1. Da sempre tra Africa, Asia ed Europa vi erano stati contatti ed anche se non
tutte le regioni avevano avuto relazioni continue nel corso dei millenni, i
continenti avevano formato un sistema unitario.
La situazione cambiò però col ‘Nuovo Mondo’, in particolare per l’uomo
americano. Le migrazioni dei piccoli gruppi dalla Siberia attraverso lo stretto di
Bering originarono popolamenti rimasti isolati in Asia.
2. Nel XV secolo nel Nord America gli
amerindi praticavano la caccia all’
alce e al daino o la pesca di
salmone e storione. Nelle grandi
pianure gruppi nomadi seguivano
gli spostamenti delle mandrie di
bufali (ma senza usare i cavalli,
introdotto solo più tardi dagli
spagnoli). Tra alcune di queste
popolazioni era diffusa l’ agricoltura
ma in tutto il Nord del continente le
densità umane raggiungevano
raramente la soglia di 2/3 abitanti
per km².
3. Nell’ America meridionale, caratterizzata da ampie aree di foreste tropicali, le tecniche di
sopravvivenza erano ancor più primitive. Nel territorio degli attuali Messico, Guatemala,
Belize, El Salvador, Honduras, Perù e Bolivia una rivoluzione agricola ebbe luogo e
condusse a densità molto elevate (da ca. 10 a ca. 40 abitanti/ km²).
I tre popoli più noti in quest’ area erano gli atzechi, gli incas e i maya.
I primi occupavano l’ area del Messico centrale e i secondi l’ area di Perù e Bolivia con ca.
10-15 milioni di abitanti nel XV secolo e gli ultimi nello Yucatάn e in Guatemala a quel
tempo già in decadenza.
4. Il mais fu una grande scoperta per
Messico e Bolivia, cereale ignoto al
Vecchio Mondo che consentì
rendimenti elevati, di qualità
nutritive inferiori a frumento e riso
ma l’ America del Sud disponeva di
un vasto patrimonio vegetale che
oltre al mais comprendeva la
manioca, la patata, la batata (patata
dolce), il fagiolo, il pomodoro, il
peperone, la zucca, l’avocado, l’
ananas, il cacao, l’arachide;
Sempre d’ origine americana anche
l’ albero della gomma e il tabacco,
unica eccezione il cotone, comune
ad America e Asia.
5. Molto più povero era invece il
patrimonio animale, fonte di debolezza
in campo alimentare (scarsità delle
proteine alimentari), agronomico
(concime), energitico (forza lavoro nei
campi). Fatta esclusione per il bisonte,
che si trovava troppo a Nord, non
possedevano alcun animale, eccetto il
lama, l’ alpaca e la vigogna, animali poco
robusti e molto lenti, prevalenti in Perù e
nell’ area andina.
Le vere specialità americane nel campo
animale utili per l’ alimentazione erano
rappresentate dal tacchino e dal
porcellino d’India.
6. •Sia le popolazioni messicane che peruviane facevano
largo uso di canali e attrezzature irrigue,
ma l’aratro era sconosciuto e i semi venivano
deposti nei fori aperti nel terreno con il
bastone da scavo.
•I peruviani non conoscevano la scrittura, gli atzechi
possedevano una primitiva forma di pittogrammi
utilizzata per ‘libri dipinti’, mentre i maya usavano una
scrittura fonetica parzialmente decifrata.
•Erano fermi all’ età della pietra in campo della
metallurgia ferrosa, non conoscevano l’ uso della ruota
ma sapevano lavorare oro e argento.
•Erano giunti ad una civiltà urbana ben evoluta ma non
conoscevano l’uso dell’arco
•Nonostante le riserve di metalli preziosi,
non conoscevano l’ uso della moneta,
infatti solo gli atzechi, nell’ ultima fase della loro storia,
usarono i semi di cacao come prima valuta primitiva.
•Non possederono mai alcuna flotta e non riuscirono
mai a dominare realmente spazi terrestri
a causa dell’ assenza dei veicoli a ruota
7. •La costruzione delle piramidi a
gradoni
•I sistemi di misurazione del
tempo
•L’ importanza delle cerimonie
sacre per la vita sociale
•Il politeismo con la compresenza
di una divinità solare e una cui
veniva attribuita la civilizzazione
degli uomini
•La rigida stratificazione sociale
•Le funzioni religiose dei centri
urbani
•Il grande peso politico della casta
sacerdotale,
responsabile della diffusa pratica
dei sacrifici umani al dio Sole
8. La civiltà più antica che nel periodo
di maggiore sviluppo potè contare
oltre 100 centri urbani, città-
santuario. In un ambiente tropicale
difficile, coltivato a mais, fagioli e
cacao e con una tecnologia agricola
primitva, riuscì a fiorire un civiltà
monumetale, in possesso di una
cultura letteraria, di una scienza
astronomica esatta e di un’
aritmetica che faceva uso dello
zero. Per ragioni sconosciute però
nel IX e X secolo i Maya
abbandonarono il Guatemala e si
concentrò solo nello Yucatάn.
9. Fondarono a 2300 metri di altitudine sull’ altopiano
messicano la loro capitale Tenochtilάn sul lago
Texcoco e cominciarono a sottomettere le città dell’
altopiano. Al tempo del loro ultimo imperatore,
Montezuma II, avevano esteso il loro dominio fino
alla pianura, sul golfo del Messico.
10. La loro religione includeva numerose divinità, vi erano, un dio della
sapienza, apportatore di civiltà, che secondo una leggenda si era
allontanato dal mondo umano promettendo di ritornarvi
(Quetzalcoatl, Il Serpente piumato) e una divinità solare, il cui
spegnimento era preannunciato dal periodico ritorno di catastrofi,
invasioni di belve, uragani e piogge di fuoco. Per poter controllare
le forse della dissoluzione gli atzechi concedevano il dominio della
loro vita a cerimonie propiziatorie; fra le più note i sacrifici umani
compiuti dai sacerdoti sulle piramidi di Tenochtilάn. Gli atzechi si
aspettavano dalle città sottomesse tributi e l’accesso ai beni della
pianura. Le guerre servivano principalmente a procurare prigionieri
da sacrificare affinchè il loro sangue potesse tenere in vita il Sole.
11. La società peruviana, di principi più concreti, si dedicò
alla soluzione di problemi di vita materiale e all’
organizzazione sociale. Nel XV secolo l’ area andina era
dominata dalla città di Cuzco, a 3500 metri di
altitudine, il cui signore era chiamato inca. Abituati a
territori aridi sulle coste, le civiltà peruviane
cominciarono, grazie alle umide regione che
scendevano lungo i fiumi, a coltivare mais, zucca,
cotone e patata. Svilupparono forme complesse di
proprietà collettiva del suolo, affidate a gruppi
parentali che ridistribuivano periodicamente la terra
tra le singole famiglie. L’ elemento che meglio denota
il senso dell’ organizzazione sociale degli inca è la
divisione del lavoro in corrispondenza alla natura
verticale dello spazio abitato. Dalla costiera ai rilievi
montani, i vari ambienti e climi fornivano l’ impiego di
differenti attività: pesca e coltivazioni in pianura,
terrazzamenti di patate sull’ altopiano, pascolo dei
lama sulle montagne, legname nella foresta tropicale
che si incontrava verso oriente.
12. Stando a leggendari racconti le origini degli Inca
risalgono al XII secolo ma solo nel XV il dominio di
Cuzco si impose sui popoli circostanti (aree degli
attuali Perù, Bolivia e Cile). Tupac Yapanqui, decimo
inca, conquistò l’Ecuador e fece costruire una strada
che collegava Cuzco a Quito e Talca. Detta ‘la grande
strada del Sole’, permetteva all’ imperatore di
trasmettere i dispacci (=lettere tra autorità e stato).
I messaggeri, pur percorrendo la strade a piedi
correndo e dandosi il cambio di frequente, erano in
grado di percorrere i 2000 km da Cuzco a Quito in
sette giorni. Lo Stato aveva favorito le forme di
integrazione economica tra i diversi piani spaziali
tanto che la società andina non necessitava né della
moneta, né della proprietà privata. Si trattava di una
società ben organizzata e demograficamente
corrttamente distribuita che non arrivò mai alla
scrittura ma seppe produrre un accurato mezzo di
contabilità governativa con i quipu, cordicelle colorate
i quali nodi rappresentavano numeri e oggetti della
statistica.