1. Periodico di cultura enogastronomica e turismo Anno 3 - Numero 21 - Giugno 2012
Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale -70% DCB Milano
Speciale
“Made
in Italy”
Copia di cortesia
2.
3. In dieci anni l’Italia ha dimezzato le quote di mercato in Cina, nel Paese che nel 2020 sarà il
primo mercato al mondo, passando dal 14,2% nel 2001 al 6,5% del 2011.
Oggi cento bottiglie di vino che vengono importate solo 6 sono italiane mentre ben 55 proven-
gono dalla Francia.
Eppure i nostri vini sono molto apprezzati dai cinesi e costano anche meno di quelli dei cugini
d’oltralpe.
Le ragioni di questa incongruenza sono molto semplici: i produttori francesi investono ingen-
ti risorse per aiutare gli importatori a collocare i propri prodotti sul mercato, mentre gli italia-
ni continuano a utilizzare modelli superati e non riescono a “far sistema”.
È questa una delle tante assurdità che riguardano il “made in Italy”, soprattutto per ciò che at-
tiene alla sfera della gastronomia.
Prodotti apprezzati in tutto il mondo spesso non riusciamo a venderli o permettiamo che ven-
gano imitato in modo grossolano.
Gli esempi più clamorosi: il Parmigiano, in numerosi nazioni viene copiato anche nel nome:
parmesao, parmesan, regianito, sarvecchio parmesan e così via… e lo stesso accade per l’olio,
la pasta, i prosciutti, le salse, i vini…
Finora si è fatto poco e niente per impedire questa situazione che produce gravi danni alla no-
stra economia; basterebbe dare un’occhiata a ciò che si fa negli altri paesi per la difesa dei loro
prodotti (e magari in imitarli).
Al primo posto in questa opera viene la Francia: fino alla metà del secolo scorso qualsiasi na-
zione (Italia compresa) poteva impunemente chiamare “champagne” i proprio vini spumanti; in
pochi anni sono riusciti a impedire in modo drastico che questo accadesse: si pensi che il co-
mune di Champagne, situato nel cantone di Vaud in Svizzera, ha dovuto rinunciare a riportare il
nome del paese sui vini prodotti nel suo territorio, anche se non spumanti.
E lo stilista Yves Saint-Laurent ha dovuto annullare il lancio di un profumo che voleva chiama-
re “Champagne”…
In Italia, nella zona del Collio in Friuli, si produce da secoli il vino Tocai dal color paglierino do-
rato, profumo delicato e gradevole, sapore asciutto, pieno, con lieve gusto amarognolo.
Dal 31 marzo 2007 la Corte Europea ha stabilito che il nome Tocai non può essere più utiliz-
zato perché in Ungheria c’è il Tokaj prodotto con uve Furmint e Harsievelu che danno un vino
liquoroso molto alcolico, lontano anni luce dalla piacevolezza del nostro.
L’Argentina per difendere i proprio prodotti e migliorarne la produzione ha annunciato il bloc-
co delle importazioni dall’Italia che lo scorso anno vi aveva esportato 264 tonnellate di salumi e
Editoriale
così sta per accadere in Spagna e in Brasile.
Questi sono soltanto alcuni esempi di ciò che si fa negli altri paesi per difendere i propri pro-
dotti mentre in Italia per lunghi anni siamo stati a guardare.
Da un po’ di tempo però qualcosa si sta finalmente muovendo grazie ad organizzazioni nate
per la difesa del “made in Italy” e all’opera di alcuni politici che si sono svegliati hanno incomin-
ciato a fare arrivare a Strasburgo le proteste in difesa dei nostri prodotti.
Che è poi la difesa della nostra economia.
È ciò che raccontiamo in questo numero di “Gustare l’Italia”
La redazione
3 Gustare l’Italia
4. SPECIALE “MADE IN ITALY”
22
6 L’intervista
Italiani nel mondo:
intervista a Franco Narducci
10 L’agroalimentare italiano
sotto assedio 30 Tutti uniti in difesa
del “made in Italy”
10 34 GDO straniera a sostegno
del “made in Italy”
36 Vola all’estero il 20%
Sommario giugno 2012
del “made in Italy”
12 “Tarocco” e i suoi fratelli 36
14 Lotta alla contraffazione:
i numeri del 2011
16 Contro le frodi alimentari
al servizio dei cittadini
38 Lo spumante italiano
18 Un’agenzia contro conquista il mondo
l’agropirateria
40 Solo prodotti italiani
per le bevande alla frutta
18 42 Topo Gigio, il “Top”
del “made in Italy”
42
22 Quando il nome di un popolo
diventa “brand”
26 Il progetto “True Italian”
e l’Italian Sounding 46 Continuano a prenderci in giro!
Gustare l’Italia 4
6. Italiani nel mondo:
di Cino Tortorella
intervista a Franco Narducci
Intervistiamo l’On. Franco Narducci, Presi-
dente UNAIE (Unione Nazione Associazione
Immigrati ed Emigrati)
Onorevole Narducci, quali sono i prodotti
della gastronomia italiana dei quali i nostri con-
nazionali residenti all’estero sentono maggior-
mente la mancanza?
Ognuno ha le proprie nostalgie a seconda
della regione dalla quale proviene, perché ha
nei suoi ricordi i sapori e i profumi dei cibi più
tradizionali.
Sono tante nel mondo le comunità di emi-
grati di vari popoli: spagnoli, irlandesi, porto-
ghesi, francesi… Ma pochi hanno un legame
così profondo con le loro tradizioni alimentari
come gli emigrati italiani che hanno continuato
a cercare i prodotti della loro terra e sono riu-
sciti a farli apprezzare e amare anche dalle al-
tre comunità.
Franco Narducci, vicepresidente della III
Il risultato è che la nostra cucina è ai primi Commissione (Affari Esteri e Comunitari)
posti nel mondo per gradimento; il successo e Presidente UNAIE (Unione Nazionale
Associazioni Immigrati ed Emigrati)
dello stile italiano trova conferma nella diffusio-
ne dei nostri prodotti all’estero dove ci sono La pizza è forse il cibo più coinvolgente, il più
L’intervista
decine di migliaia di ristoranti che valorizzano allegro, amato da giovani e anziani e alla por-
esclusivamente la nostra cucina; soltanto a tata di tutte le borse.
Zurigo, dove risiedo, ce ne sono oltre 150.
Purtroppo la pizza si può realizzare anche
Quali sono i prodotti della gastronomia italia- con prodotti non italiani; farina, acqua e pomo-
na più apprezzati all’estero? dori si possono trovare in ogni parte del mon-
In assoluto il più gradito, in ogni parte del do; quali sono i prodotti assolutamente “made
mondo, è la pizza; se qualcuno, cento anni fa, in Italy” più desiderati all’estero?
avesse avuto l’idea di brevettare, per esempio, Sono quelli fondamentali dell’ alimentazione
la “pizza margherita” oggi con le royalties gua- mediterranea, la “mediterranean diet”: pasta,
dagnate sarebbe l’uomo più ricco del mondo. olio, vini, formaggi, salumi.
Gustare l’Italia 6
8. Dobbiamo impedire i danni che ci arrivano sono italiane mentre le francesi sono al 55%.
delle frodi a danno del cibo Made in Italy an- II produttori francesi investono ingenti risor-
che all’estero; infatti, secondo i dati elaborati se per aiutare gli importatori a collocare i pro-
da Coldiretti, il fatturato da frode a danno del pri prodotti sul mercato mentre gli italiani con-
prodotto italiano di qualità ha raggiunto nel tinuano a utilizzare modelli superati; posso
mondo i 60 miliardi di euro. però dire che le cose stanno cambiando.
Più del doppio delle esportazioni dei prodot- Gli italiani stanno imparando a “fare siste-
ti originali. ma”, gli altri ci copiano il parmigiano, il pecori-
no, il prosciutto… anche noi dobbiamo comin-
I vini francesi però sono al primo posto per ciare a copiare qualcosa.
volume di affari nell’esportazione.
Questo perché se li fanno pagare di più; i Per esempio?
francesi sono più bravi di noi a valorizzare i lo- Ad avere più orgoglio nazionale, a valorizzare
ro prodotti attraverso la pubblicità; si sta però i nostri prodotti che sono i migliori al mondo, a
cominciando a capire che la qualità dei nostri essere meno individualisti.
vini supera spesso quelli francesi ed è perciò Gli italiani dovrebbero amare la propria terra
antieconomico pagarli di più. con la passione degli emigrati, di chi ha dovu-
to lasciare la Patria per andare in cerca di lavo-
In Cina, che tra dieci anni sarà il primo merca- ro, di chi quando riassapora i cibi della tradi-
to al mondo, i nostri vini sono molto apprezzati, zione è assalito dalla nostalgia fino alle
eppure su 100 bottiglie che importiamo, solo 6 lacrime...
Gustare l’Italia 8
9. Chi è Franco Narducci
È nato a S. Maria del Molise (IS) nel 1947, primo di quattro figli. Sposato con Patrizia ha
due figli, Rebecca e Maximilian, nati in Svizzera, che amano moltissimo l’Italia, la sua cultu-
ra e la sua lingua.
Dopo la maturità tecnica ha iniziato gli studi all’Università di Napoli, facoltà di Economia e
Commercio, interrotti successivamente per tra-
sferirsi in Svizzera dove risiede dal 1970.
Ha lavorato per un decennio nel settore dell’in-
gegneria edile e ha partecipato attivamente alla
vita associativa degli italiani immigrati in questo
Paese, dedicando il suo impegno alle ACLI, in
particolare, nelle sue strutture di base.
Il mercato del lavoro e le sue trasformazioni
hanno rappresentato un punto centrale dei suoi
interessi professionali e culturali; si è occupato
vari anni di formazione professionale per i cittadi-
ni italiani giovani ed adulti residenti in Svizzera.
Fra le altre sue attività ha promosso importanti
progetti formativi finalizzati ad una qualificata in-
tegrazione professionale dei cittadini italiani residenti nel territorio elvetico, progetti elabora-
ti, organizzati e attuati in stretto accordo con le Istituzioni svizzere e italiane.
Nel dicembre 1998 è stato eletto Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani
all’Estero (CGIE), carica ricoperta fino al 2006. Nel CGIE ho dato un forte impulso, fin dalla
1° Conferenza degli Italiani nel Mondo (anno 2000), all’affermazione dei diritti dei residenti
all’estero e alla riflessione sulle giovani generazioni lontane dall’Italia.
Alle elezioni politiche del 2006 è risultato il Deputato primo eletto della lista Unione Prodi,
ripartizione Europa. Durante la legislatura è stato nominato presidente del Comitato perma-
nente sugli italiani all’estero e il 28 settembre del 2007 è stato eletto, a Trento, Presidente
dell’Unione Nazionale delle Associazioni Immigrati ed Emigrati, a cui aderiscono le più im-
portanti associazioni regionali degli italiani residenti all’estero.
Rieletto nella XVI Legislatura, ricopre l’incarico di Vicepresidente della Commissione Affari
esteri e comunitari della Camera dei Deputati.
Il poco tempo libero che gli rimane a disposizione lo dedica alla famiglia, alle letture e agli
eventi sportivi, una passione che in passato lo ha portato ad essere per 8 anni presidente
del Fortuna Villmergen, una squadra di calcio della Lega dilettanti svizzera, che per quasi 40
anni ha rappresentato i valori sportivi italiani.
9 Gustare l’Italia
12. “Tarocco” e i suoi fratelli
in collaborazione con Coldiretti
“Palenta” croata per indicare invece la po- La lotta alla contraffazione alimentare è
lenta, tipico prodotto del territorio veneto e considerata prioritaria dalla maggioranza dei
veronese: questo è solo l’ultimo esempio di cittadini anche rispetto ad altri settori come il
contraffazione e pirateria nell’agroalimentare. tessile: le frodi a tavola sono le più temute da
“Il fatto che per effetto della falsificazione sei italiani su dieci, secondo una indagine
vengano sottratti all’agroalimentare nazionale Coldiretti/Swg.
ben 164 milioni di euro al giorno dimostra che Ai rischi per la salute si sommano i danni
il contrasto all’evasione fiscale, la lotta alla d’immagine provocati al Made in Italy che
contraffazione e alla pirateria rappresentano nell’alimentare è il più copiato a livello inter-
per le Istituzioni un’area di intervento priorita- nazionale per i grandi risultati raggiunti sul
ria per recuperare risorse economiche utili al piano della qualità.
Paese e generare occupazione”, ha affermato A essere colpiti sono i prodotti più rappre-
il presidente della Coldiretti Sergio Marini a sentativi dell’identità alimentare come è stato
commento dei risultati della prima relazione evidenziato dall’esposizione della Coldiretti
sulla contraffazione e pirateria nell’agroali- sui casi più eclatanti di pirateria alimentare
mentare elaborata dalla Commissione Parla- divisi per regione.
mentare di inchiesta. Se sul piano nazionale le recenti operazioni
hanno scoperto falsa mozzarella di bufa-
la dop, ma anche vino ed olio etichettati
come doc e dop senza documenti di
tracciabilità, a livello internazionale sono
Made in Italy/2
state scovate aberrazioni, dalla “palenta”
croata aconserva di pomodoro “Conta-
dina” trasformata in California, dal “Par-
ma salami” del Messico al “Parmesao”
del Brasile, dallo “Spicy thai” pesto sta-
tunitense all’olio “Romulo” con tanto di
lupa che allatta venduto in Spagna al
“Chianti” prodotto in California, ma an-
che una curiosa “Mortadela” siciliana dal
Brasile, senza dimenticar il “Cambozola”
prodotto in Germania e il provolone “Ma-
de in Wisconsin”.
Altro caso emblematico di falso Made
in italy nel mondo: il Consorzio di tutela
del radicchio Igp di Treviso denuncia che
a New York è stato commercializzato del
falso radicchio Igp.
Gustare l’Italia 12
13. In barba a tutte le re-
gole sulla tutela comu-
nitaria del prodotto, il
prodotto porta un’eti-
chetta dove è scritto
“Radicchio Treviso,
grown in Holland, eat
right America” ed è in
vendita promozionale a
9,99 dollari in un nego-
zio di ortofrutta.
Nonostante da uno
studio Coldiretti-Euri-
spes sia emerso come
il falso “Made in Italy”
copra oltre il 75% del
mercato mondiale, sottraendo enormi possi- All’estero, oltre il 70% delle paste di grano
bilità di export alle nostre aziende, finora si duro sarebbero “taroccate”, l’85% degli ace-
pensava che il fenomeno fosse limitato a cibi ti e il 54% del prosciutto crudo.
“simbolo” (come il Parmigiano) e facilmente A livello mondiale, le stime indicano che il gi-
conservabili. ro d’affari dell’Italian sounding superi i 60 mi-
liardi di euro l’anno (164 milioni di euro al gior-
I numeri del fenomeno “tarocco” no), cifra 2,6 volte superiore rispetto all’attuale
Ma che addirittura la contraffazione potes- valore delle esportazioni italiane di prodotti
se arrivare a prodotti freschi, deperibili e ol- agroalimentari (23,3 miliardi di euro nel 2009).
tretutto meno facilmente riconoscibili dal Da tempo Coldiretti è impegnata in un pro-
consumatore, sembrava impossibile. getto di tutela e valorizzazione del vero Made
E invece è successo. Segno che i prodotti in Italy agroalimentare Occorre, pertanto, fer-
agroalimentari italiani sono apprezzati in tutto mare gli esempi di imitazione e contraffazione
il mondo e senza differenze o barriere tra le di prodotti agroalimentari italiani.
varie tipologie; ma anche che qualcuno sta Il rischio è che si associno indebitamente ai
lucrando su un brand che non è suo. prodotti esteri valori riconosciuti e apprezzati
E l’episodio assume contorni ancora più in- dai consumatori stranieri, come quelli del ve-
quietanti se i concorrenti sleali non sono pa- ro Made in Italy agroalimentare, in primis la
esi terzi, ma membri della stessa Unione Eu- qualità.
ropea. Si tratta di una concorrenza sleale nei con-
Gli studi che si sono occupati del falso fronti dei produttori nazionali con il rischio
“Made in Italy” nel mondo sono diversi: si va che, soprattutto nei Paesi emergenti come la
dal rapporto Censis del 2009 (“Il fenomeno Cina, si radichi tra i consumatori un falso
della contraffazione nel mondo e le ricadute “Made in Italy” che non ha nulla a che fare
sul mercato italiano”), a quello di Coldiretti ed con il prodotto originale e che toglie invece
Eurispes del 2011. spazio di mercato ai prodotti autentici.
13 Gustare l’Italia
14. Lotta alla contraffazione:
in collaborazione con Coldiretti Verona
i numeri del 201 1
Il Ministro delle politiche agricole alimentari
e forestali Mario Catania ha presentato i risul-
tati dell’attività operativa 2011, in ambito agro-
alimentare, dell’Ispettorato centrale della tute-
la della qualità e repressione frodi dei prodotti
agroalimentari, del Comando Carabinieri poli-
tiche agricole e alimentari, del Corpo forestale
dello Stato e della Guardia Costiera-Capitane-
rie di Porto.
Gli organismi di controllo hanno effettuato,
nel 2011, un totale di 79.167 controlli e seque-
stri per 36.854.189 euro, le sanzioni ammini-
strative contestate sono state 8.737 e 1.304 le
persone segnalate all’Autorità giudiziaria.
Ognuno degli organi di controllo ha un’area
specifica di intervento e l’Ispettorato centrale Mario Catania, Ministro delle Politiche
della tutela della qualità e repressione frodi dei Agricole, Alimentari e Forestali
prodotti agroalimentari, Icqrf, è l’organo di
Made in Italy/3
I controlli straordinari attivati dai Nac, i Nu-
controllo ufficiale del Ministero delle politiche clei Antifrodi Carabinieri, sono infatti sviluppa-
agricole e forestali, attraverso controlli sulla ti con indagini di polizia giudiziaria, secondo
qualità, genuinità e identità dei prodotti agroa- metodiche proprie delle investigazioni tecni-
limentari e dei mezzi tecnici di produzione che e scientifiche, e pertanto sono orientate
agricola, è da sempre impegnato nel contrasto ad individuare le aree di macro-illegalità che
agli illeciti, alle frodi e alle contraffazioni che assumono rilievo penale.
portano alla concorrenza sleale e minano i di- Due sono essenzialmente le macroaree di
ritti dei consumatori. intervento dei Nac: le frodi comunitarie e le
L’Icqrf, nel 2011, ha effettuato 43.452 con- frodi agroalimentari.
trolli, contestato 5.513 sanzioni amministrative Nel 2011 i Nac hanno controllato 1768
e sequestrato beni per un valore di 14.988.690 aziende, 332 sono le denunce e 187 le viola-
euro. zioni amministrative contestate, hanno accer-
Il Comando Carabinieri Politiche agricole e tato illeciti contributi comunitari per oltre 8 mi-
alimentari, con un organico di 80 uomini, ope- lioni di euro, sequestrato oltre 7 mila
ra a supporto ed integrazione dei controlli am- ltonnellate di prodotti alimentari, e sottratto al
ministrativi svolti dagli altri organismi di vigi- circuito illegale beni per un valore di 209 milio-
lanza del Ministero. ni di euro.
Gustare l’Italia 14
15. Il Corpo forestale dello Stato Nucleo
agroalimentare e forestale ha effettuato
6.171 controlli, sequestrati 12.610 kg di
prodotti per un valore di 970.000 euro e
segnalato all’Autorità giudiziaria 187 per-
sone.
Infine il Corpo delle Capitanerie di Porto
Guardia Costiera ha effettuato 27.776
controlli: in particolare, oltre la metà degli
accertamenti effettuati dalle Capitanerie
di porto si è concentrata nei punti di sbar-
co che rappresentano il crocevia di tran-
sito del prodotto ittico verso la catena
della commercializzazione. una storia di successo del Made in Italy agroali-
Inoltre, a tutela del consumatore finale e a mentare che viene contraffatta all’estero.
garanzia della libera e regolare concorrenza, il In Europa il prodotto gode di una protezione
personale del Corpo ha eseguito molteplici sufficientemente garantita, però resta ancora
ispezioni presso tutti quegli esercenti dediti alla molta strada da fare.
compravendita all’ingrosso ed al dettaglio del Per esempio, stiamo portando avanti la bat-
pesce e ha chiuso 18 esercizi commerciali oltre taglia per ottenere l’obbligo, per ogni Stato
a sequestrare 186.771,29 kg di prodotti. membro, di perseguire le contraffazioni sul
Il ministro Catania intervenendo ha dichiara- proprio territorio senza aspettare la denuncia
to: “È opportuno evitare duplicazioni e puntare del Paese che si ritiene danneggiato
a razionalizzare e semplificare i controlli nel Al di fuori della Comunità europea, nei mer-
settore agroalimentare, ma dobbiamo sempre cati dei Paesi terzi come l’Australia, prodotti
ricordarci che quello italiano è il miglior siste- come il Prosecco non vengono tutelati. In que-
ma produttivo del mondo anche perché può sto caso dobbiamo attivarci in sede di Orga-
far leva su un elevato sistema di controlli. De- nizzazione mondiale del commercio e pensare
strutturarlo sarebbe un terribile autogol per il di tutelarci anche ricorrendo alla registrazione
sistema delle imprese: la qualità del controllo è dei marchi.
garanzia della qualità delle nostre produzioni. Un’attività su cui il Mipaaf interviene proatti-
La nostra attenzione alle contraffazioni e alle vamente, assistendo i nostri operatori nella re-
frodi alimentari è rivolta, naturalmente, sia al mer- gistrazione dei prodotti sui più importanti mer-
cato nazionale che a quello estero. Il Prosecco è cati del mondo”.
15 Gustare l’Italia
16. Contro le frodi alimentari,
in collaborazione con Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari
al servizio dei cittadini
Il Comando Carabinieri Politiche Agricole e di intervento dei Nuclei Antifrodi Carabinieri:
Alimentari, con un organico di 80 uomini, ope- le frodi comunitarie,
ra a supporto ed integrazione dei con
egrazione
grazione con- le frodi agroalimentari.
agroa
agr
trolli amministrativi svolti dagli altri
olti
o Questo modello operativo esclu-
m
mo
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cientifiche, milioni di euro, oltre 7 mila
oltre 8 mi ilio
e pertanto sono orientate ad individuare le le tonnellate di prodotti alimentari sequestrati,
aree di macro-illegalità che assumono rilievo 209 milioni il valore dei beni sequestrati sottrat-
Made in Italy/4
penale. ti al circuito illegale.
Secondo quanto sancito dal d.Lgs. 5 Otto-
bre 2000, n. 297 E dal d.P.R. 22 Luglio 2009, L’azione di contrasto alle frodi.
n. 129, due sono essenzialmente le macroaree Falso olio extra vergine d’oliva in realtà olio
d’oliva “deodorato”, fal-
so pomodoro DOP, ed
altri prodotti falsamente
indicati “biologici” a de-
nominazione di origine o
con marchi di qualità,
alimenti privi delle indi-
cazioni sulla tracciabilità,
in cattive condizioni e
scaduti di validità: queste
le principali irregolarità ri-
scontrate nei circuiti di
commercializzazione na-
zionale ed internazionale
Gustare l’Italia 16
17. commercializzato come mais semplice privo
delle indicazioni sulla tracciabilità, falso pomo-
doro DOP destinati anche all’esportazione ne-
gli USA.
Di rilievo anche un’efficace azione di respin-
gimento attivata con l’Agenzia delle Dogane di
oltre 3 mila tonnellate di grano tenero falso
“biologico” di provenienza straniera.
I NAC ricordano ai consumatori che posso-
no consultare il sito istituzionale del Reparto
sul link: http://www.carabinieri.it/Internet/Cit-
tadino/consigli/tematici/, inoltrare segnalazioni
alla casella di posta elettronica: ccpacdo@ca-
rabinieri.it, oppure contattare direttamente il
numero verde 800 020320.
Per i casi più gravi e urgenti il cittadino può
e che hanno portato agli imponenti sequestri di sempre rivolgersi ad una delle oltre 4600 Sta-
oltre 7 mila tonnellate di prodotti alimentari nel zioni dei Carabinieri diffuse su tutto il territorio
corso del 2011. nazionale.
Nello stesso periodo le numerose verifiche
ispettive hanno visto i Nuclei Antifrodi Carabi-
nieri (NAC) di Roma, Parma e Salerno operare
in tutto il territorio nazionale con controlli su
835 aziende, sulla grande distribuzione orga-
nizzata, nei principali centri commerciali e nei
mercati generali, verificando in particolare
l’osservanza della normativa nazionale ed eu-
ropea a tutela della qualità alimentare, specie
in riferimento agli obblighi sulla tracciabilità
degli alimenti.
Ingenti sequestri hanno riguardato in parti-
colare 9 mila litri di olio “deodorato” prove-
niente dall’estero e commercializzato in Italia
come olio extravergine d’oliva, altre 3 mila ton-
nellate di olio lampante proveniente da paesi
extracomunitari, 28 tonnellate di mais ogm
17 Gustare l’Italia
18. Un’agenzia
in collaborazione con Confagricoltura
contro l’agropirateria
Made in Italy/5
Contraffazione e agropirateria: una vera e traffazioni (CNAC), al ministero dello Sviluppo
propria aggressione al sistema agricolo e a Economico, a cui ha preso parte il vicepresi-
tutto l’agribusiness (che vale oltre il 15% del dente di Confagricoltura, Salvatore Giardina:
Pil del Paese e garantisce più del 10% dell’oc- “E’ problema complesso e di difficile soluzione
cupazione nazionale), con danni economici e perché non esiste ancora una legislazione in
di immagine incalcolabili. campo internazionale.
Nel 2011 il valore dell’export dell’agroali- In qualche caso esistono o
mentare ha superato i 30 miliardi di euro, po- accordi bilaterali per la tu-
nendosi ai primi posti (con l’8%) nel totale tela delle denominazioni
delle esportazioni del nostro Paese. che consentono di fron-
La questione è stata affrontata nella sessio- teggiare il fenomeno, ma i
ne plenaria del Consiglio Nazionale Anticon- costi dei controlli sono mol- l-
Gustare l’Italia 18
19. to elevati. Là dove, invece, non ci sono
regole l’agropirateria non può neppure
essere perseguita.”
Il fenomeno, potenzialmente riguar-
da tutte le denominazione d’origine,
anche se oggi di fatto colpisce un nu-
mero molto limitato di prodotti, molto
importanti però dal punto di vista eco-
nomico (l’80% del fatturato delle Dop
e Igp è fatto da sette prodotti).
E non va trascurato il fatto che i con-
trolli sui casi di agropirateria e contraf-
fazione sono a carico dei Consorzi di
tutela e che i costi, dalla denuncia fino
alla sentenza definitiva in un eventuale
processo, sono molto elevati, visto anche l’al- Consorzi di tutela e dei consumatori. Una stra-
to numero dei casi. da per vincere le usurpazioni potrebbe essere
Per contenere i costi dei Consorzi sarebbe quella dell’indicazione di origine in etichetta.
utile creare un’Agenzia europea per la lotta Per questo in ambito WTO bisogna interve-
all’agropirateria, che si occupi di effettuare i nire a fianco degli USA, sia come Italia, sia co-
controlli e di perseguire legalmente i colpevoli, me Ue, nel ricorso contro la decisione del Pa-
anche su segnalazione degli Stati membri, dei nel che si è espresso contro l’indicazione
obbligatoria delle carni bovine e suine, rite-
nendola discriminatoria.
Di pari passo si dovrebbero rilanciare, sem-
pre in sede Wto due temi importanti: la tutela
del sistema comunitario delle indicazioni geo-
grafiche (assente dal negoziato che sinora ha
privilegiato gli aspetti relativi alla riduzione del-
le tariffe doganali e dei sostegni) e quello degli
standard tecnici ed in campo ambientale e so-
ciale.
Per quanto riguarda l’“Italian sounding”, per
Confagricoltura, vanno create regole nuove.
“Prima di arrivare ad un inquadramento interna-
zionale della materia almeno no
all’interno della UE, la recente
pubblicazione del regola-
mento UE 1169/11 sull’eti-
chettatura dovrebbe aiutarci
a combattere questo feno-
meno”.
19 Gustare l’Italia
20.
21. P e r i o d i c o d i c u l t u r a e n o g a s t r o n o m i c a e t u r i s m o
L’unità d’Italia
è stata costruita
anche a tavola
ed è molto ben
rappresentata
dai nostri
prodotti tipici:
auspichiamo
una filiera
agroalimentare
tutta italiana.
23. nel prezzo e nella possibilità di
vendita di tutt’altri prodotti.
Un mio amico docente universi-
tario nato in Puglia, Paolo De Ca-
stro, diventato Ministro alle Politi-
che Agricole ha fatto di tutto per
difendere in sede europea il Parmi-
giano Reggiano, specie dalle imi-
tazioni interne al continente come
quelle francesi, e ci è riuscito, fa-
cendo legiferare regole restrittive.
Questo Ministro mi ha invitato a
Bari all’incontro con la collega spa-
gnola quando insieme firmarono il
protocollo d’intesa per porre all’attenzione Paolo de Castro, Presidente
della Commissione agricoltura e sviluppo rurale
dell’Unesco la candidatura della “Dieta medi-
del Parlamento Europeo
terranea” quale patrimonio dell’umanità, inne-
scando un processo al quale si sono aggregate d’oliva “..non solo il luogo dove viene molito
altre nazioni rivierasche del nostro mare, pro- ma anche quello dove le olive vengono raccol-
duttrici di gastronomie salutari all’allungamento te” affinché sia il consumatore a decidere cosa
della vita (come certificò il dottor Ancel Keys nel comprare, se è vero come è vero che per Olio
1950 col suo studio su 12.000 persone di sette Italiano viene spacciato di tutto, l’obiettivo di
nazioni del mondo) ed ora questo risultato è De Castro è la tracciabilità di tutti i prodotti ali-
stato raggiunto. mentari.
Questo Ministro ora è diventato Presidente La sua Puglia sta diventando laboratorio
della Commissione Agricoltura al Parlamento d’eccellenza di queste buone prassi, tanto è
Europeo ed ha fatto fare una legge che “impo- vero che l’Assessore Regionale Dario Stefàno
ne” nell’etichettatura dell’olio extravergine ha istituito il marchio unico regionale “Prodotti
23 Gustare l’Italia
24. eletto deputato nella vicina Andria), ha in-
credibili caratteristiche antitumorali come
mi ha tante volte spiegato il caro amico
Francesco Schittulli, presidente della Le-
ga italiana per la lotta ai tumori.
L’enogastronomia per l’Italia è poi un
potente attrattore turistico generatore di
di Puglia”, un cappello informativo che certifi- buona economia, che in questi tempi di inau-
ca qualità, salubrità e tracciabilità, grazie an- dita crisi occupazionale, finanziaria e di valori,
che al disciplinare messo a punto dall’Istituto rappresenta il futuro per le nuove generazioni.
Agronomico Mediterraneo diretto da Cosimo Proprio la Puglia, in tal senso ne è buona te-
Lacirignola ed ai controlli anche via TAC effet- stimone,
tuati dall’Università di Bari. Il 23 maggio in Provincia di Bari il rettore Sal-
La Puglia è la più grande regione al mondo vatore Messina dell’Università Europea per il
produttrice di olio d’oliva extravergine che, ol- Turismo ha presentato alle istituzioni, insieme
tre che buono al gusto (provatelo su una fetta ai docenti di tante Università straniere apposi-
di Pane di Altamura con pomodorini di Torre tamente venuti, il lavoro conclusivo con 19
Guaceto, presidio Slowfood, oppure sulla pa- proposte di incoming turistica, frutto di cinque
sta Benagiano di Santeramo, fatta con le trafi- mesi di forum in tante località regionali insieme
le in bronzo a lenta essiccature, una pasta di agli imprenditori alberghieri, ai sindaci ed agli
cui andava ghiotto Giuseppe Garibaldi che fu stakeholders locali, lavoro che oltre al barocco
Gustare l’Italia 24
25. di Lec
Lecce, al Castel del
Monte di Federico II e
Mon
ai T
Trulli di Alberobello
llo
o al mare del Garga- a-
no, ha proposto co-
no o-
me fil rouge l’enoga-a-
stronomia pugliesese
nella cornice dei
castelli e delle lle
masserie di pro- Ltd, società inglese controllata della Assist
duzione.
duzione Group, organizzerà importanti Eventi nella ho-
Il 30 maggio “Golf People Magazine” di Mi- spitallity house del Comitato Olimpico Italiano,
lano viene in Puglia a presentare il nuovo di- allestita nei 6 piani del Queen Elisabeth II Cen-
stretto del Golf ed anche in questa occasione tre presso Westminster, anche con un risto-
ci sarà lo sposalizio fra sport e gastronomia. rante “True Italian Food & Wine”, proprio negli
Io stesso dopo anni di lavoro come produt- spazi della lounge di Casa Italia.
tore televisivo grazie al quale ho portato nelle Nell’articolo che segue descriveremo più in
mie trasmissioni TV le eccellenze delle filiere dettaglio il progetto “True Italian”.
enogastronomiche sono stato
sollecitato ad occuparmi, nella
veste di project manager, di uno
showroom permanente a Milano,
“Food & Moda”, in vista dell’Expo
2015.
Ma tutta l’Italia ha prodotti tipici
enogastronomici che sono la ve-
ra ricchezza di questo popolo
che non può e non deve esserne
scippato.
Secondo la CIA falsi e tarocchi
“rubano” 7 milioni l’ora e 60 mi-
liardi l’anno al “made in Italy”, nel
supermarket mondiale del “bido-
ne” i nostri prodotti sono i più clo-
nati!
Nasce un grande progetto in-
ternazionale per la promo/com-
mercializzazione dei prodotti eno-
gastronomici italiani in tutto il
mondo.
Dal 26 luglio al 12 agosto, in
occasione dei Giochi Olimpici di
Londra, True Italian Food & Wine
25 Gustare l’Italia
26. Il progetto “True Italian”
di Saverio Carlo Buttigilione e Paola Ciribilli
e l’Italian Sounding
Made in Italy/7
Il progetto “True Italian Food & Wine” pre- polo di informazione e di divulgazione all’este-
vede l’apertura in franchising di una rete di ri- ro della cultura dell’Italian style a tavola.
storanti, caffetterie e punti vendita in 6 paesi: “True italian Food & Wine” nasce in rispo-
Usa, India, Brasile, Russia, Germania e Cina sta ad un duplice fenomeno, molto diffuso ne-
per la distribuzione di prodotti agroalimentari gli anni recenti: da un lato la scarsa capacità
italiani selezionati, certificati e a marchio di tu- delle imprese agroalimentari italiane di fare
tela. fronte a una domanda crescente di prodotti
L’obiettivo è di dare vita a una concreta agroalimentari italiani, dovuta soprattutto a
azione di supporto alle imprese di settore, so- quella dei nuovi mercati (India, Cina, Brasile,
prattutto di quelle medio piccole, nel processo Russia), dall’altro il giro di affari dell’Italian
di internazionalizzazione, ma anche di valoriz- sounding.
zare e promuovere il patrimonio agroalimenta- Buona parte delle imprese che operano nel
re italiano. settore agroalimentare hanno dimensioni limi-
Ogni punto vendita “True Italian Food & Wi- tate, così come limitati sono i loro budget e i
ne” intende infatti essere anche una sorta di loro volumi.
Gustare l’Italia 26
28. In buona sostanza, per ogni prodotto agri- sparmiato dal falso, operato sia da italiani resi-
colo realizzato nei campi o negli allevamenti denti all’estero sia da multinazionali straniere.
italiani si genera, tra contraffazioni e imitazioni, E gli “agropirati” si camuffano dietro le sigle
un business cinque volte più grande. più strane e singolari. Si va dal Parmesao
II fenomeno è noto anche con la definizione (Brasile) al Regianito (Argentina), dal Parma-
di Italian sounding, ovvero la commercializza- Ham (Usa) al Daniele Prosciutto & company
zione di prodotti che portano nomi di marchi (Usa), dall’Asiago del Wisconsin (Usa) alla
che “suonano italiani”, e che in realtà sono Mozzarella Company di Dallas (Usa).
prodotti e venduti utilizzando in maniera im- E ancora dalla Tinboonzola (Australia) alla
propria parole, immagini, marchi e ricette che Cambozola (Germania, Austria e Belgio), al
si richiamano all’Italia. Danish Grana (Usa), le penne Napolita (Lan-
Questo genera un danno enorme per le cashire), i fusilli Di Peppino (Austria), e poi il
aziende del nostro Paese, sia in termini di gi- Brunetto, Napoli Tomato, Caffè Mario...
ro d’affari sia di immagine, dal momento che Per rispondere a queste esigenze e per far
i prodotti contraffatti conservano nella mag- fronte ad una domanda internazionale cre-
gior parte dei casi un basso contenuto quali- scente di prodotti agroalimentari Made In
tativo. italy, nasce “True Italian Food & WIne” che
Prosciutti, olio di oliva, formaggi, salumi, pro- prevede l’apertura di 3 diversi formati distri-
dotti ortofrutticoli, vini: nessun comparto è ri- butivi:
Gustare l’Italia 28
29. un Bakery Cafè: il “True Italian Espresso” L’apertura dei format “True Italian Food &
un Casual Dining Restaurant: WIne” avverrà in 5 anni in 6 paesi, per un to-
il “True Italian Ristorante” tale di circa 150 aperture.
uno Speciality Food Store: La creazione della rete franchising è antici-
il “True Italian Emporio” . pata dall’apertura in ciascuno dei mercati di
riferimento di un flagship store denominato,
“True Italian Casa Italia”, di oltre 1.000 mq,
gestito direttamente dalla casa madre, che
rappresenta il fulcro del piano di marketing e
comunicazione.
Il progetto “True Italian Food & WIne” è ba-
sato sulla selezione di prodotti e produttori
100% Italiani, che garantiscano la miglior
qualità al prezzo più basso possibile. I pro-
dotti selezionati verranno distribuiti attraver-
so caffetterie, ristoranti, empori creando una
rete franchising che avrà il supporto continuo
della casa madre.
“True Italian Food & WIne” prevede inoltre
l’introduzione di un programma di formazione
e di valorizzazione professionale rivolto a
giovani italiani under 30.
Si tratta di un progetto didattico che preve-
de l’istituzione di un programma di studio in-
centrato sull’approfondimento della cono-
scenza del prodotto agroalimentare italiano,
sulle tecniche di preparazione, sulle tradizioni
gastronomiche e culinarie dei nostri territori e
sulla loro promozione a livello internazionale.
29 Gustare l’Italia
30. Tutti uniti in difesa
in collaborazione con Aicig
del “Made in Italy”
L’AICIG - Associazione Italiana Consorzi In- I grandi ed i piccoli Consorzi hanno scelto di
dicazioni Geografiche - è l’associazione nazio- unirsi per discutere i temi principali del settore
nale costituita tra i Consorzi di tutela ricono- in maniera trasversale ed individuare delle li-
sciuti dal Mipaaf ai sensi dell’art. 14 della nee guida congiunte nell’obiettivo condiviso di
Legge 21 dicembre 1999, n. 526. perseguire la frode e tutelare le indicazioni ge-
La maggioranza dei Consorzi di tutela italia- ografiche.
ni ha individuato nella formula associativa, Gli scopi principali dell’Associazione sono
Made in Italy/8
senza scopo di lucro, la chiave strategica supportare la politica delle indicazioni geogra-
competitiva per tutelare, valorizzare e promuo- fiche in sede nazionale, comunitaria e interna-
vere all’unisono le rispettive indicazioni geo- zionale, nonché favorire lo sviluppo omogeneo
grafiche. del settore, promuovendo un costante con-
Quest’ultime, espressioni del patrimonio fronto tra tutti i Consorzi Soci.
agroalimentare del nostro Paese, rivelano le In sintesi AICIG nasce al fine di:
identità storico-culturali dei distretti di riferi- favorire lo sviluppo del settore delle IG,
mento, e vanno protette. promuovendo un confronto permanente tra i
Nell’ottica, dunque, di fornire a queste realtà Consorzi di tutela riconosciuti anche se appar-
distrettuali il sostegno che meritano, seguen- tenenti a filiere differenti;
do tra l’altro la naturale evoluzione di settore, sostenere la politica delle IG in ambito na-
prende vita l’AICIG. zionale, comunitario ed internazionale, in col-
Il sistema associativo tra Consorzi di tutela laborazione con il Mipaaf;
realizzato per la prima volta in Italia si basa su monitorare l’evoluzione e
una convinzione e cioè quella di far funzionare del settore delle IG.
gli accoppiamenti giudiziosi (indicazioni geo- L’aspetto che maggior-
grafiche territorio, cultura e turismo) facendoli mente gratifica l’attività quo-
agire all’unisono. tidiana di AICIG è l’instaurarsii
Gustare l’Italia 30
31. di f
frequenti collaborazioni anche un ruolo meglio definito e di
trasversali tra grandi e piccoli
t maggior rilievo per i Consorzi di
consorzi operanti in comparti tutela su tutto il territorio comu-
merceologici differenti. nitario,
Questo infatti è lo scopo una protezione maggiore e
primario dell’Associazione, ov-
pr verso le pratiche scorrette a dan-n-
vero quello di conseguire un maggiore coordi-
ll no delle nostre produzioni anche at-
e at
namento dell’intero settore che agisca com- traverso un sistema di tutela ex-officio,
patto verso obiettivi condivisi. la possibilità, per i Consorzi, di regolamen-
Nel corso degli anni poi le attività di AICIG tare i volumi produttivi per trovare un equilibrio
hanno subìto un costate incremento, esse ab- tra domanda e offerta.
bracciano ormai diversi ambiti e sarà impor- In tal senso sono stati organizzati numerosi
tante in futuro mantenere alta l’attenzione in incontri e riunioni in ambito comunitario pres-
tutte le direzioni. so il Parlamento Europeo e la Commissione
Il sistema dei Consorzi è ormai una realtà e Europea, dove Aicig ha incontrato interlocuto-
lavora a tempo pieno per consolidare l’impor- ri sensibili alla problematiche esposte nonché
tante ruolo di interlocutore privilegiato con le volti alla risoluzione delle stesse.
Istituzioni nazionali e comunitari che si è gua- Anche a livello nazionale l’Associazione col-
dagnato in questi ultimi anni. labora costantemente con il Mipaaf (Ministero
Nell’ambito dei cambiamenti a livello legisla- delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali)
tivo, l’Associazione sta sostenendo alcuni con il quale è in essere un protocollo d’intesa
punti fondamentali per il corretto sviluppo del per un corretto aggiornamento delle normati-
settore: ve di settore.
31 Gustare l’Italia
32. Sono stati compiuti passi importanti che Possono divenire Soci dell’Associazione
serviranno in futuro per consolidare il ruolo tutti i Consorzi di tutela riconosciuti dal Mini-
dei Consorzi, delle rispettive produzioni e, più stero delle politiche agricole alimentari e fore-
in generale, per dare credibilità all’intero si- stali, ossia l’associazione che dimostri la par-
stema. tecipazione nella compagine sociale dei
Da un punto di vista differente, si sottolinea soggetti che rappresentano almeno i 2/3 del-
che l’Associazione ha avviato rapporti con il la produzione controllata dall’organismo di
Sistema Camerale poiché è fortemente con- controllo e ritenuta idonea alla certificazione
vinta che la sinergia con il Sistema Camerale e che comunque abbia fatto domanda di ri-
potrà generare in futuro grandi benefici. conoscimento al Mipaaf.
Partendo poi dalla convinzione che la cre- L’art. 14 della Legge 21 dicembre 1999 n.
scita di competenza e professionalità di set- 526 stabilisce che i Consorzi di tutela ricono-
tore possa contribuire ad eliminare pratiche sciuti Mipaaf hanno funzioni di: tutela, pro-
concorrenziali scorrette nei confronti delle mozione, valorizzazione informazione del
Dop e Igp, l’AICIG ha organizzato in collabo- consumatore e cura generale delle IG.
razione con gli organi competenti del Mipaaf, L’Aicig rappresenta almeno il 93%, in ter-
dei corsi di formazione per gli Agenti Vigilato- mini economici, delle produzioni italiane ad
ri dei Consorzi che hanno contribuito alla cre- indicazione geografica.
scita di questa importante figura. Per info: www.aicig.it
I Consorsi aderenti all’AICIG
Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio
Emilia DOP Asiago DOP Bra DOP Bruzio DOP Caciocavallo Silano DOP Castelma-
gno DOP Chianti Classico DOP Clementine di Calabria IGP Dauno DOP Fontina DOP
Garda DOP Gorgonzola DOP Grana Padano DOP La Bella della Daunia DOP Limo-
ne Costa d’Amalfi IGP Limone di Sorrento IGP Mela Alto Adige IGP Montasio DOP
Mortadella Bologna IGP Monti Iblei DOP Mozzarella di Bufala Campana DOP Nocciola
del Piemonte IGP Oliva Ascolana del Piceno DOP Pane di Altamura DOP Parmigiano
Reggiano DOP Pecorino Romano DOP
Pecorino Toscano DOP Piave DOP Po-
modoro di Pachino IGP Pomodoro S.Mar-
zano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP Pro-
sciutto di Modena DOP Prosciutto di Parma
DOP Prosciutto di San Daniele DOP Pro-
sciutto Toscano DOP Provolone Valpadana DOP Quartirolo Lombardo DOP Radicchio
Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco IGP Raschera DOP Riso di Baraggia Bielle-
se e Vercellese DOP Riviera Ligure DOP Robiola di Roccaverano DOP Sabina DOP
Salame Brianza DOP Salame Cremona IGP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Speck
Alto Adige IGP Stelvio DOP Taleggio DOP Terra di Bari DOP Terra d’Otranto DOP
Terre di Siena DOP Toma Piemontese DOP Val di Mazara DOP Vitellone Bianco dell’Ap-
pennino Centrale IGP Zampone Modena Cotechino Modena IGP
Gustare l’Italia 32
33.
34. GDO estera a sostegno
di Angelo Sala
del Made in Italy
Per aumentare l’export dei prodotti ali- tività informative instore. Per effettuare le rile-
mentari è prioritario il coinvolgimento della vazioni, il Gruppo Food si è avvalso della col-
grande distribuzione estera. Il messaggio è laborazione dei migliori esperti nei rispettivi
arrivata dal convegno “Cibus Global Award”, mercati di riferimento: Retail Watch per il
che ha presentato il primo studio quali-quan- mercato europeo, Mra per quello americano,
titativo mai realizzato sulla presenza del food BTG Group per quello asiatico.
“Made in Italy” sugli scaffali dei supermercati Per la Gdo in Europa il primo classificato è
di Europa, Stati Uniti ed Asia. la catena tedesca Edeka, per il vasto assorti-
Una squadra di “osservatori” ha lavorato mento, per l’eccellente ordine e visibilità del
per mesi per studiare e classificare l’esposi- prodotto italiano in scaffale, specie nelle mer-
zione dell’alimentare italiano nella Gdo este- ceologie dei salumi e dei formaggi (secondo
ra; in sintesi pur essendo penalizzati dall’as- e terzo classificato l’inglese Waitrose e la
senza di insegne italiane cresce francese Carrefour).
esponenzialmente l’interesse da parte delle Per la Gdo statunitense il primo classificato
catene internazionali per l’offerta dell’indu- è la catena Central Market, premiata per il
stria italiana. grande coinvolgimento del consumatore
“Cibus Global Award”, organizzato dal nell’esperienza di acquisto del food italiano,
Gruppo Food e Fiere di Parma, ha anche pre- con assaggi e corsi (secondo Whole Foods e
Made in Italy/9
miato le catene distributive estere che si sono terzo Balducci’s).
distinte per parametri di valutazione vanno Per la Gdo asiatica (Cina, Corea e Giappo-
dall’ampiezza dell’assortimento al numero di ne) il primo premio è andato alla catena giap-
referenze a scaffale, dalle promozioni alle at- ponese Isetan, per la gran cura messa nelle
Gustare l’Italia 34
35. promozioni del prodotto italiano come le set-
timane delle “Italian Fairs”, seguita dalla cine-
se City Super e dalla giapponese Kinokunya.
Le osservazioni sulla Gdo europea hanno
evidenziato che le industrie italiane dovreb-
bero privilegiare l’investimento sui prodotti a
marchio commerciale delle varie catene, che
stanno aumentando molto il livello qualitativo
tanto da competere con i prodotti di marca,
cercando però di evidenziare al massimo sul-
la confezione la tipicità italiana, accompa-
gnandola possibilmente con informazioni sul
prodotto.
Negli Stati Uniti il problema è rappresentato
dalla vastità del prodotto imitativo, tanto che
sugli scaffali spesso convivono prodotti au-
tentici italiani e prodotti falsi. La domanda di
prodotto italiano è crescente in tutto il Paese, personale in grado di spiegare il prodotto ed
non limitandosi a New York ed alle grandi cit- aiutare il consumatore ad orientarsi.
tà, con una grande richiesta di pasta, sughi e Più complesso il discorso sulla Gdo asiati-
formaggi. ca, dove il prodotto italiano se non viene
Ma il popolo dei “foodies”, il cui numero sa- spiegato rischia di non essere venduto, con
le costantemente, reclama anche l’arrivo di l’eccezione della pasta che è un prodotto do-
insaccati, il prosciutto fresco in primis, pena- ve l’italianità trionfa. Si vende bene anche
lizzato da una legislazione particolarmente l’olio, cui fa concorrenza l’olio spagnolo, e
protezionista. stanno conquistando spazi anche i formaggi
Le migliori catene puntano su assaggi, in-
g p gg ed i salumi.
formazione e servizio par- r Esemplare l’esempio della Cina dove la
ticolare in corsia, cioè presenza radicata di catene francesi ed ingle-
si favorisce il consumo dei prodotti di quei
Paesi. Anche in Asia la chiave è la formazio-
ne, quindi la illustrazione del prodotto, attra-
verso assaggi, degustazioni, corsi e persona-
le qualificato in grado di spiegare.
Per quanto riguarda Cina (l’analisi si è limi-
tata alle catene di Shangai) e la Corea il cibo
italiano è acquistato solo dalle fasce alte del-
la popolazione, attratte dal lifestyle italiano,
mentre in Giappone, dove la cucina europea
è molto conosciuta da anni, tutti i prodotti ita-
liani hanno grandi potenzialità di penetrazio-
ne, anche i prodotti bio.
35 Gustare l’Italia