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La piramide alimentare è un grafico utilizzato per invitare la popolazione a seguire
consigli dietetici proposti da un organismo o una società qualificata in materia di sa-
lute. La piramide alimentare, ideata dal Dipartimento Statunitense dell’Agricoltura
(USDA) nel 1992 e rivista nel 2005, era strutturata orizzontalmente e gli alimenti
erano classificati nei seguenti gruppi :
· Cereali e derivati (alla base della piramide)
· Verdura
· Frutta fresca
· Latte e latticini
· Carne, pesce, uova e legumi secchi
· Zuccheri e grassi (in cima alla piramide)
Pon salute ambiente
e territorio
Evoluzione della piramide
alimentare
I. I.S .S.
“ O. Nota range lo -G. rosa ti”
Foggia
O bie ttivo Az ione F2
Codice Pr oge tto Naz iona le F -
2 -FSE -2011 -118
T itolo
P roge tto:Sa lute,a mbiente e
ter r itor io
Bando n°44 62 -31/03/20 11 2011
La Piramide della dieta mediterranea è stata presentata ufficialmente nel 1993 negli USA.
In tale piramide troviamo:
- La rilevanza nella razione quotidiana dei cereali (frumento, mais, riso) e dei loro prodotti di prima (farine) e
seconda trasformazione (pane, pasta).
- La presenza nella dieta di consistenti quantità di proteine di origine vegetale, derivate dagli stessi cereali e
dalle leguminose.
- L’abbondanza nella razione di ortaggi a foglia e di frutta, ed il conseguente apporto abbondante di fibra,
vitamine e sali minerali.
- L’origine prevalentemente vegetale della frazione lipidica e l’impiego generalizzato, come condimento,
dell’olio extravergine di oliva, con il conseguente rilevante apporto di acidi grassi mono e polinsaturi.
- La modesta, ma qualitativamente determinante, presenza di latticini, uova, pesci e carni (soprattutto ovine
e suine).
- Il ruolo energizzante e non solo simbolico esercitato dalle bevande fermentate e soprattutto dal vino.
- L’abbinamento degli alimenti secondo moduli variati e fantasiosi, comunque sempre completi dal punto di
vista nutrizionale (cereali e legumi, cereali e condimenti lipidici, cereali ed alimenti di origine animale, carni o
pesci con ortaggi).
- La fruizione dei pasti secondo precise regole di periodicizzazione quotidiana (colazione leggera, spuntini,
pranzo austero, cena più abbondante) e di occasionalità (cibo festivo e cibo feriale).
- La centralità dei protocolli basati sui piatti unici, ovvero la miscelazione degli alimenti in razioni ad equili-
brata densità nutritiva
Nella piramide mediterranea gli alimenti da consumare sono:
- tutti i giorni: cereali, frutta, verdura, legumi, noci, olio di oliva, formaggi e latticini.
- poche volte alla settimana: pesce, pollame, uova, dolci.
- poche volte al mese o un po’ più spesso, ma in piccole dosi: carne rossa (bovina, ovina, suina, ed equina,
fresca o conservata).
La piramide mediterranea inoltre raccomanda di svolgere attività fisica tutti i giorni e di consumare un po´ di
vino, ma con moderazione.
Due autorevoli epidemiologici americani con specifiche e riconosciute competenze
nutrizionali (Walter Willett e Meir Stampfer), hanno pubblicato su “Scientific
American” una loro proposta di revisione, che presenta, rispetto alla piramide
governativa precedente alcuni significativi mutamenti. La piramide di Willett e Stampfer
ha acceso, tra gli esperti, un vivace dibattito. Gli autori hanno infatti adottato alcune
scelte “di rottura” rispetto al passato e come spesso succede tale decisione ha indotto
valutazioni diverse nella comunità scientifica.
Per quanto riguarda i grassi, in particolare, la nuova piramide ha adottato scelte
drastiche. Mentre nella precedente versione tutti i grassi venivano collocati verso l’apice
(con il significato, a tutti ben noto, di suggerire moderazione nel consumo), attualmente
solo i grassi saturi, e specificamente il burro, mantengono questa “scomoda” posizione. I
grassi di origine vegetale (sia l’olio di oliva, che di mais, che di colza – noto negli USA
come “Canola” – sono invece collocati verso la base della piramide, con un’indicazione
specifica che suggerisce di consumarli tutti i giorni, e probabilmente durante tutti i pasti.
Le margarine, relativamente ricche di grassi di tipo “trans”, sono invece bandite dalla
piramide, non essendo presenti nemmeno nella sua parte più alta.
Anche per quanto concerne i carboidrati le scelte adottate nella nuova piramide sono
piuttosto radicali ed hanno suscitato in verità alcune perplessità tra gli addetti ai lavori. I
carboidrati complessi come pane, pasta e riso, precedentemente collocati alla base della
piramide governativa, vengono relegati, in questa proposta di revisione, all’apice della
piramide stessa. Si tratta di un sovvertimento praticamente completo: un gruppo di
alimenti che nella precedente indicazione doveva rappresentare la base
dell’alimentazione quotidiana viene oggi invece classificato come “da consumare in
maniera limitata”.
Alla base della piramide vengono collocati invece i cereali integrali, ricchi in fibra, di cui si
suggerisce un consumo quotidiano.
Nella piramide del 2005 sono stati conservati i sei gruppi di alimenti, ma sono state rim-
piazzate le sei strisce orizzontali con sei verticali di colori differenti:
arancione: cereali e derivati, in preferenza integrali;
verde: verdura fresca;
rosso: frutta fresca;
gialla: olio e grassi;
blu: latticini;
viola: carne, pesce e legumi secchi.
Benché questa nuova piramide abbia migliorato certe limitazioni della piramide originale
(si fa una distinzione tra i grassi buoni e quelli meno raccomandabili e si invita al consu-
mo della carne magra anziché di quella rossa), non è comunque esente da inconvenienti
nel suo uso quotidiano.
In altri paesi si è conservata la struttura della vecchia piramide per il disegno di una pira-
mide alimentare adattata al contesto nazionale; così, in Spagna sono stati proposti diver-
si modelli di piramide alimentare, oltre al modello tradizionale. Nel successivo modello, la
piramide è divisa in due grandi settori: alto, dove sono raggruppati gli alimenti consumati
occasionalmente, e il settore basso, che contiene gli alimenti di consumo quotidiano o
settimanale.
La piramide alimentare è stata adattata a diversi tipi di regimi alimentari, come la dieta
mediterranea o la piramide del regime vegetariano.
La piramide alimentare del 2009 creata da Carlo Cannella, sottolinea l’importanza
basilare dell’attività fisica, della convivialità a tavola e suggerisce di privilegiare il
consumo di prodotti locali su base stagionale. È rivolta a tutti gli individui di età
compresa tra i 18 e i 65 anni, ed illustra per la prima volta il concetto di strutturazione
dei pasti principali insieme alla frequenza di consumo delle diverse categorie di
alimenti. Questa Piramide rappresenta una macro-struttura in grado di adattarsi alle
esigenze attuali della popolazione, nel rispetto di tutte le varianti locali della Dieta
Mediterranea.
La necessità di questa azione sinergica, alla quale hanno preso parte i massimi
esponenti della nutrizione del Mediterraneo, evidenzia il valore strategico della dieta
Mediterranea divenuta nel 2010 Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità
dell'UNESCO.
La nuova piramide alimentare sostituisce la piramide alimentare precedente e si rivolge
alla popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 65 anni.
Rispetto alla piramide precedente, la nuova piramide alimentare non dà indicazioni ico-
nografiche degli alimenti ma, fornisce indicazioni sulla frequenza di consumo giornaliera
e settimanale.
La nuova piramide alimentare è così strutturata per educare la popolazione ad una cor-
retta alimentazione, difatti si ritrovano alla base parole come attività fisica, convivialità,
stagionalità e prodotti locali, mai viste prima.
Alla base si ritrova l’acqua (le linee guida ci invitano a bere almeno 1,5 L di acqua al
giorno).
Salendo si ritrovano gli alimenti da consumare ad ogni pasto principale: frutta, verdura
e cereali; la novità è il cous cous, segno evidente dell’integrazione multi-culturale della
nostra società.
I 5 colori del benessere:
Albicocca, Arancia, Carota, Clementina, Kaki, Limone, Mandarino, Melone,
Nespola, Nettarina, Peperone, Pesca, Pompelmo, Zucca
Anguria, Arancia rossa, Barbabietola rossa, Ciliegia, Fragola, Pomodoro, Ravanel-
lo, Rapa rossa
Agretti, Asparagi, Basilico, Broccoletti, Broccoli, Carciofo, Cavolo broccolo, Cavolo
cappuccio, Cetriolo, Cicoria, Cime di rapa, Indivia, Kiwi, Lattuga, Prezzemolo, Spinaci, Uva,
Zucchina
Fichi, Frutti di bosco, Melanzane, Prugne, Radicchio, Uva nera
Aglio, Cavolfiore, Cipolla, Finocchio, Funghi, Mela, Pera, Porri, SedanoBianco
La Doppia Piramide alimentare-ambientale (BCFN 2012) affianca la già nota piramide ali-
mentare (dagli alimenti ricchi di nutrienti e poveri in densità energetica agli alimenti che
andrebbero consumati con una frequenza minore), alla piramide ambientale, costruita
sulla base della stima degli impatti ambientali associati a ogni singolo alimento. Grazie a
questo modello è possibile analizzare l'impatto sull'ambiente delle due tipologie di diete
oggi prevalenti: la dieta mediterranea (consumo di carboidrati, frutta e verdura) ha
un'impronta ecologica inferiore alla metà di quella che caratterizza la dieta nordamerica-
na (consumo prevalente di carne e crescente consumo di dolci e alimenti contenenti alte
concentrazioni di zuccheri e grassi).
La doppia piramide alimentare
Corsista:Francesca Pia
Francavilla
Dirigente
Scolastico:Prof.ssa
Maria Aida Episcopo
Esperto:Prof. Antonio
Michele Riccio
Tutor:Prof.ssa
Leonarda Malgieri
Facilitatore:Prof.ssa
Sonia Manuppelli
Referente per la
valutazione: Prof.ssa
Marigilda Tibollo
Sitografia:
W ikipedia
Sport e Medicina
Blog del benessere
W ww.climatemonitor.it

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Evoluzione della piramide alimentare

  • 1. La piramide alimentare è un grafico utilizzato per invitare la popolazione a seguire consigli dietetici proposti da un organismo o una società qualificata in materia di sa- lute. La piramide alimentare, ideata dal Dipartimento Statunitense dell’Agricoltura (USDA) nel 1992 e rivista nel 2005, era strutturata orizzontalmente e gli alimenti erano classificati nei seguenti gruppi : · Cereali e derivati (alla base della piramide) · Verdura · Frutta fresca · Latte e latticini · Carne, pesce, uova e legumi secchi · Zuccheri e grassi (in cima alla piramide) Pon salute ambiente e territorio Evoluzione della piramide alimentare I. I.S .S. “ O. Nota range lo -G. rosa ti” Foggia O bie ttivo Az ione F2 Codice Pr oge tto Naz iona le F - 2 -FSE -2011 -118 T itolo P roge tto:Sa lute,a mbiente e ter r itor io Bando n°44 62 -31/03/20 11 2011
  • 2. La Piramide della dieta mediterranea è stata presentata ufficialmente nel 1993 negli USA. In tale piramide troviamo: - La rilevanza nella razione quotidiana dei cereali (frumento, mais, riso) e dei loro prodotti di prima (farine) e seconda trasformazione (pane, pasta). - La presenza nella dieta di consistenti quantità di proteine di origine vegetale, derivate dagli stessi cereali e dalle leguminose. - L’abbondanza nella razione di ortaggi a foglia e di frutta, ed il conseguente apporto abbondante di fibra, vitamine e sali minerali. - L’origine prevalentemente vegetale della frazione lipidica e l’impiego generalizzato, come condimento, dell’olio extravergine di oliva, con il conseguente rilevante apporto di acidi grassi mono e polinsaturi. - La modesta, ma qualitativamente determinante, presenza di latticini, uova, pesci e carni (soprattutto ovine e suine). - Il ruolo energizzante e non solo simbolico esercitato dalle bevande fermentate e soprattutto dal vino. - L’abbinamento degli alimenti secondo moduli variati e fantasiosi, comunque sempre completi dal punto di vista nutrizionale (cereali e legumi, cereali e condimenti lipidici, cereali ed alimenti di origine animale, carni o pesci con ortaggi). - La fruizione dei pasti secondo precise regole di periodicizzazione quotidiana (colazione leggera, spuntini, pranzo austero, cena più abbondante) e di occasionalità (cibo festivo e cibo feriale). - La centralità dei protocolli basati sui piatti unici, ovvero la miscelazione degli alimenti in razioni ad equili- brata densità nutritiva Nella piramide mediterranea gli alimenti da consumare sono: - tutti i giorni: cereali, frutta, verdura, legumi, noci, olio di oliva, formaggi e latticini. - poche volte alla settimana: pesce, pollame, uova, dolci. - poche volte al mese o un po’ più spesso, ma in piccole dosi: carne rossa (bovina, ovina, suina, ed equina, fresca o conservata). La piramide mediterranea inoltre raccomanda di svolgere attività fisica tutti i giorni e di consumare un po´ di vino, ma con moderazione.
  • 3. Due autorevoli epidemiologici americani con specifiche e riconosciute competenze nutrizionali (Walter Willett e Meir Stampfer), hanno pubblicato su “Scientific American” una loro proposta di revisione, che presenta, rispetto alla piramide governativa precedente alcuni significativi mutamenti. La piramide di Willett e Stampfer ha acceso, tra gli esperti, un vivace dibattito. Gli autori hanno infatti adottato alcune scelte “di rottura” rispetto al passato e come spesso succede tale decisione ha indotto valutazioni diverse nella comunità scientifica. Per quanto riguarda i grassi, in particolare, la nuova piramide ha adottato scelte drastiche. Mentre nella precedente versione tutti i grassi venivano collocati verso l’apice (con il significato, a tutti ben noto, di suggerire moderazione nel consumo), attualmente solo i grassi saturi, e specificamente il burro, mantengono questa “scomoda” posizione. I grassi di origine vegetale (sia l’olio di oliva, che di mais, che di colza – noto negli USA come “Canola” – sono invece collocati verso la base della piramide, con un’indicazione specifica che suggerisce di consumarli tutti i giorni, e probabilmente durante tutti i pasti. Le margarine, relativamente ricche di grassi di tipo “trans”, sono invece bandite dalla piramide, non essendo presenti nemmeno nella sua parte più alta. Anche per quanto concerne i carboidrati le scelte adottate nella nuova piramide sono piuttosto radicali ed hanno suscitato in verità alcune perplessità tra gli addetti ai lavori. I carboidrati complessi come pane, pasta e riso, precedentemente collocati alla base della piramide governativa, vengono relegati, in questa proposta di revisione, all’apice della piramide stessa. Si tratta di un sovvertimento praticamente completo: un gruppo di alimenti che nella precedente indicazione doveva rappresentare la base dell’alimentazione quotidiana viene oggi invece classificato come “da consumare in maniera limitata”. Alla base della piramide vengono collocati invece i cereali integrali, ricchi in fibra, di cui si suggerisce un consumo quotidiano.
  • 4. Nella piramide del 2005 sono stati conservati i sei gruppi di alimenti, ma sono state rim- piazzate le sei strisce orizzontali con sei verticali di colori differenti: arancione: cereali e derivati, in preferenza integrali; verde: verdura fresca; rosso: frutta fresca; gialla: olio e grassi; blu: latticini; viola: carne, pesce e legumi secchi. Benché questa nuova piramide abbia migliorato certe limitazioni della piramide originale (si fa una distinzione tra i grassi buoni e quelli meno raccomandabili e si invita al consu- mo della carne magra anziché di quella rossa), non è comunque esente da inconvenienti nel suo uso quotidiano. In altri paesi si è conservata la struttura della vecchia piramide per il disegno di una pira- mide alimentare adattata al contesto nazionale; così, in Spagna sono stati proposti diver- si modelli di piramide alimentare, oltre al modello tradizionale. Nel successivo modello, la piramide è divisa in due grandi settori: alto, dove sono raggruppati gli alimenti consumati occasionalmente, e il settore basso, che contiene gli alimenti di consumo quotidiano o settimanale. La piramide alimentare è stata adattata a diversi tipi di regimi alimentari, come la dieta mediterranea o la piramide del regime vegetariano.
  • 5. La piramide alimentare del 2009 creata da Carlo Cannella, sottolinea l’importanza basilare dell’attività fisica, della convivialità a tavola e suggerisce di privilegiare il consumo di prodotti locali su base stagionale. È rivolta a tutti gli individui di età compresa tra i 18 e i 65 anni, ed illustra per la prima volta il concetto di strutturazione dei pasti principali insieme alla frequenza di consumo delle diverse categorie di alimenti. Questa Piramide rappresenta una macro-struttura in grado di adattarsi alle esigenze attuali della popolazione, nel rispetto di tutte le varianti locali della Dieta Mediterranea. La necessità di questa azione sinergica, alla quale hanno preso parte i massimi esponenti della nutrizione del Mediterraneo, evidenzia il valore strategico della dieta Mediterranea divenuta nel 2010 Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell'UNESCO.
  • 6. La nuova piramide alimentare sostituisce la piramide alimentare precedente e si rivolge alla popolazione italiana di età compresa tra i 18 e i 65 anni. Rispetto alla piramide precedente, la nuova piramide alimentare non dà indicazioni ico- nografiche degli alimenti ma, fornisce indicazioni sulla frequenza di consumo giornaliera e settimanale. La nuova piramide alimentare è così strutturata per educare la popolazione ad una cor- retta alimentazione, difatti si ritrovano alla base parole come attività fisica, convivialità, stagionalità e prodotti locali, mai viste prima. Alla base si ritrova l’acqua (le linee guida ci invitano a bere almeno 1,5 L di acqua al giorno). Salendo si ritrovano gli alimenti da consumare ad ogni pasto principale: frutta, verdura e cereali; la novità è il cous cous, segno evidente dell’integrazione multi-culturale della nostra società. I 5 colori del benessere: Albicocca, Arancia, Carota, Clementina, Kaki, Limone, Mandarino, Melone, Nespola, Nettarina, Peperone, Pesca, Pompelmo, Zucca Anguria, Arancia rossa, Barbabietola rossa, Ciliegia, Fragola, Pomodoro, Ravanel- lo, Rapa rossa Agretti, Asparagi, Basilico, Broccoletti, Broccoli, Carciofo, Cavolo broccolo, Cavolo cappuccio, Cetriolo, Cicoria, Cime di rapa, Indivia, Kiwi, Lattuga, Prezzemolo, Spinaci, Uva, Zucchina Fichi, Frutti di bosco, Melanzane, Prugne, Radicchio, Uva nera Aglio, Cavolfiore, Cipolla, Finocchio, Funghi, Mela, Pera, Porri, SedanoBianco
  • 7. La Doppia Piramide alimentare-ambientale (BCFN 2012) affianca la già nota piramide ali- mentare (dagli alimenti ricchi di nutrienti e poveri in densità energetica agli alimenti che andrebbero consumati con una frequenza minore), alla piramide ambientale, costruita sulla base della stima degli impatti ambientali associati a ogni singolo alimento. Grazie a questo modello è possibile analizzare l'impatto sull'ambiente delle due tipologie di diete oggi prevalenti: la dieta mediterranea (consumo di carboidrati, frutta e verdura) ha un'impronta ecologica inferiore alla metà di quella che caratterizza la dieta nordamerica- na (consumo prevalente di carne e crescente consumo di dolci e alimenti contenenti alte concentrazioni di zuccheri e grassi). La doppia piramide alimentare
  • 8. Corsista:Francesca Pia Francavilla Dirigente Scolastico:Prof.ssa Maria Aida Episcopo Esperto:Prof. Antonio Michele Riccio Tutor:Prof.ssa Leonarda Malgieri Facilitatore:Prof.ssa Sonia Manuppelli Referente per la valutazione: Prof.ssa Marigilda Tibollo Sitografia: W ikipedia Sport e Medicina Blog del benessere W ww.climatemonitor.it