3. Descrizione della genesi del percorso didattico:
Il percorso è nato dalla Co-progettazione di insegnanti
ed esperti dell'Associazione Eta Beta Onlus che
hanno partecipato sia al corso di formazione sui Corso
per la costruzione di unità di competenza sui
Cambiamenti climatici e la risorsa acqua con metodi
innovativi -DGR 962/2012 – che al Corso per la
costruzione di unità di competenza sui Cambiamenti
climatici con metodi Innovativi -azione 2 della DGRT
352/2014 e ai relativi lavori di gruppo.
4. Descrizione della genesi del percorso didattico
Per le classi IV, e V le Unità di Competenza affrontano il
tema dei cambiamenti climatici da differenti angolazioni,
mettendo però sempre al centro il raggiungimento di
competenze riguardanti il saper essere, saper fare e saper
apprendere.
Le metodologie adottate saranno quelle innovative che si
sono già sperimentate con successo negli ultimi 2-3 anni,
tutte volte a favorire il coinvolgimento attivo degli
studenti, in una logica di superamento della metodica
della didassi frontale tradizionale.
5. Descrizione della genesi del percorso didattico
Il tema dei cambiamenti climatici sarà declinato
selezionando alcuni punti nodali collegabili all'esperienza
diretta dei bambini e delle bambine. Essi sono:
Clima e acqua - Clima e orto - Impronta idrica -
Mobilità quotidiana casa – scuola
Produzione e percezione del cibo consumato;
argomento più che mai attuale dell' EXPO 2015: Nutrire
il Pianeta: Energia per la Vita. Cambiamenti climatici
e cambiamenti alimentari: confronti.
Comportamenti e stili di vita responsabili individuali,
nella famiglia, nella comunità ed a livello globale.
11. L’acqua sulla Terra
Il volume totale d'acqua sulla Terra è di 1.4
miliardi di Km³.
La superficie della Terra è ricoperta per il 71%
da acqua e solo il 29% da terre emerse.
12. L’acqua sulla Terra
Troviamo l’acqua sulla Terra:
allo stato solido : ghiaccio, neve
allo stato liquido: fiumi, laghi, mari, oceani
e negli esseri viventi.
allo stato aereo : vapor acqueo.
L’acqua salata è il 97,5 % dell’acqua sulla
Terra.
L’acqua dolce è il 2,5 % suddivisa tra: fiumi,
laghi, ghiacciai, acque sotterranee e vapor
acqueo.
13. L’acqua sulla Terra
Tutti gli esseri viventi hanno bisogno di acqua.
Il corpo umano è composto
d’acqua al 60-70 %
14. Il ciclo dell’acqua
Parte dell’acqua che arriva
sulla Terra scivola sul
terreno e si dirige verso i fiumi
e il mare.
Parte viene assorbita dal
terreno, filtra attraverso gli
strati di roccia e si raccoglie in
falde, che contengono le
maggiori riserve di acqua
dolce del pianeta.
17. Il ciclo dell’acqua
Parte dell’acqua contenuta
nel terreno è assorbita dalla
radici delle piante che la
restituiscono all’aria attraverso
le foglie come umidità.
19. L’acqua nel terreno
L’acqua delle
precipitazioni, filtra
attraverso gli strati di
roccia ma, ad un certo
momento, incontra
strati di rocce
impermeabili e allora si
raccoglie nelle falde
acquifere.
20. L’acqua nel terreno
Le falde
acquifere
sono molto
importanti,
sono enormi
riserve
d’acqua da
cui si attinge
mediante i
pozzi e gli
impianti degli
29. L’impronta idrica, vale a dire il costo
in acqua diretto e indiretto di ogni
cibo, è la somma di diverse
componenti. La prima è l’impronta
idrica “verde”, cioè l’acqua piovana
traspirata durante la coltivazione. Poi,
c’è l’impronta idrica “blu”, ossia l’acqua
sottratta al ciclo naturale e impiegata
nelle produzioni. Infine l’impronta idrica
“grigia” che è il volume di acqua che
necessita di un trattamento prima di
essere restituita all’ambiente.
L’impronta idrica
Dimmi come mangi e cosa usi e Ti dirò quanto inquini cioè quanta acqua utilizzi:
32. Le Buone Pratiche
COSA FARE IN CASA PER RISPARMIARE E NON SPRECARE L'ACQUA
Chiudi il rubinetto mentre ti insaponi, mentre ti spazzoli i denti, lavi i piatti; fai lo stesso mentre usi il rasoio per raderti e aprilo solo
per sciacquarlo. In una famiglia di tre persone questo consente di risparmiare fino a circa 8.000 litri l'anno.
Fai la doccia (breve) invece che il bagno, perché per ogni doccia si utilizzano 30-35 litri d'acqua invece di 150-180.
Ripara i rubinetti, lo sciacquone o il water che perdono o gocciolano. Ricordati che un rubinetto che perde 30 gocce al minuto
spreca circa 200 litri d'acqua al mese e 2.400 all'anno. Uno sciacquone che perde acqua nel water (anche in maniera
impercettibile), scarica in un giorno oltre 2.000 litri di acqua.
Lava frutta e verdura in un apposito contenitore, piuttosto che sotto l'acqua corrente.
Usa l'acqua del lavaggio di frutta e verdura per annaffiare le piante di casa.
Usa la lavatrice e la lavastoviglie solo a pieno carico (in questo modo puoi risparmiare tra gli 8.000 e gli 11.000 litri di acqua
potabile all'anno per famiglia), altrimenti inserisci il programma economizzatore.
Usa l'acqua calda con cui hai cotto la pasta per lavare i piatti e le stoviglie. Avendo un rilevante potere sgrassante, essa ti
permetterà di risparmiare non solo sul consumo di acqua ma anche dei detersivi.
Controlla periodicamente il contatore di consumo dell'acqua. Nel caso in cui, con tutti i rubinetti chiusi, il contatore continua a
girare, chiama una ditta in grado di controllare e riparare eventuali guasti o perdite del tuo impianto.
Installa rubinetti con dispositivi che fanno risparmiare acqua (es. diffusore a basso flusso).
Nel bagno usa per lo scarico del water un sistema (cioè uno sciacquone) a leva a rubinetto o a manovella, invece di quello a
pulsante.In questo modo si risparmiano così circa 26.000 litri di acqua all'anno.
Getta i fazzoletti di carta che usi per struccarti nel cestino della spazzatura e non nello scarico, per evitare un ulteriore uso dello
sciacquone e un conseguente spreco di acqua (fino a 20 litri d'acqua ogni volta che lo si usa).
36. Istituto comprensivo
Castelfiorentino
“I nostri primi passi
nell’ambiente”
Percorso riassuntivo Udc “Cambiamenti climatici”
Percorso continuativo degli a.s. precedenti
IMPARIAMO A CONOSCERE UN ORTO
Scuola Primaria “TILLI
Destinatari:
(Scuola Primaria – Classi 5° C - D)
Ore dedicate al percorso:
6 ore per classe
37. Il percorso didattico è stato costruito integrando
gli argomenti delle materie scolastiche relative
alle scienze. Affrontando da un lato gli aspetti della fisiologia
delle piante, e dall'altro il loro ruolo sia nella nostra alimentazione
che nell'equilibrio dell'ecosistema.
38. La coltivazione di un orto scolastico è un’attività
adatta a sviluppare la consapevolezza delle
connessioni, dei principi di base dell’ecologia
profonda e del pensiero sistemico.
39. In un orto, coltivando la terra, cercando di ottenere
da essa il nutrimento, siamo posti di fronte alla
nostra realtà più profonda di esseri che dipendono
completamente dall’ecosistema di cui fanno parte e
dalle sue buone condizioni di salute.
Attraverso l'orto i bambini arrivano a comprendere,
ma soprattutto a vivere, i fenomeni legati alla rete
della vita, al flusso dell’energia e ai cicli della
natura: questa comprensione è estremamente
necessaria oggi, perchè mentre la natura è
ciclica, i sistemi industriali-commerciali sono
lineari.
40. Un sistema lineare genera l’ossessione per una
crescita economica illimitata, al di là del buon
senso, ben oltre ogni bisogno. Si è indotti ad
aggiungere sempre nuove unità, si forma il
pregiudizio che tutte le cose debbano crescere
all’infinito. In un sistema ciclico, invece, si
comprende che ogni cosa ha la sua stagione, che
mentre alcune cose crescono, altre devono di
necessità decrescere: il pianeta è limitato, non
tutto può crescere simultaneamente. Un sistema
lineare, come quello industriale, genera rifiuti, un
sistema ciclico reintegra ogni cosa all’interno del
flusso energetico, senza mai lasciarsi dietro rifiuti
inquinanti
41. Ecco perchè è importante l’esperienza precoce di
coltivare un orto: per avere una comprensione
profonda dei flussi della vita in cui viene spontaneo
riutilizzare ogni cosa (le foglie cadute, le deiezioni
animali, gli scarti alimentari per preparare nuovo
concime): in una comunità ecologica i rifiuti in
quanto tali non ci sono perchè gli scarti di una
specie sono l’alimento di un’altra. Coltivare i frutti
della terra riporta i bambini non solo alle fonti del
cibo, ma alle basi stesse della vita.
42. Nell’orto si apprende per esperienza diretta che la
terra fertile non è materia inerte, ma un organismo
vivo che contiene a sua volta miliardi di esseri
viventi; che questi organismi elaborano i cosiddetti
rifiuti trasformandoli in sostanze nutritive. Nell’orto
si vede che qualcosa di piccolissimo, un seme,
contiene tutto il necessario per svilupparsi in una
pianta capace a sua volta di produrre altri semi.
43. DESCRIZIONE DEL PERCORSO DIDATTICO,
DOVE SIANO CHIARAMENTE INDIVIDUABILI LO
SVILUPPO CONCETTUALE E L’APPROCCIO
METODOLOGICO
44.
45.
46.
47.
48. Risultati ottenuti
Nel percorso i bambini, creando l'orto, hanno potuto apprendere i
principi fondamentali della vita:
1) un ecosistema naturale non genera rifiuti, dato che gli scarti di
una specie sono il cibo di un’altra;
2) la materia circola continuamente attraverso la rete della vita
;
3) l’energia che alimenta questi cicli ecologici deriva dal sole;
4) la diversità garantisce la capacità di recupero;
5) la vita si è diffusa con la collaborazione, l’associazione e la
formazione di reti in tutto il pianeta
49. Una Finestra sull’ambiente: il clima e le stagioni
Istituto scolastico:
Scuola Primaria Roosvelt, Castelfiorentino
Destinatari:
Classe Prima
Scuola Primaria
Ore dedicate al percorso:
8 ore
50. Il Il percorso sul ciclo delle stagioni è nato dalla volontà di far conoscere ai bambini il
processo di alternanza delle stagioni, sottolineando come questo processo sia purtroppo
alterato dalla presenza di importanti cambiamenti climatici.percorso sul ciclo delle stagioni è
nato dalla volontà di far conoscere ai bambini il processo di alternanza delle stagi
Oni
, Questo percorso didattico si è inserito in parallelo alla programmazione dell’istituto
scolastico di riferimento.
Il progetto ha previsto 3 incontri in classe e un incontro finale presso la Fattoria didattica dei
bambini e delle bambine Sapori di Toscana (Brusciana, Empoli).
Si è occupata del progetto l’Associazione C.E.T.R.A. attraverso operatori
qualificati.sottolineando come questo processo sia purtroppo alterato dalla presenza di
importanti cambiamenti climatici
51. Il progetto ha permesso di di lavorare sui seguenti temi:
- Il tempo;
- L’ordinamento di fatti e fenomeni;
- La periodizzazione.
Le fasi del percorso hanno seguito le azioni didattiche
all’interno della classe, infatti questi concetti vengono
affrontati anche dalle insegnanti nella programmazione
curricolare.
52. Si sono stimolati concetti quali quelli di
successione degli eventi, durata delle
situazioni, organizzazione del tempo attraverso
i principali indicatori temporali, riconoscimento
dei cambiamenti prodotti dal tempo anche legati
all’esperienza personale.
I bambini sono anche stati guidati e supportati
nella narrazione delle esperienze legate al
vissuto personale sull’argomento proposto,
sottolineando l’importanza della condivisione di
idee e del confronto con gli altri.
53. Il percorso multidisciplinare si è sviluppato
attraverso vari ambiti, dall’ambiente naturale
alla musica, dalle immagini all’esperienza
sensoriale, dalla didattica al laboratorio
esperienziale.
54. Il supporto visivo di quadri e immagini relative
all’alternanza delle stagioni, insieme all’ascolto
di musiche legate alle stagioni, hanno favorito
l’attenzione ai dettagli attraverso una capacità
attentiva diversa da quella utilizzata in ambito
scolastico.
55. Le esperLe lL La visita alla Fattoria e le esperienze laboratoriali
sono risultate importanti per sviluppare le capacità manuali dei
bambini, per stimolare la capacità di osservazione sul campo e
per osservare le capacità di lavorare in gruppo e di condividere
con gli altri le esperienze fatte.
Inoltre questo tipo di lavoro è risultato importante per stimolare le
capacità di rispettare i tempi, propri e degli altri, sia nel momento
della discussione che in quello esperienziale
56. Lettura del brano
“Le sorelle Stagioni”.
La lettura è stata seguita con curiosità
ed attenzione da parte della classe
con domande fatte alla fine di essa.
Finito il momento lettura si è svolto un
brainstorming sulle stagioni, mettendo
in risalto l’alternanza di esse, le
caratteristiche climatiche, gli elementi
che le caratterizzano (indumenti, cibi,
ambiente ecc…).
57. Successivamente sono stati distribuiti dei
ritagli con i colori tipici delle stagioni per il
riconoscimento di esse ed allestito un
cartellone.
Dopo abbiamo proceduto alla costruzione
di un orologio delle stagioni con i colori
appropriati.
58. Poi è stata consegnata una
scheda di riconoscimento delle
stagioni attraverso il riconosci-
mento di alcuni elementi caratteri-
stici che è stata personalizzata
con l’uso del colore.
59. Durante la seconda parte di questo incontro si è fatto sperimentare ai
bambini un modo diverso di agire: l’ascolto delle musiche di Antonio Vivaldi
sulle stagioni e la visione di immagini evocative di queste.
I bambini hanno mostrato attenzione e coinvolgimento emotivo
intervenendo nei momenti in cui certe immagini scorrevano in relazione alla
musica.
60. L’ultimo incontro del percorso ha visto la classe partecipare alla visita ad una Fattoria
Didattica.
I bambini hanno sperimentato l’osservazione diretta di ciò di cui avevamo parlato in
classe,per esempio quali sono i colori, gli elementi, com’è la natura, come sono piante e
alberi durante una stagione, in questo caso la primavera.
Oltre all’osservazione dell’ambiente i bambini hanno fatto un percorso di osservazione
degli animali presenti nella Fattoria con la descrizione di ciò che mangiano e come si
comportano in una determinata stagione
61. Durante la visita alla Fattoria è stata fatta
fare l’attività dell’Orto in bottiglia,
facendo loro seminare i piselli, verdura di
stagione.
Il primo step è stata la lettura della favola
“Il piccolo pisello”;
successivamente, i bambini,
supervisionati dall’operatore e dalle
maestre, hanno piantato i semi del pisello
mettendo prima il terriccio in una bottiglia,
nel quale hanno poi appoggiato dei semi
di pisello e infine innaffiato il tutto.
62. Questo lavoro è stato pensato per sviluppare la
manualità dei bambini e per stimolarli ad
osservare come si piantano dei semi da cui
nascerà poi la piantina, qual è quindi il primo
passaggio che viene effettuato in modo che le
piante possano raggiungere la maturità
necessaria per poi essere colte.
63. Questo lavoro è stato pensato per sviluppare la
manualità dei bambini e per stimolarli ad
osservare come si piantano dei semi da cui
nascerà poi la piantina, qual è quindi il primo
passaggio che viene effettuato in modo che le
piante possano raggiungere la maturità
necessaria per poi essere colte.
64. Questo lavoro è stato pensato per sviluppare la manualità dei bambini e
per stimolarli ad osservare come si piantano dei semi da cui nascerà poi la
piantina, qual è quindi il primo passaggio che viene effettuato in modo che
le piante possano raggiungere la maturità necessaria per poi essere colte.
65. Un approccio di tipo laboratoriale ed esperienziale ha permesso
poi al gruppo di sviluppare la capacità di ascoltare e rispettare gli
altri aspettando il proprio turno, modalità che non sempre si è
verificata, ma che è stata comunque affrontata con i bambini.
Alla fine del percorso possiamo dire che è emersa una buona
collaborazione di classe e una buona capacità di lavorare in
gruppo e di porsi obiettivi comuni e il lavoro in piccoli gruppi ha
fatto emergere ulteriormente le caratteristiche individuali che
ogni bambino ha messo a disposizione di tutti.
66. Documentazione dell'Unità di competenza:
«IL pane»
Istituto scolastico:
Scuola dell’Infanzia di Castelfiorentino
Destinatari:
(sezioni A-B-C)
Ore dedicate al percorso:
18 ORE
67. La presente unità di competenza è nata dalla
volontà di far conoscere ai bambini il processo
della filiera corta dedicata a uno dei prodotti più
importanti della Toscana: il pane. Il percorso è
partito dalla trasmissione di informazioni sui
prodotti tipici del nostro territorio e su come
questi sono cambiati. Tali modifiche sono
strettamente collegate ai cambiamenti climatici
e a come questi hanno caratterizzato le
coltivazioni nel tempo.
La scelta di questo percorso didattico è inserita
nella programmazione che le insegnanti si
erano prefissate.
68. Si tratta di un percorso multidisciplinare che va a spaziare dall’ambiente naturale a
quello artistico e narrativo, così da implementare la capacità di osservazione e di
ascolto dei bambini, sia in ambiente naturale che non.
La scelta di svolgere gli incontri in fattoria, dove i bambini hanno svolto l’attività che
prevedeva di fare il pane, ha favorito l’attenzione ai dettagli e ha stimolato
ulteriormente la capacità di ascolto e di osservazione, permettendo così di far
elaborare ai bambini un confronto su tutte le diversità a cui l’ambiente e le sue
colture sono stati sottoposti nel tempo.
I momenti di discussione e di laboratorio hanno aiutato i bambini nella gestione dei
momenti comuni (rispetto dei turni e delle opinioni altrui) e nella socializzazione
69. Si tratta di un percorso multidisciplinare che
va a spaziare dall’ambiente naturale a
quello artistico e narrativo, così da
implementare la capacità di osservazione e
di ascolto dei bambini, sia in ambiente
naturale che non.
La scelta di svolgere gli incontri in fattoria,
dove i bambini hanno svolto l’attività che
prevedeva di fare il pane, ha favorito
l’attenzione ai dettagli e ha stimolato
ulteriormente la capacità di ascolto e di
osservazione, permettendo così di far
elaborare ai bambini un confronto su tutte
le diversità a cui l’ambiente e le sue colture
sono stati sottoposti nel tempo.
I momenti di discussione e di laboratorio
hanno aiutato i bambini nella gestione dei
momenti comuni (rispetto dei turni e delle
opinioni altrui) e nella socializzazione
70.
71. L’esperto ha
iniziato il gioco
raccontando di
quanto il serpente
Serafino fosse
goloso di frutta e
verdura e
presentandolo ad
ogni bambino.
Successivamente
ogni bambino ha
ricevuto un frutto e
una verdura
ciascuno e piano
piano il serpente
passava a
mangiare da loro.
72.
73. Terminato il gioco è stata intrapresa una discussione sulle
sensazioni che l’attività ha evocato nei bambini.
Sicuramente stupore ed entusiasmo nel vedere come il
serpente davvero riuscisse a mangiare gli alimenti che i
bambini gli davano, il tutto finiva in un sacchetto che
simulava la pancia del serpente, e questo ha incuriosito
moltissimo i bambini.
In un’altra occasione, per preparare i bambini all’uscita
successiva in fattoria, le maestre hanno presentato loro la
storia del «Chiccolino di grano» ed hanno fatto seminare il
chicco di grano nel cotone, per mostrare ai bambini il
processo della crescita del grano e per introdurre il tema
del pane e degli ingredienti che servono per ottenerlo.
74. La novellina del grano
Un giorno un chiccolino
giocava a nascondino;
nessuno lo cercò
ed ei s’addormentò.
Dormì sotto la neve
un sonno lungo e greve;
alfine si destò
e pianta diventò,
La pianta era sottile,
flessibile, gentile,
la spiga mise fuor
d’un esile color.
Il sole la baciava,
il vento la cullava:
di chicchi allor s’empì
pel pane di ogni dì. (A. Cuman Pertile)
75. L’incontro successivo è stato svolto in fattoria.
Inizialmente c’è stata la passeggiata in fattoria
per osservare l’ambiente circostante e farlo
conoscere ai bambini. Guardandosi in giro, i
bambini, si sono potuti rendere conto del lavoro
che viene svolto dai fattori; hanno osservato gli
alberi da frutto, le piante messe a coltura o in
fase di germinazione; hanno appreso nuove
informazioni sui processi lavorativi
dell’ambiente rurale e della strumentazione
utilizzata.
Hanno conosciuto gli animali della fattoria, con
osservazione dei processi stagionali di cui sono
oggetto: muta, tosatura e comportamento
generico.
Una volta visitata la fattoria i bambini hanno
potuto sperimentare l’antica tecnica della
macinazione del grano per ottenere la farina e
successivamente il pane.
76.
77. Ad ogni bambino, per l’attività, è stata data una
macina in pietra, un sasso e dei chicchi di
grano, facendo loro sperimentare l'uso della
tecnica di macinazione manuale rotatoria. I
bambini hanno esplorato direttamente,
attraverso i loro sensi, la polvere ottenuta
scoprendo così la farina e la sua diversità da
quella che di solito viene comprata.
Ottenuta la farina sulla macina è stata fatta
setacciare in modo da togliere la crusca e farla
diventare bianca.
I bambini hanno risposto positivamente e con
curiosità verso un’attività per loro nuova e
scoperto tutti gli utilizzi della farina.
Una volta procurati tutti gli ingredienti, i bambini
sono stati divisi in piccoli gruppi (3-4 alunni per
tavolo) e sono stati consegnati loro gli
ingredienti necessari per realizzare l'impasto,
lasciando che ognuno manipolasse il proprio
pezzetto ottenendo una piccola pagnotta da
lasciare lievitare per almeno mezz'ora.
78.
79.
80.
81. Una volta lievitato, il pane è
stato cotto nel forno e
consegnato uno per ogni
partecipante.
82. Infine, come ultimo incontro, è stata fatta una
rielaborazione conclusiva del percorso.
È stato chiesto ai bambini di rappresentare
quello che per loro è stato significativo: il
risultato è stata la rappresentazione degli
animali della fattoria.
I bambini hanno condiviso con l’operatore e
l’insegnante il percorso effettuato con giochi di
gruppo che li hanno aiutati a ripercorre tutta
l’esperienza svolta.
83.
84. Risultati ottenuti
(analisi critica in relazione agli apprendimenti degli alunni)
Alla fine di questo percorso didattico i bambini si sono mostrati davvero
interessati all’argomento trattato.
Tutti gli incontri sono stati recepiti positivamente da tutti i bambini. In classe
hanno conosciuto il mondo della verdura e della frutta attraverso
un’esperienza ludica; mentre in fattoria hanno appreso direttamente i
mutamenti che un ambiente, un albero, un campo o anche un animale,
possono subire con il cambiamento climatico delle stagioni.
La cosa che maggiormente ha colpito i ragazzi è stata sicuramente la
macinatura del grano che ha condotto all’ottenimento del proprio panino,
per loro una grande scoperta.
85. Altro aspetto interessante, e che riguarda
appieno la tematica dei cambiamenti climatici, è
stato il ritardo della fioritura degli alberi da
frutto, che ancora a fine maggio ne erano privi. I
bambini hanno notato fin da subito questo
dettaglio nel corso del terzo incontro in fattoria.
Gli strumenti che sono stati utilizzati si
inseriscono in una metodologia di didattica
attiva realizzata tramite giochi di gruppo e
scambi di competenze in cui i partecipanti sono
stati coinvolti come attori principali. In questa
occasione i bambini hanno esposto anche le
loro emozioni provate durante l’attività e le
hanno condivise con gli altri compagni in modo
ludico e divertente
86. Documentazione dell'Unità di competenza:
Percorso sulle piante
Istituto scolastico:
De Gasperi, Castelfiorentino
Destinatari:
Scuola dell’Infanzia
Ore dedicate al percorso:
6
87. Il progetto è stato pensato per sviluppare la capacità
dei bambini nel riconoscimento delle piante in
relazione alle stagioni in cui si collocano e ai
cambiamenti climatici che le influenzano.
Il percorso didattico è stato costruito integrando le
attività che vengono svolte in sezione dalle
insegnanti curriculari.
Le attività sono state guidate da operatori qualificati
dell’Associazione C.E.T.R.A. che opera sul
territorio.
88. Il percorso si è articolato in 3 incontri:
- Il primo è stato condiviso con altre sezioni della scuola ed ha riguardato l’intervento di
un operatore che ha narrato una storia;
- Il secondo si è svolto all’interno della sezione dove è stata fatta un’attività laboratoriale
guidata da un operatore;
- Il terzo ha visto la partecipazione della sezione alla visita alla Fattoria Didattica dei
bambini e delle bambine di Brusciana (Empoli).
89. La proposta di attività laboratoriali ed esperienziali oltre ad una visita guidata, è stata pensata
per coinvolgere i bambini in prima persona sull’argomento e di stimolare le loro capacità di
sperimentare sul campo certi concetti.
Un percorso di questo genere appoggia i lavori svolti in sezione e rafforza le capacità
individuali e di gruppo nella conoscenza, in questo specifico contesto, delle piante e delle loro
caratteristiche.
90. Durante il primo incontro i bambini hanno condiviso
con altre sezioni un momento di narrazione.
Nel salone, un esperto ha narrato e rappresentato un
personaggio proveniente da lontano che ha
sperimentato con i bambini ciò che aveva in valigia,
piante e cibi.
Nell’incontro laboratoriale i bambini sono stati
chiamati a costruire un orto all’interno di una
bottiglia.
Guidati dall’operatore, hanno seguito le fasi di
semina di una piantina.
91. !1° fase: si inseriscono i semini
All’interno del terriccio.
95. I bambini hanno seminato la loro piantina di pisello e poi hanno decorato la loro bottiglia…l’Orto era
pronto!!!
Con questa metodologia, i bambini sono stati in grado di seguire dal vivo come si pianta un seme e
hanno potuto sperimentare in prima persona quali sono gli elementi necessari per la semina, dal
terriccio, al seme all’acqua necessaria per la crescita della piantina.
96. La visita in fattoria
ha dato la possibilità ai bambini di vivere un’esperienza diretta di conoscenza degli animali
presenti come galline, tacchini, asini, cavalli, pecore…
In questo contesto sono state illustrate le abitudini comportamentali di ciascuna specie legate
all’alternarsi delle stagioni e i prodotti che ciascun animale fornisce all’uomo
97. Data la natura del progetto si è effettuato un percorso negli spazi della Fattoria
dedicati alle piante da frutto e all’orto in cui sono presenti i prodotti tipici di
stagione.
Nella zona dedicata agli alberi da frutto i bambini hanno potuto vedere come
sono fatti gli alberi che danno i frutti che trovano poi sulle loro tavole.
98. Nella stessa zona i bambini hanno potuto vedere cosa si coltiva (cipolle, patate, cavolo ecc..)
e si raccoglie nel grande spazio in un periodo preciso dell’anno. Inoltre, attraverso il tatto e
l’olfatto sono state fatte sperimentare alcune piante di uso comune (salvia e rosmarino nello
specifico).
Nella zona della Fattoria dedicata all’orto poi i bambini hanno visto i prodotti di stagione che poi vengono
utilizzati nella cucina delle loro case e della scuola.
99. All’incontro con l’apicoltore
Insieme agli incontri specifici del percorso suddetto, è stata
inserita un’ulteriore attività con un esperto di api.
I bambini hanno potuto vedere la “casa” delle api e ciò che
producono.
L’apicoltore ha spiegato ai bambini il comportamento di questi
animali e come questo si è modificato nel tempo influenzato dai
cambiamenti climatici.
101. Risultati ottenuti
I
Il laboratorio manuale è stato seguito con
entusiasmo e i bambini hanno potuto sperimentare in
modo diretto le fasi che ci sono prima di arrivare al
prodotto finale.
Laboratori esperienziali di questo tipo aiutano a
comprendere e conoscere l’ambiente, la natura, le
piante in modo chiaro e anche divertente.
102. Nelle varie fasi del percorso sono state anche
stimolate la capacità di osservazione e quella di
ascolto in ambiente naturale.
Nonostante i bambini fossero piccoli è stata
incoraggiata e incentivata la capacità di fare
collegamenti e mettere in relazione elementi diversi;
i bambini hanno risposto positivamente in relazione
a questi obiettivi.
103. Nelle varie fasi del percorso sono state anche
stimolate la capacità di osservazione e quella di
ascolto in ambiente naturale.
Nonostante i bambini fossero piccoli è stata
incoraggiata e incentivata la capacità di fare
collegamenti e mettere in relazione elementi diversi;
i bambini hanno risposto positivamente in relazione
a questi obiettivi.
104. Animali e prodotti
Istituto scolastico:
Scuola dell’infanzia De Gasperi sezioni A, B, E
Destinatari:
Bambini di 3, 4, 5 anni
Ore dedicate al percorso:
6
105. Il percorso si è articolato in 3 incontri:
- Il primo condiviso con altre sezioni dell’istituto;
- Il secondo in sezione;
- Il terzo incontro ha previsto una visita alla Fattoria
Didattica dei bambini e delle bambine Sapori di Toscana
(Brusciana, Empoli).
Si è occupata del progetto l’Associazione C.E.T.R.A.
attraverso operatori qualificati.
106. Obiettivi di apprendimento:
- capacità di mettere in relazione gli animali con i prodotti della
nostra cucina e con prodotti comunemente utilizzati;
- capacità di conoscere le varie fasi di trasformazione dei prodotti
primari sviluppando la capacità di individuare collegamenti e
relazioni.
I bambini sono stati stimolati inoltre nella capacità di mettere in relazione
il comportamento animale con il fenomeno dei cambiamenti climatici e la
collocazione di ogni animale nello spazio adeguato.
107. Nello specifico, la presente
unità di competenza ha
previsto quindi un percorso
di conoscenza degli animali
appartenenti alla fattoria e
dei cibi da loro derivati che
sono comunemente presenti
sulle tavole di tutti.
108. Il percorso si è articolato in 2 incontri, uno in sezione e l’altro in visita ad una
Fattoria Didattica. Questi 2 incontri sono stati precedIl uti da un ulteriore incontro
di narrazione e partecipazione attiva dei bambini di varie sezioni insieme,
avvenuto in uno spazio comune.
Intervallato tra quelli programmati, si è svolto un incontro con un apicoltore.
110. L’esperienza laboratoriale prevede
la condivisione delle conoscenze
sugli animali della Fattoria e i loro
derivati.
Attraverso il gioco i bambini
sperimenteranno il loro grado di
conoscenza.
111. in classe, è stato suddiviso in 2 fasi.
La prima fase ha previsto la realizzazione
grafica di un cartellone con la ricostruzione
della Fattoria attraverso i suoi principali
elementi (casa del contadino, pollaio, scuderia,
porcilaia ecc…) e gli attori di essa, dal
contadino agli animali che vi appartengono.
Il primo incontro, in classe, è stato
suddiviso in 2 fasi.
La prima fase ha previsto la
realizzazione grafica di un
cartellone con la ricostruzione della
Fattoria attraverso i suoi principali
elementi (casa del contadino,
pollaio, scuderia, porcilaia ecc…) e
gli attori di essa, dal contadino agli
animali che vi appartengono
112. L’attività si è svolta sotto forma di
gioco: i bambini hanno pescato da
una borsa alcune immagini
raffiguranti sia gli spazi componenti
una Fattoria che gli animali presenti
in essa. In un secondo momento i
bambini hanno colorato le immagini
pescate e le hanno attaccate sul
cartellone creando la loro Fattoria.
116. La seconda parte, strutturata
in modo da incentivare la
capacità dei bambini di creare
relazione tra l’animale e i suoi
derivati, ha visto la creazione
di un secondo cartellone.
Anche questa seconda parte
si è sviluppata sotto forma di
gioco data l’età dei bambini e
il loro grado di attenzione.
117. I bambini hanno attaccato
oggetti di uso quotidiano
(cartone del latte, busta delle
mozzarelle, busta degli
affettati, gomitolo di lana,
contenitore delle uova,
immagini di alimenti ecc…) su
un cartellone scegliendoli da 2
ceste.
121. La realizzazione dei cartelloni è avvenuta
attraverso l’ordinamento degli oggetti
riferiti agli alimenti derivati con l’immagine
dell’animale a cui erano collegati.
L’attività ha coinvolto i bambini
individualmente con una discussione di
gruppo di verifica dei risultati
122. La visita in fattoria mira ad offrire ai bambini
un’esperienza di conoscenza degli animali
presenti in fattorie come galline, tacchini, asini,
cavalli, pecore…In questo contesto sono state
illustrate le abitudini comportamentali di
ciascuna specie legate all’alternarsi delle
stagioni e i prodotti che ciascun animale
fornisce all’uomo
123. Incontro con l’apicoltore.
Tra gli incontri strutturati è stata inserita
un’ulteriore attività con un esperto di api.
I bambini hanno potuto vedere la “casa” delle
api e ciò che producono.
L’apicoltore ha spiegato ai bambini il
comportamento delle api e come questo è
cambiato nel tempo influenzato dai
cambiamenti climatici.
124.
125. Dopo la visita a scuola dell’
apicoltore i bambini hanno
costruito un cartellone
126. Risultati ottenuti
I bambini hanno mostrato una buona
capacità di osservazione e di ascolto in
ambiente naturale, riuscendo a pensare
e, successivamente, incentivare la
capacità di fare collegamenti e mettere
in relazione elementi diversi.
Hanno mostrato la capacità di lavorare
in gruppo e, trattandosi di classi miste,
la capacità di creare sinergie tra fasce
di età diverse e la capacità di aiuto tra
loro.
127. La Natura a regola
d’arte
Scuola “Don Minzoni” di Castelfiorentino
Destinatari:
Scuola dell’infanzia, sezione D Le Chiocciole
Ore dedicate al percorso: nr. 9 ore
128. Il progetto “La Natura a regola d’arte” è stato
realizzato da Associazione culturale C.E.T.R.A.
di Castelfiorentino, in collaborazione con
Michele Neri, operatore della Biblioteca
comunale “Vallesiana” di Castelfiorentino e
la Fattoria dei bambini e delle bambine
“Sapori di Toscana” di Brusciana, nei pressi di
Empoli
129. Il progetto ha incontrato il consenso
delle insegnanti della sezione D Le
Chiocciole, Giulietta Brogi e Vanna
Giorgi, in quanto si poneva come
summa di un lavoro inerente arte e
natura iniziato negli anni
precedenti.
In passato le classi hanno lavorato
suddivise per fasce d’età, facendo
sì che le attività fossero ben
calibrate su classi
di 3, 4 e 5 anni. Il percorso era
quindi ciclico e di anno in anno i
bimbi potevano approcciarsi alle
attività secondo l’evoluzione delle
proprie capacità.
I bambini e le bambine sono entrati
in contatto con il mondo dell’arte
attraverso la visione di opere d’arte
appartenenti a vari pittori e della
natura mediante la realizzazione e
la cura di un piccolo orto all’interno
130. Al termine dell’anno scolastico
2013/2014, come esempio di buona
rielaborazione da parte dei bambini
del percorso intrapreso, la scuola
dell’infanzia “Don Minzoni” ha preso
parte alla festa organizzata per
l’occasione a Castelfiorentino dal
Comitato Genitori locale.
Le insegnanti e i bimbi hanno
curato uno stand a tema con
l’evento – il tema prescelto era
quello del corpo – dove si
andavano a privilegiare due sensi
molto importanti, il gusto e l’olfatto.
Lo stand è stato allestito con il
materiale realizzato nell’ambito dei
vari laboratori, sia artistici che di
tipo naturalistico, e la bocca ed il
131. Al termine dell’esperienza i soggetti
proponenti il progetto e le
insegnanti coinvolte hanno
individuato un momento di
confronto, per parlare e confrontarsi
su punti di forza ed eventuali
criticità nell’operato.
Quanto emerso è stato molto
positivo. Le insegnanti hanno
apprezzato il carattere
multidisciplinare della proposta
didattica, costruita su attività che
sono riuscite a soddisfare le
esigenze delle diverse fasce d’età
132. Le insegnanti hanno oltretutto apprezzato la modalità con cui
è stata condotta l’analisi sia delle immagini pittoriche sia del
percorso sensoriale intrapreso in fattoria, in quanto i bambini
hanno potuto mettere all’opera le capacità e le competenze
pregresse – acquisite negli anni precedenti grazie ai due
percorsi affrontati sul mondo dell’arte e sulla natura mediante
la realizzazione e cura dell’orto scolastico – ed allo stesso
tempo sono stati stimolati ad andare oltre, guidati dall’istinto
cosi come dal proprio bagaglio culturale, dalle esperienze
extrascolastiche e dal gusto personale.
Importante il contributo dato da alcuni bambini provenienti da
famiglie di origine straniera, che hanno permesso di creare
una pietra di paragone tra realtà tra loro diverse, parlando e
spiegando ai loro compagni di frutti e ortaggi dai sapori, colori
e forme meno conosciuti.
133. Il primo incontro è stato effettuato
presso la sede scolastica ed è stato
curato da Michele Neri, trascinante
cantastorie e operatore presso la
Biblioteca comunale “Vallesiana”
del paese, dove si occupa di letture
animate
dedicate ai più piccoli.
La lettura proposta ha individuato in
frutta e verdura i suoi protagonisti,
drammatizzando le loro vicende e
spiegando poco a poco la diversità
di questi da paese a paese e la
varietà del loro utilizzo.
Soprattutto, in virtù dei
cambiamenti climatici in atto, è
stato possibile fornire in modalità
134. Anche il secondo incontro si è
tenuto presso la sede scolastica, a
cura di un’operatrice
dell’Associazione culturale
C.E.T.R.A..
Dopo un primo momento di
introduzione al tema in aula, i
bambini e le insegnanti sono stati
condotti nella sala destinata ai
laboratori dove, in precedenza,
l’operatrice aveva provveduto a
distribuire sui tavoli in maniera del
tutto casuale una serie di immagini
di opere d’arte costellate di frutta e
verdura.
135. Gli autori scelti sono i seguenti: Frida Kahlo,
Paul Cezanne, Giovanni Segantini, Giuseppe
Arcimboldo, Fede Galizia, Salvador Dalì, Paul
Gauguin, Vincent Van Gogh, Vincenzo
Campi, Pyotr Konchalovsky, Cristoforo
Munari, Caravaggio e Tiziano.
Le immagini sono state osservate e
analizzate in gruppo dai bambini, i più grandi
alla luce del percorso già intrapreso negli anni
precedenti. Importante il contributo dei bimbi
di origine straniera nella descrizione di colori
e sapori di frutta e verdura tipica dei paesi di
origine.
È seguito un laboratorio creativo in cui i colori
sono stati sostituiti da frutta, verdura e legumi
sagomati grazie a stampini per biscotti,
136. Anche la frutta e la verdura hanno ispirato i
più grandi artisti!
137.
138.
139.
140.
141.
142.
143.
144.
145. Il terzo incontro è stato effettuato presso la Fattoria dei
bambini e delle bambine “Sapori di Toscana” a
Brusciana, vicino ad Empoli. Sempre accompagnata
dall’operatrice C.E.T.R.A., la classe è stata condotta
attraverso l’orto, il frutteto, la serra e l’area dedicata agli
animali, prima lungo un percorso sensoriale dove è
stato possibile toccare ed annusare ortaggi, frutti e
piante aromatiche, provare ad immaginare gusto e
utilizzo di questi, poi alla scoperta degli animali più
importanti della fattoria.
La classe ha toccato con mano il lavoro di Madre
Natura ed ha potuto creare grazie al supporto
mnemonico delle insegnanti un ponte con l’orto
realizzato
nel giardino della scuola.
Inoltre è stato significativo seguire gli animali nella loro
routine quotidiana, osservare il loro habitat e dar da
154. Risultati ottenuti
Alla base del progetto “La Natura a regola d’arte” non era
richiesta una conoscenza specifica pregressa
nel campo artistico e agrario.
Gli unici prerequisiti richiesti alla classe erano: saper
individuare le tipologie di frutta e verdura più comuni,
semplici abilità grafiche e la predisposizione all’ascolto.
Il tutto tenendo in considerazione la composizione
eterogenea della classe, costituita da un pubblico di età
compresa dai 3 ai 5 anni.
Gli operatori hanno condotto i loro interventi cercando di
creare un punto di incontro tra i membri della classe e
privilegiando la differenza di età e di punti di vista, per
favorire un’analisi dell’operato il più completa possibile.
155. Sulla base di un confronto a
posteriori con le insegnanti è
emerso che il progetto è riuscito nel
proprio intento di creare un ponte
tra le varie discipline che vanno a
formare il bagaglio di conoscenze
dei bimbi, oltre a gettare le basi per
un confronto con i percorsi proposti
alla classe in passato, relativi al
mondo dell’arte e della natura, e
attualmente non più proponibili per i
motivi palesati in precedenza.
Alla classe è stata data la
possibilità di guardare al cibo in
modalità caleidoscopica; non solo
ciò che quotidianamente troviamo
sulle nostre tavole, a casa così
come alla mensa della scuola, nel
156. Senza dimenticare la possibilità di
andare ad osservare il cibo
direttamente là dove nasce, in un
frutteto o in un orto, alla scoperta e
riscoperta di forme, odori e colori,
utilizzando i cinque sensi. Magari
scoprendo l’esistenza di piante che
riescono a crescere anche nelle
nostre terre, ad esempio la pianta
del kiwi in fattoria, che invece
pensavamo poter arrivare solo da
paesi lontani (i frutti esotici erano
stati proposti nei dipinti della
messicana Frida Kahlo – papaya,
noce di cocco, ananas, frutto della
passione – e del periodo
polinesiano di Paul Gauguin –
mango -).
157. La classe si è mostrata inoltre entusiasta nel lavorare
con il cibo così come l’artista lavora con i colori,
scoprendo un suo ulteriore utilizzo.
Frutta e verdura sono diventate qualcosa da
trasformare; utilizzare la parte verde del finocchio per
ricavare le fronde di un albero e una pallina di polpa di
kiwi per realizzare l’erba attorno alle radici. Oppure
rappresentare una persona con braccia e gambe
realizzare con fette di carota, il corpo con una fetta di
kiwi e mani e piedi con fagioli di Spagna secchi.
Frutta e verdura sono diventate qualcosa da ascoltare;
i personaggi principali della lettura animata hanno
permesso infatti di conoscere il cibo anche mediante
…. l’udito.
Il progetto ha pienamente soddisfatto il proprio intento
multidisciplinare
Notas del editor
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