SlideShare una empresa de Scribd logo
1 de 9
APPROFONDIMENTO INTERROGAZIONE SU
PLATONE
Nascita e origini
Platone nacque adAtene dagenitori aristocratici:il padre Aristone,che vantavatrai suoi antenati Codro,
l'ultimoleggendariore di Atene,gli imposeil nome del nonnoAristocle;lamadre, Perictione,secondo
Diogene Laerziodiscendevadal famosolegislatore Solone.
La suadata di nascitaviene fissatadaApollodorodi Atene,nellasuaCronologia,all'ottantottesima
Olimpiade,nel settimogiornodel mese di Targellione,ossiaallafine di maggiodel 428 a.C.Ebbe due
fratelli,Adimantoe Glaucone,citati nellasuaRepubblica,e unasorella,Potone,madre di Speusippo,futuro
allievoe successore,allasuamorte,alladirezione dell'Accademiadi Atene.
Fu un altroAristone,unlottatore di Argo,suomaestrodi ginnastica,achiamarloperla larghezzadelle
spalle "Platone"(dal grecoπλατύς,platýs,che significa"ampio").Platone praticavainfatti il pancrazio,una
sorta di lotta e pugilatoassieme.Altri dannodel nome un'altraderivazione, come l'ampiezzadellafronte o
la maestàdellostile letterario.DiogeneLaerzio,riferendosiadApuleio,aOlimpiodoroe aEliano,informa
che avrebbe coltivatolapitturae lapoesia,scrivendoditirambi,liriche e tragedie,che avrebberoavutoin
seguito,insiemeai mimi,un'importanzafondamentale perlascritturadei suoi dialoghi.
Platone frequentòl'eracliteoCratiloe il parmenideoErmogene,manonè certo se la notiziasiareale ose
vogliagiustificare lasuasuccessivadottrina,influenzatasotto diversi aspetti dal pensierodeisuoi due
grandi predecessori,Eraclitoe Parmenide,dalui consideratigli autentici fondatoridellafilosofia.
Avrebbe partecipatoatre spedizioni militari,durante laguerradel Peloponneso,aTanagra,a Corintoe a
Delio,dal 409 a.C.al 407 a.C.,annoin cui,conosciutoSocrate,avrebbe distruttotutte le sue composizioni
poetiche perdedicarsi completamenteallafilosofia.
Fondamentale il suoincontroconSocrate che,dopolaparentesi del governo,oligarchicoe filo-spartano,
dei Trentatiranni,del quale facevaparte loziodi Platone Crizia,fuaccusatodal nuovogoverno
democraticodi empietàe di corruzione dei giovanie condannatoamorte nel 399 a.C..Nell'Apologiadi
Socrate l'allievodescrive il processodel maestro,che pronuncialasuadifesa,denuncialafalsitàdi chi
l'accusa di corrompere i giovani e come testimoni dellasuacondottamenzionaungruppodi suoi amici
presenti nel tribunale,trai quali «Adimànto,figliodi Aristòne,di cui Platone,qui presente,è fratello» ..
Tuttavianel Fedone,il narratore Fedonedi Elide riferisceaEchecrate che Platone nonerapresente alle
ultime ore di vitadi Socrate.Platone è dunque stranamente assente,forsemalato(59b):inrealtà,
nessun'altrafonte anticaparlaperquell'epocadi unamalattiadel filosofo,tantograve daimpedirglidi
assistere il maestronelle ultime ore.Conlasuaassenza,Platone forse vuole affermare che il dialogonon
sarà una cronaca puntuale dellamorte di Socrate,quantopiuttosto, come affermaBrunoCentrone,unasua
ricostruzione letterariainlineaconlospiritodialogicodel maestro.oppure che eglinonvoglia
compromettersi condividendol'accusadi ateismoche haportato Socrate allamorte.Nona caso dopo la
scomparsadel maestroi suoi discepoli,compresoPlatone,lasciaronoAtene perrifugiarsi aMegara.Da qui
Platone si recòa Cirene,frequentandoil matematicoTeodorodi Cirenee ancorainItalia,dai pitagorici
Filolao,Euritoe Acrione.Infine si sarebberecatoinEgitto,dove i sacerdoti l'avrebberoguaritodauna
malattia.Ma la fondatezzadellanotiziadi questi viaggi è moltodubbia.
L'arrivo in Italia e in Sicilia
Diogene Laerzioaffermache nel 390 a.C.circa, Platone giunse unaprimavoltainMagna Grecia dove fece la
conoscenzadel pitagoricoArchitadi Taranto.
Numerose fonti antichedocumentanoi suoi successivi viaggi inSicilia.Nel 388/387 a.C.vi si recò con
l'intenzione di studiaredavicinoil vulcanoEtna.Lo storicogrecoDiogene Laerzioaffermache il filosofo
ateniese si siarecatonel suoprimoviaggiosicilianopressoi crateri etnei .Allasuatestimonianzasi
aggiungonoquelle di Ateneo e di Apuleio
Primo viaggio: l'incontro con Dione e Dionisio I
Una voltagiuntosull'isolafuinvitatodal tirannoDionisioIa recarsi a Siracusa,pressolasua corte. Qui fece
la conoscenzadel cognatodel tiranno,Dione,il qualedivennebenprestounodei piùintimidiscepoli.
Oppostoinvece ful'atteggiamentodi Dionisionei suoi confronti.Al siracusanonon piacqueroi discorsi di
Platone sullafelicitàe sucosa fosse giustoonon giustofare.Perevitargli quindi l'iradi Dionisio,poichétrai
due vi era stato un accesodiverbio,Dionelofece imbarcare sudi unanave capitanata dallospartano
Pollide.
Dionisioallorasegretamente avrebbe chiestoal suoambasciatore di uccidere Platonedurante il viaggioodi
renderloschiavo.Venne quindi condottoaEgina,isolanemicadi Atene,dove fufattoprigionieroe reso
schiavo.
A riscattarlofuil socratico Anniceridedi Cirene.Maquest'episodio,narratocon varianti da Diogene Laerzio,
è statomoltodiscussoe la criticamodernasi divide nell'attribuire lacolpevolezzadellaschiavitùdi Platone
a DionisioI o al fattoche durante la guerradi Corintofosse moltopericolosopergli Ateniesi navigaresu
quelle acque.
La fondazione dell'Accademia
Nel 387 a.C. Platone è adAtene;acquistatounparco dedicatoadAcademo,vi fondaunascuolache intitola
Accademiainonore dell'eroee laconsacra ad Apolloe alle Muse.
Sull'esempiooppostoaquellodellascuolafondatadaIsocrate nel 391 a.C.e basata sull'insegnamentodella
retorica,lascuola di Platone hale sue radici nellascienzae nel metododaessaderivato,ladialettica;per
questomotivo,l'insegnamento si svolge attraversodibattiti,acui partecipanogli stessi allievi,diretti da
Platone odagli allievipiùanziani,e conferenzetenutedaillustri personaggidi passaggioadAtene.
In vent'anni,dallacreazione dell'Accademiaal 367 a.C.,Platone scrive i dialoghi incui si sforzadi
determinare le condizioni che permettonolafondazione dellascienza;tali sono:
il Clitofonte (tuttaviadi incertaattribuzione);
il Menone (incui compare per laprima voltal'anamnesi,tramite l'esempiodellloschiavoche riesce a
dedurre il teoremadi Pitagorasenzache gli siamai stato spiegato);
il Fedone (incui sostienel'immortalitàdell'anima);
l'Eutidemo;(incui viene messainscenaunaparodiadell'eristica,l'arte sofisticadi "battagliare"aparole allo
scopodi confutare le tesi avversarie):
il Simposio(incui ogni partecipante dice cos'è,secondolui,l'amore);
la Repubblica(incui esponelasuaformadi governoideale,che nonè,come si potrebbe immaginare,una
repubblica);
il Cratilo(incui discute riguardoal linguaggio);
il Fedro(incui presentalatripartizione dell'animatramite il mitodellabigaalata).
Il secondo viaggio a Siracusa
Nel 367-366 a.C.Platone è nuovamente aSiracusa,invitatodaDione che,conla morte di Dionigi il Vecchio
e lasuccessione al potere di suonipote Dionigiil Giovane,contadi poterattuare le riforme impedite dal
precedente tiranno.
La riformapoliticadi Platone vienefortementeosteggiatadallafazione tirannicache vede nel filosofo
ateniese,e nellasuaeloquenza,unaminacciaallapropriaesistenza,oaddiritturaunnuovotentativodi
conquistadaparte di Atene.
Infine i contrasti conDionigi II,che sospettanelloziointenzioni di ribellione,portanoall'esiliodi Dione.
Platone è rimastougualmente aSiracusa,siaperché il tirannolotrasferisce sull'acropoli - dove occorre il
suo permessoperqualsiasi imbarco - e siaperché nutre ancora «lasperanzadi fare tuttoil bene possibile
attraversoun unicoindividuo».
Lo scoppiodi un conflittobellicoche impegnadirettamenteDionigi II,offre aPlatone l'occasione di lasciare
la Sicilia.Mail Siracusanogli promette che intempodi pace manderàa chiamare sialui che Dione.
Il terzo viaggio in Sicilia
Nel 361 a.C. Platone compie il suoterzoe ultimoviaggio inSicilia.Nonc'è peròDione,versoil quale Dionigi
manifestaun'apertaostilità;i tentativi di Platone di difendere l'amicoportanoallarotturadei rapporti con
il tiranno.
Dopo averavutoun forte diverbioconil tirannoperaverdifesoil siracusanoEraclide - colpevoledi aver
fomentatolarivoltadei mercenari controDionigiII - Platone viene cacciatodall'acropoli e trasferitonella
casa di Archedemo.
Nel 360 a.C.,quandoormai lasituazione è divenutapericolosaperlasuaincolumità,riesce a lasciare la
Siciliagrazie allamediazione di Architae dei pitagorici tarantini,i quali mandanoLamiscoche convince
DionisioIIalasciare partire Platone. Durante il viaggiodi ritorno,Platone sbarcaaOlimpiadove incontra
perl'ultimavoltaDione.Questi stavaprogettandounaguerracontroDionigi,dallaqualePlatonecercò
invanodi dissuaderlo:nel 357 a.C. riusciràa impadronirsi del potere aSiracusama vi sarà uccisotre anni
dopo.
La superiorità del discorso orale
Platone si avvale del dialogo perché loritiene l'unicostrumentoingradodi riportare l'argomentoalla
concretezzastoricadi un dibattitofrapersone e di mettere inluce il carattere di ricercadellafilosofia,
elementochiavedel suopensiero.Egli vuole inoltreevidenziarecol ricorsoal dialogolasuperioritàdel
discorsoorale rispettoalloscritto.Certolaparolascrittaè piùprecisae meditatarispettoall'oralità,ma
mentre questapermette unimmediatoscambiodi opinioni sul temaindiscussionequellascritta
interrogatanonrisponde.
In genere,si suole riunire i dialoghi platonici invari gruppi.Secondounalineainterpretativapiuttosto
datata, i primi dialoghi sarebberocaratterizzati dallavivainfluenzadi Socrate (primogruppo);quelli della
maturitàin cui avrebbe sviluppatolateoriadelleidee(secondogruppo);e l'ultimoperiodoquandosentì
l'urgenzadi difendere lapropriaconcezionedagli attacchi allasuafilosofia,attuandounaprofonda
autocriticadellateoriadelleidee(terzogruppo).Secondoil nuovoparadigmainterpretativointrodotto
dallascuoladi Tubingae di Milano,invece,i dialoghi platonici,al di làdellostile inevoluzione,presentano
una coerenzasistematicadi fondo,dove ladottrinadelleidee,perquantoimportante,noncostituisce più
la parte fondamentaledel mondosovrasensibile.Lostile,che imitafedelmentelapeculiaritàdel dialogo
socratico,muta notevolmentedaunperiodoall'altro:nei periodi giovanili si hannointerventi brevie briosi
che dannovivacitàal dibattito;negli ultimi,invece,vi sonointerventi lunghi,che dannoall'operail carattere
di un trattato e nondi undibattito,trattandosi piuttostodi undialogodell'animaconse stessa,masenza
giungere mai aesporre compiutamentelapropiadottrinainformadi scienzaassoluta.Larinuncia,come
già inSocrate,a comunicare informa scrittail nucleodellapropriadottrinaporterebbe perdi piùapensare
che nonsolola scrittura,ma anche l'oralitànonfosse perPlatone ingradodi trasmetterla.
In genere il protagonistadei dialoghi è Socrate;soltantonegli ultimidialoghi costui assumeunaparte
secondaria,finoascomparire del tuttonell'Epinomide e nelle Leggi.Lacaratteristicadi questi dialoghiè che
il soggettoprincipale che dàil titoloall'operaè solito discorrere moltopiùdell'interlocutoreacui si rivolge,
il quale si limitasolamenteaconfermare odisapprovare quelloche il protagonistaespone.
Filosofia e politica
Quellache intermini storici possiamochiamare"filosofiaplatonica" –ovveroil corpusdi idee e di testi che
definisconolatradizionestoricadel pensieroplatonico –è sorta dallariflessionesullapolitica.Come scrive
Alexandre Koyré:«tuttalavitafilosoficadi Platone è statadeterminatadaun avvenimentoeminentemente
politico,lacondannaa morte di Socrate».
Occorre tuttaviadistinguere la"riflessionesullapolitica"dall'"attivitàpolitica".Nonè certoinquest'ultima
accezione che dobbiamointenderelacentralitàdellapoliticanel pensierodi Platone.Come egli scrisse, in
tarda età,nellaLetteraVIIdel suoepistolario,propriolarinunciaallapoliticaattivasegnalasceltaperla
filosofia,intesaperòcome impegno"civile".Lariflessione sullapoliticadiventa,inaltre parole,riflessione
sul concettodi giustizia,e dallariflessione suquestoconcettosorge un'ideadi filosofiaintesacome
processodi crescitadell'Uomocome membroorganicamenteappartenenteallapolis.
Findalle prime fasi di questariflessione,appare chiaroche peril filosofoateniese risolvere il problemadella
giustiziasignificaaffrontare il problemadellaconoscenza.Daqui lanecessitàdi intendere lagenesi del
"mondodelle idee"come fruttodi unimpegno"politico"piùcomplessivoe profondo.
BREVE APPROFONDIMENTOSULLEDOTTRINE NON SCRITTE DI PLATONE
Il Fedro e la Lettera VII sonoconsiderate “autotestimonianze”del pensieroplatonico,dove si allude alle
dottrine nonscritte;di tali dottrine «è impossibileparlarne atutti»:possonoesserecompresesoltantoda
chi ha frequentato l’Accademia,studiando matematicae geometria,proprioperché all’internodelle
dottrine viene trattatoil mondodegli enti matematici e geometrici.
A causa di ciò e nonostante possediamol’interocorpusdelle sue operenonpossiamoconoscereil tuttoe il
veroPlatone,nonavendoegli ritenutoopportunoconsegnarealloscrittotuttoil suoscibile e inparticolare
quelle cose «di maggiorvalore»(problemadi passare aun’oralitàdialetticae nonmimetico-poetica,come
quellaomerica:neglianni incui vive Platone avviene in Greciaquellagrande rivoluzioneculturaledacui è
nata la «civiltàdellascrittura»,come affermaNestlenell’opera Dalmito al lògos).Inquest’operaPlatone
sostiene che lascritturanonaccresce lasapienzadegli uomini,masolol’apparenzadel sapere,l’opinione;
essanon rafforzalamemoria,maoffre piuttostounfarmacoper richiamare allamemoriaquantogià
appreso.Lo scrittoè soggettoanumerosi rischi,nonultimoquellodi un’erroneainterpretazione,odi
un’incomprensione;essononè il farmacodellamemoria,come sostenevadi averscopertoTheuth,recatosi
dal re Thamus.Egli ritenevache tale scopertaavrebbe resocapaci,coloroche ne facevanouso,di
accrescere la propriasapienza;invece,Platone definisce “dossosofo”chi scrive,cioè portatore di opinione.
Questomitoè comunque unasummadi quantogià circolavaal suo tempo;adesempio, Eschiloe Gorgia
esaltavanotale mezzo,elevatoad“organodellamemoria”,mentre Platone reagisce aquestoclima,
ponendosi afavore dell’insegnamentoorale e dialettico,il cui coinvolgimentoè impossibile allaparola
scritta.
Dottrine nonscritte
Platone,sebbene consideratoil maggiore scrittore dellaGreciaclassica,decise fermamente di nonaffidarle
allascrittura,la quale nonrestavaincisanell'animodellostudente (come inveceavvenivagrazie all'oralità
dialettica),masoltantonel papiro,che potevafinirenellamani di chiunque senzapossibilitàdi difendersi.
Le obiezioniallascritturasi trovanonel Fedro e nellaLettera VII,sullaquale si è concordatapiuttosto
recentemente l’autenticità;il cuore,il nucleoessenzialedelle dottrine platonichepuòesseretramandato
unicamente attraversol’oralità,trasmessosoltantodall'insegnamentoe nonatutti,ma soloa quell'allievo
che ha fattoun determinatopercorso.Tali obiezionidi Platone nonvoglionorappresentare unacritica,una
condannaallascrittura,ma una forte e fondatapresadi posizione nei confronti di unmezzoinopportunoai
suoi fini.Daqueste premesseemergechiaramente l’inconsistenzadel paradigmaschleiermacheriano.
Alcuni uomini potrebberosicuramente,anche senzaaverfrequentatol’Accademia,trarre vantaggiodauno
scrittosu queste dottrine,masi tratterebbe soltantodi pochi uomini,inqualche modo«illuminatidaun
raggiodivino» (pochissime persone,delle anime privilegiate),che dasoli ocon pochissimi indizi sonocapaci
di trovare il vero;lamaggiorparte degli uomini si riempirebbedi presunzione (Dionigi→Lettera VII),
convinti di averappresochissàquali grandi cose,che inrealtànon hannoinalcun modorecepito.Per
giungere all'Intellegibile l’uomoprecorre necessariamente cinque tappe,servendosidel nome (“cerchio”),
delladefinizione(«ciòche hagli estremi equidistantidaunpuntodettocentro»),dell’immagine («chesi
disegnae si cancella,che si costruisce col compassoe che perisce»),dellaconoscenza(lascienza,
«l’opinione verace intornoatali cose») edinfinedellacomprensione dell’Intellegibilestesso;perciòle
immagini (copie di copie),nonostante sianoopposte all'Intellegibile,possonoaiutare e portare «chi ha
buonanatura» allasuaconoscenza,cioè all'essenzadella«buonanatura» (difficilissimopercorso).
Paragoni
Platone paragonagli scritti alle immaginidellapittura,le quali sembranovivemache nonhanno,in realtà,
nulladelladinamicitàdelle cose rappresentate,esserimangonoinsilenziose noi le interroghiamo,così
come lo scritto(perciònonpuòrivolgersi adunpubblicoomogeneo);agli scritti accade inoltre qualcosadi
peggiore,rispettoallapittura,inquantopossonoandare nelle mani di chiunque,rischiandodi finire nelle
mani delle personesbagliate,inmanoalle quali loscrittosarebbe statounostacolopiuttostoche unutile
strumento.Igiardini di Adone,inriferimentoallefesteestive celebrate inonore di Adone,eranodei vasi o
cesti di vimini lasciati unasettimanaal buio,incui le donne piantavanosemi lacui fioriturarapida,ma
effimera,ricordavalamorte prematuradi Adone,amante di Afrodite;lasciarescritti è come scrivere
sull'acquaoin rotoli che poi verrannosmarriti,perché,come peri semi,nonhannoil terrenopredisposto
dove gettare le proprie radici e germogliare,cioè le anime dovecoltivarele proprie dottrine trasformandole
invita e rendendole eterne,acui vannoinsegnate con«arte dialettica»,conquell'accortezzache soltanto
un bravoinsegnante possiede;il sapiente,se scriveràlofaràpergioco,affidandoinvece laserietà
all'insegnamento,perraccogliere tuttalasuaminieradi ricordi che,unavoltariletti,stimolanoariportare
allaluce quantogià appreso.Perscrivere sonorichieste,secondoPlatone,tre precise regole:laconoscenza
dellaverità(avergiàappresolascienzamediantel’insegnamentoe nonlalettura),il saperdefiniree
determinare ogni cosainogni suoaspetto,il tenercontodelle animeacui si rivolge (calibrare il livellodi
difficoltà)edinfine il realizzare unaperfettacorrispondenzatrail contenutoe i discorsi.
BREVE APPROFONDIMENTOSUGLISCRITTIGIOVANILIE GLI SCRITTI SOCRATICIDIPLATONE
APOLOGIA DISOCRATE:
Apologiadi Socrate (gr. ᾿Απολογία Σωκράτους) I.Operadi Platone,laprimanellaraccoltache abbiamonei
dialoghi platonici;nonè undialogo,mail discorsoche,secondoPlatone,Socrate avrebbepronunciatoin
propriadifesanel processoche terminòconlasua condanna.Combattendole accuse (di empietàe
corruzione dei giovani)presentate daAntino,Meletoe Licone,e quelle anche piùtemibili deipiù«antichi»
accusatori (peres.,Aristofane),Socrate affermalabontàe il disinteresse dellasuapredicazione filosofica,a
cui undio(l’Apollodi Delfi)lohaspinto,e che egli nonpotrebbe quindi ripudiareoraperrispettodelleleggi
umane,pertimore dellamorte operqualsiasi altrapena.Avendofacoltà,secondole leggiateniesi,di
proporre egli stessolapena,Socrate si dichiaradegnod’essere nutritoaspese pubbliche nel Pritaneo,
come benemeritodellacittà:attodi orgogliosafierezza,che dovevaspingerei giudici aseveritàpiùche a
benevolenza.Loscrittoè senzadubbio,traquelli di Platone,il piùlegatoacircostanze reali dellavitadi
Socrate;e forse quelloincui piùvivamentesonorappresentati alcuniatteggiamenti morali delfilosofo,che
ebberolargoseguito,e variainterpretazione,nellediverse scuole socratiche;è tuttaviadifficilissimo
sceverare quantoinessosiacreazione platonicaintesaacolorire lafiguradi Socrate.II. Scrittodi
Senofonte,incui si narranoil processoe gli ultimi momenti dellavitadi Socrate;è moltoinferiore
all’omonimaoperadi Platone;tantoche si è tentatodi negarne l’autenticità.
CRITONE:
Il Critone (ingrecoΚρίτων) è un dialogogiovanile di Platone e perquestomotivolafiguradi Socrate che vi
ritroviamoè verosimilmentevicinaaquellache dovevaessere nellarealtà.Si puòquindi attingereaquesto
dialogoperindagare il pensieroe lafilosofiadi Socrate.
I personaggi di questodialogosonoSocrate e il suoamicoe discepoloCritone.
La scenaha luogodopola condannaa morte di Socrate,accusatodi empietàe corruzione di giovani.Poiché
la condannanonpuò essere eseguitasubito,inquantobisognaaspettare il ritornodellanave sacradaDelo,
Critone si reca da Socrate nel carcere per cercare di dissuaderlodall'accettare lasentenzae convincerlo
invece afuggire daAtene.Critone tentadi convincere Socrate afuggire utilizzandoil deterrente,terribile
perla mentalitàgrecaclassica,delladerisionepopolare,dellacondannamorale daparte dellafolla:Critone
prevede moltissime ingiurie nei confronti degli amici di Socrate,accusati di nonaverloaiutatoafuggire,e lo
accusa addiritturadi sottrarsi alle proprie responsabilità,di abbandonare i propri doveri perignaviao
paura. Ma Socrate riportaCritone allaragione:l'opinione che vale è quelladi chi sa,di chi è saggio,non del
popolo,che nonriesce a capire laVerità;solodell'opinione di costui ci si deve preoccupare,soloquesta
vale.E,d'altra parte,Socrate nonviene certomenoai suoi doveri,vistoche lasituazioneperlasuafamiglia
noncambierebbe se lui scappasse,né i suoi amici verrebberocondannati, nonfaaltroche ribadire quanto
già dettonell'Apologiadi Socrate.Platone introduce quindi permezzodelle parole di Socrate una
prosopopeadelleleggi.Queste,dice Socrate,sicuramentelocriticherebberoe loaccuserebberose egli
cercasse di sfuggire allasuapena,inquantoesse sonostate come dei genitori perlui,hannogarantitoalla
sua vitaun sistemadi controllocui affidarsi nelle questioni civili;trasgredirle significherebbequasi ricusare
l'ordine che lasua vitaha avuto.L'ingiustiziaeraconsideratacausadi dannoperl'animo,laparte umanadi
cui piùdovremmocurarci.Inoltre,secondoSocrate è bene che le leggi terrene possanointrodurlocome più
si conviene alle lorosorelle dell'aldilà,che comunque andrannoaffrontate.Critonenon puòche
condividereil ragionamentodi Socrate e accettare la suasceltadi morire.
IONE:
Lo Ione è undialogogiovaniledi Platone incui Socrate cercadi dimostrare che l'attivitàdel rapsodoe la
Socrate incontraIone di Efesoche,appenatornatodagli agoni inonore di Asclepiosvoltisi aEpidauro,
desideraorapartecipare alle PanateneeadAtene.Socrate,dopoaverlolodato,trail serioe il faceto,chiede
al rapsodocome mai lasua arte si limiti adOmeroe non riguardi anche altri poeti:secondo Socrate,infatti,
l’arte dellapoesia,arigordi logica,dovrebbe permettere achi è espertodi unpoetadi esserloanche di
altri.Ione insiste sullapeculiaritàdellapropriaarte edè orgogliosodi essere unospecialistadi Omero,il
migliore di tutti i poeti (mentre nonconosce poetiche hannocantatopeggiodi Omero).Ma Socrate gli
propone unaserie di esempi atti adimostrare che se unoè espertoinun’arte qualsiasi,lodeve essere
dell’arte nellasuainterezza:deve cioè essere espertodi chi quell’artelaconosce meglioe di chi laconosce
peggioe saperdistinguere.SecondoSocrate,quindi,Ione nonpossiedené un’arte né unascienza,maun
donodivino:quandorecitaOmero,Ione è possedutodalladivinità,che gli hatrasmessounpotere come fa
la calamitacon gli anelli di ferro.Nel paragone ladivinitàè lacalamita:egli ispirai poeti (gli anelli di ferro),
che a lorovoltatrasmettonoquelladynamisai rapsodi e questi all’uditorio,ultimoanellodi unacatena
lunghissima“magnetizzata”dal dioispiratore.Socrate passapoi achiedere aIone di quali arti,di cui Omero
parla (guidadei cavalli,strategia,medicina),egli siaesperto.Ione sostienedi essere espertodi tutte,ma
Socrate confutaquestaopinione del rapsodo:soloi competenti sullesingole arti sonoingradodi giudicare
se Omerosu quelle arti parlacorrettamente ono,moltomegliodi quantopossafare unrapsodo.
AddiritturaIone,provocatodal suointerlocutore,arrivaall’assurdaaffermazione secondocui rapsodoe
strategasi possonoidentificare,affermazioneconfutatadaSocrate.La conclusione del dialogo,acui lo
stessoIone si adeguadi necessità,è che Ione “nonperarte, ma persorte divina,possedutodaOmero”,
senzache egli sappianulla,dice “molte e bellecose su Omero”.stessapoesianonnasconodalla
conoscenza,masonoil risultatodi un'ispirazionedivina.
LACHETE:
In questodialogocompaionoundiscretonumerodi personaggi ,anche se il contributodatodaalcuni di
essi si limitaapoche battute . Socrate in quest'opera,che si svolge dopolabattagliadi Delio( 424 a.c. ) , ha
all'incirca45 anni e si dichiarapiùgiovane di Niciae di Lachete cui cede il dirittodi parlare per primi .Nel
Lachete inparticolare Socrate riveste lamedesimafunzione che hanel Carmide ,quellacioè di maestro
eccellente,richiesto,che conservaautonomiadi sceltanei confronti dei suoidiscepoli.Inpiùdi unpasso
del Lachete è addiritturaoggettodi autenticaammirazionedaparte dei presenti che ,purnon
comprendendolo afondo,ne celebranoil metodoe il forte ascendentesui giovani .E'però unSocrate già
proiettatoinunaluce pienamente platonica,incui emergonotematicheanticipatrici dellamaturitàdel
discepolo.Chi è codestoLachete che dà il nome al dialogo?E' un militare senzainteresse nè attitudiniper
il mondopolitico.Di lui lo storicoTucidide dice che fuungrande generale ,ungrande uomod'armi ,
distintosi innumerosi frangenti durante laguerradel Peloponnesoe mortonellabattagliadi Mantineadel
418 a.c. E' una figuramoltodiversadaNiciae si distingue soprattuttoperlaconcretezzae lalinearitàdel
suo discutere .Nicia,a differenzadi tutti gli altri personaggidel dialogo,fudavverounafigura
importantissimaperlastoriagreca . Colto, moderato,raffinatofuun gran rivale del partitodemocratico.
Fu fautore dellapace che portail suo nome ( 421 ) tra Atene e Sparta . Il dialogosi svolge inunapalestra
nonben identificataincui Socrate è casualmente presente .Ladata cui il dialogorisale è all'incircail 424 -
423 a.c. poichè si allude allabattagliadi Delio.Il temadelladiscussione è il valore dell'eserciziodelle armi .
IntervieneNiciache sostiene che l'eserciziodelle armi siautilissimo,soprattuttoperi giovani :inprimisè
bene che nonperdanotempoinstupidi passatempiche nongiovanoal fisico.Poi è anche utile perchè
sarannoavvantaggiati nelle battaglie,edinuna societàcome quellagrecaesse eranoall'ordinedel giorno.
La guerra, secondoNicia,ha il potere di rendere coraggiosi :chi l'ha fatta è piùcoraggiosorispettoa chi
nonl'ha fatta . Lachete dal canto suo dice che è utile apprendere tutte le discipline,inclusaquelladella
guerra. Peròmentre nellacittàincui ci sonoi migliori artisti tutti vannoperammirarli e apprendere,a
Sparta , città maestranell'arte dellaguerra,nonci va nessunoperammirare o perapprendere ,maanzi
tutti giranoallalarga , dice Lachete : l'arte dellaguerraperlui nonè utile come perNicia . A Lachete ,
saggiamente ,pare che un vile conla guerrarisulterebbe ancorapiùvile perchè mostrerebbe ancoradi più
la sua viltà,mentre perun valorosoosservatodaspettatori commettere unerrore potrebbe costargli
critiche spietate .Anche Socrate dice lasua : chi è il piùespertonell'arte dellaginnastica?O meglio,come
losi individua?E' quelloche l'hastudiatapiùafondoe si è esercitatosottolaguidadi buoni maestri .Certo
ci sonoanche coloro che riesconosenzal'aiutodi maestri ,ma nessunosi fidadi lorofinchè nonprovano
concretamente le loroabilità.Niciaprende laparolae faapprezzamenti suSocrate e Lachete : dice che
Socrate vuol sempre averragione ,che riesce sempre aportare il discorsodove vuole e che nonrisponde
mai alle domande che gli si pongono. Lachete e Lisimaco, unaltro personaggiodel dialogo,invitano
Socrate a parlare perchè a loropiace il suomodo di fare . Socrate arrivaa dire che il coraggio, vistoche è su
quelloche volge ladiscussione ,è unaparte dellavirtù. Ma che cosa è il coraggio, chiede Socrate ?Lachete
dice che è il non fuggire di fronte ai nemici .Socrate gli fa notare che è una definizione troppogenerica,e
perdi piùsi può anche fuggire dai nemici combattendoliinfuga. Socrate gli dice che se uno gli domandasse
che cosa è la velocità,lui direbbe che cosaè relativamenteallavoce ,relativamente alle gambe ,al
pensiero...Poi invitaLachete adare una rispostadel genere ariguardodel coraggio.Egli dice che è una
sorta di forza d'animo. Ma Socrate gli fa notare che quantoha dettoè incoerente perchè cosìè come se il
coraggiofosse unaforza illuminatadall'intelligenza.Si potrebbe forse chiamare coraggiosounoche
dimostrandoforzad'animospendendosaggiamentedenaroinvistadi maggiorprofitto?O se un medico
davanti a un paziente malatodi pleurite che gli chiedesse dabere e da mangiare nonsi lasciasse convincere
e resistesseconforzad'animoalle richiestesarebbecoraggioso?Nodi certo . Lachete è imbarazzatoperla
stoltezzache ha dettoe dà ragione a Socrate . Poi intervieneNiciache dice piùspavaldoche mai che il
coraggioè scienza.Ma che scienza?Chiede Socrate .Di certo nonè lascienzadel citaredo,nè quelladel
flautista.E di cosa allora? Niciaarrivaa dire che il coraggioè la scienzadellecose datemere e di quelle da
osare , non soloinguerra( perchè sarebbe troppogenerico) ,ma in ogni circostanza. Lachete pensache
Niciastiadandoi numeri : il coraggiocome può essere scienza?Il medico,ad esempio,è colui che
conosce i pericoli nellemalattie,il contadinoè quelloche conosce i pericoli connessi all'attivitàagricola,e
tutti gli altri artigiani conosconosiagli aspetti sicuri siaquellipericolosiariguardo dellapropriaarte .
Quindi lascienzadel coraggiononpare esistere .Ma Niciafa notare che se perl'ammalatoè motivo
maggiore di timore il vivere del morire,il medicopuòsaperlo?Permolti sarebbe megliononriprendersi
dallamalattiae morire : i medici possonosaperlo?Quelli che preferisconomorire temonoaltre cose
rispettoaquelli che preferisconovivere .Dipende dal singolose preferisce affrontare omenounpericolo.
Socrate però fanotare che coraggionon è sinonimodi temerarietànè di vigliaccheria:è una giustaviadi
mezzo, che varia a secondadei casi . Poi Socrate riprende ladefinizione di Nicia:il coraggioè la scienza
delle cose datemere e di quelle daosare .Il coraggio perNiciaè unascienzae , come tutte le scienze , non
conosce soloi mali edi beni futuri e presenti ,ma anche i passati . Il coraggiodiventerebbecosìscienzadi
tutti i beni edi mali di tutti i tempi : allorasarebbe lavirtùintera! Ci deve essere qualcosache nonquadra
inquanto ha dettoNicia.In conclusione Lisimacochiede aSocrate se aiuteràa rendere i giovani quanto
migliori possibili .Ma Socrate dice , con la solitaautodiminuzione,che nonne sarebbe degno,e è emerso
anche dal dialogo:come tutti gli altri , anche lui si è trovato indifficoltànel definire il coraggio.

Más contenido relacionado

Similar a PLATONE.docx (20)

DonneDeeSapientiSlideShare.pdf
DonneDeeSapientiSlideShare.pdfDonneDeeSapientiSlideShare.pdf
DonneDeeSapientiSlideShare.pdf
 
Platone
PlatonePlatone
Platone
 
Attualizzazione del mito nell'orestea di eschilo
Attualizzazione del mito nell'orestea di eschiloAttualizzazione del mito nell'orestea di eschilo
Attualizzazione del mito nell'orestea di eschilo
 
I Greci
I GreciI Greci
I Greci
 
3 b dante e le scienze
3 b dante e le scienze3 b dante e le scienze
3 b dante e le scienze
 
Ellenismo
EllenismoEllenismo
Ellenismo
 
Dalla Guerra Del Peloponneso
Dalla Guerra Del PeloponnesoDalla Guerra Del Peloponneso
Dalla Guerra Del Peloponneso
 
Quadro storico e culturale
Quadro storico e culturaleQuadro storico e culturale
Quadro storico e culturale
 
Il Teatro Greco
Il Teatro GrecoIl Teatro Greco
Il Teatro Greco
 
I sofisti
I sofistiI sofisti
I sofisti
 
Retorica antica
Retorica anticaRetorica antica
Retorica antica
 
Introduzione allo studio della storia - 2
Introduzione allo studio della storia - 2Introduzione allo studio della storia - 2
Introduzione allo studio della storia - 2
 
Sparta
SpartaSparta
Sparta
 
Inferno1
Inferno1Inferno1
Inferno1
 
Ellenismo
EllenismoEllenismo
Ellenismo
 
Confronto tra Sparta e Atene classiche.ppt
Confronto tra Sparta e Atene classiche.pptConfronto tra Sparta e Atene classiche.ppt
Confronto tra Sparta e Atene classiche.ppt
 
I luoghi di culto e di preghiera
I luoghi di culto e di preghieraI luoghi di culto e di preghiera
I luoghi di culto e di preghiera
 
Il meglio di Platone!
Il meglio di Platone!Il meglio di Platone!
Il meglio di Platone!
 
IL MEGLIO DI PLATONE
IL MEGLIO DI PLATONEIL MEGLIO DI PLATONE
IL MEGLIO DI PLATONE
 
Tra phusis e nomos. Un percorso attraverso le dottrine politiche della Grecia...
Tra phusis e nomos. Un percorso attraverso le dottrine politiche della Grecia...Tra phusis e nomos. Un percorso attraverso le dottrine politiche della Grecia...
Tra phusis e nomos. Un percorso attraverso le dottrine politiche della Grecia...
 

Más de MatteoEolini

Documento scansionato 2.pdf
Documento scansionato 2.pdfDocumento scansionato 2.pdf
Documento scansionato 2.pdfMatteoEolini
 
Capitolo_7_Gruppo_BertiDaFermoEoliniFrancia (1).pptx
Capitolo_7_Gruppo_BertiDaFermoEoliniFrancia (1).pptxCapitolo_7_Gruppo_BertiDaFermoEoliniFrancia (1).pptx
Capitolo_7_Gruppo_BertiDaFermoEoliniFrancia (1).pptxMatteoEolini
 
La Città Medievale
La Città MedievaleLa Città Medievale
La Città MedievaleMatteoEolini
 
Intelligenza Artificiale».pptx
Intelligenza Artificiale».pptxIntelligenza Artificiale».pptx
Intelligenza Artificiale».pptxMatteoEolini
 
Intelligenza_Artificiale-Certificato_di_completamento_7634 (1).pdf
Intelligenza_Artificiale-Certificato_di_completamento_7634 (1).pdfIntelligenza_Artificiale-Certificato_di_completamento_7634 (1).pdf
Intelligenza_Artificiale-Certificato_di_completamento_7634 (1).pdfMatteoEolini
 
LNEMTT03L10A488N_1371351_2855524_f.pdf
LNEMTT03L10A488N_1371351_2855524_f.pdfLNEMTT03L10A488N_1371351_2855524_f.pdf
LNEMTT03L10A488N_1371351_2855524_f.pdfMatteoEolini
 
LavoroDiGruppoEOLINI
LavoroDiGruppoEOLINI LavoroDiGruppoEOLINI
LavoroDiGruppoEOLINI MatteoEolini
 
Luce e microrganismi
Luce e microrganismiLuce e microrganismi
Luce e microrganismiMatteoEolini
 
Derivate e teoremi sulle funzioni derivabili.pptx
Derivate e teoremi sulle funzioni derivabili.pptxDerivate e teoremi sulle funzioni derivabili.pptx
Derivate e teoremi sulle funzioni derivabili.pptxMatteoEolini
 
5B I LASER-Comignani,Eolini,Savini Giulia.pptx
5B I LASER-Comignani,Eolini,Savini Giulia.pptx5B I LASER-Comignani,Eolini,Savini Giulia.pptx
5B I LASER-Comignani,Eolini,Savini Giulia.pptxMatteoEolini
 
4B FisicaApprofondimento.pptx
4B FisicaApprofondimento.pptx4B FisicaApprofondimento.pptx
4B FisicaApprofondimento.pptxMatteoEolini
 
4C Pile, elettrolisi ed applicazioni.pptx
4C Pile, elettrolisi ed applicazioni.pptx4C Pile, elettrolisi ed applicazioni.pptx
4C Pile, elettrolisi ed applicazioni.pptxMatteoEolini
 
5A Elettromagnetismo.pptx
5A Elettromagnetismo.pptx5A Elettromagnetismo.pptx
5A Elettromagnetismo.pptxMatteoEolini
 

Más de MatteoEolini (20)

Documento scansionato 2.pdf
Documento scansionato 2.pdfDocumento scansionato 2.pdf
Documento scansionato 2.pdf
 
Capitolo_7_Gruppo_BertiDaFermoEoliniFrancia (1).pptx
Capitolo_7_Gruppo_BertiDaFermoEoliniFrancia (1).pptxCapitolo_7_Gruppo_BertiDaFermoEoliniFrancia (1).pptx
Capitolo_7_Gruppo_BertiDaFermoEoliniFrancia (1).pptx
 
La Città Medievale
La Città MedievaleLa Città Medievale
La Città Medievale
 
12838.pdf
12838.pdf12838.pdf
12838.pdf
 
Intelligenza Artificiale».pptx
Intelligenza Artificiale».pptxIntelligenza Artificiale».pptx
Intelligenza Artificiale».pptx
 
Intelligenza_Artificiale-Certificato_di_completamento_7634 (1).pdf
Intelligenza_Artificiale-Certificato_di_completamento_7634 (1).pdfIntelligenza_Artificiale-Certificato_di_completamento_7634 (1).pdf
Intelligenza_Artificiale-Certificato_di_completamento_7634 (1).pdf
 
LNEMTT03L10A488N_1371351_2855524_f.pdf
LNEMTT03L10A488N_1371351_2855524_f.pdfLNEMTT03L10A488N_1371351_2855524_f.pdf
LNEMTT03L10A488N_1371351_2855524_f.pdf
 
Sclerosi Multipla
Sclerosi MultiplaSclerosi Multipla
Sclerosi Multipla
 
LavoroDiGruppoEOLINI
LavoroDiGruppoEOLINI LavoroDiGruppoEOLINI
LavoroDiGruppoEOLINI
 
BIOTECNOLOGIE
BIOTECNOLOGIEBIOTECNOLOGIE
BIOTECNOLOGIE
 
OSSIDORIDUZIONI
OSSIDORIDUZIONIOSSIDORIDUZIONI
OSSIDORIDUZIONI
 
Luce e microrganismi
Luce e microrganismiLuce e microrganismi
Luce e microrganismi
 
Derivate e teoremi sulle funzioni derivabili.pptx
Derivate e teoremi sulle funzioni derivabili.pptxDerivate e teoremi sulle funzioni derivabili.pptx
Derivate e teoremi sulle funzioni derivabili.pptx
 
Probabilità.pptx
Probabilità.pptxProbabilità.pptx
Probabilità.pptx
 
5B I LASER-Comignani,Eolini,Savini Giulia.pptx
5B I LASER-Comignani,Eolini,Savini Giulia.pptx5B I LASER-Comignani,Eolini,Savini Giulia.pptx
5B I LASER-Comignani,Eolini,Savini Giulia.pptx
 
4B FisicaApprofondimento.pptx
4B FisicaApprofondimento.pptx4B FisicaApprofondimento.pptx
4B FisicaApprofondimento.pptx
 
4C Pile, elettrolisi ed applicazioni.pptx
4C Pile, elettrolisi ed applicazioni.pptx4C Pile, elettrolisi ed applicazioni.pptx
4C Pile, elettrolisi ed applicazioni.pptx
 
5A Elettromagnetismo.pptx
5A Elettromagnetismo.pptx5A Elettromagnetismo.pptx
5A Elettromagnetismo.pptx
 
Calore.pptx
Calore.pptxCalore.pptx
Calore.pptx
 
storia.pptx
storia.pptxstoria.pptx
storia.pptx
 

PLATONE.docx

  • 1. APPROFONDIMENTO INTERROGAZIONE SU PLATONE Nascita e origini Platone nacque adAtene dagenitori aristocratici:il padre Aristone,che vantavatrai suoi antenati Codro, l'ultimoleggendariore di Atene,gli imposeil nome del nonnoAristocle;lamadre, Perictione,secondo Diogene Laerziodiscendevadal famosolegislatore Solone. La suadata di nascitaviene fissatadaApollodorodi Atene,nellasuaCronologia,all'ottantottesima Olimpiade,nel settimogiornodel mese di Targellione,ossiaallafine di maggiodel 428 a.C.Ebbe due fratelli,Adimantoe Glaucone,citati nellasuaRepubblica,e unasorella,Potone,madre di Speusippo,futuro allievoe successore,allasuamorte,alladirezione dell'Accademiadi Atene. Fu un altroAristone,unlottatore di Argo,suomaestrodi ginnastica,achiamarloperla larghezzadelle spalle "Platone"(dal grecoπλατύς,platýs,che significa"ampio").Platone praticavainfatti il pancrazio,una sorta di lotta e pugilatoassieme.Altri dannodel nome un'altraderivazione, come l'ampiezzadellafronte o la maestàdellostile letterario.DiogeneLaerzio,riferendosiadApuleio,aOlimpiodoroe aEliano,informa che avrebbe coltivatolapitturae lapoesia,scrivendoditirambi,liriche e tragedie,che avrebberoavutoin seguito,insiemeai mimi,un'importanzafondamentale perlascritturadei suoi dialoghi. Platone frequentòl'eracliteoCratiloe il parmenideoErmogene,manonè certo se la notiziasiareale ose vogliagiustificare lasuasuccessivadottrina,influenzatasotto diversi aspetti dal pensierodeisuoi due grandi predecessori,Eraclitoe Parmenide,dalui consideratigli autentici fondatoridellafilosofia. Avrebbe partecipatoatre spedizioni militari,durante laguerradel Peloponneso,aTanagra,a Corintoe a Delio,dal 409 a.C.al 407 a.C.,annoin cui,conosciutoSocrate,avrebbe distruttotutte le sue composizioni poetiche perdedicarsi completamenteallafilosofia. Fondamentale il suoincontroconSocrate che,dopolaparentesi del governo,oligarchicoe filo-spartano, dei Trentatiranni,del quale facevaparte loziodi Platone Crizia,fuaccusatodal nuovogoverno democraticodi empietàe di corruzione dei giovanie condannatoamorte nel 399 a.C..Nell'Apologiadi Socrate l'allievodescrive il processodel maestro,che pronuncialasuadifesa,denuncialafalsitàdi chi l'accusa di corrompere i giovani e come testimoni dellasuacondottamenzionaungruppodi suoi amici presenti nel tribunale,trai quali «Adimànto,figliodi Aristòne,di cui Platone,qui presente,è fratello» .. Tuttavianel Fedone,il narratore Fedonedi Elide riferisceaEchecrate che Platone nonerapresente alle ultime ore di vitadi Socrate.Platone è dunque stranamente assente,forsemalato(59b):inrealtà, nessun'altrafonte anticaparlaperquell'epocadi unamalattiadel filosofo,tantograve daimpedirglidi assistere il maestronelle ultime ore.Conlasuaassenza,Platone forse vuole affermare che il dialogonon sarà una cronaca puntuale dellamorte di Socrate,quantopiuttosto, come affermaBrunoCentrone,unasua ricostruzione letterariainlineaconlospiritodialogicodel maestro.oppure che eglinonvoglia compromettersi condividendol'accusadi ateismoche haportato Socrate allamorte.Nona caso dopo la scomparsadel maestroi suoi discepoli,compresoPlatone,lasciaronoAtene perrifugiarsi aMegara.Da qui Platone si recòa Cirene,frequentandoil matematicoTeodorodi Cirenee ancorainItalia,dai pitagorici
  • 2. Filolao,Euritoe Acrione.Infine si sarebberecatoinEgitto,dove i sacerdoti l'avrebberoguaritodauna malattia.Ma la fondatezzadellanotiziadi questi viaggi è moltodubbia. L'arrivo in Italia e in Sicilia Diogene Laerzioaffermache nel 390 a.C.circa, Platone giunse unaprimavoltainMagna Grecia dove fece la conoscenzadel pitagoricoArchitadi Taranto. Numerose fonti antichedocumentanoi suoi successivi viaggi inSicilia.Nel 388/387 a.C.vi si recò con l'intenzione di studiaredavicinoil vulcanoEtna.Lo storicogrecoDiogene Laerzioaffermache il filosofo ateniese si siarecatonel suoprimoviaggiosicilianopressoi crateri etnei .Allasuatestimonianzasi aggiungonoquelle di Ateneo e di Apuleio Primo viaggio: l'incontro con Dione e Dionisio I Una voltagiuntosull'isolafuinvitatodal tirannoDionisioIa recarsi a Siracusa,pressolasua corte. Qui fece la conoscenzadel cognatodel tiranno,Dione,il qualedivennebenprestounodei piùintimidiscepoli. Oppostoinvece ful'atteggiamentodi Dionisionei suoi confronti.Al siracusanonon piacqueroi discorsi di Platone sullafelicitàe sucosa fosse giustoonon giustofare.Perevitargli quindi l'iradi Dionisio,poichétrai due vi era stato un accesodiverbio,Dionelofece imbarcare sudi unanave capitanata dallospartano Pollide. Dionisioallorasegretamente avrebbe chiestoal suoambasciatore di uccidere Platonedurante il viaggioodi renderloschiavo.Venne quindi condottoaEgina,isolanemicadi Atene,dove fufattoprigionieroe reso schiavo. A riscattarlofuil socratico Anniceridedi Cirene.Maquest'episodio,narratocon varianti da Diogene Laerzio, è statomoltodiscussoe la criticamodernasi divide nell'attribuire lacolpevolezzadellaschiavitùdi Platone a DionisioI o al fattoche durante la guerradi Corintofosse moltopericolosopergli Ateniesi navigaresu quelle acque. La fondazione dell'Accademia Nel 387 a.C. Platone è adAtene;acquistatounparco dedicatoadAcademo,vi fondaunascuolache intitola Accademiainonore dell'eroee laconsacra ad Apolloe alle Muse. Sull'esempiooppostoaquellodellascuolafondatadaIsocrate nel 391 a.C.e basata sull'insegnamentodella retorica,lascuola di Platone hale sue radici nellascienzae nel metododaessaderivato,ladialettica;per questomotivo,l'insegnamento si svolge attraversodibattiti,acui partecipanogli stessi allievi,diretti da Platone odagli allievipiùanziani,e conferenzetenutedaillustri personaggidi passaggioadAtene. In vent'anni,dallacreazione dell'Accademiaal 367 a.C.,Platone scrive i dialoghi incui si sforzadi determinare le condizioni che permettonolafondazione dellascienza;tali sono:
  • 3. il Clitofonte (tuttaviadi incertaattribuzione); il Menone (incui compare per laprima voltal'anamnesi,tramite l'esempiodellloschiavoche riesce a dedurre il teoremadi Pitagorasenzache gli siamai stato spiegato); il Fedone (incui sostienel'immortalitàdell'anima); l'Eutidemo;(incui viene messainscenaunaparodiadell'eristica,l'arte sofisticadi "battagliare"aparole allo scopodi confutare le tesi avversarie): il Simposio(incui ogni partecipante dice cos'è,secondolui,l'amore); la Repubblica(incui esponelasuaformadi governoideale,che nonè,come si potrebbe immaginare,una repubblica); il Cratilo(incui discute riguardoal linguaggio); il Fedro(incui presentalatripartizione dell'animatramite il mitodellabigaalata). Il secondo viaggio a Siracusa Nel 367-366 a.C.Platone è nuovamente aSiracusa,invitatodaDione che,conla morte di Dionigi il Vecchio e lasuccessione al potere di suonipote Dionigiil Giovane,contadi poterattuare le riforme impedite dal precedente tiranno. La riformapoliticadi Platone vienefortementeosteggiatadallafazione tirannicache vede nel filosofo ateniese,e nellasuaeloquenza,unaminacciaallapropriaesistenza,oaddiritturaunnuovotentativodi conquistadaparte di Atene. Infine i contrasti conDionigi II,che sospettanelloziointenzioni di ribellione,portanoall'esiliodi Dione. Platone è rimastougualmente aSiracusa,siaperché il tirannolotrasferisce sull'acropoli - dove occorre il suo permessoperqualsiasi imbarco - e siaperché nutre ancora «lasperanzadi fare tuttoil bene possibile attraversoun unicoindividuo». Lo scoppiodi un conflittobellicoche impegnadirettamenteDionigi II,offre aPlatone l'occasione di lasciare la Sicilia.Mail Siracusanogli promette che intempodi pace manderàa chiamare sialui che Dione. Il terzo viaggio in Sicilia Nel 361 a.C. Platone compie il suoterzoe ultimoviaggio inSicilia.Nonc'è peròDione,versoil quale Dionigi manifestaun'apertaostilità;i tentativi di Platone di difendere l'amicoportanoallarotturadei rapporti con il tiranno. Dopo averavutoun forte diverbioconil tirannoperaverdifesoil siracusanoEraclide - colpevoledi aver fomentatolarivoltadei mercenari controDionigiII - Platone viene cacciatodall'acropoli e trasferitonella casa di Archedemo. Nel 360 a.C.,quandoormai lasituazione è divenutapericolosaperlasuaincolumità,riesce a lasciare la Siciliagrazie allamediazione di Architae dei pitagorici tarantini,i quali mandanoLamiscoche convince DionisioIIalasciare partire Platone. Durante il viaggiodi ritorno,Platone sbarcaaOlimpiadove incontra perl'ultimavoltaDione.Questi stavaprogettandounaguerracontroDionigi,dallaqualePlatonecercò invanodi dissuaderlo:nel 357 a.C. riusciràa impadronirsi del potere aSiracusama vi sarà uccisotre anni dopo.
  • 4. La superiorità del discorso orale Platone si avvale del dialogo perché loritiene l'unicostrumentoingradodi riportare l'argomentoalla concretezzastoricadi un dibattitofrapersone e di mettere inluce il carattere di ricercadellafilosofia, elementochiavedel suopensiero.Egli vuole inoltreevidenziarecol ricorsoal dialogolasuperioritàdel discorsoorale rispettoalloscritto.Certolaparolascrittaè piùprecisae meditatarispettoall'oralità,ma mentre questapermette unimmediatoscambiodi opinioni sul temaindiscussionequellascritta interrogatanonrisponde. In genere,si suole riunire i dialoghi platonici invari gruppi.Secondounalineainterpretativapiuttosto datata, i primi dialoghi sarebberocaratterizzati dallavivainfluenzadi Socrate (primogruppo);quelli della maturitàin cui avrebbe sviluppatolateoriadelleidee(secondogruppo);e l'ultimoperiodoquandosentì l'urgenzadi difendere lapropriaconcezionedagli attacchi allasuafilosofia,attuandounaprofonda autocriticadellateoriadelleidee(terzogruppo).Secondoil nuovoparadigmainterpretativointrodotto dallascuoladi Tubingae di Milano,invece,i dialoghi platonici,al di làdellostile inevoluzione,presentano una coerenzasistematicadi fondo,dove ladottrinadelleidee,perquantoimportante,noncostituisce più la parte fondamentaledel mondosovrasensibile.Lostile,che imitafedelmentelapeculiaritàdel dialogo socratico,muta notevolmentedaunperiodoall'altro:nei periodi giovanili si hannointerventi brevie briosi che dannovivacitàal dibattito;negli ultimi,invece,vi sonointerventi lunghi,che dannoall'operail carattere di un trattato e nondi undibattito,trattandosi piuttostodi undialogodell'animaconse stessa,masenza giungere mai aesporre compiutamentelapropiadottrinainformadi scienzaassoluta.Larinuncia,come già inSocrate,a comunicare informa scrittail nucleodellapropriadottrinaporterebbe perdi piùapensare che nonsolola scrittura,ma anche l'oralitànonfosse perPlatone ingradodi trasmetterla. In genere il protagonistadei dialoghi è Socrate;soltantonegli ultimidialoghi costui assumeunaparte secondaria,finoascomparire del tuttonell'Epinomide e nelle Leggi.Lacaratteristicadi questi dialoghiè che il soggettoprincipale che dàil titoloall'operaè solito discorrere moltopiùdell'interlocutoreacui si rivolge, il quale si limitasolamenteaconfermare odisapprovare quelloche il protagonistaespone. Filosofia e politica Quellache intermini storici possiamochiamare"filosofiaplatonica" –ovveroil corpusdi idee e di testi che definisconolatradizionestoricadel pensieroplatonico –è sorta dallariflessionesullapolitica.Come scrive Alexandre Koyré:«tuttalavitafilosoficadi Platone è statadeterminatadaun avvenimentoeminentemente politico,lacondannaa morte di Socrate». Occorre tuttaviadistinguere la"riflessionesullapolitica"dall'"attivitàpolitica".Nonè certoinquest'ultima accezione che dobbiamointenderelacentralitàdellapoliticanel pensierodi Platone.Come egli scrisse, in tarda età,nellaLetteraVIIdel suoepistolario,propriolarinunciaallapoliticaattivasegnalasceltaperla filosofia,intesaperòcome impegno"civile".Lariflessione sullapoliticadiventa,inaltre parole,riflessione sul concettodi giustizia,e dallariflessione suquestoconcettosorge un'ideadi filosofiaintesacome processodi crescitadell'Uomocome membroorganicamenteappartenenteallapolis. Findalle prime fasi di questariflessione,appare chiaroche peril filosofoateniese risolvere il problemadella giustiziasignificaaffrontare il problemadellaconoscenza.Daqui lanecessitàdi intendere lagenesi del "mondodelle idee"come fruttodi unimpegno"politico"piùcomplessivoe profondo.
  • 5. BREVE APPROFONDIMENTOSULLEDOTTRINE NON SCRITTE DI PLATONE Il Fedro e la Lettera VII sonoconsiderate “autotestimonianze”del pensieroplatonico,dove si allude alle dottrine nonscritte;di tali dottrine «è impossibileparlarne atutti»:possonoesserecompresesoltantoda chi ha frequentato l’Accademia,studiando matematicae geometria,proprioperché all’internodelle dottrine viene trattatoil mondodegli enti matematici e geometrici. A causa di ciò e nonostante possediamol’interocorpusdelle sue operenonpossiamoconoscereil tuttoe il veroPlatone,nonavendoegli ritenutoopportunoconsegnarealloscrittotuttoil suoscibile e inparticolare quelle cose «di maggiorvalore»(problemadi passare aun’oralitàdialetticae nonmimetico-poetica,come quellaomerica:neglianni incui vive Platone avviene in Greciaquellagrande rivoluzioneculturaledacui è nata la «civiltàdellascrittura»,come affermaNestlenell’opera Dalmito al lògos).Inquest’operaPlatone sostiene che lascritturanonaccresce lasapienzadegli uomini,masolol’apparenzadel sapere,l’opinione; essanon rafforzalamemoria,maoffre piuttostounfarmacoper richiamare allamemoriaquantogià appreso.Lo scrittoè soggettoanumerosi rischi,nonultimoquellodi un’erroneainterpretazione,odi un’incomprensione;essononè il farmacodellamemoria,come sostenevadi averscopertoTheuth,recatosi dal re Thamus.Egli ritenevache tale scopertaavrebbe resocapaci,coloroche ne facevanouso,di accrescere la propriasapienza;invece,Platone definisce “dossosofo”chi scrive,cioè portatore di opinione. Questomitoè comunque unasummadi quantogià circolavaal suo tempo;adesempio, Eschiloe Gorgia esaltavanotale mezzo,elevatoad“organodellamemoria”,mentre Platone reagisce aquestoclima, ponendosi afavore dell’insegnamentoorale e dialettico,il cui coinvolgimentoè impossibile allaparola scritta. Dottrine nonscritte Platone,sebbene consideratoil maggiore scrittore dellaGreciaclassica,decise fermamente di nonaffidarle allascrittura,la quale nonrestavaincisanell'animodellostudente (come inveceavvenivagrazie all'oralità dialettica),masoltantonel papiro,che potevafinirenellamani di chiunque senzapossibilitàdi difendersi. Le obiezioniallascritturasi trovanonel Fedro e nellaLettera VII,sullaquale si è concordatapiuttosto recentemente l’autenticità;il cuore,il nucleoessenzialedelle dottrine platonichepuòesseretramandato unicamente attraversol’oralità,trasmessosoltantodall'insegnamentoe nonatutti,ma soloa quell'allievo che ha fattoun determinatopercorso.Tali obiezionidi Platone nonvoglionorappresentare unacritica,una condannaallascrittura,ma una forte e fondatapresadi posizione nei confronti di unmezzoinopportunoai suoi fini.Daqueste premesseemergechiaramente l’inconsistenzadel paradigmaschleiermacheriano. Alcuni uomini potrebberosicuramente,anche senzaaverfrequentatol’Accademia,trarre vantaggiodauno scrittosu queste dottrine,masi tratterebbe soltantodi pochi uomini,inqualche modo«illuminatidaun raggiodivino» (pochissime persone,delle anime privilegiate),che dasoli ocon pochissimi indizi sonocapaci di trovare il vero;lamaggiorparte degli uomini si riempirebbedi presunzione (Dionigi→Lettera VII), convinti di averappresochissàquali grandi cose,che inrealtànon hannoinalcun modorecepito.Per giungere all'Intellegibile l’uomoprecorre necessariamente cinque tappe,servendosidel nome (“cerchio”), delladefinizione(«ciòche hagli estremi equidistantidaunpuntodettocentro»),dell’immagine («chesi disegnae si cancella,che si costruisce col compassoe che perisce»),dellaconoscenza(lascienza, «l’opinione verace intornoatali cose») edinfinedellacomprensione dell’Intellegibilestesso;perciòle immagini (copie di copie),nonostante sianoopposte all'Intellegibile,possonoaiutare e portare «chi ha buonanatura» allasuaconoscenza,cioè all'essenzadella«buonanatura» (difficilissimopercorso).
  • 6. Paragoni Platone paragonagli scritti alle immaginidellapittura,le quali sembranovivemache nonhanno,in realtà, nulladelladinamicitàdelle cose rappresentate,esserimangonoinsilenziose noi le interroghiamo,così come lo scritto(perciònonpuòrivolgersi adunpubblicoomogeneo);agli scritti accade inoltre qualcosadi peggiore,rispettoallapittura,inquantopossonoandare nelle mani di chiunque,rischiandodi finire nelle mani delle personesbagliate,inmanoalle quali loscrittosarebbe statounostacolopiuttostoche unutile strumento.Igiardini di Adone,inriferimentoallefesteestive celebrate inonore di Adone,eranodei vasi o cesti di vimini lasciati unasettimanaal buio,incui le donne piantavanosemi lacui fioriturarapida,ma effimera,ricordavalamorte prematuradi Adone,amante di Afrodite;lasciarescritti è come scrivere sull'acquaoin rotoli che poi verrannosmarriti,perché,come peri semi,nonhannoil terrenopredisposto dove gettare le proprie radici e germogliare,cioè le anime dovecoltivarele proprie dottrine trasformandole invita e rendendole eterne,acui vannoinsegnate con«arte dialettica»,conquell'accortezzache soltanto un bravoinsegnante possiede;il sapiente,se scriveràlofaràpergioco,affidandoinvece laserietà all'insegnamento,perraccogliere tuttalasuaminieradi ricordi che,unavoltariletti,stimolanoariportare allaluce quantogià appreso.Perscrivere sonorichieste,secondoPlatone,tre precise regole:laconoscenza dellaverità(avergiàappresolascienzamediantel’insegnamentoe nonlalettura),il saperdefiniree determinare ogni cosainogni suoaspetto,il tenercontodelle animeacui si rivolge (calibrare il livellodi difficoltà)edinfine il realizzare unaperfettacorrispondenzatrail contenutoe i discorsi.
  • 7. BREVE APPROFONDIMENTOSUGLISCRITTIGIOVANILIE GLI SCRITTI SOCRATICIDIPLATONE APOLOGIA DISOCRATE: Apologiadi Socrate (gr. ᾿Απολογία Σωκράτους) I.Operadi Platone,laprimanellaraccoltache abbiamonei dialoghi platonici;nonè undialogo,mail discorsoche,secondoPlatone,Socrate avrebbepronunciatoin propriadifesanel processoche terminòconlasua condanna.Combattendole accuse (di empietàe corruzione dei giovani)presentate daAntino,Meletoe Licone,e quelle anche piùtemibili deipiù«antichi» accusatori (peres.,Aristofane),Socrate affermalabontàe il disinteresse dellasuapredicazione filosofica,a cui undio(l’Apollodi Delfi)lohaspinto,e che egli nonpotrebbe quindi ripudiareoraperrispettodelleleggi umane,pertimore dellamorte operqualsiasi altrapena.Avendofacoltà,secondole leggiateniesi,di proporre egli stessolapena,Socrate si dichiaradegnod’essere nutritoaspese pubbliche nel Pritaneo, come benemeritodellacittà:attodi orgogliosafierezza,che dovevaspingerei giudici aseveritàpiùche a benevolenza.Loscrittoè senzadubbio,traquelli di Platone,il piùlegatoacircostanze reali dellavitadi Socrate;e forse quelloincui piùvivamentesonorappresentati alcuniatteggiamenti morali delfilosofo,che ebberolargoseguito,e variainterpretazione,nellediverse scuole socratiche;è tuttaviadifficilissimo sceverare quantoinessosiacreazione platonicaintesaacolorire lafiguradi Socrate.II. Scrittodi Senofonte,incui si narranoil processoe gli ultimi momenti dellavitadi Socrate;è moltoinferiore all’omonimaoperadi Platone;tantoche si è tentatodi negarne l’autenticità. CRITONE: Il Critone (ingrecoΚρίτων) è un dialogogiovanile di Platone e perquestomotivolafiguradi Socrate che vi ritroviamoè verosimilmentevicinaaquellache dovevaessere nellarealtà.Si puòquindi attingereaquesto dialogoperindagare il pensieroe lafilosofiadi Socrate. I personaggi di questodialogosonoSocrate e il suoamicoe discepoloCritone. La scenaha luogodopola condannaa morte di Socrate,accusatodi empietàe corruzione di giovani.Poiché la condannanonpuò essere eseguitasubito,inquantobisognaaspettare il ritornodellanave sacradaDelo, Critone si reca da Socrate nel carcere per cercare di dissuaderlodall'accettare lasentenzae convincerlo invece afuggire daAtene.Critone tentadi convincere Socrate afuggire utilizzandoil deterrente,terribile perla mentalitàgrecaclassica,delladerisionepopolare,dellacondannamorale daparte dellafolla:Critone prevede moltissime ingiurie nei confronti degli amici di Socrate,accusati di nonaverloaiutatoafuggire,e lo accusa addiritturadi sottrarsi alle proprie responsabilità,di abbandonare i propri doveri perignaviao paura. Ma Socrate riportaCritone allaragione:l'opinione che vale è quelladi chi sa,di chi è saggio,non del popolo,che nonriesce a capire laVerità;solodell'opinione di costui ci si deve preoccupare,soloquesta vale.E,d'altra parte,Socrate nonviene certomenoai suoi doveri,vistoche lasituazioneperlasuafamiglia noncambierebbe se lui scappasse,né i suoi amici verrebberocondannati, nonfaaltroche ribadire quanto già dettonell'Apologiadi Socrate.Platone introduce quindi permezzodelle parole di Socrate una prosopopeadelleleggi.Queste,dice Socrate,sicuramentelocriticherebberoe loaccuserebberose egli cercasse di sfuggire allasuapena,inquantoesse sonostate come dei genitori perlui,hannogarantitoalla sua vitaun sistemadi controllocui affidarsi nelle questioni civili;trasgredirle significherebbequasi ricusare l'ordine che lasua vitaha avuto.L'ingiustiziaeraconsideratacausadi dannoperl'animo,laparte umanadi cui piùdovremmocurarci.Inoltre,secondoSocrate è bene che le leggi terrene possanointrodurlocome più si conviene alle lorosorelle dell'aldilà,che comunque andrannoaffrontate.Critonenon puòche condividereil ragionamentodi Socrate e accettare la suasceltadi morire.
  • 8. IONE: Lo Ione è undialogogiovaniledi Platone incui Socrate cercadi dimostrare che l'attivitàdel rapsodoe la Socrate incontraIone di Efesoche,appenatornatodagli agoni inonore di Asclepiosvoltisi aEpidauro, desideraorapartecipare alle PanateneeadAtene.Socrate,dopoaverlolodato,trail serioe il faceto,chiede al rapsodocome mai lasua arte si limiti adOmeroe non riguardi anche altri poeti:secondo Socrate,infatti, l’arte dellapoesia,arigordi logica,dovrebbe permettere achi è espertodi unpoetadi esserloanche di altri.Ione insiste sullapeculiaritàdellapropriaarte edè orgogliosodi essere unospecialistadi Omero,il migliore di tutti i poeti (mentre nonconosce poetiche hannocantatopeggiodi Omero).Ma Socrate gli propone unaserie di esempi atti adimostrare che se unoè espertoinun’arte qualsiasi,lodeve essere dell’arte nellasuainterezza:deve cioè essere espertodi chi quell’artelaconosce meglioe di chi laconosce peggioe saperdistinguere.SecondoSocrate,quindi,Ione nonpossiedené un’arte né unascienza,maun donodivino:quandorecitaOmero,Ione è possedutodalladivinità,che gli hatrasmessounpotere come fa la calamitacon gli anelli di ferro.Nel paragone ladivinitàè lacalamita:egli ispirai poeti (gli anelli di ferro), che a lorovoltatrasmettonoquelladynamisai rapsodi e questi all’uditorio,ultimoanellodi unacatena lunghissima“magnetizzata”dal dioispiratore.Socrate passapoi achiedere aIone di quali arti,di cui Omero parla (guidadei cavalli,strategia,medicina),egli siaesperto.Ione sostienedi essere espertodi tutte,ma Socrate confutaquestaopinione del rapsodo:soloi competenti sullesingole arti sonoingradodi giudicare se Omerosu quelle arti parlacorrettamente ono,moltomegliodi quantopossafare unrapsodo. AddiritturaIone,provocatodal suointerlocutore,arrivaall’assurdaaffermazione secondocui rapsodoe strategasi possonoidentificare,affermazioneconfutatadaSocrate.La conclusione del dialogo,acui lo stessoIone si adeguadi necessità,è che Ione “nonperarte, ma persorte divina,possedutodaOmero”, senzache egli sappianulla,dice “molte e bellecose su Omero”.stessapoesianonnasconodalla conoscenza,masonoil risultatodi un'ispirazionedivina. LACHETE: In questodialogocompaionoundiscretonumerodi personaggi ,anche se il contributodatodaalcuni di essi si limitaapoche battute . Socrate in quest'opera,che si svolge dopolabattagliadi Delio( 424 a.c. ) , ha all'incirca45 anni e si dichiarapiùgiovane di Niciae di Lachete cui cede il dirittodi parlare per primi .Nel Lachete inparticolare Socrate riveste lamedesimafunzione che hanel Carmide ,quellacioè di maestro eccellente,richiesto,che conservaautonomiadi sceltanei confronti dei suoidiscepoli.Inpiùdi unpasso del Lachete è addiritturaoggettodi autenticaammirazionedaparte dei presenti che ,purnon comprendendolo afondo,ne celebranoil metodoe il forte ascendentesui giovani .E'però unSocrate già proiettatoinunaluce pienamente platonica,incui emergonotematicheanticipatrici dellamaturitàdel discepolo.Chi è codestoLachete che dà il nome al dialogo?E' un militare senzainteresse nè attitudiniper il mondopolitico.Di lui lo storicoTucidide dice che fuungrande generale ,ungrande uomod'armi , distintosi innumerosi frangenti durante laguerradel Peloponnesoe mortonellabattagliadi Mantineadel 418 a.c. E' una figuramoltodiversadaNiciae si distingue soprattuttoperlaconcretezzae lalinearitàdel suo discutere .Nicia,a differenzadi tutti gli altri personaggidel dialogo,fudavverounafigura importantissimaperlastoriagreca . Colto, moderato,raffinatofuun gran rivale del partitodemocratico. Fu fautore dellapace che portail suo nome ( 421 ) tra Atene e Sparta . Il dialogosi svolge inunapalestra nonben identificataincui Socrate è casualmente presente .Ladata cui il dialogorisale è all'incircail 424 - 423 a.c. poichè si allude allabattagliadi Delio.Il temadelladiscussione è il valore dell'eserciziodelle armi . IntervieneNiciache sostiene che l'eserciziodelle armi siautilissimo,soprattuttoperi giovani :inprimisè bene che nonperdanotempoinstupidi passatempiche nongiovanoal fisico.Poi è anche utile perchè sarannoavvantaggiati nelle battaglie,edinuna societàcome quellagrecaesse eranoall'ordinedel giorno. La guerra, secondoNicia,ha il potere di rendere coraggiosi :chi l'ha fatta è piùcoraggiosorispettoa chi nonl'ha fatta . Lachete dal canto suo dice che è utile apprendere tutte le discipline,inclusaquelladella guerra. Peròmentre nellacittàincui ci sonoi migliori artisti tutti vannoperammirarli e apprendere,a
  • 9. Sparta , città maestranell'arte dellaguerra,nonci va nessunoperammirare o perapprendere ,maanzi tutti giranoallalarga , dice Lachete : l'arte dellaguerraperlui nonè utile come perNicia . A Lachete , saggiamente ,pare che un vile conla guerrarisulterebbe ancorapiùvile perchè mostrerebbe ancoradi più la sua viltà,mentre perun valorosoosservatodaspettatori commettere unerrore potrebbe costargli critiche spietate .Anche Socrate dice lasua : chi è il piùespertonell'arte dellaginnastica?O meglio,come losi individua?E' quelloche l'hastudiatapiùafondoe si è esercitatosottolaguidadi buoni maestri .Certo ci sonoanche coloro che riesconosenzal'aiutodi maestri ,ma nessunosi fidadi lorofinchè nonprovano concretamente le loroabilità.Niciaprende laparolae faapprezzamenti suSocrate e Lachete : dice che Socrate vuol sempre averragione ,che riesce sempre aportare il discorsodove vuole e che nonrisponde mai alle domande che gli si pongono. Lachete e Lisimaco, unaltro personaggiodel dialogo,invitano Socrate a parlare perchè a loropiace il suomodo di fare . Socrate arrivaa dire che il coraggio, vistoche è su quelloche volge ladiscussione ,è unaparte dellavirtù. Ma che cosa è il coraggio, chiede Socrate ?Lachete dice che è il non fuggire di fronte ai nemici .Socrate gli fa notare che è una definizione troppogenerica,e perdi piùsi può anche fuggire dai nemici combattendoliinfuga. Socrate gli dice che se uno gli domandasse che cosa è la velocità,lui direbbe che cosaè relativamenteallavoce ,relativamente alle gambe ,al pensiero...Poi invitaLachete adare una rispostadel genere ariguardodel coraggio.Egli dice che è una sorta di forza d'animo. Ma Socrate gli fa notare che quantoha dettoè incoerente perchè cosìè come se il coraggiofosse unaforza illuminatadall'intelligenza.Si potrebbe forse chiamare coraggiosounoche dimostrandoforzad'animospendendosaggiamentedenaroinvistadi maggiorprofitto?O se un medico davanti a un paziente malatodi pleurite che gli chiedesse dabere e da mangiare nonsi lasciasse convincere e resistesseconforzad'animoalle richiestesarebbecoraggioso?Nodi certo . Lachete è imbarazzatoperla stoltezzache ha dettoe dà ragione a Socrate . Poi intervieneNiciache dice piùspavaldoche mai che il coraggioè scienza.Ma che scienza?Chiede Socrate .Di certo nonè lascienzadel citaredo,nè quelladel flautista.E di cosa allora? Niciaarrivaa dire che il coraggioè la scienzadellecose datemere e di quelle da osare , non soloinguerra( perchè sarebbe troppogenerico) ,ma in ogni circostanza. Lachete pensache Niciastiadandoi numeri : il coraggiocome può essere scienza?Il medico,ad esempio,è colui che conosce i pericoli nellemalattie,il contadinoè quelloche conosce i pericoli connessi all'attivitàagricola,e tutti gli altri artigiani conosconosiagli aspetti sicuri siaquellipericolosiariguardo dellapropriaarte . Quindi lascienzadel coraggiononpare esistere .Ma Niciafa notare che se perl'ammalatoè motivo maggiore di timore il vivere del morire,il medicopuòsaperlo?Permolti sarebbe megliononriprendersi dallamalattiae morire : i medici possonosaperlo?Quelli che preferisconomorire temonoaltre cose rispettoaquelli che preferisconovivere .Dipende dal singolose preferisce affrontare omenounpericolo. Socrate però fanotare che coraggionon è sinonimodi temerarietànè di vigliaccheria:è una giustaviadi mezzo, che varia a secondadei casi . Poi Socrate riprende ladefinizione di Nicia:il coraggioè la scienza delle cose datemere e di quelle daosare .Il coraggio perNiciaè unascienzae , come tutte le scienze , non conosce soloi mali edi beni futuri e presenti ,ma anche i passati . Il coraggiodiventerebbecosìscienzadi tutti i beni edi mali di tutti i tempi : allorasarebbe lavirtùintera! Ci deve essere qualcosache nonquadra inquanto ha dettoNicia.In conclusione Lisimacochiede aSocrate se aiuteràa rendere i giovani quanto migliori possibili .Ma Socrate dice , con la solitaautodiminuzione,che nonne sarebbe degno,e è emerso anche dal dialogo:come tutti gli altri , anche lui si è trovato indifficoltànel definire il coraggio.