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INTRODUZIONE	
  AL	
  CORSO,	
  INTEGRAZIONE	
  
     TRA	
  SERVIZI	
  SANITARI	
  E	
  SCUOLA:	
  
 implicazioni	
  pedagogiche	
  della	
  Consensus	
  
      Conference	
  sui	
  Disturbi	
  Specifici	
  
              dell’Apprendimento	
  



                 Luisa Lopez, AID




   Art. 1. (Riconoscimento e definizione di dislessia,
           disgrafia, disortografia e discalculia)
                              	
  
  1. La presente legge riconosce la dislessia,
  la disgrafia, la disortografia e la discalculia
  quali disturbi specifici di apprendimento, di
  seguito denominati «DSA», che si
  manifestano in presenza di capacità`
  cognitive adeguate, in assenza di patologie
  neurologiche e di deficit sensoriali, ma
  possono costituire una limitazione
  importante per alcune attività della vita
  quotidiana	
  




                                                                  1	
  
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   LE COMPONENTI DI ELABORAZIONE
        DEL SISTEMA COGNITIVO


                                    X
                   SISTEMA COGNITIVO CENTRALE




                                       X                         MODULI


                                      X
                              TRASDUTTORI
         Le componenti di elaborazione del sistema cognitivo (Savelli, 2004).




                     Comma n.2	
  
•  Ai fini della presente legge, si intende per
   dislessia un disturbo specifico che si
   manifesta con una difficoltà nell’imparare a
   leggere, in particolare nella decifrazione
   dei segni linguistici, ovvero nella
   correttezza e nella rapidità della lettura




                                                                                         2	
  
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                                    DISLESSIA: 	
  
•  Disabilità specifica dell’apprendimento di
   origine neurobiologica caratterizzata dalla
   difficoltà ad effettuare una lettura accurata
   e/o fluente
•  Queste difficoltà derivano tipicamente da un
   deficit della componente fonologica del
   linguaggio inattesa in rapporto alle altre
   abilità cognitive e alla garanzia di un adeguata
   istruzione scolastica.
•  Conseguenze secondarie possono includere
   problemi nella comprensione della lettura e
   una ridotta crescita del vocabolario e della
   conoscenza generale
                                                          circa il 3,5 % dei bambini
                                                          	
  




Linee	
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  alunni	
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  degli	
  
   studen1	
  con	
  Disturbi	
  Specifici	
  di	
  Apprendimento*	
  

Da	
  un	
  punto	
  di	
  vista	
  clinico,	
  la	
  dislessia	
  si	
  manifesta	
  
aOraverso	
  una	
  minore	
  correOezza	
  e	
  rapidità	
  della	
  leOura	
  a	
  
voce	
  alta	
  rispeOo	
  a	
  quanto	
  aOeso	
  per	
  età	
  anagrafica,	
  classe	
  
frequentata,	
  istruzione	
  ricevuta.	
  Risultano	
  più	
  o	
  meno	
  
deficitarie	
  –	
  a	
  seconda	
  del	
  profilo	
  del	
  disturbo	
  in	
  base	
  
all’età	
  –	
  la	
  leOura	
  di	
  leOere,	
  di	
  parole	
  e	
  non-­‐parole,	
  di	
  brani.	
  	
  
In	
  generale,	
  l’aspeOo	
  evoluVvo	
  della	
  dislessia	
  può	
  farla	
  
somigliare	
  a	
  un	
  semplice	
  rallentamento	
  del	
  regolare	
  
processo	
  di	
  sviluppo.	
  Tale	
  considerazione	
  è	
  uVle	
  per	
  
l’individuazione	
  di	
  eventuali	
  segnali	
  anVcipatori,	
  fin	
  dalla	
  
scuola	
  dell’infanzia.	
  
                                                                    *	
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  DM	
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  luglio	
  2011.	
  




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                                            LA DISLESSIA

TIPI DI ERRORI NELLA LETTURA

Omissioni:          casello invece di castello
Sostituzioni:       vinestra invece di finestra
Inserzioni:         piane invece di pane
Trasposizioni:      porta invece di potrà

Inversione di parole nelle frasi

Lentezza
Falsa partenza,
lunghe esitazioni
perdita della posizione nel testo (salta il rigo o la
parola)




                                                                    4	
  
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Quanto ricordate di ciò che avete letto?

Testo originale:


                                                                            	
  




        Adattato da "Difficoltà d'apprendimento"- Un libro per insegnanti
        e genitori (pag. 18), di Marnell L. Haynes, 1975, Novato CA, USA,
        Academic Therapy Pubblications




  Sneocdo uno sdtiuo dlel'Untisverià di
   Cadmbrige, non irmptoa cmoe snoo sctrite le
   plaroe, tutte le letetre posnsoo esesre al
   pstoo sbgalaito, è ipmtortane sloo che la
   prmia e l'umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo, il
   rteso non ctona.
   Il cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di
   decraifre tttuo qtueso coas, pcheré non lgege
   ongi silngoa ltetrea, ma lgege la palroa nel
   suo insmiee...
  Vstio?




                                                                                            6	
  
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               Comma n.4	
  
•  Ai fini della presente legge, si intende per
   disortografia un disturbo specifico di
   scrittura che si manifesta in difficoltà nei
   processi linguistici di transcodifica.




                                                           7	
  
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Linee	
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  per	
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  allo	
  studio	
  degli	
  alunni	
  e	
  degli	
  
   studen1	
  con	
  Disturbi	
  Specifici	
  di	
  Apprendimento*	
  

La	
  disortografia	
  è	
  all’origine	
  di	
  una	
  minore	
  correOezza	
  
del	
  testo	
  scriOo;	
  entrambi,	
  naturalmente,	
  sono	
  in	
  
rapporto	
  all’età	
  anagrafica	
  dell’alunno.	
  In	
  parVcolare,	
  la	
  
disortografia	
  si	
  può	
  definire	
  come	
  un	
  disordine	
  di	
  
codifica	
  del	
  testo	
  scriOo,	
  che	
  viene	
  faOo	
  risalire	
  a	
  un	
  
deficit	
  di	
  funzionamento	
  delle	
  componenV	
  centrali	
  del	
  
processo	
  di	
  scriOura,	
  responsabili	
  della	
  transcodifica	
  
del	
  linguaggio	
  orale	
  nel	
  linguaggio	
  scriOo.	
  


                                                           *	
  allegate	
  al	
  DM	
  12	
  luglio	
  2011.	
  




                        DISORTOGRAFIA: 	
  
•  difficoltà a tradurre correttamente i suoni
   che compongono le parole in simboli grafici
   (-2ds)
•  L anomalia interferisce con l apprendimento
   scolastico e con le attività di vita quotidiana
   che richiedono capacità di scrittura




                                                                                                                             8	
  
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                                         LA DISORTOGRAFIA
Nella disortografia la grafia risulta essere adeguata e
leggibile ma il contenuto del testo è caratterizzato da
vari errori

Fonologici:                                 Ortografici:
omissioni,                                  errori nella
inversioni,                                 scrittura dei
sostituzioni e                              gruppi
inserzioni                                  consonantici e
                                            nelle doppie
                    Morfosintattici
                    : errori di
                    accentazione,
                    punteggiatura e
                    concordanza




                                         LA DISORTOGRAFIA


                          copiare




                      Lo studente ha
 comporre testi                               organizzazione
                      difficoltà nella
    scritti                                     in capoversi
                         abilità di




                       punteggiatura
                         nelle frasi




                                                                        9	
  
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               Comma n.3	
  
•  Ai fine della presente legge si intende per
   disgrafia un disturbo specifico di scrittura
   che si manifesta con difficoltà della
   realizzazione grafica




                                                          10	
  
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 Linee	
  guida	
  per	
  il	
  diri-o	
  allo	
  studio	
  degli	
  alunni	
  e	
  degli	
  
    studen1	
  con	
  Disturbi	
  Specifici	
  di	
  Apprendimento*	
  

 La	
  disgrafia	
  fa	
  riferimento	
  al	
  controllo	
  degli	
  aspea	
  
 grafici,	
  formali,	
  della	
  scriOura	
  manuale,	
  ed	
  è	
  collegata	
  
 al	
  momento	
  motorio-­‐esecuVvo	
  della	
  prestazione;	
  la	
  
 disortografia	
  riguarda	
  invece	
  l’uVlizzo,	
  in	
  fase	
  di	
  
 scriOura,	
  del	
  codice	
  linguisVco	
  in	
  quanto	
  tale.	
  La	
  
 disgrafia	
  si	
  manifesta	
  in	
  una	
  minore	
  fluenza	
  e	
  qualità	
  
 dell’aspeOo	
  grafico	
  della	
  scriOura.	
  




                                                            *	
  allegate	
  al	
  DM	
  12	
  luglio	
  2011.	
  




Disgrafia                :
disturbo delle abilità meccaniche di                                                scrittura
( Hamstra – Bletz )
disturbo delle componenti esecutivo motorie della
scrittura ( Bilancia 96)




                                                                                                                             11	
  
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MATTIA IV° elem testo da immagini di storia in
sequenza




                                                 Giovanna Rossini


Dove inizia la brutta calligrafia e quando possiamo
parlare di disgrafia?

PARAMETRI
•  Lettere o parole mal allineate
•  spazio insufficiente tra le
parole
•  curve acute di collegamento
•  irregolarità nei collegamenti
(pause)
•  assenza di collegamenti
•  collisione di lettere
•  forma e dimensione delle
lettere variabile
•  deformazioni di lettere
•  ripassature e correzioni




                                                                            12	
  
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                            Comma n.5	
  
•  Ai	
  fini	
  della	
  presente	
  legge,	
  si	
  intende	
  per	
  
   discalculia	
  un	
  disturbo	
  specifico	
  che	
  si	
  
   manifesta	
  con	
  una	
  difficoltà	
  negli	
  automaVsmi	
  
   del	
  calcolo	
  e	
  dell elaborazione	
  dei	
  numeri.




Linee	
  guida	
  per	
  il	
  diri-o	
  allo	
  studio	
  degli	
  alunni	
  e	
  degli	
  
   studen1	
  con	
  Disturbi	
  Specifici	
  di	
  Apprendimento*	
  

La	
  discalculia	
  riguarda	
  l’abilità	
  di	
  calcolo,	
  sia	
  nella	
  
componente	
  dell’organizzazione	
  della	
  cognizione	
  
numerica	
  (intelligenza	
  numerica	
  basale),	
  sia	
  in	
  quella	
  
delle	
  procedure	
  esecuVve	
  e	
  del	
  calcolo.	
  	
  




                                                           *	
  allegate	
  al	
  DM	
  12	
  luglio	
  2011.	
  




                                                                                                                            13	
  
30/10/11	
  




Linee	
  guida	
  per	
  il	
  diri-o	
  allo	
  studio	
  degli	
  alunni	
  e	
  degli	
  
   studen1	
  con	
  Disturbi	
  Specifici	
  di	
  Apprendimento*	
  

Cognizione	
  numerica:	
  elemenV	
  basali	
  dell’abilità	
  
numerica:	
  il	
  subiVzing	
  (o	
  riconoscimento	
  immediato	
  di	
  
piccole	
  quanVtà),	
  i	
  meccanismi	
  di	
  quanVficazione,	
  la	
  
seriazione,	
  la	
  comparazione,	
  le	
  strategie	
  di	
  
composizione	
  e	
  scomposizione	
  di	
  quanVtà,	
  le	
  strategie	
  
di	
  calcolo	
  a	
  mente.	
  
Ambito	
  procedurale:	
  procedure	
  esecuVve	
  per	
  lo	
  più	
  
implicate	
  nel	
  calcolo	
  scriOo:	
  la	
  leOura	
  e	
  scriOura	
  dei	
  
numeri,	
  l’incolonnamento,	
  il	
  recupero	
  dei	
  faa	
  numerici	
  
e	
  gli	
  algoritmi	
  del	
  calcolo	
  scriOo	
  vero	
  e	
  proprio.	
  
                                                           *	
  allegate	
  al	
  DM	
  12	
  luglio	
  2011.	
  




                            DISCALCULIA: 	
  
•  difficoltà significativa (-2da) nei compiti
   numerici e aritmetici di base come leggere e
   scrivere correttamente i numeri e/o eseguire
   i calcoli a mente con sufficiente rapidità e
   precisione ,diagnosticabile alla fine della
   terza elem.
•  (Biancardi , Mariani e Pieretti 2003)




                     Tra 3 e il 6% dei bambini (Butterworth 2008) 	
  




                                                                                                                            14	
  
30/10/11	
  




   La Discalculia Evolutiva
•  Ridotta capacità nell apprendimento numerico e del
   calcolo in rapporto alla classe frequentata.
•  Interferisce negativamente con l apprendimento
   scolastico e con le attività quotidiane che richiedono
   capacità di calcolo
•  È presente in bambini con normodotazione intellettiva
•  Non è imputabile ad un insegnamento inadeguato
•  Può manifestarsi isolata ma è frequentemente
   associata ad altri tipi di DSA:
•  In circa il 60% dei casi si ha un disturbo misto DSA
   verbale/non verbale




                                      	
  
3. Quando il disturbo riguarda la conoscenza procedurale ossia la
Applicazione degli algoritmi delle operazioni es.:

34 x      27x                   27x
 2=        15=                   3=
36        55                    621
68(+/x) 405 (5x7=35; 1x2=2+3=5)   81 (riporto)

112-        2377-
 18=         107=
106         2200
94 (118-12) 2270 (2377-177)

225 : 5 = 50             1206 : 4 = 301,5
22                        006
 2                           2
45 (25:5…)                …..




                                                                            15	
  
30/10/11	
  




       Epidemiologia dei DSA in Italia




                                      4,5%

                                                                       0,9%



                        non DSA    seguiti   non seguiti




Le	
  cause	
  sono	
  biologiche:	
  	
  
•  organizzazione	
  struOurale	
  di	
  determinate	
  
   aree	
  cerebrali,	
  su	
  base	
  geneVca	
  o	
  da	
  altre	
  
   cause	
  non	
  individuate	
  
•  I	
  geni	
  implicaV	
  sono	
  diversi,	
  non	
  tua	
  i	
  casi	
  
   sono	
  familiari	
  
•  molto	
  spesso	
  i	
  DSA	
  sono	
  associaV	
  	
  	
  fra	
  loro	
  
	
  




                                                                                        16	
  
30/10/11	
  




                            Démonet	
  et	
  al.	
  
                            Developmental	
  
                            dyslexia,	
  THE	
  
                            LANCET	
  •	
  Vol	
  363	
  •	
  
                            May	
  1,	
  2004	
  




                            Figure	
  1:	
  Areas	
  of	
  the	
  leg	
  cerebral	
  
                            hemisphere	
  in	
  which	
  abnormal	
  
                            responses	
  in	
  
                            neuroimaging	
  studies	
  were	
  
                            reported	
  in	
  adults	
  with	
  dyslexia	
  
                            compared	
  with	
  controls	
  




 Ipotesi interpretative
comuni con gli altri DSA


•  Deficit nella memoria di lavoro
•  Deficit nella rapidità di elaborazione
   dell informazione
•  Deficit nella capacità di automatizzazione




                                                                                                17	
  
30/10/11	
  




                                  Consapevolezza	
               Denominazione	
  
   Consapevolezza	
  
                                   Ar1colatoria	
               Rapida	
  Automa1ca	
  
     fonologica	
  




                        Deficit	
  di	
  processamento	
  
                                  fonologico	
  
Memoria	
  Verbale	
                          	
                           Decodifica	
  
a	
  breve	
  termine	
                                                     rapida	
  
                                                                                	
  


                       Ripe1zione	
  di	
            Vocabolario	
  
                        non-­‐parole	
                 visivo	
  




                               Comma n.6	
  
    •  La	
  dislessia,	
  la	
  disgrafia,	
  la	
  disortografia	
  e	
  la	
  
       discalculia	
  possono	
  sussistere	
  separatamente	
  
       o	
  insieme.




                                                                                                   18	
  
30/10/11	
  




                  Comorbilità

Entro i DSA
•  (dislessia e disortografia)
•  (dislessia e discalculia)
•  (dislessia e disgrafia)

Fra DSA e altro
•  ADHD
•  Disturbo d ansia
•  DepressioneDisturbo della
   condotta
•  Disturbo antisociale di
   personalità

•  Epilessia




     Fattori di rischio per la strutturazione
      di disturbi psicopatologici nei DSA
•    gravità del DSA
•    segnalazione tardiva
•    discontinuità nella presa in carico terapeutica
•    discontinuità nella storia scolastica e nelle relazioni educative

•  modalità di elaborazione dei conflitti e organizzazione di
   personalità
•  ruolo del DSA nel processo di identificazione

•  peso e ruolo del DSA nelle interazioni familiari e sociali




                                                                                 19	
  
30/10/11	
  




                  Evoluzione	
  e	
  
               considerazioni	
  sulla	
  
                    didaCca




   Segni	
  di	
  dislessia	
  dall’infanzia	
  alla	
  vita	
  
              adulta,	
  Snowling,	
  2005	
  
Pre-scolare
                                	
  
                          Primi anni di scuola      Successivi anni di scuola      Adulti


Ritardo di linguaggio     Scarsa memoria per        Lievi problemi di              Scarsa memoria verbale
                          istruzioni verbali        linguaggio (su parole
                                                    polisillabiche)
Immatura formazione       Difficoltà con sequenze   Difficoltà a trovare le        Difficoltà a trovare le
della frase               comuni (giorni della      parole                         parole frequenti letture
                          settimana)                                               incongrue
Scarso linguaggio         Scarsa conoscenza delle   Difficoltà ad imparare         Lettura lenta
espressivo in confronto   lettere                   tabelline e i fatti numerici
alla comprensione
Scarse abilità di rima    Scarsa consapevolezza     Lettura lenta                  Scrittura lenta
                          fonologica
Scarso interesse nelle    Scarse conoscenze         Scarse abilità di              Scarse abilità di
lettere                   fonemiche (attacco di     decodifica quando trova        correzione di bozze
                          parola) anche in          parole nuove
                          presenza lettura
Spelling idiosincratico                             Spelling fonetico              Difficoltà a mettere le
                                                                                   idee su carta
Problemi a copiare                                  Lentezza a copiare             Scarsa organizzazione
                                                                                   del lavoro scritto




                                                                                                                      20	
  
30/10/11	
  




SCUOLA PRIMARIA I CICLO      SCUOLA PRIMARIA I CICLO      SCUOLA PRIMARIA SECONDO       SCUOLA SECONDARIA PRIMO
CLASSE PRIMA                 CLASSE SECONDA               CICLO                         GRADO


DIFFICOLTÀ DI SPELLING       ERRORI SCRITTURA :           LETTURA LENTA, POCO           DIFFICOLTÀ DI
(QUALE SUONO, IN QUALE       FONOLOGICI (SOSTITUZIONI-    COMPRENSIBILE, MONOTONA,      AUTOMATIZZAZIONE DI PARTI
SEQUENZA FONOLOGICA)         ELISIONI) ORTOGRAFICI        CON BUON ACCESSO ALLA         PIÙ O MENO AMPIE DEI
                             PAROLE SOSTITUITE O ELISE    CONTENUTO DEL TESTO           PROCESSI DI LETTURA,
                             NELLA FRASE                                                SCRITTURA E CALCOLO
DIFFICOLTÀ A FAR             LETTURA STENTATA /           DISGRAFIA                     DIFFICOLTA’ NELL’ USO DI
CORRISPONDERE LO SPELLING    SILLABICA, POSSIBILE                                       DIVERSE FONTI, NELLA
ORALE CON LA PROCEDURA       DIFFICOLTÀ DI INTEGRAZIONE                                 ATTIVAZIONE DI STRATEGIE
GRAFICA (DUE VELOCITÀ)       DEL SIGNIFICATO                                            DIFFERENZIATE DI LETTO/
                                                                                        SCRITTURA
ELISIONI,SOSTITUZIONI        DIFFICOLTÀ NELLE             DIFFICOLTÀ NELLO SCRIVERE     DIFFICOLTÀ AD APPRENDERE
FONOLOGICHE                  PROCEDURE DI CALCOLO E/O     RAPIDAMENTE E                 DALLA PROPRIA LETTURA
                             PROCEDURE LOGICO-            DECODIFICARE LA PROPRIA       SOPRATTUTTO SE EFFETTUATA
                             MATEMATICHE                  SCRITTA                       A VOCE ALTA
PERDITA DELL’UNITÀ                                        PERSISTENZA DI MOLTI ERRORI   DIFFICOLTÀ AD ESSERE
SEMANTICA (PAROLE                                         ORTOGRAFICI                   COMPRENSIBILE ED
ATTACCATE)                                                                              ESAURIENTE NELL’USO DEL
                                                                                        CODICE SCRITTO
DISGRAFIA                                                 NON AUTOMATIZZAZIONE          DIFFICOLTA’ DI ACCESSO ALLA
                                                          DELLE PROCEDURE NELLA         COMPRENSIONE ED
                                                          COSTRUZIONE DELLA FRASE/      ESECUZIONE DI PROCEDURE
                                                          PERIODO                       ARITMETICHE E MATEMATICHE
                                                                                        COMPLESSE
SPECULARITÀ LETTERE                                       NON AUTOMATIZZAZIONE          DIFFICOLTÀ NEL CONTROLLO
NUMERI                                                    DELLE PROCEDURE NELLA         COSTANTE DELL’ESECUZIONE
                                                          ESECUZIONE DI CALCOLI,        DEL COMPITO E NELLA
                                                          NELL’USO DELLE OPERAZIONI,    VERIFICA DEI RISULTATI
                                                          NEI PROBLEMI
DECIFRAZIONE LENTA PAROLE-
FRASI CON COMPREN SIONE
NON STABILE

DIFFICOLTÀ NEL CONTROLLO
DELLA LINEA DEI NUMERI




  Nella	
  scuola	
  secondaria	
  di	
  primo	
  grado	
  
   •  Aumento	
  delle	
  difficoltà	
   •  Acquisizione	
  di	
  
   •  Nonostante	
  un	
  miglior	
       contenu1	
  a-raverso	
  
      controllo	
  strumentale 	
         maggiore	
  quan1tà	
  di	
  
      	
  	
                              le-ura	
  
                                       •  Tempi	
  scolas1ci	
  più	
  
                                          rapidi	
  
                                       •  Modalità	
  di	
  verifica	
  
                                          dipenden1	
  dalla	
  le-ura	
  




                                                                                                                              21	
  
30/10/11	
  




                                                      Scuola	
  secondaria	
  di	
  II	
  grado	
  
                                       richieste	
  differenziate	
  nelle	
  varie	
  1pologie	
  di	
  scuola	
  

•    Alta	
  richiesta	
  culturale	
  e	
  didaCca	
  con	
                •    Discrepanza	
  marcata	
  fra	
  competenze	
  orali,	
  
     linguaggi	
  scriC	
  in	
  più	
  lingue	
  	
                             conoscenze	
  curricolari	
  e	
  competenze	
  
•    Frazionamento	
  delle	
  procedure,	
  delle	
                             accademiche	
  
     informazioni,	
  delle	
  materie	
  anche	
  per	
  i	
               •    Lentezza,	
  errori	
  persisten1	
  ,	
  povertà	
  
     contenu1	
  complessi	
                                                     esecu1va	
  nell’uso	
  del	
  codice	
  scri-o	
  e/o	
  
•    Uso	
  personale	
  e	
  flessibile	
  degli	
                               nell’area	
  logico-­‐matema1ca	
  
     apprendimen1	
  per	
  formulare	
  opinioni,	
                        •  Ampie	
  difficoltà	
  globali	
  nei	
  processi	
  di	
  
     giudizi	
  e	
  per	
  aCvare	
  percorsi	
  conosci1vi	
                 apprendimento	
  con	
  disinves1mento	
  e	
  
     personali	
                                                               possibile	
  rifiuto	
  
•    Capacità	
  di	
  rappresentarsi	
  gli	
  obieCvi	
  
     dell’apprendimento	
  in	
  rapporto	
  alle	
  
     capacità,	
  al	
  tempo	
  a	
  disposizione	
  e	
  agli	
  
     obieCvi	
  da	
  perseguire	
  




                                                                                                             Competenze
                                                       Strategia di lettura                                 Meta-cognitive
          Motivazione, interesse …….




                                                                                                            Competenze
                                                                                                             cognitive


                                                   Competenza di lettura
                                                                                                            Competenze
                                                                                                            Linguistiche




                                                                                                          Competenze
                                                                                                          NP specifiche

                                                       Abilità di lettura
                                                                                                           Competenze
                                                                                                            NP di base




                                                                                                                                                      22	
  
30/10/11	
  




   È	
  vero	
  che	
  non	
  è	
  più	
  di	
  moda	
  imparare	
  “a	
  memoria”,	
  però	
  impariamo,	
  	
  
   pur	
  sempre,	
  “con	
  la	
  memoria”.	
  Anche	
  perché	
  la	
  psicologia	
  e	
  le	
  neuroscienze	
  	
  
   hanno	
  dimostrato	
  che	
  la	
  memoria	
  non	
  è	
  semplicemente	
  una	
  “registrazione”	
  	
  
   delle	
  informazioni	
  provenienV	
  dagli	
  organi	
  di	
  senso	
  ma	
  comporta	
  la	
  	
  
   costruzione	
  aava	
  di	
  nuova	
  conoscenza.	
  Tale	
  costruzione	
  richiede	
  un	
  	
  
   collegamento	
  aavo	
  fra	
  passato	
  (quanto	
  già	
  si	
  conosce),	
  presente	
  (quanto	
  si	
  	
  
   sta	
  conoscendo)	
  e	
  futuro	
  (l’uso	
  che	
  si	
  intende	
  fare	
  della	
  nuova	
  conoscenza).	
  	
  
   Il	
  sistema	
  della	
  memoria	
  è	
  lo	
  strumento	
  che	
  rende	
  possibile	
  questo	
  	
  
   collegamento.	
  Esso	
  è	
  formato	
  da	
  tre	
  soOosistemi	
  principali:	
  la	
  memoria	
  	
  
   sensoriale	
  (MS),	
  la	
  memoria	
  di	
  lavoro	
  (ML)	
  e	
  la	
  memoria	
  a	
  lungo	
  termine	
  	
  
   (MLT)	
  (fig.	
  1)	
  
F.	
  Landriscina	
  Journal	
  of	
  E-­‐Learning	
  and	
  Knowledge	
  Management,	
  vol.	
  3,	
  (1)	
  2007.	
  	
  




                                                           ExperVse	
  dello	
  
                                                           studente	
  




                                                                       Carico	
  
                                                                      cogniVvo	
  
            Complessità	
  del	
                                                                                 Metodi	
  didaaci	
  
            contenuto	
  

   L’obieavo	
  del	
  progeasta	
  didaaco	
  èd	
  i	
  m	
  i	
  n	
  u	
  i	
  r	
  e	
  il	
  più	
  possibile	
  il	
  carico	
  
   cogniVvo	
  intrinseco	
  e	
  quello	
  estraneo,	
  e	
  allo	
  stesso	
  tempoo	
  t	
  t	
  i	
  m	
  i	
  z	
  z	
  a	
  r	
  e	
  il	
  
   carico	
  cogniVvo	
  perVnente.	
  La	
  teoria	
  del	
  carico	
  cogniVvo	
  ha	
  definito	
  dei	
  
   principi	
  di	
  instrucVonal	
  design	
  che	
  aiutano	
  a	
  raggiungere	
  questo	
  obieavo.	
  
   Essi	
  sono	
  il	
  risultato	
  di	
  numerosi	
  esperimenV	
  nei	
  quali,	
  Vpicamente,	
  due	
  
   gruppi	
  di	
  studenV	
  devono	
  apprendere	
  gli	
  stessi	
  contenuV	
  presentaV	
  con	
  due	
  
   diversi	
  metodi	
  o	
  formaV	
  didaaci.	
  L’apprendimento	
  nei	
  due	
  gruppi	
  viene	
  
   misurato	
  aOraverso	
  test,	
  di	
  ricordo	
  e	
  di	
  comprensione,	
  e	
  i	
  risultaV	
  sono	
  
   confrontaV	
  fra	
  loro	
  per	
  vedere	
  quale	
  dei	
  due	
  gruppi	
  ha	
  appreso	
  meglio.	
  

F.	
  Landriscina	
  Journal	
  of	
  E-­‐Learning	
  and	
  Knowledge	
  Management,	
  vol.	
  3,	
  (1)	
  2007.	
  	
  




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   L’obieavo	
  del	
  progeasta	
  didaaco	
  è	
  diminuire	
  il	
  più	
  possibile	
  il	
  carico	
  
   cogniVvo	
  intrinseco	
  e	
  quello	
  estraneo,	
  e	
  allo	
  stesso	
  tempo	
  oamizzare	
  il	
  
   carico	
  cogniVvo	
  perVnente.	
  La	
  teoria	
  del	
  carico	
  cogniVvo	
  ha	
  definito	
  dei	
  
   principi	
  di	
  instrucVonal	
  design	
  che	
  aiutano	
  a	
  raggiungere	
  questo	
  obieavo.	
  
   Essi	
  sono	
  il	
  risultato	
  di	
  numerosi	
  esperimenV	
  nei	
  quali,	
  Vpicamente,	
  due	
  
   gruppi	
  di	
  studenV	
  devono	
  apprendere	
  gli	
  stessi	
  contenuV	
  presentaV	
  con	
  due	
  
   diversi	
  metodi	
  o	
  formaV	
  didaaci.	
  L’apprendimento	
  nei	
  due	
  gruppi	
  viene	
  
   misurato	
  aOraverso	
  test,	
  di	
  ricordo	
  e	
  di	
  comprensione,	
  e	
  i	
  risultaV	
  sono	
  
   confrontaV	
  fra	
  loro	
  per	
  vedere	
  quale	
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  due	
  gruppi	
  ha	
  appreso	
  meglio.	
  

F.	
  Landriscina	
  Journal	
  of	
  E-­‐Learning	
  and	
  Knowledge	
  Management,	
  vol.	
  3,	
  (1)	
  2007.	
  	
  




                                                                                                                                      24	
  
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                                                                 I	
  ricercatori	
  australiani	
  e	
  olandesi	
  hanno	
  
                                                                 sviluppato	
  un	
  metodo	
  di	
  misura	
  dello	
  sforzo	
  
                                                                 mentale	
  aOraverso	
  domande	
  in	
  cui	
  si	
  chiede	
  
                                                                 agli	
  studenV	
  di	
  valutare	
  soggeavamente	
  la	
  
                                                                 difficoltà	
  che	
  hanno	
  incontrato	
  nello	
  studio	
  e	
  
                                                                 nella	
  risposta	
  ai	
  test	
  (Paas	
  et	
  al.,	
  1993).	
  	
  
                                                                 La	
  valutazione	
  congiunta	
  di	
  apprendimento	
  e	
  
                                                                 sforzo	
  mentale	
  consente	
  di	
  valutare	
  
                                                                 l’“efficienza	
  dell’apprendimento”:	
  a	
  parità	
  di	
  
                                                                 risultaV	
  di	
  apprendimento,	
  un	
  metodo	
  
                                                                 didaaco	
  è	
  più	
  efficiente	
  di	
  un	
  altro	
  se	
  richiede	
  
                                                                 uno	
  sforzo	
  mentale	
  minore.	
  
                                                                 	
  Ad	
  esempio,	
  nel	
  grafico	
  di	
  fig.	
  2,	
  il	
  metodo	
  
                                                                 didaaco	
  A	
  è	
  più	
  efficiente	
  di	
  quello	
  B	
  in	
  
                                                                 quanto	
  gli	
  studenV	
  oOengono	
  
                                                                 risultaV	
  migliori	
  con	
  uno	
  sforzo	
  mentale	
  
                                                                 minore.	
  In	
  alcuni	
  casi,	
  i	
  risultaV	
  
                                                                 della	
  ricerca	
  empirica	
  hanno	
  confermato	
  
                                                                 praVche	
  uVlizzate	
  da	
  tempo,	
  
                                                                 precisandone	
  però	
  meglio	
  gli	
  ambiV	
  di	
  
                                                                 applicazione,	
  in	
  altri	
  sono	
  staV	
  
                                                                 decisamente	
  controtendenza	
  e	
  hanno	
  
F.	
  Landriscina	
  Journal	
  of	
  E-­‐Learning	
  and	
      mostrato	
  l’inconsistenza	
  di	
  alcuni	
  
Knowledge	
  Management,	
  vol.	
  3,	
  (1)	
  2007.	
  	
     “miV”	
  largamente	
  diffusi.	
  	
  




                                     Funzioni	
  EsecuVve	
  



       Quando	
  serve	
  il	
  Funzionario	
  EsecuVvo?	
  
       •  Conflia	
  
       •  Aumento	
  delle	
  richieste	
  
       •  Necessità	
  di	
  stabilire	
  priorità	
  
       •  I	
  diparVmenV	
  non	
  comunicano	
  




                                                                                                                                                      25	
  
30/10/11	
  




                     Parlando	
  di	
  diagnosi…	
  
                           Art. 2.
                           (Finalità)
       1. La presente legge persegue, per le persone con DSA, le seguenti finalità:
            a) garantire il diritto all istruzione;
               b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di
          supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle
          potenzialità;
               c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali;
               d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità
          formative degli studenti;
               e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle
          problematiche legate ai DSA;
               f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi;
               g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia,
          scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione;
               h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito
          sociale e professionale.




                     Parlando	
  di	
  diagnosi…	
  
                    Art. 3.
                    (Diagnosi)
•     1. La diagnosi dei DSA è effettuata nell ambito dei trattamenti specialistici già
   assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla
   famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia
   possibile effettuare la diagnosi nell ambito dei trattamenti specialistici erogati dal
   Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane,
   strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi
   sia effettuata da specialisti o strutture accreditate.
•     2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico
   mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita
   comunicazione alla famiglia.
      3. È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole
   dell infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate,
   interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti,
   sulla base dei protocolli regionali di cui all articolo 7, comma 1. L esito di tali
   attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.




                                                                                                        26	
  
30/10/11	
  




                   Parlando	
  di	
  diagnosi…	
  
                        Art. 3.
                        (Diagnosi)
 •       1. La diagnosi dei DSA è effettuata nell ambito dei trattamenti specialistici
      già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è
      comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le
      regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell ambito dei
      trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono
      prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a
      legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o
      strutture accreditate.
 •       2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato,
      presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla
      famiglia.
         3. È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole
      dell infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate,
      interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti,
      sulla base dei protocolli regionali di cui all articolo 7, comma 1. L esito di tali
      attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA.




                                  Diagnosi	
  
•  necessità	
  di	
  usare	
  test	
  standardizzaV,	
  sia	
  per	
  
   misurare	
  l’intelligenza	
  generale,	
  che	
  l’abilità	
  
   specifica	
  
•  necessità	
  di	
  escludere	
  la	
  presenza	
  di	
  altre	
  
   condizioni	
  che	
  potrebbero	
  influenzare	
  i	
  risultaV	
  di	
  
   quesV	
  test,	
  come:	
  
      –  A.	
  menomazioni	
  sensoriali	
  e	
  neurologiche	
  gravi,	
  
         disturbi	
  significaVvi	
  della	
  sfera	
  emoVva;	
  
      –  B.	
  situazioni	
  ambientali	
  di	
  svantaggio	
  socio-­‐culturale	
  
         che	
  possono	
  interferire	
  con	
  un’adeguata	
  istruzione	
  




                                                                                                       27	
  
30/10/11	
  




                          Chi	
  fa	
  la	
  diagnosi	
  
   •  Nel	
  migliore	
  dei	
  mondi	
  possibile:	
  l’equipe	
  di	
  
      valutazione	
  
        –  Neuropsichiatra	
  infanVle	
  
        –  Psicologo	
  
        –  Logopedista	
  
   •  Spesso	
  nei	
  servizi,	
  o	
  in	
  altre	
  situazioni	
  non	
  è	
  
      possibile	
  avere	
  tuOa	
  l’equipe,	
  e	
  sarà	
  il	
  compito	
  
      del	
  professionista	
  svolgere	
  le	
  varie	
  fasi	
  della	
  
      diagnosi:	
  esistono	
  delle	
  regole	
  su	
  quali	
  figure	
  
      possono	
  somministrare	
  i	
  test.	
  	
  




          Diagnosi	
  clinica	
  indispensabili:	
  
  •  Raccolta	
  della	
  storia	
  e	
  colloquio.	
  
  •  Test	
  di	
  livello	
  intelleavo	
  (QI):	
  Scale	
  di	
  Wechsler	
  
         (WISC-­‐III),	
  Matrici	
  Progressive	
  di	
  Raven	
  (PM38),	
  Scala	
  
         Leiter	
  
  •  Test	
  delle	
  abilità	
  specifiche	
  di	
  leOura	
  (test	
  che	
  
         misurano	
  rapidità,	
  correOezza	
  e	
  comprensione	
  della	
  
         leOura,	
  sia	
  nel	
  brano	
  che	
  nelle	
  liste	
  di	
  parole)	
  
  •  Test	
  delle	
  abilità	
  di	
  scriOura	
  (deOato	
  di	
  frasi)	
  
  •  Test	
  delle	
  abilità	
  matemaVche	
  (test	
  BDE,	
  AC-­‐MT,	
  
         ABCA	
  e	
  altri)	
  
  	
  
Non	
  devono	
  essere	
  faa	
  tua,	
  ma	
  almeno	
  uno	
  per	
  ogni	
  area.	
  	
  




                                                                                                        28	
  
30/10/11	
  




    DISCREPANZA	
  


                                         efficienza cognitiva


            deficit	
                 debole	
                     media	
          alta	
  




competenza di lettura




   Principale	
  criterio	
  diagnostico	
  

                         •  DISCREPANZA	
  	
  


        abilità	
  nel	
  	
  
  dominio	
  specifico	
                         intelligenza	
  generale	
  
    	
  interessato	
  

 •  	
  	
  	
   	
   	
  	
  
 • 	
   	
   	
   deficitaria	
  	
  	
   	
       	
     	
     	
  adeguata	
  




                                                                                                      29	
  
30/10/11	
  




 Implicazioni	
  sul	
  piano	
  diagnostico	
  

1.  UVlizzazione	
  di	
  test	
  standardizzaV	
  	
  
2.  Esclusione	
  di	
  altre	
  condizioni	
  che	
  
     potrebbero	
  influenzare	
  i	
  risultaV	
  ai	
  test:	
  
	
  
A.  menomazioni	
  sensoriali	
  e	
  neurologiche	
  
B.  disturbi	
  significaVvi	
  della	
  sfera	
  emoVva	
  
C.  svantaggio	
  socio-­‐culturale	
  




           Proprietà	
  di	
  una	
  curva	
  Gaussiana	
  


                                              Frequenza relativa
                                              distanza dalla md (y)
                                              µ = media della
                                              popolazione
                                              σ = deviazione
                                              standard




 Il 68,3% dei dati di una pop ricade nell’intervallo ± σ
Il 95,5% dei dati di una pop ricade nell’intervallo ± 2σ




                                                                              30	
  
30/10/11	
  




         Età	
  diagnostica:	
  dislessia	
  disortografia	
  
                           disgrafia	
  
                      •  Fine 2a primaria
    •     completamento del ciclo dell’istruzione
          formale del codice scritto
           (riduzione della variabilità inter-individuale)
    •     Anticipazione: ipotesi diagnostica
           fine della 1° primaria
    -     profili funzionali molto compromessi
    -     presenza di altri specifici indicatori
          diagnostici (DSL/familiarità)




                         Discalculia:	
  profili	
  
-­‐ debolezza	
  nella	
                            • subitizing	
  
strutturazione	
  cognitiva	
  delle	
  
                                                    • 	
  quantificazione/
componenti	
  di	
  cognizione	
  
                                                    comparazione/seriazione	
  
numerica	
  	
  
     (intelligenza	
  numerica	
  basale)	
         • 	
  calcolo	
  a	
  mente	
  
-­‐	
  debolezza	
  nelle	
          • lettura	
  
procedure	
  esecutive	
             • 	
  scrittura	
  	
  
                                     • messa	
  in	
  colonna	
  dei	
  numeri	
  

                                       • recupero	
  dei	
  fatti	
  numerici	
  e	
  
- problemi	
  nel	
  calcolo	
           algoritmi	
  del	
  calcolo	
  scritto	
  

           ESCLUSE:	
  DIFFICOLTA’	
  DI	
  SOLUZIONE	
  DEI	
  
                  PROBLEMI	
  MATEMATICI	
  




                                                                                                 31	
  
30/10/11	
  




                    Discalculia:	
  diagnosi	
  
      •  <	
  2	
  ds	
  per	
  correttezza	
  e	
  rapidità	
  
•  Cognizione	
  numerica:	
  	
  
-­‐  rapidità	
  	
  
Soggetti	
  a	
  rischio:	
  ritardi	
  in	
  età	
  prescolare	
  
nell’acquisizione	
  dei	
  	
  
Principi	
  del	
  conteggio	
  (a	
  5	
  anni):	
  
     corrispondenza	
  biunivoca/ordine	
  
     stabile/cardinalità/irrilevanza	
  
     dell’ordine/astrazione	
  
	
  
•  Disturbi	
  delle	
  procedure	
  esecutive/
     calcolo:	
  	
   	
  diagnosi	
  non	
  prima	
  della	
  
     fine	
  della	
  3a	
  primaria	
  




                              Alla	
  famiglia	
  :	
  
•                                             	
  
      La	
  valutazione	
  richiede	
  dai	
  due	
  ai	
  tre	
  incontri,	
  più	
  il	
  
   colloquio	
  di	
  resVtuzione.	
  
•  Relazione	
  clinica	
  con:	
  test	
  uVlizzaV,	
  punteggi	
  dei	
  test	
  e	
  degli	
  
   items	
  che	
  concorrono	
  al	
  punteggio,	
  conclusioni	
  e	
  
   considerazioni	
  sul	
  profilo	
  di	
  funzionamento,	
  suggerimenV	
  
   per	
  l’intervento	
  

                            Alla	
  scuola:	
  
 •                                   	
  
       Dovrà	
  essere	
  consegnata	
  la	
  diagnosi	
  funzionale:	
  
         • Livello	
  di	
  sviluppo	
  in	
  tuOe	
  le	
  aree	
  
         • CaraOerisVche	
  dell’ambiente	
  
         • Significato	
  dei	
  sintomi	
  nell’economia	
  generale	
  
         dell’alunno	
  
                                               	
  
         • SuggerimenV	
  per	
  l’intervento	
  a	
  scuola	
  
                                                      	
  


                                                                                                            32	
  
30/10/11	
  




                                              PRESENTA:	
  	
  




                                          L’EQUIPE	
  MULTIDISCIPLINARE:	
  	
  




Struttura
                                     ICF                                          Classificazione


                 Parte 1:                                Parte 2:
             Funzionamento                                Fattori
               e disabilità                             Contestuali                           Parti


       Funzioni e
        Strutture          Attività e            Fattori               Fattori       Componenti
       Corporee          Partecipazione         Ambientali            Personali



Cambiam.    Cambiam.                                                                   Costrutti/
Funz.ioni   Strutture   Capacità Performance Facilitatore/
Corporee    Corporee                          Barriera
                                                                                     qualificatori


 livello      livello    livello    Iivello       livello                                Domini e
  item:        Item:      Item:      item:         Item:
    1°           1°         1°         1°            1°                                 categorie
    2°           2°         2°         2°            2°                           ai diversi livelli
    3°           3°         3°         3°            3°
    4°           4°         4°         4°            4°




                                                                                                               33	
  
30/10/11	
  




 Cosa	
  deve	
  contenere	
  una	
  diagnosi	
  
•    Informazioni	
  del	
  valutatore	
  
•    Anamnesi	
  e	
  background	
  
•    Altri	
  report	
  
•    Condizioni	
  della	
  valutazione	
  
•    Osservazioni	
  sul	
  comportamento	
  
•    RisultaV	
  ai	
  test	
  
•    Classificazione	
  diagnosVca	
  
•    Formulazione	
  diagnosVca	
  
•    Riassunto	
  
•    SuggerimenV	
  




              	
  Pentagono	
  prognos1co	
  di	
  Critchley	
  
 il successo/insuccesso del ragazzo con DSA dipende
           dall’equilibrio di questi 5 punti:
                                Capacità
                                cognitive


                                                           Comprension
     Epoca
                                                            e da parte
dell’intervento                                            dell’ambiente



          Equilibrio                                   Atteggiamento
          psicologico                                     didattico




                                                                                   34	
  

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  • 1. 30/10/11   INTRODUZIONE  AL  CORSO,  INTEGRAZIONE   TRA  SERVIZI  SANITARI  E  SCUOLA:   implicazioni  pedagogiche  della  Consensus   Conference  sui  Disturbi  Specifici   dell’Apprendimento   Luisa Lopez, AID Art. 1. (Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia)   1. La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità` cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana   1  
  • 2. 30/10/11   LE COMPONENTI DI ELABORAZIONE DEL SISTEMA COGNITIVO X SISTEMA COGNITIVO CENTRALE X MODULI X TRASDUTTORI Le componenti di elaborazione del sistema cognitivo (Savelli, 2004). Comma n.2   •  Ai fini della presente legge, si intende per dislessia un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura 2  
  • 3. 30/10/11   DISLESSIA:   •  Disabilità specifica dell’apprendimento di origine neurobiologica caratterizzata dalla difficoltà ad effettuare una lettura accurata e/o fluente •  Queste difficoltà derivano tipicamente da un deficit della componente fonologica del linguaggio inattesa in rapporto alle altre abilità cognitive e alla garanzia di un adeguata istruzione scolastica. •  Conseguenze secondarie possono includere problemi nella comprensione della lettura e una ridotta crescita del vocabolario e della conoscenza generale circa il 3,5 % dei bambini   Linee  guida  per  il  diri-o  allo  studio  degli  alunni  e  degli   studen1  con  Disturbi  Specifici  di  Apprendimento*   Da  un  punto  di  vista  clinico,  la  dislessia  si  manifesta   aOraverso  una  minore  correOezza  e  rapidità  della  leOura  a   voce  alta  rispeOo  a  quanto  aOeso  per  età  anagrafica,  classe   frequentata,  istruzione  ricevuta.  Risultano  più  o  meno   deficitarie  –  a  seconda  del  profilo  del  disturbo  in  base   all’età  –  la  leOura  di  leOere,  di  parole  e  non-­‐parole,  di  brani.     In  generale,  l’aspeOo  evoluVvo  della  dislessia  può  farla   somigliare  a  un  semplice  rallentamento  del  regolare   processo  di  sviluppo.  Tale  considerazione  è  uVle  per   l’individuazione  di  eventuali  segnali  anVcipatori,  fin  dalla   scuola  dell’infanzia.   *  allegate  al  DM  12  luglio  2011.   3  
  • 4. 30/10/11   LA DISLESSIA TIPI DI ERRORI NELLA LETTURA Omissioni: casello invece di castello Sostituzioni: vinestra invece di finestra Inserzioni: piane invece di pane Trasposizioni: porta invece di potrà Inversione di parole nelle frasi Lentezza Falsa partenza, lunghe esitazioni perdita della posizione nel testo (salta il rigo o la parola) 4  
  • 5. 30/10/11   5  
  • 6. 30/10/11   Quanto ricordate di ciò che avete letto? Testo originale:   Adattato da "Difficoltà d'apprendimento"- Un libro per insegnanti e genitori (pag. 18), di Marnell L. Haynes, 1975, Novato CA, USA, Academic Therapy Pubblications Sneocdo uno sdtiuo dlel'Untisverià di Cadmbrige, non irmptoa cmoe snoo sctrite le plaroe, tutte le letetre posnsoo esesre al pstoo sbgalaito, è ipmtortane sloo che la prmia e l'umltia letrtea saino al ptoso gtsiuo, il rteso non ctona. Il cerlvelo è comquune semrpe in gdrao di decraifre tttuo qtueso coas, pcheré non lgege ongi silngoa ltetrea, ma lgege la palroa nel suo insmiee... Vstio? 6  
  • 7. 30/10/11   Comma n.4   •  Ai fini della presente legge, si intende per disortografia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica. 7  
  • 8. 30/10/11   Linee  guida  per  il  diri-o  allo  studio  degli  alunni  e  degli   studen1  con  Disturbi  Specifici  di  Apprendimento*   La  disortografia  è  all’origine  di  una  minore  correOezza   del  testo  scriOo;  entrambi,  naturalmente,  sono  in   rapporto  all’età  anagrafica  dell’alunno.  In  parVcolare,  la   disortografia  si  può  definire  come  un  disordine  di   codifica  del  testo  scriOo,  che  viene  faOo  risalire  a  un   deficit  di  funzionamento  delle  componenV  centrali  del   processo  di  scriOura,  responsabili  della  transcodifica   del  linguaggio  orale  nel  linguaggio  scriOo.   *  allegate  al  DM  12  luglio  2011.   DISORTOGRAFIA:   •  difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici (-2ds) •  L anomalia interferisce con l apprendimento scolastico e con le attività di vita quotidiana che richiedono capacità di scrittura 8  
  • 9. 30/10/11   LA DISORTOGRAFIA Nella disortografia la grafia risulta essere adeguata e leggibile ma il contenuto del testo è caratterizzato da vari errori Fonologici: Ortografici: omissioni, errori nella inversioni, scrittura dei sostituzioni e gruppi inserzioni consonantici e nelle doppie Morfosintattici : errori di accentazione, punteggiatura e concordanza LA DISORTOGRAFIA copiare Lo studente ha comporre testi organizzazione difficoltà nella scritti in capoversi abilità di punteggiatura nelle frasi 9  
  • 10. 30/10/11   Comma n.3   •  Ai fine della presente legge si intende per disgrafia un disturbo specifico di scrittura che si manifesta con difficoltà della realizzazione grafica 10  
  • 11. 30/10/11   Linee  guida  per  il  diri-o  allo  studio  degli  alunni  e  degli   studen1  con  Disturbi  Specifici  di  Apprendimento*   La  disgrafia  fa  riferimento  al  controllo  degli  aspea   grafici,  formali,  della  scriOura  manuale,  ed  è  collegata   al  momento  motorio-­‐esecuVvo  della  prestazione;  la   disortografia  riguarda  invece  l’uVlizzo,  in  fase  di   scriOura,  del  codice  linguisVco  in  quanto  tale.  La   disgrafia  si  manifesta  in  una  minore  fluenza  e  qualità   dell’aspeOo  grafico  della  scriOura.   *  allegate  al  DM  12  luglio  2011.   Disgrafia : disturbo delle abilità meccaniche di scrittura ( Hamstra – Bletz ) disturbo delle componenti esecutivo motorie della scrittura ( Bilancia 96) 11  
  • 12. 30/10/11   MATTIA IV° elem testo da immagini di storia in sequenza Giovanna Rossini Dove inizia la brutta calligrafia e quando possiamo parlare di disgrafia? PARAMETRI •  Lettere o parole mal allineate •  spazio insufficiente tra le parole •  curve acute di collegamento •  irregolarità nei collegamenti (pause) •  assenza di collegamenti •  collisione di lettere •  forma e dimensione delle lettere variabile •  deformazioni di lettere •  ripassature e correzioni 12  
  • 13. 30/10/11   Comma n.5   •  Ai  fini  della  presente  legge,  si  intende  per   discalculia  un  disturbo  specifico  che  si   manifesta  con  una  difficoltà  negli  automaVsmi   del  calcolo  e  dell elaborazione  dei  numeri. Linee  guida  per  il  diri-o  allo  studio  degli  alunni  e  degli   studen1  con  Disturbi  Specifici  di  Apprendimento*   La  discalculia  riguarda  l’abilità  di  calcolo,  sia  nella   componente  dell’organizzazione  della  cognizione   numerica  (intelligenza  numerica  basale),  sia  in  quella   delle  procedure  esecuVve  e  del  calcolo.     *  allegate  al  DM  12  luglio  2011.   13  
  • 14. 30/10/11   Linee  guida  per  il  diri-o  allo  studio  degli  alunni  e  degli   studen1  con  Disturbi  Specifici  di  Apprendimento*   Cognizione  numerica:  elemenV  basali  dell’abilità   numerica:  il  subiVzing  (o  riconoscimento  immediato  di   piccole  quanVtà),  i  meccanismi  di  quanVficazione,  la   seriazione,  la  comparazione,  le  strategie  di   composizione  e  scomposizione  di  quanVtà,  le  strategie   di  calcolo  a  mente.   Ambito  procedurale:  procedure  esecuVve  per  lo  più   implicate  nel  calcolo  scriOo:  la  leOura  e  scriOura  dei   numeri,  l’incolonnamento,  il  recupero  dei  faa  numerici   e  gli  algoritmi  del  calcolo  scriOo  vero  e  proprio.   *  allegate  al  DM  12  luglio  2011.   DISCALCULIA:   •  difficoltà significativa (-2da) nei compiti numerici e aritmetici di base come leggere e scrivere correttamente i numeri e/o eseguire i calcoli a mente con sufficiente rapidità e precisione ,diagnosticabile alla fine della terza elem. •  (Biancardi , Mariani e Pieretti 2003) Tra 3 e il 6% dei bambini (Butterworth 2008)   14  
  • 15. 30/10/11   La Discalculia Evolutiva •  Ridotta capacità nell apprendimento numerico e del calcolo in rapporto alla classe frequentata. •  Interferisce negativamente con l apprendimento scolastico e con le attività quotidiane che richiedono capacità di calcolo •  È presente in bambini con normodotazione intellettiva •  Non è imputabile ad un insegnamento inadeguato •  Può manifestarsi isolata ma è frequentemente associata ad altri tipi di DSA: •  In circa il 60% dei casi si ha un disturbo misto DSA verbale/non verbale   3. Quando il disturbo riguarda la conoscenza procedurale ossia la Applicazione degli algoritmi delle operazioni es.: 34 x 27x 27x 2= 15= 3= 36 55 621 68(+/x) 405 (5x7=35; 1x2=2+3=5) 81 (riporto) 112- 2377- 18= 107= 106 2200 94 (118-12) 2270 (2377-177) 225 : 5 = 50 1206 : 4 = 301,5 22 006 2 2 45 (25:5…) ….. 15  
  • 16. 30/10/11   Epidemiologia dei DSA in Italia 4,5% 0,9% non DSA seguiti non seguiti Le  cause  sono  biologiche:     •  organizzazione  struOurale  di  determinate   aree  cerebrali,  su  base  geneVca  o  da  altre   cause  non  individuate   •  I  geni  implicaV  sono  diversi,  non  tua  i  casi   sono  familiari   •  molto  spesso  i  DSA  sono  associaV      fra  loro     16  
  • 17. 30/10/11   Démonet  et  al.   Developmental   dyslexia,  THE   LANCET  •  Vol  363  •   May  1,  2004   Figure  1:  Areas  of  the  leg  cerebral   hemisphere  in  which  abnormal   responses  in   neuroimaging  studies  were   reported  in  adults  with  dyslexia   compared  with  controls   Ipotesi interpretative comuni con gli altri DSA •  Deficit nella memoria di lavoro •  Deficit nella rapidità di elaborazione dell informazione •  Deficit nella capacità di automatizzazione 17  
  • 18. 30/10/11   Consapevolezza   Denominazione   Consapevolezza   Ar1colatoria   Rapida  Automa1ca   fonologica   Deficit  di  processamento   fonologico   Memoria  Verbale     Decodifica   a  breve  termine   rapida     Ripe1zione  di   Vocabolario   non-­‐parole   visivo   Comma n.6   •  La  dislessia,  la  disgrafia,  la  disortografia  e  la   discalculia  possono  sussistere  separatamente   o  insieme. 18  
  • 19. 30/10/11   Comorbilità Entro i DSA •  (dislessia e disortografia) •  (dislessia e discalculia) •  (dislessia e disgrafia) Fra DSA e altro •  ADHD •  Disturbo d ansia •  DepressioneDisturbo della condotta •  Disturbo antisociale di personalità •  Epilessia Fattori di rischio per la strutturazione di disturbi psicopatologici nei DSA •  gravità del DSA •  segnalazione tardiva •  discontinuità nella presa in carico terapeutica •  discontinuità nella storia scolastica e nelle relazioni educative •  modalità di elaborazione dei conflitti e organizzazione di personalità •  ruolo del DSA nel processo di identificazione •  peso e ruolo del DSA nelle interazioni familiari e sociali 19  
  • 20. 30/10/11   Evoluzione  e   considerazioni  sulla   didaCca Segni  di  dislessia  dall’infanzia  alla  vita   adulta,  Snowling,  2005   Pre-scolare   Primi anni di scuola Successivi anni di scuola Adulti Ritardo di linguaggio Scarsa memoria per Lievi problemi di Scarsa memoria verbale istruzioni verbali linguaggio (su parole polisillabiche) Immatura formazione Difficoltà con sequenze Difficoltà a trovare le Difficoltà a trovare le della frase comuni (giorni della parole parole frequenti letture settimana) incongrue Scarso linguaggio Scarsa conoscenza delle Difficoltà ad imparare Lettura lenta espressivo in confronto lettere tabelline e i fatti numerici alla comprensione Scarse abilità di rima Scarsa consapevolezza Lettura lenta Scrittura lenta fonologica Scarso interesse nelle Scarse conoscenze Scarse abilità di Scarse abilità di lettere fonemiche (attacco di decodifica quando trova correzione di bozze parola) anche in parole nuove presenza lettura Spelling idiosincratico Spelling fonetico Difficoltà a mettere le idee su carta Problemi a copiare Lentezza a copiare Scarsa organizzazione del lavoro scritto 20  
  • 21. 30/10/11   SCUOLA PRIMARIA I CICLO SCUOLA PRIMARIA I CICLO SCUOLA PRIMARIA SECONDO SCUOLA SECONDARIA PRIMO CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CICLO GRADO DIFFICOLTÀ DI SPELLING ERRORI SCRITTURA : LETTURA LENTA, POCO DIFFICOLTÀ DI (QUALE SUONO, IN QUALE FONOLOGICI (SOSTITUZIONI- COMPRENSIBILE, MONOTONA, AUTOMATIZZAZIONE DI PARTI SEQUENZA FONOLOGICA) ELISIONI) ORTOGRAFICI CON BUON ACCESSO ALLA PIÙ O MENO AMPIE DEI PAROLE SOSTITUITE O ELISE CONTENUTO DEL TESTO PROCESSI DI LETTURA, NELLA FRASE SCRITTURA E CALCOLO DIFFICOLTÀ A FAR LETTURA STENTATA / DISGRAFIA DIFFICOLTA’ NELL’ USO DI CORRISPONDERE LO SPELLING SILLABICA, POSSIBILE DIVERSE FONTI, NELLA ORALE CON LA PROCEDURA DIFFICOLTÀ DI INTEGRAZIONE ATTIVAZIONE DI STRATEGIE GRAFICA (DUE VELOCITÀ) DEL SIGNIFICATO DIFFERENZIATE DI LETTO/ SCRITTURA ELISIONI,SOSTITUZIONI DIFFICOLTÀ NELLE DIFFICOLTÀ NELLO SCRIVERE DIFFICOLTÀ AD APPRENDERE FONOLOGICHE PROCEDURE DI CALCOLO E/O RAPIDAMENTE E DALLA PROPRIA LETTURA PROCEDURE LOGICO- DECODIFICARE LA PROPRIA SOPRATTUTTO SE EFFETTUATA MATEMATICHE SCRITTA A VOCE ALTA PERDITA DELL’UNITÀ PERSISTENZA DI MOLTI ERRORI DIFFICOLTÀ AD ESSERE SEMANTICA (PAROLE ORTOGRAFICI COMPRENSIBILE ED ATTACCATE) ESAURIENTE NELL’USO DEL CODICE SCRITTO DISGRAFIA NON AUTOMATIZZAZIONE DIFFICOLTA’ DI ACCESSO ALLA DELLE PROCEDURE NELLA COMPRENSIONE ED COSTRUZIONE DELLA FRASE/ ESECUZIONE DI PROCEDURE PERIODO ARITMETICHE E MATEMATICHE COMPLESSE SPECULARITÀ LETTERE NON AUTOMATIZZAZIONE DIFFICOLTÀ NEL CONTROLLO NUMERI DELLE PROCEDURE NELLA COSTANTE DELL’ESECUZIONE ESECUZIONE DI CALCOLI, DEL COMPITO E NELLA NELL’USO DELLE OPERAZIONI, VERIFICA DEI RISULTATI NEI PROBLEMI DECIFRAZIONE LENTA PAROLE- FRASI CON COMPREN SIONE NON STABILE DIFFICOLTÀ NEL CONTROLLO DELLA LINEA DEI NUMERI Nella  scuola  secondaria  di  primo  grado   •  Aumento  delle  difficoltà   •  Acquisizione  di   •  Nonostante  un  miglior   contenu1  a-raverso   controllo  strumentale   maggiore  quan1tà  di       le-ura   •  Tempi  scolas1ci  più   rapidi   •  Modalità  di  verifica   dipenden1  dalla  le-ura   21  
  • 22. 30/10/11   Scuola  secondaria  di  II  grado   richieste  differenziate  nelle  varie  1pologie  di  scuola   •  Alta  richiesta  culturale  e  didaCca  con   •  Discrepanza  marcata  fra  competenze  orali,   linguaggi  scriC  in  più  lingue     conoscenze  curricolari  e  competenze   •  Frazionamento  delle  procedure,  delle   accademiche   informazioni,  delle  materie  anche  per  i   •  Lentezza,  errori  persisten1  ,  povertà   contenu1  complessi   esecu1va  nell’uso  del  codice  scri-o  e/o   •  Uso  personale  e  flessibile  degli   nell’area  logico-­‐matema1ca   apprendimen1  per  formulare  opinioni,   •  Ampie  difficoltà  globali  nei  processi  di   giudizi  e  per  aCvare  percorsi  conosci1vi   apprendimento  con  disinves1mento  e   personali   possibile  rifiuto   •  Capacità  di  rappresentarsi  gli  obieCvi   dell’apprendimento  in  rapporto  alle   capacità,  al  tempo  a  disposizione  e  agli   obieCvi  da  perseguire   Competenze Strategia di lettura Meta-cognitive Motivazione, interesse ……. Competenze cognitive Competenza di lettura Competenze Linguistiche Competenze NP specifiche Abilità di lettura Competenze NP di base 22  
  • 23. 30/10/11   È  vero  che  non  è  più  di  moda  imparare  “a  memoria”,  però  impariamo,     pur  sempre,  “con  la  memoria”.  Anche  perché  la  psicologia  e  le  neuroscienze     hanno  dimostrato  che  la  memoria  non  è  semplicemente  una  “registrazione”     delle  informazioni  provenienV  dagli  organi  di  senso  ma  comporta  la     costruzione  aava  di  nuova  conoscenza.  Tale  costruzione  richiede  un     collegamento  aavo  fra  passato  (quanto  già  si  conosce),  presente  (quanto  si     sta  conoscendo)  e  futuro  (l’uso  che  si  intende  fare  della  nuova  conoscenza).     Il  sistema  della  memoria  è  lo  strumento  che  rende  possibile  questo     collegamento.  Esso  è  formato  da  tre  soOosistemi  principali:  la  memoria     sensoriale  (MS),  la  memoria  di  lavoro  (ML)  e  la  memoria  a  lungo  termine     (MLT)  (fig.  1)   F.  Landriscina  Journal  of  E-­‐Learning  and  Knowledge  Management,  vol.  3,  (1)  2007.     ExperVse  dello   studente   Carico   cogniVvo   Complessità  del   Metodi  didaaci   contenuto   L’obieavo  del  progeasta  didaaco  èd  i  m  i  n  u  i  r  e  il  più  possibile  il  carico   cogniVvo  intrinseco  e  quello  estraneo,  e  allo  stesso  tempoo  t  t  i  m  i  z  z  a  r  e  il   carico  cogniVvo  perVnente.  La  teoria  del  carico  cogniVvo  ha  definito  dei   principi  di  instrucVonal  design  che  aiutano  a  raggiungere  questo  obieavo.   Essi  sono  il  risultato  di  numerosi  esperimenV  nei  quali,  Vpicamente,  due   gruppi  di  studenV  devono  apprendere  gli  stessi  contenuV  presentaV  con  due   diversi  metodi  o  formaV  didaaci.  L’apprendimento  nei  due  gruppi  viene   misurato  aOraverso  test,  di  ricordo  e  di  comprensione,  e  i  risultaV  sono   confrontaV  fra  loro  per  vedere  quale  dei  due  gruppi  ha  appreso  meglio.   F.  Landriscina  Journal  of  E-­‐Learning  and  Knowledge  Management,  vol.  3,  (1)  2007.     23  
  • 24. 30/10/11   L’obieavo  del  progeasta  didaaco  è  diminuire  il  più  possibile  il  carico   cogniVvo  intrinseco  e  quello  estraneo,  e  allo  stesso  tempo  oamizzare  il   carico  cogniVvo  perVnente.  La  teoria  del  carico  cogniVvo  ha  definito  dei   principi  di  instrucVonal  design  che  aiutano  a  raggiungere  questo  obieavo.   Essi  sono  il  risultato  di  numerosi  esperimenV  nei  quali,  Vpicamente,  due   gruppi  di  studenV  devono  apprendere  gli  stessi  contenuV  presentaV  con  due   diversi  metodi  o  formaV  didaaci.  L’apprendimento  nei  due  gruppi  viene   misurato  aOraverso  test,  di  ricordo  e  di  comprensione,  e  i  risultaV  sono   confrontaV  fra  loro  per  vedere  quale  dei  due  gruppi  ha  appreso  meglio.   F.  Landriscina  Journal  of  E-­‐Learning  and  Knowledge  Management,  vol.  3,  (1)  2007.     24  
  • 25. 30/10/11   I  ricercatori  australiani  e  olandesi  hanno   sviluppato  un  metodo  di  misura  dello  sforzo   mentale  aOraverso  domande  in  cui  si  chiede   agli  studenV  di  valutare  soggeavamente  la   difficoltà  che  hanno  incontrato  nello  studio  e   nella  risposta  ai  test  (Paas  et  al.,  1993).     La  valutazione  congiunta  di  apprendimento  e   sforzo  mentale  consente  di  valutare   l’“efficienza  dell’apprendimento”:  a  parità  di   risultaV  di  apprendimento,  un  metodo   didaaco  è  più  efficiente  di  un  altro  se  richiede   uno  sforzo  mentale  minore.    Ad  esempio,  nel  grafico  di  fig.  2,  il  metodo   didaaco  A  è  più  efficiente  di  quello  B  in   quanto  gli  studenV  oOengono   risultaV  migliori  con  uno  sforzo  mentale   minore.  In  alcuni  casi,  i  risultaV   della  ricerca  empirica  hanno  confermato   praVche  uVlizzate  da  tempo,   precisandone  però  meglio  gli  ambiV  di   applicazione,  in  altri  sono  staV   decisamente  controtendenza  e  hanno   F.  Landriscina  Journal  of  E-­‐Learning  and   mostrato  l’inconsistenza  di  alcuni   Knowledge  Management,  vol.  3,  (1)  2007.     “miV”  largamente  diffusi.     Funzioni  EsecuVve   Quando  serve  il  Funzionario  EsecuVvo?   •  Conflia   •  Aumento  delle  richieste   •  Necessità  di  stabilire  priorità   •  I  diparVmenV  non  comunicano   25  
  • 26. 30/10/11   Parlando  di  diagnosi…   Art. 2. (Finalità) 1. La presente legge persegue, per le persone con DSA, le seguenti finalità: a) garantire il diritto all istruzione; b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale. Parlando  di  diagnosi…   Art. 3. (Diagnosi) •  1. La diagnosi dei DSA è effettuata nell ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate. •  2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia. 3. È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all articolo 7, comma 1. L esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA. 26  
  • 27. 30/10/11   Parlando  di  diagnosi…   Art. 3. (Diagnosi) •  1. La diagnosi dei DSA è effettuata nell ambito dei trattamenti specialistici già assicurati dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate. •  2. Per gli studenti che, nonostante adeguate attività di recupero didattico mirato, presentano persistenti difficoltà, la scuola trasmette apposita comunicazione alla famiglia. 3. È compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti, sulla base dei protocolli regionali di cui all articolo 7, comma 1. L esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di DSA. Diagnosi   •  necessità  di  usare  test  standardizzaV,  sia  per   misurare  l’intelligenza  generale,  che  l’abilità   specifica   •  necessità  di  escludere  la  presenza  di  altre   condizioni  che  potrebbero  influenzare  i  risultaV  di   quesV  test,  come:   –  A.  menomazioni  sensoriali  e  neurologiche  gravi,   disturbi  significaVvi  della  sfera  emoVva;   –  B.  situazioni  ambientali  di  svantaggio  socio-­‐culturale   che  possono  interferire  con  un’adeguata  istruzione   27  
  • 28. 30/10/11   Chi  fa  la  diagnosi   •  Nel  migliore  dei  mondi  possibile:  l’equipe  di   valutazione   –  Neuropsichiatra  infanVle   –  Psicologo   –  Logopedista   •  Spesso  nei  servizi,  o  in  altre  situazioni  non  è   possibile  avere  tuOa  l’equipe,  e  sarà  il  compito   del  professionista  svolgere  le  varie  fasi  della   diagnosi:  esistono  delle  regole  su  quali  figure   possono  somministrare  i  test.     Diagnosi  clinica  indispensabili:   •  Raccolta  della  storia  e  colloquio.   •  Test  di  livello  intelleavo  (QI):  Scale  di  Wechsler   (WISC-­‐III),  Matrici  Progressive  di  Raven  (PM38),  Scala   Leiter   •  Test  delle  abilità  specifiche  di  leOura  (test  che   misurano  rapidità,  correOezza  e  comprensione  della   leOura,  sia  nel  brano  che  nelle  liste  di  parole)   •  Test  delle  abilità  di  scriOura  (deOato  di  frasi)   •  Test  delle  abilità  matemaVche  (test  BDE,  AC-­‐MT,   ABCA  e  altri)     Non  devono  essere  faa  tua,  ma  almeno  uno  per  ogni  area.     28  
  • 29. 30/10/11   DISCREPANZA   efficienza cognitiva deficit   debole   media   alta   competenza di lettura Principale  criterio  diagnostico   •  DISCREPANZA     abilità  nel     dominio  specifico   intelligenza  generale    interessato   •              •        deficitaria              adeguata   29  
  • 30. 30/10/11   Implicazioni  sul  piano  diagnostico   1.  UVlizzazione  di  test  standardizzaV     2.  Esclusione  di  altre  condizioni  che   potrebbero  influenzare  i  risultaV  ai  test:     A.  menomazioni  sensoriali  e  neurologiche   B.  disturbi  significaVvi  della  sfera  emoVva   C.  svantaggio  socio-­‐culturale   Proprietà  di  una  curva  Gaussiana   Frequenza relativa distanza dalla md (y) µ = media della popolazione σ = deviazione standard Il 68,3% dei dati di una pop ricade nell’intervallo ± σ Il 95,5% dei dati di una pop ricade nell’intervallo ± 2σ 30  
  • 31. 30/10/11   Età  diagnostica:  dislessia  disortografia   disgrafia   •  Fine 2a primaria •  completamento del ciclo dell’istruzione formale del codice scritto (riduzione della variabilità inter-individuale) •  Anticipazione: ipotesi diagnostica fine della 1° primaria -  profili funzionali molto compromessi -  presenza di altri specifici indicatori diagnostici (DSL/familiarità) Discalculia:  profili   -­‐ debolezza  nella   • subitizing   strutturazione  cognitiva  delle   •   quantificazione/ componenti  di  cognizione   comparazione/seriazione   numerica     (intelligenza  numerica  basale)   •   calcolo  a  mente   -­‐  debolezza  nelle   • lettura   procedure  esecutive   •   scrittura     • messa  in  colonna  dei  numeri   • recupero  dei  fatti  numerici  e   - problemi  nel  calcolo   algoritmi  del  calcolo  scritto   ESCLUSE:  DIFFICOLTA’  DI  SOLUZIONE  DEI   PROBLEMI  MATEMATICI   31  
  • 32. 30/10/11   Discalculia:  diagnosi   •  <  2  ds  per  correttezza  e  rapidità   •  Cognizione  numerica:     -­‐  rapidità     Soggetti  a  rischio:  ritardi  in  età  prescolare   nell’acquisizione  dei     Principi  del  conteggio  (a  5  anni):   corrispondenza  biunivoca/ordine   stabile/cardinalità/irrilevanza   dell’ordine/astrazione     •  Disturbi  delle  procedure  esecutive/ calcolo:      diagnosi  non  prima  della   fine  della  3a  primaria   Alla  famiglia  :   •    La  valutazione  richiede  dai  due  ai  tre  incontri,  più  il   colloquio  di  resVtuzione.   •  Relazione  clinica  con:  test  uVlizzaV,  punteggi  dei  test  e  degli   items  che  concorrono  al  punteggio,  conclusioni  e   considerazioni  sul  profilo  di  funzionamento,  suggerimenV   per  l’intervento   Alla  scuola:   •    Dovrà  essere  consegnata  la  diagnosi  funzionale:   • Livello  di  sviluppo  in  tuOe  le  aree   • CaraOerisVche  dell’ambiente   • Significato  dei  sintomi  nell’economia  generale   dell’alunno     • SuggerimenV  per  l’intervento  a  scuola     32  
  • 33. 30/10/11   PRESENTA:     L’EQUIPE  MULTIDISCIPLINARE:     Struttura ICF Classificazione Parte 1: Parte 2: Funzionamento Fattori e disabilità Contestuali Parti Funzioni e Strutture Attività e Fattori Fattori Componenti Corporee Partecipazione Ambientali Personali Cambiam. Cambiam. Costrutti/ Funz.ioni Strutture Capacità Performance Facilitatore/ Corporee Corporee Barriera qualificatori livello livello livello Iivello livello Domini e item: Item: Item: item: Item: 1° 1° 1° 1° 1° categorie 2° 2° 2° 2° 2° ai diversi livelli 3° 3° 3° 3° 3° 4° 4° 4° 4° 4° 33  
  • 34. 30/10/11   Cosa  deve  contenere  una  diagnosi   •  Informazioni  del  valutatore   •  Anamnesi  e  background   •  Altri  report   •  Condizioni  della  valutazione   •  Osservazioni  sul  comportamento   •  RisultaV  ai  test   •  Classificazione  diagnosVca   •  Formulazione  diagnosVca   •  Riassunto   •  SuggerimenV    Pentagono  prognos1co  di  Critchley   il successo/insuccesso del ragazzo con DSA dipende dall’equilibrio di questi 5 punti: Capacità cognitive Comprension Epoca e da parte dell’intervento dell’ambiente Equilibrio Atteggiamento psicologico didattico 34