Illustra perché l'accordo Basilea 2approvato il 26 Giugno 2004, pur entrando in vigore all’inizio del 2007 di fatto esplica già i suoi effetti.
Affronta, inoltre, le conseguenze che ne deriveranno per le PMI
2. Pagina 2
B.C.C. S.r.l.
Chi è la
B.C.C. S.r.l.
Bedeschi Comandatore Consulting S.r.l.
• Progettazione e realizzazione di Sistemi di Controllo
di Gestione;
• Analisi ed interventi sui Sistemi Informativi e sulle
Organizzazioni Aziendali;
• Monitoraggio, raccolta ed elaborazione dati,
coordinamento di studi clinici.
3. Pagina 3
B.C.C. S.r.l.
B.C.C. collabora con le PMI
nei seguenti campi
GESTIONE E CONTROLLO
COMMERCIALE E
Analisi per indici e flussi
MARKETING
Schemi di controllo E MANAGEMENT
STRATEGIA
Cicli economici e finanziari PRODUZIONE
Business Plan
Analisi della redditività Politica dei prezzi
Direzione
Controllo dei costi per obiettivi Politica di remunerazione dei
Pianificazione della
Sistemi decisionali
Controllo e gestione delle scorte venditori
produzione
Sistemi di delega Animazione della forza
Budgeting Programmazione e lancio
Definizione delle funzioni e dei
Tableaux de bord vendita
delle commesse
compiti Pubblicità, incentivi, e
Controllo dell’efficienza
Organigrammi funzionali promozioni
Pianificazione finanziaria produttiva
Statistiche commerciali
Flussi informativi Margine operativo
umane
Gestione delle risorseControllo dei risultati
Stato avanzamento lavori
Scelta della Formula Analisi dei marginiPolitica degli
Imprenditoriale Posizionamento dei prodotti
approvvigionamenti
4. Pagina 4
B.C.C. S.r.l.
COME OPERA LA B.C.C.
Primo contatto,
necessità del Check Up.
Contratto di Check Up
Realizzazione Check Up
Se l’Imprenditore lo considera necessario
Convenzione d’Intervento
Realizzazione Intervento
Al termine dell’Intervento
Controllo dell’Intervento
ed Assistenza all’applicazione
gratuita per 12 mesi
Dopo 2 o 3 anni nuovo Check Up
5. Pagina 5
B.C.C. S.r.l.
BASILEA 2
IMPLICAZIONI PRATICHE PER LE IMPRESE
TRIESTE 16 Novembre 2005
Indice
Che cosa è Basilea 2 e perché esiste ..................................... Pag. 7
Il Rating esterno ………………………………………..….. Pag. 11
Il Rating interno …………………………………………..... Pag. 16
Esempio di Rating Interno …………………………………. Pag. 36
Le implicazioni per le Imprese…….…………….……….… Pag. 41
Le conclusioni ……...…………………………..………….. Pag. 57
Il test di autovalutazione ……………………..….………..... Pag. 60
Appendici …………………………………….…………….. Pag. 61
7. Pagina 7
B.C.C. S.r.l.
"Basilea 2" è il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle Banche; è stato
approvato il 26 Giugno 2004. In base ad esso le Banche dei paesi aderenti dovranno accantonare
quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti, valutato
attraverso lo strumento del rating.
Il provvedimento entrerà in vigore all’inizio del 2007 ma di fatto esplica già i suoi effetti; infatti il
calcolo del rating si basa sullo storico degli ultimi 3 anni e pertanto il bilancio dell’esercizio 2004 ne
fa già parte.
I gruppi bancari, per poter usare l’Approccio Avanzato, dovranno adottare il conteggio “parallelo”
del nuovo e del vecchio accordo a partire dalla fine del 2005; per fare ciò dovranno dimostrare di
avere adottato l’uso interno dei modelli da almeno 3 anni, secondo le indicazioni previste
dall’accordo stesso. Di fatto l’accordo, per questi gruppi bancari, è entrato in vigore nel corso del
2003. La Banca d’Italia ha indicato di attendersi che tutti i gruppi bancari italiani con patrimonio
consolidato superiore a 3 miliardi di EUR adottino gli approcci basati sui modelli interni.
Gli accordi di Basilea sui requisiti patrimoniali delle Banche sono il frutto del lavoro del Comitato di
Basilea, istituito dai governatori delle Banche centrali dei dieci paesi più industrializzati (G10) alla
fine del 1974. I membri attuali del Comitato provengono da Belgio, Canada, Francia, Germania,
Italia, Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Il
Comitato opera in seno alla BRI, Banca dei Regolamenti Internazionali, con sede a Basilea,
un'organizzazione internazionale che ha lo scopo di promuove la cooperazione fra le Banche centrali
ed altre agenzie equivalenti allo scopo di perseguire la stabilità monetaria e finanziaria.
8. Pagina 8
B.C.C. S.r.l.
Nel 1988 il Comitato di Basilea raggiunse un primo accordo, Basilea 1, che è tuttora in vigore. In
base a tale accordo le Banche devono avere un patrimonio di vigilanza pari ad almeno l’8% delle
loro attività ponderate per il rischio connesso. Il peso con cui sono ponderate le attività è funzione
del tipo di attività e di cliente (prestito ad Impresa, a privato, mutuo ipotecario, ecc.), ma non alla
rischiosità di quello specifico cliente. Ciò a indotto le Banche a privilegiare i Clienti più rischiosi: ad
essi si poteva applicare un tasso di interesse maggiore a parità di costi (la percentuale di capitale da
accantonare). I crediti verso i clienti più virtuosi sono stati cartolarizzati (ceduti ad altri istituti)
aumentando l’esposizione al rischio d’insolvenza.
Alla fine degli anni 90, sono state redatte alcune bozze di discussione per la revisione di Basilea 1;
l’ultima (quella sottoscritta) è quella denominata Pacchetto per consultazione n. 3, spesso indicata
come CP3. Il Nuovo Accordo si articola su tre pilastri:
1. I nuovi requisiti patrimoniali minimi tengono conto del rischio operativo, del rischio di
mercato e del rischio di credito.
2. Il controllo delle Banche Centrali che avranno una maggiore discrezionalità nel valutare
l'adeguatezza patrimoniale delle Banche, potendo imporre una copertura superiore ai requisiti
minimi.
3. Disciplina del Mercato e Trasparenza. Sono previste regole di trasparenza per l'informazione al
pubblico sui livelli patrimoniali, sui rischi e sulla loro gestione.
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B.C.C. S.r.l.
Il primo pilastro
RISCHIO OPERATIVO (frodi, caduta dei sistemi informatici, ecc.): le Banche, come qualunque
altra Impresa, è esposta ai danni conseguenti dal malfunzionamento di procedure e sistemi interni,
incapacità e dolo del personale, altri eventi esogeni. Basilea 2 introduce per la prima volta questo
tipo di rischio.
RISCHIO DI MERCATO: l’enorme sviluppo dei mercati finanziari e degli strumenti derivati ha
accresciuto in modo sensibile la possibilità di subire delle perdite economiche legate alle fluttuazioni
del valore di tali strumenti e/o dei rapporti fra le varie divise. Questo tipo di rischio non era previsto
da Basilea 1, ma è stato aggiunto con un emendamento nel 1996.
RISCHIO DI CREDITO: è quello più coinvolto nel rapporto Banche - Aziende. Sono previsti 3
diversi metodi di rating:
• Rating ESTERNO (Approccio STANDARD), il rating è assegnato da agenzie specializzate
come Moody’s, S&P o altri.
• Rating INTERNO, a sua volta suddiviso in
• Approccio BASE (IRB Foundation), pensato per i gruppi bancari con scarsa esperienza
nel rating
• Approccio AVANZATO (IRB Advanced), riservato a chi, nel tempo, saprà dimostrare
alle Autorità di aver sviluppato strumenti di controllo del credito raffinati ed affidabili.
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B.C.C. S.r.l.
Il rating esterno
Come per Basilea 1, a rating migliori corrispondono pesi più leggeri nel calcolo dei Risk-Weighted
Assets, in coerenza al calcolo del Patrimonio di Vigilanza.
PV ≥ 8% x Si (Ai x RWi)
Una volta assegnato il rating, è possibile calcolare il patrimonio di vigilanza mediante la tabella dei
coefficienti di ponderazione dell’approccio standard
AAA -
BBB +
BBB -
AA +
AAA
BB +
BBB
AA -
BB -
Rating Senza
A+
AA
B+
BB
A-
B-
A
B
Scaduti
inferiore Rating
Corporate 20% 50% 100% 150% 100% 150%
Governi e Banche Centrali 0% 20% 50% 100% 150% 100%
Banche in base al paese 20% 50% 100% 150% 150% 100%
Banche 20% 50% 100% 150% 50%
Banche (<= 3 mesi) 20% 50% 150% 20%
Retail (privati e PMI) 75% 150%
Mutui residenziali 35% 100%
I coefficienti indicati (RWi) valgono per crediti NON garantiti
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B.C.C. S.r.l.
Il rating esterno
A seguito delle osservazioni mosse dall’Italia è stato modificato, riducendolo, il coefficiente di
ponderazione del Retail che, ora, è inferiore a quello Corporate con rating inferiore a A-. In altre
parole, i privati e le PMI che:
• chiedono un prestito inferiore al milione di euro,
• soddisfano il criterio di frazionamento (incidenza sul totale retail non superiore al 2 per mille),
hanno una ponderazione (e quindi un costo d’accesso) inferiore a quella delle grandi Aziende.
AAA -
BBB +
BBB -
AA +
AAA
BB +
BBB
AA -
BB -
A+
Rating Senza
AA
B+
BB
A-
B-
A
B
Scaduti
inferiore Rating
Corporate 20% 50% 100% 150% 100% 150%
Governi e Banche Centrali 0% 20% 50% 100% 150% 100%
Banche in base al paese 20% 50% 100% 150% 150% 100%
Banche 20% 50% 100% 150% 50%
Banche (<= 3 mesi) 20% 50% 150% 20%
Retail (privati e PMI) 75% 150%
Mutui residenziali 35% 100%
Per i crediti Retail è impossibile definire un rating (troppo costoso); si applica una ponderazione
unica inferiore a quella prevista per le Corporate senza Rating.
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B.C.C. S.r.l.
Il rating esterno
Basilea 1 riconosceva già uno “sconto” ai mutui assistiti da ipoteca sulla prima casa d’abitazione,
Basilea 2 aumenta questo sconto riducendo al 35% il coefficiente di ponderazione.
BBB +
AAA -
BBB -
AA +
AAA
BB +
BBB
AA -
BB -
A+
Rating Senza
AA
B+
BB
A-
B-
A
B
Scaduti
inferiore Rating
Corporate 20% 50% 100% 150% 100% 150%
Governi e Banche Centrali 0% 20% 50% 100% 150% 100%
Banche in base al paese 20% 50% 100% 150% 150% 100%
Banche 20% 50% 100% 150% 50%
Banche (<= 3 mesi) 20% 50% 150% 20%
Retail (privati e PMI) 75% 150%
Mutui residenziali 35% 100%
13. Pagina 13
B.C.C. S.r.l.
Le Garanzie
Le Garanzie possono essere così classificate:
Reali
Personali e derivati del credito Hanno la funzione di ridurre le perdite in caso di
insolvenza (modificano LGD): contanti, oro,
Sostituzione Garante per Garantito
azioni ed obbligazioni qualificate, azioni e fondi
Sono utilizzati dalla Banca per sostituire
il rischio connesso al Garantito con
quello del Garante che, ovviamente,
deve avere un rating migliore
(modificano il PD) Metodo Semplificato Metodo Integrale
L’entità della garanzia è ridotta (haircut) Sostituzione Garanzia Nessun PV
in caso di differenza fra la scadenza per Garantito sull’importo coperto
della garanzia ed il prestito (maturity
che è pari alla garanzia
mismatch) o di differenza fra le valute
meno gli haircut tanto
(currency mismatch)
più pesanti, tanto più è
volatile la garanzia
14. Pagina 14
B.C.C. S.r.l.
Le Garanzie
Le garanzie hanno l’obiettivo di ridurre il risk-weighting (RWi) del prestito
garantito; ciò riduce il rischio e consente alla Banca di ridurre il suo
Patrimonio di Vigilanza.
Basilea 2 Basilea 2
Basilea 2
Basilea 1 Approccio Approccio
Approccio Standard
Base Avanzato
Metodo Metodo Metodo Metodo Metodo
semplificato semplificato Integrale Integrale Integrale
Versamenti in contanti/oro X X X X X
Obbligazioni valutate con rating almeno BB-
X X X X X
emesse da governi od enti pubblici
Obbligazioni valutate con rating almeno BBB-
X X X X X
emesse da altri enti
Obbligazioni non valutate emesse da una banca
X X X X X
valutata almeno BBB-
Obbligazioni valutate internamente X
Azioni o Fondi con titoli dell'Indice principale X X X X
Azioni o Fondi di una borsa riconosciuta X X X
Altre azioni o Fondi con altri titoli X
Crediti per consegna & prestazioni X X
Immobili abitativi e commerciali X X
Altre garanzie X
15. Pagina 15
B.C.C. S.r.l.
Il rating interno
Le Banche maggiori potranno adottare dei sistemi di rating interno, previa autorizzazione della
Banca d’Italia. Le Banche possono adottare l’Approccio Avanzato solo se lo applicano da almeno 3
anni. Ciò costituisce un forte incentivo per le Banche all’adozione di modelli più sofisticati di
valutazione e gestione del rischio; l’adozione degli approcci più sofisticati comporta dei benefici in
termini di minor assorbimento di capitale.
Basilea 2 non entra nel merito di come debba essere
costruito il sistema di rating interno (IRB), ovvero:
• non specifica quali indicatori (per esempio gli indici di bilancio) debbano essere utilizzati;
• non obbliga le Banche ad utilizzare sistemi automatici.
Ma impone che:
• i criteri adottati siano documentati ed archiviati in modo trasparente;
• i sistemi siano utilizzati con piena cognizione di causa, ovvero che le organizzazioni soddisfino
dei requisiti minimali (responsabilità, organi di controllo, procedure di gestione dei fault);
• i sistemi siano rivisti periodicamente in base all’efficacia dimostrata;
• i sistemi di rating siano validati dalle Banche Centrali
16. Pagina 16
B.C.C. S.r.l.
Il rating interno
I sistemi di Rating Interno sono basati su una doppia valutazione:
• QUANTITATIVA: ovvero l’analisi delle informazioni che si ricavano dai bilanci, dalla
Centrale Rischi, dall’analisi storica del rapporto con la Banca, dalla situazione di mercato, ecc.
Tale analisi, solitamente, determina lo score finanziario e lo score andamentale
• QUALITATIVA: ovvero l’analisi delle informazioni che si ricavano dal rapporto personale
con l’Imprenditore (score qualitativo).
I sistemi di Rating Interno sono, in altre parole un processo di analisi :
• codificato (documentato);
• volto a determinare in modo omogeneo la probabilità di default;
• basato su una molteplicità di informazioni inerenti al soggetto economico (Azienda, Privato,
ecc.), all’operazione in esame (prestito, mutuo, castelletto), alle eventuali garanzie, al contesto
economico contingente.
Gli obiettivi dei sistemi di Rating Interno sono:
• valutare il soggetto economico;
• decidere se dar luogo all’operazione in esame;
• definirne il prezzo;
• consentire il monitoraggio e/o la revisione dell’operazione stessa.
17. Pagina 17
B.C.C. S.r.l.
Il rating interno
Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che
prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione
EAD
RW
EAD (Exposure At Default)
Indica l’effettivo ammontare del prestito al
momento dell’insolvenza. Vi sono crediti
“elastici” in cui l’effettivo utilizzo
differisce dal fido massimo concesso
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B.C.C. S.r.l.
Il rating interno
Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che
prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione
EAD
RW
LGD
LGD (Loss Given Default)
Indica la percentuale effettiva di perdita in
caso di insolvenza. Può essere inferiore al
credito concesso per effetto delle garanzie.
19. Pagina 19
B.C.C. S.r.l.
Il rating interno
Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che
prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione
EAD
RW
LGD
PD (Probability of Default)
Indica la probabilità che il
debitore si trovi nell’im-
possibilità di onorare i propri
impegni. Il Rating è un modo
semplice per misurare la PD.
PD
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B.C.C. S.r.l.
Il rating interno
Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che
prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione
EAD
RW
LGD R (Correlation)
Il PV deve coprire, oltre alle
perdite attese, anche quelle
Max perdita inattese. R consente di
(al 99,9%) calcolare la perdita massima
probabile che copre il 99,9%
dei casi possibili.
R PD
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B.C.C. S.r.l.
Il rating interno
Affinché tutti i sistemi di Rating indichino requisiti patrimoniali comparabili, è necessario che
M (Matury)
prendano in esame le stesse componenti di rischio ed utilizzino la stessa funzione di ponderazione
La PD può variare nel tempo, crediti
con durata EAD
maggiore sono più esposti
ad un peggioramento del PD.
Soggetti con PD elevato possono RW
“solo” peggiorare, quelli con PD
LGD
basso possono anche migliorare
Max perdita Maturity
(al 99,9%) adjustment
R PD M
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B.C.C. S.r.l.
Il rating interno
Analisi di bilancio
storico e prospettico.
Analisi Analisi competitiva:
cliente prospettive, posiziona-
mento, fattori di critici-
tà e di successo, ecc. Rating P.D.
Integrato
Analisi della Analisi Centrale Rischi,
relazione sconfinamenti, ecc.
Analisi
M. RWi
temporale
Analisi L.G.D
garanzie
Analisi
E.A.D
operazione
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B.C.C. S.r.l.
Il rating interno
GOVERNI, BANCHE, CORPORATE, PMI RETAIL
APPROCCIO APPROCCIO APPROCCIO
BASE AVANZATO AVANZATO
P.D. Banca Banca Banca (pool)
M. Fissa a 2,5 anni Banca Non Applicabile
Autorità, in base a forme
L.G.D. tecniche e garanzie
Banca Banca (pool)
E.A.D. Autorità Banca Banca (pool)
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B.C.C. S.r.l.
EAD (Exposure At Default)
Indica l’effettivo ammontare del prestito al momento dell’insolvenza.
Basilea 2, per l’Approccio Base, prevede delle regole precise per la sua determinazione:
• il credito effettivamente utilizzato da parte del Cliente deve essere considerato per l’intero
importo
• i margini di credito disponibili NON prontamente revocabili dalla Banca devono essere
considerati per il 75% del loro valore
• i margini di credito disponibili prontamente revocabili dalla Banca NON devono essere
considerati
Utilizzata
oggi 100%
Linea 40
di 40 EAD
credito
Margine 85
100 disponibile
75% 45
60
25. Pagina 25
B.C.C. S.r.l.
LGD (Loss Given Default)
Indica la percentuale effettiva di perdita in caso di insolvenza.
Basilea 2, per l’Approccio Base, prevede dei valori prefissati a seconda dei vari tipi di garanzia reale
prestate a fronte del credito in esame:
• 45% è il valore base (45 € persi per ogni 100 € prestati) per tutti i prestiti generici NON
garantiti
• 75% per i prestiti subordinati (il cui rimborso è subordinato alla preventiva soddisfazione di
tutti gli altri creditori del Cliente fallito)
• 47,27% - Garanzia/(11 x Credito) se la garanzia è costituita da proprietà immobiliari
avente un valore compreso tra il 30% ed il 140% dell’importo del Credito (LGD=44,54%÷34,54%)
• 46,36% - Garanzia/(22 x Credito) se la garanzia è costituita da impianti e macchinari
aventi un valore compreso tra il 30% ed il 140% dell’importo del Credito (LGD=45,0%÷40,0%)
• 45% - Garanzia/(12,5 x Credito) se la garanzia è costituita da crediti commerciali (fatture
da scontare) aventi un valore compreso tra il 0% ed il 125% dell’importo del Credito
(LGD=42,6%÷33,8%)
26. Pagina 26
B.C.C. S.r.l.
PD (Probability of Default)
Indica la probabilità che il debitore si trovi
nell’impossibilità di onorare i propri impegni.
Basilea 2, NON entra in merito a come debba essere costituito il sistema di Rating … quello
mostrato è solo un esempio. Ipotizziamo di prendere in considerazione i seguenti indici economici-
patrimoniali.
Per ciascuno di questi indici definiamo un peso nel calcolo dello score totale; tanto più è alto il
peso, tanto è maggiore l’indice.
Per ciascuno di questi indici, attribuiamo uno score in base al suo valore e calcoliamo lo score totale
Peso Score Indice di valutazione
0,82 x 50 = 41,0 - Capacità di Autofinanziamento netto
1,47 x 15 = 22,5 - Valutazione del Patrimonio Netto e del Patrimonio Netto Tangibile
2,21 x 32 = 70,7 - Gestione del Circolante
1,33 x 20 = 26,6 - Incidenza e valutazione degli interessi passivi
3,22 x 30 = 96,6 - Analisi e composizione del M.O.L.
1,15 x 25 = 28,7 - Valutazione del posizionamento rispetto alla concorrenza
Totale 285,7
27. Pagina 27
B.C.C. S.r.l.
PD (Probability of Default)
(Continua)
Lo score totale ottenuto consente, mediante apposita tabella, di identificare il PD da assegnare
all’Azienda. Score Totale
Rating PD
Da A
Ma questa è solo la probabilità media di
0 150 Inferiore 15,25%
151 200 B- 8,84%
insolvenza per il Rating B+.
285 201 250 B 4,76% 2,84% Ciò equivale a dire che una Banca che
251 300 B+ 2,84% abbia 100 clienti con questo rating, in
301 350 BB- 1,94% un anno subirà il danno conseguente al
351 400 BB 1,22%
401 450 BB+ 0,72%
fallimento di 2,84 clienti. Questa è
451 500 BBB- 0,36% quella che si chiama Perdita Attesa.
501 550 BBB 0,21% Ma ciò è solo un valore statistico, gli
551 600 BBB+ 0,11% anni non sono tutti uguali, il mercato si
601 650 A- 0,09%
trova in situazioni diverse, in un anno
651 700 A 0,07%
701 750 A+ 0,05% “buono” potrebbero fallirne solo uno, in
751 800 AA- 0,04% uno “cattivo” 5 o 6 o 7… E’ necessario
801 850 AA 0,03% calcolare la Perdita Inattesa: la Banca
851 900 AA+ 0,02% deve poter far fronte anche agli anni
I valori indicati
901 950 AAA- 0,01%
sono puramente
esemplificativi 951 1000 AAA 0,00%
“cattivi”.
28. Pagina 28
B.C.C. S.r.l.
PD (Probability of Default)
(Continua)
Nel calcolo della Perdita Inattesa intervengono fattori come l’effetto domino (Aziende strettamente
legate fra loro sono estremamente legate), alle situazione congiunturale del settore in cui si opera
(con l’apertura del mercato alla Cina, il tessile è in crisi), alla zona geografica (distretto del Nord Est,
Torino e zone limitrofe, il mezzogiorno), alla dimensione (le Corporate sono le più correlate) …
Basilea 2 introduce il concetto di Correlazione (R). Le formule di ponderazione fissate da Basilea 2
sono piuttosto complicate …
Per il Retail Correlazione Correlazione
è 35 Minima Massima
Per i fanatici:
W = (1-EXP(-50*PD))/(1-EXP(-50)) R =0,12*W+0,24*(1-W) Livello di
confidenza
desiderata
Probability Fattore di
Default Correlazione
PMAX = DISTRIB.NORM.ST(INV.NORM.ST(PD)/RADQ(R)+RADQ(R/(1-R))*INV.NORM.ST(99,9%))
Massima perdita Probabilità cumulata secondo la Funzione inversa della Probabilità cumulata
per Corporate distribuzione normale standard secondo la distribuzione normale standard
29. Pagina 29
B.C.C. S.r.l.
PD (Probability of Default)
(Continua)
Nel calcolo della Perdita Inattesa intervengono fattori come l’effetto domino (Aziende strettamente
legate fra loro sono estremamente legate), alle situazione congiunturale del settore in cui si opera
(con l’apertura del mercato alla Cina, il tessile è in crisi), alla zona geografica (distretto del Nord Est,
Torino e zone limitrofe, il mezzogiorno), alla dimensione (le Corporate sono le più correlate) …
Basilea 2 introduce il concetto di Correlazione (R). Le formule di ponderazione fissate da Basilea 2
sono piuttosto complicate …
Per il Retail Correlazione Correlazione
è 35 Minima Massima
Per i fanatici:
W = (1-EXP(-50*PD))/(1-EXP(-50)) R =0,12*W+0,24*(1-W) Livello di
confidenza
desiderata
Probability Fattore di
Default Correlazione
PMAX = DISTRIB.NORM.ST(INV.NORM.ST(PD)/RADQ(R)+RADQ(R/(1-R))*INV.NORM.ST(99,9%))
Massima perdita Calcolo della Perdita Calcolo della
per Corporate Attesa Perdita Inattesa
31. Pagina 31
B.C.C. S.r.l.
M (Maturity)
La PD può variare nel tempo...
Basilea 2, apporta dei correttivi alla formula di ponderazione per tener conto delle variazioni che il
PD può subire nel tempo; a questo proposito è da notare che le Aziende con PD elevato tendono ad
essere più “stabili” e, in caso di variazione, a peggiorare. Le Aziende con PD basso sono più soggette
a variazioni che possono anche essere dei miglioramenti
Trend del PD nel tempo
50%
40%
30%
Azienda 1
20% Azienda 2
10% Azienda 3
Azienda 4
0%
Anno 1 Anno 2 Anno 3 Anno 4 Anno 5 Anno 6
32. Pagina 32
B.C.C. S.r.l.
RWi = f (PD, LGD, EAD, M)
Funzione di Ponderazione (LGD= 45%, EAD = 1 EUR, M = 2,5 y)
0,250
Capitale richiesto su un Euro prestato
0,200
0,150
0,100
0,050
0,001% 1,0% 2,0% 3,0% 4,0% 5,0% 6,0% 7,0% 8,0% 9,0% 10,0%
PD (probabilità di Default)
corporate PMI mutui cred rot retail Basilea 1 Basilea 2 PMI Std
33. Pagina 33
B.C.C. S.r.l.
RWi = f (PD, LGD, EAD, M)
Funzione di Ponderazione (LGD= 75%, EAD = 1 EUR, M = 2,5 y)
0,250
Capitale richiesto su un Euro prestato
0,200
0,150
0,100
0,050
0,001% 1,0% 2,0% 3,0% 4,0% 5,0% 6,0% 7,0% 8,0% 9,0% 10,0%
PD (probabilità di Default)
34. Pagina 34
B.C.C. S.r.l.
RWi = f (PD, LGD, EAD, M)
Funzione di Ponderazione (LGD= 45%, EAD = 1 EUR, M = 2,5 y)
CORPORATE PMI PMI RETAIL
PD
Fatturato Fatturato Fatt. < 5 Mil. € Fatt. < 5 Mil. €
> 50 Mil. € = 15 Mil. € Esp. > 1 Mil. € Esp. < 1 Mil. €
0.01% 0.6% 0.5% 0.5% 0.2%
0.30% 4.5% 3.8% 3.6% 2.2%
0.50% 5.8% 4.9% 4.6% 2.9%
0.70% 6.7% 5.7% 5.4% 3.6%
0.80% 7.1% 6.0% 5.7% 3.8%
0.90% 7.5% 6.3% 6.0% 4.0%
Per questi valori di PD 1.00% 7.8% 6.6% 6.2% 4.2%
1.30% 8.6% 7.3% 6.9% 4.7%
Basilea 2
1.50% 9.1% 7.7% 7.2% 5.0%
assegna alle PMI, 1.70% 9.5% 8.0% 7.6% 5.2%
con fatturato < 1 Mil. €, 1.90% 9.9% 8.3% 7.9% 5.4%
2.00% 10.1% 8.5% 8.0% 5.5%
un RW inferiore di 2.30% 10.6% 8.9% 8.4% 5.8%
Basilea 1 2.60% 11.0% 9.3% 8.7% 6.0%
3.00% 11.6% 9.7% 9.2% 6.2%
3.40% 12.2% 10.2% 9.6% 6.4%
3.70% 12.6% 10.5% 10.0% 6.6%
4.00% 13.0% 10.9% 10.3% 6.7%
7.00% 16.7% 14.2% 13.4% 7.9% 8,0%
7,17% 10.00% 20.0% 17.2% 16.4% 9.4%
Basilea 1
35. Pagina 35
B.C.C. S.r.l.
Esempio di Rating Interno
Le formule imposte da Basilea 2 per il calcolo del PD, distinguono fra Corporate (Fatturato > 50 Mil.
€, PMI, Retail, mutui e crediti rotativi); le Banche, però, possono fare una classificazione più
dettagliata della Clientela (per esempio Mid-Corporate con fatturato compreso tra 2,6 e 500 Mil. €,
PMI società di capitali, PMI società di persone e persone fisiche con partita IVA).
La prima fase della determinazione del Rating Interno, quindi, è la determinazione del gruppo di
appartenenza del Cliente in esame (al fine di individuare quale set di dati chiedere e quali formule
applicare). Tanto più è “grande” il Cliente ed il finanziamento richiesto, tanto più dettagliata sarà
l’analisi. È ragionevole utilizzare sistemi automatizzati/utilizzati in filiale per valutazioni che non
superino certi limiti, oltre i quali l’analisi è centralizzata e condotta manualmente (500 Mil. €
nell’esempio). Vi sono, inoltre, tipologie di Clienti difficilmente inquadrabili in statistiche (Imprese
pubbliche, costruttori edili, general contractor, ONLUS, ecc.) per le quali è necessario procedere
manualmente e/o utilizzando dei modelli ad hoc.
È auspicabile che nella prima fase di screening vengano evidenziati situazioni anomale/eccezionali
per le quali l’analisi statistica non garantisce un’analisi attendibile e, quindi, interrompa il calcolo del
rating (si immagini, per esempio, ad Aziende con meno di 24/36 mesi di vita, Aziende che hanno dato
luogo ad operazioni straordinarie quali fusioni/scorpori/acquisizioni e/o ad Aziende che registrano
variazioni di Fatturato e/o del Totale Attivo > 50)
Vi sono, inoltre, dei fattori di rischio ad alto potere predittivo (protesti, immobilizzo di c/c, ecc.) che,
una volta calcolato il PD lo “peggiorano” in funzione del fattore di rischio (overrides).
36. Pagina 36
B.C.C. S.r.l.
Esempio di Rating Interno
(continua)
Una volta determinato il gruppo di appartenenza, il sistema chiede i dati qualitativi, finanziari ed
andamentali al fine di calcolare il PD in funzione delle caratteristiche del cliente e della relazione
con il Sistema Creditizio. Tipicamente:
• i dati qualitativi sono “analizzati” mediante un questionario,
• i dati finanziari sono ricavati dai bilanci o dai Modelli Unici (opportunamente riclassificati)
• i dati andamentali sono elaborati in base alle informazioni fornite dalla Centrale Rischi e
dall’analisi degli sconfinamenti/insoluti avvenuti sui conti aperti presso l’Istituto a cui ci si è
rivolti.
I dati finanziari e quelli andamentali sono, quindi, già a disposizione della Banca; al momento della
richiesta del finanziamento si può solo intervenire sui dati qualitativi fornendo un’adeguata
informazione. Ciò non vuol dire che non si possa/debba intervenire sui dati finanziari ed
andamentali, ma che – purtroppo – non sia possibile farlo al momento della richiesta del
finanziamento: è troppo tardi! È necessario intervenire sui dati finanziari in modo sistematico (alla
stesura del bilanci annuali e/o infrannuali), organico e finalizzato a fornire una informazione chiara
e trasparente: a parte l’obbligo previsto dal Codice Civile, è ormai una necessità.
37. Pagina 37
B.C.C. S.r.l.
Esempio di Rating Interno
(continua)
I dati qualitativi potrebbero essere così classificati:
Persone fisiche
Mid Corporate PMI
con P. IVA
Caratteristiche del
Anagrafica Cliente Anagrafica Cliente
Cliente
Descrizione dell'attivià Informazioni sull'attività
d'impresa professionale
Strategia e qualità del
Management Esperienza Caratteristiche
dell'imprenditore professionali del Cliente
Relazione con la Banca Relazione con la Banca Relazione con la Banca
Business dell'Azienda e
suo posizionamento vs i
concorrenti Valutazione
Rischio settoriale
Rischi legati al competetivia e settoriale
business
Anomalie
Affinché sia possibile l’elaborazione automatizzata dei dati, essi saranno raccolti mediante risposte
predefinite a mutua esclusione (p.e. da quanti l’Azienda è cliente della Banca? <1, 1-2, 2-5, >5).
38. Pagina 38
B.C.C. S.r.l.
Esempio di Rating Interno
(continua)
I dati finanziari potrebbero analizzati i seguenti indici:
PMI PMI Persone fisiche
Mid Corporate
Soc Capitale Soc Persone con P. IVA
Dimensione Ricavi Netti = VP VP/CI
RLC/VP,
ROA = RO / CI ROA = RO / CI (RLC+Ammort)/(BA-
Redditività BP+ALI)
Margine di copertura
interessi = (ROGC +
OF/VP (RLC+OF)/OF OF / VP
Ammortamenti)/OF,
Capacità
OF/VP
ripianamento debito
Acid Test = Liquidità
Immediate / CI,
Indice Liquidità =
(Liquidita immedite
+ Liquidità differite) / (BA-BP)/VP (BA-BP)/VP
PB, Rapporto
Liquidità = (AB -
Rimanenze) / (PB -
Anticipi da Clienti)
Liquidità
MT / MP, (PN- MT / MP, (PN-
ALI)/(CI-ALI), (PN- ALI)/(CI-ALI), (PN- MT/VP
Leva finanziaria Cap. Soc)/CI Cap. Soc)/CI
Stabilità Aziendale VP, PN+PL VP VP
39. Pagina 39
B.C.C. S.r.l.
Esempio di Rating Interno
(continua)
Al termine dell’elaborazione s’avrà: Valore Numerico Score
Dimensione 1111 1
Redditività 2222 2
Capacità 33333 1
ripianamento debito
Liquidità 44444 3
Leva finanziaria 5555 4
Stabilità Aziendale 1
Score
2
Finanziario
Score
1
Andamentale
Score Qualitativo 2
Score pre
2
Override
Override NO
Score Finale 2
40. Pagina 40
B.C.C. S.r.l.
Basilea 2
ha valore di legge o é facoltativa?
Basilea 2 è un accordo internazionale sottoscritto da un comitato che rappresenta le
Autorità di vigilanza dei principali Paesi industrializzati.
Ha valore eminentemente consultivo e "di indirizzo", tuttavia i membri del comitato si
impegnano a favorirne l'adozione nei rispettivi Paesi (adozione che può avvenire con
semplice atto amministrativo o che può richiedere una legge del Parlamento).
In Italia Basilea 2, per diventare esecutiva, ha richiesto una direttiva
dell'Unione Europea (approvata dal Parlamento Europeo il 28/09/2005) modificando le
direttive vigenti in materia bancaria ("Codified Banking Directive" n. 2000/12/CE e
"Capital Adequacy Directive" n. 93/6/CE)
Come il suo predecessore del 1988, anche il nuovo accordo è rivolto, almeno sulla carta,
alle sole Banche con operatività internazionale (perché è solo per queste che, in presenza di
requisiti patrimoniali eterogenei, si porrebbe un problema di "concorrenza sleale" tra
sistemi creditizi nazionali).
Tuttavia, come accadde con Basilea 1, la nuova direttiva europea lo rende
obbligatorio per tutte le Banche e Imprese d'investimento operanti nei paesi della UE.
41. Pagina 41
B.C.C. S.r.l.
Cosa cambia per le Imprese
Riassumendo e semplificando al massimo si può affermare che:
• Considerazioni di carattere macroeconomico impongono che le Banche si strutturino per poter
far fronte ad eventuali insolvenze da parte dei loro clienti (fra cui le PMI);
• Basilea 1 ha ottenuto il suo scopo ma i nuovi strumenti finanziari e le mutate condizioni
economiche ne richiedono un aggiornamento;
• Imporre alle Banche di “accantonare” delle riserve (il patrimonio di vigilanza) equivale ad
imporre agli Istituti di Credito dei costi aggiuntivi;
• Le riserve, e quindi i costi che ne derivano, devono essere commisurati ai rischi a cui sono
esposte le Banche (composizione portafoglio, organizzazione, situazione congiunturale, ecc.);
• Le Banche non sono disposte ad accollarsi il maggior costo, lo ribalteranno sul Cliente: in altre
parole il costo dei finanziamenti sarà correlato alla rischiosità degli stessi. La rischiosità del
finanziamento alle Aziende è “misurabile” dai loro dati economici/patrimoniali;
• Il costo dei finanziamenti dipenderà dalla qualità della documentazione fornita alle Banche;
• In seguito a Basilea 2, il legame fra rating interno e pricing si farà più solido, più strutturato e
più trasparente. Ciò potrà indurre un effetto di carattere restrittivo nei confronti delle Imprese,
in particolare le PMI, in quanto i prenditori di minore qualità creditizia (tipicamente le piccole
e medie imprese) vedrebbero peggiorare le condizioni loro praticate con un effetto di
compressione della loro capacità di indebitamento e di revisione delle opportunità di
indebitamento.
42. Pagina 42
B.C.C. S.r.l.
Cosa cambia per le Imprese
Basilea 2 obbliga il sistema creditizio a conoscere (e quindi valutare) meglio le Aziende a
cui presta denaro; per fare ciò le Banche dispongono di due strumenti: i bilanci e la
valutazione umana dell'Azienda, dell'Imprenditore, del modello imprenditoriale, della
strategia, del mercato di riferimento, ecc. La seconda valutazione è molto difficile da
rendere oggettiva, ma soprattutto richiede personale qualificato (ovvero che sappia
valutare un'Azienda per quello che è, un sistema complesso che nel tempo genera più
ricchezza di quanta ne abbia utilizzata).
La strada, quindi, più seguita è quella dei bilanci; è in pratica la più facile, riduce la
soggettività e, quindi, i rischi che comporta.
Le Aziende, piccole o grandi che siano, dovranno spiegare al sistema creditizio come
vogliono utilizzare i finanziamenti che chiedono e quando pensano di ottenerne dei
vantaggi economici oltre, ovviamente, al perché stanno chiedendo un finanziamento
ovvero perché l'Azienda non dispone dei fondi necessari.
In questi termini, il tutto sembra quanto meno ragionevole; quello che in realtà spesso
sfugge è che queste sono domande che l'Imprenditore si dovrebbe porre da solo.
L'analisi degli indici è uno strumento decisionale, e chi più dell'Imprenditore
deve prendere decisioni sulla gestione della Sua Azienda?
43. Pagina 43
B.C.C. S.r.l.
Tutte le Banche dovranno introdurre
sistemi di rating interni?
No. Molte Banche passeranno da "Basilea 1" al nuovo approccio Standard e utilizzeranno,
quando disponibili, i rating delle agenzie e di altri fornitori abilitati dalle Autorità
(classificando la maggior parte delle esposizioni con clientela nei portafogli "corporate
senza rating", "retail" e "mutui residenziali", ponderandoli rispettivamente al 100%, 75% e
35%).
Queste Banche, che dovranno attrezzarsi per calcolare il nuovo requisito patrimoniale sul
rischio operativo non saranno tenute a sviluppare sistemi di rating interni per ottemperare
a Basilea 2 (anche se potrebbero trovare comunque utile adottarli per finalità gestionali).
Saranno le Banche più grandi, verosimilmente, a decidere di adottare l'approccio basato
sui rating interni al fine di poter risparmiare capitale (si stima infatti che gli approcci IRB
Foundation e Advanced possano produrre requisiti patrimoniali meno pesanti di quello
standard, in particolare per i prestiti a grandi Imprese), o per effetto delle sollecitazioni da
parte delle Autorità di vigilanza.
Basilea 2 rappresenta un'importante occasione per favorire la diffusione di procedure di
gestione dei crediti più accurate, oggettive e rigorose (Parmalat, Cirio, ecc.).
44. Pagina 44
B.C.C. S.r.l.
I modelli di rating saranno
impersonali ed automatici?
Quasi. Ci saranno più sistemi di rating, rivolti a tipologie di clientela diversa; in generale,
il sistema adottato sarà tanto più raffinato e flessibile quanto più le dimensioni
dell'operazione da valutare (e i suoi margini di profitto) giustificheranno l'investimento in
un modello sofisticato e costoso.
E' dunque verosimile che, per valutare i prestiti a privati e a piccolissime imprese, molte
Banche si orientino verso sistemi prevalentemente (o esclusivamente) automatici, capaci
di emettere un giudizio di massima ponderando alcuni indici di bilancio e
comportamentali (e che potrebbero lasciare al personale la possibilità di "ritoccare" la
valutazione finale solo entro dati limiti).
Per le Imprese medio-grandi, invece, il sistema di rating lascerà ampio spazio agli aspetti
"qualitativi" della relazione, e farà tesoro delle indicazioni del settorista sulle
caratteristiche della controparte, anche se all'interno di una procedura di analisi rigorosa e
standardizzata.
45. Pagina 45
B.C.C. S.r.l.
Da chi dipenderanno i sistemi di
rating interni in Banca?
E' necessario distinguere tra la progettazione del sistema di rating ed il suo utilizzo.
Riguardo al primo aspetto, Basilea 2 prevede che le Banche dispongano di unità indipendenti di
controllo del rischio di credito, cui spetta la responsabilità della progettazione del IRB o della scelta del
rating esterno, la realizzazione, la revisione e la verifica della performance dei sistemi di rating IRB.
Per evitare "conflitti di interessi", tali unità devono essere funzionalmente autonome dal personale a
vario titolo responsabile della concessione dei fidi.
Relativamente al secondo aspetto, è previsto che l'attribuzione dei rating ai singoli clienti e la loro
periodica revisione siano compiute/approvate da soggetti che non traggono un diretto beneficio dalla
concessione del credito.
Pare quindi delinearsi una separazione abbastanza netta tra gestori delle relazione con la clientela (che
"vendono" crediti ai clienti e sui risultati di queste "vendite" conseguono il proprio budget) e gestori di
rischio (che valutano il contenuto di rischio dei crediti).
E' poi previsto che l'audit interno, o un altro soggetto indipendente, rivedano una volta l'anno il sistema
di rating della Banca e il suo funzionamento. Infine, tutti gli aspetti sostanziali del processo di rating
dovranno essere approvati dal consiglio di amministrazione (o un suo comitato esecutivo) e dall'alta
direzione della Banca; tali organi dovranno avere una conoscenza generale del sistema e una
conoscenza particolareggiata dei report destinati alla direzione.
46. Pagina 46
B.C.C. S.r.l.
Tutte le Imprese dovranno ricevere
un rating dalle Banche?
No. In primo luogo, perché molte Banche (tutte quelle che adotteranno l'approccio
standard) non saranno obbligate da Basilea 2 a costruire un proprio sistema di rating
interni.
In secondo luogo, anche le Banche che adotteranno l'approccio dei rating interni
classificheranno molte piccole imprese all'interno del portafoglio "retail", dove la
revisione periodica delle caratteristiche di rischiosità delle operazioni avverrà solo "per
grandi blocchi", e non a livello di singola controparte.
Potrà comunque succedere che, anche se non costretti dalla normativa, molti Istituti di
Credito potranno trovare conveniente sviluppare un proprio sistema di rating, per
migliorare i propri processi di erogazione e monitoraggio dei finanziamenti.
47. Pagina 47
B.C.C. S.r.l.
Tutte le Banche dovranno dare lo
stesso rating a una certa Impresa?
Assolutamente no. La capacità di discernere tra prenditori "buoni' e "cattivi', e di giudicare
correttamente i margini di rischio di un prestito, è ciò che distingue una buona Banca da una
cattiva Banca, determinandone i margini di successo nella competizione sul libero mercato.
Pretendere che tutte le Banche valutino una data Impresa in modo uniforme equivarrebbe, in
un certo senso, a nazionalizzare il sistema creditizio; e non è certo a questo che mirano
Basilea 2 e le Autorità di vigilanza italiane.
All'interno del secondo pilastro, le Autorità verificheranno che ogni Banca che ha adottato
l'approccio dei rating interni basi il proprio giudizio su una procedura oggettiva,
documentata, perfezionata sulla base della sua efficacia passata, fondata su basi di dati
storiche sufficientemente ampie e profonde.
Sarà comunque possibile che due sistemi di rating diversi, entrambi in possesso dei requisiti
minimi per essere "validati" dalle Autorità, conducano a giudizi dissimili per la stessa
Impresa.
48. Pagina 48
B.C.C. S.r.l.
Basilea 2 porterà a una riduzione e ad
un rincaro del credito alle Imprese?
A livello aggregato, pare di no.
Le simulazioni condotte dalla Banca d'Italia hanno infatti dimostrato che, nel complesso, i requisiti
patrimoniali - così come le politiche di pricing - delle Banche italiane non dovrebbero mostrare
particolari discontinuità con il passato.
Questo non significa, tuttavia, che non possano esservi variazioni rilevanti a livello delle singole
Imprese. In fin dei conti, lo scopo del nuovo accordo è (anche) di incentivare le Banche a discernere con
maggior accuratezza fra Clienti “rischiosi” e Clienti “sicuri”.
E' dunque lecito attendersi che gli Istituti di Credito imparino, ancor meglio di quanto non facciano
oggi, a modulare i tassi attivi richiedendo un "premio" maggiore ai clienti con rating più bassi (clienti
che assorbiranno più capitale), ma anche a concedere condizioni migliori ai debitori di maggiore qualità.
Anche il ruolo delle garanzie, normato in modo dettagliato dalla nuova normativa, dovrebbe diventare
più chiaro e trasparente.
Per il singolo Imprenditore sarà dunque importante comprendere attraverso quali "leve" la sua
Azienda può migliorare il rating e ridurre il fabbisogno patrimoniale che la Banca deve sostenere
per prestargli denaro, così da accedere al credito con maggior facilità e a tassi più convenienti.
49. Pagina 49
B.C.C. S.r.l.
Basilea 2 porterà a una riduzione e ad
un rincaro del credito alle Imprese?
3 Dicembre 2004: L'introduzione di Basilea 2 consentirà alle Banche di tutta
Europa di ottenere un risparmio pari al 5,3%.
E' quanto rileva uno studio condotto da PriceWaterhouseCoopers che, su incarico della
Commissione Europea ha svolto un'indagine sugli effetti che i nuovi requisiti minimi
previsti da Basilea 2 avranno sia sulle Banche che sulle Imprese.
Il risultato sembra poter placare, almeno in parte, le preoccupazioni delle PMI.
Gli 80-100 miliardi di euro che gli Istituti di Credito dovrebbero risparmiare, come il
sondaggio stima, aumenteranno in relazione alla quantità di credito concesso alle
piccole e medie imprese. Il rapporto afferma infatti che nel caso di prestiti concessi ad
Aziende di piccole e medie dimensioni gli istituti di credito dovrebbero poter
presumibilmente registrare un risparmio del 10,99%.
Come tutte le analisi statistiche che indicano in ½ pollo il consumo procapite, c’è
chi ne mangia uno intero e chi digiuna!
50. Pagina 50
B.C.C. S.r.l.
Le PMI saranno penalizzate da Basilea 2?
In teoria, no. Basti pensare che, nell'approccio standard (quello che verrà seguito dalle
Banche medio-piccole, che finanziano in prevalenza Imprese di dimensioni minori) un
prestito privo di rating viene pesato al 100% se è destinato a un'Impresa grande, e solo al
75% se è rivolto a un'Azienda più piccola (più precisamente, se l'esposizione complessiva
del cliente con il gruppo bancario è inferiore al milione di euro).
Anche nel metodo dei rating interni (IRB), inoltre, la funzione di ponderazione per i
prestiti è maggiormente vantaggiosa per i finanziamenti alle Imprese di dimensioni medio-
piccole (le cosiddette SME corporate e SME retail).
Certo, soprattutto se la loro Banca adotta un sistema di rating interni, le PMI dovranno
imparare a comunicarle con maggior chiarezza e tempestività i propri indicatori di
redditività, liquidità e solidità patrimoniale; eviteranno così di finire "schiacciate" nelle
classi di rating peggiori, cui si associa un maggior consumo di capitale e dunque una
minor propensione della Banca a concedere credito a tassi ridotti.
51. Pagina 51
B.C.C. S.r.l.
Le PMI saranno penalizzate da Basilea 2?
18 Novembre 2004: L'entrata in vigore del nuovo Accordo consentirà alle Banche di
concedere alle PMI maggiori risorse.
Parola di Aristide Canosani, presidente di Unicredit Banca, il quale sostiene che il volume
dei finanziamenti erogati dagli istituti di credito in favore delle PMI aumenterà del 10%.
Un dato emerso dalle simulazioni effettuate dalla Banca in previsione dell'adeguamento a
Basilea 2, di fatto già applicate da Unicredit da oltre un anno, come lo stesso presidente
afferma.
Canosani si mostra ottimista riguardo al futuro del credito anche in considerazione di un
incremento che, con l'ingresso di Basilea 2, subiranno di certo i fondi da destinare ai fidi
concessi alle PMI.
A suo parere le difficoltà lamentate ancora dalle PMI sarebbero legate alla ancora
troppo spesso scarsa trasparenza dimostrata dalle Aziende che richiedono un prestito,
in merito alle previsioni d'investimento, all'andamento economico dell'Impresa e alla
redditività dei progetti.
52. Pagina 52
B.C.C. S.r.l.
Le PMI saranno penalizzate da Basilea 2?
9 Dicembre 2004: Una nuova iniziativa agevolerà le PMI nell'accesso al credito dopo
l'introduzione del nuovo accordo.
A dare il via al progetto sono stati Matteo Arpe, amministratore delegato di Capitalia, e
Gianni Merluzzi, presidente di Unionfidi Lazio, che hanno appena siglato un protocollo
di intenti che definisce alcuni possibili metodi sulle analisi comparative dei rating.
Obiettivo dell'accordo è l'avvio un processo di approfondimento congiunto sulle tecniche
di analisi e di riduzione dei rischi creditizi per le PMI, oltre che l'elaborazione di una
serie di modelli di valutazione condivisi sia dalle Banche che dalle Imprese.
L'iniziativa ha inoltre lo scopo di fornire agli Imprenditori nuovi strumenti multimediali
di formazione relativi alle tematiche di Basilea 2. Il numero uno di Capitalia, Matteo
Arpe, ha commentato il raggiungimento dell'intesa sottolineando che si tratta di un passo
verso la ridefinizione del ruolo della Banca, vista non più solo come finanziatore, ma
anche come partner di sviluppo.
53. Pagina 53
B.C.C. S.r.l.
Un messaggio alle Imprese
L'utilizzo di sistemi di rating per la valutazione del rischio di credito offre alle PMI nuove
opportunità. Da un sistema basato su tassi medi poco differenziati e ripartizione del
rischio tra varie Banche (multi affidamento) si sta già passando a un sistema di tassi
fortemente differenziati e rapporti privilegiati con alcune Banche.
La fidelizzazione dei rapporti bancari deriva dalla convenienza per l'Azienda di offrire la
massima informazione possibile al fine di personalizzare il rating. Quanto più è possibile
per la Banca apprezzare la qualità del management di un'Azienda e le sue potenzialità di
mercato, tanto più favorevole sarà la valutazione del merito di credito.
Per Aziende solide, che hanno rating elevati, il nuovo sistema porterà a tassi più bassi. Ma
anche le Aziende che oggi pagano tassi elevati, a causa di un rating basso, possono
prepararsi a Basilea 2 migliorando la propria situazione finanziaria e patrimoniale. I rating
sono particolarmente sensibili ad alcuni indicatori di bilancio: le condizioni di liquidità, la
redditività, il grado di patrimonializzazione, il tasso di indebitamento.
Nei prossimi anni le Imprese dovranno prestare particolare attenzione, oltre alla
redditività, anche alla gestione della liquidità, alla gestione finanziaria, e mettere in atto, se
necessario, operazioni di patrimonializzazione.
54. Pagina 54
B.C.C. S.r.l.
Per le Aziende muta il contesto competitivo
In presenza dei metodi IRB, occorre ragionare in termini di rating debitore e di rating operazione. Per
quanto riguarda il rating del debitore, l’attenzione va certamente posta sull’analisi di fido e quindi sulle
tre dimensioni della stessa:
1) l’analisi quantitativa, sintetizza il giudizio sulla situazione patrimoniale/economico/finanziaria
dell’Impresa attraverso gli strumenti di analisi di bilancio. Si esamina la capacità dell’Azienda di
sviluppare e produrre risorse adeguate e sufficienti per la copertura dell’affidamento. In linea con ciò è
necessario che l’Impresa tenda all’equilibrio, ciò significa che il rapporto tra i vari elementi strutturali,
pur sotto la pressione delle forze “ambientali” cui l’Azienda è sottoposta, non raggiungano valori critici;
2) l’analisi qualitativa, è l’analisi che si occupa della ricerca e della definizione degli obiettivi che
l’Impresa si pone nell’operare sul proprio mercato di riferimento (politica di prodotto e di produzione,
ricerca e sviluppo, struttura e indirizzi organizzativi, ecc.), ponendo attenzione in particolare
all'andamento dell’economia in generale, al settore economico di riferimento e alla capacità
professionale del management.
3) l’analisi andamentale, si occupa dell’analisi storica del rapporto dell’Azienda con la Banca e con il
Sistema Creditizio nel complesso. I fatti economici e finanziari che caratterizzano l’attività aziendale
trovano la loro manifestazione, non solo nei bilanci e nella componente qualitativa, ma anche nel
rapporto con la Banca e con l’intero sistema bancario. Si pensi, ad esempio, all’alimentazione di un
conto corrente dovuta alle entrate ed alle uscite della sola gestione caratteristica dell’Impresa. Ne deriva
che la Banca dispone di una consistente quantità di dati che concorrono alla valutazione del “merito
creditizio” del cliente. L’accesso al credito è, infatti, agevole se l’Azienda ha saputo correttamente
pianificare e controllare le proprie attività imprenditoriali e gli indicatori quantitativi che deve tenere
sotto costante controllo.
56. Pagina 56
B.C.C. S.r.l.
Per le Aziende muta il contesto competitivo
Analogamente a quanto avviene per le vendite, per le quali spesso non è sufficiente avere
un buon prodotto ma è necessario saperlo presentare ai Clienti, anche per il ricorso al
credito non è sufficiente avere una buona situazione economico/finanziaria/patrimoniale,
ma è necessario anche saperla rappresentare in maniera conveniente e fruibile da parte
dell’Istituto di Credito.
L’incapacità di comunicare con le Banche potrebbe, infatti, dopo l’avvento di Basilea
2 diventare molto penalizzante. In assenza di adeguate informazioni, infatti, la Banca
potrebbe percepire una maggior rischiosità connessa all’Impresa con la conseguenza di
peggiorare il rating.
Si segnala infine che l’Impresa potrebbe migliorare la propria valutazione con la
presentazione di eventuali garanzie. Le garanzie personali, inoltre, mitigano il rischio solo
se il garante ha un rating migliore del debitore.
57. Pagina 57
B.C.C. S.r.l.
Conclusioni
Basilea 2 può rappresentare un importante punto di svolta sia per le Banche che per le
Imprese.
Basilea 2 incentiva le Banche a sviluppare ed adottare appropriate tecniche di gestione del
rischio e politiche del credito più attive, a tutto vantaggio della stabilità del sistema
economico-finanziario.
L’adozione di tecniche e strumenti adeguati di misura e di gestione del rischio di credito
era ed è comunque un’esigenza improrogabile, indipendentemente dalle scadenze imposte
da Basilea 2, che rappresenta solo un impulso in più per muoversi in tale direzione. Un
opportuno e attento presidio del rischio è indispensabile non solo per la stabilità del
sistema, ma anche perché le Banche possano svolgere un ruolo più attivo ed efficiente
nell’allocazione del credito.
Basilea 2 rappresenta anche un’opportunità di sviluppo della relazione Banca-Impresa:
l’attuale prassi del multiaffidamento dovrebbe moderatamente ridursi, con una più chiara
identificazione della Banca di riferimento per le operazioni a maggiore valore aggiunto.
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Cosa fare?
Ecco le linee guida:
1) Comprendere il ruolo strategico della finanza d’Impresa:
oggi, solo poche PMI fanno pianificazione finanziaria. La
strategia finanziaria sarà una nuova leva competitiva;
2) Predisporre un sistema di autovalutazione per migliorare il
proprio rating individuando le aree di intervento e
definendo dei valori obiettivo;
3) Redigere il bilancio anche con la finalità di calcolare il
rating dell’Azienda;
4) Acquisire nuove professionalità in particolar modo
intervenendo sui sistemi informativi.
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I documenti che possono essere chiesti …
Non sempre le richieste delle Banche sono chiare, a volte non si capisce che cosa vogliano o in base a
quali documenti abbiano preso le loro decisioni:
Consuntivi sull’andamento dei redditi passati
Bilancio CEE, Dichiarazione dei redditi
Previsioni sull’andamento dei redditi futuri
Piani strategici, piani industriali, Business Plan
Analisi del posizionamento competitivo dei prodotti e servizi offerti
Documenti di analisi del Marketing Mix rispetto alla concorrenza
Adeguatezza della struttura interna aziendale
Documenti descrittivi dell’organizzazione (organigrammi, mansionari, statuto, deleghe …)
Qualità dell’attività di pianificazione sviluppata dall’Azienda
Documentazione descrittiva dell’attività di pianificazione
Assenza di informazioni pubbliche negative circa l’attività dell’Azienda
Articoli di giornale, news aziendali, comunicati stampa dell’Azienda di smentita
Puntualità nell’adempiere alle obbligazioni con la propria Banca
Dati andamentali interni alla Banca
Puntualità nell’adempiere alle obbligazioni con altre Banche
Dati disponibili a livello di Sistema Bancario
Assenza di pregiudizievoli in capo alla società, ai soci o agli esponenti
Visure ed altre informazioni di natura giuridica, a carattere pubblico fornite da provider esterni
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Il test di autovalutazione
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1 Il CE che presentate è riclassificato? FALSO FALSO
Azzera valori
2 Che tipo di riclassificazione è stata adottata? FALSO FALSO FALSO
3 Di che tipo è l'attività principale della Vs azienda? FALSO FALSO FALSO
4 Lo SP che presentate è riclassificato? FALSO FALSO
5 Presentate anche il Rendiconto Finanziario? FALSO FALSO
6 I documenti sono corredati degli indici? FALSO FALSO
7 Con che frequenza consegnate la documentazione? FALSO FALSO FALSO
8 Dopo quanto tempo sono pronti i documenti infrannuali? FALSO FALSO FALSO
9 L'attività della Vs azienda è suddivisibile in più business FALSO FALSO
10 La documentazione che presentate è suddivisa nei vari business? FALSO FALSO
11 La Vs azienda appartiene ad un gruppo (anche se non formale)? FALSO FALSO
12 Presentate la documentazione di gruppo? FALSO FALSO
13 Con quante banche opera la Vs azienda? FALSO FALSO FALSO
14 Quanti finanziamenti sta utilizzando la Vs Azienda in questo momento? FALSO FALSO
15 Quanto incidono i beni in leasing sul Capitale Investito? FALSO FALSO
16 Quanto incidono i beni immateriali sul Capitale Investito? FALSO FALSO
17 Quanto incidono le giacenze sul Capitale Investito? FALSO FALSO FALSO
Quante volte, in un anno, subite un insoluto su Ri.Ba. senza
18 FALSO FALSO FALSO
che possiate avvertire la banca
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L’analisi del mercato
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Il modello di Michael Porter
Il sistema
Entranti
Il mercato normativo
potenziali (leggi sull’ambiente,
del lavoro sulla privacy,
Minaccia di ingresso sulla sicurezza,
gli standard
qualitativi)
L’Impresa
I Potere
contrat-
Potere
Fornitori tuale I concorrenti
contrat-
tuale I Clienti
Prodotti
o servizi Imposte
Il mercato alternativi
e tasse
del denaro I prodotti
succedanei
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Rischi autoliquidanti: sono le operazioni caratterizzate da una fonte di rimborso predeterminata.
Si tratta di finanziamenti concessi per consentire l'immediata disponibilità di crediti non ancora
scaduti vantati nei confronti di terzi e per i quali l'intermediario segnalante cura l'incasso. Il
rapporto coinvolge tre soggetti: la Banca, il Cliente ed il suo Debitore.
Sono Rischi autoliquidanti:
* gli anticipi su crediti ceduti per attività di factoring
* gli anticipi su fatture
* gli anticipi "all'esportazione”
* il prefinanziamento di mutuo (anche se concesso dallo stesso intermediario)
I crediti “autoliquidanti” sono direttamente connessi con la fonte del rimborso (il debitore), è
quindi anomalo il ricorso a questo tipo di credito nei casi in cui si nutrano dubbi sulla consistenza
e sulla tempestività dei pagamenti da parte dei debitori.
Il ricorso ad anticipi su fatture, quando il loro pagamento non è certo, determina la valutazione
negativa dell’Azienda in quanto pone dubbi sulla sua competitiva e serietà; ciò è particolarmente
grave nei casi in cui il mancato pagamento è legato a contestazioni sulla qualità della fornitura.
Le Banche monitorano la percentuale di rischi autoliquidanti che risulta insoluta; nei casi in cui
tale valore supera limiti prefissati, la posizione dell’Azienda è automaticamente revisionata .
Il reiterato pagamento diretto del credito da parte dell’affidato, in sostituzione, per esempio del
debitore della fattura anticipata, è visto in modo negativo in quanto indica uno scarso
apprezzamento del prodotto / servizio offerto, o peggio la presentazione di fatture false. Anche
l’utilizzo del conto anticipi s.b.f. oltre all’ammontare accordato (sconfinamento assoluto), oppure
rispetto all’importo delle fatture presentate allo sconto (sconfinamento sull’anticipabile) è visto in
modo negativo .
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Rischi a scadenza: sono le operazioni di finanziamento con scadenza fissata
contrattualmente e prive di una fonte di rimborso predeterminata.
Sono Rischi a scadenza:
* le anticipazioni attive
* le sovvenzioni per utilizzo di carte di credito
* le aperture di credito regolate in c/c per le quali l'intermediario segnalante non ha
facoltà di recesso prima della scadenza contrattuale
* i leasing
* i mutui
I rischi a scadenza impongono un piano prefissato di rimborso, con scadenze ed importi
spesso rigidamente definiti. In tal caso, le Banche rilevano come anomalo il ritardo rispetto
a tali scadenze e sono normalmente poco propense ad utilizzare altre forme di credito
(sconfinamento rispetto all’apertura di credito in conto corrente) per coprire tali ritardi, in
quanto tale scelta espone la Banca a rischi crescenti, nei casi in cui si inizi a rilevare una
situazione di dissesto finanziario per l’Azienda.
Per esempio anche il semplice utilizzo dell’apertura di credito in conto corrente per coprire
le rate impagate, determina il passaggio da un credito con garanzia reale, verso un credito
non garantito.
Nel caso poi che le rate impagate siano coperte ammettendo lo sconfinamento sul conto
corrente, allora si determina per la Banca il rischio di revocatoria fallimentare su tutti i
pagamenti ricevuti a rimborso della quota sconfinata.
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Rischi a revoca: sono per esempio le aperture di credito in conto corrente concesse per
elasticità di cassa per le quali l'intermediario si sia riservato la facoltà di recedere
indipendentemente dall’esistenza di una giusta causa.
Questo tipo di finanziamento è finalizzato alla gestione degli sbilanci temporanei di cassa,
legati per esempio ai pagamento ciclici (es. stipendi), stagionali (es. imposte), o
imprevedibili (es. spese di manutenzione straordinarie). È quindi anomalo il suo utilizzo per
i finanziamenti non avente natura transitoria. In particolare un’apertura di credito
pienamente utilizzata e che non abbia movimentazioni di rientro, anche se coperta da
garanzia reale, potrebbe essere rilevata e classificata come anomala, in primo luogo dalla
Banca, ed eventualmente anche dalla Banca d’Italia nelle sue ispezioni periodiche presso le
Banche. E’ quindi importante per il richiedente analizzare con attenzione le modalità di
utilizzo del credito in conto corrente, per assicurarsi che l’eventuale pieno utilizzo sia
temporaneo e che il conto abbia adeguata movimentazione. L’utilizzo del credito in conto
corrente oltre il fido accordato, oltre ad essere estremamente oneroso, è inoltre da valutare
con estrema attenzione: anche se consentito dalla Banca si possono avere delle segnalazioni
di anomalia a livello di sistema. Riepilogando, le anomalie da evitare nell’utilizzo
dell’apertura di credito in conto corrente sono:
* L’utilizzo “teso”, con percentuali prossime al fido per lunghi periodi
* L’utilizzo sconfinato, per periodi non brevissimi
* La mancanza di movimentazione del conto, su posizioni tese o sconfinate
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Risultati della simulazione
Distribuzione per classe di rating
Frequenza
30%
25,8%
25%
20,5%
20%
17,5%
15% 13,6%
10,2%
10%
4,0% 4,5%
5%
2,1%
1,2% 0,7%
0%
BBB+ BBB BBB- BB+ BB BB- B+ B B- CCC
Rating
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Risultati della simulazione
Analisi per classi di fatturato
40%
Fatt. < 1.250.000
35% Fatt. tra 1.250.000 e 5.000.000
Fatt.> 5.000.000
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
BBB+ BBB BBB- BB+ BB BB- B+ B B- CCC
Fatt. < 1.250.000 2,3% 2,0% 10,3% 37,9% 33,6% 0,6% 0,6% 0,7% 0,2% 11,8%
Fatt. tra 1.250.000 e 5.000.000 3,4% 28,2% 29,5% 6,7% 3,2% 2,0% 0,5% 4,1% 12,1% 10,3%
Fatt.> 5.000.000 12,5% 28,2% 19,2% 19,9% 6,3% 1,7% 1,6% 3,4% 4,3% 3,0%