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I DISTURBI SPECIFICI DI
    APPRENDIMENTO


   BRUNA MAZZONCINI
bruna.mazzoncini@uniroma1.it
Ci sono tanti differenti DSA:




I DSA sono quadri clinici molto
diversi tra loro, emergono in tempi
diversi, evolvono e si modificano nel
corso dell’età evolutiva e nel corso
della vita scolastica
Diversità fenotipica dei DSA

I DSA si presentano diversamente nel corso
 dello sviluppo
                perché

   Si diversificano   i profili patologici,    in
    rapporto   ai   deficit   nucleari   presenti,
    relativi al controllo del codice scritto e
    all’uso    delle       altre     competenze
    compromesse
Diversità fenotipica dei DSA

Si diversificano, nei cicli scolari,                le
abilità coinvolte              nei       processi    di
lettura        scrittura             e        calcolo
(dall’apprendimento        e     controllo          del
codice    al   suo   uso       autonomo         come
strumento di pensiero e apprendimento)
Diversità fenotipica dei DSA


   È     diversa     l’interferenza        del
    disturbo     sugli apprendimenti curricolari
    nelle diverse discipline

   Cambia quindi   il peso del disturbo     nel
    processo di apprendimento
Diversità fenotipica dei DSA

   Si          l’interferenza degli
         modifica
    apprendimenti     precedenti sul
    processo in corso


   Sono diverse le strategie utilizzabili
    per eseguire le richieste scolastiche
Diversità fenotipica dei DSA



Si      strutturano          frequenti
 comorbidità      con    i     Disturbi
 Psicopatologici e dello Sviluppo
DSA: quadri clinici differenti in rapporto a:

 LE      MODIFICAZIONI                EVOLUTIVE:          sviluppo    cognitivo,
neuropsicologico, emotivo

 LE MODIFICAZIONI METACOGNITIVE: rappresentazioni del
processo di apprendimento e strategie di esecuzione e controllo

 LE MODIFICAZIONI ACCADEMICHE: tipo, caratteristiche,
modalità delle richieste scolastiche

 LE MODIFICAZIONI LEGATE AGLI EVENTI DI VITA:
fattori   di   rischio   e   fattori   protettivi,   aspetti   compensativi   e/o
scompensativi
I DISTURBI SPECIFICI DI
            APPRENDIMENTO
Processi linguistici, processi metacognitivi e
        strategie di apprendimento
Il processo di apprendimento


    Aspetti linguistici e metacognitivi
                  generali

Aspetti linguistici e metacognitivi compito –
                   specifici

      Aspetti motivazionali-affettivi
Il processo di apprendimento nei DSA
   Molti studi concordano sulla presenza di un
        problema metacognitivo nei DSA

 Vengono sottolineati diversi aspetti:
 Deficit nell’uso simultaneo e successivo di
  strategie idonee alla risoluzione di un compito.
 Deficit nella    consapevolezza    dei   processi
  attivati.
 Deficit nella   generalizzazione   dei   processi
  attivati.
 Deficit motivazionale.
Il processo di apprendimento
             nei DSA

     Uso deficitario delle strategie:


 Non simultaneità d’uso di più strategie
 Non flessibilità d’uso di una strategia
 Persistenza d’uso di una strategia
 Non coerenza tra scelte successive
 Non uso in successione di più strategie
DSA e apprendimento

                  LETTURA
 Alterato rapporto tra decodifica e
  comprensione
 Difficoltà di riconoscimento degli errori
 Difficoltà di correzione degli errori
 Non flessibilità delle strategie di lettura
  (scansione rapida, lettura analitica ecc.)
  in funzione     dello scopo
 Scarso     uso    di    conoscenze    (generi
  letterari) da attivare nei processi
  inferenziali
DSA e strategie di lettura
             LETTURA DI FRASI INCONGRUE

La prova pone il soggetto di fronte ad un conflitto
logico (comprensione della frase) e linguistico ( capacità
metalinguistica e di previsione semantica).
Tipologia:
 Frasi senza significato(non parola)
 Frasi con significato incongruo(parola reale non adatta
al contesto)
 Frasi con significato congruo (parola reale adatta al
contesto, scorretta grammaticalmente)

     Modalità di correzione: esplicita/automatica/non
               percezione/errata/assente
Strategie di lettura utilizzate dai
                   DSA
    Nella prova di LETTURA DI FRASI INCONGRUE

    CORREZIONI AUTOMATICHE

    CORREZIONI ERRATE (FRASI INCONGRUE)

 NON PERCEZIONE DELL’ERRORE (FRASI
CONGRUE)

    CORREZIONI ESPLICITE (FRASI SENZA
     SIGNIFICATO)
(Modalità di correzione: esplicita/automatica/non
          percezione/errata/assente)
Il processo di apprendimento dal
linguaggio orale al linguaggio scritto
              richiede:
  controllo del passaggio da schemi orali aperti a
   schemi scritti chiusi
  analisi della struttura narrativa orale
  analisi delle caratteristiche del codice orale che
   intervengono dell’organizzazione del codice
   scritto;
  controllo in itinere del processo orale e del
   processo scritto
  controllo della corrispondenza dei significati
  controllo della comprensibilità
  controllo degli errori
Dal linguaggio orale al linguaggio
                 scritto

                     Processi di
                    Pianificazione
                   dei contenuti e
                     della forma

                                           Linguaggio
Linguaggio    Capacità di revisione
   orale         durante e dopo            scritto
                  l’esecuzione

                   Abilità di shifting


              Strategie metalinguistiche
DSA e Apprendimento

                    SCRITTURA

   Scarso controllo delle fasi del processo di
    scrittura
   Scarsa pianificazione nella fase orale
   Scarsa pianificazione nella fase scritta
   Scarso controllo nelle operazioni di shifting
    fonologico/semantico
   Scarsa rilevazione errori
   Scarsa      rappresentazione   delle   strategie
    utilizzabili
DSA: La costruzione del
               Testo scritto
                  Difficoltà nell’uso divergente
                           di strategie
                     fonologiche/semantiche



Processo di generazione                   Processo di valutazione
       del testo                                del testo



                     Difficoltà di ricontrollo
                        del testo “ come se
                     l’avesse scritto un altro”

                                                         (Piredda et al., 2002)
DSA e competenze metaforiche
Molti autori concordano nel rilevare frequenti
    difficoltà metaforiche. In particolare:


   Difficoltà di comprensione metaforica
   Oscillazioni    nello    stesso   soggetto    tra
    differenti livelli d’uso metaforico
   Facile uso di strategie immature anche in
    presenza di strategie più mature utilizzate:
    non uso esperienziale nel passaggio da una
    metafora all’altra.
   Non     automatizzazione      dei   livelli d’uso
    metaforico posseduti.
DSA e difficoltà non verbali

   Difficoltà      nel    sistema        dei    numeri
    (transcodifica numerica, giudizio di numerosità)


   Difficoltà      nel    recupero        dei      fatti
    aritmetici      (calcolo   a    mente,       tabelline,
    scomposizioni numeriche)


   Difficoltà di automatizzazione dei
    processi di esecuzione delle operazioni
    (incolonnamento, prestito, riporto)
                                                       (1)
DSA e difficoltà non verbali

-   Difficoltà    di     problem     solving
    matematico     (nella programmazione    ed
    esecuzione dei problemi)


-   Difficoltà nella rappresentazione e
    riproduzione di rapporti spaziali e
    topologici complessi (compiti grafici,
    geometrici)

                                           (2)
DSA e difficoltà di problem solving

 Difficoltà       di       direzionare
  l’attenzione
 Scarsa organizzazione
 Inesattezza nelle procedure dei
  compiti
 Difficoltà nel portare a termine e
  valutare i risultati del compito
  richiesto
 Difficoltà di programmazione
 Difficoltà di operare in sequenze
DSA: tempi e modalità
          di apprendimento
 Facile sovraccarico della memoria di
  lavoro (perdita di informazioni, errori frequenti)
 Facile esauribilità nel mantenere i
  processi attentivi
 Facile stancabilità e discontinuità nei
  risultati
 Facile esauribilità motivazionale e
  discontinuità di investimento sul
  compito
I     DSA,     IN     SINTESI:     DEVONO
AFFRONTARE DISOMOGENEITÀ, DISCRONIE,
ATIPIE  (a  diversi livelli) TRA /   NELLE
COMPETENZE:
tra il controllo dei codici e il controllo dei
contenuti;
tra aspetti numerici/seriali e logico matematici/
procedurali.
tra processi di automatizzazione e volontarizzazione
delle procedure;
tra competenze accademiche e sociali;
tra abilità, curiosità, motivazioni, obiettivi
perseguibili.
La patologia dell’apprendere nei DSA

   Non sapere quanto tempo serve per imparare
   Non sapere cosa si sa già
   Non sapere cosa si deve ricordare e cosa si
    deve inventare
   Dimenticare troppo
   Inventare troppo
   Sapere già tutto
   Non sapere niente
                                              (1)
La patologia dell’apprendere nei DSA


   Non vedere i propri sbagli

   Non poter autocorreggersi

   Non poter sbagliare

   Confondere conoscenze, opinioni o giudizi

   Fare resistenza di fronte a compiti nuovi

   Non manifestare curiosità
                                            (2)
Dai processi di
apprendimento ai processi di
   insegnamento nei DSA
DSA a scuola
Il processo di         Il processo di
   apprendimento          insegnamento


   Rallentamenti         Scomposizione del
   Atipie                 compito
   Strategie             Analisi del percorso
   Processi di            di insegnamento
    automatizzazione      Verifica dei tempi e
   Pianificazione e       delle strategie di
    controllo              insegnamento
    metacognitivo         Analisi della relazione
   Motivazione            educativa
Processo di insegnamento e
          Analisi del compito
                                MODALITÀ
LINGUAGGIO                     DI RICHIESTA
   ORALE
             COMPRENSIONE       UNITÀ
              PRODUZIONE     CONTROLLATA
             UTILIZZAZIONE
LINGUAGGIO
  SCRITTO
                               TIPOLOGIA
                                DI ERRORI

    LINGUAGGIO
       LETTO               MODALITÀ
                         DI ESECUZIONE
DSA e insegnamento

          È necessario un processo di:
   Scomposizione       del    compito:     aspetti
    neuropsicologici, metacognitivi, motivazionali,
    sociali (come è fatto il compito che propongo)
   Scomposizione nel rapporto tra compito
    specifico e suo peso nel processo di
    apprendimento (quali abilità vengono promosse)
   Individuazione dei tempi e delle strategie più
    idonee al raggiungimento di obiettivi scolastici
    e sociali raggiungibili
DSA e insegnamento

   Il disturbo altera il rapporto tra gli
    aspetti costitutivi del processo di
    apprendimento

   Il disturbo altera il rapporto tra
    acquisizioni e uso delle competenze.
DSA e insegnamento
   Il disturbo necessita di una continua
    verifica    della     relazione    di
    insegnamento-apprendimento

   La relazione che in assenza di
    problemi significativi raggiunge una
    certa stabilità viene continuamente
    messa in discussione dal disturbo.
La patologia dei comportamenti
          in classe nei DSA

   VOLER FAR TUTTO       OPPORSI A TUTTE
    COME GLI ALTRI         LE RICHIESTE

   NON SAPER             NON VOLER FAR DA
                           SOLO
    CHIEDERE AIUTO
                          AUTOVALUTAZIONE
   CHIEDERE SEMPRE
                           SEMPRE ESTREMA
    CONFERME ESTERNE
                          ESSERE
   ESSERE PIGRO,          PROVOCATORIO,
    SFATICATO              DISINTERESSATO
Percorsi di conoscenza di una difficoltà
   Individuare l’area che si vuole esplorare: asse
    di sviluppo coinvolto
   Utilizzare criteri evolutivi nella scelta del
    compito e nel giudizio di merito
   Scomporre il compito in rapporto agli assi di
    sviluppo interessati
   Gerarchizzare il peso degli assi in funzione di
    ciò che stiamo valutando all’interno del
    compito
   Confrontare diversi compiti omogenei per E.S.
    e i livelli di funzionamento nei diversi assi
    interessati
Percorsi di conoscenza di una difficoltà
    Cosa sa fare?
   Cosa non sa fare?
   A che livello non fa un compito?
   Come non fa un compito? Che tipo di errori fa?
   Come controlla gli errori e le difficoltà? Che
    strategie utilizza?
   Che consapevolezza ha delle richieste previste dal
    compito ?
   Che consapevolezza ha e dei risultati raggiunti?
   Come varia l’esecuzione del compito con
    supporto dell’adulto? Che tipo di supporto
    incide?
Processo osservativo

 Individuazione linee di sviluppo
 Individuazione parametri evolutivi
 Individuazione e scelta dei parametri più
  significativi, con funzione gerarchica
 Individuazione dei compiti
 Individuazione delle modalità di
  somministrazione dei compiti
 Analisi quantitativa e qualitativa
  dell’errore
Profilo della lettura
    Tipologia del compito                   (grafemi, sillabe, parole, frasi,
    brani)

 Unità di lettura                 (infralessicale, lessicale, sovralessicale)

   Tipologia degli errori rispetto al codice
    (linguistici, spaziali)

   Tipologia degli errori rispetto al contenuto
    (congrui   ,   incongrui, senza senso)

   Prosodia
   Comprensione (argomento conosciuto o sconosciuto)
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    controllo del contenuto
Profilo della scrittura


   Modalità esecutiva, (tipo di codice utilizzato,controllo
    grafico)

    Tipologia del compito (copiato, dettato,
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   Localizzazione degli errori (intramorfemici,
    intermorfemici)

   Tipologia degli errori (doppie, apostrofi, accenti,
    elisioni, inversioni, aggiunte, sostituzioni, fusioni, scissioni)

   Confronto tra produzioni guidate e
    spontanee
    Rapporto tecnica/contenuto
Profilo del calcolo

   Livello controllato (prenumerico,numerico)
   Modalità di richiesta: (compito orale o scritto)
   Compiti di controllo numerico (transcodifica)
   Recupero fatti aritmetici (tabelline, scomposizioni
    numeriche)

   Controllo procedure di calcolo (4 operazioni)
   Processi logico matematici (numerici e non numerici)
   Processi logico geometrici
   Rapporto tra controllo dei codici, delle
    procedure, dei ragionamenti
Per intervenire è necessario:
   Osservare il bambino/ragazzo facendo
    riferimento a chiari parametri evolutivi
   Integrare in un profilo le competenze integre e
    deficitarie presentate dal bambino/ragazzo
   Riconoscere e modificare le strategie atipiche o
    improduttive utilizzate
   Analizzare la proposta didattica in termini di :
    livello di sviluppo richiesto, tipologia delle
    competenze attivate, modalità di presentazione,
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   Misurare i risultati in termini di : comprensione
    del compito, controllo del compito, uso del
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Dsa ottobre 2011 ic fontanile anagnino

  • 1. I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO BRUNA MAZZONCINI bruna.mazzoncini@uniroma1.it
  • 2. Ci sono tanti differenti DSA: I DSA sono quadri clinici molto diversi tra loro, emergono in tempi diversi, evolvono e si modificano nel corso dell’età evolutiva e nel corso della vita scolastica
  • 3. Diversità fenotipica dei DSA I DSA si presentano diversamente nel corso dello sviluppo perché  Si diversificano i profili patologici, in rapporto ai deficit nucleari presenti, relativi al controllo del codice scritto e all’uso delle altre competenze compromesse
  • 4. Diversità fenotipica dei DSA Si diversificano, nei cicli scolari, le abilità coinvolte nei processi di lettura scrittura e calcolo (dall’apprendimento e controllo del codice al suo uso autonomo come strumento di pensiero e apprendimento)
  • 5. Diversità fenotipica dei DSA  È diversa l’interferenza del disturbo sugli apprendimenti curricolari nelle diverse discipline  Cambia quindi il peso del disturbo nel processo di apprendimento
  • 6. Diversità fenotipica dei DSA  Si l’interferenza degli modifica apprendimenti precedenti sul processo in corso  Sono diverse le strategie utilizzabili per eseguire le richieste scolastiche
  • 7. Diversità fenotipica dei DSA Si strutturano frequenti comorbidità con i Disturbi Psicopatologici e dello Sviluppo
  • 8. DSA: quadri clinici differenti in rapporto a:  LE MODIFICAZIONI EVOLUTIVE: sviluppo cognitivo, neuropsicologico, emotivo  LE MODIFICAZIONI METACOGNITIVE: rappresentazioni del processo di apprendimento e strategie di esecuzione e controllo  LE MODIFICAZIONI ACCADEMICHE: tipo, caratteristiche, modalità delle richieste scolastiche  LE MODIFICAZIONI LEGATE AGLI EVENTI DI VITA: fattori di rischio e fattori protettivi, aspetti compensativi e/o scompensativi
  • 9. I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Processi linguistici, processi metacognitivi e strategie di apprendimento
  • 10. Il processo di apprendimento Aspetti linguistici e metacognitivi generali Aspetti linguistici e metacognitivi compito – specifici Aspetti motivazionali-affettivi
  • 11. Il processo di apprendimento nei DSA Molti studi concordano sulla presenza di un problema metacognitivo nei DSA Vengono sottolineati diversi aspetti:  Deficit nell’uso simultaneo e successivo di strategie idonee alla risoluzione di un compito.  Deficit nella consapevolezza dei processi attivati.  Deficit nella generalizzazione dei processi attivati.  Deficit motivazionale.
  • 12. Il processo di apprendimento nei DSA Uso deficitario delle strategie:  Non simultaneità d’uso di più strategie  Non flessibilità d’uso di una strategia  Persistenza d’uso di una strategia  Non coerenza tra scelte successive  Non uso in successione di più strategie
  • 13. DSA e apprendimento LETTURA  Alterato rapporto tra decodifica e comprensione  Difficoltà di riconoscimento degli errori  Difficoltà di correzione degli errori  Non flessibilità delle strategie di lettura (scansione rapida, lettura analitica ecc.) in funzione dello scopo  Scarso uso di conoscenze (generi letterari) da attivare nei processi inferenziali
  • 14. DSA e strategie di lettura LETTURA DI FRASI INCONGRUE La prova pone il soggetto di fronte ad un conflitto logico (comprensione della frase) e linguistico ( capacità metalinguistica e di previsione semantica). Tipologia:  Frasi senza significato(non parola)  Frasi con significato incongruo(parola reale non adatta al contesto)  Frasi con significato congruo (parola reale adatta al contesto, scorretta grammaticalmente) Modalità di correzione: esplicita/automatica/non percezione/errata/assente
  • 15. Strategie di lettura utilizzate dai DSA Nella prova di LETTURA DI FRASI INCONGRUE  CORREZIONI AUTOMATICHE  CORREZIONI ERRATE (FRASI INCONGRUE)  NON PERCEZIONE DELL’ERRORE (FRASI CONGRUE)  CORREZIONI ESPLICITE (FRASI SENZA SIGNIFICATO) (Modalità di correzione: esplicita/automatica/non percezione/errata/assente)
  • 16. Il processo di apprendimento dal linguaggio orale al linguaggio scritto richiede:  controllo del passaggio da schemi orali aperti a schemi scritti chiusi  analisi della struttura narrativa orale  analisi delle caratteristiche del codice orale che intervengono dell’organizzazione del codice scritto;  controllo in itinere del processo orale e del processo scritto  controllo della corrispondenza dei significati  controllo della comprensibilità  controllo degli errori
  • 17. Dal linguaggio orale al linguaggio scritto Processi di Pianificazione dei contenuti e della forma Linguaggio Linguaggio Capacità di revisione orale durante e dopo scritto l’esecuzione Abilità di shifting Strategie metalinguistiche
  • 18. DSA e Apprendimento SCRITTURA  Scarso controllo delle fasi del processo di scrittura  Scarsa pianificazione nella fase orale  Scarsa pianificazione nella fase scritta  Scarso controllo nelle operazioni di shifting fonologico/semantico  Scarsa rilevazione errori  Scarsa rappresentazione delle strategie utilizzabili
  • 19. DSA: La costruzione del Testo scritto Difficoltà nell’uso divergente di strategie fonologiche/semantiche Processo di generazione Processo di valutazione del testo del testo Difficoltà di ricontrollo del testo “ come se l’avesse scritto un altro” (Piredda et al., 2002)
  • 20. DSA e competenze metaforiche Molti autori concordano nel rilevare frequenti difficoltà metaforiche. In particolare:  Difficoltà di comprensione metaforica  Oscillazioni nello stesso soggetto tra differenti livelli d’uso metaforico  Facile uso di strategie immature anche in presenza di strategie più mature utilizzate: non uso esperienziale nel passaggio da una metafora all’altra.  Non automatizzazione dei livelli d’uso metaforico posseduti.
  • 21. DSA e difficoltà non verbali  Difficoltà nel sistema dei numeri (transcodifica numerica, giudizio di numerosità)  Difficoltà nel recupero dei fatti aritmetici (calcolo a mente, tabelline, scomposizioni numeriche)  Difficoltà di automatizzazione dei processi di esecuzione delle operazioni (incolonnamento, prestito, riporto) (1)
  • 22. DSA e difficoltà non verbali - Difficoltà di problem solving matematico (nella programmazione ed esecuzione dei problemi) - Difficoltà nella rappresentazione e riproduzione di rapporti spaziali e topologici complessi (compiti grafici, geometrici) (2)
  • 23. DSA e difficoltà di problem solving  Difficoltà di direzionare l’attenzione  Scarsa organizzazione  Inesattezza nelle procedure dei compiti  Difficoltà nel portare a termine e valutare i risultati del compito richiesto  Difficoltà di programmazione  Difficoltà di operare in sequenze
  • 24. DSA: tempi e modalità di apprendimento  Facile sovraccarico della memoria di lavoro (perdita di informazioni, errori frequenti)  Facile esauribilità nel mantenere i processi attentivi  Facile stancabilità e discontinuità nei risultati  Facile esauribilità motivazionale e discontinuità di investimento sul compito
  • 25. I DSA, IN SINTESI: DEVONO AFFRONTARE DISOMOGENEITÀ, DISCRONIE, ATIPIE (a diversi livelli) TRA / NELLE COMPETENZE: tra il controllo dei codici e il controllo dei contenuti; tra aspetti numerici/seriali e logico matematici/ procedurali. tra processi di automatizzazione e volontarizzazione delle procedure; tra competenze accademiche e sociali; tra abilità, curiosità, motivazioni, obiettivi perseguibili.
  • 26. La patologia dell’apprendere nei DSA  Non sapere quanto tempo serve per imparare  Non sapere cosa si sa già  Non sapere cosa si deve ricordare e cosa si deve inventare  Dimenticare troppo  Inventare troppo  Sapere già tutto  Non sapere niente (1)
  • 27. La patologia dell’apprendere nei DSA  Non vedere i propri sbagli  Non poter autocorreggersi  Non poter sbagliare  Confondere conoscenze, opinioni o giudizi  Fare resistenza di fronte a compiti nuovi  Non manifestare curiosità (2)
  • 28. Dai processi di apprendimento ai processi di insegnamento nei DSA
  • 29. DSA a scuola Il processo di Il processo di apprendimento insegnamento  Rallentamenti  Scomposizione del  Atipie compito  Strategie  Analisi del percorso  Processi di di insegnamento automatizzazione  Verifica dei tempi e  Pianificazione e delle strategie di controllo insegnamento metacognitivo  Analisi della relazione  Motivazione educativa
  • 30. Processo di insegnamento e Analisi del compito MODALITÀ LINGUAGGIO DI RICHIESTA ORALE COMPRENSIONE UNITÀ PRODUZIONE CONTROLLATA UTILIZZAZIONE LINGUAGGIO SCRITTO TIPOLOGIA DI ERRORI LINGUAGGIO LETTO MODALITÀ DI ESECUZIONE
  • 31. DSA e insegnamento È necessario un processo di:  Scomposizione del compito: aspetti neuropsicologici, metacognitivi, motivazionali, sociali (come è fatto il compito che propongo)  Scomposizione nel rapporto tra compito specifico e suo peso nel processo di apprendimento (quali abilità vengono promosse)  Individuazione dei tempi e delle strategie più idonee al raggiungimento di obiettivi scolastici e sociali raggiungibili
  • 32. DSA e insegnamento  Il disturbo altera il rapporto tra gli aspetti costitutivi del processo di apprendimento  Il disturbo altera il rapporto tra acquisizioni e uso delle competenze.
  • 33. DSA e insegnamento  Il disturbo necessita di una continua verifica della relazione di insegnamento-apprendimento  La relazione che in assenza di problemi significativi raggiunge una certa stabilità viene continuamente messa in discussione dal disturbo.
  • 34. La patologia dei comportamenti in classe nei DSA  VOLER FAR TUTTO  OPPORSI A TUTTE COME GLI ALTRI LE RICHIESTE  NON SAPER  NON VOLER FAR DA SOLO CHIEDERE AIUTO  AUTOVALUTAZIONE  CHIEDERE SEMPRE SEMPRE ESTREMA CONFERME ESTERNE  ESSERE  ESSERE PIGRO, PROVOCATORIO, SFATICATO DISINTERESSATO
  • 35. Percorsi di conoscenza di una difficoltà  Individuare l’area che si vuole esplorare: asse di sviluppo coinvolto  Utilizzare criteri evolutivi nella scelta del compito e nel giudizio di merito  Scomporre il compito in rapporto agli assi di sviluppo interessati  Gerarchizzare il peso degli assi in funzione di ciò che stiamo valutando all’interno del compito  Confrontare diversi compiti omogenei per E.S. e i livelli di funzionamento nei diversi assi interessati
  • 36. Percorsi di conoscenza di una difficoltà  Cosa sa fare?  Cosa non sa fare?  A che livello non fa un compito?  Come non fa un compito? Che tipo di errori fa?  Come controlla gli errori e le difficoltà? Che strategie utilizza?  Che consapevolezza ha delle richieste previste dal compito ?  Che consapevolezza ha e dei risultati raggiunti?  Come varia l’esecuzione del compito con supporto dell’adulto? Che tipo di supporto incide?
  • 37. Processo osservativo  Individuazione linee di sviluppo  Individuazione parametri evolutivi  Individuazione e scelta dei parametri più significativi, con funzione gerarchica  Individuazione dei compiti  Individuazione delle modalità di somministrazione dei compiti  Analisi quantitativa e qualitativa dell’errore
  • 38. Profilo della lettura  Tipologia del compito (grafemi, sillabe, parole, frasi, brani)  Unità di lettura (infralessicale, lessicale, sovralessicale)  Tipologia degli errori rispetto al codice (linguistici, spaziali)  Tipologia degli errori rispetto al contenuto (congrui , incongrui, senza senso)  Prosodia  Comprensione (argomento conosciuto o sconosciuto)  Rapporto tra controllo della tecnica/ controllo del contenuto
  • 39. Profilo della scrittura  Modalità esecutiva, (tipo di codice utilizzato,controllo grafico)  Tipologia del compito (copiato, dettato, autodettato, testo spontaneo)  Localizzazione degli errori (intramorfemici, intermorfemici)  Tipologia degli errori (doppie, apostrofi, accenti, elisioni, inversioni, aggiunte, sostituzioni, fusioni, scissioni)  Confronto tra produzioni guidate e spontanee  Rapporto tecnica/contenuto
  • 40. Profilo del calcolo  Livello controllato (prenumerico,numerico)  Modalità di richiesta: (compito orale o scritto)  Compiti di controllo numerico (transcodifica)  Recupero fatti aritmetici (tabelline, scomposizioni numeriche)  Controllo procedure di calcolo (4 operazioni)  Processi logico matematici (numerici e non numerici)  Processi logico geometrici  Rapporto tra controllo dei codici, delle procedure, dei ragionamenti
  • 41. Per intervenire è necessario:  Osservare il bambino/ragazzo facendo riferimento a chiari parametri evolutivi  Integrare in un profilo le competenze integre e deficitarie presentate dal bambino/ragazzo  Riconoscere e modificare le strategie atipiche o improduttive utilizzate  Analizzare la proposta didattica in termini di : livello di sviluppo richiesto, tipologia delle competenze attivate, modalità di presentazione, modificazioni possibili  Misurare i risultati in termini di : comprensione del compito, controllo del compito, uso del compito