Il territorio ed i piccoli attori commerciali: azioni di Marketing Territoriale
1. Il territorio ed i piccoli attori commerciali: azioni di
Marketing Territoriale | Formazione Turismo
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March 11, 2013
Landexplorer oggi vuole affrontare un piccolo problema che capita spesso di ascoltare durante
i vari momenti di confronto tra gli operatori del settore e l’ente pubblico, cercando di “vedere” un
po’ più lontano rispetto ad una “rispost a semplicist ica” che viene ad accordare le part i, ma
non a risolvere il problema.
Oggi parliamo di come il t urismo, materia da sempre pluridisciplinare e multisettoriale, vada ad
abbracciare anche i piccoli e medi commerciant i, settore molto presente in Italia e che sta
affrontando un momento di crisi epocale: dai piccoli negozi di alimentari ai ristoranti e ai
negozietti di abbigliamento, senza dimenticare i benzinai e tante altre categorie. Come sempre
cercheremo di dare degli spunti partendo dalla quest ione f ondament ale accennata poco
sopra e riassumibile nella frase seguente: “i turisti quando arrivano in una data zona hanno
bisogno di tutto, dal pane, al ristorante, alla benzina, e troppe volte l’offerta “turistico-
commerciale” non riesce a dialogare correttamente con i bisogni espressi dalla domanda”.
Durante un incontro organizzato dal Dist ret t o Turist ico dei Laghi con la Regione Piemont e
per la stesura del nuovo piano st rat egico sul t urismo, mentre si discuteva di una serie di
problematiche più o meno recenti, la lamentela di un piccolo operatore, situato in un comune
non turistico della zona dei laghi, mi ha ricordato di come non abbia ancora affrontato
adeguatamente il problema del “dialogo” esterno alla “filiera turistica” tra turista ed il semplice
commerciante del territorio, soprattutto territorio lento o minore.
In sostanza la critica che viene sempre mossa rispetto alla problematica è questa: al di fuori del
servizio prettamente turistico il turista non si interfaccia con i locali per problemi di non
conoscenza di lingue straniere e, soprattutto, per un “non bisogno” del commerciant e di
at t irare la client ela t urist ica.
Esposto così il dilemma è facilmente risolvibile e banale: basta mandare tutti i commercianti a
studiare l’inglese e dare loro un motivo per attirare di più i turisti. Amici di Formazione Turismo,
non vi pare che ci sia qualcosa che non funzioni nel ragionamento?
Proviamo a riscrivere la problematica: se è vero che il commerciante può non conoscere una
lingua straniera, sappiamo, come più volte ribadito nella rubrica, che prima di tutto il turismo è un
f lusso ed un incont ro t ra persone di diversi usi e cost umi con un sist ema di bisogni da
soddisf are (dove il settore del commercio ha ancora molto margine di miglioramento), però,
molto simile: normalmente parliamo di dove dormire, dove e cosa mangiare e cosa fare!
Bene! A questo punto converrete con me che il turista entra in un sistema economico già
precostituito apportando del capitale di sicuro interesse per il commerciante, ma… la
“lamentela” precedentemente esposta ci riporta all’assurdo, e cioè: al commerciant e non
int eressa rendere “prof it t evole” la sit uazione, con l’aggravante di non aumentare il proprio
ROI (return of investment).
A questo punto per risolvere l’inghippo, la soluzione dovrà essere ricercata assolutamente da
qualche altra parte!
Con questo piccolo ragionamento ho preso la parola durante il convegno da cui si è originata
questa riflessione, ed ho cominciato a portare una serie di esempi su come il market ing
t errit oriale sia il vero st rument o da ut ilizzare al f ine di congiungere l’apparat o
commerciale con il t urismo, “risvegliando” anche un certo interesse nelle varie associazioni di
categoria turistiche e non presenti alla tavola rotonda.
2. Ecco alcuni punti che troppe volte vengono dimenticati o trascurati al fine di int egrare il
commercio ed il t urismo.
1. Esercizi commerciali come punti di informazione
L’Italia è fatta di piccoli e piccolissimi comuni dove spesso non si può invest ire in uf f ici
t urist ici e le Pro Loco nascono e si sorreggono grazie al tantissimo volontariato, troppo
spesso senza una preparazione tecnica su che cos’è il turismo. In questo caso, difficilmente
possiamo pensare di fare formazione, piuttosto pensiamo a rendere f ruibili, grazie alle nuove
tecnologie, sit i int ernet ed inf ormazioni t urist iche (possibilmente in più lingue) ed
estendendo i WI-FI grat uit i. Sicuramente è una spesa economica importante, ma, in
prospettiva, molto meno onerosa rispetto ad avere tantissimo materiale informativo cartaceo
chiuso in sedi di Pro Loco o comunali chiuse durante il fine settimana!
Sempre questa assenza di punti di informazione costringe il turista che visita questi piccoli
gioielli d’Italia a muoversi in assoluta autonomia all’esterno della struttura, per lo più
extralberghiera, alla ricerca di informazioni e di soddisfazione di bisogni materiali (dai più
disparati… non vi è mai capitato di dimenticare a casa lo spazzolino da denti? Per esempio!)…
ecco che andrà a cercare il negozietto più vicino. In questo caso, se il commerciante ha la
cartina turistica o anche dei semplici depliant può sicuramente essere molto d’aiuto e verrà
ricompensato con l’acquisto di souvenir o altro, come vogliono le più classiche regole di
marketing!
2. I commercianti come “immagine di un territorio”
Quando le ATL e tutti gli enti che parlano di turismo incontrano gli operatori ed organizzano le
strategie, soprattutto di comunicazione e promozione territoriale, troppe volte si soffermano
sulla filiera diretta turistica e quasi mai coinvolgono soggetti apparentemente estranei, come
potrebbero essere i commerciant i, i quali sentendosi anche un po’ esclusi pensano di non
essere parte integrante dell’offerta turistica, sbagliando!
Soprattutto per i territori lenti ogni forma di offerta verso il turista deve essere coinvolta e va
calibrato lo sforzo che qualsiasi operat ore più o meno t urist ico può “met t ere in campo”.
Pensare semplicemente ad una “bacheca degli event i e delle bellezze del t errit orio” da
inserire nei piccoli spazi commerciali per colmare la mancanza di inf opoint raggiunge due
obiettivi fondamentali:
• Aiut a il t urist a ad orientarsi nella sua vacanza (migliorandone sensibilmente l’esperienza)
• Responsabilizza il commerciant e verso il target turista
3. Commercianti ed artigiani sponsor di eventi cultural-turistici
Sempre più spesso si ricorre alla sponsorizzazione per creare eventi culturali, sportivi e turistici
in generale, e quasi sempre si finisce per dare una visibilit à pubblicit aria al marchio del
piccolo art igiano o commerciant e. Questo è un bene, ma il mezzo potrebbe rivelarsi ancora
più potente se l’artigiano ed il commerciante potessero present are in alt re f orme il proprio
Know-How e rendersi sempre più conto di come loro sono i deposit ari di un vero e proprio
“t esoro” ricercat o dal t urist a.
Apro una veloce parentesi: mi capita sempre più spesso di ricevere richieste da piccoli art igiani
e commerciant i, che mi chiedono su che cosa convenga loro sponsorizzare o f inanziare nel
campo cult urale e t urist ico poiché, purtroppo, a loro mancano il tempo e le competenze per
comprendere ciò che sia davvero import ant e per il proprio t errit orio da cui, in definitiva,
traggono il loro business! In questo campo, nel prossimo futuro, si apriranno nuove possibilit à
di lavoro, ne sono convinto!!!
3. 4. “Portare a casa un pezzo di territorio”
Amici di Formazione Turismo, per caso avete contato quanto volte ho utilizzato questa frase
(o forme simili) negli scorsi post? Davvero tante!
In questo caso, l’art igiano che produce con le proprie mani diventa il primo ambasciat ore del
proprio t errit orio e permette al turista di port arsi a casa un “pezzo di t errit orio”. Proprio
durante queste feste natalizie il fiorire di mercatini dell’artigianato locale ne sono un esempio!
Siamo giunti a conclusione di questo post. Le riflessioni su questo tema potrebbero andare
avanti all’infinito, poiché i quattro punti emersi potrebbero essere ulteriormente sviluppati: un
caso su tutti, i club di prodotto nati dall’esigenza di far assaggiare prodotti locali di nicchia in
bed and breakfast trovando un compromesso ai limiti ferrei imposti sulle norme alimentari!
Vi invito come al solito a commentare il post e a
condividerlo sui vari blog e social network. Nel caso in cui vogliate approfondire le tematiche,
Landexplorer rimane sempre a disposizione attraverso i consueti canali.
Non mi rimane che augurare a t ut t i Felice Anno Nuovo! Alla prossima!
Leggi anche gli alt ri art icoli sul Market ing Territ oriale:
• Editoria e narrazione di un Territorio
• Caso studio sul tema Turismo Genealogico
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