2. COMUNICAZIONE
CUM = con e MUNIRE = legare, costruire
COMMUNICO = mettere in comune, far pertecipe
3. COMUNICAZIONE
Dal verbo comunicare che nel suo significato
originale (latino) vuol dire "mettere in comune"
ossia condividere con gli altri pensieri,
opinioni, esperienze sensazioni e sentimenti.
4. ELEMENTI CHE COMPONGONO
UN ATTO COMUNICATIVO
Emittente: colui che codifica idee e sentimenti in un messaggio
Ricevente: colui che riceve il messaggio
Codice: linguaggio usato (sistema condiviso di segni e simboli) parola parlata
o scritta , immagine…
Canale: è il mezzo fisico con cui si trasmette il messaggio (lettera, telefono,
bit elettronici…)
Contenuto: ciò di cui si parla
Contesto: il luogo ed il tempo in cui avviene la comunicazione ossia
l’ambiente significativo all’interno del quale si situa l’atto
comunicativo
5. LA COMUNICAZIONE UMANA
SI DISTINGUE IN:
Comunicazione sociale
realizzata da una o poche persone ed è rivolta a molti
individui (televisione, stampa, radio, pubblicità, utenti e
riceventi)
Comunicazione interpersonale
coinvolge 2 o più persone e si basa sempre su una relazione
in cui gli interlocutori si influenzano sempre l'un l'altro, anche
quando non se ne rendono conto.
6. LA COMUNICAZIONE UMANA
SI SUDDIVIDE IN:
Comunicazione paraverbale
che riguarda soprattutto la voce (tono, volume, ritmo), ma anche le pause,
le risate, il silenzio ed altre espressioni sonore (schiarirsi la voce,
tamburellare, far suoni) e il giocherellare con oggetti.
Comunicazione verbale
che avviene attraverso l'uso del linguaggio sia scritto che orale e che
dipende da precise regole sintattiche e grammaticali.
Comunicazione non verbale
che avviene senza l'uso delle parole attraverso vari canali: mimiche
facciali, sguardo, gesti, posture, andature, abbigliamento.
7. La comunicazione umana si realizza attraverso
l’uso simultaneo e interdipendente
di diversi sistemi comunicativi:
IL LINGUAGGIO VERBALE
trasmettitore di informazioni
espressione della parte razionale del nostro cervello
prettamente conscio
utilizza un codice digitale, cioè vengono usati dei segni arbitrari
(simboli convenzionali, che si concretizzano poi nella parola
scritta o orale
IL LINGUAGGIO NON VERBALE
trasmette stati d’animo
è espressione della parte emotiva
è prevalentemente inconscio
utilizza prevalentemente un codice analogico
8. ELEMENTI DELLA CNV
Il PARALINGUAGGIO:
la voce e gli aspetti non verbali del parlato
articolazione delle parole
intonazione
volume
flusso (portata, velocità)
accento con cui parliamo
vocalizzazioni
Canale sul quale si esercita il controllo minore, per cui è probabile che riveli
in modo più veritiero i reali stati emotivi e gli atteggiamenti interpersonali.
9. ELEMENTI DELLA CNV
LA PROSSEMICA:
posizione occupata dagli interlocutori nello spazio.
Il rapporto tra individuo e spazio è condizionato da:
elementi fisici dell’ambiente
caratteristiche individuali
fattori sociali e culturali.
10. LA PROSSEMICA
Distanza intima (45 cm) facilità di contatto,
percezione dell’odore, tono basso della voce
Distanza personale (45-120 cm) possibilità di
contatto, non si percepisce l’odore, tono medio della
voce
Distanza sociale (2-3 m) assenza di contatto, tono
della voce sostenuto
Distanza pubblica (>3.5 m) apparizioni in pubblico
11. LA PROSSEMICA
L’ORIENTAZIONE NELLO SPAZIO
è l’angolazione con cui le persone si dispongono l’una
rispetto all’altra nello spazio
.
dà un’informazione rispetto al rapporto esistente e
agli atteggiamenti interpersonali
12. ELEMENTI DELLA CNV
LA CINESTESICA (dal greco kinesis, movimenti del corpo e dell’anima)
Studia il linguaggio non verbale veicolato dai gesti e
dalla mimica facciale.
14. LA CINESTESICA
LO SGUARDO
Elementi di tipo fisiologico
Elementi consapevoli e volontari
Con gli occhi chiediamo una retroazione (feedback) a quanto
stiamo dicendo, verifichiamo che il canale della
comunicazione sia aperto e diamo precise informazioni sulla
natura di una relazione (es. positiva: lo sguardo è fisso e
attento o negativa: distogliamo lo sguardo)
15. ELEMENTI DELLA CNV
IL VOLTO
Viene recepito per le caratteristiche fisiche e
per le espressioni.
Trasmette emozioni e sentimenti, in tutte le loro
sfumature.
16. ELEMENTI DELLA CNV
MOVIMENTI DEL CORPO E GESTI
Costituiscono la gestualità e l’espressività coinvolgono diverse parti del
corpo:soprattutto mani, piedi, testa..
Animazione del pensiero
Il gesto illustra i nostri propositi, riflette i nostri sentimenti e atteggiamenti
agli occhi degli altri.
Fattori che influenzano i nostri gesti
- origini culturali e l’educazione individuale ricevuta,
- status (la posizione sociale che occupiamo)
- contesto in cui ci troviamo (ad es. in una chiesa o al bar)
17. ELEMENTI DELLA CNV
ASPETTO ESTERIORE
Conformazione fisica, volto nei suoi tratti fisici, abiti, trucco,
acconciatura sono tutti segnali non verbali che vengono definiti
statici in quanto non cambiano nel corso dell’interazione.
18. ELEMENTI DELLA CNV
L’APTICA
Messaggi comunicativi espressi attraverso il contatto
Definisce il grado d'intimità
Autocontatto
piccoli contatti con il nostro corpo, spesso in situazioni di stanchezza o stress,
per darci sostegno o conforto
19. FUNZIONI DELLA CNV
Ripetizione: conferma la comunicazione verbale, rafforzandola
es.dico di essere d’accordo e annuisco con il capo
Contraddizione: si contrappone e contraddice quanto viene affermato
verbalmente;
es.si afferma di stare bene e siamo ripiegati su noi stessi.
Sostituzione: sostituisce il messaggio verbale
es. uno sbadiglio o gli occhi che si chiudono comunicano noia o stanchezza.
Accentuazione: rimarca e rafforza il linguaggio verbale
es. si dice vai fuori e si indica la porta con l’indice
20. RAPPORTO TRA
LA COMUNICAZIONE VERBALE E NON
nella comunicazione, il “come” prevale sul “che cosa”:
Tono della voce
(30%)
CHE
COSA?
COME?
Contenuto
(messaggio verbale)
(10%)
Gestualità/linguaggio
del corpo (60%)
21. La comunicazione è un processo integrato,
formato da tre componenti:
Verbale
Paraverbale
Non verbale
Quello che dico
Come lo dico
Cosa faccio
22. I RUMORI
Qualsiasi stimolo aggiuntivo che eserciti un effetto di disturbo
nella ricezione di una comunicazione
Distorsione (l’informazione si altera ogni volta che viene passata da un soggetto ad un altro)
Malinteso (un malinteso verbale può portare a reazioni che provocano contro reazioni…fino al
conflitto))
Stereotipo (orienta le valutazioni, soprattutto in presenza di scarse informazioni oggettive)
Urgenza classificatoria (spesso, pur possedendo pochi elementi si passa alle
conclusioni inducendo all’errore)
Profezia che si autoadempie (spesso le nostre aspettative influenzano il
comportamento delle persone determinando
l’assunzione di atteggiamenti congruenti con le attese stesse)
Ansia anticipatoria (la fretta induce ad agire senza riflettere e quindi spesso a sbagliare)
23. BIBLIOGRAFIA
Bermolen A., M. G. Dal Porto, L. Moretto, Verso una pedagogia olistica, Ed. Bulzoni, Roma 1993
Boccola F., Il Role Playing, Ed. Carocci, Roma 2004
Borgato R., Un’arancia per due, Ed. Franco Angeli, Milano 2008
Contessa G., La formazione, Ed. Città Studi, Milano 1997
Di Pietro M., L’educazione razionale emotiva, Ed. Erickson, Trento1992
Goleman D., Intelligenza emotiva, Ed. Rizzoli, Milano 1996
Marmocchi P., Dall’Aglio C., Zannini M., Educare alle Life Skills, Ed. Erickson, Trento 2004
Romano C., Corpo itinerario possibile, Giunti & Lisciani Editori, Teramo 1988
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Watzlawick P., Pragmatica della comunicazione umana, Ed. Astrolabio, Roma 1971