Il BPA è considerato un interferente endocrino, vale a dire una sostanza in grado di danneggiare la salute alterando l'equilibrio endocrino, soprattutto nella fase dello sviluppo all’interno dell’utero e nella prima infanzia.
Gli studi sperimentali, ed anche un numero crescente di studi epidemiologici (vale a dire sull’incidenza di determinate malattie nella popolazione umana), indicano che il BPA ha effetti estrogenici, quindi in grado di “mimare” l’azione degli estrogeni (ormoni “femminili”) che hanno una vasta influenza sulla funzione riproduttiva, ma anche su altre funzioni dell’organismo.
Il BPA, pertanto, può alterare lo sviluppo dei sistemi riproduttivo, nervoso ed immunitario.
Nell'adulto la tossicità del BPA sembra modesta tuttavia, il feto e il neonato, a causa delle loro ridotte dimensioni e minori capacità di metabolizzare, potrebbero risultare molto più vulnerabili.
L’aumento del rischio di obesità e di tumore mammario sono effetti particolarmente preoccupanti identificati recentemente dalla ricerca sperimentale.
I risultati degli studi sul BPA sono talora contraddittori: tuttavia, l’agenzia europea per le sostanze chimiche (European Chemicals Agency, ECHA) ha considerato che le evidenze sono complessivamente sufficienti per considerare il BPA in grado di danneggiare la funzione riproduttiva (2014) e agire come un interferente endocrino (2017).
A causa dei numerosi usi della sostanza, in campo alimentare e non, la popolazione è esposta al Bisfenolo A. In particolare il BPA può passare in piccole quantità dai recipienti che lo contengono ai cibi e alle bevande, soprattutto se i materiali non sono perfettamente integri e sono utilizzati ad alte temperature.
In Italia il progetto PREVIENI sul biomonitoraggio degli interferenti endocrini, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), ha dimostrato l'esposizione diffusa nella popolazione.
Marketing e comunicazione sociale per la promozione della salute - ISS
Bisfenolo A: salute e ambiente
1. Bisfenolo A: salute e ambiente
Giuseppe Fattori Marketing Sociale
Compass-Scienze Politiche UNIBO
2. Bisfenolo A
Il BPA è considerato un interferente endocrino, vale a dire una sostanza in grado di
danneggiare la salute alterando l'equilibrio endocrino, soprattutto nella fase dello sviluppo
all’interno dell’utero e nella prima infanzia.
Gli studi sperimentali, ed anche un numero crescente di studi epidemiologici (vale a dire
sull’incidenza di determinate malattie nella popolazione umana), indicano che il BPA ha effetti
estrogenici, quindi in grado di “mimare” l’azione degli estrogeni (ormoni “femminili”) che
hanno una vasta influenza sulla funzione riproduttiva, ma anche su altre funzioni
dell’organismo.
Il BPA, pertanto, può alterare lo sviluppo dei sistemi riproduttivo, nervoso ed immunitario.
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5. FERTILITA': è stato ampiamente dimostrato nel modello animale che
l’esposizione agli interferenti endocrini in epoca prenatale può causare una serie di
disturbi correlati come anomalie dello sviluppo cerebrale, del cuore,
della mammella e degli organi sessuali, disordini di sviluppo del sistema nervoso
centrale, disordini di sviluppo del sistema immunitario. ……
I risultati di una recente metanalisi suggeriscono che il ruolo dei singoli interferenti
endocrini sia probabilmente minore di quanto supposto, mentre l’effetto
«cocktail» derivante dall’esposizione di più agenti sia più
verosimilmente causa di alterazioni significative.
Gli studi sugli effetti degli interferenti endocrini sulla qualità dello sperma non sono
conclusivi, anche se nel modello animale si nota una diminuzione della qualità
dello sperma nei soggetti esposti a interferenti endocrini.
Analoghe alterazioni sono state ipotizzate (ma non dimostrate in modo conclusivo) a
carico della salute riproduttiva femminile.
In sostanza, le conoscenze sul funzionamento dei sistemi ormonali maschili e femminili
e sui meccanismi di azione dei più comuni interferenti endocrini supportano l’ipotesi che
vi sia una interazione possibile, ma i dati ottenuti dagli studi sull’uomo sono ancora
insufficienti per pronunciarsi.
21. 12.4 - Entro il 2020, raggiungere la gestione eco-compatibile di sostanze chimiche e di
tutti i rifiuti durante il loro intero ciclo di vita, in conformità ai quadri internazionali
concordati, e ridurre sensibilmente il loro rilascio in aria, acqua e suolo per
minimizzare il loro impatto negativo sulla salute umana e
sull’ambiente
12.7 - Promuovere pratiche sostenibili in materia di appalti pubblici, in
conformità alle politiche e priorità nazionali