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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TRE
A. A. 2013/2014
Corso di Economia dei Sistemi Produttivi
Francesca A. Jacobone - Antonio Lerro
Modulo 3 – Gestione della Produzione (GP)
Parte I
2
GESTIONE DELLA
PRODUZIONE
3
Modulo di Gestione della Produzione
Testo di riferimento: Chase, R.B., Jacobs, R.F., Grando, A., Sianesi, A. (2011, terza edizione)
Operations Management, McGraw-Hill, Milano.
Parte I. Strategia delle operations e gestione del
cambiamento
Cap. 1 – Introduzione
Cap. 2 – Strategia delle operations e competitività
Cap. 3 – La progettazione del prodotto
4
Parte II. Progettazione e selezione dei processi
Parte II a
Cap. 4 – Analisi dei processi
Cap. 5 – Progettazione e selezione dei processi nelle
produzioni industriali
Parte II b
Cap. 7 – Il Total Quality Management
Cap. 10 – Strategia della supply chain
Cap. 12 – Just-in-time e lean system
5
Parte IV. Pianificazione e controllo della supply chain
Cap. 11 – Gestione strategica della capacità
Cap. 13 – Previsione
Cap. 14 – Pianificazione aggregata delle vendite e
delle operations
Cap. 15 – Controllo delle scorte
Cap. 16 – Material Requirements Planning (attenta
lettura)
6
Parte I.
Strategia delle operations
e gestione del cambiamento
7
Operations e supply chain management (OSCM)
E’ il processo di progettazione, realizzazione e
miglioramento dei sistemi aziendali che producono e
distribuiscono i prodotti ed i servizi dell’impresa
Cap. 1 - Introduzione alle tematiche
8
Esiste un’attività di “produzione” e
“distribuzione” ogni volta che si fabbrica un
oggetto o si presta un servizio
L’acciaieria
I medici in sala operatoria
La banca
L’impresa di trasporti
L’università
9
Operations si riferisce ai processi necessari per trasformare le
risorse impiegate da un’impresa nei prodotti desiderati dai
clienti
Supply chain si riferisce ai processi che spostano informazioni
e materiali da e verso i processi di produzione e servizio
dell’impresa. Si tratta dei processi logistici che spostano
fisicamente i prodotti e dei processi di stoccaggio e di
immagazzinamento che li mettono a disposizione per una
pronta consegna al cliente
10
Supply chain = gestione della fornitura e gestione della
distribuzione
Per gestione della fornitura (supply) si intende la gestione
delle attività che “portano” i fattori in entrata (input) verso
impianti e magazzini per essere trasformati ed ottenere
prodotti/servizi semilavorati o finiti
Per gestione della distribuzione si intende la gestione delle
attività che “portano” i prodotti finiti (output) verso il cliente
11
I processi di OSCM
1. La pianificazione
2. L’approvvigionamento
3. La produzione
4. La distrubuzione
5. Il reso
12
I processi di OSCM
1. La pianificazione
Consiste nelle attività volte a stabilire come
soddisfare la domanda prevista con le risorse a
disposizione
13
I processi di OSCM
2. L’approvvigionamento
Comprende la scelta dei fornitori che consegnano i beni e
servizi necessari per creare il prodotto dell’azienda. Si
sviluppa attraverso varie attività che comprendono, tra le
altre, la ricezione e la verifica delle merci, il loro
trasferimento agli impianti di produzione, l’autorizzazione
ai pagamenti dei fornitori, le attività di negoziazione del
pricing, di consegna e di pagamento, ecc.
14
I processi di OSCM
3. La produzione
Consiste nella programmazione delle attività dei
dipendenti e il coordinamento nell’impiego del
materiale e di altre risorse fondamentali, quali
macchinari ed attrezzature
15
I processi di OSCM
4. La distribuzione
Consiste delle attività volte a selezionare i corrieri per
consegnare i prodotti ai grossisti o ai clienti, coordinare e
programmare lo spostamento di beni ed informazioni
lungo la rete, sviluppare e gestire la rete dei magazzini,
nonchè gestire i sistemi informatici che si occupano della
ricezione degli ordini dei clienti ed i sistemi di fatturazione
che raccolgono i pagamenti dai clienti
16
I processi di OSCM
5. Il reso
Comprende le attività di ricezione dei prodotti difettosi o
in eccesso inviati dai clienti e le attività di supporto ai
clienti che riscontrano problemi con le merci consegnate.
Nel caso di servizi, riguarda tutte le attività di follow-up
richieste nel supporto post-vendita
17
OSCM per beni e servizi
- La crescita dei servizi nell’economia e nella produzione del
XXI secolo;
- La crescita di strategie di “servitization”: creazione ed
introduzione, da parte di un’impresa manifatturiera, di
attività di servizio nelle offerte di prodotto destinate ai suoi
clienti attuali (manutenzione, ricambistica, formazione, total
design, ricerca e sviluppo, ecc.);
18
OSCM per beni e servizi
- Tangibilità vs intangibilità
- Immagazzinamento e conservazione; deteriorabilità
- Grado di interazione con il cliente
- I beni per natura sono tendenzialmente omogenei e
standardizzabili, i servizi eterogenei e soggetti a forte
variabilità nelle modalità di fornitura, acquisto e consumo
Attualmente si tende sempre più ad un continuum
beni-servizi
19
Dall’integrazione, coordinamento ed
ottimizzazione della gerarchia dei sistemi
di trasformazione, dipende l’efficacia e
l’efficienza delle azioni di un’impresa.
Efficienza è un indicatore del livello di
output ottenuto da un processo
organizzativo in relazione ad uno
specifico insieme di fattori in input.
Efficacia è espressa dalla quantità di risorse in
input necessarie per produrre uno specifico
livello di un obiettivo di impresa.
20
Le sfide dell’ OSCM
- Coordinamento delle relazioni tra imprese distinte ma
legate da processi di esternalizzazione ed outsourcing;
- Ottimizzazione di network globali di fornitura,
produzione e distribuzione;
- Gestione della crescente co-produzione beni-servizi;
- Gestione dei punti e dei momenti di contatto con il
cliente
- Integrazione e centralità della OSCM nel modello di
business dell’impresa
21
Cap. 2 - Strategie di OSCM e competitività
L’operations strategy (OS)
E’ la formulazione di piani e programmi di ampio respiro
per ottimizzare l’allocazione delle risorse dell’impresa volte a
produrre e distribuire il prodotto, al fine di supportare al
meglio la sua strategia competitiva di lungo termine.
Obiettivo prioritario dell’OS è l’efficacia delle attività
necessarie a garantire il funzionamento aziendale e il relativo
impatto sui costi aziendali, nonchè l’integrazione con la
strategia competitiva dell’intera impresa
22
Dimensioni operative delle operations
- Costo: produrre a basso costo/con efficienza;
- Qualità: fabbricare beni o fornire servizi che soddisfino gusti
ed esigenze del cliente – qualità di prodotto e qualità di
processo e relazioni con i costi di produzione;
- Tempi di consegna: essere veloci;
- Consegna affidabile: “mantenere le promesse”;
- Adeguamento alle variazioni della domanda;
-Flessibilità e rapidità nell’introduzione di nuovi prodotti: il
“time to market”;
- Supporto e collaborazione tecnica ai fornitori;
- Assistenza post-vendita;
- Impatto ambientale delle produzioni e dei processi produttivi
23
Operations e competitività
- I trade-off tra le varie dimensioni operative dell’OM;
- La coerenza strategica e l’integrazione tra corporate strategy
e operations management
- L’importanza della misurazione delle prestazioni delle attività
di OM
- Conseguire vantaggi competitivi attraverso l’OM: Ikea, Wal
Mart, Ryanair
24
La misurazione delle prestazioni delle attività di OM:
la produttività
Produttività = output/input
Da confrontare con altre imprese dello stesso settore ( o con
dati medi di settore) o da confrontare nel tempo;
1. Produttività parziale= rapporto tra output e singolo input
2. Produttività multifattoriale= rapporto tra output e un
gruppo di input
3. Produttività totale= rapporto tra tutti gli output e tutti gli
input
25
La misurazione delle prestazioni delle attività di OM:
Esempi di misura della produttività
1. Produttività parziale=rapporto tra output e singolo input
Output/ manodopera;
Output/capitale
Output/materiali
Output/energia
26
La misurazione delle prestazioni delle attività di OM:
Esempi di misura della produttività
Produttività multifattoriale=rapporto
tra output e un gruppo di input
Output/manodopera+capitale+energia
Output/manodopera+capitale+materiali
27
Esempi numerici di misura della produttività
Dati di produzione (in euro)
Output
1. Prodotti finiti 10.000 euro
2. Semilavorati 2.500 euro
3. Altri ricavi 1.000 euro
TOT Output: 13.500
Input
1. Manodopera 3.000
2. Materiali 153
3. Capitale 10.000
4. Energia 540
5 Altri costi 1500
TOT Input: 15.193
Produttività totale
Output totale/Input totale
13.500/15.193=0,89
Produttività multifattoriale
Output totale/Personale + materiali
13.500/3153=4,28
Prodotti finiti/Personale + materiali
10.000/3153=3,17
Produttività parziale
Prodotti finiti/energia
10.000/540=18,52
28
Cap. 3 – La progettazione del prodotto
La progettazione è il primo passo verso la qualità.
Tuttavia ....
La gestione inadeguata della progettazione e dello sviluppo di
prodotti e servizi è una debolezza cronica per molte imprese.
Tali problemi si trasmettono alla produzione: la qualità ne
soffre, i processi ritardano, i costi aumentano
I fondi destinati alla R&S sono un indicatore in senso lato del
peso strategico della progettazione a livello aziendale
29
I problemi della progettazione “convenzionale”
1. La progettazione è lenta
Il prodotto/servizio arriva tardi sul mercato, quando i
concorrenti sono già saldamente posizionati.
Il marketing deve sempre inseguire la concorrenza; la
produzione si trova a dover rincorrere miglioramenti già
introdotti; i ritorni finanziari lenti ritardano e impediscono il
recupero degli investimenti
30
I problemi della progettazione “convenzionale”
2. La progettazione è miope
La progettazione è intesa come mera progettazione dei
prodotti e non si cura contemporaneamente la progettazione
dei relativi processi e dei servizi complementari che
comprendono spesso le reali attività a valore necessarie allo
sviluppo e commercializzazione dei nuovi prodotti
31
I problemi della progettazione
“convenzionale”
3. La progettazione è avulsa
dal contesto aziendale
I “progettisti” sono un gruppo a
parte. Lavorano senza contatti
con i loro clienti, finali ed interni
e sulla base di scarsissime
informazioni provenienti dal
mercato.
32
I problemi della progettazione “convenzionale”
4. La progettazione non è focalizzata
Mancanza di linee guida chiare che indirizzino i programmi
di progettazione verso il rispetto degli obiettivi e delle
funzionalità di prodotto/servizio
33
Per una progettazione efficace .....
- Lavorare in team inter-funzionali
-Sviluppo del concetto: per passare dall’idea al concetto
sono necessari tre elementi: forma, tecnologia, beneficio
- Progettazione simultanea (concurrent design)
- Approcci strutturati: il Quality Function Deployment
(QFD), o “casa della qualità”
34
Il concetto economico-produttivo di prodotto
35
Definizione di prodotto e criteri di classificazione
Il prodotto (servizio) è il risultato di un determinato processo
ottenibile mediante il pagamento di un certo corrispettivo.
Il prodotto è tradizionalmente classificato in accordo ad alcuni
criteri:
- destinazione;
- durata
- natura
- destinatari
36
Classificazione dei prodotti in base alla loro destinazione
Prodotti finali Prodotti intermedi
utilizzazione di un bene per
soddisfare un bisogno umano; ciò
implica la distruzione immediata o
l’usura progressiva del bene. Il bene
non servirà più alla produzione
il consumo non è che un momento
del ciclo di produzione
37
Classificazione dei prodotti in base alla loro durata
Prodotti durevoli Prodotti non durevoli
il consumo non corrisponde ad una
distruzione immediata del prodotto
es. elettrodomestico
il consumo completa la distruzione
immediata del prodotto
es. consumo di una torta
38
Classificazione dei prodotti in base ai loro destinatari
Prodotti/servizi individuali Prodotti/servizi collettivi
l’uso di un prodotto da parte di un
individuo esclude un altro
individuo nello stesso uso e nello
stesso tempo
più persone usano il prodotto nello
stesso tempo, può essere il risultato
di iniziative private ma spesso di
organismi pubblici
39
Il concetto di
prodotto - sistema
Il prodotto - sistema è scomponibile in sottosistemi, aventi
ciascuno una propria funzione all'interno del sistema. I
sottosistemi possono essere disaggregati in componenti che a
loro volta sono costituiti da oggetti tecnici elementari
PRODOTTO-SISTEMA - SOTTOSISTEMA -
COMPONENTI - OGGETTO TECNICO ELEMENTARE
- Aggregato di elementi ordinati per realizzare un
obiettivo preliminarmente definito
- Combinazione di parti costituenti un tutto
"complesso o unitario"
Schema di scomposizione:
.
Sulla struttura di prodotto: la relazione tecnologia-prodotto
40
Prodotto - sistema
Sotto - sistema
Componenti
Oggetto tecnico
elementare
Scomposizione del prodotto sistema
ESEMPIO AUTOMOBILE: 5 sotto-sistemi: carrozzeria, gruppo motore, chassis/sospensione, abitacolo/cruscotto, piccola strumentazione
Il sottosistema moto/propulsore si disaggrega in più componenti corrispondenti ad una funzione specifica.
Il componente si scompone in aggregato di oggetti tecnici elementari
41
42
43
Il processo di sviluppo del prodotto
Si sviluppa essenzialmente su 6 fasi che coinvolgono
in particolare ed in maniera integrata le funzioni
marketing, progettazione, industrializzazione ed
operations
Pianificazione
Sviluppo del
concept
Progettazione
del sistema-
prodotto
Progettazione
di dettaglio
Prototipazione Ramp-up
44
Le fasi di sviluppo prodotto in una logica market-pull –
il mercato “tira” le decisioni di sviluppo prodotto
Fase 0. La pianificazione
Fase 1. Lo sviluppo del concept
Fase 2. La progettazione del sistema-prodotto
Fase 3. La progettazione di dettaglio
Fase 4. Collaudo e perfezionamento (prototipazione)
Fase 5. Ramp-up della produzione
45
Fase 0. La pianificazione
Fase 0 perchè precede l’approvazione del progetto e il
lancio del vero e proprio processo di sviluppo del prodotto
E’ legata alla strategia aziendale, alla valutazione della
tecnologia ed agli obiettivi di mercato.
L’output di questa fase è la dichiarazione degli obiettivi di
progetto che specifica il target di mercato per il prodotto,
gli obiettivi di business, le opportunità ed i vincoli.
46
Fase 1. Lo sviluppo del concept
Si identificano i bisogni del target di mercato, si generano e
si valutano concept di prodotto alternativi e si selezionano
alcuni concept che verranno ulteriormente sviluppati e
testati.
Spesso si sviluppano analisi dei prodotti concorrenti e un
primo budget di progetto
Il concept è la descrizione della forma, delle funzioni e delle
carattteristiche di un prodotto
47
Fase 2. La progettazione del sistema-prodotto
Include la definizione dell’architettura del prodotto e la
scomposizione in sotto-sistemi, componenti ed oggetti
tecnici elementari, nonchè lo schema finale di montaggio
L’output di questa fase include la definizione delle
geometrie di massima del prodotto, le principali specifiche
di ciscun sotto-sistema e un diagramma di flusso
preliminare per il processo finale di montaggio.
48
Fase 3. La progettazione di dettaglio
Include la definizione di specifiche complete per le
geometrie, i materiali, le tolleranze e l’identificazione delle
parti da acquistare da fornitori esterni.
Si stabilisce un piano di processo e si identicano e
progettano utensili, attrezzature e layout che saranno
necessari per il processo produttivo
49
Fase 4. Collaudo e perfezionamento (prototipazione)
Si costruiscono realmente e si valutano svariati prototipi di
prodotto e collaudati per determinare se il prodotto
funziona secondo le specifiche e soddisfa i bisogni dei
consumatori.
50
Fase 5. Ramp-up di produzione
Il prodotto viene fabbricato seguendo il ciclo di produzione.
La forza lavoro è addestrata per risolvere eventuali
problemi dei processi di produzione. I prodotti fabbricati
sono forniti a gruppi scelti di consumatori e valutati per
identificare eventuali difetti persistenti.
La transizione dal ramp-up alla produzione a pieno regime
avviene in maniera graduale. A un certo punto, il prodotto
è lanciato e reso disponibile per essere distributo su larga
scala
51
Prodotti ad alta intensità di processo
Nei casi di prodotti quali semiconduttori, prodotti
alimentari, prodotti chimici, carta, ecc., il processo di
produzione influisce fortemente sulle proprietà del
prodotto; di conseguenza, la progettazione del prodotto non
può prescindere da quella del processo di produzione e
quindi sono sviluppate simultaneamente (concurrent
engineering)
52
L’analisi economico-finanziaria del progetto di sviluppo prodotto
Per costruire un modello economico-finanziario di base è
necessario stimare la tempistica e l’entità dei flussi di cassa
futuri, per calcolarne poi il valore attuale netto (VAN)
Costi di sviluppo (progettazione, collaudo, prototipazione, ecc.)
Costi di ramp-up
Costi di marketing e altre costi commerciali
Costi di produzione
Ricavi delle vendite
A ciò andrebbe aggiunta l’analisi di sensitività sui trade-off
di progetto e analisi di tipo if-then
53
54
Linee guida di progettazione per la produzione
GENERALI
1. Progettare in funzione degli obiettivi di mercato e di costo
2. Minimizzare il numero delle parti e delle operazioni
55
PER LA QUALITA’
3. Assicurarsi che le esigenze del cliente siano note e progettare
in modo tale da soddisfarle
4. Assicurarsi che le capacità di processo – sia proprie che dei
fornitori – siano note e considerarle in fase di progettazione
5. Usare procedure, materiali e processi standard di qualità già
conosciuta e dimostrata
56
DI LAVORABILITA’
6. Progettare componenti, elementi e moduli di servizio
multifunzionali/multiuso
7. Progettare in modo da semplificare le operazioni di
assemblaggio, separazione e riassemblaggio
8. Progettare per avere un unico metodo di assemblaggio ed una
movimentazione in un solo senso
9. Evitare chiusure e connettori particolari
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sicure

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Economia dei Sistemi Produttivi 08 gestione della produzione1

  • 1. 1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TRE A. A. 2013/2014 Corso di Economia dei Sistemi Produttivi Francesca A. Jacobone - Antonio Lerro Modulo 3 – Gestione della Produzione (GP) Parte I
  • 3. 3 Modulo di Gestione della Produzione Testo di riferimento: Chase, R.B., Jacobs, R.F., Grando, A., Sianesi, A. (2011, terza edizione) Operations Management, McGraw-Hill, Milano. Parte I. Strategia delle operations e gestione del cambiamento Cap. 1 – Introduzione Cap. 2 – Strategia delle operations e competitività Cap. 3 – La progettazione del prodotto
  • 4. 4 Parte II. Progettazione e selezione dei processi Parte II a Cap. 4 – Analisi dei processi Cap. 5 – Progettazione e selezione dei processi nelle produzioni industriali Parte II b Cap. 7 – Il Total Quality Management Cap. 10 – Strategia della supply chain Cap. 12 – Just-in-time e lean system
  • 5. 5 Parte IV. Pianificazione e controllo della supply chain Cap. 11 – Gestione strategica della capacità Cap. 13 – Previsione Cap. 14 – Pianificazione aggregata delle vendite e delle operations Cap. 15 – Controllo delle scorte Cap. 16 – Material Requirements Planning (attenta lettura)
  • 6. 6 Parte I. Strategia delle operations e gestione del cambiamento
  • 7. 7 Operations e supply chain management (OSCM) E’ il processo di progettazione, realizzazione e miglioramento dei sistemi aziendali che producono e distribuiscono i prodotti ed i servizi dell’impresa Cap. 1 - Introduzione alle tematiche
  • 8. 8 Esiste un’attività di “produzione” e “distribuzione” ogni volta che si fabbrica un oggetto o si presta un servizio L’acciaieria I medici in sala operatoria La banca L’impresa di trasporti L’università
  • 9. 9 Operations si riferisce ai processi necessari per trasformare le risorse impiegate da un’impresa nei prodotti desiderati dai clienti Supply chain si riferisce ai processi che spostano informazioni e materiali da e verso i processi di produzione e servizio dell’impresa. Si tratta dei processi logistici che spostano fisicamente i prodotti e dei processi di stoccaggio e di immagazzinamento che li mettono a disposizione per una pronta consegna al cliente
  • 10. 10 Supply chain = gestione della fornitura e gestione della distribuzione Per gestione della fornitura (supply) si intende la gestione delle attività che “portano” i fattori in entrata (input) verso impianti e magazzini per essere trasformati ed ottenere prodotti/servizi semilavorati o finiti Per gestione della distribuzione si intende la gestione delle attività che “portano” i prodotti finiti (output) verso il cliente
  • 11. 11 I processi di OSCM 1. La pianificazione 2. L’approvvigionamento 3. La produzione 4. La distrubuzione 5. Il reso
  • 12. 12 I processi di OSCM 1. La pianificazione Consiste nelle attività volte a stabilire come soddisfare la domanda prevista con le risorse a disposizione
  • 13. 13 I processi di OSCM 2. L’approvvigionamento Comprende la scelta dei fornitori che consegnano i beni e servizi necessari per creare il prodotto dell’azienda. Si sviluppa attraverso varie attività che comprendono, tra le altre, la ricezione e la verifica delle merci, il loro trasferimento agli impianti di produzione, l’autorizzazione ai pagamenti dei fornitori, le attività di negoziazione del pricing, di consegna e di pagamento, ecc.
  • 14. 14 I processi di OSCM 3. La produzione Consiste nella programmazione delle attività dei dipendenti e il coordinamento nell’impiego del materiale e di altre risorse fondamentali, quali macchinari ed attrezzature
  • 15. 15 I processi di OSCM 4. La distribuzione Consiste delle attività volte a selezionare i corrieri per consegnare i prodotti ai grossisti o ai clienti, coordinare e programmare lo spostamento di beni ed informazioni lungo la rete, sviluppare e gestire la rete dei magazzini, nonchè gestire i sistemi informatici che si occupano della ricezione degli ordini dei clienti ed i sistemi di fatturazione che raccolgono i pagamenti dai clienti
  • 16. 16 I processi di OSCM 5. Il reso Comprende le attività di ricezione dei prodotti difettosi o in eccesso inviati dai clienti e le attività di supporto ai clienti che riscontrano problemi con le merci consegnate. Nel caso di servizi, riguarda tutte le attività di follow-up richieste nel supporto post-vendita
  • 17. 17 OSCM per beni e servizi - La crescita dei servizi nell’economia e nella produzione del XXI secolo; - La crescita di strategie di “servitization”: creazione ed introduzione, da parte di un’impresa manifatturiera, di attività di servizio nelle offerte di prodotto destinate ai suoi clienti attuali (manutenzione, ricambistica, formazione, total design, ricerca e sviluppo, ecc.);
  • 18. 18 OSCM per beni e servizi - Tangibilità vs intangibilità - Immagazzinamento e conservazione; deteriorabilità - Grado di interazione con il cliente - I beni per natura sono tendenzialmente omogenei e standardizzabili, i servizi eterogenei e soggetti a forte variabilità nelle modalità di fornitura, acquisto e consumo Attualmente si tende sempre più ad un continuum beni-servizi
  • 19. 19 Dall’integrazione, coordinamento ed ottimizzazione della gerarchia dei sistemi di trasformazione, dipende l’efficacia e l’efficienza delle azioni di un’impresa. Efficienza è un indicatore del livello di output ottenuto da un processo organizzativo in relazione ad uno specifico insieme di fattori in input. Efficacia è espressa dalla quantità di risorse in input necessarie per produrre uno specifico livello di un obiettivo di impresa.
  • 20. 20 Le sfide dell’ OSCM - Coordinamento delle relazioni tra imprese distinte ma legate da processi di esternalizzazione ed outsourcing; - Ottimizzazione di network globali di fornitura, produzione e distribuzione; - Gestione della crescente co-produzione beni-servizi; - Gestione dei punti e dei momenti di contatto con il cliente - Integrazione e centralità della OSCM nel modello di business dell’impresa
  • 21. 21 Cap. 2 - Strategie di OSCM e competitività L’operations strategy (OS) E’ la formulazione di piani e programmi di ampio respiro per ottimizzare l’allocazione delle risorse dell’impresa volte a produrre e distribuire il prodotto, al fine di supportare al meglio la sua strategia competitiva di lungo termine. Obiettivo prioritario dell’OS è l’efficacia delle attività necessarie a garantire il funzionamento aziendale e il relativo impatto sui costi aziendali, nonchè l’integrazione con la strategia competitiva dell’intera impresa
  • 22. 22 Dimensioni operative delle operations - Costo: produrre a basso costo/con efficienza; - Qualità: fabbricare beni o fornire servizi che soddisfino gusti ed esigenze del cliente – qualità di prodotto e qualità di processo e relazioni con i costi di produzione; - Tempi di consegna: essere veloci; - Consegna affidabile: “mantenere le promesse”; - Adeguamento alle variazioni della domanda; -Flessibilità e rapidità nell’introduzione di nuovi prodotti: il “time to market”; - Supporto e collaborazione tecnica ai fornitori; - Assistenza post-vendita; - Impatto ambientale delle produzioni e dei processi produttivi
  • 23. 23 Operations e competitività - I trade-off tra le varie dimensioni operative dell’OM; - La coerenza strategica e l’integrazione tra corporate strategy e operations management - L’importanza della misurazione delle prestazioni delle attività di OM - Conseguire vantaggi competitivi attraverso l’OM: Ikea, Wal Mart, Ryanair
  • 24. 24 La misurazione delle prestazioni delle attività di OM: la produttività Produttività = output/input Da confrontare con altre imprese dello stesso settore ( o con dati medi di settore) o da confrontare nel tempo; 1. Produttività parziale= rapporto tra output e singolo input 2. Produttività multifattoriale= rapporto tra output e un gruppo di input 3. Produttività totale= rapporto tra tutti gli output e tutti gli input
  • 25. 25 La misurazione delle prestazioni delle attività di OM: Esempi di misura della produttività 1. Produttività parziale=rapporto tra output e singolo input Output/ manodopera; Output/capitale Output/materiali Output/energia
  • 26. 26 La misurazione delle prestazioni delle attività di OM: Esempi di misura della produttività Produttività multifattoriale=rapporto tra output e un gruppo di input Output/manodopera+capitale+energia Output/manodopera+capitale+materiali
  • 27. 27 Esempi numerici di misura della produttività Dati di produzione (in euro) Output 1. Prodotti finiti 10.000 euro 2. Semilavorati 2.500 euro 3. Altri ricavi 1.000 euro TOT Output: 13.500 Input 1. Manodopera 3.000 2. Materiali 153 3. Capitale 10.000 4. Energia 540 5 Altri costi 1500 TOT Input: 15.193 Produttività totale Output totale/Input totale 13.500/15.193=0,89 Produttività multifattoriale Output totale/Personale + materiali 13.500/3153=4,28 Prodotti finiti/Personale + materiali 10.000/3153=3,17 Produttività parziale Prodotti finiti/energia 10.000/540=18,52
  • 28. 28 Cap. 3 – La progettazione del prodotto La progettazione è il primo passo verso la qualità. Tuttavia .... La gestione inadeguata della progettazione e dello sviluppo di prodotti e servizi è una debolezza cronica per molte imprese. Tali problemi si trasmettono alla produzione: la qualità ne soffre, i processi ritardano, i costi aumentano I fondi destinati alla R&S sono un indicatore in senso lato del peso strategico della progettazione a livello aziendale
  • 29. 29 I problemi della progettazione “convenzionale” 1. La progettazione è lenta Il prodotto/servizio arriva tardi sul mercato, quando i concorrenti sono già saldamente posizionati. Il marketing deve sempre inseguire la concorrenza; la produzione si trova a dover rincorrere miglioramenti già introdotti; i ritorni finanziari lenti ritardano e impediscono il recupero degli investimenti
  • 30. 30 I problemi della progettazione “convenzionale” 2. La progettazione è miope La progettazione è intesa come mera progettazione dei prodotti e non si cura contemporaneamente la progettazione dei relativi processi e dei servizi complementari che comprendono spesso le reali attività a valore necessarie allo sviluppo e commercializzazione dei nuovi prodotti
  • 31. 31 I problemi della progettazione “convenzionale” 3. La progettazione è avulsa dal contesto aziendale I “progettisti” sono un gruppo a parte. Lavorano senza contatti con i loro clienti, finali ed interni e sulla base di scarsissime informazioni provenienti dal mercato.
  • 32. 32 I problemi della progettazione “convenzionale” 4. La progettazione non è focalizzata Mancanza di linee guida chiare che indirizzino i programmi di progettazione verso il rispetto degli obiettivi e delle funzionalità di prodotto/servizio
  • 33. 33 Per una progettazione efficace ..... - Lavorare in team inter-funzionali -Sviluppo del concetto: per passare dall’idea al concetto sono necessari tre elementi: forma, tecnologia, beneficio - Progettazione simultanea (concurrent design) - Approcci strutturati: il Quality Function Deployment (QFD), o “casa della qualità”
  • 35. 35 Definizione di prodotto e criteri di classificazione Il prodotto (servizio) è il risultato di un determinato processo ottenibile mediante il pagamento di un certo corrispettivo. Il prodotto è tradizionalmente classificato in accordo ad alcuni criteri: - destinazione; - durata - natura - destinatari
  • 36. 36 Classificazione dei prodotti in base alla loro destinazione Prodotti finali Prodotti intermedi utilizzazione di un bene per soddisfare un bisogno umano; ciò implica la distruzione immediata o l’usura progressiva del bene. Il bene non servirà più alla produzione il consumo non è che un momento del ciclo di produzione
  • 37. 37 Classificazione dei prodotti in base alla loro durata Prodotti durevoli Prodotti non durevoli il consumo non corrisponde ad una distruzione immediata del prodotto es. elettrodomestico il consumo completa la distruzione immediata del prodotto es. consumo di una torta
  • 38. 38 Classificazione dei prodotti in base ai loro destinatari Prodotti/servizi individuali Prodotti/servizi collettivi l’uso di un prodotto da parte di un individuo esclude un altro individuo nello stesso uso e nello stesso tempo più persone usano il prodotto nello stesso tempo, può essere il risultato di iniziative private ma spesso di organismi pubblici
  • 39. 39 Il concetto di prodotto - sistema Il prodotto - sistema è scomponibile in sottosistemi, aventi ciascuno una propria funzione all'interno del sistema. I sottosistemi possono essere disaggregati in componenti che a loro volta sono costituiti da oggetti tecnici elementari PRODOTTO-SISTEMA - SOTTOSISTEMA - COMPONENTI - OGGETTO TECNICO ELEMENTARE - Aggregato di elementi ordinati per realizzare un obiettivo preliminarmente definito - Combinazione di parti costituenti un tutto "complesso o unitario" Schema di scomposizione: . Sulla struttura di prodotto: la relazione tecnologia-prodotto
  • 40. 40 Prodotto - sistema Sotto - sistema Componenti Oggetto tecnico elementare Scomposizione del prodotto sistema ESEMPIO AUTOMOBILE: 5 sotto-sistemi: carrozzeria, gruppo motore, chassis/sospensione, abitacolo/cruscotto, piccola strumentazione Il sottosistema moto/propulsore si disaggrega in più componenti corrispondenti ad una funzione specifica. Il componente si scompone in aggregato di oggetti tecnici elementari
  • 41. 41
  • 42. 42
  • 43. 43 Il processo di sviluppo del prodotto Si sviluppa essenzialmente su 6 fasi che coinvolgono in particolare ed in maniera integrata le funzioni marketing, progettazione, industrializzazione ed operations Pianificazione Sviluppo del concept Progettazione del sistema- prodotto Progettazione di dettaglio Prototipazione Ramp-up
  • 44. 44 Le fasi di sviluppo prodotto in una logica market-pull – il mercato “tira” le decisioni di sviluppo prodotto Fase 0. La pianificazione Fase 1. Lo sviluppo del concept Fase 2. La progettazione del sistema-prodotto Fase 3. La progettazione di dettaglio Fase 4. Collaudo e perfezionamento (prototipazione) Fase 5. Ramp-up della produzione
  • 45. 45 Fase 0. La pianificazione Fase 0 perchè precede l’approvazione del progetto e il lancio del vero e proprio processo di sviluppo del prodotto E’ legata alla strategia aziendale, alla valutazione della tecnologia ed agli obiettivi di mercato. L’output di questa fase è la dichiarazione degli obiettivi di progetto che specifica il target di mercato per il prodotto, gli obiettivi di business, le opportunità ed i vincoli.
  • 46. 46 Fase 1. Lo sviluppo del concept Si identificano i bisogni del target di mercato, si generano e si valutano concept di prodotto alternativi e si selezionano alcuni concept che verranno ulteriormente sviluppati e testati. Spesso si sviluppano analisi dei prodotti concorrenti e un primo budget di progetto Il concept è la descrizione della forma, delle funzioni e delle carattteristiche di un prodotto
  • 47. 47 Fase 2. La progettazione del sistema-prodotto Include la definizione dell’architettura del prodotto e la scomposizione in sotto-sistemi, componenti ed oggetti tecnici elementari, nonchè lo schema finale di montaggio L’output di questa fase include la definizione delle geometrie di massima del prodotto, le principali specifiche di ciscun sotto-sistema e un diagramma di flusso preliminare per il processo finale di montaggio.
  • 48. 48 Fase 3. La progettazione di dettaglio Include la definizione di specifiche complete per le geometrie, i materiali, le tolleranze e l’identificazione delle parti da acquistare da fornitori esterni. Si stabilisce un piano di processo e si identicano e progettano utensili, attrezzature e layout che saranno necessari per il processo produttivo
  • 49. 49 Fase 4. Collaudo e perfezionamento (prototipazione) Si costruiscono realmente e si valutano svariati prototipi di prodotto e collaudati per determinare se il prodotto funziona secondo le specifiche e soddisfa i bisogni dei consumatori.
  • 50. 50 Fase 5. Ramp-up di produzione Il prodotto viene fabbricato seguendo il ciclo di produzione. La forza lavoro è addestrata per risolvere eventuali problemi dei processi di produzione. I prodotti fabbricati sono forniti a gruppi scelti di consumatori e valutati per identificare eventuali difetti persistenti. La transizione dal ramp-up alla produzione a pieno regime avviene in maniera graduale. A un certo punto, il prodotto è lanciato e reso disponibile per essere distributo su larga scala
  • 51. 51 Prodotti ad alta intensità di processo Nei casi di prodotti quali semiconduttori, prodotti alimentari, prodotti chimici, carta, ecc., il processo di produzione influisce fortemente sulle proprietà del prodotto; di conseguenza, la progettazione del prodotto non può prescindere da quella del processo di produzione e quindi sono sviluppate simultaneamente (concurrent engineering)
  • 52. 52 L’analisi economico-finanziaria del progetto di sviluppo prodotto Per costruire un modello economico-finanziario di base è necessario stimare la tempistica e l’entità dei flussi di cassa futuri, per calcolarne poi il valore attuale netto (VAN) Costi di sviluppo (progettazione, collaudo, prototipazione, ecc.) Costi di ramp-up Costi di marketing e altre costi commerciali Costi di produzione Ricavi delle vendite A ciò andrebbe aggiunta l’analisi di sensitività sui trade-off di progetto e analisi di tipo if-then
  • 53. 53
  • 54. 54 Linee guida di progettazione per la produzione GENERALI 1. Progettare in funzione degli obiettivi di mercato e di costo 2. Minimizzare il numero delle parti e delle operazioni
  • 55. 55 PER LA QUALITA’ 3. Assicurarsi che le esigenze del cliente siano note e progettare in modo tale da soddisfarle 4. Assicurarsi che le capacità di processo – sia proprie che dei fornitori – siano note e considerarle in fase di progettazione 5. Usare procedure, materiali e processi standard di qualità già conosciuta e dimostrata
  • 56. 56 DI LAVORABILITA’ 6. Progettare componenti, elementi e moduli di servizio multifunzionali/multiuso 7. Progettare in modo da semplificare le operazioni di assemblaggio, separazione e riassemblaggio 8. Progettare per avere un unico metodo di assemblaggio ed una movimentazione in un solo senso 9. Evitare chiusure e connettori particolari 10 Evitare progetti “al limite” di prestazioni standard o non sicure