Valutazione del rischio di malnutrizione in una popolazione di anziani affetti da deterioramento cognitivo viventi al domicilio.
1. G GERONTOL 2011;59:29-32
Società Italiana di
Gerontologia e
Geriatria
articolo originalE
original articlE
Sezione di Geriatria Clinica
Valutazione del rischio di malnutrizione in una
popolazione di anziani affetti da deterioramento
cognitivo viventi al domicilio
Risk of malnutrition in elderly patients affected by dementia
and living independently
G. ISAIA, M. MASSAIA, G. NOBILI, G. CAPPA, S. PILON, S. MONDINO, M. BO,
N. AIMONINO RICAUDA, F. RUATTA, G.C. ISAIA
Dipartimento Discipline Medico Chirurgiche, Sezione Geriatria, Università di Torino
Introduction. Malnutrition is a frequent condition among the elderly. The pres-
ent study aims to evaluate the risk of malnutrition in a sample of elderly patients
affected by cognitive impairment but still living at home.
Methods. From April to September 2005, all patients affected by cognitive dis-
orders and consecutively admitted to the Memory Clinic of the Geriatric Section
of the San Giovanni Battista Hospital of Torino, were asked to participate to
the present observational study. At baseline, demographic data, past and recent
clinical data and socio-economic status were collected. Cognitive, behaviour,
and nutritional status were evaluated using the Mini Mental State Examination
(MMSE), the Neuropsychiatric Inventory (NPI) and the Mini Nutritional Assess-
ment (MNA).
Results. The MNA total score was significantly related with age (p = 0.01),
mean duration of dementia (p = 0.001), severity of cognitive (p = 0.001) and
behaviour (p = 0.001) status. In particular, risk of malnutrition was related
with delusions (p = 0.001), depression/dysphoria (p = 0.001), appetite/eat-
ing (p = 0.001), wandering (p = 0.001), agitation/aggression (p = 0.01).
Discussion. The present study confirms that elderly patients with dementia
present a risk of malnutrition that seems to be strictly related with patients’
age and duration of disease. Moreover, malnutrition is related with severity of
cognitive impairment and behavioural problems. The evaluation of nutritional
status in elderly demented subjects could prevent and diagnose nutrition re-
lated problems.
Key words: Malnutrition • Elderly • Dementia
Pacini
EditorE
MEdicina n Arrivato in Redazione il 22/2/2010. Accettato il5/6/2010.
n Corrispondenza: Gianluca Isaia, AOU San Giovanni Battista di Torino, c.so Bramante 88,
10126 Torino - Tel. +39 0116336734 - E-mail: gianlucaisaia@yahoo.it
2. 30 G. ISAIA ET AL.
Introduzione Metodi
La malnutrizione e il conseguente calo ponderale ri- Sono stati arruolati i pazienti consecutivamente
sultano essere problemi rilevanti nella popolazione afferiti al centro UVA (Unità Valutativa Alzhei-
geriatrica, in particolar modo nei pazienti ospeda- mer) della SC Geriatria e Malattie Metaboliche
lizzati o istituzionalizzati. La prevalenza di anores- dell’Osso di Torino, con diagnosi di deterio-
sia negli anziani ospedalizzati è pari al 33,3% nelle ramento cognitivo, nel corso di un periodo di
donne e al 26,7% negli uomini 1. In particolare, la tempo di sei mesi. Sono stati esclusi i pazienti
prevalenza risulta essere maggiore nei soggetti più con disturbi della coscienza e con malattie siste-
anziani, che devono essere maggiormente assistiti miche o del SNC che potessero secondariamen-
nell’acquisto e nella preparazione dei pasti. Lo scar- te indurre demenza o compromissione delle
so apporto nutrizionale che si verifica nell’anziano funzioni cognitive e i pazienti di età superio-
può essere determinato da molteplici cause, quali re a 90 anni. Alla valutazione basale sono state
l’edentulismo, la disfagia, l’assunzione di farmaci raccolte informazioni su dati anagrafici e socio
anoressizzanti, la depressione, la demenza, ma an- economici, anamnesi familiare, patologica e far-
che da fattori sociali come l’isolamento e la pover- macologica. Lo stato cognitivo è stato valutato
tà 2. Se i pazienti ricoverati in casa di cura o lungo- mediante la somministrazione del Mini Mental
degenza risultano essere maggiormente esposti a State Examination (MMSE), un questionario
tale rischio, quelli affetti da malattia di Alzheimer standardizzato basato sulla somministrazione di
viventi al proprio domicilio non sono immuni dal 30 domande, utile alla valutazione dello stato
rischio di malnutrizione. Infatti, si stima che la pre- cognitivo del paziente. La presenza di disturbi
valenza della malnutrizione in questa popolazione del comportamento è stata valutata mediante
sia di circa il 5% 3. la somministrazione della Neuropsychiatric In-
I fattori maggiormente coinvolti nella genesi di ventory (NPI), una scala diffusamente usata per
un quadro di malnutrizione nel paziente demen- l’individuazione dei disturbi psichici e compor-
te sono diversi, ma i disturbi cognitivi rivestono tamentali nella demenza. Infine, il Mini Nutri-
un ruolo estremamente rilevante. Infatti, il pa- tional Assessment (MNA), una scala costituita da
ziente affetto da deterioramento cognitivo spes- 18 items, è stato somministrato al fine di valuta-
so non è in grado di svolgere le comuni attivi- re lo stato nutrizionale dei pazienti arruolati.
tà della vita quotidiana e pertanto, necessita di
un supporto costante anche nell’alimentazione.
Inoltre, un quadro di deterioramento cognitivo Risultati
comporta spesso una riduzione dei sensi del
gusto e dell’olfatto. I disturbi comportamenta- Nel corso dello studio sono stati reclutati 130
li, infine, rendono difficile il mantenimento di pazienti di età media di 77,9 ± 7,05 anni (range:
sufficienti livelli nutrizionali anche nei pazienti 60-95 anni) senza differenze significative tra i
adeguatamente assistiti al domicilio 4 5. due sessi. Il 17,7% risultava affetto da Alzheimer
Inoltre, il legame tra nutrizione e demenza è diffusa- Disease (AD), il 39,2% da Mild Cognitive Impai-
mente riportato in letteratura anche in riferimento a rment (MCI) e il 43,1% da Vascular Dementia
specifici deficit alimentari, quali quelli che coinvol- (VaD).
gono le vitamine B6, B12, C, D, E, l’acido folico, e Al momento dell’arruolamento, i punteggi medi
gli acidi grassi poli-insaturi omega-3 e omega-6 6 7. di MMSE, NPI e MNA sono risultati rispettiva-
Lo scarso apporto calorico-proteico si associa a mente di 16,5 ± 7,7, 22,2 ± 18,9 e 19,4 ± 4,9.
ridotta efficienza muscolare, perdita della massa La correlazione con alcune variabili, in grado di
ossea, ridotta immunocompetenza, anemia, de- condizionare in modo determinante lo stato nu-
clino delle funzioni cognitive, ritardata ripara- trizionale, ha dimostrato come i pazienti con una
zione di ferite chirurgiche e lesioni da decubito, maggiore durata di malattia e con la necessità di
difficoltà nel recupero funzionale dopo interven- essere assistiti da un caregiver avessero un pun-
ti chirurgici. La malnutrizione, dunque, espone teggio MNA significativamente inferiore rispetto
il paziente ad un più alto rischio di mortalità 8. ai pazienti con diagnosi più recente (p = 0,002)
L’obiettivo principale del presente studio è quel- e ancora in parte autonomi (p < 0,001).
lo di valutare il rischio di malnutrizione in una Il punteggio totale dell’MNA è risultato essere
popolazione di anziani affetti da deterioramento significativamente correlato con l’età del pazien-
cognitivo e viventi al proprio domicilio. te (p = 0,01), la durata dei disordini cognitivi
3. RISCHIO DI MALNUTRIZIONE IN ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO 31
(p = 0,001), il grado di deterioramento cognitivo Nonostante sia stato dimostrato che la casa sia
(p = 0,001) e la gravità dei disturbi comporta- un ambiente protettivo per i pazienti anziani af-
mentali (p = 0,001). In particolare, i risultati han- fetti sia da patologie acute 9 10 che da deteriora-
no dimostrato come il rischio di malnutrizione mento cognitivo 11, è comunque necessaria una
sia significativamente correlato con la presenza maggiore attenzione ai problemi nutrizionali,
di allucinazioni (p = 0,001), depressione/disfo- che spesso sono caratterizzati da un esordio in-
ria (p = 0,001), disturbi dell’appetito e dell’ali- sidioso e subdolo.
mentazione (p = 0,001), wandering (p = 0,001) Il paziente affetto da deterioramento cognitivo
e agitazione/aggressività (p = 0,01). I pazienti non è spesso capace di far fronte alla propria
affetti da MCI presentavano un punteggio me- alimentazione da solo e necessita quindi di un
dio all’MNA significativamente migliore rispetto adeguato supporto familiare. Nonostante que-
ai pazienti affetti da AD e VaD, mentre tra questi sto, però, può essere difficile per il caregiver
ultimi due gruppi di pazienti non sono emerse accorgersi tempestivamente di carenze nutrizio-
differenze statisticamente significative in termi- nali. Infatti, molti casi di malnutrizione restano
ni di malnutrizione. spesso non diagnosticati, nonostante lo stato
Suddividendo, infine, l’MNA, secondo i crite- nutrizionale sia in grado di influenzare l’evolu-
ri standardizzati, in tre gruppi sulla base del zione del quadro clinico 12.
punteggio (< 17: stato di malnutrizione; < 17,5 Anche in presenza di disturbi del comportamen-
– 23,5 > : a rischio di malnutrizione; ≥ 24: non to, spesso presenti nelle fasi più avanzate di
a rischio), i valori medi al MMSE risultavano si- malattia, sarebbe opportuno elevare il livello di
gnificativamente più bassi nei gruppi di pazienti attenzione al mantenimento di un adeguato ap-
in stato di malnutrizione e a rischio di malnu- porto nutrizionale. Se da un lato, infatti, i disturbi
trizione. In particolare, i pazienti con malnutri- comportamentali, quali agitazione e aggressività,
zione conclamata all’MNA risultavano differire oggettivano repentinamente un problema diffici-
significativamente per quanto riguarda il pun- le da affrontare da parte dei familiari, dall’altro
teggio MMSE dal gruppo di pazienti a rischio la risoluzione del problema si traduce talvolta
(p = 0,02) e dal gruppo di pazienti senza un esclusivamente in una maggior sedazione del pa-
quadro di malnutrizione (p < 0,001). ziente, trascurando gli aspetti nutrizionali.
Pertanto, dovrebbe essere posta dal personale
sanitario una maggior attenzione ai sintomi che
Conclusioni possano celare uno scarso apporto alimentare,
quali il calo ponderale, l’umore depresso o l’iso-
Il presente studio pone l’attenzione su un pro- lamento sociale. Inoltre, l’educazione al caregi-
blema che spesso viene sottostimato o non ade- ver e la disseminazione delle informazioni sul
guatamente valutato sia dal personale sanitario management del paziente demente dovrebbero
che dagli stessi familiari. Infatti, l’anziano co- raggiungere tutti i familiari di anziani affetti da
gnitivamente deteriorato che continua a vivere deterioramento cognitivo.
in un contesto abitativo familiare viene, talvolta, Tali accorgimenti potrebbero prevenire conse-
considerato “protetto” nei confronti di uno scar- guenze più rilevanti comunemente associate a
so apporto nutrizionale, fino a quando il proble- uno stato nutrizionale non appropriato, consen-
ma non si evidenzi marcatamente con sintomi tendo, pertanto, una più lunga permanenza al
quali disfagia o lesioni da decubito. domicilio di tali pazienti.
Introduzione. La malnutrizione rappresenta un liche dell’Osso di Torino. Alla valutazione basale
problema comune nella popolazione anziana ed sono state raccolte informazioni su dati anagrafi-
è determinata da un ampio spettro di possibili ci e socio economici, anamnesi familiare, patolo-
cause. L’obiettivo dello studio è valutare il rischio gica e farmacologica, sullo stato cognitivo (Mini
di malnutrizione in una popolazione di anziani Mental State Examination - MMSE), sulla presen-
affetti da deterioramento cognitivo viventi al do- za di disturbi comportamentali (Neuropsychiatric
micilio. Inventory - NPI) e sullo stato nutrizionale (Mini
Nutritional Assessment - MNA).
Metodi. Dall’aprile al settembre 2005 sono stati
valutati i pazienti affetti da deterioramento co- Risultati. Il punteggio totale dell’MNA è risulta-
gnitivo afferenti al centro UVA (Unità Valutativa to essere significativamente correlato con l’età
Alzheimer) della SC Geriatria e Malattie Metabo- del paziente (p = 0,01), con la durata dei disor-
4. 32 G. ISAIA ET AL.
dini cognitivi (p = 0,001), con il grado di dete- viventi al domicilio affetti da sindromi demenziali
rioramento cognitivo (p = 0,001) e con la gravi- siano a rischio di malnutrizione. Tale rischio è
tà dei disturbi comportamentali (p = 0,001). In maggiore quanto più il paziente è anziano e quan-
particolare, il rischio di malnutrizione risulta to più tempo è passato dall’esordio dei sintomi
significativamente correlato con la presenza di cognitivo-comportamentali della malattia e la sua
allucinazioni (p = 0,001), depressione/disforia diagnosi. Inoltre, il rischio di malnutrizione ri-
(p = 0,001), disturbi dell’appetito e dell’alimenta- sulta essere correlato in modo significativo con il
zione (p = 0,001), wandering (p = 0,001) e agita- grado di deterioramento cognitivo e la presenza
zione/aggressività (p = 0,01). di disturbi comportamentali.
Conclusioni. Dallo studio emerge come i soggetti Parole chiave: Malnutrizione • Anziani • Demenza
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