Presentazioni Efficaci e lezioni di Educazione Civica
La musica nel Rinascimento (Alex)
1. LA MUSICA NEL
RINASCIMENTOLa musica rinascimentale è la produzione polifonica vocale e quella
strumentale comprese tra la metà del XV e la conclusione del XVI secolo.
Sviluppa la polifonia nata durante il Medioevo introducendo melodie più
cantabili e realizzando grandi architetture musicali.
2. Nel Rinascimento il gusto del ben vivere favorisce lo sviluppo di canti e
danze che allietano i banchetti e le feste dei nobili e dei borghesi. La
musica prodotta per queste occasioni fa un ampio uso di strumenti ed è di
solito improvvisata.
4. Roma fu la culla della Controriforma, con la
quale la Chiesa diede vita ad un’intensa
opera di rinnovamento, soprattutto per
arginare il protestantesimo luterano nato in
quella stessa epoca in Germania. Per la
Scuola romana sono da ricordare le messe e i
mottetti di Pierluigi da Palestrina.
5. Nella musica sacra romana il genere principale è la messa, una
composizione polifonica basata su un gregoriano. Durante la Messa un
coro specializzato interviene in pochi momenti precisi. I compositori hanno
il compito di rendere solenne e maestoso il rito religioso. Il testo, cantato
in latino, è spesso incomprensibile. La Chiesa romana proibisce l’uso degli
strumenti, da sempre legati ad occasioni mondane.
6. A Venezia si sviluppò la Scuola Veneziana: essa fu animata, soprattutto
presso la Basilica di San Marco, da una fitta schiera di musicisti, alcuni di
origine fiamminga come Adriano Willaert e Cipriano de Rore, altri
autenticamente veneziani come Andrea e Giovanni Gabrieli, zio e nipote.
7. Essi tra l’altro portarono a grande risalto la tecnica dei «cori battenti»:
sfruttando la particolare struttura della Basilica di San Marco, che permetteva
di disporre le voci del coro in punti più lontani tra loro, per cui si formavano
suggestivi giochi d’eco, con alternanze e sovrapposizioni di solenne
grandiosità polifonica.
8. A Venezia le cerimonie sacre cominciano in piazza San Marco, centro della
vita civile e religiosa. Tamburi e trombe annunciano l’arrivo del doge e il
suo ingresso nella basilica. Gli strumenti sono parte essenziale durante
la celebrazione della Messa: l’organo sottolinea il passaggio fra i diversi
momenti del rito, insieme agli archi e ai fiati accompagna il coro che canta
il Gloria, in un’atmosfera brillante e sfarzosa.
9. La musica profana rielabora forme musicali, come il madrigale, la frottola
ed il balletto. Nel madrigale si perfeziona il rapporto tra testo e musica.
Nelle altre forme di musica vocale, come la chanson, la frottola e la
villanella, si consolida la forma strofa-ritornello. Si sviluppano anche
forme di musica strumentale, come la canzona, la toccata e la fantasia, e
forme di danza come l’allemanda e la corrente.
10. La vita politica, sociale e culturale del Rinascimento si espresse anche
attraverso una particolare istituzione, la corte. Era mobile, coincideva infatti
con il luogo dove risiedeva il principe; ma i principi si spostavano molto
spesso, per controllare meglio i loro territori, per offrire la visione della
propria persona a un maggior numero di sudditi o per ragioni di piacere,
alternando residenze estive ed invernali.
11. Le corti dei principi e dei re diventano nel Rinascimento i principali luoghi
in cui si compone e si esegue la musica. Presso le corti vengono create le
cappelle musicali guidate da un maestro di cappella. Un altro luogo in cui
si fa musica sono le accademie, associazioni private create da
appassionati.
12. Nella vita delle corti rinascimentali la musica acquisisce funzioni importanti:
accompagna balli, banchetti, spettacoli teatrali e cerimonie. Saper cantare,
suonare uno strumento e danzare costituiscono abilità irrinunciabili nella
formazione di principi e cortigiani.