2. La civiltà egizia ci ha lasciato il maggior numero di siti sacri, e ci danno testimonianza che gli egizi
erano ossessionati dalla morte e da tutto ciò che ne seguiva.
Gli antichi egizi vivevano per prepararsi all’aldilà, le loro case erano fatte di mattoni di fango non
cotti, e persino il re viveva in un palazzo fatto di mattoni di fango; invece i loro monumenti sono fatti
di ottima qualità, e appena veniva eletto il re si iniziava subito a lavorare alla sua tomba.
L’aldilà rispecchia il movimento del Sole, ogni sera il Dio Ra va a morire ad occidente e durante le
dodici ore della notte porta a termine il viaggio nell’oltretomba.
3. La mummificazione dei morti è la preparazione per il loro viaggio nell’aldilà e sono giunte a noi le formule
che li avrebbero aiutati in questo viaggio. Questa raccolta di preghiere e incantesimi è nota come “Il Libro
dei morti”.
Il libro dei morti forniva una guida sull’anima del deceduto in modo che di giorno potesse lasciare la propria
tomba per tornarvi al calare della notte. Queste formule erano destinate a fornire poteri magici validi
nell’aldilà .
Prima che il deceduto possa subire il viaggio nell’aldilà deve essere preparato, e solo una cerimonia puo’
assicurargli una sopravvivenza nella Terra dei morti.
4. Il viaggio inizia con la mummificazione, la utilizzavano per fa sì che il corpo restasse un luogo di riposo per
l’anima. Per impedire la putrefazione i sacerdoti ne estraggono gli organi interni attraverso una fessura
sull’addome. Ma il deceduto ne ha bisogno nell’aldilà, quindi vengono protetti in dei vasi di porcellana, i vasi
canopi. I sacerdoti avvolgevano il corpo in un bozzolo di strisce di lino che modellavano a seguire la forma
del volto e del corpo. Dopo la mummificazione vengono organizzati il funerale e le cerimonie che preparano
il deceduto alla vita nell’aldilà.
Tutti questi piccoli rituali colmano in un rituale che prevede l’applicazione sul volto della mummia di uno
strumento magico, con il quale gli veniva riaperta la bocca, restituendogli il controllo dei sensi.
Questa cerimonia gli garantiva vita serena nell’aldilà.