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                B.C.C. S.r.l.

                                           Bedeschi Comandatore Consulting S.r.l.
                                         Via G. Ungaretti 2/B, 24126 Bergamo (BG)
                          Tel.: 035.5294276 Fax: 035 31 37 6  e-mail: info@bcc-srl.com
                Cod. Fisc. e Part. IVA: 03167770167 – Reg. Imprese: BG 03167770167 - R.E.A.: BG 355149
                                              Capitale Sociale: 10.000,00 i.v.
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                Chi è la



                B.C.C. S.r.l.
Bedeschi Comandatore Consulting S.r.l.

   • Progettazione e realizzazione di Sistemi di Controllo
     di Gestione;
   • Analisi ed interventi sui Sistemi Informativi e sulle
     Organizzazioni Aziendali;
   • Monitoraggio, raccolta ed elaborazione dati,
     coordinamento di studi clinici.
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                      B.C.C. collabora con le PMI
                          nei seguenti campi

                GESTIONE E CONTROLLO

                                             COMMERCIALE E
     Analisi per indici e flussi
                                                 MARKETING
     Schemi di controllo E MANAGEMENT
              STRATEGIA
     Cicli economici e finanziari                              PRODUZIONE
             Business Plan
      Analisi della redditività       Politica dei prezzi
             Direzione             
      Controllo dei costi per obiettivi Politica di remunerazione dei
                                                          Pianificazione della
             Sistemi decisionali
      Controllo e gestione delle scorte venditori
                                                           produzione
             Sistemi di delega  Animazione della forza
      Budgeting                                           Programmazione e lancio
             Definizione delle funzioni e dei
      Tableaux de bord                  vendita
                                                           delle commesse
               compiti                Pubblicità, incentivi, e
                                                          Controllo dell’efficienza
              Organigrammi funzionali  promozioni
     Pianificazione finanziaria                           produttiva
                                      Statistiche commerciali
              Flussi informativi                         Margine operativo
                                      umane
              Gestione delle risorseControllo dei risultati
                                                          Stato avanzamento lavori
                                     
              Scelta della Formula Analisi dei marginiPolitica degli
                                                         

                    Imprenditoriale    Posizionamento dei prodotti
                                                        approvvigionamenti
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                    COME OPERA LA B.C.C.
                                        Primo contatto,
                                        necessità del Check Up.

                       Contratto di Check Up

                                       Realizzazione Check Up

                Se l’Imprenditore lo considera necessario
                        Convenzione d’Intervento

                                       Realizzazione Intervento

                      Al termine dell’Intervento
                                       Controllo dell’Intervento
                                       ed Assistenza all’applicazione
                                       gratuita per 12 mesi
                   Dopo 2 o 3 anni nuovo Check Up
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                                BASILEA 2
                  IMPLICAZIONI PRATICHE PER LE IMPRESE
                                           TRIESTE 16 Novembre 2005

                                                   Indice

            Che cosa è Basilea 2 e perché esiste ..................................... Pag. 7
            Il Rating esterno ………………………………………..….. Pag. 11
            Il Rating interno …………………………………………..... Pag. 16
            Esempio di Rating Interno …………………………………. Pag. 36
            Le implicazioni per le Imprese…….…………….……….… Pag. 41
            Le conclusioni ……...…………………………..………….. Pag. 57
            Il test di autovalutazione ……………………..….………..... Pag. 60
            Appendici …………………………………….…………….. Pag. 61
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"Basilea 2" è il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle Banche; è stato
approvato il 26 Giugno 2004. In base ad esso le Banche dei paesi aderenti dovranno accantonare
quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti, valutato
attraverso lo strumento del rating.

Il provvedimento entrerà in vigore all’inizio del 2007 ma di fatto esplica già i suoi effetti; infatti il
calcolo del rating si basa sullo storico degli ultimi 3 anni e pertanto il bilancio dell’esercizio 2004 ne
fa già parte.

I gruppi bancari, per poter usare l’Approccio Avanzato, dovranno adottare il conteggio “parallelo”
del nuovo e del vecchio accordo a partire dalla fine del 2005; per fare ciò dovranno dimostrare di
avere adottato l’uso interno dei modelli da almeno 3 anni, secondo le indicazioni previste
dall’accordo stesso. Di fatto l’accordo, per questi gruppi bancari, è entrato in vigore nel corso del
2003. La Banca d’Italia ha indicato di attendersi che tutti i gruppi bancari italiani con patrimonio
consolidato superiore a 3 miliardi di EUR adottino gli approcci basati sui modelli interni.

Gli accordi di Basilea sui requisiti patrimoniali delle Banche sono il frutto del lavoro del Comitato di
Basilea, istituito dai governatori delle Banche centrali dei dieci paesi più industrializzati (G10) alla
fine del 1974. I membri attuali del Comitato provengono da Belgio, Canada, Francia, Germania,
Italia, Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Il
Comitato opera in seno alla BRI, Banca dei Regolamenti Internazionali, con sede a Basilea,
un'organizzazione internazionale che ha lo scopo di promuove la cooperazione fra le Banche centrali
ed altre agenzie equivalenti allo scopo di perseguire la stabilità monetaria e finanziaria.
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Nel 1988 il Comitato di Basilea raggiunse un primo accordo, Basilea 1, che è tuttora in vigore. In
base a tale accordo le Banche devono avere un patrimonio di vigilanza pari ad almeno l’8% delle
loro attività ponderate per il rischio connesso. Il peso con cui sono ponderate le attività è funzione
del tipo di attività e di cliente (prestito ad Impresa, a privato, mutuo ipotecario, ecc.), ma non alla
rischiosità di quello specifico cliente. Ciò a indotto le Banche a privilegiare i Clienti più rischiosi: ad
essi si poteva applicare un tasso di interesse maggiore a parità di costi (la percentuale di capitale da
accantonare). I crediti verso i clienti più virtuosi sono stati cartolarizzati (ceduti ad altri istituti)
aumentando l’esposizione al rischio d’insolvenza.
Alla fine degli anni 90, sono state redatte alcune bozze di discussione per la revisione di Basilea 1;
l’ultima (quella sottoscritta) è quella denominata Pacchetto per consultazione n. 3, spesso indicata
come CP3. Il Nuovo Accordo si articola su tre pilastri:
    1. I nuovi requisiti patrimoniali minimi tengono conto del rischio operativo, del rischio di
       mercato e del rischio di credito.
  2. Il controllo delle Banche Centrali che avranno una maggiore discrezionalità nel valutare
     l'adeguatezza patrimoniale delle Banche, potendo imporre una copertura superiore ai requisiti
     minimi.
  3. Disciplina del Mercato e Trasparenza. Sono previste regole di trasparenza per l'informazione al
     pubblico sui livelli patrimoniali, sui rischi e sulla loro gestione.
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                                       Il primo pilastro
RISCHIO OPERATIVO (frodi, caduta dei sistemi informatici, ecc.): le Banche, come qualunque
altra Impresa, è esposta ai danni conseguenti dal malfunzionamento di procedure e sistemi interni,
incapacità e dolo del personale, altri eventi esogeni. Basilea 2 introduce per la prima volta questo
tipo di rischio.
RISCHIO DI MERCATO: l’enorme sviluppo dei mercati finanziari e degli strumenti derivati ha
accresciuto in modo sensibile la possibilità di subire delle perdite economiche legate alle fluttuazioni
del valore di tali strumenti e/o dei rapporti fra le varie divise. Questo tipo di rischio non era previsto
da Basilea 1, ma è stato aggiunto con un emendamento nel 1996.
RISCHIO DI CREDITO: è quello più coinvolto nel rapporto Banche - Aziende. Sono previsti 3
diversi metodi di rating:
  •       Rating ESTERNO (Approccio STANDARD), il rating è assegnato da agenzie specializzate
          come Moody’s, S&P o altri.
  •       Rating INTERNO, a sua volta suddiviso in
                 • Approccio BASE (IRB Foundation), pensato per i gruppi bancari con scarsa esperienza
                   nel rating
                 • Approccio AVANZATO (IRB Advanced), riservato a chi, nel tempo, saprà dimostrare
                   alle Autorità di aver sviluppato strumenti di controllo del credito raffinati ed affidabili.
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                                                  Il rating esterno
  Come per Basilea 1, a rating migliori corrispondono pesi più leggeri nel calcolo dei Risk-Weighted
  Assets, in coerenza al calcolo del Patrimonio di Vigilanza.

                                                      PV ≥ 8% x Si (Ai x RWi)
  Una volta assegnato il rating, è possibile calcolare il patrimonio di vigilanza mediante la tabella dei
  coefficienti di ponderazione dell’approccio standard
                                  AAA -




                                                                              BBB +



                                                                                             BBB -
                                          AA +
                            AAA




                                                                                                     BB +
                                                                                       BBB
                                                      AA -




                                                                                                                 BB -
                                                                                                                                       Rating Senza
                                                             A+
                                                 AA




                                                                                                                        B+
                                                                                                            BB
                                                                         A-




                                                                                                                                 B-
                                                                   A




                                                                                                                             B
                                                                                                                                                       Scaduti
                                                                                                                                      inferiore Rating
Corporate                                 20%                      50%                        100%                               150%           100%   150%
Governi e Banche Centrali                  0%                      20%                50%                        100%                   150%    100%
Banche in base al paese                   20%                      50%                100%                       150%                   150%    100%
Banche                                    20%                             50%                                    100%                   150%     50%
Banche (<= 3 mesi)                                           20%                                                  50%                   150%     20%
Retail (privati e PMI)                                                                       75%                                                       150%
Mutui residenziali                                                                           35%                                                       100%


                              I coefficienti indicati (RWi) valgono per crediti NON garantiti
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     B.C.C. S.r.l.




                                                 Il rating esterno

  A seguito delle osservazioni mosse dall’Italia è stato modificato, riducendolo, il coefficiente di
  ponderazione del Retail che, ora, è inferiore a quello Corporate con rating inferiore a A-. In altre
  parole, i privati e le PMI che:
    • chiedono un prestito inferiore al milione di euro,
    • soddisfano il criterio di frazionamento (incidenza sul totale retail non superiore al 2 per mille),
  hanno una ponderazione (e quindi un costo d’accesso) inferiore a quella delle grandi Aziende.
                                  AAA -




                                                                             BBB +



                                                                                            BBB -
                                          AA +
                            AAA




                                                                                                    BB +
                                                                                      BBB
                                                      AA -




                                                                                                                BB -
                                                             A+
                                                                                                                                      Rating Senza
                                                 AA




                                                                                                                       B+
                                                                                                           BB
                                                                        A-




                                                                                                                                B-
                                                                   A




                                                                                                                            B
                                                                                                                                                      Scaduti
                                                                                                                                     inferiore Rating
Corporate                                 20%                     50%                       100%                                150%          100%     150%
Governi e Banche Centrali                  0%                     20%                50%                        100%                   150%   100%
Banche in base al paese                   20%                     50%                100%                       150%                   150%   100%
Banche                                    20%                            50%                                    100%                   150%    50%
Banche (<= 3 mesi)                                           20%                                                 50%                   150%    20%
Retail (privati e PMI)                                                                      75%                                                        150%
Mutui residenziali                                                                          35%                                                        100%

  Per i crediti Retail è impossibile definire un rating (troppo costoso); si applica una ponderazione
  unica inferiore a quella prevista per le Corporate senza Rating.
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                                                 Il rating esterno


  Basilea 1 riconosceva già uno “sconto” ai mutui assistiti da ipoteca sulla prima casa d’abitazione,
  Basilea 2 aumenta questo sconto riducendo al 35% il coefficiente di ponderazione.




                                                                              BBB +
                                  AAA -




                                                                                             BBB -
                                          AA +
                            AAA




                                                                                                     BB +
                                                                                       BBB
                                                      AA -




                                                                                                                 BB -
                                                             A+
                                                                                                                                       Rating Senza
                                                 AA




                                                                                                                        B+
                                                                                                            BB
                                                                         A-




                                                                                                                                 B-
                                                                   A




                                                                                                                             B
                                                                                                                                                       Scaduti
                                                                                                                                      inferiore Rating
Corporate                                 20%                      50%                        100%                               150%           100%    150%
Governi e Banche Centrali                  0%                      20%                50%                        100%                   150%    100%
Banche in base al paese                   20%                      50%                100%                       150%                   150%    100%
Banche                                    20%                             50%                                    100%                   150%     50%
Banche (<= 3 mesi)                                           20%                                                  50%                   150%     20%
Retail (privati e PMI)                                                                       75%                                                        150%
Mutui residenziali                                                                           35%                                                        100%
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                                      Le Garanzie
                        Le Garanzie possono essere così classificate:



                                                                    Reali
 Personali e derivati del credito              Hanno la funzione di ridurre le perdite in caso di
                                                insolvenza (modificano LGD): contanti, oro,
Sostituzione Garante per Garantito
                                               azioni ed obbligazioni qualificate, azioni e fondi
Sono utilizzati dalla Banca per sostituire
il rischio connesso al Garantito con
quello del Garante che, ovviamente,
deve avere un rating migliore
(modificano il PD)                            Metodo Semplificato            Metodo Integrale
L’entità della garanzia è ridotta (haircut)   Sostituzione Garanzia              Nessun PV
in caso di differenza fra la scadenza             per Garantito             sull’importo coperto
della garanzia ed il prestito (maturity
                                                                          che è pari alla garanzia
mismatch) o di differenza fra le valute
                                                                          meno gli haircut tanto
(currency mismatch)
                                                                          più pesanti, tanto più è
                                                                          volatile la garanzia
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                                        Le Garanzie
 Le garanzie hanno l’obiettivo di ridurre il risk-weighting (RWi) del prestito
 garantito; ciò riduce il rischio e consente alla Banca di ridurre il suo
 Patrimonio di Vigilanza.
                                                                                             Basilea 2    Basilea 2
                                                                          Basilea 2
                                                    Basilea 1                                Approccio    Approccio
                                                                     Approccio Standard
                                                                                                Base      Avanzato
                                                     Metodo         Metodo        Metodo       Metodo       Metodo
                                                   semplificato   semplificato   Integrale    Integrale    Integrale
Versamenti in contanti/oro                             X              X              X            X            X
Obbligazioni valutate con rating almeno BB-
                                                        X              X            X            X            X
emesse da governi od enti pubblici
Obbligazioni valutate con rating almeno BBB-
                                                        X              X            X            X            X
emesse da altri enti
Obbligazioni non valutate emesse da una banca
                                                        X              X            X            X            X
valutata almeno BBB-
Obbligazioni valutate internamente                                                                            X
Azioni o Fondi con titoli dell'Indice principale                       X            X            X            X
Azioni o Fondi di una borsa riconosciuta                                            X            X            X
Altre azioni o Fondi con altri titoli                                                                         X
Crediti per consegna & prestazioni                                                               X            X
Immobili abitativi e commerciali                                                                 X            X
Altre garanzie                                                                                                X
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                                    Il rating interno
Le Banche maggiori potranno adottare dei sistemi di rating interno, previa autorizzazione della
Banca d’Italia. Le Banche possono adottare l’Approccio Avanzato solo se lo applicano da almeno 3
anni. Ciò costituisce un forte incentivo per le Banche all’adozione di modelli più sofisticati di
valutazione e gestione del rischio; l’adozione degli approcci più sofisticati comporta dei benefici in
termini di minor assorbimento di capitale.

                              Basilea 2 non entra nel merito di come debba essere
                              costruito il sistema di rating interno (IRB), ovvero:

  •       non specifica quali indicatori (per esempio gli indici di bilancio) debbano essere utilizzati;
  •       non obbliga le Banche ad utilizzare sistemi automatici.

                                                 Ma impone che:

  •       i criteri adottati siano documentati ed archiviati in modo trasparente;
  •       i sistemi siano utilizzati con piena cognizione di causa, ovvero che le organizzazioni soddisfino
          dei requisiti minimali (responsabilità, organi di controllo, procedure di gestione dei fault);
  •       i sistemi siano rivisti periodicamente in base all’efficacia dimostrata;
  •       i sistemi di rating siano validati dalle Banche Centrali
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                                   Il rating interno
I sistemi di Rating Interno sono basati su una doppia valutazione:
  •      QUANTITATIVA: ovvero l’analisi delle informazioni che si ricavano dai bilanci, dalla
         Centrale Rischi, dall’analisi storica del rapporto con la Banca, dalla situazione di mercato, ecc.
         Tale analisi, solitamente, determina lo score finanziario e lo score andamentale
  •      QUALITATIVA: ovvero l’analisi delle informazioni che si ricavano dal rapporto personale
         con l’Imprenditore (score qualitativo).

I sistemi di Rating Interno sono, in altre parole un processo di analisi :
  •      codificato (documentato);
  •      volto a determinare in modo omogeneo la probabilità di default;
  •      basato su una molteplicità di informazioni inerenti al soggetto economico (Azienda, Privato,
         ecc.), all’operazione in esame (prestito, mutuo, castelletto), alle eventuali garanzie, al contesto
         economico contingente.

Gli obiettivi dei sistemi di Rating Interno sono:
  •      valutare il soggetto economico;
  •      decidere se dar luogo all’operazione in esame;
  •      definirne il prezzo;
  •      consentire il monitoraggio e/o la revisione dell’operazione stessa.
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                                Il rating interno
Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che
prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione

                   EAD
                                                RW




                 EAD (Exposure At Default)
   Indica l’effettivo ammontare del prestito al
   momento dell’insolvenza. Vi sono crediti
   “elastici” in cui l’effettivo utilizzo
   differisce dal fido massimo concesso
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                                Il rating interno
Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che
prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione

                 EAD
                                                  RW
                 LGD


                 LGD (Loss Given Default)
         Indica la percentuale effettiva di perdita in
         caso di insolvenza. Può essere inferiore al
         credito concesso per effetto delle garanzie.
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                             Il rating interno
Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che
prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione

                 EAD
                                                RW
                 LGD
                                                          PD (Probability of Default)
                                                          Indica la probabilità che il
                                                          debitore si trovi nell’im-
                                                          possibilità di onorare i propri
                                                          impegni. Il Rating è un modo
                                                          semplice per misurare la PD.

                                                  PD
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                             Il rating interno
Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che
prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione

                 EAD
                                                RW
                 LGD                                                   R (Correlation)
                                                               Il PV deve coprire, oltre alle
                                                               perdite attese, anche quelle
                                   Max perdita                 inattese. R consente di
                                   (al 99,9%)                  calcolare la perdita massima
                                                               probabile che copre il 99,9%
                                                               dei casi possibili.

                              R                   PD
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                             Il rating interno
Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che
              M (Matury)
prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione
La PD può variare nel tempo, crediti
con durata EAD
           maggiore sono più esposti
ad un peggioramento del PD.
Soggetti con PD elevato possono                 RW
“solo” peggiorare, quelli con PD
           LGD
basso possono anche migliorare

                                   Max perdita              Maturity
                                   (al 99,9%)              adjustment



                              R                   PD                     M
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                       Il rating interno

                  Analisi di bilancio
                  storico e prospettico.
        Analisi   Analisi competitiva:
        cliente   prospettive, posiziona-
                  mento, fattori di critici-
                  tà e di successo, ecc.        Rating      P.D.
                                               Integrato

 Analisi della    Analisi Centrale Rischi,
  relazione       sconfinamenti, ecc.


       Analisi
                                                            M.     RWi
     temporale

       Analisi                                             L.G.D
      garanzie

     Analisi
                                                           E.A.D
   operazione
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                             Il rating interno

                     GOVERNI, BANCHE, CORPORATE, PMI       RETAIL


                     APPROCCIO              APPROCCIO   APPROCCIO
                        BASE                AVANZATO    AVANZATO


      P.D.               Banca                Banca      Banca (pool)



        M.          Fissa a 2,5 anni          Banca     Non Applicabile


                Autorità, in base a forme
   L.G.D.         tecniche e garanzie
                                              Banca      Banca (pool)



   E.A.D.               Autorità              Banca      Banca (pool)
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                  EAD (Exposure At Default)
          Indica l’effettivo ammontare del prestito al momento dell’insolvenza.

Basilea 2, per l’Approccio Base, prevede delle regole precise per la sua determinazione:
  • il credito effettivamente utilizzato da parte del Cliente deve essere considerato per l’intero
      importo
  • i margini di credito disponibili NON prontamente revocabili dalla Banca devono essere
      considerati per il 75% del loro valore
  • i margini di credito disponibili prontamente revocabili dalla Banca NON devono essere
      considerati

                                 Utilizzata
                                   oggi       100%
                  Linea                                    40
                    di             40                                        EAD
                 credito
                                 Margine                                      85
                  100           disponibile
                                               75%         45
                                   60
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                         LGD (Loss Given Default)
                 Indica la percentuale effettiva di perdita in caso di insolvenza.

Basilea 2, per l’Approccio Base, prevede dei valori prefissati a seconda dei vari tipi di garanzia reale
prestate a fronte del credito in esame:


  •       45% è il valore base (45 € persi per ogni 100 € prestati) per tutti i prestiti generici NON
          garantiti
  •       75% per i prestiti subordinati (il cui rimborso è subordinato alla preventiva soddisfazione di
          tutti gli altri creditori del Cliente fallito)
  •       47,27% - Garanzia/(11 x Credito) se la garanzia è costituita da proprietà immobiliari
          avente un valore compreso tra il 30% ed il 140% dell’importo del Credito (LGD=44,54%÷34,54%)
  •       46,36% - Garanzia/(22 x Credito) se la garanzia è costituita da impianti e macchinari
          aventi un valore compreso tra il 30% ed il 140% dell’importo del Credito (LGD=45,0%÷40,0%)
  •       45% - Garanzia/(12,5 x Credito) se la garanzia è costituita da crediti commerciali (fatture
          da scontare) aventi un valore compreso tra il 0% ed il 125% dell’importo del Credito
          (LGD=42,6%÷33,8%)
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                     PD (Probability of Default)
                          Indica la probabilità che il debitore si trovi
                          nell’impossibilità di onorare i propri impegni.

Basilea 2, NON entra in merito a come debba essere costituito il sistema di Rating … quello
mostrato è solo un esempio. Ipotizziamo di prendere in considerazione i seguenti indici economici-
patrimoniali.
Per ciascuno di questi indici definiamo un peso nel calcolo dello score totale; tanto più è alto il
peso, tanto è maggiore l’indice.
Per ciascuno di questi indici, attribuiamo uno score in base al suo valore e calcoliamo lo score totale
 Peso            Score          Indice di valutazione
 0,82 x 50 = 41,0           - Capacità di Autofinanziamento netto
 1,47 x 15 = 22,5           - Valutazione del Patrimonio Netto e del Patrimonio Netto Tangibile
 2,21 x 32 = 70,7           - Gestione del Circolante
 1,33 x 20 = 26,6           - Incidenza e valutazione degli interessi passivi
 3,22 x 30 = 96,6           - Analisi e composizione del M.O.L.
 1,15 x 25 = 28,7           - Valutazione del posizionamento rispetto alla concorrenza
           Totale 285,7
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                        PD (Probability of Default)
                                                     (Continua)

Lo score totale ottenuto consente, mediante apposita tabella, di identificare il PD da assegnare
all’Azienda.    Score Totale
                                     Rating     PD
                        Da      A
                                                                  Ma questa è solo la probabilità media di
                         0     150   Inferiore 15,25%
                        151    200      B-      8,84%
                                                                  insolvenza per il Rating B+.
                 285    201    250       B      4,76%   2,84%     Ciò equivale a dire che una Banca che
                        251    300      B+      2,84%             abbia 100 clienti con questo rating, in
                        301    350      BB-     1,94%             un anno subirà il danno conseguente al
                        351    400      BB      1,22%
                        401    450     BB+      0,72%
                                                                  fallimento di 2,84 clienti. Questa è
                        451    500     BBB-     0,36%             quella che si chiama Perdita Attesa.
                        501    550     BBB      0,21%             Ma ciò è solo un valore statistico, gli
                        551    600     BBB+     0,11%             anni non sono tutti uguali, il mercato si
                        601    650      A-      0,09%
                                                                  trova in situazioni diverse, in un anno
                        651    700       A      0,07%
                        701    750      A+      0,05%             “buono” potrebbero fallirne solo uno, in
                        751    800      AA-     0,04%             uno “cattivo” 5 o 6 o 7… E’ necessario
                        801    850      AA      0,03%             calcolare la Perdita Inattesa: la Banca
                        851    900     AA+      0,02%             deve poter far fronte anche agli anni
    I valori indicati
                        901    950     AAA-     0,01%
   sono puramente
    esemplificativi     951   1000     AAA      0,00%
                                                                  “cattivi”.
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                       PD (Probability of Default)
                                                  (Continua)

Nel calcolo della Perdita Inattesa intervengono fattori come l’effetto domino (Aziende strettamente
legate fra loro sono estremamente legate), alle situazione congiunturale del settore in cui si opera
(con l’apertura del mercato alla Cina, il tessile è in crisi), alla zona geografica (distretto del Nord Est,
Torino e zone limitrofe, il mezzogiorno), alla dimensione (le Corporate sono le più correlate) …
Basilea 2 introduce il concetto di Correlazione (R). Le formule di ponderazione fissate da Basilea 2
sono piuttosto complicate …
                                         Per il Retail   Correlazione         Correlazione
                                             è 35          Minima              Massima
     Per i fanatici:

     W = (1-EXP(-50*PD))/(1-EXP(-50))                      R =0,12*W+0,24*(1-W)                 Livello di
                                                                                               confidenza
                                                                                               desiderata
                           Probability                          Fattore di
                            Default                            Correlazione
     PMAX = DISTRIB.NORM.ST(INV.NORM.ST(PD)/RADQ(R)+RADQ(R/(1-R))*INV.NORM.ST(99,9%))



    Massima perdita          Probabilità cumulata secondo la       Funzione inversa della Probabilità cumulata
     per Corporate           distribuzione normale standard         secondo la distribuzione normale standard
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                       PD (Probability of Default)
                                                  (Continua)

Nel calcolo della Perdita Inattesa intervengono fattori come l’effetto domino (Aziende strettamente
legate fra loro sono estremamente legate), alle situazione congiunturale del settore in cui si opera
(con l’apertura del mercato alla Cina, il tessile è in crisi), alla zona geografica (distretto del Nord Est,
Torino e zone limitrofe, il mezzogiorno), alla dimensione (le Corporate sono le più correlate) …
Basilea 2 introduce il concetto di Correlazione (R). Le formule di ponderazione fissate da Basilea 2
sono piuttosto complicate …
                                         Per il Retail   Correlazione         Correlazione
                                             è 35          Minima              Massima
     Per i fanatici:

     W = (1-EXP(-50*PD))/(1-EXP(-50))                      R =0,12*W+0,24*(1-W)               Livello di
                                                                                             confidenza
                                                                                             desiderata
                           Probability                        Fattore di
                            Default                          Correlazione
     PMAX = DISTRIB.NORM.ST(INV.NORM.ST(PD)/RADQ(R)+RADQ(R/(1-R))*INV.NORM.ST(99,9%))



    Massima perdita         Calcolo della Perdita                        Calcolo della
     per Corporate                 Attesa                               Perdita Inattesa
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                                  PD (Probability of Default)
                                                                                 (Continua)

Per l’analisi statistica Basilea 2 utilizza la Distribuzione Normale Standard [px= exp(-x2/2) / 2 п ]
                                                                             Distribuzione Normale Standard
                                                                                (Gaussiana normalizzata)


                 100%


                 90%


                 80%


                 70%


                 60%


                 50%


                 40%


                 30%


                 20%


                 10%


                  0%
                        -3   -2,75 -2,5 -2,25   -2   -1,75 -1,5 -1,25   -1   -0,75 -0,5 -0,25     0   0,25 0,5   0,75   1   1,25 1,5   1,75   2   2,25 2,5   2,75   3

                                                                               Probabilità      Probabilità Cumulata
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                                         M (Maturity)
                                     La PD può variare nel tempo...

Basilea 2, apporta dei correttivi alla formula di ponderazione per tener conto delle variazioni che il
PD può subire nel tempo; a questo proposito è da notare che le Aziende con PD elevato tendono ad
essere più “stabili” e, in caso di variazione, a peggiorare. Le Aziende con PD basso sono più soggette
a variazioni che possono anche essere dei miglioramenti


                                         Trend del PD nel tempo




                 50%

                 40%

                 30%
                                                                                         Azienda 1
                 20%                                                                 Azienda 2
                 10%                                                             Azienda 3
                                                                             Azienda 4
                 0%
                       Anno 1   Anno 2   Anno 3   Anno 4   Anno 5   Anno 6
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                                                              RWi = f (PD, LGD, EAD, M)
                                                                  Funzione di Ponderazione (LGD= 45%, EAD = 1 EUR, M = 2,5 y)

                                          0,250
Capitale richiesto su un Euro prestato




                                          0,200




                                          0,150




                                          0,100




                                          0,050




                                                  0,001%   1,0%   2,0%         3,0%    4,0%       5,0%         6,0%           7,0%      8,0%        9,0%   10,0%
                                                                                           PD (probabilità di Default)


                                                                   corporate     PMI   mutui    cred rot    retail       Basilea 1   Basilea 2 PMI Std
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                                                              RWi = f (PD, LGD, EAD, M)
                                                                  Funzione di Ponderazione (LGD= 75%, EAD = 1 EUR, M = 2,5 y)

                                          0,250
Capitale richiesto su un Euro prestato




                                          0,200




                                          0,150




                                          0,100




                                          0,050




                                                  0,001%   1,0%   2,0%     3,0%     4,0%      5,0%        6,0%       7,0%   8,0%   9,0%   10,0%
                                                                                       PD (probabilità di Default)
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                 RWi = f (PD, LGD, EAD, M)
                     Funzione di Ponderazione (LGD= 45%, EAD = 1 EUR, M = 2,5 y)


                                      CORPORATE          PMI              PMI             RETAIL
                              PD
                                        Fatturato      Fatturato    Fatt. < 5 Mil. €   Fatt. < 5 Mil. €
                                       > 50 Mil. €    = 15 Mil. €   Esp. > 1 Mil. €    Esp. < 1 Mil. €

                           0.01%         0.6%          0.5%             0.5%                0.2%
                           0.30%         4.5%          3.8%             3.6%                2.2%
                           0.50%         5.8%          4.9%             4.6%                2.9%
                           0.70%         6.7%          5.7%             5.4%                3.6%
                           0.80%         7.1%          6.0%             5.7%                3.8%
                           0.90%         7.5%          6.3%             6.0%                4.0%
Per questi valori di PD    1.00%         7.8%          6.6%             6.2%                4.2%
                           1.30%         8.6%          7.3%             6.9%                4.7%
       Basilea 2
                           1.50%         9.1%          7.7%             7.2%                5.0%
  assegna alle PMI,        1.70%         9.5%          8.0%             7.6%                5.2%
con fatturato < 1 Mil. €,  1.90%         9.9%          8.3%             7.9%                5.4%
                           2.00%         10.1%         8.5%             8.0%                5.5%
  un RW inferiore di       2.30%         10.6%         8.9%             8.4%                5.8%
       Basilea 1           2.60%         11.0%         9.3%             8.7%                6.0%
                           3.00%         11.6%         9.7%             9.2%                6.2%
                           3.40%         12.2%         10.2%            9.6%                6.4%
                           3.70%         12.6%         10.5%            10.0%               6.6%
                           4.00%         13.0%         10.9%            10.3%               6.7%
                           7.00%         16.7%         14.2%            13.4%               7.9%      8,0%
                     7,17% 10.00%        20.0%         17.2%            16.4%               9.4%
                                                                                                   Basilea 1
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                     Esempio di Rating Interno
Le formule imposte da Basilea 2 per il calcolo del PD, distinguono fra Corporate (Fatturato > 50 Mil.
€, PMI, Retail, mutui e crediti rotativi); le Banche, però, possono fare una classificazione più
dettagliata della Clientela (per esempio Mid-Corporate con fatturato compreso tra 2,6 e 500 Mil. €,
PMI società di capitali, PMI società di persone e persone fisiche con partita IVA).

La prima fase della determinazione del Rating Interno, quindi, è la determinazione del gruppo di
appartenenza del Cliente in esame (al fine di individuare quale set di dati chiedere e quali formule
applicare). Tanto più è “grande” il Cliente ed il finanziamento richiesto, tanto più dettagliata sarà
l’analisi. È ragionevole utilizzare sistemi automatizzati/utilizzati in filiale per valutazioni che non
superino certi limiti, oltre i quali l’analisi è centralizzata e condotta manualmente (500 Mil. €
nell’esempio). Vi sono, inoltre, tipologie di Clienti difficilmente inquadrabili in statistiche (Imprese
pubbliche, costruttori edili, general contractor, ONLUS, ecc.) per le quali è necessario procedere
manualmente e/o utilizzando dei modelli ad hoc.

È auspicabile che nella prima fase di screening vengano evidenziati situazioni anomale/eccezionali
per le quali l’analisi statistica non garantisce un’analisi attendibile e, quindi, interrompa il calcolo del
rating (si immagini, per esempio, ad Aziende con meno di 24/36 mesi di vita, Aziende che hanno dato
luogo ad operazioni straordinarie quali fusioni/scorpori/acquisizioni e/o ad Aziende che registrano
variazioni di Fatturato e/o del Totale Attivo > 50)

Vi sono, inoltre, dei fattori di rischio ad alto potere predittivo (protesti, immobilizzo di c/c, ecc.) che,
una volta calcolato il PD lo “peggiorano” in funzione del fattore di rischio (overrides).
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                    Esempio di Rating Interno
                                            (continua)
Una volta determinato il gruppo di appartenenza, il sistema chiede i dati qualitativi, finanziari ed
andamentali al fine di calcolare il PD in funzione delle caratteristiche del cliente e della relazione
con il Sistema Creditizio. Tipicamente:

   • i dati qualitativi sono “analizzati” mediante un questionario,
   • i dati finanziari sono ricavati dai bilanci o dai Modelli Unici (opportunamente riclassificati)
   • i dati andamentali sono elaborati in base alle informazioni fornite dalla Centrale Rischi e
     dall’analisi degli sconfinamenti/insoluti avvenuti sui conti aperti presso l’Istituto a cui ci si è
     rivolti.

I dati finanziari e quelli andamentali sono, quindi, già a disposizione della Banca; al momento della
richiesta del finanziamento si può solo intervenire sui dati qualitativi fornendo un’adeguata
informazione. Ciò non vuol dire che non si possa/debba intervenire sui dati finanziari ed
andamentali, ma che – purtroppo – non sia possibile farlo al momento della richiesta del
finanziamento: è troppo tardi! È necessario intervenire sui dati finanziari in modo sistematico (alla
stesura del bilanci annuali e/o infrannuali), organico e finalizzato a fornire una informazione chiara
e trasparente: a parte l’obbligo previsto dal Codice Civile, è ormai una necessità.
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                     Esempio di Rating Interno
                                                   (continua)
I dati qualitativi potrebbero essere così classificati:

                                                                                  Persone fisiche
                             Mid Corporate                   PMI
                                                                                     con P. IVA
                                                                              Caratteristiche del
                         Anagrafica Cliente        Anagrafica Cliente
                                                                              Cliente
                                                   Descrizione dell'attivià   Informazioni sull'attività
                                                   d'impresa                  professionale
                         Strategia e qualità del
                         Management                Esperienza                 Caratteristiche
                                                   dell'imprenditore          professionali del Cliente

                         Relazione con la Banca Relazione con la Banca Relazione con la Banca

                         Business dell'Azienda e
                         suo posizionamento vs i
                         concorrenti             Valutazione
                                                                           Rischio settoriale
                         Rischi legati al        competetivia e settoriale
                         business
                         Anomalie


Affinché sia possibile l’elaborazione automatizzata dei dati, essi saranno raccolti mediante risposte
predefinite a mutua esclusione (p.e. da quanti l’Azienda è cliente della Banca? <1, 1-2, 2-5, >5).
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                          Esempio di Rating Interno
                                                           (continua)
I dati finanziari potrebbero analizzati i seguenti indici:
                                                                  PMI                      PMI        Persone fisiche
                                   Mid Corporate
                                                              Soc Capitale             Soc Persone      con P. IVA
          Dimensione            Ricavi Netti = VP          VP/CI
                                                                                                     RLC/VP,
                                ROA = RO / CI              ROA = RO / CI                             (RLC+Ammort)/(BA-
          Redditività                                                                                BP+ALI)

                                Margine di copertura
                                interessi = (ROGC +
                                                     OF/VP                       (RLC+OF)/OF         OF / VP
                                Ammortamenti)/OF,
          Capacità
                                OF/VP
          ripianamento debito

                                Acid Test = Liquidità
                                Immediate / CI,
                                Indice Liquidità =
                                (Liquidita immedite
                                + Liquidità differite) /                         (BA-BP)/VP          (BA-BP)/VP
                                PB, Rapporto
                                Liquidità = (AB -
                                Rimanenze) / (PB -
                                Anticipi da Clienti)
          Liquidità
                                MT / MP, (PN-              MT / MP, (PN-
                                ALI)/(CI-ALI), (PN-        ALI)/(CI-ALI), (PN-   MT/VP
          Leva finanziaria      Cap. Soc)/CI               Cap. Soc)/CI
          Stabilità Aziendale   VP, PN+PL                VP                   VP
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                    Esempio di Rating Interno
                                         (continua)
Al termine dell’elaborazione s’avrà:                         Valore Numerico   Score
                                       Dimensione                  1111          1
                                       Redditività                 2222          2

                                       Capacità                  33333          1
                                       ripianamento debito
                                       Liquidità                 44444          3
                                       Leva finanziaria           5555          4
                                       Stabilità Aziendale                  1
                                       Score
                                                                                2
                                       Finanziario

                                       Score
                                                                                1
                                       Andamentale

                                       Score Qualitativo                        2

                                       Score pre
                                                                                2
                                       Override

                                       Override                                NO

                                       Score Finale                             2
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                               Basilea 2
                  ha valore di legge o é facoltativa?
Basilea 2 è un accordo internazionale sottoscritto da un comitato che rappresenta le
Autorità di vigilanza dei principali Paesi industrializzati.
Ha valore eminentemente consultivo e "di indirizzo", tuttavia i membri del comitato si
impegnano a favorirne l'adozione nei rispettivi Paesi (adozione che può avvenire con
semplice atto amministrativo o che può richiedere una legge del Parlamento).

In Italia Basilea 2, per diventare esecutiva, ha richiesto una direttiva
dell'Unione Europea (approvata dal Parlamento Europeo il 28/09/2005) modificando le
direttive vigenti in materia bancaria ("Codified Banking Directive" n. 2000/12/CE e
"Capital Adequacy Directive" n. 93/6/CE)

Come il suo predecessore del 1988, anche il nuovo accordo è rivolto, almeno sulla carta,
alle sole Banche con operatività internazionale (perché è solo per queste che, in presenza di
requisiti patrimoniali eterogenei, si porrebbe un problema di "concorrenza sleale" tra
sistemi creditizi nazionali).
Tuttavia, come accadde con Basilea 1, la nuova direttiva europea lo rende
obbligatorio per tutte le Banche e Imprese d'investimento operanti nei paesi della UE.
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                       Cosa cambia per le Imprese

Riassumendo e semplificando al massimo si può affermare che:

   • Considerazioni di carattere macroeconomico impongono che le Banche si strutturino per poter
     far fronte ad eventuali insolvenze da parte dei loro clienti (fra cui le PMI);
   • Basilea 1 ha ottenuto il suo scopo ma i nuovi strumenti finanziari e le mutate condizioni
     economiche ne richiedono un aggiornamento;
   • Imporre alle Banche di “accantonare” delle riserve (il patrimonio di vigilanza) equivale ad
     imporre agli Istituti di Credito dei costi aggiuntivi;
   • Le riserve, e quindi i costi che ne derivano, devono essere commisurati ai rischi a cui sono
     esposte le Banche (composizione portafoglio, organizzazione, situazione congiunturale, ecc.);
   • Le Banche non sono disposte ad accollarsi il maggior costo, lo ribalteranno sul Cliente: in altre
     parole il costo dei finanziamenti sarà correlato alla rischiosità degli stessi. La rischiosità del
     finanziamento alle Aziende è “misurabile” dai loro dati economici/patrimoniali;
   • Il costo dei finanziamenti dipenderà dalla qualità della documentazione fornita alle Banche;
   • In seguito a Basilea 2, il legame fra rating interno e pricing si farà più solido, più strutturato e
     più trasparente. Ciò potrà indurre un effetto di carattere restrittivo nei confronti delle Imprese,
     in particolare le PMI, in quanto i prenditori di minore qualità creditizia (tipicamente le piccole
     e medie imprese) vedrebbero peggiorare le condizioni loro praticate con un effetto di
     compressione della loro capacità di indebitamento e di revisione delle opportunità di
     indebitamento.
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                    Cosa cambia per le Imprese
Basilea 2 obbliga il sistema creditizio a conoscere (e quindi valutare) meglio le Aziende a
cui presta denaro; per fare ciò le Banche dispongono di due strumenti: i bilanci e la
valutazione umana dell'Azienda, dell'Imprenditore, del modello imprenditoriale, della
strategia, del mercato di riferimento, ecc. La seconda valutazione è molto difficile da
rendere oggettiva, ma soprattutto richiede personale qualificato (ovvero che sappia
valutare un'Azienda per quello che è, un sistema complesso che nel tempo genera più
ricchezza di quanta ne abbia utilizzata).

  La strada, quindi, più seguita è quella dei bilanci; è in pratica la più facile, riduce la
    soggettività e, quindi, i rischi che comporta.

  Le Aziende, piccole o grandi che siano, dovranno spiegare al sistema creditizio come
    vogliono utilizzare i finanziamenti che chiedono e quando pensano di ottenerne dei
    vantaggi economici oltre, ovviamente, al perché stanno chiedendo un finanziamento
    ovvero perché l'Azienda non dispone dei fondi necessari.

  In questi termini, il tutto sembra quanto meno ragionevole; quello che in realtà spesso
     sfugge è che queste sono domande che l'Imprenditore si dovrebbe porre da solo.
     L'analisi degli indici è uno strumento decisionale, e chi più dell'Imprenditore
     deve prendere decisioni sulla gestione della Sua Azienda?
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                  Tutte le Banche dovranno introdurre
                       sistemi di rating interni?
No. Molte Banche passeranno da "Basilea 1" al nuovo approccio Standard e utilizzeranno,
quando disponibili, i rating delle agenzie e di altri fornitori abilitati dalle Autorità
(classificando la maggior parte delle esposizioni con clientela nei portafogli "corporate
senza rating", "retail" e "mutui residenziali", ponderandoli rispettivamente al 100%, 75% e
35%).

Queste Banche, che dovranno attrezzarsi per calcolare il nuovo requisito patrimoniale sul
rischio operativo non saranno tenute a sviluppare sistemi di rating interni per ottemperare
a Basilea 2 (anche se potrebbero trovare comunque utile adottarli per finalità gestionali).

Saranno le Banche più grandi, verosimilmente, a decidere di adottare l'approccio basato
sui rating interni al fine di poter risparmiare capitale (si stima infatti che gli approcci IRB
Foundation e Advanced possano produrre requisiti patrimoniali meno pesanti di quello
standard, in particolare per i prestiti a grandi Imprese), o per effetto delle sollecitazioni da
parte delle Autorità di vigilanza.

Basilea 2 rappresenta un'importante occasione per favorire la diffusione di procedure di
gestione dei crediti più accurate, oggettive e rigorose (Parmalat, Cirio, ecc.).
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                      I modelli di rating saranno
                      impersonali ed automatici?
Quasi. Ci saranno più sistemi di rating, rivolti a tipologie di clientela diversa; in generale,
il sistema adottato sarà tanto più raffinato e flessibile quanto più le dimensioni
dell'operazione da valutare (e i suoi margini di profitto) giustificheranno l'investimento in
un modello sofisticato e costoso.

E' dunque verosimile che, per valutare i prestiti a privati e a piccolissime imprese, molte
Banche si orientino verso sistemi prevalentemente (o esclusivamente) automatici, capaci
di emettere un giudizio di massima ponderando alcuni indici di bilancio e
comportamentali (e che potrebbero lasciare al personale la possibilità di "ritoccare" la
valutazione finale solo entro dati limiti).

Per le Imprese medio-grandi, invece, il sistema di rating lascerà ampio spazio agli aspetti
"qualitativi" della relazione, e farà tesoro delle indicazioni del settorista sulle
caratteristiche della controparte, anche se all'interno di una procedura di analisi rigorosa e
standardizzata.
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                     Da chi dipenderanno i sistemi di
                         rating interni in Banca?
E' necessario distinguere tra la progettazione del sistema di rating ed il suo utilizzo.

Riguardo al primo aspetto, Basilea 2 prevede che le Banche dispongano di unità indipendenti di
controllo del rischio di credito, cui spetta la responsabilità della progettazione del IRB o della scelta del
rating esterno, la realizzazione, la revisione e la verifica della performance dei sistemi di rating IRB.
Per evitare "conflitti di interessi", tali unità devono essere funzionalmente autonome dal personale a
vario titolo responsabile della concessione dei fidi.

Relativamente al secondo aspetto, è previsto che l'attribuzione dei rating ai singoli clienti e la loro
periodica revisione siano compiute/approvate da soggetti che non traggono un diretto beneficio dalla
concessione del credito.

Pare quindi delinearsi una separazione abbastanza netta tra gestori delle relazione con la clientela (che
"vendono" crediti ai clienti e sui risultati di queste "vendite" conseguono il proprio budget) e gestori di
rischio (che valutano il contenuto di rischio dei crediti).

E' poi previsto che l'audit interno, o un altro soggetto indipendente, rivedano una volta l'anno il sistema
di rating della Banca e il suo funzionamento. Infine, tutti gli aspetti sostanziali del processo di rating
dovranno essere approvati dal consiglio di amministrazione (o un suo comitato esecutivo) e dall'alta
direzione della Banca; tali organi dovranno avere una conoscenza generale del sistema e una
conoscenza particolareggiata dei report destinati alla direzione.
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                  Tutte le Imprese dovranno ricevere
                        un rating dalle Banche?

No. In primo luogo, perché molte Banche (tutte quelle che adotteranno l'approccio
standard) non saranno obbligate da Basilea 2 a costruire un proprio sistema di rating
interni.

In secondo luogo, anche le Banche che adotteranno l'approccio dei rating interni
classificheranno molte piccole imprese all'interno del portafoglio "retail", dove la
revisione periodica delle caratteristiche di rischiosità delle operazioni avverrà solo "per
grandi blocchi", e non a livello di singola controparte.

Potrà comunque succedere che, anche se non costretti dalla normativa, molti Istituti di
Credito potranno trovare conveniente sviluppare un proprio sistema di rating, per
migliorare i propri processi di erogazione e monitoraggio dei finanziamenti.
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                   Tutte le Banche dovranno dare lo
                  stesso rating a una certa Impresa?

Assolutamente no. La capacità di discernere tra prenditori "buoni' e "cattivi', e di giudicare
correttamente i margini di rischio di un prestito, è ciò che distingue una buona Banca da una
cattiva Banca, determinandone i margini di successo nella competizione sul libero mercato.

Pretendere che tutte le Banche valutino una data Impresa in modo uniforme equivarrebbe, in
un certo senso, a nazionalizzare il sistema creditizio; e non è certo a questo che mirano
Basilea 2 e le Autorità di vigilanza italiane.

All'interno del secondo pilastro, le Autorità verificheranno che ogni Banca che ha adottato
l'approccio dei rating interni basi il proprio giudizio su una procedura oggettiva,
documentata, perfezionata sulla base della sua efficacia passata, fondata su basi di dati
storiche sufficientemente ampie e profonde.

Sarà comunque possibile che due sistemi di rating diversi, entrambi in possesso dei requisiti
minimi per essere "validati" dalle Autorità, conducano a giudizi dissimili per la stessa
Impresa.
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                   Basilea 2 porterà a una riduzione e ad
                    un rincaro del credito alle Imprese?
A livello aggregato, pare di no.

Le simulazioni condotte dalla Banca d'Italia hanno infatti dimostrato che, nel complesso, i requisiti
patrimoniali - così come le politiche di pricing - delle Banche italiane non dovrebbero mostrare
particolari discontinuità con il passato.

Questo non significa, tuttavia, che non possano esservi variazioni rilevanti a livello delle singole
Imprese. In fin dei conti, lo scopo del nuovo accordo è (anche) di incentivare le Banche a discernere con
maggior accuratezza fra Clienti “rischiosi” e Clienti “sicuri”.

E' dunque lecito attendersi che gli Istituti di Credito imparino, ancor meglio di quanto non facciano
oggi, a modulare i tassi attivi richiedendo un "premio" maggiore ai clienti con rating più bassi (clienti
che assorbiranno più capitale), ma anche a concedere condizioni migliori ai debitori di maggiore qualità.

Anche il ruolo delle garanzie, normato in modo dettagliato dalla nuova normativa, dovrebbe diventare
più chiaro e trasparente.

Per il singolo Imprenditore sarà dunque importante comprendere attraverso quali "leve" la sua
Azienda può migliorare il rating e ridurre il fabbisogno patrimoniale che la Banca deve sostenere
per prestargli denaro, così da accedere al credito con maggior facilità e a tassi più convenienti.
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                Basilea 2 porterà a una riduzione e ad
                 un rincaro del credito alle Imprese?

3 Dicembre 2004: L'introduzione di Basilea 2 consentirà alle Banche di tutta
Europa di ottenere un risparmio pari al 5,3%.

E' quanto rileva uno studio condotto da PriceWaterhouseCoopers che, su incarico della
Commissione Europea ha svolto un'indagine sugli effetti che i nuovi requisiti minimi
previsti da Basilea 2 avranno sia sulle Banche che sulle Imprese.

Il risultato sembra poter placare, almeno in parte, le preoccupazioni delle PMI.

Gli 80-100 miliardi di euro che gli Istituti di Credito dovrebbero risparmiare, come il
sondaggio stima, aumenteranno in relazione alla quantità di credito concesso alle
piccole e medie imprese. Il rapporto afferma infatti che nel caso di prestiti concessi ad
Aziende di piccole e medie dimensioni gli istituti di credito dovrebbero poter
presumibilmente registrare un risparmio del 10,99%.

Come tutte le analisi statistiche che indicano in ½ pollo il consumo procapite, c’è
chi ne mangia uno intero e chi digiuna!
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                  Le PMI saranno penalizzate da Basilea 2?

In teoria, no. Basti pensare che, nell'approccio standard (quello che verrà seguito dalle
Banche medio-piccole, che finanziano in prevalenza Imprese di dimensioni minori) un
prestito privo di rating viene pesato al 100% se è destinato a un'Impresa grande, e solo al
75% se è rivolto a un'Azienda più piccola (più precisamente, se l'esposizione complessiva
del cliente con il gruppo bancario è inferiore al milione di euro).

Anche nel metodo dei rating interni (IRB), inoltre, la funzione di ponderazione per i
prestiti è maggiormente vantaggiosa per i finanziamenti alle Imprese di dimensioni medio-
piccole (le cosiddette SME corporate e SME retail).

Certo, soprattutto se la loro Banca adotta un sistema di rating interni, le PMI dovranno
imparare a comunicarle con maggior chiarezza e tempestività i propri indicatori di
redditività, liquidità e solidità patrimoniale; eviteranno così di finire "schiacciate" nelle
classi di rating peggiori, cui si associa un maggior consumo di capitale e dunque una
minor propensione della Banca a concedere credito a tassi ridotti.
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                  Le PMI saranno penalizzate da Basilea 2?

18 Novembre 2004: L'entrata in vigore del nuovo Accordo consentirà alle Banche di
concedere alle PMI maggiori risorse.

Parola di Aristide Canosani, presidente di Unicredit Banca, il quale sostiene che il volume
dei finanziamenti erogati dagli istituti di credito in favore delle PMI aumenterà del 10%.
Un dato emerso dalle simulazioni effettuate dalla Banca in previsione dell'adeguamento a
Basilea 2, di fatto già applicate da Unicredit da oltre un anno, come lo stesso presidente
afferma.

Canosani si mostra ottimista riguardo al futuro del credito anche in considerazione di un
incremento che, con l'ingresso di Basilea 2, subiranno di certo i fondi da destinare ai fidi
concessi alle PMI.

A suo parere le difficoltà lamentate ancora dalle PMI sarebbero legate alla ancora
troppo spesso scarsa trasparenza dimostrata dalle Aziende che richiedono un prestito,
in merito alle previsioni d'investimento, all'andamento economico dell'Impresa e alla
redditività dei progetti.
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                 Le PMI saranno penalizzate da Basilea 2?

9 Dicembre 2004: Una nuova iniziativa agevolerà le PMI nell'accesso al credito dopo
l'introduzione del nuovo accordo.

A dare il via al progetto sono stati Matteo Arpe, amministratore delegato di Capitalia, e
Gianni Merluzzi, presidente di Unionfidi Lazio, che hanno appena siglato un protocollo
di intenti che definisce alcuni possibili metodi sulle analisi comparative dei rating.

Obiettivo dell'accordo è l'avvio un processo di approfondimento congiunto sulle tecniche
di analisi e di riduzione dei rischi creditizi per le PMI, oltre che l'elaborazione di una
serie di modelli di valutazione condivisi sia dalle Banche che dalle Imprese.

L'iniziativa ha inoltre lo scopo di fornire agli Imprenditori nuovi strumenti multimediali
di formazione relativi alle tematiche di Basilea 2. Il numero uno di Capitalia, Matteo
Arpe, ha commentato il raggiungimento dell'intesa sottolineando che si tratta di un passo
verso la ridefinizione del ruolo della Banca, vista non più solo come finanziatore, ma
anche come partner di sviluppo.
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                        Un messaggio alle Imprese
L'utilizzo di sistemi di rating per la valutazione del rischio di credito offre alle PMI nuove
opportunità. Da un sistema basato su tassi medi poco differenziati e ripartizione del
rischio tra varie Banche (multi affidamento) si sta già passando a un sistema di tassi
fortemente differenziati e rapporti privilegiati con alcune Banche.

La fidelizzazione dei rapporti bancari deriva dalla convenienza per l'Azienda di offrire la
massima informazione possibile al fine di personalizzare il rating. Quanto più è possibile
per la Banca apprezzare la qualità del management di un'Azienda e le sue potenzialità di
mercato, tanto più favorevole sarà la valutazione del merito di credito.

Per Aziende solide, che hanno rating elevati, il nuovo sistema porterà a tassi più bassi. Ma
anche le Aziende che oggi pagano tassi elevati, a causa di un rating basso, possono
prepararsi a Basilea 2 migliorando la propria situazione finanziaria e patrimoniale. I rating
sono particolarmente sensibili ad alcuni indicatori di bilancio: le condizioni di liquidità, la
redditività, il grado di patrimonializzazione, il tasso di indebitamento.

Nei prossimi anni le Imprese dovranno prestare particolare attenzione, oltre alla
redditività, anche alla gestione della liquidità, alla gestione finanziaria, e mettere in atto, se
necessario, operazioni di patrimonializzazione.
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         Per le Aziende muta il contesto competitivo
In presenza dei metodi IRB, occorre ragionare in termini di rating debitore e di rating operazione. Per
quanto riguarda il rating del debitore, l’attenzione va certamente posta sull’analisi di fido e quindi sulle
tre dimensioni della stessa:
1) l’analisi quantitativa, sintetizza il giudizio sulla situazione patrimoniale/economico/finanziaria
dell’Impresa attraverso gli strumenti di analisi di bilancio. Si esamina la capacità dell’Azienda di
sviluppare e produrre risorse adeguate e sufficienti per la copertura dell’affidamento. In linea con ciò è
necessario che l’Impresa tenda all’equilibrio, ciò significa che il rapporto tra i vari elementi strutturali,
pur sotto la pressione delle forze “ambientali” cui l’Azienda è sottoposta, non raggiungano valori critici;
2) l’analisi qualitativa, è l’analisi che si occupa della ricerca e della definizione degli obiettivi che
l’Impresa si pone nell’operare sul proprio mercato di riferimento (politica di prodotto e di produzione,
ricerca e sviluppo, struttura e indirizzi organizzativi, ecc.), ponendo attenzione in particolare
all'andamento dell’economia in generale, al settore economico di riferimento e alla capacità
professionale del management.
3) l’analisi andamentale, si occupa dell’analisi storica del rapporto dell’Azienda con la Banca e con il
Sistema Creditizio nel complesso. I fatti economici e finanziari che caratterizzano l’attività aziendale
trovano la loro manifestazione, non solo nei bilanci e nella componente qualitativa, ma anche nel
rapporto con la Banca e con l’intero sistema bancario. Si pensi, ad esempio, all’alimentazione di un
conto corrente dovuta alle entrate ed alle uscite della sola gestione caratteristica dell’Impresa. Ne deriva
che la Banca dispone di una consistente quantità di dati che concorrono alla valutazione del “merito
creditizio” del cliente. L’accesso al credito è, infatti, agevole se l’Azienda ha saputo correttamente
pianificare e controllare le proprie attività imprenditoriali e gli indicatori quantitativi che deve tenere
sotto costante controllo.
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         Per le Aziende muta il contesto competitivo


Analogamente a quanto avviene per le vendite, per le quali spesso non è sufficiente avere
un buon prodotto ma è necessario saperlo presentare ai Clienti, anche per il ricorso al
credito non è sufficiente avere una buona situazione economico/finanziaria/patrimoniale,
ma è necessario anche saperla rappresentare in maniera conveniente e fruibile da parte
dell’Istituto di Credito.

L’incapacità di comunicare con le Banche potrebbe, infatti, dopo l’avvento di Basilea
2 diventare molto penalizzante. In assenza di adeguate informazioni, infatti, la Banca
potrebbe percepire una maggior rischiosità connessa all’Impresa con la conseguenza di
peggiorare il rating.

Si segnala infine che l’Impresa potrebbe migliorare la propria valutazione con la
presentazione di eventuali garanzie. Le garanzie personali, inoltre, mitigano il rischio solo
se il garante ha un rating migliore del debitore.
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                                  Conclusioni

Basilea 2 può rappresentare un importante punto di svolta sia per le Banche che per le
Imprese.

Basilea 2 incentiva le Banche a sviluppare ed adottare appropriate tecniche di gestione del
rischio e politiche del credito più attive, a tutto vantaggio della stabilità del sistema
economico-finanziario.

L’adozione di tecniche e strumenti adeguati di misura e di gestione del rischio di credito
era ed è comunque un’esigenza improrogabile, indipendentemente dalle scadenze imposte
da Basilea 2, che rappresenta solo un impulso in più per muoversi in tale direzione. Un
opportuno e attento presidio del rischio è indispensabile non solo per la stabilità del
sistema, ma anche perché le Banche possano svolgere un ruolo più attivo ed efficiente
nell’allocazione del credito.

Basilea 2 rappresenta anche un’opportunità di sviluppo della relazione Banca-Impresa:
l’attuale prassi del multiaffidamento dovrebbe moderatamente ridursi, con una più chiara
identificazione della Banca di riferimento per le operazioni a maggiore valore aggiunto.
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                        Cosa fare?

Ecco le linee guida:

 1) Comprendere il ruolo strategico della finanza d’Impresa:
    oggi, solo poche PMI fanno pianificazione finanziaria. La
    strategia finanziaria sarà una nuova leva competitiva;
 2) Predisporre un sistema di autovalutazione per migliorare il
    proprio rating individuando le aree di intervento e
    definendo dei valori obiettivo;
 3) Redigere il bilancio anche con la finalità di calcolare il
    rating dell’Azienda;
 4) Acquisire nuove professionalità in particolar modo
    intervenendo sui sistemi informativi.
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                   I documenti che possono essere chiesti …
Non sempre le richieste delle Banche sono chiare, a volte non si capisce che cosa vogliano o in base a
quali documenti abbiano preso le loro decisioni:

Consuntivi sull’andamento dei redditi passati
     Bilancio CEE, Dichiarazione dei redditi
Previsioni sull’andamento dei redditi futuri
     Piani strategici, piani industriali, Business Plan
Analisi del posizionamento competitivo dei prodotti e servizi offerti
     Documenti di analisi del Marketing Mix rispetto alla concorrenza
Adeguatezza della struttura interna aziendale
     Documenti descrittivi dell’organizzazione (organigrammi, mansionari, statuto, deleghe …)
Qualità dell’attività di pianificazione sviluppata dall’Azienda
     Documentazione descrittiva dell’attività di pianificazione
Assenza di informazioni pubbliche negative circa l’attività dell’Azienda
     Articoli di giornale, news aziendali, comunicati stampa dell’Azienda di smentita
Puntualità nell’adempiere alle obbligazioni con la propria Banca
     Dati andamentali interni alla Banca
Puntualità nell’adempiere alle obbligazioni con altre Banche
     Dati disponibili a livello di Sistema Bancario
Assenza di pregiudizievoli in capo alla società, ai soci o agli esponenti
     Visure ed altre informazioni di natura giuridica, a carattere pubblico fornite da provider esterni
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                                             Il test di autovalutazione
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                1 Il CE che presentate è riclassificato?                                      FALSO   FALSO
                                                                                                              Azzera valori

                2 Che tipo di riclassificazione è stata adottata?                    FALSO    FALSO   FALSO


                3 Di che tipo è l'attività principale della Vs azienda?               FALSO   FALSO   FALSO


                4 Lo SP che presentate è riclassificato?                                      FALSO   FALSO


                5 Presentate anche il Rendiconto Finanziario?                                 FALSO   FALSO


                6 I documenti sono corredati degli indici?                                    FALSO   FALSO


                7 Con che frequenza consegnate la documentazione?                     FALSO   FALSO   FALSO


                8 Dopo quanto tempo sono pronti i documenti infrannuali?             FALSO    FALSO   FALSO


                9 L'attività della Vs azienda è suddivisibile in più business                 FALSO   FALSO


                10 La documentazione che presentate è suddivisa nei vari business?            FALSO   FALSO


                11 La Vs azienda appartiene ad un gruppo (anche se non formale)?              FALSO   FALSO


                12 Presentate la documentazione di gruppo?                                    FALSO   FALSO


                13 Con quante banche opera la Vs azienda?                            FALSO    FALSO   FALSO


                14 Quanti finanziamenti sta utilizzando la Vs Azienda in questo momento?      FALSO   FALSO


                15 Quanto incidono i beni in leasing sul Capitale Investito?                  FALSO   FALSO


                16 Quanto incidono i beni immateriali sul Capitale Investito?                 FALSO   FALSO


                17 Quanto incidono le giacenze sul Capitale Investito?               FALSO    FALSO   FALSO

                     Quante volte, in un anno, subite un insoluto su Ri.Ba. senza
                18                                                                   FALSO    FALSO   FALSO
                     che possiate avvertire la banca
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                APPENDICI
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                     L’analisi del mercato
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                 Il modello di Michael Porter
                                                                   Il sistema
                               Entranti
 Il mercato                                                        normativo
                              potenziali                       (leggi sull’ambiente,
 del lavoro                                                        sulla privacy,
                             Minaccia     di ingresso             sulla sicurezza,
                                                                    gli standard
                                                                     qualitativi)
                             L’Impresa
   I              Potere
                 contrat-
                                                         Potere

Fornitori          tuale    I concorrenti
                                                        contrat-
                                                          tuale    I Clienti

                             Prodotti
                             o servizi                      Imposte
   Il mercato               alternativi
                                                            e tasse
   del denaro                I prodotti
                             succedanei
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Rischi autoliquidanti: sono le operazioni caratterizzate da una fonte di rimborso predeterminata.
Si tratta di finanziamenti concessi per consentire l'immediata disponibilità di crediti non ancora
scaduti vantati nei confronti di terzi e per i quali l'intermediario segnalante cura l'incasso. Il
rapporto coinvolge tre soggetti: la Banca, il Cliente ed il suo Debitore.
Sono Rischi autoliquidanti:
      * gli anticipi su crediti ceduti per attività di factoring
      * gli anticipi su fatture
      * gli anticipi "all'esportazione”
      * il prefinanziamento di mutuo (anche se concesso dallo stesso intermediario)
I crediti “autoliquidanti” sono direttamente connessi con la fonte del rimborso (il debitore), è
quindi anomalo il ricorso a questo tipo di credito nei casi in cui si nutrano dubbi sulla consistenza
e sulla tempestività dei pagamenti da parte dei debitori.
Il ricorso ad anticipi su fatture, quando il loro pagamento non è certo, determina la valutazione
negativa dell’Azienda in quanto pone dubbi sulla sua competitiva e serietà; ciò è particolarmente
grave nei casi in cui il mancato pagamento è legato a contestazioni sulla qualità della fornitura.
Le Banche monitorano la percentuale di rischi autoliquidanti che risulta insoluta; nei casi in cui
tale valore supera limiti prefissati, la posizione dell’Azienda è automaticamente revisionata .
Il reiterato pagamento diretto del credito da parte dell’affidato, in sostituzione, per esempio del
debitore della fattura anticipata, è visto in modo negativo in quanto indica uno scarso
apprezzamento del prodotto / servizio offerto, o peggio la presentazione di fatture false. Anche
l’utilizzo del conto anticipi s.b.f. oltre all’ammontare accordato (sconfinamento assoluto), oppure
rispetto all’importo delle fatture presentate allo sconto (sconfinamento sull’anticipabile) è visto in
modo negativo .
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Rischi a scadenza: sono le operazioni di finanziamento con scadenza fissata
contrattualmente e prive di una fonte di rimborso predeterminata.
Sono Rischi a scadenza:
      * le anticipazioni attive
      * le sovvenzioni per utilizzo di carte di credito
      * le aperture di credito regolate in c/c per le quali l'intermediario segnalante non ha
        facoltà di recesso prima della scadenza contrattuale
      * i leasing
      * i mutui
I rischi a scadenza impongono un piano prefissato di rimborso, con scadenze ed importi
spesso rigidamente definiti. In tal caso, le Banche rilevano come anomalo il ritardo rispetto
a tali scadenze e sono normalmente poco propense ad utilizzare altre forme di credito
(sconfinamento rispetto all’apertura di credito in conto corrente) per coprire tali ritardi, in
quanto tale scelta espone la Banca a rischi crescenti, nei casi in cui si inizi a rilevare una
situazione di dissesto finanziario per l’Azienda.
Per esempio anche il semplice utilizzo dell’apertura di credito in conto corrente per coprire
le rate impagate, determina il passaggio da un credito con garanzia reale, verso un credito
non garantito.
Nel caso poi che le rate impagate siano coperte ammettendo lo sconfinamento sul conto
corrente, allora si determina per la Banca il rischio di revocatoria fallimentare su tutti i
pagamenti ricevuti a rimborso della quota sconfinata.
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Rischi a revoca: sono per esempio le aperture di credito in conto corrente concesse per
elasticità di cassa per le quali l'intermediario si sia riservato la facoltà di recedere
indipendentemente dall’esistenza di una giusta causa.
Questo tipo di finanziamento è finalizzato alla gestione degli sbilanci temporanei di cassa,
legati per esempio ai pagamento ciclici (es. stipendi), stagionali (es. imposte), o
imprevedibili (es. spese di manutenzione straordinarie). È quindi anomalo il suo utilizzo per
i finanziamenti non avente natura transitoria. In particolare un’apertura di credito
pienamente utilizzata e che non abbia movimentazioni di rientro, anche se coperta da
garanzia reale, potrebbe essere rilevata e classificata come anomala, in primo luogo dalla
Banca, ed eventualmente anche dalla Banca d’Italia nelle sue ispezioni periodiche presso le
Banche. E’ quindi importante per il richiedente analizzare con attenzione le modalità di
utilizzo del credito in conto corrente, per assicurarsi che l’eventuale pieno utilizzo sia
temporaneo e che il conto abbia adeguata movimentazione. L’utilizzo del credito in conto
corrente oltre il fido accordato, oltre ad essere estremamente oneroso, è inoltre da valutare
con estrema attenzione: anche se consentito dalla Banca si possono avere delle segnalazioni
di anomalia a livello di sistema. Riepilogando, le anomalie da evitare nell’utilizzo
dell’apertura di credito in conto corrente sono:

      * L’utilizzo “teso”, con percentuali prossime al fido per lunghi periodi
      * L’utilizzo sconfinato, per periodi non brevissimi
      * La mancanza di movimentazione del conto, su posizioni tese o sconfinate
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                                   Risultati della simulazione
                               Distribuzione per classe di rating
Frequenza




             30%

                                                   25,8%
             25%

                                                           20,5%
             20%
                                           17,5%

             15%                   13,6%

                                                                                               10,2%
             10%



                            4,0%                                                        4,5%
                5%
                                                                                 2,1%
                                                                   1,2%   0,7%
                0%
                            BBB+    BBB     BBB-    BB+     BB     BB-     B+     B      B-     CCC

                                                                                              Rating
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                    Risultati della simulazione
                      Analisi per classi di fatturato
                          40%
                                                                       Fatt. < 1.250.000
                          35%                                          Fatt. tra 1.250.000 e 5.000.000
                                                                       Fatt.> 5.000.000
                          30%

                          25%

                          20%

                          15%

                          10%

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                                  BBB+    BBB   BBB-   BB+    BB     BB-    B+      B       B-   CCC
      Fatt. < 1.250.000           2,3%   2,0% 10,3% 37,9% 33,6% 0,6%        0,6%   0,7%    0,2% 11,8%
      Fatt. tra 1.250.000 e 5.000.000 3,4% 28,2% 29,5% 6,7% 3,2%     2,0%   0,5%   4,1% 12,1% 10,3%
      Fatt.> 5.000.000                12,5% 28,2% 19,2% 19,9% 6,3%   1,7%   1,6%   3,4% 4,3% 3,0%

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  • 1. Pagina 1 B.C.C. S.r.l. B.C.C. S.r.l. Bedeschi Comandatore Consulting S.r.l. Via G. Ungaretti 2/B, 24126 Bergamo (BG)  Tel.: 035.5294276 Fax: 035 31 37 6  e-mail: info@bcc-srl.com Cod. Fisc. e Part. IVA: 03167770167 – Reg. Imprese: BG 03167770167 - R.E.A.: BG 355149 Capitale Sociale: 10.000,00 i.v.
  • 2. Pagina 2 B.C.C. S.r.l. Chi è la B.C.C. S.r.l. Bedeschi Comandatore Consulting S.r.l. • Progettazione e realizzazione di Sistemi di Controllo di Gestione; • Analisi ed interventi sui Sistemi Informativi e sulle Organizzazioni Aziendali; • Monitoraggio, raccolta ed elaborazione dati, coordinamento di studi clinici.
  • 3. Pagina 3 B.C.C. S.r.l. B.C.C. collabora con le PMI nei seguenti campi GESTIONE E CONTROLLO COMMERCIALE E  Analisi per indici e flussi MARKETING  Schemi di controllo E MANAGEMENT STRATEGIA  Cicli economici e finanziari PRODUZIONE   Business Plan Analisi della redditività  Politica dei prezzi   Direzione  Controllo dei costi per obiettivi Politica di remunerazione dei  Pianificazione della   Sistemi decisionali Controllo e gestione delle scorte venditori produzione   Sistemi di delega  Animazione della forza Budgeting  Programmazione e lancio   Definizione delle funzioni e dei Tableaux de bord vendita delle commesse compiti  Pubblicità, incentivi, e  Controllo dell’efficienza  Organigrammi funzionali promozioni  Pianificazione finanziaria produttiva  Statistiche commerciali  Flussi informativi  Margine operativo  umane  Gestione delle risorseControllo dei risultati  Stato avanzamento lavori   Scelta della Formula Analisi dei marginiPolitica degli  Imprenditoriale  Posizionamento dei prodotti approvvigionamenti
  • 4. Pagina 4 B.C.C. S.r.l. COME OPERA LA B.C.C. Primo contatto, necessità del Check Up. Contratto di Check Up Realizzazione Check Up Se l’Imprenditore lo considera necessario Convenzione d’Intervento Realizzazione Intervento Al termine dell’Intervento Controllo dell’Intervento ed Assistenza all’applicazione gratuita per 12 mesi Dopo 2 o 3 anni nuovo Check Up
  • 5. Pagina 5 B.C.C. S.r.l. BASILEA 2 IMPLICAZIONI PRATICHE PER LE IMPRESE TRIESTE 16 Novembre 2005 Indice Che cosa è Basilea 2 e perché esiste ..................................... Pag. 7 Il Rating esterno ………………………………………..….. Pag. 11 Il Rating interno …………………………………………..... Pag. 16 Esempio di Rating Interno …………………………………. Pag. 36 Le implicazioni per le Imprese…….…………….……….… Pag. 41 Le conclusioni ……...…………………………..………….. Pag. 57 Il test di autovalutazione ……………………..….………..... Pag. 60 Appendici …………………………………….…………….. Pag. 61
  • 7. Pagina 7 B.C.C. S.r.l. "Basilea 2" è il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle Banche; è stato approvato il 26 Giugno 2004. In base ad esso le Banche dei paesi aderenti dovranno accantonare quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti, valutato attraverso lo strumento del rating. Il provvedimento entrerà in vigore all’inizio del 2007 ma di fatto esplica già i suoi effetti; infatti il calcolo del rating si basa sullo storico degli ultimi 3 anni e pertanto il bilancio dell’esercizio 2004 ne fa già parte. I gruppi bancari, per poter usare l’Approccio Avanzato, dovranno adottare il conteggio “parallelo” del nuovo e del vecchio accordo a partire dalla fine del 2005; per fare ciò dovranno dimostrare di avere adottato l’uso interno dei modelli da almeno 3 anni, secondo le indicazioni previste dall’accordo stesso. Di fatto l’accordo, per questi gruppi bancari, è entrato in vigore nel corso del 2003. La Banca d’Italia ha indicato di attendersi che tutti i gruppi bancari italiani con patrimonio consolidato superiore a 3 miliardi di EUR adottino gli approcci basati sui modelli interni. Gli accordi di Basilea sui requisiti patrimoniali delle Banche sono il frutto del lavoro del Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche centrali dei dieci paesi più industrializzati (G10) alla fine del 1974. I membri attuali del Comitato provengono da Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Il Comitato opera in seno alla BRI, Banca dei Regolamenti Internazionali, con sede a Basilea, un'organizzazione internazionale che ha lo scopo di promuove la cooperazione fra le Banche centrali ed altre agenzie equivalenti allo scopo di perseguire la stabilità monetaria e finanziaria.
  • 8. Pagina 8 B.C.C. S.r.l. Nel 1988 il Comitato di Basilea raggiunse un primo accordo, Basilea 1, che è tuttora in vigore. In base a tale accordo le Banche devono avere un patrimonio di vigilanza pari ad almeno l’8% delle loro attività ponderate per il rischio connesso. Il peso con cui sono ponderate le attività è funzione del tipo di attività e di cliente (prestito ad Impresa, a privato, mutuo ipotecario, ecc.), ma non alla rischiosità di quello specifico cliente. Ciò a indotto le Banche a privilegiare i Clienti più rischiosi: ad essi si poteva applicare un tasso di interesse maggiore a parità di costi (la percentuale di capitale da accantonare). I crediti verso i clienti più virtuosi sono stati cartolarizzati (ceduti ad altri istituti) aumentando l’esposizione al rischio d’insolvenza. Alla fine degli anni 90, sono state redatte alcune bozze di discussione per la revisione di Basilea 1; l’ultima (quella sottoscritta) è quella denominata Pacchetto per consultazione n. 3, spesso indicata come CP3. Il Nuovo Accordo si articola su tre pilastri: 1. I nuovi requisiti patrimoniali minimi tengono conto del rischio operativo, del rischio di mercato e del rischio di credito. 2. Il controllo delle Banche Centrali che avranno una maggiore discrezionalità nel valutare l'adeguatezza patrimoniale delle Banche, potendo imporre una copertura superiore ai requisiti minimi. 3. Disciplina del Mercato e Trasparenza. Sono previste regole di trasparenza per l'informazione al pubblico sui livelli patrimoniali, sui rischi e sulla loro gestione.
  • 9. Pagina 9 B.C.C. S.r.l. Il primo pilastro RISCHIO OPERATIVO (frodi, caduta dei sistemi informatici, ecc.): le Banche, come qualunque altra Impresa, è esposta ai danni conseguenti dal malfunzionamento di procedure e sistemi interni, incapacità e dolo del personale, altri eventi esogeni. Basilea 2 introduce per la prima volta questo tipo di rischio. RISCHIO DI MERCATO: l’enorme sviluppo dei mercati finanziari e degli strumenti derivati ha accresciuto in modo sensibile la possibilità di subire delle perdite economiche legate alle fluttuazioni del valore di tali strumenti e/o dei rapporti fra le varie divise. Questo tipo di rischio non era previsto da Basilea 1, ma è stato aggiunto con un emendamento nel 1996. RISCHIO DI CREDITO: è quello più coinvolto nel rapporto Banche - Aziende. Sono previsti 3 diversi metodi di rating: • Rating ESTERNO (Approccio STANDARD), il rating è assegnato da agenzie specializzate come Moody’s, S&P o altri. • Rating INTERNO, a sua volta suddiviso in • Approccio BASE (IRB Foundation), pensato per i gruppi bancari con scarsa esperienza nel rating • Approccio AVANZATO (IRB Advanced), riservato a chi, nel tempo, saprà dimostrare alle Autorità di aver sviluppato strumenti di controllo del credito raffinati ed affidabili.
  • 10. Pagina 10 B.C.C. S.r.l. Il rating esterno Come per Basilea 1, a rating migliori corrispondono pesi più leggeri nel calcolo dei Risk-Weighted Assets, in coerenza al calcolo del Patrimonio di Vigilanza. PV ≥ 8% x Si (Ai x RWi) Una volta assegnato il rating, è possibile calcolare il patrimonio di vigilanza mediante la tabella dei coefficienti di ponderazione dell’approccio standard AAA - BBB + BBB - AA + AAA BB + BBB AA - BB - Rating Senza A+ AA B+ BB A- B- A B Scaduti inferiore Rating Corporate 20% 50% 100% 150% 100% 150% Governi e Banche Centrali 0% 20% 50% 100% 150% 100% Banche in base al paese 20% 50% 100% 150% 150% 100% Banche 20% 50% 100% 150% 50% Banche (<= 3 mesi) 20% 50% 150% 20% Retail (privati e PMI) 75% 150% Mutui residenziali 35% 100% I coefficienti indicati (RWi) valgono per crediti NON garantiti
  • 11. Pagina 11 B.C.C. S.r.l. Il rating esterno A seguito delle osservazioni mosse dall’Italia è stato modificato, riducendolo, il coefficiente di ponderazione del Retail che, ora, è inferiore a quello Corporate con rating inferiore a A-. In altre parole, i privati e le PMI che: • chiedono un prestito inferiore al milione di euro, • soddisfano il criterio di frazionamento (incidenza sul totale retail non superiore al 2 per mille), hanno una ponderazione (e quindi un costo d’accesso) inferiore a quella delle grandi Aziende. AAA - BBB + BBB - AA + AAA BB + BBB AA - BB - A+ Rating Senza AA B+ BB A- B- A B Scaduti inferiore Rating Corporate 20% 50% 100% 150% 100% 150% Governi e Banche Centrali 0% 20% 50% 100% 150% 100% Banche in base al paese 20% 50% 100% 150% 150% 100% Banche 20% 50% 100% 150% 50% Banche (<= 3 mesi) 20% 50% 150% 20% Retail (privati e PMI) 75% 150% Mutui residenziali 35% 100% Per i crediti Retail è impossibile definire un rating (troppo costoso); si applica una ponderazione unica inferiore a quella prevista per le Corporate senza Rating.
  • 12. Pagina 12 B.C.C. S.r.l. Il rating esterno Basilea 1 riconosceva già uno “sconto” ai mutui assistiti da ipoteca sulla prima casa d’abitazione, Basilea 2 aumenta questo sconto riducendo al 35% il coefficiente di ponderazione. BBB + AAA - BBB - AA + AAA BB + BBB AA - BB - A+ Rating Senza AA B+ BB A- B- A B Scaduti inferiore Rating Corporate 20% 50% 100% 150% 100% 150% Governi e Banche Centrali 0% 20% 50% 100% 150% 100% Banche in base al paese 20% 50% 100% 150% 150% 100% Banche 20% 50% 100% 150% 50% Banche (<= 3 mesi) 20% 50% 150% 20% Retail (privati e PMI) 75% 150% Mutui residenziali 35% 100%
  • 13. Pagina 13 B.C.C. S.r.l. Le Garanzie Le Garanzie possono essere così classificate: Reali Personali e derivati del credito Hanno la funzione di ridurre le perdite in caso di insolvenza (modificano LGD): contanti, oro, Sostituzione Garante per Garantito azioni ed obbligazioni qualificate, azioni e fondi Sono utilizzati dalla Banca per sostituire il rischio connesso al Garantito con quello del Garante che, ovviamente, deve avere un rating migliore (modificano il PD) Metodo Semplificato Metodo Integrale L’entità della garanzia è ridotta (haircut) Sostituzione Garanzia Nessun PV in caso di differenza fra la scadenza per Garantito sull’importo coperto della garanzia ed il prestito (maturity che è pari alla garanzia mismatch) o di differenza fra le valute meno gli haircut tanto (currency mismatch) più pesanti, tanto più è volatile la garanzia
  • 14. Pagina 14 B.C.C. S.r.l. Le Garanzie Le garanzie hanno l’obiettivo di ridurre il risk-weighting (RWi) del prestito garantito; ciò riduce il rischio e consente alla Banca di ridurre il suo Patrimonio di Vigilanza. Basilea 2 Basilea 2 Basilea 2 Basilea 1 Approccio Approccio Approccio Standard Base Avanzato Metodo Metodo Metodo Metodo Metodo semplificato semplificato Integrale Integrale Integrale Versamenti in contanti/oro X X X X X Obbligazioni valutate con rating almeno BB- X X X X X emesse da governi od enti pubblici Obbligazioni valutate con rating almeno BBB- X X X X X emesse da altri enti Obbligazioni non valutate emesse da una banca X X X X X valutata almeno BBB- Obbligazioni valutate internamente X Azioni o Fondi con titoli dell'Indice principale X X X X Azioni o Fondi di una borsa riconosciuta X X X Altre azioni o Fondi con altri titoli X Crediti per consegna & prestazioni X X Immobili abitativi e commerciali X X Altre garanzie X
  • 15. Pagina 15 B.C.C. S.r.l. Il rating interno Le Banche maggiori potranno adottare dei sistemi di rating interno, previa autorizzazione della Banca d’Italia. Le Banche possono adottare l’Approccio Avanzato solo se lo applicano da almeno 3 anni. Ciò costituisce un forte incentivo per le Banche all’adozione di modelli più sofisticati di valutazione e gestione del rischio; l’adozione degli approcci più sofisticati comporta dei benefici in termini di minor assorbimento di capitale. Basilea 2 non entra nel merito di come debba essere costruito il sistema di rating interno (IRB), ovvero: • non specifica quali indicatori (per esempio gli indici di bilancio) debbano essere utilizzati; • non obbliga le Banche ad utilizzare sistemi automatici. Ma impone che: • i criteri adottati siano documentati ed archiviati in modo trasparente; • i sistemi siano utilizzati con piena cognizione di causa, ovvero che le organizzazioni soddisfino dei requisiti minimali (responsabilità, organi di controllo, procedure di gestione dei fault); • i sistemi siano rivisti periodicamente in base all’efficacia dimostrata; • i sistemi di rating siano validati dalle Banche Centrali
  • 16. Pagina 16 B.C.C. S.r.l. Il rating interno I sistemi di Rating Interno sono basati su una doppia valutazione: • QUANTITATIVA: ovvero l’analisi delle informazioni che si ricavano dai bilanci, dalla Centrale Rischi, dall’analisi storica del rapporto con la Banca, dalla situazione di mercato, ecc. Tale analisi, solitamente, determina lo score finanziario e lo score andamentale • QUALITATIVA: ovvero l’analisi delle informazioni che si ricavano dal rapporto personale con l’Imprenditore (score qualitativo). I sistemi di Rating Interno sono, in altre parole un processo di analisi : • codificato (documentato); • volto a determinare in modo omogeneo la probabilità di default; • basato su una molteplicità di informazioni inerenti al soggetto economico (Azienda, Privato, ecc.), all’operazione in esame (prestito, mutuo, castelletto), alle eventuali garanzie, al contesto economico contingente. Gli obiettivi dei sistemi di Rating Interno sono: • valutare il soggetto economico; • decidere se dar luogo all’operazione in esame; • definirne il prezzo; • consentire il monitoraggio e/o la revisione dell’operazione stessa.
  • 17. Pagina 17 B.C.C. S.r.l. Il rating interno Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione EAD RW EAD (Exposure At Default) Indica l’effettivo ammontare del prestito al momento dell’insolvenza. Vi sono crediti “elastici” in cui l’effettivo utilizzo differisce dal fido massimo concesso
  • 18. Pagina 18 B.C.C. S.r.l. Il rating interno Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione EAD RW LGD LGD (Loss Given Default) Indica la percentuale effettiva di perdita in caso di insolvenza. Può essere inferiore al credito concesso per effetto delle garanzie.
  • 19. Pagina 19 B.C.C. S.r.l. Il rating interno Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione EAD RW LGD PD (Probability of Default) Indica la probabilità che il debitore si trovi nell’im- possibilità di onorare i propri impegni. Il Rating è un modo semplice per misurare la PD. PD
  • 20. Pagina 20 B.C.C. S.r.l. Il rating interno Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione EAD RW LGD R (Correlation) Il PV deve coprire, oltre alle perdite attese, anche quelle Max perdita inattese. R consente di (al 99,9%) calcolare la perdita massima probabile che copre il 99,9% dei casi possibili. R PD
  • 21. Pagina 21 B.C.C. S.r.l. Il rating interno Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che M (Matury) prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione La PD può variare nel tempo, crediti con durata EAD maggiore sono più esposti ad un peggioramento del PD. Soggetti con PD elevato possono RW “solo” peggiorare, quelli con PD LGD basso possono anche migliorare Max perdita Maturity (al 99,9%) adjustment R PD M
  • 22. Pagina 22 B.C.C. S.r.l. Il rating interno Analisi di bilancio storico e prospettico. Analisi Analisi competitiva: cliente prospettive, posiziona- mento, fattori di critici- tà e di successo, ecc. Rating P.D. Integrato Analisi della Analisi Centrale Rischi, relazione sconfinamenti, ecc. Analisi M. RWi temporale Analisi L.G.D garanzie Analisi E.A.D operazione
  • 23. Pagina 23 B.C.C. S.r.l. Il rating interno GOVERNI, BANCHE, CORPORATE, PMI RETAIL APPROCCIO APPROCCIO APPROCCIO BASE AVANZATO AVANZATO P.D. Banca Banca Banca (pool) M. Fissa a 2,5 anni Banca Non Applicabile Autorità, in base a forme L.G.D. tecniche e garanzie Banca Banca (pool) E.A.D. Autorità Banca Banca (pool)
  • 24. Pagina 24 B.C.C. S.r.l. EAD (Exposure At Default) Indica l’effettivo ammontare del prestito al momento dell’insolvenza. Basilea 2, per l’Approccio Base, prevede delle regole precise per la sua determinazione: • il credito effettivamente utilizzato da parte del Cliente deve essere considerato per l’intero importo • i margini di credito disponibili NON prontamente revocabili dalla Banca devono essere considerati per il 75% del loro valore • i margini di credito disponibili prontamente revocabili dalla Banca NON devono essere considerati Utilizzata oggi 100% Linea 40 di 40 EAD credito Margine 85 100 disponibile 75% 45 60
  • 25. Pagina 25 B.C.C. S.r.l. LGD (Loss Given Default) Indica la percentuale effettiva di perdita in caso di insolvenza. Basilea 2, per l’Approccio Base, prevede dei valori prefissati a seconda dei vari tipi di garanzia reale prestate a fronte del credito in esame: • 45% è il valore base (45 € persi per ogni 100 € prestati) per tutti i prestiti generici NON garantiti • 75% per i prestiti subordinati (il cui rimborso è subordinato alla preventiva soddisfazione di tutti gli altri creditori del Cliente fallito) • 47,27% - Garanzia/(11 x Credito) se la garanzia è costituita da proprietà immobiliari avente un valore compreso tra il 30% ed il 140% dell’importo del Credito (LGD=44,54%÷34,54%) • 46,36% - Garanzia/(22 x Credito) se la garanzia è costituita da impianti e macchinari aventi un valore compreso tra il 30% ed il 140% dell’importo del Credito (LGD=45,0%÷40,0%) • 45% - Garanzia/(12,5 x Credito) se la garanzia è costituita da crediti commerciali (fatture da scontare) aventi un valore compreso tra il 0% ed il 125% dell’importo del Credito (LGD=42,6%÷33,8%)
  • 26. Pagina 26 B.C.C. S.r.l. PD (Probability of Default) Indica la probabilità che il debitore si trovi nell’impossibilità di onorare i propri impegni. Basilea 2, NON entra in merito a come debba essere costituito il sistema di Rating … quello mostrato è solo un esempio. Ipotizziamo di prendere in considerazione i seguenti indici economici- patrimoniali. Per ciascuno di questi indici definiamo un peso nel calcolo dello score totale; tanto più è alto il peso, tanto è maggiore l’indice. Per ciascuno di questi indici, attribuiamo uno score in base al suo valore e calcoliamo lo score totale Peso Score Indice di valutazione 0,82 x 50 = 41,0 - Capacità di Autofinanziamento netto 1,47 x 15 = 22,5 - Valutazione del Patrimonio Netto e del Patrimonio Netto Tangibile 2,21 x 32 = 70,7 - Gestione del Circolante 1,33 x 20 = 26,6 - Incidenza e valutazione degli interessi passivi 3,22 x 30 = 96,6 - Analisi e composizione del M.O.L. 1,15 x 25 = 28,7 - Valutazione del posizionamento rispetto alla concorrenza Totale 285,7
  • 27. Pagina 27 B.C.C. S.r.l. PD (Probability of Default) (Continua) Lo score totale ottenuto consente, mediante apposita tabella, di identificare il PD da assegnare all’Azienda. Score Totale Rating PD Da A Ma questa è solo la probabilità media di 0 150 Inferiore 15,25% 151 200 B- 8,84% insolvenza per il Rating B+. 285 201 250 B 4,76% 2,84% Ciò equivale a dire che una Banca che 251 300 B+ 2,84% abbia 100 clienti con questo rating, in 301 350 BB- 1,94% un anno subirà il danno conseguente al 351 400 BB 1,22% 401 450 BB+ 0,72% fallimento di 2,84 clienti. Questa è 451 500 BBB- 0,36% quella che si chiama Perdita Attesa. 501 550 BBB 0,21% Ma ciò è solo un valore statistico, gli 551 600 BBB+ 0,11% anni non sono tutti uguali, il mercato si 601 650 A- 0,09% trova in situazioni diverse, in un anno 651 700 A 0,07% 701 750 A+ 0,05% “buono” potrebbero fallirne solo uno, in 751 800 AA- 0,04% uno “cattivo” 5 o 6 o 7… E’ necessario 801 850 AA 0,03% calcolare la Perdita Inattesa: la Banca 851 900 AA+ 0,02% deve poter far fronte anche agli anni I valori indicati 901 950 AAA- 0,01% sono puramente esemplificativi 951 1000 AAA 0,00% “cattivi”.
  • 28. Pagina 28 B.C.C. S.r.l. PD (Probability of Default) (Continua) Nel calcolo della Perdita Inattesa intervengono fattori come l’effetto domino (Aziende strettamente legate fra loro sono estremamente legate), alle situazione congiunturale del settore in cui si opera (con l’apertura del mercato alla Cina, il tessile è in crisi), alla zona geografica (distretto del Nord Est, Torino e zone limitrofe, il mezzogiorno), alla dimensione (le Corporate sono le più correlate) … Basilea 2 introduce il concetto di Correlazione (R). Le formule di ponderazione fissate da Basilea 2 sono piuttosto complicate … Per il Retail Correlazione Correlazione è 35 Minima Massima Per i fanatici: W = (1-EXP(-50*PD))/(1-EXP(-50)) R =0,12*W+0,24*(1-W) Livello di confidenza desiderata Probability Fattore di Default Correlazione PMAX = DISTRIB.NORM.ST(INV.NORM.ST(PD)/RADQ(R)+RADQ(R/(1-R))*INV.NORM.ST(99,9%)) Massima perdita Probabilità cumulata secondo la Funzione inversa della Probabilità cumulata per Corporate distribuzione normale standard secondo la distribuzione normale standard
  • 29. Pagina 29 B.C.C. S.r.l. PD (Probability of Default) (Continua) Nel calcolo della Perdita Inattesa intervengono fattori come l’effetto domino (Aziende strettamente legate fra loro sono estremamente legate), alle situazione congiunturale del settore in cui si opera (con l’apertura del mercato alla Cina, il tessile è in crisi), alla zona geografica (distretto del Nord Est, Torino e zone limitrofe, il mezzogiorno), alla dimensione (le Corporate sono le più correlate) … Basilea 2 introduce il concetto di Correlazione (R). Le formule di ponderazione fissate da Basilea 2 sono piuttosto complicate … Per il Retail Correlazione Correlazione è 35 Minima Massima Per i fanatici: W = (1-EXP(-50*PD))/(1-EXP(-50)) R =0,12*W+0,24*(1-W) Livello di confidenza desiderata Probability Fattore di Default Correlazione PMAX = DISTRIB.NORM.ST(INV.NORM.ST(PD)/RADQ(R)+RADQ(R/(1-R))*INV.NORM.ST(99,9%)) Massima perdita Calcolo della Perdita Calcolo della per Corporate Attesa Perdita Inattesa
  • 30. Pagina 30 B.C.C. S.r.l. PD (Probability of Default) (Continua) Per l’analisi statistica Basilea 2 utilizza la Distribuzione Normale Standard [px= exp(-x2/2) / 2 п ] Distribuzione Normale Standard (Gaussiana normalizzata) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% -3 -2,75 -2,5 -2,25 -2 -1,75 -1,5 -1,25 -1 -0,75 -0,5 -0,25 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 1,75 2 2,25 2,5 2,75 3 Probabilità Probabilità Cumulata
  • 31. Pagina 31 B.C.C. S.r.l. M (Maturity) La PD può variare nel tempo... Basilea 2, apporta dei correttivi alla formula di ponderazione per tener conto delle variazioni che il PD può subire nel tempo; a questo proposito è da notare che le Aziende con PD elevato tendono ad essere più “stabili” e, in caso di variazione, a peggiorare. Le Aziende con PD basso sono più soggette a variazioni che possono anche essere dei miglioramenti Trend del PD nel tempo 50% 40% 30% Azienda 1 20% Azienda 2 10% Azienda 3 Azienda 4 0% Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6
  • 32. Pagina 32 B.C.C. S.r.l. RWi = f (PD, LGD, EAD, M) Funzione di Ponderazione (LGD= 45%, EAD = 1 EUR, M = 2,5 y) 0,250 Capitale richiesto su un Euro prestato 0,200 0,150 0,100 0,050 0,001% 1,0% 2,0% 3,0% 4,0% 5,0% 6,0% 7,0% 8,0% 9,0% 10,0% PD (probabilità di Default) corporate PMI mutui cred rot retail Basilea 1 Basilea 2 PMI Std
  • 33. Pagina 33 B.C.C. S.r.l. RWi = f (PD, LGD, EAD, M) Funzione di Ponderazione (LGD= 75%, EAD = 1 EUR, M = 2,5 y) 0,250 Capitale richiesto su un Euro prestato 0,200 0,150 0,100 0,050 0,001% 1,0% 2,0% 3,0% 4,0% 5,0% 6,0% 7,0% 8,0% 9,0% 10,0% PD (probabilità di Default)
  • 34. Pagina 34 B.C.C. S.r.l. RWi = f (PD, LGD, EAD, M) Funzione di Ponderazione (LGD= 45%, EAD = 1 EUR, M = 2,5 y) CORPORATE PMI PMI RETAIL PD Fatturato Fatturato Fatt. < 5 Mil. € Fatt. < 5 Mil. € > 50 Mil. € = 15 Mil. € Esp. > 1 Mil. € Esp. < 1 Mil. € 0.01% 0.6% 0.5% 0.5% 0.2% 0.30% 4.5% 3.8% 3.6% 2.2% 0.50% 5.8% 4.9% 4.6% 2.9% 0.70% 6.7% 5.7% 5.4% 3.6% 0.80% 7.1% 6.0% 5.7% 3.8% 0.90% 7.5% 6.3% 6.0% 4.0% Per questi valori di PD 1.00% 7.8% 6.6% 6.2% 4.2% 1.30% 8.6% 7.3% 6.9% 4.7% Basilea 2 1.50% 9.1% 7.7% 7.2% 5.0% assegna alle PMI, 1.70% 9.5% 8.0% 7.6% 5.2% con fatturato < 1 Mil. €, 1.90% 9.9% 8.3% 7.9% 5.4% 2.00% 10.1% 8.5% 8.0% 5.5% un RW inferiore di 2.30% 10.6% 8.9% 8.4% 5.8% Basilea 1 2.60% 11.0% 9.3% 8.7% 6.0% 3.00% 11.6% 9.7% 9.2% 6.2% 3.40% 12.2% 10.2% 9.6% 6.4% 3.70% 12.6% 10.5% 10.0% 6.6% 4.00% 13.0% 10.9% 10.3% 6.7% 7.00% 16.7% 14.2% 13.4% 7.9% 8,0% 7,17% 10.00% 20.0% 17.2% 16.4% 9.4% Basilea 1
  • 35. Pagina 35 B.C.C. S.r.l. Esempio di Rating Interno Le formule imposte da Basilea 2 per il calcolo del PD, distinguono fra Corporate (Fatturato > 50 Mil. €, PMI, Retail, mutui e crediti rotativi); le Banche, però, possono fare una classificazione più dettagliata della Clientela (per esempio Mid-Corporate con fatturato compreso tra 2,6 e 500 Mil. €, PMI società di capitali, PMI società di persone e persone fisiche con partita IVA). La prima fase della determinazione del Rating Interno, quindi, è la determinazione del gruppo di appartenenza del Cliente in esame (al fine di individuare quale set di dati chiedere e quali formule applicare). Tanto più è “grande” il Cliente ed il finanziamento richiesto, tanto più dettagliata sarà l’analisi. È ragionevole utilizzare sistemi automatizzati/utilizzati in filiale per valutazioni che non superino certi limiti, oltre i quali l’analisi è centralizzata e condotta manualmente (500 Mil. € nell’esempio). Vi sono, inoltre, tipologie di Clienti difficilmente inquadrabili in statistiche (Imprese pubbliche, costruttori edili, general contractor, ONLUS, ecc.) per le quali è necessario procedere manualmente e/o utilizzando dei modelli ad hoc. È auspicabile che nella prima fase di screening vengano evidenziati situazioni anomale/eccezionali per le quali l’analisi statistica non garantisce un’analisi attendibile e, quindi, interrompa il calcolo del rating (si immagini, per esempio, ad Aziende con meno di 24/36 mesi di vita, Aziende che hanno dato luogo ad operazioni straordinarie quali fusioni/scorpori/acquisizioni e/o ad Aziende che registrano variazioni di Fatturato e/o del Totale Attivo > 50) Vi sono, inoltre, dei fattori di rischio ad alto potere predittivo (protesti, immobilizzo di c/c, ecc.) che, una volta calcolato il PD lo “peggiorano” in funzione del fattore di rischio (overrides).
  • 36. Pagina 36 B.C.C. S.r.l. Esempio di Rating Interno (continua) Una volta determinato il gruppo di appartenenza, il sistema chiede i dati qualitativi, finanziari ed andamentali al fine di calcolare il PD in funzione delle caratteristiche del cliente e della relazione con il Sistema Creditizio. Tipicamente: • i dati qualitativi sono “analizzati” mediante un questionario, • i dati finanziari sono ricavati dai bilanci o dai Modelli Unici (opportunamente riclassificati) • i dati andamentali sono elaborati in base alle informazioni fornite dalla Centrale Rischi e dall’analisi degli sconfinamenti/insoluti avvenuti sui conti aperti presso l’Istituto a cui ci si è rivolti. I dati finanziari e quelli andamentali sono, quindi, già a disposizione della Banca; al momento della richiesta del finanziamento si può solo intervenire sui dati qualitativi fornendo un’adeguata informazione. Ciò non vuol dire che non si possa/debba intervenire sui dati finanziari ed andamentali, ma che – purtroppo – non sia possibile farlo al momento della richiesta del finanziamento: è troppo tardi! È necessario intervenire sui dati finanziari in modo sistematico (alla stesura del bilanci annuali e/o infrannuali), organico e finalizzato a fornire una informazione chiara e trasparente: a parte l’obbligo previsto dal Codice Civile, è ormai una necessità.
  • 37. Pagina 37 B.C.C. S.r.l. Esempio di Rating Interno (continua) I dati qualitativi potrebbero essere così classificati: Persone fisiche Mid Corporate PMI con P. IVA Caratteristiche del Anagrafica Cliente Anagrafica Cliente Cliente Descrizione dell'attivià Informazioni sull'attività d'impresa professionale Strategia e qualità del Management Esperienza Caratteristiche dell'imprenditore professionali del Cliente Relazione con la Banca Relazione con la Banca Relazione con la Banca Business dell'Azienda e suo posizionamento vs i concorrenti Valutazione Rischio settoriale Rischi legati al competetivia e settoriale business Anomalie Affinché sia possibile l’elaborazione automatizzata dei dati, essi saranno raccolti mediante risposte predefinite a mutua esclusione (p.e. da quanti l’Azienda è cliente della Banca? <1, 1-2, 2-5, >5).
  • 38. Pagina 38 B.C.C. S.r.l. Esempio di Rating Interno (continua) I dati finanziari potrebbero analizzati i seguenti indici: PMI PMI Persone fisiche Mid Corporate Soc Capitale Soc Persone con P. IVA Dimensione Ricavi Netti = VP VP/CI RLC/VP, ROA = RO / CI ROA = RO / CI (RLC+Ammort)/(BA- Redditività BP+ALI) Margine di copertura interessi = (ROGC + OF/VP (RLC+OF)/OF OF / VP Ammortamenti)/OF, Capacità OF/VP ripianamento debito Acid Test = Liquidità Immediate / CI, Indice Liquidità = (Liquidita immedite + Liquidità differite) / (BA-BP)/VP (BA-BP)/VP PB, Rapporto Liquidità = (AB - Rimanenze) / (PB - Anticipi da Clienti) Liquidità MT / MP, (PN- MT / MP, (PN- ALI)/(CI-ALI), (PN- ALI)/(CI-ALI), (PN- MT/VP Leva finanziaria Cap. Soc)/CI Cap. Soc)/CI Stabilità Aziendale VP, PN+PL VP VP
  • 39. Pagina 39 B.C.C. S.r.l. Esempio di Rating Interno (continua) Al termine dell’elaborazione s’avrà: Valore Numerico Score Dimensione 1111 1 Redditività 2222 2 Capacità 33333 1 ripianamento debito Liquidità 44444 3 Leva finanziaria 5555 4 Stabilità Aziendale  1 Score 2 Finanziario Score 1 Andamentale Score Qualitativo 2 Score pre 2 Override Override NO Score Finale 2
  • 40. Pagina 40 B.C.C. S.r.l. Basilea 2 ha valore di legge o é facoltativa? Basilea 2 è un accordo internazionale sottoscritto da un comitato che rappresenta le Autorità di vigilanza dei principali Paesi industrializzati. Ha valore eminentemente consultivo e "di indirizzo", tuttavia i membri del comitato si impegnano a favorirne l'adozione nei rispettivi Paesi (adozione che può avvenire con semplice atto amministrativo o che può richiedere una legge del Parlamento). In Italia Basilea 2, per diventare esecutiva, ha richiesto una direttiva dell'Unione Europea (approvata dal Parlamento Europeo il 28/09/2005) modificando le direttive vigenti in materia bancaria ("Codified Banking Directive" n. 2000/12/CE e "Capital Adequacy Directive" n. 93/6/CE) Come il suo predecessore del 1988, anche il nuovo accordo è rivolto, almeno sulla carta, alle sole Banche con operatività internazionale (perché è solo per queste che, in presenza di requisiti patrimoniali eterogenei, si porrebbe un problema di "concorrenza sleale" tra sistemi creditizi nazionali). Tuttavia, come accadde con Basilea 1, la nuova direttiva europea lo rende obbligatorio per tutte le Banche e Imprese d'investimento operanti nei paesi della UE.
  • 41. Pagina 41 B.C.C. S.r.l. Cosa cambia per le Imprese Riassumendo e semplificando al massimo si può affermare che: • Considerazioni di carattere macroeconomico impongono che le Banche si strutturino per poter far fronte ad eventuali insolvenze da parte dei loro clienti (fra cui le PMI); • Basilea 1 ha ottenuto il suo scopo ma i nuovi strumenti finanziari e le mutate condizioni economiche ne richiedono un aggiornamento; • Imporre alle Banche di “accantonare” delle riserve (il patrimonio di vigilanza) equivale ad imporre agli Istituti di Credito dei costi aggiuntivi; • Le riserve, e quindi i costi che ne derivano, devono essere commisurati ai rischi a cui sono esposte le Banche (composizione portafoglio, organizzazione, situazione congiunturale, ecc.); • Le Banche non sono disposte ad accollarsi il maggior costo, lo ribalteranno sul Cliente: in altre parole il costo dei finanziamenti sarà correlato alla rischiosità degli stessi. La rischiosità del finanziamento alle Aziende è “misurabile” dai loro dati economici/patrimoniali; • Il costo dei finanziamenti dipenderà dalla qualità della documentazione fornita alle Banche; • In seguito a Basilea 2, il legame fra rating interno e pricing si farà più solido, più strutturato e più trasparente. Ciò potrà indurre un effetto di carattere restrittivo nei confronti delle Imprese, in particolare le PMI, in quanto i prenditori di minore qualità creditizia (tipicamente le piccole e medie imprese) vedrebbero peggiorare le condizioni loro praticate con un effetto di compressione della loro capacità di indebitamento e di revisione delle opportunità di indebitamento.
  • 42. Pagina 42 B.C.C. S.r.l. Cosa cambia per le Imprese Basilea 2 obbliga il sistema creditizio a conoscere (e quindi valutare) meglio le Aziende a cui presta denaro; per fare ciò le Banche dispongono di due strumenti: i bilanci e la valutazione umana dell'Azienda, dell'Imprenditore, del modello imprenditoriale, della strategia, del mercato di riferimento, ecc. La seconda valutazione è molto difficile da rendere oggettiva, ma soprattutto richiede personale qualificato (ovvero che sappia valutare un'Azienda per quello che è, un sistema complesso che nel tempo genera più ricchezza di quanta ne abbia utilizzata). La strada, quindi, più seguita è quella dei bilanci; è in pratica la più facile, riduce la soggettività e, quindi, i rischi che comporta. Le Aziende, piccole o grandi che siano, dovranno spiegare al sistema creditizio come vogliono utilizzare i finanziamenti che chiedono e quando pensano di ottenerne dei vantaggi economici oltre, ovviamente, al perché stanno chiedendo un finanziamento ovvero perché l'Azienda non dispone dei fondi necessari. In questi termini, il tutto sembra quanto meno ragionevole; quello che in realtà spesso sfugge è che queste sono domande che l'Imprenditore si dovrebbe porre da solo. L'analisi degli indici è uno strumento decisionale, e chi più dell'Imprenditore deve prendere decisioni sulla gestione della Sua Azienda?
  • 43. Pagina 43 B.C.C. S.r.l. Tutte le Banche dovranno introdurre sistemi di rating interni? No. Molte Banche passeranno da "Basilea 1" al nuovo approccio Standard e utilizzeranno, quando disponibili, i rating delle agenzie e di altri fornitori abilitati dalle Autorità (classificando la maggior parte delle esposizioni con clientela nei portafogli "corporate senza rating", "retail" e "mutui residenziali", ponderandoli rispettivamente al 100%, 75% e 35%). Queste Banche, che dovranno attrezzarsi per calcolare il nuovo requisito patrimoniale sul rischio operativo non saranno tenute a sviluppare sistemi di rating interni per ottemperare a Basilea 2 (anche se potrebbero trovare comunque utile adottarli per finalità gestionali). Saranno le Banche più grandi, verosimilmente, a decidere di adottare l'approccio basato sui rating interni al fine di poter risparmiare capitale (si stima infatti che gli approcci IRB Foundation e Advanced possano produrre requisiti patrimoniali meno pesanti di quello standard, in particolare per i prestiti a grandi Imprese), o per effetto delle sollecitazioni da parte delle Autorità di vigilanza. Basilea 2 rappresenta un'importante occasione per favorire la diffusione di procedure di gestione dei crediti più accurate, oggettive e rigorose (Parmalat, Cirio, ecc.).
  • 44. Pagina 44 B.C.C. S.r.l. I modelli di rating saranno impersonali ed automatici? Quasi. Ci saranno più sistemi di rating, rivolti a tipologie di clientela diversa; in generale, il sistema adottato sarà tanto più raffinato e flessibile quanto più le dimensioni dell'operazione da valutare (e i suoi margini di profitto) giustificheranno l'investimento in un modello sofisticato e costoso. E' dunque verosimile che, per valutare i prestiti a privati e a piccolissime imprese, molte Banche si orientino verso sistemi prevalentemente (o esclusivamente) automatici, capaci di emettere un giudizio di massima ponderando alcuni indici di bilancio e comportamentali (e che potrebbero lasciare al personale la possibilità di "ritoccare" la valutazione finale solo entro dati limiti). Per le Imprese medio-grandi, invece, il sistema di rating lascerà ampio spazio agli aspetti "qualitativi" della relazione, e farà tesoro delle indicazioni del settorista sulle caratteristiche della controparte, anche se all'interno di una procedura di analisi rigorosa e standardizzata.
  • 45. Pagina 45 B.C.C. S.r.l. Da chi dipenderanno i sistemi di rating interni in Banca? E' necessario distinguere tra la progettazione del sistema di rating ed il suo utilizzo. Riguardo al primo aspetto, Basilea 2 prevede che le Banche dispongano di unità indipendenti di controllo del rischio di credito, cui spetta la responsabilità della progettazione del IRB o della scelta del rating esterno, la realizzazione, la revisione e la verifica della performance dei sistemi di rating IRB. Per evitare "conflitti di interessi", tali unità devono essere funzionalmente autonome dal personale a vario titolo responsabile della concessione dei fidi. Relativamente al secondo aspetto, è previsto che l'attribuzione dei rating ai singoli clienti e la loro periodica revisione siano compiute/approvate da soggetti che non traggono un diretto beneficio dalla concessione del credito. Pare quindi delinearsi una separazione abbastanza netta tra gestori delle relazione con la clientela (che "vendono" crediti ai clienti e sui risultati di queste "vendite" conseguono il proprio budget) e gestori di rischio (che valutano il contenuto di rischio dei crediti). E' poi previsto che l'audit interno, o un altro soggetto indipendente, rivedano una volta l'anno il sistema di rating della Banca e il suo funzionamento. Infine, tutti gli aspetti sostanziali del processo di rating dovranno essere approvati dal consiglio di amministrazione (o un suo comitato esecutivo) e dall'alta direzione della Banca; tali organi dovranno avere una conoscenza generale del sistema e una conoscenza particolareggiata dei report destinati alla direzione.
  • 46. Pagina 46 B.C.C. S.r.l. Tutte le Imprese dovranno ricevere un rating dalle Banche? No. In primo luogo, perché molte Banche (tutte quelle che adotteranno l'approccio standard) non saranno obbligate da Basilea 2 a costruire un proprio sistema di rating interni. In secondo luogo, anche le Banche che adotteranno l'approccio dei rating interni classificheranno molte piccole imprese all'interno del portafoglio "retail", dove la revisione periodica delle caratteristiche di rischiosità delle operazioni avverrà solo "per grandi blocchi", e non a livello di singola controparte. Potrà comunque succedere che, anche se non costretti dalla normativa, molti Istituti di Credito potranno trovare conveniente sviluppare un proprio sistema di rating, per migliorare i propri processi di erogazione e monitoraggio dei finanziamenti.
  • 47. Pagina 47 B.C.C. S.r.l. Tutte le Banche dovranno dare lo stesso rating a una certa Impresa? Assolutamente no. La capacità di discernere tra prenditori "buoni' e "cattivi', e di giudicare correttamente i margini di rischio di un prestito, è ciò che distingue una buona Banca da una cattiva Banca, determinandone i margini di successo nella competizione sul libero mercato. Pretendere che tutte le Banche valutino una data Impresa in modo uniforme equivarrebbe, in un certo senso, a nazionalizzare il sistema creditizio; e non è certo a questo che mirano Basilea 2 e le Autorità di vigilanza italiane. All'interno del secondo pilastro, le Autorità verificheranno che ogni Banca che ha adottato l'approccio dei rating interni basi il proprio giudizio su una procedura oggettiva, documentata, perfezionata sulla base della sua efficacia passata, fondata su basi di dati storiche sufficientemente ampie e profonde. Sarà comunque possibile che due sistemi di rating diversi, entrambi in possesso dei requisiti minimi per essere "validati" dalle Autorità, conducano a giudizi dissimili per la stessa Impresa.
  • 48. Pagina 48 B.C.C. S.r.l. Basilea 2 porterà a una riduzione e ad un rincaro del credito alle Imprese? A livello aggregato, pare di no. Le simulazioni condotte dalla Banca d'Italia hanno infatti dimostrato che, nel complesso, i requisiti patrimoniali - così come le politiche di pricing - delle Banche italiane non dovrebbero mostrare particolari discontinuità con il passato. Questo non significa, tuttavia, che non possano esservi variazioni rilevanti a livello delle singole Imprese. In fin dei conti, lo scopo del nuovo accordo è (anche) di incentivare le Banche a discernere con maggior accuratezza fra Clienti “rischiosi” e Clienti “sicuri”. E' dunque lecito attendersi che gli Istituti di Credito imparino, ancor meglio di quanto non facciano oggi, a modulare i tassi attivi richiedendo un "premio" maggiore ai clienti con rating più bassi (clienti che assorbiranno più capitale), ma anche a concedere condizioni migliori ai debitori di maggiore qualità. Anche il ruolo delle garanzie, normato in modo dettagliato dalla nuova normativa, dovrebbe diventare più chiaro e trasparente. Per il singolo Imprenditore sarà dunque importante comprendere attraverso quali "leve" la sua Azienda può migliorare il rating e ridurre il fabbisogno patrimoniale che la Banca deve sostenere per prestargli denaro, così da accedere al credito con maggior facilità e a tassi più convenienti.
  • 49. Pagina 49 B.C.C. S.r.l. Basilea 2 porterà a una riduzione e ad un rincaro del credito alle Imprese? 3 Dicembre 2004: L'introduzione di Basilea 2 consentirà alle Banche di tutta Europa di ottenere un risparmio pari al 5,3%. E' quanto rileva uno studio condotto da PriceWaterhouseCoopers che, su incarico della Commissione Europea ha svolto un'indagine sugli effetti che i nuovi requisiti minimi previsti da Basilea 2 avranno sia sulle Banche che sulle Imprese. Il risultato sembra poter placare, almeno in parte, le preoccupazioni delle PMI. Gli 80-100 miliardi di euro che gli Istituti di Credito dovrebbero risparmiare, come il sondaggio stima, aumenteranno in relazione alla quantità di credito concesso alle piccole e medie imprese. Il rapporto afferma infatti che nel caso di prestiti concessi ad Aziende di piccole e medie dimensioni gli istituti di credito dovrebbero poter presumibilmente registrare un risparmio del 10,99%. Come tutte le analisi statistiche che indicano in ½ pollo il consumo procapite, c’è chi ne mangia uno intero e chi digiuna!
  • 50. Pagina 50 B.C.C. S.r.l. Le PMI saranno penalizzate da Basilea 2? In teoria, no. Basti pensare che, nell'approccio standard (quello che verrà seguito dalle Banche medio-piccole, che finanziano in prevalenza Imprese di dimensioni minori) un prestito privo di rating viene pesato al 100% se è destinato a un'Impresa grande, e solo al 75% se è rivolto a un'Azienda più piccola (più precisamente, se l'esposizione complessiva del cliente con il gruppo bancario è inferiore al milione di euro). Anche nel metodo dei rating interni (IRB), inoltre, la funzione di ponderazione per i prestiti è maggiormente vantaggiosa per i finanziamenti alle Imprese di dimensioni medio- piccole (le cosiddette SME corporate e SME retail). Certo, soprattutto se la loro Banca adotta un sistema di rating interni, le PMI dovranno imparare a comunicarle con maggior chiarezza e tempestività i propri indicatori di redditività, liquidità e solidità patrimoniale; eviteranno così di finire "schiacciate" nelle classi di rating peggiori, cui si associa un maggior consumo di capitale e dunque una minor propensione della Banca a concedere credito a tassi ridotti.
  • 51. Pagina 51 B.C.C. S.r.l. Le PMI saranno penalizzate da Basilea 2? 18 Novembre 2004: L'entrata in vigore del nuovo Accordo consentirà alle Banche di concedere alle PMI maggiori risorse. Parola di Aristide Canosani, presidente di Unicredit Banca, il quale sostiene che il volume dei finanziamenti erogati dagli istituti di credito in favore delle PMI aumenterà del 10%. Un dato emerso dalle simulazioni effettuate dalla Banca in previsione dell'adeguamento a Basilea 2, di fatto già applicate da Unicredit da oltre un anno, come lo stesso presidente afferma. Canosani si mostra ottimista riguardo al futuro del credito anche in considerazione di un incremento che, con l'ingresso di Basilea 2, subiranno di certo i fondi da destinare ai fidi concessi alle PMI. A suo parere le difficoltà lamentate ancora dalle PMI sarebbero legate alla ancora troppo spesso scarsa trasparenza dimostrata dalle Aziende che richiedono un prestito, in merito alle previsioni d'investimento, all'andamento economico dell'Impresa e alla redditività dei progetti.
  • 52. Pagina 52 B.C.C. S.r.l. Le PMI saranno penalizzate da Basilea 2? 9 Dicembre 2004: Una nuova iniziativa agevolerà le PMI nell'accesso al credito dopo l'introduzione del nuovo accordo. A dare il via al progetto sono stati Matteo Arpe, amministratore delegato di Capitalia, e Gianni Merluzzi, presidente di Unionfidi Lazio, che hanno appena siglato un protocollo di intenti che definisce alcuni possibili metodi sulle analisi comparative dei rating. Obiettivo dell'accordo è l'avvio un processo di approfondimento congiunto sulle tecniche di analisi e di riduzione dei rischi creditizi per le PMI, oltre che l'elaborazione di una serie di modelli di valutazione condivisi sia dalle Banche che dalle Imprese. L'iniziativa ha inoltre lo scopo di fornire agli Imprenditori nuovi strumenti multimediali di formazione relativi alle tematiche di Basilea 2. Il numero uno di Capitalia, Matteo Arpe, ha commentato il raggiungimento dell'intesa sottolineando che si tratta di un passo verso la ridefinizione del ruolo della Banca, vista non più solo come finanziatore, ma anche come partner di sviluppo.
  • 53. Pagina 53 B.C.C. S.r.l. Un messaggio alle Imprese L'utilizzo di sistemi di rating per la valutazione del rischio di credito offre alle PMI nuove opportunità. Da un sistema basato su tassi medi poco differenziati e ripartizione del rischio tra varie Banche (multi affidamento) si sta già passando a un sistema di tassi fortemente differenziati e rapporti privilegiati con alcune Banche. La fidelizzazione dei rapporti bancari deriva dalla convenienza per l'Azienda di offrire la massima informazione possibile al fine di personalizzare il rating. Quanto più è possibile per la Banca apprezzare la qualità del management di un'Azienda e le sue potenzialità di mercato, tanto più favorevole sarà la valutazione del merito di credito. Per Aziende solide, che hanno rating elevati, il nuovo sistema porterà a tassi più bassi. Ma anche le Aziende che oggi pagano tassi elevati, a causa di un rating basso, possono prepararsi a Basilea 2 migliorando la propria situazione finanziaria e patrimoniale. I rating sono particolarmente sensibili ad alcuni indicatori di bilancio: le condizioni di liquidità, la redditività, il grado di patrimonializzazione, il tasso di indebitamento. Nei prossimi anni le Imprese dovranno prestare particolare attenzione, oltre alla redditività, anche alla gestione della liquidità, alla gestione finanziaria, e mettere in atto, se necessario, operazioni di patrimonializzazione.
  • 54. Pagina 54 B.C.C. S.r.l. Per le Aziende muta il contesto competitivo In presenza dei metodi IRB, occorre ragionare in termini di rating debitore e di rating operazione. Per quanto riguarda il rating del debitore, l’attenzione va certamente posta sull’analisi di fido e quindi sulle tre dimensioni della stessa: 1) l’analisi quantitativa, sintetizza il giudizio sulla situazione patrimoniale/economico/finanziaria dell’Impresa attraverso gli strumenti di analisi di bilancio. Si esamina la capacità dell’Azienda di sviluppare e produrre risorse adeguate e sufficienti per la copertura dell’affidamento. In linea con ciò è necessario che l’Impresa tenda all’equilibrio, ciò significa che il rapporto tra i vari elementi strutturali, pur sotto la pressione delle forze “ambientali” cui l’Azienda è sottoposta, non raggiungano valori critici; 2) l’analisi qualitativa, è l’analisi che si occupa della ricerca e della definizione degli obiettivi che l’Impresa si pone nell’operare sul proprio mercato di riferimento (politica di prodotto e di produzione, ricerca e sviluppo, struttura e indirizzi organizzativi, ecc.), ponendo attenzione in particolare all'andamento dell’economia in generale, al settore economico di riferimento e alla capacità professionale del management. 3) l’analisi andamentale, si occupa dell’analisi storica del rapporto dell’Azienda con la Banca e con il Sistema Creditizio nel complesso. I fatti economici e finanziari che caratterizzano l’attività aziendale trovano la loro manifestazione, non solo nei bilanci e nella componente qualitativa, ma anche nel rapporto con la Banca e con l’intero sistema bancario. Si pensi, ad esempio, all’alimentazione di un conto corrente dovuta alle entrate ed alle uscite della sola gestione caratteristica dell’Impresa. Ne deriva che la Banca dispone di una consistente quantità di dati che concorrono alla valutazione del “merito creditizio” del cliente. L’accesso al credito è, infatti, agevole se l’Azienda ha saputo correttamente pianificare e controllare le proprie attività imprenditoriali e gli indicatori quantitativi che deve tenere sotto costante controllo.
  • 56. Pagina 56 B.C.C. S.r.l. Per le Aziende muta il contesto competitivo Analogamente a quanto avviene per le vendite, per le quali spesso non è sufficiente avere un buon prodotto ma è necessario saperlo presentare ai Clienti, anche per il ricorso al credito non è sufficiente avere una buona situazione economico/finanziaria/patrimoniale, ma è necessario anche saperla rappresentare in maniera conveniente e fruibile da parte dell’Istituto di Credito. L’incapacità di comunicare con le Banche potrebbe, infatti, dopo l’avvento di Basilea 2 diventare molto penalizzante. In assenza di adeguate informazioni, infatti, la Banca potrebbe percepire una maggior rischiosità connessa all’Impresa con la conseguenza di peggiorare il rating. Si segnala infine che l’Impresa potrebbe migliorare la propria valutazione con la presentazione di eventuali garanzie. Le garanzie personali, inoltre, mitigano il rischio solo se il garante ha un rating migliore del debitore.
  • 57. Pagina 57 B.C.C. S.r.l. Conclusioni Basilea 2 può rappresentare un importante punto di svolta sia per le Banche che per le Imprese. Basilea 2 incentiva le Banche a sviluppare ed adottare appropriate tecniche di gestione del rischio e politiche del credito più attive, a tutto vantaggio della stabilità del sistema economico-finanziario. L’adozione di tecniche e strumenti adeguati di misura e di gestione del rischio di credito era ed è comunque un’esigenza improrogabile, indipendentemente dalle scadenze imposte da Basilea 2, che rappresenta solo un impulso in più per muoversi in tale direzione. Un opportuno e attento presidio del rischio è indispensabile non solo per la stabilità del sistema, ma anche perché le Banche possano svolgere un ruolo più attivo ed efficiente nell’allocazione del credito. Basilea 2 rappresenta anche un’opportunità di sviluppo della relazione Banca-Impresa: l’attuale prassi del multiaffidamento dovrebbe moderatamente ridursi, con una più chiara identificazione della Banca di riferimento per le operazioni a maggiore valore aggiunto.
  • 58. Pagina 58 B.C.C. S.r.l. Cosa fare? Ecco le linee guida: 1) Comprendere il ruolo strategico della finanza d’Impresa: oggi, solo poche PMI fanno pianificazione finanziaria. La strategia finanziaria sarà una nuova leva competitiva; 2) Predisporre un sistema di autovalutazione per migliorare il proprio rating individuando le aree di intervento e definendo dei valori obiettivo; 3) Redigere il bilancio anche con la finalità di calcolare il rating dell’Azienda; 4) Acquisire nuove professionalità in particolar modo intervenendo sui sistemi informativi.
  • 59. Pagina 59 B.C.C. S.r.l. I documenti che possono essere chiesti … Non sempre le richieste delle Banche sono chiare, a volte non si capisce che cosa vogliano o in base a quali documenti abbiano preso le loro decisioni: Consuntivi sull’andamento dei redditi passati Bilancio CEE, Dichiarazione dei redditi Previsioni sull’andamento dei redditi futuri Piani strategici, piani industriali, Business Plan Analisi del posizionamento competitivo dei prodotti e servizi offerti Documenti di analisi del Marketing Mix rispetto alla concorrenza Adeguatezza della struttura interna aziendale Documenti descrittivi dell’organizzazione (organigrammi, mansionari, statuto, deleghe …) Qualità dell’attività di pianificazione sviluppata dall’Azienda Documentazione descrittiva dell’attività di pianificazione Assenza di informazioni pubbliche negative circa l’attività dell’Azienda Articoli di giornale, news aziendali, comunicati stampa dell’Azienda di smentita Puntualità nell’adempiere alle obbligazioni con la propria Banca Dati andamentali interni alla Banca Puntualità nell’adempiere alle obbligazioni con altre Banche Dati disponibili a livello di Sistema Bancario Assenza di pregiudizievoli in capo alla società, ai soci o agli esponenti Visure ed altre informazioni di natura giuridica, a carattere pubblico fornite da provider esterni
  • 60. Pagina 60 Il test di autovalutazione B.C.C. S.r.l. 1 Il CE che presentate è riclassificato? FALSO FALSO Azzera valori 2 Che tipo di riclassificazione è stata adottata? FALSO FALSO FALSO 3 Di che tipo è l'attività principale della Vs azienda? FALSO FALSO FALSO 4 Lo SP che presentate è riclassificato? FALSO FALSO 5 Presentate anche il Rendiconto Finanziario? FALSO FALSO 6 I documenti sono corredati degli indici? FALSO FALSO 7 Con che frequenza consegnate la documentazione? FALSO FALSO FALSO 8 Dopo quanto tempo sono pronti i documenti infrannuali? FALSO FALSO FALSO 9 L'attività della Vs azienda è suddivisibile in più business FALSO FALSO 10 La documentazione che presentate è suddivisa nei vari business? FALSO FALSO 11 La Vs azienda appartiene ad un gruppo (anche se non formale)? FALSO FALSO 12 Presentate la documentazione di gruppo? FALSO FALSO 13 Con quante banche opera la Vs azienda? FALSO FALSO FALSO 14 Quanti finanziamenti sta utilizzando la Vs Azienda in questo momento? FALSO FALSO 15 Quanto incidono i beni in leasing sul Capitale Investito? FALSO FALSO 16 Quanto incidono i beni immateriali sul Capitale Investito? FALSO FALSO 17 Quanto incidono le giacenze sul Capitale Investito? FALSO FALSO FALSO Quante volte, in un anno, subite un insoluto su Ri.Ba. senza 18 FALSO FALSO FALSO che possiate avvertire la banca
  • 62. Pagina 62 L’analisi del mercato B.C.C. S.r.l. Il modello di Michael Porter Il sistema Entranti Il mercato normativo potenziali (leggi sull’ambiente, del lavoro sulla privacy, Minaccia di ingresso sulla sicurezza, gli standard qualitativi) L’Impresa I Potere contrat- Potere Fornitori tuale I concorrenti contrat- tuale I Clienti Prodotti o servizi Imposte Il mercato alternativi e tasse del denaro I prodotti succedanei
  • 63. Pagina 63 B.C.C. S.r.l. Rischi autoliquidanti: sono le operazioni caratterizzate da una fonte di rimborso predeterminata. Si tratta di finanziamenti concessi per consentire l'immediata disponibilità di crediti non ancora scaduti vantati nei confronti di terzi e per i quali l'intermediario segnalante cura l'incasso. Il rapporto coinvolge tre soggetti: la Banca, il Cliente ed il suo Debitore. Sono Rischi autoliquidanti: * gli anticipi su crediti ceduti per attività di factoring * gli anticipi su fatture * gli anticipi "all'esportazione” * il prefinanziamento di mutuo (anche se concesso dallo stesso intermediario) I crediti “autoliquidanti” sono direttamente connessi con la fonte del rimborso (il debitore), è quindi anomalo il ricorso a questo tipo di credito nei casi in cui si nutrano dubbi sulla consistenza e sulla tempestività dei pagamenti da parte dei debitori. Il ricorso ad anticipi su fatture, quando il loro pagamento non è certo, determina la valutazione negativa dell’Azienda in quanto pone dubbi sulla sua competitiva e serietà; ciò è particolarmente grave nei casi in cui il mancato pagamento è legato a contestazioni sulla qualità della fornitura. Le Banche monitorano la percentuale di rischi autoliquidanti che risulta insoluta; nei casi in cui tale valore supera limiti prefissati, la posizione dell’Azienda è automaticamente revisionata . Il reiterato pagamento diretto del credito da parte dell’affidato, in sostituzione, per esempio del debitore della fattura anticipata, è visto in modo negativo in quanto indica uno scarso apprezzamento del prodotto / servizio offerto, o peggio la presentazione di fatture false. Anche l’utilizzo del conto anticipi s.b.f. oltre all’ammontare accordato (sconfinamento assoluto), oppure rispetto all’importo delle fatture presentate allo sconto (sconfinamento sull’anticipabile) è visto in modo negativo .
  • 64. Pagina 64 B.C.C. S.r.l. Rischi a scadenza: sono le operazioni di finanziamento con scadenza fissata contrattualmente e prive di una fonte di rimborso predeterminata. Sono Rischi a scadenza: * le anticipazioni attive * le sovvenzioni per utilizzo di carte di credito * le aperture di credito regolate in c/c per le quali l'intermediario segnalante non ha facoltà di recesso prima della scadenza contrattuale * i leasing * i mutui I rischi a scadenza impongono un piano prefissato di rimborso, con scadenze ed importi spesso rigidamente definiti. In tal caso, le Banche rilevano come anomalo il ritardo rispetto a tali scadenze e sono normalmente poco propense ad utilizzare altre forme di credito (sconfinamento rispetto all’apertura di credito in conto corrente) per coprire tali ritardi, in quanto tale scelta espone la Banca a rischi crescenti, nei casi in cui si inizi a rilevare una situazione di dissesto finanziario per l’Azienda. Per esempio anche il semplice utilizzo dell’apertura di credito in conto corrente per coprire le rate impagate, determina il passaggio da un credito con garanzia reale, verso un credito non garantito. Nel caso poi che le rate impagate siano coperte ammettendo lo sconfinamento sul conto corrente, allora si determina per la Banca il rischio di revocatoria fallimentare su tutti i pagamenti ricevuti a rimborso della quota sconfinata.
  • 65. Pagina 65 B.C.C. S.r.l. Rischi a revoca: sono per esempio le aperture di credito in conto corrente concesse per elasticità di cassa per le quali l'intermediario si sia riservato la facoltà di recedere indipendentemente dall’esistenza di una giusta causa. Questo tipo di finanziamento è finalizzato alla gestione degli sbilanci temporanei di cassa, legati per esempio ai pagamento ciclici (es. stipendi), stagionali (es. imposte), o imprevedibili (es. spese di manutenzione straordinarie). È quindi anomalo il suo utilizzo per i finanziamenti non avente natura transitoria. In particolare un’apertura di credito pienamente utilizzata e che non abbia movimentazioni di rientro, anche se coperta da garanzia reale, potrebbe essere rilevata e classificata come anomala, in primo luogo dalla Banca, ed eventualmente anche dalla Banca d’Italia nelle sue ispezioni periodiche presso le Banche. E’ quindi importante per il richiedente analizzare con attenzione le modalità di utilizzo del credito in conto corrente, per assicurarsi che l’eventuale pieno utilizzo sia temporaneo e che il conto abbia adeguata movimentazione. L’utilizzo del credito in conto corrente oltre il fido accordato, oltre ad essere estremamente oneroso, è inoltre da valutare con estrema attenzione: anche se consentito dalla Banca si possono avere delle segnalazioni di anomalia a livello di sistema. Riepilogando, le anomalie da evitare nell’utilizzo dell’apertura di credito in conto corrente sono: * L’utilizzo “teso”, con percentuali prossime al fido per lunghi periodi * L’utilizzo sconfinato, per periodi non brevissimi * La mancanza di movimentazione del conto, su posizioni tese o sconfinate
  • 66. Pagina 66 B.C.C. S.r.l. Risultati della simulazione Distribuzione per classe di rating Frequenza 30% 25,8% 25% 20,5% 20% 17,5% 15% 13,6% 10,2% 10% 4,0% 4,5% 5% 2,1% 1,2% 0,7% 0% BBB+ BBB BBB- BB+ BB BB- B+ B B- CCC Rating
  • 67. Pagina 67 B.C.C. S.r.l. Risultati della simulazione Analisi per classi di fatturato 40% Fatt. < 1.250.000 35% Fatt. tra 1.250.000 e 5.000.000 Fatt.> 5.000.000 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% BBB+ BBB BBB- BB+ BB BB- B+ B B- CCC Fatt. < 1.250.000 2,3% 2,0% 10,3% 37,9% 33,6% 0,6% 0,6% 0,7% 0,2% 11,8% Fatt. tra 1.250.000 e 5.000.000 3,4% 28,2% 29,5% 6,7% 3,2% 2,0% 0,5% 4,1% 12,1% 10,3% Fatt.> 5.000.000 12,5% 28,2% 19,2% 19,9% 6,3% 1,7% 1,6% 3,4% 4,3% 3,0%