1. PRIVACY E ANTIRICICLAGGIO:
QUALI SONO GLI ADEMPIMENTI
RICHIESTI ALL'AVVOCATO
1 ottobre 2021 ore 15:00-18:00
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2. ANTIRICICLAGGIO, FOCUS SUGLI
AGGIORNAMENTI NORMATIVI E
OPERATIVI PER LO STUDIO LEGALE
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3. - PARTE 1 -
EXCURSUS NORMATIVO:
IL D.LGS. 231/2007
Avv. Edoardo Ferraro
Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Padova
Presidente MF Padova
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4. Andando a verificare la legislazione vigente, troviamo un sovrapporsi e
susseguirsi di normative dal 2007 ad oggi, relative alla materia del c.d.
“anriciclaggio”, sia di matrice nazionale che europea.
Il 10 novembre 2019 è entrato in vigore il D.Lgs. 125/2019 (G.U. n. 252 del 26
ottobre 2019) che ha recepito la V direttiva (UE) 2018/843 del Parlamento
Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018, che aveva modificato la direttiva
(UE) 2015/849 relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di
riciclaggio o finanziamento del terrorismo, modificando il D.Lgs. 231/2007. Si
tratta, in sostanza, dell’ultimo tassello normativo in materia di antiriciclaggio
che va ad impattare, tra gli altri, anche sugli studi legali, siano essi strutturati
in maniera individuale che in forma associata o societaria.
NORMATIVA ANTIRICICLAGGIO:
LEGGE ITALIANA E NORME EUROPEE
Avv.
Edoardo
Ferraro
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5. 1. Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano a fini di prevenzione e
contrasto dell'uso del sistema economico e finanziario a scopo di riciclaggio
e finanziamento del terrorismo. [...]
2. Per le finalità di cui al comma 1, il presente decreto detta misure volte a
tutelare l'integrità del sistema economico e finanziario e la correttezza dei
comportamenti degli operatori tenuti alla loro osservanza. Tali misure sono
proporzionate al rischio in relazione al tipo di cliente, al rapporto
continuativo, alla prestazione professionale, al prodotto o alla transazione
e la loro applicazione tiene conto della peculiarità dell'attività, delle
dimensioni e della complessità proprie dei soggetti obbligati che
adempiono agli obblighi previsti a loro carico dal presente decreto […]
ART. 2 D.LGS. 231/2007:
FINALITÀ E PRINCIPI
Avv.
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6. 4. Ai fini di cui al comma 1, s'intende per riciclaggio:
a) la conversione o il trasferimento di beni, effettuati essendo a conoscenza
che essi provengono da un'attività criminosa o da una partecipazione a tale
attività, allo scopo di occultare o dissimulare l'origine […];
b) l'occultamento o la dissimulazione della reale natura, provenienza,
ubicazione, disposizione, movimento, proprietà dei beni […] ;
c) l'acquisto, la detenzione o l'utilizzazione di beni essendo a conoscenza, al
momento della loro ricezione, che tali beni provengono da un'attività
criminosa o da una partecipazione a tale attività;
d) la partecipazione ad uno degli atti di cui alle lettere a), b) e c) ,
l'associazione per commettere tale atto, il tentativo […];
ART. 2 D.LGS. 231/2007:
FINALITÀ E PRINCIPI
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7. 6. Ai fini di cui al comma 1, s'intende per finanziamento del terrorismo
qualsiasi attività diretta, con ogni mezzo, alla fornitura, alla raccolta, alla
provvista, all'intermediazione, al deposito, alla custodia o all'erogazione, in
qualunque modo realizzate, di fondi e risorse economiche, direttamente o
indirettamente, in tutto o in parte, utilizzabili per il compimento di una o più
condotte, con finalità di terrorismo secondo quanto previsto dalle leggi
penali ciò indipendentemente dall'effettivo utilizzo dei fondi e delle risorse
economiche per la commissione delle condotte anzidette.
6-bis. Il trattamento dei dati personali effettuato per le finalità di cui al
comma 1 è considerato di interesse pubblico ai sensi del regolamento (UE)
2016/679, [...]
ART. 2 D.LGS. 231/2007:
FINALITÀ E PRINCIPI
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8. 1. Le disposizioni di cui al presente decreto si applicano alle categorie di
soggetti individuati nel presente articolo, siano esse persone fisiche ovvero
persone giuridiche.
[…]
4. Rientrano nella categoria dei professionisti, nell'esercizio della professione
in forma individuale, associata o societaria:
[...]
c) i notai e gli avvocati quando, in nome o per conto dei propri clienti,
compiono qualsiasi operazione di natura finanziaria o immobiliare e [...]
ART. 3 D.LGS. 231/2007:
SOGGETTI OBBLIGATI
Avv.
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9. […] quando assistono i propri clienti nella predisposizione o nella
realizzazione di operazioni riguardanti:
1) il trasferimento a qualsiasi titolo di diritti reali su beni immobili o attività
economiche;
2) la gestione di denaro, strumenti finanziari o altri beni;
3) l'apertura o la gestione di conti bancari, libretti di deposito e conti di
titoli;
4) l'organizzazione degli apporti necessari alla costituzione, alla gestione o
all'amministrazione di società;
5) la costituzione, la gestione o l'amministrazione di società, enti, trust o
soggetti giuridici analoghi;
ART. 3 D.LGS. 231/2007:
SOGGETTI OBBLIGATI
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10. 1. Le autorità di vigilanza di settore e gli organismi di autoregolamentazione
(CNF E COA, ndr)
(CNF E COA, ndr) dettano criteri e metodologie, commisurati alla natura
dell'attività svolta e alle dimensioni dei soggetti obbligati, per l'analisi e la
valutazione dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, cui
sono esposti nell'esercizio della loro attività.
2. I soggetti obbligati, adottano procedure oggettive e coerenti rispetto ai
criteri e alle metodologie di cui al comma 1, per l'analisi e la valutazione dei
rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Per la valutazione del
rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, i soggetti obbligati
tengono conto di fattori di rischio associati alla tipologia di clientela, all'area
geografica di operatività, ai canali distributivi e ai prodotti e i servizi offerti.
ART. 15 D.LGS. 231/2007:
SOGGETTI OBBLIGATI
Avv.
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11. 1. I soggetti obbligati adottano i presidi e attuano i controlli e le procedure,
adeguati alla propria natura e dimensione, necessari a mitigare e gestire i
rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, individuati ai sensi
degli articoli 14 e 15. [...]
2. Le autorità di vigilanza di settore e gli organismi di autoregolamentazione
individuano i requisiti dimensionali e organizzativi in base ai quali i soggetti
obbligati, rispettivamente vigilati e controllati adottano specifici presidi,
controlli e procedure per:
a) la valutazione e gestione del rischio [...]
b) l'introduzione di una funzione antiriciclaggio, [...] la nomina di un
responsabile della funzione antiriciclaggio.
ART. 16 D.LGS. 231/2007:
MITIGAZIONE DEL RISCHIO
Avv.
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12. Titolo II - Obblighi
Capo I - Obblighi di adeguata verifica della clientela
Sezione I
17.Disposizioni generali
18.Contenuto degli obblighi di adeguata verifica
19.Modalità di adempimento degli obblighi di adeguata verifica
20.Criteri per la determinazione della titolarità effettiva di clienti diversi dalle
persone fisiche
21.Comunicazione e accesso alle informazioni sulla titolarità effettiva di
persone giuridiche e trust
22.Obblighi del cliente
ALTRI ARTICOLI RILEVANTI:
ARTT. 17-21: OBBLIGHI E CRITERI
Avv.
Edoardo
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13. Titolo II - Obblighi
Capo I - Obblighi di adeguata verifica della clientela
Sezione II
23.Misure semplificate di adeguata verifica della clientela
24.Obblighi di adeguata verifica rafforzata della clientela
25.Modalità di esecuzione degli obblighi di adeguata verifica rafforzata della
clientela
ALTRI ARTICOLI RILEVANTI:
ARTT. 23-25: LIVELLI DI VERIFICA
Avv.
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14. Titolo II - Obblighi
Capo I - Obblighi di adeguata verifica della clientela
Sezione III
26.Criteri tecnici e procedure semplificate di adeguata verifica della clientela
27.Modalità di esecuzione degli obblighi di adeguata verifica della clientela da
parte di terzi
28.Responsabilità dei soggetti obbligati
29.Esecuzione da parte di terzi aventi sede in Paesi ad alto rischio
30.Esclusioni
ALTRI ARTICOLI RILEVANTI:
ARTT. 26-30: CRITERI E PROCEDURE
Avv.
Edoardo
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15. L’adeguata verifica (Capo I, Sezione I D.Lgs. 231/07) consiste in un vero e
proprio processo volto a identificare il cliente, ad individuarne il profilo di
rischio e si deve svolgere quando:
● si instaura un rapporto continuativo con il cliente;
● viene conferito un incarico professionale;
● si esegue un’operazione occasionale che comporti trasmissione o
movimentazione di mezzi di pagamento superiori a 15.000,00 euro,
indipendentemente dal fatto che sia effettuata con un’unica operazione o
con più operazioni che appaiano collegate alla realizzazione di
un’operazione frazionata;
[...]
IN SINTESI:
QUANDO SI FA L'ADEGUATA VERIFICA
Avv.
Edoardo
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16. [...]
● si esegue un’operazione occasionale che consista in un trasferimento di
fondi superiore a 1.000 euro (art. 3 paragrafo 1, punto 9 Regolamento UE n.
2015/847 del Parlamento Europeo e del Consiglio);
● sussiste il sospetto di riciclaggio o finanziamento al terrorismo,
indipendentemente da qualsiasi deroga, esenzione o soglia applicabile;
● sussistono dubbi sulla veridicità o sull’adeguatezza dei dati forniti dal
cliente ai fini dell’identificazione.
IN SINTESI:
QUANDO SI FA L'ADEGUATA VERIFICA
Avv.
Edoardo
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17. L’adeguata verifica del cliente consiste nell’eseguire quattro attività:
● identificazione del cliente e dell’eventuale esecutore;
● identificazione del titolare effettivo;
● acquisizione e valutazione delle informazioni sullo scopo e natura della
prestazione;
● controllo costante del rapporto con il cliente.
L’identificazione del cliente e dell’eventuale esecutore (art. 18, comma 1 lettera
a D.Lgs. 231/07) si realizza attraverso la presenza fisica del cliente e con un
documento di identità valido, nonché sulla base di documenti forniti e
informazioni ottenute da una fonte affidabile e indipendente. L’avvocato deve
acquisire copia del documento di identità.
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
COS'È SI FA L'ADEGUATA VERIFICA
Ordine
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18. La presenza fisica del cliente non è necessaria quando:
● il cliente è già stato precedentemente identificato dal professionista;
● i dati identificativi del cliente risultino da atto pubblico, scrittura privata
autenticata o da documenti recanti la firma digitale;
● il cliente è in possesso di identità digitale ex art. 64 del CAD;
● i dati identificativi del cliente risultino da dichiarazione della rappresentanza
e dell’autorità consolare italiana;
● c'è attestazione di previa identificazione da parte di intermediari abilitati;
● nel caso di idonea attestazione da parte di altro professionista.
L'identificazione può essere delegata ad un collaboratore o un dipendente, ma
l'avvocato ne risponde comunque personalmente.
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
COS'È SI FA L'ADEGUATA VERIFICA
Ordine
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19. TRE CRITERI
1. CRITERIO SOGGETTIVO
2. CRITERIO OGGETTIVO
3. CRITERIO SITUAZIONALE
1. CRITERIO SOGGETTIVO
Tale criterio assume rilevanza quando il focus viene posto sul cliente. In questo
caso l’avvocato analizza la natura giuridica del cliente, la prevalente attività
svolta, il comportamento tenuto al momento del compimento dell’operazione o
dell’instaurazione del rapporto continuativo o della prestazione professionale,
l’area geografica di residenza o sede del cliente, o della controparte.
Avv.
Edoardo
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IN SINTESI:
CRITERI DI VERIFICA
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20. 2. CRITERIO OGGETTIVO
Questo criterio attiene all’operazione, al rapporto continuativo o alla
prestazione professionale e pone l’attenzione al contenuto della prestazione,
alle modalità di svolgimento della stessa, all’ammontare dell’operazione, alla
frequenza e al volume delle operazioni, alla durata della prestazione
professionale, alla ragionevolezza dell’operazione, del rapporto continuativo o
della prestazione professionale, in rapporto all’attività svolta dal cliente e
all’entità delle risorse economiche nella sua disponibilità, e infine all’area
geografica di destinazione del prodotto e all’oggetto dell’operazione, del
rapporto continuativo o della prestazione professionale.
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
CRITERI DI VERIFICA
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21. 3. CRITERIO SITUAZIONALE
I fattori situazionali sono:
● fattori di rischio relativi alla clientela;
● fattori di rischio relativi a prodotti, servizi, operazioni o canali di
distribuzione;
● fattori di rischio geografico.
Questi tre elementi sono funzionali alla profilatura del cliente per la scelta del
livello di verifica da svolgere con semplificazioni o rafforzamenti.
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
CRITERI DI VERIFICA
Ordine
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22. L’art. 23 del D.Lgs. 231/07 prevede che nei casi di basso rischio di riciclaggio o
di finanziamento al terrorismo, le misure di adeguata verifica e della frequenza
degli adempimenti possano avere forme semplificate. Gli indici sono:
● Criterio soggettivo - CLIENTE:
- società ammesse alla quotazione su un mercato regolamentato e
sottoposto ad obblighi di comunicazione con adeguata trasparenza della
titolarità effettiva;
- pubbliche amministrazioni ovvero istituzioni o organismi che svolgano
funzioni pubbliche, conformemente al diritto dell’Unione Europea;
- clienti che siano residenti in aree geografiche a basso rischio;
[...]
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
LA VERIFICA SEMPLIFICATA
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23. ● Criterio oggettivo - PRODOTTI e OPERAZIONI:
- contratti di assicurazione vita rientranti nei rami di cui all’art. 2 comma 1
del D.Lgs. 209/2005 (codice delle assicurazioni private) nel caso in cui il
premio annuale non ecceda 1.000,00 euro o il cui premio unico non sia di
importo superiore a 2.500,00 euro;
- forme pensionistiche complementari disciplinate dal D.Lgs. 252/2005;
prodotti o servizi finanziari che offrano servizi opportunamente definiti e
circoscritti a determinate tipologie di clientela, volti a favorire l’inclusione
finanziaria;
- prodotti in cui i rischi di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo siano
mitigati da fattori, quali limiti di spesa o trasparenza della titolarità; [...]
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
LA VERIFICA SEMPLIFICATA
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24. ● Criterio situazionale - AREE GEOGRAFICHE:
- stati membri; Paesi terzi dotati di efficaci sistemi di prevenzione del
riciclaggio e del finanziamento al terrorismo;
- paesi terzi che fonti autorevoli e indipendenti valutino essere caratterizzati
da un basso livello di corruzione o di permeabilità ad altre attività
criminose;
- paesi terzi che, sulla base di fonti attendibili e indipendenti, prevedano e
diano effettiva applicazione a presidi di prevenzione del riciclaggio e di
finanziamento al terrorismo, coerenti con le raccomandazioni del GAFI.
L’adeguata verifica semplificata non esenta l’avvocato dall’effettuare
comunque l’analisi del rischio del cliente.
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
LA VERIFICA SEMPLIFICATA
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25. In presenza di elevato rischio di riciclaggio o di finanziamento al terrorismo le
misure di adeguata verifica e della frequenza degli adempimenti devono essere
rafforzate (art. 24 D.Lgs. 231/07). I fattori sono:
● Criterio soggettivo - CLIENTE:
- rapporti continuativi o prestazioni professionali instaurati ovvero eseguiti
in circostanze anomale o aventi sede in aree geografiche ad alto rischio;
- strutture qualificabili come veicoli di interposizione patrimoniale;
- società che hanno emesso azioni al portatore o partecipate da fiduciarie;
- tipo di attività economiche caratterizzate da elevato utilizzo del contante;
assetto proprietario della società cliente anomalo o eccessivamente
complesso data la natura dell’attività svolta; [...]
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
LA VERIFICA RAFFORZATA
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26. ● Criterio oggettivo - PRODOTTI e OPERAZIONI:
- servizi con un elevato grado di personalizzazione, offerti a una clientela
dotata di un patrimonio di rilevante ammontare;
- prodotti o operazioni che potrebbero favorire l’anonimato;
- rapporti continuativi, prestazioni professionali o operazioni occasionali a
distanza non assistiti da adeguati meccanismi e procedure di
riconoscimento;
- pagamenti ricevuti da terzi privi di un evidente collegamento con il
cliente o con la sua società;
- prodotti e pratiche commerciali di nuova generazione, compresi i
meccanismi innovativi di distribuzione e l’uso di tecnologie innovative [...]
Avv.
Edoardo
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IN SINTESI:
LA VERIFICA RAFFORZATA
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27. ● Criterio situazionale - AREE GEOGRAFICHE:
- Paesi terzi che, sulla base di fonti attendibili e indipendenti, siano ritenuti
carenti di efficaci presidi di prevenzione al riciclaggio e al finanziamento al
terrorismo coerenti con le raccomandazioni del GAFI;
- Paesi terzi che fonti autorevoli ed indipendenti valutano essere
caratterizzati da un elevato livello di corruzione o di permeabilità ad altre
attività criminose;
- Paesi soggetti a sanzioni, embargo o misure analoghe emanate dai
componenti organismi nazionali ed internazionali;
- Paesi che finanziano o sostengono attività terroristiche o nei quali
operano organizzazioni terroristiche.
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
LA VERIFICA RAFFORZATA
Ordine
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28. Indipendentemente dai criteri appena elencati i soggetti obbligati devono
sempre applicare misure di adeguata verifica rafforzata del cliente in tre casi:
● clienti residenti in paesi terzi ad alto rischio individuati dalla Commissione
Europea;
● rapporti di corrispondenza transfrontaliera con un ente creditizio o istituto
finanziario corrispondente di un paese terzo;
● rapporti continuativi, prestazioni professionali o operazioni con clienti e
relativi titolari effettivi che siano Persone Politicamente Esposte (PEP).
L’avvocato in questi casi adotta misure rafforzate di adeguata verifica della
clientela acquisendo informazioni aggiuntive e intensificando la frequenza
dell’applicazione delle procedure finalizzate a garantire il controllo.
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
LA VERIFICA RAFFORZATA
Ordine
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29. L’avvocato effettua una corretta conservazione quando i dati e le informazioni
conservano nel tempo le caratteristiche di integrità, leggibilità e reperibilità.
Due sono le tipologie di documenti da conservare:
● la copia dei documenti acquisiti in occasione dell’adeguata verifica della
clientela, sia per le prestazioni professionali che per le operazioni;
● l’originale, ovvero copia avente efficacia probatoria ai sensi della normativa
vigente, delle scritture e registrazioni inerenti esclusivamente alle
operazioni.
Anche per tali documenti è ammessa la conservazione o in forma cartacea o in
quella informatica.
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
CONSERVAZIONE DEI DATI RACCOLTI
Ordine
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30. La corretta conservazione deve consentire una ricostruzione univoca di:
● la data di instaurazione del rapporto continuativo o del conferimento
dell’incarico;
● i dati identificativi del cliente, del titolare effettivo e le informazioni sullo
scopo e la natura del rapporto o delle prestazioni;
● la data, l’importo e la causale dell’operazione;
● i mezzi di pagamento utilizzati;
● mandato professionale.
I documenti, i dati, e le informazioni acquisite devono essere conservati per un
periodo di 10 anni dalla cessazione del rapporto continuativo, dalla prestazione
professionale o dall’esecuzione dell’operazione occasionale.
Avv.
Edoardo
Ferraro
IN SINTESI:
CONSERVAZIONE DEI DATI RACCOLTI
Ordine
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24ore
31. 1. I soggetti obbligati che si trovano nell'impossibilità oggettiva di effettuare
l'adeguata verifica della clientela, ai sensi delle disposizioni di cui all'articolo
19, comma 1, lettere a), b) e c), si astengono dall'instaurare, eseguire ovvero
proseguire il rapporto, la prestazione professionale e le operazioni e
valutano se effettuare una segnalazione di operazione sospetta alla UIF a
norma dell'articolo 35. [...]
3. I professionisti sono esonerati dall'obbligo di cui al comma 1, limitatamente
ai casi in cui esaminano la posizione giuridica del loro cliente o espletano
compiti di difesa o di rappresentanza del cliente in un procedimento
innanzi a un'autorità giudiziaria o in relazione a tale procedimento,
compresa la consulenza sull'eventualità di intentarlo o evitarlo.
Avv.
Edoardo
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IN SINTESI:
ASTENSIONE E SEGNALAZIONE
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32. Le comunicazioni delle informazioni, effettuate in buona fede dagli Avvocati,
non costituiscono violazione di eventuali restrizioni alla comunicazione di
informazioni imposte in sede contrattuale o da disposizioni legislative,
regolamentari o amministrative.
Le medesime comunicazioni non comportano responsabilità di alcun tipo anche
nelle ipotesi in cui colui che la effettua non sia a conoscenza dell'attività
criminosa sottostante e a prescindere dal fatto che l’attività illegale sia stata
realizzata. L’Avvocato che segnala un'operazione sospetta alla UIF non incorre
in nessuna responsabilità. La segnalazione, infatti, non costituisce violazione
del segreto professionale. Ciò, a condizione che venga effettuata in buona fede
e per le finalità previste dal D.Lgs. 231/2007.
Avv.
Edoardo
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IN SINTESI:
SEGRETO PROFESSIONALE
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33. Il D.Lgs. 231/2007 prevede (artt. 55-69) prevede una serie di sanzioni in capo ai
soggetti obbligati.
● Sanzioni Penali
● Sanzioni Amministrative
Da tenere presente, inoltre, che trattandosi di questioni inerenti la clientela,
possono esservi anche problematiche (e sanzioni) di tipo deontologico.
● Art. 23 c. 2 - L’avvocato, prima di assumere l’incarico, deve accertare
l’identità della persona che lo conferisce e della parte assistita.
● Art. 30 c. 1 - L’avvocato deve gestire con diligenza il denaro ricevuto dalla
parte assistita o da terzi nell’adempimento dell’incarico professionale[...]
Avv.
Edoardo
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IN SINTESI:
SANZIONI
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34. Per ulteriori approfondimenti clicca qui:
Avvocati e misure antiriciclaggio: istruzioni per l'uso
Antiriciclaggio: anche gli avvocati trovano le regole tecniche
Clientela ai raggi x: così l’avvocato valuta i rischi antiriciclaggio
Antiriciclaggio: CNF emana le nuove regole tecniche
Obbligo segnalazione operazioni sospette: antiriciclaggio per avvocati
Avv.
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BIBLIOGRAFIA
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35. - PARTE 2 -
IL RUOLO DI CNF E COA:
REGOLE TECNICHE E ALTRO
Avv. Edoardo Ferraro
Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Padova
Presidente MF Padova
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36. Le norme attribuiscono agli organismi di autoregolamentazione come l'ente
esponenziale, rappresentativo di una categoria professionale, ivi comprese le
sue articolazioni territoriali e i consigli di disciplina, poteri di regolamentazione e
di controllo della categoria anche in tema di antiriciclaggio.
Gli Ordini professionali sono quindi responsabili della elaborazione e
dell’aggiornamento delle c.d. regole tecniche in materia di procedure e
metodologie di analisi e valutazione del rischio di riciclaggio e finanziamento del
terrorismo cui i professionisti sono esposti nell’esercizio della propria attività. In
sostanza si tratta di fornire un chiarimento a tutti gli iscritti sulla effettiva
portata e sulla applicazione della normativa in vigore in materia di
antiriciclaggio.
Avv.
Edoardo
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IL RUOLO DEGLI ENTI ESPONENZIALI:
CREARE LE REGOLE TECNICHE
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37. La riforma della normativa antiriciclaggio ha poi attribuito agli organismi di
autoregolamentazione veri e propri poteri sanzionatori a fronte di gravi
violazioni, ripetute o sistematiche, ovvero plurime degli obblighi posti dalla
legge medesima e delle relative disposizioni tecniche di attuazione.
Inoltre, gli Ordini professionali possono ricevere le segnalazioni di operazioni
sospette da parte dei propri iscritti, in vista del successivo inoltro alla Unità di
informazione finanziaria per l'Italia (UIF), e siano tenuti a informare
prontamente quest’ultima in merito a situazioni ritenute correlate a fattispecie
di riciclaggio di cui vengono a conoscenza nell’esercizio della propria attività.
Inoltre gli Ordini dispongono di poteri di controllo e sanzionatori, in ambito
disciplinare e deontologico, in materia di antiriciclaggio.
Avv.
Edoardo
Ferraro
IL RUOLO DEGLI ENTI ESPONENZIALI:
POTERI SANZIONATORI
Ordine
Avvocati
Padova
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MF
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Gruppo
24ore
38. Le regole tecniche dettate dal Consiglio Nazionale Forense presentano una
elencazione ancora più precisa delle attività professionali escluse dagli
obblighi della normativa antiriciclaggio. Esse prevedono l'esclusione di:
● consulenza stragiudiziale avente ad oggetto atti e negozi di natura non
patrimoniali;
● attività di assistenza, difesa e rappresentanza del cliente in giudizio avanti a
qualsivoglia Autorità Giudiziaria o Arbitrale, ivi incluse la Mediazione D.Lgs.
28/2010 e la negoziazione assistita ex D.L. 12 settembre 2014 n. 132 e ogni
attività a queste prodromica o conseguente, ivi comprese conciliazioni e
transazioni;
[...]
Avv.
Edoardo
Ferraro
REGOLE TECNICHE DEL 20.09.2019:
REGOLA 2
Ordine
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Gruppo
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39. ● attività di assistenza, difesa e rappresentanza in tutte le procedure di natura
amministrativa o tributaria;
● incarichi quali amministratore di sostegno;
● incarichi quale arbitro rituale o irrituale, curatore fallimentare e
commissario giudiziale;
● incarico di mediatore ex art. 16 D.Lgs. 28/2010;
● incarico di custode giudiziario ex art. 65 c.p.c. e delegato alle operazioni di
vendita ex artt. 534 bis e 591 bis c.p.c.;
● ogni altra operazione, atto o negozio non espressamente riconducibili
all’elencazione tassativa di cui all’art. 3, comma 4, lettera c del D.Lgs. 231/07
così come modificato dal D. Lgs. 90/2017 (regola tecnica n. 2).
Avv.
Edoardo
Ferraro
REGOLE TECNICHE DEL 20.09.2019:
REGOLA 2
Ordine
Avvocati
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Gruppo
24ore
40. ● Gli “Adempimenti Antiriciclaggio per gli Avvocati” approvati dal Gruppo di
Lavoro Antiriciclaggio del Consiglio Nazionale Forense e pubblicati sul sito
istituzionale del Consiglio Nazionale Forense, trovano applicazione per le
parti non in contrasto con il Decreto.
● La valutazione del rischio di cui al comma 2, art. 15 del Decreto può essere
effettuata anche con l’ausilio di professionisti e/o di società di consulenza,
fermo restando quanto previsto al comma 4, art. 15 del Decreto.
Avv.
Edoardo
Ferraro
REGOLE TECNICHE DEL 20.09.2019:
REGOLE 3 E 4
Ordine
Avvocati
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24ore
41. Costituiscono tipologie di clienti a basso rischio:
● le pubbliche amministrazioni ovvero organismi o enti che svolgono funzioni
pubbliche, anche conformemente al diritto UE;
● società ammesse alla quotazione su mercati regolamentati nella UE;
● società ammesse alla quotazione su mercati regolamentati extra UE a
condizione che non siano situate in Paesi terzi ad alto rischio;
● i soggetti sottoposti a vigilanza ai sensi del D.Lgs. 1 settembre 1993 no. 385,
del D. Lgs. 24 febbraio 1998 no. 58 e del D. Lgs. 7 settembre 2005 n. 209;
● enti creditizi o finanziari situati in uno Stato extra UE, di cui all’art. 23,
comma 2, lettera c, numeri 2), 3), e 4);
● clienti con sede legale in aree geografiche a basso rischio.
Avv.
Edoardo
Ferraro
REGOLE TECNICHE DEL 20.09.2019:
REGOLA 5
Ordine
Avvocati
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-
MF
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Gruppo
24ore
42. ● Allo scopo di definire l’idoneità e la tempestività delle misure semplificate di
adeguata verifica della clientela nell’ambito dell’attività dell’Avvocato
allorquando questi è chiamato a redigere un atto o negozio concernente le
operazioni di cui all’art. 3 comma 4, lettera c) del Decreto, e scopo e natura
della prestazione risultino manifeste nell’atto o negozio stesso, salva diversa
valutazione dell’Avvocato, non è necessario formalizzare in un autonomo
documento l’acquisizione di tali informazioni dal cliente.
● Costituisce idonea identificazione del titolare effettivo quella effettuata
mediante consultazione di pubblici registri e - ove necessario - mediante
l’acquisizione dei dati e informazioni ivi contenute.
Avv.
Edoardo
Ferraro
REGOLE TECNICHE DEL 20.09.2019:
REGOLE 6 E 7
Ordine
Avvocati
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Gruppo
24ore
43. L’Avvocato potrà adempiere agli obblighi di adeguata verifica della clientela:
- servendosi di procedure strutturate di raccolta e di elaborazione dei dati e
delle informazioni, attraverso percorsi guidati o questionari, anche avvalendosi
di algoritmi predefiniti e procedure informatiche, in grado di assegnare in
automatico la classe di rischio, fermi restando gli obblighi valutativi correlati a
carico dell’Avvocato;
- acquisendo una dichiarazione del cliente confermativa dei dati e delle
informazioni fornite, in particolar modo quelli attinenti alla struttura
proprietaria ed alla titolarità effettiva.
Avv.
Edoardo
Ferraro
REGOLE TECNICHE DEL 20.09.2019:
REGOLA 8
Ordine
Avvocati
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44. Trovano applicazione in caso di basso rischio di riciclaggio le seguenti misure di
semplificazione degli obblighi di adeguata verifica:
● è sufficiente ai fini dell’identificazione l’acquisizione in fotocopia del
documento di identità del cliente;
● con riferimento alla identificazione dell’eventuale titolare effettivo e verifica
della sua identità: è sufficiente una dichiarazione, purché ragionevolmente
attendibile, dello stesso titolare effettivo ovvero una dichiarazione del
cliente ex art. 22 del Decreto con allegata -se del caso- la relativa
documentazione atta ad identificare il titolare effettivo, come ad es. visura
CCIA, e senza necessità di acquisire copia del documento di identità del
titolare effettivo [...];
Avv.
Edoardo
Ferraro
REGOLE TECNICHE DEL 20.09.2019:
REGOLA 9
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24ore
45. ● […] con riferimento alla richiesta di informazioni sullo scopo e sulla natura
prevista della prestazione professionale: è sufficiente basarsi sulle
dichiarazioni rese dal cliente, purché ragionevolmente attendibili;
● con riferimento al controllo costante nel corso della prestazione
professionale: è sufficiente che esso sia più dilazionato e meno pervasivo.
In ogni caso, in presenza di un basso rischio di riciclaggio, l’Avvocato sarà
esentato:
● dal raccogliere informazioni dettagliate sulla situazione economico-
patrimoniale del cliente;
● dallo svolgimento di una verifica specifica della provenienza dei fondi e
delle risorse nella disponibilità del cliente.
Avv.
Edoardo
Ferraro
REGOLE TECNICHE DEL 20.09.2019:
REGOLA 9
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46. Laddove il rapporto con il cliente è connotato da indici di basso rischio di
riciclaggio ed è pertanto idoneo l’espletamento di un’attività semplificata di
adeguata verifica, il controllo costante potrà essere compiuto con cadenza
maggiormente dilazionata nel tempo, anche ad esempio a cadenza triennale per
i rapporti continuativi, essendo inoltre sufficiente, se del caso, raccogliere una
semplice dichiarazione confermativa da parte del cliente che il quadro
informativo a questi riferito non è mutato.
Avv.
Edoardo
Ferraro
REGOLE TECNICHE DEL 20.09.2019:
REGOLA 10
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47. Il fascicolo cartaceo del cliente, così come liberamente costituito dall’Avvocato,
realizza – unitamente altresì, se del caso, a qualsivoglia modalità di
conservazione di documenti, dati ed informazioni in via informatica – idonea
modalità di conservazione. Inoltre, entrambe le modalità – cartacea ed
informatica – possono coesistere con riferimento ad un medesimo cliente.
Avv.
Edoardo
Ferraro
REGOLE TECNICHE DEL 20.09.2019:
REGOLA 11
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48. Costituiscono idonea modalità di conservazione ai sensi dell’art. 32 del Decreto,
i sistemi di protezione contro la perdita dei dati e delle informazioni, i sistemi di
autenticazione, autorizzazione per l’accesso al sistema informatico dello
Studio dell’Avvocato ed al relativo archivio cartaceo. L’integrità dei dati e delle
informazioni e la non alterabilità si considera garantita, tra l’altro, qualora gli
stessi si ricavino da un documento informatico conservato in formato statico,
ovvero da documento anche in formato non statico da cui si possa desumere la
non alterazione.
Avv.
Edoardo
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REGOLE TECNICHE DEL 20.09.2019:
REGOLA 12
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49. - PARTE 3 -
CRITERI E METODOLOGIE DELLE
REGOLE TECNICHE DEL CNF
Avv. Edoardo Ferraro
Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Padova
Presidente MF Padova
WEBINAR
50. È opportuno che gli Avvocati si servano, nell’organizzazione della propria attività
professionale, di strumenti funzionali ad una corretta gestione del rischio, che
comprendano:
1. la stesura di un “documento di autovalutazione”;
2. l’introduzione, nelle dinamiche dello Studio Legale, di una procedura di
profilatura del cliente.
Essendo differenti le tipologie di rischio che ciascuno studio fronteggia nel corso
della propria attività, imporre un modello predefinito risulterebbe improprio e
di scarsa utilità. Pertanto saranno gli Avvocati stessi a definire le specificità della
procedura da adottare nel proprio studio legale, in modo da adeguare
concretamente l’attività di profilatura del cliente.
Avv.
Edoardo
Ferraro
CRITERI E METODOLOGIE:
OGNI SITUAZIONE FA STORIA A SÉ
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51. In allegato alle Regole Tecniche vi è il c.d. Documento 1 che si occupa di indicare
criteri e metodologie per valutare il cliente e la sua situazione, ai fini
dell'antiriciclaggio.
Si deve svolgere una valutazione preliminare su tre “questioni”:
● IL CLIENTE
● LE OPERAZIONI
● L'AREA GEOGRAFICA
Una volta raccolti i dati, si attribuirà un punteggio al fine di identificare il livello
di rischio.
Avv.
Edoardo
Ferraro
CRITERI E METODOLOGIE:
ELEMENTI DI VALUTAZIONE
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52. Una volta raccolti detti dati, l'avvocato associa un grado numerico di rischio ad
ognuno degli indici individuati.
I punteggi che possono essere assegnati variano da 1 a 5, dal più basso al più
alto:
1: Rischio inesistente o assolutamente irrilevante;
2: Rischio basso;
3: Rischio medio/moderato;
4: Rischio moderato/alto;
5: Rischio elevato e palese.
Avv.
Edoardo
Ferraro
CRITERI E METODOLOGIE:
PUNTEGGI
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53. Sommando i punteggi, si identifica il grado di rischio:
Ad esempio potrebbe essere:
● Rischio inesistente o assolutamente irrilevante [da 10 a 20]
● Rischio basso [da 21 a 30]
● Rischio medio/moderato [da 31 a 35]
● Rischio moderato/alto [da 36 a 40]
● Rischio elevato e palese [da 41 a 50]
Avv.
Edoardo
Ferraro
CRITERI E METODOLOGIE:
CONTEGGI
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54. Sommando i punteggi, si identifica il grado di rischio, che rientra nelle seguenti
categorie:
● Rischio inesistente o assolutamente irrilevante
● Rischio basso
● Rischio medio/moderato
● Rischio moderato/alto
● Rischio elevato e palese
La classificazione del grado di rischiosità determina differenze dal punto di vista
dell’estensione, della frequenza, della valutazione e delle modalità di
adempimento degli obblighi di adeguata verifica in capo agli Avvocati.
Avv.
Edoardo
Ferraro
CRITERI E METODOLOGIE:
CONTEGGI
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Gruppo
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55. Avv.
Edoardo
Ferraro
La presente presentazione è aggiornata al momento della sua pubblicazione.
Ciò nonostante, la natura stessa degli argomenti trattati esclude la possibilità
di controllare tutte le fonti esistenti e gli autori non possono fornire alcuna
garanzia in merito all'affidabilità ed all'esattezza delle notizie riportate e
declinano pertanto ogni responsabilità per qualsiasi danno, diretto, indiretto,
incidentale e consequenziale legato all'uso, proprio o improprio delle
informazioni contenute in questo vademecum, ivi inclusi, senza alcuna
limitazione, la perdita di profitto, l'interruzione di attività aziendale o
professionale, la perdita di programmi o altro tipo di dati ubicati sul sistema
informatico dell'utente o altro sistema, e ciò anche qualora gli autori fossero
stati espressamente messi al corrente della possibilità del verificarsi di tali
danni.
DISCLAIMER
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