La riforma degli Istituti Professionali, di cui al D .Lgs 61/2017 e del successivo decreto attuativo D.I. 92/2018, in cui si riconosce agli stessi il ruolo di “Scuole territoriali dell’innovazione,aperte e concepite come laboratori di ricerca, sperimentazione ed innovazione didattica”, e in cui si valorizza la dimensione pedagogica per progettare il PFI
Strumenti pedagogici per la progettazione didattica
1. STRUMENTI PEDAGOGICI PER LA
PROGETTAZIONE DIDATTICA
NUOVA ORGANIZZAZIONE DIDATTICA PER GLI
ISTITUTI PROFESSIONALI
a cura della dr.ssa Antonetta CimmarrustI
Formatrice Pedagogista
Giugno 2020
2. CONTENUTI
Cornice normativa di riferimento
Nuovo paradigma pedagogico
Identità nuovi IP
Nuovo assetto organizzativo
Personalizzazione e metodologie induttive
Progettazione didattica: strumenti
Bilancio personale (BC)
Progetto formativo individuale(PFI)
Periodi didattici
Unità di apprendimento(UDA)
Valutazione intermedia da inserire nel PFI (I anno)
Curriculum ed esame di stato
3. CORNICE NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Linee guida
per favorireesostenerel’adozionedelnuovoassettodidatticoeorganizzativodeipercorsidiistruzione
professionale(dicuialdecretointerministeriale24maggio2018,n.92,Regolamento
aisensidell’articolo3,comma3,decretolegislativo13 aprile2017,n.61)
Allegato A
Allegato B
Allegato C
Decretointerministerialen.92del24maggio2018
Regolamentoattuativorecanteladisciplina dei profilidi uscitadegli indirizzi di studio dei percorsidi
istruzioneprofessionale
Allegato1
Allegati2
Allegati3
Allegato4
Profili di uscita per le attività e gli insegnamenti dell’area
generale Risultati di apprendimento in termini di
competenze di indirizzo Quadri orari
Correlazione tra IP e IeFP
I nuovi profilieducativiculturalieprofessionali(PECUP)
Quadri oraridei nuovi indirizzi di studio
Tabelledi confluenzadegli indirizzi di studiogià presentiin quelli attuali
Decretolegislativo13aprile2017,n.61
“Revisionedeipercorsidell'istruzione professionalenelrispettodell'articolo117della Costituzione,nonchéraccordoconi
percorsidell'istruzioneeformazioneprofessionale,a normadell'articolo1,commi180e181,letterad),della legge13
luglio2015,n.107”,pubblicatonelS.O.alla G.U.n.112del16 maggio2017,SerieGenerale.
5. LA NUOVA IDENTITÀ DELL’ ISTRUZIONE
PROFESSIONALE
Il Decreto 61 ridisegna radicalmente l’impianto
dell’istruzione professionale italiana tentando di
integrare meglio i due sottosistemi, quello a regia statale
e quello a regia regionale, superando il modello
sussidiario attualmente in vigore,
Abbandona le articolazioni e opzioni del DPR 87/2010 a
favore di un ordinamento basato su profili unitari, da
adattare alle esigenze del territorio a cura delle
istituzioni scolastiche stesse
6. LA NUOVA IDENTITÀ DELL’ ISTRUZIONE
PROFESSIONALE
Per questo essi devono agire nel triplice senso di:
“apertura” nei confronti dei fattori esterni (sia nei
rapporti con le istituzioni e gli stakeholders di riferimento
territoriale, che dal punto di vista dello svolgimento delle
funzioni educative),
approfondimento ed elevazione degli studi impartiti
mediante il ricorso ad attività di ricerca,impiego di
metodi sperimentali ed innovativi.
7. a) Favorire l’integrazione tra contesti di
apprendimento formali e non formali,
valorizzando la dimensione culturale
ededucativa del “sistema lavoro”
(«apprendimento situato», …) anche come base
per rilanciare l’identità dell’istruzione
professionale come «scuole dell’innovazione» a
servizio del territorio.
LA NUOVA IDENTITÀ DELL’ ISTRUZIONE
PROFESSIONALE
8. LA NUOVA IDENTITÀ DELL’ ISTRUZIONE
PROFESSIONALE
b) promuovere «l’ingaggio» degli studenti visti come
risorsa bene collettivo del paese e del territorio in
quanto portatori di talenti ed energie da mobilitare
e far crescere per se stessi e per la comunità;
c) Assumere una prospettiva pienamente «co-
educativa» da parte del team dei docenti
favorendo il protagonismo diretto e la
corresponsabilizzazione degli studenti attraverso
un nuovo «patto educativo».
9. Più in particolare, le istituzioni scolastiche della IP sono
definite come “scuole territoriali dell’innovazione,
aperte e concepite come laboratori di ricerca,
sperimentazione ed innovazione”.
In quanto “scuole territoriali”, essi sono strettamente
collegati al territorio nel quale agiscono; dall’altro lato,
gli istituti professionali debbono sempre essere volti a
favorire processi di innovazione.
LA NUOVA IDENTITÀ DELL’ ISTRUZIONE
PROFESSIONALE
10. NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO
Assicurare la specificità istituzionale, organizzativa e funzionale dei
percorsi di IP, rispetto agli IT e alla IeFP.
Assicurare la compresenza di due sistemi di istruzione
professionalizzante (IP e IeFP), distinti e diversi, ma allo stesso
tempo raccordati.
Assicurare un’offerta formativa di IeFP in ogni Regione, mediante
la realizzazione di percorsi formativi che consentano il
raggiungimento sia della qualifica al termine del triennio, sia del
diploma professionale al termine del quadriennio.
4
11. NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO
È mantenuta la possibilità di …..
Stipulare contratti d’opera con esperti del mondo del lavoro e delle professioni;
Attivare partenariati territoriali per il miglioramento e l’ampliamentodell’Offerta
Formativa;
Costituire, nell’esercizio della propria autonomia scolastica:
i dipartimenti qualiarticolazioni funzionali del collegio dei docenti per il
sostegno alladidattica e alla progettazione formativa;
il Comitato Tecnico Scientifico con funzioni consultivee di propostaper
l’organizzazionedelle attività e degli insegnamenti di indirizzo e per l’utilizzo
delle quote di autonomia e flessibilità.
Sviluppare attività e progetti di orientamento nonché di inserimento nel
mercato del lavoro anche attraverso l’apprendistato formativodi primo livello.
12. NUOVI INDIRIZZI DI STUDIO
dall’articolo 3, comma1, del d.lgs. 61/2017:
11 indirizzi (dai 6 precedenti)
ispirati a professioni strategicheper
economiadel territorioe tesi a
valorizzazione risorse del territorio
Gli indirizzidistudio dei percorsidiistruzioneprofessionalesonoi seguenti:
a) Agricoltura,svilupporurale,valorizzazionedeiprodottidelterritorioegestionedelle risorse
forestalie montane;
b) Pesca commercialee produzioni ittiche;
c) Industriae artigianatoperil Madein Italy;
d) Manutenzioneeassistenza tecnica;
e) Gestionedelleacquee risanamento ambientale;
f) Servizi commerciali;
g) Enogastronomiaeospitalita' alberghiera;
h) Serviziculturaliedello spettacolo;
i) Servizi perla sanita'el'assistenzasociale;
l) Arti ausiliariedelle professionisanitarie: odontotecnico;
m)Arti ausiliariedelle professionisanitarie: ottico.
13. NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO
aspetti innovativi
l’articolazione, sia in termini di gestione
complessiva degli orari, sia di gestione e
costruzione dei periodi didattici e dei gruppi
classe.
Si introduce il biennio unitario che consente alle
scuole di definire un’organizzazione flessibile e
personalizzata dell’orario complessivo
15. QUADRI ORARI
QUADRO
ORARIO
Area di istruzione
generale
Area di indirizzo
Monte ore
complessivo
Biennio
1188 ore complessive
924 ore complessive
(di cui 396 ore in
compresenza con ITP) 2.112
di cui 264 ore di personalizzazione educativa
Terzo anno 462 594 monte ore di
compresenza
diversificato in relazione
all’indirizzo di studio
1056
Quarto anno 462 594 1056
Quinto anno 462 594 1056
16. MODELLO DIDATTICO
Modellodidattico
Aggrega le discipline negli
ASSI CULTURALI
insegnamenti e attivita’ omogenee
Fa riferimento a
Metodologie di tipo INDUTTIVO
Aspetto
pedagogico È organizzato per
Unità d’Apprendimento (UdA)
17. ASSI CULTURALI
Gli assi costituiscono
il tessuto per la costruzione di percorsi di
apprendimenti orientati all'acquisizione di
competenze chiave che preparino i giovani alla
vita adulta
e che costituiscano la base per consolidare e
accrescere saperi e competenze in un
processo di apprendimento permanente anche
ai fini della vita lavorativa". I percorsi didattici
sono caratterizzati dalla progettazione
interdisciplinare
19. METODOLOGIE DI TIPO INDUTTIVO
la progettazione avviene per situazioni, contesti, ambienti, sfondi
il soggetto che apprende è al centro del processo
le azioni richieste all’allievo sono il saper analizzare le situazioni,
l’individuare gli elementi problematici, l’imparare ad interpretare la
complessitàdella realtà, ecc.
le azioni dell’insegnante sono orientate a facilitaree mediare le
esperienze, provocare situazioni problematiche, svilupparela motivazione
degli allievi (insegnante come coach)
gli obiettivi sono identificati nei traguardi possibili
la valutazione tiene conto, oltre che di verifiche di vario genere, delle
osservazioni sistematiche in itinere
20. Da destinare alla
personalizzazione degli
apprendimenti e alla
realizzazione del PFI
Attivando
Laboratori nel contest scolastico
Laboratorio contestioperative
Progettazioneinterventidi
recupero
Orientamento
Asl
Apprendistato(D.LN.81 del 15
giugno 2018)
Gia dal secondo anno
QUADRO
ORARIO
Area di
istruzione
generale
Area di indirizzo Monte ore
complessivo
Biennio 1188 ore
complessive
924 ore complessive (di
cui 396 ore in
compresenza con ITP) 2.112
di cui 264 ore di personalizzazione
educativa PFI
Terzo anno 462 594 monte ore di
compresenza
diversificato in
relazione
all’indirizzo di
studio
1056
Quarto
anno
462 594 1056
Quinto anno 462 594 1056
PERSONALIZZAZIONE
21. possibilità per le scuole di declinare i profili unitari degli
indirizzi in percorsi formativi richiesti dal territorio,
utilizzando, nel rispetto dei vincoli assegnati, gli
strumenti dell’autonomia e della flessibilità che il
decreto legislativo 61/2017 mette a disposizione.
necessità di personalizzare gli apprendimenti al fine di
corrispondere efficacemente alle esigenze degli
studenti, attraverso l’elaborazione di un Progetto
Formativo Individuale e l’attivazione di metodologie
che privilegino l’apprendimento.
PERSONALIZZAZIONE
Decreto Legislativo61/2017
22. PERSONALIZZAZIONE: MODALITA’
Tra gli interventi di personalizzazioneinorariocurricolare rientrano:
attivitàdi accoglienzae di orientamento individuali o per gruppi
attivitàdel bilancio personaleiniziale
recupero e potenziamento a classi aperte (parallele o verticali) svolte in itinere o durante le
pause didattiche
recupero o potenziamento su piccoli gruppi con organico dell’autonomia
attivitàprogettuali a classi apertecon gruppi formati in base agli interessi degli allievi
attivitàe laboratori per il riorientamento verso altri percorsi
attivitàper il recupero crediti in vista di passaggi a IeFP e per conseguimentoqualifica
corsi di alfabetizzazione di italiano L2
attivitàdi peer tutoring svolte a coppie o in piccolo gruppo
progetti con interventi personalizzati su singoli studenti o su gruppi (formaz. rappres. di classe)
corsi per il conseguimento di certificazioni come Ecdl
Scheda di progettazione per la personalizzazione
strumentI
23. Per organizzare gli interventi di personalizzazione è possibile:
affiancare il docente curricolare con un docente dell’organico
dell’autonomia
ridurre l’unità oraria a 50 minuti, ottenendo 3 ore a settimana per
docente da utilizzare in attività di personalizzazione o tutoraggio
degli studenti
creare un orario parallelo per alcuni insegnamenti
modularizzare il curricolo in periodi didattici flessibili con sottoperiodi
in cui sia possibile prevedere una distribuzione differenziata delle ore
di insegnamento e, per alcuni docenti a turno, ore di
personalizzazione
prevedere momenti di pausa didattica al termine dei sottoperiodi
didattici (bimestri), in cui utilizzare un orario differente e
un’organizzazione che consenta di lavorare per classi aperte e
gruppi di interesse
ORGANIZZAZIONE DELLA PERSONALIZZAZIONE
24. PERSONALIZZAZIONE
è la parola chiave
per interpretare la Riforma
dal punto di vista didattico – organizzativo
La si definisce MODELLO DIDATTICO per:
Innalzare e rafforzare le competenze per
l’apprendimento permanente
Orientare il progetto di vita e di lavoro
26. BILANCIO PERSONALE
BILANCIO
PERSONALE
Start
Evidenzia i saperi e le competenze
acquisiti da ciascuna studentessa e
da ciascuno studente nei contesti
Apprendimenti
caratterizzatida una
sceltaintenzionalein
organismi che
perseguonoscopi
educativie formativi
fuori di sistemiformali
formali non formali
informali
Apprendimentiattuatineisistemidi
istruzione e formazione, nelle
universitàe nell’alta formazione
che si concludonocon il
conseguimentodi un titolo o un
qualifica
Apprendimenti
attuatianche a
prescindere da
una scelta
intenzionale nella
vitaquotidiana
(famiglia, lavoro,
tempo libero)
RILEVA LE POTENZIALITÀ E LE CARENZE RISCONTRATE, per motivare e
orientare nella costruzione del percorso formativo e lavorativo
27. TIPOLOGIE DI BISOGNI
educare alla cittadinanza tramite
progetti su gruppi dai bisogni
affini
utilizzare metodi e strategie
adeguate al proprio stile di
apprendimento
recuperare o potenziare i risultati di
apprendimento
promuovere la socializzazione nel
contesto classe e scuola
promuovere la
partecipazione alla vita
scolastica (antidispersione)
sentirsi parte di una comunità
formativa
aprirsi alle relazioni interpersonali
sviluppare una conoscenza
dei saperi essenziali degli
assi culturali
comunicare nella seconda lingua
di studio
acquisire un metodo di studio
adeguato
sviluppare i propri talenti e
coltivare gli interessi
sviluppare un senso di
responsabilità civica
rivedere la scelta del percorso
formativo
personalizzare le unità
di apprendimento sulla
base delle vocazioni e
degli interessi
riorientarel’alunno verso adatti alle
sue attitudini (cpercorsion attività
integrative per crediti in caso di
passaggi verso IeFP)
potenziare i risultati di
apprendimenti in italiano L2
OBIETTIVIDI
APPRENDIMENTO
28. BILANCIO PERSONALE
Sulla base di quanto emerso dal bilancio personale iniziale e dalla
osservazione svolta in classe si può fornire una descrizione
dell’alunno/ain termini di:
attitudine e predisposizionenei confronti del percorso formativo
scelto;
partecipazioneed interesse nei confronti delle attività scolastiche;
livello di autostimaed aspirazioni future nei confronti del percorso di
studio scelto;
livello di autonomia nello svolgimento di compiti ed efficacia del
metodo di studio
29. BILANCIO PERSONALE
grado di impegno nelle attività scolastiche e
nello studio;
responsabilità nella gestione del lavoro e dei
materiali scolastici;
comportamento e capacità di
relazione/socializzazione nel contesto
classe/scuola;
punti di forza/aspetti da migliorare
interessi e passioni in ambito extrascolastico.
30. DAL BILANCIO AL PFI
PERIODO COMPITI SOGGETTI
SETTEMBRE-OTTOBRE
ATTIVITÀ DI ACCOGLIENZA,
OSSERVAZIONE E
VALUTAZIONE DIAGNOSTICA
DEGLI STUDENTI (BILANCIO
PERSONALE INIZIALE)
DOCENTI TUTOR
STUDENTI
DOCENTI DEL CONSIGLIO DI
CLASSE
NOVEMBRE
ELABORAZIONE E
CONDIVISIONEDI UNA SINTESI
DEL BILANCIO
PERSONALE INIZIALE da inserire
nel PFI
CONSIGLIO DI CLASSE
DICEMBRE-GENNAIO
PROGETTAZIONE E REDAZIONE
DEL PFI DOCENTI TUTOR
ENTRO IL 31 GENNAIO
CONDIVISIONE ED
APPROVAZIONE DEI
PFI
CONSIGLIO DI CLASSE
31. DEFINIZIONE PFI
È un «progetto che ha il fine di motivare e orientare la
studentessa e lo studente nella progressiva costruzione
del proprio percorso formativo e lavorativo, di
supportarli per migliorare il successo formativo e di
accompagnarli negli eventuali passaggi tra i sistemi
formativi di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 13
aprile 2017, n. 61, con l’assistenza di un tutor individuato
all’interno del consiglio di classe.
Il progetto formativo individuale si basa sul bilancio
personale, è effettuato nel primo anno di frequenza del
percorso di istruzione professionale ed è aggiornato per
tutta la sua durata». («Regolamento», Art. 2, comma 1)
32. PROGETTO FORMATIVO INDIVIDUALE
PFI
Tiene conto dei saperi e delle competenze
acquisite dallo studente nei contesti formali, non
formali e informali
Si correla ed integra il P.E.Cu.P. del gruppo
classe
Documento
snello,
flessibile,
agevole da
compilare e
consultare
Per gli alunni DVA, DSA, BES recepisce quanto
previsto dal PEI/PDP
33. PFI
Individua ed esplicita i
bisogni formativi di ogni
studentessa e studente
Riconosce/documenta/certif
ica eventuali crediti
Valorizza le attitudini e il
bagaglio di competenze
individuali, mira al
superamento delle
barriere sociali e
personali, nel quadro
della costruzione di un
progetto di vita basato
sul successo educativo,
formativo e lavorativo
Definisce gli obiettivi individuali
Formalizza gli strumenti per la
personalizzazione
Documenta eventuali
passaggi tra ordini, indirizzi
di scuola o sistemi diversi
Documenta il percorso di
studi
34. PFI
Dati identificativi della scuola
Istituto, indirizzo di studio, tutor
Dati identificativi dello studente
Studente, percorso di studio, codice ATECO – SEP -
NUP
Bilancio personale iniziale
Sintesi del bilancio personale iniziale con le
competenze acquisite in contesti formali, non formali
e informali
Obiettivi di apprendimento
Definizione degli obiettivi del proprio percorso di studi
UdA
Criteri/attività/strumenti personalizzazione
Orientamento/riorientamento, potenziamenti,
recuperi, strumenti didattici specifici, ecc.
Valutazione
Modalità di valutazione, risultati, eventuali azioni di
correzione
Contenuto
35. Aspetti didattici
PFI
Progetto avente lo scopo finale di motivare e
orientare la studentessa e lo studente nella
progressiva costruzione del proprio percorso
formativo e lavorativo
Attività di osservazione da parte di tutto il CdC
Attività di accoglienza, ascolto e orientamento
da parte del tutor
Griglie di
osservazione
Diario di
bordo
ESIGENZE FORMATIVE
Obiettivi del
percorso scelto
Valorizzazione
potenzialità
Recupero
carenze
Scelta delle metodologie, degli strumenti, delle azioni più opportune
per ciascuna studentessa e ciascuno studente
Acquisizione
crediti
Acquisizione
competenze
cittadinanza
36. PFI
Metodologie didattiche per l’apprendimento
di tipo induttivo
Esperienze laboratoriali e in contesti
operativi
Analisi e soluzione dei problemi relativi alle
attività economiche di riferimento
Lavoro cooperativo per progetti
Gestione di processi in contesti organizzati
Possibilità di attivare percorsi di alternanza
scuola-lavoro già dalla seconda classe del
biennio
Possibilità di attivare percorsi di
apprendistato ai sensi dell’art. 43 del
D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81
necessità di
personalizzare gli
apprendimenti al fine di
corrispondere
efficacemente alle
esigenze dei propri
allievi, nel rispetto degli
stili e dei ritmi di
apprendimento di
ciascuno
37. PFI
Articolare le classi in livelli di apprendimento
Rimodulazione dei quadri orari, anche con riferimento
a periodi didattici di durata inferiore ad un anno
Adozione di moduli orari di durata inferiore a 60’
Suddivisione delle classi in gruppi, anche con
l’impiego delle compresenze su ore dell’area comune
e dell’organico di potenziamento
Project work multidisciplinare
necessità di
personalizzare gli
apprendimenti al fine di
corrispondere
efficacemente alle
esigenze dei propri
allievi, nel rispetto degli
stili e dei ritmi di
apprendimento di
ciascuno
Lavoro a classi aperte, sia orizzontale che verticale, o
in altri percorsi
Alternanza scuola-lavoro in house e in azienda
38. PTOF
sono indicate le declinazioni dei profili degli
indirizzi di studio e le offerte/strumenti per la
personalizzazione degli apprendimenti
CdC / tutor
redige il bilancio personaleCdC / tutor
CdC
studentessa/studente – famiglia – scuola primo ciclo
redige il PFI
studentessa/studente – famiglia
approva il PFIeventuali revisioni
PFI
39. BILANCIO PERSONALE /
P.F.I.
Evidenzia i saperi e le competenze acquisiti da
ciascuna studentessa e da ciascuno studente
(anche in modo non formale e informale)
Rileva le potenzialità e le carenze riscontrate, al
fine di motivare ed orientare nella progressiva
costruzione del percorso formativo e lavorativo
Unitàdi Apprendimento
Rappresenta il riferimento per il riconoscimento
dei crediti (soprattutto nel caso di passaggi ad
altri percorsi di istruzione e formazione)
Certificazione delle competenze nel corso del
biennio (secondo un apposito modello)
Valutazione intermedia al
termine del primo anno Il CdC comunica alla studentessa o allo studente le
carenze riscontrate ai fini della revisione del PFI e
della definizione delle relative misure di recupero,
sostegno ed eventuale ri-orientamento (nel limite delle
264 ore di personalizzazione)
40. COME SI SCEGLIE IL TUTOR COSA DOVREBBE FARE
Accoglie e accompagna lo studente
all’arrivo nellascuola.
Tiene i contatti con la famiglia.
Redige il bilancio iniziale, consultando
anche la famigliae lo studente.
Redige la bozza di PFI da sottoporre al
consiglio di classe.
Monitora, orienta e riorienta lo studente.
Avanzaproposte per la personalizzazione.
Svolge la funzione di tutor scolastico in
relazione ai percorsi di alternanza.
Propone al consiglio di classe eventuali
modifiche al PFI.
Tiene monitoratoe aggiornato il PFI.
«Il tutor è individuato
dal dirigente
scolastico, sentiti i
consigli di classe».
Dovrebbe seguire un
gruppo ristretto di
studenti; in alcune
scuole sono
previste una o più
figure
41. IL PFI: CONSAPEVOLEZZA e RESPONSABILITÀ
Sarebbe comunque un errore concepire il PFI
come uno strumento essenzialmente
documentale e certificativo o come
espressione di una didattica che si basa su
azioni di supporto etero dirette (il consiglio di
classe, il tutor …), l’efficacia didattica ed
orientativa del PFI sono direttamente
proporzionali allo sviluppo di processi di
consapevolezza e di assunzione di
responsabilità da parte dello studente che
deve divenire sempre di più soggetto attivo
rispetto al disegno e all’attuazione del proprio
percorso di apprendimento.
42. PERCORSI DIDATTICI
PD
Caratterizzati dalla progettazione
interdisciplinare per uda
Metodologie induttive
Modalità di lavoro classi aperte, gruppi di livelo
e interesse
Dl61/2017 art.4
comma 2
Nel biennio
Azioni
didattiche ,
formative ,
educative
Possono essere collocati in due diversi anni
scolastici
Progettualità condivisa su più livelli
43. Nella valutazione intermedia al termine del primo anno il PFI
assume un ruolo centrale, trattandosi di uno degli strumenti
fondamentali per contrastare la dispersione didattica e
innovare l'impostazione didattica dei nuovi professionali.
Nel primo anno del biennio unitario, è necessario fare
un'attenta analisi non solo dei risultati di apprendimento
conseguiti, ma anche delle effettive potenzialità in relazione
alle situazioni personali (es. livelli di partenza, ritmi di
apprendimento ecc.).
43
VALUTAZIONE INTERMEDIA DA INSERIRE
PFI (1 ANNO)
44. Il Regolamento (D.M. 92/2018, art.4, comma 7) precisa che:
“Nel rispetto dell’assetto organizzativo del biennio dei percorsi
dell’istruzione professionale (…), le istituzioni scolastiche di I.P.
effettuano, al termine del primo anno, la valutazione
intermedia concernente i risultati delle unità di apprendimento
inserite nel P.F.I.
A seguito della valutazione, il consiglio di classe comunica alla
studentessa o allo studente le carenze riscontrate ai fini della
revisione del P.F.I. e della definizione delle relative misure di
recupero, sostegno ed eventuale riorientamento da attuare
nell’ambito della quota non superiore a 264 ore nel biennio”.
44
VALUTAZIONE INTERMEDIA DA INSERIRE
NEL PFI (1 ANNO)
45. Il sistema dei passaggi: riorientamento
I passaggi da IP a IeFP potranno essere frutto di scelte individualidegli studenti e delle
famiglie o di consigli di riorientamento, che suggeriscono i passaggi.
Nel biennio sarà possibile effettuare dei passaggi a IeFP anche in corso d’anno, entro la
data del 31 gennaio. Per quanto riguardail riorientamento, sarà importante regolareil
fenomeno attraverso:
un regolamento ad uso interno che stabiliscacriteri condivisi per l’attivazione del
percorso di riorientamento (ad es. insufficienze negli insegnamenti di indirizzo) e la
procedurada seguire per i Consigli di classe, i docenti tutor e la FS antidispersione
(colloqui con gli allievi e con le famiglie);
la progettazione, in accordo con i centri di formazione professionali del territorio, di
incontri informativi, visite e laboratori;
la formulazione di un consiglio riorientativo da approvare nel Consigliodi classe;
il rilascio del PFI e della certificazione delle competenze in vistadel passaggio.
46. Il sistema dei passaggi: l’inserimento
Il passaggio prevedela “progettazione e l'attuazione di modalitàdi accompagnamento e
di sostegno dellastudentessa e dello studente e la possibilità di inserimento graduale nel
nuovo percorso” (art. 7, comma 3 del DLgs 61/2017).....
“La determinazione dell'annualitàdi inserimento è basata sul riconoscimento dei crediti
posseduti, sullacomparazione tra il percorso di provenienzae quello cui la studentessae lo
studente chiede di accedere, nonché sulle sue effettive potenzialità di prosecuzione del
percorso” (comma 5)
Il passaggio da IeFP a IP prevede perciò una proceduradi inserimento, che dovrà:
● determinare l’annualitàdi inserimento attraverso l’esame del PFI, della certificazione
delle competenze e dei crediti conseguiti nel percorso di provenienza;
● elaborare un bilancio delle competenze, anche tramite la somministrazione di prove di
ingresso;
● progettare attivitàdi inserimento e di accompagnamento graduale nel nuovo percorso.
Tale procedura potrà essere gestitada una Commissione, che avrà il compito di
coordinare e fornire indicazioni ai Consigli di classe.
47. ESAME DI STATO E CURRICULUM
I percorsi degli istituti professionali si
concludono con l’esame di Stato.
Al diploma, che attesta l’indirizzo di studio
seguito, la durata del corso, il punteggio
complessivo conseguito, e l’indicazione del
codice ATECO attribuito all’indirizzo, viene
allegato il curriculum personale dello studente
come disciplinato all’articolo 21 del decreto
legislativo 13 aprile 2017, n. 62.
48. FormatdiriferimentoperilPFI
Dati identificativi della scuola e del percorso Tutorship (nominativi)
Dati generali e anagrafici dell’alunno
•Identificazione dell’alunno;datadi compilazione;nominativodel tutor;percorso; codice/i ATECO e classificazione NUP
di riferimento.
Sintesi dei risultati del Bilancio personale iniziale
- Competenzeacquisite in contesti formali:
Titoli di studiogià conseguiti;competenze certificate inesitoal primo ciclo; precedenti esperienze di istruzionee
formazione; precedenti esperienze di alternanza/apprendistato;attivitàparticolarmente significative,eventuali debiti in
ingresso,eventuali
crediti dimostrabili acquisiti.livellodi conoscenzadellalinguaitaliana;eventuali competenze basate evidenze derivabili
da prove di ingresso,test,questionari e/oosservazione diretta;
-Competenzeacquisite in contesti non formali o informali
problematiche sociali o personali emerse;attitudini;risorse e motivazione;aspettative peril futuro;capacità di studiare,
vivere e lavorare con altri;
Obiettivi di apprendimento previsti in termini di interventi di personalizzazione
•Obiettivi di apprendimento della lingua italiana (per alunni stranieri); partecipazione alla vita scolastica (per alunni a
rischio dispersione/devianza); recupero conseguimento di qualifiche, diplomi o altre certificazioni (es. ECDL, PET, DELF);
recupero conseguimentodi crediti per passaggio ad altri indirizzi/sistemi oprosecuzione degli studi (es.IFTS).
•Indicare le eventuali UdA di riferimento
Criteri e attività di personalizzazione del percorso
•Attivitàaggiuntive e di potenziamento;attivitàsostitutive;progetti di orientamentoe ri-orientamento;attività
extrascolastiche; alternanzascuola-lavoro;apprendistato;progetti confinalitàparticolari (es.gestione di servizi interni
all’istitutooin collaborazione con associazioni di volontariato).
Strumenti didattici particolari previsti
•Autorizzazione all’usodi formulari,schemi,mappe concettuali quando non già previstoperla generalitàdegli studenti;
dirittoa tempi aggiuntivi pergli alunni con disturbospecificodell’apprendimento.
Verifiche periodiche previsti
•Verificasullostato di attuazione del progettoed eventuali azioni correttive.Daeffettuare secondole modalitàdefinite
da ciascuna scuola nel PTOF
50. Normativa
Linee guida
per favorireesostenerel’adozionedelnuovoassettodidatticoeorganizzativodeipercorsidiistruzione
professionale(dicuialdecretointerministeriale24maggio2018,n.92,Regolamento
aisensidell’articolo3,comma3,decretolegislativo13 aprile2017,n.61)
Decreto legislativo13 aprile 2017, n. 61
“Revisionedeipercorsidell'istruzione professionalenelrispettodell'articolo117della Costituzione,nonchéraccordoconi
percorsidell'istruzioneeformazioneprofessionale,a normadell'articolo1,commi180e181,letterad),della legge13
luglio2015,n.107”,pubblicatonelS.O.alla G.U.n.112del16 maggio2017,SerieGenerale.
Decreto interministeriale n. 92 del 24 maggio 2018
Regolamentoattuativorecanteladisciplina dei profilidi uscitadegli indirizzi di studio dei percorsidi
istruzioneprofessionale
51. Bibliografia
Claude Lemoine,(2002) Risorse per il bilancio di competenze, Percorsi metodologici
e operativi, Franco Angeli
D’ANGELO Maria Grazia, SELVATICI Alessandra (a cura di), Il bilancio di competenze,
Milano, FrancoAngeli, 1999
Mario Castodi, (2017)Costruire unità di apprendimento. Guida alla progettazione a
ritroso
Mario Castoldi,(2011), Progettare per competenze. Percorsi e strumenti, Carocci.
N. Di Marco,(2020), Unità di apprendimento per sviluppare competenze,lasciani
Scuola
Mario Castoldi,(2015), Didattica generale, Mondadori Università
52. Sitografia
MIUR
Linee guida per favorire e sostenere l adozionedel nuovo assetto didattico e
organizzativo dei percorsi di istruzione professionale
I nuovi istituti
I nuovi commerciali
Consorzi professionali
La rete per l’attivazione cognitiva
Riordino degli istituti professionali
Didattica per competenza
Ufficio scolastico Emilia Romagna
Rete nazionale sanita’ assistenza sociale
I nuovi professionali Pearson
53. Libri online
ANCONA Chiara, CASTELLI Cristina (a cura di), Il Bilanciodi Competenze
nell’orientamento e nella formazione continua, in “Quaderni CROSS”, ISU
UniversitàCattolicaMilano
Gigante, V. Pappalepore C. Mazzoli Lucia Evangelisti, P. Malandra Giorgio
Castellucci, I nuovi professionali.Guida alla normativa e linee operativeper
i Consiglidi classe