioconda) è un dipinto realizzato ad olio su tavola tra il 1503 e il 1519 circa su commissione di Francesco Bartolomeo
del Giocondo e della moglie Lisa Gherardini.
La donna ritratta è quasi con certezza la moglie del committente, sembra che questo quadro sia stato realizzato per un evento
importante per la coppia, forse la nascita di un figlio.
Leonardo lavorò a questo quadro moltissimi anni, fino a quando non morì, ma alla sua morte il dipinto presentava comunque tratti
non conclusi. La donna sembra comunicare con chi la guarda, lei è posta di tre quarti e ciò consente di coglierne la mobilità.
Il braccio sinistro posa sul bracciolo della sedia e la mano destra è posizionata sulla mano sinistra, la donna è volta verso
l’osservatore e sorride lievemente.
44. Monna Lisa e il paesaggio alle sue spalle sono unificati da un’atmosfera fatta di velature e
trasparenze .
45. Il fiume al di là della donna potrebbe essere l’Arno e il ponte a più arcate sarebbe ancora visibile a Buriano e
simbolicamente rappresenterebbe il superamento degli ostacoli naturali. Il ponte impersonerebbe la fiducia dei
dotti e degli artisti del Rinascimento nell’uomo, nella sua volontà e nella sua capacità di capire il mondo e
addirittura modificarlo.