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Anno XXVIII - 12 - Dicembre 2005 - Spedizione in abb. post. 45% art. 2 comma 20/b, legge 662/96, CMP Ufficio di Bologna.
In caso di mancato recapito restituire all’Ufficio CMP - Bologna per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. Redazione: Viale Silvani, 6 40122 Bologna - 3,50 Euro




                                                                                                                                                                                                      Centro

                                                                                                                                                                                                      Agricola
                                                                                                                                                                                                                     Provincia
                                                                                                                                                                                                                     di Bologna




                                                                                                                                                                                                      Divulgazione
                                                                                                                                                                                                                                  Div.biogasmarco.qxd
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                 energia
   Soluzioni possibili
                dal biogas
per l’azienda zootecnica
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                            Prove di fattibilità
               EDITORIALE                                L
                                                                  o sfruttamento del biogas prodotto dalla
                                                                  fermentazione di materiale organico per
                                                                  ottenere calore o energia elettrica non è
                                                           una novità: risalgono, infatti, a più di vent’anni
                                                           fa i primi impianti per la trasformazione di
                                                           liquami zootecnici realizzati in Italia.
                                                           Solo di recente, però, sulla spinta delle norme
                                                           relative al Protocollo di Kyoto, della riforma
                                                           della politica ambientale dell’Unione Europea e
                                                           delle conseguenti delibere Cipe a livello
                                                           nazionale, è stata messa a punto una tecnologia
                            semplificata e quindi più economica.
                            Sotto il profilo ecologico, infatti, l’utilizzazione di biogas non solo consente
                            di ridurre l’emissione di gas serra ma può rappresentare anche una fonte
                            importante di “energia verde”, migliorando al contempo l’impiego dei
                            liquami ai fini della fertilizzazione.
                            A fronte di questi indiscutibili benefici si delineano per contro alcuni
                            elementi di criticità, legati innanzitutto alle procedure di autorizzazione per
                            l’allestimento degli impianti e per l’allacciamento alla rete elettrica
                            nazionale, che devono essere ovviati.
                            La Regione Emilia-Romagna, sulla base delle proprie competenze, sta
                            investendo nel settore attraverso il cofinanziamento di impianti pilota
                            dislocati sull’intero territorio regionale, che saranno oggetto di studio e
                            sperimentazione per verificarne la fattibilità su larga scala.
                            La presente pubblicazione, che accoglie i risultati delle indagini condotte dal
                            Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia e delle esperienze in
                            atto in Italia e all’estero, vuole essere un contributo all’auspicabile sviluppo
                            di filiere agro-energetiche sull’esempio di altri paesi europei, primo fra tutti
                            la Germania, paese in cui il biogas ottenuto in allevamenti zootecnici riesce
                            a coprire già l’1% della produzione energetica totale.




                                                           Tiberio Rabboni
                                                           Assessore Agricoltura
                                                           Regione Emilia-Romagna
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                                                           SOMMARIO
                                          ISSN 1826-1280                      Buone prospettive
                                                                   6          ma ad alcune
                                                                              condizioni
             ANNO XXVIII - N.12 - DICEMBRE 2005

                   Redazione e amministrazione
             CENTRO DIVULGAZIONE AGRICOLA
                Viale Silvani, 6 - 40122 Bologna
          Tel. 051. 6598589 - Fax 051. 6598670
             e.mail: redazione@divulgatore.bo.it
                    web site: www.ildivulgatore.it
                          Direttore Responsabile
                                                                              Il significato
                                  ANTONIO RICCI
                              Direttore Editoriale
                                                                   14         delle parole chiave
                                MAURA GUERRINI
                                 Redattore capo
                           MARIA TERESA TURCHI
                          Segreteria di redazione                              Il processo
                                    LAURA BANZI
                                 Progetto grafico
                                MARCO GANDOLFI
                                                                    16         di digestione
                                                                               La complessa
                                            Stampa                             applicazione della legge
                          LABANTI    E   NANNI (BO)
                              Iscrizione Tribunale
                                       di Bologna
                          n. 4779 dell’11-2-1980
                           Iscrizione al Registro
              degli Operatori di Comunicazione
                                         n. 8420                               Più semplice
               Spedizione in abbonamento postale.
             L’abbonamento annuo (per chi risiede
                         fuori Bologna) è di 20 €,
                                                                    26         per l’azienda
                                                                               suinicola
            da accreditare sul conto corrente postale
                              n. 739409 intestato a                            Nel classico allevamento
                     Centro Divulgazione Agricola                              da suino pesante
                          c/o Provincia di Bologna,
               Viale Silvani, 6 - 40122 Bologna,
                 oppure da inviare tramite assegno
           bancario recante la medesima intestazione.

                                                                               Un viaggio
                          Questa rivista è associata a
                           UNIONE STAMPA
                        PERIODICA ITALIANA
                                                                    38         nella realtà europea
                                                                               Visite in Germania
                                                                               e in Austria

                                   PUBBLICITÀ
                        Concessionaria esclusiva
                                 O.P.S.A.I. S.r.l.
                             Via Monte Rosa, 19
                                   20149 Milano
                    Tel. 02.4694949 - 48018114
                                 Fax 02.4693172
                              milano@opsai.com
                                Ufficio di Roma
                          Via IV Novembre, 152
                                   00187 Roma
                                Tel. 06.6781242
                                Fax 06.6782994
                               roma@opsai.com                      60    Rubriche
           Responsabile pubblicità e marketing                     62    Abstract
                           Claudio Pietraforte


                                Foto di copertina:
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                Testi a cura di:

           Sergio Piccinini
          Giuseppe Bonazzi
            Daniela Sassi
          Mariangela Soldano
           Fabio Verzellesi
     Centro Ricerche Produzioni Animali
              Settore Ambiente

        I dati e le valutazioni riportate nella
      presente pubblicazione sono il risultato di
     diversi progetti di ricerca e sperimentazione
        condotti dal Crpa sin dai primi anni
                 Ottanta e finanziati
           dalla Regione Emilia-Romagna,
                 dall’Enea, dall’Enel,
         dal Cnr (Progetto Reflui zootecnici)
            e dalla Commissione Europea.
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              BUONE
           PROSPETTIVE
           MA AD ALCUNE
            CONDIZIONI
                         I vantaggi derivanti dallo sfruttamento
                         del biogas sono molteplici - recupero di
                        energia rinnovabile, controllo di emissioni
                       maleodoranti, stabilizzazione delle biomasse
                          - e la proposta interessa prima di tutti
                               gli allevatori. Occorrono, però,
                             agevolazioni normative, incentivi
                                e azioni tecniche di sostegno.



                                          U        n censimento effettuato
                        dall’Enea (Ente per le Nuove Tecnologie, l’Ener-
                        gia e l’Ambiente) nel 1983 rilevava che gli impian-
                        ti di digestione anaerobica costruiti in Italia per il
                        trattamento di effluenti zootecnici, a quella data,
                        erano circa 60. Da allora il quadro è sostanzial-
                        mente mutato, soprattutto perché molti degli im-
                        pianti allora costruiti sono stati disattivati. Le cau-
                        se di ciò sono da ricercarsi nella reali motivazioni
                        che avevano portato alla realizzazione dei primi
                        impianti: il risparmio energetico in realtà era stato
                        solo uno, e non il principale, dei motivi su cui ave-
                        vano fatto leva le ditte costruttrici di impianti per
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  8   OPPORTUNITÀ E VINCOLI




      convincere gli allevatori; spesso si era an-      Enel pagava circa 290 Lire/kWh), il che, per
      teposto l’“ipotetico” vantaggio depurativo        il comparto zootecnico, poteva tradursi in
      della tecnologia.                                 un rinnovato interesse nei confronti degli
      Molte delle ditte costruttrici di impianti di     impianti di biogas che utilizzassero il gas
      biogas censite nel 1983 non operano più           prodotto in cogenerazione.
      in questo settore e quelle ancora operanti        I benefici del provvedimento Cip n. 6/92
      in molti casi hanno spostato la loro atten-       sono, però, stati sospesi e l’incentivazione
      zione al comparto dell’agroindustria.             delle energie rinnovabili, in accordo con
      Diversi degli impianti realizzati risentivano     una direttiva europea, ora passa attraverso
      della forzatura derivante dal trasferimento       l’istituzione e lo sviluppo del mercato dei
      nel mondo agricolo di processi e tecnolo-         “certificati verdi” (D. Lgs. 387/2003). In
      gie nati per il mondo industriale. Le azien-      pratica, è stato definito l’obbligo, a partire
      de nelle quali erano stati realizzati gli im-     dal 2002, da parte di tutti i produttori e im-
      pianti, inoltre, non sempre si erano rivela-      portatori di energia elettrica da fonte con-
      te le più idonee, così si erano visti impian-     venzionale, di immettere in rete, ogni anno,
      ti sorgere in allevamenti che, per la dimen-      una quota di elettricità prodotta da fonti
      sione, per la qualità e la quantità dei con-      rinnovabili (tra cui il biogas) pari almeno,
      sumi energetici, per le caratteristiche dei       nel 2005, al 2,7% della quantità totale im-
      liquami non erano indicati ad ospitarli. Ne       messa. Per consentire il rispetto di tale
      risentì in questo modo l’immagine di ciò          quota, i produttori di energia rinnovabile
      che la tecnologia poteva offrire.                 possono vendere ai produttori di energia
      Agli inizi degli anni ‘90 si è andata diffon-     da fonte convenzionale i cosiddetti certifi-
      dendo una nuova generazione di impianti           cati verdi. Ciò sta portando allo sviluppo di
      di biogas semplificati e a basso costo, rea-      un mercato o borsa dei certificati verdi (or-
      lizzati sovrapponendo una copertura di            ganizzata dal Gestore del Sistema Elettrico,
      materiale plastico a una vasca di stoccag-        GRTN, www.grtn.it), i quali attualmente
      gio dei liquami. Questi impianti vengono          valgono circa 0,117 euro per kWh (valore
      realizzati non solo allo scopo di recupera-       medio ponderato dei primi 9 mesi del
      re energia ma anche per controllare gli           2005). Oggi, vendendo energia elettrica
      odori e stabilizzare i liquami. Dalle infor-      dotata di certificati verdi, si riescono a rica-
      mazioni raccolte dalle ditte che producono        vare circa 0,15-0,18 euro per kWh; la du-
      questo genere di impianti deriva che ne           rata dei certificati verdi è di 8 anni, elevabi-
      sono stati realizzati circa 70 in Italia. Que-    le per l’energia rinnovabile ottenuta da
      sti impianti lavorano “a freddo” o a tempe-       biomasse, quale è il biogas, per altri 4 anni,
      ratura più o meno controllata.                    anche se con il riconoscimento solo del
                                                        60% dell’energia elettrica prodotta (art. 5,
         Incentivata l’autoproduzione                   decreto del Ministero delle attività produt-
                  di energia                            tive e del Ministero dell’ambiente e della
      In questo scenario si è inserito il provvedi-     tutela del territorio del 24 ottobre 2005,
      mento CIP n. 6 del 29 aprile 1992 riguar-         G.U. n. 265 del 14/11/2005).
      dante i “Prezzi dell’energia elettrica relativi
      a cessione, vettoriamento e produzione per              La riduzione di gas serra
      conto dell’Enel, parametri relativi allo          Il recupero del biogas come fonte di energia
      scambio e condizioni tecniche generali per        rinnovabile ha una sua validità anche nel-
      l’assimilabilità a fonte rinnovabile”, che sta-   l’ambito della tutela ambientale e per la ri-
      biliva un regime tariffario assai favorevole      duzione dei gas serra, tra i quali il meta-
      nel caso di autoproduttori che cedevano al-       no è uno dei principali. Le attività
      l’Enel l’intera potenza elettrica ottenuta da     agricole, infatti, rappresentano
      impianti alimentati a biomasse (nel 1999,         una fonte significativa di emis-
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                                                                                                               9




    sione di gas serra, in particolare metano e             la riduzione delle emissioni di gas serra, del
    protossido di azoto. Le emissioni di metano             Libro bianco sulle energie rinnovabili ela-
    derivano sia dai processi digestivi (emissioni          borato dall’Enea e approvato nel 1999 dal
    enteriche) sia dalla degradazione anaerobica            Cipe e infine del D. Lgs. 387/2003 (attua-
    delle deiezioni animali (emissioni derivanti            zione della Direttiva Ce n. 77/2001 sulle
    dalla gestione delle deiezioni).                        energie rinnovabili).
    A questo proposito, il Protocollo di Kyoto              Nella valutazione dei benefici derivanti
    sulla riduzione dell’inquinamento atmo-                 dall’applicazione di tecniche di digestione
    sferico da gas serra prevede l’abbattimento             anaerobica (siano semplici coperture degli
    di tali emissioni entro il 2010. Ciò ha por-            stoccaggi o reattori anaerobici veri e pro-
    tato, tra l’altro, alla riforma della politica          pri), va considerato che la captazione del
    ambientale dell’Unione europea, con l’e-                biogas che si produce da tali strutture non
    manazione del Libro bianco sulle energie                determina soltanto la riduzione delle emis-
    rinnovabili, all’emanazione della delibera              sioni di metano, ma anche altri vantaggi (si
    Cipe n. 137/98 sulle politiche nazionali per            veda a sotto).



     Benefici ambientali dal recupero di biogas
    Sotto il profilo ecologico:                             Per l’allevamento zootecnico:
    •   calano le emissioni di metano;                      •   si realizza un risparmio energetico
    •   si riducono quelle di ammoniaca;                        o la possibilità di cedere energia ad altri;
    •   calano per via indiretta altri gas serra;           •   si abbattono gli odori;
    •   vengono emesse minori quantità di composti          •   si accelera il processo di stabilizzazione
        organici volatili non metanici;                         dei liquami destinati allo stoccaggio
    •   i combustibili da fonti rinnovabili sostituiscono       e al successivo utilizzo agronomico;
        quelli fossili.


    Secondo gli accordi
    di Kyoto gli Stati si
    sono impegnati
    entro il 2010 ad
    abbattere in modo
    sostanziale
    l’emissione di gas
    serra.
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   10   OPPORTUNITÀ E VINCOLI




          A partire dal settore zootecnico                             ne sul recupero del biogas, come pure il re-
        In Italia la normativa sugli incentivi all’au-                 cente Regolamento (Ce) n.1774/2002 sui
        toproduzione di energia elettrica da fonti                     sottoprodotti di origine animale, che indi-
        rinnovabili (i citati certificati verdi) potreb-               vidua la digestione anaerobica come uno
        be tradursi in un rinnovato interesse verso                    dei processi biologici che ne consentono il
        gli impianti di biogas. Anche il processo di                   riciclo sotto forma di fertilizzanti, e la nuo-
        evoluzione nella politica ambientale, come                     va politica agricola comunitaria, che incen-
        sopra indicato, attivatosi a seguito della Con-                tiva le colture energetiche.
        ferenza di Kyoto, può accentuare l’attenzio-                   Ne deriva l’utilità di potenziare e di razio-




                               Azioni tecniche necessarie
        •Favorire la realizzazione di impianti di biogas negli           mostrativi di codigestione anaerobica di queste
           allevamenti zootecnici. Particolarmente interes-              biomasse assieme ai liquami zootecnici e ai fan-
           sante è l’utilizzo del biogas per cogenerare ener-            ghi di depurazione, in impianti consortili.
           gia elettrica ed energia termica: l’energia termica
           viene utilizzata per riscaldare il digestore anaero-        •Avviare, visto il crescente problema della collo-
           bico, migliorando le rese in biogas, e l’energia              cazione dei sottoprodotti di origine animale e
           elettrica può essere venduta attraverso i “certifica-         gli indirizzi contenuti nel Regolamento (Ce) n.
           ti verdi” a un prezzo incentivato. Interessante è an-         1774/2002, la codigestione di liquami zootecni-
           che la possibilità di digerire, assieme ai liquami            ci e scarti di macellazione adeguatamente pre-
           zootecnici, le colture energetiche (in particolare            trattati e altre biomasse.
           mais e sorgo zuccherino) e i residui colturali, au-
           mentando la resa energetica degli impianti. An-             •Favorire l’integrazione dei processi anaerobici
           drebbero incentivati anche gli impianti negli alle-           e aerobici nel trattamento delle biomasse e dei
           vamenti suinicoli annessi ai caseifici per la produ-          rifiuti organici sia nella costruzione di nuovi im-
           zione di formaggio grana (là dove l’allevamento               pianti che nel potenziamento di impianti già esi-
           suino sopravviverà alla ristrutturazione del settore          stenti, quali, ad esempio, gli oltre 100 impianti di
           caseario in corso), in quanto il biogas recuperato            compostaggio di media e grossa dimensione
           può essere bruciato direttamente nelle caldaie                già operanti in Pianura Padana nelle vicinanze
           per la produzione di vapore, realizzando risparmi             dei siti di produzione di scarti organici agroindu-
           energetici significativi a fronte di investimenti con-        striali e di effluenti zootecnici.
           tenuti.

        •Potenziare e razionalizzare i digestori anaerobici
           dei fanghi derivanti dalla depurazione di acque
           reflue civili (presenti in tutti i grandi impianti di de-
           purazione urbani), favorendo la codigestione an-
           che di liquami zootecnici e scarti organici agroin-
           dustriali.

        •Attivare,   vista la necessità di gestire crescenti
           quantità di frazioni organiche derivanti dalla rac-
           colta differenziata dei rifiuti urbani, progetti di-
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    nalizzare i sistemi che sfruttano processi di      bientali legati alle emissioni in atmosfera di
    codigestione anaerobica di biomasse di varia       gas serra e agli odori, una migliore utilizza-
    natura (biomasse di origine zootecnica e           zione agronomica degli elementi fertilizzan-
    agroindustriale, colture energetiche, residui      ti presenti nei liquami nelle concimazioni in
    colturali, fanghi di depurazione e frazioni or-    copertura.
    ganiche derivanti da raccolte differenziate        In Italia, però, la realizzazione di impianti di
    secco/umido dei rifiuti urbani).                   biogas ha buone prospettive di sviluppo solo
    Si ritiene che il mondo agricolo possa essere      alle seguenti condizioni:
    interessato alle opportunità che il coincidere     - se si razionalizzano e si rendono chiare e
    di problematiche diverse, quali l’effetto serra,   percorribili le procedure di autorizzazione,
    la valorizzazione degli scarti organici, la ri-    sia per la costruzione e gestione degli im-
    chiesta di un maggior contributo di energie        pianti che per l’allacciamento alla rete elettri-
    rinnovabili, sta facendo emergere. In parti-       ca nazionale;
    colare il settore zootecnico può rappresen-        - se si assicura l’utilizzo agronomico del di-
    tare la forza motrice per lo sviluppo su larga     gestato anche quando si co-digeriscono i li-
    scala della digestione anaerobica, come già        quami zootecnici con colture energetiche e
    sta avvenendo in Germania, Austria e Dani-         scarti organici selezionati.
    marca. Gli incentivi in tal senso sono molti:        Alla luce di quanto sopra riportato, il biogas
    un miglioramento della sostenibilità am-                 dovrebbe essere considerato una risorsa
    bientale degli allevamenti, un’integra-                    e come tale essere incentivato attraver-
    zione di reddito dall’“energia verde”,                      so azioni di sviluppo (si veda a fianco)
    una riduzione dei problemi am-                                     e interventi economici.



                                                                                     I due punti critici
                                                                                    da superare per lo
                                                                                  sviluppo della filiera
                                                                                              del biogas
                                                                                          riguardano la
                                                                                           procedura di
                                                                                    autorizzazione per
                                                                                          la cessione di
                                                                                     energia elettrica e
                                                                                               l’impiego
                                                                                       agronomico del
                                                                                  digestato nel caso in
                                                                                   cui utilizzino anche
                                                                                   colture energetiche
                                                                                       e scarti organici
                                                                                             selezionati.
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   12   OPPORTUNITÀ E VINCOLI




                       L’Emilia Romagna si è già mossa
                                                     Stefano Nannetti
                                                    Giovanni Pisceddu
                                                    Claudia Orlandini
                                                     REGIONE EMILIA-ROMAGNA


             Assegnati dalla Regione più di quattro milioni di euro per nuovi
           impianti, che saranno oggetto di studio e di verifica tecnico-economica.

        Tra le varie filiere energetiche il biogas rappresen-    gia delle matrici organiche da utilizzare, creando
        ta una concreta e conveniente possibilità Pper il        una prima priorità di scelta a vantaggio di deie-
        mondo agricolo.                                          zioni avicunicole e bovine con seconda scelta
        La Regione Emilia-Romagna, sensibile alle esigen-        per quelle suine o miste- suine.
        ze delle aziende agricole alla ricerca di nuove op-      Si è poi considerato l’impiego della produzione
        portunità di reddito in sintonia con un corretto svi-    di biogas a scopo energetico, per uso proprio o
        luppo ambientale, ha emanato un bando per l’as-          finalizzato alla vendita a terzi , privilegiando la pri-
        segnazione di 4,35 milioni di euro quale contribu-       ma scelta.
        to (40% del valore del progetto) per la realizzazio-     Altri parametri che caratterizzavano il bando ri-
        ne di impianti di Bbiogas.                               guardavano la tipologia aziendale del beneficia-
        Il bando si basava sull’individuazione della tipolo-     rio, questo con l’intento di favorire associazioni
                                                                 di aziende perché meglio si utilizzino eventuali




        I progetti accolti
        rappresentano
        esperienze pilota da
        valutare
        attentamente in
        vista di future
        programmazioni.
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    economie di scala e si superino problemi am-             nergia prodotta da fonti alternative con impor-
    bientali specifici di territorio.                        tanti opportunità per il mondo agricolo, viste le
    La risposta da parte delle aziende della regione         problematiche introdotte dalla nuova Pac e la ne-
    è stata interessante: sono state presentate 27 do-       cessità di applicare le norme relative al protocol-
    mande per un importo totale di possibili investi-        lo di Kyoto.
    menti pari a € 19.737.866,33 e tutte le province -       A questo proposito la Regione Emilia-Romagna
    ad eccezione di Rimini - sono rappresentate con          opera dal 1999 nell'ambito del programma na-
    almeno una entità produttiva. Quest’ultimo               zionale Probio, strumento del Ministero delle
    aspetto è di particolare rilevanza se si considera       poltiche agricole e forestali introdotto per pro-
    che il bando ha impegnato i beneficiari a mette-         muovere progetti regionali e interregionali sui
    re a disposizione della Regione per cinque anni          biocombustibili e messo a punto proprio per ri-
    l’impianto finanziato a fini di ricerca: in questo       spondere ai quesiti posti da Kyoto. Con partico-
    modo è possibile una copertura totale del terri-         lare riguardo al biogas, l’Emilia Romagna parteci-
    torio regionale e quindi e risultati del futuro mo-      pa a un progetto interregionale, con la Lombar-
    nitoraggio saranno particolarmente utili per suc-        dia come Regione capofila, all’interno del quale
    cessive programmazioni.                                  sono state messe in campo le seguenti azioni:
    Di tutte le domande presentate solo 19 sono sta-         - monitoraggio, con metodologie comuni, della
    te ammesse alla graduatoria finale e di queste 15        disponibilità spaziale e temporale delle matrici
    hanno potuto usufruire del contributo del 40% a          organiche presenti sul territorio;
    fondo perduto.                                           - monitoraggio delle tecnologie utilizzate negli
    Gli interventi a finanziamento saranno in grado,         impianti operanti nelle varie regioni (fra cui gli
    perciò, grazie a un attento monitoraggio, di for-        impianti finanziati dall’ultimo bando);
    nire elementi di sicura utilità per il settore dell’e-   - divulgazione dei risultati.



                                      Progetti accolti e finanziati
    Provincia     Tipo di                  Beneficiario                               Sede legale
                  deiezioni trattate
    Piacenza      bovine                   Cooperativa Agricola Mocine a r.l.         Asciano (SI)
    Piacenza      bovine                   Società Agricola Vittorio Tadini s.r.l.    Podenzano (PC)
    Piacenza      bovine                   Azienda Agricola A.G.T. s.s.               Gragnano Trebbiense (PC)
    Piacenza      suine                    Azienda Agricola Fontana S.S.              Castel San Giovanni (PC)
    Piacenza      suine                    Azienda Agricola Testa Bruna               Monticelli D’Ongina (PC)
    Reggio Emilia bovine                   Azienda Agricola Caramana s.s              Reggio Emilia (RE)
    Parma         bovine                   Azienda Agricola F.lli Boldini s.s.        Montechiarugolo (PR)
    Parma         bovine                   A. I. Agr. Agricoltura e Ambiente          Neviano degli Arduini (PR)
    Parma         bovine                   Spinazzi s.s.                              Fontanellato (PR)
    Modena        bovine                   Azienda Agricola I Giardini del Duca       Castelfranco Emilia (MO)
    Bologna       bovine                   Azienda Agricola Acqua Salata              Castello di Serravalle (BO)
    Bologna       avicunicole              Società Consortile Agrienergia             San Pietro in Casale (BO)
    Ferrara       suine                    Piccola Società Cooperativa San Giovanni   Bondeno (FE)
    Ravenna       bovine/suine             Consorzio Agrienergy                       Forlì (FC)
    Forlì-Cesena avicunicole               Associazione Temporanea                    Santa Sofia (FC)
                                           d’Impresa Renzi Mirella
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                14                   GLOSSARIO




                                        Acidi grassi volatili                    Ceneri                           viene trasformata in composti
Il significato delle parole chiave

                                     Acidi organici caratterizzati da        Vedi solidi volatili.                semplici (acidi grassi volatili,
                                     un basso peso molecolare.                                                    aldeidi, alcoli) da batteri anae-
                                                                                 Cogeneratore                     robi facoltativi, in una seconda
                                        Aerobico                             Motore endotermico accoppia-         fase nella quale, a partire dagli
                                     Processo attuato mediante l’azio-       to ad un generatore elettrico in     acidi grassi volatili, grazie all’a-
                                     ne di microrganismi aerobi, che         grado di recuperare l’energia        zione di batteri anaerobi obbli-
                                     utilizzano, cioè, l’ossigeno libero.    termica prodotta durante il          gati (vedi anaerobico), viene pro-
                                                                             funzionamento e utilizzarla per      dotto il biogas (vedi). La dige-
                                        Ammoniaca/                           fini civili o industriali.           stione anaerobica consente la
                                        ammonio                                                                   stabilizzazione dei materiali
                                     L’ammonio (NH4+) è uno ione                 Depurazione                      organici trattati. I dispositivi nei
                                     positivo contenente azoto, che          Rimozione di elementi o com-         quali avviene il processo vengo-
                                     si forma nel terreno dalla              posti da un fluido. Per i reflui     no denominati digestori (vedi).
                                     degradazione biologica della            biodegradabili (vedi biodegrada-
                                     sostanza organica o che viene           bilità) può essere attuata per via       Digestore
                                     aggiunto sotto forma di conci-          biologica, mediante l’azione di      Reattore nel quale avviene il
                                     me. Di solito è adsorbito sui           microrganismi che trasformano        processo di digestione anaerobica
                                     minerali argillosi, ma in seguito       parte del substrato in prodotti      (vedi).
                                     a processi di varia natura può          gassosi e acqua, e rimuovono la
                                     liberarsi, perdere la carica e dar      parte restante attraverso mec-           Disidratazione
                                     luogo ad ammoniaca (NH3), in            canismi fisico-biologici (sintesi    Riduzione del contenuto di
                                     misura dipendente, tra l’altro,         protoplasmatica di nuove cellu-      umidità degli effluenti zootec-
                                     dal tipo di suolo e dal clima.          le, bioflocculazione, bioassorbi-    nici o delle frazioni derivanti
                                     L’ammoniaca, essendo molto              mento). In tal modo una parte        dal loro trattamento (per esem-
                                     volatile, passa nell’atmosfera.         del substrato viene trasformato      pio i fanghi di depurazione).
                                                                             in prodotti semplici che si libe-    Può essere effettuata per via
                                        Anaerobico                           rano in atmosfera, una seconda       meccanica, mediante centrifu-
                                     Processo attuato da microrga-           parte va a costituire il residuo     ghe e nastropresse, o per via
                                     nismi anaerobi, che vivono cioè         del processo denominato fango        termica, applicando processi di
                                     in assenza di ossigeno. I               (vedi), che può essere separato      essiccamento.
                                     microrganismi anaerobi posso-           mediante sedimentazione (vedi).
                                     no essere anaerobi facoltativi o                                                 Dual-fuel
                                     obbligati a seconda che siano               Diesel, ciclo                    Motore endotermico in grado
                                     in grado o meno di utilizzare,          Ciclo termodinamico proprio          di funzionare sia con i combu-
                                     quando è disponibile, anche             dei motori endotermici ad            stibili tipici dei motori a ciclo
                                     l’ossigeno libero.                      accensione spontanea nel quale       Otto che con i combustibili dei
                                                                             la trasformazione dell’energia       motori a ciclo Diesel.
                                        Biodegradabilità                     di legame contenuta nel com-
                                     Proprietà delle sostanze organi-        bustibile è basata sulle seguenti        Endotermico,
                                     che e inorganiche presenti              fasi: aspirazione dell’aria com-         motore
                                     negli effluenti zootecnici e            burente; compressione dell’aria      Motore a combustione interna
                                     negli scarti organici, per la           e successiva iniezione del com-      tipicamente funzionante a ciclo
                                     quale esse possono essere               bustibile; combustione; espan-       Otto o a ciclo Diesel.
                                     completamente demolite dai              sione e scarico.
                                     microrganismi.                                                                   Fango
                                                                                 Digestione                       Residuo del processo di depura-
                                        Biogas                                   anaerobica                       zione (vedi). È costituito da bio-
                                     Miscela gassosa costituita in           È un processo biologico utiliz-      massa batterica e da sostanza
                                     prevalenza da anidride carbonica        zato per il trattamento dei          inerte, organica e inorganica. Il
                                     (30-40%) e metano (60-70%),             reflui organici che si evolve        residuo del processo di sedimen-
                                     prodotta nel corso del processo         attraverso una prima fase nella      tazione (vedi) viene denominato
                                     di digestione anaerobica (vedi).        quale la sostanza organica           fango primario.
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        Otto, ciclo                             Sedimentazione                        Solidi sospesi
    Ciclo termodinamico proprio dei          Operazione mediante la quale i           volatili
    motori endotermici ad accensio-          solidi sospesi (vedi) presenti nel   Frazione organica dei solidi
    ne per scintilla nel quale la tra-       liquame vengono fatti deposi-        sospesi totali ovvero dei solidi che
    sformazione dell’energia di lega-        tare sul fondo di un contenito-      vengono trattenuti da un filtro
    me contenuta nel combustibile è          re grazie alla forza di gravità.     con pori da 0,45 µ di diametro.
    basata sulle seguenti fasi: aspira-
    zione della miscela formata da              Separazione                           Solidi volatili
    combustibile e aria comburente;             solido/liquido                    Rappresentano una frazione
    compressione; combustione;               Tecnica di trattamento dei           della sostanza secca costituita
    espansione e scarico.                    liquami zootecnici, che consi-       in prevalenza dalla sostanza
                                             ste nella separazione più o          organica; vengono determinati
        pH                                   meno spinta dei solidi sospesi       analiticamente come perdita
    Grandezza che esprime l’acidità          (vedi). In funzione della tecno-     all’incenerimento, ovvero come
    di una soluzione; è legata alla          logia adottata si ottengono effi-    differenza tra la sostanza secca
    concentrazione di ioni idrogeno          cienze di separazione diverse e      e il residuo fisso (ceneri).
    dalla relazione:                         quindi volumi diversi di solidi,
    pH = -log10 [H+]. La scala dei pH        con caratteristiche altrettanto          Sostanza secca
    si estende dal valore zero al valo-      variabili. Possono quindi essere         o solidi totali
    re 14; quando il pH è inferiore a        richiesti ulteriori trattamenti      È la sostanza residua dopo essic-
    7 la soluzione sarà acida, quando è      per la loro piena valorizzazione     cazione. Negli effluenti zootecnici
    superiore a 7 sarà alcalina. Il valore   agronomica (essiccamento,            viene determinata analiticamente
    7 corrisponde alla neutralità.           compostaggio).                       per essiccazione in stufa a 105 °C
                                                                                  fino a peso costante.
        Potenza installata                      Solidi sospesi totali
    Si intende la potenza elettrica indi-    Rappresentano la quota non in            Stabilizzazione
    cata sulla targa di un utilizzatore.     soluzione della sostanza secca       Processo che comporta la ridu-
                                             (vedi). Si determinano analiti-      zione del contenuto di sostanza
        Rendimento                           camente mediante filtrazione di      organica facilmente degradabile.
        elettrico e meccanico                un volume noto di reflui attra-      Esso consente di raggiungere
    Definiti, rispettivamente, come          verso un filtro di 0,45 micron e     due obiettivi principali: ridurre
    energia elettrica e meccanica            determinazione della sostanza        significativamente i processi
    prodotta per unità di energia            secca da questo trattenuta. In       putrefattivi a carico del materiale
    introdotta nel motore sotto              alternativa possono essere           trattato, processi di decomposi-
    forma di combustibile.                   determinati mediante centrifu-       zione della sostanza organica che
                                             gazione del liquame tal quale a      danno luogo alla formazione di
        Rendimento termico                   3.000 G e determinazione della       composti maleodoranti; ridurre i
    Definito come energia termica            sostanza secca nella frazione        microrganismi patogeni.
    recuperata per unità di energia          surnatante di centrifugazione; a
    introdotta nel motore o nella mac-       partire da quest’ultimo dato,            Surnatante
    china sotto forma di combustibile.       per differenza con la sostanza       È la frazione chiarificata del
                                             secca totale, è possibile deter-     liquame in uscita dal processo
        Rendimento totale                    minare la frazione sospesa. A        di sedimentazione.
    Definito come energia comples-           loro volta i solidi sospesi con-
    sivamente prodotta per unità di          tengono una frazione sedimen-            Tempo di ritenzione
    energia consumata sotto forma            tabile, costituita dalla sostanza    È il tempo di permanenza del
    di combustibile.                         secca che sedimenta in un            materiale, sottoposto a tratta-
                                             cono (detto cono Imhoff) in un       mento, all’interno di un deter-
        Scambiatore                          periodo di 60 minuti, che rap-       minato contenitore.
        di calore                            presenta approssimativamente
    Dispositivo atto a trasferire il         la quota che può essere rimos-           Termofilo
    calore da un fluido (liquido o           sa per sedimentazione (vedi).        Dicesi di ambito di temperatura
    aeriforme) a un altro.                                                        che comprende valori superiori a
                                                                                  45 °C.
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                       IL PROCESSO




           I tempi di
           svolgimento del
           processo di
           digestione
           anaerobica sono
           piuttosto lunghi
           anche in condizioni
           di temperatura
           ottimali.
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                                                                             17




DI DIGESTIONE

                        Matrici organiche di provenienza varia
                        (deiezioni animali, residui colturali, ecc.)
                         vengono fatte fermentare in assenza di
                         ossigeno e a temperature determinate,
                       ottenendo in questo modo una miscela di
                      metano e anidride carbonica, il biogas. Dalla
                       combustione di quest’ultimo viene quindi
                      prodotta energia termica o energia elettrica o
                             la combinazione di entrambe.




                                            L        a digestione anaero-
                        bica è un processo biologico complesso per mez-
                        zo del quale, in assenza di ossigeno, la sostanza
                        organica viene trasformata in biogas, una miscela
                        costituita principalmente da metano e anidride
                        carbonica. La percentuale di metano nel biogas
                        varia, a secondo del tipo di sostanza organica di-
                        gerita e delle condizioni di processo, da un mini-
                        mo del 50% fino all’80% circa.
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   18    IL PROCESSO BIOLOGICO




         Substrati organici                                        I substrati organici che possono essere sot-
                                                                   toposti al processo di digestione anaerobi-
        avviabili al digestore                                     ca sono numerosi e assai differenti fra loro
                                                                   (si veda a fianco).

        Liquame suino. Questo tipo di effluente zoo-               Microrganismi piuttosto esigenti
        tecnico è caratterizzato da un contenuto estre-            Affinché il processo abbia luogo è necessa-
        mamente variabile di sostanza secca o solidi to-           ria l’azione di diversi gruppi di microrgani-
        tali (1-6%) e di sostanza organica o solidi volatili,      smi in grado di trasformare la sostanza or-
        a causa delle differenti tipologie di allevamento          ganica in composti intermedi, principal-
        comunemente presenti sul territorio.                       mente acido acetico, anidride carbonica e
                                                                   idrogeno, utilizzabili dai microrganismi
        Liquame bovino. Le deiezioni bovine sono spes-             metanigeni che concludono il processo
        so rimosse dalle stalle utilizzando raschiatori. L’ag-     producendo il metano.
        giunta di paglia, spesso effettuata nelle stalle, con-     I microrganismi anaerobi presentano basse
        duce a variazioni nel contenuto di solidi totali (8-       velocità di crescita e di reazione e quindi
        15%). L’effetto di diluizione è minimo rispetto a          occorre mantenere ottimali, per quanto
        quello che si ha con le deiezioni suine anche a            possibile, le condizioni dell’ambiente di
        causa del fatto che normalmente le zone calpe-             reazione. Nonostante questi accorgimenti,
        state dal bestiame vengono pulite e risciacquate           i tempi di processo sono relativamente
        con basse quantità di acqua. Come nel caso dei             lunghi se confrontati con quelli di altri
        suini, anche nelle deiezioni bovine il contenuto di        processi biologici, tuttavia il vantaggio del-
        solidi totali dipende fortemente dal sistema di alle-      la digestione anaerobica è che la materia
        vamento degli animali.

        Deiezioni avicole (pollina). La pollina che più si
        presta alla digestione anaerobica, grazie all’assen-
                                                                                   ILbiogas
                                                                        è una miscela composta da
        za di lettiera, è quella delle galline ovaiole che so-             metano (60-75% se si
        no solitamente allevate in gabbia in allevamenti              impiegano liquami zootecnici)
        che arrivano a contenere fino a diverse centinaia di              e da anidride carbonica,
        migliaia di capi. Le deiezioni asportate fresche con           derivante dalla degradazione
        i nastri sono caratterizzate da un alto contenuto in             della sostanza organica in
        solidi totali (minimo 18-20%) e da alte concentra-                  assenza di ossigeno.
        zioni di azoto ammoniacale. L’alto contenuto di
        ammoniaca può condurre a effetti inibitori duran-
        te la digestione e causare alte emissioni ammo-
        niacali durante il successivo stoccaggio del dige-
        stato. Le deiezione avicole presentano spesso an-
        che un forte contenuto di inerti che sedimentan-
        do sul fondo, vanno a formare uno strato che cau-
        sa frequenti problemi operativi e riduce il volume
        utile dei reattori.

        Residui colturali. Anche i residui provenienti dai
        raccolti agricoli possono essere utilizzati come
        matrici nella digestione anaerobica. In Germa-
        nia, ad esempio, questi residui vengono addi-
        zionati come co-substrati alle deiezioni animali
        utilizzate come matrici primarie. Possibili matrici

                                              Continua a pag. 20
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                                                           Schema di decomposizione anaerobica
                                                             delle sostanze organiche durante la
                                                             digestione. I composti polimerici ad                                 19
                                                             alto peso molecolare - carboidrati,
                                                                 grassi e proteine - vengono
                                                           frammentati in sostanze più semplici,
                                                            quali zuccheri, glicerolo, acidi grassi e
                                                                        amminoacidi.

    organica complessa viene convertita in me-                                    ri termofili. La figura qui sotto descrive il
    tano e anidride carbonica e quindi porta                                      processo di digestione anaerobica.
    alla produzione finale di una fonte rinno-
    vabile di energia sotto forma di un gas                                                 Tecniche diversificate
    combustibile a elevato potere calorifico.                                     Le tecniche di digestione anaerobica posso-
    L’ambiente di reazione, definito solitamente                                  no essere suddivise in due gruppi principali:
    reattore anaerobico, deve quindi risultare da                                 - digestione a secco, quando il substrato av-
    un compromesso tra le esigenze dei singoli                                      viato a digestione ha un contenuto di so-
    gruppi microbici, per consentirne la crescita                                   stanza secca superiore al 20%;
    equilibrata. Il pH ottimale è intorno a 7-7,5,                                - digestione a umido, quando il substrato ha
    mentre la temperatura ottimale di processo è                                    un contenuto di sostanza secca inferiore
    intorno ai 35 °C, se si opera con i batteri me-                                 al 10% (è questa la tecnica più diffusa, in
    sofili, o di circa 55 °C, se si utilizzano i batte-                             particolare con i liquami zootecnici).


                                             DALLA MATERIA ORGANICA AL BIOGAS
     ORGANICA
     SOSTANZA




                                          CARBOIDRATI                     GRASSI                            PROTEINE
      DIGESTIONE IN ASSENZA DI OSSIGENO




                                            Zuccheri                     Glicerolo                           Gruppi
                                            semplici                    Acidi grassi                       sub-proteici



                                                                                                          Amminoacidi



                                          Acidi volatili               Acidi volatili
                                            alcooli



                                                                                                             Amine
                                                                                                           Ammoniaca
      BIOGAS




                                                                                                               Azoto
                                                                                                            Mercaptani
                                                                                                              Indolo
                                                                        ANIDRIDE                             Skatolo
                                           METANO                      CARBONICA
                                           50-80%                                                       Idrogeno solforato
                                                                         50-20%
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   20    IL PROCESSO BIOLOGICO




        per la digestione anaerobica possono compren-                 Processi con valori intermedi di sostanza sec-
        dere foraggi, frutta e vegetali di scarsa qualità,            ca sono meno comuni e vengono in genere
        percolati da silos e paglia.                                  definiti a semisecco.
                                                                      Il processo di digestione anaerobica è anche
        Colture non alimentari ad uso energetico. Di-                 suddiviso in:
        versi studi sono stati effettuati per trovare sistemi di      - processo monostadio, quando le fasi di idroli-
        coltivazione di piante specifiche per la successiva              si, fermentazione acida e metanigena av-
        digestione anaerobica e per la produzione di bio-                vengono contemporaneamente in un uni-
        gas. Tutto ciò potrebbe essere di interesse per quei             co reattore;
        paesi in via di sviluppo, in cui i costi dell’energia so-     - processo bistadio, quando si ha un primo sta-
        no alti e dove sono presenti ampie aree agricole                 dio durante il quale il substrato organico
        favorite da climi temperati. Anche in Europa, dove               viene idrolizzato e contemporaneamente
        si ha sovrapproduzione agricola, la digestione                   avviene la fase acida, mentre la fase meta-
        anaerobica di colture energetiche può essere                     nigena avviene in un secondo momento.
        un’alternativa in particolare per l’utilizzo di aree in-      Una ulteriore suddivisione dei processi di di-
        colte e a riposo (set aside) o di aree irrigate con ac-       gestione anaerobica può essere fatta in base
        que recuperate dai depuratori urbani. La coltiva-             al tipo di alimentazione del reattore, che può
        zione di colture energetiche è incentivata dalla              essere continua o in discontinuo, e in base al
        nuova politica agricola comunitaria, che prevede              fatto che il substrato all'interno del reattore
        uno specifico incentivo di 45 €/ha.

        Scarti organici e acque reflue dell’agro-indu-                                                                        DAL
        stria. Ingenti quantità di prodotti agricoli sono la-
        vorati nell’industria alimentare. Durante tali lavora-
        zioni si producono reflui che spesso possono es-
        sere avviati alla digestione anaerobica. Il fango
        anaerobico risultante può essere utilizzato come
        ammendante su terreni agricoli. Tipici sottoprodot-
        ti e scarti agro-industriali sono, ad esempio, il siero
        di latte, contenente proteine e zuccheri dall’indu-                  In caldaia, con produzione di sola
        stria casearia, e i reflui liquidi dall’industria che trat-                  energia termica
        ta succhi di frutta o che distilla alcool. Di interesse
        per la digestione anaerobica sono anche diversi
        scarti organici liquidi o semisolidi dell’industria del-
        la carne (macellazione e lavorazione della carne),
        quali grassi, sangue, contenuto stomacale, budel-                 Si presta molto bene per impianti realizzati negli
        la (si veda Regolamento (Ce) n. 1774/2002 “Norme                  allevamenti suinicoli annessi ai caseifici; questi so-
        sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale            no forti consumatori di combustibili, utilizzati per
        non destinati al consumo umano”). Tali residui, ad                produrre il vapore necessario per la caseificazio-
        esempio, possono essere addizionati come co-                      ne, e sono in grado di bruciare tutto il biogas pro-
        substrati nella digestione di liquami zootecnici o                dotto, realizzando risparmi significativi.
        fanghi di depurazione.                                            Oltre che per la lavorazione del latte, l’energia ter-
                                                 Continua a pag. 22       mica può avere un impiego, anche se più discon-
                                                                          tinuo, per il riscaldamento e la preparazione della
                                                                          broda nelle porcilaie, per la preparazione dei pa-
                                                                          stoni, per il riscaldamento di serre, per l’essicca-
                                                                          zione di foraggi e cereali, per usi civili.
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    venga miscelato o venga spinto lungo l’asse               genere durante la digestione anaerobica si ot-
    longitudinale attraversando fasi di processo              tiene una riduzione di almeno il 45-50% dei
    via via diverse (flusso a pistone).                       solidi volatili o sostanza organica alimentati.
    La digestione anaerobica può, inoltre, essere             La successiva trasformazione del biogas in
    condotta, come già ricordato, o in condizioni             energia utilizzabile in azienda avviene per
    mesofile (circa 35 °C) o termofile (circa 55              combustione, con modalità diverse in fun-
    °C); la scelta tra le due determina in genere             zione del prodotto che s’intende ottenere (si
    anche la durata (tempo di residenza) del pro-             veda a sotto).
    cesso. Mediamente in mesofilia si hanno
    tempi compresi nel range 15-35 giorni, men-
    tre in termofilia il tempo di residenza è in ge-
    nere inferiore ai 20 giorni. Con impiantistica
    di tipo semplificato è possibile operare anche
    in psicrofilia (10-25 °C), con tempi di resi-
    denza superiori ai 30 giorni, fino ad un mas-
    simo di 90 giorni.
    Il rendimento in biogas e quindi energetico
    del processo è molto variabile e dipende dal-
    la biodegradabilità del substrato trattato. In


BIOGAS AI POSSIBILI IMPIEGHI
              Combustione del biogas



         In motori azionanti gruppi                              In cogeneratori per la produzione
       elettrogeni per la produzione di                         combinata di energia elettrica e di
              energia elettrica                                          energia termica



    Il limite è sempre stato rappresentato dalla scarsa       Ha il vantaggio di produrre sia energia termica che
    convenienza economica a immagazzinare la pro-             elettrica, favorendo l’utilizzo di maggiori quantità
    duzione di biogas in eccesso rispetto ai consumi          di biogas a copertura dei vari fabbisogni azienda-
    elettrici aziendali. Infatti, il biogas:                  li. Anche in questo caso, però, per avere un coef-
    - non può essere compresso o pompato senza                ficiente di utilizzazione del 100% bisognerebbe
         incorrere in alti costi per la necessità di depu-    dimensionare l’impianto in modo da produrre so-
         rarlo dall’idrogeno solforato e dall’acqua; la       lo il biogas effettivamente necessario alle attività
         compressione, inoltre, dà luogo a problemi di        dell’azienda. In alternativa, ed è il caso più fre-
         sicurezza;                                           quente, si può cedere l’energia elettrica in ecces-
    - se non viene compresso, richiede per lo stoc-           so rispetto ai fabbisogni aziendali alla rete elettrica
         caggio la costruzione di gasometri voluminosi,       nazionale.
         costosi e di grosso impatto ambientale;
    - ha costi di trasporto convenienti solo nel caso
         di impianti consortili.
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   22   IL PROCESSO BIOLOGICO




        Fanghi di depurazione. Sono il residuo del pro-
        cesso di depurazione delle acque reflue urbane e                Vantaggi della codigestione
        industriali. Sono costituiti da biomassa batterica e        La codigestione di effluenti zootecnici con
        da sostanza inerte, organica e inorganica. In ge-           altri scarti organici al fine di aumentare la
        nerale gli obiettivi della digestione anaerobica dei        produzione di biogas è pratica standard in
        fanghi di depurazione sono: la stabilizzazione del-         Europa ormai da diversi anni. L’interesse
        la sostanza organica, la distruzione degli eventuali        che spinge gli operatori del settore verso ta-
        microoganismi patogeni e la facilitazione dello             le tecnica è costituito principalmente dal fat-
        smaltimento finale. Tale substrato non è consiglia-         to che la vendita della maggior quantità di
        bile per gli impianti di biogas aziendali che trattano      elettricità prodotta, unitamente agli introiti
        liquami zootecnici a causa delle problematiche              ricevuti dai produttori del rifiuto organico
        connesse alle attuali normative italiane di riferi-         utilizzato come co-substrato, permette di ot-
        mento.                                                      tenere guadagni maggiori. Nelle piccole e
                                                                    medie strutture aziendali, in particolare, l’u-
        Frazioni organiche di rifiuti urbani. Nei rifiuti ur-       tilizzo della codigestione può notevolmente
        bani domestici la percentuale di frazione organica          migliorare l’economia globale in quanto gli
        umida è compresa in genere tra il 25 e il 35% in pe-        aumentati guadagni consentono di bilancia-
        so. La composizione media di questa frazione de-
        rivante da raccolta differenziata secco-umido non
                                                                                                       Alcuni scarti
        differisce in modo sostanziale dall’organico racco-                                         dell’industria di
        glibile da utenze selezionate, quali mercati all’in-                                       lavorazione della
        grosso dell’orto-frutta e dei fiori, mercati ittici e ri-                                    carne possono
                                                                                                   costituire dei co-
        onali, esercizi commerciali di generi alimentari,                                               substrati da
        punti di ristoro (pizzerie, ristoranti, ristorazione col-                                     aggiungere ai
        lettiva); la presenza di piccole quantità di plastica e                                             liquami.
        vetro è in genere inferiore al 5% sul totale. Queste
        frazioni organiche presentano un elevato grado di
        putrescibilità e umidità (> 65%), che le rendono
        adatte alla digestione anaerobica. Anche questo
        substrato, così come i fanghi di depurazione, non
        è consigliabile negli impianti per liquami zootecni-
        ci per ragioni normative.



                             Rese in biogas dei diversi substrati organici
        Materiali                                                                            m3 per tonnellata
                                                                                              di solidi volatili
        Deiezioni animali (suini, bovini, avi-cunicoli)                                           200 - 500
        Residui colturali (paglia, colletti barbabietole, ecc.)                                   350 - 400
        Scarti organici agroindustria (siero, scarti vegetali, lieviti,                           400 - 800
        fanghi e reflui di distillerie, birrerie e cantine, ecc.)
        Scarti organici macellazione (grassi, contenuto stomacale e intestinale,                 550 - 1.000
        sangue, fanghi di flottazione, ecc.)
        Fanghi di depurazione                                                                     250 - 350
        Frazione organica rifiuti urbani                                                          400 - 600
        Colture energetiche (mais, sorgo zuccherino, erba, ecc.)                                  550 - 750
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                        Parametri chimico-fisici di due colture energetiche
     Parametro                                     Unità di misura                        Insilato di mais     Insilato di foraggine
     Sostanza secca (SS)                                  %                                      30-35                  35-38
     Sostanza organica (SV)                              %SS                                     90-97                  85-89
     Contenuto di CH4                                     %                                      55-58                  57-59
     Resa in biogas                                   m3/kg SV                                 0,6-0,73                0,5-0,6
     Tempo di ritenzione                                giorni                                     50                     50
     Degradabilità                                        %                                       60                     55
     Problemi                                                                               croste flottanti       croste flottanti
     Peso specifico                                        kg/m3                                  650                    650
     Fonte: da “Integration of Biogas Technology, Organic Farming an Energy Crops”, M. Köttner.



    re anche i maggiori investimenti necessari e                                    trattamenti, mentre altre (quali gli scarti di
    i costi sostenuti per rendere idoneo l’im-                                      macellazione, sostanze ad elevato tenore pro-
    pianto al trattamento di più scarti (alcuni dei                                 teico) necessitano di essere fortemente dilui-
    quali sono anche soggetti a restrizioni di leg-                                 te con il substrato base (effluenti zootecnici
    ge che obbligano a costosi pre-trattamenti).                                    liquidi), in quanto possono formare metabo-
    La miscelazione di diversi prodotti consente                                    liti inibitori del processo, quale ad esempio
    di compensare le fluttuazioni stagionali di                                     l’ammoniaca. Una vasta gamma di matrici ri-
    massa dei rifiuti, di evitare sovraccarichi o al                                chiede step vari di pre-trattamento: il rifiuto
    contrario carichi inferiori alla capacità stessa                                organico da raccolta differenziata, gli alimen-
    del digestore e di mantenere quindi più sta-                                    ti avanzati e/o scaduti, gli scarti mercatali, i
    bile e costante il processo. Diversi problemi                                   residui agricoli, gli scarti di macellazione, ecc.
    infatti possono nascere da un utilizzo non                                      Molti studi sono stati effettuati sulle caratte-
    congruo delle diverse matrici; un’aggiunta                                      ristiche di differenti colture energetiche
    incontrollata di oli e grassi contenuti nello                                   (mais, sorgo, foraggi, ecc.) e sulle loro rese in
    scarto, ad esempio, può determinare un’ec-                                      biogas. Inoltre le tecnologie attualmente in
    cessiva formazione di schiume, mentre rifiu-                                    via di sviluppo riguardano in particolare
    ti contenenti considerevoli quantità di iner-                                   proprio i sistemi di introduzione di tali sub-
    ti, quali sabbia, pietre e terra, possono favo-                                 strati, sia liquidi che solidi, nel digestore. È
    rire la formazione di sedimento nel digesto-                                    stato infatti dimostrato che la produzione di
    re e accumulo di materiali inerti con conse-                                    biogas e il riciclo dei nutrienti possono esse-
    guente riduzione del volume attivo del reat-                                    re ottimizzati quando le colture energetiche
    tore o blocco di valvole e tubazioni.                                           vengono utilizzate come co-substrato. Tali
                                                                                    colture possono infatti crescere sulle aree di
    Le matrici da addizionare ai liquami                                            proprietà dell’azienda, essere addizionate co-
    Le matrici attualmente più utilizzate nella                                     me co-substrati agli effluenti zootecnici di-
    codigestione di effluenti zootecnici sono i                                     rettamente o dopo insilamento e il digestato
    rifiuti organici agroindustriali e le colture                                   ottenuto a seguito del trattamento anaerobi-
    energetiche. Gli scarti organici da utilizzare                                  co può essere infine utilizzato per fertilizzare
    come co-substrati provengono dalle più sva-                                     le aree agricole in cui le stesse vengono colti-
    riate fonti e possiedono quindi forti differen-                                 vate. Vari tipi di colture dimostrano di posse-
    ze nella composizione chimica e nella biode-                                    dere un buon potenziale di produzione di
    gradibiltà. Alcune sostanze (quali percolati,                                   biogas. Le caratteristiche chimico-fisiche di
    acque reflue, fanghi, oli, grassi e siero) sono                                 due colture energetiche comunemente uti-
    facilmente degradabili mediante digestione                                      lizzate in impianti di codigestione sono mo-
    anaerobica senza richiedere particolari pre-                                    strate nella tabella soprastante.
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   24   IL PROCESSO BIOLOGICO




                                         La complessa applica
                La produzione di
               biogas in impianti       I  l trasporto e il trattamento
                                           delle biomasse agricole e
                                        agroindustriali sottostà a una
                                                                            cola con la finalità di sotto-
                                                                            porre a digestione anaerobica
                                                                            le biomasse aziendali e di ef-
          aziendali che trattano
             biomasse agricole e        disciplina specifica riconduci-     fettuare lo spargimento del
                                        bile a diversi corpi normativi:     materiale trattato (frazioni li-
                 agroindustriali è      il D. Lgs. 152/99 e il D. Lgs.      quide e frazioni solide palabi-
        sottoposta a un insieme         99/92 per lo scarico in acque       li) sui terreni di cui dispone,
            di norme, talvolta di       superficiali del materiale dige-    vale a dire su terreni sui quali
        dubbia interpretazione.         rito, l’emanando decreto del        ha un diritto d’uso o su terre-
                          Si attende    Ministero delle politiche agri-     ni dei quali ha disponibilità
             l’emanazione di un         cole relativo alla loro utilizza-   per esplicita dichiarazione
                                        zione agronomica (decreto           dell’azienda che li possiede.
              decreto ministeriale      applicativo dell’art. 38 del D.     Possono verificarsi due diver-
                 sull’utilizzazione     Lgs. 152/99), il D. Lgs. 22/97      se situazioni:
                  agronomica del        sui rifiuti (Decreto Ronchi) e il   a. il caso di digestione anaero-
                materiale digerito.     Regolamento (Ce) 1774/2002,            bica dei soli effluenti zoo-
                                        che stabilisce norme sanitarie         tecnici;
                                        per il trattamento dei sotto-       b. il caso di digestione anaero-
                                        prodotti di origine animale            bica di effluenti zootecnici,
                                        non destinati al consumo               residui colturali e colture
                                        umano.                                 energetiche tipo sorgo, mais
                                        Di seguito viene considerata           e foraggi, sottoposti a pro-
                                        l’applicazione di queste nor-          cesso di insilaggio.
                                        me ad alcuni dei casi più co-       Nel caso “a” si presuppone
                                        muni di digestione anaerobi-        che per l’intera sequenza di
                                        ca delle biomasse agricole e        operazioni di utilizzazione
                                        agroalimentari, tenendo pre-        agronomica, compresi i trat-
                                        sente che esistono non poche        tamenti, sia stata effettuata la
                                        difformità di interpretazione.      comunicazione di utilizzazio-
                                                                            ne agronomica di cui all’art.
                                               Con biomasse di              38 del D. Lgs. 152/99 o che
                                            provenienza agricola            sia stata ottenuta l’autorizza-
                                        Prendiamo in esame il caso in       zione AIA (Autorizzazione
                                        cui l’impianto di biogas venga      integrata ambientale) ai sen-
                                        realizzato in un’azienda agri-      si del D. Lgs. 59/2005 di at-
                                                                            tuazione della direttiva
                                                                            96/61/Ce relativa alla preven-
                                                                            zione e riduzione integrate
                                                                               dell’inquinamento.
                                                                                 Nel caso “b” dal punto di
                                                                                   vista normativo dovreb-
                                                                                     be valere quanto detto
                                                                                       per la situazione pre-
                                                                                         cedente, anche se il
                                                                                           D. Lgs. applicativo
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zione della legge
    dell’art. 38 non pone espres-        provenienti da altre aziende       della lavorazione delle produ-
    samente tra i materiali assimi-      agricole dovrebbe soggiacere       zioni animali.
    labili ai liquami zootecnici -       alla disciplina dell’emanando      Nel caso di conferimento di
    oggetto esclusivo di tale de-        decreto ministeriale, in quan-     rifiuti o sottoprodotti delle
    creto - miscele di liquami e         to provenienti da aziende fun-     lavorazioni vegetali, il tra-
    prodotti o residui delle pro-        zionalmente connesse con           sporto all’impianto di biogas
    duzioni vegetali. Si ritiene tut-    l’azienda sede dell’impianto di    aziendale di questi materiali
    tavia che tale assimilazione sia     cui si utilizzano i liquami di-    soggiace alla disciplina del
    implicita dal momento che, in        geriti all’interno del ciclo       D. Lgs. 22/97, per cui è ri-
    un allegato al Decreto stesso,       agronomico.                        chiesto il formulario di iden-
    viene prevista tra i vari tratta-    In questo quadro il trasporto      tificazione.
    menti anche la digestione            del materiale digerito necessi-    L’utilizzazione agronomica
    anaerobica di liquami zootec-        ta di una documentazione di        del materiale digerito si con-
    nici misti a colture energeti-       accompagnamento conte-             figura come operazione di
    che e a prodotti residuali del-      nente almeno le seguenti in-       recupero così come prevista
    le produzioni vegetali.              formazioni:                        dall’art. 6, comma h (allegato
    All’interno del ciclo di utiliz-     - estremi identificativi dell’a-   C, operazione di recupero
    zazione (produzione, stoccag-           zienda da cui origina il ma-    R10) del suddetto decreto e
    gio, trattamento, trasporto,            teriale trasportato e del suo   può avvenire nel rispetto
    spargimento sul suolo), il tra-         legale rappresentate;           delle disposizioni regionali
    sporto dell’effluente zootecni-      - natura e quantità degli ef-      sull’utilizzazione agronomi-
    co da uno stadio all’altro del          fluenti;                        ca degli effluenti zootecnici.
    ciclo stesso soggiace quindi         - identificazione del mezzo di     Nel caso di conferimento di
    alla disciplina dell’emanando           trasporto;                      sottoprodotti di origine ani-
    decreto ministeriale. Ciò in         - estremi identificativi dell’a-   male si ricade nel campo ap-
    quanto il nostro Paese si è av-         zienda destinataria (se di-     plicativo della disciplina, ab-
    valso della facoltà concessa            versa dall’azienda produt-      bastanza complessa come
    agli Stati membri dell’Ue di            trice) e del suo legale rap-    iter procedurale, autorizza-
    non applicare le disposizioni           presentate;                     zioni e controlli, del Regola-
    sanitarie, previste dal Regola-      - estremi della comunicazio-       mento (Ce) 1774/2002, il
    mento (Ce) 1774/2002 (art.              ne all’Autorità competente,     che porta a ritenere poco
    7), sulla raccolta, il trasporto e      redatta dal legale rappre-      proponibile per l’azienda
    il magazzinaggio dello stallati-        sentate dell’azienda da cui     ospitante l’impianto di bio-
    co (effluente zootecnico)               origina il materiale traspor-   gas, il ritiro di tali materiali.
    quando trasportato tra due              tato.                           Un’eccezione potrebbe esse-
    punti della stessa azienda                                              re fatta per il latte (e ragione-
    agricola o tra aziende agricole         Con scarti dell’industria       volmente anche per il siero
    e utenti situati nello stesso               agro-alimentare             di latte) e per il contenuto
    Stato membro. Uno specifico          In aggiunta agli effluenti zoo-    del tubo digerente, separato
    Accordo tra Stato e Regioni          tecnici e alle biomasse vegeta-    da questo ultimo, di animali
    del luglio 2004 ha sancito tale      li prodotte in azienda o fuori     macellati, perché in questo
    decisione.                           azienda potrebbero essere          caso l’impianto non necessi-
    Anche il trasporto all’impian-       conferiti all’impianto rifiuti     ta del riconoscimento ai sen-
    to di biogas delle biomasse          della preparazione e del tratta-   si del regolamento sopra ci-
    vegetali e degli scarti vegetali     mento di conserve vegetali o       tato.
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     PIÙ SEMPLICE
     PER L’AZIENDA
       SUINICOLA      Le tipologie impiantistiche oggi disponibili
                   prevedono investimenti più o meno elevati. Negli
                     allevamenti suinicoli si è diffuso uno schema
                      d’impianto elementare, con semplici teli di
                   copertura delle vasche di stoccaggio. Nel caso dei
                 liquami bovini, invece, così come nella codigestione
                 con altro materiale organico, si rendono necessarie
                      attrezzature più evolute che consentono la
                   miscelazione, la coibentazione e il controllo della
                               temperatura di reazione.



                                                 L        a quantità e la qualità
                      delle deiezioni prodotte nei diversi allevamenti zootec-
                      nici è molto variabile e dipende da diversi fattori, tra i
                      quali lo stadio fisiologico e di crescita dell’animale e il re-
                      gime alimentare. È quindi difficile stabilire delle rese me-
                      die in biogas. Recentemente un network europeo
                      (www.adnett.org), di cui fa parte anche il Crpa, ha defini-
                      to che in condizioni ottimali (sia per le caratteristiche dei
                      liquami che del processo di digestione anaerobica) dai
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        liquami bovini e suini si possono ottenere        approccio empirico, raccomandando la co-
        le produzioni di biogas sotto indicate.           pertura di superfici corrispondenti a un mi-
        Per sfruttare convenientemente la possibi-        nimo di 30 fino a un massimo di 90 giorni di
        lità di utilizzare il biogas, è oggi disponibi-   ritenzione idraulica del liquame (rapporto
        le per le aziende singole una tecnologia          tra il volume del bacino coperto e il volume
        semplificata e a basso costo per il trattamen-    del liquame caricato giornalmente).
        to anaerobico dei reflui (figure a fianco), che
        sta riscuotendo l’interesse in particolare           Liquami riscaldati col calore
        dei suinicoltori. Questa prevede la sempli-                autoprodotto
        ce copertura con teli in materiale plastico       Lo schema più efficiente è comunque
        dei lagoni o delle vasche di stoccaggio, con il   quello che prevede le seguenti attrezzature:
        risultato di:                                     - la realizzazione di più bacini, di cui il pri-
        1. ridurre le emissioni maleodoranti;               mo per separare i solidi e i successivi per
        2. stabilizzare i liquami;                          lo stoccaggio;
        3. raccogliere il biogas prodotto durante il      - la copertura del primo bacino per la cap-
            processo.                                       tazione del biogas;
        Non esiste una procedura standardizzata di        - l’utilizzo di una serpentina per l’acqua
        dimensionamento e di previsione della               calda immersa nella vasca coperta per il
        quantità di biogas prodotto. Le ditte che rea-      riscaldamento dei liquami.
        lizzano questo tipo di impianti utilizzano un     La serpentina di riscaldamento è necessa-




                Rese in biogas in condizioni ottimali
                                        liquame prodotto
                                    da una vacca da latte del                Si possono ottenere
                                   peso vivo medio di 500 kg



                                    liquame prodotto da un
                                      suino da ingrasso del                  Si possono ottenere
                                   peso vivo medio di 85 kg
Div.biogasmarco.qxd         30-01-2006        10:58   Pagina 29




                                                                                                                            29




                            Impianto con semplice copertura della vasca
                    rotovaglio                                                     serbatoio di stoccaggio


                                                                                                     biogas agli utilizzi


                                                                                  sistema galleggiante
                                                                                  di raccolta gas
                                frazione solida
       vasca di raccolta
        e sollevamento                                            lagone o vasca di accumulo




                              Con copertura e riscaldamento dei liquami
                                                       sistema di copertura e
                                                      raccolta biogas a singola
                                                       o a doppia membrana
                    rotovaglio                                                biogas agli utilizzi




                            frazione solida
    vasca di raccolta      acqua calda
     e sollevamento
                             energia
                             elettrica


                                         biogas                 sistema di riscaldamento

                             cogeneratore                                                     Sopra, due ipotesi di
                                                                                         impianto semplificato. In
                                                                                         caso di riscaldamento dei
                                                                                          liquami spesso questo si
                                                                                              ottiene utilizzando il
      0,750 m3 di biogas                                                                      calore autoprodotto.
          al giorno




      0,100 m3 di biogas
          al giorno
Div.biogasmarco.qxd        30-01-2006   10:58    Pagina 30




   30    ????




         ria qualora si vogliano evitare sbalzi di pro-   del 60-70%. Gran parte dell’energia termi-
         duzione di biogas legati alla stagionalità (a    ca così prodotta può essere utilizzata per il
         temperature basse corrispondono basse            riscaldamento del digestore.
         produzioni). Il liquame può essere digerito      A seconda della tecnologia adottata (impianti
         a temperatura controllata, preferibilmente       semplificati a freddo o con sistema di riscal-
         tra i 35 e i 37 °C; in questo caso la con-       damento), la produzione di biogas ottenibile
         centrazione di metano nel biogas è media-        può variare da 25 m3/anno ogni 100 kg di pe-
         mente del 65%.                                   so vivo suino (pari a 15 m3/anno di metano) a
         Trattandosi di impianti semplificati non è       32 m3/anno (circa 21 m3/anno di metano).
         sempre possibile realizzarli in modo che la
         temperatura del reattore si mantenga co-             Quando occorre un reattore
         stante. In molti casi la serpentina interna               più complesso
         alla vasca serve per utilizzare il calore di     Tale tipologia impiantistica semplificata non è
         cogenerazione, con variazioni di tempera-        adatta se si vogliono co-digerire con i liquami
         tura da un minimo di 20-25 °C in inverno         suini anche colture energetiche e/o scarti or-
         fino a un massimo estivo anche superiore         ganici agroindustriali; in questo caso è consi-
         ai 35 °C.                                        gliabile il reattore completamente miscelato
         In questo caso la cogenerazione è la solu-       (CSTR), coibentato e operante in mesofilia
         zione più conveniente, perché permette di        e/o termofilia (figura a fianco).
         produrre energia elettrica con una resa del      Nel caso di codigestione con i liquami zoo-
         20-30% ed energia termica con una resa           tecnici di colture energetiche e/o scarti orga-
                                                          nici agroindustriali, è necessaria la presenza
                                                          in testa al digestore di un sistema di alimen-
                                                          tazione che tagli e sminuzzi i co-substrati, e
                                                          ne consenta la dosatura e la pesatura.
                                                          Sempre all’interno dell’allevamento suino,
                                                          quando è presente un impianto di depura-
                                                          zione biologico aerobico per diminuire il ca-
                                                          rico di nutrienti (in particolare azoto) del li-
                                                          quame, può essere interessante l’inserimento
                                                          della digestione anaerobica nella linea di trat-
                                                          tamento depurativo per ridurne, grazie al re-
                                                          cupero energetico, il costo di esercizio (sche-
                                                          ma a lato). È possibile con il biogas recupera-


        A fianco, dall’alto:
        schema di impianto
        completamente
        miscelato (CSTR),
        coibentato e
        operante in mesofilia
        o termofilia;
        inserimento della
        digestione
        anaerobica in un
        impianto di
        depurazione aerobico
        su liquami suini.
        In questa pagina,
        alcuni esempi di
        sistemi di
        alimentazione di
        biomasse solide nel
        digestore.
Div.biogasmarco.qxd   30-01-2006        10:58     Pagina 31




                                                                                                         31




         Cosigestione di liquami e altre colture energetiche o scarti organici
                                                                    biogas

                 scarico liquami
                 digeriti                                                            gasometro




                        mantello
                        scambiator          digestore CSTR




                                   rotovaglio                                              energia
                                                                                           elettrica



                                                                       acqua calda

                                             frazione solida                     cogeneratore
                  vasca di raccolta
                   e sollevamento


             Digestione anaerobica in presenza del depuratore aziendale

                                                                       STABILIZZATORE                USO
                                                                        STOCCAGGIO               AGRONOMICO
                                                                             frazione
                                                                               solida




                   fango            DIGESTORE           digestato
                                                                         CENTRIFUGA
                                   ANAEROBICO

    liquame FLOTTATORE             fango                  chiarificato
     grezzo                        supero
                                   DIGESTORE            effluente        FOGNATURA
               chiarificato        AEROBICO                               PUBBLICA

                                                    STOCCAGGIO
                                                  FERTIRRIGAZIONE
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  • 1. Anno XXVIII - 12 - Dicembre 2005 - Spedizione in abb. post. 45% art. 2 comma 20/b, legge 662/96, CMP Ufficio di Bologna. In caso di mancato recapito restituire all’Ufficio CMP - Bologna per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa. Redazione: Viale Silvani, 6 40122 Bologna - 3,50 Euro Centro Agricola Provincia di Bologna Divulgazione Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 1 energia Soluzioni possibili dal biogas per l’azienda zootecnica
  • 2. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 3 3 Prove di fattibilità EDITORIALE L o sfruttamento del biogas prodotto dalla fermentazione di materiale organico per ottenere calore o energia elettrica non è una novità: risalgono, infatti, a più di vent’anni fa i primi impianti per la trasformazione di liquami zootecnici realizzati in Italia. Solo di recente, però, sulla spinta delle norme relative al Protocollo di Kyoto, della riforma della politica ambientale dell’Unione Europea e delle conseguenti delibere Cipe a livello nazionale, è stata messa a punto una tecnologia semplificata e quindi più economica. Sotto il profilo ecologico, infatti, l’utilizzazione di biogas non solo consente di ridurre l’emissione di gas serra ma può rappresentare anche una fonte importante di “energia verde”, migliorando al contempo l’impiego dei liquami ai fini della fertilizzazione. A fronte di questi indiscutibili benefici si delineano per contro alcuni elementi di criticità, legati innanzitutto alle procedure di autorizzazione per l’allestimento degli impianti e per l’allacciamento alla rete elettrica nazionale, che devono essere ovviati. La Regione Emilia-Romagna, sulla base delle proprie competenze, sta investendo nel settore attraverso il cofinanziamento di impianti pilota dislocati sull’intero territorio regionale, che saranno oggetto di studio e sperimentazione per verificarne la fattibilità su larga scala. La presente pubblicazione, che accoglie i risultati delle indagini condotte dal Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia e delle esperienze in atto in Italia e all’estero, vuole essere un contributo all’auspicabile sviluppo di filiere agro-energetiche sull’esempio di altri paesi europei, primo fra tutti la Germania, paese in cui il biogas ottenuto in allevamenti zootecnici riesce a coprire già l’1% della produzione energetica totale. Tiberio Rabboni Assessore Agricoltura Regione Emilia-Romagna
  • 3. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 5 SOMMARIO ISSN 1826-1280 Buone prospettive 6 ma ad alcune condizioni ANNO XXVIII - N.12 - DICEMBRE 2005 Redazione e amministrazione CENTRO DIVULGAZIONE AGRICOLA Viale Silvani, 6 - 40122 Bologna Tel. 051. 6598589 - Fax 051. 6598670 e.mail: redazione@divulgatore.bo.it web site: www.ildivulgatore.it Direttore Responsabile Il significato ANTONIO RICCI Direttore Editoriale 14 delle parole chiave MAURA GUERRINI Redattore capo MARIA TERESA TURCHI Segreteria di redazione Il processo LAURA BANZI Progetto grafico MARCO GANDOLFI 16 di digestione La complessa Stampa applicazione della legge LABANTI E NANNI (BO) Iscrizione Tribunale di Bologna n. 4779 dell’11-2-1980 Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione n. 8420 Più semplice Spedizione in abbonamento postale. L’abbonamento annuo (per chi risiede fuori Bologna) è di 20 €, 26 per l’azienda suinicola da accreditare sul conto corrente postale n. 739409 intestato a Nel classico allevamento Centro Divulgazione Agricola da suino pesante c/o Provincia di Bologna, Viale Silvani, 6 - 40122 Bologna, oppure da inviare tramite assegno bancario recante la medesima intestazione. Un viaggio Questa rivista è associata a UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA 38 nella realtà europea Visite in Germania e in Austria PUBBLICITÀ Concessionaria esclusiva O.P.S.A.I. S.r.l. Via Monte Rosa, 19 20149 Milano Tel. 02.4694949 - 48018114 Fax 02.4693172 milano@opsai.com Ufficio di Roma Via IV Novembre, 152 00187 Roma Tel. 06.6781242 Fax 06.6782994 roma@opsai.com 60 Rubriche Responsabile pubblicità e marketing 62 Abstract Claudio Pietraforte Foto di copertina:
  • 4. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 6 Testi a cura di: Sergio Piccinini Giuseppe Bonazzi Daniela Sassi Mariangela Soldano Fabio Verzellesi Centro Ricerche Produzioni Animali Settore Ambiente I dati e le valutazioni riportate nella presente pubblicazione sono il risultato di diversi progetti di ricerca e sperimentazione condotti dal Crpa sin dai primi anni Ottanta e finanziati dalla Regione Emilia-Romagna, dall’Enea, dall’Enel, dal Cnr (Progetto Reflui zootecnici) e dalla Commissione Europea.
  • 5. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 7 7 BUONE PROSPETTIVE MA AD ALCUNE CONDIZIONI I vantaggi derivanti dallo sfruttamento del biogas sono molteplici - recupero di energia rinnovabile, controllo di emissioni maleodoranti, stabilizzazione delle biomasse - e la proposta interessa prima di tutti gli allevatori. Occorrono, però, agevolazioni normative, incentivi e azioni tecniche di sostegno. U n censimento effettuato dall’Enea (Ente per le Nuove Tecnologie, l’Ener- gia e l’Ambiente) nel 1983 rilevava che gli impian- ti di digestione anaerobica costruiti in Italia per il trattamento di effluenti zootecnici, a quella data, erano circa 60. Da allora il quadro è sostanzial- mente mutato, soprattutto perché molti degli im- pianti allora costruiti sono stati disattivati. Le cau- se di ciò sono da ricercarsi nella reali motivazioni che avevano portato alla realizzazione dei primi impianti: il risparmio energetico in realtà era stato solo uno, e non il principale, dei motivi su cui ave- vano fatto leva le ditte costruttrici di impianti per
  • 6. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 8 8 OPPORTUNITÀ E VINCOLI convincere gli allevatori; spesso si era an- Enel pagava circa 290 Lire/kWh), il che, per teposto l’“ipotetico” vantaggio depurativo il comparto zootecnico, poteva tradursi in della tecnologia. un rinnovato interesse nei confronti degli Molte delle ditte costruttrici di impianti di impianti di biogas che utilizzassero il gas biogas censite nel 1983 non operano più prodotto in cogenerazione. in questo settore e quelle ancora operanti I benefici del provvedimento Cip n. 6/92 in molti casi hanno spostato la loro atten- sono, però, stati sospesi e l’incentivazione zione al comparto dell’agroindustria. delle energie rinnovabili, in accordo con Diversi degli impianti realizzati risentivano una direttiva europea, ora passa attraverso della forzatura derivante dal trasferimento l’istituzione e lo sviluppo del mercato dei nel mondo agricolo di processi e tecnolo- “certificati verdi” (D. Lgs. 387/2003). In gie nati per il mondo industriale. Le azien- pratica, è stato definito l’obbligo, a partire de nelle quali erano stati realizzati gli im- dal 2002, da parte di tutti i produttori e im- pianti, inoltre, non sempre si erano rivela- portatori di energia elettrica da fonte con- te le più idonee, così si erano visti impian- venzionale, di immettere in rete, ogni anno, ti sorgere in allevamenti che, per la dimen- una quota di elettricità prodotta da fonti sione, per la qualità e la quantità dei con- rinnovabili (tra cui il biogas) pari almeno, sumi energetici, per le caratteristiche dei nel 2005, al 2,7% della quantità totale im- liquami non erano indicati ad ospitarli. Ne messa. Per consentire il rispetto di tale risentì in questo modo l’immagine di ciò quota, i produttori di energia rinnovabile che la tecnologia poteva offrire. possono vendere ai produttori di energia Agli inizi degli anni ‘90 si è andata diffon- da fonte convenzionale i cosiddetti certifi- dendo una nuova generazione di impianti cati verdi. Ciò sta portando allo sviluppo di di biogas semplificati e a basso costo, rea- un mercato o borsa dei certificati verdi (or- lizzati sovrapponendo una copertura di ganizzata dal Gestore del Sistema Elettrico, materiale plastico a una vasca di stoccag- GRTN, www.grtn.it), i quali attualmente gio dei liquami. Questi impianti vengono valgono circa 0,117 euro per kWh (valore realizzati non solo allo scopo di recupera- medio ponderato dei primi 9 mesi del re energia ma anche per controllare gli 2005). Oggi, vendendo energia elettrica odori e stabilizzare i liquami. Dalle infor- dotata di certificati verdi, si riescono a rica- mazioni raccolte dalle ditte che producono vare circa 0,15-0,18 euro per kWh; la du- questo genere di impianti deriva che ne rata dei certificati verdi è di 8 anni, elevabi- sono stati realizzati circa 70 in Italia. Que- le per l’energia rinnovabile ottenuta da sti impianti lavorano “a freddo” o a tempe- biomasse, quale è il biogas, per altri 4 anni, ratura più o meno controllata. anche se con il riconoscimento solo del 60% dell’energia elettrica prodotta (art. 5, Incentivata l’autoproduzione decreto del Ministero delle attività produt- di energia tive e del Ministero dell’ambiente e della In questo scenario si è inserito il provvedi- tutela del territorio del 24 ottobre 2005, mento CIP n. 6 del 29 aprile 1992 riguar- G.U. n. 265 del 14/11/2005). dante i “Prezzi dell’energia elettrica relativi a cessione, vettoriamento e produzione per La riduzione di gas serra conto dell’Enel, parametri relativi allo Il recupero del biogas come fonte di energia scambio e condizioni tecniche generali per rinnovabile ha una sua validità anche nel- l’assimilabilità a fonte rinnovabile”, che sta- l’ambito della tutela ambientale e per la ri- biliva un regime tariffario assai favorevole duzione dei gas serra, tra i quali il meta- nel caso di autoproduttori che cedevano al- no è uno dei principali. Le attività l’Enel l’intera potenza elettrica ottenuta da agricole, infatti, rappresentano impianti alimentati a biomasse (nel 1999, una fonte significativa di emis-
  • 7. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 9 9 sione di gas serra, in particolare metano e la riduzione delle emissioni di gas serra, del protossido di azoto. Le emissioni di metano Libro bianco sulle energie rinnovabili ela- derivano sia dai processi digestivi (emissioni borato dall’Enea e approvato nel 1999 dal enteriche) sia dalla degradazione anaerobica Cipe e infine del D. Lgs. 387/2003 (attua- delle deiezioni animali (emissioni derivanti zione della Direttiva Ce n. 77/2001 sulle dalla gestione delle deiezioni). energie rinnovabili). A questo proposito, il Protocollo di Kyoto Nella valutazione dei benefici derivanti sulla riduzione dell’inquinamento atmo- dall’applicazione di tecniche di digestione sferico da gas serra prevede l’abbattimento anaerobica (siano semplici coperture degli di tali emissioni entro il 2010. Ciò ha por- stoccaggi o reattori anaerobici veri e pro- tato, tra l’altro, alla riforma della politica pri), va considerato che la captazione del ambientale dell’Unione europea, con l’e- biogas che si produce da tali strutture non manazione del Libro bianco sulle energie determina soltanto la riduzione delle emis- rinnovabili, all’emanazione della delibera sioni di metano, ma anche altri vantaggi (si Cipe n. 137/98 sulle politiche nazionali per veda a sotto). Benefici ambientali dal recupero di biogas Sotto il profilo ecologico: Per l’allevamento zootecnico: • calano le emissioni di metano; • si realizza un risparmio energetico • si riducono quelle di ammoniaca; o la possibilità di cedere energia ad altri; • calano per via indiretta altri gas serra; • si abbattono gli odori; • vengono emesse minori quantità di composti • si accelera il processo di stabilizzazione organici volatili non metanici; dei liquami destinati allo stoccaggio • i combustibili da fonti rinnovabili sostituiscono e al successivo utilizzo agronomico; quelli fossili. Secondo gli accordi di Kyoto gli Stati si sono impegnati entro il 2010 ad abbattere in modo sostanziale l’emissione di gas serra.
  • 8. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 10 10 OPPORTUNITÀ E VINCOLI A partire dal settore zootecnico ne sul recupero del biogas, come pure il re- In Italia la normativa sugli incentivi all’au- cente Regolamento (Ce) n.1774/2002 sui toproduzione di energia elettrica da fonti sottoprodotti di origine animale, che indi- rinnovabili (i citati certificati verdi) potreb- vidua la digestione anaerobica come uno be tradursi in un rinnovato interesse verso dei processi biologici che ne consentono il gli impianti di biogas. Anche il processo di riciclo sotto forma di fertilizzanti, e la nuo- evoluzione nella politica ambientale, come va politica agricola comunitaria, che incen- sopra indicato, attivatosi a seguito della Con- tiva le colture energetiche. ferenza di Kyoto, può accentuare l’attenzio- Ne deriva l’utilità di potenziare e di razio- Azioni tecniche necessarie •Favorire la realizzazione di impianti di biogas negli mostrativi di codigestione anaerobica di queste allevamenti zootecnici. Particolarmente interes- biomasse assieme ai liquami zootecnici e ai fan- sante è l’utilizzo del biogas per cogenerare ener- ghi di depurazione, in impianti consortili. gia elettrica ed energia termica: l’energia termica viene utilizzata per riscaldare il digestore anaero- •Avviare, visto il crescente problema della collo- bico, migliorando le rese in biogas, e l’energia cazione dei sottoprodotti di origine animale e elettrica può essere venduta attraverso i “certifica- gli indirizzi contenuti nel Regolamento (Ce) n. ti verdi” a un prezzo incentivato. Interessante è an- 1774/2002, la codigestione di liquami zootecni- che la possibilità di digerire, assieme ai liquami ci e scarti di macellazione adeguatamente pre- zootecnici, le colture energetiche (in particolare trattati e altre biomasse. mais e sorgo zuccherino) e i residui colturali, au- mentando la resa energetica degli impianti. An- •Favorire l’integrazione dei processi anaerobici drebbero incentivati anche gli impianti negli alle- e aerobici nel trattamento delle biomasse e dei vamenti suinicoli annessi ai caseifici per la produ- rifiuti organici sia nella costruzione di nuovi im- zione di formaggio grana (là dove l’allevamento pianti che nel potenziamento di impianti già esi- suino sopravviverà alla ristrutturazione del settore stenti, quali, ad esempio, gli oltre 100 impianti di caseario in corso), in quanto il biogas recuperato compostaggio di media e grossa dimensione può essere bruciato direttamente nelle caldaie già operanti in Pianura Padana nelle vicinanze per la produzione di vapore, realizzando risparmi dei siti di produzione di scarti organici agroindu- energetici significativi a fronte di investimenti con- striali e di effluenti zootecnici. tenuti. •Potenziare e razionalizzare i digestori anaerobici dei fanghi derivanti dalla depurazione di acque reflue civili (presenti in tutti i grandi impianti di de- purazione urbani), favorendo la codigestione an- che di liquami zootecnici e scarti organici agroin- dustriali. •Attivare, vista la necessità di gestire crescenti quantità di frazioni organiche derivanti dalla rac- colta differenziata dei rifiuti urbani, progetti di-
  • 9. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 11 11 nalizzare i sistemi che sfruttano processi di bientali legati alle emissioni in atmosfera di codigestione anaerobica di biomasse di varia gas serra e agli odori, una migliore utilizza- natura (biomasse di origine zootecnica e zione agronomica degli elementi fertilizzan- agroindustriale, colture energetiche, residui ti presenti nei liquami nelle concimazioni in colturali, fanghi di depurazione e frazioni or- copertura. ganiche derivanti da raccolte differenziate In Italia, però, la realizzazione di impianti di secco/umido dei rifiuti urbani). biogas ha buone prospettive di sviluppo solo Si ritiene che il mondo agricolo possa essere alle seguenti condizioni: interessato alle opportunità che il coincidere - se si razionalizzano e si rendono chiare e di problematiche diverse, quali l’effetto serra, percorribili le procedure di autorizzazione, la valorizzazione degli scarti organici, la ri- sia per la costruzione e gestione degli im- chiesta di un maggior contributo di energie pianti che per l’allacciamento alla rete elettri- rinnovabili, sta facendo emergere. In parti- ca nazionale; colare il settore zootecnico può rappresen- - se si assicura l’utilizzo agronomico del di- tare la forza motrice per lo sviluppo su larga gestato anche quando si co-digeriscono i li- scala della digestione anaerobica, come già quami zootecnici con colture energetiche e sta avvenendo in Germania, Austria e Dani- scarti organici selezionati. marca. Gli incentivi in tal senso sono molti: Alla luce di quanto sopra riportato, il biogas un miglioramento della sostenibilità am- dovrebbe essere considerato una risorsa bientale degli allevamenti, un’integra- e come tale essere incentivato attraver- zione di reddito dall’“energia verde”, so azioni di sviluppo (si veda a fianco) una riduzione dei problemi am- e interventi economici. I due punti critici da superare per lo sviluppo della filiera del biogas riguardano la procedura di autorizzazione per la cessione di energia elettrica e l’impiego agronomico del digestato nel caso in cui utilizzino anche colture energetiche e scarti organici selezionati.
  • 10. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 12 12 OPPORTUNITÀ E VINCOLI L’Emilia Romagna si è già mossa Stefano Nannetti Giovanni Pisceddu Claudia Orlandini REGIONE EMILIA-ROMAGNA Assegnati dalla Regione più di quattro milioni di euro per nuovi impianti, che saranno oggetto di studio e di verifica tecnico-economica. Tra le varie filiere energetiche il biogas rappresen- gia delle matrici organiche da utilizzare, creando ta una concreta e conveniente possibilità Pper il una prima priorità di scelta a vantaggio di deie- mondo agricolo. zioni avicunicole e bovine con seconda scelta La Regione Emilia-Romagna, sensibile alle esigen- per quelle suine o miste- suine. ze delle aziende agricole alla ricerca di nuove op- Si è poi considerato l’impiego della produzione portunità di reddito in sintonia con un corretto svi- di biogas a scopo energetico, per uso proprio o luppo ambientale, ha emanato un bando per l’as- finalizzato alla vendita a terzi , privilegiando la pri- segnazione di 4,35 milioni di euro quale contribu- ma scelta. to (40% del valore del progetto) per la realizzazio- Altri parametri che caratterizzavano il bando ri- ne di impianti di Bbiogas. guardavano la tipologia aziendale del beneficia- Il bando si basava sull’individuazione della tipolo- rio, questo con l’intento di favorire associazioni di aziende perché meglio si utilizzino eventuali I progetti accolti rappresentano esperienze pilota da valutare attentamente in vista di future programmazioni.
  • 11. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 13 13 economie di scala e si superino problemi am- nergia prodotta da fonti alternative con impor- bientali specifici di territorio. tanti opportunità per il mondo agricolo, viste le La risposta da parte delle aziende della regione problematiche introdotte dalla nuova Pac e la ne- è stata interessante: sono state presentate 27 do- cessità di applicare le norme relative al protocol- mande per un importo totale di possibili investi- lo di Kyoto. menti pari a € 19.737.866,33 e tutte le province - A questo proposito la Regione Emilia-Romagna ad eccezione di Rimini - sono rappresentate con opera dal 1999 nell'ambito del programma na- almeno una entità produttiva. Quest’ultimo zionale Probio, strumento del Ministero delle aspetto è di particolare rilevanza se si considera poltiche agricole e forestali introdotto per pro- che il bando ha impegnato i beneficiari a mette- muovere progetti regionali e interregionali sui re a disposizione della Regione per cinque anni biocombustibili e messo a punto proprio per ri- l’impianto finanziato a fini di ricerca: in questo spondere ai quesiti posti da Kyoto. Con partico- modo è possibile una copertura totale del terri- lare riguardo al biogas, l’Emilia Romagna parteci- torio regionale e quindi e risultati del futuro mo- pa a un progetto interregionale, con la Lombar- nitoraggio saranno particolarmente utili per suc- dia come Regione capofila, all’interno del quale cessive programmazioni. sono state messe in campo le seguenti azioni: Di tutte le domande presentate solo 19 sono sta- - monitoraggio, con metodologie comuni, della te ammesse alla graduatoria finale e di queste 15 disponibilità spaziale e temporale delle matrici hanno potuto usufruire del contributo del 40% a organiche presenti sul territorio; fondo perduto. - monitoraggio delle tecnologie utilizzate negli Gli interventi a finanziamento saranno in grado, impianti operanti nelle varie regioni (fra cui gli perciò, grazie a un attento monitoraggio, di for- impianti finanziati dall’ultimo bando); nire elementi di sicura utilità per il settore dell’e- - divulgazione dei risultati. Progetti accolti e finanziati Provincia Tipo di Beneficiario Sede legale deiezioni trattate Piacenza bovine Cooperativa Agricola Mocine a r.l. Asciano (SI) Piacenza bovine Società Agricola Vittorio Tadini s.r.l. Podenzano (PC) Piacenza bovine Azienda Agricola A.G.T. s.s. Gragnano Trebbiense (PC) Piacenza suine Azienda Agricola Fontana S.S. Castel San Giovanni (PC) Piacenza suine Azienda Agricola Testa Bruna Monticelli D’Ongina (PC) Reggio Emilia bovine Azienda Agricola Caramana s.s Reggio Emilia (RE) Parma bovine Azienda Agricola F.lli Boldini s.s. Montechiarugolo (PR) Parma bovine A. I. Agr. Agricoltura e Ambiente Neviano degli Arduini (PR) Parma bovine Spinazzi s.s. Fontanellato (PR) Modena bovine Azienda Agricola I Giardini del Duca Castelfranco Emilia (MO) Bologna bovine Azienda Agricola Acqua Salata Castello di Serravalle (BO) Bologna avicunicole Società Consortile Agrienergia San Pietro in Casale (BO) Ferrara suine Piccola Società Cooperativa San Giovanni Bondeno (FE) Ravenna bovine/suine Consorzio Agrienergy Forlì (FC) Forlì-Cesena avicunicole Associazione Temporanea Santa Sofia (FC) d’Impresa Renzi Mirella
  • 12. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 14 14 GLOSSARIO Acidi grassi volatili Ceneri viene trasformata in composti Il significato delle parole chiave Acidi organici caratterizzati da Vedi solidi volatili. semplici (acidi grassi volatili, un basso peso molecolare. aldeidi, alcoli) da batteri anae- Cogeneratore robi facoltativi, in una seconda Aerobico Motore endotermico accoppia- fase nella quale, a partire dagli Processo attuato mediante l’azio- to ad un generatore elettrico in acidi grassi volatili, grazie all’a- ne di microrganismi aerobi, che grado di recuperare l’energia zione di batteri anaerobi obbli- utilizzano, cioè, l’ossigeno libero. termica prodotta durante il gati (vedi anaerobico), viene pro- funzionamento e utilizzarla per dotto il biogas (vedi). La dige- Ammoniaca/ fini civili o industriali. stione anaerobica consente la ammonio stabilizzazione dei materiali L’ammonio (NH4+) è uno ione Depurazione organici trattati. I dispositivi nei positivo contenente azoto, che Rimozione di elementi o com- quali avviene il processo vengo- si forma nel terreno dalla posti da un fluido. Per i reflui no denominati digestori (vedi). degradazione biologica della biodegradabili (vedi biodegrada- sostanza organica o che viene bilità) può essere attuata per via Digestore aggiunto sotto forma di conci- biologica, mediante l’azione di Reattore nel quale avviene il me. Di solito è adsorbito sui microrganismi che trasformano processo di digestione anaerobica minerali argillosi, ma in seguito parte del substrato in prodotti (vedi). a processi di varia natura può gassosi e acqua, e rimuovono la liberarsi, perdere la carica e dar parte restante attraverso mec- Disidratazione luogo ad ammoniaca (NH3), in canismi fisico-biologici (sintesi Riduzione del contenuto di misura dipendente, tra l’altro, protoplasmatica di nuove cellu- umidità degli effluenti zootec- dal tipo di suolo e dal clima. le, bioflocculazione, bioassorbi- nici o delle frazioni derivanti L’ammoniaca, essendo molto mento). In tal modo una parte dal loro trattamento (per esem- volatile, passa nell’atmosfera. del substrato viene trasformato pio i fanghi di depurazione). in prodotti semplici che si libe- Può essere effettuata per via Anaerobico rano in atmosfera, una seconda meccanica, mediante centrifu- Processo attuato da microrga- parte va a costituire il residuo ghe e nastropresse, o per via nismi anaerobi, che vivono cioè del processo denominato fango termica, applicando processi di in assenza di ossigeno. I (vedi), che può essere separato essiccamento. microrganismi anaerobi posso- mediante sedimentazione (vedi). no essere anaerobi facoltativi o Dual-fuel obbligati a seconda che siano Diesel, ciclo Motore endotermico in grado in grado o meno di utilizzare, Ciclo termodinamico proprio di funzionare sia con i combu- quando è disponibile, anche dei motori endotermici ad stibili tipici dei motori a ciclo l’ossigeno libero. accensione spontanea nel quale Otto che con i combustibili dei la trasformazione dell’energia motori a ciclo Diesel. Biodegradabilità di legame contenuta nel com- Proprietà delle sostanze organi- bustibile è basata sulle seguenti Endotermico, che e inorganiche presenti fasi: aspirazione dell’aria com- motore negli effluenti zootecnici e burente; compressione dell’aria Motore a combustione interna negli scarti organici, per la e successiva iniezione del com- tipicamente funzionante a ciclo quale esse possono essere bustibile; combustione; espan- Otto o a ciclo Diesel. completamente demolite dai sione e scarico. microrganismi. Fango Digestione Residuo del processo di depura- Biogas anaerobica zione (vedi). È costituito da bio- Miscela gassosa costituita in È un processo biologico utiliz- massa batterica e da sostanza prevalenza da anidride carbonica zato per il trattamento dei inerte, organica e inorganica. Il (30-40%) e metano (60-70%), reflui organici che si evolve residuo del processo di sedimen- prodotta nel corso del processo attraverso una prima fase nella tazione (vedi) viene denominato di digestione anaerobica (vedi). quale la sostanza organica fango primario.
  • 13. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 15 15 Otto, ciclo Sedimentazione Solidi sospesi Ciclo termodinamico proprio dei Operazione mediante la quale i volatili motori endotermici ad accensio- solidi sospesi (vedi) presenti nel Frazione organica dei solidi ne per scintilla nel quale la tra- liquame vengono fatti deposi- sospesi totali ovvero dei solidi che sformazione dell’energia di lega- tare sul fondo di un contenito- vengono trattenuti da un filtro me contenuta nel combustibile è re grazie alla forza di gravità. con pori da 0,45 µ di diametro. basata sulle seguenti fasi: aspira- zione della miscela formata da Separazione Solidi volatili combustibile e aria comburente; solido/liquido Rappresentano una frazione compressione; combustione; Tecnica di trattamento dei della sostanza secca costituita espansione e scarico. liquami zootecnici, che consi- in prevalenza dalla sostanza ste nella separazione più o organica; vengono determinati pH meno spinta dei solidi sospesi analiticamente come perdita Grandezza che esprime l’acidità (vedi). In funzione della tecno- all’incenerimento, ovvero come di una soluzione; è legata alla logia adottata si ottengono effi- differenza tra la sostanza secca concentrazione di ioni idrogeno cienze di separazione diverse e e il residuo fisso (ceneri). dalla relazione: quindi volumi diversi di solidi, pH = -log10 [H+]. La scala dei pH con caratteristiche altrettanto Sostanza secca si estende dal valore zero al valo- variabili. Possono quindi essere o solidi totali re 14; quando il pH è inferiore a richiesti ulteriori trattamenti È la sostanza residua dopo essic- 7 la soluzione sarà acida, quando è per la loro piena valorizzazione cazione. Negli effluenti zootecnici superiore a 7 sarà alcalina. Il valore agronomica (essiccamento, viene determinata analiticamente 7 corrisponde alla neutralità. compostaggio). per essiccazione in stufa a 105 °C fino a peso costante. Potenza installata Solidi sospesi totali Si intende la potenza elettrica indi- Rappresentano la quota non in Stabilizzazione cata sulla targa di un utilizzatore. soluzione della sostanza secca Processo che comporta la ridu- (vedi). Si determinano analiti- zione del contenuto di sostanza Rendimento camente mediante filtrazione di organica facilmente degradabile. elettrico e meccanico un volume noto di reflui attra- Esso consente di raggiungere Definiti, rispettivamente, come verso un filtro di 0,45 micron e due obiettivi principali: ridurre energia elettrica e meccanica determinazione della sostanza significativamente i processi prodotta per unità di energia secca da questo trattenuta. In putrefattivi a carico del materiale introdotta nel motore sotto alternativa possono essere trattato, processi di decomposi- forma di combustibile. determinati mediante centrifu- zione della sostanza organica che gazione del liquame tal quale a danno luogo alla formazione di Rendimento termico 3.000 G e determinazione della composti maleodoranti; ridurre i Definito come energia termica sostanza secca nella frazione microrganismi patogeni. recuperata per unità di energia surnatante di centrifugazione; a introdotta nel motore o nella mac- partire da quest’ultimo dato, Surnatante china sotto forma di combustibile. per differenza con la sostanza È la frazione chiarificata del secca totale, è possibile deter- liquame in uscita dal processo Rendimento totale minare la frazione sospesa. A di sedimentazione. Definito come energia comples- loro volta i solidi sospesi con- sivamente prodotta per unità di tengono una frazione sedimen- Tempo di ritenzione energia consumata sotto forma tabile, costituita dalla sostanza È il tempo di permanenza del di combustibile. secca che sedimenta in un materiale, sottoposto a tratta- cono (detto cono Imhoff) in un mento, all’interno di un deter- Scambiatore periodo di 60 minuti, che rap- minato contenitore. di calore presenta approssimativamente Dispositivo atto a trasferire il la quota che può essere rimos- Termofilo calore da un fluido (liquido o sa per sedimentazione (vedi). Dicesi di ambito di temperatura aeriforme) a un altro. che comprende valori superiori a 45 °C.
  • 14. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 16 IL PROCESSO I tempi di svolgimento del processo di digestione anaerobica sono piuttosto lunghi anche in condizioni di temperatura ottimali.
  • 15. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 17 17 DI DIGESTIONE Matrici organiche di provenienza varia (deiezioni animali, residui colturali, ecc.) vengono fatte fermentare in assenza di ossigeno e a temperature determinate, ottenendo in questo modo una miscela di metano e anidride carbonica, il biogas. Dalla combustione di quest’ultimo viene quindi prodotta energia termica o energia elettrica o la combinazione di entrambe. L a digestione anaero- bica è un processo biologico complesso per mez- zo del quale, in assenza di ossigeno, la sostanza organica viene trasformata in biogas, una miscela costituita principalmente da metano e anidride carbonica. La percentuale di metano nel biogas varia, a secondo del tipo di sostanza organica di- gerita e delle condizioni di processo, da un mini- mo del 50% fino all’80% circa.
  • 16. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 18 18 IL PROCESSO BIOLOGICO Substrati organici I substrati organici che possono essere sot- toposti al processo di digestione anaerobi- avviabili al digestore ca sono numerosi e assai differenti fra loro (si veda a fianco). Liquame suino. Questo tipo di effluente zoo- Microrganismi piuttosto esigenti tecnico è caratterizzato da un contenuto estre- Affinché il processo abbia luogo è necessa- mamente variabile di sostanza secca o solidi to- ria l’azione di diversi gruppi di microrgani- tali (1-6%) e di sostanza organica o solidi volatili, smi in grado di trasformare la sostanza or- a causa delle differenti tipologie di allevamento ganica in composti intermedi, principal- comunemente presenti sul territorio. mente acido acetico, anidride carbonica e idrogeno, utilizzabili dai microrganismi Liquame bovino. Le deiezioni bovine sono spes- metanigeni che concludono il processo so rimosse dalle stalle utilizzando raschiatori. L’ag- producendo il metano. giunta di paglia, spesso effettuata nelle stalle, con- I microrganismi anaerobi presentano basse duce a variazioni nel contenuto di solidi totali (8- velocità di crescita e di reazione e quindi 15%). L’effetto di diluizione è minimo rispetto a occorre mantenere ottimali, per quanto quello che si ha con le deiezioni suine anche a possibile, le condizioni dell’ambiente di causa del fatto che normalmente le zone calpe- reazione. Nonostante questi accorgimenti, state dal bestiame vengono pulite e risciacquate i tempi di processo sono relativamente con basse quantità di acqua. Come nel caso dei lunghi se confrontati con quelli di altri suini, anche nelle deiezioni bovine il contenuto di processi biologici, tuttavia il vantaggio del- solidi totali dipende fortemente dal sistema di alle- la digestione anaerobica è che la materia vamento degli animali. Deiezioni avicole (pollina). La pollina che più si presta alla digestione anaerobica, grazie all’assen- ILbiogas è una miscela composta da za di lettiera, è quella delle galline ovaiole che so- metano (60-75% se si no solitamente allevate in gabbia in allevamenti impiegano liquami zootecnici) che arrivano a contenere fino a diverse centinaia di e da anidride carbonica, migliaia di capi. Le deiezioni asportate fresche con derivante dalla degradazione i nastri sono caratterizzate da un alto contenuto in della sostanza organica in solidi totali (minimo 18-20%) e da alte concentra- assenza di ossigeno. zioni di azoto ammoniacale. L’alto contenuto di ammoniaca può condurre a effetti inibitori duran- te la digestione e causare alte emissioni ammo- niacali durante il successivo stoccaggio del dige- stato. Le deiezione avicole presentano spesso an- che un forte contenuto di inerti che sedimentan- do sul fondo, vanno a formare uno strato che cau- sa frequenti problemi operativi e riduce il volume utile dei reattori. Residui colturali. Anche i residui provenienti dai raccolti agricoli possono essere utilizzati come matrici nella digestione anaerobica. In Germa- nia, ad esempio, questi residui vengono addi- zionati come co-substrati alle deiezioni animali utilizzate come matrici primarie. Possibili matrici Continua a pag. 20
  • 17. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 19 Schema di decomposizione anaerobica delle sostanze organiche durante la digestione. I composti polimerici ad 19 alto peso molecolare - carboidrati, grassi e proteine - vengono frammentati in sostanze più semplici, quali zuccheri, glicerolo, acidi grassi e amminoacidi. organica complessa viene convertita in me- ri termofili. La figura qui sotto descrive il tano e anidride carbonica e quindi porta processo di digestione anaerobica. alla produzione finale di una fonte rinno- vabile di energia sotto forma di un gas Tecniche diversificate combustibile a elevato potere calorifico. Le tecniche di digestione anaerobica posso- L’ambiente di reazione, definito solitamente no essere suddivise in due gruppi principali: reattore anaerobico, deve quindi risultare da - digestione a secco, quando il substrato av- un compromesso tra le esigenze dei singoli viato a digestione ha un contenuto di so- gruppi microbici, per consentirne la crescita stanza secca superiore al 20%; equilibrata. Il pH ottimale è intorno a 7-7,5, - digestione a umido, quando il substrato ha mentre la temperatura ottimale di processo è un contenuto di sostanza secca inferiore intorno ai 35 °C, se si opera con i batteri me- al 10% (è questa la tecnica più diffusa, in sofili, o di circa 55 °C, se si utilizzano i batte- particolare con i liquami zootecnici). DALLA MATERIA ORGANICA AL BIOGAS ORGANICA SOSTANZA CARBOIDRATI GRASSI PROTEINE DIGESTIONE IN ASSENZA DI OSSIGENO Zuccheri Glicerolo Gruppi semplici Acidi grassi sub-proteici Amminoacidi Acidi volatili Acidi volatili alcooli Amine Ammoniaca BIOGAS Azoto Mercaptani Indolo ANIDRIDE Skatolo METANO CARBONICA 50-80% Idrogeno solforato 50-20%
  • 18. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 20 20 IL PROCESSO BIOLOGICO per la digestione anaerobica possono compren- Processi con valori intermedi di sostanza sec- dere foraggi, frutta e vegetali di scarsa qualità, ca sono meno comuni e vengono in genere percolati da silos e paglia. definiti a semisecco. Il processo di digestione anaerobica è anche Colture non alimentari ad uso energetico. Di- suddiviso in: versi studi sono stati effettuati per trovare sistemi di - processo monostadio, quando le fasi di idroli- coltivazione di piante specifiche per la successiva si, fermentazione acida e metanigena av- digestione anaerobica e per la produzione di bio- vengono contemporaneamente in un uni- gas. Tutto ciò potrebbe essere di interesse per quei co reattore; paesi in via di sviluppo, in cui i costi dell’energia so- - processo bistadio, quando si ha un primo sta- no alti e dove sono presenti ampie aree agricole dio durante il quale il substrato organico favorite da climi temperati. Anche in Europa, dove viene idrolizzato e contemporaneamente si ha sovrapproduzione agricola, la digestione avviene la fase acida, mentre la fase meta- anaerobica di colture energetiche può essere nigena avviene in un secondo momento. un’alternativa in particolare per l’utilizzo di aree in- Una ulteriore suddivisione dei processi di di- colte e a riposo (set aside) o di aree irrigate con ac- gestione anaerobica può essere fatta in base que recuperate dai depuratori urbani. La coltiva- al tipo di alimentazione del reattore, che può zione di colture energetiche è incentivata dalla essere continua o in discontinuo, e in base al nuova politica agricola comunitaria, che prevede fatto che il substrato all'interno del reattore uno specifico incentivo di 45 €/ha. Scarti organici e acque reflue dell’agro-indu- DAL stria. Ingenti quantità di prodotti agricoli sono la- vorati nell’industria alimentare. Durante tali lavora- zioni si producono reflui che spesso possono es- sere avviati alla digestione anaerobica. Il fango anaerobico risultante può essere utilizzato come ammendante su terreni agricoli. Tipici sottoprodot- ti e scarti agro-industriali sono, ad esempio, il siero di latte, contenente proteine e zuccheri dall’indu- In caldaia, con produzione di sola stria casearia, e i reflui liquidi dall’industria che trat- energia termica ta succhi di frutta o che distilla alcool. Di interesse per la digestione anaerobica sono anche diversi scarti organici liquidi o semisolidi dell’industria del- la carne (macellazione e lavorazione della carne), quali grassi, sangue, contenuto stomacale, budel- Si presta molto bene per impianti realizzati negli la (si veda Regolamento (Ce) n. 1774/2002 “Norme allevamenti suinicoli annessi ai caseifici; questi so- sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale no forti consumatori di combustibili, utilizzati per non destinati al consumo umano”). Tali residui, ad produrre il vapore necessario per la caseificazio- esempio, possono essere addizionati come co- ne, e sono in grado di bruciare tutto il biogas pro- substrati nella digestione di liquami zootecnici o dotto, realizzando risparmi significativi. fanghi di depurazione. Oltre che per la lavorazione del latte, l’energia ter- Continua a pag. 22 mica può avere un impiego, anche se più discon- tinuo, per il riscaldamento e la preparazione della broda nelle porcilaie, per la preparazione dei pa- stoni, per il riscaldamento di serre, per l’essicca- zione di foraggi e cereali, per usi civili.
  • 19. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 21 21 venga miscelato o venga spinto lungo l’asse genere durante la digestione anaerobica si ot- longitudinale attraversando fasi di processo tiene una riduzione di almeno il 45-50% dei via via diverse (flusso a pistone). solidi volatili o sostanza organica alimentati. La digestione anaerobica può, inoltre, essere La successiva trasformazione del biogas in condotta, come già ricordato, o in condizioni energia utilizzabile in azienda avviene per mesofile (circa 35 °C) o termofile (circa 55 combustione, con modalità diverse in fun- °C); la scelta tra le due determina in genere zione del prodotto che s’intende ottenere (si anche la durata (tempo di residenza) del pro- veda a sotto). cesso. Mediamente in mesofilia si hanno tempi compresi nel range 15-35 giorni, men- tre in termofilia il tempo di residenza è in ge- nere inferiore ai 20 giorni. Con impiantistica di tipo semplificato è possibile operare anche in psicrofilia (10-25 °C), con tempi di resi- denza superiori ai 30 giorni, fino ad un mas- simo di 90 giorni. Il rendimento in biogas e quindi energetico del processo è molto variabile e dipende dal- la biodegradabilità del substrato trattato. In BIOGAS AI POSSIBILI IMPIEGHI Combustione del biogas In motori azionanti gruppi In cogeneratori per la produzione elettrogeni per la produzione di combinata di energia elettrica e di energia elettrica energia termica Il limite è sempre stato rappresentato dalla scarsa Ha il vantaggio di produrre sia energia termica che convenienza economica a immagazzinare la pro- elettrica, favorendo l’utilizzo di maggiori quantità duzione di biogas in eccesso rispetto ai consumi di biogas a copertura dei vari fabbisogni azienda- elettrici aziendali. Infatti, il biogas: li. Anche in questo caso, però, per avere un coef- - non può essere compresso o pompato senza ficiente di utilizzazione del 100% bisognerebbe incorrere in alti costi per la necessità di depu- dimensionare l’impianto in modo da produrre so- rarlo dall’idrogeno solforato e dall’acqua; la lo il biogas effettivamente necessario alle attività compressione, inoltre, dà luogo a problemi di dell’azienda. In alternativa, ed è il caso più fre- sicurezza; quente, si può cedere l’energia elettrica in ecces- - se non viene compresso, richiede per lo stoc- so rispetto ai fabbisogni aziendali alla rete elettrica caggio la costruzione di gasometri voluminosi, nazionale. costosi e di grosso impatto ambientale; - ha costi di trasporto convenienti solo nel caso di impianti consortili.
  • 20. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 22 22 IL PROCESSO BIOLOGICO Fanghi di depurazione. Sono il residuo del pro- cesso di depurazione delle acque reflue urbane e Vantaggi della codigestione industriali. Sono costituiti da biomassa batterica e La codigestione di effluenti zootecnici con da sostanza inerte, organica e inorganica. In ge- altri scarti organici al fine di aumentare la nerale gli obiettivi della digestione anaerobica dei produzione di biogas è pratica standard in fanghi di depurazione sono: la stabilizzazione del- Europa ormai da diversi anni. L’interesse la sostanza organica, la distruzione degli eventuali che spinge gli operatori del settore verso ta- microoganismi patogeni e la facilitazione dello le tecnica è costituito principalmente dal fat- smaltimento finale. Tale substrato non è consiglia- to che la vendita della maggior quantità di bile per gli impianti di biogas aziendali che trattano elettricità prodotta, unitamente agli introiti liquami zootecnici a causa delle problematiche ricevuti dai produttori del rifiuto organico connesse alle attuali normative italiane di riferi- utilizzato come co-substrato, permette di ot- mento. tenere guadagni maggiori. Nelle piccole e medie strutture aziendali, in particolare, l’u- Frazioni organiche di rifiuti urbani. Nei rifiuti ur- tilizzo della codigestione può notevolmente bani domestici la percentuale di frazione organica migliorare l’economia globale in quanto gli umida è compresa in genere tra il 25 e il 35% in pe- aumentati guadagni consentono di bilancia- so. La composizione media di questa frazione de- rivante da raccolta differenziata secco-umido non Alcuni scarti differisce in modo sostanziale dall’organico racco- dell’industria di glibile da utenze selezionate, quali mercati all’in- lavorazione della grosso dell’orto-frutta e dei fiori, mercati ittici e ri- carne possono costituire dei co- onali, esercizi commerciali di generi alimentari, substrati da punti di ristoro (pizzerie, ristoranti, ristorazione col- aggiungere ai lettiva); la presenza di piccole quantità di plastica e liquami. vetro è in genere inferiore al 5% sul totale. Queste frazioni organiche presentano un elevato grado di putrescibilità e umidità (> 65%), che le rendono adatte alla digestione anaerobica. Anche questo substrato, così come i fanghi di depurazione, non è consigliabile negli impianti per liquami zootecni- ci per ragioni normative. Rese in biogas dei diversi substrati organici Materiali m3 per tonnellata di solidi volatili Deiezioni animali (suini, bovini, avi-cunicoli) 200 - 500 Residui colturali (paglia, colletti barbabietole, ecc.) 350 - 400 Scarti organici agroindustria (siero, scarti vegetali, lieviti, 400 - 800 fanghi e reflui di distillerie, birrerie e cantine, ecc.) Scarti organici macellazione (grassi, contenuto stomacale e intestinale, 550 - 1.000 sangue, fanghi di flottazione, ecc.) Fanghi di depurazione 250 - 350 Frazione organica rifiuti urbani 400 - 600 Colture energetiche (mais, sorgo zuccherino, erba, ecc.) 550 - 750
  • 21. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 23 23 Parametri chimico-fisici di due colture energetiche Parametro Unità di misura Insilato di mais Insilato di foraggine Sostanza secca (SS) % 30-35 35-38 Sostanza organica (SV) %SS 90-97 85-89 Contenuto di CH4 % 55-58 57-59 Resa in biogas m3/kg SV 0,6-0,73 0,5-0,6 Tempo di ritenzione giorni 50 50 Degradabilità % 60 55 Problemi croste flottanti croste flottanti Peso specifico kg/m3 650 650 Fonte: da “Integration of Biogas Technology, Organic Farming an Energy Crops”, M. Köttner. re anche i maggiori investimenti necessari e trattamenti, mentre altre (quali gli scarti di i costi sostenuti per rendere idoneo l’im- macellazione, sostanze ad elevato tenore pro- pianto al trattamento di più scarti (alcuni dei teico) necessitano di essere fortemente dilui- quali sono anche soggetti a restrizioni di leg- te con il substrato base (effluenti zootecnici ge che obbligano a costosi pre-trattamenti). liquidi), in quanto possono formare metabo- La miscelazione di diversi prodotti consente liti inibitori del processo, quale ad esempio di compensare le fluttuazioni stagionali di l’ammoniaca. Una vasta gamma di matrici ri- massa dei rifiuti, di evitare sovraccarichi o al chiede step vari di pre-trattamento: il rifiuto contrario carichi inferiori alla capacità stessa organico da raccolta differenziata, gli alimen- del digestore e di mantenere quindi più sta- ti avanzati e/o scaduti, gli scarti mercatali, i bile e costante il processo. Diversi problemi residui agricoli, gli scarti di macellazione, ecc. infatti possono nascere da un utilizzo non Molti studi sono stati effettuati sulle caratte- congruo delle diverse matrici; un’aggiunta ristiche di differenti colture energetiche incontrollata di oli e grassi contenuti nello (mais, sorgo, foraggi, ecc.) e sulle loro rese in scarto, ad esempio, può determinare un’ec- biogas. Inoltre le tecnologie attualmente in cessiva formazione di schiume, mentre rifiu- via di sviluppo riguardano in particolare ti contenenti considerevoli quantità di iner- proprio i sistemi di introduzione di tali sub- ti, quali sabbia, pietre e terra, possono favo- strati, sia liquidi che solidi, nel digestore. È rire la formazione di sedimento nel digesto- stato infatti dimostrato che la produzione di re e accumulo di materiali inerti con conse- biogas e il riciclo dei nutrienti possono esse- guente riduzione del volume attivo del reat- re ottimizzati quando le colture energetiche tore o blocco di valvole e tubazioni. vengono utilizzate come co-substrato. Tali colture possono infatti crescere sulle aree di Le matrici da addizionare ai liquami proprietà dell’azienda, essere addizionate co- Le matrici attualmente più utilizzate nella me co-substrati agli effluenti zootecnici di- codigestione di effluenti zootecnici sono i rettamente o dopo insilamento e il digestato rifiuti organici agroindustriali e le colture ottenuto a seguito del trattamento anaerobi- energetiche. Gli scarti organici da utilizzare co può essere infine utilizzato per fertilizzare come co-substrati provengono dalle più sva- le aree agricole in cui le stesse vengono colti- riate fonti e possiedono quindi forti differen- vate. Vari tipi di colture dimostrano di posse- ze nella composizione chimica e nella biode- dere un buon potenziale di produzione di gradibiltà. Alcune sostanze (quali percolati, biogas. Le caratteristiche chimico-fisiche di acque reflue, fanghi, oli, grassi e siero) sono due colture energetiche comunemente uti- facilmente degradabili mediante digestione lizzate in impianti di codigestione sono mo- anaerobica senza richiedere particolari pre- strate nella tabella soprastante.
  • 22. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 24 24 IL PROCESSO BIOLOGICO La complessa applica La produzione di biogas in impianti I l trasporto e il trattamento delle biomasse agricole e agroindustriali sottostà a una cola con la finalità di sotto- porre a digestione anaerobica le biomasse aziendali e di ef- aziendali che trattano biomasse agricole e disciplina specifica riconduci- fettuare lo spargimento del bile a diversi corpi normativi: materiale trattato (frazioni li- agroindustriali è il D. Lgs. 152/99 e il D. Lgs. quide e frazioni solide palabi- sottoposta a un insieme 99/92 per lo scarico in acque li) sui terreni di cui dispone, di norme, talvolta di superficiali del materiale dige- vale a dire su terreni sui quali dubbia interpretazione. rito, l’emanando decreto del ha un diritto d’uso o su terre- Si attende Ministero delle politiche agri- ni dei quali ha disponibilità l’emanazione di un cole relativo alla loro utilizza- per esplicita dichiarazione zione agronomica (decreto dell’azienda che li possiede. decreto ministeriale applicativo dell’art. 38 del D. Possono verificarsi due diver- sull’utilizzazione Lgs. 152/99), il D. Lgs. 22/97 se situazioni: agronomica del sui rifiuti (Decreto Ronchi) e il a. il caso di digestione anaero- materiale digerito. Regolamento (Ce) 1774/2002, bica dei soli effluenti zoo- che stabilisce norme sanitarie tecnici; per il trattamento dei sotto- b. il caso di digestione anaero- prodotti di origine animale bica di effluenti zootecnici, non destinati al consumo residui colturali e colture umano. energetiche tipo sorgo, mais Di seguito viene considerata e foraggi, sottoposti a pro- l’applicazione di queste nor- cesso di insilaggio. me ad alcuni dei casi più co- Nel caso “a” si presuppone muni di digestione anaerobi- che per l’intera sequenza di ca delle biomasse agricole e operazioni di utilizzazione agroalimentari, tenendo pre- agronomica, compresi i trat- sente che esistono non poche tamenti, sia stata effettuata la difformità di interpretazione. comunicazione di utilizzazio- ne agronomica di cui all’art. Con biomasse di 38 del D. Lgs. 152/99 o che provenienza agricola sia stata ottenuta l’autorizza- Prendiamo in esame il caso in zione AIA (Autorizzazione cui l’impianto di biogas venga integrata ambientale) ai sen- realizzato in un’azienda agri- si del D. Lgs. 59/2005 di at- tuazione della direttiva 96/61/Ce relativa alla preven- zione e riduzione integrate dell’inquinamento. Nel caso “b” dal punto di vista normativo dovreb- be valere quanto detto per la situazione pre- cedente, anche se il D. Lgs. applicativo
  • 23. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 25 25 zione della legge dell’art. 38 non pone espres- provenienti da altre aziende della lavorazione delle produ- samente tra i materiali assimi- agricole dovrebbe soggiacere zioni animali. labili ai liquami zootecnici - alla disciplina dell’emanando Nel caso di conferimento di oggetto esclusivo di tale de- decreto ministeriale, in quan- rifiuti o sottoprodotti delle creto - miscele di liquami e to provenienti da aziende fun- lavorazioni vegetali, il tra- prodotti o residui delle pro- zionalmente connesse con sporto all’impianto di biogas duzioni vegetali. Si ritiene tut- l’azienda sede dell’impianto di aziendale di questi materiali tavia che tale assimilazione sia cui si utilizzano i liquami di- soggiace alla disciplina del implicita dal momento che, in geriti all’interno del ciclo D. Lgs. 22/97, per cui è ri- un allegato al Decreto stesso, agronomico. chiesto il formulario di iden- viene prevista tra i vari tratta- In questo quadro il trasporto tificazione. menti anche la digestione del materiale digerito necessi- L’utilizzazione agronomica anaerobica di liquami zootec- ta di una documentazione di del materiale digerito si con- nici misti a colture energeti- accompagnamento conte- figura come operazione di che e a prodotti residuali del- nente almeno le seguenti in- recupero così come prevista le produzioni vegetali. formazioni: dall’art. 6, comma h (allegato All’interno del ciclo di utiliz- - estremi identificativi dell’a- C, operazione di recupero zazione (produzione, stoccag- zienda da cui origina il ma- R10) del suddetto decreto e gio, trattamento, trasporto, teriale trasportato e del suo può avvenire nel rispetto spargimento sul suolo), il tra- legale rappresentate; delle disposizioni regionali sporto dell’effluente zootecni- - natura e quantità degli ef- sull’utilizzazione agronomi- co da uno stadio all’altro del fluenti; ca degli effluenti zootecnici. ciclo stesso soggiace quindi - identificazione del mezzo di Nel caso di conferimento di alla disciplina dell’emanando trasporto; sottoprodotti di origine ani- decreto ministeriale. Ciò in - estremi identificativi dell’a- male si ricade nel campo ap- quanto il nostro Paese si è av- zienda destinataria (se di- plicativo della disciplina, ab- valso della facoltà concessa versa dall’azienda produt- bastanza complessa come agli Stati membri dell’Ue di trice) e del suo legale rap- iter procedurale, autorizza- non applicare le disposizioni presentate; zioni e controlli, del Regola- sanitarie, previste dal Regola- - estremi della comunicazio- mento (Ce) 1774/2002, il mento (Ce) 1774/2002 (art. ne all’Autorità competente, che porta a ritenere poco 7), sulla raccolta, il trasporto e redatta dal legale rappre- proponibile per l’azienda il magazzinaggio dello stallati- sentate dell’azienda da cui ospitante l’impianto di bio- co (effluente zootecnico) origina il materiale traspor- gas, il ritiro di tali materiali. quando trasportato tra due tato. Un’eccezione potrebbe esse- punti della stessa azienda re fatta per il latte (e ragione- agricola o tra aziende agricole Con scarti dell’industria volmente anche per il siero e utenti situati nello stesso agro-alimentare di latte) e per il contenuto Stato membro. Uno specifico In aggiunta agli effluenti zoo- del tubo digerente, separato Accordo tra Stato e Regioni tecnici e alle biomasse vegeta- da questo ultimo, di animali del luglio 2004 ha sancito tale li prodotte in azienda o fuori macellati, perché in questo decisione. azienda potrebbero essere caso l’impianto non necessi- Anche il trasporto all’impian- conferiti all’impianto rifiuti ta del riconoscimento ai sen- to di biogas delle biomasse della preparazione e del tratta- si del regolamento sopra ci- vegetali e degli scarti vegetali mento di conserve vegetali o tato.
  • 24. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 26
  • 25. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 27 27 PIÙ SEMPLICE PER L’AZIENDA SUINICOLA Le tipologie impiantistiche oggi disponibili prevedono investimenti più o meno elevati. Negli allevamenti suinicoli si è diffuso uno schema d’impianto elementare, con semplici teli di copertura delle vasche di stoccaggio. Nel caso dei liquami bovini, invece, così come nella codigestione con altro materiale organico, si rendono necessarie attrezzature più evolute che consentono la miscelazione, la coibentazione e il controllo della temperatura di reazione. L a quantità e la qualità delle deiezioni prodotte nei diversi allevamenti zootec- nici è molto variabile e dipende da diversi fattori, tra i quali lo stadio fisiologico e di crescita dell’animale e il re- gime alimentare. È quindi difficile stabilire delle rese me- die in biogas. Recentemente un network europeo (www.adnett.org), di cui fa parte anche il Crpa, ha defini- to che in condizioni ottimali (sia per le caratteristiche dei liquami che del processo di digestione anaerobica) dai
  • 26. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 28 28 ???? liquami bovini e suini si possono ottenere approccio empirico, raccomandando la co- le produzioni di biogas sotto indicate. pertura di superfici corrispondenti a un mi- Per sfruttare convenientemente la possibi- nimo di 30 fino a un massimo di 90 giorni di lità di utilizzare il biogas, è oggi disponibi- ritenzione idraulica del liquame (rapporto le per le aziende singole una tecnologia tra il volume del bacino coperto e il volume semplificata e a basso costo per il trattamen- del liquame caricato giornalmente). to anaerobico dei reflui (figure a fianco), che sta riscuotendo l’interesse in particolare Liquami riscaldati col calore dei suinicoltori. Questa prevede la sempli- autoprodotto ce copertura con teli in materiale plastico Lo schema più efficiente è comunque dei lagoni o delle vasche di stoccaggio, con il quello che prevede le seguenti attrezzature: risultato di: - la realizzazione di più bacini, di cui il pri- 1. ridurre le emissioni maleodoranti; mo per separare i solidi e i successivi per 2. stabilizzare i liquami; lo stoccaggio; 3. raccogliere il biogas prodotto durante il - la copertura del primo bacino per la cap- processo. tazione del biogas; Non esiste una procedura standardizzata di - l’utilizzo di una serpentina per l’acqua dimensionamento e di previsione della calda immersa nella vasca coperta per il quantità di biogas prodotto. Le ditte che rea- riscaldamento dei liquami. lizzano questo tipo di impianti utilizzano un La serpentina di riscaldamento è necessa- Rese in biogas in condizioni ottimali liquame prodotto da una vacca da latte del Si possono ottenere peso vivo medio di 500 kg liquame prodotto da un suino da ingrasso del Si possono ottenere peso vivo medio di 85 kg
  • 27. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 29 29 Impianto con semplice copertura della vasca rotovaglio serbatoio di stoccaggio biogas agli utilizzi sistema galleggiante di raccolta gas frazione solida vasca di raccolta e sollevamento lagone o vasca di accumulo Con copertura e riscaldamento dei liquami sistema di copertura e raccolta biogas a singola o a doppia membrana rotovaglio biogas agli utilizzi frazione solida vasca di raccolta acqua calda e sollevamento energia elettrica biogas sistema di riscaldamento cogeneratore Sopra, due ipotesi di impianto semplificato. In caso di riscaldamento dei liquami spesso questo si ottiene utilizzando il 0,750 m3 di biogas calore autoprodotto. al giorno 0,100 m3 di biogas al giorno
  • 28. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 30 30 ???? ria qualora si vogliano evitare sbalzi di pro- del 60-70%. Gran parte dell’energia termi- duzione di biogas legati alla stagionalità (a ca così prodotta può essere utilizzata per il temperature basse corrispondono basse riscaldamento del digestore. produzioni). Il liquame può essere digerito A seconda della tecnologia adottata (impianti a temperatura controllata, preferibilmente semplificati a freddo o con sistema di riscal- tra i 35 e i 37 °C; in questo caso la con- damento), la produzione di biogas ottenibile centrazione di metano nel biogas è media- può variare da 25 m3/anno ogni 100 kg di pe- mente del 65%. so vivo suino (pari a 15 m3/anno di metano) a Trattandosi di impianti semplificati non è 32 m3/anno (circa 21 m3/anno di metano). sempre possibile realizzarli in modo che la temperatura del reattore si mantenga co- Quando occorre un reattore stante. In molti casi la serpentina interna più complesso alla vasca serve per utilizzare il calore di Tale tipologia impiantistica semplificata non è cogenerazione, con variazioni di tempera- adatta se si vogliono co-digerire con i liquami tura da un minimo di 20-25 °C in inverno suini anche colture energetiche e/o scarti or- fino a un massimo estivo anche superiore ganici agroindustriali; in questo caso è consi- ai 35 °C. gliabile il reattore completamente miscelato In questo caso la cogenerazione è la solu- (CSTR), coibentato e operante in mesofilia zione più conveniente, perché permette di e/o termofilia (figura a fianco). produrre energia elettrica con una resa del Nel caso di codigestione con i liquami zoo- 20-30% ed energia termica con una resa tecnici di colture energetiche e/o scarti orga- nici agroindustriali, è necessaria la presenza in testa al digestore di un sistema di alimen- tazione che tagli e sminuzzi i co-substrati, e ne consenta la dosatura e la pesatura. Sempre all’interno dell’allevamento suino, quando è presente un impianto di depura- zione biologico aerobico per diminuire il ca- rico di nutrienti (in particolare azoto) del li- quame, può essere interessante l’inserimento della digestione anaerobica nella linea di trat- tamento depurativo per ridurne, grazie al re- cupero energetico, il costo di esercizio (sche- ma a lato). È possibile con il biogas recupera- A fianco, dall’alto: schema di impianto completamente miscelato (CSTR), coibentato e operante in mesofilia o termofilia; inserimento della digestione anaerobica in un impianto di depurazione aerobico su liquami suini. In questa pagina, alcuni esempi di sistemi di alimentazione di biomasse solide nel digestore.
  • 29. Div.biogasmarco.qxd 30-01-2006 10:58 Pagina 31 31 Cosigestione di liquami e altre colture energetiche o scarti organici biogas scarico liquami digeriti gasometro mantello scambiator digestore CSTR rotovaglio energia elettrica acqua calda frazione solida cogeneratore vasca di raccolta e sollevamento Digestione anaerobica in presenza del depuratore aziendale STABILIZZATORE USO STOCCAGGIO AGRONOMICO frazione solida fango DIGESTORE digestato CENTRIFUGA ANAEROBICO liquame FLOTTATORE fango chiarificato grezzo supero DIGESTORE effluente FOGNATURA chiarificato AEROBICO PUBBLICA STOCCAGGIO FERTIRRIGAZIONE