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Milano, 27-28 Novembre 2017
EMERGENZE ANTROPICHE, NATURALI
E CRISI AMBIENTALI
VERSO UNA RISPOSTA DI SISTEMA DELLE AGENZIE
Autumn School AssoARPA
Maria Teresa Cazzaniga – ARPA Lombardia
“Incendi RIR: la gestione delle fasi emergenziali
e post emergenziali”
Le aziende RIR in Regione Lombardia
Circa 290 aziende classificate ai sensi del
D.Lgs.105/15, che rappresentano il 26 % del
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La raffineria Eni di Sannazzaro de Burgondi
Autorizzata con AIA nazionale (cod. IPPC 1.2 - Raffinerie di petrolio e di
gas; cod. IPPC 1.1 - Impianti di combustione con potenza calorifica di
combustione > 50 MW )
Classificata Stabilimento di Soglia Superiore ai sensi del D.Lgs 105/15
Capacità produttiva della raffineria pari a oltre 11 milioni di tonnellate
anno di petrolio grezzo, con produzione di GPL, propilene per industria
petrolchimica, benzina per autotrazione, kerosene per aviazione,
gasolio per riscaldamento ed autotrazione, olio combustibile per
centrali elettriche, bitume e tar da visbreaker, fuel gas (inserito
nella rete di distribuzione del Comune di Sannazzaro); syngas
(fornito alla Centrale di Cogenerazione EniPower di Ferrera
Erbognone).
In possesso di certificazioni/registrazioni: EMAS, ISO 14001, ISO 50001,
OHSAS 18001
Area coinvolta nell’incendio: impianto denominato EST (Eni Slurry
Tecnology), primo impianto di conversione basato su tecnologia
proprietaria per la produzione a partire da greggi pesanti di nafta e distillati
medi pregiati (in particolare gasolio). L’impianto era entrato in funzione nel
2013, a pieno regime dal 2014
Il contesto
L’area in cui è avvenuto l’incendio (impianto EST) si trova nella zona sud-
ovest dello stabilimento, a circa raffineria è situata a circa 1 km dall’abitato
di Sannazzaro de’ Burgundi
La Raffineria occupa una superficie di circa 3
milioni di metri quadrati sui comuni di
Sannazzaro de’ Burgondi e Ferrera Erbognone,
in provincia di Pavia,
Nell’intorno della Raffineria, entro un raggio di
5 km, sono presenti le aree urbane di
Sannazzaro de’ Burgondi, Ferrera Erbognone,
Scaldasole, Galliavola e Mezzana Bigli. Le
abitazioni di Sannazzaro de’ Burgondi più
prossime, a est del sito, distano circa 100 m dal
confine di proprietà della Raffineria; quelle di
Ferrera Erbognone, a nord-ovest, circa 400 m.
1 dicembre 2016: le immediate notizie stampa
1 dicembre 2016: i comunicati della raffineria
Nessuna attivazione delle misure esterne previste dal piano di emergenza, ma
autonomo coordinamento dei sindaci dei comuni limitrofi che le hanno di fatto
adottate (ricovero al chiuso delle persone, blocco delle strade nell’intorno per
consentire l’accesso dei soccorsi, ecc)
1 dicembre ore 16:50 2 dicembre ore 9:10
2 dicembre in giornata
L’attivazione di ARPA
L’attivazione di ARPA nel caso di emergenze ambientali avviene da ormai qualche anno attraverso il numero unico:
La prima segnalazione dell’incendio arriva alla Sala
Operativa verso le ore 15:45 da un cittadino che
segnala la presenza di fumo molto denso. ARPA è
stata contattata alle ore 16:05, come risulta dalla
scheda di registrazione della sala.
Da Pavia, sede del dipartimento provinciale di
riferimento, una squadra di tecnici di ARPA si reca
sul posto: al momento della segnalazione si hanno
poche notizie in merito a cosa sia avvenuto e,
all’inizio, anche della zona dell’impianto in cui
l’incendio è divampato
L’intervento di ARPA
Nell’immediatezza dell’incidente, oltre al gruppo base, vengono attivate anche le funzioni specialistiche:
• Gruppo meteo, per le informazioni utili a le condizioni metereologiche (direzione del fumo, stabilità
metereologiche,)
• Gruppo rischio industriale, per valutare le conseguenze di eventuali scenari incidentali previsti dal rapporto di
sicurezza della raffineria
• Gruppo aria, subito sul posto insieme al gruppo base, per installare campionatori ad alto volume e da sede per la
valutazione della risposta delle centraline della qualità dell’aria presenti nella zona
Preallertato anche il laboratorio, per le analisi sui campioni che verranno prelevati durante la notte.
Fino alle 22 presidio dalla sede per raccolta delle informazioni sullo scenario incidentale, elaborazione dati e
predisposizione primi report sull’incidente
Primo comunicato: ore 18:30 con inquadramento dell’evento sia da informazioni della squadra di ARPA che dalla
raffineria
Nell’immediato abbiamo effettuato una valutazione dei dati delle centraline di qualità dell’aria: non noto causa e luogo
incidente, né materiali interessati. Abbiamo fatto l’ipotesi che fossero state coinvolte grandi quantità di materia prima
non raffinata («oli pesanti») con contenuto significativo di zolfo e quindi possibile formazione in atmosfera di ossidi di
zolfo a seguito dell’’incendio.
Solo in un secondo momento si è potuto appurare che i serbatori delle
materie prime non erano state coinvolte
L’intervento di ARPA
L’intervento di ARPA
I campionatori ad alto volume sono stati
posizionati nella serata di giovedì 1 dicembre e
lasciati in misura per qualche giorno dopo la fine
dell’incendio. Sul filtro si è proceduto alla
determinazione di:
• Diossine e IPA presso il Laboratorio chimico
• Spettro gamma presso il Laboratorio CRR, dopo
aver verificato la presenza di numerose
sorgenti radioattive nell’area dell’incendio
Primi risultati di diossine già nella giornata di
sabato (nessuna criticità)
Centraline Rete Qualità dell’Aria Postazioni di misura attivate in data 1 dicembre 2016
L’intervento di ARPA
Inoltre:
• Caratterizzazione delle acque di spegnimento per valutarne il corretto
smaltimento
• Caratterizzazione dei materiali esplulsi dall’impianto nella prima fase
incidentale, ritrovati nei terreni intorno alla raffineria
• Richiesta di interventi di ripristino nelle aree immediatamente
prossime alla torre coinvolta nell’incendio
• Valutazioni conoscitive di eventuali contaminazioni nei terreni
Post emergenza
Interlocuzione con i soggetti coinvolti
Prima di tutto i Comuni dell’area intorno alla raffineria, ma anche la
Regione, sia come Giunta che come Consiglio, le Commissioni
Parlamentari, le associazioni di cittadini e anche l’azienda, nodo
imprescindibile sia durante l’emergenza che successivamente, per la
corretta ricostruzione di quanto avvenuto.
Restituzione delle informazioni
La necessità di puntuali e continue informazioni sull’evolversi
della situazione emergenziale e sulle attività in corso da parte di
ARPA è risultata evidente fin dai primi istanti, proprio per la
disponibilità in rete di numerose informazioni, tra loro anche
contradditorie.
Rapporti con l’Autorità Giudiziaria
Tutta l’area coinvolta nell’incendio è stata messa sotto sequestro dalla
Procura, che ha chiesto ad ARPA massima riservatezza anche in merito
agli accertamenti condotti durante le fasi dell’emergenza. Sono stati
effettuati ulteriori accertamenti tecnici.
Post emergenza
Riconoscimento da parte del CTR Lombardia come incidente significativo ai fini della notifica
(allegato 6 D.Lgs.105/15) e non come semplice anomalia per:
• confinamento di persone per più di due ore
• danni superiori a 2.000.000 di euro
Attivazione di verifica ispettiva SGS straordinaria
Ricostruzione dell’incidente e delle conseguenze dal
punto di vista ambientale
Chiusura della verifica ispettiva ordinaria AIA,
attivata il 24 novembre 2016 e in corso durante
l’incidente
Cosa abbiamo imparato
L’importanza della comunicazione: non solo verso l’esterno, attraverso i comunicati stampa, ma anche
verso l’interno, per garantire a tutti i soggetti coinvolti di essere «allineati» sull’evoluzione dell’evento e
conoscere quali siano le azioni in corso. In questo modo è possibile evitare che la pressione della
situazione gravi su pochi.
Ovviamente è fondamentale anche come si comunica
Anche nei casi complessi, le procedure servono: la disponibilità e l’abnegazione delle persone, durante
situazioni come queste, sono indubbiamente un valore aggiunto, che però non può prescindere da ruoli e
procedure, che non sono un ostacolo, ma possono facilitare sia nella gestione interna che
nell’interlocuzione esterna.
Nei casi complessi è fondamentale saper fare squadra, mettendo a sistema tutte le competenze. Un
incidente come quello della raffineria di Sannazzaro ha di fatto coinvolto professionalità e competenze
presenti presso il dipartimento, 4 Settori tecnici, la Direzione Operazioni e la Direzione Generale.
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Domenica 5 febbraio 2017

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Incendi RIR: la gestione delle fasi emergenziali e post emergenziali

  • 1. Milano, 27-28 Novembre 2017 EMERGENZE ANTROPICHE, NATURALI E CRISI AMBIENTALI VERSO UNA RISPOSTA DI SISTEMA DELLE AGENZIE Autumn School AssoARPA Maria Teresa Cazzaniga – ARPA Lombardia “Incendi RIR: la gestione delle fasi emergenziali e post emergenziali”
  • 2. Le aziende RIR in Regione Lombardia Circa 290 aziende classificate ai sensi del D.Lgs.105/15, che rappresentano il 26 % del totale nazionale (circa 1100 stabilimenti) soglia inferiore soglia superiore
  • 3. La raffineria Eni di Sannazzaro de Burgondi Autorizzata con AIA nazionale (cod. IPPC 1.2 - Raffinerie di petrolio e di gas; cod. IPPC 1.1 - Impianti di combustione con potenza calorifica di combustione > 50 MW ) Classificata Stabilimento di Soglia Superiore ai sensi del D.Lgs 105/15 Capacità produttiva della raffineria pari a oltre 11 milioni di tonnellate anno di petrolio grezzo, con produzione di GPL, propilene per industria petrolchimica, benzina per autotrazione, kerosene per aviazione, gasolio per riscaldamento ed autotrazione, olio combustibile per centrali elettriche, bitume e tar da visbreaker, fuel gas (inserito nella rete di distribuzione del Comune di Sannazzaro); syngas (fornito alla Centrale di Cogenerazione EniPower di Ferrera Erbognone). In possesso di certificazioni/registrazioni: EMAS, ISO 14001, ISO 50001, OHSAS 18001 Area coinvolta nell’incendio: impianto denominato EST (Eni Slurry Tecnology), primo impianto di conversione basato su tecnologia proprietaria per la produzione a partire da greggi pesanti di nafta e distillati medi pregiati (in particolare gasolio). L’impianto era entrato in funzione nel 2013, a pieno regime dal 2014
  • 4. Il contesto L’area in cui è avvenuto l’incendio (impianto EST) si trova nella zona sud- ovest dello stabilimento, a circa raffineria è situata a circa 1 km dall’abitato di Sannazzaro de’ Burgundi La Raffineria occupa una superficie di circa 3 milioni di metri quadrati sui comuni di Sannazzaro de’ Burgondi e Ferrera Erbognone, in provincia di Pavia, Nell’intorno della Raffineria, entro un raggio di 5 km, sono presenti le aree urbane di Sannazzaro de’ Burgondi, Ferrera Erbognone, Scaldasole, Galliavola e Mezzana Bigli. Le abitazioni di Sannazzaro de’ Burgondi più prossime, a est del sito, distano circa 100 m dal confine di proprietà della Raffineria; quelle di Ferrera Erbognone, a nord-ovest, circa 400 m.
  • 5. 1 dicembre 2016: le immediate notizie stampa
  • 6. 1 dicembre 2016: i comunicati della raffineria Nessuna attivazione delle misure esterne previste dal piano di emergenza, ma autonomo coordinamento dei sindaci dei comuni limitrofi che le hanno di fatto adottate (ricovero al chiuso delle persone, blocco delle strade nell’intorno per consentire l’accesso dei soccorsi, ecc) 1 dicembre ore 16:50 2 dicembre ore 9:10 2 dicembre in giornata
  • 7. L’attivazione di ARPA L’attivazione di ARPA nel caso di emergenze ambientali avviene da ormai qualche anno attraverso il numero unico: La prima segnalazione dell’incendio arriva alla Sala Operativa verso le ore 15:45 da un cittadino che segnala la presenza di fumo molto denso. ARPA è stata contattata alle ore 16:05, come risulta dalla scheda di registrazione della sala. Da Pavia, sede del dipartimento provinciale di riferimento, una squadra di tecnici di ARPA si reca sul posto: al momento della segnalazione si hanno poche notizie in merito a cosa sia avvenuto e, all’inizio, anche della zona dell’impianto in cui l’incendio è divampato
  • 8. L’intervento di ARPA Nell’immediatezza dell’incidente, oltre al gruppo base, vengono attivate anche le funzioni specialistiche: • Gruppo meteo, per le informazioni utili a le condizioni metereologiche (direzione del fumo, stabilità metereologiche,) • Gruppo rischio industriale, per valutare le conseguenze di eventuali scenari incidentali previsti dal rapporto di sicurezza della raffineria • Gruppo aria, subito sul posto insieme al gruppo base, per installare campionatori ad alto volume e da sede per la valutazione della risposta delle centraline della qualità dell’aria presenti nella zona Preallertato anche il laboratorio, per le analisi sui campioni che verranno prelevati durante la notte. Fino alle 22 presidio dalla sede per raccolta delle informazioni sullo scenario incidentale, elaborazione dati e predisposizione primi report sull’incidente Primo comunicato: ore 18:30 con inquadramento dell’evento sia da informazioni della squadra di ARPA che dalla raffineria Nell’immediato abbiamo effettuato una valutazione dei dati delle centraline di qualità dell’aria: non noto causa e luogo incidente, né materiali interessati. Abbiamo fatto l’ipotesi che fossero state coinvolte grandi quantità di materia prima non raffinata («oli pesanti») con contenuto significativo di zolfo e quindi possibile formazione in atmosfera di ossidi di zolfo a seguito dell’’incendio. Solo in un secondo momento si è potuto appurare che i serbatori delle materie prime non erano state coinvolte
  • 10. L’intervento di ARPA I campionatori ad alto volume sono stati posizionati nella serata di giovedì 1 dicembre e lasciati in misura per qualche giorno dopo la fine dell’incendio. Sul filtro si è proceduto alla determinazione di: • Diossine e IPA presso il Laboratorio chimico • Spettro gamma presso il Laboratorio CRR, dopo aver verificato la presenza di numerose sorgenti radioattive nell’area dell’incendio Primi risultati di diossine già nella giornata di sabato (nessuna criticità) Centraline Rete Qualità dell’Aria Postazioni di misura attivate in data 1 dicembre 2016
  • 11. L’intervento di ARPA Inoltre: • Caratterizzazione delle acque di spegnimento per valutarne il corretto smaltimento • Caratterizzazione dei materiali esplulsi dall’impianto nella prima fase incidentale, ritrovati nei terreni intorno alla raffineria • Richiesta di interventi di ripristino nelle aree immediatamente prossime alla torre coinvolta nell’incendio • Valutazioni conoscitive di eventuali contaminazioni nei terreni
  • 12. Post emergenza Interlocuzione con i soggetti coinvolti Prima di tutto i Comuni dell’area intorno alla raffineria, ma anche la Regione, sia come Giunta che come Consiglio, le Commissioni Parlamentari, le associazioni di cittadini e anche l’azienda, nodo imprescindibile sia durante l’emergenza che successivamente, per la corretta ricostruzione di quanto avvenuto. Restituzione delle informazioni La necessità di puntuali e continue informazioni sull’evolversi della situazione emergenziale e sulle attività in corso da parte di ARPA è risultata evidente fin dai primi istanti, proprio per la disponibilità in rete di numerose informazioni, tra loro anche contradditorie. Rapporti con l’Autorità Giudiziaria Tutta l’area coinvolta nell’incendio è stata messa sotto sequestro dalla Procura, che ha chiesto ad ARPA massima riservatezza anche in merito agli accertamenti condotti durante le fasi dell’emergenza. Sono stati effettuati ulteriori accertamenti tecnici.
  • 13. Post emergenza Riconoscimento da parte del CTR Lombardia come incidente significativo ai fini della notifica (allegato 6 D.Lgs.105/15) e non come semplice anomalia per: • confinamento di persone per più di due ore • danni superiori a 2.000.000 di euro Attivazione di verifica ispettiva SGS straordinaria Ricostruzione dell’incidente e delle conseguenze dal punto di vista ambientale Chiusura della verifica ispettiva ordinaria AIA, attivata il 24 novembre 2016 e in corso durante l’incidente
  • 14. Cosa abbiamo imparato L’importanza della comunicazione: non solo verso l’esterno, attraverso i comunicati stampa, ma anche verso l’interno, per garantire a tutti i soggetti coinvolti di essere «allineati» sull’evoluzione dell’evento e conoscere quali siano le azioni in corso. In questo modo è possibile evitare che la pressione della situazione gravi su pochi. Ovviamente è fondamentale anche come si comunica Anche nei casi complessi, le procedure servono: la disponibilità e l’abnegazione delle persone, durante situazioni come queste, sono indubbiamente un valore aggiunto, che però non può prescindere da ruoli e procedure, che non sono un ostacolo, ma possono facilitare sia nella gestione interna che nell’interlocuzione esterna. Nei casi complessi è fondamentale saper fare squadra, mettendo a sistema tutte le competenze. Un incidente come quello della raffineria di Sannazzaro ha di fatto coinvolto professionalità e competenze presenti presso il dipartimento, 4 Settori tecnici, la Direzione Operazioni e la Direzione Generale.
  • 15. …… ma non abbiamo potuto riposare molto… Domenica 5 febbraio 2017