3. I fattori
ambientali
L’Egitto confina a nord con il Mar Mediterraneo, a est con il Mar Rosso,
a sud, est e ovest con il deserto. Questi fattori ambientali sono
fondamentali per L’Egitto, perché costituiscono difese naturali.
L'Egitto è attraversato dal Nilo che nasce dal lago Vittoria e sfocia nel
Mar Mediterraneo.
Ha delle piene regolari, a maggio e a settembre, che rendono il terreno
fertile.
Il Nilo permetteva la navigazione con la quale gli Egizi commerciavano
con alti popoli.
6. I regni
L’Egitto è un stato unitario. Diviene un regno burocratico, infatti era
diviso in distretti (nomi) ognuno dei quali era governato da funzionari,
a sua volta amministrati dal faraone. Il re era appunto il faraone, cioè
colui che comandava tutto l’Egitto.
L’antico Egitto è suddiviso in tre regni: Antico Regno, Medio Regno e
Nuovo Regno, però vi sono anche un primo periodo intermedio e un
secondo periodo intermedio. Il primo periodo intermedio è
caratterizzato da lotte tra dinastie rivali che portarono alla
disgregazione del regno, ma grazie ai principi di Tebe, che
restaurarono il potere del faraone, si riunificò lo stato. Nel secondo
periodo intermedio gli Hyksos attaccarono l'Egitto grazie alla loro
superiorità militare ma vennero respinti dai principi di Tebe.
8. L’ economia
La terra è il principale mezzo di produzione, di proprietà dello stato (del
faraone). I contadini coltivavano queste terre per conto della classe
dirigente. Il raccolto doveva essere portato al palazzo, dove gli scribi e i
funzionari dividevano i prodotti e li distribuivano alla popolazione (sistema
economico antico-orientale).
L’economia era basata su tre settori: il settore primario (agricoltura,
allevamento..), secondario (artigianato..) e terziario (commercio).
Commerciavano principalmente con il Libano (legno) e con la Nubia (pietre
preziose).
Venivano coltivati: orzo, farro, ortaggi, lino, legumi e papiro. L'artigianato era
molto sviluppato, si producevano: piatti, ciotole, bicchieri di terracotta,
pentole e padelle di coccio.
9. La società
La società egizia aveva
un'organizzazione piramidale.
Per primo vi era il faraone che era
considerato come il dio
reincarnato.
Vi erano vari tipi di scribi:
- Scribi matematici
- Scribi religiosi
- Scribi letterari
I soldati avevano un importanza
limitata perché l’Egitto era già
protetto da sicuri confini naturali.
10. La religione e
l’aldilà
Gli egizi credevano in divinità antropomorfe: avevano la testa di
animali e il corpo umano. Il faraone cioè Horus veniva rappresentato
con la testa di un falco perché come il rapace aveva sotto di sé
l’intero territorio e ed era più in alto dei suoi sudditi . Inoltre gli egizi
ritenevano importanti vari animali, tra cui: l’ibis, il gatto, il falco, il
coccodrillo e lo sciacallo. I gatti erano importanti perché cacciavano i
topi dai magazzini, dannosi per il cibo, lo sciacallo si nutriva di
carcasse di animali morti e ripulivale rive del Nilo, l’ibis si nutriva di
serpi dannose per il raccolto e il coccodrillo era importante perché
prima che arrivasse la piena del Nilo risaliva il fiume verso la foce,
facendo capire che di lì a poco sarebbe arrivata l’inondazione.
Le principali divinità erano:
Ra: dio del sole, Atum, Osiride, Iside, Thoth, Seth, Horo, Amun,
Mut, Geb, Nut, Hathor, Hesat, Anubi e Bastet.
Gli Egizi credevano fermamente nella vita ultraterrena e per questo
costruivano delle maschere mortuarie.
11. Il mito di Osiride
Osiride era un antichissimo re, che venne ucciso e fatto a pezzi
dal fratello Seth. I pezzi dispersi del corpo vennero cercati,
ritrovati e riuniti dalla sorella-sposa di Osiride, Iside, che
concepisce dal dio morto un figlio, Orus. Questi vendica il
padre, uccidendo Seth e regnerà al posto di Osiride, che
regnerà i morti.
Questo mito si ispira alle piene del Nilo: infatti quando le acque
del fiume inondano tutto il territorio si disperdono per tutta la
zona e in seguito si ricompongono proprio come i pezzi del
corpo di Osiride. L’acqua del fiume lascia il limo che rende
fertile il terreno e fa nascere le colture, e questo si riferisce a
Iside che concepisce dal dio morto un figlio, Orus.
12. Le piramidi
Le piramidi erano tombe destinate ai faraoni. Le piramidi hanno
all’interno: La camera del faraone e la camera della regina collegati da
una galleria, 4 pozzi d’aria, un’entrata, un corridoio e una camera
sotterranea.
Nella camera segreta venivano depositate tutte le ricchezze del
faraone.
Le piramidi rappresentano la grandezza e l’immobilità della civiltà
Egizia. Le piramidi venivano costruite con grandi blocchi di pietra,
trasportati attraverso delle rampe e con l’aiuto di corde.
Venivano costruite dagli schiavi e dai contadini quando c’erano le piene
e non potevano coltivare. Erano progettate dagli scribi matematici.
15. egizia
l’astronomia
Le piramidi di Giza sono allineate secondo la cintura di Orione. Per gli
egizi era molto importante osservare le costellazioni del cielo perché
grazie allo studio della volta celeste prevedevano le piene del Nilo,
riconoscevano le stagioni , misuravano il tempo ed erano un punto di
riferimento nella loro vita. Inoltre per loro il cielo era un collegamento
con gli dei.
I pozzi d’aria che collegavano la camera della regina con l’esterno sono
rivolti verso la costellazione di Iside. I pozzi d’aria che collegavano la
camera del faraone con l’esterno sono rivolti, invece, verso la
costellazioni di Osiride. questo testimonia lo stretto legame tra la
famiglia reale, la divinità e il cielo
17. L’ ALDILA’
2500 anni prima dell’antico testamento gli egizi credevano nell’esistenza di una vita ultraterrena dove la
morte aveva un proprio rispetto dimostrato con cerimonie e riti.
La morte era un momento di passaggio tra due vite, cioè la conclusione della vita terrena e l’inizio di
quella spirituale dove l’anima continuava la vita precedente. I rituali funebri erano molto complessi,
infatti lo studio di essi ha permesso di comprendere meglio lo svolgimento della vita egizia. Ogni
sepoltura aveva un’adeguata preparazione per la vita ultraterrena del defunto. Il passaggio non era
automatico, esisteva infatti un rituale preciso al quale poteva aver successo solo chi aveva vissuto una
vita onesta. Tutto ciò avveniva nel mondo sotterraneo governato da Osiride; lo spirito veniva portato
davanti a lui e sottoposto ad alcune domande sulla propria vita per ottenere l’anima eterna. Il momento
più critico era la pesatura del cuore del defunto, posato su un piatto di bilancia, a cui veniva contrapposto
sull’altro braccio dell’attrezzo una piuma. Chi non riusciva a superare il giudizio ultraterreno veniva dato in
pasto ad Amit (Amit era un dio con la testa di coccodrillo, le zampe da leone e il corpo di un ippopotamo),
per fare giustizia alla sua esistenza indegna.
La paura più grande di ogni egiziano era trascorrere la vita ultraterrena lontano dal loro amato Egitto,
poiché la loro concezione di vita era basata sulla staticità, sulla solidità e allo stesso tempo
sull’immobilità.
18. La
mummificazione dovesse essere la
Gli egizi pensavano che la vita oltre la morte
continuazione di quella terrena, quindi ritenevano importante la
conservazione del corpo. Le persone di alto rango venivano
mummificate secondo un processo che durava 70 giorni, dove il
cadavere veniva privato degli organi e conservati nei vasi canopi.
Soltanto il cuore veniva lasciato all’interno del corpo, perché era la sede
dell’anima. Veniva pesato e se era più leggero di una piuma poteva
superare il giudizio del dio Thot.
Il cadavere veniva inserito nel sarcofago.
Le persone di classe sociale più bassa venivano sepolte nel deserto
perché la sabbia disidratava il cadavere e forniva una mummificazione
naturale.
Il processo di mummificazione era importante perché credevano che
per affrontare una vita ultraterrena il corpo doveva essere intatto.
20. La cultura e la
vita quotidiana
Gli Egizi inventarono:
- Gli orologi solari che servivano per indicare l’ora attraverso la variazione della lunghezza
dell’ombra ed erano rivolti con lo gnomone verso il sole.
- la clessidra ad acqua, che serviva a misurare i tempi brevi, soprattutto nei tribunali.
- la matematica e la geometria per la costruzione delle piramidi e la suddivisione dei terreni,
erano bravi nel calcolare le proporzioni.
- la medicina e la magia, infatti studiavano l’anatomia, la mummificazione e le operazioni
chirurgiche al cervello. Quando non conoscevano la natura della malattia ricorrevano alla
magia.
Inoltre inventarono tre tipi di calendari:
- Agricolo, dove venivano riportate le inondazioni e la semina.
- Astronomico, venivano riportate le costellazioni e le loro variazioni.
- Lunare, in base al quale distribuivano i giorni migliore per la semina e per il raccolto.
21. Gli Egizi utilizzavano tre tipi di scrittura:
- ideografica (o geroglifica) era la scrittura ufficiale,
- Ieratica, utilizzata per gli aspetti religiosi
- Demotica, utilizzata dal popolo.
Per quanto riguarda la giustizia avevano:
- un codice di Maat, che era la dea della giustizia
- il visir, era l’amministratore della giustizia
- Le sentenze erano pubbliche ed i tribunali tenevano le loro sedute
spesso alle porte dei palazzi.
- i diritti, che non erano uguali per tutti.
22. MAAT
Maat, nella religione egizia rappresenta l'ordine cosmico. La dea Maat viene
rappresentata sotto forma di donna con il capo ornato da una piuma di struzzo che
rappresenta il simbolo del suo nome nei geroglifici.
Maat è l'incarnazione della giustizia, figlia di Ra"a cui nulla sfugge e padre del faraone,
nonchè dispensatrice della giustizia.
Era alla dea Maat che il re faceva offerte durante il "culto divino", ed era la sua piuma
che costituiva il contrappeso del cuore sulla bilancia interpellata da Anubi durante il
"guidizio di Osiride".
Nell'Antico Regno, i giudici erano "sacerdoti di Maat", anche il visir quando era
chiamato a ricoprire le funzioni giudiziarie diveniva "sacerdote di Maat".
Maat rappresentava anche l'ordine universale, la legge grazie alla quale il mondo vive
nell'armonia, la forza per la quale la creazione di Ra non ripiombava nel caos
primordiale.