Il Prof. Leonardo Di Paola presiede al corso di Formazione Giuridico-Amminist...
Leonardo Di Paola incontra Monsignor Albongo
1. “Una rondine non fa primavera, un aereo per il Congo si”.
Ambongo Fidolin Besungo è un aitante sacerdote, un punto d’eccellenza del paese basta ricordare che aveva
pardon... Monsignore, anzi: vescovo africano. Quando si raggiunto, all’epoca del dominio belga, il minor tasso di
pensa a un vescovo si immagina una persona anziana e analfabetismo di tutto il continente africano e, oltre che per
paludata, invece il nostro presule è un giovane signore, il sistema educativo elementare eccelleva, anche, per la sua
elegante e raffinato sia nei modi che nel vestire, e parla un organizzazione sanitaria. Tutto questo è durato fino a
perfetto italiano. Gli amici che ci hanno presentato dicono quando la macchina governativa è stata gestita,
che potrebbe essere lui uno dei futuri papabili. A sentire direttamente, dai funzionari coloniali del governo belga.
queste facezie lui si schernisce e ci ride sopra di gusto. Vive
e svolge la sua missione pastorale nell’ex Congo Belga, già
Zaire e ora Repubblica Democratica del Congo, dove gli
hanno affidato prima una e poi, per l’efficacia della sua
missione episcopale, una seconda Diocesi.
La cosa che più ci ha colpito dei suoi racconti, e da
qui nasce lo spunto per scrivere quest’articolo, è che per
svolgere la sua missione pastorale è costretto a impiegare Il Congo Belga è posto al centro del continente africano.
buona parte del suo tempo in estenuanti trasferimenti.
Quando, dopo la seconda guerra mondiale, il mondo
Passa, infatti, 15 giorni al mese sui mezzi più disparati per
intero si è reso conto che il colonialismo non era più
muoversi fra Kinshasa e le sue diocesi.
storicamente accettabile, anche il governo belga, seppure in
ritardo, ha preso atto che la presenza in Congo non era più
sostenibile ed ha aderito alle pressanti richieste
d’indipendenza dei congolesi. Tutto questo però è successo
senza che fosse avvenuto un graduale passaggio di
consegne con il precedente regime coloniale e senza aver
creato una benché minima classe dirigente locale in grado
di gestire la pubblica amministrazione. I nuovi governanti
assetati d’indipendenza e animati dall’ideologia, molto in
voga in quel momento politico, del “tutto e subito” non si
Dopo le distruzioni della guerra, i corsi d’acqua sono le principali vie di
sono resi conto, che così facendo avrebbero portato il paese
comunicazione.
alla rovina.
Il Congo, è stato una colonia belga dall’inizio del
secolo scorso fino alla fine degli anni ’60. Grazie alle sue Al momento dell’indipendenza, su di un territorio
ricchezze, oculatamente gestite dai funzionari del Ministero grande 70 volte il Belgio e con una popolazione di circa 16
Belga delle colonie, aveva raggiunto un elevato sviluppo milioni di abitanti, c’erano in tutto poche decine di laureati
economico e sociale ed era diventato una delle principali locali e non c’era né un chirurgo in grado di operare né un
potenze agricole e industriali dell’Africa. Tanto per citare pilota in grado di condurre un aereo. Rimpatriati gli ufficiali
belgi, nell’esercito e nella polizia, i sergenti e i caporali
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2. sono stati nominati ufficiali e la stessa cosa è avvenuta in sommati a quella della prima coprono delle superfici pari a
tutte le amministrazioni civili e nelle attività produttive a un terzo del territorio italiano.
seguito dell’espulsione dei funzionari e dei tecnici stranieri.
In assenza di una struttura amministrativa, nel giro
di pochi anni, lo Stato si dissolve facendo entrare il paese
nel caos, di conseguenza scoppia la guerra civile che lascia
il paese in mano all’anarchia e al degrado che sono
all’origine dei gravi conflitti etnici e religiosi, a tutti ben
noti perché episodi recenti di cronaca.
Tutto quello che di buono era stato fatto dal
colonialismo (nella fattispecie infrastrutture: ospedali,
scuole, strade, ponti, ferrovie etc.) è andato distrutto e si è
tornati a una situazione tribale certamente peggiore di
quella del periodo pre-coloniale.
Quello che è successo nella vita civile non è
avvenuto nella Chiesa cattolica, molto radicata nel
territorio, e i religiosi, che avevano provveduto a formare
nel tempo numerose suore e sacerdoti, si sono trovati nella
condizione di poter supplire ad alcune delle carenze dello
Stato e sono diventati indispensabili soprattutto nei settori
Monsignor Ambongo durante la sua recente visita a Roma.
dell’educazione e della sanità.
Il Prelato, di cui stiamo tracciando il profilo, è nato a
Inquadrata la situazione socio-politica del paese in Boto nel 1960, è un frate Minore Cappuccino, è stato
cui opera il nostro vescovo, torniamo ai suoi impegni ordinato sacerdote nel 1988, monsignore dieci anni dopo e
pastorali e ai gravi disagi che egli deve affrontare vescovo nel 2004. Si è laureato in Teologia Morale presso
mensilmente per spostarsi per la sua missione, e che sono L’Alfonsianum di Roma ed è stato Provinciale dei Frati
all’origine del nostro incontro. Minori Cappuccini di tutta l’Africa. Per entrare nel concreto
La prima Diocesi che gli è stata affidata, quando dei suoi problemi logistici prendiamo il tragitto di 1.550 km
aveva appena compiuto i quarantaquattro anni, è quella di per raggiungere la diocesi di Bakungu-Ikela dalla capitale
Bakungu-Ikela che era vacante da nove anni a seguito della Kinshasa che avviene con il seguente itinerario: volo aereo
guerra civile. Tale Diocesi si trova nella provincia fino a Mbandaka, da lì tragitto in battello sul fiume
dell’Equater e si estende su di un territorio di 42.000 kmq, Tshuapa, poi in piroga su un suo affluente per concludersi
interamente coperti da foresta tropicale, con una in moto o camion su piste disastrate. In termini di tempo 10
popolazione di 617.000 abitanti. Nel 2008 monsignor giorni di viaggio, salvo complicazioni, a fronte di una spesa
Ambongo, per l’efficienza dimostrata nella gestione della di circa 5.000 $.
sua prima Diocesi, è nominato dal Vaticano Per quanto riguarda le complicazioni, l’uso del
Amministratore Apostolico del distretto episcopale di Kole, termine è un eufemismo, perché come abbiamo detto in
Questa nuova diocesi ha un’estensione di 66.000 kmq che
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3. Congo, nonostante la guerra civile sia finita da qualche quanto gli serviva e di aver trovato una vera soluzione ai
tempo, ancora oggi la situazione è tutt’altro che pacificata problemi logistici che condizionano non solo il nostro
le truppe ribelli hutu-ruandesi continuano a perpetuare vescovo e i tanti missionari che operano in questi paesi
innumerevoli atti di violenza a scapito delle, inermi, sottosviluppati. ma anche degli operatori, pubblici e privati,
popolazioni locali. che esplicano le loro attività nel terzo mondo.
Gli amici, che ci hanno presentato Monsignor Ambongo,
sono dei missionari laici della comunità “Amici del Buon
Pastore” della Fraternità Missionaria OPAM, che lo
sostengono nel suo ministero pastorale. Hanno letto, quasi
per caso, un prospetto di UNICA, Unione Nazionale
Italiana Comparto dell’Aviazione privata da diporto e
sportiva, nella quale erano descritte le potenzialità del volo
VDS e la sua possibilità di diventare una valida alternativa
alla mobilità su ruote, soprattutto, nei paesi dalle grandi
dimensioni o in quelli caratterizzati da situazioni territoriali
estreme e da carenze di infrastrutture. In particolare sono Veduta dall’alto della torre di controllo dell’avio superficie la Celsetta.
rimasti colpiti dall’ovvia, ma espressiva, riflessione che a Con un velivolo VDS, tanto meglio se anfibio,
parità di costo un km di strada non porta da nessuna parte, infatti, il percorso da Kinshasa a Bokungu, alla velocità di
mentre, un km di pista collega con tutto il mondo. Questo crociera di 150 l’ora e con un consumo medio di 18/20
confronto, traslato in una realtà territoriale e infrastrutturale litri/ora, si può percorrere, a tappe, in meno di una giornata
come quella del Congo, li ha molto colpiti ed essendo con una spesa di circa 300 $.
digiuni sull’argomento, hanno preso contatto UNICA per
Passate poche settimane da questo incontro, gli
verificare la possibilità di realizzare gli spostamenti di
“Amici del Buon Pastore” comunicano la visita a Roma,
Monsignor Ambongo con l’ausilio di un velivolo
per andare alla Celsetta, di Monsignor Ambongo.
ultraleggero. Saputo che non c’era niente di ostativo a
Partecipare il privilegio di volare agli altri è un
livello tecnico hanno chiesto di poter essere messi in
piacere che in generale gratifica, nel caso particolare di
contatto con una struttura operativa aeronautica per capire
Monsignor Ambongo è stato un dovere morale. Quando è
come funziona la filiera del volo. Trovandosi a Roma sono
sceso dopo il primo volo alla Celsetta era commosso e
stati indirizzati verso il polo aeronautico della Celsetta, a
felice di poter essere, in futuro, più vicino alla sua gente.
ridosso della Cassia Bis, a pochi km dalla capitale, dove
avrebbero potuto visionare un’aviosuperficie con annessi E’ storicamente provato che le vie di comunicazione
hangar per il rimessaggio dei velivoli, un’officina per la hanno contribuito alla diffusione dello sviluppo tecnologico
manutenzione, una scuola di volo, e alcune strutture e che la civiltà romana ha conquistato il mondo grazie alle
produttive e di servizi operanti nel settore aereonautico.
Dopo una giornata di full immersion alla “Celsetta”,
dopo aver volato e provato a pilotare, avevano capito
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4. Monsignor Ambongo dopo il suo primo volo a bordo di un Savannah.
strade e ai ponti costruiti dai genieri al seguito delle legioni
imperiali.
L’intuito dimostrato dagli “Amici del Buon Un velivolo ICP Savannah anfibio con i galleggianti prodotti dalla ditta SIV
Pastore”, nel capire che i velivoli ultraleggeri possono dall’ormai ristretta nicchia di mercato “ludica da diporto e
supplire alle carenze infrastrutturali e alleggerire i disagi sportiva” per aprire nuovi ed inimmaginabili mercati nei
logistici di Monsignor Ambongo, dovrebbe stimolare la paesi del terzo mondo.
nostra industria aereonautica del VDS, una delle eccellenze Abbiamo esordito titolando “una rondine non fa
del made in Italy, a sdoganare questa tipologia di volo, primavera…” ma dieci, cento, mille e più velivoli
ultraleggeri, messi a sistema, potrebbero contribuire a
risolvere tanti problemi di comunicazione nei paesi
sottosviluppati. Per cominciare, però, s’inizia da uno e da
qui nasce il primo progetto “un aereo per il Congo”.
Affascinati dalle potenzialità promozionali di
quest’opportunità di solidarietà, senza indugi, alla Celsetta,
hanno organizzato una cordata coinvolgendo alcuni soci di
Il polo aeronautico della Celsetta, sulla Cassia Bis, a nord di Roma.
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5. UNICA per trasformare il sogno degli “Amici del Buon
Pastore” in una concreta realtà.
La MAG & c. di Michelangelo Antonelli, fra i soci
fondatori di UNICA, società d’ingegneria aeronautica
insediata alla Celsetta, si assume l'onere di fare da capofila
al progetto. All’appello rispondono, prontamente, non solo
gli amici Nazzarri del polo aeronautico della Celsetta, e
Giuseppe Gabbi direttore della “Scuola di Volo Volare”,
ma anche Edy Razzano guru della meccanica e titolare
dell’ICP che produce il Savannah, un aereo molto adatto
all’iniziativa essendo non solo robusto e versatile, ma
anche trasformabile in versione anfibia; il dottor Luciano
Sorlini, raffinato collezionista d’arte e storico pilota,
importatore, con una delle sue tante società, dei motori
Rotax; e per finire la ditta S.I.V. guidata dal direttore della
Scuola Italiana di Volo Graziano Mazzolari, che produce i
galleggianti per rendere anfibio il Savannah.
“In un batter d’ali”, grazie alla generosità di alcuni
Già sono iniziate le pratiche per il visto e il permesso
operatori privati, che hanno fatto da apri pista, parte il
di soggiorno provvisorio per farlo venire a Roma per
primo progetto - ci auguriamo primo di una lunga serie -
prendere l’attestato di volo e a imparare tutto quello che è
promosso da UNICA per il Congo e poi per tutta l’Africa.
necessario per la manutenzione dell’aereo e del motore.
La Celsetta srl fornirà l’ospitalità per la
Può sembrare un miracolo ma non lo è: anche la
permanenza in Italia del frate futuro pilota/manutentore, la
solidarietà può diventare un business, infatti; dieci, cento
scuola di volo Volare la formazione per conseguire
velivoli, mille e più proficuamente operanti in questi paesi
l’attestato di volo, l’I.C.P. e la Scuola Italiana di Volo i kit
in via di sviluppo, oltre ad aiutare molte persone in
per costruire l’aereo anfibio e la Sorlini la motorizzazione
difficoltà possono servire a creare nuove e inimmaginabili
Rotax. A tutto il resto (pratiche, viaggio, trasferimenti,
opportunità commerciali e sbocchi di mercato per i nostri
formazione tecnica del futuro frate/meccanico manutentore,
velivoli.
montaggio del velivolo, e fornitura degli accessori)
Chi vuole partecipare a questo progetto di solidarietà si
provvederà la MAG & c.
faccia avanti, una rondine non fa primavera, ma dieci,
Monsignor Ambongo, per non sfatare la sua fama di uomo
cento, mille si.
d’azione, sceglie fra i suoi confratelli Cappuccini un frate
Per UNICA Leonardo Di Paola
volontario, fra Victor Ayeky Lowage, classe 1972, esperto
di meccanica e appassionato di volo che diventerà il primo
pilota /manutentore della sua Diocesi.
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