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MANAGER DEL TURISMO
Anno 2018/2019
DANIELA CAZZATO MUINTHAN KEETHESWARAN
CHIARA PETRACCA SIMONE MELLO
ERIKA RIZZELLO FRANCESCO MAZZARELLA
IL BENESSERE NASCOSTO DI LECCE
ITINERARIO:
ORE 9:00 – RITROVO C/O PARCO URBANO DI LECCE
ORE 9:10 – VISITA GUIDATA ALL’INTERNO DEL NINFEO DELLE FATE
ORE 9:40 – PARTENZA PER IL NINFEO FULGENZIO DELLA MONICA
ORE 10:20 – ARRIVO ALLA CHIESA DI SANT’ANTONIO A FULGENZIO
ORE 10:30 – VISITA GUIDATA DEL NINFEO IN LOCO
ORE 11:00 – RINFRESCO
ORE 11:15 – PARTENZA PER IL MONASTERO DEGLI OLIVETANI
ORE 11:45 – ARRIVO AL MONASTERO E VISITA DEL NINFEO
ORE 12:15 – SPOSTAMENTO VERSO IL PARCO DI BELLOLUOGO, ANTISTANTE IL MONASTERO
E VISITA DELL’ULTIMO NINFEO
ORE 12:30 – PIC NIC OFFERTO DALL’ORGANIZZAZIONE
MODALITÀ
PERCORSO: - A PIEDI
TEMPO STIMATO:
4 ORE E 30 MINUTI
PREZZO
STIMATO: 13€
MAPPA NINFEI TRATTATI NEL PROGGETTO:
Lecce racchiude tante storie ed una di queste ancora poco conosciuta è quella riguardante le
cure termali nella città e nei suoi dintorni. Partiamo dal principio: una delle testimonianze più
importanti di questi insediamenti termali, è situata ad appena mezzo metro sotto la superficie di
piazzetta Santa Chiara; adeguatamente protette, infatti sotto di esso vi sono le fondamenta delle
antiche terme romane. L’architetto Patrizia Erroi, responsabile dell’ufficio centro storico del
comune di Lecce ha dichiarato in merito “che qui sotto ci fossero stati dei reperti, lo
sospettavamo da quando furono realizzati dei lavori all’interno della Banca d’Italia, infatti dentro
quest’ultima sono emerse testimonianze di epoca romana“.
Questo fu l’input per la sovrintendenza di beni archeologici per iniziare gli scavi all’interno della
piazza in modo da documentare l’intera scoperta; attualmente il sito è completamente coperto
ma potrebbe essere riaperto in qualsiasi momento. Questo luogo però non era l’unico in cui
potevano essere effettuati questi percorsi termali, infatti nel corso degli anni diverse figure
storiche hanno creato una propria nicchia termale in zone che nella loro epoca erano private e/o
dedicate ad una cerchia di persone influenti. Questi scorci furono rinominati “Ninfei”, di cui
oggigiorno quelli conosciuti sono 5: Ninfeo delle fate (nel Parco Urbano di Lecce), Ninfeo di
Belloluogo (nel Parco di Belloluogo), Ninfeo di Fulgenzio della Monica (nella zona antistante la
Chiesa di Sant Antonio a Fulgenzio), Ninfeo degli Olivetani (nel Monastero degli Olivetani, nonché
sede distaccata dell’Università del Salento) ed infine il Ninfeo di Torre del Parco (presso Torre del
Parco, la cui unica testimonianza è un rilievo all’interno della stessa).
CENNI STORICI..
NINFEO DELLE FATE
Le sue origini sono datate al 1500, situato all’interno di una
masseria del ‘700, che viene messo in luce durante i lavori di
restauro. La masseria si è rivelata una seconda costruzione
su un palazzo nobiliare risalente al 1500, residenza di
Scipione De Summa (governatore del tempo della Terra
d’Otranto). Il ninfeo ipogeo, era il luogo dove le dame di
Lecce si riunivano nei momenti conviviali per immergere i
piedi nell’acqua durante i periodi più caldi.
NINFEO FULGENZIO DELLA MONICA LECCE
È compreso nella villa suburbana di Fulgenzio della Monica, ora sede della
biblioteca Caracciolo, presso la chiesa di Sant’Antonio a Fulgenzio. La
costruzione del complesso ebbe inizio nel 1560 costruita da Gian Giacomo
dell’Acaya e ciò che più colpisce è proprio questo ninfeo, erede delle terme
romane e ricavato nel banco roccioso. La sala per le immersioni è dotata di una
vasca circolare, decorata con conchiglie disposte a mosaico rappresentanti
figure mitologiche come la Chimera, Poseidone ed una sirena bifida, questo
perché all’interno dei ninfei (in generale) veniva raffigurata la mitologia
marittima.
Si caratterizzava come
santuario laico (zona
spirituale e di meditazione)
ma anche come punto di
ristoro per le calde estati
leccesi.
NINFEO OLIVETANI LECCE
All’interno del convento degli Olivetani,
probabilmente ricavato dalla cava che fornì i
conci per la costruzione del complesso, si
trova il ninfeo citato dall’Infantino nella sua
‘Lecce sacra’, dove i monaci ospitavano
senz’altro i viandanti e i viaggiatori; non
mancano i sedili di pietra ed un panorama
dell’incavo, visto dall’alto, veramente
affascinante.
NINFEO PARCO DI BELLOLUOGO LECCE
Quello più cercato dagli studiosi è ovviamente il ninfeo di Maria d’Enghien, all’interno della
Torre di Belloluogo. Quest ultimo infatti era una delle dimore di Maria d’Enghien. Qualcuno ha
creduto di riconoscerlo negli ambienti dove successivamente sorse il frantoio ma più
probabilmente si trova qui, sempre nascosto dal costone roccioso e voltato a botte, decorato
con cura e fregi floreali.
Questo tipo di costruzione si chiama pajiara
(pagghiara), a pianta quadrangolare o circolare,
sono strutture trulliformi costruite con pietre
sovrapposte a secco con secolare perizia
‘paretara’. Questo elemento è caratterizzante
perché è situato all’interno del Parco.
SANTA CESAREA TERME
Ad oggi l’unica zona in cui vengono effettuate queste cure termali è nella
piccola cittadina marittima di Santa cesarea Terme. Le acque di Santa Cesarea
Terme appartengono al gruppo delle Salso – bromo – iodiche – solfuree –
fluorurate e rappresentano un patrimonio naturale tra i più importanti
nell’idrologia medica perché estremamente attive dal punto di vista
terapeutico. Centro di cura e soggiorno frequentato sin da gli inizi del secolo,
diventato uno dei centri più attrezzati.

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  • 1. MANAGER DEL TURISMO Anno 2018/2019 DANIELA CAZZATO MUINTHAN KEETHESWARAN CHIARA PETRACCA SIMONE MELLO ERIKA RIZZELLO FRANCESCO MAZZARELLA IL BENESSERE NASCOSTO DI LECCE
  • 2. ITINERARIO: ORE 9:00 – RITROVO C/O PARCO URBANO DI LECCE ORE 9:10 – VISITA GUIDATA ALL’INTERNO DEL NINFEO DELLE FATE ORE 9:40 – PARTENZA PER IL NINFEO FULGENZIO DELLA MONICA ORE 10:20 – ARRIVO ALLA CHIESA DI SANT’ANTONIO A FULGENZIO ORE 10:30 – VISITA GUIDATA DEL NINFEO IN LOCO ORE 11:00 – RINFRESCO ORE 11:15 – PARTENZA PER IL MONASTERO DEGLI OLIVETANI ORE 11:45 – ARRIVO AL MONASTERO E VISITA DEL NINFEO ORE 12:15 – SPOSTAMENTO VERSO IL PARCO DI BELLOLUOGO, ANTISTANTE IL MONASTERO E VISITA DELL’ULTIMO NINFEO ORE 12:30 – PIC NIC OFFERTO DALL’ORGANIZZAZIONE MODALITÀ PERCORSO: - A PIEDI TEMPO STIMATO: 4 ORE E 30 MINUTI PREZZO STIMATO: 13€
  • 3. MAPPA NINFEI TRATTATI NEL PROGGETTO:
  • 4. Lecce racchiude tante storie ed una di queste ancora poco conosciuta è quella riguardante le cure termali nella città e nei suoi dintorni. Partiamo dal principio: una delle testimonianze più importanti di questi insediamenti termali, è situata ad appena mezzo metro sotto la superficie di piazzetta Santa Chiara; adeguatamente protette, infatti sotto di esso vi sono le fondamenta delle antiche terme romane. L’architetto Patrizia Erroi, responsabile dell’ufficio centro storico del comune di Lecce ha dichiarato in merito “che qui sotto ci fossero stati dei reperti, lo sospettavamo da quando furono realizzati dei lavori all’interno della Banca d’Italia, infatti dentro quest’ultima sono emerse testimonianze di epoca romana“. Questo fu l’input per la sovrintendenza di beni archeologici per iniziare gli scavi all’interno della piazza in modo da documentare l’intera scoperta; attualmente il sito è completamente coperto ma potrebbe essere riaperto in qualsiasi momento. Questo luogo però non era l’unico in cui potevano essere effettuati questi percorsi termali, infatti nel corso degli anni diverse figure storiche hanno creato una propria nicchia termale in zone che nella loro epoca erano private e/o dedicate ad una cerchia di persone influenti. Questi scorci furono rinominati “Ninfei”, di cui oggigiorno quelli conosciuti sono 5: Ninfeo delle fate (nel Parco Urbano di Lecce), Ninfeo di Belloluogo (nel Parco di Belloluogo), Ninfeo di Fulgenzio della Monica (nella zona antistante la Chiesa di Sant Antonio a Fulgenzio), Ninfeo degli Olivetani (nel Monastero degli Olivetani, nonché sede distaccata dell’Università del Salento) ed infine il Ninfeo di Torre del Parco (presso Torre del Parco, la cui unica testimonianza è un rilievo all’interno della stessa). CENNI STORICI..
  • 5. NINFEO DELLE FATE Le sue origini sono datate al 1500, situato all’interno di una masseria del ‘700, che viene messo in luce durante i lavori di restauro. La masseria si è rivelata una seconda costruzione su un palazzo nobiliare risalente al 1500, residenza di Scipione De Summa (governatore del tempo della Terra d’Otranto). Il ninfeo ipogeo, era il luogo dove le dame di Lecce si riunivano nei momenti conviviali per immergere i piedi nell’acqua durante i periodi più caldi.
  • 6. NINFEO FULGENZIO DELLA MONICA LECCE È compreso nella villa suburbana di Fulgenzio della Monica, ora sede della biblioteca Caracciolo, presso la chiesa di Sant’Antonio a Fulgenzio. La costruzione del complesso ebbe inizio nel 1560 costruita da Gian Giacomo dell’Acaya e ciò che più colpisce è proprio questo ninfeo, erede delle terme romane e ricavato nel banco roccioso. La sala per le immersioni è dotata di una vasca circolare, decorata con conchiglie disposte a mosaico rappresentanti figure mitologiche come la Chimera, Poseidone ed una sirena bifida, questo perché all’interno dei ninfei (in generale) veniva raffigurata la mitologia marittima. Si caratterizzava come santuario laico (zona spirituale e di meditazione) ma anche come punto di ristoro per le calde estati leccesi.
  • 7. NINFEO OLIVETANI LECCE All’interno del convento degli Olivetani, probabilmente ricavato dalla cava che fornì i conci per la costruzione del complesso, si trova il ninfeo citato dall’Infantino nella sua ‘Lecce sacra’, dove i monaci ospitavano senz’altro i viandanti e i viaggiatori; non mancano i sedili di pietra ed un panorama dell’incavo, visto dall’alto, veramente affascinante.
  • 8. NINFEO PARCO DI BELLOLUOGO LECCE Quello più cercato dagli studiosi è ovviamente il ninfeo di Maria d’Enghien, all’interno della Torre di Belloluogo. Quest ultimo infatti era una delle dimore di Maria d’Enghien. Qualcuno ha creduto di riconoscerlo negli ambienti dove successivamente sorse il frantoio ma più probabilmente si trova qui, sempre nascosto dal costone roccioso e voltato a botte, decorato con cura e fregi floreali. Questo tipo di costruzione si chiama pajiara (pagghiara), a pianta quadrangolare o circolare, sono strutture trulliformi costruite con pietre sovrapposte a secco con secolare perizia ‘paretara’. Questo elemento è caratterizzante perché è situato all’interno del Parco.
  • 9. SANTA CESAREA TERME Ad oggi l’unica zona in cui vengono effettuate queste cure termali è nella piccola cittadina marittima di Santa cesarea Terme. Le acque di Santa Cesarea Terme appartengono al gruppo delle Salso – bromo – iodiche – solfuree – fluorurate e rappresentano un patrimonio naturale tra i più importanti nell’idrologia medica perché estremamente attive dal punto di vista terapeutico. Centro di cura e soggiorno frequentato sin da gli inizi del secolo, diventato uno dei centri più attrezzati.