Il coordinamento pedagogico territoriale :
una risorsa strategica per la qualificazione di un sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni
18 Giugno 2021
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Gnni rer 2021 - chitti
1. IN ATTESA DEI POLI PER L’INFANZIA, IL SISTEMA INTEGRATO
INIZIA DALLA CONDIVISIONE DEL PIANO FORMATIVO
DISTRETTUALE DENTRO IL C O O R D I N A M E N TO PEDAGOGICO
C OMU N E
Daniele Chitti – psicologo infantile
Responsabile Servizio Infanzia del Comune di Imola
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pedagogico, se e quando sarà presente, in alternativa un docente di scuola dell’infanzia) che parteciperà allo specifico lavoro del
gestori pubblici e privati dei servizi 0/6 anni del distretto, che rappresenta il gruppo tecnico delegato alla concertazione del Piano
FormativoAnnuale comune.
3. Gli Istituti Comprensivi si impegnano a sostenere, insieme all’Amministrazione Comunale, la richiesta presso l’Ufficio
Scolastico Provinciale/Regionale di acquisire/sperimentare figure di coordinatore pedagogico per le scuole dell’infanzia
statali, eventualmente derivanti dal coinvolgimento di docenti in possesso del necessario titolo, che siano alle dirette dipendenze
(in staff) di uno o più dirigente scolastico identificato come referente per questa sperimentazione. Nel rispetto di tale autonomia
funzionale, gli Istituti Comprensivi si impegnano a garantire la partecipazione di tali figure alle attività del citato Coordinamento
Pedagogico Distrettuale, non solo in merito alla predisposizione del Piano Formativo Annuale comune, ma anche in merito
all’implementazione progressiva del sistema integrato, per quanto di competenza pedagogica (condivisione dei curricoli, progetti
di continuità didattica, proposte di sperimentazioni, scambi professionali, eccetera).
Due parole in più sul protocollo - 1
Ambiti di applicazione del presente protocollo d’intesa.
Le parti si impegnano a collaborare per il perseguimento dei seguenti obiettivi:
1. La realizzazione del Piano Formativo Annuale comune a favore del personale educativo e docente di tutti i servizi 0/6 anni
operanti nel territorio comunale; tale piano sarà redatto sulla base di una preventiva valutazione delle criticità presenti nei servizi
e come sostegno agli obiettivi strategici che devono essere perseguiti. Tutte le amministrazioni scolastiche coinvolte si
impegnano a favorire la massima partecipazione del proprio personale alle attività formative concordate e, di conseguenza, a
minimizzare il più possibile tutti i vincoli di tipo organizzativo e gestionale che potrebbero inibire tale partecipazione.
2. Per la realizzazione del piano di cui al precedente punto, ogni Istituto Comprensivo nominerà un referente (il coordinatore
Coordinamento Pedagogico Distrettuale, già costituito presso il Servizio Infanzia del Comune, rappresentativo di tutti i
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Due parole in più sul protocollo - 2
4. Nelle more di poter acquisire queste figure professionali intermedie nelle scuole dell’infanzia statali, nella consapevolezza che
la funzione di coordinamento pedagogico può essere svolta solo da figure organiche alla relativa amministrazione scolastica, le
parti si impegnano a sperimentare forme di consulenza pedagogica alle scuole dell’infanzia statali, svolte da pedagogisti
messi a disposizione dal comune, eventualmente acquisiti utilizzando fondi del decreto 65/2017 o di altra provenienza. Tale
consulenza, di norma, non potrà intervenire su aspetti di carattere organizzativo e gestionale senza una specifica richiesta del
dirigente scolastico, ma si limiterà a favorire l’inclusione scolastica degli alunni, la programmazione, l’osservazione e la
documentazione dell’attività didattica, il miglioramento del benessere all’interno della scuola, la migliore gestione, nell’interesse
della didattica, degli spazi e dei tempi della giornata scolastica.
5. Per quanto stabilito ai punti 3 e 4, gli Istituti comprensivi si impegnano a creare le premesse formali per la loro
realizzazione concreta (deliberazione del Collegio dei docenti e del Consiglio di Istituto; inserimento dell’iniziativa nel PTOF;
informativa alle famiglie, eccetera).
6. Nel rispetto dei limiti previsti dalle norme (art 2 del D.lgs 65/2017), le parti si impegnano a realizzare sperimentazioni che
vadano verso l’istituzione di Poli per l’Infanzia (art 3 dello stesso decreto), attraverso la collaborazione curricolare e didattica
continuativa e non episodica tra nidi d’infanzia comunali o convenzionati con il Comune e le limitrofe/vicine scuole
dell’infanzia statali.
7. Al fine di sostenere quanto previsto al precedente punto, le parti si impegnano a rivedere congiuntamente i bandi di
iscrizione dei nidi (di stretta competenza comunale) e delle scuole dell’infanzia (frutto di concertazione tra comune e Istituti
comprensivi), con l’obiettivo strategico di eliminare progressivamente la necessità della doppia iscrizione e garantendo una
continuità di esperienza per i bambini e le famiglie a partire dal momento in cui queste ultime decidono l’entrata del figlio
nell’istruzione pubblica.
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La governance delle iscrizioni
Dal nuovo bando di iscrizione alla scuola dell’infanzia (2019/2020 e ss.) valido nel comune
di Imola, che istituisce, di fatto, 5 nuovi Poli, di cui due misti (comunale/statale),
attraverso il nuovo criterio di punteggio C7:
A che punto siamo.A settembre 2020,
• su 2400 bambini frequentanti i nidi e le scuole dell’infanzia, 1070 lo fanno in
contesti che si configurano come futuribili Poli per l’infanzia.
• Dei 688 bambini che frequentano il nido,358 lo fanno in contesti (Poli) che hanno i
requisiti per garantire la continuità totale 0/6 anni.
8. Il Coordinamento pedagogico distrettuale e il gruppo tecnico
Dal 1 gennaio 2021, il CP nelle scuole statali ha coinvolto tutti gli istituti comprensivi del Circondario per un totale
di 14 scuole, con un accesso medio di 3 volte al mese per ogni plesso. Le sezioni osservate sono state 22, mentre i
singoli bambini oggetto di osservazione sono stati circa 40.I gruppi di lavoro partecipati dal CP circa 50.
Molto importante anche gli interventi progettuali per il miglioramento degli spazi interni ed esterni di alcune
scuole (in funzione di un maggior benessere) e il sostegno a talune istanze organizzative nei confronti del DS
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10. Una nuova idea per il
breve/medio termine
Approfittando del calo demografico e del contemporaneo aumento di
richieste per io nido, istituire sezioni di nido comunale a gestione
diretta dentro scuole dell’infanzia statali, assicurando la continuità
automatica per i bambini.
In un territorio dove la presenza delle scuole dell’infanzia comunali
mette un po’ in ombra le scuole statali,questa operazione tenderà ad
omogeneizzare di più il sistema rispetto alla qualità percepita e
permetterà di realizzare i primi veri poli 0/6 a gestione mista.
Appena prima del lockdown,due dirigenti scolastici del distertto
avevano già manifestato il loro interesse
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