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Roma 18 Luglio 2016
L’Italia si fa strada
ITI
Infrastrutturazione
Tecnologica
Impianti
Responsabile
Ing. Luigi Carrarini
Sistemi
tecnologici
nelle gallerie stradali
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 2
STRADE
STATALI
E AUTOSTRADE
di cui 1.310 km
di autostrade
e raccordi
25.544
Km
CAPITALE
SOCIALE
2,3
Miliardi di
Euro
L’ANAS
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 3
61
Vergilius
591
Svincoli
425
PMV
567
TVCC
Itinere
836 Km
1.211
Gallerie
886 bidirezionali
648 monodirezionali
190 Km
178 monodirezionali101
Gallerie
TEN-T
12 bidirezionali
Sistemi Tecnologici
Roma 18 Luglio 2016
Mission ITI
Studio di
soluzioni
innovative e
tecnologicamente
avanzate
R & D
Gestione
impianti
Manutenzione
Progettazione di
nuove opere
Progettazione
D.Lgs 264/06
Tunnel TEN-T
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 5
L’incremento degli standard di sicurezza all’interno delle
gallerie stradali è uno dei principali ambiti d’intervento
che i gestori della rete stradale, ed in primis Anas,
stanno affrontando anche in base alle importanti
direttive e normative emanate a livello europeo e
nazionale.
Norme per la
Sicurezza
Incendio
Monte
Bianco
24 Marzo
1999
Bozza linee
guida ANAS
2003
Direttiva
Europea
2004
Linee Guida ANAS
Dlgs 264/06
2006
Commissione
Dlgs 264/06
2007
Linee guida
ANAS
2009
Ispezioni Dlgs
264/06
2012
DM
14/09/2005
Illuminazione
2005
DPR 151/11
2011
Nuova Norma
CEI
2015
30 Aprile
2019
Obbligo
adeguamento
DLGS 264/06
tutte le gallerie
della rete TERN
Di prossima
emanazione
regola tecnica di
prevenzione
incendi in
galleria
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Galleria
Antincendio
Illuminazione
Ventilazione
Impianti speciali
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA
NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI
NS
L ≤
75m
CS
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500m
MS
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LS
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ES
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3000m
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3000m
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L >
3000m
Impianto di
ventilazione
meccanica
Ventilazione longitudinale con soft-
start
○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○●(1) ● ●
Ventilazione longitudinale con
inverter
○ ○ ○●(1) ○●(1) ● ○ ○ ○ ○ ○
Ventilazione semi-trasversale ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ○ ○
Centrale di ventilazione ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ○ ○
Opacimetri ○ ○ ○●(1) ● ● ○ ○ ○●(1) ● ●
Anemometri ○ ○ ○●(1) ● ● ○ ○ ○●(1) ● ●
Rilevatori di CO - CO2 - NOx ○ ○ ○●(1) ● ● ○ ○ ○●(1) ● ●
Pressurizzazione uscite di
sicurezza/by-pass
○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●
IMPIANTI IN GALLERIA
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA
NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI
NS
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75m
CS
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m
Impianto di
illuminazione
Ordinaria
permanente/notturna (Rete)
● ● ● ● ● ● ● ● ● ●
Ordinaria rinforzi (Rete) ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ●
Emergenza (GE) 100%
illuminazione
○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
Sicurezza (UPS) 50%
permanente
○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
Illuminazione di evacuazione
pedonale
○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
IMPIANTI IN GALLERIA
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA
NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI
NS
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3000m
Sistemi di
comunicazione
Stazioni di emergenza (SOS) ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
Radio servizi di emergenza ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●
Altoparlanti by-pass/uscite/cunicoli ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●
Messaggi radio agli utenti FM ○ ○ ○ ○ ● ○ ○ ○ ○ ●
Telefonia cellulare (predisposizione) ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●
Videosorveglianza
Telecamere (TVCC) ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
Rilevamento automatico incidenti (DAI) ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●
Alimentazione
elettrica
Ordinaria ● ● ● ● ● ● ● ● ● ●
Emergenza GE ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
Sicurezza UPS ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
IMPIANTI IN GALLERIA
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA
NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI
NS
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3000m
ED
L >
3000m
Impianto
antincendio
Estintori (armadio SOS) ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
Idranti UNI 45 ogni 150m ○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ●
Idranti UNI 70 e attacchi motopompa
VVF agli imbocchi
○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ●
Stazione di pressurizzazione e
serbatoio
○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ●
Impianto di mitigazione/spegnimento
automatico (3)
○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ●
Rilevamento automatico incendi
analogico
○ ○ ○ ● ● ○ ○ ● ● ●
Rilevamento automatico incendi
digitale
○ ○ ○ ● ● ○ ○ ● ● ●
IMPIANTI IN GALLERIA
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA
NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI
NS
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< L ≤
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3000m
Gestione del
sistema
Sistema di controllo e supervisione (SCADA) ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ●
Centro di controllo locale (solo rete TEN-T) ○ ○ ○ ○ ● ○ ○ ○ ○ ●
Sistema di trasmissione dati ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ●
Integrazione Impianti sistema RMT-Anas ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ●
Segnaletica
luminosa in
galleria
Segnaletica luminosa di sicurezza/stradale ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ●
PMV digitale agli imbocchi ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
PMV meccanico agli imbocchi ○ ●(7) ○ ○ ○ ○ ●(7) ○ ○ ○
Semafori prima degli ingressi ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
Semafori e PMV in galleria ogni 1000m ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●
IMPIANTI IN GALLERIA
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MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA
NELLE GALLERIE ANAS
GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI
NS
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75m
CS
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1000m
LD
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< L ≤
3000m
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L >
3000m
Cabine
elettriche
BT ● ● ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○
MT/BT ○ ○ ●(6) ●(6) ●(6) ○ ○ ●(6) ●(6) ●(6)
Rilevazione
veicoli
Sistema rilevazione numero e classe
veicoli ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ●
Rilevazione merci pericolose (ADR) ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ●
Vergilius ○ ○ ○ ○●(4) ● ○ ○ ○ ○ ●
Sorpassometro ○ ○ ○ ○●(4) ● ○ ○ ○ ○ ○
IMPIANTI IN GALLERIA
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LA VENTILAZIONE IN GALLERIA
D.Lgs 264 -Attuazione della direttiva 2004/54/CE in materia di sicurezza
per le gallerie della rete stradale
Raccomandazioni PIARC
Linee guida ANAS
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Impianto di ventilazione
 Decreto Legislativo 264 / 2006 :
2.9.2. In tutte le gallerie di lunghezza superiore a 1000 m e con un volume di traffico superiore a 2000 veicoli
per corsia deve essere installato un impianto di ventilazione meccanica
2.9.2. In tutte le gallerie di lunghezza superiore a 3000 m e con un volume di traffico superiore a 2000 veicoli
per corsia, con un centro di controllo, deve essere dotato di un impianto di ventilazione trasversale o semitrasv
ersale
 «Linee guida per la progettazione della sicurezza nelle gallerie stradali» emesse dall’ANAS
nel 2009 - “Il livello massimo degli inquinanti deve essere conforme alle indicazioni riportate nelle guide
PIARC (World Road Association) vigenti al momento della progettazione dell’impianto di ventilazione”
 Raccomandazioni PIARC, che tengono conto della riduzione delle emissioni inquinanti dei
veicoli imposte dalla legislazione europea e nazionale.
Road tunnels: Vehicle Emissions and Air Demand for Ventilation (PIARC 2004)
Systems and Equipment for Fire and Smoke control in Road Tunnels (PIARC 2007)
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 15
Impianto di ventilazione
Generalità
L’impianto di ventilazione all’interno di una galleria deve
garantire:
 Il controllo degli inquinanti emessi dai veicoli circolanti
all’interno della struttura, in caso di flussi di traffico
normali ed intensi (picchi di traffico);
 Il controllo degli stessi inquinanti in condizioni di arresto
della circolazione (incidenti od anomalie sui flussi di
traffico);
 Il controllo del calore e del fumo prodotti in caso di
incendio.
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«Linee guida per la progettazione della sicurezza nelle gallerie stradali» emesse dall’ANAS nel 2009
SISTEMI DI VENTILAZIONE RACCONTATI PER LE GALLERIE STRADALI
AREE DI APPLICAZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE LUNGHEZZA DELLA GALLERIA BIDIREZIONALE (KM)
Ventilazione naturale L  0,5
Ventilazione longitudinale con jet-fans
Ventilazione longitudinale con jet-fans ed estrazione dei fumi
L  1,5
L  3,0
Ventilazione semi-trasversale L  1,0
Ventilazione trasversale L  1,0
Generalità Ventilazione longitudinale
Ventilazione trasversale
Ventilazione semi - trasversale
IMPIANTO DI VENTILAZIONE
IN GALLERIE STRADALI
Impianto di ventilazione
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Impianto di ventilazione
Compiti del sistema di ventilazione
Condizioni di
funzionamento
normale
Assicurare il mantenimento del livello di inquinanti al di sotto delle
soglie limite
Il sistema di ventilazione sarà dimensionato sulla base dei volumi di
traffico effettivi e sulla base delle stime più recenti delle emissioni
dei veicoli
Condizioni di
Emergenza
(in caso di incendio)
Garantire il salvataggio delle persone coinvolte nell’evento
Controllare la diffusione dei fumi dell’incendio
Garantire la dispersione dell’energia termica prodotta dal focolaio
di incendio e il corretto controllo del moto dei fumi unitamente alla
diluizione delle sostanze tossiche ad essi associate
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 18
Impianto di ventilazione
PARAMETRI GEOMETRICI -
STRUTTURALI DELLA GALLERIA
Area della Sezione
Perimetro
Lunghezza
Diametro equivalente
Pendenza
PARAMETRI di TRAFFICO
% Mezzi pesanti
Merci pericolose
Flusso medio di traffico
Posizione imbocchi (quota)
Posizione imbocchi (quota)
PARAMETRI AMBIENTALI
Vento
Differenza di pressione
Condizioni metereologiche
Composizione del traffico
Parametri rilevanti per il dimensionamento
PARAMETRI DEI JET FAN
Velocità d’uscita dell’aria ( m/s)
Spinta unitaria (N)
Diametro girante (mm)
Portata d’aria ( m3/s)
Potenza elettrica (kW)
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Impianto di ventilazione
Criteri di dimensionamento dell’impianto di ventilazione
Dimensionamento
n° jet fan
Calcolo portata di
inquinanti emesse
dai veicoli
Calcolo quantità
d’aria di rinnovo
Calcolo perdite
di carico
VENTILAZIONE SANITARIA
Dimensionamento
n° jet fan
Calcolo della velocità
critica dei fumi
Calcolo delle
perdite di carico
VENTILAZIONE IN CASO D’INCENDIO
Numero max
di ventilatori necessari
tra la condizione di
normale esercizio e
la condizione d’incendio
Scenario di incendio
di riferimento Numero di jet fans
sempre pari
(disposti a coppie)
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Impianto di ventilazione
Per definire la portata di inquinanti emessa in galleria dalla totalità dei veicoli, è necessario
prevedere le diverse condizioni di traffico che attraversano il fornice, in quanto la portata di
inquinati dipende da:
 Velocità di percorrenza;
 Numero di veicoli in galleria;
 Composizione del traffico (%VL, %VP  % diesel, % benzina, massa VP).
Condizioni di traffico
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Impianto di ventilazione
Traffico fluido in entrambe le direzioni di marcia
flussi di traffico orario massimi - Velocità 10 km/h
Il numero di veicoli presenti in galleria, nell’unità di tempo, viene calcolata come rapporto diretto tra il traffico
orario considerato e la relativa velocità media.
Per i tre scenari esaminati è stata calcolata la portata d’aria di rinnovo necessaria a garantire la corretta diluizione degli
inquinanti (così come imposto dal PIARC).
flussi di traffico orario massimi - Velocità 60 km/h
densità di veicoli massima - fissata in ragione della
lunghezza equivalente dei veicoli per km/corsia.
Traffico fluido in entrambe le direzioni di marcia
SCENARIO 1
SCENARIO 2
SCENARIO 3 Traffico bloccato in galleria
Condizioni di traffico
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Impianto di ventilazione
VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
L'impianto di ventilazione sanitaria della galleria viene dimensionato per diluire, nella peggiore condizione di
traffico stimata, le concentrazioni di inquinanti che possano creare pericolo per le persone o ridurre in misura
eccessiva la visibilità.
Dimensionamento basato
• sulle stime più recenti delle emissioni dei veicoli e delle normative
europee vigenti
• sulla base dei volumi di traffico e delle emissioni dei veicoli stimati
per i primi 20 anni di esercizio
• sulla base delle condizioni meteoclimatiche ai portali
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Impianto di ventilazione
I valori limite per la concentrazione degli
inquinanti, per diverse condizioni di flusso di
traffico e per tipo di inquinante, sono stati ripresi
dalle raccomandazioni PIARC 2004, con
riferimento ai valori massimi ammessi per l’anno
2010 e riepilogati nella seguente tabella.
VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
VALORI LIMITE DI CONCENTRAZIONE DEGLI INQUINANTI
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Impianto di ventilazione
DETERMINAZIONE QUANTITÀ ARIA DI RINNOVO
Determinazione quantità aria
di rinnovo per il CO
Determinazione quantità aria
di rinnovo per gli NO
Determinazione quantità aria
di rinnovo per i fumi
Per il dimensionamento dell’impianto di ventilazione si fa riferimento al caso più sfavorevole, quello cioè di
traffico intenso ma fluido (velocità di 60 km/h) in cui è necessario immettere la massima portata di aria fresca.
QF = max (QCO; QNO; QF)
Portata massima di
aria fresca necessaria
VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
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Impianto di ventilazione
PERDITE DI CARICO
Per indurre a trasportare lungo la galleria la portata di aria fresca calcolata nel caso peggiore, occorre vincere le
perdite di carico generate dai seguenti fenomeni
Effetto pistone degli
autoveicoli
(positivo e negativo)
Resistenza della
galleria
(perdite per attrito)
Effetto meteorologico
perdite prodotte sul moto dell’aria in galleria per effetto della
presenza delle pareti e della volta della galleria stessa. (galleria
come un tubo ad elevata scabrezza di diametro uguale al diametro
idraulico)
una resistenza positiva o negativa in funzione della direzione del
flusso veicolare (uguale o contrario al senso di ventilazione) oppure
se la velocità del traffico è inferiore alla velocità dell’aria in galleria.
contropressione naturale che si instaura tra i due imbocchi -
effetto che genera all’interno della galleria un flusso d’aria
opposto al flusso generato dai ventilatori.
VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
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Impianto di ventilazione
CALCOLO DEL NUMERO DEI VENTILATORI PER LE CONDIZIONI SANITARIE
Per contrastare e vincere tali perdite di carico deve essere necessario indurre
una spinta totale, mediante l’impianto di ventilazione longitudinale, pari a:
Valore della spinta del
ventilatore,
(senza aria in movimento)
ΔP TOT Perdite totali (cond. sanitaria)
A t Area sez. trasversale galleria
F0
Determinazione del numero dei ventilatori in grado di garantire l’aria di rinnovo per
i fumi in caso di traffico fluido ma intenso (caso peggiore) e la spinta da trasmettere
all’aria in galleria per vincere le perdite di carico
VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
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Impianto di ventilazione
L'impianto di ventilazione deve essere dimensionato per:
VENTILAZIONE DI EMERGENZA – In caso d’incendio
 Disperdere l’energia termica generata dal
focolaio di incendio
 Gestire e controllare il moto dei fumi
 Diluire le sostanze tossiche ed infiammabili
 Consentire l'autosoccorso degli utenti e
permettere l'intervento dei soccorritori in
sicurezza
 Prevenire la formazione di miscele esplosive nel
corso di un evento di sversamento
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Impianto di ventilazione
Per la gestione dell’incendio
occorre poter instaurare un flusso
d’aria alla velocità di 3m/s
VENTILAZIONE DI EMERGENZA – In caso d’incendio
Il calcolo di dimensionamento del sistema di ventilazione longitudinale in emergenza
viene condotto nelle ipotesi che lo scenario di riferimento sia caratterizzato da:
• Focolaio con potenza termica pari a 30MW;
• Portata di fumo prodotta pari a 80mc/s;
SCENARI D’INCENDIO DI RIFERIMENTO
velocità dell’aria ritenuta idonea per impedire il
fenomeno del riflusso della miscela aria/fumi in direzione
opposta a quella della ventilazione meccanica
(fenomeno del backlayering)
L’azione di spinta longitudinale, prodotta dai jet-fans, dovrà essere in grado di mantenere la velocità del
flusso di ventilazione al valore di progetto adottato (superiore alla velocità critica dei fumi).
OBIETTIVO
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Impianto di ventilazione
VENTILAZIONE DI EMERGENZA – In caso d’incendio
La pressione data dagli acceleratori deve essere maggiore o uguale alle resistenze presenti in galleria
PERDITE DI CARICO IN CASO DI INCENDIO
Resistenza della galleria
Perdite per attrito
Perdite dovute
alla scabrezza
della galleria
Effetto camino
Dipende dalla pendenza
della galleria
(effetto favorevole o
sfavorevole)
Effetto meteorologico
Differenza di pressione
considerata sempre
opposta al verso di
espulsione dei fumi
Perdita di carico
dovuto ai veicoli
La resistenza dei
veicoli fermi a monte
dell’incendio
Perdita di carico
dovuto all’incendio
Caduta di pressione
che si genera sul
flusso di ventilazione
per la presenza del
focolaio (incremento
di turbolenza)
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 30
Impianto di ventilazione
CALCOLO DEL NUMERO DEI VENTILATORI PER LE CONDIZIONI SANITARIE
Valore della spinta del
ventilatore, (senza aria in
movimento)
ΔP TOT Perdite totali (cond. sanitaria)
A t Area sez. trasversale galleria
F0
Determinazione del numero dei ventilatori in grado di contrastare i fumi di un incendio in galleria (di
potenza di 30 MW) e la spinta da trasmettere all’aria in galleria per vincere le perdite di carico
VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
Per contrastare e vincere le perdite di carico che nascono nelle condizioni di emergenza (in caso di incendio) deve
essere necessario indurre una spinta totale pari a:
FT = Rt ∗ At
(dove Rt sono le resistenze totali)
numero
jet fans
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 31
Impianto di ventilazione
VENTILATORI
 Operanti in coppia
 Posizionati a distanza reciproca di circa 10 volte il diametro
idraulico
Caratteristiche principali del jet fan
 diametro girante
 spinta (N)
 portata d’aria (m3/s)
 velocità aria in uscita (m/s)
 potenza elettrica (kW)
 tensione/frequenza/fasi 400V/50Hz/3
 temperatura di funzionamento 400°C per 90
minuti
Struttura meccanica portante (completa di sistema di aggancio alla volta della galleria, bulloneria in acciaio per l’assemblaggio,
dispositivo di fissaggio anticaduta, tasselli chimici per il fissaggio alla volta) dove essere resistente a temperature di 400°C per 120 minuti
 Due silenziatori cilindrici in acciaio inox AISI 316L
 Inverter
 Pale e profilo alare a flusso reversibile
 Motore elettrico asincrono trifase ad induzione con
grado di protezione IP55
 Girante costruita in acciaio inox AISI 316L
Le linee di alimentazione elettrica dei ventilatori, saranno tipo FTG10OM1 06/1kV resistenti al fuoco secondo norma EN50200/EN50362
posate direttamente in galleria su canalina aperta in acciaio inox.
Tutte le macchine sono attrezzate di rilevatori di vibrazioni e di un sistema di rilevazione dell’eventuale distacco dalla volta.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 32
Impianto di ventilazione
MONITORAGGIO QUALITÀ DELL’ARIA
Per il controllo della qualità dell’aria saranno installati tre sistemi di monitoraggio:
 Per la concentrazione di CO,
 Per l’opacità (OP),
 Per la velocità e direzione del vento (AN).
I dati registrati dagli OP e dai CO saranno inviati, tramite PLC periferici, al centro di controllo che li elabora provvedendo
all’avviamento dei ventilatori necessari alla pulizia dell’aria in galleria, ed, eventualmente, nel caso di superamento dei valori
limite accettabili, alla attivazione dei semafori e cartelli a messaggio variabile per avviso all’utenza.
Il funzionamento del sistema di ventilazione obbedirà a due differenti scenari:
 gestione della qualità dell’aria in galleria in base alle mutevoli condizioni di traffico
 funzionamento richiesto in caso di incendio (fase di evacuazione durante la quale la velocità dell’aria sarà contenuta
a 2-3 m/s. e fase di lavaggio)
Roma 18 Luglio 2016
IMPIANTI ELETTRICI IN GALLERIA
CEI 64-20 Impianti elettrici nelle gallerie stradali
Linee guida ANAS
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 34
La Norma fornisce le prescrizioni dettagliate relative a:
 circuiti elettrici in bassa tensione, suddivisi in circuiti ordinari, di emergenza e
di sicurezza;
 prescrizioni per la sicurezza, che indicano le misure di protezione da attuare
nei confronti dei contatti (diretti e indiretti) e delle sovracorrenti;
 scelta ed installazione dei componenti elettrici, come i quadri elettrici o gli
apparecchi di illuminazione;
 compatibilità elettromagnetica;
 verifiche iniziali e periodiche;
 rete di comunicazione, che include i requisiti minimi di controllo della
distribuzione elettrica.
Norma CEI 64-20
SCOPO: fornire i criteri da seguire per la progettazione, la realizzazione e la verifica degli
impianti elettrici nelle gallerie stradali.
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Alimentazione circuiti elettrici
MEDIA TENSIONE
BASSA TENSIONE
Circuiti ordinari Circuiti secondari
Cabine di trasformazione
MT/BT
DI EMERGENZA (GE) DI SICUREZZA (UPS)
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Circuiti ordinari
 Fanno parte dei circuiti ordinari quelli destinati a garantire il funzionamento dei seguenti impianti:
 ILLUMINAZIONE PERMANENTE
 ILLUMINAZIONE DI RINFORZO
I cavi di alimentazione dei circuiti ordinari devono essere collocati in sede protetta. Nelle gallerie
ove si utilizzano passerelle per la posa cavi, queste devono essere conformi alla Norma CEI EN
61537, realizzate in acciaio inox di caratteristica almeno AISI 304.
La progettazione illuminotecnica è eseguita sulla base della Norma UNI EN 11095
Circuiti elettrici
in Bassa Tensione
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Circuiti di emergenza
Fanno parte dei circuiti di emergenza quelli destinati a garantire il funzionamento dei seguenti impianti,
in caso di mancanza dell’alimentazione ordinaria dell’energia elettrica:
 ALIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI SICUREZZA: deve garantire l’alimentazione dei gruppi di continuità
assoluta e a mantenere in carica le batterie a servizio dei gruppi di continuità stessi.
 ILLUMINAZIONE DI RISERVA: è costituito da una parte dell’illuminazione permanente atta a
garantire una corretta evacuazione veicolare della galleria;
I circuiti che la alimentano devono essere separati dagli altri circuiti dell’impianto di illuminazione
ordinaria.
 VENTILAZIONE GALLERIA e VIE DI FUGA: deve garantire l’esodo in sicurezza degli utenti e facilitare
le operazioni di soccorso e spegnimento.
Ogni ventilatore deve essere sezionabile localmente tramite prese a spina interbloccate con
interruttore di manovra sezionatore conforme alla Norma CEI EN 60947-3 almeno con categoria di
impiego AC3-AC23A a corrente nominale. L’insieme deve garantire la continuità elettrica a 400°C
almeno per 90’.
 ALIMENTAZIONE ELETTROPOMPE E OGNI ALTRA DOTAZIONE ACCESSORIA A SERVIZIO
DELL’IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO
Circuiti elettrici in Bassa Tensione
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Circuiti di sicurezza
Fanno parte dei circuiti di sicurezza quelli destinati a garantire la continuità dell’alimentazione dei seguenti
impianti, se richiesti:
 ILLUMINAZIONE DI EVACUAZIONE
 ACCESSO ALLE VIE DI FUGA:
Tutti i passaggi cavi e tubazioni tra la galleria ed i sistemi di vie di fuga dovranno essere sigillati
meccanicamente in conformità alla Norma CEI 11-17 e CEI EN 61936-1 per prevenire il propagarsi di
eventuali incendi.
 SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA
 SISTEMI DI CONTROLLO, INDIVIDUAZIONE E RILEVAZIONE INCENDIO
 SISTEMI DI MITIGAZIONE INCENDIO
 SISTEMI DI SUPERVISIONE E CONTROLLO
 SISTEMI DI COMUNICAZIONE
 STAZIONI DI EMERGENZA
Circuiti elettrici in Bassa Tensione
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Impianti nelle gallerie L<500 m
39
ALIMENTAZIONE ELETTRICA NORMALE E DI SICUREZZA
 impianto di illuminazione permanente su tutta la lunghezza della galleria con rinforzo agli imbocchi
 impianto di telecontrollo per regolazione flusso luminoso.
Tutte le gallerie devono essere dotate di un sistema di
alimentazione elettrica di sicurezza (da UPS) in grado di
garantire la continuità del servizio per un intervallo di tempo
fissato, non inferiore a 30 minuti.
Sono preferibili soluzioni di massima integrazione tra UPS e
dispositivi di regolazione del flusso luminoso
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 40 40
 illuminazione permanente su tutta la lunghezza della galleria con rinforzo agli
imbocchi;
 Illuminazione di evacuazione;
 illuminazione cunicolo di sicurezza / bypass;
 illuminazione vie di fuga in galleria;
 ventilazione della galleria;
 ventilazione/sovrappressione del cunicolo di sicurezza/Bypass;
 segnaletica verticale luminosa;
 impianti semaforici;
 PMV;
 controllo atmosferico e del traffico;
 rivelazione di incendio;
 impianti manuale e automatici di estinzione incendi;
 Videosorveglianza a circuito chiuso (TVCC) e rilevazione automatica di incidenti
(D.A.I.);
 soccorso (SOS);
 radiotrasmissione;
 telecontrollo.
ALIMENTAZIONE ELETTRICA NORMALE, DI EMERGENZA E DI SICUREZZA
Impianti nelle gallerie L>500 m
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 41 41
Le gallerie devono disporre di un’alimentazione elettrica di emergenza (da GRUPPO ELETTROGENO) per
assicurare il funzionamento dei sottosistemi di sicurezza sino alla totale evacuazione degli utenti dalla
galleria; dovrà, inoltre, essere prevista un’alimentazione elettrica di sicurezza (da UPS) in grado di
garantire la continuità del servizio per un intervallo di tempo fissato, non inferiore a 30 minuti.
ALIMENTAZIONE ELETTRICA NORMALE, DI EMERGENZA E DI SICUREZZA
Impianti nelle gallerie L>500 m
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GE
UP
S
MT/BT
• Illuminazione di rinforzo
• Illuminazione permanente normale
• Ventilazione
• Idrico antincendio
• Illuminazione permanente di emergenza
• Illuminazione di sicurezza
• Segnaletica luminosa
• SOS
• Impianti speciali
• Telecontrollo
Tipologico di Schema elettrico
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Cavi per energia e comunicazione
Tutti i cavi presenti in galleria, per quanto riguarda
il comportamento al fuoco, devono essere del tipo
non propagante l’incendio, senza alogeni e a bassa
emissione di fumi opachi, gas tossici e corrosivi
secondo le Norme:
Cavi energia per media tensione
Esempio di sigle cavi e
relative norme costruttive
che rispondono ai
requisiti
• CEI EN 60332-3 Cat. C (non propaganti
l’incendio)
• CEI EN 61034 (bassissima emissione di fumi)
• CEI 24-37/4-0 (gas tossici nocivi)
• CEI EN 60754 (gas corrosivi)
Caratteristiche dei componenti elettrici
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Cavi energia per bassa tensione
Esempio di sigle cavi e
relative norme costruttive,
che rispondono ai requisiti
I cavi destinati all’alimentazione dell’impianto e i cavi destinati all’illuminazione ordinaria devono essere conformi, per quanto
riguarda il comportamento al fuoco, alle Norme sopra citate.
I cavi destinati all’alimentazione
dell’impianto e i cavi destinati
all’illuminazione di emergenza e
sicurezza devono essere conformi, per
quanto riguarda il comportamento al
fuoco, alle Norme sopra citate.
Inoltre, devono essere anche resistenti al
fuoco secondo le Norme CEI EN 50200 o
CEI EN 50362.
Esempio di sigle cavi e
relative norme costruttive,
che rispondono ai requisiti
FTG10(O)M1 (CEI 20-45)
Caratteristiche dei componenti elettrici
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 45
Apparecchi di illuminazione
Gli apparecchi di illuminazione devono essere conformi alla Norma CEI EN 60598-2-3 o CEI
EN 60598-2-5 (Proiettori).
Gli apparecchi devono avere grado di protezione non inferiore a IP65.
L’alimentazione dell’apparecchio di illuminazione deve avvenire mediante presa a spina CEI
EN 60309-1 e CEI EN 60309-2 da 16 A con grado di protezione non inferiore a IP65.
Cassette di derivazione
Le derivazioni a vista in galleria devono essere realizzate con cassette di derivazione in
materiale idoneo all’ambiente di esercizio, quindi protette contro la corrosione e devono avere
grado di protezione IP 66.
Per l’alimentazione dei corpi illuminanti di emergenza, le cassette devono avere la resistenza al
fuoco.
Caratteristiche dei componenti elettrici
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 46
Canalizzazioni e cavidotti
Le canalizzazioni a vista, ad esempio passerelle, tubazioni, canali protettivi, devono essere
realizzate in acciaio inox di caratteristica AISI almeno 304, o materiali con prestazioni
equivalenti.
Le condutture destinate ai circuiti di emergenza devono garantire la continuità di servizio a 850
°C almeno per 90 minuti.
Caratteristiche dei componenti elettrici
Roma 18 Luglio 2016
L’ILLUMINAZIONE IN GALLERIA
CIE 88 - 2004
CEI 64-20 Impianti elettrici nelle gallerie stradali
UNI 11248 Illuminazione stradale, selezione categorie illuminotecniche
UNI 13201 Illuminazione stradale
UNI 11095 Illuminazione delle gallerie stradali
Linee guida ANAS
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 48
Evoluzione normativa illuminazione
CIE 88/90
1990
Direttiva
Europea
2004
Norma UNI
11095:
“Illuminazione
gallerie” 2003
DM
14/09/2005
Illuminazione
2005
Revisione DM
Illuminazione
2013
CEI 64-20
“Impianti elettrici
nelle gallerie”
2015
Incendio
Monte
Bianco
24 Marzo
1999
La circolare del Ministero dei
lavori pubblici G.U.
18/09/2001 ha reso
obbligatoria la norma CIE
88/90
Il DM ha reso cogente la Norma
UNI 11095/2003.
Revisione della Norma UNI
11095/2003 con diminuzione dei
livelli massimi di luminanza di
riferimento.
Norma UNI
11095:
“Illuminazione
gallerie” 2011
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 49
Criteri di progettazione
 Ottimizzazione delle modalità e dei tempi di installazione e di
manutenzione
 Affidabilità di funzionamento
 Durabilità dei componenti e del sistema
 Decadimento dell’efficienza degli apparecchi di illuminazione
 Integrazione degli impianti di illuminazione con altri eventuali sistemi di
sicurezza
 Ottimizzazione dei costi di installazione, gestione e manutenzione.
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Criteri di progettazione
Gli obiettivi ed i riferimenti progettuali da perseguire sono:
 Un livello di luminanza da realizzare sul manto stradale del tunnel e della
parte bassa delle pareti laterali al fine di garantire le condizioni di
sicurezza e del comfort visivo;
 Un contenimento dei costi di primo impianto e di esercizio che
condizionano le scelte tecniche;
 L’uniformità della distribuzione di luminanza sul piano stradale
compatibilmente con la variazione continua imposta nelle zone di soglia
e di transizione;
 Il controllo di fastidiosi effetti di abbagliamento.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 51
Illuminazione in galleria
 Illuminazione permanente
 Illuminazione di rinforzo
Illuminazione diurna
Illuminazione notturna
 Illuminazione permanente
Illuminazione d’evacuazione
Roma 18 Luglio 2016
ILLUMINAZIONE DIURNA
L’impianto d’illuminazione deve essere realizzato per garantire:
 Un’illuminazione di rinforzo nel tratto iniziale della galleria, la cui
estensione, andamento e livello di luminanza sulla strada, sono
dipendenti dalla luminanza esterna e dalla velocità di progetto;
 Un’illuminazione permanente distribuita per tutta la lunghezza della
galleria, in funzione sia nelle ore diurne che notturne al fine di garantire i
livelli di luminanza minima imposti dalle norme di riferimento
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 53
Illuminazione in galleria
Illuminazione di rinforzo
Per l’intera lunghezza della zona di entrata, pari alla
distanza di riferimento, la luminanza stradale deve
garantire la percezione di un eventuale ostacolo da parte
del conducente in avvicinamento.
Questa condizione si considera soddisfatta se nella prima
metà della zona di entrata la luminanza stradale media è
maggiore o uguale alla luminanza di entrata Le, mentre
nella seconda metà della zona di entrata la luminanza
trasversale media decresce linearmente con la distanza a
partire dal valore di Le fino al punto iniziale della luminanza
di transizione.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 54
Prescrizioni illuminotecniche
La Norma UNI 11095 divide la sezione longitudinale del tunnel in zone di
riferimento, caratterizzate da differenti requisiti di luminanza che devono
essere forniti dall’impianto di illuminazione:
Zona di accesso: tratto di strada all’aperto immediatamente precedente la sezione di
ingresso in galleria, di lunghezza pari alla distanza di riferimento;
Zona di entrata: tratto interno alla galleria, a partire dalla sezione di ingresso, lungo il
quale l’illuminazione deve garantire un valore di luminanza media tale da consentire al
conducente di un veicolo in avvicinamento di individuare l’ostacolo di riferimento dalla
distanza di riferimento;
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 55
Prescrizioni illuminotecniche
Zona di transizione: è il tratto interno della galleria successivo alla zona di entrata, lungo il
quale i valori di luminanza media della carreggiata in sezioni trasversali della galleria vengono
ridotti gradualmente per consentire all’occhio del conducente di un veicolo di adattarsi ai
livelli di luminanza più bassi della zona interna;
Zona interna: tratto interno della galleria successivo alla zona di transizione, lungo il quale
devono essere forniti valori di luminanza media tali da consentire il percorso della galleria in
sicurezza e garantire la percezione dell’ostacolo di riferimento;
Zona di uscita: tratto interno della galleria antistante la sezione d’uscita dalla stessa; in
questo tratto la visibilità del conducente è influenzata dalla luce esterna. Solitamente la
visibilità non è critica in quanto gli eventuali ostacoli sono individuati come corpi scuri su
fondo chiaro.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 56
Grafico delle Luminanze
2 - 8
3
4
5
6
1
7 9 10 11
12
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Luminanza della zona di entrata
Nella prima metà della zona di entrata la luminanza stradale media è maggiore o
uguale alla luminanza di entrata Le,
mentre nella seconda metà della zona di entrata la luminanza trasversale media
decresce linearmente con la distanza a partire dal valore di Le fino al punto iniziale
della luminanza di transizione.
La luminanza di entrata Le è data dalla formula:
Le = c Lv
C = fattore che dipendente dal tipo di impianto che si vuole realizzare
Lv = luminanza debilitante
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 58
Luminanza della zona di entrata
La luminanza debilitante è data da:
Lv = Lseq + Latm + Lpar + Lcru
Dove:
Lseq = luminanza equivalente di velo 10 𝛩
𝑑𝐸
𝜃2
Latm = luminanza atmosferica 1,3
𝑑 𝑎 𝐸ℎ
𝜋 𝑉 𝑚
Lpar = luminanza del parabrezza
Lcru = luminanza del cruscotto Lpar + Lcru = 0,4 Lseq
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 59
Poiché la luminanza debilitante varia giornalmente, con le stagioni, con le condizioni
metereologiche e ambientali, in base alle indicazione della norma il dimensionamento della
luminanza di entrata tiene conto della luminanza debilitante progettuale LV75, ovvero il valore
massimo della luminanza debilitante che si presenta nel corso di un anno, con l’esclusione di
quelle punte più elevate che complessivamente coprono una durata massima di 75 ore all’anno.
La stima di tale valore può essere ottenuta:
 Con misurazioni dirette della Lv e dei parametri ambientali in una o più condizioni ambientali,
correlando il probabile andamento annuale di tali parametri con il valore di Lv tramite fattori
correttivi;
 Con valutazioni statistiche
 Con combinazione dei due metodi.
Luminanza della zona di entrata
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 60
Luminanza della zona di entrata
La luminanza equivalente di velo Lseq è definita dalla formula: 𝐿 𝑠𝑒𝑞 = 10 𝛩
𝑑𝐸
𝜃2
Dove:
10 = valore valido per un osservatore di 23 anni. Convenzionalmente si ritiene che questo valore sia da
considerarsi soddisfacente ai fini della sicurezza per tutti gli utenti che entrano in galleria;
dE = contributo infinitesimo dell’illuminamento prodotto dalla luce proveniente dalla direzione individuata
dall’angolo θ sul piano perpendicolare alla direzione di osservazione, nel punto di misura o calcolo;
θ = l’angolo in gradi compreso tra la direzione di provenienza della luce e la direzione di osservazione degli occhi
del conducente;
Θ = angolo solido di integrazione individuato dallo spazio limitato da 2 coni circolari con vertice nel punto di
osservazione ed asse parallelo alla direzione di osservazione, di cui quello interno con semiapertura di 1° e
quello esterno con semiapertura di 28,4°, quest’ultimo essendo inoltre sezionato superiormente ed
inferiormente dal diedro avente spigolo orizzontale passante per i vertici dei 2 coni e formato dai 2 semipiani
inclinati di 20° sopra e sotto la direzione di osservazione.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 61
Luminanza della zona di entrata
Luminanza atmosferica
È la luminanza dello strato di atmosfera compreso tra l’occhio dell’osservatore alla
distanza di arresto e la sezione d’ingresso in galleria, è dovuta alla diffusione
atmosferica del flusso luminoso proveniente dal sole e dalle superfici emittenti che
costituiscono i dintorni dell’imbocco.
Il suo valore è determinato dalla formula di Padmos ed Alferdinck:
Latm = 1,3
𝑑 𝑎 𝐸ℎ
𝜋 𝑉 𝑚
Eh = illuminamento orizzontale [klx];
da = distanza di arresto [m];
Vm = distanza di visibilità meteorologica [m], ossia la distanza alla quale a causa della
luminanza dell’atmosfera un oggetto nero osservato sullo sfondo del cielo all’orizzonte
presenta un contrasto pari a 0,05.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 62
Luminanza e lunghezza della zona di transizione
La luminanza media della pavimentazione stradale nella zona di transizione deve
decrescere in modo da risultare non minore del valore ottenibile dalle formule:
In funzione del tempo 𝐿 𝑡 =
𝐿 𝑒
(1,9+𝑡)1,4
In termini di velocità percorsa 𝐿 𝑡 =
𝐿 𝑒
1,9+
3,6 𝑥 𝑣
𝑣
1,4
Le è la luminanza di entrata per Lv = Lv75
t è il tempo di percorrenza lungo la galleria alla velocità di progetto, misurato dall’inizio
della zona di transizione, in secondi
Xv è la distanza lungo la galleria misurata dall’inizio della zona di transizione, in metri
v è la velocità di riferimento, in chilometri all’ora.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 63
La lunghezza del tratto di transizione xt è determinata dalla condizione che esso
termini quando la luminanza ha raggiunto il valore della luminanza interna richiesta Lir
ovvero quando:
𝑥 𝑡 =
𝑉
3.6
𝐿 𝑒
𝐿𝑖𝑟
5
7
− 1.9
Lir sarà maggiore o uguale della luminanza interna Li
Luminanza e lunghezza della zona di transizione
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 64
Luminanza del parabrezza e del cruscotto
La luminanza del parabrezza Lpar e del cruscotto Lcru sono stimate in base alla
luminanza di velo equivalente Lseq secondo le seguente formula:
Lpar + Lcru = 0,4 Lseq
Luminanza interna
La luminanza media mantenuta della zona interna Li è:
 Per gallerie a senso unico di marcia Li =1,5 L
 Per le gallerie a doppio senso di marcia Li =2 L
L è il valore minimo della luminanza media mantenuta indicato nella UNI EN 13201-2
Roma 18 Luglio 2016
ILLUMINAZIONE NOTTURNA
L’illuminazione notturna è considerata sull’intera galleria e l’eventuale tratto di
strada immediatamente all’uscita della galleria.
La luminanza media della carreggiata nelle ore notturne in galleria dovrà
essere:
 Non inferiore a 1 cd/m2 se la strada di accesso alla galleria non è illuminata;
 Se la strada è illuminata la galleria sarà illuminata alla luminanza del tratto
di strada di cui fa parte
Roma 18 Luglio 2016
LUMINANZA DELLE PARETI
La luminanza media delle pareti, per un'altezza almeno pari a 2m sopra la
carreggiata, non deve essere minore del 60% della luminanza media della
carreggiata sia di giorno che di notte.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 67
UNIFORMITÀ DI LUMINANZA
I valori di uniformità della luminanza sia di giorno che di notte e per ogni stato di
parzializzazione dell’illuminazione devono essere:
U0 ed Ut ≥ 0,50 sulla carreggiata o sulle corsie a senso unico di marcia
U0 ed Ut ≥ 0,40 su tutte le altre superfici e per le corsie a senso di marcia inverso
Ul ≥ 0,70 sulla carreggiata
Ul ≥ 0,60 su tutte le altre superfici
U0 uniformità di luminanza generale, rapporto tra luminanza minima e quella media
Ul uniformità di luminanza longitudinale, rapporto tra luminanza minima e massima rilevata
lungo la mezzeria di una corsia di marcia per la carreggiata;
Ut uniformità di luminanza trasversale, rapporto tra luminanza minima e media trasversale
nella stessa sezione della superficie di calcolo.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 68
LIMITAZIONE DELL’ABBAGLIAMENTO
L’incremento di soglia TI, ovvero la misura della perdita di visibilità causata dall'abbagliamento
debilitante degli apparecchi di un impianto di illuminazione stradale, non deve superare:
 10% nelle zone a luminanza costante
 20% nelle zone a luminanza variabile.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 69
Telecontrollo e Dimmerazione
Il telecontrollo nelle gallerie è finalizzato a garantire un livello di sicurezza sempre
elevato.
Inoltre consente di realizzare risparmi nella conduzione degli impianti e nella
manutenzione.
Dimmerazione con sistemi radio o ad onde convogliate per un giusto livello di
illuminazione che ottimizza l’uso degli impianti e il consumo energetico.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 70
Curve di luminanza ideali
CIE 88/90
UNI 11095/2003
UNI11095/2011
metri
L (%)
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 71
Curve di luminanza ideali
Roma 18 Luglio 2016
Tecnologia SAP e LED in galleria
13 Impianti elettrici nelle gallerie Anas – Roma 30 Settembre 2015
Tecnologia SAP e LED applicate alle gallerie
SAP
 Medio-alta efficienza luminosa
 Alta efficienza cromatica (permette di abbassare una
classe illuminotecnica nella progettazione)
 Alta vita utile delle lampade
 Alto confort visivo
 Multi sorgente luminosa ad elevata componente diretta
del flusso luminoso
 Alto dimmeraggio per singolo corpo illuminante che
consente variabilità del flusso luminoso fino all’ 80%
 Costo medio alto corpo illuminante
LED
 Alta efficienza luminosa
 bassa efficienza cromatica
 Alta vita utile delle lampade
 Basso confort visivo
 Sorgente luminosa puntiforme con alta incidenza della
componente indiretta del flusso luminoso affidata a
deflettori metallici
 Basso dimmeraggio per circuiti del flusso luminoso
attraverso regolatori che consentono al massimo il 30 -
40 % di variabilità
 Basso costo corpo illuminante
Roma 18 Luglio 2016
L’IDRICO ANTINCENDIO IN GALLERIA
UNI EN 671 - Sistemi fissi di estinzione incendi-Sistemi equipaggiati con
tubazioni
UNI EN 12845 - Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a
sprinkler - Progettazione, installazione e manutenzione
UNI 10779 - Impianti di estinzione incendi
Linee guida ANAS
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 74
Impianto idrico antincendio
L’impianto idrico antincendio è costituito da una rete fissa di idranti chiusa ad anello in
prossimità degli imbocchi, mantenuta permanentemente in pressione e collocata in posizione
protetta dietro i profili redirettivi.
L’impianto idrico antincendio deve essere in grado di garantire valori di portata uniformi tra i
differenti idranti e comunque non inferiori a:
 120 l/min per gli idranti DN 45
 300 l/min per gli idranti DN 70
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 75
Impianto idrico antincendio
L'impianto idrico antincendio deve essere dotato di:
• Idranti UNI 45 con relativo corredo di tubazione flessibile da 20m e lancia
erogatrice. Gli idranti devono essere previsti nelle stazioni di emergenza.
• Idranti UNI 70 con relativo corredo di tubazione flessibile da 20m e lancia
erogatrice. Gli idranti devono essere previsti ai due imbocchi della
galleria e nelle piazzole di sosta.
• Attacchi di mandata per autopompa agli imbocchi delle galleria. Gli
attacchi di immissione devono avere diametro DN 70.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 76
Impianto idrico antincendio
Dimensionamento idraulico
L’impianto deve essere dimensionato in modo da garantire il simultaneo
funzionamento di almeno:
 4 idranti DN 45 con 120 l/min cadauno e pressione residua ≥ 0,2 MPa
 1 idrante DN 70 con 300 l/min e pressione residua ≥ 0,4 MPa nella
posizione idraulicamente più sfavorevole
Il sistema deve essere in grado di garantire la continuità di erogazione idrica
per almeno 2 h.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 77
Impianto idrico antincendio
Condotta idrica antincendio - PEAD (polietilene alta densità (HDPE))
Il polietilene risulta essere una alternativa estremamente valida alle
condotte realizzate con i materiali tradizionali quali la ghisa e l’acciaio per
motivi tecnici ed economici
Flessibilità
L’elevata flessibilità del polietilene e la sua capacità di riprendere la forma
originaria in seguito a deformazione lo rendono idoneo ad assorbire
vibrazioni, urti e sollecitazioni dovute al movimento del suolo e quindi
adatto ad essere installato in aree instabili.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 78
Impianto idrico antincendio
Condotta idrica antincendio - PEAD
Leggerezza
Le condotte di polietilene hanno un basso peso specifico e sono pertanto
facili da trasportare e da installare consentendo notevoli riduzioni dei costi.
Corrosione
Il polietilene è chimicamente inerte alle temperature normali di utilizzo; per
tale motivo non si fessura, non corrode o non riduce lo spessore di parete in
seguito a reazioni elettrochimiche con il terreno circostante.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 79
Impianto idrico antincendio
Condotta idrica antincendio - PEAD
Conduzione termica ed elettrica
Il polietilene ha una conducibilità termica molto bassa ma è infiammabile,
non devono quindi essere presenti fiamme libere.
Le tubazioni devono essere protette nel caso in cui siano nelle vicinanze di
sorgenti di calore (incendio) che possono innalzare la temperatura
superficiale del tubo oltre i 60°C.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 80
Impianto idrico antincendio
Condotta idrica antincendio - PEAD
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 81
Impianto idrico antincendio
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 82
Impianto idrico antincendio
Ambito di applicazione: attività civile ed industriali
 La pressione nominale dei componenti del sistema non deve essere minore della
pressione massima che il sistema può raggiungere in ogni circostanza e comunque
non minore di 1,2 MPa.
 Richiesta protezione dal gelo qualora la temperatura può scendere sotto i 4 °C.
 Determinazione livello di pericolosità ( da 1 a 3 ) e per ciascun livello: portata,
pressione, contemporaneità e durata minime.
 Gallerie stradali (LG2009): Livello 3
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 83
Impianto idrico antincendio
La UNI 10779:07 amplia ed esplicita la parte riguardante la manutenzione degli impianti.
In particolare è necessario provvedere a:
1. la sorveglianza: verifica dell’integrità, completezza dell’equipaggiamento e
possibilità di accesso delle apparecchiature;
2. la manutenzione periodica semestrale: eseguita, in conformità alla UNI EN 671-3 ed
alle istruzioni contenute nel manuale d’uso, da personale competente e qualificato;
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 84
Impianto idrico antincendio
3. La verifica periodica: esecuzione delle operazioni previste per il collaudo degli
impianti, al fine da accertare la funzionalità e la conformità alla norma, da parte di
tecnico competente.
In particolare la manutenzione periodica semestrale dell’impianto deve riguardare:
a) la manutenzione delle attrezzature consistente nella:
 verifica semestrale della manovrabilità delle valvole ed accertamento della
tenuta della valvola di ritegno degli attacchi autopompa.
 verifica annuale di tutte le tubazioni flessibili e semirigide alla pressione di
rete per verificarne l’integrità.
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 85
4. La prova idraulica quinquennale delle tubazioni flessibili e semirigide come
previsto dalla UNI EN 671-3. b) la manutenzione delle alimentazioni: da effettuarsi
in conformità alla UNI EN 12845. Per gli idranti soprasuolo e sottosuolo le
operazioni di manutenzione devono includere almeno la verifica:
 della manovrabilità della valvola principale;
 della facilità di apertura dei tappi;
 del sistema di drenaggio antigelo;
 della segnalazione degli idranti sottosuolo;
 del corredo di ciascun idrante (cassetta, tubazioni flessibili DN 70 UNI 9487 con
raccordi UNI 804, sella di sostegno e lancia di erogazione).
Impianto idrico antincendio
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 86
Le cabine
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 87
La conoscenza delle condizioni effettive di pericolo sulla strada, consentono
al gestore, di agire in modo tempestivo mirato ed efficace in termini di
prevenzione e di protezione, lasciando come rischio residuo i soli eventi
imprevedibili ed ingestibili.
Tempi di raccolta ed elaborazione delle informazioni che influenzano le
condizioni ed il livello di rischio di una struttura sono dell'ordine dei 15 minuti
(condizioni di traffico e meteoclimatiche)
I tempi di intervento per la gestione dell'emergenza sono dell'ordine di 20-30
minuti (tempi di esodo, di arrivo dei servizi di soccorso)
Telecontrollo
Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 88
Le sale operative
Roma 18 Luglio 2016
Sistema di monitoraggio del traffico attraverso l’utilizzo della videosorveglianza (telecamere);
utilizza immagini digitali ed è in grado di rilevare informazioni
di supporto alle decisione in tempo reale
Sistema di informazione ai clienti attraverso l’installazione di pannelli a messaggio
variabile sia in itinere che presso gli svincoli di intersezione con la viabilità ordinaria
PANNELLI A MESSAGGIO VARIABILE (PMV)
VIDEOSORVEGLIANZA (TVCC)
SISTEMI TECNOLOGICI
Roma 18 Luglio 2016
Sistema di rilevamento dei volumi di traffico (TGM) e relative tipologie veicolari che
favoriscono il processo decisionale per la gestione e manutenzione delle strade
RILEVAMENTO DEL TRAFFICO (RT)
SISTEMI TECNOLOGICI
Sistema di connessione dati a sistema RMT. Un canale di trasmissione dati
altamente tecnologico e performante grazie al quale trasmettere informazioni
d’esercizio e di traffico ai clienti con maggiore velocità e precisione
RETE TD-FIBRA OTTICA
Roma 18 Luglio 2016
Sistema di controllo del rispetto dei limiti di velocità con rilevatori di veicoli e unità
intelligente integrata. Rileva velocità media e istantanea, può essere utilizzato come
rilevatore di traffico e permette di effettuare in tempo reale verifiche sull’automezzo
quali regolarità assicurativa o furto
Sistema di monitoraggio delle condizioni meteorologiche attraverso centralin
appositamente configurate; permette di attuare politiche di gestione della sicurezza
stradale oltre che informare i clienti
STAZIONI METEO
SISTEMA VERGILIUS
SISTEMI TECNOLOGICI
Roma 18 Luglio 2016
Access Point Wi-Fi, collegati ad una rete cablata, permettono da un centro di controllo remoto
il rilevamento o invio, a banda larga, di dati da e verso dispositivi mobili dislocati sul territorio.
È una infrastruttura di rete per Anas, gli operatori sulle strade (PS, soccorso, etc.) e gli
automobilisti. Consente il monitoraggio costante dello stato di funzionamento degli impianti
non raggiungibili tramite collegamento fisico. Permette la comunicazioni con i mezzi Anas in
strada in tempo reale
Allo studio un sistema di rilevazione mezzi trasporto merci pericolose attravero il codice
Kemler, con telecamere digitali di ultima generazione, tale codice una volta rilevato sarà
inviato alla centrale per i relativi controlli.
TRASPORTO MERCI PERICOLOSE
RETE WIFI
SISTEMI TECNOLOGICI
Roma 18 Luglio 2016
L’Italia si fa strada
ITI
Infrastrutturazione
Tecnologica
Impianti
Responsabile
Ing. Luigi Carrarini l.carrarini@stradeanas.it

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  • 3. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 3 61 Vergilius 591 Svincoli 425 PMV 567 TVCC Itinere 836 Km 1.211 Gallerie 886 bidirezionali 648 monodirezionali 190 Km 178 monodirezionali101 Gallerie TEN-T 12 bidirezionali Sistemi Tecnologici
  • 4. Roma 18 Luglio 2016 Mission ITI Studio di soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate R & D Gestione impianti Manutenzione Progettazione di nuove opere Progettazione D.Lgs 264/06 Tunnel TEN-T
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  • 8. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 8 MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA NELLE GALLERIE ANAS GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI NS L ≤ 75m CS 75m < L ≤ 500m MS 500m < L ≤ 1000 m LS 1000 m < L ≤ 3000 m ES L > 3000 m ND L ≤ 75m CD 75m < L ≤ 500m MD 500m < L ≤ 1000 m LD 1000 m < L ≤ 3000 m ED L > 3000 m Impianto di illuminazione Ordinaria permanente/notturna (Rete) ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● Ordinaria rinforzi (Rete) ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ● Emergenza (GE) 100% illuminazione ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ● Sicurezza (UPS) 50% permanente ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ● Illuminazione di evacuazione pedonale ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ● IMPIANTI IN GALLERIA
  • 9. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 9 MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA NELLE GALLERIE ANAS GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI NS L ≤ 75m CS 75m < L ≤ 500m MS 500m < L ≤ 1000m LS 1000m < L ≤ 3000m ES L > 3000m ND L ≤ 75m CD 75m < L ≤ 500m MD 500m < L ≤ 1000m LD 1000m < L ≤ 3000m ED L > 3000m Sistemi di comunicazione Stazioni di emergenza (SOS) ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ● Radio servizi di emergenza ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ● Altoparlanti by-pass/uscite/cunicoli ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ● Messaggi radio agli utenti FM ○ ○ ○ ○ ● ○ ○ ○ ○ ● Telefonia cellulare (predisposizione) ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ● Videosorveglianza Telecamere (TVCC) ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ● Rilevamento automatico incidenti (DAI) ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ● Alimentazione elettrica Ordinaria ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● Emergenza GE ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ● Sicurezza UPS ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ● IMPIANTI IN GALLERIA
  • 10. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 10 MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA NELLE GALLERIE ANAS GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI NS L ≤ 75m CS 75m < L ≤ 500m MS 500m < L ≤ 1000m LS 1000m < L ≤ 3000m ES L > 3000m ND L ≤ 75m CD 75m < L ≤ 500m MD 500m < L ≤ 1000m LD 1000m < L ≤ 3000m ED L > 3000m Impianto antincendio Estintori (armadio SOS) ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ● Idranti UNI 45 ogni 150m ○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ● Idranti UNI 70 e attacchi motopompa VVF agli imbocchi ○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ● Stazione di pressurizzazione e serbatoio ○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ● Impianto di mitigazione/spegnimento automatico (3) ○ ○ ○●(2)(5) ● ● ○ ○ ○●(2)(5) ● ● Rilevamento automatico incendi analogico ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ● ● ● Rilevamento automatico incendi digitale ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ● ● ● IMPIANTI IN GALLERIA
  • 11. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 11 MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA NELLE GALLERIE ANAS GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI NS L ≤ 75m CS 75m < L ≤ 500m MS 500m < L ≤ 1000m LS 1000m < L ≤ 3000m ES L > 3000m ND L ≤ 75m CD 75m < L ≤ 500m MD 500m < L ≤ 1000m LD 1000m < L ≤ 3000m ED L > 3000m Gestione del sistema Sistema di controllo e supervisione (SCADA) ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ● Centro di controllo locale (solo rete TEN-T) ○ ○ ○ ○ ● ○ ○ ○ ○ ● Sistema di trasmissione dati ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ● Integrazione Impianti sistema RMT-Anas ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ● Segnaletica luminosa in galleria Segnaletica luminosa di sicurezza/stradale ○ ● ● ● ● ○ ● ● ● ● PMV digitale agli imbocchi ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ● PMV meccanico agli imbocchi ○ ●(7) ○ ○ ○ ○ ●(7) ○ ○ ○ Semafori prima degli ingressi ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ● Semafori e PMV in galleria ogni 1000m ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ● IMPIANTI IN GALLERIA
  • 12. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 12 MISURE IMPIANTISTICHE E DI SICUREZZA NELLE GALLERIE ANAS GALLERIE BIDIREZIONALI GALLERIE MONODIREZIONALI NS L ≤ 75m CS 75m < L ≤ 500m MS 500m < L ≤ 1000m LS 1000m < L ≤ 3000m ES L > 3000m ND L ≤ 75m CD 75m < L ≤ 500m MD 500m < L ≤ 1000m LD 1000m < L ≤ 3000m ED L > 3000m Cabine elettriche BT ● ● ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ MT/BT ○ ○ ●(6) ●(6) ●(6) ○ ○ ●(6) ●(6) ●(6) Rilevazione veicoli Sistema rilevazione numero e classe veicoli ○ ○ ● ● ● ○ ○ ● ● ● Rilevazione merci pericolose (ADR) ○ ○ ○ ● ● ○ ○ ○ ● ● Vergilius ○ ○ ○ ○●(4) ● ○ ○ ○ ○ ● Sorpassometro ○ ○ ○ ○●(4) ● ○ ○ ○ ○ ○ IMPIANTI IN GALLERIA
  • 13. Roma 18 Luglio 2016 LA VENTILAZIONE IN GALLERIA D.Lgs 264 -Attuazione della direttiva 2004/54/CE in materia di sicurezza per le gallerie della rete stradale Raccomandazioni PIARC Linee guida ANAS
  • 14. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 14 Impianto di ventilazione  Decreto Legislativo 264 / 2006 : 2.9.2. In tutte le gallerie di lunghezza superiore a 1000 m e con un volume di traffico superiore a 2000 veicoli per corsia deve essere installato un impianto di ventilazione meccanica 2.9.2. In tutte le gallerie di lunghezza superiore a 3000 m e con un volume di traffico superiore a 2000 veicoli per corsia, con un centro di controllo, deve essere dotato di un impianto di ventilazione trasversale o semitrasv ersale  «Linee guida per la progettazione della sicurezza nelle gallerie stradali» emesse dall’ANAS nel 2009 - “Il livello massimo degli inquinanti deve essere conforme alle indicazioni riportate nelle guide PIARC (World Road Association) vigenti al momento della progettazione dell’impianto di ventilazione”  Raccomandazioni PIARC, che tengono conto della riduzione delle emissioni inquinanti dei veicoli imposte dalla legislazione europea e nazionale. Road tunnels: Vehicle Emissions and Air Demand for Ventilation (PIARC 2004) Systems and Equipment for Fire and Smoke control in Road Tunnels (PIARC 2007)
  • 15. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 15 Impianto di ventilazione Generalità L’impianto di ventilazione all’interno di una galleria deve garantire:  Il controllo degli inquinanti emessi dai veicoli circolanti all’interno della struttura, in caso di flussi di traffico normali ed intensi (picchi di traffico);  Il controllo degli stessi inquinanti in condizioni di arresto della circolazione (incidenti od anomalie sui flussi di traffico);  Il controllo del calore e del fumo prodotti in caso di incendio.
  • 16. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 16 «Linee guida per la progettazione della sicurezza nelle gallerie stradali» emesse dall’ANAS nel 2009 SISTEMI DI VENTILAZIONE RACCONTATI PER LE GALLERIE STRADALI AREE DI APPLICAZIONE DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE LUNGHEZZA DELLA GALLERIA BIDIREZIONALE (KM) Ventilazione naturale L  0,5 Ventilazione longitudinale con jet-fans Ventilazione longitudinale con jet-fans ed estrazione dei fumi L  1,5 L  3,0 Ventilazione semi-trasversale L  1,0 Ventilazione trasversale L  1,0 Generalità Ventilazione longitudinale Ventilazione trasversale Ventilazione semi - trasversale IMPIANTO DI VENTILAZIONE IN GALLERIE STRADALI Impianto di ventilazione
  • 17. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 17 Impianto di ventilazione Compiti del sistema di ventilazione Condizioni di funzionamento normale Assicurare il mantenimento del livello di inquinanti al di sotto delle soglie limite Il sistema di ventilazione sarà dimensionato sulla base dei volumi di traffico effettivi e sulla base delle stime più recenti delle emissioni dei veicoli Condizioni di Emergenza (in caso di incendio) Garantire il salvataggio delle persone coinvolte nell’evento Controllare la diffusione dei fumi dell’incendio Garantire la dispersione dell’energia termica prodotta dal focolaio di incendio e il corretto controllo del moto dei fumi unitamente alla diluizione delle sostanze tossiche ad essi associate
  • 18. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 18 Impianto di ventilazione PARAMETRI GEOMETRICI - STRUTTURALI DELLA GALLERIA Area della Sezione Perimetro Lunghezza Diametro equivalente Pendenza PARAMETRI di TRAFFICO % Mezzi pesanti Merci pericolose Flusso medio di traffico Posizione imbocchi (quota) Posizione imbocchi (quota) PARAMETRI AMBIENTALI Vento Differenza di pressione Condizioni metereologiche Composizione del traffico Parametri rilevanti per il dimensionamento PARAMETRI DEI JET FAN Velocità d’uscita dell’aria ( m/s) Spinta unitaria (N) Diametro girante (mm) Portata d’aria ( m3/s) Potenza elettrica (kW)
  • 19. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 19 Impianto di ventilazione Criteri di dimensionamento dell’impianto di ventilazione Dimensionamento n° jet fan Calcolo portata di inquinanti emesse dai veicoli Calcolo quantità d’aria di rinnovo Calcolo perdite di carico VENTILAZIONE SANITARIA Dimensionamento n° jet fan Calcolo della velocità critica dei fumi Calcolo delle perdite di carico VENTILAZIONE IN CASO D’INCENDIO Numero max di ventilatori necessari tra la condizione di normale esercizio e la condizione d’incendio Scenario di incendio di riferimento Numero di jet fans sempre pari (disposti a coppie)
  • 20. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 20 Impianto di ventilazione Per definire la portata di inquinanti emessa in galleria dalla totalità dei veicoli, è necessario prevedere le diverse condizioni di traffico che attraversano il fornice, in quanto la portata di inquinati dipende da:  Velocità di percorrenza;  Numero di veicoli in galleria;  Composizione del traffico (%VL, %VP  % diesel, % benzina, massa VP). Condizioni di traffico
  • 21. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 21 Impianto di ventilazione Traffico fluido in entrambe le direzioni di marcia flussi di traffico orario massimi - Velocità 10 km/h Il numero di veicoli presenti in galleria, nell’unità di tempo, viene calcolata come rapporto diretto tra il traffico orario considerato e la relativa velocità media. Per i tre scenari esaminati è stata calcolata la portata d’aria di rinnovo necessaria a garantire la corretta diluizione degli inquinanti (così come imposto dal PIARC). flussi di traffico orario massimi - Velocità 60 km/h densità di veicoli massima - fissata in ragione della lunghezza equivalente dei veicoli per km/corsia. Traffico fluido in entrambe le direzioni di marcia SCENARIO 1 SCENARIO 2 SCENARIO 3 Traffico bloccato in galleria Condizioni di traffico
  • 22. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 22 Impianto di ventilazione VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio L'impianto di ventilazione sanitaria della galleria viene dimensionato per diluire, nella peggiore condizione di traffico stimata, le concentrazioni di inquinanti che possano creare pericolo per le persone o ridurre in misura eccessiva la visibilità. Dimensionamento basato • sulle stime più recenti delle emissioni dei veicoli e delle normative europee vigenti • sulla base dei volumi di traffico e delle emissioni dei veicoli stimati per i primi 20 anni di esercizio • sulla base delle condizioni meteoclimatiche ai portali
  • 23. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 23 Impianto di ventilazione I valori limite per la concentrazione degli inquinanti, per diverse condizioni di flusso di traffico e per tipo di inquinante, sono stati ripresi dalle raccomandazioni PIARC 2004, con riferimento ai valori massimi ammessi per l’anno 2010 e riepilogati nella seguente tabella. VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio VALORI LIMITE DI CONCENTRAZIONE DEGLI INQUINANTI
  • 24. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 24 Impianto di ventilazione DETERMINAZIONE QUANTITÀ ARIA DI RINNOVO Determinazione quantità aria di rinnovo per il CO Determinazione quantità aria di rinnovo per gli NO Determinazione quantità aria di rinnovo per i fumi Per il dimensionamento dell’impianto di ventilazione si fa riferimento al caso più sfavorevole, quello cioè di traffico intenso ma fluido (velocità di 60 km/h) in cui è necessario immettere la massima portata di aria fresca. QF = max (QCO; QNO; QF) Portata massima di aria fresca necessaria VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
  • 25. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 25 Impianto di ventilazione PERDITE DI CARICO Per indurre a trasportare lungo la galleria la portata di aria fresca calcolata nel caso peggiore, occorre vincere le perdite di carico generate dai seguenti fenomeni Effetto pistone degli autoveicoli (positivo e negativo) Resistenza della galleria (perdite per attrito) Effetto meteorologico perdite prodotte sul moto dell’aria in galleria per effetto della presenza delle pareti e della volta della galleria stessa. (galleria come un tubo ad elevata scabrezza di diametro uguale al diametro idraulico) una resistenza positiva o negativa in funzione della direzione del flusso veicolare (uguale o contrario al senso di ventilazione) oppure se la velocità del traffico è inferiore alla velocità dell’aria in galleria. contropressione naturale che si instaura tra i due imbocchi - effetto che genera all’interno della galleria un flusso d’aria opposto al flusso generato dai ventilatori. VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
  • 26. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 26 Impianto di ventilazione CALCOLO DEL NUMERO DEI VENTILATORI PER LE CONDIZIONI SANITARIE Per contrastare e vincere tali perdite di carico deve essere necessario indurre una spinta totale, mediante l’impianto di ventilazione longitudinale, pari a: Valore della spinta del ventilatore, (senza aria in movimento) ΔP TOT Perdite totali (cond. sanitaria) A t Area sez. trasversale galleria F0 Determinazione del numero dei ventilatori in grado di garantire l’aria di rinnovo per i fumi in caso di traffico fluido ma intenso (caso peggiore) e la spinta da trasmettere all’aria in galleria per vincere le perdite di carico VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio
  • 27. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 27 Impianto di ventilazione L'impianto di ventilazione deve essere dimensionato per: VENTILAZIONE DI EMERGENZA – In caso d’incendio  Disperdere l’energia termica generata dal focolaio di incendio  Gestire e controllare il moto dei fumi  Diluire le sostanze tossiche ed infiammabili  Consentire l'autosoccorso degli utenti e permettere l'intervento dei soccorritori in sicurezza  Prevenire la formazione di miscele esplosive nel corso di un evento di sversamento
  • 28. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 28 Impianto di ventilazione Per la gestione dell’incendio occorre poter instaurare un flusso d’aria alla velocità di 3m/s VENTILAZIONE DI EMERGENZA – In caso d’incendio Il calcolo di dimensionamento del sistema di ventilazione longitudinale in emergenza viene condotto nelle ipotesi che lo scenario di riferimento sia caratterizzato da: • Focolaio con potenza termica pari a 30MW; • Portata di fumo prodotta pari a 80mc/s; SCENARI D’INCENDIO DI RIFERIMENTO velocità dell’aria ritenuta idonea per impedire il fenomeno del riflusso della miscela aria/fumi in direzione opposta a quella della ventilazione meccanica (fenomeno del backlayering) L’azione di spinta longitudinale, prodotta dai jet-fans, dovrà essere in grado di mantenere la velocità del flusso di ventilazione al valore di progetto adottato (superiore alla velocità critica dei fumi). OBIETTIVO
  • 29. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 29 Impianto di ventilazione VENTILAZIONE DI EMERGENZA – In caso d’incendio La pressione data dagli acceleratori deve essere maggiore o uguale alle resistenze presenti in galleria PERDITE DI CARICO IN CASO DI INCENDIO Resistenza della galleria Perdite per attrito Perdite dovute alla scabrezza della galleria Effetto camino Dipende dalla pendenza della galleria (effetto favorevole o sfavorevole) Effetto meteorologico Differenza di pressione considerata sempre opposta al verso di espulsione dei fumi Perdita di carico dovuto ai veicoli La resistenza dei veicoli fermi a monte dell’incendio Perdita di carico dovuto all’incendio Caduta di pressione che si genera sul flusso di ventilazione per la presenza del focolaio (incremento di turbolenza)
  • 30. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 30 Impianto di ventilazione CALCOLO DEL NUMERO DEI VENTILATORI PER LE CONDIZIONI SANITARIE Valore della spinta del ventilatore, (senza aria in movimento) ΔP TOT Perdite totali (cond. sanitaria) A t Area sez. trasversale galleria F0 Determinazione del numero dei ventilatori in grado di contrastare i fumi di un incendio in galleria (di potenza di 30 MW) e la spinta da trasmettere all’aria in galleria per vincere le perdite di carico VENTILAZIONE SANITARIA - Condizioni di normale esercizio Per contrastare e vincere le perdite di carico che nascono nelle condizioni di emergenza (in caso di incendio) deve essere necessario indurre una spinta totale pari a: FT = Rt ∗ At (dove Rt sono le resistenze totali) numero jet fans
  • 31. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 31 Impianto di ventilazione VENTILATORI  Operanti in coppia  Posizionati a distanza reciproca di circa 10 volte il diametro idraulico Caratteristiche principali del jet fan  diametro girante  spinta (N)  portata d’aria (m3/s)  velocità aria in uscita (m/s)  potenza elettrica (kW)  tensione/frequenza/fasi 400V/50Hz/3  temperatura di funzionamento 400°C per 90 minuti Struttura meccanica portante (completa di sistema di aggancio alla volta della galleria, bulloneria in acciaio per l’assemblaggio, dispositivo di fissaggio anticaduta, tasselli chimici per il fissaggio alla volta) dove essere resistente a temperature di 400°C per 120 minuti  Due silenziatori cilindrici in acciaio inox AISI 316L  Inverter  Pale e profilo alare a flusso reversibile  Motore elettrico asincrono trifase ad induzione con grado di protezione IP55  Girante costruita in acciaio inox AISI 316L Le linee di alimentazione elettrica dei ventilatori, saranno tipo FTG10OM1 06/1kV resistenti al fuoco secondo norma EN50200/EN50362 posate direttamente in galleria su canalina aperta in acciaio inox. Tutte le macchine sono attrezzate di rilevatori di vibrazioni e di un sistema di rilevazione dell’eventuale distacco dalla volta.
  • 32. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 32 Impianto di ventilazione MONITORAGGIO QUALITÀ DELL’ARIA Per il controllo della qualità dell’aria saranno installati tre sistemi di monitoraggio:  Per la concentrazione di CO,  Per l’opacità (OP),  Per la velocità e direzione del vento (AN). I dati registrati dagli OP e dai CO saranno inviati, tramite PLC periferici, al centro di controllo che li elabora provvedendo all’avviamento dei ventilatori necessari alla pulizia dell’aria in galleria, ed, eventualmente, nel caso di superamento dei valori limite accettabili, alla attivazione dei semafori e cartelli a messaggio variabile per avviso all’utenza. Il funzionamento del sistema di ventilazione obbedirà a due differenti scenari:  gestione della qualità dell’aria in galleria in base alle mutevoli condizioni di traffico  funzionamento richiesto in caso di incendio (fase di evacuazione durante la quale la velocità dell’aria sarà contenuta a 2-3 m/s. e fase di lavaggio)
  • 33. Roma 18 Luglio 2016 IMPIANTI ELETTRICI IN GALLERIA CEI 64-20 Impianti elettrici nelle gallerie stradali Linee guida ANAS
  • 34. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 34 La Norma fornisce le prescrizioni dettagliate relative a:  circuiti elettrici in bassa tensione, suddivisi in circuiti ordinari, di emergenza e di sicurezza;  prescrizioni per la sicurezza, che indicano le misure di protezione da attuare nei confronti dei contatti (diretti e indiretti) e delle sovracorrenti;  scelta ed installazione dei componenti elettrici, come i quadri elettrici o gli apparecchi di illuminazione;  compatibilità elettromagnetica;  verifiche iniziali e periodiche;  rete di comunicazione, che include i requisiti minimi di controllo della distribuzione elettrica. Norma CEI 64-20 SCOPO: fornire i criteri da seguire per la progettazione, la realizzazione e la verifica degli impianti elettrici nelle gallerie stradali.
  • 35. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 35 Alimentazione circuiti elettrici MEDIA TENSIONE BASSA TENSIONE Circuiti ordinari Circuiti secondari Cabine di trasformazione MT/BT DI EMERGENZA (GE) DI SICUREZZA (UPS)
  • 36. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 36 Circuiti ordinari  Fanno parte dei circuiti ordinari quelli destinati a garantire il funzionamento dei seguenti impianti:  ILLUMINAZIONE PERMANENTE  ILLUMINAZIONE DI RINFORZO I cavi di alimentazione dei circuiti ordinari devono essere collocati in sede protetta. Nelle gallerie ove si utilizzano passerelle per la posa cavi, queste devono essere conformi alla Norma CEI EN 61537, realizzate in acciaio inox di caratteristica almeno AISI 304. La progettazione illuminotecnica è eseguita sulla base della Norma UNI EN 11095 Circuiti elettrici in Bassa Tensione
  • 37. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 37 Circuiti di emergenza Fanno parte dei circuiti di emergenza quelli destinati a garantire il funzionamento dei seguenti impianti, in caso di mancanza dell’alimentazione ordinaria dell’energia elettrica:  ALIMENTAZIONE DEL SISTEMA DI SICUREZZA: deve garantire l’alimentazione dei gruppi di continuità assoluta e a mantenere in carica le batterie a servizio dei gruppi di continuità stessi.  ILLUMINAZIONE DI RISERVA: è costituito da una parte dell’illuminazione permanente atta a garantire una corretta evacuazione veicolare della galleria; I circuiti che la alimentano devono essere separati dagli altri circuiti dell’impianto di illuminazione ordinaria.  VENTILAZIONE GALLERIA e VIE DI FUGA: deve garantire l’esodo in sicurezza degli utenti e facilitare le operazioni di soccorso e spegnimento. Ogni ventilatore deve essere sezionabile localmente tramite prese a spina interbloccate con interruttore di manovra sezionatore conforme alla Norma CEI EN 60947-3 almeno con categoria di impiego AC3-AC23A a corrente nominale. L’insieme deve garantire la continuità elettrica a 400°C almeno per 90’.  ALIMENTAZIONE ELETTROPOMPE E OGNI ALTRA DOTAZIONE ACCESSORIA A SERVIZIO DELL’IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO Circuiti elettrici in Bassa Tensione
  • 38. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 38 Circuiti di sicurezza Fanno parte dei circuiti di sicurezza quelli destinati a garantire la continuità dell’alimentazione dei seguenti impianti, se richiesti:  ILLUMINAZIONE DI EVACUAZIONE  ACCESSO ALLE VIE DI FUGA: Tutti i passaggi cavi e tubazioni tra la galleria ed i sistemi di vie di fuga dovranno essere sigillati meccanicamente in conformità alla Norma CEI 11-17 e CEI EN 61936-1 per prevenire il propagarsi di eventuali incendi.  SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA  SISTEMI DI CONTROLLO, INDIVIDUAZIONE E RILEVAZIONE INCENDIO  SISTEMI DI MITIGAZIONE INCENDIO  SISTEMI DI SUPERVISIONE E CONTROLLO  SISTEMI DI COMUNICAZIONE  STAZIONI DI EMERGENZA Circuiti elettrici in Bassa Tensione
  • 39. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 39 Impianti nelle gallerie L<500 m 39 ALIMENTAZIONE ELETTRICA NORMALE E DI SICUREZZA  impianto di illuminazione permanente su tutta la lunghezza della galleria con rinforzo agli imbocchi  impianto di telecontrollo per regolazione flusso luminoso. Tutte le gallerie devono essere dotate di un sistema di alimentazione elettrica di sicurezza (da UPS) in grado di garantire la continuità del servizio per un intervallo di tempo fissato, non inferiore a 30 minuti. Sono preferibili soluzioni di massima integrazione tra UPS e dispositivi di regolazione del flusso luminoso
  • 40. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 40 40  illuminazione permanente su tutta la lunghezza della galleria con rinforzo agli imbocchi;  Illuminazione di evacuazione;  illuminazione cunicolo di sicurezza / bypass;  illuminazione vie di fuga in galleria;  ventilazione della galleria;  ventilazione/sovrappressione del cunicolo di sicurezza/Bypass;  segnaletica verticale luminosa;  impianti semaforici;  PMV;  controllo atmosferico e del traffico;  rivelazione di incendio;  impianti manuale e automatici di estinzione incendi;  Videosorveglianza a circuito chiuso (TVCC) e rilevazione automatica di incidenti (D.A.I.);  soccorso (SOS);  radiotrasmissione;  telecontrollo. ALIMENTAZIONE ELETTRICA NORMALE, DI EMERGENZA E DI SICUREZZA Impianti nelle gallerie L>500 m
  • 41. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 41 41 Le gallerie devono disporre di un’alimentazione elettrica di emergenza (da GRUPPO ELETTROGENO) per assicurare il funzionamento dei sottosistemi di sicurezza sino alla totale evacuazione degli utenti dalla galleria; dovrà, inoltre, essere prevista un’alimentazione elettrica di sicurezza (da UPS) in grado di garantire la continuità del servizio per un intervallo di tempo fissato, non inferiore a 30 minuti. ALIMENTAZIONE ELETTRICA NORMALE, DI EMERGENZA E DI SICUREZZA Impianti nelle gallerie L>500 m
  • 42. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 42 GE UP S MT/BT • Illuminazione di rinforzo • Illuminazione permanente normale • Ventilazione • Idrico antincendio • Illuminazione permanente di emergenza • Illuminazione di sicurezza • Segnaletica luminosa • SOS • Impianti speciali • Telecontrollo Tipologico di Schema elettrico
  • 43. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 43 Cavi per energia e comunicazione Tutti i cavi presenti in galleria, per quanto riguarda il comportamento al fuoco, devono essere del tipo non propagante l’incendio, senza alogeni e a bassa emissione di fumi opachi, gas tossici e corrosivi secondo le Norme: Cavi energia per media tensione Esempio di sigle cavi e relative norme costruttive che rispondono ai requisiti • CEI EN 60332-3 Cat. C (non propaganti l’incendio) • CEI EN 61034 (bassissima emissione di fumi) • CEI 24-37/4-0 (gas tossici nocivi) • CEI EN 60754 (gas corrosivi) Caratteristiche dei componenti elettrici
  • 44. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 44 Cavi energia per bassa tensione Esempio di sigle cavi e relative norme costruttive, che rispondono ai requisiti I cavi destinati all’alimentazione dell’impianto e i cavi destinati all’illuminazione ordinaria devono essere conformi, per quanto riguarda il comportamento al fuoco, alle Norme sopra citate. I cavi destinati all’alimentazione dell’impianto e i cavi destinati all’illuminazione di emergenza e sicurezza devono essere conformi, per quanto riguarda il comportamento al fuoco, alle Norme sopra citate. Inoltre, devono essere anche resistenti al fuoco secondo le Norme CEI EN 50200 o CEI EN 50362. Esempio di sigle cavi e relative norme costruttive, che rispondono ai requisiti FTG10(O)M1 (CEI 20-45) Caratteristiche dei componenti elettrici
  • 45. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 45 Apparecchi di illuminazione Gli apparecchi di illuminazione devono essere conformi alla Norma CEI EN 60598-2-3 o CEI EN 60598-2-5 (Proiettori). Gli apparecchi devono avere grado di protezione non inferiore a IP65. L’alimentazione dell’apparecchio di illuminazione deve avvenire mediante presa a spina CEI EN 60309-1 e CEI EN 60309-2 da 16 A con grado di protezione non inferiore a IP65. Cassette di derivazione Le derivazioni a vista in galleria devono essere realizzate con cassette di derivazione in materiale idoneo all’ambiente di esercizio, quindi protette contro la corrosione e devono avere grado di protezione IP 66. Per l’alimentazione dei corpi illuminanti di emergenza, le cassette devono avere la resistenza al fuoco. Caratteristiche dei componenti elettrici
  • 46. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 46 Canalizzazioni e cavidotti Le canalizzazioni a vista, ad esempio passerelle, tubazioni, canali protettivi, devono essere realizzate in acciaio inox di caratteristica AISI almeno 304, o materiali con prestazioni equivalenti. Le condutture destinate ai circuiti di emergenza devono garantire la continuità di servizio a 850 °C almeno per 90 minuti. Caratteristiche dei componenti elettrici
  • 47. Roma 18 Luglio 2016 L’ILLUMINAZIONE IN GALLERIA CIE 88 - 2004 CEI 64-20 Impianti elettrici nelle gallerie stradali UNI 11248 Illuminazione stradale, selezione categorie illuminotecniche UNI 13201 Illuminazione stradale UNI 11095 Illuminazione delle gallerie stradali Linee guida ANAS
  • 48. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 48 Evoluzione normativa illuminazione CIE 88/90 1990 Direttiva Europea 2004 Norma UNI 11095: “Illuminazione gallerie” 2003 DM 14/09/2005 Illuminazione 2005 Revisione DM Illuminazione 2013 CEI 64-20 “Impianti elettrici nelle gallerie” 2015 Incendio Monte Bianco 24 Marzo 1999 La circolare del Ministero dei lavori pubblici G.U. 18/09/2001 ha reso obbligatoria la norma CIE 88/90 Il DM ha reso cogente la Norma UNI 11095/2003. Revisione della Norma UNI 11095/2003 con diminuzione dei livelli massimi di luminanza di riferimento. Norma UNI 11095: “Illuminazione gallerie” 2011
  • 49. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 49 Criteri di progettazione  Ottimizzazione delle modalità e dei tempi di installazione e di manutenzione  Affidabilità di funzionamento  Durabilità dei componenti e del sistema  Decadimento dell’efficienza degli apparecchi di illuminazione  Integrazione degli impianti di illuminazione con altri eventuali sistemi di sicurezza  Ottimizzazione dei costi di installazione, gestione e manutenzione.
  • 50. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 50 Criteri di progettazione Gli obiettivi ed i riferimenti progettuali da perseguire sono:  Un livello di luminanza da realizzare sul manto stradale del tunnel e della parte bassa delle pareti laterali al fine di garantire le condizioni di sicurezza e del comfort visivo;  Un contenimento dei costi di primo impianto e di esercizio che condizionano le scelte tecniche;  L’uniformità della distribuzione di luminanza sul piano stradale compatibilmente con la variazione continua imposta nelle zone di soglia e di transizione;  Il controllo di fastidiosi effetti di abbagliamento.
  • 51. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 51 Illuminazione in galleria  Illuminazione permanente  Illuminazione di rinforzo Illuminazione diurna Illuminazione notturna  Illuminazione permanente Illuminazione d’evacuazione
  • 52. Roma 18 Luglio 2016 ILLUMINAZIONE DIURNA L’impianto d’illuminazione deve essere realizzato per garantire:  Un’illuminazione di rinforzo nel tratto iniziale della galleria, la cui estensione, andamento e livello di luminanza sulla strada, sono dipendenti dalla luminanza esterna e dalla velocità di progetto;  Un’illuminazione permanente distribuita per tutta la lunghezza della galleria, in funzione sia nelle ore diurne che notturne al fine di garantire i livelli di luminanza minima imposti dalle norme di riferimento
  • 53. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 53 Illuminazione in galleria Illuminazione di rinforzo Per l’intera lunghezza della zona di entrata, pari alla distanza di riferimento, la luminanza stradale deve garantire la percezione di un eventuale ostacolo da parte del conducente in avvicinamento. Questa condizione si considera soddisfatta se nella prima metà della zona di entrata la luminanza stradale media è maggiore o uguale alla luminanza di entrata Le, mentre nella seconda metà della zona di entrata la luminanza trasversale media decresce linearmente con la distanza a partire dal valore di Le fino al punto iniziale della luminanza di transizione.
  • 54. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 54 Prescrizioni illuminotecniche La Norma UNI 11095 divide la sezione longitudinale del tunnel in zone di riferimento, caratterizzate da differenti requisiti di luminanza che devono essere forniti dall’impianto di illuminazione: Zona di accesso: tratto di strada all’aperto immediatamente precedente la sezione di ingresso in galleria, di lunghezza pari alla distanza di riferimento; Zona di entrata: tratto interno alla galleria, a partire dalla sezione di ingresso, lungo il quale l’illuminazione deve garantire un valore di luminanza media tale da consentire al conducente di un veicolo in avvicinamento di individuare l’ostacolo di riferimento dalla distanza di riferimento;
  • 55. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 55 Prescrizioni illuminotecniche Zona di transizione: è il tratto interno della galleria successivo alla zona di entrata, lungo il quale i valori di luminanza media della carreggiata in sezioni trasversali della galleria vengono ridotti gradualmente per consentire all’occhio del conducente di un veicolo di adattarsi ai livelli di luminanza più bassi della zona interna; Zona interna: tratto interno della galleria successivo alla zona di transizione, lungo il quale devono essere forniti valori di luminanza media tali da consentire il percorso della galleria in sicurezza e garantire la percezione dell’ostacolo di riferimento; Zona di uscita: tratto interno della galleria antistante la sezione d’uscita dalla stessa; in questo tratto la visibilità del conducente è influenzata dalla luce esterna. Solitamente la visibilità non è critica in quanto gli eventuali ostacoli sono individuati come corpi scuri su fondo chiaro.
  • 56. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 56 Grafico delle Luminanze 2 - 8 3 4 5 6 1 7 9 10 11 12
  • 57. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 57 Luminanza della zona di entrata Nella prima metà della zona di entrata la luminanza stradale media è maggiore o uguale alla luminanza di entrata Le, mentre nella seconda metà della zona di entrata la luminanza trasversale media decresce linearmente con la distanza a partire dal valore di Le fino al punto iniziale della luminanza di transizione. La luminanza di entrata Le è data dalla formula: Le = c Lv C = fattore che dipendente dal tipo di impianto che si vuole realizzare Lv = luminanza debilitante
  • 58. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 58 Luminanza della zona di entrata La luminanza debilitante è data da: Lv = Lseq + Latm + Lpar + Lcru Dove: Lseq = luminanza equivalente di velo 10 𝛩 𝑑𝐸 𝜃2 Latm = luminanza atmosferica 1,3 𝑑 𝑎 𝐸ℎ 𝜋 𝑉 𝑚 Lpar = luminanza del parabrezza Lcru = luminanza del cruscotto Lpar + Lcru = 0,4 Lseq
  • 59. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 59 Poiché la luminanza debilitante varia giornalmente, con le stagioni, con le condizioni metereologiche e ambientali, in base alle indicazione della norma il dimensionamento della luminanza di entrata tiene conto della luminanza debilitante progettuale LV75, ovvero il valore massimo della luminanza debilitante che si presenta nel corso di un anno, con l’esclusione di quelle punte più elevate che complessivamente coprono una durata massima di 75 ore all’anno. La stima di tale valore può essere ottenuta:  Con misurazioni dirette della Lv e dei parametri ambientali in una o più condizioni ambientali, correlando il probabile andamento annuale di tali parametri con il valore di Lv tramite fattori correttivi;  Con valutazioni statistiche  Con combinazione dei due metodi. Luminanza della zona di entrata
  • 60. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 60 Luminanza della zona di entrata La luminanza equivalente di velo Lseq è definita dalla formula: 𝐿 𝑠𝑒𝑞 = 10 𝛩 𝑑𝐸 𝜃2 Dove: 10 = valore valido per un osservatore di 23 anni. Convenzionalmente si ritiene che questo valore sia da considerarsi soddisfacente ai fini della sicurezza per tutti gli utenti che entrano in galleria; dE = contributo infinitesimo dell’illuminamento prodotto dalla luce proveniente dalla direzione individuata dall’angolo θ sul piano perpendicolare alla direzione di osservazione, nel punto di misura o calcolo; θ = l’angolo in gradi compreso tra la direzione di provenienza della luce e la direzione di osservazione degli occhi del conducente; Θ = angolo solido di integrazione individuato dallo spazio limitato da 2 coni circolari con vertice nel punto di osservazione ed asse parallelo alla direzione di osservazione, di cui quello interno con semiapertura di 1° e quello esterno con semiapertura di 28,4°, quest’ultimo essendo inoltre sezionato superiormente ed inferiormente dal diedro avente spigolo orizzontale passante per i vertici dei 2 coni e formato dai 2 semipiani inclinati di 20° sopra e sotto la direzione di osservazione.
  • 61. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 61 Luminanza della zona di entrata Luminanza atmosferica È la luminanza dello strato di atmosfera compreso tra l’occhio dell’osservatore alla distanza di arresto e la sezione d’ingresso in galleria, è dovuta alla diffusione atmosferica del flusso luminoso proveniente dal sole e dalle superfici emittenti che costituiscono i dintorni dell’imbocco. Il suo valore è determinato dalla formula di Padmos ed Alferdinck: Latm = 1,3 𝑑 𝑎 𝐸ℎ 𝜋 𝑉 𝑚 Eh = illuminamento orizzontale [klx]; da = distanza di arresto [m]; Vm = distanza di visibilità meteorologica [m], ossia la distanza alla quale a causa della luminanza dell’atmosfera un oggetto nero osservato sullo sfondo del cielo all’orizzonte presenta un contrasto pari a 0,05.
  • 62. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 62 Luminanza e lunghezza della zona di transizione La luminanza media della pavimentazione stradale nella zona di transizione deve decrescere in modo da risultare non minore del valore ottenibile dalle formule: In funzione del tempo 𝐿 𝑡 = 𝐿 𝑒 (1,9+𝑡)1,4 In termini di velocità percorsa 𝐿 𝑡 = 𝐿 𝑒 1,9+ 3,6 𝑥 𝑣 𝑣 1,4 Le è la luminanza di entrata per Lv = Lv75 t è il tempo di percorrenza lungo la galleria alla velocità di progetto, misurato dall’inizio della zona di transizione, in secondi Xv è la distanza lungo la galleria misurata dall’inizio della zona di transizione, in metri v è la velocità di riferimento, in chilometri all’ora.
  • 63. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 63 La lunghezza del tratto di transizione xt è determinata dalla condizione che esso termini quando la luminanza ha raggiunto il valore della luminanza interna richiesta Lir ovvero quando: 𝑥 𝑡 = 𝑉 3.6 𝐿 𝑒 𝐿𝑖𝑟 5 7 − 1.9 Lir sarà maggiore o uguale della luminanza interna Li Luminanza e lunghezza della zona di transizione
  • 64. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 64 Luminanza del parabrezza e del cruscotto La luminanza del parabrezza Lpar e del cruscotto Lcru sono stimate in base alla luminanza di velo equivalente Lseq secondo le seguente formula: Lpar + Lcru = 0,4 Lseq Luminanza interna La luminanza media mantenuta della zona interna Li è:  Per gallerie a senso unico di marcia Li =1,5 L  Per le gallerie a doppio senso di marcia Li =2 L L è il valore minimo della luminanza media mantenuta indicato nella UNI EN 13201-2
  • 65. Roma 18 Luglio 2016 ILLUMINAZIONE NOTTURNA L’illuminazione notturna è considerata sull’intera galleria e l’eventuale tratto di strada immediatamente all’uscita della galleria. La luminanza media della carreggiata nelle ore notturne in galleria dovrà essere:  Non inferiore a 1 cd/m2 se la strada di accesso alla galleria non è illuminata;  Se la strada è illuminata la galleria sarà illuminata alla luminanza del tratto di strada di cui fa parte
  • 66. Roma 18 Luglio 2016 LUMINANZA DELLE PARETI La luminanza media delle pareti, per un'altezza almeno pari a 2m sopra la carreggiata, non deve essere minore del 60% della luminanza media della carreggiata sia di giorno che di notte.
  • 67. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 67 UNIFORMITÀ DI LUMINANZA I valori di uniformità della luminanza sia di giorno che di notte e per ogni stato di parzializzazione dell’illuminazione devono essere: U0 ed Ut ≥ 0,50 sulla carreggiata o sulle corsie a senso unico di marcia U0 ed Ut ≥ 0,40 su tutte le altre superfici e per le corsie a senso di marcia inverso Ul ≥ 0,70 sulla carreggiata Ul ≥ 0,60 su tutte le altre superfici U0 uniformità di luminanza generale, rapporto tra luminanza minima e quella media Ul uniformità di luminanza longitudinale, rapporto tra luminanza minima e massima rilevata lungo la mezzeria di una corsia di marcia per la carreggiata; Ut uniformità di luminanza trasversale, rapporto tra luminanza minima e media trasversale nella stessa sezione della superficie di calcolo.
  • 68. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 68 LIMITAZIONE DELL’ABBAGLIAMENTO L’incremento di soglia TI, ovvero la misura della perdita di visibilità causata dall'abbagliamento debilitante degli apparecchi di un impianto di illuminazione stradale, non deve superare:  10% nelle zone a luminanza costante  20% nelle zone a luminanza variabile.
  • 69. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 69 Telecontrollo e Dimmerazione Il telecontrollo nelle gallerie è finalizzato a garantire un livello di sicurezza sempre elevato. Inoltre consente di realizzare risparmi nella conduzione degli impianti e nella manutenzione. Dimmerazione con sistemi radio o ad onde convogliate per un giusto livello di illuminazione che ottimizza l’uso degli impianti e il consumo energetico.
  • 70. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 70 Curve di luminanza ideali CIE 88/90 UNI 11095/2003 UNI11095/2011 metri L (%)
  • 71. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 71 Curve di luminanza ideali
  • 72. Roma 18 Luglio 2016 Tecnologia SAP e LED in galleria 13 Impianti elettrici nelle gallerie Anas – Roma 30 Settembre 2015 Tecnologia SAP e LED applicate alle gallerie SAP  Medio-alta efficienza luminosa  Alta efficienza cromatica (permette di abbassare una classe illuminotecnica nella progettazione)  Alta vita utile delle lampade  Alto confort visivo  Multi sorgente luminosa ad elevata componente diretta del flusso luminoso  Alto dimmeraggio per singolo corpo illuminante che consente variabilità del flusso luminoso fino all’ 80%  Costo medio alto corpo illuminante LED  Alta efficienza luminosa  bassa efficienza cromatica  Alta vita utile delle lampade  Basso confort visivo  Sorgente luminosa puntiforme con alta incidenza della componente indiretta del flusso luminoso affidata a deflettori metallici  Basso dimmeraggio per circuiti del flusso luminoso attraverso regolatori che consentono al massimo il 30 - 40 % di variabilità  Basso costo corpo illuminante
  • 73. Roma 18 Luglio 2016 L’IDRICO ANTINCENDIO IN GALLERIA UNI EN 671 - Sistemi fissi di estinzione incendi-Sistemi equipaggiati con tubazioni UNI EN 12845 - Installazioni fisse antincendio - Sistemi automatici a sprinkler - Progettazione, installazione e manutenzione UNI 10779 - Impianti di estinzione incendi Linee guida ANAS
  • 74. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 74 Impianto idrico antincendio L’impianto idrico antincendio è costituito da una rete fissa di idranti chiusa ad anello in prossimità degli imbocchi, mantenuta permanentemente in pressione e collocata in posizione protetta dietro i profili redirettivi. L’impianto idrico antincendio deve essere in grado di garantire valori di portata uniformi tra i differenti idranti e comunque non inferiori a:  120 l/min per gli idranti DN 45  300 l/min per gli idranti DN 70
  • 75. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 75 Impianto idrico antincendio L'impianto idrico antincendio deve essere dotato di: • Idranti UNI 45 con relativo corredo di tubazione flessibile da 20m e lancia erogatrice. Gli idranti devono essere previsti nelle stazioni di emergenza. • Idranti UNI 70 con relativo corredo di tubazione flessibile da 20m e lancia erogatrice. Gli idranti devono essere previsti ai due imbocchi della galleria e nelle piazzole di sosta. • Attacchi di mandata per autopompa agli imbocchi delle galleria. Gli attacchi di immissione devono avere diametro DN 70.
  • 76. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 76 Impianto idrico antincendio Dimensionamento idraulico L’impianto deve essere dimensionato in modo da garantire il simultaneo funzionamento di almeno:  4 idranti DN 45 con 120 l/min cadauno e pressione residua ≥ 0,2 MPa  1 idrante DN 70 con 300 l/min e pressione residua ≥ 0,4 MPa nella posizione idraulicamente più sfavorevole Il sistema deve essere in grado di garantire la continuità di erogazione idrica per almeno 2 h.
  • 77. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 77 Impianto idrico antincendio Condotta idrica antincendio - PEAD (polietilene alta densità (HDPE)) Il polietilene risulta essere una alternativa estremamente valida alle condotte realizzate con i materiali tradizionali quali la ghisa e l’acciaio per motivi tecnici ed economici Flessibilità L’elevata flessibilità del polietilene e la sua capacità di riprendere la forma originaria in seguito a deformazione lo rendono idoneo ad assorbire vibrazioni, urti e sollecitazioni dovute al movimento del suolo e quindi adatto ad essere installato in aree instabili.
  • 78. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 78 Impianto idrico antincendio Condotta idrica antincendio - PEAD Leggerezza Le condotte di polietilene hanno un basso peso specifico e sono pertanto facili da trasportare e da installare consentendo notevoli riduzioni dei costi. Corrosione Il polietilene è chimicamente inerte alle temperature normali di utilizzo; per tale motivo non si fessura, non corrode o non riduce lo spessore di parete in seguito a reazioni elettrochimiche con il terreno circostante.
  • 79. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 79 Impianto idrico antincendio Condotta idrica antincendio - PEAD Conduzione termica ed elettrica Il polietilene ha una conducibilità termica molto bassa ma è infiammabile, non devono quindi essere presenti fiamme libere. Le tubazioni devono essere protette nel caso in cui siano nelle vicinanze di sorgenti di calore (incendio) che possono innalzare la temperatura superficiale del tubo oltre i 60°C.
  • 80. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 80 Impianto idrico antincendio Condotta idrica antincendio - PEAD
  • 81. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 81 Impianto idrico antincendio
  • 82. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 82 Impianto idrico antincendio Ambito di applicazione: attività civile ed industriali  La pressione nominale dei componenti del sistema non deve essere minore della pressione massima che il sistema può raggiungere in ogni circostanza e comunque non minore di 1,2 MPa.  Richiesta protezione dal gelo qualora la temperatura può scendere sotto i 4 °C.  Determinazione livello di pericolosità ( da 1 a 3 ) e per ciascun livello: portata, pressione, contemporaneità e durata minime.  Gallerie stradali (LG2009): Livello 3
  • 83. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 83 Impianto idrico antincendio La UNI 10779:07 amplia ed esplicita la parte riguardante la manutenzione degli impianti. In particolare è necessario provvedere a: 1. la sorveglianza: verifica dell’integrità, completezza dell’equipaggiamento e possibilità di accesso delle apparecchiature; 2. la manutenzione periodica semestrale: eseguita, in conformità alla UNI EN 671-3 ed alle istruzioni contenute nel manuale d’uso, da personale competente e qualificato;
  • 84. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 84 Impianto idrico antincendio 3. La verifica periodica: esecuzione delle operazioni previste per il collaudo degli impianti, al fine da accertare la funzionalità e la conformità alla norma, da parte di tecnico competente. In particolare la manutenzione periodica semestrale dell’impianto deve riguardare: a) la manutenzione delle attrezzature consistente nella:  verifica semestrale della manovrabilità delle valvole ed accertamento della tenuta della valvola di ritegno degli attacchi autopompa.  verifica annuale di tutte le tubazioni flessibili e semirigide alla pressione di rete per verificarne l’integrità.
  • 85. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 85 4. La prova idraulica quinquennale delle tubazioni flessibili e semirigide come previsto dalla UNI EN 671-3. b) la manutenzione delle alimentazioni: da effettuarsi in conformità alla UNI EN 12845. Per gli idranti soprasuolo e sottosuolo le operazioni di manutenzione devono includere almeno la verifica:  della manovrabilità della valvola principale;  della facilità di apertura dei tappi;  del sistema di drenaggio antigelo;  della segnalazione degli idranti sottosuolo;  del corredo di ciascun idrante (cassetta, tubazioni flessibili DN 70 UNI 9487 con raccordi UNI 804, sella di sostegno e lancia di erogazione). Impianto idrico antincendio
  • 86. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 86 Le cabine
  • 87. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 87 La conoscenza delle condizioni effettive di pericolo sulla strada, consentono al gestore, di agire in modo tempestivo mirato ed efficace in termini di prevenzione e di protezione, lasciando come rischio residuo i soli eventi imprevedibili ed ingestibili. Tempi di raccolta ed elaborazione delle informazioni che influenzano le condizioni ed il livello di rischio di una struttura sono dell'ordine dei 15 minuti (condizioni di traffico e meteoclimatiche) I tempi di intervento per la gestione dell'emergenza sono dell'ordine di 20-30 minuti (tempi di esodo, di arrivo dei servizi di soccorso) Telecontrollo
  • 88. Roma 18 Luglio 2016www.stradeanas.it 88 Le sale operative
  • 89. Roma 18 Luglio 2016 Sistema di monitoraggio del traffico attraverso l’utilizzo della videosorveglianza (telecamere); utilizza immagini digitali ed è in grado di rilevare informazioni di supporto alle decisione in tempo reale Sistema di informazione ai clienti attraverso l’installazione di pannelli a messaggio variabile sia in itinere che presso gli svincoli di intersezione con la viabilità ordinaria PANNELLI A MESSAGGIO VARIABILE (PMV) VIDEOSORVEGLIANZA (TVCC) SISTEMI TECNOLOGICI
  • 90. Roma 18 Luglio 2016 Sistema di rilevamento dei volumi di traffico (TGM) e relative tipologie veicolari che favoriscono il processo decisionale per la gestione e manutenzione delle strade RILEVAMENTO DEL TRAFFICO (RT) SISTEMI TECNOLOGICI Sistema di connessione dati a sistema RMT. Un canale di trasmissione dati altamente tecnologico e performante grazie al quale trasmettere informazioni d’esercizio e di traffico ai clienti con maggiore velocità e precisione RETE TD-FIBRA OTTICA
  • 91. Roma 18 Luglio 2016 Sistema di controllo del rispetto dei limiti di velocità con rilevatori di veicoli e unità intelligente integrata. Rileva velocità media e istantanea, può essere utilizzato come rilevatore di traffico e permette di effettuare in tempo reale verifiche sull’automezzo quali regolarità assicurativa o furto Sistema di monitoraggio delle condizioni meteorologiche attraverso centralin appositamente configurate; permette di attuare politiche di gestione della sicurezza stradale oltre che informare i clienti STAZIONI METEO SISTEMA VERGILIUS SISTEMI TECNOLOGICI
  • 92. Roma 18 Luglio 2016 Access Point Wi-Fi, collegati ad una rete cablata, permettono da un centro di controllo remoto il rilevamento o invio, a banda larga, di dati da e verso dispositivi mobili dislocati sul territorio. È una infrastruttura di rete per Anas, gli operatori sulle strade (PS, soccorso, etc.) e gli automobilisti. Consente il monitoraggio costante dello stato di funzionamento degli impianti non raggiungibili tramite collegamento fisico. Permette la comunicazioni con i mezzi Anas in strada in tempo reale Allo studio un sistema di rilevazione mezzi trasporto merci pericolose attravero il codice Kemler, con telecamere digitali di ultima generazione, tale codice una volta rilevato sarà inviato alla centrale per i relativi controlli. TRASPORTO MERCI PERICOLOSE RETE WIFI SISTEMI TECNOLOGICI
  • 93. Roma 18 Luglio 2016 L’Italia si fa strada ITI Infrastrutturazione Tecnologica Impianti Responsabile Ing. Luigi Carrarini l.carrarini@stradeanas.it