1. Cenni biografici
Percorso artistico
Opere principali
Altre opere
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Presentazione ideata e realizzata da Lorenzo Grippo
2. Camille Corot è nato a Parigi da una famiglia
borghese d'origine svizzera.
Durante la sua vita non mai avuto bisogno di
danaro.
Cominciò a lavorare nel commercio dei tessuti, ma
odiava la vita del commercio e disprezzava ciò che
chiamava i suoi "trucchi di affari," tuttavia continuò
fedelmente il suo lavoro fino a 26 anni, quando suo
padre acconsentì a fargli adottare la professione
dell'artista.
Corot ha imparato poco dai suoi maestri. Visitò
l'Italia in tre occasioni e due dei suoi Studi Romani
sono esposti al Louvre.
3. Fu un regolare espositore al Salone di Parigi e nel
1846 il governo francese lo decorò con la croce della
Legion d'onore e fu promosso ad Ufficiale il 1867.
Durante gli ultimi anni della sua vita ha guadagnato
grandi somme con i suoi dipinti, che erano molto
richiesti. Nel 1871 diede una grossa somma per i poveri
di Parigi e la sua continua carità fu a lungo oggetto di
menzione.
È morto a Parigi .
Molti seguaci si sono definiti allievi di Corot. I più
noti sono Boudin, Lepine, Chintreuil, Français e Le
Roux.
4. Corot è uno dei massimi protagonisti
della pittura francese dell’ Ottocento,
secondo Charles Baudelaire è a capo della
moderna scuola di paesaggio.
A Jean-Baptiste Camille Corot si deve una
rilettura della realtà naturale e della figura
umana di grande intensità e originalità.
Seppe interpretare e trascendere le correnti
artistiche dominanti nell’Ottocento – dal neoclassicismo, al
romanticismo, al realismo – fino ad essere considerato un
precursore dell’impressionismo.
I motivi ispiratori dell’opera di Corot possono essere
riassunti con: natura, emozione, ricordo. Infatti consacrò la sua
arte alla natura, studiandola appassionatamente fino ad
impadronirsi dei suoi più intimi segreti.
5. Corot iniziò studiando assiduamente
il paesaggio della tradizione classica,
l’arte del passato: ritrasse la natura dal
vero, per acquisire la maestria
necessaria a realizzare ambiziose
composizioni di paesaggio storico
Fece un viaggio di studio in Italia
durante il quale dipinse alcuni bozzetti
che riflettono l’amore che legava Corot
all’Italia
La pratica della pittura en plein air
unita allo studio dei paesaggisti del
Seicento, condussero il pittore a esiti di
grande realismo
Amava ritrarre angoli ancora allo
“stato di natura”
6. I bozzetti dal vero costituivano un
bagaglio di memoria visiva a cui l’artista
attingeva per concepire, nella quiete del
suo atelier, le grandi composizioni da
Salon, le prestigiose esposizioni ufficiali
parigine.
In queste tele, inizialmente ispirate ai
tradizionali temi della pittura di
“paesaggio storico”, Corot introdusse
motivi come la danza e la raccolta,
celebrazioni della felicità o di stati
d’animo malinconici.
L’ artista ha anche una predilezione per
i paesaggi abitati dalla presenza umana,
che donava alla natura un’intonazione
sentimentale la cui intensità non sfuggì a
Picasso.
7. Nella magnifica serie di ritratti, spicca
l’originalissima invenzione delle cosiddette
“figure di fantasia”: modelli femminili
abbigliati in costume, ritratti nello studio con
lineamenti idealizzati, dal fascino assorto.
Il culmine della ricerca pittorica di Corotsi
ha con una serie di dipinti sul tema del
“ricordo”.
I quadri di “ricordo” non descrivono la
realtà specifica di un luogo, ma ne
esprimono l’essenza e l’atmosfera emotiva.
In queste altissime creazioni, l’ispirazione
lirica di Corot reinventa la natura e la figura
umana, dando vita a «stati d’animo travestiti
da forme naturali», per usare le parole di un
suo moderno ammiratore, Wassily
Kandinsky.
8. Firenze. Vue prise
des jardins Boboli
(1835/40 cm 51X73 PARIGI,
MUSEE DE LOUVRE)
E’ una veduta di
Firenze e del celebre
Duomo, raffigurato
dalla terrazza dei
giardini di Boboli,
mentre due monaci,
sulla sinistra, conversano tra loro. Corot ha dipinto questa
tela nel suo atelier, utilizzando molti schizzi e lavori
preparatori riportati in francia dal suo secondo viaggio in
Italia nel 1834.
9. Les chevriers de
Castel Gandolfo (1866
cm 59X78 CAEN, MUSEO
DELLE BELLE ARTI)
Nella piu' pura
tradizione dei
paesaggisti suoi
contemporanei,
Corot dipinse
all'antica questo
riposo di pastori. Il suo stile, pero', annuncia gia' dei veri e
propri sconvolgimenti: siamo nell'anticamera delle teorie
impressioniste
10. Il Tevere a Castel
Sant'Angelo
La luminosità è
data dalla scelta di
un colore
predominante
chiaro, un giallo
utilizzato in
svariate tonalità. L'autore decide di rappresentare il castello al
di fuori della sua importanza di monumento per comunicarci
un paesaggio, una sensazione. Per Corot l' Italia è luce, sole,
colore, e questo al di là dell'importanza storica di ciò che vede.
11. IL COLOSSEO
XIX Secolo, Museo del
Louvre Parigi. Carta
incollata su tela cm 30 X 49
Questo dipinto fu
eseguito dal vero
nel marzo 1826. Si
compone di una
successione di
strutture dai toni
caldi e rosacei, legate fra loro da una luminosità pacata che si
estende sulle rovine romane immergendole in un "velo di
sogno". Nel 1849 fu presentata al Salon e probabilmente in
questa occasione Corot portò alcune correzioni,
aggiungendovi gli alberi sulla destra, che presentano una
tecnica diversa dal resto della vegetazione.
12. La cattedrale di Chartres
Qui è presente un
monumento storico
trasportato fuori dalla sua
importanza e calato in un
paesaggio come parte di
esso, al pari di un monte o di
una casa. Questa sensazione
è data attraverso la
sovrapposizione visiva di
una abitazione e di una
collina, che oscurano parte
della facciata e del fianco
della cattedrale. Sono presenti figure umane che malgrado la
vicinanza, appaiono sfocati, al fine di concentrare l'attenzione
sulla cattedrale, meglio definita
13. Portale rustico, 1822
Olio su carta incollata su tela, cm 33 x 25
Venezia, Musei Civici Veneziani, Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Pesaro
14. Il lago di Piediluco, 1826
Olio su tela, cm 22 x 41
Oxford, The Ashmolean Museum.
Dono di Sir Michael Sadler, in memoria di Lady Sadler grazie al National Art Collections Fund, 1931
15. Papigno, rive scoscese e boscose, 1826
Olio su carta incollata su tela, cm 26 x 39
Musée de Valence
16. La cascata delle
Marmore a Terni, 1826
Olio su tela, cm 36 x 32
Roma, Banca Nazionale
del Lavoro
17. Contadini sotto gli alberi all'alba, c. 1840-45
Olio su tela, cm 28,2 x 39,7
Londra, The National Gallery
18. Campo di grano nel Morvan, 1842
Olio su tela, cm 38 x 75
Lione, Musée des Beaux-Arts
19. Paesaggio con lago e barcaiolo, 1839
Olio su tela, cm 62,5 x 102,9
Los Angeles, The J. Paul Getty Museum