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Morton Deutsch rilevò la diversa fenomenologia dei gruppi nei quali ogni membro lavora individualmente o è in competizione con gli altri La cooperative learning
 
Per creare un gruppo di Cooperative Learning sono necessarie le seguenti caratteristiche:
Sono le abilità proprie del riuscire a vivere e lavorare con gli altri. Preparare alla cooperazione significa insegnare le specifiche competenze che sono necessarie per l’esecuzione di un compito in gruppo.
 
 
Interazione La relazione interpersonale all’interno del gruppo si sostanzia in modo tale da sviluppare fenomeni tipici quali l’influenza reciproca, la coesione tra i membri, il senso di appartenenza ecc…
Socializzazione Processo interattivo grazie al quale le persone acquisiscono conoscenze, atteggiamenti, capacità e valori del gruppo sociale al quale appartengono.
Integrazione Tendenza e disponibilità costanti da parte della maggioranza degli individui che compongono il gruppo a coordinare regolarmente ed efficacemente le proprie azioni con quelle degli altri.
Differenziazione Una matura integrazione permetterà l’accettazione della differenziazione, che prenderà forma attraverso l’individuazione per ognuno di ruoli distinti e l’applicazione di norme formali ed informali.
 
Scopi condivisi La condivisione di obiettivi simili ma non identici rappresenta il fattore propulsivo della crescita e dello sviluppo del singolo e del gruppo e il vettore del consolidamento e rafforzamento delle scelte del gruppo.
Scopi condivisi Affinché le finalità e gli obiettivi possano svolgere la loro funzione di collanti, di catalizzatori di risorse e affinché possano  motivare stimolare e guidare il comportamento e l’impegno di tutti devono essere chiaramente esplicitati, compresi, accettati e  desiderati  da ogni singolo membro del gruppo  È necessario avere strumenti per verificare se gli scopi sono condivisi ed efficaci.
Interdipendenza
Interdipendenza positiva Interdipendenza negativa
Sono interessato a raggiungere  i miei obiettivi da solo
Per raggiungere il mio obiettivo devo impedire all’altro di raggiungere il suo.
Essere in interdipendenza con qualcuno significa che per realizzare qualcosa o raggiungere uno scopo non è possibile agire da soli.  Gli altri ci sono indispensabili e necessari. Il concetto di interdipendenza indica un “legame con”, una “relazione con “, una “dipendenza da” altre persone per il conseguimento di un risultato od obiettivo.
 
 
1 ° Livello:  Tutti lavorano per uno scopo comune
2° Livello: La cooperazione è in funzione di un riconoscimento, una premiazione ecc..
3° Livello: La cooperazione è in funzione della reciproca necessità di condividere informazioni, competenze, abilità differenti, oltre che risorse materiali ed economiche.
4° Livello: La distribuzione di ruoli e funzioni rende la realizzazione di un progetto più efficace ed efficiente.
5° Livello: Spesso si può ricevere una valutazione esterna o compiere un’ autovalutazione sul lavoro complessivo in cui non sia possibile disgiungere i ruoli e le competenze differenti che hanno reso possibili quelle azioni.
 
 
 
 
[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
Affinché un obiettivo sia in grado di stimolare l’attivazione e l’impegno congiunto dei membri del gruppo è importante che esso sia da loro riconosciuto significativo e di valore.
Le attività che si propongono devono stimolare e richiedere tra i partecipanti una reale collaborazione, devono presupporre un vincolo di interdipendenza positiva.
Avere a disposizione materiale comune può rallentare le procedure di lavoro ma garantisce un  maggior scambio di informazioni, l’attenzione reciproca, una comunicazione più efficace, un clima relazionale più interattivo
Nel momento in cui si promuove un gruppo cooperativo, i membri vengono responsabilizzati e valorizzati in prima persona, quindi il responsabile funge da facilitatore di dinamiche interattive piuttosto che depositario di conoscenze, metodi e strumenti
I gruppi cooperativi durano di più, infatti sono caratterizzati da interazioni costanti e prolungate nel tempo.
In un gruppo cooperativo le reciproche aspettative sono via via sempre più esigenti.  Ci si attende che ognuno dia il massimo di sé, che arricchisca gli altri delle informazioni, delle conoscenze, del patrimonio emotivo che possiede.  Ci si attende sostegno e soprattutto accettazione reciproca.
Gruppi di lavoro composti da un massimo di sei persone facilitano molto una conoscenza reciproca, una maggiore fluidità nella comunicazione, una reale partecipazione e un maggior numero di interventi da parte di tutti i partecipanti. È importante alternare momenti in sottogruppo a momenti in assemblea per recuperare il processo nella sua globalità.
Vengono previsti momenti di verifica? Spesso no….. Sarebbe importante prevedere parametri o indici, per valutare se e in che misura gli obiettivi previsti sono stati raggiunti. È poi necessario condividere i risultati e l’eventuale gap tra risultati attesi/raggiunti
Il clima del gruppo ,[object Object]
Indicatori per la valutazione della qualità del clima gruppale
Sostegno  Se negativa Se positiva Senso di fiducia Risposta a bisogni ed esigenze Aiuto concreto Diffidenza Senso di abbandono
Calore Se positiva Se negativa Disponibilità  Apertura comunicativa No coesione  No partecipazione
Riconoscimento dei ruoli Rafforzamento del senso di utilità di ognuno Se riconosciuti Ruolo “ un insieme di aspettative che  circoscrivono il comportamento di una persona  che occupa una posizione differente rispetto  ad altre e dunque  ad altri comportamenti….” Prevedibilità
[object Object],[object Object]
Apertura  Confronto e dialogo Atteggiamenti di chiusura  e difesa Se positiva Se negativa

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  • 4. Per creare un gruppo di Cooperative Learning sono necessarie le seguenti caratteristiche:
  • 5. Sono le abilità proprie del riuscire a vivere e lavorare con gli altri. Preparare alla cooperazione significa insegnare le specifiche competenze che sono necessarie per l’esecuzione di un compito in gruppo.
  • 6.  
  • 7.  
  • 8. Interazione La relazione interpersonale all’interno del gruppo si sostanzia in modo tale da sviluppare fenomeni tipici quali l’influenza reciproca, la coesione tra i membri, il senso di appartenenza ecc…
  • 9. Socializzazione Processo interattivo grazie al quale le persone acquisiscono conoscenze, atteggiamenti, capacità e valori del gruppo sociale al quale appartengono.
  • 10. Integrazione Tendenza e disponibilità costanti da parte della maggioranza degli individui che compongono il gruppo a coordinare regolarmente ed efficacemente le proprie azioni con quelle degli altri.
  • 11. Differenziazione Una matura integrazione permetterà l’accettazione della differenziazione, che prenderà forma attraverso l’individuazione per ognuno di ruoli distinti e l’applicazione di norme formali ed informali.
  • 12.  
  • 13. Scopi condivisi La condivisione di obiettivi simili ma non identici rappresenta il fattore propulsivo della crescita e dello sviluppo del singolo e del gruppo e il vettore del consolidamento e rafforzamento delle scelte del gruppo.
  • 14. Scopi condivisi Affinché le finalità e gli obiettivi possano svolgere la loro funzione di collanti, di catalizzatori di risorse e affinché possano motivare stimolare e guidare il comportamento e l’impegno di tutti devono essere chiaramente esplicitati, compresi, accettati e desiderati da ogni singolo membro del gruppo È necessario avere strumenti per verificare se gli scopi sono condivisi ed efficaci.
  • 17. Sono interessato a raggiungere i miei obiettivi da solo
  • 18. Per raggiungere il mio obiettivo devo impedire all’altro di raggiungere il suo.
  • 19. Essere in interdipendenza con qualcuno significa che per realizzare qualcosa o raggiungere uno scopo non è possibile agire da soli. Gli altri ci sono indispensabili e necessari. Il concetto di interdipendenza indica un “legame con”, una “relazione con “, una “dipendenza da” altre persone per il conseguimento di un risultato od obiettivo.
  • 20.  
  • 21.  
  • 22. 1 ° Livello: Tutti lavorano per uno scopo comune
  • 23. 2° Livello: La cooperazione è in funzione di un riconoscimento, una premiazione ecc..
  • 24. 3° Livello: La cooperazione è in funzione della reciproca necessità di condividere informazioni, competenze, abilità differenti, oltre che risorse materiali ed economiche.
  • 25. 4° Livello: La distribuzione di ruoli e funzioni rende la realizzazione di un progetto più efficace ed efficiente.
  • 26. 5° Livello: Spesso si può ricevere una valutazione esterna o compiere un’ autovalutazione sul lavoro complessivo in cui non sia possibile disgiungere i ruoli e le competenze differenti che hanno reso possibili quelle azioni.
  • 27.  
  • 28.  
  • 29.  
  • 30.  
  • 31.
  • 32. Affinché un obiettivo sia in grado di stimolare l’attivazione e l’impegno congiunto dei membri del gruppo è importante che esso sia da loro riconosciuto significativo e di valore.
  • 33. Le attività che si propongono devono stimolare e richiedere tra i partecipanti una reale collaborazione, devono presupporre un vincolo di interdipendenza positiva.
  • 34. Avere a disposizione materiale comune può rallentare le procedure di lavoro ma garantisce un maggior scambio di informazioni, l’attenzione reciproca, una comunicazione più efficace, un clima relazionale più interattivo
  • 35. Nel momento in cui si promuove un gruppo cooperativo, i membri vengono responsabilizzati e valorizzati in prima persona, quindi il responsabile funge da facilitatore di dinamiche interattive piuttosto che depositario di conoscenze, metodi e strumenti
  • 36. I gruppi cooperativi durano di più, infatti sono caratterizzati da interazioni costanti e prolungate nel tempo.
  • 37. In un gruppo cooperativo le reciproche aspettative sono via via sempre più esigenti. Ci si attende che ognuno dia il massimo di sé, che arricchisca gli altri delle informazioni, delle conoscenze, del patrimonio emotivo che possiede. Ci si attende sostegno e soprattutto accettazione reciproca.
  • 38. Gruppi di lavoro composti da un massimo di sei persone facilitano molto una conoscenza reciproca, una maggiore fluidità nella comunicazione, una reale partecipazione e un maggior numero di interventi da parte di tutti i partecipanti. È importante alternare momenti in sottogruppo a momenti in assemblea per recuperare il processo nella sua globalità.
  • 39. Vengono previsti momenti di verifica? Spesso no….. Sarebbe importante prevedere parametri o indici, per valutare se e in che misura gli obiettivi previsti sono stati raggiunti. È poi necessario condividere i risultati e l’eventuale gap tra risultati attesi/raggiunti
  • 40.
  • 41. Indicatori per la valutazione della qualità del clima gruppale
  • 42. Sostegno Se negativa Se positiva Senso di fiducia Risposta a bisogni ed esigenze Aiuto concreto Diffidenza Senso di abbandono
  • 43. Calore Se positiva Se negativa Disponibilità Apertura comunicativa No coesione No partecipazione
  • 44. Riconoscimento dei ruoli Rafforzamento del senso di utilità di ognuno Se riconosciuti Ruolo “ un insieme di aspettative che circoscrivono il comportamento di una persona che occupa una posizione differente rispetto ad altre e dunque ad altri comportamenti….” Prevedibilità
  • 45.
  • 46. Apertura Confronto e dialogo Atteggiamenti di chiusura e difesa Se positiva Se negativa