Una ripresentazione delle feste che nell'antichità classica caratterizzarono Erice è richiesta oggi dalla sempre piu definita immagine proiettata nel mondo dalla trimillenaria Città, oltre che dall'inconfondibile richiamo mitico da essa diffuso.
3. DUE CITTA’ IN UNA
Er : voce siculo-italica indica monte
Bute e Licasta-Venere / Nettuno e Afrodite-Venere,
da cui nasce Erice
Drepane : voce siceliota / greca: indica falce
Crono-Saturno ha evirato il padre Urano e fugge buttando a mare la falce,
da cui si formaTrapani
4. rocca naturale dove sorgeva il Themenos / tempio all’aperto
ERICE
ROCCA SACRALE
5. ERICE
Moneta d‟argento del console Considio Noniano
età repubblicana (circa.60 a.e.v.)
profilo del console con la scritta del suo nome
Themenos / tempio all’aperto su una rocca, con mura e porta
6. ERICE
spianata del Themenos / tempio all’aperto verso levante:
visibili resti di sovrapposta chiesa Madonna della neve
10. ERICE
Erycina Venus
Testa femminile in marmo alabastrino,
con restauri in gesso :
capelli con scrinatura centrale
percorsi da solchi, ondulati,
fermati da una tenia / nastro,
parzialmente scoperte le orecchie.
Opera di fattura greca del IV sec.a.e.v.:
altezza cm 13, larghezza 83 mm.
.
11. ERICE
decumano e venule
Dal Themenos / tempio all’aperto si procedeva all’abitazione delle jerodule/ sacerdotesse
14. ERICE
Il culto alla dea del Monte mantenne
ritualità proprie derivate dall’Oriente.
Agostino Pepoli (1848-1910) raccolse
ad Erice dal 1871 materiale fittile
appartenuto alle donne a servizio
delle dea, le jerodule.
Questa rara sua pubblicazione è del
1885, l’ultimo anno di permanenza ad
Erice, da dove si trasferì a Bologna per
dissidi amministrativi con il Comune.
Agonide è una delle jerodule
ricordata da Cicerone.
15. ROCCA CULTUALE con decumano e venule, estesa fino all’attuale via San Francesco.
Verso la fine del VI sec.a.e.v. i Punici di Cartagine vi esercitavano notevole influenza.
La più antica moneta del 409 a.e.v., con la colomba e nel retro un granchio: culto nel themenos.
16. ERICE
CITTA’ FORTILIZIO
Il tempio-fortilizio fu trasformato in epoca romana e
medievale.
Edrisi (1100-1166) geografo arabo scriveva:
[…] montagna enorme, di supeba cima e di alti pinnacoli,
difendevole […] Havvi una fortezza che non si custodisce, né
alcuno vi bada […]
E Ibn Gubayr (1145-1217) geografo arabo:
[…] I Rumi (cristiani) occupano su questa fortezza un picco
riunito alla montagna da un ponte e posseggono una città
considerevole sulla stessa montagna. Si dice che le donne di
questo paese siano le più belle dell’isola: che Dio le faccia
diventare schiave dei musulmani! Si chiama Gebel Hamed e
non è accessibile che da un lato solo. […] i cristiani non vi
lasciano salire i musulmani.
1296: Federico III d’Aragona dispone di costruire
torre di avvistamento extra moenia su Drepanum
17. Per gli arabi Gabel [rocca di] Hamed inespugnabile;
nei diplomi dei Normanni è MONS SANCTI JULIANI,
non Eryx dei Romani, per evitare richiamo a Venus.
18. vidiri lu templu di la Dia Venus
La fama del Themenos al Monte, documentata da pellegrinaggi,
è attestata dai canti d‟a palummedda chi voli mari mari, tramandati e raccolti in tutta la Sicilia,
che risuonavano ancora nel 1476 tra comitive in viaggio a mezzagosto da Palermo verso Erice,
dove erano ripristinate nel 1554 la fiera franca e la festa, ordinate dalla Chiesa
pi extirpari et radicitus distrudiri lu concursu grandi di li genti vinuti a vidiri lu templu di la Dia Venus.
19. ERICE
CITTA’ POLITICO-CULTUALE
ERICE e SEGESTA CITTA’ ELIME (Tucidite, Storie, VI,2)
La più antica Porta Patula (aperta)poi detta Porta Spada a nord-ovest
20. ERICE TRAPANI
• CITTA’ SACRALE
• Themenos dentro la rocca
• mura megalitiche VI e V sec. a.e.v.
• Erice ed Egesta elime
• 510 a.e.v.: nell‟orbita punica il territorio elimo
• La signora Astarte ericina: Cartagine riconosce la Dea
• 409-241 monete ed anelli: Venere con colomba
• 397 a.e.v. Siracusa distrugge Erice e Mozia
• 277 a.e.v. conquista sanguinosa di Pirro
• 264 a.e.v. I guerra punica: Amilcare fortifica Drepane
• 260 a.e.v. Amilcare trasferisce ericini a Drepane
•
• CITTA’ POLITICO-CULTUALE
• 249 a.e.v. sconfitti Cartaginesi, è conquistata da Roma
• 212 a.e.v. Q.F.Massimo: Erycina Venus intra pomerium
• 206 a.e.v. statua da Appio Claudio Marcello a Roma
• Statio militaris per 17 città tributarie
• 181 a.e.v. L.P.Licinio: Erycina Venus extra Porta Collina
• ca. 60 a.e.v. moneta di Considio Noniano:
• tempio rotondo e privo di schiavi: “civitas censoria”
• Tacito (c.a.55-a.e.v.- 120 e.v.) descrive tempio in rovina
• C.Asinius Nicomacus Julianus a Bonagia (III sec.e.v.)
• EMPORION PUNICO
• Xitta e Casalicchio
• Cartagine fortifica Lilibeo e Drepane:
• Colombara e Castello di terra
•
• CIVITAS
• equites - negotiatores – operarii
• 103-99 a.e.v. rivolta rusticana:
• Atenio pastore di Trapani
• Plinio il vecchio (23 - 79 d.e.v.)Storia naturale, III, 90
• Tolomeo (II sec.d.e.v.), Geografia,III, 2
• Itinerarium Antonini, (III sec. d.e.v.), 91,1. 98,1
22. TRAPANI
“…Trapani ne restò all’or più che prima
pregiata presso i Cartaginesi
per quel grandissimo commodo
che in sì fatto bisogno
ne ricevono le loro galee [….]
come di città molto opportuna
non solo alla diffesa,
ma anco all’accrescimento delle lor cose
[…] avevano già incominciato
a tener quivi un grande
et ordinato presidio di gente..”
(Pugnatore, Historia di Trapani, I, III)
DREPANE / falce
nel 249 e 241 a.e.v. battaglie delle Egadi:
nell’ultima vince Roma con C.Lutazio Catulo.
23. TRAPANI
Civitas
CASALICCHIO: nucleo abitativo a mare sui detriti del fiume Xitta,
ai piedi di una collina con culmine nell’attuale Chiesa San Domenico
Dopo la battaglia delle Egadi del 241 a.e.v.
Roma comprende Drepanum tra le città censorie.
Acquista assetto sociale con abitanti romanizzati
divisi in equites – negotiatores – operarii.
103-99 a.e.v. si scatena anche a Drepanum la rivolta rusticana
con a capo Atenio pastore.
Dal porto partiva C.Asinio Nicomaco Giuliano,
reduce dalla sua villa a Bonagia nel III sec. e.v.:
senatore della famiglia dei Nicomachi, proconsole d’Asia e d’Africa.
24. TRAPANI
BIANCA COME COLOMBA
Così descritta dal geografo arabo Ibn Gyubair (1145-1217):
“Questa città è poco spaziosa, ha dimensioni non grandi, è cinta di mura, bianca come una colomba.
Il suo porto è tra i più belli e comodi a’ navigli e perciò lo frequentano i Rum [cristiani].
Soprattutto [lo frequentano] quelli che debbono far vela per la costiera d’Africa.
Invero tra questa città e Tunis non è che un giorno e una notte di viaggio,
tragitto che si fa sempre , estate e inverno, e quando spira il vento favorevole non è che una tirata.
Qui vi sono mercati e bagni e quanti comodi si possono trovare nelle città:
quantunque sembri il trastullo delle onde, poiché il mare la circonda da tre lati
e la comunicazione con la terra avanza da un posto solo, molto angusto...”
Carvini di Erice: piazzaforte degli arabi
‘Abd ar-Rahmâ, poeta-segretario amministrativo
Episcopato bizantino nei secc. X e XI
Toponimi latini e arabi; lapidi arabe
25. TRAPANI
città fortezza
11 Porte: Livanti : Reale; a Mare [Torre Pali];
Mezzjornu : Pescatori; Putitelle; Dovana, Genovesi ; Serissa [Ossuna];
Punenti: Pescatori del Palazzo;
Tramuntana : Felice; del Gallo; Bottegarelle
26. TRAPANI
Castello di terra – Gabriele Merelli, 1677, Biblioteca Reale, Torino
Fortificazioni per nuove tecniche di difesa contro barbareschi:
fossato da Levante a Mezzogiorno e ponte levatoio per Porta Reale
27.
28. CASTELLO DI MARE / COLOMBAIA
Eliano (II sec. e.v.) in un trattato naturalistico:
Ad Erice, in Sicilia, c’è una festa
che gli Ericini stessi e tutti quelli che abitano nell’intera Sicilia chiamano Anagóghia.
Ecco il motivo del nome della festa: dicono che Afrodite, proprio in questi giorni, vada da lì in Libia.
Hanno quest’opinione che traggono da questo fatto: lì vi è una gran massa di colombe;
quando non appaiono, dicono che sono andate a far guardia al corpo della Dea.
Cantano che le colombe sono ornamento della Dea e tutti gli uomini vi credono.
Trascorsi nove giorni, si vede volare una bella colomba che torna dal mare libico,
non simile alle altre in bianco , bensì rossa, come rossa Anacreonte di Teo definisce Afrodite ,
quando in qualche posto dice “purpurea”,
sembra simile all’oro, proprio come la Dea di Omero che egli celebra “aurea” in un canto;
la segue la nebbia delle altre colombe e per gli Ericini è di nuovo festa:
anche questo nome Katagóghia deriva dal fatto.
29. Palummedda chi voli mari mari
E quannu nascisti tu, sanguzzu duci
mezzu Palermu la festa ti fici
E li marinara o gridanu li vuci
dicennu chi nasciu e la „mperatrici
E „na lu pittuzzu ha‟ „na stidda di luci:
biniritta dda mamma chi ti fici!
da Mota di Paparella, in Alberto Favara Corpus di Musiche popolari siciliane, voll.2 Palermo 1957
30. R O M A
Katagóghia / ritorno dal mare
Anagóghia / partenza verso il mare
Culto nel Tempio a Porta Collina (181 a.e.v.)
durante i Vinalia Jovis
onorata Erycina Venus:
presenti jerodule il 23 aprile - inizio stagione;
durante Fasti Praenestini [attorno Palestrina ]
onorata Erycina Venus
il 25 ottobre - feste popolari di fine stagione
Le feste del 23 aprile avevano una fiera franca
trasferita in periodi oscuri alle falde del Monte
assistita dalle guardie della città di Erice
nel piano di Santa Caterina all’arena
antistante l’odierno Santuario dell’Annunziata.
La conferma della data è nel 1302
da parte di Federico III d’Aragona (1273-1337) .
I carmelitani ottennero nel 1315
il privilegio di spostare la fiera
alla festa di mezzagosto
nell’intento di potenziare il culto
alla Tavola della Madonna portata dall’Oriente
con il prossimo arrivo della Statua
commissionata a Nino/Andrea Pisano.
Immagine di una antica Porta:
Porta Collina era su mura di Servio Tullio (578-539 a.e.v. )
31. Fra le due sponde del Mediterraneo l’antico culto della Dea del Monte,
con duplice volo di colombe a segnare ‘a stacuni e ‘u mmernu,
Καταγώγια 23 aprile – Αναγώγια 25 ottobre,
continuava commerci e scambi anche religiosi, da cui gli inizi del cristianesimo a Trapani ed Erice:
legame mai smentito, infranto da guerre fra popoli affratellati da vicinanza fisica e culturale.
Toponomastica ed iconografia: testimoni nel paesaggio che coinvolgono origini e presente.
Καταγώγια 23 aprile Αναγώγια 25 ottobre
32. ERICE / TRAPANI, una sola energia nel Mediterraneo
prospiciente all‟altra concentrata nelle coste dell‟Africa:
due geografie e una sola storia,
rappresentata dagli antichi nel volo delle colombe
che accompagnavano la Dea nel viaggio di andata e ritorno:
due feste distinte, Katagóghia 23 aprile e Anagóghia 25 ottobre,
quale inizio e fine della bella stagione,
seguendo la trasposizione dal mondo orientale in Sicilia;
due sole divisioni del tempo, ‘a staciuni e „mmernu;
due monumenti-simbolo del viaggio e delle due città,
il Themenos della Dea ad Erice e ‘a Culummara a Trapani.