SlideShare una empresa de Scribd logo
1 de 28
Quadra s.r.l. – Cornate d’Adda (MB)
tel. 0396060383 – 0396060351
Requisiti di sicurezza delle
isole robotizzate
La norma UNI EN ISO 10218-2:2011
Novità normative 2015/2016 - 2
© Quadra s.r.l. – 04/2016
UNI EN ISO 10218-1
Robot e attrezzature per robot - Requisiti di sicurezza per
robot industriali - Parte 1: Robot
Robot industriale (§3.10): manipolatore
multifunzione, programmabile in tre o più assi, che
può essere sia fisso sia mobile e che è utilizzato in
applicazioni industriali. I robot industriali
comprendono:
manipolatore, compreso l’attuatore,
sistema di comando, inclusa la pulsantiera portatile
e ogni interfaccia (hardware e software),
ogni asse aggiuntivo.
Novità normative 2015/2016 - 3
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Scopo e campo di applicazione
UNI EN ISO 10218-2
UNI EN ISO 10218-1: robot.
UNI EN ISO 10218-2: sistemi e celle robotizzate.
Altre norme di tipo C: macchine costituenti i sistemi e le celle
robotizzate.
UNI EN ISO 11161: sistema di produzione integrato (IMS) che
include una o più celle/sistemi robotizzati.
Sistemi di fabbricazione integrati (IMS)
UNI EN ISO 11161
Sistemi ed integrazione
di robot
UNI EN ISO 10218-2
Robot
UNI EN ISO
10218-1
Altre norme di tipo C
per specifiche
macchine
Novità normative 2015/2016 - 4
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Scopo e campo di applicazione
UNI EN ISO 10218-2 (§1)
Nonostante il rumore possa generare una
situazione di pericolo, non è contemplato dalla
norma.
La norma non prende in considerazione
rischi derivanti dai processi in atto (ad
esempio radiazioni laser, fumi di saldatura,
ecc.).
Novità normative 2015/2016 - 5
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Definizione degli spazi
UNI EN ISO 10218-2
Lo spazio protetto deve essere delimitato da protezioni perimetrali.
Lo spazio ristretto del sistema robotizzato deve essere definito da
mezzi che limitino il movimento di robot, parte terminale del
braccio, utensile e pezzo in lavorazione.
Lo spazio ristretto dovrebbe essere inferiore allo spazio massimo.
Lo spazio ristretto deve essere contenuto nello spazio protetto e
dovrebbe coincidere per quanto possibile con lo spazio operativo.
Le protezioni perimetrali non devono essere installate più vicine al
pericolo rispetto allo spazio ristretto; se la protezione perimetrale è
progettata per limitare i movimenti del robot, essa stabilisce il
confine sia dello spazio ristretto che dello spazio protetto.
Novità normative 2015/2016 - 6
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Limitazioni del movimento dei robot
Maximum space
Safeguarded space
Restricted space
Operating space
Novità normative 2015/2016 - 7
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Limitazioni del movimento dei robot
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.4)
I metodi per la limitazione dei movimenti possono essere:
fermi meccanici conformi alla norma UNI EN ISO 10218-1, oppure
altri metodi conformi alle indicazioni di cui alla norma UNI EN ISO
10218-1 per la limitazione degli assi. Tali metodi devono soddisfare il
PL=d e la categoria 3 della norma UNI EN ISO 13849-1 o il SIL 2 con
tolleranza ai guasti 1 della norma CEI EN 62061, tranne nel caso in cui
la valutazione dei rischi giustifichi criteri differenti.
In caso di dispositivi non meccanici, la definizione di spazio ristretto deve
tenere in considerazione la distanza di arresto. Nella valutazione degli
spazi di arresto del robot si deve considerare il carico reale del robot
e la massima velocità di movimento, tranne nel caso in cui la velocità sia
limitata da un sistema di monitoraggio che soddisfi il PL=d e la categoria 3
della norma UNI EN ISO 13849-1 o il SIL 2 con tolleranza ai guasti 1 della
norma CEI EN 62061, tranne nel caso in cui la valutazione dei rischi
giustifichi criteri differenti.
Novità normative 2015/2016 - 8
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Limitazioni del movimento degli assi
UNI EN ISO 10218-1:2012
L’asse primario, ovvero quello
con lo spostamento maggiore,
deve essere limitato nei
movimenti per mezzo di
dispositivi meccanici la cui
posizione deve essere
regolabile (o limitazioni
software di sicurezza).
Il secondo e terzo asse (ovvero
quelli con secondo e terzo
maggiore spostamento)
devono poter essere limitati
mediante dispositivi meccanici
o non meccanici la cui
posizione deve essere
regolabile.
Novità normative 2015/2016 - 9
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Limitazioni software del movimento degli assi
UNI EN ISO 10218-2:2011
Le limitazioni software dei movimenti dei robot definiscono forme
geometriche qualsiasi nelle quali il robot non può entrare o dalle
quali il robot non può uscire.
Le limitazioni software di sicurezza dei movimenti dei robot possono
essere utilizzate per determinare lo spazio ristretto, tenendo in
considerazione le posizioni di arresto effettivo del robot a velocità e
carico massimi.
I programmi che controllano il movimento sicuro degli assi devono
soddisfare i requisiti per il PL=d della norma UNI EN ISO 13849-1 o
per il SIL 2 della norma CEI EN 62061 (a meno che la valutazione
dei rischi non specifichi un livello di prestazione differente) e devono
essere modificabili solo da persone autorizzate.
La violazione dei limiti software di sicurezza deve provocare un
arresto di sicurezza.
Novità normative 2015/2016 - 10
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Limitazioni dinamiche del movimento dei robot
UNI EN ISO 10218-2:2011
Le limitazioni dinamiche consistono nelle modifiche automatiche
dello spazio ristretto durante una porzione del ciclo di lavoro della
cella robotizzata.
Limitazioni dinamiche del movimento dei robot possono essere utili,
ad esempio, in caso di robot che asservono più postazioni di carico
/ scarico manuale.
Mezzi per realizzare limitazioni dinamiche del movimento dei robot
possono essere sensori azionati da camme, barriere fotoelettriche,
laser scanner o fermi meccanici retraibili.
I circuiti di comando associati devono soddisfare il PL=d e la
categoria 3 della norma UNI EN ISO 13849-1 o il SIL 2 con
tolleranza ai guasti 1 della norma CEI EN 62061, tranne nel caso in
cui la valutazione dei rischi giustifichi criteri differenti.
Le istruzioni per l’uso devono indicare chiaramente le limitazioni
dinamiche del movimento dei robot adottate.
Novità normative 2015/2016 - 11
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Circuiti di comando che svolgono funzioni di sicurezza
UNI EN ISO 10218-2 (§5.2)
I livelli di prestazione dei circuiti di comando (PL in accordo alla
norma UNI EN ISO 13849-1 oppure SIL in accordo alla norma CEI
EN 62061) devono essere chiaramente riportati nelle istruzioni per
l’uso. Le istruzioni per l’uso devono comprendere anche i dati ed i
criteri utilizzati per effettuare i calcoli.
Ogni guasto a livello delle SRP/CS deve comportare un arresto in
categoria 0 oppure 1 in accordo alla norma CEI EN 60204-1.
Le parti dei sistemi di comando correlate alla sicurezza devono
essere progettate in modo da essere conformi (§5.2.2):
al PL=d in categoria 3 come descritto nella norma UNI EN ISO
13849-1;
al SIL 2 con tolleranza ai guasti hardware (HFT) pari a 1 con un
intervallo di verifica periodica non inferiore a 20 anni come
descritto nella norma CEI EN 62061.
Novità normative 2015/2016 - 12
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Circuiti di comando che svolgono funzioni di sicurezza
UNI EN ISO 10218-2 (§5.2)
I risultati di una valutazione dei rischi complessiva
effettuata sul sistema robotizzato possono determinare
che prestazioni delle parti del sistema di comando
correlate alla sicurezza diverse siano giustificate per
l'applicazione (§5.2.3).
In questi casi i criteri utilizzati per la definizione dei livelli
di prestazione richiesti devono essere specificatamente
identificati e adeguate limitazioni e cautele devono
essere indicate nelle istruzioni per l’uso.
Novità normative 2015/2016 - 13
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Progettazione ed installazione
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3)
I dispositivi di comando devono essere posizionati all’esterno delle
protezioni perimetrali ed in modo tale da permettere piena visibilità dell’isola
robotizzata.
L’equipaggiamento elettrico deve essere conforme alla norma CEI EN
60204-1.
L’equipaggiamento pneumatico deve essere conforme alla norma UNI EN
ISO 4414.
L’equipaggiamento oleoidraulico deve essere conforme alla norma UNI EN
ISO 4413.
Devono essere presenti sezionatori singoli per ogni sorgente di energia
esterna, bloccabili in posizione di circuito isolato (ad esempio mediante
lucchetti). Qualora siano presenti diversi sezionatori (ad esempio per
installazioni grandi comprendenti numerosi robot), le parti sezionate da ogni
singolo attuatore devono essere chiaramente indicate.
Devono essere chiaramente identificati gli elementi che mantengono
energia immagazzinata (ad esempio batterie, serbatoi, molle) dopo il
sezionamento delle alimentazioni esterne.
Novità normative 2015/2016 - 14
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Arresto di emergenza
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3.8.2)
Ciascuna stazione di comando dalla quale è possibile
comandare l’avvio dei movimenti oppure qualunque altra
situazione pericolosa deve essere dotata di un comando
di arresto di emergenza.
Il comando di arresto di emergenza deve essere
conforme ai requisiti indicati dalle norme UNI EN ISO
13850 e CEI EN 60204-1.
Novità normative 2015/2016 - 15
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Arresto di emergenza
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3.8.2)
I sistemi robotizzati devono avere una sola funzione di arresto di
emergenza che agisce su tutto il sistema.
Se lo spazio ristretto di due o più robot si sovrappone oppure se
due o più robot sono accessibili all’interno di uno spazio protetto
comune, questo spazio deve essere considerato un unico spazio di
lavoro; tutti i comandi di arresto di emergenza per questo spazio di
lavoro devono avere la stessa area di controllo.
L’area di controllo di un comando di arresto di emergenza può
comprendere più spazi di lavoro.
In caso di sistemi complessi (ad esempio con più robot o con celle
multiple) possono essere definite diverse zone di arresto di
emergenza; tali zone devono essere chiaramente indicate in
prossimità degli attuatori di arresto di emergenza.
Novità normative 2015/2016 - 16
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Arresto di emergenza
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3.8.2)
I comandi di arresto di emergenza devono funzionare anche se le
postazioni di controllo non sono attive.
Nel caso di postazioni di comando senza fili, deve essere chiaro
quali sono le postazioni non attive, ad esempio ponendole in
adeguate posizioni di deposito.
Il comando di arresto di emergenza deve attivare un arresto di
categoria 0 oppure 1 secondo la norma CEI EN 60204-1; la scelta
della categoria di arresto deve essere effettuata in funzione della
valutazione dei rischi.
Le istruzioni per l’uso devono contenere informazioni sulle aree di
controllo di ogni comando di arresto di emergenza.
Novità normative 2015/2016 - 17
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Arresto di sicurezza
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3.8.3)
L’isola robotizzata deve essere dotata di uno o più circuiti di
comando per l’arresto di sicurezza (ad esempio comandato
dai dispositivi di interblocco).
Il circuito di arresto di sicurezza deve arrestare tutti gli
elementi pericolosi presenti in categoria 0 oppure 1 (CEI EN
60204-1:2006).
La categoria 2 è ammessa solo se il sistema di azionamento
del motore è conforme alla norma CEI EN 61800-5-2:2009
(Azionamenti elettrici a velocità variabile - Parte 5-2:
Prescrizioni di sicurezza - Sicurezza Funzionale).
Novità normative 2015/2016 - 18
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Confronto tra arresto di emergenza e
arresto di sicurezza
Parametro Arresto di emergenza Arresto di sicurezza
Collocazioni dei mezzi di
attivazione
L’operatore ha accesso rapido
e non ostruito
Per i dispositivi di protezione,
la collocazione è determinata
dalla minima distanza di
sicurezza in accordo a UNI EN
ISO 13855
Attivazione Manuale Manuale, automatico o
attivato automaticamente da
una funzione di sicurezza
Ripristino Solamente manuale Manuale o automatico
Frequenza di utilizzo Infrequente Variabile; da ad ogni ciclo di
funzionamento a infrequente
Scopo Emergenza Protezione o riduzione del
rischio
Effetto Rimozione delle sorgenti di
energia a tutti i pericoli
Controllo sicuro dei pericoli
protetti
Novità normative 2015/2016 - 19
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Dispositivi di abilitazione
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3.13)
I dispositivi di abilitazione devono essere conformi a quanto
indicato dalla norma UNI EN ISO 10218-1.
Nel caso sia previsto l’ingresso di più di una persona
all’interno dello «safeguarded space», ciascuna persona deve
essere protetta con un dispositivo di abilitazione.
Occorre prevedere dei circuiti di comando adeguati per
prevenire la sovrapposizione di più robot durante le
operazioni manuali.
Novità normative 2015/2016 - 20
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Comando di abilitazione a tre posizioni
UNI EN ISO 10218-1:2012
Posizione 1: funzione di
disinserzione dell’interruttore
(l’attuatore non è attivato).
Posizione 2: funzione di
abilitazione (l’attuatore è
attivato in posizione centrale).
Posizione 3: funzione di
disinserzione (l’attuatore è
attivato oltre la posizione
centrale).
Al ritorno dalla posizione 3 alla
posizione 2, la funzione di
abilitazione non è attivata.
Novità normative 2015/2016 - 21
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Ripari
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.10.4)
Le protezioni perimetrali devono essere alte almeno 1400
mm dal piano di calpestio.
≥ 1400 mm
Novità normative 2015/2016 - 22
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Misure di protezione in corrispondenza
delle stazioni manuali
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.10.6)
Nel caso in cui un operatore ed un robot dovessero occupare lo
stesso spazio, occorre:
impedire che il robot raggiunga lo spazio di lavoro oppure fare
in modo che sia in stato sicuro prima di raggiungere lo spazio
di lavoro, oppure
impedire che l’operatore raggiunga lo spazio di lavoro del
robot o portare il robot in uno stato sicuro prima che
l’operatore possa accedervi.
Pe ragioni ergonomiche, sono tollerati ripari aventi un’altezza
compresa tra 1000 mm e 1400 mm.
Lo spazio massimo tra le stazioni mobili (ad esempio tavole
rotanti) e gli elementi fissi (ad esempio parti della macchina o
protezioni perimetrali) non deve essere superiore a 120 mm.
Novità normative 2015/2016 - 23
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Ripari
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.10.4)
I ripari mobili devono essere scorrevoli lateralmente oppure
devono aprirsi verso l’esterno (ovvero favorire l’eventuale
fuga dalla zona pericolosa)
Novità normative 2015/2016 - 24
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Ripristino del funzionamento
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.6.3.4)
Se non utilizzabili sensori di presenza, devono essere adottati mezzi
per impedire avviamenti inattesi, quali:
dispositivi di sezionamento degli equipaggiamenti pericolosi
(bloccabili in posizione di circuito isolato),
mezzi per bloccare le porte di accesso in posizione di apertura,
dispositivi di ripristino addizionali nella zona protetta, limitati
temporalmente.
Novità normative 2015/2016 - 25
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Ripristino del funzionamento
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.6.3.4)
Se non applicabile, deve essere attivato un segnale di
avvertimento acustico-luminoso che deve poter essere visto e
sentito in tutta la zona protetta e deve durare un tempo
sufficiente per consentire l’uscita dalla zona protetta.
Devono essere presenti un numero sufficiente di comandi di
arresto di emergenza azionabili durante il periodo di
preavviso.
Novità normative 2015/2016 - 26
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Modalità di funzionamento manuale
UNI EN ISO 10218-2:2011
Quando è richiesta la modalità manuale, il comando deve essere impartito
mediante una pulsantiera portatile oppure una postazione di comando analoga
(conforme alla norma UNI EN ISO 10218-1).
Il comando in modalità di funzionamento manuale deve essere possibile
solamente mediante una pulsantiera portatile dotata di un comando di
abilitazione, o dispositivi analoghi.
Per quanto possibile la postazione di comando deve essere posizionata in
modo che l’operatore abbia chiara visuale della zona pericolosa.
Un comando di arresto deve essere posto in prossimità di ciascun comando di
avvio.
Nel caso in cui sia selezionata la modalità manuale (controllo locale), l’avvio dei
movimenti oppure il cambio di selezione non deve essere possibile se non dalla
stessa postazione di comando.
Il comando di abilitazione e di selezione della modalità di funzionamento
devono soddisfare il PL=d e la categoria 3 della norma UNI EN ISO 13849-1 o il
SIL 2 con tolleranza ai guasti 1 della norma CEI EN 62061, tranne nel caso in
cui la valutazione dei rischi giustifichi criteri differenti.
Novità normative 2015/2016 - 27
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Modalità di funzionamento manuale
UNI EN ISO 10218-2:2011
Nella modalità di funzionamento manuale a velocità ridotta, la
velocità massima deve essere limitata a 250 mm/s (riferita al tool
center point o TCP), tranne per gli elementi per i quali la valutazione
dei rischi individua una velocità massima inferiore.
Deve essere possibile selezionare velocità inferiori a 250 mm/s.
La modalità di funzionamento manuale ad alta velocità (superiore a
250 mm/s) deve essere attivata solo in casi eccezionali per la
verifica della correttezza della programmazione quando non è
possibile eseguirla a velocità lenta (non deve essere usata in
produzione).
Le istruzioni per l’uso devono indicare che deve essere verificato il
corretto funzionamento della pulsantiera di comando prima di
attivare la modalità di funzionamento manuale ad alta velocità.
Novità normative 2015/2016 - 28
© Quadra s.r.l. – 04/2016
Layout
UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.5)
Nel caso sia possibile comandare il robot in modalità «manual high speed
mode», è richiesto una spazio minimo pari a 500 mm (allo scopo di
proteggere l’operatore dai rischi di schiacciamento, in accordo alla norma
UNI EN 349).
I dispositivi di comando devono essere posizionati ad un’altezza compresa
tra 400 mm e 2000 mm.
I quadri elettrici devono essere installati in modo tale che, anche con le
relative porte aperte, sia sempre disponibile la via di fuga; ciò può essere
garantito nei seguenti modi:
le porte possono essere facilmente chiuse, tenendo in considerazione la
via di fuga, oppure;
lo spazio libero a porta aperta sia almeno pari a 500 mm.
Deve essere impedita la possibilità di raggiungimento di zone pericolose di
aree adiacenti.
Devono essere ridotti i rischi dovuti al trasferimento di materiale da e verso
aree adiacenti.

Más contenido relacionado

La actualidad más candente

Materi pelatihan apar 2
Materi pelatihan apar 2Materi pelatihan apar 2
Materi pelatihan apar 2Eko Kiswanto
 
440360496-TANK-CLEANING-pptx.pptx
440360496-TANK-CLEANING-pptx.pptx440360496-TANK-CLEANING-pptx.pptx
440360496-TANK-CLEANING-pptx.pptxecep nurali
 
Materi orientasi dan pengertian k3 mg 1 01
Materi orientasi dan pengertian k3 mg 1 01Materi orientasi dan pengertian k3 mg 1 01
Materi orientasi dan pengertian k3 mg 1 01Uwai Shakespeare
 
JSA pemasangan pipa & pengelasan.doc
JSA pemasangan pipa & pengelasan.docJSA pemasangan pipa & pengelasan.doc
JSA pemasangan pipa & pengelasan.docssuser523773
 
Himpunan Peraturan Perundangan K3
Himpunan Peraturan Perundangan K3Himpunan Peraturan Perundangan K3
Himpunan Peraturan Perundangan K3Herry Prakoso
 
Inspection & Test Plan - Electrical - Telecommunications & Security Systems -...
Inspection & Test Plan - Electrical - Telecommunications & Security Systems -...Inspection & Test Plan - Electrical - Telecommunications & Security Systems -...
Inspection & Test Plan - Electrical - Telecommunications & Security Systems -...Gary Hayes
 
Pelaporan penyakit akibat kerja
Pelaporan penyakit akibat kerjaPelaporan penyakit akibat kerja
Pelaporan penyakit akibat kerjaNabilaKhairani2
 
LAPORAN PKL KELOMPOK 4.pptx
LAPORAN PKL KELOMPOK 4.pptxLAPORAN PKL KELOMPOK 4.pptx
LAPORAN PKL KELOMPOK 4.pptxRidhoAnanto
 

La actualidad más candente (12)

K3 mekanik
K3 mekanikK3 mekanik
K3 mekanik
 
Sistema de alarmas
Sistema de alarmasSistema de alarmas
Sistema de alarmas
 
Materi pelatihan apar 2
Materi pelatihan apar 2Materi pelatihan apar 2
Materi pelatihan apar 2
 
440360496-TANK-CLEANING-pptx.pptx
440360496-TANK-CLEANING-pptx.pptx440360496-TANK-CLEANING-pptx.pptx
440360496-TANK-CLEANING-pptx.pptx
 
Materi orientasi dan pengertian k3 mg 1 01
Materi orientasi dan pengertian k3 mg 1 01Materi orientasi dan pengertian k3 mg 1 01
Materi orientasi dan pengertian k3 mg 1 01
 
JSA pemasangan pipa & pengelasan.doc
JSA pemasangan pipa & pengelasan.docJSA pemasangan pipa & pengelasan.doc
JSA pemasangan pipa & pengelasan.doc
 
ABB Contactor Price List
ABB Contactor Price List ABB Contactor Price List
ABB Contactor Price List
 
Himpunan Peraturan Perundangan K3
Himpunan Peraturan Perundangan K3Himpunan Peraturan Perundangan K3
Himpunan Peraturan Perundangan K3
 
Inspection & Test Plan - Electrical - Telecommunications & Security Systems -...
Inspection & Test Plan - Electrical - Telecommunications & Security Systems -...Inspection & Test Plan - Electrical - Telecommunications & Security Systems -...
Inspection & Test Plan - Electrical - Telecommunications & Security Systems -...
 
Doosan tt series cnc
Doosan tt series cncDoosan tt series cnc
Doosan tt series cnc
 
Pelaporan penyakit akibat kerja
Pelaporan penyakit akibat kerjaPelaporan penyakit akibat kerja
Pelaporan penyakit akibat kerja
 
LAPORAN PKL KELOMPOK 4.pptx
LAPORAN PKL KELOMPOK 4.pptxLAPORAN PKL KELOMPOK 4.pptx
LAPORAN PKL KELOMPOK 4.pptx
 

Similar a Requisiti di sicurezza delle Isole robotizzate (La norma UNI EN ISO 10218-2:2011)

218 2016 inail - criticitàmacchinecantiere rilevate
218   2016   inail - criticitàmacchinecantiere rilevate218   2016   inail - criticitàmacchinecantiere rilevate
218 2016 inail - criticitàmacchinecantiere rilevatehttp://www.studioingvolpi.it
 
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista di INAIL
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista di INAILUNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista di INAIL
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista di INAILUNI - Ente Italiano di Normazione
 
Norma CEI 016 | edizione 3
Norma CEI 016 | edizione 3Norma CEI 016 | edizione 3
Norma CEI 016 | edizione 3ANIE Energia
 
CEIm Magazine-Luglio-Agosto2022
CEIm Magazine-Luglio-Agosto2022CEIm Magazine-Luglio-Agosto2022
CEIm Magazine-Luglio-Agosto2022Massimo Talia
 
97 Rassegna componenti a sicurezza intrinseca - Automazione Oggi N. 388 - Mar...
97 Rassegna componenti a sicurezza intrinseca - Automazione Oggi N. 388 - Mar...97 Rassegna componenti a sicurezza intrinseca - Automazione Oggi N. 388 - Mar...
97 Rassegna componenti a sicurezza intrinseca - Automazione Oggi N. 388 - Mar...Cristian Randieri PhD
 
La nuova guida CEI 82-25
La nuova guida CEI 82-25La nuova guida CEI 82-25
La nuova guida CEI 82-25GIFI
 
Caem gold checkout 2015 uso e manutenzione / use and maintainance
Caem gold checkout 2015   uso e manutenzione / use and maintainanceCaem gold checkout 2015   uso e manutenzione / use and maintainance
Caem gold checkout 2015 uso e manutenzione / use and maintainanceCAEM Magrini spa
 
Parapetto anticaduta mh18_maxi
Parapetto anticaduta mh18_maxiParapetto anticaduta mh18_maxi
Parapetto anticaduta mh18_maxiDavide Piscopiello
 
Impatto della normativa sulla realizzazione e gestione dei gruppi di misura ...
Impatto della normativa sulla realizzazione e gestione dei gruppi di misura  ...Impatto della normativa sulla realizzazione e gestione dei gruppi di misura  ...
Impatto della normativa sulla realizzazione e gestione dei gruppi di misura ...canaleenergia
 
Giunti a vite e momento torcente controllato con strumenti manuali
Giunti a vite e momento torcente controllato con strumenti manualiGiunti a vite e momento torcente controllato con strumenti manuali
Giunti a vite e momento torcente controllato con strumenti manualisicutool
 
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista degli ...
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista degli ...UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista degli ...
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista degli ...UNI - Ente Italiano di Normazione
 

Similar a Requisiti di sicurezza delle Isole robotizzate (La norma UNI EN ISO 10218-2:2011) (20)

218 2016 inail - criticitàmacchinecantiere rilevate
218   2016   inail - criticitàmacchinecantiere rilevate218   2016   inail - criticitàmacchinecantiere rilevate
218 2016 inail - criticitàmacchinecantiere rilevate
 
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista di INAIL
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista di INAILUNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista di INAIL
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista di INAIL
 
300 guida applicativa-sicurezza_macchine
300   guida applicativa-sicurezza_macchine300   guida applicativa-sicurezza_macchine
300 guida applicativa-sicurezza_macchine
 
Piano preventiva e sicurezza
Piano preventiva e sicurezzaPiano preventiva e sicurezza
Piano preventiva e sicurezza
 
Norma CEI 016 | edizione 3
Norma CEI 016 | edizione 3Norma CEI 016 | edizione 3
Norma CEI 016 | edizione 3
 
Parapetti provvisori mh18
Parapetti provvisori mh18Parapetti provvisori mh18
Parapetti provvisori mh18
 
Progettare antifurto a norme Cei 79 3 Diakron
Progettare antifurto a norme Cei 79 3 DiakronProgettare antifurto a norme Cei 79 3 Diakron
Progettare antifurto a norme Cei 79 3 Diakron
 
Parapetto mh100
Parapetto mh100Parapetto mh100
Parapetto mh100
 
65 asl como-opuscolo_rischio_elettrico_2010
65  asl como-opuscolo_rischio_elettrico_201065  asl como-opuscolo_rischio_elettrico_2010
65 asl como-opuscolo_rischio_elettrico_2010
 
SOFREL LT-Radar
SOFREL LT-RadarSOFREL LT-Radar
SOFREL LT-Radar
 
CEIm Magazine-Luglio-Agosto2022
CEIm Magazine-Luglio-Agosto2022CEIm Magazine-Luglio-Agosto2022
CEIm Magazine-Luglio-Agosto2022
 
97 Rassegna componenti a sicurezza intrinseca - Automazione Oggi N. 388 - Mar...
97 Rassegna componenti a sicurezza intrinseca - Automazione Oggi N. 388 - Mar...97 Rassegna componenti a sicurezza intrinseca - Automazione Oggi N. 388 - Mar...
97 Rassegna componenti a sicurezza intrinseca - Automazione Oggi N. 388 - Mar...
 
La nuova guida CEI 82-25
La nuova guida CEI 82-25La nuova guida CEI 82-25
La nuova guida CEI 82-25
 
Caem gold checkout 2015 uso e manutenzione / use and maintainance
Caem gold checkout 2015   uso e manutenzione / use and maintainanceCaem gold checkout 2015   uso e manutenzione / use and maintainance
Caem gold checkout 2015 uso e manutenzione / use and maintainance
 
Parapetto anticaduta mh18_maxi
Parapetto anticaduta mh18_maxiParapetto anticaduta mh18_maxi
Parapetto anticaduta mh18_maxi
 
Impatto della normativa sulla realizzazione e gestione dei gruppi di misura ...
Impatto della normativa sulla realizzazione e gestione dei gruppi di misura  ...Impatto della normativa sulla realizzazione e gestione dei gruppi di misura  ...
Impatto della normativa sulla realizzazione e gestione dei gruppi di misura ...
 
Giunti a vite e momento torcente controllato con strumenti manuali
Giunti a vite e momento torcente controllato con strumenti manualiGiunti a vite e momento torcente controllato con strumenti manuali
Giunti a vite e momento torcente controllato con strumenti manuali
 
256 verifica macchine utensili
256   verifica macchine utensili256   verifica macchine utensili
256 verifica macchine utensili
 
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista degli ...
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista degli ...UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista degli ...
UNI EN 280 "Piattaforme di lavoro mobili elevabili": il punto di vista degli ...
 
Parapetto montante mh011_eco
Parapetto montante mh011_ecoParapetto montante mh011_eco
Parapetto montante mh011_eco
 

Último

GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA SimoneGIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA SimoneServizi a rete
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO RaffaeleGIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO RaffaeleServizi a rete
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE LEO Antonio
GIORNATA TECNICA 18/04  | DE LEO AntonioGIORNATA TECNICA 18/04  | DE LEO Antonio
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE LEO AntonioServizi a rete
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI MassimoGIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI MassimoServizi a rete
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI AlessandroGIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI AlessandroServizi a rete
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA RobertoGIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA RobertoServizi a rete
 
Presentzione Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
Presentzione  Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptxPresentzione  Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
Presentzione Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptxfilippoluciani9
 
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO SerenaGIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO SerenaServizi a rete
 
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptxDescrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptxtecongo2007
 

Último (9)

GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA SimoneGIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | MOTTA Simone
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO RaffaeleGIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
GIORNATA TECNICA 18/04 | LITTERIO Raffaele
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE LEO Antonio
GIORNATA TECNICA 18/04  | DE LEO AntonioGIORNATA TECNICA 18/04  | DE LEO Antonio
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE LEO Antonio
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI MassimoGIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
GIORNATA TECNICA 18/04 | SPIZZIRRI Massimo
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI AlessandroGIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
GIORNATA TECNICA 18/04 | BENANTI Alessandro
 
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA RobertoGIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
GIORNATA TECNICA 18/04 | DE ROSA Roberto
 
Presentzione Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
Presentzione  Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptxPresentzione  Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
Presentzione Matematica similitudini circonferenze e omotetie.pptx
 
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO SerenaGIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
GIORNATA TECNICA DA AQP 18/04 | ZONNO Serena
 
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptxDescrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
Descrizione della struttura architettonica Eretteo.pptx
 

Requisiti di sicurezza delle Isole robotizzate (La norma UNI EN ISO 10218-2:2011)

  • 1. Quadra s.r.l. – Cornate d’Adda (MB) tel. 0396060383 – 0396060351 Requisiti di sicurezza delle isole robotizzate La norma UNI EN ISO 10218-2:2011
  • 2. Novità normative 2015/2016 - 2 © Quadra s.r.l. – 04/2016 UNI EN ISO 10218-1 Robot e attrezzature per robot - Requisiti di sicurezza per robot industriali - Parte 1: Robot Robot industriale (§3.10): manipolatore multifunzione, programmabile in tre o più assi, che può essere sia fisso sia mobile e che è utilizzato in applicazioni industriali. I robot industriali comprendono: manipolatore, compreso l’attuatore, sistema di comando, inclusa la pulsantiera portatile e ogni interfaccia (hardware e software), ogni asse aggiuntivo.
  • 3. Novità normative 2015/2016 - 3 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Scopo e campo di applicazione UNI EN ISO 10218-2 UNI EN ISO 10218-1: robot. UNI EN ISO 10218-2: sistemi e celle robotizzate. Altre norme di tipo C: macchine costituenti i sistemi e le celle robotizzate. UNI EN ISO 11161: sistema di produzione integrato (IMS) che include una o più celle/sistemi robotizzati. Sistemi di fabbricazione integrati (IMS) UNI EN ISO 11161 Sistemi ed integrazione di robot UNI EN ISO 10218-2 Robot UNI EN ISO 10218-1 Altre norme di tipo C per specifiche macchine
  • 4. Novità normative 2015/2016 - 4 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Scopo e campo di applicazione UNI EN ISO 10218-2 (§1) Nonostante il rumore possa generare una situazione di pericolo, non è contemplato dalla norma. La norma non prende in considerazione rischi derivanti dai processi in atto (ad esempio radiazioni laser, fumi di saldatura, ecc.).
  • 5. Novità normative 2015/2016 - 5 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Definizione degli spazi UNI EN ISO 10218-2 Lo spazio protetto deve essere delimitato da protezioni perimetrali. Lo spazio ristretto del sistema robotizzato deve essere definito da mezzi che limitino il movimento di robot, parte terminale del braccio, utensile e pezzo in lavorazione. Lo spazio ristretto dovrebbe essere inferiore allo spazio massimo. Lo spazio ristretto deve essere contenuto nello spazio protetto e dovrebbe coincidere per quanto possibile con lo spazio operativo. Le protezioni perimetrali non devono essere installate più vicine al pericolo rispetto allo spazio ristretto; se la protezione perimetrale è progettata per limitare i movimenti del robot, essa stabilisce il confine sia dello spazio ristretto che dello spazio protetto.
  • 6. Novità normative 2015/2016 - 6 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Limitazioni del movimento dei robot Maximum space Safeguarded space Restricted space Operating space
  • 7. Novità normative 2015/2016 - 7 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Limitazioni del movimento dei robot UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.4) I metodi per la limitazione dei movimenti possono essere: fermi meccanici conformi alla norma UNI EN ISO 10218-1, oppure altri metodi conformi alle indicazioni di cui alla norma UNI EN ISO 10218-1 per la limitazione degli assi. Tali metodi devono soddisfare il PL=d e la categoria 3 della norma UNI EN ISO 13849-1 o il SIL 2 con tolleranza ai guasti 1 della norma CEI EN 62061, tranne nel caso in cui la valutazione dei rischi giustifichi criteri differenti. In caso di dispositivi non meccanici, la definizione di spazio ristretto deve tenere in considerazione la distanza di arresto. Nella valutazione degli spazi di arresto del robot si deve considerare il carico reale del robot e la massima velocità di movimento, tranne nel caso in cui la velocità sia limitata da un sistema di monitoraggio che soddisfi il PL=d e la categoria 3 della norma UNI EN ISO 13849-1 o il SIL 2 con tolleranza ai guasti 1 della norma CEI EN 62061, tranne nel caso in cui la valutazione dei rischi giustifichi criteri differenti.
  • 8. Novità normative 2015/2016 - 8 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Limitazioni del movimento degli assi UNI EN ISO 10218-1:2012 L’asse primario, ovvero quello con lo spostamento maggiore, deve essere limitato nei movimenti per mezzo di dispositivi meccanici la cui posizione deve essere regolabile (o limitazioni software di sicurezza). Il secondo e terzo asse (ovvero quelli con secondo e terzo maggiore spostamento) devono poter essere limitati mediante dispositivi meccanici o non meccanici la cui posizione deve essere regolabile.
  • 9. Novità normative 2015/2016 - 9 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Limitazioni software del movimento degli assi UNI EN ISO 10218-2:2011 Le limitazioni software dei movimenti dei robot definiscono forme geometriche qualsiasi nelle quali il robot non può entrare o dalle quali il robot non può uscire. Le limitazioni software di sicurezza dei movimenti dei robot possono essere utilizzate per determinare lo spazio ristretto, tenendo in considerazione le posizioni di arresto effettivo del robot a velocità e carico massimi. I programmi che controllano il movimento sicuro degli assi devono soddisfare i requisiti per il PL=d della norma UNI EN ISO 13849-1 o per il SIL 2 della norma CEI EN 62061 (a meno che la valutazione dei rischi non specifichi un livello di prestazione differente) e devono essere modificabili solo da persone autorizzate. La violazione dei limiti software di sicurezza deve provocare un arresto di sicurezza.
  • 10. Novità normative 2015/2016 - 10 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Limitazioni dinamiche del movimento dei robot UNI EN ISO 10218-2:2011 Le limitazioni dinamiche consistono nelle modifiche automatiche dello spazio ristretto durante una porzione del ciclo di lavoro della cella robotizzata. Limitazioni dinamiche del movimento dei robot possono essere utili, ad esempio, in caso di robot che asservono più postazioni di carico / scarico manuale. Mezzi per realizzare limitazioni dinamiche del movimento dei robot possono essere sensori azionati da camme, barriere fotoelettriche, laser scanner o fermi meccanici retraibili. I circuiti di comando associati devono soddisfare il PL=d e la categoria 3 della norma UNI EN ISO 13849-1 o il SIL 2 con tolleranza ai guasti 1 della norma CEI EN 62061, tranne nel caso in cui la valutazione dei rischi giustifichi criteri differenti. Le istruzioni per l’uso devono indicare chiaramente le limitazioni dinamiche del movimento dei robot adottate.
  • 11. Novità normative 2015/2016 - 11 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Circuiti di comando che svolgono funzioni di sicurezza UNI EN ISO 10218-2 (§5.2) I livelli di prestazione dei circuiti di comando (PL in accordo alla norma UNI EN ISO 13849-1 oppure SIL in accordo alla norma CEI EN 62061) devono essere chiaramente riportati nelle istruzioni per l’uso. Le istruzioni per l’uso devono comprendere anche i dati ed i criteri utilizzati per effettuare i calcoli. Ogni guasto a livello delle SRP/CS deve comportare un arresto in categoria 0 oppure 1 in accordo alla norma CEI EN 60204-1. Le parti dei sistemi di comando correlate alla sicurezza devono essere progettate in modo da essere conformi (§5.2.2): al PL=d in categoria 3 come descritto nella norma UNI EN ISO 13849-1; al SIL 2 con tolleranza ai guasti hardware (HFT) pari a 1 con un intervallo di verifica periodica non inferiore a 20 anni come descritto nella norma CEI EN 62061.
  • 12. Novità normative 2015/2016 - 12 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Circuiti di comando che svolgono funzioni di sicurezza UNI EN ISO 10218-2 (§5.2) I risultati di una valutazione dei rischi complessiva effettuata sul sistema robotizzato possono determinare che prestazioni delle parti del sistema di comando correlate alla sicurezza diverse siano giustificate per l'applicazione (§5.2.3). In questi casi i criteri utilizzati per la definizione dei livelli di prestazione richiesti devono essere specificatamente identificati e adeguate limitazioni e cautele devono essere indicate nelle istruzioni per l’uso.
  • 13. Novità normative 2015/2016 - 13 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Progettazione ed installazione UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3) I dispositivi di comando devono essere posizionati all’esterno delle protezioni perimetrali ed in modo tale da permettere piena visibilità dell’isola robotizzata. L’equipaggiamento elettrico deve essere conforme alla norma CEI EN 60204-1. L’equipaggiamento pneumatico deve essere conforme alla norma UNI EN ISO 4414. L’equipaggiamento oleoidraulico deve essere conforme alla norma UNI EN ISO 4413. Devono essere presenti sezionatori singoli per ogni sorgente di energia esterna, bloccabili in posizione di circuito isolato (ad esempio mediante lucchetti). Qualora siano presenti diversi sezionatori (ad esempio per installazioni grandi comprendenti numerosi robot), le parti sezionate da ogni singolo attuatore devono essere chiaramente indicate. Devono essere chiaramente identificati gli elementi che mantengono energia immagazzinata (ad esempio batterie, serbatoi, molle) dopo il sezionamento delle alimentazioni esterne.
  • 14. Novità normative 2015/2016 - 14 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Arresto di emergenza UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3.8.2) Ciascuna stazione di comando dalla quale è possibile comandare l’avvio dei movimenti oppure qualunque altra situazione pericolosa deve essere dotata di un comando di arresto di emergenza. Il comando di arresto di emergenza deve essere conforme ai requisiti indicati dalle norme UNI EN ISO 13850 e CEI EN 60204-1.
  • 15. Novità normative 2015/2016 - 15 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Arresto di emergenza UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3.8.2) I sistemi robotizzati devono avere una sola funzione di arresto di emergenza che agisce su tutto il sistema. Se lo spazio ristretto di due o più robot si sovrappone oppure se due o più robot sono accessibili all’interno di uno spazio protetto comune, questo spazio deve essere considerato un unico spazio di lavoro; tutti i comandi di arresto di emergenza per questo spazio di lavoro devono avere la stessa area di controllo. L’area di controllo di un comando di arresto di emergenza può comprendere più spazi di lavoro. In caso di sistemi complessi (ad esempio con più robot o con celle multiple) possono essere definite diverse zone di arresto di emergenza; tali zone devono essere chiaramente indicate in prossimità degli attuatori di arresto di emergenza.
  • 16. Novità normative 2015/2016 - 16 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Arresto di emergenza UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3.8.2) I comandi di arresto di emergenza devono funzionare anche se le postazioni di controllo non sono attive. Nel caso di postazioni di comando senza fili, deve essere chiaro quali sono le postazioni non attive, ad esempio ponendole in adeguate posizioni di deposito. Il comando di arresto di emergenza deve attivare un arresto di categoria 0 oppure 1 secondo la norma CEI EN 60204-1; la scelta della categoria di arresto deve essere effettuata in funzione della valutazione dei rischi. Le istruzioni per l’uso devono contenere informazioni sulle aree di controllo di ogni comando di arresto di emergenza.
  • 17. Novità normative 2015/2016 - 17 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Arresto di sicurezza UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3.8.3) L’isola robotizzata deve essere dotata di uno o più circuiti di comando per l’arresto di sicurezza (ad esempio comandato dai dispositivi di interblocco). Il circuito di arresto di sicurezza deve arrestare tutti gli elementi pericolosi presenti in categoria 0 oppure 1 (CEI EN 60204-1:2006). La categoria 2 è ammessa solo se il sistema di azionamento del motore è conforme alla norma CEI EN 61800-5-2:2009 (Azionamenti elettrici a velocità variabile - Parte 5-2: Prescrizioni di sicurezza - Sicurezza Funzionale).
  • 18. Novità normative 2015/2016 - 18 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Confronto tra arresto di emergenza e arresto di sicurezza Parametro Arresto di emergenza Arresto di sicurezza Collocazioni dei mezzi di attivazione L’operatore ha accesso rapido e non ostruito Per i dispositivi di protezione, la collocazione è determinata dalla minima distanza di sicurezza in accordo a UNI EN ISO 13855 Attivazione Manuale Manuale, automatico o attivato automaticamente da una funzione di sicurezza Ripristino Solamente manuale Manuale o automatico Frequenza di utilizzo Infrequente Variabile; da ad ogni ciclo di funzionamento a infrequente Scopo Emergenza Protezione o riduzione del rischio Effetto Rimozione delle sorgenti di energia a tutti i pericoli Controllo sicuro dei pericoli protetti
  • 19. Novità normative 2015/2016 - 19 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Dispositivi di abilitazione UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.3.13) I dispositivi di abilitazione devono essere conformi a quanto indicato dalla norma UNI EN ISO 10218-1. Nel caso sia previsto l’ingresso di più di una persona all’interno dello «safeguarded space», ciascuna persona deve essere protetta con un dispositivo di abilitazione. Occorre prevedere dei circuiti di comando adeguati per prevenire la sovrapposizione di più robot durante le operazioni manuali.
  • 20. Novità normative 2015/2016 - 20 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Comando di abilitazione a tre posizioni UNI EN ISO 10218-1:2012 Posizione 1: funzione di disinserzione dell’interruttore (l’attuatore non è attivato). Posizione 2: funzione di abilitazione (l’attuatore è attivato in posizione centrale). Posizione 3: funzione di disinserzione (l’attuatore è attivato oltre la posizione centrale). Al ritorno dalla posizione 3 alla posizione 2, la funzione di abilitazione non è attivata.
  • 21. Novità normative 2015/2016 - 21 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Ripari UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.10.4) Le protezioni perimetrali devono essere alte almeno 1400 mm dal piano di calpestio. ≥ 1400 mm
  • 22. Novità normative 2015/2016 - 22 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Misure di protezione in corrispondenza delle stazioni manuali UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.10.6) Nel caso in cui un operatore ed un robot dovessero occupare lo stesso spazio, occorre: impedire che il robot raggiunga lo spazio di lavoro oppure fare in modo che sia in stato sicuro prima di raggiungere lo spazio di lavoro, oppure impedire che l’operatore raggiunga lo spazio di lavoro del robot o portare il robot in uno stato sicuro prima che l’operatore possa accedervi. Pe ragioni ergonomiche, sono tollerati ripari aventi un’altezza compresa tra 1000 mm e 1400 mm. Lo spazio massimo tra le stazioni mobili (ad esempio tavole rotanti) e gli elementi fissi (ad esempio parti della macchina o protezioni perimetrali) non deve essere superiore a 120 mm.
  • 23. Novità normative 2015/2016 - 23 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Ripari UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.10.4) I ripari mobili devono essere scorrevoli lateralmente oppure devono aprirsi verso l’esterno (ovvero favorire l’eventuale fuga dalla zona pericolosa)
  • 24. Novità normative 2015/2016 - 24 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Ripristino del funzionamento UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.6.3.4) Se non utilizzabili sensori di presenza, devono essere adottati mezzi per impedire avviamenti inattesi, quali: dispositivi di sezionamento degli equipaggiamenti pericolosi (bloccabili in posizione di circuito isolato), mezzi per bloccare le porte di accesso in posizione di apertura, dispositivi di ripristino addizionali nella zona protetta, limitati temporalmente.
  • 25. Novità normative 2015/2016 - 25 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Ripristino del funzionamento UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.6.3.4) Se non applicabile, deve essere attivato un segnale di avvertimento acustico-luminoso che deve poter essere visto e sentito in tutta la zona protetta e deve durare un tempo sufficiente per consentire l’uscita dalla zona protetta. Devono essere presenti un numero sufficiente di comandi di arresto di emergenza azionabili durante il periodo di preavviso.
  • 26. Novità normative 2015/2016 - 26 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Modalità di funzionamento manuale UNI EN ISO 10218-2:2011 Quando è richiesta la modalità manuale, il comando deve essere impartito mediante una pulsantiera portatile oppure una postazione di comando analoga (conforme alla norma UNI EN ISO 10218-1). Il comando in modalità di funzionamento manuale deve essere possibile solamente mediante una pulsantiera portatile dotata di un comando di abilitazione, o dispositivi analoghi. Per quanto possibile la postazione di comando deve essere posizionata in modo che l’operatore abbia chiara visuale della zona pericolosa. Un comando di arresto deve essere posto in prossimità di ciascun comando di avvio. Nel caso in cui sia selezionata la modalità manuale (controllo locale), l’avvio dei movimenti oppure il cambio di selezione non deve essere possibile se non dalla stessa postazione di comando. Il comando di abilitazione e di selezione della modalità di funzionamento devono soddisfare il PL=d e la categoria 3 della norma UNI EN ISO 13849-1 o il SIL 2 con tolleranza ai guasti 1 della norma CEI EN 62061, tranne nel caso in cui la valutazione dei rischi giustifichi criteri differenti.
  • 27. Novità normative 2015/2016 - 27 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Modalità di funzionamento manuale UNI EN ISO 10218-2:2011 Nella modalità di funzionamento manuale a velocità ridotta, la velocità massima deve essere limitata a 250 mm/s (riferita al tool center point o TCP), tranne per gli elementi per i quali la valutazione dei rischi individua una velocità massima inferiore. Deve essere possibile selezionare velocità inferiori a 250 mm/s. La modalità di funzionamento manuale ad alta velocità (superiore a 250 mm/s) deve essere attivata solo in casi eccezionali per la verifica della correttezza della programmazione quando non è possibile eseguirla a velocità lenta (non deve essere usata in produzione). Le istruzioni per l’uso devono indicare che deve essere verificato il corretto funzionamento della pulsantiera di comando prima di attivare la modalità di funzionamento manuale ad alta velocità.
  • 28. Novità normative 2015/2016 - 28 © Quadra s.r.l. – 04/2016 Layout UNI EN ISO 10218-2:2011 (§5.5) Nel caso sia possibile comandare il robot in modalità «manual high speed mode», è richiesto una spazio minimo pari a 500 mm (allo scopo di proteggere l’operatore dai rischi di schiacciamento, in accordo alla norma UNI EN 349). I dispositivi di comando devono essere posizionati ad un’altezza compresa tra 400 mm e 2000 mm. I quadri elettrici devono essere installati in modo tale che, anche con le relative porte aperte, sia sempre disponibile la via di fuga; ciò può essere garantito nei seguenti modi: le porte possono essere facilmente chiuse, tenendo in considerazione la via di fuga, oppure; lo spazio libero a porta aperta sia almeno pari a 500 mm. Deve essere impedita la possibilità di raggiungimento di zone pericolose di aree adiacenti. Devono essere ridotti i rischi dovuti al trasferimento di materiale da e verso aree adiacenti.