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Calcolo dell’autovettore:
    metodo dei minimi quadrati
□ Basato sull’assunzione che il vettore w
  debba soddisfare la proprietà aijwi/wj
□ Problema di ottimizzazione:
   Minij(aij-wi/wj)2
   s.t. jwi=1 wi>0 i=1,…,n

   Minij(wi - aijwj)2
Algoritmo
1.   matrice dei confronti a coppie A
2.   si stabilisce  piccolo a piacere
3.   si calcola il vettore dei pesi locali sommando i
     valori sulla riga e normalizzando
4.   si determina il quadrato della matrice
5.   si calcola il vettore dei pesi locali sommando i
     valori sulla riga e normalizzando
6.   si calcola la variazione (differenza) tra i vettori
     normalizzati, se minore di  stop altrimenti passo 7.
7.   si torna al passo 4. finché la variazione nel risultato
     prodotto dall’algoritmo non diviene minore di 
Esempio 1 - 1
                   1                                   1
                                 2
                     1                           2
                               1/2
   1   2   a
A 1   1   3               a           1/3
   2                 1/a
   1   1                                     3
           1
   a   3                           3



                                 1
Esempio 1 - 2
□ Quando A è consistente:


        3 6 18          9 18 54 
                                 
   A   1,5 3 9 
    2
                     A   4,5 9 27 
                      3

        0,5 1 3         1,5 3 9 
                                 
Hard Data
□ Le priorità possono essere derivate dai
  dati così come dai confronti a coppie
□ Quando sono disponibili dei dati sulle
  alternative è ragionevole ipotizzare
  relazioni lineari o inversamente
  proporzionali
□ La tentazione di derivare le preferenze
  dai dati è fortissima.
Giudizi mancanti - 1
□ Si possono avere meno di n(n-1)/2
  giudizi nelle matrici dei confronti a
  coppie per i seguenti motivi:
  □ per ridurre il tempo nell’esprimere i giudizi;
  □ a causa di una riluttanza nel fare una
    comparazione diretta tra due particolari
    elementi;
  □ perché si è insicuri su alcuni confronti.
Giudizi mancanti - 2
□ Esistono dei metodi per gestire la
  carenza di giudizi.
□ Tali metodi sono utili per ridurre
  l’inconsistenza delle matrici: se un
  giudizio, a seguito di un’ispezione
  manuale o attraverso un algoritmo
  computerizzato, sembra errato si può
  considerare mancante.
Matrici quasi-reciproche
□ Possono essere presenti dei coefficienti nulli
□ aij=aji=0 per alcuni valori di i e j con i≠j
□ Data una matrice A quasi-reciproca si può
  ricavare una nuova matrice B nella quale i
  coefficienti che non appartengono alla
  diagonale principale coincidono con quelli
  di A, mentre i coefficienti della diagonale,
  che nella matrice A sono uguali a 1,
  assumono in B il valore mi, essendo mi il
  numero di coefficienti nulli presenti nella riga
  i-sima di A.
Matrici incomplete – metodo
               di Harker
□ mi rappresenta il numero di confronti non effettuati
  nei quali è coinvolto l’elemento i
□ Harker ha dimostrato che le componenti
  dell’autovettore principale della matrice B
  costituiscono delle stime corrette dei pesi degli
  elementi confrontati
□ Il metodo è rilevante nei casi in cui gli elementi da
  confrontare sono molti, perché al crescere del
  numero di confronti risulta più difficile mantenere la
  coerenza nei giudizi
□ La scelta del numero di confronti da effettuare
  implica un trade-off tra affidabilità del risultato e
  tempo che il decisore è disposto a spendere per la
  valutazione.
Matrice di sintesi
□ Quando i decisori sono più di uno:
   □ si analizza la consistenza di tutte le matrici raccolte
   □ si torna dai decisori se l’inconsistenza non è
     accettabile
   □ se i giudizi non sono troppo dispersi attorno alla
     media geometrica si calcola la matrice di sintesi
     (tramite la media geometrica per preservare la
     reciprocità)
   □ si valuta la consistenza della matrice di sintesi
   □ se i giudizi sono troppo dispersi si riportano i decisori
     sull’albero
□ L’obiettivo è ottenere il “consenso” sui giudizi
Sintesi gerarchica
□ Calcolati i pesi locali di tutti gli
  elementi dell’albero si può procedere
  al calcolo dei pesi globali
□ I pesi locali di ogni elemento vengono
  moltiplicati per il peso globale
  dell’elemento “padre”
□ Procedendo con una logica top-down
  (sintesi gerarchica) si trasformano tutti i
  pesi locali in pesi globali
I pesi globali
□ I pesi globali degli elementi alla base
  dell’albero rappresentano il risultato
  principale della valutazione
□ I pesi globali consentono di valutare
  tutte le alternative rispetto all’obiettivo
  generale
□ L’alternativa con il ranking più alto è
  quella preferita
□ L’AHP non rispetta l’assioma
  dell’indipendenza dalle alternative
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Esercitazione
□ Appello 23 febbraio 2010

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  • 1. Calcolo dell’autovettore: metodo dei minimi quadrati □ Basato sull’assunzione che il vettore w debba soddisfare la proprietà aijwi/wj □ Problema di ottimizzazione:  Minij(aij-wi/wj)2  s.t. jwi=1 wi>0 i=1,…,n  Minij(wi - aijwj)2
  • 2. Algoritmo 1. matrice dei confronti a coppie A 2. si stabilisce  piccolo a piacere 3. si calcola il vettore dei pesi locali sommando i valori sulla riga e normalizzando 4. si determina il quadrato della matrice 5. si calcola il vettore dei pesi locali sommando i valori sulla riga e normalizzando 6. si calcola la variazione (differenza) tra i vettori normalizzati, se minore di  stop altrimenti passo 7. 7. si torna al passo 4. finché la variazione nel risultato prodotto dall’algoritmo non diviene minore di 
  • 3. Esempio 1 - 1 1 1 2   1 2   1/2 1 2 a A 1 1 3 a 1/3 2  1/a 1 1  3  1 a 3  3 1
  • 4. Esempio 1 - 2 □ Quando A è consistente:  3 6 18   9 18 54      A   1,5 3 9  2 A   4,5 9 27  3  0,5 1 3   1,5 3 9     
  • 5. Hard Data □ Le priorità possono essere derivate dai dati così come dai confronti a coppie □ Quando sono disponibili dei dati sulle alternative è ragionevole ipotizzare relazioni lineari o inversamente proporzionali □ La tentazione di derivare le preferenze dai dati è fortissima.
  • 6. Giudizi mancanti - 1 □ Si possono avere meno di n(n-1)/2 giudizi nelle matrici dei confronti a coppie per i seguenti motivi: □ per ridurre il tempo nell’esprimere i giudizi; □ a causa di una riluttanza nel fare una comparazione diretta tra due particolari elementi; □ perché si è insicuri su alcuni confronti.
  • 7. Giudizi mancanti - 2 □ Esistono dei metodi per gestire la carenza di giudizi. □ Tali metodi sono utili per ridurre l’inconsistenza delle matrici: se un giudizio, a seguito di un’ispezione manuale o attraverso un algoritmo computerizzato, sembra errato si può considerare mancante.
  • 8. Matrici quasi-reciproche □ Possono essere presenti dei coefficienti nulli □ aij=aji=0 per alcuni valori di i e j con i≠j □ Data una matrice A quasi-reciproca si può ricavare una nuova matrice B nella quale i coefficienti che non appartengono alla diagonale principale coincidono con quelli di A, mentre i coefficienti della diagonale, che nella matrice A sono uguali a 1, assumono in B il valore mi, essendo mi il numero di coefficienti nulli presenti nella riga i-sima di A.
  • 9. Matrici incomplete – metodo di Harker □ mi rappresenta il numero di confronti non effettuati nei quali è coinvolto l’elemento i □ Harker ha dimostrato che le componenti dell’autovettore principale della matrice B costituiscono delle stime corrette dei pesi degli elementi confrontati □ Il metodo è rilevante nei casi in cui gli elementi da confrontare sono molti, perché al crescere del numero di confronti risulta più difficile mantenere la coerenza nei giudizi □ La scelta del numero di confronti da effettuare implica un trade-off tra affidabilità del risultato e tempo che il decisore è disposto a spendere per la valutazione.
  • 10. Matrice di sintesi □ Quando i decisori sono più di uno: □ si analizza la consistenza di tutte le matrici raccolte □ si torna dai decisori se l’inconsistenza non è accettabile □ se i giudizi non sono troppo dispersi attorno alla media geometrica si calcola la matrice di sintesi (tramite la media geometrica per preservare la reciprocità) □ si valuta la consistenza della matrice di sintesi □ se i giudizi sono troppo dispersi si riportano i decisori sull’albero □ L’obiettivo è ottenere il “consenso” sui giudizi
  • 11. Sintesi gerarchica □ Calcolati i pesi locali di tutti gli elementi dell’albero si può procedere al calcolo dei pesi globali □ I pesi locali di ogni elemento vengono moltiplicati per il peso globale dell’elemento “padre” □ Procedendo con una logica top-down (sintesi gerarchica) si trasformano tutti i pesi locali in pesi globali
  • 12. I pesi globali □ I pesi globali degli elementi alla base dell’albero rappresentano il risultato principale della valutazione □ I pesi globali consentono di valutare tutte le alternative rispetto all’obiettivo generale □ L’alternativa con il ranking più alto è quella preferita
  • 13. □ L’AHP non rispetta l’assioma dell’indipendenza dalle alternative irrilevanti del teorema di Arrow