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Hosting:
3 errori da non commettere
in un account hosting
Dall'installazione di software con
requisiti specifici,
all'utilizzo di script non ottimizzati,
fino alla scelta di un hosting
per un sito trafficato,
scopriamo i dettagli
#e-Commerce
Contenuti a cura di HostingTalk
Nonostante le raccomandazioni e l’attenzione che l’utente pone
nella scelta del proprio servizio hosting,
vi sono almeno 3 errori che a volte, si commettono per imperizia e inesperienza
durante l’uso di un account hosting:
basta un po’ di informazione per evitarli senza troppe difficoltà.
Questo contenuto vuole analizzare tre comportamenti scorretti
e fornire quelle informazioni utili
per stare al riparo da un cattivo uso del servizio prescelto,
cercando di fornire quanti più dettagli possibili
sull’utilizzo corretto di un hosting.
Accade sempre più spesso e sempre più spesso si pensa che la colpa sia del provider che
fornisce l’hosting: si sceglie un servizio pensato per determinati utilizzi e poi si installano
applicativi che richiedono risorse o estensioni non disponibili.
Non è solo una questione di supporto dichiarato da parte del provider, quanto della capacità
critica dell’utente di verificare dapprima i requisiti dell’applicazione che deve essere eseguita
sul servizio hosting, in modo da appurare che effettivamente il servizio sia adatto
all’esecuzione.
Per capire meglio di cosa si sta parlando, si può citare un esempio calzante su tutti.
A volte, si attivano hosting perché si è attratti dal prezzo allettante e non si guarda a quali
caratteristiche il servizio stesso offre. Così, capita di aver la pretesa di installare un CMS come
Magento su un hosting dalle potenzialità limitate, per scoprire che l’esecuzione è garantita,
ma le prestazioni sono deludenti e i tempi di caricamento incompatibili con qualsiasi attività e-
commerce di successo, soprattutto con grandi cataloghi.
In pochi attimi, ci si rende così conto che la scelta dell’hosting non è stata condotta
correttamente, o che comunque sono cambiate le esigenze rispetto
al momento dell’acquisto, per cui diviene necessario adeguare le caratteristiche
del servizio alle nuove necessità.
Prima di procedere, verifichiamo bene i requisiti delle applicazioni che intendiamo eseguire.
Tornando all’esempio di Magento, il noto CMS richiede tutta una serie di caratteristiche,
come il PHP in versione 5.4, un memory_limit non inferiore a 256 MB e
preferibilmente da 512 MB e tutta una serie di estensioni attive.
I servizi hosting offerti, ad esempio,
permettono di verificare questi
parametri, accedendo al
Pannello di Controllo
del servizio, direttamente
dall’Area Clienti e
cliccando su
Hosting Linux/Servizi Hosting.
Da qui, cliccando su Informazioni sul Software si possono ottenere tutte le informazioni
necessarie:
Sempre da qui è possibile anche mandare in esecuzione phpinfo(), con un clic su Test PHP –
phpinfo(), e consultarne i risultati, magari cercando le caratteristiche necessarie
(come il memory_limit) per validare la compatibilità del servizio con le applicazioni da eseguire.
Un altro errore che si commette spesso riguarda l’aspetto tecnico di programmazione del sito.
Può accadere infatti che si usino script di dubbia provenienza, di scarsa qualità della
programmazione o poco ottimizzati che tendono con l’esecuzione a esaurire le risorse
hardware rese disponibili per l’account hosting in uso.
Accanto agli script in linguaggio (come il PHP utilizzato dalla gran parte dei CMS
disponibili sul mercato), possono anche essere le query SQL sui database MySQL a
compromettere le performance del proprio hosting, andando incontro a problemi di
rallentamento, di irraggiungibilità del sito o di sospensione dell’account.
1) Bisogna dunque evitare di redigere script o di programmare query
se privi dell’esperienza adatta, affidandosi a un consulente programmatore
per i casi più specifici e complicati.
2) Allo stesso modo, bisogna evitare script provenienti da fonti non note o comunque da
programmatori inesperti, perché potrebbero pure condurre al risultato di esecuzione cercato,
ma in modo non ottimizzato, con un uso dello stack non adeguato
e con uno spreco di risorse che di norma non dovrebbe accadere.
Per valutare eventuali difficoltà, bisogna sempre analizzare i log degli errori e
le statistiche d’uso del sito, verificabili cliccando su Hosting Linux/Servizi Hosting
e scegliendo dal pannello la voce Mostra log degli errori.
Per le statistiche, basta
cliccare su
Hosting Linux/Statistiche,
autenticandosi con gli
stessi parametri usati
per l’accesso
all’Area Clienti.
C’è chi attiva un servizio hosting e poi pretende di avere un accesso SSH alla propria
console Linux anche quando il provider non garantisce questa funzione…chi vorrebbe
installare delle applicazioni come se il server su cui viene ospitato l’hosting fosse a
suo totale appannaggio…chi pretende prestazioni da server dedicato.
Così, si va incontro al terzo errore: utilizzare lo stesso hosting di quando il sito era poco noto,
nonostante ormai si siano raggiunti livelli più alti, più contenuti e più traffico.
In questi casi, è importante capire quali siano le nuove esigenze e decidere
se sia il caso di fare il salto verso una soluzione VPS, un server dedicato o, ancora meglio,
un’infrastruttura di cloud computing che scali secondo necessità.
Anche in questo caso, una consultazione alle statistiche d’uso delle risorse
e del sito sono di aiuto a capire dove il servizio hosting è diventato insufficiente,
in modo da ricorrere ai ripari il prima possibile.
Hosting Aruba
Grazie

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Hosting: 3 errori da non commettere #TipOfTheDay

  • 1. Hosting: 3 errori da non commettere in un account hosting
  • 2. Dall'installazione di software con requisiti specifici, all'utilizzo di script non ottimizzati, fino alla scelta di un hosting per un sito trafficato, scopriamo i dettagli #e-Commerce Contenuti a cura di HostingTalk
  • 3. Nonostante le raccomandazioni e l’attenzione che l’utente pone nella scelta del proprio servizio hosting, vi sono almeno 3 errori che a volte, si commettono per imperizia e inesperienza durante l’uso di un account hosting: basta un po’ di informazione per evitarli senza troppe difficoltà. Questo contenuto vuole analizzare tre comportamenti scorretti e fornire quelle informazioni utili per stare al riparo da un cattivo uso del servizio prescelto, cercando di fornire quanti più dettagli possibili sull’utilizzo corretto di un hosting.
  • 4. Accade sempre più spesso e sempre più spesso si pensa che la colpa sia del provider che fornisce l’hosting: si sceglie un servizio pensato per determinati utilizzi e poi si installano applicativi che richiedono risorse o estensioni non disponibili. Non è solo una questione di supporto dichiarato da parte del provider, quanto della capacità critica dell’utente di verificare dapprima i requisiti dell’applicazione che deve essere eseguita sul servizio hosting, in modo da appurare che effettivamente il servizio sia adatto all’esecuzione. Per capire meglio di cosa si sta parlando, si può citare un esempio calzante su tutti. A volte, si attivano hosting perché si è attratti dal prezzo allettante e non si guarda a quali caratteristiche il servizio stesso offre. Così, capita di aver la pretesa di installare un CMS come Magento su un hosting dalle potenzialità limitate, per scoprire che l’esecuzione è garantita, ma le prestazioni sono deludenti e i tempi di caricamento incompatibili con qualsiasi attività e- commerce di successo, soprattutto con grandi cataloghi.
  • 5. In pochi attimi, ci si rende così conto che la scelta dell’hosting non è stata condotta correttamente, o che comunque sono cambiate le esigenze rispetto al momento dell’acquisto, per cui diviene necessario adeguare le caratteristiche del servizio alle nuove necessità. Prima di procedere, verifichiamo bene i requisiti delle applicazioni che intendiamo eseguire. Tornando all’esempio di Magento, il noto CMS richiede tutta una serie di caratteristiche, come il PHP in versione 5.4, un memory_limit non inferiore a 256 MB e preferibilmente da 512 MB e tutta una serie di estensioni attive. I servizi hosting offerti, ad esempio, permettono di verificare questi parametri, accedendo al Pannello di Controllo del servizio, direttamente dall’Area Clienti e cliccando su Hosting Linux/Servizi Hosting.
  • 6. Da qui, cliccando su Informazioni sul Software si possono ottenere tutte le informazioni necessarie:
  • 7. Sempre da qui è possibile anche mandare in esecuzione phpinfo(), con un clic su Test PHP – phpinfo(), e consultarne i risultati, magari cercando le caratteristiche necessarie (come il memory_limit) per validare la compatibilità del servizio con le applicazioni da eseguire.
  • 8. Un altro errore che si commette spesso riguarda l’aspetto tecnico di programmazione del sito. Può accadere infatti che si usino script di dubbia provenienza, di scarsa qualità della programmazione o poco ottimizzati che tendono con l’esecuzione a esaurire le risorse hardware rese disponibili per l’account hosting in uso. Accanto agli script in linguaggio (come il PHP utilizzato dalla gran parte dei CMS disponibili sul mercato), possono anche essere le query SQL sui database MySQL a compromettere le performance del proprio hosting, andando incontro a problemi di rallentamento, di irraggiungibilità del sito o di sospensione dell’account. 1) Bisogna dunque evitare di redigere script o di programmare query se privi dell’esperienza adatta, affidandosi a un consulente programmatore per i casi più specifici e complicati. 2) Allo stesso modo, bisogna evitare script provenienti da fonti non note o comunque da programmatori inesperti, perché potrebbero pure condurre al risultato di esecuzione cercato, ma in modo non ottimizzato, con un uso dello stack non adeguato e con uno spreco di risorse che di norma non dovrebbe accadere.
  • 9. Per valutare eventuali difficoltà, bisogna sempre analizzare i log degli errori e le statistiche d’uso del sito, verificabili cliccando su Hosting Linux/Servizi Hosting e scegliendo dal pannello la voce Mostra log degli errori. Per le statistiche, basta cliccare su Hosting Linux/Statistiche, autenticandosi con gli stessi parametri usati per l’accesso all’Area Clienti.
  • 10. C’è chi attiva un servizio hosting e poi pretende di avere un accesso SSH alla propria console Linux anche quando il provider non garantisce questa funzione…chi vorrebbe installare delle applicazioni come se il server su cui viene ospitato l’hosting fosse a suo totale appannaggio…chi pretende prestazioni da server dedicato. Così, si va incontro al terzo errore: utilizzare lo stesso hosting di quando il sito era poco noto, nonostante ormai si siano raggiunti livelli più alti, più contenuti e più traffico. In questi casi, è importante capire quali siano le nuove esigenze e decidere se sia il caso di fare il salto verso una soluzione VPS, un server dedicato o, ancora meglio, un’infrastruttura di cloud computing che scali secondo necessità. Anche in questo caso, una consultazione alle statistiche d’uso delle risorse e del sito sono di aiuto a capire dove il servizio hosting è diventato insufficiente, in modo da ricorrere ai ripari il prima possibile.