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La comunicazione
in una agenzia
ambientale: il
ruolo dei dirigenti
A cura di Marco Talluri
Mi presento
u Fiorentino, nato nel 1956
u Laureato in Scienze politiche
u Master universitario in Comunicazione e media
u Giornalista pubblicista
u 1988-2003 - Responsabile comunicazione ATAF (azienda trasporto pubblico Firenze), direttore
responsabile Nonsolobus, vicedirettore rivista Trasporti pubblici
u 2003-2021 - Responsabile “Comunicazione, informazione e documentazione” ARPAT, direttore
responsabile Arpatnews
u 2015-2021 - Coordinatore Rete «Comunicazione e Informazione» SNPA, coordinatore
AmbienteInforma
I mie riferimenti
Blog personale https://ambientenonsolo.com
Slideshare: https://www.slideshare.net/MarcoTalluri/
Twitter: https://twitter.com/marco_talluri
Facebook: https://www.facebook.com/ambientenonsolo
https://www.facebook.com/marco.talluri.1/
Linkedin: https://www.linkedin.com/in/marco-talluri-65113526/
Mail: m.talluri@me.com
Principi ispiratori
in 44 anni di vita lavorativa
Princìpi di una
organizzazione burocratica
Princìpi ai quali
ho cercato di ispirarmi
Si è sempre fatto così…
Perché non cambiare
(orientamento all’innovazione organizzativa e tecnologica)
Facciamo già le cose
nel modo migliore possibile
Non accontentarsi
(orientamento al miglioramento continuo)
Cerchiamo di stare tranquilli ed
evitiamo il fastidio di chi vuole troppe cose e ci disturba
Ascoltiamo sempre le esigenze di coloro
a cui è destinato il nostro lavoro
e cerchiamo di soddisfarle
(orientamento al cliente/utente)
Se si presenta un problema
cerchiamo di chi è la colpa
Se si presenta un problema facciamocene carico
e cerchiamo di risolverlo
(orientamento alla responsabilità ed al problem solving)
Pubblichiamo i documenti formali
(comunicazione burocratica)
Facciamo fare bella figura a …
(comunicazione pubblicitaria)
La nostra deve essere comunicazione che
mette a disposizione di tutti contenuti utili
(comunicazione di servizio)
Il contesto in
cui operiamo
Il contesto socio-politico: l’ambiente come
luogo di aggregazione e di conflitti
u Le agenzie ambientali operano in un contesto socio-politico sempre più
complesso e difficile.
u Da una parte c’è sempre una maggiore attenzione e sensibilità nei confronti
dell’ambiente, ed ancor di più riguardo ai rischi per la salute derivanti dallo
stato dell’ambiente e dalle fonti di pressione (industrie, impianti di gestione
dei rifiuti, aree da bonificare, ecc.).
u Dall’altra pesa fortemente la “sfiducia” di base maturata in questi anni nei
confronti di tutta la pubblica amministrazione e la tendenza sempre più
accentuata alla conflittualità molto forte sui temi ambientali.
u Le agenzie ambientali si devono frequentemente confrontare con le
critiche di cittadini, aziende, comitati, amministratori e politici ogni qual
volta esprimono giudizi non conformi alle loro attese.
La terzietà delle agenzie ambientali
u Il fatto che queste critiche provengano, a seconda dei casi, da parte di
soggetti che esprimano e rappresentano interessi del tutto contrastanti,
confermano lo sforzo che le agenzie ambientali compiono ogni giorno per
garantire concretamente la propria terzietà̀.
u La terzietà delle agenzie ambientali, fortemente caratterizzate come
«enti tecnico-scientifici» dalla legge 132/2016, consiste anche nel mettere
a disposizione di tutti dati e informazioni ambientali oggettive.
Altri, le istituzioni, le associazioni, i partiti, i media, i cittadini possono
esprimere le loro preferenze, le loro valutazioni soggettive, secondo il proprio
punto di vista.
u Uno dei compiti più importanti delle agenzie ambientali è proprio questo,
quello di organizzare e mettere a disposizione l’informazione ambientale
disponibile.
La comunicazione oggi: da tutti a tutti
Nell’era della comunicazione “da tutti a tutti” avviene che il pubblico sia il
messaggio, dato che costituisce al tempo stesso il percettore ed il vettore
che si rende disponibile a veicolare la comunicazione ad altre persone.
Non si può
non comunicare
“...comunque ci si sforzi, non si può
non comunicare. L’attività o
l’inattività, le parole o il silenzio
hanno tutti valore di messaggio:
influenzano gli altri e gli altri, a loro
volta, non possono non rispondere a
queste comunicazioni e in tal modo
comunicano anche loro.”
Paul Watzlawick
Governare la
comunicazione
Non si può non comunicare
L’alternativa è fra:
Governare la comunicazione
- individuare una struttura che la
gestisca con risorse professionali e
tecnologiche adeguate
- definire una politica comunicativa
ed una pianificazione periodica, che
guidi l’azione della struttura
competente
Lasciarla al caso
l’assenza dell’Agenzia sarà
interpretata come “inattività”, “non
presenza”, “qualcosa da
nascondere”, ecc.
il “vuoto” comunicativo lasciato
dall’Agenzia sarà riempito da altri
soggetti (istituzioni, associazioni,
comitati, cittadini, esperti, inesperti,
ecc.)
L’importanza di
una regia
unitaria
di tutte le attività
di comunicazione
interna ed
esterna
12
Quale organizzazione della comunicazione?
È fondamentale una regia unica della comunicazione, a diretto contatto con i
vertici dell’Agenzia e con un canale aperto di facile contatto con tutte le sue
articolazioni organizzative. Solo così è possibile assicurare una comunicazione
integrata e coerente.
14
Organigramma:
a stretto contatto con il Direttore Generale
http://www.arpat.toscana.it/agenzia/strutture/organigramma
Settore Comunicazione, Informazione e
Documentazione ARPAT
Compiti e responsabilità della struttura
Finalità:
Presidia a livello regionale le attività di comunicazione
interna ed esterna, di informazione verso i mezzi di
comunicazione di massa, di relazioni con il pubblico ed il
sistema di ascolto.
15
http://www.arpat.toscana.it/agenzia/atti-fondamentali/atto-di-
disciplina-dellorganizzazione-interna/1.1-settore-comunicazione-
informazione-e-documentazione
Attività principali…
u Supportare la Direzione e le strutture dell’Agenzia per la comunicazione istituzionale
con le parti interessate e con la società civile;
u predisporre il Piano Annuale di Comunicazione integrata dell’Agenzia;
u garantire l’attività dei punti della rete di “Comunicazione, informazione e relazioni
esterne” (Rete CI-URP) ed il supporto alle funzioni di segreteria dell’Area Vasta e dei
Dipartimenti con i quali gestisce in modo strettamente integrato i servizi di
comunicazione, informazione e relazioni con il pubblico;
u collaborare alla gestione degli esposti, dei reclami e delle richieste di accesso per
quanto riguarda gli aspetti connessi alle relazioni con il pubblico, secondo quanto
previsto dai regolamenti interni e dalle procedure gestionali del sistema qualità;
u gestire la intranet dell’Agenzia e gli altri strumenti di comunicazione interna;
u supportare la Direzione e le strutture dell’Agenzia per le relazioni con i media,
gestendo i rapporti con gli organi di informazione e svolgendo le funzioni previste dalla
legge n. 150/2000 per gli uffici stampa;
u curare i rapporti con il pubblico attraverso lo sportello informativo (numero verde,
casella mailurp@arpat.toscana.it, ecc.), svolgendo le funzioni previste dalla legge n.
150/2000 per gli URP; 16
… Attività principali
u gestire il sistema di ascolto dell’Agenzia (monitoraggio delle attese e della soddisfazione dei clienti e delle
parti interessate);
u effettuare il monitoraggio e l’analisi periodica dell’immagine dell’Agenzia sui media e delle domande dei
cittadini (esposti, accesso agli atti, accesso formale alle informazioni ambientali e reclami);
u promuovere e gestire l’immagine coordinata dell’Agenzia;
u curare l’organizzazione e la partecipazione a eventi (convegni, esposizioni, manifestazioni, incontri pubblici
ed istituzionali, ecc.) curando anche la raccolta della documentazione correlata anche in forma multimediale;
u curare la produzione editoriale (pubblicazioni, opuscoli, depliant, cd-rom, ecc.) dell’Agenzia;
u curare la progettazione, la realizzazione e la gestione dei siti web agenziali;
u curare la diffusione dei dati ambientali prodotti dall’Agenzia, in collaborazione con il Settore SIRA, anche
attraverso la pubblicazione sul web dei contenuti delle banche dati e del reporting agenziale;
u predisporre in collaborazione con il Settore SIRA il Piano per la diffusione dell’informazione ambientale ed il
Catalogo delle informazioni ambientali;
u curare la raccolta, catalogazione e gestione della documentazione anche mediante l’integrazione con il
sistema bibliotecario e le banche dati bibliotecarie e l’aggiornamento normativo, generale e tecnico,
nell’ambito del sistema di gestione integrato.
u Sede
Il Settore ha sede a Firenze, presso la Direzione ed opera anche mediante operatori dipendenti
gerarchicamente e funzionalmente dal Settore, aventi sede di lavoro presso i Dipartimenti. A tale personale
viene garantita la logistica ordinaria e la relativa sicurezza (v. utilizzo mezzi e strumenti) da parte della
struttura ospitante.
17
Attività di
comunicazione
ARPAT
certificate
ISO 9001
Le attività di comunicazione sono certificate ISO 9001
Le attività di comunicazione e informazione svolte dall’ARPAT
sono certificate ISO 9001, e per questo sono svolte sulla base di una
serie di documenti prescrittivi specifici, quali:
u la procedura gestionale Realizzazione delle attività di
comunicazione e informazione, che definisce, descrive e regola la
realizzazione delle attività di comunicazione e informazione in favore
del personale dell’Agenzia e degli interlocutori esterni.
u l'istruzione operativa Gestione dei contatti con il pubblico, che
descrive e regola le attività che gli operatori URP devono svolgere
quando entrano in contatto con il pubblico, al fine di favorire la
conoscenza delle attività dell’Agenzia e delle informazioni da essa
prodotte, garantendo l’esercizio dei diritti di informazione, di
accesso e di partecipazione.
19
Documenti del Sistema di gestione qualità che regolano le attività di
comunicazione e informazione
Le attività di comunicazione sono certificate ISO 9001
u l'istruzione operativa Gestione degli esposti, che definisce
le competenze dell’Agenzia in relazione agli esposti
presentati da parte del pubblico.
u la procedura gestionale Gestione dei reclami e dei
suggerimenti, che descrive e regola le modalità, le
responsabilità e le autorità con le quali l’Agenzia gestisce i
reclami/suggerimenti provenienti dai clienti e dalle altre
parti interessate.
u la procedura gestionale Monitoraggio della soddisfazione
del cliente, che definisce, descrive e regola le modalità, le
responsabilità e le autorità con le quali l’Agenzia gestisce il
processo di monitoraggio, misurazione e valutazione della
soddisfazione dei clienti e delle altre parti interessate.
20
COMUNICAZIONE INTERNA
prima si comunicava solamente con le disposizioni e poi
ci pensavano i sindacati e le voci di corridoio…
u Un’organizzazione aperta e trasparente, in grado di
comunicare, e quindi di dialogare con l’esterno, deve
essere prima di tutto in grado di comunicare al
proprio interno. (comunicazione calda e fredda)
u Solo recentemente ha iniziato a diffondersi questa
consapevolezza, sia nelle imprese che nella pubblica
amministrazione, prima si comunicava solamente
con le disposizioni e poi ci pensavano i sindacati e
le voci di corridoio…
Per comunicare
all’esterno
occorre prima
comunicare
all’interno
u In molte organizzazioni la comunicazione “interna” è
l’aspetto della comunicazione che presenta maggiori
criticità, anche se è riconosciuto come uno strumento
strategico imprescindibile per supportare le politiche
gestionali, organizzative e del personale, per
migliorare il dialogo tra le persone e il clima di lavoro.
u Sono necessari spazi di miglioramento e crescita; per
iniziare a cambiare in meglio è essenziale partire
dall’ascolto e dalla partecipazione di tutte le risorse
umane dell’organizzazione perché ciascuno è sia
produttore sia fruitore (emittente e ricevente) della
comunicazione interna, e tutti possono concorrere a
renderla più funzionale ed efficace, con regole
maggiormente condivise e rispettate.
u Nella comunicazione interna è necessario dare
l’opportunità ai dipendenti di essere anche produttori
e non solo consumatori di informazioni, condividendo
sia la conoscenza operativa che valoriale, e valutare i
bisogni comunicativi dei dipendenti come strategia
per un aumento del benessere organizzativo.
La
comunicazione
interna è
spesso una
criticità
u La comunicazione va intesa come processo
circolare; come passaggio di informazioni,
disponibilità all’ascolto, e ritorno del feedback. Non
deve essere una formalità da espletare per “dovere”,
ma un modo di essere quotidiano nel funzionamento
dell’organizzazione. Implementando gli strumenti
aziendali (intranet, mail, ecc.) e promuovendo i
momenti di ascolto e confronto.
u Certamente non si può pensare di assolvere all’obbligo
di comunicazione interna semplicemente inviando
documenti a tutto il personale indistintamente, senza
alcuna certezza del recepimento e senza interessarsi
del feedback, ma è indispensabile trovare un modo
per accertarsi che l’informazione sia arrivata e
compresa a pieno.
La
comunicazione
è circolare
u Più persone saranno chiamate direttamente
a partecipare con piena consapevolezza,
più facile sarà raggiungere l’obiettivo.
u Per ciascun processo comunicativo occorre
superare il pregiudizio – talvolta presente -
che quello che non è richiesto
espressamente dalla legge non sia comunque
opportuno; assumendo, al contrario, il
paradigma che la comunicazione interna è
la regola, e se risulta invece, in casi
particolari, necessario adottare vincoli e
restrizioni, è opportuno esplicitarlo in
termini di regole generali, indicandone le
motivazioni, anche al fine della massima
trasparenza nelle scelte aziendali.
Comunicare
per coinvolgere
Principi generali
della
Comunicazione
interna
i perché, gli
obiettivi e le
finalità…
sapere cosa si fa (come Agenzia, struttura, funzione), perché
lo si fa, come ci si può rivolgere ai vari interlocutori interni
per facilitare la propria vita lavorativa;
mettere a disposizione tutte le informazioni di cui il
personale ha necessità per il proprio lavoro, per rendere più
fluida e più facile l’attività, senza dare niente per scontato;
favorire la consapevolezza del personale che si lavora tutti
nella stessa Agenzia e con le stesse finalità, rispettando le
professionalità degli altri;
considerare un valore basilare dell’organizzazione il rispetto
del punto di vista degli altri, l’etica delle persone e del
lavoro;
fare in modo che il personale sia consapevole delle scelte
operate ai vari livelli, delle loro motivazioni e dei vincoli di
cui queste hanno dovuto tenere conto;
…i perché,
gli obiettivi
e le
finalità…
assicurare trasparenza e coinvolgimento, in relazione ai diversi ruoli ricoperti,
nei processi decisionali interni all’Agenzia;
valorizzare il senso di appartenenza, attraverso la maggiore conoscenza di
quello che fanno gli altri all’interno dell’Agenzia, favorendo una maggiore
consapevolezza e la coesione dell’organizzazione;
superare lo scollamento fra le attività istituzionali (primarie) e quelle di
funzionamento (supporto) dell’Agenzia, dando evidenza al contributo di tutti
nel raggiungere gli obiettivi/finalità generali dell’Agenzia (per cosa si lavora);
favorire la conoscenza delle regole di comportamento per assicurarne il
rispetto;
fondare la comunicazione sull’attenzione ai processi reali (situazioni);
assicurare il rispetto degli obblighi di legge in termini di comunicazione.
Quando
informare l’interno e poi l’esterno;
per situazioni programmate/previste informare
preventivamente e/o preavvertire;
per situazioni impreviste essere tempestivi, anche
con comunicazioni parziali poi da completare;
essere continuativi e sistematici.
Che cosa
fatti, notizie, accadimenti che interessano il personale
per qualcosa in cui è coinvolto;
etica del dipendente ARPAT: trasparenza,
anticorruzione, comportamento, riservatezza;
strategie, piani e programmi;
Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente
(SNPA);
impatti sul funzionamento dell’Agenzia di attività
svolte da soggetti esterni;
aggiornamenti e informazioni normative.
Da chi, a chi
da chi:
• Direzione;
• Responsabili delle strutture;
• Settore Comunicazione;
• RSGQ;
• Commissioni di lavoro;
• Comparto;
• Parti sindacali.
a chi:
• ai target interessati, in modo differenziato, in
relazione all’interesse/coinvolgimento ed al
contenuto delle comunicazioni, assicurando sempre
la possibilità di feedback, per garantire la
circolarità dell’informazione.
u In relazione all’oggetto, allo scopo ed ai destinatari della
comunicazione:
u riunioni (per informare, confrontarsi e ricevere
feedback);
u mail (per comunicazioni informali, scambio di
notizie, ecc.);
u intranet (per mettere a disposizione servizi,
strumenti, condividere documenti, procedure,
verbali, ecc.);
u social media interni (messa a disposizione di
spazi virtuali di informazione / dialogo /
confronto, per favorire la partecipazione);
u eventi (per coinvolgere, sensibilizzare ed
informare);
u Sistema documentale (per comunicazioni formali
su atti che impegnano / coinvolgono
direttamente i soggetti interessati);
u audit interni (per raccogliere feedback
sull’adeguatezza del sistema di gestione e
sull’ambiente di lavoro);
u forme associative del personale (per sviluppare il
tessuto connettivo e rafforzare il senso di
comunità e di appartenenza).
Strumenti
Come…
in modo caldo (coinvolgimento diretto) e freddo (attraverso media);
in modo semplice e immediato;
usando uno stile non aggressivo, rispettoso, non discriminatorio, assertivo
e/o dispositivo, in positivo e non in negativo, favorendo contesti
collaborativi e distesi;
in modo sintetico, esplicito e poco formale;
organizzando le comunicazioni in modo modulare con livelli di
approfondimento articolati;
assicurando e favorendo la circolarità della comunicazione, garantendo i
feedback per capire come procede la comunicazione interna a tutti i
livelli, anche con meccanismi proceduralizzati;
…Come
definendo in modo esplicito i soggetti responsabili della comunicazione ed il
flusso informativo;
prevedendo su singoli temi una comunicazione a più livelli, che dalla Direzione,
coinvolga i Dirigenti e tramite questi il personale del Comparto, favorendo
quindi un successivo feedback dalle strutture/territorio alla Direzione;
promuovendo l’individuazione di gruppi di interesse, in funzione della tipologia
delle tematiche di competenza, per favorire la diffusione mirata delle
informazioni;
promuovendo la comunicazione con gli organismi interni dell’Agenzia (CUG,
RLS, ecc.) per i rispettivi ambiti di competenza;
promuovendo strumenti di analisi per valutare quali sono le interferenze che
possono portare una comprensione parziale o distorta del messaggio valoriale o
informativo delle comunicazioni messe in atto.
Cosa evitare
Che le informazioni essenziali per il proprio lavoro
non siano adeguatamente evidenziate rispetto al
resto delle informazioni;
Che le informazioni essenziali per il lavoro di ogni
operatore siano frammentate in un elevata quantità
di procedure, circolari, atti e documenti in genere;
Che le informazioni disponibili siano di difficile
reperibilità;
Che i contenuti delle informazioni provenienti da più
soggetti sullo stesso tema siano incoerenti.
COMUNICAZIONE ESTERNA
Potenzialità di
comunicazione
u Le ARPA hanno notevoli potenzialità di comunicazione.
Spesso si vive una condizione quasi frustrante, di
depositari di dati - che sono il frutto di un duro e
qualificato lavoro quotidiano - che poi sono utilizzati da
altri (ad esempio Legambiente) per promuovere iniziative
eclatanti.
u Sono gli stessi operatori dell’Agenzia che hanno bisogno
di dare un senso compiuto al proprio lavoro, ed è poi
l'Agenzia come insieme di coloro che ci lavorano, che ha
bisogno di costruirsi una immagine, una
autorevolezza che non può prescindere dal "far
sapere" le cose pregevoli e qualificate che fa.
u Fermo restando i corretti rapporti con i committenti (in
primo luogo la Regione), va considerato che comunque
ad un certo punto questi dati sono forniti ai terzi che lo
richiedono in forza della normativa sulla trasparenza, e
quindi può e deve essere compiuta un’azione di
comunicazione “attiva”.
Un atteggiamento proattivo, non difensivo
La comunicazione è una attività strategica. Le
Agenzie devono operare in modo proattivo,
cercando di far arrivare notizie e dati ambientali ai
possibili fruitori, senza aspettare le loro richieste.
I nostri sforzi devono essere rivolti ad affermare
l'immagine di agenzie costantemente presenti e
attive sul territorio, in particolare attraverso le
attività di controllo ambientale, prevenzione e
previsione del rischio.
Quale informazione-comunicazione?
l TRASPARENZA: mettere a disposizione di tutti (istituzioni, imprese, associazioni,
cittadini) informazioni (notizie, approfondimenti, report) e dati ambientali
derivanti dalle attività istituzionali (monitoraggio e controllo) in modo:
l tempestivo - continuativo
l completo - esauriente
l facilmente fruibile
l facilmente comprensibile
l ASCOLTO E DIALOGO: mettere a disposizione dei cittadini (URP) e dei media
(Ufficio stampa) dei riferimenti per contattare l’Agenzia:
l in modo facilmente accessibile
l in grado di rispondere alle richieste di informazioni direttamente o
l acquisendo in tempi brevi le notizie necessarie
42
43
44
Diffusione della
conoscenza
ambientale
INFORMAZIONE AMBIENTALE:
UN DIRITTO PER TUTTI I CITTADINI
u Quando si parla di
informazione ambientale
dobbiamo essere consapevoli
che non si tratta di una
“concessione” da chiedere,
ma un diritto che tutti i
cittadini hanno e che le
amministrazioni pubbliche che
le detengono hanno
il dovere di mettere a
disposizione di tutti.
Informazione ambientale
(dati e notizie)
Fin dall’istituzione del Ministero
dell’Ambiente nel 1986 indicato dovere
dell’amministrazione di svolgere un’azione
proattiva di informazione ambientale:
“Il Ministro dell’ambiente assicura la più
ampia divulgazione delle informazioni sullo
stato dell’ambiente.”
Questo perché l’ambiente in cui
viviamo determina il nostro
benessere (salute):
• Aria
• Acqua
• Suolo
• Alimenti
• L’invisibile elemento «fisico»
(radiazioni, rumore, campi
elettromagnetici
La Convenzione di Aarhus
u La "Convenzione sull'accesso alle informazioni, la
partecipazione dei cittadini e l'accesso alla giustizia in materia
ambientale" è stata firmata nella cittadina di Aarhus, in
Danimarca, nel 1998. Ad essa ha fatto seguito la direttiva
2003/4/CEE e quindi il decreto legislativo n. 195/2005.
u Chiunque può accedere alle informazioni sull’ambiente:
qualsiasi persona, fisica o giuridica, ha il diritto di chiedere e
ottenere un’informazione senza bisogno di dimostrare uno
specifico interesse o una specifica ragione in relazione alla propria
richiesta.
u Il concetto di ‘informazione ambientale’ è inteso in un senso estremamente
ampio, trattandosi di ‘qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva,
sonora, elettronica o in qualunque altra forma materiale, con riferimento a:
u gli elementi dell’ambiente (ad esempio, aria, acqua, suolo, ecc.);
u i fattori, le misure, le attività che hanno un impatto su tali elementi (ad esempio
disposizioni legislative, piani, programmi);
u lo stato di salute e le condizioni di vita delle persone.
Informazione ambientale:
come devono essere i dati
attendibili
(certificati per
l’intera filiera)
tempestivi e
continuativi,
completi ed
esaurienti,
facilmente
fruibili,
facilmente
comprensibili,
in formato
aperto e quindi
riusabili.
Raccogliere, organizzare, pubblicare
e diffondere
i dati ambientali (ufficiali)
Situazione attuale
Tante banche dati (ad esempio ARPA regionali) ma anche altri
soggetti (es. Autorità Idriche, Aziende servizi pubblici, ecc.)
Legge 132/2016 individua SNPA fonte »ufficiale» dei dati
ambientali
Necessità integrazione (es. qualità dell’aria)
SALTO QUANTICO: innovazione radicale da tutti i punti di vista:
• Informatico
• Tecnico
• Comunicativo
Ma anche
necessità
innovazione
normativa per
la formazione
dei dati
u Esempio emissioni impianti produttivi:
u In sede di autorizzazione ambientale:
u Inserimento (a cura imprese) dati emissivi
autorizzati in web-banche dati pubbliche;
u Alimentazione da sistemi autocontrollo in
continuo stesse banche dati
u Inserimento a cura degli enti di controllo dei
dati dei controlli
Importanza dati ambientali per
assumere le decisioni giuste
u La disponibilità dei dati ambientali è
essenziale per contribuire al formarsi di
opinioni avvedute e favorire processi
decisionali efficaci. È una esigenza
fondamentale anche per i decisori
pubblici. Per essi e per tutta la
pubblica amministrazione, i dati
ambientali dovrebbero costituire la
“benzina” da utilizzare per effettuare
analisi della realtà secondo modelli
quali quello messo a punto dall’Agenzia
Europea per l’Ambiente con il modello
denominato DPSIR (Determinanti,
Pressioni, Stato, Impatti, Risposte).
Ruolo passivo ma anche
proattivo: il dovere di
informare
u Per garantire l’accesso alle
informazioni, l’autorità pubblica è
tenuta non solo a svolgere un ruolo
passivo, assicurando la trasparenza
dei dati a propria disposizione, ma
anche un ruolo attivo, mobilitandosi
per favorire la raccolta,
l’aggiornamento e la diffusione delle
informazioni. Attività di
orientamento, campagne di
sensibilizzazione ed educazione
ambientale, banche dati
elettroniche, registri, inventari,
rapporti sullo stato dell’ambiente
sono alcuni degli strumenti da
utilizzare a questo scopo.
Dai dati e dalle notizie alle
informazioni ambientali
u Le nostre attività producono una quantità enorme di dati,
ma di per sé non sono informazione ambientale
u I dati nelle loro forme grezze sono per specialisti (spesso
non sono facilmente comprensibili)
u Occorre costruire intorno al dato un contesto informativo
comprensibile (ad esempio, i limiti di riferimento
normativo, il confronto degli stessi dati nel tempo, il
confronto con altre situazioni simili, ecc.)
u Si deve passare dai dati agli indicatori (in molti casi
previsti dalle norme, ma in altri da costruire)
57
Diffondere
conoscenza
ambientale
La newsletter
• ARPATnews
– L’utilizzo di una piattaforma
professionale
– Oltre 100.000 destinatari
– Frequenza quotidiana-
settimanale – mensile – tematica
per provincia e per matrice
60
63
Obiettivi Marche Ambiente
Realizzare un vero e proprio “biglietto da visita” dell’Agenzia, curando
nel minimo dettaglio tutti i particolari, cercando di produrre un volume,
sobrio ma anche efficace da un punto di vista grafico.
Mettere a disposizione di tutti uno strumento informativo che sia
una “vetrina” dei dati ambientali disponibili e che invogli a
ricercare altre informazioni ambientali di ARPAM
Accreditare l’Agenzia come una fonte credibile ed autorevole di
informazioni ambientali, la “fonte ufficiale” come previsto dalla
legge 132/2016.
Far conoscere il lavoro che quotidianamente il personale ARPAM
svolge per salvaguardare l’ambiente e contribuire ad una
fondamentale conoscenza ambientale
Mettere a disposizione degli interlocutori istituzionali e non dell’Agenzia, ma
anche del più ampio numero possibile di cittadini, un prodotto editoriale in
forma cartacea ed online, che raccolga in modo efficace ed immediato i
principali dati ambientali raccolti dall’Agenzia, con gli opportuni confronti
rispetto agli anni precedenti.
Marche
Ambiente
Indicatori
ambientali
Sezioni
sito Web
Report
tematici
Banch
e da9
Piramide informativa
Marche Ambiente, è la vetrina ed
il catalogo delle informazioni
ambientali che ARPAM mette a
disposizione con vari livelli di
dettaglio e di approfondimento
EDIZIONE 2021
CONOSCERE
L'AMBIENTE
IN CUI
VIVIAMO
INDICATORI AMBIENTALI
M
A
ARCHE
MBIENTE
nello SPAZIO:
- Province
- Italia (SNPA)
nel TEMPO:
- ultimi 5 anni
Confrontiamo i dati
I da% da soli non ”parlano”, per poterli interpretare occorre me3erli a confronto
rispetto a valori di riferimento:
- limiti di legge
- indicazioni OMS
Marche Ambiente, un punto di partenza
La pubblicazione della prima edizione di Marche Ambiente costituisce l’inizio di un percorso
continuo di riflessione e miglioramento riguardo ai dati ambientali che raccogliamo, organizziamo
e diffondiamo, in modo che ogni edizione successiva sia arricchita è più efficace
Migliorare gli indicatori
Gli indicatori utilizzati sono chiari ed
efficaci? Sono quelli giusti?
Completare gli indicatori
Ci sono altre attività dell’Agenzia che
possono essere espresso attraverso
indicatori ambientali?
Menabò prossimo anno
Iniziamo ad appuntarci tutte le
possibili migliorie da apportare a
Marche Ambiente
Migliorare la comunicazione
Le rappresentazioni
utilizzate sono
migliorabili?
EDIZIONE 2021
CONOSCERE
L'AMBIENTE
IN CUI
VIVIAMO
INDICATORI AMBIENTALI
M
A
ARCHE
MBIENTE
Comunicare
in emergenza
Le emergenze: un
fatto quotidiano
u Quando l’inceneritore di Pisa ha
diffuso nell’aria questo fumo fucsia,
il numero verde e la casella di posta
elettronica urp@arpat.toscana.it ha
ricevuto varie richieste di
informazione, e anche qualche foto
…
Gli incendi …
• Grande allarme e quindi richieste di informazioni quando ci
sono stati incendi
E poi altri casi…
u Incendi stradali con sversamenti di sostanze
chimiche
u Effrazioni di oleodotti con sversamenti di idrocarburi
u Morie di pesci e non solo …
u Eventi meteorologici estremi
u Abbandono di rifiuti pericolosi in ex aree industriali
u Problemi impianti industriali (es. sfiaccolamento)
u ecc.
74
75
76
77
79
Quindi, una prima esigenza:
u Avere un canale di collegamento fra chi interviene sul
territorio e la funzione comunicazione della propria
struttura.
u In molti casi, può bastare una mail al riferimento per la
comunicazione della propria struttura territoriale ed a
comunicazione.fi@arpat.toscana.it per informare di cosa è
successo e di cosa si può dire all’esterno. In casi più
importanti potrà esserci anche un contatto verbale (da parte
del dirigente che coordina l’intervento).
E poi le richieste dei media
u A me capitava abbastanza spesso di essere
chiamato (in genere nelle ore serali e anche
nel fine settimana) da giornalisti delle varie
testate (Ansa, Repubblica, Nazione, ecc.)
per avere informazioni in merito a situazioni
di emergenza (eclatanti – come ad esempio
uni incendio), ma anche per situazioni minori
(rovesciamento di una cisterna di gasolio e
sversamento in un torrente.
E poi …
u E’ importante informare l’esterno di quello
che abbiamo fatto, dei risultati degli
accertamenti successivi, non solo quando si
tratta di rispondere alle critiche che ci
vengono fatte, ma in generale per far
conoscere il nostro lavoro. Non basta
solamente fare, ma occorre anche far
sapere.
A caldo e possibile dare informazioni
corrette all’esterno
u Una news istantanea sul sito web
u Tweet e post su Facebook
u Una risposta aggiornata dal numero verde
a chi ci chiama
u Una risposta ai media che ci cercano
u …
l 84
Le tante piccole e
grandi emergenze
ambientali
Comunicazione ed emergenze PO SGQ.99.009
85
86
87
88
La centrale operativa della Protezione Civile
89
l 90
L’informazione sulle emergenze ambientali, in tempo reale
92
Il Protocollo di indirizzo
operativo per la comunicazione
Snpa nelle emergenze ambientali
https://www.snpambiente.it/wp-
content/uploads/2020/01/Scheda08-emergenze-ambientali.pdf
Un esempio di comunicazione per una situazione di
emergenza ambientale
Su Facebook
Su Twi.er
Quanto è stata vista la nostra comunicazione
Conta3 URP:
50
I rapporti con il pubblico
Relazioni con
il pubblico
e altre
attività di
comunicazione
2020
Agenzia regionale
per la protezione ambientale
della Toscana
ARPAT
Il Sistema Integrato URP del SNPA
La Rete degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico
(SI URP) si prefigge, tra i vari obiettivi, quello di:
offrire all’utenza un punto di contatto unico a livello
nazionale che possa servire da collettore delle richieste di
accesso e informazione ambientale da smistare
successivamente ai competenti URP regionali e dell’ISPRA;
elaborare un primo livello di informazione giuridica al
pubblico, a livello di Sistema, circa le disposizioni
normative in materia di accesso agli atti, accesso civico ed
informazioni ambientali;
dare omogeneità e coerenza nelle pratiche lavorative e
nelle relative modalità di comunicazione.
L’URP deve essere
una vera e propria
interfaccia fra
l’esterno e l’interno
dell’agenzia, al fine
di rendere più
semplice e
accessibile il
servizio e
permettere al
contempo al
personale tecnico di
svolgere i propri
compiti d’istituto.
Occorre quindi:
Definire le modalità
di contatto (Numero
verde, mail, chat,
social)
Individuare
personale dedicato
e professionalizzato
L’URP non è
un “centralino
evoluto” che
smista le
chiamate ai
vari settori
dell’Agenzia,
ma deve
essere in grado
di rispondere
direttamente
alle richieste
che
pervengono,
utilizzando gli
strumenti a
disposizione,
grazie al lavoro
di un Back-
Office.
Relazioni con il pubblico (URP ARPAT)
IO SG.99.001 - Gestione dei contatti con il pubblico”
115
36 ore settimanali di servizio al pubblico assicurato per il 2020 per
255 giorni. Complessivamente nel 2020 sono state assicurate al
pubblico 1.836 ore di funzionamento del numero verde.
ARPAT Relazioni con il pubblico e altre attività di comunicazione 2020
L'URP è, naturalmente, contattato in prevalenza da cittadini (69%), ma è ben presente anche il mondo
del lavoro (imprese, enti, professionisti) con un significativo 18%.
L'URP è, naturalmente, contattato in prevalenza da cittadini (69%), ma è ben presente anche il mondo
del lavoro (imprese, enti, professionisti) con un significativo 18%.
20
ARPAT Relazioni con il pubblico e altre attività di comunicazione 2020
Contatti con il pubblico
L'URP di ARPAT svolge il suo servizio attraverso la casella di posta elettronica urp@arpat.toscana.it e
il numero verde 800 800 400, attivo per 36 ore settimanali (dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 13,00
e dal lunedì al giovedì anche dalle 14,00 alle 18,00), per 1.836 ore complessive di servizio al pubblico
nel corso del 2020.
Anche durante tutto il periodo di emergenza sanitaria per la pandemia Covid-19, compresi i mesi
di lockdown completo, il servizio è stato assicurato pienamente senza alcuna interruzione, grazie
all'impegno degli operatori addetti in smart working.
Questo ampio servizio di front-office è il frutto di un'evoluzione realizzata nel tempo, con l'intento di
fornire una risposta adeguata alle esigenze degli utenti, a cui corrisponde un back-office ed una filiera
di produzione di contenuti informativi altrettanto articolata (Faq – risposte a domande frequenti,
opuscoli “Chi fa cosa in Toscana, ecc.).
In una logica di consolidata accountability (vedi ad esempio le relazioni annuali sull'attività svolta),
ogni anno cerchiamo di analizzare questo tipo di attività. Negli ultimi due anni lo abbiamo fatto
approfondendo le tendenze nel tempo con gli articoli pubblicati nel 2018 (10 anni di relazioni con il
pubblico. I dati dei contatti gestiti dall'URP ARPAT dal 2008 al 2017) e nel 2019 (Contatti URP
ARPAT 2009-2018 e Cosa chiedono gli utenti all'URP di ARPAT?).
Lo scorso anno l'URP ha gestito complessivamente 3.869 contatti con il pubblico, con una flessione
rispetto al 2019 quando erano stati 4.230 (-8,5%). Diminuzione che è ragionevolmente da mettere in
relazione con la situazione di emergenza sanitaria, che può aver determinato - soprattutto in alcuni mesi
- una minore "domanda" da parte degli utenti.
Il mezzo preferito per contattare l'URP è nettamente il telefono ed in particolare il numero verde (68%),
seguito dalla posta elettronica (22%).
19
ARPAT Relazioni con il pubblico e altre attività di comunicazione 2020
Il 95% delle richieste arriva dal territorio della Toscana con una presenza di tutte le province.
Riguardo agli argomenti delle richieste di informazioni, risultano ancora molto rilevanti quelle su temi
non di competenza dell'Agenzia, nonostante tutti gli sforzi informativi fatti per facilitare
l'individuazione dell'interlocutore competente anche con gli opuscoli “Chi fa cosa in Toscana”.
21
ARPAT Relazioni con il pubblico e altre attività di comunicazione 2020
Fra i temi ambientali più "gettonati", le questioni relative al tema "Aria" ed in particolare alle
maleodoranze.
ARPAT Relazioni con il pubblico e altre attività di comunicazione 2020
Gli operatori URP ARPAT hanno ormai consolidato un bagaglio conoscitivo che permette loro di
La gestione
integrata dell’URP
ha fatto emergere,
sino dall’inizio della
sua sperimentazione,
la necessità di
rendere omogenee
le informazioni
fornite ai cittadini.
Da qui è nata l'idea e
poi il progetto, in
corso di
realizzazione, delle
FAQ (Frequently
Asked Questions)
ambientali, prima
messe
esclusivamente a
disposizione sulla
Intranet e poi anche
sul sito Web.
118
119
Le schede
informative, le FAQ,
gli opuscoli Chi fa
cosa:
materiali divulgativi
utili per tutti (cittadini,
ma anche giornalisti)
l 121
I rapporti con i media
Rapporti con la
stampa in ARPAT
125
Rassegna stampa
quotidiana
ARPAT è piuttosto
presente sulla
stampa locale, ogni
giorno l’Agenzia è
citata in media oltre
50 articoli la
settimana).
Almeno un 15% di
questi articoli è
originato da
comunicati e notizie
diffuse dall’Agenzia.
126
Analisi della stampa
127
Ogni giorno operatori del
Settore Comunicazione
dell’Agenzia segnalano alla
Direzione ed ai responsabili
delle varie strutture territoriali
la presenza di articoli nei
quali si parla dell’Agenzia e la
necessità di formulare
eventuali chiarimenti e/o
precisazioni.
128
Nel 2020 abbiamo diffuso 30 comunicati stampa ed avuto
oltre 200 contatti (telefono-mail) con giornalisti
Comunicazione
sui social
I social network sono degli strumenti, dei mezzi per
ascoltare e dialogare con potenziali consumatori in forma
originale, autentica e innovativa. [A.Contri]
sui social media
• Uno sforzo particolare è stato rivolto da ARPAT da alcuni anni verso il cosiddetto Web 2.0,
quell'insieme cioè di applicazioni che rendono più agevole l'interazione e la condivisione di
contenuti tra il sito Web e l'utente, i cosiddetti social media
• La nostra presenza sui social media si caratterizza per la diffusione notizie, dati, documenti,
immagini, video, raccolti o realizzati nell'ambito delle proprie attività, pur assicurando
comunque tutte le possibili interazioni, rispondendo alle osservazioni/quesiti che ci vengono
posti.
• In questo modo si rendono disponibili informazione e dati ambientali anche ad utenti che
difficilmente visiterebbero il sito Web istituzionale dell'Agenzia, ed al contempo si cerca di
promuovere la logica collaborativa tipica dei social media per un effetto "tam tam" che può
essere specialmente utile per le situazioni di emergenza ambientale.
• ARPAT è presente su cinque di queste piattaforme: Twitter, Facebook, Youtube, Flickr
ed Issuu
Relazioni con gli
stakeholder e
citizen science
La verità e la realtà sono percepite in modo diverso a seconda delle diverse
angolazioni dalle quali, vengono osservate, sicché nessun singolo punto di
vista può costituire la verità nella sua globalità. [A.Contri]
Citizen science e SNPA
u La Citizen Science è la partecipazione di cittadini in rete o in gruppi organizzati
nelle attività di raccolta di dati e produzione di informazioni, attraverso
misurazioni, stime, modelli, osservazioni, valutazioni, interpretazioni o
elaborazioni, con l’obiettivo di ampliare la consapevolezza personale e la
conoscenza scientifica della dinamiche di cui si è partecipi e dei fenomeni ad esse
connessi.
u Si tratta a di un tema sul quale sulle pagine di AmbienteInforma si parla
frequentemente, anche in relazione a specifici progetti realizzati in varie parti
d’Italia, su tematiche le più varie, dalla qualità dell’aria ai rifiuti, dal traffico alla
biodiversità, dagli odori al radon, dalle specie invasive al mare.
u Al tema della citizen science è stata dedicata una specifica sessione dell’evento
preparatorio di Palermo della 1a Conferenza nazionale Snpa, su iniziativa di un
apposito gruppo di lavoro Snpa (VII-06), coordinato allora dal direttore tecnico di
Arpa Veneto, Carlo Terrabujo, che proprio su AmbienteInforma ha delineato
la Citizen Science, come un nuovo scenario per il Snpa.
u Su iniziativa del gruppo di lavoro, il Consiglio SNPA ha approvato, nella sua
riunione del 2 ottobre 2019, il “Decalogo Snpa per la Citizen science”.
Il decalogo SNPA
Esperienze di citizen science del SNPA
Il progetto CleanAir@School è un’iniziativa di educazione ambientale e
di Citizen Science dell’EPA Network (la rete delle agenzie ambientali europee),
coordinata dall’EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente).
Il progetto ha svolto attività di educazione ambientale e di scienza partecipata
attraverso il monitoraggio del biossido di Azoto, uno degli inquinanti principali delle
aree urbane, determinato in larga misura dal traffico autoveicolare.
Al progetto hanno partecipato ISPRA e 15 Agenzie del SNPA (ARPA Basilicata, ARPA
Campania, ARPAE Emilia Romagna, ARPA Friuli Venezia Giulia, ARPA Lazio, ARPA Liguria,
ARPA Lombardia, ARPA Marche, ARPA Piemonte, ARPA Puglia, ARPA Sicilia, ARPA Toscana,
ARPA Umbria, ARPA Valle d’Aosta, ARPA Veneto).
Le scuole aderenti sono state 82, distribuite in 32 comuni italiani (Ancona, Aosta, Bari,
Bergamo, Bologna, Catania, Città di Castello, Como, Cremona, Fano, Firenze, Frosinone,
Genova, Gorizia, La Spezia, Matera, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pesaro,
Pordenone, Potenza, Roma, Savona, Siracusa, Terni, Torino, Treviso, Trieste, Udine).
https://www.snpambiente.it/progetti/cleanairschool/
CleainAir@School è:
u Sensibilizzare in modo partecipativo le scuole, le
istituzioni e i cittadini verso il tema della qualità
dell’aria;
u (Ri)portare le persone a contatto con la realtà
ambientale in cui vivono;
u Formare bambini, ragazzi ed adulti, fornendo
strumenti conoscitivi dell’ambiente e mettendoli in
grado di contribuire personalmente e fattivamente al
monitoraggio della qualità dell’aria della loro città;
u Sviluppare un maggior senso civico e atteggiamenti
più rispettosi per ridurre l’inquinamento atmosferico;
u Coinvolgere i cittadini in una partecipazione diretta
alle azioni;
u Spronare i ricercatori a collaborare con i cittadini
per comunicare in modo immediato l’utilità e la
concretezza del loro lavoro.
Dal Piano di Comunicazione di CleanAir@School
Il nostro target
u Alunni
u Insegnanti
u Genitori
u Media
u Comuni, Province e Regioni
u Organizzazioni ambientali No profit
u Cittadini
Dal Piano di Comunicazione di CleanAir@School
Azioni
• Inserimento della
tematica del Progetto nel
piano formativo o in
attività extra-curriculari
• Organizzazione giornata
Bike Day
Tools
• Kit Formativo “Air
Attack” (brochure
in/formativa – lista buona
pratiche – attività da
realizzare es: video, foto ,
interviste, temi )
• Gadget come da piano
sponsor
Attori
coinvolti
• ISPRA
• ARPA/APPA
• Insegnanti
• Comuni
• Rete Mobility manager
Indicatori
• N. kit distribuiti/ scaricati
• N. informativa on line consultata
• N. partecipanti al Bike Day
Target: insegnanti
148
Informare
sul
progetto
e
aumentare
la
consapevolezza
Dal Piano di Comunicazione di CleanAir@School
CleanAir@School all’opera in 15 regioni
u https://www.snpambiente.it/progetti/cleanairschool/il-progetto-allopera-in-15-regioni/
Altri progetti di citizen science
di Ispra e delle Arpa/Appa
Aria Acqua Biodiversità Mare
Meteo Odori Radon Rumore
…
BB-Clean in Valle d’Aosta
https://www.snpambiente.it/2020/03/06/arpa-vda-e-il-progetto-bb-clean/
Programma della prima campagna di misura
25 ottobre 2019 Selezione di 10 consiglieri
secondo
workshop con il
Consiglio
comunale di
Saint-Marcel
25 ottobre
4 novembre
Campagna di
misura
6 dicembre
presentazione
risultati alla
popolazione
1. LA SPERIMENTAZIONE A SAINT-MARCEL
BB-CLEAN	
BURN	GREEN	TO	BREATHE	CLEAN	
Sviluppo	di	nuove	strategie	e	strumen?	per	decisori	poli?ci	e	ciAadini	
al	fine	di	ridurre	le	emissioni	inquinan?	del	riscaldamento	domes?co	
nell’Area	Alpina	migliorando	la	sostenibilità	ambientale	della	
combus?one	di	biomassa	
!	
Al	fine	di	trovare	una	soluzione	comune	a	livello	EU	
per	una	combus?one	sostenibile	della	biomassa	la	
sfida	territoriale	più	importante	è	la	mi?gazione	
dell’impaAo	delle	emissioni	di	PM	fine	ed	ultrafine	sia	
sulla	qualità	dell’aria	che	sugli	effeQ	clima?ci	dovu?	al	
black	carbon	presente	nelle	polveri	emesse	dagli	
impian?	domes?ci	di	combus?one	a	legna	presen?	
nelle	Alpi.	Una	combus?one	più	efficiente	
comporterebbe	inoltre	una	riduzione	di	emissioni	di	
inquinan?	e	gas	climalteran?	in	atmosfera	legata	alla	
riduzione	dei	consumi	di	biomassa	sul	territorio	alpino.	
2	
Il	progeAo	ha	per	obieQvo	lo	sviluppo	di	strumen1	finalizza1	all’u1lizzo	
sostenibile	 della	 biomassa	 per	 il	 riscaldamento	 domes1co,	 al	 fine	 di	
ridurre	 l’impa8o	 sulla	 qualità̀	 dell’aria	 e	 sull’esposizione	 dei	 ciAadini	
alle	emissioni	di	par?colato	atmosferico.	
OBIETTIVI
DEL PROGETTO
La	biomassa,	fonte	di	energia	rinnovabile	a	basse	emissioni	di	CO2,	
copre	una	grossa	quota	di	domanda	di	calore	per	il	riscaldamento	
domes1co	nella	regione	alpina.	
Nei	piccoli	Comuni	nelle	Alpi,	come	Saint-Marcel,	questa	quota	può	
raggiungere	anche	il	90%.	
1	
SFIDA TERRITORIALE
COMUNE
transnazionali	 che	 perme8ano	 l’u1lizzo	
sostenibile	 della	 biomassa	 per	 il	 riscaldamento	
domes1co	 in	 area	 alpina	 riducendo	 l’impa8o	
sulla	 qualità	 dell’aria	 e	 sull’esposizione	 dei	
ci8adini	 delle	 emissioni	 di	 par1colato	
atmosferico	 derivan?	 dalla	 combus?one	 degli	
impian?	di	riscaldamento	a	legna	ivi	presen?.	
Il	progeAo	punta	a:	
1)  evidenziare	 gli	 aspeQ	 cri?ci	 di	 una	 tecnologia	
low	 carbon	 di	 produzione	 di	 energia	 per	 il	
riscaldamento	 domes?co	 rendendo	 sia	 i	
ciAadini	 che	 gli	 amministratori	 territoriali	
consapevoli	 degli	 impaQ	 aAuali	 ad	 essa	
connessi;	
2)  sviluppare	 re?	 transnazionali	 per	 individuare	
strategie	 comuni	 e	 tools	 di	 ?po	 tecnologico,	
informa?vo	 e	 regola?vo	 per	 affrontare	 il	
problema;	
3)  implementare	 i	 tools	 sviluppa?	 in	 ambito	
progeAuale	in	si?	pilota	nella	regione	alpina.		
TuAavia,	 la	 combus1one	 di	 biomassa,	 oltre	 ad	 essere	
spesso	poco	efficiente,	comporta	aspeB	cri1ci	lega1	alle	
emissioni	 di	 par?colato	 atmosferico	 (PM),	 idrocarburi	
policiclici	aroma?ci	(IPA)	e	compos?	organici	vola?li	(VOC).		
uota	
na	
ccoli	
a	
SAINT-MARCEL
SITO PILOTA
Saint-Marcel	è	un	sito	rurale	di	piccole	dimensioni	della	Plaine	di	Aosta.	
La	fonte	più	rilevante	di	inquinamento	atmosferico	è	rappresentata	dal	
riscaldamento	 domes1co,	 con	 un	 u?lizzo	 importante	 della	 biomassa	
legnosa.	
	
Le	aBvità	di	BB-CLEAN	sul	sito	pilota	prevedono:	
	
Un’indagine	 della	 durata	 di	 un	 anno	 (2018/2019)	 finalizzata	 al	
monitoraggio	del	par1colato	atmosferico	mediante	l’alles?mento	di	
una	specifica	stazione	di	misura.	Grazie	ad	analisi	specifiche	condo8e	
sul	 PM10,	 viene	 valutata	 la	 quota	 legata	 alla	 combus1one	 di	
biomassa	rispeAo	a	quella	rela?va	all’u?lizzo	di	combus?bili	fossili	(in	
prevalenza	traffico).	
	
Un’azione	 di	 sensibilizzazione	 dei	 ci8adini	 per	 renderli	 più	
consapevoli	 degli	 impaQ	 prodoQ	 dalle	 diverse	 sorgen?	 di	
inquinamento	(riscaldamento,	traffico,	...)	sulla	qualità	dell’aria.	
E’	 stato	 sperimentato	 l’u1lizzo	 di	 micro-sensori	 personali	 che,	 una	
volta	 indossa?	 per	 tuAo	 l’arco	 della	 giornata,	 rendono	 il	 ci8adino	
parte	aBva	nell’aBvità	di	monitoraggio	ambientale.	
	
Uno	 schermo	 collegato	 con	 il	 sistema	 di	 monitoraggio	 fornisce	 ai	
ciAadini	la	possibilità	di	conoscere	in	tempo	reale	la	qualità	dell’aria	
che	respira.	
3	
CAMPAGNA	DI	SENSIBILIZZAZIONE	CON	MICRO-SENSORI	PERSONALI	
MONITORAGGIO	QUALITÀ	DELL’ARIA	 INFORMAZIONE	IN	TEMPO	REALE	
1	
2	
3	
Il sistema di misura
10 micro-capteurs
modello
AirBeam2
Gestione dati
attraverso la
piattaforma web
Aircasting
Programma della prima campagna di misura
25 ottobre 2019 Selezione di 10 consiglieri
secondo
workshop con il
Consiglio
comunale di
Saint-Marcel
25 ottobre
4 novembre
Campagna di
misura
6 dicembre
presentazione
risultati alla
popolazione
1. LA SPERIMENTAZIONE A SAINT-MARCEL
PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Anno scolastico 2019-2020:
Utilizzo di microsensori personali di
polveri da parte di 10 ragazzi per
settimana di campionamento
(10/02-17/02)
Utilizzo di microsensori personali di
polveri da parte di tutti gli studenti per
evidenziare ed analizzare alcuni
comportamenti/attività più «inquinanti» di
altre
AirSelfie in Umbria
• Il potenziamento della rete di rilevamento: a fianco
agli strumenti “standard”, è stata installata una nuova
strumentazione per la misurazione delle polveri in
tempo reale
• Il potenziamento del sistema di modellistica con una
risoluzione di 1km2 e con l’acquisizione dei dati delle
centraline
• La sperimentazione di un sistema di misura con il
contributo dei cittadini: una serie di volontari
(rappresentanti di comitati, associazioni ambientaliste e
di consumatori, medici di base, privati cittadini)
indossato dei sensori portatili (AirBeams) in grado di
misurare in tempo reale le concentrazioni di polveri fini
(PM2,5) cui sono esposti, nel corso della giornata,
durante il tragitto dei propri spostamenti, tracciato
attraverso la localizzazione GPS dello smartphone
D
Stato del progetto
• Sono stati acquistati
25 dispositivi AirBeams
• Sono stati affidati a 23 persone
• Ad oggi, sono stati raccolti circa 200
Realizzato dall’Ordine
dei Medici di Terni con la
collaborazione tecnica e
scientifica di Arpa
Umbria, volontari di
Legambiente Umbria,
Cittadinanzattiva Umbria
e ISDE.
https://www.arpa.umbria.it/pagine/progetto-airselfie
Qualità dell’aria e
partecipazione dei cittadini
u Il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Assessing air
quality through citizen science) fornisce una panoramica dei
dispositivi a basso costo per la misurazione della qualità dell’aria
a disposizione di cittadini ed associazioni, ne spiega brevemente
il funzionamento, l’affidabilità ed il potenziale per rispondere a
domande sulla qualità dell’aria.
u I vari tipi di strumenti presentano infatti vantaggi e svantaggi
diversi e gli utenti dovrebbero essere consapevoli dei vari limiti:
sebbene alcuni dispositivi siano relativamente affidabili, i sensori a
basso costo possono ad esempio essere sensibili alle condizioni
meteorologiche o mancare della capacità di misurare
concentrazioni di inquinanti molto alte o molto basse.
u Il rapporto sostiene come, nel prossimo futuro, il crescente
numero di iniziative scientifiche dei cittadini incentrate
sull’inquinamento atmosferico, unito a nuovi approcci alla
digitalizzazione dei dati, potrebbe rappresentare un
cambiamento di paradigma nel modo in cui viene monitorata la
qualità dell’aria: una vasta rete di sensori a basso costo potrebbe
infatti integrare i dati ufficiali e fornire nuovi percorsi per
ottenere informazioni accurate ed in tempo reale.
Simile in Lombardia
Il sistema di monitoraggio si prefigge di individuare possibili criticità in
modo puntuale e tempestivo, tramite il coinvolgimento di associazioni,
enti di ricerca e cittadini. All’interno delle attività di Citizen Science del
progetto è stata realizzata “SIMILE Monitoraggio Laghi”, un’applicazione
per smartphone volta ad acquisire le informazioni raccolte dai
cittadini sullo stato delle acque. https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/Dettagli
oRedazionale/servizi-e-informazioni/Enti-e-Operatori/territorio/governo-
delle-acque/simile-interreg/simile-interreg
u Il Progetto HARMONY persegue l'obiettivo di tutelare la
biodiversità marina attraverso la valutazione
dell'integrità dei fondali e della presenza di specie
non indigene nell'area transfrontaliera Italo-Maltese,
promuovendo lo sviluppo di strategie coordinate e
processi decisionali condivisi.
u Campagne di indagine e sperimentazione di protocolli
di monitoraggio nei siti Natura 2000 sull'integrità dei
fondali e sulle specie non indigene
u Monitoraggio basato sul coinvolgimento dei cittadini
dello stato dell'integrità dei fondali e delle specie non
indigene
u Attivazione di percorsi di ascolto e co-progettazione
che coinvolgono stakeholder e decision maker
finalizzato ad elaborare strategie condivise di
intervento
http://www.harmony-italiamalta.eu/
Giornata Mondiale dell’Ambiente, Arpa
Sicilia punta sulla “scienza partecipata”
u In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, che si svolge ogni
anno il 5 giugno, Arpa Sicilia, con la collaborazione del Comune di Capaci
e dell’associazione LiberAmbiente, organizza un evento pubblico dedicato
al monitoraggio dei rifiuti spiaggiati.
u L’evento si inserisce in un più ampio progetto di “citizen science –
scienza dei cittadini”, che ha l’obiettivo di trasferire alla comunità locale
competenze e conoscenze utili per contribuire alla raccolta di dati
scientifici, secondo gli standard europei.
u Non una semplice pulizia della spiaggia, ma un’occasione preziosa per
apprendere direttamente dagli esperti Arpa Sicilia – come raccogliere,
categorizzare e analizzare il rifiuto seguendo il protocollo richiesto
nell’ambito di applicazione della direttiva quadro Europea per la tutela
dell’ambiente marino (Direttiva 2008/56/CE – Strategia Marina).
u L’attività di monitoraggio si integra in un’iniziativa di citizen science più
ampia promossa dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA): Marine
LitterWatch, che consente la comparabilità dei dati raccolti dagli Stati
membri nei mari dell’Unione Europea.
u https://www.eea.europa.eu/themes/water/europes-seas-
and-coasts/assessments/marine-litterwatch/data-and-
results/marine-litterwatch-data-viewer
https://www.arpa.sicilia.it/giorn
ata-mondiale-dellambiente-arpa-
sicilia-punta-sulla-scienza-
partecipata/
Mappe altezza neve in Veneto
u Durante il periodo invernale gran parte del
territorio montano regionale è coperto da un
manto nevoso. Attraverso l’elaborazione
modellistica dei dati raccolti con le reti di
monitoraggio è possibile produrre periodicamente
mappe di altezza neve e di equivalente in acqua
della neve.
u Il monitoraggio delle altezze del manto nevoso al
suolo avviene attraverso la rete di stazioni
nivometeorologiche automatiche, la rete di
stazioni nivometeorologiche tradizionali e la rete
di osservatori volontari che contribuiscono
fornendo valori puntuali.
u La creazione delle mappe è un attività frutto
della collaborazione fra ARPAV-Centro Valanghe
di Arabba e la società Mountain-eering, spin-off
dell’Università degli Studi di Trento.
https://www.arpa.veneto.it/temi-
ambientali/neve/dati/mappe-altezza-neve
Odornet nelle Marche
https://www.snpambiente.it/?s=odornet
Nose in Sicilia
u In presenza di una molestia olfattiva il cittadino potrà
indicare il tipo di odore percepito, la sua intensità e il
disturbo che ne consegue. Sarà inoltre possibile fornire
discrezionalmente altri dettagli in un campo di testo
libero. Ciascun cittadino potrà inviare segnalazioni ogni
due ore. Per rendere operativa questa azione, ossia per
attivare la APP sul proprio smartphone, è sufficiente che
l’utente si registri al servizio col proprio numero di
cellulare, a cui verrà inviato via sms un codice per
confermare l’attivazione. Tutte le segnalazioni ricevute
saranno registrate su un database georeferenziato
visualizzabile dagli utenti sulla APP stessa.
u I dati aggregati per Comune saranno disponibili a partire
dalle ore 7.00 del giorno successivo alla segnalazione.
u La APP NOSE può essere utilizzata direttamente e
gratuitamente dai cittadini e scaricata
all’indirizzo https://nose-cnr.arpa.sicilia.it/ previa
registrazione.
https://www.snpambiente.it/?s=nose
Radon, misure per 1000 famiglie
/del Friuli Venezia Giulia
https://www.snpambiente.it/2018/10/12/arpa-fvg-progetto-radon-misure-in-1-000-famiglie-primi-
risultati
“Misura il radon a casa tua“
in Alto Adige
u L’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima di
Bolzano ha riproposto l’iniziativa di scienza collaborativa
“Misura il radon a casa tua“, organizzando per
l’occasione cinque serate informative ad ingresso libero sul
territorio altoatesino.
u Esperti del Laboratorio Analisi aria e
radioprotezione dell’Appa Bolzano hanno spiegato ai
cittadini interessati cos’è il radon, perché sia
importante misurarne la concentrazione nella propria
abitazione e come aderire a questa prima iniziativa di
scienza collaborativa (Citizen Science) dell’Agenzia.
u Il kit di misura non è stato distribuito durante le serate
informative ma spedito successivamente per posta a tutti
coloro che, compilando una semplice richiesta online, hanno
aderito all’iniziativa.
u Per facilitare i cittadini nell’attività di misura della
concentrazione di radon nella propria abitazione, l’Appa
Bolzano ha realizzato un video tutorial in cui è illustrato in
modo semplice e passo dopo passo come si deve procedere
per effettuare la misura.
https://www.snpambiente.it/2019/10/30/radon-citizen-
science-distribuiti-770-kit-di-misura-in-tutto-lalto-adige/
Ascoltiamo la città in Veneto
u Il progetto, realizzato nella città di Verona, ha coinvolto gli studenti
delle scuole superiori nell’utilizzo di applicazioni dei cellulari per le
rilevazioni fonometriche di tipo conoscitivo.
u Il progetto prevede l’utilizzo di uno strumento,il telefonino o
“smartphone”, divenuto ormai di uso quotidiano, che con alcuni
accorgimenti e attenzioni può divenire un vero e proprio strumento di
misura.
u Numerose “app” danno la possibilità di misurare il livello di rumore,
inoltre le informazioni così ottenute possono essere condivise
utilizzando il web.
L’utilizzo del cellulare può permettere una partecipazione attiva ai
problemi attuali, può aiutare a diventare cittadini consapevoli
dell’ambiente e della società in cui si vive, analizzando le interazioni
uomo ambiente, le modificazioni esercitate dalle attività umane,
condividendo le proprie esperienze ed elaborando strategie di
miglioramento e soluzioni.
u L’iniziativa ha la doppia valenza di informare le giovani generazioni
circa l’inquinamento dell’ambiente urbano, in particolare quello
acustico con riferimento all’impatto generato dal traffico veicolare, e
di sperimentare l’utilizzo di questa risorsa umana diffusa, i giovani, ai
fini della mappatura acustica comunale.
https://www.arpa.veneto.it/servizi-ambientali/educazione-per-la-sostenibilita/educazione-
ambientale/didattica/progetto-rumore-e-silenzio-ascoltiamo-le-citta
OpeNoise: app per misurare il rumore
u OpeNoise è una applicazione Android per rilevare il rumore attraverso
smartphone e tablet, sviluppata da Arpa Piemonte.
u L’applicazione consente la misurazione del livello sonoro e la sua
composizione in frequenza. È inoltre possibile memorizzare i risultati di
misura in un file di testo.
u L’attendibilità di OpeNoise è stata verificata attraverso numerosi test in
laboratorio e sul campo condotti su diversi dispositivi, confrontando i risultati
con fonometri professionali. Pur con alcune differenze, tutti gli apparecchi
analizzati hanno fornito una buona risposta nella gamma di livelli sonori tipica
dei rumori ambientali (45 - 80 dBA) e nel range di frequenza 200-5000 Hz.
http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/rumore/rumore/openoise_2/openoise
Immagine
coordinate e
reportistica
London
London Underground
Underground
L’alfabeto Johnston Sans Serif progettato da Edward Johnston per
la London Underground nel 1916 e la sua applicazione per il
marchio di una delle stazioni
Immagine coordinata
u Immagine coordinata significa costruire uno stile specifico di
un’azienda che abbia un forte carattere di personalizzazione.
u Serve cioè a definirne la unicità ed originalità, distinguendosi
dagli altri soggetti, in una parola significa affermarne l’identità.
u Per questo è importante la costruzione del marchio, che
rappresenta l’espressione sintetica
u di questa identità e di altri elementi connessi con esso (in primo
luogo i colori).
Adozione del logo;po SNPA e del Manuale opera;vo per l'u;lizzo del logo;po
Tu#e le forme di espressione di Ispra e
delle Arpa-Appa (in par5colare sui si5
Web, sulle pubblicazioni, sui materiali
di pubblicizzazione di even5) devono, di
norma, essere accompagnate dal
logo5po SNPA, per evidenziare
l’appartenenza di tali en. al Sistema
nazionale a rete per la protezione
ambientale.
In ARPAT
Direttiva Direttore Tecnico sulla reportistica
171
I report sono stati
standardizzati,
prevedendo una struttura
fissa, con alcuni aspetti
che devono essere
sempre presenti: ad un
esempio una sintesi
allʼinizio, un glossario,
una definizione degli
indicatori utilizzati, ecc.
172
173
Comunicazione
e informazione
SNPA
RETE, come
comunità
professionale
• è composta da rappresentanti di Ispra e di tutte le
agenzie ambientali.
• ha il compito di coordinare le attività di
comunicazione e informazione degli enti che
compongono il SNPA e assicurare una gestione
quotidiana degli strumenti di comunicazione
integrati (AmbienteInforma, sito Web,
@Snpambiente).
• è caratterizzata da un assetto a “geometria
variabile” (modulare e dinamica) capace di
adattarsi, in relazione alle attività da svolgere, con
un coinvolgimento ampio di tutte le componenti del
Sistema.
• non è una struttura gerarchica, ma fra pari,
flessibile, dinamica, adattiva. Ogni nodo della rete
può portare contributi originali, mettendoli a
disposizione di tutti gli altri nodi, sulla base delle
proprie esperienze e specificità.
LA QUESTIONE DELLE
RISORSE ECONOMICHE
ED UMANE
AmbienteInforma (dal 26 maggio 2016)
Obiettivi
• far conoscere il SNPA
• sviluppare benchmarking ambientale fra le varie regioni e
organizzativo fra le varie agenzie;
• far conoscere l’attività in corso dei diversi gruppi di lavoro
SNPA;
• favorire l'integrazione delle attività di comunicazione
delle agenzie;
• far conoscere l’attività svolta dalle agenzie del SNPA e
dare il senso che fanno parte di un sistema.
Con il lavoro quotidiano
comune, metaforicamente
“spalla a spalla”, si
costruiscono davvero le basi
per l’integrazione dei
comunicatori delle agenzie,
premessa essenziale per
realizzare una comunicazione
integrata del Sistema
uDal maggio 2016 a fine
2020:
u 366 numeri del notiziario
u Oltre 5.600 articoli
u Un indirizzario di oltre
115.000 persone:
• Personale del SNPA
• Decisori poli2ci
• Tecnici dell’ambiente nelle
is2tuzioni
• Associazioni ambientali
• Categorie economiche e
sindaca2
• Imprese
• Università e ricerca
• Media
• CiBadini interessa2 ambiente
SOCIAL MEDIA
Da fine novembre 2018 è stato
pubblicato il sito del Sistema nazionale
per la protezione dell’ambiente
www.snpambiente.it
Un sito in continuo divenire,
porta di accesso unica al Sistema
Chi siamo, Dati,
Pubblicazioni, Servizi, Progetti,
Temi ambientali, Territori
350mIla utenti nel 2020
+ 60% rispetto al 2019
www.snpambiente.it
CHI SIAMO
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La comunicazione in una agenzia ambientale: il ruolo dei dirigenti

  • 1. La comunicazione in una agenzia ambientale: il ruolo dei dirigenti A cura di Marco Talluri
  • 2. Mi presento u Fiorentino, nato nel 1956 u Laureato in Scienze politiche u Master universitario in Comunicazione e media u Giornalista pubblicista u 1988-2003 - Responsabile comunicazione ATAF (azienda trasporto pubblico Firenze), direttore responsabile Nonsolobus, vicedirettore rivista Trasporti pubblici u 2003-2021 - Responsabile “Comunicazione, informazione e documentazione” ARPAT, direttore responsabile Arpatnews u 2015-2021 - Coordinatore Rete «Comunicazione e Informazione» SNPA, coordinatore AmbienteInforma
  • 3. I mie riferimenti Blog personale https://ambientenonsolo.com Slideshare: https://www.slideshare.net/MarcoTalluri/ Twitter: https://twitter.com/marco_talluri Facebook: https://www.facebook.com/ambientenonsolo https://www.facebook.com/marco.talluri.1/ Linkedin: https://www.linkedin.com/in/marco-talluri-65113526/ Mail: m.talluri@me.com
  • 4. Principi ispiratori in 44 anni di vita lavorativa Princìpi di una organizzazione burocratica Princìpi ai quali ho cercato di ispirarmi Si è sempre fatto così… Perché non cambiare (orientamento all’innovazione organizzativa e tecnologica) Facciamo già le cose nel modo migliore possibile Non accontentarsi (orientamento al miglioramento continuo) Cerchiamo di stare tranquilli ed evitiamo il fastidio di chi vuole troppe cose e ci disturba Ascoltiamo sempre le esigenze di coloro a cui è destinato il nostro lavoro e cerchiamo di soddisfarle (orientamento al cliente/utente) Se si presenta un problema cerchiamo di chi è la colpa Se si presenta un problema facciamocene carico e cerchiamo di risolverlo (orientamento alla responsabilità ed al problem solving) Pubblichiamo i documenti formali (comunicazione burocratica) Facciamo fare bella figura a … (comunicazione pubblicitaria) La nostra deve essere comunicazione che mette a disposizione di tutti contenuti utili (comunicazione di servizio)
  • 6. Il contesto socio-politico: l’ambiente come luogo di aggregazione e di conflitti u Le agenzie ambientali operano in un contesto socio-politico sempre più complesso e difficile. u Da una parte c’è sempre una maggiore attenzione e sensibilità nei confronti dell’ambiente, ed ancor di più riguardo ai rischi per la salute derivanti dallo stato dell’ambiente e dalle fonti di pressione (industrie, impianti di gestione dei rifiuti, aree da bonificare, ecc.). u Dall’altra pesa fortemente la “sfiducia” di base maturata in questi anni nei confronti di tutta la pubblica amministrazione e la tendenza sempre più accentuata alla conflittualità molto forte sui temi ambientali. u Le agenzie ambientali si devono frequentemente confrontare con le critiche di cittadini, aziende, comitati, amministratori e politici ogni qual volta esprimono giudizi non conformi alle loro attese.
  • 7. La terzietà delle agenzie ambientali u Il fatto che queste critiche provengano, a seconda dei casi, da parte di soggetti che esprimano e rappresentano interessi del tutto contrastanti, confermano lo sforzo che le agenzie ambientali compiono ogni giorno per garantire concretamente la propria terzietà̀. u La terzietà delle agenzie ambientali, fortemente caratterizzate come «enti tecnico-scientifici» dalla legge 132/2016, consiste anche nel mettere a disposizione di tutti dati e informazioni ambientali oggettive. Altri, le istituzioni, le associazioni, i partiti, i media, i cittadini possono esprimere le loro preferenze, le loro valutazioni soggettive, secondo il proprio punto di vista. u Uno dei compiti più importanti delle agenzie ambientali è proprio questo, quello di organizzare e mettere a disposizione l’informazione ambientale disponibile.
  • 8. La comunicazione oggi: da tutti a tutti Nell’era della comunicazione “da tutti a tutti” avviene che il pubblico sia il messaggio, dato che costituisce al tempo stesso il percettore ed il vettore che si rende disponibile a veicolare la comunicazione ad altre persone.
  • 9. Non si può non comunicare “...comunque ci si sforzi, non si può non comunicare. L’attività o l’inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro.” Paul Watzlawick
  • 11. Non si può non comunicare L’alternativa è fra: Governare la comunicazione - individuare una struttura che la gestisca con risorse professionali e tecnologiche adeguate - definire una politica comunicativa ed una pianificazione periodica, che guidi l’azione della struttura competente Lasciarla al caso l’assenza dell’Agenzia sarà interpretata come “inattività”, “non presenza”, “qualcosa da nascondere”, ecc. il “vuoto” comunicativo lasciato dall’Agenzia sarà riempito da altri soggetti (istituzioni, associazioni, comitati, cittadini, esperti, inesperti, ecc.)
  • 12. L’importanza di una regia unitaria di tutte le attività di comunicazione interna ed esterna 12
  • 13. Quale organizzazione della comunicazione? È fondamentale una regia unica della comunicazione, a diretto contatto con i vertici dell’Agenzia e con un canale aperto di facile contatto con tutte le sue articolazioni organizzative. Solo così è possibile assicurare una comunicazione integrata e coerente.
  • 14. 14 Organigramma: a stretto contatto con il Direttore Generale http://www.arpat.toscana.it/agenzia/strutture/organigramma
  • 15. Settore Comunicazione, Informazione e Documentazione ARPAT Compiti e responsabilità della struttura Finalità: Presidia a livello regionale le attività di comunicazione interna ed esterna, di informazione verso i mezzi di comunicazione di massa, di relazioni con il pubblico ed il sistema di ascolto. 15 http://www.arpat.toscana.it/agenzia/atti-fondamentali/atto-di- disciplina-dellorganizzazione-interna/1.1-settore-comunicazione- informazione-e-documentazione
  • 16. Attività principali… u Supportare la Direzione e le strutture dell’Agenzia per la comunicazione istituzionale con le parti interessate e con la società civile; u predisporre il Piano Annuale di Comunicazione integrata dell’Agenzia; u garantire l’attività dei punti della rete di “Comunicazione, informazione e relazioni esterne” (Rete CI-URP) ed il supporto alle funzioni di segreteria dell’Area Vasta e dei Dipartimenti con i quali gestisce in modo strettamente integrato i servizi di comunicazione, informazione e relazioni con il pubblico; u collaborare alla gestione degli esposti, dei reclami e delle richieste di accesso per quanto riguarda gli aspetti connessi alle relazioni con il pubblico, secondo quanto previsto dai regolamenti interni e dalle procedure gestionali del sistema qualità; u gestire la intranet dell’Agenzia e gli altri strumenti di comunicazione interna; u supportare la Direzione e le strutture dell’Agenzia per le relazioni con i media, gestendo i rapporti con gli organi di informazione e svolgendo le funzioni previste dalla legge n. 150/2000 per gli uffici stampa; u curare i rapporti con il pubblico attraverso lo sportello informativo (numero verde, casella mailurp@arpat.toscana.it, ecc.), svolgendo le funzioni previste dalla legge n. 150/2000 per gli URP; 16
  • 17. … Attività principali u gestire il sistema di ascolto dell’Agenzia (monitoraggio delle attese e della soddisfazione dei clienti e delle parti interessate); u effettuare il monitoraggio e l’analisi periodica dell’immagine dell’Agenzia sui media e delle domande dei cittadini (esposti, accesso agli atti, accesso formale alle informazioni ambientali e reclami); u promuovere e gestire l’immagine coordinata dell’Agenzia; u curare l’organizzazione e la partecipazione a eventi (convegni, esposizioni, manifestazioni, incontri pubblici ed istituzionali, ecc.) curando anche la raccolta della documentazione correlata anche in forma multimediale; u curare la produzione editoriale (pubblicazioni, opuscoli, depliant, cd-rom, ecc.) dell’Agenzia; u curare la progettazione, la realizzazione e la gestione dei siti web agenziali; u curare la diffusione dei dati ambientali prodotti dall’Agenzia, in collaborazione con il Settore SIRA, anche attraverso la pubblicazione sul web dei contenuti delle banche dati e del reporting agenziale; u predisporre in collaborazione con il Settore SIRA il Piano per la diffusione dell’informazione ambientale ed il Catalogo delle informazioni ambientali; u curare la raccolta, catalogazione e gestione della documentazione anche mediante l’integrazione con il sistema bibliotecario e le banche dati bibliotecarie e l’aggiornamento normativo, generale e tecnico, nell’ambito del sistema di gestione integrato. u Sede Il Settore ha sede a Firenze, presso la Direzione ed opera anche mediante operatori dipendenti gerarchicamente e funzionalmente dal Settore, aventi sede di lavoro presso i Dipartimenti. A tale personale viene garantita la logistica ordinaria e la relativa sicurezza (v. utilizzo mezzi e strumenti) da parte della struttura ospitante. 17
  • 19. Le attività di comunicazione sono certificate ISO 9001 Le attività di comunicazione e informazione svolte dall’ARPAT sono certificate ISO 9001, e per questo sono svolte sulla base di una serie di documenti prescrittivi specifici, quali: u la procedura gestionale Realizzazione delle attività di comunicazione e informazione, che definisce, descrive e regola la realizzazione delle attività di comunicazione e informazione in favore del personale dell’Agenzia e degli interlocutori esterni. u l'istruzione operativa Gestione dei contatti con il pubblico, che descrive e regola le attività che gli operatori URP devono svolgere quando entrano in contatto con il pubblico, al fine di favorire la conoscenza delle attività dell’Agenzia e delle informazioni da essa prodotte, garantendo l’esercizio dei diritti di informazione, di accesso e di partecipazione. 19 Documenti del Sistema di gestione qualità che regolano le attività di comunicazione e informazione
  • 20. Le attività di comunicazione sono certificate ISO 9001 u l'istruzione operativa Gestione degli esposti, che definisce le competenze dell’Agenzia in relazione agli esposti presentati da parte del pubblico. u la procedura gestionale Gestione dei reclami e dei suggerimenti, che descrive e regola le modalità, le responsabilità e le autorità con le quali l’Agenzia gestisce i reclami/suggerimenti provenienti dai clienti e dalle altre parti interessate. u la procedura gestionale Monitoraggio della soddisfazione del cliente, che definisce, descrive e regola le modalità, le responsabilità e le autorità con le quali l’Agenzia gestisce il processo di monitoraggio, misurazione e valutazione della soddisfazione dei clienti e delle altre parti interessate. 20
  • 21. COMUNICAZIONE INTERNA prima si comunicava solamente con le disposizioni e poi ci pensavano i sindacati e le voci di corridoio…
  • 22. u Un’organizzazione aperta e trasparente, in grado di comunicare, e quindi di dialogare con l’esterno, deve essere prima di tutto in grado di comunicare al proprio interno. (comunicazione calda e fredda) u Solo recentemente ha iniziato a diffondersi questa consapevolezza, sia nelle imprese che nella pubblica amministrazione, prima si comunicava solamente con le disposizioni e poi ci pensavano i sindacati e le voci di corridoio… Per comunicare all’esterno occorre prima comunicare all’interno
  • 23. u In molte organizzazioni la comunicazione “interna” è l’aspetto della comunicazione che presenta maggiori criticità, anche se è riconosciuto come uno strumento strategico imprescindibile per supportare le politiche gestionali, organizzative e del personale, per migliorare il dialogo tra le persone e il clima di lavoro. u Sono necessari spazi di miglioramento e crescita; per iniziare a cambiare in meglio è essenziale partire dall’ascolto e dalla partecipazione di tutte le risorse umane dell’organizzazione perché ciascuno è sia produttore sia fruitore (emittente e ricevente) della comunicazione interna, e tutti possono concorrere a renderla più funzionale ed efficace, con regole maggiormente condivise e rispettate. u Nella comunicazione interna è necessario dare l’opportunità ai dipendenti di essere anche produttori e non solo consumatori di informazioni, condividendo sia la conoscenza operativa che valoriale, e valutare i bisogni comunicativi dei dipendenti come strategia per un aumento del benessere organizzativo. La comunicazione interna è spesso una criticità
  • 24. u La comunicazione va intesa come processo circolare; come passaggio di informazioni, disponibilità all’ascolto, e ritorno del feedback. Non deve essere una formalità da espletare per “dovere”, ma un modo di essere quotidiano nel funzionamento dell’organizzazione. Implementando gli strumenti aziendali (intranet, mail, ecc.) e promuovendo i momenti di ascolto e confronto. u Certamente non si può pensare di assolvere all’obbligo di comunicazione interna semplicemente inviando documenti a tutto il personale indistintamente, senza alcuna certezza del recepimento e senza interessarsi del feedback, ma è indispensabile trovare un modo per accertarsi che l’informazione sia arrivata e compresa a pieno. La comunicazione è circolare
  • 25. u Più persone saranno chiamate direttamente a partecipare con piena consapevolezza, più facile sarà raggiungere l’obiettivo. u Per ciascun processo comunicativo occorre superare il pregiudizio – talvolta presente - che quello che non è richiesto espressamente dalla legge non sia comunque opportuno; assumendo, al contrario, il paradigma che la comunicazione interna è la regola, e se risulta invece, in casi particolari, necessario adottare vincoli e restrizioni, è opportuno esplicitarlo in termini di regole generali, indicandone le motivazioni, anche al fine della massima trasparenza nelle scelte aziendali. Comunicare per coinvolgere
  • 27. i perché, gli obiettivi e le finalità… sapere cosa si fa (come Agenzia, struttura, funzione), perché lo si fa, come ci si può rivolgere ai vari interlocutori interni per facilitare la propria vita lavorativa; mettere a disposizione tutte le informazioni di cui il personale ha necessità per il proprio lavoro, per rendere più fluida e più facile l’attività, senza dare niente per scontato; favorire la consapevolezza del personale che si lavora tutti nella stessa Agenzia e con le stesse finalità, rispettando le professionalità degli altri; considerare un valore basilare dell’organizzazione il rispetto del punto di vista degli altri, l’etica delle persone e del lavoro; fare in modo che il personale sia consapevole delle scelte operate ai vari livelli, delle loro motivazioni e dei vincoli di cui queste hanno dovuto tenere conto;
  • 28. …i perché, gli obiettivi e le finalità… assicurare trasparenza e coinvolgimento, in relazione ai diversi ruoli ricoperti, nei processi decisionali interni all’Agenzia; valorizzare il senso di appartenenza, attraverso la maggiore conoscenza di quello che fanno gli altri all’interno dell’Agenzia, favorendo una maggiore consapevolezza e la coesione dell’organizzazione; superare lo scollamento fra le attività istituzionali (primarie) e quelle di funzionamento (supporto) dell’Agenzia, dando evidenza al contributo di tutti nel raggiungere gli obiettivi/finalità generali dell’Agenzia (per cosa si lavora); favorire la conoscenza delle regole di comportamento per assicurarne il rispetto; fondare la comunicazione sull’attenzione ai processi reali (situazioni); assicurare il rispetto degli obblighi di legge in termini di comunicazione.
  • 29. Quando informare l’interno e poi l’esterno; per situazioni programmate/previste informare preventivamente e/o preavvertire; per situazioni impreviste essere tempestivi, anche con comunicazioni parziali poi da completare; essere continuativi e sistematici.
  • 30. Che cosa fatti, notizie, accadimenti che interessano il personale per qualcosa in cui è coinvolto; etica del dipendente ARPAT: trasparenza, anticorruzione, comportamento, riservatezza; strategie, piani e programmi; Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA); impatti sul funzionamento dell’Agenzia di attività svolte da soggetti esterni; aggiornamenti e informazioni normative.
  • 31. Da chi, a chi da chi: • Direzione; • Responsabili delle strutture; • Settore Comunicazione; • RSGQ; • Commissioni di lavoro; • Comparto; • Parti sindacali. a chi: • ai target interessati, in modo differenziato, in relazione all’interesse/coinvolgimento ed al contenuto delle comunicazioni, assicurando sempre la possibilità di feedback, per garantire la circolarità dell’informazione.
  • 32. u In relazione all’oggetto, allo scopo ed ai destinatari della comunicazione: u riunioni (per informare, confrontarsi e ricevere feedback); u mail (per comunicazioni informali, scambio di notizie, ecc.); u intranet (per mettere a disposizione servizi, strumenti, condividere documenti, procedure, verbali, ecc.); u social media interni (messa a disposizione di spazi virtuali di informazione / dialogo / confronto, per favorire la partecipazione); u eventi (per coinvolgere, sensibilizzare ed informare); u Sistema documentale (per comunicazioni formali su atti che impegnano / coinvolgono direttamente i soggetti interessati); u audit interni (per raccogliere feedback sull’adeguatezza del sistema di gestione e sull’ambiente di lavoro); u forme associative del personale (per sviluppare il tessuto connettivo e rafforzare il senso di comunità e di appartenenza). Strumenti
  • 33. Come… in modo caldo (coinvolgimento diretto) e freddo (attraverso media); in modo semplice e immediato; usando uno stile non aggressivo, rispettoso, non discriminatorio, assertivo e/o dispositivo, in positivo e non in negativo, favorendo contesti collaborativi e distesi; in modo sintetico, esplicito e poco formale; organizzando le comunicazioni in modo modulare con livelli di approfondimento articolati; assicurando e favorendo la circolarità della comunicazione, garantendo i feedback per capire come procede la comunicazione interna a tutti i livelli, anche con meccanismi proceduralizzati;
  • 34. …Come definendo in modo esplicito i soggetti responsabili della comunicazione ed il flusso informativo; prevedendo su singoli temi una comunicazione a più livelli, che dalla Direzione, coinvolga i Dirigenti e tramite questi il personale del Comparto, favorendo quindi un successivo feedback dalle strutture/territorio alla Direzione; promuovendo l’individuazione di gruppi di interesse, in funzione della tipologia delle tematiche di competenza, per favorire la diffusione mirata delle informazioni; promuovendo la comunicazione con gli organismi interni dell’Agenzia (CUG, RLS, ecc.) per i rispettivi ambiti di competenza; promuovendo strumenti di analisi per valutare quali sono le interferenze che possono portare una comprensione parziale o distorta del messaggio valoriale o informativo delle comunicazioni messe in atto.
  • 35. Cosa evitare Che le informazioni essenziali per il proprio lavoro non siano adeguatamente evidenziate rispetto al resto delle informazioni; Che le informazioni essenziali per il lavoro di ogni operatore siano frammentate in un elevata quantità di procedure, circolari, atti e documenti in genere; Che le informazioni disponibili siano di difficile reperibilità; Che i contenuti delle informazioni provenienti da più soggetti sullo stesso tema siano incoerenti.
  • 37. Potenzialità di comunicazione u Le ARPA hanno notevoli potenzialità di comunicazione. Spesso si vive una condizione quasi frustrante, di depositari di dati - che sono il frutto di un duro e qualificato lavoro quotidiano - che poi sono utilizzati da altri (ad esempio Legambiente) per promuovere iniziative eclatanti. u Sono gli stessi operatori dell’Agenzia che hanno bisogno di dare un senso compiuto al proprio lavoro, ed è poi l'Agenzia come insieme di coloro che ci lavorano, che ha bisogno di costruirsi una immagine, una autorevolezza che non può prescindere dal "far sapere" le cose pregevoli e qualificate che fa. u Fermo restando i corretti rapporti con i committenti (in primo luogo la Regione), va considerato che comunque ad un certo punto questi dati sono forniti ai terzi che lo richiedono in forza della normativa sulla trasparenza, e quindi può e deve essere compiuta un’azione di comunicazione “attiva”.
  • 38. Un atteggiamento proattivo, non difensivo La comunicazione è una attività strategica. Le Agenzie devono operare in modo proattivo, cercando di far arrivare notizie e dati ambientali ai possibili fruitori, senza aspettare le loro richieste. I nostri sforzi devono essere rivolti ad affermare l'immagine di agenzie costantemente presenti e attive sul territorio, in particolare attraverso le attività di controllo ambientale, prevenzione e previsione del rischio.
  • 39. Quale informazione-comunicazione? l TRASPARENZA: mettere a disposizione di tutti (istituzioni, imprese, associazioni, cittadini) informazioni (notizie, approfondimenti, report) e dati ambientali derivanti dalle attività istituzionali (monitoraggio e controllo) in modo: l tempestivo - continuativo l completo - esauriente l facilmente fruibile l facilmente comprensibile l ASCOLTO E DIALOGO: mettere a disposizione dei cittadini (URP) e dei media (Ufficio stampa) dei riferimenti per contattare l’Agenzia: l in modo facilmente accessibile l in grado di rispondere alle richieste di informazioni direttamente o l acquisendo in tempi brevi le notizie necessarie
  • 40.
  • 41.
  • 42. 42
  • 43. 43
  • 44. 44
  • 46. INFORMAZIONE AMBIENTALE: UN DIRITTO PER TUTTI I CITTADINI u Quando si parla di informazione ambientale dobbiamo essere consapevoli che non si tratta di una “concessione” da chiedere, ma un diritto che tutti i cittadini hanno e che le amministrazioni pubbliche che le detengono hanno il dovere di mettere a disposizione di tutti.
  • 47. Informazione ambientale (dati e notizie) Fin dall’istituzione del Ministero dell’Ambiente nel 1986 indicato dovere dell’amministrazione di svolgere un’azione proattiva di informazione ambientale: “Il Ministro dell’ambiente assicura la più ampia divulgazione delle informazioni sullo stato dell’ambiente.” Questo perché l’ambiente in cui viviamo determina il nostro benessere (salute): • Aria • Acqua • Suolo • Alimenti • L’invisibile elemento «fisico» (radiazioni, rumore, campi elettromagnetici
  • 48. La Convenzione di Aarhus u La "Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione dei cittadini e l'accesso alla giustizia in materia ambientale" è stata firmata nella cittadina di Aarhus, in Danimarca, nel 1998. Ad essa ha fatto seguito la direttiva 2003/4/CEE e quindi il decreto legislativo n. 195/2005. u Chiunque può accedere alle informazioni sull’ambiente: qualsiasi persona, fisica o giuridica, ha il diritto di chiedere e ottenere un’informazione senza bisogno di dimostrare uno specifico interesse o una specifica ragione in relazione alla propria richiesta.
  • 49. u Il concetto di ‘informazione ambientale’ è inteso in un senso estremamente ampio, trattandosi di ‘qualsiasi informazione disponibile in forma scritta, visiva, sonora, elettronica o in qualunque altra forma materiale, con riferimento a: u gli elementi dell’ambiente (ad esempio, aria, acqua, suolo, ecc.); u i fattori, le misure, le attività che hanno un impatto su tali elementi (ad esempio disposizioni legislative, piani, programmi); u lo stato di salute e le condizioni di vita delle persone.
  • 50. Informazione ambientale: come devono essere i dati attendibili (certificati per l’intera filiera) tempestivi e continuativi, completi ed esaurienti, facilmente fruibili, facilmente comprensibili, in formato aperto e quindi riusabili.
  • 51. Raccogliere, organizzare, pubblicare e diffondere i dati ambientali (ufficiali)
  • 52. Situazione attuale Tante banche dati (ad esempio ARPA regionali) ma anche altri soggetti (es. Autorità Idriche, Aziende servizi pubblici, ecc.) Legge 132/2016 individua SNPA fonte »ufficiale» dei dati ambientali Necessità integrazione (es. qualità dell’aria) SALTO QUANTICO: innovazione radicale da tutti i punti di vista: • Informatico • Tecnico • Comunicativo
  • 53. Ma anche necessità innovazione normativa per la formazione dei dati u Esempio emissioni impianti produttivi: u In sede di autorizzazione ambientale: u Inserimento (a cura imprese) dati emissivi autorizzati in web-banche dati pubbliche; u Alimentazione da sistemi autocontrollo in continuo stesse banche dati u Inserimento a cura degli enti di controllo dei dati dei controlli
  • 54. Importanza dati ambientali per assumere le decisioni giuste u La disponibilità dei dati ambientali è essenziale per contribuire al formarsi di opinioni avvedute e favorire processi decisionali efficaci. È una esigenza fondamentale anche per i decisori pubblici. Per essi e per tutta la pubblica amministrazione, i dati ambientali dovrebbero costituire la “benzina” da utilizzare per effettuare analisi della realtà secondo modelli quali quello messo a punto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente con il modello denominato DPSIR (Determinanti, Pressioni, Stato, Impatti, Risposte).
  • 55. Ruolo passivo ma anche proattivo: il dovere di informare u Per garantire l’accesso alle informazioni, l’autorità pubblica è tenuta non solo a svolgere un ruolo passivo, assicurando la trasparenza dei dati a propria disposizione, ma anche un ruolo attivo, mobilitandosi per favorire la raccolta, l’aggiornamento e la diffusione delle informazioni. Attività di orientamento, campagne di sensibilizzazione ed educazione ambientale, banche dati elettroniche, registri, inventari, rapporti sullo stato dell’ambiente sono alcuni degli strumenti da utilizzare a questo scopo.
  • 56.
  • 57. Dai dati e dalle notizie alle informazioni ambientali u Le nostre attività producono una quantità enorme di dati, ma di per sé non sono informazione ambientale u I dati nelle loro forme grezze sono per specialisti (spesso non sono facilmente comprensibili) u Occorre costruire intorno al dato un contesto informativo comprensibile (ad esempio, i limiti di riferimento normativo, il confronto degli stessi dati nel tempo, il confronto con altre situazioni simili, ecc.) u Si deve passare dai dati agli indicatori (in molti casi previsti dalle norme, ma in altri da costruire) 57
  • 59. La newsletter • ARPATnews – L’utilizzo di una piattaforma professionale – Oltre 100.000 destinatari – Frequenza quotidiana- settimanale – mensile – tematica per provincia e per matrice
  • 60. 60
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  • 64. Obiettivi Marche Ambiente Realizzare un vero e proprio “biglietto da visita” dell’Agenzia, curando nel minimo dettaglio tutti i particolari, cercando di produrre un volume, sobrio ma anche efficace da un punto di vista grafico. Mettere a disposizione di tutti uno strumento informativo che sia una “vetrina” dei dati ambientali disponibili e che invogli a ricercare altre informazioni ambientali di ARPAM Accreditare l’Agenzia come una fonte credibile ed autorevole di informazioni ambientali, la “fonte ufficiale” come previsto dalla legge 132/2016. Far conoscere il lavoro che quotidianamente il personale ARPAM svolge per salvaguardare l’ambiente e contribuire ad una fondamentale conoscenza ambientale Mettere a disposizione degli interlocutori istituzionali e non dell’Agenzia, ma anche del più ampio numero possibile di cittadini, un prodotto editoriale in forma cartacea ed online, che raccolga in modo efficace ed immediato i principali dati ambientali raccolti dall’Agenzia, con gli opportuni confronti rispetto agli anni precedenti.
  • 65. Marche Ambiente Indicatori ambientali Sezioni sito Web Report tematici Banch e da9 Piramide informativa Marche Ambiente, è la vetrina ed il catalogo delle informazioni ambientali che ARPAM mette a disposizione con vari livelli di dettaglio e di approfondimento EDIZIONE 2021 CONOSCERE L'AMBIENTE IN CUI VIVIAMO INDICATORI AMBIENTALI M A ARCHE MBIENTE
  • 66. nello SPAZIO: - Province - Italia (SNPA) nel TEMPO: - ultimi 5 anni Confrontiamo i dati I da% da soli non ”parlano”, per poterli interpretare occorre me3erli a confronto rispetto a valori di riferimento: - limiti di legge - indicazioni OMS
  • 67. Marche Ambiente, un punto di partenza La pubblicazione della prima edizione di Marche Ambiente costituisce l’inizio di un percorso continuo di riflessione e miglioramento riguardo ai dati ambientali che raccogliamo, organizziamo e diffondiamo, in modo che ogni edizione successiva sia arricchita è più efficace Migliorare gli indicatori Gli indicatori utilizzati sono chiari ed efficaci? Sono quelli giusti? Completare gli indicatori Ci sono altre attività dell’Agenzia che possono essere espresso attraverso indicatori ambientali? Menabò prossimo anno Iniziamo ad appuntarci tutte le possibili migliorie da apportare a Marche Ambiente Migliorare la comunicazione Le rappresentazioni utilizzate sono migliorabili?
  • 70. Le emergenze: un fatto quotidiano u Quando l’inceneritore di Pisa ha diffuso nell’aria questo fumo fucsia, il numero verde e la casella di posta elettronica urp@arpat.toscana.it ha ricevuto varie richieste di informazione, e anche qualche foto …
  • 71. Gli incendi … • Grande allarme e quindi richieste di informazioni quando ci sono stati incendi
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  • 73. E poi altri casi… u Incendi stradali con sversamenti di sostanze chimiche u Effrazioni di oleodotti con sversamenti di idrocarburi u Morie di pesci e non solo … u Eventi meteorologici estremi u Abbandono di rifiuti pericolosi in ex aree industriali u Problemi impianti industriali (es. sfiaccolamento) u ecc.
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  • 78.
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  • 80. Quindi, una prima esigenza: u Avere un canale di collegamento fra chi interviene sul territorio e la funzione comunicazione della propria struttura. u In molti casi, può bastare una mail al riferimento per la comunicazione della propria struttura territoriale ed a comunicazione.fi@arpat.toscana.it per informare di cosa è successo e di cosa si può dire all’esterno. In casi più importanti potrà esserci anche un contatto verbale (da parte del dirigente che coordina l’intervento).
  • 81. E poi le richieste dei media u A me capitava abbastanza spesso di essere chiamato (in genere nelle ore serali e anche nel fine settimana) da giornalisti delle varie testate (Ansa, Repubblica, Nazione, ecc.) per avere informazioni in merito a situazioni di emergenza (eclatanti – come ad esempio uni incendio), ma anche per situazioni minori (rovesciamento di una cisterna di gasolio e sversamento in un torrente.
  • 82. E poi … u E’ importante informare l’esterno di quello che abbiamo fatto, dei risultati degli accertamenti successivi, non solo quando si tratta di rispondere alle critiche che ci vengono fatte, ma in generale per far conoscere il nostro lavoro. Non basta solamente fare, ma occorre anche far sapere.
  • 83. A caldo e possibile dare informazioni corrette all’esterno u Una news istantanea sul sito web u Tweet e post su Facebook u Una risposta aggiornata dal numero verde a chi ci chiama u Una risposta ai media che ci cercano u …
  • 84. l 84 Le tante piccole e grandi emergenze ambientali
  • 85. Comunicazione ed emergenze PO SGQ.99.009 85
  • 86. 86
  • 87. 87
  • 88. 88
  • 89. La centrale operativa della Protezione Civile 89
  • 90. l 90
  • 91. L’informazione sulle emergenze ambientali, in tempo reale
  • 92. 92
  • 93.
  • 94. Il Protocollo di indirizzo operativo per la comunicazione Snpa nelle emergenze ambientali
  • 96. Un esempio di comunicazione per una situazione di emergenza ambientale
  • 99.
  • 100.
  • 101.
  • 102.
  • 103.
  • 104.
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  • 108.
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  • 110. Quanto è stata vista la nostra comunicazione Conta3 URP: 50
  • 111. I rapporti con il pubblico Relazioni con il pubblico e altre attività di comunicazione 2020 Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana ARPAT
  • 112. Il Sistema Integrato URP del SNPA La Rete degli Uffici per le Relazioni con il Pubblico (SI URP) si prefigge, tra i vari obiettivi, quello di: offrire all’utenza un punto di contatto unico a livello nazionale che possa servire da collettore delle richieste di accesso e informazione ambientale da smistare successivamente ai competenti URP regionali e dell’ISPRA; elaborare un primo livello di informazione giuridica al pubblico, a livello di Sistema, circa le disposizioni normative in materia di accesso agli atti, accesso civico ed informazioni ambientali; dare omogeneità e coerenza nelle pratiche lavorative e nelle relative modalità di comunicazione.
  • 113. L’URP deve essere una vera e propria interfaccia fra l’esterno e l’interno dell’agenzia, al fine di rendere più semplice e accessibile il servizio e permettere al contempo al personale tecnico di svolgere i propri compiti d’istituto. Occorre quindi: Definire le modalità di contatto (Numero verde, mail, chat, social) Individuare personale dedicato e professionalizzato
  • 114. L’URP non è un “centralino evoluto” che smista le chiamate ai vari settori dell’Agenzia, ma deve essere in grado di rispondere direttamente alle richieste che pervengono, utilizzando gli strumenti a disposizione, grazie al lavoro di un Back- Office.
  • 115. Relazioni con il pubblico (URP ARPAT) IO SG.99.001 - Gestione dei contatti con il pubblico” 115 36 ore settimanali di servizio al pubblico assicurato per il 2020 per 255 giorni. Complessivamente nel 2020 sono state assicurate al pubblico 1.836 ore di funzionamento del numero verde.
  • 116. ARPAT Relazioni con il pubblico e altre attività di comunicazione 2020 L'URP è, naturalmente, contattato in prevalenza da cittadini (69%), ma è ben presente anche il mondo del lavoro (imprese, enti, professionisti) con un significativo 18%. L'URP è, naturalmente, contattato in prevalenza da cittadini (69%), ma è ben presente anche il mondo del lavoro (imprese, enti, professionisti) con un significativo 18%. 20 ARPAT Relazioni con il pubblico e altre attività di comunicazione 2020 Contatti con il pubblico L'URP di ARPAT svolge il suo servizio attraverso la casella di posta elettronica urp@arpat.toscana.it e il numero verde 800 800 400, attivo per 36 ore settimanali (dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 13,00 e dal lunedì al giovedì anche dalle 14,00 alle 18,00), per 1.836 ore complessive di servizio al pubblico nel corso del 2020. Anche durante tutto il periodo di emergenza sanitaria per la pandemia Covid-19, compresi i mesi di lockdown completo, il servizio è stato assicurato pienamente senza alcuna interruzione, grazie all'impegno degli operatori addetti in smart working. Questo ampio servizio di front-office è il frutto di un'evoluzione realizzata nel tempo, con l'intento di fornire una risposta adeguata alle esigenze degli utenti, a cui corrisponde un back-office ed una filiera di produzione di contenuti informativi altrettanto articolata (Faq – risposte a domande frequenti, opuscoli “Chi fa cosa in Toscana, ecc.). In una logica di consolidata accountability (vedi ad esempio le relazioni annuali sull'attività svolta), ogni anno cerchiamo di analizzare questo tipo di attività. Negli ultimi due anni lo abbiamo fatto approfondendo le tendenze nel tempo con gli articoli pubblicati nel 2018 (10 anni di relazioni con il pubblico. I dati dei contatti gestiti dall'URP ARPAT dal 2008 al 2017) e nel 2019 (Contatti URP ARPAT 2009-2018 e Cosa chiedono gli utenti all'URP di ARPAT?). Lo scorso anno l'URP ha gestito complessivamente 3.869 contatti con il pubblico, con una flessione rispetto al 2019 quando erano stati 4.230 (-8,5%). Diminuzione che è ragionevolmente da mettere in relazione con la situazione di emergenza sanitaria, che può aver determinato - soprattutto in alcuni mesi - una minore "domanda" da parte degli utenti. Il mezzo preferito per contattare l'URP è nettamente il telefono ed in particolare il numero verde (68%), seguito dalla posta elettronica (22%). 19
  • 117. ARPAT Relazioni con il pubblico e altre attività di comunicazione 2020 Il 95% delle richieste arriva dal territorio della Toscana con una presenza di tutte le province. Riguardo agli argomenti delle richieste di informazioni, risultano ancora molto rilevanti quelle su temi non di competenza dell'Agenzia, nonostante tutti gli sforzi informativi fatti per facilitare l'individuazione dell'interlocutore competente anche con gli opuscoli “Chi fa cosa in Toscana”. 21 ARPAT Relazioni con il pubblico e altre attività di comunicazione 2020 Fra i temi ambientali più "gettonati", le questioni relative al tema "Aria" ed in particolare alle maleodoranze. ARPAT Relazioni con il pubblico e altre attività di comunicazione 2020 Gli operatori URP ARPAT hanno ormai consolidato un bagaglio conoscitivo che permette loro di
  • 118. La gestione integrata dell’URP ha fatto emergere, sino dall’inizio della sua sperimentazione, la necessità di rendere omogenee le informazioni fornite ai cittadini. Da qui è nata l'idea e poi il progetto, in corso di realizzazione, delle FAQ (Frequently Asked Questions) ambientali, prima messe esclusivamente a disposizione sulla Intranet e poi anche sul sito Web. 118
  • 119. 119 Le schede informative, le FAQ, gli opuscoli Chi fa cosa: materiali divulgativi utili per tutti (cittadini, ma anche giornalisti)
  • 120.
  • 121. l 121
  • 122.
  • 123. I rapporti con i media
  • 124.
  • 125. Rapporti con la stampa in ARPAT 125
  • 126. Rassegna stampa quotidiana ARPAT è piuttosto presente sulla stampa locale, ogni giorno l’Agenzia è citata in media oltre 50 articoli la settimana). Almeno un 15% di questi articoli è originato da comunicati e notizie diffuse dall’Agenzia. 126
  • 127. Analisi della stampa 127 Ogni giorno operatori del Settore Comunicazione dell’Agenzia segnalano alla Direzione ed ai responsabili delle varie strutture territoriali la presenza di articoli nei quali si parla dell’Agenzia e la necessità di formulare eventuali chiarimenti e/o precisazioni.
  • 128. 128 Nel 2020 abbiamo diffuso 30 comunicati stampa ed avuto oltre 200 contatti (telefono-mail) con giornalisti
  • 130. I social network sono degli strumenti, dei mezzi per ascoltare e dialogare con potenziali consumatori in forma originale, autentica e innovativa. [A.Contri]
  • 131.
  • 132. sui social media • Uno sforzo particolare è stato rivolto da ARPAT da alcuni anni verso il cosiddetto Web 2.0, quell'insieme cioè di applicazioni che rendono più agevole l'interazione e la condivisione di contenuti tra il sito Web e l'utente, i cosiddetti social media • La nostra presenza sui social media si caratterizza per la diffusione notizie, dati, documenti, immagini, video, raccolti o realizzati nell'ambito delle proprie attività, pur assicurando comunque tutte le possibili interazioni, rispondendo alle osservazioni/quesiti che ci vengono posti. • In questo modo si rendono disponibili informazione e dati ambientali anche ad utenti che difficilmente visiterebbero il sito Web istituzionale dell'Agenzia, ed al contempo si cerca di promuovere la logica collaborativa tipica dei social media per un effetto "tam tam" che può essere specialmente utile per le situazioni di emergenza ambientale. • ARPAT è presente su cinque di queste piattaforme: Twitter, Facebook, Youtube, Flickr ed Issuu
  • 133.
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  • 138.
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  • 140.
  • 141. Relazioni con gli stakeholder e citizen science
  • 142. La verità e la realtà sono percepite in modo diverso a seconda delle diverse angolazioni dalle quali, vengono osservate, sicché nessun singolo punto di vista può costituire la verità nella sua globalità. [A.Contri]
  • 143. Citizen science e SNPA u La Citizen Science è la partecipazione di cittadini in rete o in gruppi organizzati nelle attività di raccolta di dati e produzione di informazioni, attraverso misurazioni, stime, modelli, osservazioni, valutazioni, interpretazioni o elaborazioni, con l’obiettivo di ampliare la consapevolezza personale e la conoscenza scientifica della dinamiche di cui si è partecipi e dei fenomeni ad esse connessi. u Si tratta a di un tema sul quale sulle pagine di AmbienteInforma si parla frequentemente, anche in relazione a specifici progetti realizzati in varie parti d’Italia, su tematiche le più varie, dalla qualità dell’aria ai rifiuti, dal traffico alla biodiversità, dagli odori al radon, dalle specie invasive al mare. u Al tema della citizen science è stata dedicata una specifica sessione dell’evento preparatorio di Palermo della 1a Conferenza nazionale Snpa, su iniziativa di un apposito gruppo di lavoro Snpa (VII-06), coordinato allora dal direttore tecnico di Arpa Veneto, Carlo Terrabujo, che proprio su AmbienteInforma ha delineato la Citizen Science, come un nuovo scenario per il Snpa. u Su iniziativa del gruppo di lavoro, il Consiglio SNPA ha approvato, nella sua riunione del 2 ottobre 2019, il “Decalogo Snpa per la Citizen science”.
  • 145. Esperienze di citizen science del SNPA Il progetto CleanAir@School è un’iniziativa di educazione ambientale e di Citizen Science dell’EPA Network (la rete delle agenzie ambientali europee), coordinata dall’EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente). Il progetto ha svolto attività di educazione ambientale e di scienza partecipata attraverso il monitoraggio del biossido di Azoto, uno degli inquinanti principali delle aree urbane, determinato in larga misura dal traffico autoveicolare. Al progetto hanno partecipato ISPRA e 15 Agenzie del SNPA (ARPA Basilicata, ARPA Campania, ARPAE Emilia Romagna, ARPA Friuli Venezia Giulia, ARPA Lazio, ARPA Liguria, ARPA Lombardia, ARPA Marche, ARPA Piemonte, ARPA Puglia, ARPA Sicilia, ARPA Toscana, ARPA Umbria, ARPA Valle d’Aosta, ARPA Veneto). Le scuole aderenti sono state 82, distribuite in 32 comuni italiani (Ancona, Aosta, Bari, Bergamo, Bologna, Catania, Città di Castello, Como, Cremona, Fano, Firenze, Frosinone, Genova, Gorizia, La Spezia, Matera, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pesaro, Pordenone, Potenza, Roma, Savona, Siracusa, Terni, Torino, Treviso, Trieste, Udine). https://www.snpambiente.it/progetti/cleanairschool/
  • 146. CleainAir@School è: u Sensibilizzare in modo partecipativo le scuole, le istituzioni e i cittadini verso il tema della qualità dell’aria; u (Ri)portare le persone a contatto con la realtà ambientale in cui vivono; u Formare bambini, ragazzi ed adulti, fornendo strumenti conoscitivi dell’ambiente e mettendoli in grado di contribuire personalmente e fattivamente al monitoraggio della qualità dell’aria della loro città; u Sviluppare un maggior senso civico e atteggiamenti più rispettosi per ridurre l’inquinamento atmosferico; u Coinvolgere i cittadini in una partecipazione diretta alle azioni; u Spronare i ricercatori a collaborare con i cittadini per comunicare in modo immediato l’utilità e la concretezza del loro lavoro. Dal Piano di Comunicazione di CleanAir@School
  • 147. Il nostro target u Alunni u Insegnanti u Genitori u Media u Comuni, Province e Regioni u Organizzazioni ambientali No profit u Cittadini Dal Piano di Comunicazione di CleanAir@School
  • 148. Azioni • Inserimento della tematica del Progetto nel piano formativo o in attività extra-curriculari • Organizzazione giornata Bike Day Tools • Kit Formativo “Air Attack” (brochure in/formativa – lista buona pratiche – attività da realizzare es: video, foto , interviste, temi ) • Gadget come da piano sponsor Attori coinvolti • ISPRA • ARPA/APPA • Insegnanti • Comuni • Rete Mobility manager Indicatori • N. kit distribuiti/ scaricati • N. informativa on line consultata • N. partecipanti al Bike Day Target: insegnanti 148 Informare sul progetto e aumentare la consapevolezza Dal Piano di Comunicazione di CleanAir@School
  • 149. CleanAir@School all’opera in 15 regioni u https://www.snpambiente.it/progetti/cleanairschool/il-progetto-allopera-in-15-regioni/
  • 150. Altri progetti di citizen science di Ispra e delle Arpa/Appa Aria Acqua Biodiversità Mare Meteo Odori Radon Rumore …
  • 151. BB-Clean in Valle d’Aosta https://www.snpambiente.it/2020/03/06/arpa-vda-e-il-progetto-bb-clean/ Programma della prima campagna di misura 25 ottobre 2019 Selezione di 10 consiglieri secondo workshop con il Consiglio comunale di Saint-Marcel 25 ottobre 4 novembre Campagna di misura 6 dicembre presentazione risultati alla popolazione 1. LA SPERIMENTAZIONE A SAINT-MARCEL BB-CLEAN BURN GREEN TO BREATHE CLEAN Sviluppo di nuove strategie e strumen? per decisori poli?ci e ciAadini al fine di ridurre le emissioni inquinan? del riscaldamento domes?co nell’Area Alpina migliorando la sostenibilità ambientale della combus?one di biomassa ! Al fine di trovare una soluzione comune a livello EU per una combus?one sostenibile della biomassa la sfida territoriale più importante è la mi?gazione dell’impaAo delle emissioni di PM fine ed ultrafine sia sulla qualità dell’aria che sugli effeQ clima?ci dovu? al black carbon presente nelle polveri emesse dagli impian? domes?ci di combus?one a legna presen? nelle Alpi. Una combus?one più efficiente comporterebbe inoltre una riduzione di emissioni di inquinan? e gas climalteran? in atmosfera legata alla riduzione dei consumi di biomassa sul territorio alpino. 2 Il progeAo ha per obieQvo lo sviluppo di strumen1 finalizza1 all’u1lizzo sostenibile della biomassa per il riscaldamento domes1co, al fine di ridurre l’impa8o sulla qualità̀ dell’aria e sull’esposizione dei ciAadini alle emissioni di par?colato atmosferico. OBIETTIVI DEL PROGETTO La biomassa, fonte di energia rinnovabile a basse emissioni di CO2, copre una grossa quota di domanda di calore per il riscaldamento domes1co nella regione alpina. Nei piccoli Comuni nelle Alpi, come Saint-Marcel, questa quota può raggiungere anche il 90%. 1 SFIDA TERRITORIALE COMUNE transnazionali che perme8ano l’u1lizzo sostenibile della biomassa per il riscaldamento domes1co in area alpina riducendo l’impa8o sulla qualità dell’aria e sull’esposizione dei ci8adini delle emissioni di par1colato atmosferico derivan? dalla combus?one degli impian? di riscaldamento a legna ivi presen?. Il progeAo punta a: 1)  evidenziare gli aspeQ cri?ci di una tecnologia low carbon di produzione di energia per il riscaldamento domes?co rendendo sia i ciAadini che gli amministratori territoriali consapevoli degli impaQ aAuali ad essa connessi; 2)  sviluppare re? transnazionali per individuare strategie comuni e tools di ?po tecnologico, informa?vo e regola?vo per affrontare il problema; 3)  implementare i tools sviluppa? in ambito progeAuale in si? pilota nella regione alpina. TuAavia, la combus1one di biomassa, oltre ad essere spesso poco efficiente, comporta aspeB cri1ci lega1 alle emissioni di par?colato atmosferico (PM), idrocarburi policiclici aroma?ci (IPA) e compos? organici vola?li (VOC). uota na ccoli a SAINT-MARCEL SITO PILOTA Saint-Marcel è un sito rurale di piccole dimensioni della Plaine di Aosta. La fonte più rilevante di inquinamento atmosferico è rappresentata dal riscaldamento domes1co, con un u?lizzo importante della biomassa legnosa. Le aBvità di BB-CLEAN sul sito pilota prevedono: Un’indagine della durata di un anno (2018/2019) finalizzata al monitoraggio del par1colato atmosferico mediante l’alles?mento di una specifica stazione di misura. Grazie ad analisi specifiche condo8e sul PM10, viene valutata la quota legata alla combus1one di biomassa rispeAo a quella rela?va all’u?lizzo di combus?bili fossili (in prevalenza traffico). Un’azione di sensibilizzazione dei ci8adini per renderli più consapevoli degli impaQ prodoQ dalle diverse sorgen? di inquinamento (riscaldamento, traffico, ...) sulla qualità dell’aria. E’ stato sperimentato l’u1lizzo di micro-sensori personali che, una volta indossa? per tuAo l’arco della giornata, rendono il ci8adino parte aBva nell’aBvità di monitoraggio ambientale. Uno schermo collegato con il sistema di monitoraggio fornisce ai ciAadini la possibilità di conoscere in tempo reale la qualità dell’aria che respira. 3 CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE CON MICRO-SENSORI PERSONALI MONITORAGGIO QUALITÀ DELL’ARIA INFORMAZIONE IN TEMPO REALE 1 2 3 Il sistema di misura 10 micro-capteurs modello AirBeam2 Gestione dati attraverso la piattaforma web Aircasting Programma della prima campagna di misura 25 ottobre 2019 Selezione di 10 consiglieri secondo workshop con il Consiglio comunale di Saint-Marcel 25 ottobre 4 novembre Campagna di misura 6 dicembre presentazione risultati alla popolazione 1. LA SPERIMENTAZIONE A SAINT-MARCEL PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Anno scolastico 2019-2020: Utilizzo di microsensori personali di polveri da parte di 10 ragazzi per settimana di campionamento (10/02-17/02) Utilizzo di microsensori personali di polveri da parte di tutti gli studenti per evidenziare ed analizzare alcuni comportamenti/attività più «inquinanti» di altre
  • 152. AirSelfie in Umbria • Il potenziamento della rete di rilevamento: a fianco agli strumenti “standard”, è stata installata una nuova strumentazione per la misurazione delle polveri in tempo reale • Il potenziamento del sistema di modellistica con una risoluzione di 1km2 e con l’acquisizione dei dati delle centraline • La sperimentazione di un sistema di misura con il contributo dei cittadini: una serie di volontari (rappresentanti di comitati, associazioni ambientaliste e di consumatori, medici di base, privati cittadini) indossato dei sensori portatili (AirBeams) in grado di misurare in tempo reale le concentrazioni di polveri fini (PM2,5) cui sono esposti, nel corso della giornata, durante il tragitto dei propri spostamenti, tracciato attraverso la localizzazione GPS dello smartphone D Stato del progetto • Sono stati acquistati 25 dispositivi AirBeams • Sono stati affidati a 23 persone • Ad oggi, sono stati raccolti circa 200 Realizzato dall’Ordine dei Medici di Terni con la collaborazione tecnica e scientifica di Arpa Umbria, volontari di Legambiente Umbria, Cittadinanzattiva Umbria e ISDE. https://www.arpa.umbria.it/pagine/progetto-airselfie
  • 153. Qualità dell’aria e partecipazione dei cittadini u Il rapporto dell’Agenzia europea per l’ambiente (Assessing air quality through citizen science) fornisce una panoramica dei dispositivi a basso costo per la misurazione della qualità dell’aria a disposizione di cittadini ed associazioni, ne spiega brevemente il funzionamento, l’affidabilità ed il potenziale per rispondere a domande sulla qualità dell’aria. u I vari tipi di strumenti presentano infatti vantaggi e svantaggi diversi e gli utenti dovrebbero essere consapevoli dei vari limiti: sebbene alcuni dispositivi siano relativamente affidabili, i sensori a basso costo possono ad esempio essere sensibili alle condizioni meteorologiche o mancare della capacità di misurare concentrazioni di inquinanti molto alte o molto basse. u Il rapporto sostiene come, nel prossimo futuro, il crescente numero di iniziative scientifiche dei cittadini incentrate sull’inquinamento atmosferico, unito a nuovi approcci alla digitalizzazione dei dati, potrebbe rappresentare un cambiamento di paradigma nel modo in cui viene monitorata la qualità dell’aria: una vasta rete di sensori a basso costo potrebbe infatti integrare i dati ufficiali e fornire nuovi percorsi per ottenere informazioni accurate ed in tempo reale.
  • 154. Simile in Lombardia Il sistema di monitoraggio si prefigge di individuare possibili criticità in modo puntuale e tempestivo, tramite il coinvolgimento di associazioni, enti di ricerca e cittadini. All’interno delle attività di Citizen Science del progetto è stata realizzata “SIMILE Monitoraggio Laghi”, un’applicazione per smartphone volta ad acquisire le informazioni raccolte dai cittadini sullo stato delle acque. https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/Dettagli oRedazionale/servizi-e-informazioni/Enti-e-Operatori/territorio/governo- delle-acque/simile-interreg/simile-interreg
  • 155. u Il Progetto HARMONY persegue l'obiettivo di tutelare la biodiversità marina attraverso la valutazione dell'integrità dei fondali e della presenza di specie non indigene nell'area transfrontaliera Italo-Maltese, promuovendo lo sviluppo di strategie coordinate e processi decisionali condivisi. u Campagne di indagine e sperimentazione di protocolli di monitoraggio nei siti Natura 2000 sull'integrità dei fondali e sulle specie non indigene u Monitoraggio basato sul coinvolgimento dei cittadini dello stato dell'integrità dei fondali e delle specie non indigene u Attivazione di percorsi di ascolto e co-progettazione che coinvolgono stakeholder e decision maker finalizzato ad elaborare strategie condivise di intervento http://www.harmony-italiamalta.eu/
  • 156. Giornata Mondiale dell’Ambiente, Arpa Sicilia punta sulla “scienza partecipata” u In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, che si svolge ogni anno il 5 giugno, Arpa Sicilia, con la collaborazione del Comune di Capaci e dell’associazione LiberAmbiente, organizza un evento pubblico dedicato al monitoraggio dei rifiuti spiaggiati. u L’evento si inserisce in un più ampio progetto di “citizen science – scienza dei cittadini”, che ha l’obiettivo di trasferire alla comunità locale competenze e conoscenze utili per contribuire alla raccolta di dati scientifici, secondo gli standard europei. u Non una semplice pulizia della spiaggia, ma un’occasione preziosa per apprendere direttamente dagli esperti Arpa Sicilia – come raccogliere, categorizzare e analizzare il rifiuto seguendo il protocollo richiesto nell’ambito di applicazione della direttiva quadro Europea per la tutela dell’ambiente marino (Direttiva 2008/56/CE – Strategia Marina). u L’attività di monitoraggio si integra in un’iniziativa di citizen science più ampia promossa dall’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA): Marine LitterWatch, che consente la comparabilità dei dati raccolti dagli Stati membri nei mari dell’Unione Europea. u https://www.eea.europa.eu/themes/water/europes-seas- and-coasts/assessments/marine-litterwatch/data-and- results/marine-litterwatch-data-viewer https://www.arpa.sicilia.it/giorn ata-mondiale-dellambiente-arpa- sicilia-punta-sulla-scienza- partecipata/
  • 157. Mappe altezza neve in Veneto u Durante il periodo invernale gran parte del territorio montano regionale è coperto da un manto nevoso. Attraverso l’elaborazione modellistica dei dati raccolti con le reti di monitoraggio è possibile produrre periodicamente mappe di altezza neve e di equivalente in acqua della neve. u Il monitoraggio delle altezze del manto nevoso al suolo avviene attraverso la rete di stazioni nivometeorologiche automatiche, la rete di stazioni nivometeorologiche tradizionali e la rete di osservatori volontari che contribuiscono fornendo valori puntuali. u La creazione delle mappe è un attività frutto della collaborazione fra ARPAV-Centro Valanghe di Arabba e la società Mountain-eering, spin-off dell’Università degli Studi di Trento. https://www.arpa.veneto.it/temi- ambientali/neve/dati/mappe-altezza-neve
  • 159. Nose in Sicilia u In presenza di una molestia olfattiva il cittadino potrà indicare il tipo di odore percepito, la sua intensità e il disturbo che ne consegue. Sarà inoltre possibile fornire discrezionalmente altri dettagli in un campo di testo libero. Ciascun cittadino potrà inviare segnalazioni ogni due ore. Per rendere operativa questa azione, ossia per attivare la APP sul proprio smartphone, è sufficiente che l’utente si registri al servizio col proprio numero di cellulare, a cui verrà inviato via sms un codice per confermare l’attivazione. Tutte le segnalazioni ricevute saranno registrate su un database georeferenziato visualizzabile dagli utenti sulla APP stessa. u I dati aggregati per Comune saranno disponibili a partire dalle ore 7.00 del giorno successivo alla segnalazione. u La APP NOSE può essere utilizzata direttamente e gratuitamente dai cittadini e scaricata all’indirizzo https://nose-cnr.arpa.sicilia.it/ previa registrazione. https://www.snpambiente.it/?s=nose
  • 160. Radon, misure per 1000 famiglie /del Friuli Venezia Giulia https://www.snpambiente.it/2018/10/12/arpa-fvg-progetto-radon-misure-in-1-000-famiglie-primi- risultati
  • 161. “Misura il radon a casa tua“ in Alto Adige u L’Agenzia provinciale per l’ambiente e la tutela del clima di Bolzano ha riproposto l’iniziativa di scienza collaborativa “Misura il radon a casa tua“, organizzando per l’occasione cinque serate informative ad ingresso libero sul territorio altoatesino. u Esperti del Laboratorio Analisi aria e radioprotezione dell’Appa Bolzano hanno spiegato ai cittadini interessati cos’è il radon, perché sia importante misurarne la concentrazione nella propria abitazione e come aderire a questa prima iniziativa di scienza collaborativa (Citizen Science) dell’Agenzia. u Il kit di misura non è stato distribuito durante le serate informative ma spedito successivamente per posta a tutti coloro che, compilando una semplice richiesta online, hanno aderito all’iniziativa. u Per facilitare i cittadini nell’attività di misura della concentrazione di radon nella propria abitazione, l’Appa Bolzano ha realizzato un video tutorial in cui è illustrato in modo semplice e passo dopo passo come si deve procedere per effettuare la misura. https://www.snpambiente.it/2019/10/30/radon-citizen- science-distribuiti-770-kit-di-misura-in-tutto-lalto-adige/
  • 162. Ascoltiamo la città in Veneto u Il progetto, realizzato nella città di Verona, ha coinvolto gli studenti delle scuole superiori nell’utilizzo di applicazioni dei cellulari per le rilevazioni fonometriche di tipo conoscitivo. u Il progetto prevede l’utilizzo di uno strumento,il telefonino o “smartphone”, divenuto ormai di uso quotidiano, che con alcuni accorgimenti e attenzioni può divenire un vero e proprio strumento di misura. u Numerose “app” danno la possibilità di misurare il livello di rumore, inoltre le informazioni così ottenute possono essere condivise utilizzando il web. L’utilizzo del cellulare può permettere una partecipazione attiva ai problemi attuali, può aiutare a diventare cittadini consapevoli dell’ambiente e della società in cui si vive, analizzando le interazioni uomo ambiente, le modificazioni esercitate dalle attività umane, condividendo le proprie esperienze ed elaborando strategie di miglioramento e soluzioni. u L’iniziativa ha la doppia valenza di informare le giovani generazioni circa l’inquinamento dell’ambiente urbano, in particolare quello acustico con riferimento all’impatto generato dal traffico veicolare, e di sperimentare l’utilizzo di questa risorsa umana diffusa, i giovani, ai fini della mappatura acustica comunale. https://www.arpa.veneto.it/servizi-ambientali/educazione-per-la-sostenibilita/educazione- ambientale/didattica/progetto-rumore-e-silenzio-ascoltiamo-le-citta
  • 163. OpeNoise: app per misurare il rumore u OpeNoise è una applicazione Android per rilevare il rumore attraverso smartphone e tablet, sviluppata da Arpa Piemonte. u L’applicazione consente la misurazione del livello sonoro e la sua composizione in frequenza. È inoltre possibile memorizzare i risultati di misura in un file di testo. u L’attendibilità di OpeNoise è stata verificata attraverso numerosi test in laboratorio e sul campo condotti su diversi dispositivi, confrontando i risultati con fonometri professionali. Pur con alcune differenze, tutti gli apparecchi analizzati hanno fornito una buona risposta nella gamma di livelli sonori tipica dei rumori ambientali (45 - 80 dBA) e nel range di frequenza 200-5000 Hz. http://www.arpa.piemonte.it/approfondimenti/temi-ambientali/rumore/rumore/openoise_2/openoise
  • 164. Immagine coordinate e reportistica London London Underground Underground L’alfabeto Johnston Sans Serif progettato da Edward Johnston per la London Underground nel 1916 e la sua applicazione per il marchio di una delle stazioni
  • 165. Immagine coordinata u Immagine coordinata significa costruire uno stile specifico di un’azienda che abbia un forte carattere di personalizzazione. u Serve cioè a definirne la unicità ed originalità, distinguendosi dagli altri soggetti, in una parola significa affermarne l’identità. u Per questo è importante la costruzione del marchio, che rappresenta l’espressione sintetica u di questa identità e di altri elementi connessi con esso (in primo luogo i colori).
  • 166. Adozione del logo;po SNPA e del Manuale opera;vo per l'u;lizzo del logo;po Tu#e le forme di espressione di Ispra e delle Arpa-Appa (in par5colare sui si5 Web, sulle pubblicazioni, sui materiali di pubblicizzazione di even5) devono, di norma, essere accompagnate dal logo5po SNPA, per evidenziare l’appartenenza di tali en. al Sistema nazionale a rete per la protezione ambientale.
  • 167.
  • 168.
  • 169.
  • 171. Direttiva Direttore Tecnico sulla reportistica 171 I report sono stati standardizzati, prevedendo una struttura fissa, con alcuni aspetti che devono essere sempre presenti: ad un esempio una sintesi allʼinizio, un glossario, una definizione degli indicatori utilizzati, ecc.
  • 172. 172
  • 173. 173
  • 175.
  • 176. RETE, come comunità professionale • è composta da rappresentanti di Ispra e di tutte le agenzie ambientali. • ha il compito di coordinare le attività di comunicazione e informazione degli enti che compongono il SNPA e assicurare una gestione quotidiana degli strumenti di comunicazione integrati (AmbienteInforma, sito Web, @Snpambiente). • è caratterizzata da un assetto a “geometria variabile” (modulare e dinamica) capace di adattarsi, in relazione alle attività da svolgere, con un coinvolgimento ampio di tutte le componenti del Sistema. • non è una struttura gerarchica, ma fra pari, flessibile, dinamica, adattiva. Ogni nodo della rete può portare contributi originali, mettendoli a disposizione di tutti gli altri nodi, sulla base delle proprie esperienze e specificità.
  • 177.
  • 178.
  • 179. LA QUESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE ED UMANE
  • 180. AmbienteInforma (dal 26 maggio 2016) Obiettivi • far conoscere il SNPA • sviluppare benchmarking ambientale fra le varie regioni e organizzativo fra le varie agenzie; • far conoscere l’attività in corso dei diversi gruppi di lavoro SNPA; • favorire l'integrazione delle attività di comunicazione delle agenzie; • far conoscere l’attività svolta dalle agenzie del SNPA e dare il senso che fanno parte di un sistema.
  • 181. Con il lavoro quotidiano comune, metaforicamente “spalla a spalla”, si costruiscono davvero le basi per l’integrazione dei comunicatori delle agenzie, premessa essenziale per realizzare una comunicazione integrata del Sistema
  • 182. uDal maggio 2016 a fine 2020: u 366 numeri del notiziario u Oltre 5.600 articoli u Un indirizzario di oltre 115.000 persone: • Personale del SNPA • Decisori poli2ci • Tecnici dell’ambiente nelle is2tuzioni • Associazioni ambientali • Categorie economiche e sindaca2 • Imprese • Università e ricerca • Media • CiBadini interessa2 ambiente
  • 183.
  • 185. Da fine novembre 2018 è stato pubblicato il sito del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente www.snpambiente.it Un sito in continuo divenire, porta di accesso unica al Sistema Chi siamo, Dati, Pubblicazioni, Servizi, Progetti, Temi ambientali, Territori 350mIla utenti nel 2020 + 60% rispetto al 2019
  • 186.
  • 189. DATI
  • 190. Innovazione nel modo di raccontare l’ambiente u Utilizzo di strumenti nuovi come StoryMap
  • 196. Il lavoro non manca …