GNOSIS Cooperativa Sociale Onlus | Comunità Terapeutica
Convegno inserimenti lavorativi dsm asl roma b
1. Convegno Inserimenti lavorativi
DSM ASL Roma B
-come il progetto di formazione e
inserimento al lavoro si integra nel
percorso di cura all'interno delle strutture
del DSM (aspetti problematici, buone
prassi, esperienze vostre e altrui, ecc.);
-- ha ancora senso parlare di progetti di
integrazione lavorativa nei DSM? E se sì,
come? sono domande che ci poniamo di
fronte alla sempre più rilevante penuria di
risorse sia umane che finanziarie e alla
crescente sanitarizzazione dei servizi).
2. Pensiamo i Dipartimenti di Salute Mentale come delle agenzie di
sviluppo culturale ed economico della nostra società
I DSM potrebbero ritrovarsi Questa opera di co-costruzione
nelle migliori condizioni collettiva è da portare avanti
politiche, istituzionali e attraverso politiche di
professionali, per dare senso ai concertazione sociale
cambiamenti epocali in atto ed sia sui diritti alla cura, alla casa,
alle ripercussioni di questi al lavoro e più in generale alla
cambiamenti nelle nostre partecipazione sociale,
comunità di vita. Ciò rende sia sul ruolo che la salute
necessaria però una costante mentale deve avere
opera di ridefinizione e nell’economia civile delle
rinegoziazione collettiva e nostre comunità,
comunitaria nella mission di
ciascun singolo servizio, di ogni ma soprattutto sul posto che
singolo Dipartimento così come deve occupare in queste
del Servizio Sanitario Nazionale comunità chi soffre di grave
del suo complesso. patologia mentale.
3. Convegno Inserimenti lavorativi DSM
ASL Roma B
• Le borse-lavoro e i tirocini formativi.
• Il Sostegno all’impiego “Individual Placement
& Support” (IPS).
• Le cooperative sociali di tipo B
• Il Microcredito gruppale e comunitario
• Le Fattorie Sociali
• La prospettiva delle psicoterapia di comunità
Il Sostegno all’Impiego “Individual Placement
& Support” (IPS-SE
4. Le borse-lavoro e i tirocini formativi
• Questa specifica modalità d’inserimento
lavorativo permane sempre nell’ambito della
formazione anche quando vengono stipulati
veri e proprio contratti e il lavoro prevede la
partecipazione ai processi produttivi di una
azienda.
5. Borse lavoro e tirocini formativi
• risponde sia allo sviluppo di beni tangibili come
migliorare la propria condizione socio-economica,
sia a quelli di tipo intangibile come lo sviluppo di
varie capabilities: riconoscere ed accettare i
propri limiti, confrontarsi con le difficoltà
imprevedibili, relazionarsi con gli altri, rendersi
autonomi, rapportarsi con il mondo del lavoro,
costruire relazioni sul lavoro, credere
maggiormente in se stessi e nelle proprie
capacità. Il limite è che, seppure favoriscono
l’inclusione sociale, questi progetti sono spesso a
tempo limitato
6. L’approccio IPS al Sostegno all’Impiego
Lavorare insieme ad altre persone senza
disabilità è il modo più concreto attraverso cui le
persone con gravi disturbi possono davvero
partecipare alla vita sociale. La maggior parte
delle persone con un grave patologia mentale
desidera un lavoro vero sul libero mercato, e il
programma di sostegno al lavoro evidence-based
IPS (Individual Placement and Support)
rappresenta attualmente il modo più efficace
per raggiungere questo obiettivo.
7. I principi pratici e metodologici
Il programma evidence-based di Sostegno Individualizzato
all’Impiego (IPS) considera il lavoro come un pilastro della
recovery e si fonda sui seguenti 10 principi metodologici:
1) Olismo: Il lavoro realizza un bisogno umano come quelli di
salute, di spiritualità, di relazioni e di “casa”.
2) Responsabilità: Le persone partecipano attivamente ai
dispositivi centrati sull’obiettivo di trovare lavoro e
mantenerlo.
3) Orientamento alla persona: I trattamenti ed i Servizi sono
basati gli obiettivi di ciascun individuo.
4) Focus sui punti di forza: I Servizi si devono adeguare alle
risorse, alle abilità, alle competenze ed alle preferenze dei
clienti.
8. Lavoro come un pilastro della recovery
10 principi della recovery
5) Non-linearità: Le transizioni scolastiche e lavorative vanno
supportate come parti dello stesso sviluppo professionale.
6) Rispetto: Un lavoro competitivo sviluppa sicurezza e stima
di sé.
7) Supporto tra pari: È importante condividere tra pari le
storie di lavoro, di scuola e di recovery.
8) Empowerment: Le persona hanno il diritto di scegliere il
loro modo di essere sostenute e di partecipare alla decisioni
lavorative.
9) Auto-determinazione: Le persone devono poter prendere
la loro decisioni sulla tipologia di lavoro che preferiscono e
sulle modalità di collaborazione con gli operatori.
10) Speranza: Il lavoro promuove la speranza e la motivazione
verso un futuro migliore.
9. I principi pratici che discendono dai 10
principi metodologici ciò sono i seguenti:
1. Lavoro competitivo è l'obiettivo
2. Il sostegno all’impiego è integrato con il
trattamento della patologia mentale
3. Zero exclusion
4. Attenzione alle preferenze del cliente
5. È importante la consulenza sulle sovvenzioni
economiche
6. La ricerca di lavoro è rapida
7. Lavoro sistematico di sviluppo professionale
8. Il sostegno è a tempo illimitato
10. 2. Il sostegno all’impiego è integrato con il
trattamento della patologia mentale
I servizi per il sostegno all’impiego IPS sono
strettamente integrati con il lavoro dei servizi di
salute mentale. Gli specialisti per l'impiego sono
membri di team multidisciplinari che si incontrano
regolarmente per esaminare l’evoluzione sella
situazione dei clienti. Le discussioni includono
informazioni cliniche e riabilitative che sono
rilevanti per lavorare, come gli effetti collaterali dei
farmaci, i sintomi persistenti, le difficoltà cognitive,
ecc.. Essi condividono le informazioni e sviluppano
idee per aiutare i clienti a migliorare il recupero
della loro condizione di funzionamento sociale.
11. Le cooperative sociali di tipo B
• Pur con tutti i problemi di ricerca di una
compiuta definizione, all'interno di un quadro
normativo ancora recente, le cooperative
sociali stanno sperimentando un’efficace
crescita generalizzata in tutte le regioni,
seppure con dinamiche diverse da area ad
area
12. Il Microcredito gruppale e
comunitario
• Per le persone affette da grave patologia mentale
questa metodologia d’intervento può benissimo essere
integrata con l’iniziativa imprenditoriale in cooperativa
sociale di tipo B in cui la persona da un lato si assume
la responsabilità individuale rispondendo ai requisiti
del microcredito attraverso la messa in giuoco della
fiducia e relativa responsabilità personale, e dall’altro
può spendere il credito economico di fiducia,
investendolo nella azienda cooperativa sociale. Diventa
così possibile importare anche nell’impresa
cooperativa le esperienze e il valore del lavoro di
gruppo appreso e sviluppato nei gruppi di lavoro del
microcredito
13. Le Fattorie Sociali
• La funzione terapeutica dell’inserimento lavorativo in
una fattoria sociale è garantita da una doppia tipologia
di fattori. Le persone con disabilità possono trarre
grandi benefici sul piano fisico e psichico dal contatto
diretto con la natura, con i suoi cicli e con gli esseri
viventi (animali e piante) di cui ci si prende cura, ed
anche dal coinvolgimento attivo nei lavori tipici di una
azienda agricola, che come tutti gli altri lavori,
presuppongono lo sviluppo del senso di responsabilità,
della capacità di investire sul compito e della
disponibilità a partecipare ad una organizzazione
lavorativa più ampia, nel quale inserire il proprio
compito.
14. La prospettiva delle psicoterapia di
comunità
I principi metodologici della psicoterapia di comunità
indicano sette assi fondamentali su cui incardinare un
sano rapporto operativo tra impresa e società, in grado
di sostenere contemporaneamente lo sviluppo
individuale dei cittadini, lo sviluppo organizzativo delle
imprese e lo sviluppo locale delle comunità:
• Partecipare allo sviluppo della cultura locale e
all’elaborazione del suo sistema di cure (con azioni di
lotta allo stigma, inclusione sociale, prevenzione e
promozione della salute mentale di comunità ecc., ecc.
15. Principi di psicoterapia di comunità
• Promuovere una cultura del lavoro di rete, mettendosi
al servizio dello sviluppo delle agenzie della comunità
locale e dei processi di convivenza civile della
popolazione (di cui il paziente e gli operatori fanno
parte).
• Contribuire a sviluppare il Capitale Sociale nella
comunità, promuovendo gruppalità e progettualità
sociale al servizio delle innovazioni terapeutiche e
culturali, e sostenendo sempre una presa in carico e
una cura che abbiano una teoria di riferimento e un
linguaggio condiviso tra i clinici, gli ope-ra-tori sociali, i
pazienti, i familiari e i committenti.
16. Principi di psicoterapia di comunità
• Sviluppare un’organizzazione del lavoro che dia spazio alla
narrazione collet-ti-va della storia clinico-sociale del paziente e alla
riflessione sulle relazioni tra tutti i soggetti coinvolti e tra questi e la
storia del territorio.
• Sostenere una metodologia relazionale improntata alla condivisione
democratica del po-tere decisionale, sul trattamento nel suo
complesso, sui progetti specifici e sulle attività quotidiane.
• Concepire i Progetti Terapeutici degli utenti come progetti inter-
culturali, pluri-istituzionali e multimodali, in grado di incidere
contemporaneamente sul nucleo familiare e sul contesto
comunitario di riferimento.
• Acquisire competenze e fare propria l’intenzione clinica di costruire,
attorno ai programmi di inclusione socio-lavorativa, un campo
mentale comunitario che funzioni come campo gruppale, per agire
in senso terapeutico piuttosto che anti-terapeutico.
17. Curare per Guarire
Il lavoro è importante nella misura in cui riguarda
la «responsabilità della produzione» ed è visto
come forma di sostegno e di comunicazione
riflessiva non verbale; in quanto richiede
l’utilizzo del ragionamento da trasmettere a sé
stessi ed agli altri in maniera intrinseca,
attraverso le conseguenze delle azioni. Siccome
producono degli effetti reali e siccome altre
persone vengono profondamente influenzate
dalle conseguenze, questi ragionamenti impliciti
hanno un valore aggiunto, che la terapia verbale
non possiede. (Hinshelwood)
18. Due definizioni di Hinshelwood
La parte sana della Il lavoro è un’azione
personalità è quella responsabile che
parte dell’individuo acquista significato in
che può riconoscere termini di produzione
l’esistenza e agire per in risposta a bisogni
qualcosa di esterno e materiali e di relazione
più grande di sé. con colleghi ed
istituzioni.
19. Curare per Guarire
La parte malata della personalità si esprime
attraverso il senso di inadeguatezza ed
impreparazione all’assunzione di responsabilità,
rispetto alle conseguenze delle proprie azioni.
Il senso di responsabilità scatena il senso di colpa
verso il prossimo e di fallimento verso sé stessi
(questi ultimi collegati al termine tecnico psicoanalitico di Super-Io
tirannico e/o abusante). Da qui una deformazione del
contatto con la realtà (con i ben noti sintomi
deliranti ed allucinatori), che impedisce lo
sviluppo di una corretta capacità di giudizio e di
riflessione su sé stessi.
20. Curare per Guarire
Lavorare sulle parti sane del paziente vuole dire
lavorare a rinsaldare il legame con la realtà,
attraverso la costruzione di dispositivi che
impostino il dialogo istituzionale, e quindi il
processo terapeutico, su un livello di
comunicazione molto concreto, fondato sui
cosiddetti «atti parlanti» (Racamier).
21. Curare per Guarire
Lavorare alla costruzione del legame con la realtà,
vuol dire accettare di dare senso concreto agli atti
professionali ed ai comportamenti lavorativi, a
chiunque questi appartengono, curanti e pazienti in
primis.
Ma anche ai comportamenti concreti, dei pazienti, dei
loro familiari, dei curanti e delle istituzioni che
rappresentano, affinché possano sempre essere
considerati come «atti parlanti».
22. Curare per Guarire
Prendersi cura delle parti sane nel
processo di guarigione delle parti
malate
vuol dire,
da parte degli operatori della salute mentale,
svolgere una funzione di «Io-Ausiliario»,
rispetto ai bisogni reali e concreti del
paziente.
23. Curare per Guarire
Prendersi cura delle parti sane attraverso
l’attivazione di dispositivi di inclusione socio-
lavorativa,
presuppone un lavoro di «tutoraggio» per
mediare tra l’ambivalenza del paziente
rispetto alla propria autopromozione e
quella del contesto sociale rispetto alla
sua inclusione.
24. Curare per Guarire
Le quattro forme di sostegno lavorativo (Hinshelwood):
1. Aiutare a distinguere le responsabilità reali da quelle
immaginarie, che potrebbero essere ben lontane
dalla realtà
2. Proporre delle soluzioni adeguate ai problemi da
affrontare nella realtà quotidiana
3. Valutare l’effettiva realizzazione (o fallimento) di un
lavoro svolto
4. Aiutare il paziente ad acquisire questa realistica
capacità di auto-giudizio nei confronti della realtà
25. Bibliografia di riferimento
Barone R., Bellia V., Bruschetta S. (2010)
“Psicoterapia di Comunità”
FrancoAngeli, Milano.
L’inclusione sociale e lavorativa in salute mentale
• A cura di
• Raffaele Barone, Simone Bruschetta, Marco
D’Alema FrancoAngeli, Milano ( in press)
• Blog: raffaelebaronewordpress.com