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Principali linee strategiche e priorità d’intervento della nuova
programmazione europea 2021 – 2027
Indice
1. Aggiornamento sul negoziato a livello statale/regionale e prima stima delle risorse programmabili
per ciascun fondo europeo
2. Principali linee strategiche e priorità d’intervento di ciascun programma 2021 - 2027
2.1 POR FESR
2.2 POR FSE+
2.3 Programma Italia Francia Marittimo
Documenti allegati. Prima ipotesi di interventi e dotazione finanziaria di ciascun programma 2021 - 27
Allegato A: tabella sintetica del POR FESR
Allegato B: tabella sintetica del POR FSE+
Allegato C: tabella sintetica del Programma Italia Francia Marittimo
2
1. Aggiornamento sul negoziato a livello statale/regionale e prima stima delle
risorse programmabili per ciascun fondo
Sulla scorta delle più recenti informazioni messe a disposizione dal Dipartimento per la Coesione sul riparto
delle risorse comunitarie fra categorie di regioni e regioni all’interno della medesima categoria è possibile
delineare un quadro ipotetico, considerando lo scenario in aggiornamento, delle risorse FSE+ e FESR di cui
potrà beneficiare la Regione Toscana.
Al fine di rappresentare i driver che hanno condotto all’ipotesi appresso formulata - discendente dai finora
dati disponibili – se ne rappresentano di seguito i dati soggiacenti, evidenziando che anch’essi, dato il quadro
ancora in divenire, potranno essere ancora oggetto di rimodulazione e/o aggiustamenti.
Ciò premesso, le Risorse per la Politica di Coesione 2021-2027 secondo quanto stabilito dalla lettera CE del
10 Novembre 2020 dovrebbero essere per l’Italia 42.179.533.819, di cui 26.614.924.822 FESR,
14.535.020.439 FSE+ e 1.029.588.558 Just Transition Fund (JTF). Al netto delle risorse JTF i circa 41 miliardi di
euro del FESR e del FSE+ avrebbero una distribuzione percentuale pari a circa 64,68% FESR e 35,32% FSE+.
Con un incremento a favore del FSE+ rispetto al 2014-2020 di circa 1,5 punti percentuali, considerando
tuttavia che nel FSE+ confluiranno le risorse nell’attuale programmazione destinate al FEAD e Garanzia
Giovani.
Per quanto riguarda la Cooperazione Territoriale UE la dotazione Italiana ammonta a complessivi
947.705.559 di cui 224.056.504 per i programmi transnazionali e 723.649.055 per i programmi
transfrontalieri (nel cui strand ricade il programma Italia Francia Marittimo). Rispetto al 2014-2020 l’Italia
vede una diminuzione delle risorse pari a 16,63% in quanto la dotazione complessiva era pari a 1.136.776.256
di cui 251.233.000 per i programmi transnazionali e 885.543.256 per i programmi transfrontalieri [fonte
comunicazione della Commissione all’Italia del 12/2/2021]
Risorse 2014 - 2020(mln di €) Risorse 2021 - 2027(mln di €)
Fondi politica di coesione (al netto
di JTF)
va % Va %
FESR 20.650 64,02% 26.614 63,22%
FSE+ 10.468 32,45% 14.535 34,53%
FESR – CTE 1.137 3,52% 948 2,25%
Totale 32.255 100,00% 42.097 100,00%
*risorse concordate con lettera Trigilia (pre aggiustamento tecnico e senza risorse IOG e FEAD)
Dei circa 41 miliardi di risorse FESR e FSE +, circa 9,5 miliardi dovrebbero essere destinate alle Regioni più
sviluppate con un incremento rispetto all’attuale programmazione di circa 25,7%. Per completezza si
segnala che le regioni meno sviluppate dovrebbero avere un incremento di risorse in termini percentuali pari
al 18% mentre l’incremento sarebbe pari al 20,5% per le regioni in transizione.
I circa 9.533 milioni di euro destinati alle Regioni più sviluppate, nella prima ipotesi veicolata dal Dipartimento
della Coesione a dicembre 2020, sarebbero stati ripartiti dotando di circa 7.560 milioni i POR e di circa 1.973
milioni i PON1
, con una percentuale dunque pari a 79,3% per i POR e pari a 20,7% per i PON, come esposto
1 Su tale ipotesi di riparto tra POR e PON, non solo per le regioni più sviluppate, si era espresso il coordinamento AEI evidenziando che “Il riparto
percentuale delle risorse UE tra PON e POR proposto, (…), va riportato ad una maggiore dotazione per i POR in tutte e tre le categorie di Regioni, visto
3
nella tabella seguente. Si evidenzia inoltre, in merito alla ripartizione tra FESR e FSE+, se mantenuta la
percentuale di riparto “storica”2
, per le regioni più sviluppate rispettivamente 45% e 55%, i circa 9.533 milioni
di euro dovrebbero essere distribuiti come segue: circa 5.243 milioni di euro per il FSE+; 4.290 milioni di euro
per il FESR.
Ciò premesso, sulla base dell’applicazione delle chiavi di riparto (indice di dimensione e indice di svantaggio)
adottate per la distribuzione delle risorse tra le regioni all’interno della stessa categoria di regioni, oggetto
peraltro di un “riequilibrio” per ridurre le differenze regionali eccessive all’interno delle stesse categorie di
regioni, alla Regione Toscana dovrebbero essere destinate risorse (POR e PON) pari a 1.127,1 milioni di
euro, così come formulato dal Dipartimento della Coesione sulla base dell’esercizio di applicazione delle
chiavi di riparto nella sua più recente versione di gennaio 2021.
Tali risorse in valore assoluto farebbe registrare un incremento pari a +16,1%, considerando che le risorse
dell’attuale ciclo di programmazione sono pari a 970,7 milioni, complessivamente destinati per POR FESR e
FSE e PON.
Provando a formulare una ipotesi di riparto tra PON e POR per la Regione Toscana, a partire da 1.127,1 milioni
di euro, adottando quale chiave di riparto tra PON e POR le percentuali precedentemente indicate e presenti
nella precedente versione della stima formulata dal Dipartimento della Coesione, la tabella di seguito
riportata descrive la ripartizione di risorse tra PON e POR per la Regione Toscana, anche in confronto con la
programmazione 2014-2020.
A partire da tali dati è possibile formulare ipotesi in merito alle risorse disponibili per i POR FSE+ e FESR
della Regione Toscana, adottando le percentuali di ripartizione tra i due Fondi dell’attuale programmazione3
,
rispettivamente 51,95% per il FESR e 48,05% per il FSE e fornendo un quadro complessivo, comprensivo della
quota di cofinanziamento nazionale che per la programmazione 2021-2027, che dovrebbe passare dal 50%
al 60%.
che in valore assoluto i PON comunque ricevono più risorse, pur essendo diminuiti in numero complessivo, riportando il valore dei PON in misura
inferiore alla dotazione iniziale del ciclo 2014-2020 e comunque in maniera tale da garantire il riequilibrio all’interno delle categorie di Regioni”.
2 Al riguardo si era espresso il coordinamento AEI evidenziando che “Occorre stabilire (…) il riparto dei fondi FESR e FSE+ per categoria di Regione e a
livello NUTS2, nell’ottica di mantenere l’equilibrio storico del FSE+ tra categorie di Regione”.
3 Per la programmazione 2014-2020 tale ripartizione è stata stabilita con Decisione della Giunta Regionale N 25 del 07-07-2014. Si evidenzia inoltre
che per la programmazione 2007-2013, con Comunicazione alla Giunta Regionale dell’Assessore Ambrogio Brenna, era stata indicata quale
percentuale di riparto la seguente: FESR 51,7%; FSE 48,3%.
va %
Regioni più sviluppate 9.533 -
di cui POR 7.560 79,30%
di cui PON 1.973 20,70%
Ipotesi ripartizione POR PON 21-27*
(mln di €)
* percentuale di ripartizione presente nella stime formulate dal DipCoe nella
versione di dicembre 2020; nella versione di gennaio 2021 la ripartizione PON/POR
non è più esplicitata
v.a % v.a %
POR 762,64 78,6% 893,8 79,3%
PON* 208,06 21,4% 233,3 20,7%
Totale 970,7 100% 1.127,1 100%
2014-2020 2021-2027
4
Pertanto, a valle delle operazioni sopra esposte, di seguito si riporta il quadro ipotetico delle risorse ripartite
tra POR FSE+ e POR FESR della Regione Toscana, fornendo un quadro di confronto anche con l’attuale
programmazione.
Se la quota di cofinanziamento complessiva viene ripartita in base al rapporto attuale (70% Stato e 30%
Regione), il cofinanziamento regionale complessivo per i due POR ammonterà a 402,2 milioni di euro.
E’ attualmente in corso un confronto con il DPCOE e le altre Regioni del Centro Nord per l’introduzione di
ulteriori meccanismi di riequilibrio che potrebbero portare ad un leggero incremento della dotazione della
Regione Toscana.
Cooperazione Territoriale Europea e programma Italia Francia Marittimo
Per quanto riguarda la CTE l’Italia, come emerge dai dati segnalati sopra, vede una diminuzione complessiva
di circa il 16,63 % . Inoltre la dotazione dei transfrontalieri potrebbe essere diminuita per un importo fino al
15% della dotazione dallo strand dei Transfrontalieri allo strand dei Transnazionali
Ad oggi il Dipartimento per le Politiche di Coesione (IT) non ha comunicato nessuna previsione di riparto per
programma. La Francia invece ha informato la Task Force che intende aumentare del 26% la propria
dotazione sul Programma passando da 31,4 Meuro a 39,6 Meuro di FESR.
Con i dati a nostra disposizione ed utilizzando i criteri di riparto del 2014-2020 (compresa la percentuale di
diminuzione del fondo a favore dei transnazionali), si può stimare che il prossimo programma potrà valere
circa 185.000.000 (Fesr e contropartite nazionali). La stima tiene conto delle percentuali di cofinanziamento
(80% FESR e 20% contropartite nazionali). A questo fine è importante sottolineare che l’Italia cofinanzia il
20% con il fondo di rotazione nazionale.
Stato dell’arte del negoziato a livello UE
L’iter di approvazione dei regolamenti è giunto alla sua fase finale. Il pacchetto legislativo è stato approvato
dal COREPER e dunque dal Consiglio dell’UE tra dicembre e inizio di marzo. I prossimi passi sono
l’approvazione del Parlamento e la revisione linguistica. Si prevede una entrata in vigore dei Regolamenti nel
mese di giugno 2021 (fonte Consiglio della UE).
Dall’entrata in vigore per i programmi Interreg sono previsti 9 mesi di tempo massimo per presentare i
programmi.
UE Naz+Reg Totale UE Naz+Reg Totale
POR FESR 396,2 396,2 792,4 464,4 696,5 1.160,9
POR FSE 366,4 366,4 732,9 429,5 644,2 1.073,7
Totale 762,6 762,6 1.525,3 893,8 1.340,7 2.234,6
* risorse del 14-20 pre riprogrammazione 2020
2014-2020* (mln di €) 2021-2027 (mln di €)
5
2. Principali linee strategiche e priorità d’intervento di ciascun programma
2.1 Principali linee strategiche e priorità di intervento per il POR FESR 2021 – 2027
Gli orientamenti strategici per la programmazione FESR 2021-2027 della Toscana partono dalle sfide
strategiche individuate nel Quadro Strategico Regionale (Delibera GR n.78/2020), afferenti in particolar modo
alle questioni economiche, ambientali e socio-demografiche, e tengono conto delle modifiche di contesto
causate dall’emergenza da COVID-19. E’ necessario individuare nella programmazione regionale relativa al
POR FESR per il settennato 2021-2027 azioni pubbliche adeguate ad affrontare le nuove sfide che
irreversibilmente la crisi ha determinato mediante: (a) la ricostruzione dei capitali erosi dalla crisi (economici,
umani, sociali, ambientali, istituzionali); (b) il sostegno alle trasformazioni strutturali basate sull’innovazione,
la digitalizzazione e la competitività; sulla sostenibilità ambientale e la neutralità carbonica soprattutto nelle
aree urbane; sulla valorizzazione di elementi identitari della Toscana come quelli della cultura e del turismo
sostenibile; sugli interventi di sviluppo territoriale all’insegna della sostenibilità e della coesione sociale.
A tale fine, una parte significativa degli interventi promossi per il periodo 2021-2027 da prevedere nella
proposta di POR FESR4
è rappresentata dagli interventi a sostegno della “crescita intelligente”:
- In continuità con l’attuale periodo di programmazione, la proposta di Programma Operativo FESR
riconosce come centrale il sostegno alle attività di ricerca, sviluppo ed innovazione delle imprese, incluse
quelle culturali, alle partnership tra sistema della ricerca ed impresa ed al potenziamento e diffusione dei
servizi innovativi. Il rafforzamento della capacità di ricerca e innovazione del sistema regionale sarà
perseguito mediante interventi per l’acquisizione di servizi qualificati da parte delle imprese, il sostegno
ai processi di trasferimento tecnologico, gli investimenti in materia di ricerca e sviluppo, la creazione ed
accelerazione di start up innovative, nonché gli aiuti alle infrastrutture di ricerca ed il sostegno alla
cooperazione interregionale in materia di innovazione. Opportune forme di integrazione con il FSE+
saranno perseguite per il rafforzamento delle competenze per l’innovazione. Come previsto dal
regolamento UE, il sostegno a ricerca e innovazione avverrà negli ambiti prioritari della Strategia
regionale di specializzazione intelligente (S3). Il sostegno agli interventi in materia di ricerca e
innovazione rappresenta circa il 31,9% della dotazione del Programma5
.
- Un ruolo significativo è inoltre riconosciuto agli interventi a per la digitalizzazione, mediante servizi e
piattaforme digitali per il cittadino, le imprese e la P.A. Il sostegno alla digitalizzazione sarà una leva
importante di empowerment dei territori, per il superamento di divari territoriali e lo sviluppo di possibili
forme di innovazione sociale e nuovi diritti di cittadinanza, anche in raccordo con FSE+ per le competenze
in ambito digitale dei cittadini e dei lavoratori. Il sostegno agli interventi in materia di digitalizzazione
rappresenta circa il 3,6% della dotazione del Programma.
- Il terzo pilastro della crescita intelligente è legato al sostegno alla competitività per le PMI che si attuerà
mediante il supporto ai processi di internazionalizzazione, gli aiuti alla creazione di impresa, gli aiuti agli
investimenti produttivi e gli interventi di promozione turistica. Una attenzione significativa sarà riservata
4 Le percentuali di incidenza riportate nel testo relative alle diverse tipologie di intervento tengono conto dei vincoli di concentrazione tematica previsti nella bozza di regolamento FESR.
5La percentuale di incidenza sul totale della dotazione finanziaria del Programma viene calcolata al netto dell’Assistenza tecnica che da Regolamenti UE per il FESR è forfettariamente corrispondente
al 3,5%. Le percentuali di incidenza per gli interventi sostenuti con il FESR riportati nel documento, sono tutte calcolate sulla dotazione finanziaria totale al netto dell’Assistenza Tecnica.
6
agli interventi a sostegno dell’attrazione investimenti. Il sostegno agli interventi in materia di
competitività delle PMI rappresenta circa il 17,6% della dotazione del Programma.
Un’altra significativa direttrice strategica è rappresentata dalla “sostenibilità e transizione ecologica”. Oltre
ad azioni in continuità con l’attuale periodo di programmazione, come la promozione dell’efficienza
energetica e la mobilità urbana sostenibile, la strategia del nuovo POR avrà tra le priorità la transizione verso
un’economia circolare, per una Toscana più verde e la riduzione dell’impatto antropico sull’ambiente. La
transizione ecologica dovrà essere opportunamente supportata con progetti di formazione e
sensibilizzazione rivolti a imprese, pubblica amministrazione, professionisti e cittadini finanziati dal FSE+.
- In merito agli interventi in materia di energia, continua l’impegno regionale a sostegno
dell’efficientamento energetico degli immobili pubblici, ad uso pubblico e delle imprese,
opportunamente integrabile con interventi di prevenzione sismica. Il sostegno del FESR a favore della
transizione ecologica è rappresentato inoltre anche dagli interventi a favore dell’economia circolare,
legati alla gestione degli scarti e dei rifiuti, oltre che alla realizzazione di infrastrutture verdi (verde
urbano), per aumentare la capacità di adattamento delle città ai cambiamenti climatici. Il sostegno agli
interventi in materia di energia e transizione ecologica circa il 27,5% della dotazione del Programma.
- Una forma importante di transizione ecologica è quella relativa alla mobilità sostenibile, mediante il
sostegno all’estensione della rete tramviaria fiorentina ed il rinnovo del parco autobus e rotabile con
mezzi a minore impatto ambientale per migliorare la qualità dell’aria in particolare in ambito urbano. Il
sostegno agli interventi in materia di mobilità urbana sostenibile rappresenta circa l’9,0% della dotazione
del Programma.
La terza direttrice è rappresentata dal sostegno alla “cultura”, con interventi finalizzati a valorizzare il
patrimonio culturale, artistico e architettonico della regione, al fine di sfruttarne appieno il loro potenziale
per un turismo sostenibile, la ripresa economica, l'inclusione e l’innovazione sociale Il sostegno agli interventi
diretti a sostegno del patrimonio culturale rappresenta circa il 1,6% della dotazione del Programma.
Considerando anche altre forme di intervento (aiuti alle imprese culturali e creative e progettazione integrata
in aree urbane e aree interne) il sostegno alla cultura e al patrimonio culturale raggiunge un’incidenza
complessiva del 4,1% della dotazione del POR.
La quarta direttrice riguarda lo “sviluppo locale e la coesione territoriale” che si realizza mediante il sostegno
a strategie territoriali nelle aree urbane e nelle aree interne:
- La progettazione integrata nelle aree urbane sarà volta ad affrontare le sfide legate all’inclusione sociale,
alla sicurezza e al degrado socio-economico; alla sostenibilità ambientale; alla cooperazione tra territori,
nonché a modalità innovative di erogazione dei servizi. A tal fine saranno sostenute strategie territoriali,
realizzate mediante interventi integrati per il miglioramento dell’accesso ai servizi, di recupero e
valorizzazione di spazi urbani da destinare a finalità sociali e culturali, di riduzione delle emissioni
nell’ambiente, quali gli interventi a sostegno dell’efficienza energetica, del patrimonio edilizio pubblico
e della mobilità urbana sostenibile. Il sostegno alla progettazione integrata nelle aree urbane rappresenta
circa il 8,1% della dotazione del Programma.
- La progettazione integrata nelle aree interne sarà volta ad affrontare le sfide di accessibilità e sicurezza
dei territori, l’invecchiamento della popolazione, il calo dei servizi socio-sanitari ed educativi e
l’arretramento economico, mediante la valorizzazione delle risorse locali culturali, ambientali e sociali,
investendo sull’integrazione funzionale con i territori urbani e peri-urbani, anche in un’ottica di presidio
e valorizzazione di beni e servizi ecosistemici. Le strategie territoriali saranno sostenute da partenariati
locali. Il FESR potrà concorrere al sostegno alle aree interne, in maniera integrata e con una logica
7
multifondo, con altri strumenti di programmazione europea, nazionale e regionale. Il sostegno alla
progettazione integrata nelle aree interne rappresenta circa lo 0,8% della dotazione del Programma.
2.2 Principali linee strategiche e priorità di intervento per il POR FSE + 2021 – 2027
Alla luce delle sfide già delineate con il QSR e con il contributo della Toscana all’Accordo di Partenariato,
risulta necessario definire le linee d’intervento del POR FSE 2021 -2027, per affrontare le questioni che
l’emergenza COVID-19 ha reso ancora più rilevanti. I temi della disoccupazione, del disagio sociale,
dell’esigenza di innovazione sia in campo economico che sociale, nonché la sfida delle competenze digitali si
possono affrontare con le risorse che l’Unione Europea mette in campo per i prossimi 7 anni.
Ci sono alcuni target di destinatari, particolarmente colpiti dalla crisi, su cui è importante concentrare le
risorse del Fondo Sociale Europeo plus: giovani, donne, disoccupati, persone con disabilità e persone a rischio
povertà ed esclusione sociale.
Giovani
Tra le azioni che hanno dato i risultati migliori e che dovranno perciò essere valorizzate, per la
programmazione 2021-2027, ci sono il sostegno regionale, finalizzato all’autonomia dei giovani, alle
transizioni scuola–lavoro e alle alleanze formative, per una qualificazione professionale di qualità, allineata
con la domanda di lavoro dei territori e in grado di accompagnare la transizione digitale ed ecologica, lungo
una filiera formativa a sviluppo verticale (IeFP-IFTS-ITS).
Sui giovani e sugli interventi per la transizione scuola lavoro circa il 29% % delle risorse, dove resta rilevante
l’impegno della Regione Toscana per l’alta formazione, in continuità con gli attuali interventi: assegni di
ricerca, borse di dottorato, esperienze all’estero, tirocini curriculari etc.
Per i giovani obiettivo principale, come definito nell’Intesa per lo sviluppo della Toscana sottoscritta con le
parti sociali, è il sostegno e il rilancio di una buona occupazione, mediante un ricambio generazionale tra
lavoratori, che potrà favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e garantire alle imprese la
presenza delle competenze necessarie a promuovere e accompagnare i processi di innovazione.
Accanto a interventi tradizionali sarà importante individuare nuove forme di sostegno che vadano a
sostenere il percorso di transizione scuola – lavoro, a supportare i giovani nei percorsi formativi e di
accrescimento delle competenze e ad intercettare lavoratori di settori come ad esempio lo spettacolo e la
cultura, che hanno maggiormente sofferto la crisi nel periodo della pandemia.
Donne
Proponiamo di porre l’obiettivo della parità di genere al centro della programmazione comunitaria post 2020:
una nuova organizzazione del lavoro, una più equa distribuzione dei lavori di cura, il sostegno alla
genitorialità, un’adeguata presenza femminile nei percorsi di studio e nei lavori a maggior contenuto
scientifico, tecnologico e digitale, il sostegno all’autonomia delle giovani donne e alla costruzione delle
carriere devono diventare un obiettivo collettivo, adeguatamente accompagnato e incoraggiato da politiche
incentivanti e di sostegno (quali ad esempio il potenziamento dell’offerta di servizi scolastici pomeridiani).
Per le donne e la parità di genere un intervento significativo è rivolto ad ampliare la platea dei beneficiari dei
servizi per l’infanzia. Oltre il 30%% delle risorse del POR FSE saranno destinate ad agevolare le famiglie e
consentire ad un più ampio numero di bambini di usufruire di un’importante percorso educativo nonché a
contrastare la povertà minorile. Per le donne le direttrici strategiche degli interventi ritenuti più efficaci
saranno delineate anche nell’ambito di un apposito strumento: il Progetto ATI.
Tali interventi saranno orientati in particolare a favorire attivamente il superamento di ogni barriera che ne
ostacoli l’accesso e la permanenza nel mercato del lavoro, non solo per assolvere principi di pari opportunità,
ma anche per conseguire obiettivi di efficienza economica.
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Formazione e istruzione
La Regione, sulla scorta degli esiti della programmazione 2014-2020 intende confermane i princìpi guida
conferendo centralità alle alleanze formative orizzontali e verticali, alle filiere formative regionali
strategiche, all’orientamento all’occupabilità e al forte ruolo regionale di programmazione e controllo.
Sono da implementare le azioni per il miglioramento delle competenze degli adulti scarsamente qualificati,
per lo sviluppo delle competenze chiave e delle competenze digitali e per l’acquisizione di una qualifica; il
rafforzamento dell’integrazione tra servizi per l’impiego e sistema della formazione, per promuovere un
sempre maggior allineamento tra offerta formativa e fabbisogni professionali del mondo del lavoro.
Verranno inoltre rafforzati strumenti di sistema che consentano di intervenire in maniera flessibile e di
implementare la formazione a distanza come ad esempio la piattaforma TRIO.
Un ruolo trasversale dovrà essere attribuito, nel prossimo ciclo di programmazione, agli interventi in grado
di accompagnare la transizione ecologica dell’economia, anche in un’ottica di integrazione con il POR FESR.
Inoltre, confermando la centralità del capitale umano quale leva strategica sulla quale basare lo sviluppo
regionale, intende proseguire nel rafforzamento del ruolo dell’alta formazione nelle proprie strategie di
sviluppo destinando un ruolo rilevante al sistema universitario e della ricerca. In tal senso gli interventi
saranno orientati sulle aree tecnologiche e settoriali individuate quali strategiche e verso il supporto a
progetti di rete oppure azioni mirate a promuovere il coordinamento degli attori. Elementi di innovazione
saranno introdotti rispetto alla programmazione degli interventi prevedendo, ove possibile, strumenti
negoziali o analoghi strumenti in grado di adattare i processi di allocazione delle risorse ai fabbisogni di figure
professionali espressi dalle imprese.
Inclusione sociale
Rispetto all’inclusione sociale risulta importante garantire le continuità di alcuni interventi avviati con la
programmazione 2014-2020 e strettamente connessi con le attività formative e di avviamento al lavoro,
come la presa in carico di persone svantaggiate e persone con disabilità. Sarà importante intervenire su
target specifici come ad esempio ex detenuti o donne vittime di violenza, proseguendo nell’implementazione
del modello toscano di coprogettazione, che ha raccolto la sfida di mettere in un rapporto sempre più stretto
sistema pubblico e sistema privato con l’obiettivo di offrire alle categorie svantaggiate un’opportunità di
inserimento lavorativo e sociale. Il contributo del terzo settore e di altre forme di associazionismo (sportivo,
culturale, etc.) può risultare importante per attivare percorsi di inclusione attiva di giovani in condizione di
svantaggio e favorire anche l’integrazione della popolazione di paesi terzi.
In tal senso, anche il supporto a realtà in grado di combinare obiettivi imprenditoriali e aspetti sociali (per
esempio, le cooperative di comunità) potrebbe rappresentare un’esperienza significativa di economia
collaborativa e volano per sviluppo nelle realtà marginali basato sulla capacità di rigenerazione delle
comunità locali, anche in ottica di integrazione con il FESR. Le politiche di inclusione sociale dovrebbero
essere rivolte, come in passato, anche all’integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o di
esclusione sociale. Importante anche il sostegno all’offerta dei servizi di cura per persone anziane o con
fragilità, mantenendo una particolare attenzione alla popolazione che abita nelle aree interne
Questo tenendo conto dei vincoli di programmazione 2021 – 2027 che prevedono che il 25 % delle risorse
del FSE+ sia dedicato agli obiettivi specifici per il settore della politica di inclusione sociale, inclusi i servizi per
l’infanzia, il 5% alla povertà infantile, il 12,5% per interventi e riforme strutturali a favore dei giovani NEET e
il 3% delle risorse all'Obiettivo specifico 11 volto a contrastare la deprivazione materiale.
9
2.3 Principali linee strategiche e priorità di intervento per il Programma Italia Francia Marittimo
Per quanto riguarda le principali linee strategiche e priorità di intervento si ricorda che il Programma ha visto
un lavoro di negoziazione tra le 5 regioni partecipanti a partire dal mese di marzo 2020. Per i programmi
Interreg la negoziazione ha potuto procedere anche nel 2020 non essendo state interessate dalle procedure
di riprogrammazione che hanno visto impegnati i programmi mainstrem.
Per questo è importante ricordare: a) quanto discusso ad oggi dalla Task Force (organismo deputato alla
negoziazione istituita formalmente a marzo 2020 dal Comitato di Sorveglianza nella quale sono rappresentati
tutti i territori eleggibili del programma e i due Stati Membri); b) le principali condizionalità derivate dalle
proposte di Regolamento, dagli orientamenti della Commissione UE e dei due Stati Membri.
a) Orientamenti della Task force del programma.
Sulla base del principio guida della continuità che informa la programmazione 2021 2027 la TF ha
provveduto: i) ad analizzare le coerenze delle priorità e azioni del 2014 2020 con le priorità del 2021 2027;
ii) ad aggiornare e approvare l’analisi territoriale dell’area di cooperazione, l’analisi relativa agli ostacoli, alle
opportunità e alle principali sfide dell’area di cooperazione (secondo lo schema richiesto dalla Commissione);
iii) a definire e approvare gli Obiettivi Strategici e specifici sui quali concentrare l’azione del programma; iv)
a stabilire, come primo orientamento, di concentrare il 70% delle risorse sugli Obiettivi Strategici 1 e 2. A
questo fine si ricorda che la proposta di Regolamento UE Interreg prevede una concentrazione minima del
60% su almeno due Obiettivi Strategici di cui obbligatoriamente l’OS 2); iv) identificare per ogni obiettivo
specifico le macro tipologie di azioni sulle quali impostare i bandi.
b) Condizionalità
i. Geografia del programma. La Commissione Europea nella sua comunicazione agli Stati Membri (SM) del
12/2/2021 contenente la proposta di geografia per i programmi di Cooperazione Territoriale Europea (CTE)
non ha previsto modifiche per quanto riguarda il programma Marittimo. Informalmente i due SM (Italia e
Francia)concordano sulla accettazione della proposta.
ii. Flessibilità geografica (artt. 22-23-26 e 37 della proposta di regolamento Interreg). In merito alla
flessibilità geografica l’Italia (DPCOE e Regioni) concorda sulla necessità di utilizzare tale strumento. Per
quanto riguarda il programma si ricorda che tale strumento ha consentito: i) l’allargamento della
partecipazione ai beneficiari da tutta la toscana altrimenti inammissibili; ii) l’allargamento alla partecipazione
di beneficiari con sede nei due Stati Membri (con la positiva partecipazione di organismi statali e/o di livello
nazionale); iii) lo svolgimento di azioni anche fuori dall’area di cooperazione laddove utili.
iii. Concentrazione Finanziaria. La proposta di Regolamento UE interreg prevede quale condizionalità
finanziaria il 60% su 2 Obiettivi Strategici di cui obbligatoriamente l’Obiettivo Strategico 2
iv. Approvazione del programma. Il programma deve essere approvato all’unanimità dalla Task Force. La
regola dell'unanimità è prevista nel Regolamento della TF come da prassi consolidata per i programmi di
cooperazione territoriale europea
c) principali linee strategiche
Le indicazioni strategiche del programma sono state definite a partire dalle indicazioni della Commissione
UE contenute nel documento di indirizzo “ Cross-Border Cooperation in the Mediterranean area”. Sono stati
inoltre esaminati i Rapporti di valutazione relativi alla programmazione 2014 2020, la documentazione di
programma relativa alle buone pratiche, l’analisi territoriale e tutte le indicazioni fornite dai territori. Per
10
quanto riguarda la Toscana le indicazioni contenute nel QSR 2021 2027 e quelle derivate dalla presentazione
del consiglio regionale.
I temi rilevanti e gli obiettivi anche alla luce dell’emergenza Covid-19 si concentrano sulla necessità di
sostenere la coesione economica e sociale dello spazio transfrontaliero rafforzandone la resilienza e, quindi,
la capacità:
• di fronteggiare l’impatto della transizione industriale ed ecologica mettendo in evidenza l’innovazione,
la crescita e la competitività dei territori
• di proteggere (dai rischi naturali e antropici) e valorizzare le risorse naturali e culturali dell’area anche in
un’ottica di economia circolare, mettendo al centro il territorio e il suo ambiente
• di promuovere una migliore connessione tra i territori, migliorando l’accessibilità
• di rendere più efficiente il mercato del lavoro transfrontaliero focalizzando gli interventi su misure di
qualificazione del capitale umano
• di rimuovere gli ostacoli che impediscono il raggiungimento della coesione dell’area di cooperazione.
Il dettaglio delle azioni che si propone di includere nel programma (per ciascun obiettivo strategico e
specifico) sono contenute nelle tabelle allegate.
Innovazione, Competitività e crescita sostenibile per un’area di cooperazione attrattiva, improntata alla
modernizzazione intelligente e sostenibile (un’Europa più intelligente)
In continuità con quanto sostenuto nella programmazione 14-20, si propone un rafforzamento delle MPMI,
delle reti di imprese e dei Centri di eccellenza operanti nelle filiere prioritarie del Programma (nautica e
cantieristica, turismo sostenibile, biotecnologie blue e verdi, energie rinnovabili blu e verdi) e coerentemente
con i settori della smart specialisation identificate da ciascuna Regione coinvolta. Inoltre, si pone un accento
specifico rispetto alla costruzione/rafforzamento di reti di soggetti legati al turismo sostenibile, di prossimità
e di collaborazione costa-interno.
Il rafforzamento della competitività avviene attraverso azioni tese a promuovere: reti di collaborazione (tra
imprese e tra imprese e altri attori competenti della specializzazione intelligente -quadrupla elica
pubblico/privato/ricerca/società civile-) e la creazione/ consolidamento di centri di competenza
transfrontalieri capaci di erogare servizi, nell’ottica di favorire l'innovazione organizzativa, di prodotto e di
processo; le trasformazioni tecnologiche e digitali; l'internazionalizzazione; il posizionamento nelle catene
del valore globali (CVG); la promozione di nuove start-up e spin-off.
Adattamento al cambiamento climatico, prevenzione dei rischi e resistenza ai disastri per un'area
transfrontaliera resiliente ed efficiente dal punto di vista delle risorse (un’Europa più verde)
In stretta continuità con la programmazione 14-20, il Programma prevede interventi sui temi di contrasto ai
rischi antropici e derivanti dal cambiamento climatico, incardinati su tre pilastri: la gestione del territorio e
del mare orientata ad aumentare la resistenza ai rischi naturali (legati all’erosione costiera, incendi e
inondazioni), la navigazione sicura, la promozione di una cultura sostenibile verso il patrimonio naturale e
culturale, verso il mare e la sua biodiversità.
11
I finanziamenti si concentreranno su: i) azioni di governance e di coordinamento tra i territori dell’area di
cooperazione (compresa l’attuazione di investimenti pilota) al fine di aumentare la capacità di gestione
integrata dei rischi; ii) strumenti e infrastrutture congiunti per implementare sistemi comuni di modellistica
e di monitoraggio (al fine di facilitare la previsione del rischio, l’allerta precoce e la gestione integrata; iii)
attività di sensibilizzazione di operatori e della popolazione; iv) interventi finalizzati ad aumentare la sicurezza
in mare attraverso l’adozione di sistemi altamente tecnologici di sorveglianza capaci di migliorare gli
interventi in caso di incidenti in mare, catastrofi, sversamento di inquinanti, ecc..
In stretto rapporto con il tema dei sistemi di monitoraggio e sorveglianza marittima si collegano le azioni
destinate alla conservazione e al miglioramento del patrimonio naturale e culturale dell'area, compresa la
tutela della biodiversità, la protezione degli habitat e delle aree marine protette. Su questo obiettivo
convergono le azioni per il ripristino di ecosistemi e di aree di riproduzione della fauna marina, la tutela di
siti con particolari criticità dovute ad attività antropiche, la promozione della pesca sostenibile e delle
pratiche agricole e pastorali compatibili con la tutela della biodiversità.
Centrale, in un’ottica di sostenibilità del patrimonio naturale dell’area di cooperazione e in stretta continuità
con gli interventi già realizzati a favore della ciclo via tirrenica, appare la promozione della mobilità dolce:
rafforzamento della rete ciclabile transfrontaliera, l’intermodalità bici-treno, l’interazione con gli itinerari
turistici definiti dal Programma. Altrettanto importante la valorizzazione del patrimonio culturale diffuso in
termini di accessibilità di siti / borghi / aree periferiche di particolare interesse storico; creazione e
promozione di itinerari storici, museali, archeologici.
La priorità comprende, infine, le azioni destinate ai “Porti verdi” e all’economia circolare. Rispetto ai “porti
verdi” saranno finanziabili azioni a sostegno della riduzione dell'inquinamento ambientale nelle aree
marittime e portuali (derivante da pesticidi, acque reflue, rifiuti urbani, plastiche). La compagine di azioni
comprende anche la promozione di carburanti alternativi a favore di fonti rinnovabili (ad es. GNL, idrogeno)
e di soluzioni per promuovere l’utilizzo delle banchine elettrificate nei porti attraverso, ad esempio analisi
costi benefici, benchmarking. Con riferimento all’economia circolare potranno essere finanziate azioni per:
la sperimentazione di modelli per l’ottimizzazione nell'uso delle risorse in termini di simbiosi industriale e di
efficienza della catena del valore circolare, la realizzazione di interventi pilota per la creazione di filiere
sperimentali di gestione, recupero e riuso rifiuti stimolando sinergie con gli attori della priorità n.1; azioni di
“capacity building” per gli stakeholder delle catene del valore circolari (attori pubblici, privati, società civile,
etc.)
Un'area transfrontaliera connessa fisicamente e digitalmente (un’Europa più connessa)
In continuità con la programmazione 14-20, il tema cardine per il 21-27 è quello di migliorare, in un’ottica
sostenibile, la mobilità transfrontaliera di passeggeri e di merci puntando ad una circolazione intelligente ed
interoperabile.
Complice l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, la circolazione intelligente di passeggeri è concepita in
termini di mobilità urbana, reti ciclabili, mobilità dolce e/o turismo in un contesto transfrontaliero unico che
abbina gli spazi marittimi a quelli terrestri. Anche la mobilità delle merci deve tenere conto dell’ambiente
urbano-marittimo.
Il Programma può intervenire su azioni che migliorano la mobilità e multimodalità (anche nei termini di un
migliore collegamento ai nodi principali di circolazione delle reti TEN-T) attraverso: l’integrazione delle
piattaforme ICT e open data (in stretta continuità con gli interventi già in essere) mettendo in collegamento
i vari servizi legati al trasporto (nave – bus – treno – aeroporto - servizi navetta), e consolidando la
sperimentazione di sistemi di integrazione tariffaria; la sperimentazione di forme innovative di mobilità delle
persone e delle merci (ad esempio con riferimento alla “Sharing economy” o alla logistica 4.0)
12
Un'area transfrontaliera efficiente in capitale sociale e che si distingue per la qualità del suo capitale
umano (un’Europa più sociale)
In continuità con l’attuale programmazione, si prevede un contributo mirato in termini di rafforzamento
dell’accesso al mercato del lavoro transfrontaliero e quindi di mobilità di studenti e di lavoratori. Due sono i
concetti chiave di questa priorità: servizi per l’impiego integrati tra le varie regioni coinvolte (sviluppando
piattaforme e tipologie di servizio comuni a tutta l’area del Programma); alleanze formative scuola / mondo
del lavoro / società civile orientate alla formazione e riqualificazione di giovani e adulti nelle filiere prioritarie
del Programma. Nello specifico, si prevede il finanziamento di azioni che definiscano e implementino
strategie di intervento comuni tra i centri per l’impiego; stage e scambi tra studenti, neo-laureati / diplomati,
giovani lavoratori all’interno dell’area di cooperazione; alternanza scuola – lavoro.
Elemento di novità per il 21-27 (richiesto dalle regioni costiere e insulari) è relativo al finanziamento di attività
di rete (istituzioni, centri di ricerca) e di scambio di buone pratiche sui temi relativi all’accesso all’assistenza
sanitaria e all’inclusione sociale delle popolazioni residenti nelle aree più isolate e delle categorie più fragili
incentivando soluzioni intelligenti quali la telemedicina oppure promuovendo metodi innovativi quali il
social-housing o il turismo sanitario.
Una migliore governance transfrontaliera
Dopo anni di cooperazione tra Italia – Francia nell’area del nord Tirreno, la programmazione 21-27 vuole
puntare ad una maggiore coesione territoriale sia tra le istituzioni che ne fanno parte e le popolazioni che vi
risiedono con processi di capacity building comune e di riconoscimento delle identità condivise.
Le azioni mirano a superare gli ostacoli (amministrativi, giuridici, linguistici) e a sviluppare un maggiore
coordinamento inter- istituzionale e una maggiore sinergia con le politiche di mainstream. Esempi di azione
possono essere: la formazione e lo scambio di personale delle pubbliche amministrazioni; le azioni di peer
review; l’armonizzazione di sistemi di formazione, il rafforzamento dei GECT (gruppi europei di cooperazione
territoriale) su alcuni specifici temi (ad esempio trasporti locali, gestione condivisa di parchi marittimi, etc)
Il comune riconoscimento di identità potrà essere attuato con la cosiddetta linea “people to people”
finalizzata al coinvolgimento attivo della popolazione (soprattutto dei giovani) in azioni vocate alla
valorizzazione della radice ed identità culturale comune transfrontaliera anche incentivando anche un
Erasmus transfrontaliero.
13
Documenti allegati
Prima ipotesi di interventi e dotazione finanziaria di ciascun programma
Allegato A: tabella sintetica del POR FESR 2021 - 2027
14
La proposta di articolazione del POR in obiettivi specifici e la collocazione degli interventi nei medesimi obiettivi specifici,
oltre che degli esiti del confronto partenariale, dovranno tener conto delle previsioni contenute dai Regolamenti nella
versione definitiva, del contenuto definitivo dell’Accordo di Partenariato e delle indicazioni fornite dalla CE nella fase di
negoziato per l'approvazione del Programma.
Allegato B: tabella sintetica del POR FSE+ 2021 – 2027
Incidenza
percentuale sul
totale (al netto
dell'assistenza
tecnica)
PRIORITA' OP1- UN'EUROPA PIU' INTELLIGENTE
Sostegno agli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione; sostegno per l'acquisizione di
servizi innovativi da parte delle imprese; sostegno alle infrastrutture di ricerca; sostegno al
trasferimento tecnologico tra mondo della ricerca e sistema delle imprese; sostegno per la
creazione di start-up innovative
Sostegno allo sviluppo del processo di trasformazione digitale dei servizi pubblici, tra cui e-
governement, sanità digitale, e-learning, open toscana
Sostegno all'internazionalizzazione del sistema produttivo; aiuti alla creazione di imprese
mediante microcredito; aiuti per investimenti produttivi mediante prestiti; sostegno ad
interventi per l'attrazione di investimenti; sostegno alla promozione turistica mediante
Toscana promozione turistica
PRIORITA' OP2 - UN'EUROPA PIU' VERDE
Sostegno all'efficientamento energetico degli edifici pubblici; sostegno all'efficientamento
energetico delle RSA; sostegno all'efficientamento energetico delle imprese
Sostegno ad interventi di prevenzione sismica degli edifici pubblici; sostegno ad interventi di
prevenzione sismica delle RSA
Sostegno ad interventi in materia di economia circolare (gestione scarti e rifiuti)
Sostegno ad interventi di infrastrutture verdi come piantumazione urbana e interventi
compensativi dell'inquinamento
Sostegno all'estensione della rete tramviaria fiorentina; Sostegno ad inverventi di mobilità
ciclabile e azioni integrate per la mobilità; sostegno al rinnovo del parco autobus e rotabile
PRIORITA' OP4 - UN'EUROPA PIU' SOCIALE
1,6%
PRIORITA' OP5 - UN'EUROPA PIU' VICINA AI CITTADINI
Sviluppo integrato nelle aree urbane
(di cui interventi in materia di cultura) 2,2%
Sviluppo integrato nelle aree interne
(di cui interventi in materia di cultura) 0,3%
TOTALE (al netto dell'assistenza tecnica) 100,0%
OSa3 - Rafforzare la crescita e la competitività delle PMI
17,6%
PROPOSTA POR FESR 2021-2027
FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE
OSa1 - Rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l'introduzione di tecnologie avanzate
31,9%
OSa2 - Permettere ai cittadini, alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di cogliere i vantaggi
3,6%
OSb1 - Promuovere misure di efficienza energetica e la riduzione delle emissini dei gas serra
13,6%
OSb4 - Promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi e la resilienza
6,7%
OSb6 - Promuovere la transizione verso un'economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle
2,7%
OSe2 - Promuovere lo sviluppo locale integrato e inclusivo sociale, economico e ambientale, la
0,8%
OSb7 - Migliorare la protezione e la conservazione della natura, della biodiversità e delle
4,5%
OSb8 - Promuovere la mobilità urbana multimodale sostenibile, come parte della transizione verso
9,0%
OSd5 - Promuovere il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico,
nell'inclusione sociale e nell'innovazione sociale
OSe1 - Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il
8,1%
15
TABELLA RISORSE POR FSE + 2021 2027
Obiettivi Specifici*
% sul totale del
POR al netto
dell'Assistenza
Tecnica
Obiettivo Specifico 1
Migliorare l'accesso all'occupazione e le misure di attivazione di tutte le persone in cerca di lavoro,
in particolare i giovani, in particolare attraverso l'attuazione della Garanzia per i giovani, di
disoccupati di lunga durata e i gruppi svantaggiati sul mercato del lavoro e le persone inattive,
promuovendo l’autoimpiego e l’economia sociale
24,0%
Servizio civile
Apprendistato
Incentivi all'assunzione
Tirocini
Altri interventi innovativi per i giovani (ad es. formazione attività culturali, dello spettacolo, manifatture digitali, etc.)
Formazione per occupati/lavoratori situazioni di crisi
Formazione per creazione d'impresa, professionisti e imprenditori
Rafforzamento Centri per l'impiego
Borse Eures
Incentivi per stabilizzazione e LPU, orientamento
Istruzione e formazione (IFTS, ITS, Poli Tecnico Professionali, rafforzamento istituti tecnici e professionale, altri
interventi di supporto, etc.)
Obiettivo Specifico 3
Promuovere l’equilibrata partecipazione di genere al mercato del lavoro, pari condizioni di lavoro
e un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, anche attraverso l'accesso a prezzi accessibili a
servizi di assistenza all'infanzia e alle persone non autosufficienti
2,5%
Incentivi assunzione donne
Interventi innovativi (forme flessibili di lavoro, sostegno al rientro dalla maternità, voucher ecc.)
Obiettivo Specifico 4
Migliorare la qualità, l'inclusività, l'efficacia e la rilevanza per il mercato del lavoro dei sistemi di
istruzione e formazione, anche attraverso la convalida dell'apprendimento non formale e
informale, per supportare l'acquisizione di competenze chiave, comprese le abilità imprenditoriali
e digitali, e promuovendo l'introduzione dei sistemi duali di formazione e apprendistato
16,8%
Alternanza scuola lavoro
Formazione per disoccupati
Piattaforma "Trio" per formazione a distanza
Alta formazione, diritto allo studio e ricerca
Obiettivo Specifico 5
Promuovere la parità di accesso e completamento a un'istruzione e formazione di qualità e
inclusive, in particolare per i gruppi svantaggiati, dall'istruzione e cura della prima infanzia
all'istruzione e formazione generale e professionale, al livello terziario, nonché all'istruzione e
all'apprendimento degli adulti, compresa l'agevolazione della mobilità per l'apprendimento per
tutti e l'accessibilità per le persone con disabilità
7,2%
Contrasto dispersione scolastica: IeFP e orientamento
Azioni di sistema (competenze, accreditamento agenzie, educazione adulti)
Obiettivo Specifico 7
Promuovere l'inclusione attiva al fine di promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e
la partecipazione attiva e migliorare l'occupabilità, in particolare per i gruppi svantaggiati
39,7%
Percorsi di inclusione attiva di persone con disabilità e persone in situazione di svantaggio
16
Sostegno al terzo settore e ad altre forme di aggregazione (ad es. cooperative di comunità, associazionismo sportivo e
culturale) per percorsi di inclusione attiva e di integrazione (giovani NEET, cittadini di paesi terzi e rom, sinti e
camminanti, etc.)
Asili nido e servizi per l'infanzia
Percorsi di inclusione e di autonomia per donne vittime di violenza e figli di famiglie con vittime violenza
Obiettivo Specifico 9
Migliorare l'accesso equo e tempestivo a servizi di qualità, sostenibili ed economici, compresi i
servizi che promuovono l'accesso alle abitazioni e all'assistenza incentrata sulla persona, compresa
l'assistenza sanitaria; modernizzare i sistemi di protezione sociale, compresa la promozione
dell'accesso alla protezione sociale, con un'attenzione particolare ai bambini e ai gruppi
svantaggiati; migliorare l'accessibilità, anche per le persone con disabilità, l'efficacia e la resilienza
dei sistemi sanitari e dei servizi di assistenza a lungo termine
4,1%
Servizi di cura per anziani e persone con fragilità
Obiettivo Specifico 10
Promuovere l'integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o esclusione sociale, compresi
i più indigenti e i bambini
5,2%
Interventi integrati per la lotta alla povertà minorile
Capacità istituzionale (sistemi informativi, competenze personale RT, parti sociali ecc.)
Interventi trasversali che saranno inseriti negli OS di pertinenza
0,4%
TOTALE 100%
* La proposta di Regolamento FSE+ definisce 13 obiettivi specifici.
Sulla scorta delle più recenti indicazioni di indirizzo allo scopo sulla predisposizione dei Programmi Operativi, la
Commissione Europea ha evidenziato la necessità di concentrare gli interventi nell'alveo di un numero ridotto di obiettivi
specifici.
La proposta di articolazione del POR in obiettivi specifici qui formulata pertanto tiene conto degli orientamenti
summenzionati, evidenziando che la stessa proposta, oltre che degli esiti della consultazione partenariale, dovrà
necessariamente alimentarsi delle ulteriori indicazioni che potranno essere fornite dai Regolamenti nella versione
definitiva nonché dalla CE nella fase di negoziato per l'approvazione del Programma.
Inoltre si segnala che gli interventi proposti potranno trovare collocazione anche in diversi obiettivi specifici e che al
momento risultano invece aggregati in un unico obiettivo specifico anche considerando che la strategia complessiva del
POR è in fase di definizione.
Allegato C: tabella del Programma Italia Francia Marittimo 2021 – 2027
17
RISORSE FESR INTERREG ITALIA FRANCIA MARITTIMO
FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE
Proposta
MARITTIMO FESR
2021-2027
PRIORITÀ' OP1- un'Europa più intelligente 22,00%
Sostegno alla competitività (os iii) 16,50%
di cui
Creazione di reti di centri di competenza transfrontalieri
Finanziamento di reti e servizi tra MPMI e e altri attori dell'innovazione e della ricerca
(negli ambiti dell’internazionalizzazione, l’innovazione, la digitalizzazione)
Finanziamento a imprese e start-up innovative (in ottica di reti di imprese)
Potenziamento / promozione di reti di imprese e altri attori nella filiera turistica e
culturale
Sviluppare i legami con la specializzazione intelligenti dei territori e promuovere la transizione
industriale (os iv)
5,5%
di cui
Reti tra cluster/reti di impresa, poli di innovazione e altri attori rilevanti (in un’ottica di
miglioramento del loro posizionamento nelle catene del valore globale)
Reti tra gli attori della specializzazione intelligente (quadrupla elica
pubblico/privato/ricerca/società civile)
Azioni transfrontaliere di formazione, mutuo apprendimento, condivisione di buone
pratiche (es. transizione industriale ed ecologica)
PRIORITÀ' OP2 - un'Europa più verde 55,8%
Promozione dell’adattamento al cambiamento climatico, alla prevenzione dei rischi e alla
resilienza ai disastri (os iv)
21,5%
di cui
Erosione costiera (interventi di prevenzione, modellistica, sistemi di monitoraggio
transfrontalieri, piani di intervento congiunti e governance, investimenti pilota e azioni
di sensibilizzazione)
Rischio incendi (interventi di prevenzione, modellistica, sistemi di monitoraggio
transfrontalieri, piani di intervento congiunti e governance, investimenti pilota e azioni
di sensibilizzazione)
Rischio alluvioni (interventi di prevenzione, modellistica, sistemi di monitoraggio
transfrontalieri, piani di intervento congiunti e governance, investimenti pilota e azioni
di sensibilizzazione)
Sicurezza in mare e rischi della navigazione (interventi di prevenzione, modellistica,
sistemi di monitoraggio transfrontalieri, piani di intervento congiunti e governance,
investimenti pilota e azioni di sensibilizzazione)
Protezione della natura, biodiversità, infrastrutture verdi, in particolare nell’ambiente urbano e
riduzione dell’inquinamento (os vii)
19,8%
di cui
Conservazione, tutela e promozione del patrimonio naturale (biodiversità, lotta alle
specie invasive, aree marine protette), culturale (itinerari di valorizzazione del
patrimonio culturale diffuso) e piste ciclabili
Riduzione dell’inquinamento ambientale marino (azioni di riduzione dell’inquinamento
plastiche, acque reflue) e marittimo (uso combinato mezzi di trasporto, mobilità dolce)
Porti verdi (piani strategici e azioni per ridurre le emissioni inquinanti di CO2 e altri
inquinanti - rumore, acque reflue, promozione di carburanti alternativi -ad es. GNL-,
elettrificazione (azioni per promozione)
18
Transizione verso l’economia circolare (os vi) 14,5%
di cui
Soluzioni e protocolli per modelli condivisi e scambi di buone pratiche
Interventi sperimentali per la creazione di filiere sperimentali di gestione, recupero e
riuso rifiuti
Capacity building per il rafforzamento delle competenze tecniche e scientifiche e azioni
di sensibilizzazione
PRIORITÀ' OP3 - un'Europa più connessa 7,3%
Mobilità e intermodalità transfrontaliera (os iii) 7,3%
di cui
Interoperabilità dei collegamenti multimodali (nave – bus – treno – aeroporto - servizi
navetta)
Mobilità (persone e merci) inclusiva e accessibilità delle aree a domanda debole
PRIORITÀ' OP4 - un'Europa più sociale 10,0%
Sostegno alla qualificazione del capitale umano e sociale dello spazio transfrontaliero (os i) 9,0%
di cui
Sviluppo di un’offerta transfrontaliera di servizi per l’impiego
Mobilità dei giovani, degli adulti e dei lavoratori
Sostegno alla parità di accesso all’assistenza sanitaria con particolare riferimento alle aree più
isolate e mitigazione degli effetti dell’invecchiamento della popolazione (os iv)
1,0%
di cui
Accesso assistenza sanitaria per le aree isolate e le categorie fragili (scambi buone
pratiche -ad esempio telemedicina)
PRIORITÀ' 5 – (ISO_1) Una migliore governance 5,0%
Migliore governance 5,0%
di cui Capacity building, coordinamento inter-istituzionale, azioni People to people
TOTALE 100,00%

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PNRR prima parte

  • 1. 1 Principali linee strategiche e priorità d’intervento della nuova programmazione europea 2021 – 2027 Indice 1. Aggiornamento sul negoziato a livello statale/regionale e prima stima delle risorse programmabili per ciascun fondo europeo 2. Principali linee strategiche e priorità d’intervento di ciascun programma 2021 - 2027 2.1 POR FESR 2.2 POR FSE+ 2.3 Programma Italia Francia Marittimo Documenti allegati. Prima ipotesi di interventi e dotazione finanziaria di ciascun programma 2021 - 27 Allegato A: tabella sintetica del POR FESR Allegato B: tabella sintetica del POR FSE+ Allegato C: tabella sintetica del Programma Italia Francia Marittimo
  • 2. 2 1. Aggiornamento sul negoziato a livello statale/regionale e prima stima delle risorse programmabili per ciascun fondo Sulla scorta delle più recenti informazioni messe a disposizione dal Dipartimento per la Coesione sul riparto delle risorse comunitarie fra categorie di regioni e regioni all’interno della medesima categoria è possibile delineare un quadro ipotetico, considerando lo scenario in aggiornamento, delle risorse FSE+ e FESR di cui potrà beneficiare la Regione Toscana. Al fine di rappresentare i driver che hanno condotto all’ipotesi appresso formulata - discendente dai finora dati disponibili – se ne rappresentano di seguito i dati soggiacenti, evidenziando che anch’essi, dato il quadro ancora in divenire, potranno essere ancora oggetto di rimodulazione e/o aggiustamenti. Ciò premesso, le Risorse per la Politica di Coesione 2021-2027 secondo quanto stabilito dalla lettera CE del 10 Novembre 2020 dovrebbero essere per l’Italia 42.179.533.819, di cui 26.614.924.822 FESR, 14.535.020.439 FSE+ e 1.029.588.558 Just Transition Fund (JTF). Al netto delle risorse JTF i circa 41 miliardi di euro del FESR e del FSE+ avrebbero una distribuzione percentuale pari a circa 64,68% FESR e 35,32% FSE+. Con un incremento a favore del FSE+ rispetto al 2014-2020 di circa 1,5 punti percentuali, considerando tuttavia che nel FSE+ confluiranno le risorse nell’attuale programmazione destinate al FEAD e Garanzia Giovani. Per quanto riguarda la Cooperazione Territoriale UE la dotazione Italiana ammonta a complessivi 947.705.559 di cui 224.056.504 per i programmi transnazionali e 723.649.055 per i programmi transfrontalieri (nel cui strand ricade il programma Italia Francia Marittimo). Rispetto al 2014-2020 l’Italia vede una diminuzione delle risorse pari a 16,63% in quanto la dotazione complessiva era pari a 1.136.776.256 di cui 251.233.000 per i programmi transnazionali e 885.543.256 per i programmi transfrontalieri [fonte comunicazione della Commissione all’Italia del 12/2/2021] Risorse 2014 - 2020(mln di €) Risorse 2021 - 2027(mln di €) Fondi politica di coesione (al netto di JTF) va % Va % FESR 20.650 64,02% 26.614 63,22% FSE+ 10.468 32,45% 14.535 34,53% FESR – CTE 1.137 3,52% 948 2,25% Totale 32.255 100,00% 42.097 100,00% *risorse concordate con lettera Trigilia (pre aggiustamento tecnico e senza risorse IOG e FEAD) Dei circa 41 miliardi di risorse FESR e FSE +, circa 9,5 miliardi dovrebbero essere destinate alle Regioni più sviluppate con un incremento rispetto all’attuale programmazione di circa 25,7%. Per completezza si segnala che le regioni meno sviluppate dovrebbero avere un incremento di risorse in termini percentuali pari al 18% mentre l’incremento sarebbe pari al 20,5% per le regioni in transizione. I circa 9.533 milioni di euro destinati alle Regioni più sviluppate, nella prima ipotesi veicolata dal Dipartimento della Coesione a dicembre 2020, sarebbero stati ripartiti dotando di circa 7.560 milioni i POR e di circa 1.973 milioni i PON1 , con una percentuale dunque pari a 79,3% per i POR e pari a 20,7% per i PON, come esposto 1 Su tale ipotesi di riparto tra POR e PON, non solo per le regioni più sviluppate, si era espresso il coordinamento AEI evidenziando che “Il riparto percentuale delle risorse UE tra PON e POR proposto, (…), va riportato ad una maggiore dotazione per i POR in tutte e tre le categorie di Regioni, visto
  • 3. 3 nella tabella seguente. Si evidenzia inoltre, in merito alla ripartizione tra FESR e FSE+, se mantenuta la percentuale di riparto “storica”2 , per le regioni più sviluppate rispettivamente 45% e 55%, i circa 9.533 milioni di euro dovrebbero essere distribuiti come segue: circa 5.243 milioni di euro per il FSE+; 4.290 milioni di euro per il FESR. Ciò premesso, sulla base dell’applicazione delle chiavi di riparto (indice di dimensione e indice di svantaggio) adottate per la distribuzione delle risorse tra le regioni all’interno della stessa categoria di regioni, oggetto peraltro di un “riequilibrio” per ridurre le differenze regionali eccessive all’interno delle stesse categorie di regioni, alla Regione Toscana dovrebbero essere destinate risorse (POR e PON) pari a 1.127,1 milioni di euro, così come formulato dal Dipartimento della Coesione sulla base dell’esercizio di applicazione delle chiavi di riparto nella sua più recente versione di gennaio 2021. Tali risorse in valore assoluto farebbe registrare un incremento pari a +16,1%, considerando che le risorse dell’attuale ciclo di programmazione sono pari a 970,7 milioni, complessivamente destinati per POR FESR e FSE e PON. Provando a formulare una ipotesi di riparto tra PON e POR per la Regione Toscana, a partire da 1.127,1 milioni di euro, adottando quale chiave di riparto tra PON e POR le percentuali precedentemente indicate e presenti nella precedente versione della stima formulata dal Dipartimento della Coesione, la tabella di seguito riportata descrive la ripartizione di risorse tra PON e POR per la Regione Toscana, anche in confronto con la programmazione 2014-2020. A partire da tali dati è possibile formulare ipotesi in merito alle risorse disponibili per i POR FSE+ e FESR della Regione Toscana, adottando le percentuali di ripartizione tra i due Fondi dell’attuale programmazione3 , rispettivamente 51,95% per il FESR e 48,05% per il FSE e fornendo un quadro complessivo, comprensivo della quota di cofinanziamento nazionale che per la programmazione 2021-2027, che dovrebbe passare dal 50% al 60%. che in valore assoluto i PON comunque ricevono più risorse, pur essendo diminuiti in numero complessivo, riportando il valore dei PON in misura inferiore alla dotazione iniziale del ciclo 2014-2020 e comunque in maniera tale da garantire il riequilibrio all’interno delle categorie di Regioni”. 2 Al riguardo si era espresso il coordinamento AEI evidenziando che “Occorre stabilire (…) il riparto dei fondi FESR e FSE+ per categoria di Regione e a livello NUTS2, nell’ottica di mantenere l’equilibrio storico del FSE+ tra categorie di Regione”. 3 Per la programmazione 2014-2020 tale ripartizione è stata stabilita con Decisione della Giunta Regionale N 25 del 07-07-2014. Si evidenzia inoltre che per la programmazione 2007-2013, con Comunicazione alla Giunta Regionale dell’Assessore Ambrogio Brenna, era stata indicata quale percentuale di riparto la seguente: FESR 51,7%; FSE 48,3%. va % Regioni più sviluppate 9.533 - di cui POR 7.560 79,30% di cui PON 1.973 20,70% Ipotesi ripartizione POR PON 21-27* (mln di €) * percentuale di ripartizione presente nella stime formulate dal DipCoe nella versione di dicembre 2020; nella versione di gennaio 2021 la ripartizione PON/POR non è più esplicitata v.a % v.a % POR 762,64 78,6% 893,8 79,3% PON* 208,06 21,4% 233,3 20,7% Totale 970,7 100% 1.127,1 100% 2014-2020 2021-2027
  • 4. 4 Pertanto, a valle delle operazioni sopra esposte, di seguito si riporta il quadro ipotetico delle risorse ripartite tra POR FSE+ e POR FESR della Regione Toscana, fornendo un quadro di confronto anche con l’attuale programmazione. Se la quota di cofinanziamento complessiva viene ripartita in base al rapporto attuale (70% Stato e 30% Regione), il cofinanziamento regionale complessivo per i due POR ammonterà a 402,2 milioni di euro. E’ attualmente in corso un confronto con il DPCOE e le altre Regioni del Centro Nord per l’introduzione di ulteriori meccanismi di riequilibrio che potrebbero portare ad un leggero incremento della dotazione della Regione Toscana. Cooperazione Territoriale Europea e programma Italia Francia Marittimo Per quanto riguarda la CTE l’Italia, come emerge dai dati segnalati sopra, vede una diminuzione complessiva di circa il 16,63 % . Inoltre la dotazione dei transfrontalieri potrebbe essere diminuita per un importo fino al 15% della dotazione dallo strand dei Transfrontalieri allo strand dei Transnazionali Ad oggi il Dipartimento per le Politiche di Coesione (IT) non ha comunicato nessuna previsione di riparto per programma. La Francia invece ha informato la Task Force che intende aumentare del 26% la propria dotazione sul Programma passando da 31,4 Meuro a 39,6 Meuro di FESR. Con i dati a nostra disposizione ed utilizzando i criteri di riparto del 2014-2020 (compresa la percentuale di diminuzione del fondo a favore dei transnazionali), si può stimare che il prossimo programma potrà valere circa 185.000.000 (Fesr e contropartite nazionali). La stima tiene conto delle percentuali di cofinanziamento (80% FESR e 20% contropartite nazionali). A questo fine è importante sottolineare che l’Italia cofinanzia il 20% con il fondo di rotazione nazionale. Stato dell’arte del negoziato a livello UE L’iter di approvazione dei regolamenti è giunto alla sua fase finale. Il pacchetto legislativo è stato approvato dal COREPER e dunque dal Consiglio dell’UE tra dicembre e inizio di marzo. I prossimi passi sono l’approvazione del Parlamento e la revisione linguistica. Si prevede una entrata in vigore dei Regolamenti nel mese di giugno 2021 (fonte Consiglio della UE). Dall’entrata in vigore per i programmi Interreg sono previsti 9 mesi di tempo massimo per presentare i programmi. UE Naz+Reg Totale UE Naz+Reg Totale POR FESR 396,2 396,2 792,4 464,4 696,5 1.160,9 POR FSE 366,4 366,4 732,9 429,5 644,2 1.073,7 Totale 762,6 762,6 1.525,3 893,8 1.340,7 2.234,6 * risorse del 14-20 pre riprogrammazione 2020 2014-2020* (mln di €) 2021-2027 (mln di €)
  • 5. 5 2. Principali linee strategiche e priorità d’intervento di ciascun programma 2.1 Principali linee strategiche e priorità di intervento per il POR FESR 2021 – 2027 Gli orientamenti strategici per la programmazione FESR 2021-2027 della Toscana partono dalle sfide strategiche individuate nel Quadro Strategico Regionale (Delibera GR n.78/2020), afferenti in particolar modo alle questioni economiche, ambientali e socio-demografiche, e tengono conto delle modifiche di contesto causate dall’emergenza da COVID-19. E’ necessario individuare nella programmazione regionale relativa al POR FESR per il settennato 2021-2027 azioni pubbliche adeguate ad affrontare le nuove sfide che irreversibilmente la crisi ha determinato mediante: (a) la ricostruzione dei capitali erosi dalla crisi (economici, umani, sociali, ambientali, istituzionali); (b) il sostegno alle trasformazioni strutturali basate sull’innovazione, la digitalizzazione e la competitività; sulla sostenibilità ambientale e la neutralità carbonica soprattutto nelle aree urbane; sulla valorizzazione di elementi identitari della Toscana come quelli della cultura e del turismo sostenibile; sugli interventi di sviluppo territoriale all’insegna della sostenibilità e della coesione sociale. A tale fine, una parte significativa degli interventi promossi per il periodo 2021-2027 da prevedere nella proposta di POR FESR4 è rappresentata dagli interventi a sostegno della “crescita intelligente”: - In continuità con l’attuale periodo di programmazione, la proposta di Programma Operativo FESR riconosce come centrale il sostegno alle attività di ricerca, sviluppo ed innovazione delle imprese, incluse quelle culturali, alle partnership tra sistema della ricerca ed impresa ed al potenziamento e diffusione dei servizi innovativi. Il rafforzamento della capacità di ricerca e innovazione del sistema regionale sarà perseguito mediante interventi per l’acquisizione di servizi qualificati da parte delle imprese, il sostegno ai processi di trasferimento tecnologico, gli investimenti in materia di ricerca e sviluppo, la creazione ed accelerazione di start up innovative, nonché gli aiuti alle infrastrutture di ricerca ed il sostegno alla cooperazione interregionale in materia di innovazione. Opportune forme di integrazione con il FSE+ saranno perseguite per il rafforzamento delle competenze per l’innovazione. Come previsto dal regolamento UE, il sostegno a ricerca e innovazione avverrà negli ambiti prioritari della Strategia regionale di specializzazione intelligente (S3). Il sostegno agli interventi in materia di ricerca e innovazione rappresenta circa il 31,9% della dotazione del Programma5 . - Un ruolo significativo è inoltre riconosciuto agli interventi a per la digitalizzazione, mediante servizi e piattaforme digitali per il cittadino, le imprese e la P.A. Il sostegno alla digitalizzazione sarà una leva importante di empowerment dei territori, per il superamento di divari territoriali e lo sviluppo di possibili forme di innovazione sociale e nuovi diritti di cittadinanza, anche in raccordo con FSE+ per le competenze in ambito digitale dei cittadini e dei lavoratori. Il sostegno agli interventi in materia di digitalizzazione rappresenta circa il 3,6% della dotazione del Programma. - Il terzo pilastro della crescita intelligente è legato al sostegno alla competitività per le PMI che si attuerà mediante il supporto ai processi di internazionalizzazione, gli aiuti alla creazione di impresa, gli aiuti agli investimenti produttivi e gli interventi di promozione turistica. Una attenzione significativa sarà riservata 4 Le percentuali di incidenza riportate nel testo relative alle diverse tipologie di intervento tengono conto dei vincoli di concentrazione tematica previsti nella bozza di regolamento FESR. 5La percentuale di incidenza sul totale della dotazione finanziaria del Programma viene calcolata al netto dell’Assistenza tecnica che da Regolamenti UE per il FESR è forfettariamente corrispondente al 3,5%. Le percentuali di incidenza per gli interventi sostenuti con il FESR riportati nel documento, sono tutte calcolate sulla dotazione finanziaria totale al netto dell’Assistenza Tecnica.
  • 6. 6 agli interventi a sostegno dell’attrazione investimenti. Il sostegno agli interventi in materia di competitività delle PMI rappresenta circa il 17,6% della dotazione del Programma. Un’altra significativa direttrice strategica è rappresentata dalla “sostenibilità e transizione ecologica”. Oltre ad azioni in continuità con l’attuale periodo di programmazione, come la promozione dell’efficienza energetica e la mobilità urbana sostenibile, la strategia del nuovo POR avrà tra le priorità la transizione verso un’economia circolare, per una Toscana più verde e la riduzione dell’impatto antropico sull’ambiente. La transizione ecologica dovrà essere opportunamente supportata con progetti di formazione e sensibilizzazione rivolti a imprese, pubblica amministrazione, professionisti e cittadini finanziati dal FSE+. - In merito agli interventi in materia di energia, continua l’impegno regionale a sostegno dell’efficientamento energetico degli immobili pubblici, ad uso pubblico e delle imprese, opportunamente integrabile con interventi di prevenzione sismica. Il sostegno del FESR a favore della transizione ecologica è rappresentato inoltre anche dagli interventi a favore dell’economia circolare, legati alla gestione degli scarti e dei rifiuti, oltre che alla realizzazione di infrastrutture verdi (verde urbano), per aumentare la capacità di adattamento delle città ai cambiamenti climatici. Il sostegno agli interventi in materia di energia e transizione ecologica circa il 27,5% della dotazione del Programma. - Una forma importante di transizione ecologica è quella relativa alla mobilità sostenibile, mediante il sostegno all’estensione della rete tramviaria fiorentina ed il rinnovo del parco autobus e rotabile con mezzi a minore impatto ambientale per migliorare la qualità dell’aria in particolare in ambito urbano. Il sostegno agli interventi in materia di mobilità urbana sostenibile rappresenta circa l’9,0% della dotazione del Programma. La terza direttrice è rappresentata dal sostegno alla “cultura”, con interventi finalizzati a valorizzare il patrimonio culturale, artistico e architettonico della regione, al fine di sfruttarne appieno il loro potenziale per un turismo sostenibile, la ripresa economica, l'inclusione e l’innovazione sociale Il sostegno agli interventi diretti a sostegno del patrimonio culturale rappresenta circa il 1,6% della dotazione del Programma. Considerando anche altre forme di intervento (aiuti alle imprese culturali e creative e progettazione integrata in aree urbane e aree interne) il sostegno alla cultura e al patrimonio culturale raggiunge un’incidenza complessiva del 4,1% della dotazione del POR. La quarta direttrice riguarda lo “sviluppo locale e la coesione territoriale” che si realizza mediante il sostegno a strategie territoriali nelle aree urbane e nelle aree interne: - La progettazione integrata nelle aree urbane sarà volta ad affrontare le sfide legate all’inclusione sociale, alla sicurezza e al degrado socio-economico; alla sostenibilità ambientale; alla cooperazione tra territori, nonché a modalità innovative di erogazione dei servizi. A tal fine saranno sostenute strategie territoriali, realizzate mediante interventi integrati per il miglioramento dell’accesso ai servizi, di recupero e valorizzazione di spazi urbani da destinare a finalità sociali e culturali, di riduzione delle emissioni nell’ambiente, quali gli interventi a sostegno dell’efficienza energetica, del patrimonio edilizio pubblico e della mobilità urbana sostenibile. Il sostegno alla progettazione integrata nelle aree urbane rappresenta circa il 8,1% della dotazione del Programma. - La progettazione integrata nelle aree interne sarà volta ad affrontare le sfide di accessibilità e sicurezza dei territori, l’invecchiamento della popolazione, il calo dei servizi socio-sanitari ed educativi e l’arretramento economico, mediante la valorizzazione delle risorse locali culturali, ambientali e sociali, investendo sull’integrazione funzionale con i territori urbani e peri-urbani, anche in un’ottica di presidio e valorizzazione di beni e servizi ecosistemici. Le strategie territoriali saranno sostenute da partenariati locali. Il FESR potrà concorrere al sostegno alle aree interne, in maniera integrata e con una logica
  • 7. 7 multifondo, con altri strumenti di programmazione europea, nazionale e regionale. Il sostegno alla progettazione integrata nelle aree interne rappresenta circa lo 0,8% della dotazione del Programma. 2.2 Principali linee strategiche e priorità di intervento per il POR FSE + 2021 – 2027 Alla luce delle sfide già delineate con il QSR e con il contributo della Toscana all’Accordo di Partenariato, risulta necessario definire le linee d’intervento del POR FSE 2021 -2027, per affrontare le questioni che l’emergenza COVID-19 ha reso ancora più rilevanti. I temi della disoccupazione, del disagio sociale, dell’esigenza di innovazione sia in campo economico che sociale, nonché la sfida delle competenze digitali si possono affrontare con le risorse che l’Unione Europea mette in campo per i prossimi 7 anni. Ci sono alcuni target di destinatari, particolarmente colpiti dalla crisi, su cui è importante concentrare le risorse del Fondo Sociale Europeo plus: giovani, donne, disoccupati, persone con disabilità e persone a rischio povertà ed esclusione sociale. Giovani Tra le azioni che hanno dato i risultati migliori e che dovranno perciò essere valorizzate, per la programmazione 2021-2027, ci sono il sostegno regionale, finalizzato all’autonomia dei giovani, alle transizioni scuola–lavoro e alle alleanze formative, per una qualificazione professionale di qualità, allineata con la domanda di lavoro dei territori e in grado di accompagnare la transizione digitale ed ecologica, lungo una filiera formativa a sviluppo verticale (IeFP-IFTS-ITS). Sui giovani e sugli interventi per la transizione scuola lavoro circa il 29% % delle risorse, dove resta rilevante l’impegno della Regione Toscana per l’alta formazione, in continuità con gli attuali interventi: assegni di ricerca, borse di dottorato, esperienze all’estero, tirocini curriculari etc. Per i giovani obiettivo principale, come definito nell’Intesa per lo sviluppo della Toscana sottoscritta con le parti sociali, è il sostegno e il rilancio di una buona occupazione, mediante un ricambio generazionale tra lavoratori, che potrà favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro e garantire alle imprese la presenza delle competenze necessarie a promuovere e accompagnare i processi di innovazione. Accanto a interventi tradizionali sarà importante individuare nuove forme di sostegno che vadano a sostenere il percorso di transizione scuola – lavoro, a supportare i giovani nei percorsi formativi e di accrescimento delle competenze e ad intercettare lavoratori di settori come ad esempio lo spettacolo e la cultura, che hanno maggiormente sofferto la crisi nel periodo della pandemia. Donne Proponiamo di porre l’obiettivo della parità di genere al centro della programmazione comunitaria post 2020: una nuova organizzazione del lavoro, una più equa distribuzione dei lavori di cura, il sostegno alla genitorialità, un’adeguata presenza femminile nei percorsi di studio e nei lavori a maggior contenuto scientifico, tecnologico e digitale, il sostegno all’autonomia delle giovani donne e alla costruzione delle carriere devono diventare un obiettivo collettivo, adeguatamente accompagnato e incoraggiato da politiche incentivanti e di sostegno (quali ad esempio il potenziamento dell’offerta di servizi scolastici pomeridiani). Per le donne e la parità di genere un intervento significativo è rivolto ad ampliare la platea dei beneficiari dei servizi per l’infanzia. Oltre il 30%% delle risorse del POR FSE saranno destinate ad agevolare le famiglie e consentire ad un più ampio numero di bambini di usufruire di un’importante percorso educativo nonché a contrastare la povertà minorile. Per le donne le direttrici strategiche degli interventi ritenuti più efficaci saranno delineate anche nell’ambito di un apposito strumento: il Progetto ATI. Tali interventi saranno orientati in particolare a favorire attivamente il superamento di ogni barriera che ne ostacoli l’accesso e la permanenza nel mercato del lavoro, non solo per assolvere principi di pari opportunità, ma anche per conseguire obiettivi di efficienza economica.
  • 8. 8 Formazione e istruzione La Regione, sulla scorta degli esiti della programmazione 2014-2020 intende confermane i princìpi guida conferendo centralità alle alleanze formative orizzontali e verticali, alle filiere formative regionali strategiche, all’orientamento all’occupabilità e al forte ruolo regionale di programmazione e controllo. Sono da implementare le azioni per il miglioramento delle competenze degli adulti scarsamente qualificati, per lo sviluppo delle competenze chiave e delle competenze digitali e per l’acquisizione di una qualifica; il rafforzamento dell’integrazione tra servizi per l’impiego e sistema della formazione, per promuovere un sempre maggior allineamento tra offerta formativa e fabbisogni professionali del mondo del lavoro. Verranno inoltre rafforzati strumenti di sistema che consentano di intervenire in maniera flessibile e di implementare la formazione a distanza come ad esempio la piattaforma TRIO. Un ruolo trasversale dovrà essere attribuito, nel prossimo ciclo di programmazione, agli interventi in grado di accompagnare la transizione ecologica dell’economia, anche in un’ottica di integrazione con il POR FESR. Inoltre, confermando la centralità del capitale umano quale leva strategica sulla quale basare lo sviluppo regionale, intende proseguire nel rafforzamento del ruolo dell’alta formazione nelle proprie strategie di sviluppo destinando un ruolo rilevante al sistema universitario e della ricerca. In tal senso gli interventi saranno orientati sulle aree tecnologiche e settoriali individuate quali strategiche e verso il supporto a progetti di rete oppure azioni mirate a promuovere il coordinamento degli attori. Elementi di innovazione saranno introdotti rispetto alla programmazione degli interventi prevedendo, ove possibile, strumenti negoziali o analoghi strumenti in grado di adattare i processi di allocazione delle risorse ai fabbisogni di figure professionali espressi dalle imprese. Inclusione sociale Rispetto all’inclusione sociale risulta importante garantire le continuità di alcuni interventi avviati con la programmazione 2014-2020 e strettamente connessi con le attività formative e di avviamento al lavoro, come la presa in carico di persone svantaggiate e persone con disabilità. Sarà importante intervenire su target specifici come ad esempio ex detenuti o donne vittime di violenza, proseguendo nell’implementazione del modello toscano di coprogettazione, che ha raccolto la sfida di mettere in un rapporto sempre più stretto sistema pubblico e sistema privato con l’obiettivo di offrire alle categorie svantaggiate un’opportunità di inserimento lavorativo e sociale. Il contributo del terzo settore e di altre forme di associazionismo (sportivo, culturale, etc.) può risultare importante per attivare percorsi di inclusione attiva di giovani in condizione di svantaggio e favorire anche l’integrazione della popolazione di paesi terzi. In tal senso, anche il supporto a realtà in grado di combinare obiettivi imprenditoriali e aspetti sociali (per esempio, le cooperative di comunità) potrebbe rappresentare un’esperienza significativa di economia collaborativa e volano per sviluppo nelle realtà marginali basato sulla capacità di rigenerazione delle comunità locali, anche in ottica di integrazione con il FESR. Le politiche di inclusione sociale dovrebbero essere rivolte, come in passato, anche all’integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o di esclusione sociale. Importante anche il sostegno all’offerta dei servizi di cura per persone anziane o con fragilità, mantenendo una particolare attenzione alla popolazione che abita nelle aree interne Questo tenendo conto dei vincoli di programmazione 2021 – 2027 che prevedono che il 25 % delle risorse del FSE+ sia dedicato agli obiettivi specifici per il settore della politica di inclusione sociale, inclusi i servizi per l’infanzia, il 5% alla povertà infantile, il 12,5% per interventi e riforme strutturali a favore dei giovani NEET e il 3% delle risorse all'Obiettivo specifico 11 volto a contrastare la deprivazione materiale.
  • 9. 9 2.3 Principali linee strategiche e priorità di intervento per il Programma Italia Francia Marittimo Per quanto riguarda le principali linee strategiche e priorità di intervento si ricorda che il Programma ha visto un lavoro di negoziazione tra le 5 regioni partecipanti a partire dal mese di marzo 2020. Per i programmi Interreg la negoziazione ha potuto procedere anche nel 2020 non essendo state interessate dalle procedure di riprogrammazione che hanno visto impegnati i programmi mainstrem. Per questo è importante ricordare: a) quanto discusso ad oggi dalla Task Force (organismo deputato alla negoziazione istituita formalmente a marzo 2020 dal Comitato di Sorveglianza nella quale sono rappresentati tutti i territori eleggibili del programma e i due Stati Membri); b) le principali condizionalità derivate dalle proposte di Regolamento, dagli orientamenti della Commissione UE e dei due Stati Membri. a) Orientamenti della Task force del programma. Sulla base del principio guida della continuità che informa la programmazione 2021 2027 la TF ha provveduto: i) ad analizzare le coerenze delle priorità e azioni del 2014 2020 con le priorità del 2021 2027; ii) ad aggiornare e approvare l’analisi territoriale dell’area di cooperazione, l’analisi relativa agli ostacoli, alle opportunità e alle principali sfide dell’area di cooperazione (secondo lo schema richiesto dalla Commissione); iii) a definire e approvare gli Obiettivi Strategici e specifici sui quali concentrare l’azione del programma; iv) a stabilire, come primo orientamento, di concentrare il 70% delle risorse sugli Obiettivi Strategici 1 e 2. A questo fine si ricorda che la proposta di Regolamento UE Interreg prevede una concentrazione minima del 60% su almeno due Obiettivi Strategici di cui obbligatoriamente l’OS 2); iv) identificare per ogni obiettivo specifico le macro tipologie di azioni sulle quali impostare i bandi. b) Condizionalità i. Geografia del programma. La Commissione Europea nella sua comunicazione agli Stati Membri (SM) del 12/2/2021 contenente la proposta di geografia per i programmi di Cooperazione Territoriale Europea (CTE) non ha previsto modifiche per quanto riguarda il programma Marittimo. Informalmente i due SM (Italia e Francia)concordano sulla accettazione della proposta. ii. Flessibilità geografica (artt. 22-23-26 e 37 della proposta di regolamento Interreg). In merito alla flessibilità geografica l’Italia (DPCOE e Regioni) concorda sulla necessità di utilizzare tale strumento. Per quanto riguarda il programma si ricorda che tale strumento ha consentito: i) l’allargamento della partecipazione ai beneficiari da tutta la toscana altrimenti inammissibili; ii) l’allargamento alla partecipazione di beneficiari con sede nei due Stati Membri (con la positiva partecipazione di organismi statali e/o di livello nazionale); iii) lo svolgimento di azioni anche fuori dall’area di cooperazione laddove utili. iii. Concentrazione Finanziaria. La proposta di Regolamento UE interreg prevede quale condizionalità finanziaria il 60% su 2 Obiettivi Strategici di cui obbligatoriamente l’Obiettivo Strategico 2 iv. Approvazione del programma. Il programma deve essere approvato all’unanimità dalla Task Force. La regola dell'unanimità è prevista nel Regolamento della TF come da prassi consolidata per i programmi di cooperazione territoriale europea c) principali linee strategiche Le indicazioni strategiche del programma sono state definite a partire dalle indicazioni della Commissione UE contenute nel documento di indirizzo “ Cross-Border Cooperation in the Mediterranean area”. Sono stati inoltre esaminati i Rapporti di valutazione relativi alla programmazione 2014 2020, la documentazione di programma relativa alle buone pratiche, l’analisi territoriale e tutte le indicazioni fornite dai territori. Per
  • 10. 10 quanto riguarda la Toscana le indicazioni contenute nel QSR 2021 2027 e quelle derivate dalla presentazione del consiglio regionale. I temi rilevanti e gli obiettivi anche alla luce dell’emergenza Covid-19 si concentrano sulla necessità di sostenere la coesione economica e sociale dello spazio transfrontaliero rafforzandone la resilienza e, quindi, la capacità: • di fronteggiare l’impatto della transizione industriale ed ecologica mettendo in evidenza l’innovazione, la crescita e la competitività dei territori • di proteggere (dai rischi naturali e antropici) e valorizzare le risorse naturali e culturali dell’area anche in un’ottica di economia circolare, mettendo al centro il territorio e il suo ambiente • di promuovere una migliore connessione tra i territori, migliorando l’accessibilità • di rendere più efficiente il mercato del lavoro transfrontaliero focalizzando gli interventi su misure di qualificazione del capitale umano • di rimuovere gli ostacoli che impediscono il raggiungimento della coesione dell’area di cooperazione. Il dettaglio delle azioni che si propone di includere nel programma (per ciascun obiettivo strategico e specifico) sono contenute nelle tabelle allegate. Innovazione, Competitività e crescita sostenibile per un’area di cooperazione attrattiva, improntata alla modernizzazione intelligente e sostenibile (un’Europa più intelligente) In continuità con quanto sostenuto nella programmazione 14-20, si propone un rafforzamento delle MPMI, delle reti di imprese e dei Centri di eccellenza operanti nelle filiere prioritarie del Programma (nautica e cantieristica, turismo sostenibile, biotecnologie blue e verdi, energie rinnovabili blu e verdi) e coerentemente con i settori della smart specialisation identificate da ciascuna Regione coinvolta. Inoltre, si pone un accento specifico rispetto alla costruzione/rafforzamento di reti di soggetti legati al turismo sostenibile, di prossimità e di collaborazione costa-interno. Il rafforzamento della competitività avviene attraverso azioni tese a promuovere: reti di collaborazione (tra imprese e tra imprese e altri attori competenti della specializzazione intelligente -quadrupla elica pubblico/privato/ricerca/società civile-) e la creazione/ consolidamento di centri di competenza transfrontalieri capaci di erogare servizi, nell’ottica di favorire l'innovazione organizzativa, di prodotto e di processo; le trasformazioni tecnologiche e digitali; l'internazionalizzazione; il posizionamento nelle catene del valore globali (CVG); la promozione di nuove start-up e spin-off. Adattamento al cambiamento climatico, prevenzione dei rischi e resistenza ai disastri per un'area transfrontaliera resiliente ed efficiente dal punto di vista delle risorse (un’Europa più verde) In stretta continuità con la programmazione 14-20, il Programma prevede interventi sui temi di contrasto ai rischi antropici e derivanti dal cambiamento climatico, incardinati su tre pilastri: la gestione del territorio e del mare orientata ad aumentare la resistenza ai rischi naturali (legati all’erosione costiera, incendi e inondazioni), la navigazione sicura, la promozione di una cultura sostenibile verso il patrimonio naturale e culturale, verso il mare e la sua biodiversità.
  • 11. 11 I finanziamenti si concentreranno su: i) azioni di governance e di coordinamento tra i territori dell’area di cooperazione (compresa l’attuazione di investimenti pilota) al fine di aumentare la capacità di gestione integrata dei rischi; ii) strumenti e infrastrutture congiunti per implementare sistemi comuni di modellistica e di monitoraggio (al fine di facilitare la previsione del rischio, l’allerta precoce e la gestione integrata; iii) attività di sensibilizzazione di operatori e della popolazione; iv) interventi finalizzati ad aumentare la sicurezza in mare attraverso l’adozione di sistemi altamente tecnologici di sorveglianza capaci di migliorare gli interventi in caso di incidenti in mare, catastrofi, sversamento di inquinanti, ecc.. In stretto rapporto con il tema dei sistemi di monitoraggio e sorveglianza marittima si collegano le azioni destinate alla conservazione e al miglioramento del patrimonio naturale e culturale dell'area, compresa la tutela della biodiversità, la protezione degli habitat e delle aree marine protette. Su questo obiettivo convergono le azioni per il ripristino di ecosistemi e di aree di riproduzione della fauna marina, la tutela di siti con particolari criticità dovute ad attività antropiche, la promozione della pesca sostenibile e delle pratiche agricole e pastorali compatibili con la tutela della biodiversità. Centrale, in un’ottica di sostenibilità del patrimonio naturale dell’area di cooperazione e in stretta continuità con gli interventi già realizzati a favore della ciclo via tirrenica, appare la promozione della mobilità dolce: rafforzamento della rete ciclabile transfrontaliera, l’intermodalità bici-treno, l’interazione con gli itinerari turistici definiti dal Programma. Altrettanto importante la valorizzazione del patrimonio culturale diffuso in termini di accessibilità di siti / borghi / aree periferiche di particolare interesse storico; creazione e promozione di itinerari storici, museali, archeologici. La priorità comprende, infine, le azioni destinate ai “Porti verdi” e all’economia circolare. Rispetto ai “porti verdi” saranno finanziabili azioni a sostegno della riduzione dell'inquinamento ambientale nelle aree marittime e portuali (derivante da pesticidi, acque reflue, rifiuti urbani, plastiche). La compagine di azioni comprende anche la promozione di carburanti alternativi a favore di fonti rinnovabili (ad es. GNL, idrogeno) e di soluzioni per promuovere l’utilizzo delle banchine elettrificate nei porti attraverso, ad esempio analisi costi benefici, benchmarking. Con riferimento all’economia circolare potranno essere finanziate azioni per: la sperimentazione di modelli per l’ottimizzazione nell'uso delle risorse in termini di simbiosi industriale e di efficienza della catena del valore circolare, la realizzazione di interventi pilota per la creazione di filiere sperimentali di gestione, recupero e riuso rifiuti stimolando sinergie con gli attori della priorità n.1; azioni di “capacity building” per gli stakeholder delle catene del valore circolari (attori pubblici, privati, società civile, etc.) Un'area transfrontaliera connessa fisicamente e digitalmente (un’Europa più connessa) In continuità con la programmazione 14-20, il tema cardine per il 21-27 è quello di migliorare, in un’ottica sostenibile, la mobilità transfrontaliera di passeggeri e di merci puntando ad una circolazione intelligente ed interoperabile. Complice l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, la circolazione intelligente di passeggeri è concepita in termini di mobilità urbana, reti ciclabili, mobilità dolce e/o turismo in un contesto transfrontaliero unico che abbina gli spazi marittimi a quelli terrestri. Anche la mobilità delle merci deve tenere conto dell’ambiente urbano-marittimo. Il Programma può intervenire su azioni che migliorano la mobilità e multimodalità (anche nei termini di un migliore collegamento ai nodi principali di circolazione delle reti TEN-T) attraverso: l’integrazione delle piattaforme ICT e open data (in stretta continuità con gli interventi già in essere) mettendo in collegamento i vari servizi legati al trasporto (nave – bus – treno – aeroporto - servizi navetta), e consolidando la sperimentazione di sistemi di integrazione tariffaria; la sperimentazione di forme innovative di mobilità delle persone e delle merci (ad esempio con riferimento alla “Sharing economy” o alla logistica 4.0)
  • 12. 12 Un'area transfrontaliera efficiente in capitale sociale e che si distingue per la qualità del suo capitale umano (un’Europa più sociale) In continuità con l’attuale programmazione, si prevede un contributo mirato in termini di rafforzamento dell’accesso al mercato del lavoro transfrontaliero e quindi di mobilità di studenti e di lavoratori. Due sono i concetti chiave di questa priorità: servizi per l’impiego integrati tra le varie regioni coinvolte (sviluppando piattaforme e tipologie di servizio comuni a tutta l’area del Programma); alleanze formative scuola / mondo del lavoro / società civile orientate alla formazione e riqualificazione di giovani e adulti nelle filiere prioritarie del Programma. Nello specifico, si prevede il finanziamento di azioni che definiscano e implementino strategie di intervento comuni tra i centri per l’impiego; stage e scambi tra studenti, neo-laureati / diplomati, giovani lavoratori all’interno dell’area di cooperazione; alternanza scuola – lavoro. Elemento di novità per il 21-27 (richiesto dalle regioni costiere e insulari) è relativo al finanziamento di attività di rete (istituzioni, centri di ricerca) e di scambio di buone pratiche sui temi relativi all’accesso all’assistenza sanitaria e all’inclusione sociale delle popolazioni residenti nelle aree più isolate e delle categorie più fragili incentivando soluzioni intelligenti quali la telemedicina oppure promuovendo metodi innovativi quali il social-housing o il turismo sanitario. Una migliore governance transfrontaliera Dopo anni di cooperazione tra Italia – Francia nell’area del nord Tirreno, la programmazione 21-27 vuole puntare ad una maggiore coesione territoriale sia tra le istituzioni che ne fanno parte e le popolazioni che vi risiedono con processi di capacity building comune e di riconoscimento delle identità condivise. Le azioni mirano a superare gli ostacoli (amministrativi, giuridici, linguistici) e a sviluppare un maggiore coordinamento inter- istituzionale e una maggiore sinergia con le politiche di mainstream. Esempi di azione possono essere: la formazione e lo scambio di personale delle pubbliche amministrazioni; le azioni di peer review; l’armonizzazione di sistemi di formazione, il rafforzamento dei GECT (gruppi europei di cooperazione territoriale) su alcuni specifici temi (ad esempio trasporti locali, gestione condivisa di parchi marittimi, etc) Il comune riconoscimento di identità potrà essere attuato con la cosiddetta linea “people to people” finalizzata al coinvolgimento attivo della popolazione (soprattutto dei giovani) in azioni vocate alla valorizzazione della radice ed identità culturale comune transfrontaliera anche incentivando anche un Erasmus transfrontaliero.
  • 13. 13 Documenti allegati Prima ipotesi di interventi e dotazione finanziaria di ciascun programma Allegato A: tabella sintetica del POR FESR 2021 - 2027
  • 14. 14 La proposta di articolazione del POR in obiettivi specifici e la collocazione degli interventi nei medesimi obiettivi specifici, oltre che degli esiti del confronto partenariale, dovranno tener conto delle previsioni contenute dai Regolamenti nella versione definitiva, del contenuto definitivo dell’Accordo di Partenariato e delle indicazioni fornite dalla CE nella fase di negoziato per l'approvazione del Programma. Allegato B: tabella sintetica del POR FSE+ 2021 – 2027 Incidenza percentuale sul totale (al netto dell'assistenza tecnica) PRIORITA' OP1- UN'EUROPA PIU' INTELLIGENTE Sostegno agli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione; sostegno per l'acquisizione di servizi innovativi da parte delle imprese; sostegno alle infrastrutture di ricerca; sostegno al trasferimento tecnologico tra mondo della ricerca e sistema delle imprese; sostegno per la creazione di start-up innovative Sostegno allo sviluppo del processo di trasformazione digitale dei servizi pubblici, tra cui e- governement, sanità digitale, e-learning, open toscana Sostegno all'internazionalizzazione del sistema produttivo; aiuti alla creazione di imprese mediante microcredito; aiuti per investimenti produttivi mediante prestiti; sostegno ad interventi per l'attrazione di investimenti; sostegno alla promozione turistica mediante Toscana promozione turistica PRIORITA' OP2 - UN'EUROPA PIU' VERDE Sostegno all'efficientamento energetico degli edifici pubblici; sostegno all'efficientamento energetico delle RSA; sostegno all'efficientamento energetico delle imprese Sostegno ad interventi di prevenzione sismica degli edifici pubblici; sostegno ad interventi di prevenzione sismica delle RSA Sostegno ad interventi in materia di economia circolare (gestione scarti e rifiuti) Sostegno ad interventi di infrastrutture verdi come piantumazione urbana e interventi compensativi dell'inquinamento Sostegno all'estensione della rete tramviaria fiorentina; Sostegno ad inverventi di mobilità ciclabile e azioni integrate per la mobilità; sostegno al rinnovo del parco autobus e rotabile PRIORITA' OP4 - UN'EUROPA PIU' SOCIALE 1,6% PRIORITA' OP5 - UN'EUROPA PIU' VICINA AI CITTADINI Sviluppo integrato nelle aree urbane (di cui interventi in materia di cultura) 2,2% Sviluppo integrato nelle aree interne (di cui interventi in materia di cultura) 0,3% TOTALE (al netto dell'assistenza tecnica) 100,0% OSa3 - Rafforzare la crescita e la competitività delle PMI 17,6% PROPOSTA POR FESR 2021-2027 FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE OSa1 - Rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l'introduzione di tecnologie avanzate 31,9% OSa2 - Permettere ai cittadini, alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di cogliere i vantaggi 3,6% OSb1 - Promuovere misure di efficienza energetica e la riduzione delle emissini dei gas serra 13,6% OSb4 - Promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi e la resilienza 6,7% OSb6 - Promuovere la transizione verso un'economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle 2,7% OSe2 - Promuovere lo sviluppo locale integrato e inclusivo sociale, economico e ambientale, la 0,8% OSb7 - Migliorare la protezione e la conservazione della natura, della biodiversità e delle 4,5% OSb8 - Promuovere la mobilità urbana multimodale sostenibile, come parte della transizione verso 9,0% OSd5 - Promuovere il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell'inclusione sociale e nell'innovazione sociale OSe1 - Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il 8,1%
  • 15. 15 TABELLA RISORSE POR FSE + 2021 2027 Obiettivi Specifici* % sul totale del POR al netto dell'Assistenza Tecnica Obiettivo Specifico 1 Migliorare l'accesso all'occupazione e le misure di attivazione di tutte le persone in cerca di lavoro, in particolare i giovani, in particolare attraverso l'attuazione della Garanzia per i giovani, di disoccupati di lunga durata e i gruppi svantaggiati sul mercato del lavoro e le persone inattive, promuovendo l’autoimpiego e l’economia sociale 24,0% Servizio civile Apprendistato Incentivi all'assunzione Tirocini Altri interventi innovativi per i giovani (ad es. formazione attività culturali, dello spettacolo, manifatture digitali, etc.) Formazione per occupati/lavoratori situazioni di crisi Formazione per creazione d'impresa, professionisti e imprenditori Rafforzamento Centri per l'impiego Borse Eures Incentivi per stabilizzazione e LPU, orientamento Istruzione e formazione (IFTS, ITS, Poli Tecnico Professionali, rafforzamento istituti tecnici e professionale, altri interventi di supporto, etc.) Obiettivo Specifico 3 Promuovere l’equilibrata partecipazione di genere al mercato del lavoro, pari condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata, anche attraverso l'accesso a prezzi accessibili a servizi di assistenza all'infanzia e alle persone non autosufficienti 2,5% Incentivi assunzione donne Interventi innovativi (forme flessibili di lavoro, sostegno al rientro dalla maternità, voucher ecc.) Obiettivo Specifico 4 Migliorare la qualità, l'inclusività, l'efficacia e la rilevanza per il mercato del lavoro dei sistemi di istruzione e formazione, anche attraverso la convalida dell'apprendimento non formale e informale, per supportare l'acquisizione di competenze chiave, comprese le abilità imprenditoriali e digitali, e promuovendo l'introduzione dei sistemi duali di formazione e apprendistato 16,8% Alternanza scuola lavoro Formazione per disoccupati Piattaforma "Trio" per formazione a distanza Alta formazione, diritto allo studio e ricerca Obiettivo Specifico 5 Promuovere la parità di accesso e completamento a un'istruzione e formazione di qualità e inclusive, in particolare per i gruppi svantaggiati, dall'istruzione e cura della prima infanzia all'istruzione e formazione generale e professionale, al livello terziario, nonché all'istruzione e all'apprendimento degli adulti, compresa l'agevolazione della mobilità per l'apprendimento per tutti e l'accessibilità per le persone con disabilità 7,2% Contrasto dispersione scolastica: IeFP e orientamento Azioni di sistema (competenze, accreditamento agenzie, educazione adulti) Obiettivo Specifico 7 Promuovere l'inclusione attiva al fine di promuovere le pari opportunità, la non discriminazione e la partecipazione attiva e migliorare l'occupabilità, in particolare per i gruppi svantaggiati 39,7% Percorsi di inclusione attiva di persone con disabilità e persone in situazione di svantaggio
  • 16. 16 Sostegno al terzo settore e ad altre forme di aggregazione (ad es. cooperative di comunità, associazionismo sportivo e culturale) per percorsi di inclusione attiva e di integrazione (giovani NEET, cittadini di paesi terzi e rom, sinti e camminanti, etc.) Asili nido e servizi per l'infanzia Percorsi di inclusione e di autonomia per donne vittime di violenza e figli di famiglie con vittime violenza Obiettivo Specifico 9 Migliorare l'accesso equo e tempestivo a servizi di qualità, sostenibili ed economici, compresi i servizi che promuovono l'accesso alle abitazioni e all'assistenza incentrata sulla persona, compresa l'assistenza sanitaria; modernizzare i sistemi di protezione sociale, compresa la promozione dell'accesso alla protezione sociale, con un'attenzione particolare ai bambini e ai gruppi svantaggiati; migliorare l'accessibilità, anche per le persone con disabilità, l'efficacia e la resilienza dei sistemi sanitari e dei servizi di assistenza a lungo termine 4,1% Servizi di cura per anziani e persone con fragilità Obiettivo Specifico 10 Promuovere l'integrazione sociale delle persone a rischio di povertà o esclusione sociale, compresi i più indigenti e i bambini 5,2% Interventi integrati per la lotta alla povertà minorile Capacità istituzionale (sistemi informativi, competenze personale RT, parti sociali ecc.) Interventi trasversali che saranno inseriti negli OS di pertinenza 0,4% TOTALE 100% * La proposta di Regolamento FSE+ definisce 13 obiettivi specifici. Sulla scorta delle più recenti indicazioni di indirizzo allo scopo sulla predisposizione dei Programmi Operativi, la Commissione Europea ha evidenziato la necessità di concentrare gli interventi nell'alveo di un numero ridotto di obiettivi specifici. La proposta di articolazione del POR in obiettivi specifici qui formulata pertanto tiene conto degli orientamenti summenzionati, evidenziando che la stessa proposta, oltre che degli esiti della consultazione partenariale, dovrà necessariamente alimentarsi delle ulteriori indicazioni che potranno essere fornite dai Regolamenti nella versione definitiva nonché dalla CE nella fase di negoziato per l'approvazione del Programma. Inoltre si segnala che gli interventi proposti potranno trovare collocazione anche in diversi obiettivi specifici e che al momento risultano invece aggregati in un unico obiettivo specifico anche considerando che la strategia complessiva del POR è in fase di definizione. Allegato C: tabella del Programma Italia Francia Marittimo 2021 – 2027
  • 17. 17 RISORSE FESR INTERREG ITALIA FRANCIA MARITTIMO FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE Proposta MARITTIMO FESR 2021-2027 PRIORITÀ' OP1- un'Europa più intelligente 22,00% Sostegno alla competitività (os iii) 16,50% di cui Creazione di reti di centri di competenza transfrontalieri Finanziamento di reti e servizi tra MPMI e e altri attori dell'innovazione e della ricerca (negli ambiti dell’internazionalizzazione, l’innovazione, la digitalizzazione) Finanziamento a imprese e start-up innovative (in ottica di reti di imprese) Potenziamento / promozione di reti di imprese e altri attori nella filiera turistica e culturale Sviluppare i legami con la specializzazione intelligenti dei territori e promuovere la transizione industriale (os iv) 5,5% di cui Reti tra cluster/reti di impresa, poli di innovazione e altri attori rilevanti (in un’ottica di miglioramento del loro posizionamento nelle catene del valore globale) Reti tra gli attori della specializzazione intelligente (quadrupla elica pubblico/privato/ricerca/società civile) Azioni transfrontaliere di formazione, mutuo apprendimento, condivisione di buone pratiche (es. transizione industriale ed ecologica) PRIORITÀ' OP2 - un'Europa più verde 55,8% Promozione dell’adattamento al cambiamento climatico, alla prevenzione dei rischi e alla resilienza ai disastri (os iv) 21,5% di cui Erosione costiera (interventi di prevenzione, modellistica, sistemi di monitoraggio transfrontalieri, piani di intervento congiunti e governance, investimenti pilota e azioni di sensibilizzazione) Rischio incendi (interventi di prevenzione, modellistica, sistemi di monitoraggio transfrontalieri, piani di intervento congiunti e governance, investimenti pilota e azioni di sensibilizzazione) Rischio alluvioni (interventi di prevenzione, modellistica, sistemi di monitoraggio transfrontalieri, piani di intervento congiunti e governance, investimenti pilota e azioni di sensibilizzazione) Sicurezza in mare e rischi della navigazione (interventi di prevenzione, modellistica, sistemi di monitoraggio transfrontalieri, piani di intervento congiunti e governance, investimenti pilota e azioni di sensibilizzazione) Protezione della natura, biodiversità, infrastrutture verdi, in particolare nell’ambiente urbano e riduzione dell’inquinamento (os vii) 19,8% di cui Conservazione, tutela e promozione del patrimonio naturale (biodiversità, lotta alle specie invasive, aree marine protette), culturale (itinerari di valorizzazione del patrimonio culturale diffuso) e piste ciclabili Riduzione dell’inquinamento ambientale marino (azioni di riduzione dell’inquinamento plastiche, acque reflue) e marittimo (uso combinato mezzi di trasporto, mobilità dolce) Porti verdi (piani strategici e azioni per ridurre le emissioni inquinanti di CO2 e altri inquinanti - rumore, acque reflue, promozione di carburanti alternativi -ad es. GNL-, elettrificazione (azioni per promozione)
  • 18. 18 Transizione verso l’economia circolare (os vi) 14,5% di cui Soluzioni e protocolli per modelli condivisi e scambi di buone pratiche Interventi sperimentali per la creazione di filiere sperimentali di gestione, recupero e riuso rifiuti Capacity building per il rafforzamento delle competenze tecniche e scientifiche e azioni di sensibilizzazione PRIORITÀ' OP3 - un'Europa più connessa 7,3% Mobilità e intermodalità transfrontaliera (os iii) 7,3% di cui Interoperabilità dei collegamenti multimodali (nave – bus – treno – aeroporto - servizi navetta) Mobilità (persone e merci) inclusiva e accessibilità delle aree a domanda debole PRIORITÀ' OP4 - un'Europa più sociale 10,0% Sostegno alla qualificazione del capitale umano e sociale dello spazio transfrontaliero (os i) 9,0% di cui Sviluppo di un’offerta transfrontaliera di servizi per l’impiego Mobilità dei giovani, degli adulti e dei lavoratori Sostegno alla parità di accesso all’assistenza sanitaria con particolare riferimento alle aree più isolate e mitigazione degli effetti dell’invecchiamento della popolazione (os iv) 1,0% di cui Accesso assistenza sanitaria per le aree isolate e le categorie fragili (scambi buone pratiche -ad esempio telemedicina) PRIORITÀ' 5 – (ISO_1) Una migliore governance 5,0% Migliore governance 5,0% di cui Capacity building, coordinamento inter-istituzionale, azioni People to people TOTALE 100,00%