3. Cos’è la follia?
SOCIETA’ INDIVIDUO
In psicologia, psichiatria e nel senso comune il termine follia
indica genericamente una condizione psichica che identifica
una mancanza di adattamento che il soggetto esibisce nei
confronti della società, tipicamente attraverso il suo
comportamento, le relazioni interpersonali e stati psichici
alterati ovvero considerati anormali fino a causare stati di
sofferenza psicologica per il soggetto.
.
4. • Nel concetto di follia legato alla società, specie nelle
letterature moderne,il matto è colui che è più cosciente
delle convenzioni e dell’assurdità della vita borghese ed
è anche colui che ricerca esasperatamente la libertà.
• Nel concetto umanistico, la follia consiste nella
presenza di malattia psichica o instabilità mentale.
La follia rappresenta, per la psicologia umana, una
condizione innaturale ed estrema.
5. Società, malattia mentale e istituzioni
La malattia mentale ha rappresentato uno degli ambiti privilegiati dell’indagine
psicologica degli anni ’60 e ’70. La scoperta dei fattori culturali, familiari e
ambientali che entrano in gioco nella genesi della psicopatologia più grave,
quella che fino a qualche decennio fa assumeva nomi suggestivi, come “follia”
o “pazzia”, ha dato l’avvio ad una nuova disciplina scientifica, al confine fra
sociologia e medicina: la psichiatria sociale. Irving Goffman, uno studioso che si
occupa dei fenomeni di devianza, in una delle sue tesi tratta la relazione tra la
carriera morale del malato mentale e la struttura e l’organizzazione delle
istituzioni manicomiali. Fino alla produzione di farmaci di nuova generazione,
che hanno permesso un cambiamento radicale nel trattamento della psicosi, la
malattia mentale per eccellenza, la vita del malato era quella di un soggetto
marginale: un deviante, colpito dalla follia e quindi “pericoloso per sè e per gli
altri”. Il loro destino era l’internamento nel manicomio, chiamato ospedale
psichiatrico.
STRUTTURA DI RECLUSIONE
6. Secondo Goffman la malattia mentale provoca una perdita d’identità.
Quindi il malato viene internato e considerato un folle, un matto.
L’internamento negli ospedali psichiatrici prevedeva l’isolamento dalla
società, il corpo del malato diventava parte integrante dell’istituzione.
Lo psichiatra Franco Basaglia ha portato alla pubblicazione della legge
che ha chiuso i manicomi in Italia, la Legge 180 del 1978. Egli ha
determinato in Italia il superamento degli ospedali psichiatrici, per
restituire al malato la dignità di un essere umano e per rompere
l’isolamento in cui era confinato.
7. L'interpretazione psicoanalitica
• La "follia" in psicoanalisi potrebbe essere definita come una
sovrapposizione della parte istintuale su quella razionale.
Secondo Sigmund Freud il comportamento ordinario non è altro che il
risultato di un continuo processo dialettico tra la parte più selvaggia e
disorganizzata del cervello, l'Es, e quella più pesata e razionale, il
Super-io. Nel momento in cui una delle due parti prevale in maniera
eccessiva sull'altra il comportamento può apparire irrazionale e privo
di logica.
Invece la follia, ossia questa eccessiva razionalità o irrazionalità, ha
dinamiche latenti.
8. Psicoanalisi
La Psicoanalisi – dal greco “psyche” e “analysis” - è letteralmente
lo studio dell'anima e della mente. Fu sviluppata da Sigmund
Freud alla fine del '800, per superare alcuni limiti che
riscontrava nel trattamento dei disturbi psicologici (ad es.
isteria, nevrosi).
9. Psicosi e nevrosi
• Psicosi: Disturbo psichico senza causa organica, i cui sintomi
sono interpetati dalla psicoanalisi come espressione di un
conflitto interiore irrisolto. Comprendeva sostanzialmente
l'isteria e le ossessione mentre la nevrosi era rappresentata
dalle nevrosi ansiose
• Nevrosi:indica una tipologia di disturbo psichiatrico,
espressione di una severa alterazione dell'equilibrio
psichico dell'individuo, con compromissione dell'esame di
realtà, frequente assenza di insight, e frequente presenza di
disturbi del pensiero, deliri ed allucinazioni.
10. La cura delle parole
Lo Psicoanalista austriaco rivoluzionò il metodo di
affrontare i disturbi introducendo quella che allora
chiamò: “la Cura delle parole”, grazie alla quale le
persone riuscivano a parlare liberamente seguendo il
flusso dei propri pensieri, senza censure. Comodamente
sdraiati sul divano (il lettino dell'analista), i suoi
“pazienti” parlavano per libere associazioni, senza uno
schema preordinato, saltando da un pensiero all'altro. In
questo modo, secondo Freud, emergono pensieri e
sensazioni rimossi dalla coscienza.
11. Alcol
L’alcool è una droga, una sostanza psicoattiva in grado di
interferire con le funzioni neuropsichiche e di indurre
fenomeni neuroadattivi. Gli effetti immediati: sono
sull’umore e comprendono maggiore rilassatezza, felicità,
senso di benessere ed anche euforia, la perdita della
coordinazione motoria e distorsioni a carico del sistema
percettivo, soprattutto visivo, ma anche uditivo e
somatosensoriale.
12. Effetti...
• Ebbrezza, euforia, sensazione di benessere, scarso autocontrollo,
riduzione delle capacità di giudizio, disinibizione con espressione più
marcata di alcuni aspetti del carattere (tristezza, irritabilità,
socievolezza).
• Depressione del sistema nervoso centrale con mancanza di lucidità,
torpore, rallentamento ideomotorio, perdita di coordinamento dei
movimenti, andatura barcollante.
• Induzione del sonno con rapida alternanza tra le diverse fasi e maggior
durata dello stadio profondo. Al risveglio ci si sente intontiti.
• Depressione respiratoria con perdita di conoscenza e coma.
PRIMA
e
DOPO!!!
13. Effetti dell’alcol sul sistema nervoso
Gli effetti sul sistema nervoso centrale e cervello: OGNI VOLTA CHE BEVIAMO
VENGONO BRUCIATI 100.000 NEURONI! L’alcol non è un nutriente, ma una
sostanza tossica!
Gli effetti cronici dell’alcool sul sistema nervoso centrale sono, nella maggior
parte dei casi, l’atassia, epilessia, sindrome di korsakoff (amnesia,
disorientamento, disturbi della memoria e dell'ideazione), atrofia cerebrale,
demenza (riduzione della memoria, dell'ideazione, dell'affettività e della
creatività).
Effetti dell’alcol sul cervello: difficoltà motorie, di eloquio, tempi di reazione
rallentati, compromissione della memoria.
14. In questa immagine di risonanza magnetica encefalica, la tonalità di
colore blu indica il livello di attività cerebrale. Sul lato destro si può
vedere un cervello danneggiato. Nelle zone nere, il cervello è
totalmente inattivo. Si nota, inoltre, che nelle zone blu attive che
funzionano ancora, c'è una generale diminuzione di luminosità:
anche la funzionalità dei neuroni che sono ancora attivi risulta
compromessa.
15. I terremoti
(la follia nella terra)
Il terremoto è un fenomeno naturale che si manifesta con un improvvisa,
rapida vibrazione del suolo causata dal rilascio di una grande quantità di
energia che si è accumulata nel sottosuolo.
Possono essere misurati con il sismografo che è un oggetto la cui punta
rileva movimenti e li trascrive sulla carta.
Per classificarli esiste la scala Richter e la scala Mercalli, ma la più usata
è la prima perchè considerata maggiormente accurata e
scientificamente esatta. Quindi il terremoto viene valutato con la scala
della magnitudo (Scala Richter) che si basa sull'ampiezza delle onde
registrate dal sismografo. In passato veniva usata anche la Scala
Mercalli che misurava i terremoti in base agli effetti provocati.
16. Possono essere
• - I terremoti TETTONICI sono i più frequenti e quelli più estesi di
intensità. Sono dovuti alla brusca liberazione dell'energia meccanica
accumulata gradualmente all'interno della crosta terrestre;
• - I terremoti VULCANICI precedono e accompagnano le eruzioni
vulcaniche, sono raramente in relazione con i precedenti, hanno
carattere locale e, in genere, di minore intensità;
• - I terremoti DI CROLLO sono i meno frequenti e quelli più locali e
superficiali; sono tipici di terreni carsici e dovuti, provocati, dal crollo
delle volte di cavità sotterranee.
(sismografo)
17. Il totalitarismo
Mosso dalle sue teorie sulla superiorità della razza ariana, sulla congiura
ebraica antitedesca e sulla teoria dello spazio vitale (per fornire al
popolo tedesco uno sbocco al proprio espansionismo) seppe dare una
svolta totalitaria al governo tedesco.
-Che cos'è un totalitarismo? E' un regime che vuole accentrate la direzione
di ogni aspetto della vita civile e politica nello stato. Inoltre è totalitario
un regime dittatoriale basato sulla fede assoluta in un'ideologia che
favorisce la mobilitazione e l'attivazione permanente delle masse.
18. Ma quali sono gli eventi, in Germania, grazie ai quali
Hitler dà una svolta totalitaria?
• 1 L’incendio del Reichstagh (1933)
• 2 La notte del lunghi coltelli (1934)
• 3 Antisemitismo e persecuzioni razziali
Inizialmente i provvedimenti persecutori contro gli
ebrei si mantengono sul piano economico e
lavorativo, per poi passare progressivamente
all'emarginazione, all'esclusione da università,
cariche pubbliche e giornali. Un netto inasprimento
di discriminazione razziale si ha con le leggi di
Norimberga (1935): gli ebrei vengono dichiarati
estranei alla "comunità nazionale" e, quindi privati di
cittadinanza tedesca, perdendo ogni tipo di diritto.
19. Origini dell’antisemitismo:
• 1) "Gli ebrei sono quelli che hanno crocefisso Gesù!"
• 2) "Gli ebrei sono i responsabili per la peste!"
• 3) "Gli ebrei sono avari, degli usurai che si arricchiscono con i soldi degli altri!"
• 4) "Gli ebrei non vogliono integrarsi nel mondo cristiano-occidentale!"
• 5) "Gli ebrei vogliono manovrare tutti i paesi secondo i loro interessi!"
“Gli Ebrei sono come i vermi che si annidano nei
cadaveri in dissoluzione.
L’Ebreo è colui che avvelena tutto il mondo!”
20. Lo sterminio degli ebrei
Con l’estendersi del dominio tedesco in Europa, la campagna antisemita si era
fatta sempre più pressante. Sia in Germania sia nei territori occupati
peggiorano le condizioni di vita degli ebrei sottoposti a violenze, spoliazione,
segregazione da parte dei nazisti. Anche se si erano già avuti massacri di
numerosi ebrei è solo con il 1942 che si concretizza il diabolico progetto di
metodico e scientifico sterminio di tutta la popolazione di orgiine ebraica.
Hitler ordina ai suoi uomini di fiducia, in particolare Himmler, di procedere con la
cosidetta “soluzione finale”.
21. Il furor di Seneca
Al centro di tutte le tragedie di Seneca troviamo la
rappresentazione dello scatenarsi rovinoso di sfrenate
passioni, non dominate dalla ragione, e delle
conseguenze catastrofiche che ne derivano. Il
significato pedagogico e morale s'individua dunque
nell'intenzione di proporre esempi paradigmatici dello
scontro nell'animo umano di impulsi contrastanti,
positivi e negativi. Da un lato vi è la ragione, di cui si
fanno spesso portavoce personaggi secondari che
cercano di dissuadere i protagonisti dai loro insani
propositi; dall’altra vi è il furor, cioè l'impulso
irrazionale.
22. Thyestes (“Tieste”)
Sintesi: Atreo, il tiranno follemente adirato contro il fratello
Tieste che gli ha sedotto la moglie e insediato il regno, finge
una riconciliazione e fa tornare nella sua reggia a Micene
Tieste e i suoi figli per potersi vendicare: uccide di sua mano i
nipoti, ne cuoce le carni e le imbandisce al fratello durante
un banchetto, svelandogli subito dopo l’atroce veirtà. Mentre
Trieste è inorridito e sgomento di fronte a una così
mostruosa empietà, Atreo assapora fino in fondo la gioia
crudele della vendetta.
• Nella tragedia viene analizzata in tutta la sua mostruosità la
figura del tiranno Atreo, posseduto dall’ira e
autocompiaciuto della sua implacabile ferocia.
23. Luigi Pirandello
(Agrigento, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936)
Iniziò i suoi studi universitari a Palermo nel 1886, per
recarsi in seguito a Roma, dove continuò i suoi studi di
filologia romanza che poi, anche a causa di un
insanabile conflitto con il rettore dell'ateneo capitolino,
dovette completare su consiglio del suo maestro
Ernesto Monaci, a Bonn (1889).
24. 1894: si sposò con Maria Antonietta Portulano, una donna fragile, isterica.
1903: allagamento della miniera di zolfo in cui il padre aveva investito tutto il
suo patrimonio e la dote stessa della nuora provocò il dissesto economico
della famiglia.
Il fatto ebbe conseguenze drammatiche nella sua vita, alla notizia la moglie
ebbe una crisi che la sprofondò nella follia. La convivenza con la donna, che
era ossessionata da una patologica gelosia, costituì per Pirandello un
tormento continuo, che può essere visto come il germe della sua concezione
dell’isituto familiare come trappola che imprigiona e soffoca l’uomo. Con la
perdita delle rendite mutò anche la condizione sociale di Pirandello che
intensificò la sua produzione di novelle e romanzi che divenne sempre più
fitta. La sua esistenza fu segnata dall’esperienza della declassazione, del
passaggio d una vita di agio borghese ad una condizione piccolo borghese.
Questo fatto gli fornì lo spunto per la rappresentazione del grigiore
soffocante della vita piccolo borghese.
25. Lacrisi dell’io nell’operapirandelliana
Vitalismo: la realtà e l’uomo
in continuo divenire
Teoria di Alfred Binet secondo
cui in un individuo coesitono
diverse personalità
L’IDENTITA’ PERSONALE
non esiste come forma fissa e difinita, ma è
MASCHERA TRAPPOLA
Si evade solo attraverso
Immaginazione
(Belluca)
FOLLIA
(Carriola,
Mattia
Pascal)
Imposta dalla società
(famiglia-lavoro) che l’individuo si
impone da sè
26. Il fu Mattia Pascal (1904)
• Nel romanzo “il fu Mattia Pascal” è presente la figura del “forestiere
della vita”, Mattia Pascal è colui che cerca nella follia una fuga dalla
realtà, dal mondo esterno.
• Mattia Pascal fugge dalla famiglia e dalla propria vita, aiutato anche
dall’imprevedibilità del caso: il ritrovamento di un cadavere che viene
riconosciuto come suo. Tenta di crearsi un’altra identità, quella di
Adriano Meis. Fallisce. Torna indietro. Non ottiene più, però, neppure
quel poco che aveva. È la fuga da una vita privata turbolenta, che
confluisce in un senso di estraneità nei confronti dei legami parentali.
È l’impossibilità dell’uomo moderno di liberarsi dagli obblighi e dalle
“forme” che la società e il destino gli impongono. L’unico modo per
sopravvivere consiste dunque nell’accettare ogni tipo di convenzione,
seppure falsa, costruita, folle, assurda.
27. Virginia Woolf’s life: 1882-1941
Virginia Woolf was born in London in 1882. She
married Leonard Woolf, a publisher, and they
moved to another house in Bloomsbury. They
formed the "Bloomsbury Group”, a group of
intellectuals that reacted against Victorian
society and values. She started writing novels:
this was a help for her; she understood there
was a link between her ability and her mental
problems. The death of her mother, when she
was 13, was really destructive so that she
started to have nervous breakdowns. She
began to suffer from headaches and to sleep
badly: she attempted suicide by taking drugs.
The Second World War increased her anxiety
and fears.
28. Mrs Dalloway
The story: One day Clarissa Dalloway, the protagonist of the novel, goes to
Bond Street to buy some flowers for a party at her house. While she’s in
the flower shop, Septimus and Lucrezia Smith are walking in the street.
Septimus needs a doctor, Sir William Bradshaw, a famous nerve
specialist, because of his mental disorder. Clarissa walks back home and
she receives an unexpected visit from Peter Walsh, her love of youth. He
them goes to Regent’s Park, where he catches a glimpse oh the Warren
Smiths. Septimus jumps out of the window of his room, and the
ambulance carrying his body passes by Peter Walsh, who is going back
to his hotel. At Clarissa’s party, Bradshaw arrives and she hears of
Septimus’s death, which she feels a strong connection with.
29. • A Modernist novelist: She described human’s feelings,
memories and personality, that is a continuous shift of
emotions. In her novels the point of you is inside the
characters mind and used flashbacks and association of idea.
His novel is marked by events and characters that touch away.
Woolf used the technique of the interior monologue which
presents the inner world of the character.
• The characters: Clarissa and Septimus are similar because
their response to experience is described in physical terms
and they need to stability and protection from their partners.
The difference is given by the inability of Septimus to
distinguish between his personal response and reality,
whereas Clarissa observes the world has something external
to her self.