1. ALFABETO POLI
Sin dagli esordi Paolo Poli ha guardato il mondo con lo scarto fantasmagorico di
chi sa che per restituire lo spirito delle cose, per disinnescare censure e
conformismo, c'è bisogno di ridere e di far ridere. Rileggendo mezzo secolo di
interviste (cartacee, radiofoniche e televisive - molte disperse, quasi
introvabili), Luca Scarlini ha costruito un sillabario poetico e brillante: una
sarabanda di racconti spericolati e divagazioni fulminanti, un "Alfabeto Poli" da
decrittare seguendo il filo dell'ironia. La folgore del ricordo a tratti prende la
forma esatta di un aforisma, altre volte invece si dispiega in pagine intense,
analitiche e narrative, lasciando spazio alla riflessione e alla sensibilità di un
artista cosi grande da non essersi preso mai troppo sul serio. Sullo sfondo di un'Italia colta nei
suoi aspetti meno prevedibili, sfila una galleria di personaggi indimenticabili, da Longhi a
Parise, da Franca Valeri a Pasolini. Il genio radente di Paolo Poli procede spigliato, non senza
qualche lampo di malinconia, sino a fondare in qualche modo un'etica della leggerezza. Non c'è
niente di più sincero, in fondo, di un libro scritto vivendo.
LA CADUTA di Diogo Mainardi
Diogo Mainardi ha scritto un libro sulla paternità, sulla felicità di essere padri e
sull'amore suscitato dalla nascita di un figlio. Tito è nato tredici anni fa con una
paralisi cerebrale, a causa del terribile errore di un medico, in un ospedale di
Venezia. Quando la disabilità è stata diagnosticata, Diogo ha vissuto una
settimana di "angoscia e terrore". Poi è successo qualcosa. Sua moglie Anna è
caduta inciampando in un tappeto, Tito si è messo a ridere, Diogo si è messo a
ridere, Anna si è messa a ridere. "La comicità slapstick era un linguaggio che
capivamo tutti. Tito cade. Mia moglie cade. Io cado. Ciò che ci unisce - che ci
unirà sempre - è la caduta". Diogo ha capito che Tito aveva bisogno di essere amato per quello
che era, senza patetismi. Ciò che ci accomuna, "disabili" e "abili", è la caduta come categoria
dello spirito: siamo nati come esseri in bilico, ognuno instabile a modo suo. Questo libro è
dunque anche un'accusa formidabile contro il cliché della "normalità", contro la stupidità
umana che affiora nel mondo in tempi diversi e in modi sempre nuovi, nel mito del corpo
perfetto o peggio nell'eugenetica nazista. E poiché nei suoi primi anni Tito comunicava soltanto
attraverso immagini, gesti, simboli e analogie, Diogo ha adattato il suo racconto al linguaggio
del figlio. In un rovesciamento radicale di prospettiva, la storia universale viene letta
attraverso la storia di Tito.
CARAVAGGIO SEGRETO di Costantino D’Orazio
Immorale, assassino, folle. Geniale, profetico, rivoluzionario. Chi era davvero
Caravaggio? Sono ancora molti i misteri che circondano la figura sfuggente e
controversa di Michelangelo Merisi. Lo storico dell'arte Costantino D'Orazio fa
luce sulle ombre che circondano l'artista rileggendone i capolavori con stile
immediato e accattivante. Un viaggio nel tempo per rivivere le atmosfere
dell'epoca e scoprire i seducenti e ingannevoli giochi di prestigio che il pittore
usa per nascondere significati più profondi all'interno delle sue opere.
Caravaggio non dipinge per soldi, passione o necessità: l'obiettivo che indirizza
ogni sua scelta è la conquista dell'immortalità. E per diventare immortali non basta saper
dipingere bene. Per capire veramente Caravaggio occorre abbandonare la via
dell'interpretazione canonica e guardare i suoi capolavori con occhi nuovi, per non lasciarsi
sfuggire i molti indizi e misteri che ha disseminato nelle sue tele. Aggiornato alle scoperte più
recenti sull'artista, "Caravaggio segreto" è un saggio alla scoperta del più irriverente pittore
italiano. Chi ama il Merisi e vuole saperne di più potrà entrare in contatto ravvicinato con il suo
mondo. Chi, invece, pensa già di conoscerlo bene sarà coinvolto in un percorso iniziatico per
apprezzare in modo nuovo le sue opere: come se le vedesse per la prima volta.
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2. LA GUERRA SPIEGATA A … di Fabio Mini
Ci sono categorie di persone che dicono di sapere cos'è la guerra e, per quello,
la sostengono: i capi militari che la fanno per motivi ideologici, i soldati che si
arruolano per soldi, i tecnocrati che la "consigliano" come stimolo per la
modernità e per la scienza. E poi ci sono quelli che non possono capirla, come
le famiglie delle vittime che si vedono riconsegnare un figlio in una bara o i
ragazzi che osservano il deflagrare delle bombe in tv, come fossero scene di un
film o di un videogioco. In questo saggio Fabio Mini usa l'attualità come
trampolino per un discorso che diventa universale e riesce a parlare a tutti: a
chi dice che la guerra sia fatta in nome della pace e a chi la odia, a chi la fa per mestiere e a
chi soprattutto, come la maggior parte di noi, la osserva dalle pagine dei giornali, pensando
che è così che debbano andare le cose, e non sia nostro compito provare a cambiarle.
CORSO DI SOPRAVVIVENZA PER CONSUMISTI IN CRISI di Lia Celi
Ti è capitato di perdere il tuo partner in un centro commerciale durante i saldi? E
dopo quante ore te ne sei accorta? Se le creme antirughe non fanno miracoli,
perché costano come un viaggio a Lourdes? È vero che Barbablù fu incastrato da
uno scontrino del Castorama? Hai mai acquistato un prodotto con la scritta 'Made
in PRC pensando che non significasse 'Made in China'? La quinoa si vende nei
negozi di alimenti bio in quelli di nautica? Le statistiche parlano chiaro: sotto i
morsi della crisi, i consumi degli italiani sono tornati ai livelli del 1982, l'anno del
Mundial. Solo che al posto di Rossi e Conti oggi ci sono i conti in rosso. Con il Pil sottozero
anche le spese sono congelate e le compere senza pensieri sono un lontano ricordo. Agli
spendaccioni cronici non resta che scegliere il programma di riabilitazione più convincente:
fuggire nel deserto, bruciare il bancomat, uscire con i paraocchi per non guardare le vetrine.
Oppure rinunciare ai superpoteri d'acquisto e rieducarsi alla moderazione. Come? Ridendo di se
stessi e delle mille seduzioni con cui il mercato, ultimo erede di Don Giovanni, tenta di
conquistare cuori e portafogli. Questo libro racconta le tappe dello shopping quotidiano
(dall'ipermercato all'emporio cinese, dalla megalibreria al magazzino del fai da te) come
un'esilarante commedia sulla bugia più antica del mondo: "la felicità si può comprare".
DONNE, MADONNE, MERCANTI E CAVALIERI di Alessandro Barbero
Fra' Salimbene da Parma, il francescano che ha conosciuto papi e imperatori,
vescovi e predicatori, e su ognuno ha da raccontare aneddoti, maldicenze e
pettegolezzi; Dino Compagni, il mercante di Firenze che ha vissuto in prima
persona i sussulti politici d'un comune lacerato dai conflitti al tempo di Dante;
Jean de Joinville, il nobile cavaliere che ha accompagnato Luigi il Santo alla
crociata, testimone imperturbabile di sacrifici, eroismi e vigliaccherie; Caterina
da Siena, che parlava con Dio e le cui lettere infuocate facevano tremare papi
e cardinali; Christine de Pizan (si chiamava in realtà Cristina da Pizzano), la
prima donna che ha concepito se stessa come scrittrice di professione, si è guadagnata da
vivere ed è diventata famosa scrivendo libri; Giovanna d'Arco, che comandò un esercito vestita
da uomo e pagò con la vita quella sfida alle regole del suo tempo. E possibile incontrare uomini
e donne del Medioevo, sentirli parlare a lungo e imparare a conoscerli? E possibile se hanno
lasciato testimonianze scritte, in cui hanno messo molto di se stessi. È il caso di cinque su sei
dei nostri personaggi; della sesta, Giovanna d'Arco, che era analfabeta o quasi, possediamo lo
stesso le parole, grazie al processo di cui fu vittima e protagonista.
VESTIRE NEL MEDIOEVO di Loredana Imperio
Dato il sempre più frequente proliferare di cortei storici,banchetti, rievocazioni,
tornei e mercatini medievaliè opportuno fare chiarezza su alcuni aspetti
inerenti all’abbigliamento in quei tempi lontani. C’è chi disquisisce su tessuti,
gioielli e fogge senza prendersi la briga di studiare il periodo storico e i
documenti,come i trattati commerciali, le doti, i testamenti. Anche gli affreschi,
i quadri, le miniature, nonché le opere letterarie,aiutano a conoscere e
raffigurare il vestiario medievale: pittori, romanzieri e poeti descrivevano,chi
col pennello e chi con le parole, ciò che vedevanonella loro realtà quotidiana.
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3. ELOGIO DEL TEMPO PERSO di Sandra Dema
Prima parola d'ordine è: fermarsi. Fermarsi consente di ascoltare. Cancellare
la parola fretta. La fretta non permette di sentire e osservare. Seconda parola
d'ordine è: scegliere. Scegliere consente di cambiare. Cancellare la parola
abitudine. L'abitudine non permette di agire e impegnarsi. Terza parola
d'ordine è: fare. Fare consente di stare bene. Cancellare la parola indifferenza.
L'indifferenza non permette di condividere e partecipare. Scegliere di fermarsi
per fare è la strada da percorrere per riappropriarsi del tempo. Un percorso,
rivolto a genitori, educatori, insegnanti, animatori, che invita al "fare insieme ai bambini":
creare giochi e oggetti da usare e conservare oppure preparare semplici ricette per la
merenda. Riprendersi il tempo per crescere bene con se stessi, conoscersi e conoscere. Un
tempo per essere, insomma, felici.
LE BANCHE E L’ECONOMIA ITALIANA di Francesco Cesarini
Un'economia di mercato non potrebbe esistere senza le banche. Esse svolgono
le funzioni essenziali di fornire mezzi di pagamento, amministrare il risparmio
delle famiglie, finanziare gli investimenti delle imprese. Funzioni decisive in un
contesto in cui l'innovazione e la concorrenza internazionale stanno ridisegnando
la struttura del nostro sistema produttivo. Con le riforme degli anni '90 le
banche italiane, dopo una lunga stagione di controllo pubblico, si sono rinnovate
cimentandosi con il mercato. La crisi del 2008 e la fase drammatica in cui versa
l'economia italiana le stanno mettendo a dura prova.
ALLUCINAZIONI di Oliver Sacks
Charles Bonnet, naturalista ginevrino del Settecento, si era occupato di tutto:
dall'entomologia alla riproduzione dei polpi, dalla botanica alla filosofia. Quando
seppe che suo nonno, ormai semicieco, iniziava ad avere "visioni" di strani
oggetti flottanti e di ospiti immaginari, volle stenderne un minuzioso resoconto,
che passò inosservato per oltre un secolo e mezzo. Oggi la sindrome descritta da
Charles Bonnet, che collegava l'insorgere di stati allucinatori con la regressione
della vista - come se il cervello intervenisse, a modo suo, per compensare il
senso perduto -, è ormai riconosciuta dalla letteratura medica, anche se viene raramente
diagnosticata perché le allucinazioni sono associate alla demenza, alla psicosi, e chi ne soffre
tende spesso a tacerne. Ma non è sempre stato così: in altri tempi e in altre culture, gli stati
alterati di coscienza venivano percepiti come condizione privilegiata - da ricercare e indurre
con la meditazione, l'ascesi, le droghe - e hanno influenzato l'arte, il folclore, il senso del
divino. Con questa "storia naturale delle allucinazioni" Sacks aggiunge un ulteriore tassello alla
sua "scienza romantica", capace di tramutare la casistica medica in una forma d'arte empatica.
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