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La dieta mediterranea è
un modello nutrizionale ispirato
ai modelli alimentari tradizio-
nali di tre paesi europei e u-
no africano del bacino del me-
diterraneo: Italia, Grecia, Spag
na e Marocco. . Nel 2008 l'Ita-
lia ha presentato richiesta
all'UNESCO affinché la dieta
mediterranea venga inserita fra
i patrimoni culturali immateriali
dell’umanità, riconoscimento
che riceve nel 2010.
Questo modello nutrizionale è
stato abbandonato nel periodo
del boom economico degli anni
sessanta e settanta perché ritenuto
troppo povero e poco attraente ri-
spetto ad altri modelli alimentari
provenienti in particolare dalla ric-
ca America, ma ora la dieta medi-
terranea sta sicuramente riconqui-
stando, tra i modelli nutrizionali,
l'interesse dei consumatori e sta
conoscendo una grande diffusione,
specie dopo gli anni novanta, in
alcuni paesi americani fra cui
l'Argentina, l'Uruguay e alcune zo-
ne degli Stati Uniti d'America.
Storia
La Dieta Mediterranea trae le sue
origini dalla storia, dalla cultura e
dallo stile di vita pervenutoci per
tradizione, dalla Magna Grecia.
Queste abitudini sono rimaste radi-
cate e mantenute attraverso i seco-
li, prima dalla miseria che ha carat-
terizzato tutto il Medio Evo, quan-
do il popolo era obbligato ad inte-
grare con prodotti semplici della
terra, la dieta a sua disposizione, e
successivamente dalla tradizione
contadina cilentana.
Maggiormente nel Cilento infatti,
(area a sud della Campania, oggi
Parco Nazionale del Cilento, tra
il fiume Sele ed il fiume Alento),si
è sviluppata la c.d. Dieta Mediter-
ranea, poichè nasce non solo da
un modo di alimentarsi ma anche
da uno stile di vita che particolar-
mente i cilentani hanno ereditato
dalla cultura delle antiche città
greche: Paestum ed Elea.
In effetti la tradizione alimentare
dei contadini cilentani ha elaborato
nei secoli quel sistema alimentare
che oggi va sotto il nome di Dieta
Mediterranea, e che un nutrizio-
nista americano ha studiato e codi-
ficato con questo nome.
Ancel Keys, noto fisiologo ameri-
cano, con notevoli esperienze nel
campo degli studi sulla nutrizione,
rimase colpito dalle abitudini alimen-
tari della popolazione del Cilento, da
lui conosciuta attraverso le esperienze
di soldato, sbarcato a Paestum al se-
guito della quinta Armata nel 1944.
L’esperienza italiana indusse il medi-
co, terminata la guerra, a trasferirsi in
Italia e precisamente nel Cilento, in
un piccolo paese chiamato Pioppi,
dove ebbe modo di approfondire i
suoi studi sugli effetti che
l’alimentazione meridionale ha nei
confronti delle malattie moderne,
cosiddette del benessere, e cioè iper-
tensione, arteriosclerosi, diabete ed in
genere tutte le malattie cardiovascola-
ri, che oggi affliggono i paesi occi-
dentali e che hanno origine dalla cat-
t i v a a l i m e n t a z i o n e .
Il dott. Keys, negli anni Cinquanta,
partendo dall’osservazione delle abi-
tudini alimentari delle popolazioni del
cilento, elaborò la concezione che la
bassa incidenza di malattie cardiova-
scolari fosse dovuta al tipo di alimen-
tazione che queste popolazioni adot-
tavano per tradizione secolare.
La Dieta Mediterranea prevede
infatti alimenti semplici, disponibili
anche ai ceti più poveri: pane, pa-
sta, legumi, olio di oliva, frutta e
verdure con pochi formaggi, e vino
rosso in modiche quantità. Una
volta a settimana a tavola erano
permessi i cibi “di lusso”, ricchi di
grassi: salumi, pesce, carni, dolci.
Il tutto integrato da un sana e dif-
fusa attività fisica, che oggi è sem-
pre più ridotta.
LA DIETA MEDITERRANEA
Cereali
posto privilegiato nella
dieta mediterranea è
occupato dai cereali
integrali, e suoi deriva-
ti. Contrariamente a
quanto il senso comu-
ne potrebbe indurre a
pensare, questa classe
non deve essere rap-
presentata solo dagli
alimenti pane, pasta e
al massimo riso, ma è
ottima cosa variare,
coinvolgendo altri ce-
reali spesso, purtrop-
po, poco considerati:
mais, orzo, farro, ave-
na.
La dieta mediterranea
ha un elevato consu-
mo di pane, frutta,
verdura, erbe aromati-
che, cereali, olio di
oliva, pesce e vino (in
quantità moderate) ed
è basata su un para-
dosso: i popoli che
vivono nelle nazioni
del Mediterraneo con-
sumano quantità rela-
tivamente elevate
di grassi ma, nono-
stante ciò, hanno mi-
nori tassi di malattie
cardiovascola-
ri rispetto alla popola-
zione statunitense,
nella cui alimentazio-
ne sono presenti livelli
simili di grassi anima-
li. La spiegazione è
che la gran quantità di
olio d'oliva usata nella
cucina mediterranea
controbilancia almeno
in parte i grassi ani-
mali.
L'olio di oliva sembra
infatti abbassare i li-
velli di colesterolo
nel sangue; si pensa
inoltre che il consumo
moderato
di alcool durante i pasti,
sia un altro fattore pro-
tettivo, forse per gli an-
tiossidanti contenuti
nelle bevande alcoliche.
Secondo lo studio, la
dieta mediterranea di-
minuisce il tasso di
mortalità della corona-
ropatia (malattia coro-
narica) del 50%. Inoltre
la dieta mediterranea
spiega che sarebbe me-
glio bere minimo 6 bic-
chieri d'acqua al giorno.
In realtà il largo uso dei
cereali è stato da alcuni
criticato:
Fa comodo a molti
spacciare l'abuso ali-
mentare di amidi (pizze,
pasta, patate) come
"dieta mediterranea".
Alimenti principali
LA DIETA MEDITERRANEA
Le abitudini alimentari delle popolazioni del baci-
no del Mediterraneo sono, meglio sarebbe dire era-
no, caratterizzate dal consumo di frutta, legumi,
ortaggi, pesce, e olio d'oliva la cui pianta produttri-
ce vegeta in modo esclusivo nell'area. Questo tipo
di alimentazione, nella quale i cereali giocano un
ruolo marginale è particolarmente idoneo a preve-
nire tumori e malattie cardiovascolari grazie all'e-
levato contenuto in fosfolipidi del pesce, degli aci-
di monoinsaturi dell'olio d'oliva, delle fibre e delle
vitamine di frutta e verdura. I cereali vi sono com-
presi solo perché apportano energia di basso costo
economico. Come si può ben capire, niente a che
fare con certe merendine.
Cereali
Un posto privilegiato
nella dieta mediterranea è
occupato dai cereali inte-
grali, e suoi derivati.
Contrariamente a quanto
il senso comune potrebbe
indurre a pensare, questa
classe non deve essere
rappresentata solo dagli
alimenti pane, pasta e al
massimo riso, ma è otti-
ma cosa variare, coinvol-
gendo altri cereali spes-
so, purtroppo, poco con-
siderati: mais, orzo, far-
ro, avena.
La loro funzione è du-
plice, giacché la loro
composizione vede una
discreta presenza di car-
boidrati a lento assorbi-
mento (basso indice
glicemico), ma soprat-
tutto, se comparata con
altri cibi vegetali, una
corposa presenza di
proteine. Una dieta e-
quilibrata che compren-
da l'associazione di ce-
reali e legumi è comple-
ta dal punto di vista
proteico, in quanto for-
nisce all'organismo tutto
lo spettro amminoacidi-
co necessario.
I legumi hanno anche il
merito di apportare di-
screte quantità di sali
minerali, alcune vitami-
ne e fibra alimentare.
teiche, di acidi grassi
essenziali e alcuni sali
minerali. Quanto alla
carne, si tende a prefe-
rire quella bianca
(pollo, tacchino, coni-
glio) a quella rossa.
Ricca in proteine, vi-
tamine e sali minerali,
la componente lipidica
(grassi) dipende forte-
mente dall'animale di
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dalla parte dell'anima-
le.
Generalmente la dieta
mediterranea tende a
consigliare un consu-
mo di pesce più largo
rispetto a quello della
carne. Il pesce, d'altra
parte, non ha potuto
restare escluso dalle
tavole mediterranee,
proprio per la presen-
za dell'ambiente mari-
no che ha plasmato e
determinato la storia
dei paesi che si affac-
ciano sul Mediterrane-
o.
Gode principalmente
di ottime quantità pro-
Legumi
Carne e pesce
Frutta e verdura
LA DIETA MEDITERRANEA
È ormai consolidata l'opinione
circa la quale è opportuno con-
sumare quotidianamente la cifra
ideale di 5 porzioni di frutta e
verdura. Indubbi sono i vantag-
gi: questi alimenti generano un
senso di sazietà a fronte di un
ridotto potere calorico. Da sot-
tolineare anche l'ingente quanti-
tà d'acqua che questi alimenti
contengono, molto spesso supe-
riore al 90% (nella frutta), ca-
ratteristica che dovrebbe tende-
re ad aumentare il consumo di
questi cibi a maggior ragione
nelle calde giornate estive me-
diterranee, per integrare ade-
guatamente i liquidi perduti.
Molti frutti forniscono un im-
prescindibile e insostituibile
contributo di vitamina C e aci-
do ascorbico, una vitamina
idrosolubile fondamentale per
molteplici funzioni.
Si raccomanda di consumare
preferibilmente frutta di stagio-
ne.
Uova e latticini
Questi alimenti sono famosi per l'apporto
di proteine in quantità, e per le qualità.
Stando alle scale del valore biologico del-
le proteine dei singoli alimenti, l'uovo ha
una posizione privilegiata, seconda sol-
tanto al siero del latte.
È doveroso differenziare le due compo-
nenti dell'uovo: il tuorlo (contenente gras-
si e colesterolo, ma anche vitamine e sali
minerali) e l'albume (contenente protei-
ne). Il latte è fonte di sali minerali, di vita-
mine e di proteine.
Dolci
I dolci sono poco presenti nella dieta mediterranea ma essa, es-
sendo una dieta variata, ne consente l'utilizzo una volta alla set-
timana.
La dieta mediterranea in Italia
Quasi la metà degli italiani non segue i princi-
pi della dieta mediterranea: 4 su 10 non consu-
mano frutta tutti i giorni, il 54% salta l'appun-
tamento quotidiano con la verdura e il 71%
non porta in tavola in legumi da due a quattro
volte alla settimana. I problemi e le motivazio-
ni sono diversi. Una di queste è il fatto che gli
italiani non hanno stereotipato la dieta medi-
terranea secondo un unico modello, mentre i
popoli e le regioni che si affacciano sul medi-
terraneo ne hanno in realtà diverse. Un secon-
do motivo è che hanno abbandonato un'ali-
mentazione tradizionale per abbandonarsi a
modelli di società occidentale e industrializza-
ta che non erano propri della loro tradizione.
LA DIETA MEDITERRANEA
Benefici della dieta mediterranea
Secondo degli studi la dieta mediterranea ha effetti
protettivi sul cervello, contribuendo a prevenire il de-
clino cognitivo; essa è molto importante per i suoi ef-
fetti benefici sulla salute. Dopo essersi rivelata protet-
tiva nei confronti di malattie cardiovascolari, tumori e
probabilmente di allergie e asma, lo studio ne segnala i
potenziali effetti protettivi sul cervello.
È infatti emerso che chi segue questo tipo di regime
alimentare ha meno possibilità di andare incontro a un
modesto declino cognitivo, uno stadio tra il normale
invecchiamento e la demenza. Non solo, la dieta medi-
terranea ridurrebbe le possibilità di sviluppare
la malattia di Alzheimer in chi già mostra segnali di
difficoltà cognitive. L’aderenza ad un modello di dieta
mediterranea salutare si associa ad un significativo
miglioramento della salute così come dimostrato nello
studio , condotto su circa 1.500.000 di persone, con
follow up variabile da 3 a 18 anni,ha dimostrato una
riduzione pari al 13% sia per l’Alzheimer che per il
Parkinson, al 6% della mortalità da cancro,al 9% per le
malattie cardiovascolari ed ancora al 9% per la morta-
lità totale. Recentemente gli studi di De Lorenzo e col-
laboratori (Curr Pharm Des. 2010;16(7):814-24.), han-
no messo in evidenza il possibile impatto positivo sulla
salute della dieta mediterranea biologica (dieta italiana
mediterranea di riferimento) rispetto a quella conven-
zionale, in termini di riduzione dello stato infiammato-
rio e della disfunzione endoteliale associata con
l’obesità e le patologie renali. Sottolineano, inoltre, per
la prima volta, che il consumo giornaliero di alimenti
biologici nell’ambito della dieta mediterranea potrebbe
essere collegato ad una riduzione di omocisteina, fo-
sforo, colesterolo totale, microalbuminuria e ad un au-
mento della vitamina B12 nel sangue.
Inoltre, la Dieta Mediterranea, articolata
in un intervento sugli stili di vita più ampio
in uno studio di follow-up clinico, ha mi-
gliorato la circolazione a livello di arterie
renali nella ipertensione essenziale. Ciò
si verifica attraverso la riduzione delle
resistenze intrarenali, e non comporta
una modifica dell’insulino-resistenza. At-
traverso questo meccanismo vascolare la
dieta mediterranea sembra in grado di
modificare una componente importante
della patofisiologia della ipertensione ar-
teriosa e dell’arterosclerosi.[3]
Da tutti questi fattori deriva una minore
incidenza di patologie cardiovascolari,
che risulta essere particolarmente impor-
tante per i pazienti con insufficienza rena-
le cronica. Per tali ragioni è possibile af-
fermare che la dieta mediterranea svolga
un ruolo fondamentale nella longevità e
nella qualità della vita.
LA DIETA MEDITERRANEA
Da diversi anni è presente la tendenza ad abbandonare la dieta mediterranea tradizionale in favore di
modelli alimentari diversi. Secondo le statistiche ISTAT, la Campania ha registrato nel 2001 una in-
cidenza della malattia ben al di sopra della media nazionale. Al di sotto di questa media si collocano,
invece, nello stesso anno, 9 regioni, di cui 6 appartenenti all’Italia centromeridionale
(Sicilia, Basilicata, Toscana, Marche, Puglia, Abruzzo, Calabria, Molise) e 3 al Nord Italia
(Piemonte, Liguria,Friuli Venezia Giulia).
CONSIDERAZIONI
LA DIETA MEDITERRANEA
http://www.medicina10.it/
salute-e-tagli-che-il-governo
-rifletta-1037.html
http://
scienzaesalu-
te.blogosfere.it/2012/05/
abitudini-alimentare-italiane
-meno-frutta-e-verdura-per-
colpa-della-crisi.html
http://
dietabianchi-
ni.blogspot.it/2012/12/le-
proprieta-dei-legumi.html
http://
www.muoversinsieme.it/
magazine/salute-e-
benessere/
alimentazione/4181/carne-e
-pesce-alimenti-da-etichetta
-speciale.html
http://www.siamodonne.it/
siamodonne/2012/01/
quanto-fa-bene-la-dieta-
mediterranea/
http://it.123rf.com/
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http://
www.lenottidellaspide.it/?
page_id=107
http://
salentosat.wordpress.com/
author/davidao65/
http://it.wikipedia.org/wiki/
Dieta_mediterranea
http://www.gourmetonline.it/
default.php?
cod=dietamediterranea01&i
dcat=94
http://www.dietesane.com/
diete/dieta-
mediterranea.php
http://
www.mammedomani.it/
concepimento/articoli/2960-
con-la-dieta-mediterranea-
gli-spermatozoi-sono-
doc.html
http://www.trend-
online.com/commodity/matif
-sempre-piu-leader-tra-i-
cereali/
-prodotti-lattiero-caseari-
latte-uova-pane-e-
formaggio.html
http://www.pourfemme.it/
foto/dolci-natale-fragole-e-
cioccolato_10183.html
http://
www.saluteinmente.it/2013/
03/perche-la-dieta-
mediterranea-fa-bene-al-
cuore-e-alla-salute/
http://www.sceltedigusto.it/
public/index.php/sulle-orme-
di-archestrato/mangiare/547
-alimentazione-a-salute-il-
44-degli-italiani-non-rispetta
-la-dieta-mediterranea
Tutti i lavori prodotti con il
PON F2 “Salute, ambiente
e territorio” sono pubblica-
ti su: http://
igienicamente.blogspot.it/
Sitografia & Bibliografia
Obbiettivo Azione F2
Codice Progetto Nazionale F-2-FSE-2011-118
Titolo progetto: Salute, ambiente e territorio
Riferimento Bando: n. 4462-31/03/2011 2011
Alunna: Marika de Filippo
D.S. Prof.ssa Maria Aida Episcopo
Esperto Prof. Antonio Michele Riccio
Tutor Prof.ssa Leonarda Malgieri
Facilitatore Prof.ssa Sonia Manuppelli
Referente per la Valutazione Prof.ssa Marigilda Tibollo

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La dieta mediterranea

  • 1. La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari tradizio- nali di tre paesi europei e u- no africano del bacino del me- diterraneo: Italia, Grecia, Spag na e Marocco. . Nel 2008 l'Ita- lia ha presentato richiesta all'UNESCO affinché la dieta mediterranea venga inserita fra i patrimoni culturali immateriali dell’umanità, riconoscimento che riceve nel 2010. Questo modello nutrizionale è stato abbandonato nel periodo del boom economico degli anni sessanta e settanta perché ritenuto troppo povero e poco attraente ri- spetto ad altri modelli alimentari provenienti in particolare dalla ric- ca America, ma ora la dieta medi- terranea sta sicuramente riconqui- stando, tra i modelli nutrizionali, l'interesse dei consumatori e sta conoscendo una grande diffusione, specie dopo gli anni novanta, in alcuni paesi americani fra cui l'Argentina, l'Uruguay e alcune zo- ne degli Stati Uniti d'America. Storia La Dieta Mediterranea trae le sue origini dalla storia, dalla cultura e dallo stile di vita pervenutoci per tradizione, dalla Magna Grecia. Queste abitudini sono rimaste radi- cate e mantenute attraverso i seco- li, prima dalla miseria che ha carat- terizzato tutto il Medio Evo, quan- do il popolo era obbligato ad inte- grare con prodotti semplici della terra, la dieta a sua disposizione, e successivamente dalla tradizione contadina cilentana. Maggiormente nel Cilento infatti, (area a sud della Campania, oggi Parco Nazionale del Cilento, tra il fiume Sele ed il fiume Alento),si è sviluppata la c.d. Dieta Mediter- ranea, poichè nasce non solo da un modo di alimentarsi ma anche da uno stile di vita che particolar- mente i cilentani hanno ereditato dalla cultura delle antiche città greche: Paestum ed Elea. In effetti la tradizione alimentare dei contadini cilentani ha elaborato nei secoli quel sistema alimentare che oggi va sotto il nome di Dieta Mediterranea, e che un nutrizio- nista americano ha studiato e codi- ficato con questo nome. Ancel Keys, noto fisiologo ameri- cano, con notevoli esperienze nel campo degli studi sulla nutrizione, rimase colpito dalle abitudini alimen- tari della popolazione del Cilento, da lui conosciuta attraverso le esperienze di soldato, sbarcato a Paestum al se- guito della quinta Armata nel 1944. L’esperienza italiana indusse il medi- co, terminata la guerra, a trasferirsi in Italia e precisamente nel Cilento, in un piccolo paese chiamato Pioppi, dove ebbe modo di approfondire i suoi studi sugli effetti che l’alimentazione meridionale ha nei confronti delle malattie moderne, cosiddette del benessere, e cioè iper- tensione, arteriosclerosi, diabete ed in genere tutte le malattie cardiovascola- ri, che oggi affliggono i paesi occi- dentali e che hanno origine dalla cat- t i v a a l i m e n t a z i o n e . Il dott. Keys, negli anni Cinquanta, partendo dall’osservazione delle abi- tudini alimentari delle popolazioni del cilento, elaborò la concezione che la bassa incidenza di malattie cardiova- scolari fosse dovuta al tipo di alimen- tazione che queste popolazioni adot- tavano per tradizione secolare. La Dieta Mediterranea prevede infatti alimenti semplici, disponibili anche ai ceti più poveri: pane, pa- sta, legumi, olio di oliva, frutta e verdure con pochi formaggi, e vino rosso in modiche quantità. Una volta a settimana a tavola erano permessi i cibi “di lusso”, ricchi di grassi: salumi, pesce, carni, dolci. Il tutto integrato da un sana e dif- fusa attività fisica, che oggi è sem- pre più ridotta. LA DIETA MEDITERRANEA
  • 2. Cereali posto privilegiato nella dieta mediterranea è occupato dai cereali integrali, e suoi deriva- ti. Contrariamente a quanto il senso comu- ne potrebbe indurre a pensare, questa classe non deve essere rap- presentata solo dagli alimenti pane, pasta e al massimo riso, ma è ottima cosa variare, coinvolgendo altri ce- reali spesso, purtrop- po, poco considerati: mais, orzo, farro, ave- na. La dieta mediterranea ha un elevato consu- mo di pane, frutta, verdura, erbe aromati- che, cereali, olio di oliva, pesce e vino (in quantità moderate) ed è basata su un para- dosso: i popoli che vivono nelle nazioni del Mediterraneo con- sumano quantità rela- tivamente elevate di grassi ma, nono- stante ciò, hanno mi- nori tassi di malattie cardiovascola- ri rispetto alla popola- zione statunitense, nella cui alimentazio- ne sono presenti livelli simili di grassi anima- li. La spiegazione è che la gran quantità di olio d'oliva usata nella cucina mediterranea controbilancia almeno in parte i grassi ani- mali. L'olio di oliva sembra infatti abbassare i li- velli di colesterolo nel sangue; si pensa inoltre che il consumo moderato di alcool durante i pasti, sia un altro fattore pro- tettivo, forse per gli an- tiossidanti contenuti nelle bevande alcoliche. Secondo lo studio, la dieta mediterranea di- minuisce il tasso di mortalità della corona- ropatia (malattia coro- narica) del 50%. Inoltre la dieta mediterranea spiega che sarebbe me- glio bere minimo 6 bic- chieri d'acqua al giorno. In realtà il largo uso dei cereali è stato da alcuni criticato: Fa comodo a molti spacciare l'abuso ali- mentare di amidi (pizze, pasta, patate) come "dieta mediterranea". Alimenti principali LA DIETA MEDITERRANEA Le abitudini alimentari delle popolazioni del baci- no del Mediterraneo sono, meglio sarebbe dire era- no, caratterizzate dal consumo di frutta, legumi, ortaggi, pesce, e olio d'oliva la cui pianta produttri- ce vegeta in modo esclusivo nell'area. Questo tipo di alimentazione, nella quale i cereali giocano un ruolo marginale è particolarmente idoneo a preve- nire tumori e malattie cardiovascolari grazie all'e- levato contenuto in fosfolipidi del pesce, degli aci- di monoinsaturi dell'olio d'oliva, delle fibre e delle vitamine di frutta e verdura. I cereali vi sono com- presi solo perché apportano energia di basso costo economico. Come si può ben capire, niente a che fare con certe merendine. Cereali Un posto privilegiato nella dieta mediterranea è occupato dai cereali inte- grali, e suoi derivati. Contrariamente a quanto il senso comune potrebbe indurre a pensare, questa classe non deve essere rappresentata solo dagli alimenti pane, pasta e al massimo riso, ma è otti- ma cosa variare, coinvol- gendo altri cereali spes- so, purtroppo, poco con- siderati: mais, orzo, far- ro, avena.
  • 3. La loro funzione è du- plice, giacché la loro composizione vede una discreta presenza di car- boidrati a lento assorbi- mento (basso indice glicemico), ma soprat- tutto, se comparata con altri cibi vegetali, una corposa presenza di proteine. Una dieta e- quilibrata che compren- da l'associazione di ce- reali e legumi è comple- ta dal punto di vista proteico, in quanto for- nisce all'organismo tutto lo spettro amminoacidi- co necessario. I legumi hanno anche il merito di apportare di- screte quantità di sali minerali, alcune vitami- ne e fibra alimentare. teiche, di acidi grassi essenziali e alcuni sali minerali. Quanto alla carne, si tende a prefe- rire quella bianca (pollo, tacchino, coni- glio) a quella rossa. Ricca in proteine, vi- tamine e sali minerali, la componente lipidica (grassi) dipende forte- mente dall'animale di provenienza e anche dalla parte dell'anima- le. Generalmente la dieta mediterranea tende a consigliare un consu- mo di pesce più largo rispetto a quello della carne. Il pesce, d'altra parte, non ha potuto restare escluso dalle tavole mediterranee, proprio per la presen- za dell'ambiente mari- no che ha plasmato e determinato la storia dei paesi che si affac- ciano sul Mediterrane- o. Gode principalmente di ottime quantità pro- Legumi Carne e pesce Frutta e verdura LA DIETA MEDITERRANEA È ormai consolidata l'opinione circa la quale è opportuno con- sumare quotidianamente la cifra ideale di 5 porzioni di frutta e verdura. Indubbi sono i vantag- gi: questi alimenti generano un senso di sazietà a fronte di un ridotto potere calorico. Da sot- tolineare anche l'ingente quanti- tà d'acqua che questi alimenti contengono, molto spesso supe- riore al 90% (nella frutta), ca- ratteristica che dovrebbe tende- re ad aumentare il consumo di questi cibi a maggior ragione nelle calde giornate estive me- diterranee, per integrare ade- guatamente i liquidi perduti. Molti frutti forniscono un im- prescindibile e insostituibile contributo di vitamina C e aci- do ascorbico, una vitamina idrosolubile fondamentale per molteplici funzioni. Si raccomanda di consumare preferibilmente frutta di stagio- ne.
  • 4. Uova e latticini Questi alimenti sono famosi per l'apporto di proteine in quantità, e per le qualità. Stando alle scale del valore biologico del- le proteine dei singoli alimenti, l'uovo ha una posizione privilegiata, seconda sol- tanto al siero del latte. È doveroso differenziare le due compo- nenti dell'uovo: il tuorlo (contenente gras- si e colesterolo, ma anche vitamine e sali minerali) e l'albume (contenente protei- ne). Il latte è fonte di sali minerali, di vita- mine e di proteine. Dolci I dolci sono poco presenti nella dieta mediterranea ma essa, es- sendo una dieta variata, ne consente l'utilizzo una volta alla set- timana. La dieta mediterranea in Italia Quasi la metà degli italiani non segue i princi- pi della dieta mediterranea: 4 su 10 non consu- mano frutta tutti i giorni, il 54% salta l'appun- tamento quotidiano con la verdura e il 71% non porta in tavola in legumi da due a quattro volte alla settimana. I problemi e le motivazio- ni sono diversi. Una di queste è il fatto che gli italiani non hanno stereotipato la dieta medi- terranea secondo un unico modello, mentre i popoli e le regioni che si affacciano sul medi- terraneo ne hanno in realtà diverse. Un secon- do motivo è che hanno abbandonato un'ali- mentazione tradizionale per abbandonarsi a modelli di società occidentale e industrializza- ta che non erano propri della loro tradizione. LA DIETA MEDITERRANEA
  • 5. Benefici della dieta mediterranea Secondo degli studi la dieta mediterranea ha effetti protettivi sul cervello, contribuendo a prevenire il de- clino cognitivo; essa è molto importante per i suoi ef- fetti benefici sulla salute. Dopo essersi rivelata protet- tiva nei confronti di malattie cardiovascolari, tumori e probabilmente di allergie e asma, lo studio ne segnala i potenziali effetti protettivi sul cervello. È infatti emerso che chi segue questo tipo di regime alimentare ha meno possibilità di andare incontro a un modesto declino cognitivo, uno stadio tra il normale invecchiamento e la demenza. Non solo, la dieta medi- terranea ridurrebbe le possibilità di sviluppare la malattia di Alzheimer in chi già mostra segnali di difficoltà cognitive. L’aderenza ad un modello di dieta mediterranea salutare si associa ad un significativo miglioramento della salute così come dimostrato nello studio , condotto su circa 1.500.000 di persone, con follow up variabile da 3 a 18 anni,ha dimostrato una riduzione pari al 13% sia per l’Alzheimer che per il Parkinson, al 6% della mortalità da cancro,al 9% per le malattie cardiovascolari ed ancora al 9% per la morta- lità totale. Recentemente gli studi di De Lorenzo e col- laboratori (Curr Pharm Des. 2010;16(7):814-24.), han- no messo in evidenza il possibile impatto positivo sulla salute della dieta mediterranea biologica (dieta italiana mediterranea di riferimento) rispetto a quella conven- zionale, in termini di riduzione dello stato infiammato- rio e della disfunzione endoteliale associata con l’obesità e le patologie renali. Sottolineano, inoltre, per la prima volta, che il consumo giornaliero di alimenti biologici nell’ambito della dieta mediterranea potrebbe essere collegato ad una riduzione di omocisteina, fo- sforo, colesterolo totale, microalbuminuria e ad un au- mento della vitamina B12 nel sangue. Inoltre, la Dieta Mediterranea, articolata in un intervento sugli stili di vita più ampio in uno studio di follow-up clinico, ha mi- gliorato la circolazione a livello di arterie renali nella ipertensione essenziale. Ciò si verifica attraverso la riduzione delle resistenze intrarenali, e non comporta una modifica dell’insulino-resistenza. At- traverso questo meccanismo vascolare la dieta mediterranea sembra in grado di modificare una componente importante della patofisiologia della ipertensione ar- teriosa e dell’arterosclerosi.[3] Da tutti questi fattori deriva una minore incidenza di patologie cardiovascolari, che risulta essere particolarmente impor- tante per i pazienti con insufficienza rena- le cronica. Per tali ragioni è possibile af- fermare che la dieta mediterranea svolga un ruolo fondamentale nella longevità e nella qualità della vita. LA DIETA MEDITERRANEA
  • 6. Da diversi anni è presente la tendenza ad abbandonare la dieta mediterranea tradizionale in favore di modelli alimentari diversi. Secondo le statistiche ISTAT, la Campania ha registrato nel 2001 una in- cidenza della malattia ben al di sopra della media nazionale. Al di sotto di questa media si collocano, invece, nello stesso anno, 9 regioni, di cui 6 appartenenti all’Italia centromeridionale (Sicilia, Basilicata, Toscana, Marche, Puglia, Abruzzo, Calabria, Molise) e 3 al Nord Italia (Piemonte, Liguria,Friuli Venezia Giulia). CONSIDERAZIONI LA DIETA MEDITERRANEA http://www.medicina10.it/ salute-e-tagli-che-il-governo -rifletta-1037.html http:// scienzaesalu- te.blogosfere.it/2012/05/ abitudini-alimentare-italiane -meno-frutta-e-verdura-per- colpa-della-crisi.html http:// dietabianchi- ni.blogspot.it/2012/12/le- proprieta-dei-legumi.html http:// www.muoversinsieme.it/ magazine/salute-e- benessere/ alimentazione/4181/carne-e -pesce-alimenti-da-etichetta -speciale.html http://www.siamodonne.it/ siamodonne/2012/01/ quanto-fa-bene-la-dieta- mediterranea/ http://it.123rf.com/ photo_13994989_still-life-di http:// www.lenottidellaspide.it/? page_id=107 http:// salentosat.wordpress.com/ author/davidao65/ http://it.wikipedia.org/wiki/ Dieta_mediterranea http://www.gourmetonline.it/ default.php? cod=dietamediterranea01&i dcat=94 http://www.dietesane.com/ diete/dieta- mediterranea.php http:// www.mammedomani.it/ concepimento/articoli/2960- con-la-dieta-mediterranea- gli-spermatozoi-sono- doc.html http://www.trend- online.com/commodity/matif -sempre-piu-leader-tra-i- cereali/ -prodotti-lattiero-caseari- latte-uova-pane-e- formaggio.html http://www.pourfemme.it/ foto/dolci-natale-fragole-e- cioccolato_10183.html http:// www.saluteinmente.it/2013/ 03/perche-la-dieta- mediterranea-fa-bene-al- cuore-e-alla-salute/ http://www.sceltedigusto.it/ public/index.php/sulle-orme- di-archestrato/mangiare/547 -alimentazione-a-salute-il- 44-degli-italiani-non-rispetta -la-dieta-mediterranea Tutti i lavori prodotti con il PON F2 “Salute, ambiente e territorio” sono pubblica- ti su: http:// igienicamente.blogspot.it/ Sitografia & Bibliografia Obbiettivo Azione F2 Codice Progetto Nazionale F-2-FSE-2011-118 Titolo progetto: Salute, ambiente e territorio Riferimento Bando: n. 4462-31/03/2011 2011 Alunna: Marika de Filippo D.S. Prof.ssa Maria Aida Episcopo Esperto Prof. Antonio Michele Riccio Tutor Prof.ssa Leonarda Malgieri Facilitatore Prof.ssa Sonia Manuppelli Referente per la Valutazione Prof.ssa Marigilda Tibollo