Progetto frutto della partecipazione a CoopUpBo 2016, sul tema dell'abitare collaborativo: una rete di case piattaforma, laboratori di welfare di comunità, cooperativa di piattaforma, economia collaborativa, apprendimento collaborativo.
[versione short]
2. Chi siamo
• Siamo Marco e Nicoletta.
Ci occupiamo rispettivamente di startup digitali
(http://www.wcap.tim.it/it/acceleratori/bologna ) e fotografia
(http://www.nicolettavaldisteno.com).
• Prima di trasferirci da Roma a Bologna (2014), abbiamo a lungo
indagato sul tema dell’abitare e su quegli stili di vita cosiddetti
«alternativi» cercando una risposta alla nostra necessità di
«cambiare vita».
3. Perché abbiamo partecipato
• Dopo l’arrivo del piccolo Michele nella nostra famiglia, sentiamo
ancora più forte l’urgenza di individuare una nuova soluzione
abitativa che ci permetta di completare le nostre traiettorie
personali e professionali, coinvolgendo il nostro network
• Abbiamo partecipato a CoopUpBo per accelerare la realizzazione
del progetto ed ampliarne l’impatto
prima dopo
5. Cosa ci ha ispirato
Una serie di esperienze dirette:
• agricoltura bio (WWOOF, orti sociali),
• nuova ruralità (RURAL HUB, CAMP DI GRANO),
• decrescita felice (SCUOLA ESTIVA DELLA DECRESCITA E DEI BENI
COMUNI),
• co-living (CASA NETURAL),
• sharing economy (OUIShare Italia),
• co-housing intergenerazionale (CONTEA DEGLI ANGELI)
• ecovillaggi e turismo sostenibile (Sac-Be, Findhorn, Christiania)
che abbiamo raccontato pubblicando una serie di articoli sulla rivista
«Casa Naturale» nella sezione lifestyle.
6. Laboratori di nuovi stili di vita
● Famiglie che abbandonano la comfort zone o con
nuovi bisogni educativi (Unlearning)
● Giovani che recuperano il “saper fare” girando il
mondo (WWOOF)
● Comunità intenzionali (Ecovillaggi)
● Co-working, co-housing e co-living
intergenerazionali
7. Bisogno comune: cambiare vita
Sempre più persone
esprimono il bisogno di
"cambiare vita" ed
intraprendono un nuovo
percorso, spesso con
risorse limitate.
Alla ricerca di alternative,
spesso le famiglie si
rivolgono a comunità che
stanno già sperimentando
nuovi modelli di welfare.
https://decrescoecresco.wordpress.com/tag/wwoof/
8. Welfare di comunità e nuove fragilità
Il welfare comunitario è l'esito della
comunità che si fa responsabile
di sé e cura se stessa, in un
processo critico in cui i servizi
professionali favoriscono le
competenze di auto-cura della
comunità e dei suoi attori.
9. Servizi: le cooperative di abitanti
• Nelle cooperative di abitanti, diverse sono le esperienze di co-housing o di
costruzione di servizi di prossimità e condivisi legati all’abitare.
• L’economia collaborativa offre importanti opportunità per sviluppare
nuovi servizi collaborativi e condivisi che amplifichino la collaborazione tra
abitanti e valorizzino la dimensione di comunità.
• Il potenziale si può realizzare soprattutto grazie allo sviluppo di
sinergie tra cooperative di costruzione, sociali, di servizi, di
utenti, culturali e di abitanti, e alla rigenerazione di spazi
urbani dismessi attraverso progetti di innovazione sociale.
10. Platform Cooperativism,
la Sharing Economy equa e solidale
Il “cooperativismo di piattaforma” nasce come risposta ai colossi
della sharing economy, dalla volontà di creare sistemi virtuosi,
capaci di assicurare dignità del lavoro e adeguate retribuzioni ai
soci.
Si vuole mantenere la tecnologia come cuore pulsante del modello
piattaforma, ma un aspetto cruciale del platform cooperativism
riguarda la generazione di relazioni sociali più significative, la
cura del rapporto con il territorio e l’attenzione all’impatto
sociale.
11. Le case-piattaforma
come frattali della società
Ogni casa può diventare una risorsa e contribuire ad aumentare in
modo sostenibile l'attrattività e la domanda di fruizione di un
territorio (dal quartiere periferico al borgo spopolato).
Mettendo le case in rete possiamo creare nuovi legami per la
coesione sociale tra persone, territorio (riattivazione, senso di
appartenenza), istituzioni.
http://opendoor.io/
12. Aiutare a comprendere e mettere in
pratica
Le famiglie devono
• essere consapevoli che il “come” è
oggi imprescindibilmente legato al
“perché”
• conoscere gli strumenti utilizzabili
per disegnare e progettare
l’innovazione – anche e soprattutto
quella sociale e collaborativa
• imparare dai modelli, applicarli
localmente e globalmente, risolvere
problemi chiave
http://www.ruralhub.it/2015/04/28/che-cose-linnovazione-sociale-sperimentare-sul-campo-e-imparare-dai-pionieri/
13. Fornire gli strumenti giusti alle famiglie
Tools “ereditati” dalle
startup (Business
Model Canvas, Value
Proposition Canvas,
Gap analysis,
Validation board,
Platform design
toolkit, Eco Business
Model Canvas,
Approccio Lean)
Best practices dell’
economia
collaborativa
(consumo,
produzione,
apprendimento,
finanza, governance)
Metriche
ibride (Business Plan,
Bilanci di giustizia,
Survey periodiche,
KPI web)
• Gli strumenti per pianificare e monitorare le scelte sono una forma necessaria di
disciplina interiore, per resistere ai canti delle sirene e mantenere la rotta, affinché
il cambiamento non rappresenti solo il risultato di un adattamento bensì il risultato
di una scelta.
14. life-hacking
workation
sandbox co-living
community
Living as a Service
Communal Living
Curated Cohabitation
Elderly P2PMaker Families
Urban Escapism Democratized Milestone
Home
PlatformCo-design
Cross inspiration
Acceleration
Simplicity
Ciclicality RedirectionExperience
Prosumerism
Instant entrepreneurship
Nostalgia
Tribalism Hybridrization
Generational rebellion
co-working
co-learningstorytelling
Creare un osservatorio dei trends
Trust
WorkingPoors
Le buzzwords diventano virali e ci parlano di mondi, pubblici, immaginari
16. coLiving as a Service
Vogliamo essere:
• uno spazio - fisico e virtuale - aperto alla
sperimentazione di nuove forme dell'abitare
(“sandbox”)
• un attivatore del cambiamento partecipato
• un aggregatore di esperienze micro imprenditoriali
ad impatto sociale che si possono creare grazie
all’economia collaborativa
18. Rural Hub Salerno, l’hacker space
Da soggetti della rete come "risorse", alla loro integrazione/
valorizzazione come "attori protagonisti" della cura del loro
territorio/comunità
http://www.ruralhub.it/it/
19. Turismo partecipativo e capitale
relazionale: Destinazione Umana
Destinazione Umana
STORYTELLING AUTENTICO PER ISPIRARE GLI ABITANTI TEMPORANEI
20. Roadmap del progetto
1. trovare un immobile con le caratteristiche
adatte
2. adottare strumenti on line (sito+social) per
condividere informazioni utili per progettare e
realizzare un nuovo progetto di vita partendo
dalla propria casa o dal riuso di spazi inutilizzati
3. creare una “rete di case piattaforma”
4. misurare gli impatti dell’iniziativa
23. Cosa cerchiamo
• Un immobile "contenitore" in zona rurale che
disponga di fabbricati + area verde circostante,
spazi privati ed in condivisione
• una rete di persone interessate a costruire una
community on/offline di abitanti sperimentatori
• realtà interessate a condividere e a rendere
sostenibile il costo di questo immobile
• supporto per partecipazione a bandi (consulenza
amministrativa, legale e finanziaria)
• supporto economico