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Esperienze sul campo:
dall’analisi dei bisogni formativi
all’uso di video nella formazione
Carlo Bisio

Bologna, 16.10.2013
Convegno «Racconti di Lavoro: FormAttori in azione»
Un caso di analisi dei bisogni
di formazione

www.carlobisio.com
Domande guida
quale mix di interventi può meglio
soddisfare le esigenze di miglioramento?
quale mappa della cultura aziendale della
sicurezza?

quali sono i livelli di conoscenza e di
comprensione degli aspetti tecnici e
procedurali?
qual è la consapevolezza del ruolo nei
diversi attori interessati alla sicurezza?
www.carlobisio.com
Fasi del processo
• interviste al management ed alle figure con responsabilità
funzionali specifiche sulla sicurezza
• colloqui rivolti ad operatori
• analisi degli infortuni aziendali
• predisposizione, somministrazione ed analisi di un
questionario rivolto agli operatori ed ai preposti
• colloqui di approfondimento
• quali azioni di miglioramento? presentazione e
discussione
www.carlobisio.com
L’analisi degli infortuni
Analisi degli infortuni
Esempio: Ripartizione in base all’anzianità aziendale
30

20

Percent

10

0
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18

20

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anzianità

Base dati di 90 infortuni accaduti in 8 anni nello stabilimento
Alcuni eventi sono stati analizzati in modo partecipativo attraverso
l’albero delle cause
www.carlobisio.com
Questionario: le conoscenze
 I dispositivi di sicurezza possono essere manomessi solo ed
esclusivamente …
a) quando compromettono la resa produttiva della macchina
b) mai
c) in caso di interventi straordinari sulla macchina in produzione
(es. regolazione)
Frequenza

a
b
c
Totale

Percentuale

9
3
87
14
113

8,0
2,7
77,0
12,4
100,0

20 domande di cui 16 su aspetti tecnici e procedurali, 4 sulle
responsabilità dei diversi ruoli
www.carlobisio.com
Questionario: cultura e atteggiamenti
Esempio di
domanda

Le domande
erano su…

www.carlobisio.com

Numero di
risposte

Media delle
risposte

Deviazione
standard

110

Esempio
di risultato

5,0

1,7











Interdipendenza fra colleghi
Credenze circa la genesi degli infortuni
Ragioni per l’esposizione volontaria al rischio
Grado di responsabilizzazione individuale
Percezione della sicurezza
Percezione del ruolo dei preposti e della direzione
Percezione della preparazione individuale
Comunicazione per la sicurezza
Percezione dei DPI
Questionario: azioni a rischio
Esempio di
domanda

Era presente una legenda per il significato delle 2 scale
Esempio
di risultato

Numero di
risposte

Media della
frquenza

Media della
percezione di
rischio

94

4,65

6,03

21 domande su altrettante azioni a rischio emerse dalla fase di
interviste iniziale
Alcune evidenze





Più di un terzo degli infortuni è occorso a persone con
un’anzianità aziendale inferiore ai 2 anni
La conoscenza di alcune procedure o conoscenze tecniche
non è ben diffusa (es. esclusioni dispositivi di sicurezza)
Una cultura di sicurezza che tollera in parte l’esposizione al
rischio
Tra le azioni a rischio più frequenti vi sono quelle legate
all’uso di carrelli a forche (uso senza adeguata visibilità,
senza adeguata preparazione, ecc.)

Da queste e altre evidenze emerse

Individuazione di azioni formative ed
altre azioni di miglioramento
L’uso di video creati ad hoc
nella formazione alla
sicurezza

www.carlobisio.com
L’intervento
 analisi della domanda e dei bisogni; primo
sopralluogo, definizione obiettivi di apprendimento;
 progettazione del percorso formativo (obiettivi
di apprendimento, metodi didattici, tempi, materiali
da distribuire, modalità di valutazione, ecc.)
 realizzazione dei video su situazioni quotidiane
di lavoro reale

 realizzazione degli incontri formativi
 valutazione della qualità e dell’efficacia
www.carlobisio.com
La struttura dell’incontro
Introduzione
concetti chiave

Inoltre all’inizio:
contratto formativo ;
Al termine:
proiezione al futuro

(5 min.)

Visione di un
video

Debriefing
(15 min.)

(6 – 7 min.)

Discussione in
sottogruppi con
questionario
(10 min.)
www.carlobisio.com
L’importanza della discussione
 l’obiettivo era sulla capacità di individuare
situazioni di rischio in situazioni ordinarie
di lavoro
 obiettivo
era
anche
quello
sensibilizzare alla percezione dei rischi

di

 era quindi importante che vi fosse
una discussione in sottogruppi per
condividere e discutere le cose osservate
www.carlobisio.com
Un video ad hoc
I video ad hoc permettono di:

 utilizzare come materiale le situazioni
lavorative reali dei partecipanti alla
formazione
 ottenere un apprendimento più efficace e
tarato su reali e specifici bisogni
 ottenere una partecipazione e
coinvolgimento nella preparazione
www.carlobisio.com

un
Condizioni di successo
 una stretta integrazione delle competenze e delle prestazioni fra
formatore e videomaker;
 la produzione di video integrati nella quotidianità del lavoro dei
partecipanti
 un’analisi dei bisogni e una definizione di specifici obiettivi di
apprendimento;
 un approccio partecipativo alla produzione dei video, valorizzando
l’apporto delle funzioni interessate, dei lavoratori e dei loro
rappresentanti;
 la conduzione da parte di formatori esperti, in gruppi di massimo 1214 persone;
 un rappresentante della direzione che in apertura degli incontri
sottolinei l’importanza dei contenuti trattati
Dall’Autore di
«Psicologia per la sicurezza sul lavoro»
e di «Comunicare in azienda»

Fare apprendere la sicurezza
Manuale per la formazione dei
formatori per la sicurezza

Edizione settembre 2013
Come acquistare
Il libro si può acquistare
all’apposita pagina del sito
www.lulu.com
(shortlink diretto http://bit.ly/1b6MfqJ,
raggiungibile anche tramite il sito
www.carlobisio.com/blog)
176 pagine, 18 €, copertina morbida
Codice ISBN: 978-1-291-54350-6

Per informazioni:
Grazie
www.cesvor.com
www.carlobisio.com
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Relazione Bisio a Bologna fiera Ambiente Lavoro su formazione

  • 1. Esperienze sul campo: dall’analisi dei bisogni formativi all’uso di video nella formazione Carlo Bisio Bologna, 16.10.2013 Convegno «Racconti di Lavoro: FormAttori in azione»
  • 2. Un caso di analisi dei bisogni di formazione www.carlobisio.com
  • 3. Domande guida quale mix di interventi può meglio soddisfare le esigenze di miglioramento? quale mappa della cultura aziendale della sicurezza? quali sono i livelli di conoscenza e di comprensione degli aspetti tecnici e procedurali? qual è la consapevolezza del ruolo nei diversi attori interessati alla sicurezza? www.carlobisio.com
  • 4. Fasi del processo • interviste al management ed alle figure con responsabilità funzionali specifiche sulla sicurezza • colloqui rivolti ad operatori • analisi degli infortuni aziendali • predisposizione, somministrazione ed analisi di un questionario rivolto agli operatori ed ai preposti • colloqui di approfondimento • quali azioni di miglioramento? presentazione e discussione www.carlobisio.com
  • 5. L’analisi degli infortuni Analisi degli infortuni Esempio: Ripartizione in base all’anzianità aziendale 30 20 Percent 10 0 0 2 5 7 9 11 13 16 18 20 24 26 anzianità Base dati di 90 infortuni accaduti in 8 anni nello stabilimento Alcuni eventi sono stati analizzati in modo partecipativo attraverso l’albero delle cause www.carlobisio.com
  • 6. Questionario: le conoscenze  I dispositivi di sicurezza possono essere manomessi solo ed esclusivamente … a) quando compromettono la resa produttiva della macchina b) mai c) in caso di interventi straordinari sulla macchina in produzione (es. regolazione) Frequenza a b c Totale Percentuale 9 3 87 14 113 8,0 2,7 77,0 12,4 100,0 20 domande di cui 16 su aspetti tecnici e procedurali, 4 sulle responsabilità dei diversi ruoli www.carlobisio.com
  • 7. Questionario: cultura e atteggiamenti Esempio di domanda Le domande erano su… www.carlobisio.com Numero di risposte Media delle risposte Deviazione standard 110 Esempio di risultato 5,0 1,7          Interdipendenza fra colleghi Credenze circa la genesi degli infortuni Ragioni per l’esposizione volontaria al rischio Grado di responsabilizzazione individuale Percezione della sicurezza Percezione del ruolo dei preposti e della direzione Percezione della preparazione individuale Comunicazione per la sicurezza Percezione dei DPI
  • 8. Questionario: azioni a rischio Esempio di domanda Era presente una legenda per il significato delle 2 scale Esempio di risultato Numero di risposte Media della frquenza Media della percezione di rischio 94 4,65 6,03 21 domande su altrettante azioni a rischio emerse dalla fase di interviste iniziale
  • 9. Alcune evidenze     Più di un terzo degli infortuni è occorso a persone con un’anzianità aziendale inferiore ai 2 anni La conoscenza di alcune procedure o conoscenze tecniche non è ben diffusa (es. esclusioni dispositivi di sicurezza) Una cultura di sicurezza che tollera in parte l’esposizione al rischio Tra le azioni a rischio più frequenti vi sono quelle legate all’uso di carrelli a forche (uso senza adeguata visibilità, senza adeguata preparazione, ecc.) Da queste e altre evidenze emerse Individuazione di azioni formative ed altre azioni di miglioramento
  • 10. L’uso di video creati ad hoc nella formazione alla sicurezza www.carlobisio.com
  • 11. L’intervento  analisi della domanda e dei bisogni; primo sopralluogo, definizione obiettivi di apprendimento;  progettazione del percorso formativo (obiettivi di apprendimento, metodi didattici, tempi, materiali da distribuire, modalità di valutazione, ecc.)  realizzazione dei video su situazioni quotidiane di lavoro reale  realizzazione degli incontri formativi  valutazione della qualità e dell’efficacia www.carlobisio.com
  • 12. La struttura dell’incontro Introduzione concetti chiave Inoltre all’inizio: contratto formativo ; Al termine: proiezione al futuro (5 min.) Visione di un video Debriefing (15 min.) (6 – 7 min.) Discussione in sottogruppi con questionario (10 min.) www.carlobisio.com
  • 13. L’importanza della discussione  l’obiettivo era sulla capacità di individuare situazioni di rischio in situazioni ordinarie di lavoro  obiettivo era anche quello sensibilizzare alla percezione dei rischi di  era quindi importante che vi fosse una discussione in sottogruppi per condividere e discutere le cose osservate www.carlobisio.com
  • 14. Un video ad hoc I video ad hoc permettono di:  utilizzare come materiale le situazioni lavorative reali dei partecipanti alla formazione  ottenere un apprendimento più efficace e tarato su reali e specifici bisogni  ottenere una partecipazione e coinvolgimento nella preparazione www.carlobisio.com un
  • 15. Condizioni di successo  una stretta integrazione delle competenze e delle prestazioni fra formatore e videomaker;  la produzione di video integrati nella quotidianità del lavoro dei partecipanti  un’analisi dei bisogni e una definizione di specifici obiettivi di apprendimento;  un approccio partecipativo alla produzione dei video, valorizzando l’apporto delle funzioni interessate, dei lavoratori e dei loro rappresentanti;  la conduzione da parte di formatori esperti, in gruppi di massimo 1214 persone;  un rappresentante della direzione che in apertura degli incontri sottolinei l’importanza dei contenuti trattati
  • 16. Dall’Autore di «Psicologia per la sicurezza sul lavoro» e di «Comunicare in azienda» Fare apprendere la sicurezza Manuale per la formazione dei formatori per la sicurezza Edizione settembre 2013
  • 17. Come acquistare Il libro si può acquistare all’apposita pagina del sito www.lulu.com (shortlink diretto http://bit.ly/1b6MfqJ, raggiungibile anche tramite il sito www.carlobisio.com/blog) 176 pagine, 18 €, copertina morbida Codice ISBN: 978-1-291-54350-6 Per informazioni: