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Qundicinale di lbere e approfondite informazioni Fondato ed edito da Carmine Gonnella [G.B.] II Edizione N 9 29 Marzo 2015
L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO
CHI SIAMO
Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata
a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mail list. Siamo online [ https://
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“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Siamo operatori [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo
imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“
Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore
E-mail : lavocealternativa@gmail.com
Collaboratori:
DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmerini
DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) , Antonio Murabito e alla distribuzione e diffusione Ilario
Mario Ponzi.
Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto.
La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close,
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Calabritto e dintorni
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SUOMICIDIO AD ALTA QUOTA
Di Doriana Goracci
SISTEMATOCRAZIA
Caso Lupi: Alfano,
lasciare governo ora
sarebbe da pazzi
Il Punto ....
(Carmine Gonnella)
Pagina 10
Comites, ecco quanti sono
gli italiani all’estero
iscritti al voto
RIFORMA & RIORDINO
Pagina 9
ECONOMIA
Per l'effetto Jobs act,
79mila contratti ....
Unesco, la pizza
napoletana candidata a
patrimonio dell'umanità
Pagina 3
Giorgio Brignola
1. IL SACRIFICIO
2. LA REGOLA
Pagina 4
LA RANA E IL BUE
(per tutte le 'rane' di oggi)
Un dì una rana vide un bue
che se ne stava sulle sue,
o meglio, per i fatti suoi,
senza nè carro e neppure buoi.
Lo vide maestoso e imponente
e, per avere un corpo come il suo dilatato
tanta aria inspirò, con tutto il fiato.
Si gonfiò, si gonfiò,
chiedendo ogni tanto,
a chi le era accanto,
se avesse acquistato la mole agognata,
ma invece di farle una bella sgridata
le consentirono di gonfiarsi ancora ,
e fu così che allora
la pelle si tese e tanto si stirò
finchè tutta quanta la rana scoppiò.
Marylon 2002 ( Maria Rosaria Longobardi/favolista - enigmista)
CARO ....
..caro John ti scrivo per
dirti che il tuo impegno,
per un mondo piu' bello,a ben poco e' servito...
la pace, la liberta',l'uguaglianza
son concetti che han sempre meno importanza...
al giorno d'oggi il denaro e' sempre piu' "DIO".
l potere resta il punto d'arrivo...
battaglie politiche e sociali, religiose e morali
son guerre quotidiane.
che lasciano ancora tanta gente nel mondo a morir di
fame
...oggi come ieri,rende di piu' l'ipocrisia, che la tua
meravigliosa utopia...
un tuo brano mi ritorna spesso in mente,
e spero che un giorno il potere possa passare davvero
in mano alla gente.
Antonio Murabito
(tratto da Augh !!!)
La Cassazione ha assolto "per non
aver commesso il fatto" Amanda
Knox e Raffaele Sollecito. In partico-
lare la quinta sezione penale di pi-
azza Cavour ha annullato la con-
danna inflitta ai due giovani dalla
corte d'assise di Firenze il 30 gen-
naio 2014 con formula piena
Il male assoluto repubblicano
“IN DEMOCRAZIA CI SI
CONFRONTA SULL'
ALTERNATIVE, NON CI SI
SCONTRA SUI DOGMA”
Legge elettorale, Italicum il 27
aprile in Aula alla Camera.
Insorgono le opposizioni
Grillo, stare in
Parlamento non basta più.
Cambiamo strategia
Grillo
choc: "Renzi
come Lubitz,
farà schiantare
l'Italia"
Pagina 2
ITALIANI NEL MONDO
BUONE A TUTTI
Illibro
Carasinistra,basta
disprezzareipoveri
Pagina 8
PROCESSI BREVI ...
Berani:” Fuciliamo i corrotti (si
fa per dire)
LUNGHEZZA DEI PROCESSI? MANCA
IL DETERRENTE ! Pagina 4
COMUNICATI
LA LINGUA
ITALIANA E’
UNO SPETTACOLO!
Pagina 6
CULTURA & SOCIETA’
A cura di Nino Bellinvia
Pagina 7
Tragedia airbus Germanwings
Aereo caduto, Andreas Lubitz era in crisi con la fidanzata. In malattia il giorno di ..ammazzarsieli ! Pagina 5
ASSOLTI:” SARA’ STATO L’ UOMO NERO !...”
Ultime
ASSOLTI:”
“Sara’ stato l’
uomo nero!...”
Ultima paginaIN PRINCIPIO CI FU LA...
In principio fu il movente sessuale, la prima sentenza di condanna, emessa a carico di Amanda Knox e Raffaele Sol-
lecito individuava in un un gioco erotico finito male il motivo dell'omicidio di Meredith Kercher. “Improvvisamente
liberi dagli impegni che entrambi avevano – scrivevano i giudici di primo grado di Perugia che li condannarono a 25 e
26 anni di reclusione - andarono in piazza Grimana, dove avrebbero incontrato Rudy Hermann Guede che era solito
frequentare il campetto da basket. Insieme sarebbero andati verso la casa delle ragazze in via della Pergola. Il fatto che
Rudy e Raffaele non si conoscessero “non esclude il concorso nei reati ipotizzati”. Per i giudici, Amanda e Raffaele si
appartarono in camera di Amanda. “E’ quindi possibile che Rudy, uscendo dal bagno, ( come ipotizzato in sentenza,
ndr) si sia lasciato trascinare da una situazione avvertita come carica di sollecitazioni sessuali e cedendo alla propria
concupiscenza, abbia cercato di soddisfare le proprie pulsioni portandosi nella stanza di Meredith che era sola nella
propria camera con la porta quantomeno socchiusa”. “ La reazione e il rifiuto di Meredith dovettero essere stati sentiti
da Amanda e Raffaele, i quali anzi ne dovettero essere disturbati ed intervennero, per quanto evidenziano gli eventi,
spalleggiando Rudy, diventando i suoi aggressori e i suoi uccisori”. La spiegazione per cui i due fidanzati aiutano Rudy
arrivava poche righe dopo in sentenza, “ la prospettiva di aiutare Rudy nel proposito di soggiogare Meredith per abu-
POLITICA ...Varie2
11
FOTO D’ EPOCA (Calabritto primi anni 60)
Domenica 30 marzo l’Asses-
sorato all’Agricoltura del
Comune di Ariano Irpino ha or-
ganizzato la Manifestazione
“Campioni d’Olio, Campioni di
gusto?”.
L’evento ha lo scopo di valoriz-
zare le produzioni d’eccellenza
del nostro territorio tra cui spicca
l’olio extravergine d’oliva,
varietà Raverce, nonché la pasta
fresca, i salumi ed i formaggi
tipici.
LocalNews Calabritto e dintorni
Legge elettorale, Italicum il 27
aprile in Aula alla Camera.
Insorgono le opposizioni
Esattamente tra un mese, l'Italicum
arrivarà nell'Aula di Montecitorio. Il
capogruppo del Pd Roberto Speranza
ha infatti proposto di calendarizzare
la legge elettorale alla Camera il pros-
simo 27 aprile. La proposta è stata
approvata in capigruppo. Ma insor-
gono le minoranze. Renato Brunetta,
capogruppo di Fi, grida al "golpe, al
colpo di Stato". "La maggioranza, con
il silenzio eloquente di Ncd - accusa
l'azzurro - ha imposto la legge eletto-
rale in aula: è inaccettabile strumen-
talizzare le legislatura a fini elettorali,
come gli 80 euro". Arturo Scotto di
Sel invita a "mettere in campo al più
presto un'iniziativa molto alta e molto
forte insieme a tutte le opposizioni,
per evitare che questo Italicum si tras-
formi in Sovieticum".
Butta acqua sul fuoco il ministro
Maria Elena Boschi. "Maggioranza e
governo - dice al termine della riunione -
hanno chiesto la calendarizzazione, le
opposizioni generalmente non sono mai
d'accordo. Comunque nella riunione
della capigruppo non ho visto scontro
ma una normale dialettica. Abbiamo
definito un calendario senza decreti in
cui c'è ampio spazio per le iniziative
parlamentari - spiega il ministro delle
Riforme - Ora cominciamo i lavori in
commissione e vediamo, tenendo pre-
sente che siamo alla seconda lettura e
che la legge è formata da tre articoli". La
presidente della Camera Laura Boldrini
ha tentato una mediazione in capi-
gruppo. "Prendo atto - ha detto stando a
quanto riferito - delle preoccupazioni e
delle obiezioni, andiamo avanti con
questo calendario e valuteremo se ci
saranno margini per rispondere alle esi-
genze poste di gruppi".
“Le parole non bastano più”. Beppe
Grillo dal suo blog commenta così la
situazione politica italiana e cita un
antico testo cinese, il Tao Te Ching:
“Parole non ne voglio più. Le rose e i
violini raccontateli ad altri violini e
rose li posso sentire quando la cosa
mi va, se mi va quando è il momento
e dopo si vedrà”. Secondo il leader
del Movimento 5 Stelle le denunce e
il lavoro in Parlamento non sarebbero
più sufficienti per risolvere la situazi-
one nel Paese: “Le denunce non bas-
tano più - scrive - Contro ladri e cor-
rotti non bastano più. Le menzogne
del governo e del suo imbonitore da
strapazzo non reggono più. L’indig-
nazione non basta più. Il rispetto
istituzionale non basta più. Il Parla-
mento non c’è più, non rappresenta
più nulla, incostituzionale involtino
di nominati”. Grillo punta il dito
contro la corruzione e gli scandali
che stanno travolgendo la politica
italiana. “La corruzione non gli
basta mai - punta il dito il leader
M5S - La criminalità organizzata
non basta più. Tutto sta esondando.
Ma, ora, almeno sappiamo che le
parole non bastano più. Questo lo
abbiamo imparato. Abbiamo gio-
cato con dei bari, siamo stati forse
ingenui, credevamo che avessero un
minimo di pudore nel macellare la
democrazia, ma la stanno addirittura
squartando sotto i nostri occhi abu-
sando delle loro cariche”. Grillo
sembra quasi mettere in guardia,
guardando agli italiani e al loro fu-
turo. “Un popolo senza voce, senza
futuro, impaurito, questo è diventato
oggi il popolo italiano. un cane di
paglia, il più pericoloso tra i cani,
che può prendere fuoco ad ogni
momento. Le parole non bastano
più – sottolinea – Parole non ne
voglio più. Le rose e i violini rac-
contateli ad altri violini e rose li
posso sentire quando la cosa mi va,
se mi va quando è il momento e
dopo si vedrà”
adnkronos.com
Il male assoluto repubblicano
“IN DEMOCRAZIA CI SI
CONFRONTA SULL' ALTERNATIVE,
NON CI SI SCONTRA SUI DOGMA”
(e francamente sino adesso di alternative non se ne sono ancora
viste, tranne appunto scontri a sensi unici)
"Dona con amore": in
piazza a Calabritto per
la donazione del sangue
(Anche le sue parole sanno ..di troppo)
Grillo, stare in
Parlamento non basta più.
Cambiamo strategia
Grillo? Come politico e’ uno spovveduto, come uomo e’
un perfetto cretino” [cg]
Grillo choc: "Renzi come Lubitz, farà schiantare l'Italia"
Post choc di Beppe Grillo, che prende in prestito la tragedia del volo Ger-
manwings per attaccare il premier Matteo Renzi. "Ci sono inquietanti
analogie tra Andrea Lubitz, il copilota dell'Airbus A320 della German-
wings che si è schiantato sulle Alpi francesi, e Matteo Renzie che sta schi-
antando l'Italia. Si tratta in entrambi casi di uomini soli al comando", scrive
il leader M5S che accompagna il suo messaggio con un fotomotaggio:
Renzi nei panni di Lubitz alla guida di un boing Germanwings.
Grillo segnala delle analogie. "Entrambi - scrive - si sono chiusi dentro
eliminando ogni interferenza esterna. Dall'interno della cabina di pilotaggio
Lubitz ha azionato il cockpit door, Renzie ha eliminato il Senato e ogni
opposizione interna e ridotto il Parlamento a un ratificatore di decreti legge.
I passeggeri dell'Airbus hanno capito solo all'ultimo che il copilota li stava
portando al disastro, dopo otto lunghi minuti. L'Italia lo capirà anch'essa
all'ultimo, quando non ci sarà più niente da fare". E attacca ancora: "Un
uomo solo al comando lo si è già visto in passato e non è stato un bello
spettacolo. In Francia si è notata la commozione della Merkel abbracciata a
Hollande, due personaggi che piangeranno in futuro lacrime di coccodrillo
se l'Italia andrà in default per pagare gli interessi sui titoli pubblici comprati
dai loro Paesi. L'Airbus Italia ha un copilota chiuso in cabina, non soffre di
depressione, ma la fa venire agli italiani, ha un ego ipertrofico. Si è chiuso
dentro e ogni due minuti spara cazzate attraverso l'interfono per rassicurare
i passeggeri che cominciano ad avere dei dubbi più si avvicina il massic-
cio".
Ansa.it
Giunta alla sua III edizione a livello
nazionale, nel giorno di San Valen-
tino, approda per la prima volta a
Calabritto l'iniziativa "DONA CON
AMORE", evento nato con lo scopo
di promuovere la cultura della dona-
zione del sangue, della solidarietà e
dell'amore verso il prossimo.
L'iniziativa è nata esattamente due
anni fa con la regia dalla "Rete dei
giovani per Salerno", associazione
salernitana di promozione sociale, e
da "Erasmus Student Network
(ESN) Salerno", associazione euro-
pea di studenti universitari che
promuove la mobilità internazion-
a l e .
Il Forum dei Giovani di Calabritto in
collaborazione con la Pubblica As-
sistenza "Aurora" di Calabritto,
l'Avis Lioni sezione comunale
"Vania Palmieri", Esn Salerno e
"Rete dei giovani per Salerno" per
Salerno solidale, importa per la
prima volta questa iniziativa nel
comune dell'Alta Irpinia. L'appunta-
mento con la donazione è fissato
domenica 15 febbraio dalle ore 8:00
in piazza Matteotti. Intanto domani
14 febbraio, ci sarà la presentazione
dell'evento a partire dalle 17:00,
presso il Comune di Calabritto.
Interverranno: Prof. Gelsomino Cen-
tanni, Sindaco del Comune di
Calabritto, Antonio Belsito, Presi-
dente ESN Salerno, Angelo Cian-
ciulli, Presidente del Forum dei Gio-
vani di Calabritto, Dr. Alfonso Fortu-
nato, Direttore presso il P. O. di
Ariano Irpino dell' U. O. Servizio
ImmunoEmatologico Trasfusionale,
Carmine Giannini, Presidente Pub-
blica Assistenza AURORA, Dott.
Gerardo di Trolio, Presidente FNI –
CFC Salerno e FISAV CFC Avel-
lino, Luigi Bisogno, Vice Presidente
Rete dei Giovani per Salerno, Paolo
Ciccone, Presidente AVIS sezione
comunale "Vania Palmieri", Raffaele
Pecora, Presidente Provinciale AVIS.
Modera il giornalista Gelsomino Del
Guercio.
Ad Ariano Irpino l’iniziativa
“Campioni d’Olio, campioni di
Gusto?”
Le strade del Centro
Storico della Città di
Ariano Irpino per l’oc-
casione diverranno
sentieri d’ulivi, che
condurranno fino
all’esposizione che si
terrà in Piazza Gari-
baldi, nell’atrio del
Palazzo degli Uffici,
coperto per l’occa-
sione con un’apposita
tendostruttura.
A partire dalle ore 10.00 saranno
allestiti stand gastronomici e ver-
ranno raccolte le prenotazioni per
aderire al mini-corso di cucina
“Campioni d’olio, campioni di
gusto?”.
Le esposizioni proseguiranno
fino a sera con degustazioni ed
assaggi di piatti tipici a base di
olio di Ravece.
irpinianews.it
Assoluzione per il
sindaco di Calabritto
Gelsomino Centanni
Assoluzione per il sindaco di
Calabritto, Gelsomino Cen-
tanni. Il primo cittadino è stato
prosciolto ieri 23.1.2015 dal
Giudice dell’udienza prelimi-
nare del Tribunale di Avellino,
dott. Fabrizio Ciccone. Era
stato accusato di aver omesso
di procedere al trattamento
delle acque reflue domestiche
lasciando che si immettessero
direttamente nel reticolo idro-
grafico senza essere depurate,
così determinando una situazi-
one di grave inquinamento. La
sua vicenda giudiziaria era
iniziata nel 2012. Il Tribunale
ha accolto in pieno le tesi
difensive sostenute degli avv.
Giuseppe Palmieri e Innocenzo
Massaro, secondo cui la man-
canza dei depuratori a
Calabritto non poteva essere
addebitata al sindaco Centanni
che, a pochi mesi dall’insedia-
mento alla guida del Comune di
Calabritto, si era attivato per
l’approvazione del progetto di
realizzazione del depuratore. In
ogni caso, secondo la nuova nor-
mativa, la gestione dei servizi
idrici integrati delle acque spetta
ormai all’Ente d’Ambito. Cen-
tanni si dice estremamente sod-
disfatto per il proscioglimento,
sottolinenando di aver sempre
confidato nel corso della
giustizia.
irpinianews.it
POLITICA 10 3
La Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO,
presieduta dal prof. Giovanni Puglisi, ha deliberato
di candidare "L'arte dei pizzaiuoli napoletani" nella
Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'U-
manità dell'UNESCO per il ciclo 2015/2016. A
renderlo noto è il Ministero delle politiche agricole
alimentari e forestali. Si tratta dell'unica candidatura
italiana per questo periodo.
"La decisione della Commissione Nazionale
UNESCO ci riempie di gioia - ha dichiarato
il Ministro Maurizio Martina - soprattutto perché
arriva a pochi giorni dall'inaugurazione
dell'Esposizione Universale, a Milano, dedicato ai
temi della nutrizione. La scelta del governo italiano
di presentare a Parigi, quale unica candidatura nazi-
onale, quella dell'arte dei pizzaiuoli napoletani, rap-
presenta il modo migliore per riaffermare l'impor-
tanza che il patrimonio culturale agroalimentare ha
per l'Italia. E' una decisione rilevante anche per con-
trastare quei fenomeni di imitazione di questa antica
arte italiana e rilanciare le tecniche tradizionali di
produzione, tramandate di generazione in generazi-
one".
"Nell'anno in cui l'Italia - e l'Europa - ospitano
l'EXPO, candidare come patrimonio dell'umanità uno
dei simboli più rilevanti del made in Italy è una scelta
che rafforza le politiche del governo di contrasto
delle contraffazioni ma anche di promozione nel
mondo delle nostre tradizioni agro-alimentari. Sono
convinto che riusciremo a convincere l'UNESCO che
si tratti di un patrimonio da salvaguardare e da val-
orizzare in tutto il mondo" - ha concluso il Ministro
Martina.
Il dossier sarà materialmente consegnato alla sede
dell'UNESCO lunedì 30 marzo. Da quel momento
inizierà un lungo e complesso negoziato internazion-
ale che coinvolgerà oltre 150 Stati. Per conto dell'I-
talia il negoziato sarà condotto dal prof. Pier Luigi
Petrillo che recentemente ha fatto ottenere il presti-
gioso riconoscimento dell'UNESCO alla pratica agri-
cola della coltivazione della vite ad alberello di
Pantelleria.
Si tratta di un "grande risultato per una tradizione
nota in tutto il mondo", spiega anche Al-
fonso Pecoraro Scanio, promotore di una petizi-
one che ha raggiunto i 300.000 firmatari. "Ora pun-
tiamo ad un milione di firme per il 'si' dell'Unesco a
Parigi" ha dichiarato l'ex ministro dell'Ambiente.
Una candidatura forte, dietro cui ci sono oltre un
secolo di tradizione. "Se oggi fossi davanti alla
commissione Unesco direi: ricordate che per fare la
pizza ci vogliono il cuore e anni di lavoro ed esperi-
enza. E' questo uno dei patrimoni della tradizione
che Napoli regala all'umanità", queste le parole
che Eduardo Pagnani, titolare della storica pizzera
"Brandi", ha rilasciato all'Ansa per sottolineare
quanto impegno, dedizione, amore ed esperienza
per acquisire manualità e tecnica, ci sia dietro ogni
buona e "vera" pizza napoletana. Una tradizione
che va tutelata. "Il 96% degli stranieri che man-
giano qui - spiega ancora Pagnani - capiscono che
non avevano mai mangiato la vera pizza. E sono
felici. Perché la pizza è patrimonio di tutti per
questo merita la certificazione Unesco".
napolitoday.it
ECONOMIA
Unesco, la pizza napoletana candidata
a patrimonio dell'umanità
IlMinistro Martina: "Il modo migliore per riaffermare l'importanza del patrimonio culturale agroalimentare per l'Italia". Pagnani della pizzeria Brandi: "La pizza è
patrimonio di tutti per questo merita la certificazione Unesco"“
Orfini, sugli
indagati si valuta
caso per caso
Resteremo al governo per continuare a
poter fare e vincere le battaglie in cui
crediamo". Angelino Alfano stoppa i
malumori nati all'interno di Ncd dopo
le dimissioni "forzate" di Maurizio
Lupi da ministro delle Infrastrutture e
risponde alla capogruppo alla Camera
Nunzia De Girolamo, arrivata ad ipo-
tizzare un "appoggio esterno all'esecu-
tivo" per reagire "alla arroganza insop-
portabile di Renzi". La bufera per le
dimissioni di Lupi dalla guida del di-
castero delle Infrastrutture non si è
ancora placata nel partito, al cui in-
terno c'è chi non ha gradito "il silenzio
da Ponzio Pilato" di Matteo Renzi e
rinfaccia ad Alfano di essere stato
troppo accondiscendente nei confronti
del premier. Malumori alimentati dal
sospetto che il presidente del Con-
siglio voglia sostituire Lupi con
"uno dei suoi" mentre nulla dice sui
"sottosegretari indagati del Pd ri-
masti al loro posto". La convention
dei giovani del partito, organizzata
a Rivisondoli, in Abruzzo, ed alla
quale prendono parte tutti i big del
partito, diventa lo scenario dello
scontro tra le diverse anime cen-
triste. Ad aprire il dibattito è la De
Girolamo che, proprio davanti alla
platea di "LaboratorioFuturo",
prima si dice pronta a lasciare a
Lupi il suo posto da capogruppo
("La politica non si fa con le pol-
trone ma con le idee. Il mio posto
non è mio ma del partito"); poi
avanza la richiesta di "un'assemblea
generale di Alleanza Popolare per
capire dove sta andando il partito" e
per "dire no al renzismo". La sala
applaude. Il capogruppo al Senato
Renato Schifani è il primo a rispon-
dere: "Dobbiamo essere orgogliosi
di quanto fatto finora - dice - Dob-
biamo anche dire dei no a Renzi ma
non in una logica di sfascio".
Più netto Gaetano Quagliariello,
secondo cui "chi continua ad alimen-
tare retroscena, un giorno si ritroverà
ad essere fuori dalla scena". Sulla
stessa linea anche il ministro Beatrice
Lorenzin: "In questo momento dob-
biamo salvare il paese e allo stesso
tempo impegnarci per ricostruire il
centrodestra". La risposta più dura è
quella di Alfano. Il segretario del
partito arriva nel pomeriggio e rep-
lica direttamente alla De Girolamo:
"Arriva la ripresa e qualcuno parla di
sostegno esterno al governo. E' una
follia: noi dobbiamo prendercene i
meriti. La lasciamo al Pd? Ma di cosa
stiamo parlando? Sembra la barzel-
letta dei pazzi che devono superare
100 cancelli e si fermano al 99/mo
perché sono stanchi e poi tornano
indietro". "Noi resteremo in questo
governo - sottolinea - finché si fa-
ranno le cose che diciamo noi". E
cita i "successi ottenuti finora": "La
responsabilità civile dei magistrati;
l'eliminazione dell'articolo 18, il
sostegno alla natalità con mezzo
miliardo di euro per le neo-mamme;
l'eliminazione progressiva dell'Irap".
Poi attacca la minoranza Pd: "Se è
arrabbiata, se Landini è arrabbiato, se
la Camusso è arrabbiata, allora sig-
nifica che abbiamo fatto bene". Ma il
ministro ne ha anche per Fi e Silvio
Berlusconi: "Dopo che siamo riusciti
a diventare una forza autonoma ed
indipendente, chiunque può togliersi
dalla testa di prenderci con le orec-
chie basse e di riportarci nel vecchio
centrodestra. Vogliamo costruire una
nuova casa politica che si trova tra
Renzi e l'estremismo di Salvini". "
Per farlo - conclude - ci vorrà tempo
e fatica".
Giuro di essere fedele alla
Repubblica, di osservare
lealmente la Costituzione
e le sue leggi e di eserci-
tare le mie funzioni
nell’interesse esclusivo
della Nazione”
Oggi , come ieri , si parla tanto del;la
questione morale in Politica, la domanda
sulla bocca di tutti e’ :” Quando il legis-
latore dovrebbe dimettersi o essere
dimesso dal suo incarico, nei casi di
incapacita’ e indisciplina” . Per un cul-
tore della Costituzione la risposta e’ “
Quando viene men oil giuramento” e non
quamdo si e’ incopententi o indagati, nel
caso specifico va applicata la mozione di
sfiducia individuale, ammessa alcuni
anni fa dalla Corte Costituzionale.
Osservare lealmente la Costituzione ,
significa essenzialmente , non violarla
con delle leggi che vanno contro il bene
commune del Paese. ( nell’ interesse
esclusivo della Nazione)
Come sopra detto la mozione di sfiducia
individuale deIi ministry e sotto ( ma
puo’ essere estesa anche anche al singolo
parlamentare, perche spesso dimen-
tichiamo di essere in una democrazia e
che per legilsatore di intende l’ intero
parlamento) e’ stata ammessa dalla Con-
sulta, ma spesso poco utilizzata perche’
conflittuale tra le forze politiche del
governo
.In altre parole “costituzionalemnte” se
il Primo Ministro constata che un mem-
bro del suo governo, viene meno al gi-
uramento, all’ onore e alla disciplina ( i
cittadini cui sono affidate funzioni pub-
bliche hanno il dovere di adempierle, con
disciplina ed onore, prestando giura-
mento nei casi stabiliti dalla legge )
puo’ ( e deve) revocargli l’ incarico con
la mozione di sfiducia individuale,
avendo la maggioranza in Parlamento.
Poi se il legisatore ( bonta’ sua) appli-
casse la mozione di sfiducia individuale
anche a tutti i parlamentari, la Consulta
non solo non avrebbe niente da dire, ma
potrebbe essere anche un evoluzione per
la nostra democrazia e l’ autoregolamen-
tazione legislativa.Inoltre non ci
dovrebbe essere garantismo per i funzi-
onari pubblici che giurano sulla Costi-
tuzione e di adempiere alle loro funzioni
ne;; esclusivo interesse della Nazione
In conclusione non ha sbagliato il Cos-
tituente bensi il legislatore, i famosi pal-
etti, di cui tanto si parla per le riforme
istituzionali, ci sono gia’ tutti nei dettami
costituzionali, basterebbe applicarli
Il Punto ...
Il GIURAMENTO DEL LEGISLATORE IPOCRITA
Caso Lupi: Alfano,
lasciare governo ora sarebbe da pazzi
SISTEMATOCRAZIA
“Una democrazia dove la politica non e’ piu’ al servizio del popolo ma e’ controllata
dai poteri forti e occulti, i quail dirigono l’ indirizzo politico e amministrativo della Repubblica.”
L’ ennesimo caso di’ illegalita’ e corruzione istituzionalizzata, ha scosso
un po’ le menti piccole e grandi, siamo passati dall dittatura alla repub-
blica e dalla Repubblica a quell che possiamo definire, una “ sistema-
tocrazia” Quel che ne e venuto fuori e’una democrazia, dove la politica
non ha piu’ voce in capitolo sulle questioni di gestione della cosa pub-
blica, dovuto a decenni di politiche pressapochiste da destra e manca.e
ad un mancato Culto della Costituzione da parte del legislatore e del
cittadino. Per ritornare alla democrazia rappresentativa e parrtecipativa
scritta nella Costituzione, occorre innanzi tutto, ritornare al Culto dei
dettami costituzionali.
A quando pare vi hanno sistemati proprio bene !!
ECONOMIA
Prima l'annuncio del premier Renzi,
poi i numeri del ministro Poletti. Il
Governo rivendica il successo del
Jobs Actsnocciolando i dati
sui contratti a tempo indeterminato,
79mila in più in due mesi. "Oggi è
un giorno importante, dai nuovi dati
dei contratti a tempo indeterminato nei
primi due mesi dell'anno arrivano dav-
vero delle sorprese, c'è una crescita a
doppia cifra, è il segnale che l'Italia
riparte", esulta il Presidente del Con-
siglio. Solo a gennaio, rilancia il min-
istro del lavoro, in termini assoluti
risultano attivati 40.500 contratti a
tempo indeterminato in più rispetto al
gennaio 2014 (+32,5%). Per i giovani
15-29enni la variazione tendenziale è
pari al 43,1 per cento. A febbraio
sono stati il 38,4% in più rispetto allo
stesso mese 2014, +38.500. Per i
giovani tra i 15 e i 29 anni l'aumento
tendenziale è stato del 41,4%.
Quelli forniti dal ministero del La-
voro, "non sono numeri, sono storie
di vita concreta - scrive Renzi in
serata su Facebook - E i ragazzi che
finalmente firmano un contratto a
tempo indeterminato possono ac-
cendere un mutuo, avere certezze
personali, mettere in cantiere una
famiglia. Per me è solo l'inizio, ma ci
tenevo a condividerlo anche su questa
bacheca. Ci hanno detto di tutto in
questi mesi, ci hanno accusato di
voler rendere la nostra generazione
per sempre precaria. È vero esatta-
mente il contrario: stiamo dando
diritti a chi non ne ha mai avuti. Che
bella l'Italia che riparte, avanti
tutta".
Che bella l'Italia che riparte, avanti tutta"
Renzi 'esulta' per l'effetto Jobs act, 79mila contratti
tempo indeterminato in 2 mesi
POLITICA 4 9
Comites, ecco
quanti sono gli
italiani all’estero
iscritti al voto
Numeri bassi, che non possono soddisfare il
ministero degli Esteri né gli addetti ai lavori.
Certo, una minima parte degli italiani nel
mondo vuole partecipare, ma c’è ancora tanto
da fare per coinvolgere i nostri connazionali.
Saranno pochi i connazionali che voteranno:
colpa anche dell’inversione dell’opzione, un
sistema giusto applicato troppo in fretta
Alla data del 24 marzo, su 3.747.341 aventi diritto al
voto, si sono registrati nell'elenco degli elettori
243.162 italiani regolarmente iscritti Aire da al-
meno sei mesi, ovvero il 6,5%. Un numero che non
può essere soddisfacente. Certo, quasi
250mila italiani nel mondo hanno deciso di iscriv-
ersi, c’è comunque chi ha dimostrato dunque la
voglia di partecipare; ma la percentuale è davvero
passa. Senza contare che non è detto che chiunque
si sia iscritto al registro elettorale poi decida di
votare davvero. Potrebbe, fino all’ultimo minuto,
cambiare idea, per un motivo o per un altro. Inoltre,
schede elettorali potrebbero perdersi lungo il cam-
mino, e visti gli errori e i pasticci a cui abbiamo
assistito in passato con ciò che riguarda il voto per
corrispondenza, la cosa non è da escludere.
Comunque vada, saranno molto pochi i connazion-
ali che alla fine esprimeranno il proprio voto: colpa
anche dell’inversione dell’opzione, un sistema
giusto, un metodo valido, ma applicato per la prima
volta, senza la giusta informazione, troppo in fretta.
Dunque i dati definitivi, comunicati dalla Far-
nesina, finalmente sono arrivati. E’ Tunisi la circo-
scrizione elettorale con la percentuale più alta
(24,9), seguita dal Principato di Monaco (24,1).
Percentuale bassissima a Dublino (1,6%). Persino
in Argentina, uno dei Paesi dove è più numerosa la
presenza di italiani, la partecipazione non è altis-
sima. La più grande si registra a Mar Del Plata
(14,3%) e a Lomaz de Zamora (12,3%). A Buenos
IL VOTO E' EGUALE ?
E se lo e' il voto dovrebbe essererlo anche il registro elettorale. E' incostituzionale (vedi articolo 48) usare due pesi e due misure.
ossia non si puo' utizzare due registri elettorali. Un anomalia tutta italiana, ci chiediamo, (e la domanda e d’ obbligo):”
Servono ancora i Comites ? Noi nel nostro piccolo come avviene daL 2006 , indirizziamo i nostri verso il non voto !
Aires, incredibilmente, la più bassa, con un 6,3%.
ALTRI ESEMPI Nel Regno Unito, a Londra, su
157.270 aventi diritto si sono scritti 5.998, ovvero
3,8%; a Barcellona su 51.387, iscritti al voto 1.460, il
2,8%; a New York su 77.244, iscritti 3.462, il 4,5%.
In Uruguay, nella circoscrizione di Montevideo, su
80.787 italiani aventi diritto al voto risultano iscritti
6.646, 8,2%; in Venezuela, a Maracaibo, iscritti 2.542
connazionali su 14.563 aventi diritto, ovvero 17,5%.
In Germania, ad Hannover, dove gli aventi diritto
sono 32.852, si sono iscritti in 1.321, il 4%. Francia,
Parigi: 94.176 gli aventi diritto, iscritti 6.632,
il 7%. Messico, Città del Messico: su un to-
tale di 11.433, iscritti 654, il 5,7%
REPUBBLICA DOMINICANA E PANAMA Per il
Comites di Panama, che interessa gli italiani residenti
a Panama e in Repubblica Dominicana, gli iscritti al
voto sono 695 su 8.973 aventi diritto, il 7,7%. Rispet-
tate, più o meno, le previsioni di alcuni dei candidati
all’interno delle due liste che si presentano al Comi-
tato degliitaliani all’estero di Panama. Altri, invece,
avevano previsto circa mille connazionali iscritti al
voto. Previsione non azzeccata. Nonostante alcuni
appelli che negli ultimi giorni sono girati sui social,
che invitavano i connazionali a non votare per il
Comites come protesta contro la chiusura dell’ambas-
ciata d’Italia a Santo Domingo, la media degli iscritti
al voto risulta superiore a quella mondiale.
italiachiamaitalia.i
.
Giorgio Brignola
GIUSTIZIA
LUNGHEZZA DEI
PROCESSI? MANCA
IL DETERRENTE !
Se dice che tre gradi di
giudizio sono un po’
troppi. Il poblema non
e’ tanto la prescrizione
ma l’ appello, manca.
appunto il terrente. Spesso il condan-
nato e probabile colpevole si appella
perche’ (1) spera in una riduzione
della pena, (2) in un errore dei giudici
giudicanti (3) per prolungarla sino
alla prescrizione. L’ alternativa, pot-
rebbe essere la deterrenza, ossia rap-
popppiare la pena a chi dopo l’’ ap-
pello viene condannato in terzo
grado.( nei processi civili raddoppiare
il risarcimento) Molti probabili col-
pevoli per paura di vedersi la pena e il
risarcimento raddoppiati si fermano al
primo grado.
[cg]
"Fucilazione" per i corrotti: la pena
viene evocata al Senato durante il
dibattito sul ddl anticorruzione. Ne
parla Paola Taverna (M5S), per
criticare come una "porcata" l'e-
mendamento depositato da Lucio
Barani, socialista, senatore di Gal,
che l'aveva depositato, lui garanti-
sta, a titolo di paradosso (infatti
esclude nel contempo la pena di
morte) contro il rischio di una pre-
scrizione 'eterna'. Barani, con l'im-
mancabile garofano rosso nel
taschino, interpellato
dall'Adnkronos sulla questione,
parte in quinta: "Taverna chi?"
Una rappresentante della nazione
come lei... "Non la conosco. E'
come se uno che solo perché si
occupa di fisica pretendesse di
spiegare a Einstein la relatività...".
Si paragona ad Einstein? "Sono
l'Einstein del garantismo. E mi
spiego". "Quel mio emendamento -
afferma- aveva uno scopo: far
emergere paradossalmente che è
meglio essere fucilati sulla pubblica
piazza che sottostare ad una prescri-
zione che è come un ergastolo". E
ancora: "Secondo la proposta origi-
naria della Camera, poi modificata -
prosegue il senatore- i tempi della
prescrizione per corruzione propria
in atti giudiziaria, tra una cosa e
l'altra, potevano arrivare fino a 38
anni".
"Ma stiamo scherzando? Ecco per-
ché meglio la fucilazione... Era una
parabola -continua- come quelle che
usava Nostro Signore, che non
faceva elucubrazioni teoriche ma
esempio concreti, mica per para-
gonarmi a Gesù, sia chiaro". E
questa parabola "vale anche per i
magistrati, a tutela loro: sennò, a
forza di non scandalizzarsi per le
ingiustizie che riguardano gli altri,
quando toccherà a te non ci sarà
nessuno a protestare...".
In Italia anche le azzate,
diventano emandamenti
Barani (socialista) spiega
la proposta choc di
fucilare i
corrotti: "Sono l'Ein-
stein del garantismo"
ITALIANI NEL MONDO Elezioni Comites aprile 2015
IL SACRIFICIO
La sponda africana del Mediterraneo
s’è rivelata una polveriera. Morire per
una causa sembra martirio. Invece, è
terrorismo. Vittime innocenti pagano il
conto di una politica che non ha tenuto
in debito conto le necessità di Popoli
nati con la dittatura alla quale, però, si
erano abituati.
La Democrazia è una fantastica medi-
cina che, però, ha da essere assunta nei
modi opportuni. Diversamente, gli
effetti potrebbero essere più deleteri
della repressione. Il caso Tunisia, re-
cente e drammatico, ha riportato all’at-
tenzione di un’Europa apparentemente
impotente a frenare l’eccidio in terre
che potrebbero ancora offrire ricchezza
agli abitanti. Sia in materie prime, sia
in turismo.
Il Medio Oriente e il Nord Africa non
sono più terre sicure. Non lo erano
anche prima delle stragi che tanto ci
hanno impressionato. Tanti interessi
occidentali hanno, da sempre, sot-
tovalutato una realtà che, invece, era
da seguire, da subito, con attenzione.
Questa, sia chiaro, non è un conflitto
di religione. Né uno scontro d’ideolo-
RIFORMA E RIORDINO DELLE RAPPRESENTANZE ELETTIVE E
AMMINISTRATIVE ALL’ESTERO
Provvedimento legislativo chiesto al Parlamento italiano nel 2009 da Carmine Gonnella, redatto in 5 punti )
Nella seduta della Camera di giovedi’ 26 Febbraio 2009 fu annunciata una petizione di comune necessita’ presentata da Carmine Gonnella a nome anche del PIE.
( Partito degli Italiani dall’ Estero, fondato da Salvatore Viglia con l’ apporto tecnico di Carmine Gonnella ed altri emigrati all’ estero) Detta petizione recante il
numero 607 , fu assegnata (come per protocollo) alla III Commissine Affari Esteri. Nel 2012, sotto il governo Monti fu abbinata al disegno legge Tofani. Legge
che purtroppo passo al Senato ma si areno’ alla Camera.
(1) Abolizione del Consiglio Gener-
ale degli Italiani all'Estero (CGIE),
organismo ormai del tutto pletorico,
estremamente costoso e inefficiente.
Con questo si intende esercitare un
severo controllo sulla correttezza,
sull'efficienza e sulla trasparenza
delle nostre rappresentanze all'estero
(Ambasciate, Consolati, Uffici Com-
merciali, Istituti di Cultura, Camere di
Commercio, ecc). La lotta agli sprechi
e ai soprusi andrà a beneficio di tutti
gli italiani.
(2) Una riorganizzazione dei vecchi
Comites con sistemi elettivi trasparenti
sotto il controllo preventivo del diparti-
mento estero e con la possibilità, una
volta alleggeriti dall'elefantismo dei
CGIE, di poter incaricare, con nomine
ufficiali, delegati governativi che or-
ganizzino le operazioni di voto con
funzioni ispettive e di controllo. Questi
nuovi organismi faranno da strutture
locali per le esigenze degli Italiani ivi
residenti.
(3) I compiti dei Comites debbono
restare ben distinti da quello dei Conso-
lati. I Presidenti dei Comites vanno
eletti direttamente e non scelti dai Con-
siglieri. Il compito del Presidente, sarà
quello di coordinatore senza diritto di
voto, mentre il potere decisionale
resterebbe ai Consiglieri a maggioranza
relativa con voto segreto.
(4)Per evitare ulteriori sprechi occorre
spostare le sedi e le segreterie nei Con-
solati. Le riunioni da tenersi negli
stessi o negli Istituti di Cultura con
dibattiti ed interrogazioni da parte dei
partecipanti.. In altre parole, coinvol-
gere ed invogliare di più’ i cittadini e
in primis i giovani I Presidenti dei
Comites avranno il compito di pre-
sentare agli eletti all’estero nelle ris-
pettive Circoscrizioni, un’appropriata
relazione di proposte e interrogazioni,
scaturita dalle riunioni. Almeno fino a
termine di legislatura.( o alla loro
cacellazione)
(5) Va istituita una Commissione di
monitoraggio dei Comites all’interno
del Comitato Permanente Italiani
all’Estero, sanzionando con dei
richiami i Comitati dormenti o poco
efficienti, dopo il terzo richiamo
prevederne la chiusura.
essere cambiato. Allora, cosa sta suc-
cedendo? Sul fronte dell’economia
nulla di veramente innovativo. Le pre-
occupazioni per il futuro sono inver-
samente proporzionali alle realtà del
presente. A nostro avviso, oltre al pecu-
liare momento politico, le concause di
questo fenomeno involutivo sono da
ricercare anche in una politica che è
“ermetica”.
In pratica, oggi e nel futuro, si
dovrebbe adottare un maggiore
”raziocinio” finanziario che, in ultima
analisi, andrebbe a favorire quello
spirito sociale del quale siamo carenti.
Prima di pensare ad altri sacrifici, si
dovrebbero favorire gli investimenti;
avvantaggiando specifici cicli produt-
tivi. La mancanza di liquidità porta ad
un’accentuazione della depressione che
già ipoteca il futuro d’almeno una gen-
erazione. L’economia di un Paese non
è facile da gestire. Lo riconosciamo.
Ma non è neppure prudente rimandare,
solo per spostarli nel tempo, provvedi-
menti impopolari che, in ogni caso,
saranno varati.
Il decisionismo, che è una delle carat-
teristiche di Renzi, ci ha portato a per-
correre una strada che ha definito un
vincolo nel nostro futuro. Le percentu-
ali in caduta della produzione, le diffi-
coltà a mantenere una concorrenza nei
mercati internazionali hanno provocato
un impoverimento “difforme”; che è
quello più complesso da allontanare.
Dato che non è possibile presupporre
una nuova “civiltà dei consumi”, è
indispensabile che s’incoraggi un sis-
tema economico che sostenga gli im-
prenditori nell’investire per l’Azienda
Italia. E’ inutile fare del problema una
filosofia che non risolve. Le speculazi-
oni internazionali ancora meno.
Siamo circondati da Paesi che pale-
sano un’economia assai più bilanciata
della nostra. Oggi, giacché la govern-
abilità sembra intoccabile, è di fonda-
mentale importanza agevolare, in tutti i
modi, l’iniziativa privata che potrebbe
offrire nuove possibilità d’assorbi-
mento di forza lavoro favorendo, in
definitiva, la ripresa di un mercato che,
oggi, non ha futuro. La norma sarebbe
di disgiungere l’economia reale dalla
politica inconcludente e riesaminare i
conti d’Italia. Anche perché, non sem-
pre, si può fare di necessità virtù. Preso
atto degli eventi, riteniamo che questa
politica del compromesso generi, alla
fine, un dissenso diffuso ma vago. En-
tro l’anno, i nodi verranno al pettine. A
pagare sarà il Popolo italiano. Ancora
una volta, la “regola” non muta.
gie. Ci sono, invece, degli interessi
territoriali tangibili che, in mani sbagli-
ate, potrebbero de determinare l’implo-
sione delle terre africane che si affac-
ciano sul “Mare Nostrum”.
Le strategie della diplomazia potranno
anche essere utili; ma difficilmente
riusciranno a essere risolutive. Quando
il sistema dei “Califfati” sembra
estendersi a macchia d’olio tra popo-
lazioni mussulmane moderate, significa
che, erroneamente, s’inserisce negli atti
di violenza la matrice religiosa. A nos-
tro avviso, niente di più sbagliato. Nes-
sun credo è contro la pacifica con-
vivenza.
Sono gli uomini, di alcune fazioni, che
lo utilizzano per fini che non hanno
nulla a che fare con filosofie dottrinali
differenti. Lo scriviamo, da subito, per
evitare altre confusioni che andrebbero
ancor più ad alterare il precario equi-
librio di un sistema internazionale che
può sopravvivere unicamente con la
pacifica convivenza. Nel rispetto del
credo altrui. Chi muore, oggi, non lo fa
per un ideale; ma per un’esaltazione
portata al parossismo da cause scaten-
anti che vengono da lontano.
Il sacrificio fine a se stesso è inutile
. La Pace è l’unica arma vincente.
LA REGOLA
In Italia s’è rotto l’equilibrio socio/
economico che, almeno apparente-
mente, ci aveva accompagnato sino ai
primi anni del Nuovo Millennio.
Questo 2015 non ci consente migliori
presentimenti. La politica, invece, sem-
bra restare inchiodata a un sistema
decisionistico che, da tempo, doveva
Illibro 8 5
Nel 1974 il cancelliere tedesco Helmut
Schmidt, socialista, diceva che i
profitti di oggi avrebbero costituito gli
investimenti di domani e i posti di
lavoro di dopodomani. Forse all'epoca
poteva essere vero. Nel 2015 invece i
profitti di oggi costituiscono solo i
dividendi di domani e la disoccupazi-
one di dopodomani.#
Peccato che la sinistra, in Europa, non
se ne sia accorta. E, non essendosene
accorta, crede ancora in questo mer-
cato, pensando che sia uguale a quello
di quarant'anni fa come strumento di
emancipazione dalla povertà e dalla
subalternità sociale. Quando invece è
diventato mezzo di concentrazione
delle ricchezze nelle mani di pochi. Un
fenomeno più evidente nel paese in cui
è iniziato, cioè gli Stati Uniti: dove da
sei anni il 95 per cento della crescita
viene confiscato dall'uno per cento di
popolazione più ricca. Ma la stessa
dinamica è presente ovunque, in Occi-
dente: compresi gli Stati che avevano
storicamente strumenti di welfare e di
redistribuzione, gradualmente smantel-
lati con le varie leggi sulla
“flessibilità” e le privatizzazioni.
Le accuse qui sopra sono di Jack Dion,
intellettuale e giornalista francese che
ha da poco mandato in libreria il suo
ultimo saggio , “Le mépris du Peu-
ple” (il disprezzo del popolo; sottoti-
tolo: "come l'oligarchia ha preso la
società in ostaggio") che per una
decina di euro si può comprare anche
su Amazon in versione digitale.
È un libro che in Francia sta facendo
parecchio discutere - specie dopo il
recente crollo dei socialisti - e che
anche in Italia potrebbe costituire
utilissima lettura specie a chi parla di
sinistra, ma non solo. Anzi: pur
proveniente senza dubbio dalla tra-
dizione della sinistra francese, Dion
mette metaforicamente mano alla
pistola quando sente questa parola,
ormai diventata la foglia di fico
(anche lì) per nascondere le più mer-
catiste e liberiste delle politiche e -
soprattutto – per celare appunto il
disprezzo per il popolo, verso le per-
sone che stanno in basso nella società.
«Quando i partiti che si succedono al
potere si trasformano in strumenti di
difesa dell'ordine stabilito, il popolo
diventa un nemico, simboleggia un
pericolo potenziale», dice Dion. Che
conia il termine prolofobia, per de-
scriverli, questi socialisti alla Hol-
lande o alla Strauss-Kahn. Prolofobia:
paura e alterigia verso i proletari di
oggi, divisi in mille lavori (o non
lavori) diversi, intellettualmente inca-
paci di costituire un blocco sociale e
progettuale, politicamente alla deriva
tra l'astensione e (in Francia) il partito
di LePen.
Ecco, LePen e il Fronte Nazionale. A
cui nella propriaprolofobia i partiti
lasciano le masse degli esclusi e degli
arrabbiati, ignorando i problemi con-
quelle che sono invece controriforme
regressive per concentrare le ricchezze
nelle mani di pochi; ma anche diffon-
dendo a piene mani una narrazione
b a s a t a
su competitività, flessibilità,liberalizza
zioni e costo del lavoro - e mai nes-
suno che spenda una parola sul costo,
invece, di questo estremismo del capi-
tale.
Eppure, un altro vocabolario è possi-
bile, dice Dion. Altre parole per ribal-
tare l'egemonia culturale durata al-
meno tre decenni: come oligarchia -
ad esempio - il vero tratto caratteriz-
zante di quest'epoca, trasversale alla
politica e al mondo del lavoro; op-
pure sovranità, sottratta sempre di più
dalle mani dei cittadini e riservata alle
élite che la esercitano (e di qui l'illu-
sione-inganno lepenista secondo cui
basterebbe tornare allo stato-nazione
per restituirla ai cittadini, quando in-
vece il suo recupero può avvenire or-
mai solo sul campo di battaglia eu-
ropeo e globale, passando per ogni
luogo di vita comune). E, anche at-
traverso un altro vocabolario, si può e
si deve tendere verso un altro ordine
delle cose: ordine politico, economico,
ecologico, sociale, ideologico, morale,
civico.
Dion alla fine è ottimista e chiude il
suo libro citando la presa della Bas-
tiglia, «un'esplosione di collera su cui
è stato costruito un nuovo edificio: e
ogni epoca, ogni collera, ha il suo
nuovo edificio». Può darsi che sia una
previsione un po' eccessiva - o magari
poco più di un auspicio. Ma il libro va
comunque letto, perché come a volte
capita ai pensatori francesi – ricordate
“Indignatevi!”, di Stéphane Hessel ? -
dice le cose che abbiamo sotto gli
occhi con la forza della semplicità e
senza il timore un po' snob di non
essere giudicato abbastanza
"accademico".
Ai politici e agli intellettuali
della nostra sinistra, invece,
il libro di Dion non dovrebbe
essere semplicemente con-
sigliato, ma proprio reso ob-
bligatorio.
DI ALESSANDRO GILIOLI
( espresso)
creti dei ceti impoveriti e limitandosi a
reagire istericamente a ogni successo
dell'estrema destra con la più scontata
delle accuse, quella di populismo:
centrodestra e centrosinistra
«difendono gli stessi precetti, quelli
del neoliberismo», e per occultare
questa verità descrivono tutto ciò che
sta fuori di loro come populismo.#
Il "j'accuse" sull'uso dell'epiteto in
questione come arma mediatica
dell'establishment per delegittimare il
popolo - cioè i cittadini, le persone -
rimanda in buona parte alle riflessioni
di un filosofo che in Italia ha scarsa
cittadinanza nel dibattito pubblico e
culturale, Ernesto Laclau , di cui in-
vece molto si parla altrove; ma questo
è un altro discorso. Ciò su cui Dion
insiste invece è l'utilizzo truffaldino
del termine pupulismo per indurre
nell'immaginario la convinzione che
non esista alcuna alternativa possibile
al liberismo, per sancire il dogma sec-
ondo cui ogni possibile scarto rispetto
ai binari dell'ortodossia neocapitalista
sia pericoloso e “anti democratico”,
quando invece ad aver annegato la
democrazia sottomettendola all'élite
economica sono stati proprio loro, e in
un'Europa in cui ormai il primo partito
vero è quasi ovunque l'astensione.
Dice Dion che «questa democrazia
malata ha messo il popolo in quaran-
tena e la rappresentanza in ibernazi-
one» e intanto si impadronisce del
linguaggio chiamando «riforme»
Tragedia airbus
Cara sinistra, basta disprezzare i
poveri
Un intellettuale francese scrive un saggio durissimo contro i partiti che si sono
dimenticati il popolo. A Parigi è diventato un caso. Ma potrebbe essere molto
utile anche nel dibattito politico italiano
Aereo caduto, Andreas Lubitz era in
crisi con la fidanzata.
In Usa giudicato in parte non idoneo
Andreas Lubitz era stato "più volte
retrocesso" durante l'addestramento al
volo di Lufthansa, che ha frequentato
dal 2008. Lo scrive il tabloid Bild
citando fonti della compagnia: "Nel
2009 gli è stato diagnosticato 'un grave
episodio depressivo poi rientrato' ". In
totale sarebbe stato sotto trattamento
psichiatrico per un anno e mezzo.
Gli inquirenti della Procura di Dussel-
dorf hanno trovato indizi di una malat-
tia psichica di Andreas Lubitz, nella
perquisizione della sua casa. Lo scrive
Spiegel online.
Bild invece aggiunge che Lubitz era
stato giudicato sei anni fa "secondo
indiscrezioni in parte 'non idoneo al
volo' " durante l'addestramento nella
scuola di volo Lufthansa di Phoenix,
negli Usa.
L'analisi delle scatole nere non lascia
dubbi. Andreas Lubitz si è barricato
in cabina, col comandante lasciato
fuori, ed ha lanciato l'airbus della Ger-
manWings contro la montagna monti.
Ssecondo il sito web che monitora i
voli civili Flightradar24, i dati del
transponder mostrano che l'autopi-
l o t a d e l v o l o
9525 della Germanwings è stato
riprogrammato da qualcuno in cabina
di pilotaggio in modo da modificare
l'altitudine dell'aereo da 38.000 a 100
piedi.
"Tra le 9:30'52" e le 9:30'55" - si legge
sul forum di Flightradar24 - l'autopi-
lota è stato modificato manualmente
da 38.000 piedi a 100 piedi e 9 secondi
dopo l'aereo ha iniziato a scendere,
probabilmente con l'impostazione
'discesa aperta' dell'autopilota".
Le urla dei passeggeri solo alla fine
per quella che si è tratta di una 'morte
istantanea'. Aperta un'indagine e per-
quisita la casa del copilota, che, sec-
ondo alcuni conoscenti, soffrì di de-
pressione.
(Ansa)
BRITISH AIRLINES
TO
REVIEW HEALTH
CHECKS FOR PILOT
The UK Civil Aviation Authority
(CAA) have instructed British flight
operators to review their policies on
pilot assessments following the reve-
lation that Germanwings pilot An-
dreas Lubitz had shown signs of suf-
fering from mental health problems.
A CAA spokesman said all pilots
flying for UK airlines undergo
'extensive and regular medical assess-
ments to determine their fitness to
hold a licence'.
He added: 'As part of this, aeromedi-
cal examiners are required to assess a
commercial pilot’s mental health at
each medical examination which, for
an airline pilot flying with at least
one other pilot, is undertaken annu-
ally.
'These detailed medical assessments
are in line with international aviation
standards.
'We will continue to monitor the
situation as the investigation devel-
ops and our thoughts remain with the
friends and relatives of all those af-
fected by this tragic incident.'
SUOMICIDIO AD ALTA QUOTA
La parola “suomicidio” non esiste, è
la contrazione di suicidio-omicidio,
una licenza spoetizzata che mi sono
presa. Del pilota Andreas Lu-
bitz sappiamo alcune cose all’ indo-
mani della tragedia in cui ha coin-
volto 149 persone, stroncando psi-
cologicamente almeno un migliaio di
loro famigliari e amici, quando ha
ritenuto di farla finita , quando bar-
ricato in cabina, col comandante
lasciato fuori, ha lanciato l’airbus
della GermanWings contro la mon-
tagna. Secondo il sito web che moni-
tora i voli civili Flightradar24, i dati
del transponder mostrano che
l’autopilota del volo 9525 della Ger-
manWings è stato riprogrammato da
qualcuno in cabina di pilotaggio in
modo da modificare l’altitudine
dell’aereo da 38.000 a 100 piedi:
l’analisi delle scatole nere non lascia
dubbi.Dunque un suicidio? Se così
fosse ci sono stati già tre precedenti
episodi di piloti che si sono suicidati
in volo, trascinando con sè i passeg-
geri in viaggio e il personale re-
stante. Le ultime notizie dicono che
fosse il fidanzato di una ragazza
abruzzese, Valeria C.,lui era origi-
nario di Montabaur, in Renania,
aveva 28 anni, viveva con i genitori
e “nessun motivo per suicidarsi per-
ché era felice“, secondo quanto
r i f e r i s c o n o g l i a m i c i .
Andreas Lubitz, da brillante pilota
con 630 ore di volo e dotato del
Certificato di Eccellenza della
FAA,sembra che fosse stato “più
volte retrocesso” durante l’adde-
stramento al volo della com-
pagnia Lufthansa, che ha frequen-
tato dal 2008 ( lo scrive il tabloid
Bild citando fonti della com-
pagnia). “Nel 2009 gli è stato diag-
nosticato ‘un grave episodio depres-
sivo poi rientrato’ “. In totale
sarebbe stato sotto trattamento psi-
chiatrico per un anno e mezzo.Gli
inquirenti della Procura di Dussel-
dorf hanno trovato indizi di una
malattia psichica di Andreas Lubitz,
nella perquisizione della sua casa (lo
scrive Spiegel online). Il quotid-
iano Bild aggiunge che Lubitz era
stato giudicato sei anni fa “secondo
indiscrezioni in parte ‘non idoneo al
volo’ ” durante l’addestramento
nella scuola di volo Lufthansa di
P h o e n i x , n e g l i U s a .
Già la depressione…Una sua amica
ha parlato di un passato”burnout”
che comporta esaurimento emotivo,
depersonalizzazione, un atteggia-
mento spesso improntato al cinismo
e un sentimento di ridotta realiz-
zazione personale, che porta a sfug-
gire l’ambiente lavorativo assentan-
dosi sempre più spesso e lavorando
con entusiasmo ed interesse sempre
minori, a provare frustrazione e
insoddisfazione, nonché una ridotta
empatia nei confronti delle persone
delle quali dovrebbe occuparsi. Il
termine “depressione” è derivato
dal verbo latino “deprimere“, che
significa “premere verso il basso”:
l’ aereo è sprofondato.Dicono che la
scatola nera riporta solo il suo
respiro, che non ha mai risposto al
comandante che alla fine gridava di
aprirgli quella maledetta porta blin-
data…Rimangono le urla dei pas-
seggeri ed è veramente difficile
sopportare l’ immagine del dolore
di chi rimane, in vita.E si cerca tra i
resti, un senso a tutto questo male di
vivere.
Doriana Goracci (reset-italia.net)
COMUNICATI Goffredo Palmerini CULTURA & SOCIETA’ a cura di Nino Bellinvia6 7
LA LINGUA ITALIANA E’ UNO SPETTACOLO!
La Compagnia delle Seggiole mette in scena ” Sao ko kelle terre….”
di Marcello Lazzerini. L’intervista all’autore.
FIRENZE - Qual è lo stato di salute
della lingua italiana? In questi tempi di
massiccia contaminazione con linguaggi
imposti dal web, di migrazione verso
altre lingue e di fastidiosi barbarismi,
l’interrogativo rimbalza spesso sui me-
dia, suscitando intriganti dispute tra
esperti e cittadini preoccupati di una
costante erosione della nostra bella lin-
gua. Ma l’argomento è anche croce e
delizia delle comunità italiane all’estero,
da un lato fortemente interessate a tute-
lare e promuovere la nostra lingua, con
una passione senza pari, insieme alle
istituzioni culturali e in primis la Dante
Alighieri; dall’altro mortificate dal cres-
cente disinteresse dei vari Governi che
fanno a gara nel contrarre le già magre
risorse destinate alle politiche culturali
all’estero. E pensare che proprio
sull’espansione della lingua e della cul-
tura italiana si rafforza l’interesse verso
il nostro Paese e il Made in Italy.
Quanto di più crescerebbe il richiamo
verso l’Italia se solo s’investisse un po’
di più all’estero su lingua e cultura,
stimolando ancor più l’attenzione già
innata verso il Belpaese. Malgrado la
disattenzione e le grame risorse, oggi
l’italiano si colloca al quarto posto tra le
lingue più studiate al mondo. Orbene,
proprio nell’ambito dell’azione di tu-
tela, diffusione e valorizzazione in
Italia e nel mondo della nostra amata
Lingua, la società Dante Alighieri di
Firenze ha promosso, in collaborazione
con la Compagnia delle Seggiole, un
originale evento teatrale dal titolo “Sao
ko kelle terre”, su testo di Marcello
Lazzerini.
Già giornalista Rai, Marcello Lazzerini
ha scritto numerosi libri - tra i quali
“La leggenda di Bartali”, Premio Ban-
carella Sport 1993 - e vari lavori tea-
trali. Tra questi ultimi mi piace ricor-
dare “Celeste e Galileo”, che debuttò
nell’ottobre 2010 a New York nell’am-
bito delle iniziative per il Mese della
Cultura italiana, per iniziativa del
grande drammaturgo Mario Fratti. Alla
“prima” di quello spettacolo, al Theater
of the New City, anche chi scrive ebbe
l’opportunità di partecipare, apprezzan-
done la forte suggestione e il successo
che il dramma raccolse, con una su-
perba interpretazione di Sandro Carotti
e Laura Lamberti. Un elegante, sofisti-
cato dramma basato sulla vita di
Celeste che, religiosissima, ama suo
padre Galileo e soffre per la persecuzi-
one cui la Chiesa sottopone lo scien-
ziato pisano. E’ un testo di grande
finezza, ispirato alla corrispondenza
effettivamente avvenuta tra Celeste e
suo padre, nel decennio precedente il
1633, l’anno del processo al grande
scienziato e della condanna per eresia,
che poi lo condusse all’abiura delle sue
teorie astronomiche.
Marcello Lazzerini ha inoltre scritto
una serie di “Faccia a faccia improb-
abili” per la Radio Vaticana, quali
Galileo, Vespucci, Lorenzini, La Palla,
Monna Lisa, e il Ventaglio. Queste
opere su singolari colloqui con per-
sonaggi del passato sono state ripro-
poste dal vivo e con successo dalla
stessa Compagnia, la quale ha messo in
scena anche altri testi dell’autore, dedi-
cati al dialogo tra Shakespeare e Galileo
e tra Galileo e Leonardo, rappresentati
in occasione dei 90 anni della Radio
( “90 anni on Air”) nella sede della Rai
Toscana, ai “Salotti di Firenze Capi-
tale”. Su questa nuova produzione tea-
trale “Sao ko kelle terre” rivolgo qual-
che domanda all’autore Marcello Lazze-
rini.
Marcello, come è nata l’idea di dedicare
uno spettacolo alla Lingua italiana?
“Dal desiderio di conoscere lo stato di
salute della nostra lingua e di metterne
in luce – di fronte ai barbarismi ed agli
eccessivi anglismi che denotano, dicia-
molo, un certo provincialismo, i tanti
colori e le mille sfumature che costituis-
cono la sua ricchezza, l’armonia, la
musicalità, in una parola la bellezza, di
cui dovremmo essere orgogliosi. Quale
dunque miglior modo dunque se non
quello di chiederlo direttamente a lei,
alla ……Signora Lingua!”
Si tratta, dunque, di un’intervista ( in)
credibile alla …Signora Lingua, sec-
ondo il tuo ormai collaudato schema?
“Anche, ma non solo. L’ insolito e,
diciamo pure, originale dialogo con la
Signora Lingua è il filo conduttore di
uno spettacolo magistralmente interpre-
tato dagli attori della Compagnia delle
Seggiole, che unisce l’elemento divul-
gativo al divertimento, ripercorrendo i
momenti salienti della sua vita, dalla
nascita ai nostri giorni, che narra delle
sue gioie e dei momenti difficili, nonché
delle sue aspettative circa il futuro.”
Perché quel titolo non a tutti comprensi-
bile?
“Perché è il certificato di nascita della
lingua, sancito in un atto giuridico, il
Placito Capuano, in cui è riportata per la
prima volta non in latino ma in volgare
la nota frase “Sao ko kelle terre, per
kelle fini que qui contene,
trenta anni le possette parte
sancti Benedicti”. E’ la testi-
monianza in base alla quale il
giudice confermò l’assegna-
zione di alcune terre della
piana tra Capua e Benevento,
rivendicate da un privato, ai
monaci dell’Abbazia di Mon-
tecassino. Parliamo del 960
dopo Cristo. Da qui prende le
mosse lo spettacolo.
Che, se ho ben capito, è una
sorta di bignami della storia
della letteratura. Come si
sviluppa?
“Fabio Baronti, capocomico
della compagnia, veste i
panni di un giornalista a
c o l l o q u i o c o n u n a
“Signora” (Sabrina Tinalli,
che cura anche la mise en
espace) elegante e raffinata,
ma anche ciarliera e talvolta
spudorata: è proprio lei, la Lingua Ital-
iana nelle sue mille sfaccettature. Il
dialogo tra i due è originale, sin da
subito la donna rivela di non provare
alcun fastidio per i “barbarismi” subiti
da parte delle innovazioni mediatiche:
il tutto comunque contribuisce alla sua
diffusione; in fondo anche in epoche
passate è stata vittima di angherie e
corruzioni, non solo nell’ultimo secolo!
Durante l’intervista viene rappresentata
la scena del Placito e da lì si ripercor-
rono le tappe salienti della vita della
lingua italiana, grazie anche all’ausilio
di immagini, filmati e contenuti musi-
cali, la cui proiezione è intervallata
dalle appassionate interpretazioni delle
opere dei maggiori autori della lettera-
tura italiana interpretate dagli attori
della compagnia (Fabio Baronti,
Marcello Allegrini, Luca Cartocci,
Andrea Nucci, Silvia Vettori). Del
gruppo fanno parte anche Vanni Cas-
sori, per i contenuti musicali, e Daniele
Nocciolini, tecnico video, mentre i
contenuti video sono di Andrea Nucci.
Il tutto si snoda - questo il giudizio di
quanti lo hanno visto ed accolto con
entusiasmo - con garbo e leggerezza,
ma senza tralasciare nessuno dei nomi
che hanno dato lustro al nostro paese.
Un ringraziamento particolare va dato
anche ad Antonietta Ida Fontana, Presi-
dente della Società Dante Alighieri di
Firenze - ed ex Direttrice della Biblio-
teca Nazionale - per la preziosa col-
laborazione al testo e per la dispon-
ibilità della sede. Infatti, proprio nel
suggestivo oratorio di San Pierino, in
via Gino Capponi a Firenze, abbiamo
messo in scena le prime rappresentazi-
oni: la più recente il 24 febbraio
scorso.”
E’ uno spettacolo esportabile?
“Certo, ovunque in Italia e all’estero,
come tutti gli altri che sono nel reperto-
rio della Compagnia, che ha al suo
attivo un’importante tournée a Kyoto
con Mandragola e che opera soprattutto
in luoghi storici e museali, quali Pa-
lazzo Corsini, Casa Martelli, Villa La
Petraia, il Corridoio Vasariano, gli
Uffizi, la Certosa, Palazzo Davanzati e
tanti altri. Penso anzi che “Sao ko kelle
terre” potrebbe interessare le varie
Società della Dante Alighieri sparse nel
mondo, gli Istituti di Cultura, le isti-
tuzioni scolastiche. La bellezza della
nostra lingua è un segno della nostra
identità.”
Altri spettacoli in programma?
I “Salotti di Firenze Capitale”, nella
ricorrenza dei 150 anni (qui mi sono
avvalso anche della testimonianza di un
giovane Edmondo De Amicis), e mi
auguro nuove repliche di “Celeste e
Galileo” a Villa Il Gioiello, ultima
dimora del grande scienziato e, spero,
dell’altro spettacolo “Divento vento”.
Tutti lavori che hanno ottenuto calorosi
consensi.”
Presentazione il 7 aprile al Palazzo
della Cultura di Massafra.
“Il volo di Icaro” è la nuova silloge
poetica di Francesco Silvestri.
La prefazione è dell’operatore cul-
turale Francesco Late
Il prossimo 7 aprile sarà presentata
presso il Palazzo della Cultura di
Massafra l’ultima opera dell’operatore
culturale prof. Francesco Silvestri
(poeta, scrittore, pittore, critico,
biologo). Si tratta della silloge poetica
“Il volo di Icaro” (stampata presso La
Tecnografica di Piergianni Ardito)
con la proiezione di un DVD
(impaginazione e montaggio di Vitto-
rio Pedone; voci di Domenico
Lasigna, Francesco Silvestri e Gaia
Silvestri) che faciliterà la lettura sui
luoghi che hanno ispirato l’artista per
le sue opere. I testi saranno recitati sul
filmato che vuole rappresentare una
sintesi della poetica di Silvestri, una
sua testimonianza-invito a voler con-
siderare tutto quello che può creare
cultura e lavoro.
Commenteranno la silloge: il diri-
gente scolastico dell’ I. C. “De Ami-
cis” prof.ssa Marcella Battafarano, il
presidente dell'Accademia di Storia
dell'Arte Sanitaria dott. Gianni
Iacovelli (autore di oltre 300 pubbli-
cazioni d’interesse storio-medico), il
poeta e narratore dott. Giovanni Ar-
gentina e il dirigente scolastico prof.
Francesco Laterza.
Coordina il dott. Giuseppe Presicci,
presidente della Consulta delle Associ-
azioni.
Conclude Francesco Silvestri, autore
fra l’altro dei libri “Il domani
oscuro” (1965), “La colomba sulla
palude” (1968), “Uomini e/o uo-
m i n i ” ( 1 9 8 1 ) , “ c o l o r i
dell’anima” (1994), “Pasquale” (1999),
“Calendario” (Silloge 2009),
“L’altopiano della speranza” (2010),
“Un giorno qualunque” (2012). Ha
anche scritto i saggi “Gravine e din-
torni” (1991) e “Il Cibo come indica-
tore” (1992). A lui si devono anche i
CD “Bios” (1993), “Poetando in grav-
ina” (1994) e i DVD: “L’evoluzione
della “civitas” in un centro storico di
Puglia” (1994) e “I mestieri per-
duti” (1995). Come pittore ha tenuto
mostre personali a: San Michele di Bari
(1969), Lamezia Terme (1970), Bari
(1985) Palermo (2001), (Taranto 2002-
2009), Massafra (2003), Crispiano
(2006), Treviso (2007), Statte (2008),
Polignano a Mare (2010), Martina
Franca (2010), Lecce (2011). Ha anche
partecipato a mostre collettive a: Mas-
safra (1960-2007), Roma (1962), Mot-
tola (2002), Taranto (1965-2004-2006-
2008-2013), Rovereto (2009), Grot-
taglie (2013), Verona (2014 - biennale
della creatività), Palermo (2015 - bien-
nale), Trento 2015 (ventennale nord-
sud).
La prefazione di “Il volo di Icaro” è del
prof. Francesco Laterza, d’origine mas-
safrese, che dopo il suo intervento par-
tirà alla volta di Rovereto, ove vive e
svolge la sua attività di scrittore (ultima
sua opera presentata a Massafra “Il
Verbo di Dio”) e di operatore culturale.
E’ fra l’altro presidente di "NordSud",
Associazione Culturale che da
vent’anni stampa anche un omonimo
periodico culturale bimestrale. Davvero
interessante la sua prefazione a “Il volo
di Icaro” che riportiamo qui di seguito.
Questo viaggio spirituale contiene uno
scrigno significativo di perle poetiche,
ognuna ad indicare un particolare as-
petto della vita, un’angolazione di
veduta, una sensazione, un forte senti-
mento, un abbaglio, “uno spicchio di
anima” (come dice Silvestri), un res-
piro particolare del pensiero, che sta
cogliendo qualcosa e vuole cantarlo.
Ogni immagine è calibrata, come per
diventare pezzo necessario ad inte-
grare gli altri, per ricavarne alla fine
un concerto drammatico.
Quella poca gioia che si coglie non è
mai da sola, ma convive con “la
tristezza di un silenzio ferito”.
Sogno e realtà ci stanno insieme, in un
groviglio inestricabile di sentimenti e
sensazioni, palpiti dell’anima e penose
certezze della ragione; e da queste
molteplici spinte guizzano visioni che
si accavallano straordinariamente una
all’altra a formare tormentatissimi
grumi di poesia.
Le immagini emergenti, di potente
energia dantesca e di poderosa forza
michelangiolesca, scolpiscono de-
nunce sottese ma squillanti, che fis-
sano l’essenza dell’uomo agitata
com’è tra ingiustizie, dolore, contrad-
dizioni.
Francesco Silvestri si sofferma con
rapidità (ma con efficacia coinvol-
gente) su ogni particolare, senza mai
smarrire la visione d’insieme delle sue
convinzioni sfiduciate e disperate
intorno all’eterno dramma della vita e
dell’umanità.
Dal personaggio mitologico, questo
nuovo Icaro volante che è Silvestri
coglie soltanto l’audacia ma non certa-
mente la mitezza, l’imperizia, o l’inge-
nuità.
Sicché, il volo del nostro poeta è fatto
di impulsi perenni dell’anima, di ca-
parbia volontà di librarsi in alto, per ri-
osservare da lassù le sciagure umane,
dopo averle già sperimentate quaggiù
ripetutamente e con amarezza.
Benché ugualmente spericolato,
questo non è un volo che si può com-
piere alla ricerca della conoscenza. È,
invece, il volo drammatico di chi ha
già sperimentato tutto, di chi ha già
provato molte volte a lottare con deter-
minazione, senza essere riuscito a
veder cambiato nemmeno uno degli
ingranaggi che reggono il radicato
sistema malvagio del mondo.
Il volo di Silvestri è il volo di una ras-
segnazione disperata, è la conclusione
furiosa ma ponderata di chi sa già
abbastanza: “Nei punti di una curvi-
linea vitale / raggiungeremo l’inizio
alla fine”.
È meravigliosa quella capacità si sintesi
ad effetto che si coglie dalla prima di
queste composizioni, che rappresenta il
testamento spirituale per i nipoti. C’è
qui una traccia ideale della storia
umana, che si va a concludere “nel
silenzio di un cimitero / dove quello
che eri ha il tempo di una falena”. La
dipintura agghiacciante degli ultimi
versi è pittura, poesia, e musica in-
sieme: “Le gravine ci saranno e le
icone sbiadite e consumate / da una
fede in cerca di sostitute. / Ma voi non
preoccupatevi di guardare nel baratro: /
vi lascio le ali”.
Ci piace pubblicare anche una poesia di
Francesco Silvestri, tratta da questa sua
silloge, che consigliamo a tutti di leg-
gere, edita dall’Associazione di Volon-
tariato Culturale “Il Corifeo”.
Il titolo è “L’Amore”. L’Amore che si
scioglie / che si posa / che si stupisce /
svuotato dal suono di una voce / rapito
dalle corde di un violino / pianto
dall’abbandono. / L’ Amore che
schiude bocche incerte / che inumidisce
labbra. / L’Amore residuo / che guarda
dentro / che cerca la coltre di un tempo-
rale estivo / che impallidisce per un
sole invernale. / Quell’Amore che
muore e risorge / come quel Cristo /
che non ha tempo e non ha luogo / che
attraversa i cieli e la terra di tutti i
popoli / che è fede dell’oltre. /
Quell’Amore contenuto, spaventato, /
incompreso, nascosto, / mormorato,
pregato. / Quell’amore non gridato /
che sfiora mani / che piange gioie / che
trasmette speranze. / Quell’Amore che
ho cercato / affido a te.
Per contatti con l’autore: Francesco
Silvestri – Via C. Pisacane 106 – 74016
Massafra (Taranto) - e-mail:
"mailto:prof.silvestri@yahoo.it"
prof.silvestri@yahoo.it
“Il volo di Icaro”
Nei giorni scorsi presso il Cineteatro
Spadaro di Massafra si è tenuta una
serata altamente culturale, organizzata
dalla FIDAPA BPW Italy, Sezioni di
Massafra e Taranto. I relatori, prof.
Dino Borri e dott. Paolo Pirami, rispet-
tivamente presidente FAI regionale e
capo delegazione di Taranto, immer-
gendoci in una dimensione storica e
culturale, hanno relazionato su “I beni
culturali della metropoli ionica”.
Le presidenti delle Sezioni di Massafra
e Taranto, dott.ssa Francesca
Buongiorno e dott.ssa Rosalia Bevilac-
qua, dopo aver salutato i convenuti,
hanno ringraziato i relatori, dall’alto
spessore culturale, per l’invito accolto
nonostante i numerosi impegni.
Il prof. Borri, in un excursus storico,
ha evidenziato, con un’approfondita
analisi, il ricco patrimonio arche-
ologico di alcuni Comuni dell’arco
ionico, come Grottaglie, Manduria,
Martina Franca e Massafra. Del nostro
paese ha evidenziato le similitudini
geomorfologiche e architettoniche con
Gerusalemme.
Ha segnalato poi come la disattenzione
verso il patrimonio artistico e naturale,
frequente in molti Comuni, diventa
palese e macroscopica in una città
come Taranto, che ha il più ricco patri-
monio di reperti magno- greci,
ma anche una costa deturpata dall’in-
dustrializzazione.
Ha poi preso la parola il dott. Pirami,
che ha parlato del Fai che si pone
come baluardo a salvaguardia del nos-
tro ambiente e promuove una cultura di
rispetto della natura, dell’arte e della
storia. Si è poi soffermato sull’organiz-
zazione e sui numerosi siti aperti in
tutta l’Italia, grazie anche alle donazi-
oni di alcune famiglie.
Le disamine dei relatori, seguite con
attenzione e in un religioso silenzio
hanno suscitato in tutti notevole inter-
esse e apprezzamento. A conclusione
della serata, l’assessore Cerbino ha
voluto segnalare la grande sensibilità
sempre manifestata dalla cittadinanza
massafrese verso le iniziative del Fai.
Nella foto, da sx: dott. Paolo Pirami,
dott.ssa Rosalia Bevilacqua, dott.ssa
Francessca Buongiono, prof. Dino
Borri e assessore Antonio Cerbino.
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  • 1. Qundicinale di lbere e approfondite informazioni Fondato ed edito da Carmine Gonnella [G.B.] II Edizione N 9 29 Marzo 2015 L’ INFORMAZIONE E’ MEZZO DI APPROFONDIMENTO NON DI INDOTTRINAMENTO CHI SIAMO Britalyca La Voce Alternativa, nasce nel 2005 da un idea di Carmine Gonnella residente italiano in Gran Bretagna. , questa e’ una seconda edizione limitata a 200 copie cartacee a colori & bianco e nero di 16 pagine, con un formato Pdf telematico, spedito ad una vastissima mail list. Siamo online [ https:// www.facebook.com/carmine.gonnella https://www.facebook.com/lavocealternativa?fref=ts https://twitter.com/CarmineGonnell1 ] e’ in costruzione un website .... “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.” Siamo operatori [ Citizen journalism ] non politicanti , analizziamo e approfondiamo la politica scientemente con metodo imparziale e il politichese pressapochista da salotto e da giornalismo prezzolato non ci interessa in alcun modo“ Per le pubblicazioni e le pubblicita’ contattare l’ Editore E-mail : lavocealternativa@gmail.com Collaboratori: DALL’ ITALIA : Giorgio Brignola, Arnaldo De Porti, Maria Rosaria Longobardi, Doriana Goracci, Nino Bellinvia , Goffredo Plmerini DALL’ ESTERO: Alfonso Del Guercio (Redazione), Carmine Gonnella (editore e fondatore) , Antonio Murabito e alla distribuzione e diffusione Ilario Mario Ponzi. Il primo periodico cartaceo pellegrino, preghiamo cortesemente i lettori di inoltrarlo a parenti e amici dopo averlo letto. La Pubblicita’ e le pubblicazioni sono gratuite, ma accettiano donazioni : Via posta, pagabili a La Voce Alternativa, 32 Fletchers Close, Bromley BR2 9JD Kent conto corrente N: 69959393 sorte code 09-01-28 Grazie . Calabritto e dintorni 11 FREE Enzo Apicella ( UK) FREE www.facebook.com/lavocealternativa @Britalycanews www.britalycanewslondra.com ( site in costruzione) SUOMICIDIO AD ALTA QUOTA Di Doriana Goracci SISTEMATOCRAZIA Caso Lupi: Alfano, lasciare governo ora sarebbe da pazzi Il Punto .... (Carmine Gonnella) Pagina 10 Comites, ecco quanti sono gli italiani all’estero iscritti al voto RIFORMA & RIORDINO Pagina 9 ECONOMIA Per l'effetto Jobs act, 79mila contratti .... Unesco, la pizza napoletana candidata a patrimonio dell'umanità Pagina 3 Giorgio Brignola 1. IL SACRIFICIO 2. LA REGOLA Pagina 4 LA RANA E IL BUE (per tutte le 'rane' di oggi) Un dì una rana vide un bue che se ne stava sulle sue, o meglio, per i fatti suoi, senza nè carro e neppure buoi. Lo vide maestoso e imponente e, per avere un corpo come il suo dilatato tanta aria inspirò, con tutto il fiato. Si gonfiò, si gonfiò, chiedendo ogni tanto, a chi le era accanto, se avesse acquistato la mole agognata, ma invece di farle una bella sgridata le consentirono di gonfiarsi ancora , e fu così che allora la pelle si tese e tanto si stirò finchè tutta quanta la rana scoppiò. Marylon 2002 ( Maria Rosaria Longobardi/favolista - enigmista) CARO .... ..caro John ti scrivo per dirti che il tuo impegno, per un mondo piu' bello,a ben poco e' servito... la pace, la liberta',l'uguaglianza son concetti che han sempre meno importanza... al giorno d'oggi il denaro e' sempre piu' "DIO". l potere resta il punto d'arrivo... battaglie politiche e sociali, religiose e morali son guerre quotidiane. che lasciano ancora tanta gente nel mondo a morir di fame ...oggi come ieri,rende di piu' l'ipocrisia, che la tua meravigliosa utopia... un tuo brano mi ritorna spesso in mente, e spero che un giorno il potere possa passare davvero in mano alla gente. Antonio Murabito (tratto da Augh !!!) La Cassazione ha assolto "per non aver commesso il fatto" Amanda Knox e Raffaele Sollecito. In partico- lare la quinta sezione penale di pi- azza Cavour ha annullato la con- danna inflitta ai due giovani dalla corte d'assise di Firenze il 30 gen- naio 2014 con formula piena Il male assoluto repubblicano “IN DEMOCRAZIA CI SI CONFRONTA SULL' ALTERNATIVE, NON CI SI SCONTRA SUI DOGMA” Legge elettorale, Italicum il 27 aprile in Aula alla Camera. Insorgono le opposizioni Grillo, stare in Parlamento non basta più. Cambiamo strategia Grillo choc: "Renzi come Lubitz, farà schiantare l'Italia" Pagina 2 ITALIANI NEL MONDO BUONE A TUTTI Illibro Carasinistra,basta disprezzareipoveri Pagina 8 PROCESSI BREVI ... Berani:” Fuciliamo i corrotti (si fa per dire) LUNGHEZZA DEI PROCESSI? MANCA IL DETERRENTE ! Pagina 4 COMUNICATI LA LINGUA ITALIANA E’ UNO SPETTACOLO! Pagina 6 CULTURA & SOCIETA’ A cura di Nino Bellinvia Pagina 7 Tragedia airbus Germanwings Aereo caduto, Andreas Lubitz era in crisi con la fidanzata. In malattia il giorno di ..ammazzarsieli ! Pagina 5 ASSOLTI:” SARA’ STATO L’ UOMO NERO !...” Ultime ASSOLTI:” “Sara’ stato l’ uomo nero!...” Ultima paginaIN PRINCIPIO CI FU LA... In principio fu il movente sessuale, la prima sentenza di condanna, emessa a carico di Amanda Knox e Raffaele Sol- lecito individuava in un un gioco erotico finito male il motivo dell'omicidio di Meredith Kercher. “Improvvisamente liberi dagli impegni che entrambi avevano – scrivevano i giudici di primo grado di Perugia che li condannarono a 25 e 26 anni di reclusione - andarono in piazza Grimana, dove avrebbero incontrato Rudy Hermann Guede che era solito frequentare il campetto da basket. Insieme sarebbero andati verso la casa delle ragazze in via della Pergola. Il fatto che Rudy e Raffaele non si conoscessero “non esclude il concorso nei reati ipotizzati”. Per i giudici, Amanda e Raffaele si appartarono in camera di Amanda. “E’ quindi possibile che Rudy, uscendo dal bagno, ( come ipotizzato in sentenza, ndr) si sia lasciato trascinare da una situazione avvertita come carica di sollecitazioni sessuali e cedendo alla propria concupiscenza, abbia cercato di soddisfare le proprie pulsioni portandosi nella stanza di Meredith che era sola nella propria camera con la porta quantomeno socchiusa”. “ La reazione e il rifiuto di Meredith dovettero essere stati sentiti da Amanda e Raffaele, i quali anzi ne dovettero essere disturbati ed intervennero, per quanto evidenziano gli eventi, spalleggiando Rudy, diventando i suoi aggressori e i suoi uccisori”. La spiegazione per cui i due fidanzati aiutano Rudy arrivava poche righe dopo in sentenza, “ la prospettiva di aiutare Rudy nel proposito di soggiogare Meredith per abu-
  • 2. POLITICA ...Varie2 11 FOTO D’ EPOCA (Calabritto primi anni 60) Domenica 30 marzo l’Asses- sorato all’Agricoltura del Comune di Ariano Irpino ha or- ganizzato la Manifestazione “Campioni d’Olio, Campioni di gusto?”. L’evento ha lo scopo di valoriz- zare le produzioni d’eccellenza del nostro territorio tra cui spicca l’olio extravergine d’oliva, varietà Raverce, nonché la pasta fresca, i salumi ed i formaggi tipici. LocalNews Calabritto e dintorni Legge elettorale, Italicum il 27 aprile in Aula alla Camera. Insorgono le opposizioni Esattamente tra un mese, l'Italicum arrivarà nell'Aula di Montecitorio. Il capogruppo del Pd Roberto Speranza ha infatti proposto di calendarizzare la legge elettorale alla Camera il pros- simo 27 aprile. La proposta è stata approvata in capigruppo. Ma insor- gono le minoranze. Renato Brunetta, capogruppo di Fi, grida al "golpe, al colpo di Stato". "La maggioranza, con il silenzio eloquente di Ncd - accusa l'azzurro - ha imposto la legge eletto- rale in aula: è inaccettabile strumen- talizzare le legislatura a fini elettorali, come gli 80 euro". Arturo Scotto di Sel invita a "mettere in campo al più presto un'iniziativa molto alta e molto forte insieme a tutte le opposizioni, per evitare che questo Italicum si tras- formi in Sovieticum". Butta acqua sul fuoco il ministro Maria Elena Boschi. "Maggioranza e governo - dice al termine della riunione - hanno chiesto la calendarizzazione, le opposizioni generalmente non sono mai d'accordo. Comunque nella riunione della capigruppo non ho visto scontro ma una normale dialettica. Abbiamo definito un calendario senza decreti in cui c'è ampio spazio per le iniziative parlamentari - spiega il ministro delle Riforme - Ora cominciamo i lavori in commissione e vediamo, tenendo pre- sente che siamo alla seconda lettura e che la legge è formata da tre articoli". La presidente della Camera Laura Boldrini ha tentato una mediazione in capi- gruppo. "Prendo atto - ha detto stando a quanto riferito - delle preoccupazioni e delle obiezioni, andiamo avanti con questo calendario e valuteremo se ci saranno margini per rispondere alle esi- genze poste di gruppi". “Le parole non bastano più”. Beppe Grillo dal suo blog commenta così la situazione politica italiana e cita un antico testo cinese, il Tao Te Ching: “Parole non ne voglio più. Le rose e i violini raccontateli ad altri violini e rose li posso sentire quando la cosa mi va, se mi va quando è il momento e dopo si vedrà”. Secondo il leader del Movimento 5 Stelle le denunce e il lavoro in Parlamento non sarebbero più sufficienti per risolvere la situazi- one nel Paese: “Le denunce non bas- tano più - scrive - Contro ladri e cor- rotti non bastano più. Le menzogne del governo e del suo imbonitore da strapazzo non reggono più. L’indig- nazione non basta più. Il rispetto istituzionale non basta più. Il Parla- mento non c’è più, non rappresenta più nulla, incostituzionale involtino di nominati”. Grillo punta il dito contro la corruzione e gli scandali che stanno travolgendo la politica italiana. “La corruzione non gli basta mai - punta il dito il leader M5S - La criminalità organizzata non basta più. Tutto sta esondando. Ma, ora, almeno sappiamo che le parole non bastano più. Questo lo abbiamo imparato. Abbiamo gio- cato con dei bari, siamo stati forse ingenui, credevamo che avessero un minimo di pudore nel macellare la democrazia, ma la stanno addirittura squartando sotto i nostri occhi abu- sando delle loro cariche”. Grillo sembra quasi mettere in guardia, guardando agli italiani e al loro fu- turo. “Un popolo senza voce, senza futuro, impaurito, questo è diventato oggi il popolo italiano. un cane di paglia, il più pericoloso tra i cani, che può prendere fuoco ad ogni momento. Le parole non bastano più – sottolinea – Parole non ne voglio più. Le rose e i violini rac- contateli ad altri violini e rose li posso sentire quando la cosa mi va, se mi va quando è il momento e dopo si vedrà” adnkronos.com Il male assoluto repubblicano “IN DEMOCRAZIA CI SI CONFRONTA SULL' ALTERNATIVE, NON CI SI SCONTRA SUI DOGMA” (e francamente sino adesso di alternative non se ne sono ancora viste, tranne appunto scontri a sensi unici) "Dona con amore": in piazza a Calabritto per la donazione del sangue (Anche le sue parole sanno ..di troppo) Grillo, stare in Parlamento non basta più. Cambiamo strategia Grillo? Come politico e’ uno spovveduto, come uomo e’ un perfetto cretino” [cg] Grillo choc: "Renzi come Lubitz, farà schiantare l'Italia" Post choc di Beppe Grillo, che prende in prestito la tragedia del volo Ger- manwings per attaccare il premier Matteo Renzi. "Ci sono inquietanti analogie tra Andrea Lubitz, il copilota dell'Airbus A320 della German- wings che si è schiantato sulle Alpi francesi, e Matteo Renzie che sta schi- antando l'Italia. Si tratta in entrambi casi di uomini soli al comando", scrive il leader M5S che accompagna il suo messaggio con un fotomotaggio: Renzi nei panni di Lubitz alla guida di un boing Germanwings. Grillo segnala delle analogie. "Entrambi - scrive - si sono chiusi dentro eliminando ogni interferenza esterna. Dall'interno della cabina di pilotaggio Lubitz ha azionato il cockpit door, Renzie ha eliminato il Senato e ogni opposizione interna e ridotto il Parlamento a un ratificatore di decreti legge. I passeggeri dell'Airbus hanno capito solo all'ultimo che il copilota li stava portando al disastro, dopo otto lunghi minuti. L'Italia lo capirà anch'essa all'ultimo, quando non ci sarà più niente da fare". E attacca ancora: "Un uomo solo al comando lo si è già visto in passato e non è stato un bello spettacolo. In Francia si è notata la commozione della Merkel abbracciata a Hollande, due personaggi che piangeranno in futuro lacrime di coccodrillo se l'Italia andrà in default per pagare gli interessi sui titoli pubblici comprati dai loro Paesi. L'Airbus Italia ha un copilota chiuso in cabina, non soffre di depressione, ma la fa venire agli italiani, ha un ego ipertrofico. Si è chiuso dentro e ogni due minuti spara cazzate attraverso l'interfono per rassicurare i passeggeri che cominciano ad avere dei dubbi più si avvicina il massic- cio". Ansa.it Giunta alla sua III edizione a livello nazionale, nel giorno di San Valen- tino, approda per la prima volta a Calabritto l'iniziativa "DONA CON AMORE", evento nato con lo scopo di promuovere la cultura della dona- zione del sangue, della solidarietà e dell'amore verso il prossimo. L'iniziativa è nata esattamente due anni fa con la regia dalla "Rete dei giovani per Salerno", associazione salernitana di promozione sociale, e da "Erasmus Student Network (ESN) Salerno", associazione euro- pea di studenti universitari che promuove la mobilità internazion- a l e . Il Forum dei Giovani di Calabritto in collaborazione con la Pubblica As- sistenza "Aurora" di Calabritto, l'Avis Lioni sezione comunale "Vania Palmieri", Esn Salerno e "Rete dei giovani per Salerno" per Salerno solidale, importa per la prima volta questa iniziativa nel comune dell'Alta Irpinia. L'appunta- mento con la donazione è fissato domenica 15 febbraio dalle ore 8:00 in piazza Matteotti. Intanto domani 14 febbraio, ci sarà la presentazione dell'evento a partire dalle 17:00, presso il Comune di Calabritto. Interverranno: Prof. Gelsomino Cen- tanni, Sindaco del Comune di Calabritto, Antonio Belsito, Presi- dente ESN Salerno, Angelo Cian- ciulli, Presidente del Forum dei Gio- vani di Calabritto, Dr. Alfonso Fortu- nato, Direttore presso il P. O. di Ariano Irpino dell' U. O. Servizio ImmunoEmatologico Trasfusionale, Carmine Giannini, Presidente Pub- blica Assistenza AURORA, Dott. Gerardo di Trolio, Presidente FNI – CFC Salerno e FISAV CFC Avel- lino, Luigi Bisogno, Vice Presidente Rete dei Giovani per Salerno, Paolo Ciccone, Presidente AVIS sezione comunale "Vania Palmieri", Raffaele Pecora, Presidente Provinciale AVIS. Modera il giornalista Gelsomino Del Guercio. Ad Ariano Irpino l’iniziativa “Campioni d’Olio, campioni di Gusto?” Le strade del Centro Storico della Città di Ariano Irpino per l’oc- casione diverranno sentieri d’ulivi, che condurranno fino all’esposizione che si terrà in Piazza Gari- baldi, nell’atrio del Palazzo degli Uffici, coperto per l’occa- sione con un’apposita tendostruttura. A partire dalle ore 10.00 saranno allestiti stand gastronomici e ver- ranno raccolte le prenotazioni per aderire al mini-corso di cucina “Campioni d’olio, campioni di gusto?”. Le esposizioni proseguiranno fino a sera con degustazioni ed assaggi di piatti tipici a base di olio di Ravece. irpinianews.it Assoluzione per il sindaco di Calabritto Gelsomino Centanni Assoluzione per il sindaco di Calabritto, Gelsomino Cen- tanni. Il primo cittadino è stato prosciolto ieri 23.1.2015 dal Giudice dell’udienza prelimi- nare del Tribunale di Avellino, dott. Fabrizio Ciccone. Era stato accusato di aver omesso di procedere al trattamento delle acque reflue domestiche lasciando che si immettessero direttamente nel reticolo idro- grafico senza essere depurate, così determinando una situazi- one di grave inquinamento. La sua vicenda giudiziaria era iniziata nel 2012. Il Tribunale ha accolto in pieno le tesi difensive sostenute degli avv. Giuseppe Palmieri e Innocenzo Massaro, secondo cui la man- canza dei depuratori a Calabritto non poteva essere addebitata al sindaco Centanni che, a pochi mesi dall’insedia- mento alla guida del Comune di Calabritto, si era attivato per l’approvazione del progetto di realizzazione del depuratore. In ogni caso, secondo la nuova nor- mativa, la gestione dei servizi idrici integrati delle acque spetta ormai all’Ente d’Ambito. Cen- tanni si dice estremamente sod- disfatto per il proscioglimento, sottolinenando di aver sempre confidato nel corso della giustizia. irpinianews.it
  • 3. POLITICA 10 3 La Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, presieduta dal prof. Giovanni Puglisi, ha deliberato di candidare "L'arte dei pizzaiuoli napoletani" nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell'U- manità dell'UNESCO per il ciclo 2015/2016. A renderlo noto è il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Si tratta dell'unica candidatura italiana per questo periodo. "La decisione della Commissione Nazionale UNESCO ci riempie di gioia - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - soprattutto perché arriva a pochi giorni dall'inaugurazione dell'Esposizione Universale, a Milano, dedicato ai temi della nutrizione. La scelta del governo italiano di presentare a Parigi, quale unica candidatura nazi- onale, quella dell'arte dei pizzaiuoli napoletani, rap- presenta il modo migliore per riaffermare l'impor- tanza che il patrimonio culturale agroalimentare ha per l'Italia. E' una decisione rilevante anche per con- trastare quei fenomeni di imitazione di questa antica arte italiana e rilanciare le tecniche tradizionali di produzione, tramandate di generazione in generazi- one". "Nell'anno in cui l'Italia - e l'Europa - ospitano l'EXPO, candidare come patrimonio dell'umanità uno dei simboli più rilevanti del made in Italy è una scelta che rafforza le politiche del governo di contrasto delle contraffazioni ma anche di promozione nel mondo delle nostre tradizioni agro-alimentari. Sono convinto che riusciremo a convincere l'UNESCO che si tratti di un patrimonio da salvaguardare e da val- orizzare in tutto il mondo" - ha concluso il Ministro Martina. Il dossier sarà materialmente consegnato alla sede dell'UNESCO lunedì 30 marzo. Da quel momento inizierà un lungo e complesso negoziato internazion- ale che coinvolgerà oltre 150 Stati. Per conto dell'I- talia il negoziato sarà condotto dal prof. Pier Luigi Petrillo che recentemente ha fatto ottenere il presti- gioso riconoscimento dell'UNESCO alla pratica agri- cola della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria. Si tratta di un "grande risultato per una tradizione nota in tutto il mondo", spiega anche Al- fonso Pecoraro Scanio, promotore di una petizi- one che ha raggiunto i 300.000 firmatari. "Ora pun- tiamo ad un milione di firme per il 'si' dell'Unesco a Parigi" ha dichiarato l'ex ministro dell'Ambiente. Una candidatura forte, dietro cui ci sono oltre un secolo di tradizione. "Se oggi fossi davanti alla commissione Unesco direi: ricordate che per fare la pizza ci vogliono il cuore e anni di lavoro ed esperi- enza. E' questo uno dei patrimoni della tradizione che Napoli regala all'umanità", queste le parole che Eduardo Pagnani, titolare della storica pizzera "Brandi", ha rilasciato all'Ansa per sottolineare quanto impegno, dedizione, amore ed esperienza per acquisire manualità e tecnica, ci sia dietro ogni buona e "vera" pizza napoletana. Una tradizione che va tutelata. "Il 96% degli stranieri che man- giano qui - spiega ancora Pagnani - capiscono che non avevano mai mangiato la vera pizza. E sono felici. Perché la pizza è patrimonio di tutti per questo merita la certificazione Unesco". napolitoday.it ECONOMIA Unesco, la pizza napoletana candidata a patrimonio dell'umanità IlMinistro Martina: "Il modo migliore per riaffermare l'importanza del patrimonio culturale agroalimentare per l'Italia". Pagnani della pizzeria Brandi: "La pizza è patrimonio di tutti per questo merita la certificazione Unesco"“ Orfini, sugli indagati si valuta caso per caso Resteremo al governo per continuare a poter fare e vincere le battaglie in cui crediamo". Angelino Alfano stoppa i malumori nati all'interno di Ncd dopo le dimissioni "forzate" di Maurizio Lupi da ministro delle Infrastrutture e risponde alla capogruppo alla Camera Nunzia De Girolamo, arrivata ad ipo- tizzare un "appoggio esterno all'esecu- tivo" per reagire "alla arroganza insop- portabile di Renzi". La bufera per le dimissioni di Lupi dalla guida del di- castero delle Infrastrutture non si è ancora placata nel partito, al cui in- terno c'è chi non ha gradito "il silenzio da Ponzio Pilato" di Matteo Renzi e rinfaccia ad Alfano di essere stato troppo accondiscendente nei confronti del premier. Malumori alimentati dal sospetto che il presidente del Con- siglio voglia sostituire Lupi con "uno dei suoi" mentre nulla dice sui "sottosegretari indagati del Pd ri- masti al loro posto". La convention dei giovani del partito, organizzata a Rivisondoli, in Abruzzo, ed alla quale prendono parte tutti i big del partito, diventa lo scenario dello scontro tra le diverse anime cen- triste. Ad aprire il dibattito è la De Girolamo che, proprio davanti alla platea di "LaboratorioFuturo", prima si dice pronta a lasciare a Lupi il suo posto da capogruppo ("La politica non si fa con le pol- trone ma con le idee. Il mio posto non è mio ma del partito"); poi avanza la richiesta di "un'assemblea generale di Alleanza Popolare per capire dove sta andando il partito" e per "dire no al renzismo". La sala applaude. Il capogruppo al Senato Renato Schifani è il primo a rispon- dere: "Dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto finora - dice - Dob- biamo anche dire dei no a Renzi ma non in una logica di sfascio". Più netto Gaetano Quagliariello, secondo cui "chi continua ad alimen- tare retroscena, un giorno si ritroverà ad essere fuori dalla scena". Sulla stessa linea anche il ministro Beatrice Lorenzin: "In questo momento dob- biamo salvare il paese e allo stesso tempo impegnarci per ricostruire il centrodestra". La risposta più dura è quella di Alfano. Il segretario del partito arriva nel pomeriggio e rep- lica direttamente alla De Girolamo: "Arriva la ripresa e qualcuno parla di sostegno esterno al governo. E' una follia: noi dobbiamo prendercene i meriti. La lasciamo al Pd? Ma di cosa stiamo parlando? Sembra la barzel- letta dei pazzi che devono superare 100 cancelli e si fermano al 99/mo perché sono stanchi e poi tornano indietro". "Noi resteremo in questo governo - sottolinea - finché si fa- ranno le cose che diciamo noi". E cita i "successi ottenuti finora": "La responsabilità civile dei magistrati; l'eliminazione dell'articolo 18, il sostegno alla natalità con mezzo miliardo di euro per le neo-mamme; l'eliminazione progressiva dell'Irap". Poi attacca la minoranza Pd: "Se è arrabbiata, se Landini è arrabbiato, se la Camusso è arrabbiata, allora sig- nifica che abbiamo fatto bene". Ma il ministro ne ha anche per Fi e Silvio Berlusconi: "Dopo che siamo riusciti a diventare una forza autonoma ed indipendente, chiunque può togliersi dalla testa di prenderci con le orec- chie basse e di riportarci nel vecchio centrodestra. Vogliamo costruire una nuova casa politica che si trova tra Renzi e l'estremismo di Salvini". " Per farlo - conclude - ci vorrà tempo e fatica". Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le sue leggi e di eserci- tare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione” Oggi , come ieri , si parla tanto del;la questione morale in Politica, la domanda sulla bocca di tutti e’ :” Quando il legis- latore dovrebbe dimettersi o essere dimesso dal suo incarico, nei casi di incapacita’ e indisciplina” . Per un cul- tore della Costituzione la risposta e’ “ Quando viene men oil giuramento” e non quamdo si e’ incopententi o indagati, nel caso specifico va applicata la mozione di sfiducia individuale, ammessa alcuni anni fa dalla Corte Costituzionale. Osservare lealmente la Costituzione , significa essenzialmente , non violarla con delle leggi che vanno contro il bene commune del Paese. ( nell’ interesse esclusivo della Nazione) Come sopra detto la mozione di sfiducia individuale deIi ministry e sotto ( ma puo’ essere estesa anche anche al singolo parlamentare, perche spesso dimen- tichiamo di essere in una democrazia e che per legilsatore di intende l’ intero parlamento) e’ stata ammessa dalla Con- sulta, ma spesso poco utilizzata perche’ conflittuale tra le forze politiche del governo .In altre parole “costituzionalemnte” se il Primo Ministro constata che un mem- bro del suo governo, viene meno al gi- uramento, all’ onore e alla disciplina ( i cittadini cui sono affidate funzioni pub- bliche hanno il dovere di adempierle, con disciplina ed onore, prestando giura- mento nei casi stabiliti dalla legge ) puo’ ( e deve) revocargli l’ incarico con la mozione di sfiducia individuale, avendo la maggioranza in Parlamento. Poi se il legisatore ( bonta’ sua) appli- casse la mozione di sfiducia individuale anche a tutti i parlamentari, la Consulta non solo non avrebbe niente da dire, ma potrebbe essere anche un evoluzione per la nostra democrazia e l’ autoregolamen- tazione legislativa.Inoltre non ci dovrebbe essere garantismo per i funzi- onari pubblici che giurano sulla Costi- tuzione e di adempiere alle loro funzioni ne;; esclusivo interesse della Nazione In conclusione non ha sbagliato il Cos- tituente bensi il legislatore, i famosi pal- etti, di cui tanto si parla per le riforme istituzionali, ci sono gia’ tutti nei dettami costituzionali, basterebbe applicarli Il Punto ... Il GIURAMENTO DEL LEGISLATORE IPOCRITA Caso Lupi: Alfano, lasciare governo ora sarebbe da pazzi SISTEMATOCRAZIA “Una democrazia dove la politica non e’ piu’ al servizio del popolo ma e’ controllata dai poteri forti e occulti, i quail dirigono l’ indirizzo politico e amministrativo della Repubblica.” L’ ennesimo caso di’ illegalita’ e corruzione istituzionalizzata, ha scosso un po’ le menti piccole e grandi, siamo passati dall dittatura alla repub- blica e dalla Repubblica a quell che possiamo definire, una “ sistema- tocrazia” Quel che ne e venuto fuori e’una democrazia, dove la politica non ha piu’ voce in capitolo sulle questioni di gestione della cosa pub- blica, dovuto a decenni di politiche pressapochiste da destra e manca.e ad un mancato Culto della Costituzione da parte del legislatore e del cittadino. Per ritornare alla democrazia rappresentativa e parrtecipativa scritta nella Costituzione, occorre innanzi tutto, ritornare al Culto dei dettami costituzionali. A quando pare vi hanno sistemati proprio bene !! ECONOMIA Prima l'annuncio del premier Renzi, poi i numeri del ministro Poletti. Il Governo rivendica il successo del Jobs Actsnocciolando i dati sui contratti a tempo indeterminato, 79mila in più in due mesi. "Oggi è un giorno importante, dai nuovi dati dei contratti a tempo indeterminato nei primi due mesi dell'anno arrivano dav- vero delle sorprese, c'è una crescita a doppia cifra, è il segnale che l'Italia riparte", esulta il Presidente del Con- siglio. Solo a gennaio, rilancia il min- istro del lavoro, in termini assoluti risultano attivati 40.500 contratti a tempo indeterminato in più rispetto al gennaio 2014 (+32,5%). Per i giovani 15-29enni la variazione tendenziale è pari al 43,1 per cento. A febbraio sono stati il 38,4% in più rispetto allo stesso mese 2014, +38.500. Per i giovani tra i 15 e i 29 anni l'aumento tendenziale è stato del 41,4%. Quelli forniti dal ministero del La- voro, "non sono numeri, sono storie di vita concreta - scrive Renzi in serata su Facebook - E i ragazzi che finalmente firmano un contratto a tempo indeterminato possono ac- cendere un mutuo, avere certezze personali, mettere in cantiere una famiglia. Per me è solo l'inizio, ma ci tenevo a condividerlo anche su questa bacheca. Ci hanno detto di tutto in questi mesi, ci hanno accusato di voler rendere la nostra generazione per sempre precaria. È vero esatta- mente il contrario: stiamo dando diritti a chi non ne ha mai avuti. Che bella l'Italia che riparte, avanti tutta". Che bella l'Italia che riparte, avanti tutta" Renzi 'esulta' per l'effetto Jobs act, 79mila contratti tempo indeterminato in 2 mesi
  • 4. POLITICA 4 9 Comites, ecco quanti sono gli italiani all’estero iscritti al voto Numeri bassi, che non possono soddisfare il ministero degli Esteri né gli addetti ai lavori. Certo, una minima parte degli italiani nel mondo vuole partecipare, ma c’è ancora tanto da fare per coinvolgere i nostri connazionali. Saranno pochi i connazionali che voteranno: colpa anche dell’inversione dell’opzione, un sistema giusto applicato troppo in fretta Alla data del 24 marzo, su 3.747.341 aventi diritto al voto, si sono registrati nell'elenco degli elettori 243.162 italiani regolarmente iscritti Aire da al- meno sei mesi, ovvero il 6,5%. Un numero che non può essere soddisfacente. Certo, quasi 250mila italiani nel mondo hanno deciso di iscriv- ersi, c’è comunque chi ha dimostrato dunque la voglia di partecipare; ma la percentuale è davvero passa. Senza contare che non è detto che chiunque si sia iscritto al registro elettorale poi decida di votare davvero. Potrebbe, fino all’ultimo minuto, cambiare idea, per un motivo o per un altro. Inoltre, schede elettorali potrebbero perdersi lungo il cam- mino, e visti gli errori e i pasticci a cui abbiamo assistito in passato con ciò che riguarda il voto per corrispondenza, la cosa non è da escludere. Comunque vada, saranno molto pochi i connazion- ali che alla fine esprimeranno il proprio voto: colpa anche dell’inversione dell’opzione, un sistema giusto, un metodo valido, ma applicato per la prima volta, senza la giusta informazione, troppo in fretta. Dunque i dati definitivi, comunicati dalla Far- nesina, finalmente sono arrivati. E’ Tunisi la circo- scrizione elettorale con la percentuale più alta (24,9), seguita dal Principato di Monaco (24,1). Percentuale bassissima a Dublino (1,6%). Persino in Argentina, uno dei Paesi dove è più numerosa la presenza di italiani, la partecipazione non è altis- sima. La più grande si registra a Mar Del Plata (14,3%) e a Lomaz de Zamora (12,3%). A Buenos IL VOTO E' EGUALE ? E se lo e' il voto dovrebbe essererlo anche il registro elettorale. E' incostituzionale (vedi articolo 48) usare due pesi e due misure. ossia non si puo' utizzare due registri elettorali. Un anomalia tutta italiana, ci chiediamo, (e la domanda e d’ obbligo):” Servono ancora i Comites ? Noi nel nostro piccolo come avviene daL 2006 , indirizziamo i nostri verso il non voto ! Aires, incredibilmente, la più bassa, con un 6,3%. ALTRI ESEMPI Nel Regno Unito, a Londra, su 157.270 aventi diritto si sono scritti 5.998, ovvero 3,8%; a Barcellona su 51.387, iscritti al voto 1.460, il 2,8%; a New York su 77.244, iscritti 3.462, il 4,5%. In Uruguay, nella circoscrizione di Montevideo, su 80.787 italiani aventi diritto al voto risultano iscritti 6.646, 8,2%; in Venezuela, a Maracaibo, iscritti 2.542 connazionali su 14.563 aventi diritto, ovvero 17,5%. In Germania, ad Hannover, dove gli aventi diritto sono 32.852, si sono iscritti in 1.321, il 4%. Francia, Parigi: 94.176 gli aventi diritto, iscritti 6.632, il 7%. Messico, Città del Messico: su un to- tale di 11.433, iscritti 654, il 5,7% REPUBBLICA DOMINICANA E PANAMA Per il Comites di Panama, che interessa gli italiani residenti a Panama e in Repubblica Dominicana, gli iscritti al voto sono 695 su 8.973 aventi diritto, il 7,7%. Rispet- tate, più o meno, le previsioni di alcuni dei candidati all’interno delle due liste che si presentano al Comi- tato degliitaliani all’estero di Panama. Altri, invece, avevano previsto circa mille connazionali iscritti al voto. Previsione non azzeccata. Nonostante alcuni appelli che negli ultimi giorni sono girati sui social, che invitavano i connazionali a non votare per il Comites come protesta contro la chiusura dell’ambas- ciata d’Italia a Santo Domingo, la media degli iscritti al voto risulta superiore a quella mondiale. italiachiamaitalia.i . Giorgio Brignola GIUSTIZIA LUNGHEZZA DEI PROCESSI? MANCA IL DETERRENTE ! Se dice che tre gradi di giudizio sono un po’ troppi. Il poblema non e’ tanto la prescrizione ma l’ appello, manca. appunto il terrente. Spesso il condan- nato e probabile colpevole si appella perche’ (1) spera in una riduzione della pena, (2) in un errore dei giudici giudicanti (3) per prolungarla sino alla prescrizione. L’ alternativa, pot- rebbe essere la deterrenza, ossia rap- popppiare la pena a chi dopo l’’ ap- pello viene condannato in terzo grado.( nei processi civili raddoppiare il risarcimento) Molti probabili col- pevoli per paura di vedersi la pena e il risarcimento raddoppiati si fermano al primo grado. [cg] "Fucilazione" per i corrotti: la pena viene evocata al Senato durante il dibattito sul ddl anticorruzione. Ne parla Paola Taverna (M5S), per criticare come una "porcata" l'e- mendamento depositato da Lucio Barani, socialista, senatore di Gal, che l'aveva depositato, lui garanti- sta, a titolo di paradosso (infatti esclude nel contempo la pena di morte) contro il rischio di una pre- scrizione 'eterna'. Barani, con l'im- mancabile garofano rosso nel taschino, interpellato dall'Adnkronos sulla questione, parte in quinta: "Taverna chi?" Una rappresentante della nazione come lei... "Non la conosco. E' come se uno che solo perché si occupa di fisica pretendesse di spiegare a Einstein la relatività...". Si paragona ad Einstein? "Sono l'Einstein del garantismo. E mi spiego". "Quel mio emendamento - afferma- aveva uno scopo: far emergere paradossalmente che è meglio essere fucilati sulla pubblica piazza che sottostare ad una prescri- zione che è come un ergastolo". E ancora: "Secondo la proposta origi- naria della Camera, poi modificata - prosegue il senatore- i tempi della prescrizione per corruzione propria in atti giudiziaria, tra una cosa e l'altra, potevano arrivare fino a 38 anni". "Ma stiamo scherzando? Ecco per- ché meglio la fucilazione... Era una parabola -continua- come quelle che usava Nostro Signore, che non faceva elucubrazioni teoriche ma esempio concreti, mica per para- gonarmi a Gesù, sia chiaro". E questa parabola "vale anche per i magistrati, a tutela loro: sennò, a forza di non scandalizzarsi per le ingiustizie che riguardano gli altri, quando toccherà a te non ci sarà nessuno a protestare...". In Italia anche le azzate, diventano emandamenti Barani (socialista) spiega la proposta choc di fucilare i corrotti: "Sono l'Ein- stein del garantismo" ITALIANI NEL MONDO Elezioni Comites aprile 2015 IL SACRIFICIO La sponda africana del Mediterraneo s’è rivelata una polveriera. Morire per una causa sembra martirio. Invece, è terrorismo. Vittime innocenti pagano il conto di una politica che non ha tenuto in debito conto le necessità di Popoli nati con la dittatura alla quale, però, si erano abituati. La Democrazia è una fantastica medi- cina che, però, ha da essere assunta nei modi opportuni. Diversamente, gli effetti potrebbero essere più deleteri della repressione. Il caso Tunisia, re- cente e drammatico, ha riportato all’at- tenzione di un’Europa apparentemente impotente a frenare l’eccidio in terre che potrebbero ancora offrire ricchezza agli abitanti. Sia in materie prime, sia in turismo. Il Medio Oriente e il Nord Africa non sono più terre sicure. Non lo erano anche prima delle stragi che tanto ci hanno impressionato. Tanti interessi occidentali hanno, da sempre, sot- tovalutato una realtà che, invece, era da seguire, da subito, con attenzione. Questa, sia chiaro, non è un conflitto di religione. Né uno scontro d’ideolo- RIFORMA E RIORDINO DELLE RAPPRESENTANZE ELETTIVE E AMMINISTRATIVE ALL’ESTERO Provvedimento legislativo chiesto al Parlamento italiano nel 2009 da Carmine Gonnella, redatto in 5 punti ) Nella seduta della Camera di giovedi’ 26 Febbraio 2009 fu annunciata una petizione di comune necessita’ presentata da Carmine Gonnella a nome anche del PIE. ( Partito degli Italiani dall’ Estero, fondato da Salvatore Viglia con l’ apporto tecnico di Carmine Gonnella ed altri emigrati all’ estero) Detta petizione recante il numero 607 , fu assegnata (come per protocollo) alla III Commissine Affari Esteri. Nel 2012, sotto il governo Monti fu abbinata al disegno legge Tofani. Legge che purtroppo passo al Senato ma si areno’ alla Camera. (1) Abolizione del Consiglio Gener- ale degli Italiani all'Estero (CGIE), organismo ormai del tutto pletorico, estremamente costoso e inefficiente. Con questo si intende esercitare un severo controllo sulla correttezza, sull'efficienza e sulla trasparenza delle nostre rappresentanze all'estero (Ambasciate, Consolati, Uffici Com- merciali, Istituti di Cultura, Camere di Commercio, ecc). La lotta agli sprechi e ai soprusi andrà a beneficio di tutti gli italiani. (2) Una riorganizzazione dei vecchi Comites con sistemi elettivi trasparenti sotto il controllo preventivo del diparti- mento estero e con la possibilità, una volta alleggeriti dall'elefantismo dei CGIE, di poter incaricare, con nomine ufficiali, delegati governativi che or- ganizzino le operazioni di voto con funzioni ispettive e di controllo. Questi nuovi organismi faranno da strutture locali per le esigenze degli Italiani ivi residenti. (3) I compiti dei Comites debbono restare ben distinti da quello dei Conso- lati. I Presidenti dei Comites vanno eletti direttamente e non scelti dai Con- siglieri. Il compito del Presidente, sarà quello di coordinatore senza diritto di voto, mentre il potere decisionale resterebbe ai Consiglieri a maggioranza relativa con voto segreto. (4)Per evitare ulteriori sprechi occorre spostare le sedi e le segreterie nei Con- solati. Le riunioni da tenersi negli stessi o negli Istituti di Cultura con dibattiti ed interrogazioni da parte dei partecipanti.. In altre parole, coinvol- gere ed invogliare di più’ i cittadini e in primis i giovani I Presidenti dei Comites avranno il compito di pre- sentare agli eletti all’estero nelle ris- pettive Circoscrizioni, un’appropriata relazione di proposte e interrogazioni, scaturita dalle riunioni. Almeno fino a termine di legislatura.( o alla loro cacellazione) (5) Va istituita una Commissione di monitoraggio dei Comites all’interno del Comitato Permanente Italiani all’Estero, sanzionando con dei richiami i Comitati dormenti o poco efficienti, dopo il terzo richiamo prevederne la chiusura. essere cambiato. Allora, cosa sta suc- cedendo? Sul fronte dell’economia nulla di veramente innovativo. Le pre- occupazioni per il futuro sono inver- samente proporzionali alle realtà del presente. A nostro avviso, oltre al pecu- liare momento politico, le concause di questo fenomeno involutivo sono da ricercare anche in una politica che è “ermetica”. In pratica, oggi e nel futuro, si dovrebbe adottare un maggiore ”raziocinio” finanziario che, in ultima analisi, andrebbe a favorire quello spirito sociale del quale siamo carenti. Prima di pensare ad altri sacrifici, si dovrebbero favorire gli investimenti; avvantaggiando specifici cicli produt- tivi. La mancanza di liquidità porta ad un’accentuazione della depressione che già ipoteca il futuro d’almeno una gen- erazione. L’economia di un Paese non è facile da gestire. Lo riconosciamo. Ma non è neppure prudente rimandare, solo per spostarli nel tempo, provvedi- menti impopolari che, in ogni caso, saranno varati. Il decisionismo, che è una delle carat- teristiche di Renzi, ci ha portato a per- correre una strada che ha definito un vincolo nel nostro futuro. Le percentu- ali in caduta della produzione, le diffi- coltà a mantenere una concorrenza nei mercati internazionali hanno provocato un impoverimento “difforme”; che è quello più complesso da allontanare. Dato che non è possibile presupporre una nuova “civiltà dei consumi”, è indispensabile che s’incoraggi un sis- tema economico che sostenga gli im- prenditori nell’investire per l’Azienda Italia. E’ inutile fare del problema una filosofia che non risolve. Le speculazi- oni internazionali ancora meno. Siamo circondati da Paesi che pale- sano un’economia assai più bilanciata della nostra. Oggi, giacché la govern- abilità sembra intoccabile, è di fonda- mentale importanza agevolare, in tutti i modi, l’iniziativa privata che potrebbe offrire nuove possibilità d’assorbi- mento di forza lavoro favorendo, in definitiva, la ripresa di un mercato che, oggi, non ha futuro. La norma sarebbe di disgiungere l’economia reale dalla politica inconcludente e riesaminare i conti d’Italia. Anche perché, non sem- pre, si può fare di necessità virtù. Preso atto degli eventi, riteniamo che questa politica del compromesso generi, alla fine, un dissenso diffuso ma vago. En- tro l’anno, i nodi verranno al pettine. A pagare sarà il Popolo italiano. Ancora una volta, la “regola” non muta. gie. Ci sono, invece, degli interessi territoriali tangibili che, in mani sbagli- ate, potrebbero de determinare l’implo- sione delle terre africane che si affac- ciano sul “Mare Nostrum”. Le strategie della diplomazia potranno anche essere utili; ma difficilmente riusciranno a essere risolutive. Quando il sistema dei “Califfati” sembra estendersi a macchia d’olio tra popo- lazioni mussulmane moderate, significa che, erroneamente, s’inserisce negli atti di violenza la matrice religiosa. A nos- tro avviso, niente di più sbagliato. Nes- sun credo è contro la pacifica con- vivenza. Sono gli uomini, di alcune fazioni, che lo utilizzano per fini che non hanno nulla a che fare con filosofie dottrinali differenti. Lo scriviamo, da subito, per evitare altre confusioni che andrebbero ancor più ad alterare il precario equi- librio di un sistema internazionale che può sopravvivere unicamente con la pacifica convivenza. Nel rispetto del credo altrui. Chi muore, oggi, non lo fa per un ideale; ma per un’esaltazione portata al parossismo da cause scaten- anti che vengono da lontano. Il sacrificio fine a se stesso è inutile . La Pace è l’unica arma vincente. LA REGOLA In Italia s’è rotto l’equilibrio socio/ economico che, almeno apparente- mente, ci aveva accompagnato sino ai primi anni del Nuovo Millennio. Questo 2015 non ci consente migliori presentimenti. La politica, invece, sem- bra restare inchiodata a un sistema decisionistico che, da tempo, doveva
  • 5. Illibro 8 5 Nel 1974 il cancelliere tedesco Helmut Schmidt, socialista, diceva che i profitti di oggi avrebbero costituito gli investimenti di domani e i posti di lavoro di dopodomani. Forse all'epoca poteva essere vero. Nel 2015 invece i profitti di oggi costituiscono solo i dividendi di domani e la disoccupazi- one di dopodomani.# Peccato che la sinistra, in Europa, non se ne sia accorta. E, non essendosene accorta, crede ancora in questo mer- cato, pensando che sia uguale a quello di quarant'anni fa come strumento di emancipazione dalla povertà e dalla subalternità sociale. Quando invece è diventato mezzo di concentrazione delle ricchezze nelle mani di pochi. Un fenomeno più evidente nel paese in cui è iniziato, cioè gli Stati Uniti: dove da sei anni il 95 per cento della crescita viene confiscato dall'uno per cento di popolazione più ricca. Ma la stessa dinamica è presente ovunque, in Occi- dente: compresi gli Stati che avevano storicamente strumenti di welfare e di redistribuzione, gradualmente smantel- lati con le varie leggi sulla “flessibilità” e le privatizzazioni. Le accuse qui sopra sono di Jack Dion, intellettuale e giornalista francese che ha da poco mandato in libreria il suo ultimo saggio , “Le mépris du Peu- ple” (il disprezzo del popolo; sottoti- tolo: "come l'oligarchia ha preso la società in ostaggio") che per una decina di euro si può comprare anche su Amazon in versione digitale. È un libro che in Francia sta facendo parecchio discutere - specie dopo il recente crollo dei socialisti - e che anche in Italia potrebbe costituire utilissima lettura specie a chi parla di sinistra, ma non solo. Anzi: pur proveniente senza dubbio dalla tra- dizione della sinistra francese, Dion mette metaforicamente mano alla pistola quando sente questa parola, ormai diventata la foglia di fico (anche lì) per nascondere le più mer- catiste e liberiste delle politiche e - soprattutto – per celare appunto il disprezzo per il popolo, verso le per- sone che stanno in basso nella società. «Quando i partiti che si succedono al potere si trasformano in strumenti di difesa dell'ordine stabilito, il popolo diventa un nemico, simboleggia un pericolo potenziale», dice Dion. Che conia il termine prolofobia, per de- scriverli, questi socialisti alla Hol- lande o alla Strauss-Kahn. Prolofobia: paura e alterigia verso i proletari di oggi, divisi in mille lavori (o non lavori) diversi, intellettualmente inca- paci di costituire un blocco sociale e progettuale, politicamente alla deriva tra l'astensione e (in Francia) il partito di LePen. Ecco, LePen e il Fronte Nazionale. A cui nella propriaprolofobia i partiti lasciano le masse degli esclusi e degli arrabbiati, ignorando i problemi con- quelle che sono invece controriforme regressive per concentrare le ricchezze nelle mani di pochi; ma anche diffon- dendo a piene mani una narrazione b a s a t a su competitività, flessibilità,liberalizza zioni e costo del lavoro - e mai nes- suno che spenda una parola sul costo, invece, di questo estremismo del capi- tale. Eppure, un altro vocabolario è possi- bile, dice Dion. Altre parole per ribal- tare l'egemonia culturale durata al- meno tre decenni: come oligarchia - ad esempio - il vero tratto caratteriz- zante di quest'epoca, trasversale alla politica e al mondo del lavoro; op- pure sovranità, sottratta sempre di più dalle mani dei cittadini e riservata alle élite che la esercitano (e di qui l'illu- sione-inganno lepenista secondo cui basterebbe tornare allo stato-nazione per restituirla ai cittadini, quando in- vece il suo recupero può avvenire or- mai solo sul campo di battaglia eu- ropeo e globale, passando per ogni luogo di vita comune). E, anche at- traverso un altro vocabolario, si può e si deve tendere verso un altro ordine delle cose: ordine politico, economico, ecologico, sociale, ideologico, morale, civico. Dion alla fine è ottimista e chiude il suo libro citando la presa della Bas- tiglia, «un'esplosione di collera su cui è stato costruito un nuovo edificio: e ogni epoca, ogni collera, ha il suo nuovo edificio». Può darsi che sia una previsione un po' eccessiva - o magari poco più di un auspicio. Ma il libro va comunque letto, perché come a volte capita ai pensatori francesi – ricordate “Indignatevi!”, di Stéphane Hessel ? - dice le cose che abbiamo sotto gli occhi con la forza della semplicità e senza il timore un po' snob di non essere giudicato abbastanza "accademico". Ai politici e agli intellettuali della nostra sinistra, invece, il libro di Dion non dovrebbe essere semplicemente con- sigliato, ma proprio reso ob- bligatorio. DI ALESSANDRO GILIOLI ( espresso) creti dei ceti impoveriti e limitandosi a reagire istericamente a ogni successo dell'estrema destra con la più scontata delle accuse, quella di populismo: centrodestra e centrosinistra «difendono gli stessi precetti, quelli del neoliberismo», e per occultare questa verità descrivono tutto ciò che sta fuori di loro come populismo.# Il "j'accuse" sull'uso dell'epiteto in questione come arma mediatica dell'establishment per delegittimare il popolo - cioè i cittadini, le persone - rimanda in buona parte alle riflessioni di un filosofo che in Italia ha scarsa cittadinanza nel dibattito pubblico e culturale, Ernesto Laclau , di cui in- vece molto si parla altrove; ma questo è un altro discorso. Ciò su cui Dion insiste invece è l'utilizzo truffaldino del termine pupulismo per indurre nell'immaginario la convinzione che non esista alcuna alternativa possibile al liberismo, per sancire il dogma sec- ondo cui ogni possibile scarto rispetto ai binari dell'ortodossia neocapitalista sia pericoloso e “anti democratico”, quando invece ad aver annegato la democrazia sottomettendola all'élite economica sono stati proprio loro, e in un'Europa in cui ormai il primo partito vero è quasi ovunque l'astensione. Dice Dion che «questa democrazia malata ha messo il popolo in quaran- tena e la rappresentanza in ibernazi- one» e intanto si impadronisce del linguaggio chiamando «riforme» Tragedia airbus Cara sinistra, basta disprezzare i poveri Un intellettuale francese scrive un saggio durissimo contro i partiti che si sono dimenticati il popolo. A Parigi è diventato un caso. Ma potrebbe essere molto utile anche nel dibattito politico italiano Aereo caduto, Andreas Lubitz era in crisi con la fidanzata. In Usa giudicato in parte non idoneo Andreas Lubitz era stato "più volte retrocesso" durante l'addestramento al volo di Lufthansa, che ha frequentato dal 2008. Lo scrive il tabloid Bild citando fonti della compagnia: "Nel 2009 gli è stato diagnosticato 'un grave episodio depressivo poi rientrato' ". In totale sarebbe stato sotto trattamento psichiatrico per un anno e mezzo. Gli inquirenti della Procura di Dussel- dorf hanno trovato indizi di una malat- tia psichica di Andreas Lubitz, nella perquisizione della sua casa. Lo scrive Spiegel online. Bild invece aggiunge che Lubitz era stato giudicato sei anni fa "secondo indiscrezioni in parte 'non idoneo al volo' " durante l'addestramento nella scuola di volo Lufthansa di Phoenix, negli Usa. L'analisi delle scatole nere non lascia dubbi. Andreas Lubitz si è barricato in cabina, col comandante lasciato fuori, ed ha lanciato l'airbus della Ger- manWings contro la montagna monti. Ssecondo il sito web che monitora i voli civili Flightradar24, i dati del transponder mostrano che l'autopi- l o t a d e l v o l o 9525 della Germanwings è stato riprogrammato da qualcuno in cabina di pilotaggio in modo da modificare l'altitudine dell'aereo da 38.000 a 100 piedi. "Tra le 9:30'52" e le 9:30'55" - si legge sul forum di Flightradar24 - l'autopi- lota è stato modificato manualmente da 38.000 piedi a 100 piedi e 9 secondi dopo l'aereo ha iniziato a scendere, probabilmente con l'impostazione 'discesa aperta' dell'autopilota". Le urla dei passeggeri solo alla fine per quella che si è tratta di una 'morte istantanea'. Aperta un'indagine e per- quisita la casa del copilota, che, sec- ondo alcuni conoscenti, soffrì di de- pressione. (Ansa) BRITISH AIRLINES TO REVIEW HEALTH CHECKS FOR PILOT The UK Civil Aviation Authority (CAA) have instructed British flight operators to review their policies on pilot assessments following the reve- lation that Germanwings pilot An- dreas Lubitz had shown signs of suf- fering from mental health problems. A CAA spokesman said all pilots flying for UK airlines undergo 'extensive and regular medical assess- ments to determine their fitness to hold a licence'. He added: 'As part of this, aeromedi- cal examiners are required to assess a commercial pilot’s mental health at each medical examination which, for an airline pilot flying with at least one other pilot, is undertaken annu- ally. 'These detailed medical assessments are in line with international aviation standards. 'We will continue to monitor the situation as the investigation devel- ops and our thoughts remain with the friends and relatives of all those af- fected by this tragic incident.' SUOMICIDIO AD ALTA QUOTA La parola “suomicidio” non esiste, è la contrazione di suicidio-omicidio, una licenza spoetizzata che mi sono presa. Del pilota Andreas Lu- bitz sappiamo alcune cose all’ indo- mani della tragedia in cui ha coin- volto 149 persone, stroncando psi- cologicamente almeno un migliaio di loro famigliari e amici, quando ha ritenuto di farla finita , quando bar- ricato in cabina, col comandante lasciato fuori, ha lanciato l’airbus della GermanWings contro la mon- tagna. Secondo il sito web che moni- tora i voli civili Flightradar24, i dati del transponder mostrano che l’autopilota del volo 9525 della Ger- manWings è stato riprogrammato da qualcuno in cabina di pilotaggio in modo da modificare l’altitudine dell’aereo da 38.000 a 100 piedi: l’analisi delle scatole nere non lascia dubbi.Dunque un suicidio? Se così fosse ci sono stati già tre precedenti episodi di piloti che si sono suicidati in volo, trascinando con sè i passeg- geri in viaggio e il personale re- stante. Le ultime notizie dicono che fosse il fidanzato di una ragazza abruzzese, Valeria C.,lui era origi- nario di Montabaur, in Renania, aveva 28 anni, viveva con i genitori e “nessun motivo per suicidarsi per- ché era felice“, secondo quanto r i f e r i s c o n o g l i a m i c i . Andreas Lubitz, da brillante pilota con 630 ore di volo e dotato del Certificato di Eccellenza della FAA,sembra che fosse stato “più volte retrocesso” durante l’adde- stramento al volo della com- pagnia Lufthansa, che ha frequen- tato dal 2008 ( lo scrive il tabloid Bild citando fonti della com- pagnia). “Nel 2009 gli è stato diag- nosticato ‘un grave episodio depres- sivo poi rientrato’ “. In totale sarebbe stato sotto trattamento psi- chiatrico per un anno e mezzo.Gli inquirenti della Procura di Dussel- dorf hanno trovato indizi di una malattia psichica di Andreas Lubitz, nella perquisizione della sua casa (lo scrive Spiegel online). Il quotid- iano Bild aggiunge che Lubitz era stato giudicato sei anni fa “secondo indiscrezioni in parte ‘non idoneo al volo’ ” durante l’addestramento nella scuola di volo Lufthansa di P h o e n i x , n e g l i U s a . Già la depressione…Una sua amica ha parlato di un passato”burnout” che comporta esaurimento emotivo, depersonalizzazione, un atteggia- mento spesso improntato al cinismo e un sentimento di ridotta realiz- zazione personale, che porta a sfug- gire l’ambiente lavorativo assentan- dosi sempre più spesso e lavorando con entusiasmo ed interesse sempre minori, a provare frustrazione e insoddisfazione, nonché una ridotta empatia nei confronti delle persone delle quali dovrebbe occuparsi. Il termine “depressione” è derivato dal verbo latino “deprimere“, che significa “premere verso il basso”: l’ aereo è sprofondato.Dicono che la scatola nera riporta solo il suo respiro, che non ha mai risposto al comandante che alla fine gridava di aprirgli quella maledetta porta blin- data…Rimangono le urla dei pas- seggeri ed è veramente difficile sopportare l’ immagine del dolore di chi rimane, in vita.E si cerca tra i resti, un senso a tutto questo male di vivere. Doriana Goracci (reset-italia.net)
  • 6. COMUNICATI Goffredo Palmerini CULTURA & SOCIETA’ a cura di Nino Bellinvia6 7 LA LINGUA ITALIANA E’ UNO SPETTACOLO! La Compagnia delle Seggiole mette in scena ” Sao ko kelle terre….” di Marcello Lazzerini. L’intervista all’autore. FIRENZE - Qual è lo stato di salute della lingua italiana? In questi tempi di massiccia contaminazione con linguaggi imposti dal web, di migrazione verso altre lingue e di fastidiosi barbarismi, l’interrogativo rimbalza spesso sui me- dia, suscitando intriganti dispute tra esperti e cittadini preoccupati di una costante erosione della nostra bella lin- gua. Ma l’argomento è anche croce e delizia delle comunità italiane all’estero, da un lato fortemente interessate a tute- lare e promuovere la nostra lingua, con una passione senza pari, insieme alle istituzioni culturali e in primis la Dante Alighieri; dall’altro mortificate dal cres- cente disinteresse dei vari Governi che fanno a gara nel contrarre le già magre risorse destinate alle politiche culturali all’estero. E pensare che proprio sull’espansione della lingua e della cul- tura italiana si rafforza l’interesse verso il nostro Paese e il Made in Italy. Quanto di più crescerebbe il richiamo verso l’Italia se solo s’investisse un po’ di più all’estero su lingua e cultura, stimolando ancor più l’attenzione già innata verso il Belpaese. Malgrado la disattenzione e le grame risorse, oggi l’italiano si colloca al quarto posto tra le lingue più studiate al mondo. Orbene, proprio nell’ambito dell’azione di tu- tela, diffusione e valorizzazione in Italia e nel mondo della nostra amata Lingua, la società Dante Alighieri di Firenze ha promosso, in collaborazione con la Compagnia delle Seggiole, un originale evento teatrale dal titolo “Sao ko kelle terre”, su testo di Marcello Lazzerini. Già giornalista Rai, Marcello Lazzerini ha scritto numerosi libri - tra i quali “La leggenda di Bartali”, Premio Ban- carella Sport 1993 - e vari lavori tea- trali. Tra questi ultimi mi piace ricor- dare “Celeste e Galileo”, che debuttò nell’ottobre 2010 a New York nell’am- bito delle iniziative per il Mese della Cultura italiana, per iniziativa del grande drammaturgo Mario Fratti. Alla “prima” di quello spettacolo, al Theater of the New City, anche chi scrive ebbe l’opportunità di partecipare, apprezzan- done la forte suggestione e il successo che il dramma raccolse, con una su- perba interpretazione di Sandro Carotti e Laura Lamberti. Un elegante, sofisti- cato dramma basato sulla vita di Celeste che, religiosissima, ama suo padre Galileo e soffre per la persecuzi- one cui la Chiesa sottopone lo scien- ziato pisano. E’ un testo di grande finezza, ispirato alla corrispondenza effettivamente avvenuta tra Celeste e suo padre, nel decennio precedente il 1633, l’anno del processo al grande scienziato e della condanna per eresia, che poi lo condusse all’abiura delle sue teorie astronomiche. Marcello Lazzerini ha inoltre scritto una serie di “Faccia a faccia improb- abili” per la Radio Vaticana, quali Galileo, Vespucci, Lorenzini, La Palla, Monna Lisa, e il Ventaglio. Queste opere su singolari colloqui con per- sonaggi del passato sono state ripro- poste dal vivo e con successo dalla stessa Compagnia, la quale ha messo in scena anche altri testi dell’autore, dedi- cati al dialogo tra Shakespeare e Galileo e tra Galileo e Leonardo, rappresentati in occasione dei 90 anni della Radio ( “90 anni on Air”) nella sede della Rai Toscana, ai “Salotti di Firenze Capi- tale”. Su questa nuova produzione tea- trale “Sao ko kelle terre” rivolgo qual- che domanda all’autore Marcello Lazze- rini. Marcello, come è nata l’idea di dedicare uno spettacolo alla Lingua italiana? “Dal desiderio di conoscere lo stato di salute della nostra lingua e di metterne in luce – di fronte ai barbarismi ed agli eccessivi anglismi che denotano, dicia- molo, un certo provincialismo, i tanti colori e le mille sfumature che costituis- cono la sua ricchezza, l’armonia, la musicalità, in una parola la bellezza, di cui dovremmo essere orgogliosi. Quale dunque miglior modo dunque se non quello di chiederlo direttamente a lei, alla ……Signora Lingua!” Si tratta, dunque, di un’intervista ( in) credibile alla …Signora Lingua, sec- ondo il tuo ormai collaudato schema? “Anche, ma non solo. L’ insolito e, diciamo pure, originale dialogo con la Signora Lingua è il filo conduttore di uno spettacolo magistralmente interpre- tato dagli attori della Compagnia delle Seggiole, che unisce l’elemento divul- gativo al divertimento, ripercorrendo i momenti salienti della sua vita, dalla nascita ai nostri giorni, che narra delle sue gioie e dei momenti difficili, nonché delle sue aspettative circa il futuro.” Perché quel titolo non a tutti comprensi- bile? “Perché è il certificato di nascita della lingua, sancito in un atto giuridico, il Placito Capuano, in cui è riportata per la prima volta non in latino ma in volgare la nota frase “Sao ko kelle terre, per kelle fini que qui contene, trenta anni le possette parte sancti Benedicti”. E’ la testi- monianza in base alla quale il giudice confermò l’assegna- zione di alcune terre della piana tra Capua e Benevento, rivendicate da un privato, ai monaci dell’Abbazia di Mon- tecassino. Parliamo del 960 dopo Cristo. Da qui prende le mosse lo spettacolo. Che, se ho ben capito, è una sorta di bignami della storia della letteratura. Come si sviluppa? “Fabio Baronti, capocomico della compagnia, veste i panni di un giornalista a c o l l o q u i o c o n u n a “Signora” (Sabrina Tinalli, che cura anche la mise en espace) elegante e raffinata, ma anche ciarliera e talvolta spudorata: è proprio lei, la Lingua Ital- iana nelle sue mille sfaccettature. Il dialogo tra i due è originale, sin da subito la donna rivela di non provare alcun fastidio per i “barbarismi” subiti da parte delle innovazioni mediatiche: il tutto comunque contribuisce alla sua diffusione; in fondo anche in epoche passate è stata vittima di angherie e corruzioni, non solo nell’ultimo secolo! Durante l’intervista viene rappresentata la scena del Placito e da lì si ripercor- rono le tappe salienti della vita della lingua italiana, grazie anche all’ausilio di immagini, filmati e contenuti musi- cali, la cui proiezione è intervallata dalle appassionate interpretazioni delle opere dei maggiori autori della lettera- tura italiana interpretate dagli attori della compagnia (Fabio Baronti, Marcello Allegrini, Luca Cartocci, Andrea Nucci, Silvia Vettori). Del gruppo fanno parte anche Vanni Cas- sori, per i contenuti musicali, e Daniele Nocciolini, tecnico video, mentre i contenuti video sono di Andrea Nucci. Il tutto si snoda - questo il giudizio di quanti lo hanno visto ed accolto con entusiasmo - con garbo e leggerezza, ma senza tralasciare nessuno dei nomi che hanno dato lustro al nostro paese. Un ringraziamento particolare va dato anche ad Antonietta Ida Fontana, Presi- dente della Società Dante Alighieri di Firenze - ed ex Direttrice della Biblio- teca Nazionale - per la preziosa col- laborazione al testo e per la dispon- ibilità della sede. Infatti, proprio nel suggestivo oratorio di San Pierino, in via Gino Capponi a Firenze, abbiamo messo in scena le prime rappresentazi- oni: la più recente il 24 febbraio scorso.” E’ uno spettacolo esportabile? “Certo, ovunque in Italia e all’estero, come tutti gli altri che sono nel reperto- rio della Compagnia, che ha al suo attivo un’importante tournée a Kyoto con Mandragola e che opera soprattutto in luoghi storici e museali, quali Pa- lazzo Corsini, Casa Martelli, Villa La Petraia, il Corridoio Vasariano, gli Uffizi, la Certosa, Palazzo Davanzati e tanti altri. Penso anzi che “Sao ko kelle terre” potrebbe interessare le varie Società della Dante Alighieri sparse nel mondo, gli Istituti di Cultura, le isti- tuzioni scolastiche. La bellezza della nostra lingua è un segno della nostra identità.” Altri spettacoli in programma? I “Salotti di Firenze Capitale”, nella ricorrenza dei 150 anni (qui mi sono avvalso anche della testimonianza di un giovane Edmondo De Amicis), e mi auguro nuove repliche di “Celeste e Galileo” a Villa Il Gioiello, ultima dimora del grande scienziato e, spero, dell’altro spettacolo “Divento vento”. Tutti lavori che hanno ottenuto calorosi consensi.” Presentazione il 7 aprile al Palazzo della Cultura di Massafra. “Il volo di Icaro” è la nuova silloge poetica di Francesco Silvestri. La prefazione è dell’operatore cul- turale Francesco Late Il prossimo 7 aprile sarà presentata presso il Palazzo della Cultura di Massafra l’ultima opera dell’operatore culturale prof. Francesco Silvestri (poeta, scrittore, pittore, critico, biologo). Si tratta della silloge poetica “Il volo di Icaro” (stampata presso La Tecnografica di Piergianni Ardito) con la proiezione di un DVD (impaginazione e montaggio di Vitto- rio Pedone; voci di Domenico Lasigna, Francesco Silvestri e Gaia Silvestri) che faciliterà la lettura sui luoghi che hanno ispirato l’artista per le sue opere. I testi saranno recitati sul filmato che vuole rappresentare una sintesi della poetica di Silvestri, una sua testimonianza-invito a voler con- siderare tutto quello che può creare cultura e lavoro. Commenteranno la silloge: il diri- gente scolastico dell’ I. C. “De Ami- cis” prof.ssa Marcella Battafarano, il presidente dell'Accademia di Storia dell'Arte Sanitaria dott. Gianni Iacovelli (autore di oltre 300 pubbli- cazioni d’interesse storio-medico), il poeta e narratore dott. Giovanni Ar- gentina e il dirigente scolastico prof. Francesco Laterza. Coordina il dott. Giuseppe Presicci, presidente della Consulta delle Associ- azioni. Conclude Francesco Silvestri, autore fra l’altro dei libri “Il domani oscuro” (1965), “La colomba sulla palude” (1968), “Uomini e/o uo- m i n i ” ( 1 9 8 1 ) , “ c o l o r i dell’anima” (1994), “Pasquale” (1999), “Calendario” (Silloge 2009), “L’altopiano della speranza” (2010), “Un giorno qualunque” (2012). Ha anche scritto i saggi “Gravine e din- torni” (1991) e “Il Cibo come indica- tore” (1992). A lui si devono anche i CD “Bios” (1993), “Poetando in grav- ina” (1994) e i DVD: “L’evoluzione della “civitas” in un centro storico di Puglia” (1994) e “I mestieri per- duti” (1995). Come pittore ha tenuto mostre personali a: San Michele di Bari (1969), Lamezia Terme (1970), Bari (1985) Palermo (2001), (Taranto 2002- 2009), Massafra (2003), Crispiano (2006), Treviso (2007), Statte (2008), Polignano a Mare (2010), Martina Franca (2010), Lecce (2011). Ha anche partecipato a mostre collettive a: Mas- safra (1960-2007), Roma (1962), Mot- tola (2002), Taranto (1965-2004-2006- 2008-2013), Rovereto (2009), Grot- taglie (2013), Verona (2014 - biennale della creatività), Palermo (2015 - bien- nale), Trento 2015 (ventennale nord- sud). La prefazione di “Il volo di Icaro” è del prof. Francesco Laterza, d’origine mas- safrese, che dopo il suo intervento par- tirà alla volta di Rovereto, ove vive e svolge la sua attività di scrittore (ultima sua opera presentata a Massafra “Il Verbo di Dio”) e di operatore culturale. E’ fra l’altro presidente di "NordSud", Associazione Culturale che da vent’anni stampa anche un omonimo periodico culturale bimestrale. Davvero interessante la sua prefazione a “Il volo di Icaro” che riportiamo qui di seguito. Questo viaggio spirituale contiene uno scrigno significativo di perle poetiche, ognuna ad indicare un particolare as- petto della vita, un’angolazione di veduta, una sensazione, un forte senti- mento, un abbaglio, “uno spicchio di anima” (come dice Silvestri), un res- piro particolare del pensiero, che sta cogliendo qualcosa e vuole cantarlo. Ogni immagine è calibrata, come per diventare pezzo necessario ad inte- grare gli altri, per ricavarne alla fine un concerto drammatico. Quella poca gioia che si coglie non è mai da sola, ma convive con “la tristezza di un silenzio ferito”. Sogno e realtà ci stanno insieme, in un groviglio inestricabile di sentimenti e sensazioni, palpiti dell’anima e penose certezze della ragione; e da queste molteplici spinte guizzano visioni che si accavallano straordinariamente una all’altra a formare tormentatissimi grumi di poesia. Le immagini emergenti, di potente energia dantesca e di poderosa forza michelangiolesca, scolpiscono de- nunce sottese ma squillanti, che fis- sano l’essenza dell’uomo agitata com’è tra ingiustizie, dolore, contrad- dizioni. Francesco Silvestri si sofferma con rapidità (ma con efficacia coinvol- gente) su ogni particolare, senza mai smarrire la visione d’insieme delle sue convinzioni sfiduciate e disperate intorno all’eterno dramma della vita e dell’umanità. Dal personaggio mitologico, questo nuovo Icaro volante che è Silvestri coglie soltanto l’audacia ma non certa- mente la mitezza, l’imperizia, o l’inge- nuità. Sicché, il volo del nostro poeta è fatto di impulsi perenni dell’anima, di ca- parbia volontà di librarsi in alto, per ri- osservare da lassù le sciagure umane, dopo averle già sperimentate quaggiù ripetutamente e con amarezza. Benché ugualmente spericolato, questo non è un volo che si può com- piere alla ricerca della conoscenza. È, invece, il volo drammatico di chi ha già sperimentato tutto, di chi ha già provato molte volte a lottare con deter- minazione, senza essere riuscito a veder cambiato nemmeno uno degli ingranaggi che reggono il radicato sistema malvagio del mondo. Il volo di Silvestri è il volo di una ras- segnazione disperata, è la conclusione furiosa ma ponderata di chi sa già abbastanza: “Nei punti di una curvi- linea vitale / raggiungeremo l’inizio alla fine”. È meravigliosa quella capacità si sintesi ad effetto che si coglie dalla prima di queste composizioni, che rappresenta il testamento spirituale per i nipoti. C’è qui una traccia ideale della storia umana, che si va a concludere “nel silenzio di un cimitero / dove quello che eri ha il tempo di una falena”. La dipintura agghiacciante degli ultimi versi è pittura, poesia, e musica in- sieme: “Le gravine ci saranno e le icone sbiadite e consumate / da una fede in cerca di sostitute. / Ma voi non preoccupatevi di guardare nel baratro: / vi lascio le ali”. Ci piace pubblicare anche una poesia di Francesco Silvestri, tratta da questa sua silloge, che consigliamo a tutti di leg- gere, edita dall’Associazione di Volon- tariato Culturale “Il Corifeo”. Il titolo è “L’Amore”. L’Amore che si scioglie / che si posa / che si stupisce / svuotato dal suono di una voce / rapito dalle corde di un violino / pianto dall’abbandono. / L’ Amore che schiude bocche incerte / che inumidisce labbra. / L’Amore residuo / che guarda dentro / che cerca la coltre di un tempo- rale estivo / che impallidisce per un sole invernale. / Quell’Amore che muore e risorge / come quel Cristo / che non ha tempo e non ha luogo / che attraversa i cieli e la terra di tutti i popoli / che è fede dell’oltre. / Quell’Amore contenuto, spaventato, / incompreso, nascosto, / mormorato, pregato. / Quell’amore non gridato / che sfiora mani / che piange gioie / che trasmette speranze. / Quell’Amore che ho cercato / affido a te. Per contatti con l’autore: Francesco Silvestri – Via C. Pisacane 106 – 74016 Massafra (Taranto) - e-mail: "mailto:prof.silvestri@yahoo.it" prof.silvestri@yahoo.it “Il volo di Icaro” Nei giorni scorsi presso il Cineteatro Spadaro di Massafra si è tenuta una serata altamente culturale, organizzata dalla FIDAPA BPW Italy, Sezioni di Massafra e Taranto. I relatori, prof. Dino Borri e dott. Paolo Pirami, rispet- tivamente presidente FAI regionale e capo delegazione di Taranto, immer- gendoci in una dimensione storica e culturale, hanno relazionato su “I beni culturali della metropoli ionica”. Le presidenti delle Sezioni di Massafra e Taranto, dott.ssa Francesca Buongiorno e dott.ssa Rosalia Bevilac- qua, dopo aver salutato i convenuti, hanno ringraziato i relatori, dall’alto spessore culturale, per l’invito accolto nonostante i numerosi impegni. Il prof. Borri, in un excursus storico, ha evidenziato, con un’approfondita analisi, il ricco patrimonio arche- ologico di alcuni Comuni dell’arco ionico, come Grottaglie, Manduria, Martina Franca e Massafra. Del nostro paese ha evidenziato le similitudini geomorfologiche e architettoniche con Gerusalemme. Ha segnalato poi come la disattenzione verso il patrimonio artistico e naturale, frequente in molti Comuni, diventa palese e macroscopica in una città come Taranto, che ha il più ricco patri- monio di reperti magno- greci, ma anche una costa deturpata dall’in- dustrializzazione. Ha poi preso la parola il dott. Pirami, che ha parlato del Fai che si pone come baluardo a salvaguardia del nos- tro ambiente e promuove una cultura di rispetto della natura, dell’arte e della storia. Si è poi soffermato sull’organiz- zazione e sui numerosi siti aperti in tutta l’Italia, grazie anche alle donazi- oni di alcune famiglie. Le disamine dei relatori, seguite con attenzione e in un religioso silenzio hanno suscitato in tutti notevole inter- esse e apprezzamento. A conclusione della serata, l’assessore Cerbino ha voluto segnalare la grande sensibilità sempre manifestata dalla cittadinanza massafrese verso le iniziative del Fai. Nella foto, da sx: dott. Paolo Pirami, dott.ssa Rosalia Bevilacqua, dott.ssa Francessca Buongiono, prof. Dino Borri e assessore Antonio Cerbino. Organizzata dalle sezioni di Massafra e di Taranto della FIDAPA BPW