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ISSN 1977-2106

LA DIMENSIONE SOCIALE
DELLA STRATEGIA EUROPA 2020
RELAZIONE DEL COMITATO
PER LA PROTEZIONE SOCIALE (2011)
SINTESI
Questa pubblicazione è sostenuta dal programma dell’Unione europea per l’occupazione e la
solidarietà sociale Progress (2007-2013).

Si tratta di un programma attuato dalla Commissione europea. È stato istituito per sostenere
finanziariamente la realizzazione degli obiettivi dell’Unione europea nel settore dell’occupazione,
degli affari sociali e delle pari opportunità e contribuisce quindi alla realizzazione degli obiettivi
Europa 2020 in questi settori.

Il programma settennale si concentra su tutte le parti interessate che possono contribuire a pla-
smare lo sviluppo di un’occupazione adeguata ed efficace nonché di politiche e legislazione
sociale attraverso l’UE-27, i paesi dell’EFTA-SEE nonché i paesi candidati e pre-candidati all’UE.

Per ulteriori informazioni consultare il sito http://ec.europa.eu/progress
LA DIMENSIONE SOCIALE
DELLA STRATEGIA EUROPA 2020
     RELAZIONE DEL COMITATO
 PER LA PROTEZIONE SOCIALE (2011)
            SINTESI




                        Commissione europea

  Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione

                               Unità D.1
                 Manoscritto terminato nel marzo 2011
Né la Commissione europea né alcuna persona che agisca a nome della Commissione europea
è responsabile dell’uso che dovesse essere fatto delle informazioni contenute nella presente
pubblicazione.


© Copertina: Unione europea




                      Europe Direct è un servizio a vostra disposizione per aiutarvi
                     a trovare le risposte ai vostri interrogativi sull’Unione europea

                                              Numero verde unico (*)
                                            00 800 6 7 8 9 10 11
                       (*) Alcuni gestori di telefonia mobile non consentono l’accesso ai numeri 00 800
                                                  o non ne accettano la gratuità.




Numerose altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili
su Internet consultando il portale Europa (http://europa.eu).
Una scheda catalografica, con un sommario, figura alla fine del volume.

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2011

ISBN 978-92-79-20384-8
doi:10.2767/37281

© Unione europea, 2011
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.

Printed in Belgium

STAMPATO SU CARTA SBIANCATA SENZA CLORO ELEMENTARE (ECF)
Indice
Introduzione                                                              5

L’obiettivo di riduzione della povertà e inclusione sociale               6

Povertà ed esclusione sociale nell’UE:
situazione attuale e recenti tendenze                                     7
   Percentuale del rischio di povertà                                     8
   Grave deprivazione materiale                                           9
   Persone che vivono in famiglie con un’intensità
   di lavoro molto bassa                                                  9
   Chi è a rischio di povertà ed esclusione?                              9
   Migliorare la misurazione della povertà ed esclusione sociale          10


Politiche per prevenire e ridurre la povertà                              12
   Promuovere una crescita inclusiva                                      12
   Strategie di inclusione attiva per sostenere le misure occupazionali   12
   Istruzione e competenze come fattori determinanti
   dell’inclusione sociale                                                13
   Protezione sociale adeguata e sostenibile                              14
   Politiche di inclusione sociale                                        15
   Strumenti finanziari UE per combattere la povertà                      16


Prospettive per il futuro: principali messaggi                            17
   Approfondimenti                                                        20

                                                                               3
Il comitato per la protezione sociale
    Il comitato per la protezione sociale (CPS) riunisce i rappresentanti degli
    Stati membri dell’Unione europea (UE) e della Commissione europea dal
    2000. Si tratta di un forum di alto livello sulla politica che consente agli Stati
    membri e alla Commissione europea di cooperare e condividere idee nel
    contesto del metodo aperto di coordinamento sociale (MAC sociale). Il CPS
    prepara relazioni, formula pareri e svolge altre attività nella propria sfera
    di competenza, su richiesta del Consiglio e della Commissione oppure di
    propria iniziativa. A partire dal 2011, il comitato redige una relazione annuale
    che valuta gli aspetti sociali della strategia Europa 2020.




      Il metodo aperto di coordinamento sociale
    L’approccio UE alla politica sociale si basa sul MAC. Si tratta di un mecca-
    nismo per coordinare le politiche sociali degli Stati membri. La finalità è di
    lavorare per il raggiungimento degli obiettivi comuni europei tramite un
    processo di scambio di politiche e apprendimento reciproco consentendo
    agli Stati membri di definire le proprie politiche per il conseguimento degli
    obiettivi. Attraverso il MAC sociale, gli Stati membri redigono piani d’azione
    a livello nazionale, definendo le priorità e le azioni pianificate. La Commis-
    sione europea sostiene e supervisiona i progressi sulla base di obiettivi, indi-
    catori e standard comuni. Nel 2011, gli obiettivi e metodi di lavoro del MAC
    sociale saranno adeguati al fine di conformarsi agli obiettivi stabiliti dalla
    strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.




4
Introduzione
Europa 2020 è la strategia di crescita dell’UE per il prossimo decennio. Consentirà
all’UE di trasformarsi in un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva.

Il suo successo dipende da azioni che si sostengono reciprocamente in tutte le aree
di priorità. Questo dovrebbe consentire all’UE e ai suoi Stati membri di garantire alti
livelli di occupazione, produttività e coesione sociale.

Concretamente, l’UE ha stabilito cinque ambiziosi obiettivi, relativi a occupazione,
innovazione, istruzione, inclusione sociale e clima/energia, da raggiungere entro il
2020. Gli Stati membri adotteranno i propri obiettivi a livello nazionale per ciascuna
di queste aree. Azioni concrete a livello nazionale e dell’UE sosterranno la strategia.

Il CPS ha pubblicato una relazione che valuta gli aspetti sociali della strategia Europa
2020. Questo opuscolo contiene una sintesi della relazione 2011.




                                                                                           5
L’obiettivo di riduzione
    della povertà
    e inclusione sociale
    Una persona su cinque all’interno dell’UE è a rischio di povertà o esclusione sociale.
    Un livello così elevato di persone che vivono ai margini della società compromette la
    coesione sociale e limita le potenzialità degli europei. Ciò è particolarmente dannoso
    in un periodo in cui gli Stati membri stanno lavorando per garantire la ripresa dalla
    crisi economica e finanziaria.

    I capi di Stato o di governo dell’UE si sono impegnati a sottrarre almeno 20 milioni
    di persone al rischio di povertà ed esclusione sociale entro il 2020. La realizzazione
    di questa aspirazione richiede obiettivi nazionali ambiziosi in linea con gli obiettivi
    dell’UE, nonché le misure necessarie per realizzarli. Questo farà in modo che la lotta
    contro la povertà diventi un elemento chiave della strategia globale di ripresa.




6
Povertà ed esclusione
sociale nell’UE: situazione
attuale e recenti tendenze
L’obiettivo principale relativo alla povertà ed esclusione sociale in Europa è stato sta-
bilito sulla base di tre indicatori congiunti: il numero di persone a rischio di povertà,
i livelli di grave deprivazione materiale e il numero di persone che vivono all’interno di
nuclei familiari fortemente caratterizzati dalla sottoccupazione. Questi indicatori pren-
dono in considerazione le varie caratteristiche di povertà ed esclusione in tutta Europa
e le diverse situazioni e priorità tra gli Stati membri. Insieme, i tre indicatori riflettono
l’obiettivo della strategia Europa 2020 di garantire che i vantaggi della crescita siano
ampiamente condivisi e che le persone che si trovano attualmente ai margini possano
svolgere un ruolo attivo all’interno della società.


114 milioni di persone a rischio di povertà o esclusione (2009)
                                                                              A rischio dipar la pauvreté,
                                                                              Menacées povertà, in condizioni
                                                                              di deprivazione, non disoccupati
                                                                              vivant dans le dénuement, avec emploi,


                            A rischio di povertà,                         Non a
                            non in condizioni                             rischio di
                            di deprivazione,                              povertà, in         In condizioni di grave
                            non disoccupati                12,1           condizioni di
                                                                          deprivazione,
                                                                                              deprivazione materiale
                             48,7                                         non disoccupati     (40 milioni)
    Menacées
    A rischio                                                              18,8
    par la
    di povertà                                               6,7                            A rischio di povertà, in condizioni

    pauvreté                                                            2,3                 di deprivazione, disoccupati
    (80 milioni)                                    12,8                            Non a rischio di povertà, in condizioni
    (80 millions)
                                                                12,5                di deprivazione, disoccupati


             A rischio di povertà,          Non a rischio di povertà,          In famiglie con intensità
             non in condizioni                non in condizione
             di deprivazione, disoccupati
                                                 di deprivazione,              di lavoro molto bassa
                                                    disoccupati
                                                                               (34 milioni)
Fonte: EU-SILC (2009). Anno di riferimento del reddito: 2008.
Nota: I dati relativi al reddito e alla bassa intensità di lavoro si riferiscono all’anno precedente (2008) ad
      eccezione di Irlanda (2008-2009) e Regno Unito (2009). I dati relativi alla deprivazione materiale si
      riferiscono all’anno del sondaggio (2009).                                                                                  7
Quote di persone a rischio di povertà; in grave deprivazione
    materiale ma non a rischio di povertà; che vivono in una famiglia
    con intensità di lavoro molto bassa o nulla ma né a rischio
    di povertà né in grave deprivazione materiale (2009)

                                             50                    In una famiglia con intensità di lavoro nulla
                                                                   o molto bassa, non a rischio di povertà e non
                                                                   in grave deprivazione materiale

                                             40                    In grave deprivazione materiale, non a rischio
      Percentuale della popolazione totale




                                                                   di povertà
              % of total population




                                                                   A rischio di povertà
                                             30



                                             20



                                             10



                                              0
                                                  EU-27 CZ NL SE FI AT SI DK LU FR SK DE BE MT UK CY EE ES IT PT IE EL PL LT HU LV RO BG
    Fonte: EU-SILC (2009). Anno di riferimento del reddito: 2008, ad eccezione di Irlanda (2008-2009) e
                                             Regno Unito (2009).

    I progressi maturati verso tale obiettivo saranno monitorati sulla base delle prece-
    denti tendenze di una serie di persone a rischio di povertà o esclusione, sia per tutta
    la popolazione sia per i principali gruppi a rischio.


    Percentuale del rischio di povertà
    Le persone il cui reddito disponibile è inferiore al 60 % del reddito medio nel pro-
    prio paese sono considerate a rischio di povertà. Si tratta di una misura relativa della
    povertà, collegata alla distribuzione del reddito e che prende in considerazione tutte
    le fonti di reddito monetario. Politiche sociali, di occupazione e istruzione a livello
    nazionale volte a combattere la povertà possono avere un considerevole impatto sui
    livelli di rischio.
8
I livelli di rischio di povertà variano a seconda dei diversi standard di vita in tutta l’UE.
La soglia di povertà è dalle quattro alle cinque volte superiore in Austria, nei Paesi
Bassi e a Cipro rispetto a Romania e Bulgaria.


Grave deprivazione materiale
Questo indicatore descrive la situazione di persone che non possono permettersi beni
considerati essenziali per condurre una vita dignitosa in Europa. Esso riflette sia la distri-
buzione di risorse all’interno di un paese sia le differenze negli standard di vita e nel
prodotto interno lordo (PIL) pro capite in tutta Europa. In media, l’8 % degli europei
soffre di grave deprivazione materiale, ma in alcuni paesi la percentuale sale al 30 %.


Persone che vivono in famiglie
con un’intensità di lavoro molto bassa
Questo indicatore descrive la situazione di persone che vivono in famiglie in cui
nessuno lavora (o in cui i membri della famiglia lavorano molto poco), ma che non
necessariamente percepiscono un reddito molto basso. Un posto di lavoro rimane
lo strumento migliore contro la povertà e l’esclusione. Il rischio di povertà a cui sono
esposti gli adulti disoccupati in età da lavoro è più di cinque volte superiore rispetto
a quello affrontato da coloro che lavorano (il 44 % contro l’8 %), mentre per le persone
inattive (esclusi i pensionati) è tre volte superiore a quello degli occupati (il 27 % contro
l’8 %). L’uso di questo indicatore riflette gli sforzi degli Stati membri per affrontare
l’esclusione dal mercato del lavoro.


Chi è a rischio di povertà ed esclusione?
I bambini, gli anziani, le donne single, le famiglie monoparentali, le persone poco
qualificate, disoccupate o inattive in età da lavoro, compresi coloro con disabilità, le
persone che vivono in zone rurali e i migranti sono soggetti al più alto rischio di povertà
o esclusione. Le minoranze etniche, compresi i rom, non possono essere identificate
tramite statistiche UE ufficiali, ma alcune fonti nazionali indicano che anche esse sono
ad elevato rischio di esclusione.




                                                                                                 9
Rischio di povertà o esclusione dei principali
        gruppi a rischio e quota di questi gruppi rispetto
        all’intera popolazione a rischio (UE-27, 2009)
                                                     Risk of poverty
                                                Rischio di povertà o esclusione                Share in population
                                                                                                      Quota rispetto
                                          or exclusion for specific population
                                                      per specifiche fasce                        at risk of poverty
                                                                                                alla popolazione a rischio
                                                      sub-groups, %
                                                      di popolazione (%)                            or exclusion, %
                                                                                               di povertà o esclusione (%)

        Total population
         Popolazione totale                                                                               100

       Non-EU migrants
        Immigrati extra-UE                                                                                 6

             Single male
             Uomini single                                                                                 7
           Single parent                                                                                   9
     Famiglie monoparentali
              households
            Unemployed
               Disoccupati                                                                                10

           Single female
              Donne single                                                                                11

                 Children
                  Bambini                                                                                 22

               Working
                 Occupati                                                                                 22
                Inactive
          Non attivi (non
           (not retired,                                                                                  27
 pensionati, non bambini)
         not children)
                              0      10           20      30         40        50         60         70         80
        Fonte: EU-SILC (2009). Anno di riferimento del reddito: 2008, ad eccezione di Irlanda (2008-2009) e Regno
              Unito (2009).
        Nota: Il 63 % dei disoccupati è a rischio di povertà o esclusione e rappresenta il 10,5 % della popolazione
             a rischio di povertà o esclusione.



        Migliorare la misurazione
        della povertà ed esclusione sociale
        È necessario lavorare ulteriormente sugli indicatori affinché riflettano pienamente la
        natura multidimensionale della povertà ed esclusione sociale e si possano valutare al
        meglio il ruolo e l’efficacia delle politiche per combatterle. È necessaria un’accurata
        misurazione della povertà, dell’esclusione dal mercato del lavoro e dell’impatto dei
        regimi fiscali e previdenziali.




10
Apprendere dalle valutazioni inter pares:
utilizzo in Belgio dei bilanci di riferimento
Un recente studio intitolato «Minibilanci: qual è il reddito necessario per vivere
dignitosamente in Belgio?» ha stabilito un paniere mensile realistico di prodotti
e servizi al fine di stabilire il bilancio necessario per determinati tipi di famiglie.
I ricercatori si sono concentrati su prodotti e servizi considerati essenziali per una
vita sana e indipendente. Un aspetto interessante dello studio è che consentiva
alle persone che vivono in povertà di dare un feedback sui risultati ottenuti
utilizzando una metodologia scientifica.

Lo sviluppo di bilanci di riferimento può aiutare a valutare l’adeguatezza dei livelli
minimi di reddito e potrebbe sostenere la consulenza sociale e finanziaria. Per
poter essere accurati, i bilanci di riferimento dovrebbero essere determinati sulla
base di dati scientifici con input da parte di un’ampia sezione trasversale della
società, comprese le persone in povertà. Tali bilanci possono indicare soglie di
povertà sulla base del reddito e migliorare la comprensione dei livelli di inclu-
sione sociale negli Stati membri.




                                                                                          11
Politiche per prevenire
     e ridurre la povertà
     Europa 2020 è una strategia integrata, il cui successo dipende dal fatto che tutte le
     sue azioni si sostengano a vicenda. Questo è particolarmente importante nelle aree
     relative a occupazione, istruzione e povertà. La crescita economica e l’elaborazione di
     politiche dell’occupazione e istruzione efficaci svolgono un ruolo fondamentale nel
     combattere la povertà e l’esclusione sociale. La riduzione della povertà migliorerà le
     opportunità lavorative e le possibilità dei bambini di andare bene a scuola.


     Promuovere una crescita inclusiva
     Nonostante la presenza di sistemi di protezione sociale, la crisi finanziaria ha colpito
     più duramente le fasce più vulnerabili, aumentando così le disuguaglianze. Malgrado
     la necessità di rafforzare le finanze pubbliche, in particolare nel contesto di una società
     che invecchia, i vantaggi della ripresa devono essere condivisi nel modo più ampio
     possibile.


     Strategie di inclusione attiva
     per sostenere le misure occupazionali
     I paesi con alti tassi di occupazione tendono ad avere livelli inferiori di povertà ed
     esclusione. Tuttavia, un lavoro non rappresenta sempre una garanzia contro la povertà
     e gli occupati costituiscono il 24 % di coloro che sono a rischio di povertà ed esclu-
     sione nell’UE. Nel 2009, l’8,4 % delle persone occupate viveva al di sotto della soglia
     di povertà. Questo dato non migliora dal 2005. È perciò importante che le politiche
     occupazionali garantiscano una retribuzione dignitosa a chi ha un impiego, affron-
     tando i problemi della segmentazione del mercato del lavoro, dei bassi salari e della
     sottoccupazione e aiutando i giovani, le famiglie monoparentali e il «second earner»
     del nucleo familiare ad accedere al mercato del lavoro.




12
Apprendere dalle valutazioni inter pares:
  il programma nazionale finlandese per ridurre
  il problema dei senzatetto a lungo termine
  A febbraio 2008 il governo finlandese ha adottato un programma volto a dimez-
  zare a lungo termine il problema dei senzatetto entro il 2011. Garantire alloggi
  adeguati è considerato un prerequisito per la risoluzione di altri problemi sociali
  e sanitari. Il programma ha aiutato i senzatetto a ottenere una sistemazione
  permanente attraverso contratti di affitto e ricoveri convertiti in unità in affitto.
  Ha fornito consulenza in materia di alloggi, sostegno finanziario per aiutare ad
  evitare lo sfratto e guida all’utilizzo dei servizi sociali. Sono stati anche elaborati
  piani di riabilitazione e per l’erogazione di servizi ai senzatetto. La prima valu-
  tazione del programma ha riscontrato che esso aveva consentito un risparmio
  di 14 000 euro a persona, oltre il 50 % del costo medio totale dei senzatetto
  per il governo. Il governo finlandese stima che il raggiungimento dell’obiettivo
  del programma di creare 1 250 nuovi alloggi, alloggi sovvenzionati o centri di
  assistenza per i senzatetto a lungo termine potrebbe garantire un risparmio di
  17,5 milioni di euro all’anno.



Istruzione e competenze come fattori
determinanti dell’inclusione sociale
Migliorare i livelli di istruzione e garantire l’accesso all’apprendimento permanente
contribuirà a ridurre la povertà nel medio e lungo termine. Come evidenziato nella
figura sottostante, il livello di rischio di povertà ed esclusione per le persone poco
qualificate è del 10 % superiore rispetto a chi possiede un livello medio di istruzione,
e più del 20 % superiore rispetto alle persone altamente qualificate.




                                                                                            13
Persone dai 18 anni in su a rischio di povertà o esclusione
     per livello di istruzione (%), (UE-27, 2009)
     % of population 59 anni per (agedintensità di low work intensity)




                                                                         35                                ELEVATO: istruzione terziaria
                                                                                                          HIGH: Tertiary education
                                                                                                          MEDIUM: Upper secondaria and
                                                                                                           MEDIO: istruzione secondary superiore
                                                                                                          post-secondary non-tertiary education
                                                                                                           e post-secondaria non universitaria
          Percentuale della popolazione al di sopra dei 18 anni




                                                                         30                                BASSO: istruzione prescolastica, primaria
                                                                                                          LOW: Pre-primary, primary and lower secondary education
             (dai 18 ai aged 18+ bassa 18-59 for lavoro)




                                                                                                           e secondaria inferiore
                                                                                                          All (18 yearsanni in su)
                                                                                                          Tutti (dai 18 and over)
                                                                         25


                                                                         20


                                                                         15


                                                                         10


                                                                          5


                                                                          0    A rischio di povertà         A rischio        Grave deprivazione    Famiglie con intensità
                                                                              At risk of poverty
                                                                               o esclusione sociale   At risk povertà
                                                                                                           di of poverty     Severe material
                                                                                                                                 materiale         Households with
                                                                                                                                                   di lavoro molto bassa
                                                                              or social exclusion                              deprivation      very low work intensity
     Fonte: EU-SILC (2009).




     Protezione sociale adeguata e sostenibile
     La protezione sociale assicura le persone contro il rischio sociale e contribuisce a ridurre
     la povertà. Al tempo stesso, è di vitale importanza adeguare i sistemi di protezione
     sociale in modo che essi incoraggino l’attività e l’inclusione. Questo dovrebbe andare
     di pari passo con le strategie per la crescita e per nuovi e migliori posti di lavoro.

     L’elaborazione di regimi fiscali e previdenziali determina il modo e la misura in cui
     essi influenzano le disuguaglianze di reddito e aiutano i poveri. Importanti elementi
     sono la progressività di imposte e sussidi e l’individuazione di condizioni collegate ai
     sussidi, in quanto, se non adeguatamente progettati, essi potrebbero costituire un
     disincentivo a lavorare. Sono state riscontrate ampie variazioni tra gli Stati membri
     relativamente al sostegno monetario netto per le famiglie a basso reddito.

14
Nell’UE, le spese pensionistiche rappresentano in media il 43 % della spesa lorda per
sussidi di protezione sociale e, insieme a regimi generali basati sul reddito, la garanzia
di un reddito minimo per gli anziani svolge un ruolo essenziale nel ridurre il rischio di
povertà tra i soggetti più anziani. Sono in corso revisioni dei sistemi pensionistici in
molti Stati membri. Le principali tendenze della riforma pensionistica riguardano il
rafforzamento del collegamento tra i contributi e i sussidi, l’aumento dell’età pensio-
nistica effettiva e legale, la creazione di meccanismi di adeguamento automatico che
prendano in considerazione l’aspettativa di vita e gli sviluppi del PIL e l’ampliamento
del ruolo dei regimi pensionistici privati.

Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, investire nella sensibilizzazione circa i van-
taggi della salute e della prevenzione delle malattie fisiche e mentali, nonché garantire
l’accesso universale a un’assistenza di qualità, sono elementi di vitale importanza per
aumentare l’efficienza. Finanziamenti sostenibili al settore, utilizzo di un’assistenza
efficiente dal punto di vista dei costi, maggiore ricorso a interventi ambulatoriali,
integrazione dei servizi ospedalieri e approcci innovativi alle prestazioni assistenziali
potrebbero contribuire a rafforzare il servizio.


Politiche di inclusione sociale
Interrompere la trasmissione intergenerazionale della povertà e garantire eque pos-
sibilità per tutti è di importanza fondamentale. Le azioni in quest’area dovrebbero
iniziare dalle famiglie e dai bambini. È necessario rafforzare gli interventi durante la
prima infanzia in aree quali l’assistenza sanitaria e l’istruzione. È essenziale garantire
un adeguato equilibrio tra il lavoro e la vita privata e promuovere la partecipazione
dei genitori al mercato del lavoro. La disponibilità e un’elevata qualità dei servizi per
l’infanzia nonché un adeguato sostegno economico alle famiglie, tramite una combi-
nazione di sgravi fiscali e sussidi universali mirati e ben progettati, sono uno strumento
essenziale in tal senso.

L’inclusione attiva è un elemento chiave per il raggiungimento dell’obiettivo UE di ridu-
zione della povertà e per garantire che i vantaggi della crescita e dell’occupazione siano
equamente condivisi. Essa consiste in strategie che combinano un adeguato sostegno
dei redditi, accesso al mercato del lavoro, specialmente per coloro che vivono ai margini
della società, e servizi di qualità. Si tratta di strumenti necessari per prevenire l’esclusione
a lungo termine e per aumentare l’efficienza della spesa sociale. La copertura delle reti di
sicurezza sociale dovrebbe essere migliorata garantendo un finanziamento sostenibile
dei servizi sociali e si ritiene inoltre necessario aumentare la qualità degli interventi.

                                                                                                   15
Strumenti finanziari UE per combattere la povertà
     Il Fondo sociale europeo (FSE) è il principale strumento finanziario a livello UE per
     promuovere l’occupazione, l’inclusione sociale e le pari opportunità e per sviluppare
     le abilità e le competenze. Con un bilancio totale di 76 miliardi di euro per il periodo
     2007-2013, il FSE sostiene direttamente le azioni volte al conseguimento degli obiettivi
     Europa 2020 nei settori dell’istruzione, occupazione e inclusione sociale e offre inoltre
     un contributo per il raggiungimento degli obiettivi di ricerca e sviluppo.

     Il programma Progress sostiene progetti che contribuiscono al raggiungimento degli
     obiettivi UE e a sviluppare conoscenze nei settori della politica occupazionale, inclu-
     sione sociale, riforme di protezione sociale e pari opportunità, nonché all’attuazione
     della politica sociale dell’UE.

     Lo strumento europeo di microfinanza mira a contribuire allo stanziamento di circa
     500 milioni di euro in prestiti alle piccole imprese fino al 2020. Il Fondo europeo di
     sviluppo regionale (FESR) mira a ridurre le disparità tra le regioni e a combattere i per-
     sistenti alti livelli di povertà.

     Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) finanzia lo sviluppo di infra-
     strutture e servizi sociali e di istruzione e, più in generale, miglioramenti alla qualità
     di vita e gestione dell’attività economica nelle zone rurali.

     Il programma quadro di ricerca sostiene la ricerca socio-economica europea avan-
     zata, in particolare tramite lo sviluppo di nuove metodologie, indicatori di progresso
     e infrastrutture di ricerca.




16
Prospettive per il futuro:
principali messaggi
I seguenti messaggi emergono dalle scoperte della relazione annuale del CPS e sono
stati adottati dal Consiglio «Occupazione, politica sociale, salute e consumatori» nell’in-
contro del 7 marzo 2011 (1).

•   Una persona su cinque nell’UE è esposta al rischio di povertà o di esclusione sociale
    e 40 milioni di persone si trovano in uno stato di grave deprivazione. I capi di Stato
    o di governo dell’UE si sono impegnati a sottrarre almeno 20 milioni di europei al
    rischio di povertà e di esclusione sociale entro il 2020. La realizzazione di questa
    aspirazione richiede obiettivi nazionali ambiziosi nonché le misure necessarie
    per realizzarli al fine di far sì che la lotta contro la povertà rientri nella strategia
    complessiva finalizzata alla ripresa economica. Occorre inoltre la mobilitazione
    di tutti gli attori interessati.

•   Un rapido ritorno alla crescita e politiche ben concepite in tema di occupazione
    e istruzione sono essenziali per ridurre la povertà e l’esclusione sociale. Nel con-
    tempo, gli sforzi volti al risanamento delle finanze pubbliche e alla riforma dei
    sistemi di protezione sociale dovrebbero mirare ad assicurarne la sostenibilità e l’ade-
    guatezza. Ciò contribuirà anche a preservarne il ruolo importante di stabilizzatori
    automatici. Così facendo, gli Stati membri dovrebbero fare in modo di combinare
    l’efficacia, l’efficienza e l’equità. I gruppi più vulnerabili dovrebbero essere tutelati
    dal rischio di essere proprio loro a pagare lo scotto delle misure di risanamento.

•   Nel momento in cui gli Stati membri si adoperano per assicurare la ripresa, occor-
    rono strategie di inclusione attiva che combinino il sostegno ai redditi, l’accesso al
    mercato del lavoro e ai servizi socio-sanitari per prevenire l’esclusione di lungo
    termine e accrescano nel contempo l’efficienza della spesa sociale. Ciò comporta
    che si agevoli per tutti la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare per
    le donne e i giovani, si correli l’assistenza sociale alle misure di attivazione e all’ac-
    cesso a servizi abilitanti e si migliori la copertura e l’adeguatezza delle reti di
    sicurezza sociale ove necessario. È anche essenziale assicurare il finanziamento
    sostenibile di servizi sociali di elevata qualità.


    (1)   http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/it/lsa/120430.pdf        17
•   25 milioni di bambini sono esposti al rischio di povertà o di esclusione nell’UE. Per
         spezzare la trasmissione intergenerazionale della povertà, gli Stati membri devono
         dare la priorità a interventi precoci a sostegno dell’infanzia in ambiti quali la salute
         e l’istruzione, aumentare la disponibilità di servizi di custodia dei bambini quali-
         tativamente validi e servizi abilitanti, promuovere la partecipazione dei genitori al
         mercato del lavoro e garantire un opportuno sostegno dei redditi alle famiglie con
         bambini mediante una combinazione di adeguate prestazioni universali e mirate.

     •   Le politiche volte ad affrontare le forme più gravi e persistenti di povertà ed
         esclusione sociale richiedono una combinazione di strategie universali e mirate.
         Si dovrebbe riservare un’attenzione specifica alla prevenzione e alla lotta contro
         la condizione di senza casa e l’esclusione abitativa, affrontare il problema della
         precarietà energetica e dell’esclusione finanziaria. La promozione dell’inclusione
         sociale e la lotta contro la discriminazione dei gruppi a rischio deve essere l’ele-
         mento centrale delle politiche sociali.

     •   Massimizzare gli anni di occupazione e minimizzare gli effetti delle interruzioni
         delle carriere è essenziale per assicurare la futura adeguatezza delle pensioni e la
         sostenibilità finanziaria di lungo termine dei sistemi pensionistici. Ciò richiede che
         si innalzino i tassi di occupazione e la copertura pensionistica, in particolare dei
         giovani e delle donne, accreditando ad esempio le interruzioni volontarie di car-
         riera e aumentando l’età effettiva di pensionamento, compresi la restrizione dei
         prepensionamenti e il miglioramento delle condizioni e degli incentivi per indurre
         i lavoratori anziani a rimanere più a lungo nel mondo del lavoro, oltre a trovare
         soluzioni per adattare i diritti pensionistici all’evoluzione della speranza di vita.

     •   Il fatto di assicurare un accesso universale a un’assistenza di qualità per tutti richie-
         derà sforzi rinnovati per mantenere l’efficienza del settore sanitario. Alla luce delle
         misure di austerità e dell’invecchiamento demografico, occorrerà accrescere l’effi-
         cacia, la sostenibilità e la reattività dell’assistenza sanitaria e dell’assistenza di lungo
         periodo anche mediante sistemi innovativi e coordinati di prestazione di assistenza
         sanitaria e sociale, come, ad esempio, percorsi integrati per il trattamento delle
         malattie croniche. L’investimento nella promozione della salute e nella preven-
         zione delle malattie (comprese quelle mentali) può avere importanti ricadute in
         termini sia sociali sia economici.




18
•   Il successo della strategia Europa 2020 è legato ad un approccio integrato e coe-
    rente tra tutti i pertinenti ambiti politici, in particolare quelli delle politiche sociali,
    occupazionali ed economiche, nonché ad una stretta cooperazione tra tutti i livelli
    di governo, le parti sociali e la società civile. Creare una correlazione tra i finanzia-
    menti dell’UE e le priorità di Europa 2020 e dare sostegno all’innovazione sociale
    sono iniziative utili per accrescere l’efficacia.

•   La Commissione e gli Stati membri dovrebbero contemplare la necessità di raf-
    forzare la loro capacità di valutare gli impatti sociali delle loro principali politiche
    e delle loro decisioni di spesa nel contesto delle valutazioni d’impatto generali, in
    linea con l’articolo 9 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea e nel con-
    testo della piattaforma europea contro la povertà e l’esclusione sociale. È anche
    essenziale migliorare la tempestività delle statistiche sociali e accrescere la capa-
    cità analitica.

•   Il CPS fornirà il suo input sul modo migliore per assicurare la coerenza tra gli obiet-
    tivi e i metodi operativi del MAC sociale e il nuovo contesto della strategia Europa 2020
    e della sua governance, sulla base dell’esperienza maturata nel primo semestre
    europeo di Europa 2020 (2).




    (2)   I semestri europei si terranno annualmente a partire dal 2011 e sono periodi di sei mesi durante
          i quali si rivedono le politiche di bilancio e strutturali degli Stati membri al fine di individuare
          incoerenze e squilibri.
                                                                                                                 19
Approfondimenti
     Comitato per la protezione sociale:
     http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=758

     Strategia Europa 2020:
     http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm

     Protezione sociale e integrazione sociale:
     http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=it&catId=750

     Piattaforma europea contro la povertà e l’emarginazione:
     http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=961&langId=it

     Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale:
     http://www.2010againstpoverty.eu/?langid=it

     Fondo sociale europeo:
     http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=325&langId=it




20
Commissione europea

La dimensione sociale della strategia Europa 2020
Relazione del comitato per la protezione sociale (2011)
Sintesi

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea

2011 — 20 pagg. — 14,8 × 21 cm

ISBN 978-92-79-20384-8
doi:10.2767/37281




   Il comitato per la protezione sociale, un forum politico al quale partecipano gli Stati membri e la
   Commissione europea, ha pubblicato la sua relazione annuale 2011 sulla dimensione sociale della
   strategia Europa 2020. La presente pubblicazione offre una sintesi della relazione presentando il lavoro
   del comitato per la protezione sociale, descrivendo gli obiettivi riguardanti la povertà e l’esclusione
   sociale nell’UE e analizzando la situazione attuale e le tendenze future in questo campo. Esso esamina
   inoltre le politiche di riduzione e prevenzione della povertà e riporta i messaggi più importanti adottati
   dal comitato per la protezione sociale. Sono altresì specificati i programmi nazionali e gli strumenti
   offerti dall’Unione europea per combattere la povertà e l’esclusione sociale.

   Questa pubblicazione è disponibile in formato cartaceo in tutte le lingue ufficiali dell’Unione europea.




                 Come ottenere le pubblicazioni dell’Unione europea
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                                                    ISBN 978-92-79-20384-8

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  • 1. ISSN 1977-2106 LA DIMENSIONE SOCIALE DELLA STRATEGIA EUROPA 2020 RELAZIONE DEL COMITATO PER LA PROTEZIONE SOCIALE (2011) SINTESI
  • 2. Questa pubblicazione è sostenuta dal programma dell’Unione europea per l’occupazione e la solidarietà sociale Progress (2007-2013). Si tratta di un programma attuato dalla Commissione europea. È stato istituito per sostenere finanziariamente la realizzazione degli obiettivi dell’Unione europea nel settore dell’occupazione, degli affari sociali e delle pari opportunità e contribuisce quindi alla realizzazione degli obiettivi Europa 2020 in questi settori. Il programma settennale si concentra su tutte le parti interessate che possono contribuire a pla- smare lo sviluppo di un’occupazione adeguata ed efficace nonché di politiche e legislazione sociale attraverso l’UE-27, i paesi dell’EFTA-SEE nonché i paesi candidati e pre-candidati all’UE. Per ulteriori informazioni consultare il sito http://ec.europa.eu/progress
  • 3. LA DIMENSIONE SOCIALE DELLA STRATEGIA EUROPA 2020 RELAZIONE DEL COMITATO PER LA PROTEZIONE SOCIALE (2011) SINTESI Commissione europea Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione Unità D.1 Manoscritto terminato nel marzo 2011
  • 4. Né la Commissione europea né alcuna persona che agisca a nome della Commissione europea è responsabile dell’uso che dovesse essere fatto delle informazioni contenute nella presente pubblicazione. © Copertina: Unione europea Europe Direct è un servizio a vostra disposizione per aiutarvi a trovare le risposte ai vostri interrogativi sull’Unione europea Numero verde unico (*) 00 800 6 7 8 9 10 11 (*) Alcuni gestori di telefonia mobile non consentono l’accesso ai numeri 00 800 o non ne accettano la gratuità. Numerose altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili su Internet consultando il portale Europa (http://europa.eu). Una scheda catalografica, con un sommario, figura alla fine del volume. Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2011 ISBN 978-92-79-20384-8 doi:10.2767/37281 © Unione europea, 2011 Riproduzione autorizzata con citazione della fonte. Printed in Belgium STAMPATO SU CARTA SBIANCATA SENZA CLORO ELEMENTARE (ECF)
  • 5. Indice Introduzione 5 L’obiettivo di riduzione della povertà e inclusione sociale 6 Povertà ed esclusione sociale nell’UE: situazione attuale e recenti tendenze 7 Percentuale del rischio di povertà 8 Grave deprivazione materiale 9 Persone che vivono in famiglie con un’intensità di lavoro molto bassa 9 Chi è a rischio di povertà ed esclusione? 9 Migliorare la misurazione della povertà ed esclusione sociale 10 Politiche per prevenire e ridurre la povertà 12 Promuovere una crescita inclusiva 12 Strategie di inclusione attiva per sostenere le misure occupazionali 12 Istruzione e competenze come fattori determinanti dell’inclusione sociale 13 Protezione sociale adeguata e sostenibile 14 Politiche di inclusione sociale 15 Strumenti finanziari UE per combattere la povertà 16 Prospettive per il futuro: principali messaggi 17 Approfondimenti 20 3
  • 6. Il comitato per la protezione sociale Il comitato per la protezione sociale (CPS) riunisce i rappresentanti degli Stati membri dell’Unione europea (UE) e della Commissione europea dal 2000. Si tratta di un forum di alto livello sulla politica che consente agli Stati membri e alla Commissione europea di cooperare e condividere idee nel contesto del metodo aperto di coordinamento sociale (MAC sociale). Il CPS prepara relazioni, formula pareri e svolge altre attività nella propria sfera di competenza, su richiesta del Consiglio e della Commissione oppure di propria iniziativa. A partire dal 2011, il comitato redige una relazione annuale che valuta gli aspetti sociali della strategia Europa 2020. Il metodo aperto di coordinamento sociale L’approccio UE alla politica sociale si basa sul MAC. Si tratta di un mecca- nismo per coordinare le politiche sociali degli Stati membri. La finalità è di lavorare per il raggiungimento degli obiettivi comuni europei tramite un processo di scambio di politiche e apprendimento reciproco consentendo agli Stati membri di definire le proprie politiche per il conseguimento degli obiettivi. Attraverso il MAC sociale, gli Stati membri redigono piani d’azione a livello nazionale, definendo le priorità e le azioni pianificate. La Commis- sione europea sostiene e supervisiona i progressi sulla base di obiettivi, indi- catori e standard comuni. Nel 2011, gli obiettivi e metodi di lavoro del MAC sociale saranno adeguati al fine di conformarsi agli obiettivi stabiliti dalla strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. 4
  • 7. Introduzione Europa 2020 è la strategia di crescita dell’UE per il prossimo decennio. Consentirà all’UE di trasformarsi in un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva. Il suo successo dipende da azioni che si sostengono reciprocamente in tutte le aree di priorità. Questo dovrebbe consentire all’UE e ai suoi Stati membri di garantire alti livelli di occupazione, produttività e coesione sociale. Concretamente, l’UE ha stabilito cinque ambiziosi obiettivi, relativi a occupazione, innovazione, istruzione, inclusione sociale e clima/energia, da raggiungere entro il 2020. Gli Stati membri adotteranno i propri obiettivi a livello nazionale per ciascuna di queste aree. Azioni concrete a livello nazionale e dell’UE sosterranno la strategia. Il CPS ha pubblicato una relazione che valuta gli aspetti sociali della strategia Europa 2020. Questo opuscolo contiene una sintesi della relazione 2011. 5
  • 8. L’obiettivo di riduzione della povertà e inclusione sociale Una persona su cinque all’interno dell’UE è a rischio di povertà o esclusione sociale. Un livello così elevato di persone che vivono ai margini della società compromette la coesione sociale e limita le potenzialità degli europei. Ciò è particolarmente dannoso in un periodo in cui gli Stati membri stanno lavorando per garantire la ripresa dalla crisi economica e finanziaria. I capi di Stato o di governo dell’UE si sono impegnati a sottrarre almeno 20 milioni di persone al rischio di povertà ed esclusione sociale entro il 2020. La realizzazione di questa aspirazione richiede obiettivi nazionali ambiziosi in linea con gli obiettivi dell’UE, nonché le misure necessarie per realizzarli. Questo farà in modo che la lotta contro la povertà diventi un elemento chiave della strategia globale di ripresa. 6
  • 9. Povertà ed esclusione sociale nell’UE: situazione attuale e recenti tendenze L’obiettivo principale relativo alla povertà ed esclusione sociale in Europa è stato sta- bilito sulla base di tre indicatori congiunti: il numero di persone a rischio di povertà, i livelli di grave deprivazione materiale e il numero di persone che vivono all’interno di nuclei familiari fortemente caratterizzati dalla sottoccupazione. Questi indicatori pren- dono in considerazione le varie caratteristiche di povertà ed esclusione in tutta Europa e le diverse situazioni e priorità tra gli Stati membri. Insieme, i tre indicatori riflettono l’obiettivo della strategia Europa 2020 di garantire che i vantaggi della crescita siano ampiamente condivisi e che le persone che si trovano attualmente ai margini possano svolgere un ruolo attivo all’interno della società. 114 milioni di persone a rischio di povertà o esclusione (2009) A rischio dipar la pauvreté, Menacées povertà, in condizioni di deprivazione, non disoccupati vivant dans le dénuement, avec emploi, A rischio di povertà, Non a non in condizioni rischio di di deprivazione, povertà, in In condizioni di grave non disoccupati 12,1 condizioni di deprivazione, deprivazione materiale 48,7 non disoccupati (40 milioni) Menacées A rischio 18,8 par la di povertà 6,7 A rischio di povertà, in condizioni pauvreté 2,3 di deprivazione, disoccupati (80 milioni) 12,8 Non a rischio di povertà, in condizioni (80 millions) 12,5 di deprivazione, disoccupati A rischio di povertà, Non a rischio di povertà, In famiglie con intensità non in condizioni non in condizione di deprivazione, disoccupati di deprivazione, di lavoro molto bassa disoccupati (34 milioni) Fonte: EU-SILC (2009). Anno di riferimento del reddito: 2008. Nota: I dati relativi al reddito e alla bassa intensità di lavoro si riferiscono all’anno precedente (2008) ad eccezione di Irlanda (2008-2009) e Regno Unito (2009). I dati relativi alla deprivazione materiale si riferiscono all’anno del sondaggio (2009). 7
  • 10. Quote di persone a rischio di povertà; in grave deprivazione materiale ma non a rischio di povertà; che vivono in una famiglia con intensità di lavoro molto bassa o nulla ma né a rischio di povertà né in grave deprivazione materiale (2009) 50 In una famiglia con intensità di lavoro nulla o molto bassa, non a rischio di povertà e non in grave deprivazione materiale 40 In grave deprivazione materiale, non a rischio Percentuale della popolazione totale di povertà % of total population A rischio di povertà 30 20 10 0 EU-27 CZ NL SE FI AT SI DK LU FR SK DE BE MT UK CY EE ES IT PT IE EL PL LT HU LV RO BG Fonte: EU-SILC (2009). Anno di riferimento del reddito: 2008, ad eccezione di Irlanda (2008-2009) e Regno Unito (2009). I progressi maturati verso tale obiettivo saranno monitorati sulla base delle prece- denti tendenze di una serie di persone a rischio di povertà o esclusione, sia per tutta la popolazione sia per i principali gruppi a rischio. Percentuale del rischio di povertà Le persone il cui reddito disponibile è inferiore al 60 % del reddito medio nel pro- prio paese sono considerate a rischio di povertà. Si tratta di una misura relativa della povertà, collegata alla distribuzione del reddito e che prende in considerazione tutte le fonti di reddito monetario. Politiche sociali, di occupazione e istruzione a livello nazionale volte a combattere la povertà possono avere un considerevole impatto sui livelli di rischio. 8
  • 11. I livelli di rischio di povertà variano a seconda dei diversi standard di vita in tutta l’UE. La soglia di povertà è dalle quattro alle cinque volte superiore in Austria, nei Paesi Bassi e a Cipro rispetto a Romania e Bulgaria. Grave deprivazione materiale Questo indicatore descrive la situazione di persone che non possono permettersi beni considerati essenziali per condurre una vita dignitosa in Europa. Esso riflette sia la distri- buzione di risorse all’interno di un paese sia le differenze negli standard di vita e nel prodotto interno lordo (PIL) pro capite in tutta Europa. In media, l’8 % degli europei soffre di grave deprivazione materiale, ma in alcuni paesi la percentuale sale al 30 %. Persone che vivono in famiglie con un’intensità di lavoro molto bassa Questo indicatore descrive la situazione di persone che vivono in famiglie in cui nessuno lavora (o in cui i membri della famiglia lavorano molto poco), ma che non necessariamente percepiscono un reddito molto basso. Un posto di lavoro rimane lo strumento migliore contro la povertà e l’esclusione. Il rischio di povertà a cui sono esposti gli adulti disoccupati in età da lavoro è più di cinque volte superiore rispetto a quello affrontato da coloro che lavorano (il 44 % contro l’8 %), mentre per le persone inattive (esclusi i pensionati) è tre volte superiore a quello degli occupati (il 27 % contro l’8 %). L’uso di questo indicatore riflette gli sforzi degli Stati membri per affrontare l’esclusione dal mercato del lavoro. Chi è a rischio di povertà ed esclusione? I bambini, gli anziani, le donne single, le famiglie monoparentali, le persone poco qualificate, disoccupate o inattive in età da lavoro, compresi coloro con disabilità, le persone che vivono in zone rurali e i migranti sono soggetti al più alto rischio di povertà o esclusione. Le minoranze etniche, compresi i rom, non possono essere identificate tramite statistiche UE ufficiali, ma alcune fonti nazionali indicano che anche esse sono ad elevato rischio di esclusione. 9
  • 12. Rischio di povertà o esclusione dei principali gruppi a rischio e quota di questi gruppi rispetto all’intera popolazione a rischio (UE-27, 2009) Risk of poverty Rischio di povertà o esclusione Share in population Quota rispetto or exclusion for specific population per specifiche fasce at risk of poverty alla popolazione a rischio sub-groups, % di popolazione (%) or exclusion, % di povertà o esclusione (%) Total population Popolazione totale 100 Non-EU migrants Immigrati extra-UE 6 Single male Uomini single 7 Single parent 9 Famiglie monoparentali households Unemployed Disoccupati 10 Single female Donne single 11 Children Bambini 22 Working Occupati 22 Inactive Non attivi (non (not retired, 27 pensionati, non bambini) not children) 0 10 20 30 40 50 60 70 80 Fonte: EU-SILC (2009). Anno di riferimento del reddito: 2008, ad eccezione di Irlanda (2008-2009) e Regno Unito (2009). Nota: Il 63 % dei disoccupati è a rischio di povertà o esclusione e rappresenta il 10,5 % della popolazione a rischio di povertà o esclusione. Migliorare la misurazione della povertà ed esclusione sociale È necessario lavorare ulteriormente sugli indicatori affinché riflettano pienamente la natura multidimensionale della povertà ed esclusione sociale e si possano valutare al meglio il ruolo e l’efficacia delle politiche per combatterle. È necessaria un’accurata misurazione della povertà, dell’esclusione dal mercato del lavoro e dell’impatto dei regimi fiscali e previdenziali. 10
  • 13. Apprendere dalle valutazioni inter pares: utilizzo in Belgio dei bilanci di riferimento Un recente studio intitolato «Minibilanci: qual è il reddito necessario per vivere dignitosamente in Belgio?» ha stabilito un paniere mensile realistico di prodotti e servizi al fine di stabilire il bilancio necessario per determinati tipi di famiglie. I ricercatori si sono concentrati su prodotti e servizi considerati essenziali per una vita sana e indipendente. Un aspetto interessante dello studio è che consentiva alle persone che vivono in povertà di dare un feedback sui risultati ottenuti utilizzando una metodologia scientifica. Lo sviluppo di bilanci di riferimento può aiutare a valutare l’adeguatezza dei livelli minimi di reddito e potrebbe sostenere la consulenza sociale e finanziaria. Per poter essere accurati, i bilanci di riferimento dovrebbero essere determinati sulla base di dati scientifici con input da parte di un’ampia sezione trasversale della società, comprese le persone in povertà. Tali bilanci possono indicare soglie di povertà sulla base del reddito e migliorare la comprensione dei livelli di inclu- sione sociale negli Stati membri. 11
  • 14. Politiche per prevenire e ridurre la povertà Europa 2020 è una strategia integrata, il cui successo dipende dal fatto che tutte le sue azioni si sostengano a vicenda. Questo è particolarmente importante nelle aree relative a occupazione, istruzione e povertà. La crescita economica e l’elaborazione di politiche dell’occupazione e istruzione efficaci svolgono un ruolo fondamentale nel combattere la povertà e l’esclusione sociale. La riduzione della povertà migliorerà le opportunità lavorative e le possibilità dei bambini di andare bene a scuola. Promuovere una crescita inclusiva Nonostante la presenza di sistemi di protezione sociale, la crisi finanziaria ha colpito più duramente le fasce più vulnerabili, aumentando così le disuguaglianze. Malgrado la necessità di rafforzare le finanze pubbliche, in particolare nel contesto di una società che invecchia, i vantaggi della ripresa devono essere condivisi nel modo più ampio possibile. Strategie di inclusione attiva per sostenere le misure occupazionali I paesi con alti tassi di occupazione tendono ad avere livelli inferiori di povertà ed esclusione. Tuttavia, un lavoro non rappresenta sempre una garanzia contro la povertà e gli occupati costituiscono il 24 % di coloro che sono a rischio di povertà ed esclu- sione nell’UE. Nel 2009, l’8,4 % delle persone occupate viveva al di sotto della soglia di povertà. Questo dato non migliora dal 2005. È perciò importante che le politiche occupazionali garantiscano una retribuzione dignitosa a chi ha un impiego, affron- tando i problemi della segmentazione del mercato del lavoro, dei bassi salari e della sottoccupazione e aiutando i giovani, le famiglie monoparentali e il «second earner» del nucleo familiare ad accedere al mercato del lavoro. 12
  • 15. Apprendere dalle valutazioni inter pares: il programma nazionale finlandese per ridurre il problema dei senzatetto a lungo termine A febbraio 2008 il governo finlandese ha adottato un programma volto a dimez- zare a lungo termine il problema dei senzatetto entro il 2011. Garantire alloggi adeguati è considerato un prerequisito per la risoluzione di altri problemi sociali e sanitari. Il programma ha aiutato i senzatetto a ottenere una sistemazione permanente attraverso contratti di affitto e ricoveri convertiti in unità in affitto. Ha fornito consulenza in materia di alloggi, sostegno finanziario per aiutare ad evitare lo sfratto e guida all’utilizzo dei servizi sociali. Sono stati anche elaborati piani di riabilitazione e per l’erogazione di servizi ai senzatetto. La prima valu- tazione del programma ha riscontrato che esso aveva consentito un risparmio di 14 000 euro a persona, oltre il 50 % del costo medio totale dei senzatetto per il governo. Il governo finlandese stima che il raggiungimento dell’obiettivo del programma di creare 1 250 nuovi alloggi, alloggi sovvenzionati o centri di assistenza per i senzatetto a lungo termine potrebbe garantire un risparmio di 17,5 milioni di euro all’anno. Istruzione e competenze come fattori determinanti dell’inclusione sociale Migliorare i livelli di istruzione e garantire l’accesso all’apprendimento permanente contribuirà a ridurre la povertà nel medio e lungo termine. Come evidenziato nella figura sottostante, il livello di rischio di povertà ed esclusione per le persone poco qualificate è del 10 % superiore rispetto a chi possiede un livello medio di istruzione, e più del 20 % superiore rispetto alle persone altamente qualificate. 13
  • 16. Persone dai 18 anni in su a rischio di povertà o esclusione per livello di istruzione (%), (UE-27, 2009) % of population 59 anni per (agedintensità di low work intensity) 35 ELEVATO: istruzione terziaria HIGH: Tertiary education MEDIUM: Upper secondaria and MEDIO: istruzione secondary superiore post-secondary non-tertiary education e post-secondaria non universitaria Percentuale della popolazione al di sopra dei 18 anni 30 BASSO: istruzione prescolastica, primaria LOW: Pre-primary, primary and lower secondary education (dai 18 ai aged 18+ bassa 18-59 for lavoro) e secondaria inferiore All (18 yearsanni in su) Tutti (dai 18 and over) 25 20 15 10 5 0 A rischio di povertà A rischio Grave deprivazione Famiglie con intensità At risk of poverty o esclusione sociale At risk povertà di of poverty Severe material materiale Households with di lavoro molto bassa or social exclusion deprivation very low work intensity Fonte: EU-SILC (2009). Protezione sociale adeguata e sostenibile La protezione sociale assicura le persone contro il rischio sociale e contribuisce a ridurre la povertà. Al tempo stesso, è di vitale importanza adeguare i sistemi di protezione sociale in modo che essi incoraggino l’attività e l’inclusione. Questo dovrebbe andare di pari passo con le strategie per la crescita e per nuovi e migliori posti di lavoro. L’elaborazione di regimi fiscali e previdenziali determina il modo e la misura in cui essi influenzano le disuguaglianze di reddito e aiutano i poveri. Importanti elementi sono la progressività di imposte e sussidi e l’individuazione di condizioni collegate ai sussidi, in quanto, se non adeguatamente progettati, essi potrebbero costituire un disincentivo a lavorare. Sono state riscontrate ampie variazioni tra gli Stati membri relativamente al sostegno monetario netto per le famiglie a basso reddito. 14
  • 17. Nell’UE, le spese pensionistiche rappresentano in media il 43 % della spesa lorda per sussidi di protezione sociale e, insieme a regimi generali basati sul reddito, la garanzia di un reddito minimo per gli anziani svolge un ruolo essenziale nel ridurre il rischio di povertà tra i soggetti più anziani. Sono in corso revisioni dei sistemi pensionistici in molti Stati membri. Le principali tendenze della riforma pensionistica riguardano il rafforzamento del collegamento tra i contributi e i sussidi, l’aumento dell’età pensio- nistica effettiva e legale, la creazione di meccanismi di adeguamento automatico che prendano in considerazione l’aspettativa di vita e gli sviluppi del PIL e l’ampliamento del ruolo dei regimi pensionistici privati. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, investire nella sensibilizzazione circa i van- taggi della salute e della prevenzione delle malattie fisiche e mentali, nonché garantire l’accesso universale a un’assistenza di qualità, sono elementi di vitale importanza per aumentare l’efficienza. Finanziamenti sostenibili al settore, utilizzo di un’assistenza efficiente dal punto di vista dei costi, maggiore ricorso a interventi ambulatoriali, integrazione dei servizi ospedalieri e approcci innovativi alle prestazioni assistenziali potrebbero contribuire a rafforzare il servizio. Politiche di inclusione sociale Interrompere la trasmissione intergenerazionale della povertà e garantire eque pos- sibilità per tutti è di importanza fondamentale. Le azioni in quest’area dovrebbero iniziare dalle famiglie e dai bambini. È necessario rafforzare gli interventi durante la prima infanzia in aree quali l’assistenza sanitaria e l’istruzione. È essenziale garantire un adeguato equilibrio tra il lavoro e la vita privata e promuovere la partecipazione dei genitori al mercato del lavoro. La disponibilità e un’elevata qualità dei servizi per l’infanzia nonché un adeguato sostegno economico alle famiglie, tramite una combi- nazione di sgravi fiscali e sussidi universali mirati e ben progettati, sono uno strumento essenziale in tal senso. L’inclusione attiva è un elemento chiave per il raggiungimento dell’obiettivo UE di ridu- zione della povertà e per garantire che i vantaggi della crescita e dell’occupazione siano equamente condivisi. Essa consiste in strategie che combinano un adeguato sostegno dei redditi, accesso al mercato del lavoro, specialmente per coloro che vivono ai margini della società, e servizi di qualità. Si tratta di strumenti necessari per prevenire l’esclusione a lungo termine e per aumentare l’efficienza della spesa sociale. La copertura delle reti di sicurezza sociale dovrebbe essere migliorata garantendo un finanziamento sostenibile dei servizi sociali e si ritiene inoltre necessario aumentare la qualità degli interventi. 15
  • 18. Strumenti finanziari UE per combattere la povertà Il Fondo sociale europeo (FSE) è il principale strumento finanziario a livello UE per promuovere l’occupazione, l’inclusione sociale e le pari opportunità e per sviluppare le abilità e le competenze. Con un bilancio totale di 76 miliardi di euro per il periodo 2007-2013, il FSE sostiene direttamente le azioni volte al conseguimento degli obiettivi Europa 2020 nei settori dell’istruzione, occupazione e inclusione sociale e offre inoltre un contributo per il raggiungimento degli obiettivi di ricerca e sviluppo. Il programma Progress sostiene progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi UE e a sviluppare conoscenze nei settori della politica occupazionale, inclu- sione sociale, riforme di protezione sociale e pari opportunità, nonché all’attuazione della politica sociale dell’UE. Lo strumento europeo di microfinanza mira a contribuire allo stanziamento di circa 500 milioni di euro in prestiti alle piccole imprese fino al 2020. Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) mira a ridurre le disparità tra le regioni e a combattere i per- sistenti alti livelli di povertà. Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) finanzia lo sviluppo di infra- strutture e servizi sociali e di istruzione e, più in generale, miglioramenti alla qualità di vita e gestione dell’attività economica nelle zone rurali. Il programma quadro di ricerca sostiene la ricerca socio-economica europea avan- zata, in particolare tramite lo sviluppo di nuove metodologie, indicatori di progresso e infrastrutture di ricerca. 16
  • 19. Prospettive per il futuro: principali messaggi I seguenti messaggi emergono dalle scoperte della relazione annuale del CPS e sono stati adottati dal Consiglio «Occupazione, politica sociale, salute e consumatori» nell’in- contro del 7 marzo 2011 (1). • Una persona su cinque nell’UE è esposta al rischio di povertà o di esclusione sociale e 40 milioni di persone si trovano in uno stato di grave deprivazione. I capi di Stato o di governo dell’UE si sono impegnati a sottrarre almeno 20 milioni di europei al rischio di povertà e di esclusione sociale entro il 2020. La realizzazione di questa aspirazione richiede obiettivi nazionali ambiziosi nonché le misure necessarie per realizzarli al fine di far sì che la lotta contro la povertà rientri nella strategia complessiva finalizzata alla ripresa economica. Occorre inoltre la mobilitazione di tutti gli attori interessati. • Un rapido ritorno alla crescita e politiche ben concepite in tema di occupazione e istruzione sono essenziali per ridurre la povertà e l’esclusione sociale. Nel con- tempo, gli sforzi volti al risanamento delle finanze pubbliche e alla riforma dei sistemi di protezione sociale dovrebbero mirare ad assicurarne la sostenibilità e l’ade- guatezza. Ciò contribuirà anche a preservarne il ruolo importante di stabilizzatori automatici. Così facendo, gli Stati membri dovrebbero fare in modo di combinare l’efficacia, l’efficienza e l’equità. I gruppi più vulnerabili dovrebbero essere tutelati dal rischio di essere proprio loro a pagare lo scotto delle misure di risanamento. • Nel momento in cui gli Stati membri si adoperano per assicurare la ripresa, occor- rono strategie di inclusione attiva che combinino il sostegno ai redditi, l’accesso al mercato del lavoro e ai servizi socio-sanitari per prevenire l’esclusione di lungo termine e accrescano nel contempo l’efficienza della spesa sociale. Ciò comporta che si agevoli per tutti la partecipazione al mercato del lavoro, in particolare per le donne e i giovani, si correli l’assistenza sociale alle misure di attivazione e all’ac- cesso a servizi abilitanti e si migliori la copertura e l’adeguatezza delle reti di sicurezza sociale ove necessario. È anche essenziale assicurare il finanziamento sostenibile di servizi sociali di elevata qualità. (1) http://www.consilium.europa.eu/uedocs/cms_data/docs/pressdata/it/lsa/120430.pdf 17
  • 20. 25 milioni di bambini sono esposti al rischio di povertà o di esclusione nell’UE. Per spezzare la trasmissione intergenerazionale della povertà, gli Stati membri devono dare la priorità a interventi precoci a sostegno dell’infanzia in ambiti quali la salute e l’istruzione, aumentare la disponibilità di servizi di custodia dei bambini quali- tativamente validi e servizi abilitanti, promuovere la partecipazione dei genitori al mercato del lavoro e garantire un opportuno sostegno dei redditi alle famiglie con bambini mediante una combinazione di adeguate prestazioni universali e mirate. • Le politiche volte ad affrontare le forme più gravi e persistenti di povertà ed esclusione sociale richiedono una combinazione di strategie universali e mirate. Si dovrebbe riservare un’attenzione specifica alla prevenzione e alla lotta contro la condizione di senza casa e l’esclusione abitativa, affrontare il problema della precarietà energetica e dell’esclusione finanziaria. La promozione dell’inclusione sociale e la lotta contro la discriminazione dei gruppi a rischio deve essere l’ele- mento centrale delle politiche sociali. • Massimizzare gli anni di occupazione e minimizzare gli effetti delle interruzioni delle carriere è essenziale per assicurare la futura adeguatezza delle pensioni e la sostenibilità finanziaria di lungo termine dei sistemi pensionistici. Ciò richiede che si innalzino i tassi di occupazione e la copertura pensionistica, in particolare dei giovani e delle donne, accreditando ad esempio le interruzioni volontarie di car- riera e aumentando l’età effettiva di pensionamento, compresi la restrizione dei prepensionamenti e il miglioramento delle condizioni e degli incentivi per indurre i lavoratori anziani a rimanere più a lungo nel mondo del lavoro, oltre a trovare soluzioni per adattare i diritti pensionistici all’evoluzione della speranza di vita. • Il fatto di assicurare un accesso universale a un’assistenza di qualità per tutti richie- derà sforzi rinnovati per mantenere l’efficienza del settore sanitario. Alla luce delle misure di austerità e dell’invecchiamento demografico, occorrerà accrescere l’effi- cacia, la sostenibilità e la reattività dell’assistenza sanitaria e dell’assistenza di lungo periodo anche mediante sistemi innovativi e coordinati di prestazione di assistenza sanitaria e sociale, come, ad esempio, percorsi integrati per il trattamento delle malattie croniche. L’investimento nella promozione della salute e nella preven- zione delle malattie (comprese quelle mentali) può avere importanti ricadute in termini sia sociali sia economici. 18
  • 21. Il successo della strategia Europa 2020 è legato ad un approccio integrato e coe- rente tra tutti i pertinenti ambiti politici, in particolare quelli delle politiche sociali, occupazionali ed economiche, nonché ad una stretta cooperazione tra tutti i livelli di governo, le parti sociali e la società civile. Creare una correlazione tra i finanzia- menti dell’UE e le priorità di Europa 2020 e dare sostegno all’innovazione sociale sono iniziative utili per accrescere l’efficacia. • La Commissione e gli Stati membri dovrebbero contemplare la necessità di raf- forzare la loro capacità di valutare gli impatti sociali delle loro principali politiche e delle loro decisioni di spesa nel contesto delle valutazioni d’impatto generali, in linea con l’articolo 9 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea e nel con- testo della piattaforma europea contro la povertà e l’esclusione sociale. È anche essenziale migliorare la tempestività delle statistiche sociali e accrescere la capa- cità analitica. • Il CPS fornirà il suo input sul modo migliore per assicurare la coerenza tra gli obiet- tivi e i metodi operativi del MAC sociale e il nuovo contesto della strategia Europa 2020 e della sua governance, sulla base dell’esperienza maturata nel primo semestre europeo di Europa 2020 (2). (2) I semestri europei si terranno annualmente a partire dal 2011 e sono periodi di sei mesi durante i quali si rivedono le politiche di bilancio e strutturali degli Stati membri al fine di individuare incoerenze e squilibri. 19
  • 22. Approfondimenti Comitato per la protezione sociale: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=758 Strategia Europa 2020: http://ec.europa.eu/europe2020/index_it.htm Protezione sociale e integrazione sociale: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=it&catId=750 Piattaforma europea contro la povertà e l’emarginazione: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=961&langId=it Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale: http://www.2010againstpoverty.eu/?langid=it Fondo sociale europeo: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=325&langId=it 20
  • 23. Commissione europea La dimensione sociale della strategia Europa 2020 Relazione del comitato per la protezione sociale (2011) Sintesi Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea 2011 — 20 pagg. — 14,8 × 21 cm ISBN 978-92-79-20384-8 doi:10.2767/37281 Il comitato per la protezione sociale, un forum politico al quale partecipano gli Stati membri e la Commissione europea, ha pubblicato la sua relazione annuale 2011 sulla dimensione sociale della strategia Europa 2020. La presente pubblicazione offre una sintesi della relazione presentando il lavoro del comitato per la protezione sociale, descrivendo gli obiettivi riguardanti la povertà e l’esclusione sociale nell’UE e analizzando la situazione attuale e le tendenze future in questo campo. Esso esamina inoltre le politiche di riduzione e prevenzione della povertà e riporta i messaggi più importanti adottati dal comitato per la protezione sociale. Sono altresì specificati i programmi nazionali e gli strumenti offerti dall’Unione europea per combattere la povertà e l’esclusione sociale. Questa pubblicazione è disponibile in formato cartaceo in tutte le lingue ufficiali dell’Unione europea. Come ottenere le pubblicazioni dell’Unione europea Pubblicazioni gratuite: • tramite EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu); • presso le rappresentanze o le delegazioni dell’Unione europea. Per ottenere indicazioni e prendere contatto collegarsi a http://ec.europa.eu o inviare un fax al numero +352 2929-42758. Pubblicazioni a pagamento: • tramite EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu). Abbonamenti a pagamento (ad esempio serie annuali della Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, raccolte della giurisprudenza della Corte di giustizia): • tramite gli uffici vendita dell’Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea (http://publications.europa.eu/others/agents/index_it.htm).
  • 24. KE-BB-11-001-IT-C Siete interessati alle pubblicazioni della direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione? Potete scaricarle o abbonarvi gratuitamente sul sito: http://ec.europa.eu/social/publications Potete inoltre abbonarvi gratuitamente alla Social Europe e-newsletter della Commissione europea sul sito http://ec.europa.eu/social/e-newsletter http://ec.europa.eu/social www.facebook.com/socialeurope ISBN 978-92-79-20384-8