Power Point esaustivo esplicativo delle tendenze generali postimpressioniste con approfondimento sui maggiori artisti esponenti di questa corrente: Cézanne, Gauguin, Seurat, Van Gogh e Henri de Toulouse-Lautrec.
Descrizione de La Primavera di Sandro Botticelli
I personaggi allegorici del dipinto sono allineati sul primo piano di un paesaggio scuro e controluce. Infatti a destra Zefiro raggiunge e abbraccia la Ninfa Clori che appare nuovamente a sinistra nelle forme di Flora vestita di fiori. Al centro poi sono raffigurati Venere e Cupido che scaglia il dardo d’amore. Le tre Grazie inoltre danzano sulla sinistra vestite con veli trasparenti. Mercurio infine alza il braccio destro e con il caduceo tocca una nuvola. Infine il prato è cosparso di fiori ed erbe mentre tra le fronde degli alberi sono dipinti frutti color arancio.
Interpretazioni e simbologia del dipinto La Primavera di Sandro Botticelli
Il dipinto di Sandro Botticelli venne intitolato La Primavera da Vasari, autore delle prime biografie degli artisti italiani del Rinascimento. Gli studiosi considerano l’opera un’allegoria. Il dipinto rappresenta il regno di Venere secondo l’iconografia neoplatonica del filosofo Marsilio Ficino.
Intorno alla Corte dei Medici si erano raccolti alcuni intellettuali che condividevano le idee del filosofo e del poeta Poliziano. In generale, la riscoperta del mondo classico, portò gli autori a interpretare i miti greci e romani con forme a loro contemporanee.
La figura maschile di sinistra, infatti secondo interpretazione neoplatonica, potrebbe essere il giovane Mercurio, dai calzari alati, che con il caduceo allontana le nubi. Al suo opposto, a destra, Zefiro insegue la ninfa Clori che si tramuta in Flora e sparge i fiori sul mondo. Si tratta di un’allegoria della fecondazione. Quasi al centro del dipinto, in alto, si trova la Venus Humanitas che suscita passioni terrene nelle persone e le trasforma in attività contemplativa.
Le tre fanciulle danzanti poi sono le Tre Grazie, divinità minori vicine a Venere. Cupido infine volteggia, bendato, sopra Venere. Gli studiosi hanno individuato 138 specie vegetali accuratamente dipinte da Botticelli. L’artista probabilmente si documentò con erbari e dipinse fiori ed erbe con maniacale attenzione.
Power Point esaustivo esplicativo delle tendenze generali postimpressioniste con approfondimento sui maggiori artisti esponenti di questa corrente: Cézanne, Gauguin, Seurat, Van Gogh e Henri de Toulouse-Lautrec.
Descrizione de La Primavera di Sandro Botticelli
I personaggi allegorici del dipinto sono allineati sul primo piano di un paesaggio scuro e controluce. Infatti a destra Zefiro raggiunge e abbraccia la Ninfa Clori che appare nuovamente a sinistra nelle forme di Flora vestita di fiori. Al centro poi sono raffigurati Venere e Cupido che scaglia il dardo d’amore. Le tre Grazie inoltre danzano sulla sinistra vestite con veli trasparenti. Mercurio infine alza il braccio destro e con il caduceo tocca una nuvola. Infine il prato è cosparso di fiori ed erbe mentre tra le fronde degli alberi sono dipinti frutti color arancio.
Interpretazioni e simbologia del dipinto La Primavera di Sandro Botticelli
Il dipinto di Sandro Botticelli venne intitolato La Primavera da Vasari, autore delle prime biografie degli artisti italiani del Rinascimento. Gli studiosi considerano l’opera un’allegoria. Il dipinto rappresenta il regno di Venere secondo l’iconografia neoplatonica del filosofo Marsilio Ficino.
Intorno alla Corte dei Medici si erano raccolti alcuni intellettuali che condividevano le idee del filosofo e del poeta Poliziano. In generale, la riscoperta del mondo classico, portò gli autori a interpretare i miti greci e romani con forme a loro contemporanee.
La figura maschile di sinistra, infatti secondo interpretazione neoplatonica, potrebbe essere il giovane Mercurio, dai calzari alati, che con il caduceo allontana le nubi. Al suo opposto, a destra, Zefiro insegue la ninfa Clori che si tramuta in Flora e sparge i fiori sul mondo. Si tratta di un’allegoria della fecondazione. Quasi al centro del dipinto, in alto, si trova la Venus Humanitas che suscita passioni terrene nelle persone e le trasforma in attività contemplativa.
Le tre fanciulle danzanti poi sono le Tre Grazie, divinità minori vicine a Venere. Cupido infine volteggia, bendato, sopra Venere. Gli studiosi hanno individuato 138 specie vegetali accuratamente dipinte da Botticelli. L’artista probabilmente si documentò con erbari e dipinse fiori ed erbe con maniacale attenzione.
L'Astrattismo attraverso le esperienze del Cavaliere Azzurro, del Raggismo, Suprematismo, Costruttivismo e De Stijl
Abstract art seen through the experiences of "Der Blaue Reiter", Rayonism, Suprematism, Costructivism and De Stijl
L'Astrattismo attraverso le esperienze del Cavaliere Azzurro, del Raggismo, Suprematismo, Costruttivismo e De Stijl
Abstract art seen through the experiences of "Der Blaue Reiter", Rayonism, Suprematism, Costructivism and De Stijl
La mostra Memoria Variabile presenta lavori video, fotografie e installazioni dei seguenti autori:
Vincenzo Agnetti, Maggie Cardelús, Martina Della Valle, Rä di Martino, Laurent Fiévet, Meri Gorni, Paolo Inverni, Vladimir Kupriyanov, Lena Liv, Fabio Mauri, Marcelo Moscheta, Davide Mosconi, Daniel Pitín, Catherine Poncin, Kurt Ralske, Moira Ricci, Sylvie Romieu, Eric Rondepierre, Indre Serpytyte, Mirko Smerdel, Aldo Tagliaferro, Dubravka Vidović, Ciro Vitale, Roger Welch.
@ Galleria Milano
a cura di Gigliola Foschi e Carla Pellegrini
LUCEBUIO Raul Gabriel , low resolution, ex cotonificio delle piane-Fondazion...Raul Gabriel
LUCEBUIO Raul Gabriel , low resolution, ex cotonificio delle piane-Fondazione Divisionismo Tortona-Museo Diocesano Tortona- testi di Paolo Bolpagni e Alessandro Beltrami
2. Due caratteristiche fondamentali :
Rivalutazione degli oggetti: tornano i materiali poveri o di recupero come
sacchi, tele, legno, grasso, corde, rottami metallici; simboli di una civiltà umile
e preindustriale
Arte “politica”: è il periodo delle lotte operaie e delle prime contestazioni
studentesche, e c’è una contrapposizione “ideologica” con quella che viene
definita l’arte ricca, cioè funzionale al modello di società imposto dai consumi
3. Il nome al movimento fu dato dal critico (e successivamente teorico della
corrente poverista) Germano Celant, che descrisse, appunto con la
definizione di arte povera, le opere, esposte nel 1967 alla galleria la
Bertesca di Genova, di Alighiero Boetti, Luciano Fabro, Jannis Kounellis,
PIno Pascali ed Emilio Prini.
All’interno di questo gruppo di artisti, ai quali si aggiunsero altri interpreti
come Mario Merz e Joseph Beuys, vi è comunque qualche differenza
sostanziale, come nel caso di Boetti e Giulio Paolini, i quali intrapresero
una via maggiormente concettuale.
4. GERMANO CELANT
“Perché l’arte povera è ancora attuale? Perché è come uno
specchio, continua a fotografare la realtà.”
“Nel circuito della vita quotidiana la gente si interroga su ciò
che vede e questo mi basta. Io voglio che grazie a noi le
persone comuni parlino d’arte.“
5. MARIO MERZ
Artista torinese, partecipa al movimento dell’arte povera fin dalle sue
prime fasi, dopo una breve esperienza come pittore.
Fontana posta a Torino tra
c.so Lione e c.so Mediterraneo
6. Tratto da: “Da un’intervista a Mario Merz”
La definizione “Arte Povera” è venuta dopo gli artisti. Prima ci sono loro, poi
arriva la critica.
Io sono convinto che l’artista è sempre una specie di demiurgo: gli artisti
fanno arte con la critica, con tutte le persone, ma il mondo dell’arte è una
cosa totalmente diversa dall’arte in sé.
Noi – alcuni amici ed io – ritenevamo necessario andare oltre Picasso, ma
l’idea del realismo o del controrealismo, dell’astrazione o dell’anti-astrazione
si faceva ricorrente. A quel tempo non si era ancora liberi di fare quello che si
voleva.
8. Un oggetto comune, come
“Objet cache-toi” un sacco, che non
rappresenta nessuna forma
geometrica definita, viene
antiteticamente utilizzato per
una struttura ben definita.
9. Spirale posta alla fermata “Vanvitelli” della metropolitana di Napoli.
“Il neon non è un oggetto, ma il fatto che l’elettricità fluisce
attraverso di esso lo rende ancora meno oggetto.”
10. JOSEPH BEUYS
“Ogni uomo è un artista.”
Definito il “Warhol europeo”, Beuys vede il
bello e l’arte come frutto di qualsiasi azione
che sia progettata e pensata.
Tratto distintivo della sua arte è l’happening,
un’azione scenica in cui l’autore coinvolge il
pubblico, in un’esperienza totalizzante che
unisce realtà e rappresentazione.
Andy Warhol, “Joseph Beuys”
11. “Infiltrazione
omogenea per
pianoforte a coda”
Rivestito con uno spesso strato di feltro, il pianoforte smette di essere
fonte di suono, e diventa un immenso serbatoio di energia per
l’impossibilità stessa di produrre suoni.
12. MICHELANGELO PISTOLETTO
Le sue opere sono caratterizzate, in
totale adesione al movimento poverista,
dall’utilizzo di materiali di recupero.
Grande attenzione è data anche al
rapporto tra l’opera e lo spettatore, che
diventa parte di una realtà virtuale e
contraddittoria.
“Onda”
13. “Venere degli stracci”
Una statua classica che guarda un cumulo di stracci volgendoci le spalle
diventa ironica e quasi dolorosa metafora di un’arte che non vuole nè può
più essere bellezza ideale e che, anzi, diventa anch’essa indifferenziato
materiale di consumo.
14. ALIGHIERO BOETTI
L’opera poverista, seppur appartenente alla
corrente maggiormente concettuale, di Boetti
nasce da tue temi principali: la serialità a lo
sdoppiamento.
Caratteristica di questo autore, riconducibile al
tema dello sdoppiamento, è l’abitudine di
firmare le opere come Alighiero & Boetti.
“Quando le parole sono stanche”