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Preparazione di un Piano Strategico Operativo di Social Media Management.
Un caso reale Parte 1°
Michele Zecchini
Far conoscere la nostra Startup
sui Social Media
Michele Zecchini
Digitally signed by Michele Zecchini
DN: cn=Michele Zecchini, o, ou,
email=michele.zecchini68@gmail.com, c=IT
Date: 2015.07.09 12:31:47 +02'00'
Obiettivi
• L'obiettivo di questo approfondimento vuole essere il racconto
sintetico di come procedere alla promozione di un’azienda, in
questo caso una startup che si occupa di arredamento e
finiture di fascia medio-alta, attraverso i nuovi strumenti offerti
dal Web 2.0; i principali Social Network.
• Questo attraverso un piano strategico già messo parzialmente
in atto nella realtà ed in parte ancora da compiere.
Web Marketing?
Social Media marketing?
Un po’ di chiarezza sulle terminologie in questo contesto è quanto mai
fondamentale:
quale la differenza fra le due espressioni?
Il Web Marketing è quel canale che l’azienda impiega utilizzando la Rete per
sviluppare e fidelizzare i rapporti commerciali e studiare il mercato tramite un sito
(anche e-commerce) cercando, tramite attività «Seo», di fargli raggiungere i primi
posti nella «Serp» e pianificando anche campagne advertising. Il tutto, ovviamente,
dovrebbe essere messo in atto previa pianificazione di un piano di marketing che
preveda analisi di mercato, pianificazione della strategia, promozione e pubblicità
(banner ecc.), assistenza alla clientela ed altro.
MarketingWeb
Social
Un po’ di chiarezza sulle terminologie in questo contesto è quanto mai
fondamentale:
quale la differenza fra le due espressioni?
E il Social Media Marketing ?
E’ quella attività di marketing che si estrinseca attraverso i social network ed i blog
e che mira ad instaurare un dialogo, una conversazione tra azienda ed
utenti/consumatori.
Quindi il «plus» rispetto al mero Web Marketing è la possibilità dell’interazione e
condivisione. L’empatia, l’affezione verso un brand, non si acquisisce con una
campagna pay x click ma creando un senso di appartenenza, nonché un sincero e
leale coinvolgimento.
MarketingWeb
Social
L’azienda cliente, costituitasi nel luglio
del 2013, si chiama «Helementi», nome
scelto molto attentamente in modo che
fosse originale e non inflazionato in
Rete. Nel contempo descrive le
peculiarità dell’azienda stessa che si
occupa di arredamento a 360°, dal
tessile all’arredo, dalle finiture alla
progettazione in rendering 3d,
collaborando con brand esclusivamente
italiani ed europei di gamma medio-alta.
Il sito è stato da me concepito da subito
con una forte vocazione «social»; tutte
le gallerie di immagini sono state
caricate su Pinterest. Da subito questo
ha permesso un’interazione con
potenziali clienti.
AZIENDA:
Helementi Interiors Srl
• Il sito è stato creato attenendosi a tutti i dettami Seo più recenti.
Contenuti, keyword, dati strutturati (Schema.org), geolocalizzazione, Tag
Title, Meta description, Intestazioni H1, Alt Tag nelle immagini, uso di
Google Analytics e Google Webmaster Tools ecc. Codice Html controllato
riga per riga (alla vecchia maniera). Prossimamente ne sarà fatta una
versione con Wordpress.
RISULTATI
• 11000 visite (dati aggiornati ad aprile 2015) in pochi mesi.
• Posizionamento in prima pagina Google per alcune parole chiave che
interessavano all’azienda. Primo risultato organico. (V. esempio
immagine)
1°
• Valutazione Seo (del sito Web) più che soddisfacente e molte volte nettamente
superiore alla concorrenza di aziende già presenti sul territorio da svariati anni.
(vedi per un elenco dei migliori strumenti in materia, diagnosi sito, backlinks,
comparazione con la concorrenza ecc. l’interessante raccolta proposta qui.)
E’ stata poi creata da subito una Landing page riguardante solo due categorie
merceologiche che sono state obiettivo di campagne advertising anche su
Facebook (affronteremo in seguito il tema).
Molto deve essere ancora fatto
e questi strumenti anche nella
loro versione free ci possono
aiutare notevolmente a capire
le falle e gli errori fatti e
possono consigliarci attività da
compiere anche a livello
«social» per migliorare la
nostra posizione sui motori di
ricerca ed affermare il nostro
Brand.
30 bacheche per un totale di ben 680 pin (immagini) che descrivessero appieno :
1) Lo showroom di Rovigo.
2) I prodotti di qualità offerti tra le più qualificate aziende italiane ed europee.
3) Esempi pratici di lavori effettuati da maestri artigiani interni ed esterni.
Pinterest: 30 bacheche per un totale di ben 650 pin (immagini)
Qualche numero in 8 mesi di presenza sul Web:
118 Followers (a cui da agosto 2014 è possibile mandare messaggi diretti!)
155 Immagini di Helementi «repinnate» da altri utenti nelle loro bacheche
Decine di foto prontamente indicizzate da Google che compaiono nella ricerca
«Immagini»
Showroom Prodotti Lavori
Come comunicare sui Social Media la
nostra nuova realtà aziendale?
I veri quesiti da porsi sono in verità preliminarmente:
• “Cosa vogliamo comunicare?”
• “A Chi? (B2B, B2C?)”
• “Quali sono i Social che meglio si adattano ai nostri prodotti e servizi?”
In questa sede ne approfondiremo solo alcuni, ma ci verrà concesso
di accennare anche ad altri strumenti di cui nella realtà ci siamo
serviti.
Quindi oltre a Facebook, Twitter, Linkedin, Youtube e Slideshare,
menzioneremo brevemente, anche Pinterest che è parte fondante del sito,
Instagram, Google +, Tumblr, Flickr, Foursquare e Stumbleupon che abbiamo
effettivamente usato e che sono parte integrante di una comunicazione a 360° e
che sempre più possono giovare al posizionamento nei motori di ricerca.
Facebook
Quali sono gli obbiettivi che ci
siamo prefissati di
raggiungere con la nostra
presenza sui Social ed in
particolare su Facebook?
Facebook
Quali sono gli obbiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere con la
nostra presenza sui Social ed in particolare su Facebook?
• Innanzitutto far conoscere il brand ai vecchi e nuovi clienti finali (persone
fisiche); è una nuova azienda, ma uno dei due soci ha già un’esperienza
ventennale nel settore in zona. Sempre tenendo a mente che su Facebook gli
utenti in linea di massima non cercano prodotti ma molto spesso ne parlano!
• La Rete (i Social) mi servono per aumentare il valore percepito di quello che
vendo, siano essi servizi o prodotti. Ricordiamoci che più del 90% degli utenti
ormai prima di fare un acquisto cercano rassicurazioni e conferme sul Web e
quindi anche sui Social Network.
In generale, secondo dati recenti (2014) sono ben 30 Milioni gli italiani che
quotidianamente usano la Rete per informarsi. Molto interessante a questo
proposito una recente infografica di Microsoft sull'uso della Rete.
Utenti mondiali di Internet e Social
Network
Balza all'occhio come sia preponderante l'utilizzo dei Social a a discapito dei "vecchi" portali
che non la fanno più da padrone. Ne consegue l'importanza oggi più che mai del marketing
in Rete. Dati Microsoft fine 2013
Potremmo allora chiosare questa infografica così; se un tempo si diceva «_ E’ vero perché lo
ha detto la televisione_» , oggi più che mai viene percepito come «vero» ciò che si legge in
Rete, soprattutto sui Social. Si veda l’importanza per es. di Twitter in campo giornalistico.
Statistiche italiane su Facebook
e perché bisogna esserci… i due grafici si commentano da soli.
Come fare marketing su Facebook?
Si usa affermare che l’utente «compra feeling, non un prodotto», ed il feeling si
costruisce con il dialogo e con contenuti facendo leva sul lato emozionale.
I social insomma sono sempre un “mezzo” mai un “fine”. Ogni social ha poi le sue
caratteristiche da tenere bene in considerazione. Per esempio, Su Facebook “ti
seguo” perché sono tuo amico (o faccio in modo che tu lo diventi), mentre su
Twitter (di cui parleremo in seguito) perché “mi interessa quello che scrivi ”.
Che fare in concreto?
Bè, innanzitutto aprire una pagina aziendale!
e non personale anche perché Facebook può riservarsi di chiudere eventuali profili
personali legati ad un marchio.
L’apertura di una Fan Page ha poi innumerevoli vantaggi:
1) Innanzitutto la sezione «Insight» che ci permette di monitorare in modo
analitico tutti i flussi organici ed a pagamento (Facebook Ads) delle visite,
l’andamento delle campagne pubblicitarie, dati statistici sui nostri utenti,
come età, provenienza ecc. Questi dati (precisi e veritieri più che su altre
piattaforme) ci permetteranno poi di «aggiustare il tiro» per quanto riguarda
offerte, prodotti e servizi.
2) Non abbiamo il limite dei 5000 contatti che invece esiste sulle pagine
personali.
3) Una gestione dei contenuti più efficiente
4) La possibilità di avere più amministratori e più «ruoli» sulla pagina;
amministratore, editor, moderatore, inserzionista, analista ognuno con
privilegi diversi.
5) Contenuti indicizzabili sui motori di ricerca (molto importante anche per il sito
collegato)
6) Una Pagina può essere aggiunta ai Preferiti di un'altra.
7) Accettazione delle richieste automatica (la persona che clicca su «Mi
Piace» è subito fan)
Ci verrà poi chiesto di scegliere la categoria merceologica a cui la nostra
attività si avvicina maggiormente; noi abbiamo scelto impresa locale in
quanto per ora ci interessa radicarci sul territorio, soprattutto in quanto uno
dei titolari ha avuto un’esperienza ventennale con prodotti in parte analoghi
ma con diverso brand sempre nella città di Rovigo.
Come fare marketing su Facebook?
Quando e cosa postare
• Cerchiamo sempre di tenere a mente, come già accennato , che la vocazione, soprattutto
di alcuni social, non è prettamente commerciale ma ha come fine ultimo quello di
socializzare divertendosi. Quindi partendo dalla sempre aurea regola che recita
“Content is a king” cerchiamo di postare contenuti di qualità ed originali seguendo la
regola («abusatissima») di Pareto: su 10 post, 8 pur essendo ovviamente attinenti al
settore in cui operiamo non saranno direttamente indirizzati a promuovere il nostro
Brand ed i nostri servizi e 2 invece potranno illustrare un nostro prodotto in esclusiva od
un lavoro da noi eseguito. 1 post al giorno può andare benissimo. Questa è ovviamente
una regola di massima tesa a non ammorbare coloro che ricevono i nostri
aggiornamenti. Di solito alterniamo nostri prodotti-articoli a foto curiose che riguardano
comunque il mondo dell’interior design.
In quali orari e giorni?
• Di consigli ed infografiche (Pinterest è utilissimo anche i questo settore!) ne
troviamo disseminato il Web. Queste le ritengo particolarmente utili:
Anche questa infografica ci può aiutare per uno sguardo d’insieme. E’ ovvio che occorre
usare il buon senso.
1) Innanzitutto analizzeremo con attenzione in «Insight» (od usando strumenti come
«Sprout Social») le abitudini dei nostri utenti dettate anche dall’età di riferimento.
Nel nostro caso vedremo è attorno ai 40.
2) Tendenzialmente non posteremo nulla dopo il tardo pomeriggio del venerdì, a meno che
non sia attinente al week-end.
Contenuti e strategie
• Preliminarmente studiamo le pagine di competitors già affermati nel
nostro settore. Esistono vari strumenti che ci permettono (v. per es.
Socialbakers.com Italy---->Brands--->tag HOME & LIVING ) di farci
un'idea sulle pagine con rating più alto e di analizzarne i dati. Non
snobbiamo i suggerimenti di Facebook stessa, a questo link:
facebook.com/business/industries troveremo casi di successo di aziende
simili alla nostra.
• Vanity url: procediamo alla sostituzione dell’url «criptico» che ci assegna
Fb con uno più «seo friendly», magari aggiungendo una keyword che
identifichi il nostro brand. A tutto vantaggio della «visibilità» in Rete.
Quindi www.facebook.com/HELEMENTI . Attenzione perché una volta
che si è scelta non è più possibile modificarla!
Contenuti e strategie
• Creiamo un bacino minimo di utenti partendo dalla lista di contatti sia
aziendali che personali, amici di amici...il passaparola funziona sempre e
ovviamente bisogna partire con una base. Creata questa, la vera
domanda sarà non «come trovo nuovi fan» ma «perché dovrebbero
seguirmi»? Una volta creato un bacino minimo di utenti, insomma,
dovremo cercare di coinvolgerne sempre piùEngagement
• Procediamo quindi informando o meglio «conversando» circa i servizi
che siamo in grado di garantire (manodopera di alto livello, materiali
innovativi) e sui prodotti che offriamo in esclusiva di zona. Possiamo per
es. chiedere ai potenziali clienti quali prodotti e servizi secondo loro
mancano in zona nel nostro settore di riferimento. Anche questo è, o può
essere in futuro, un modo per aumentare il «senso di appartenenza» al
brand.
• Condividiamo e commentiamo post altrui, seguiamo (page Like) anche
altre aziende che possano essere complementari a noi (infissi o
immobiliari per esempio). Rispondiamo prontamente (entro 24 ore) alle
richieste di informazioni, commenti ecc.
• Fidelizziamo i nostri fan creando delle offerte a loro “riservate”. Agli ospiti del party di
inaugurazione (21 settembre 2013) è stato creato un coupon sconto cartaceo da utilizzare entro il
31 dicembre.
• Creiamo eventi che possano farci conoscere di persona i nostri potenziali clienti. Nel caso di
Helementi questo è stato fatto, prima creando l’aspettativa su Facebook, poi inviando inviti anche
tramite e-mail, ed infine con un grande party organizzato nel piazzale antistante lo Showroom.
Altro evento è stato pensato per l’esposizione di arredamento outdoor di alta gamma in vista della
stagione estiva presso il centro commerciale della città. V. foto.
• Abbiamo cercato di compilare con attenzioni in «Impostazioni» le Informazioni sulla
pagina (nome indirizzo categoria descrizione posizione geografica di ubicazione sito web
ecc) e in Generali abbiamo settato al meglio la visibilità dei post, la possibilità e i limiti con
cui i nostri interlocutori possono commentare, taggare, e i vari livelli di privacy
• Backlinks! Facciamo «girare» la nostra Vanity url (= l’url breve della nostra pagina
aziendale Fb). Inseriamolo in calce a commenti in blog e forum attinenti al nostro settore.
Ovviamente inseriamo nel nostro sito il widget o l’icona della nostra pagina Fb e viceversa.
Postiamo il link anche in altri Social Network che riguardano la nostra azienda; cioè sia in
altre pagine aziendali «Helementi» che abbiamo (per es. Twitter, Pinterest, Linkedin,
Instagram ecc) oltre che ovviamente su pagine altrui. Esistono molti escamotage per
aumentare i nostri fan, sicuramente è bene inserire il link anche in nostri contributi su siti
di comunicati stampa e article marketing e ricordiamoci il collegamento a Twitter. E’
imperativo poi mettere tutti i nostri link e logo aziendale sulla nostra «carta intestata
virtuale» di Gmail (o chi per esso).
• Abbiamo fatto ricorso a Hootsuite, la famosa piattaforma che ci da la possibilità di
programmare e condividere facilmente i nostri post sui vari Social assieme a Hootlet (app.
per Chrome) per pianificare i nostri post con la corretta frequenza e orario.
• Abbiamo usato Vine (applicazione gratuita che permette agli utenti di creare video di 6,5
secondi) per condividere su Fb alcuni momenti di processi lavorativi o nuovi prodotti
appena giunti nello showroom.
Facebook Ads
Ovvero la pubblicità a pagamento e lo studio di Insight (strumento analisi dati)
Subito una brutta notizia: la portata «organica» dei post sta morendo!
Cioè?
Quindi?
Fino a non molto fa era possibile
raggiungere i propri fans senza
ricorrere alle inserzioni a
pagamento vale a dire che la
percentuale degli utenti raggiunti
da un contenuto condiviso era
all’incirca del 16%, oggi
questa percentuale tende al 5%
od anche molto meno nel caso di
pagine con più di 500.000 like.
(Fonte: Ogilvy)
Per un’efficace strategia
pubblicitaria e quindi per
comunicare anche con gli utenti
già fan della nostra pagina occorre
oggi più che mai investire del
denaro nelle campagne a
pagamento. Questa è la triste
realtà dettata dal nuovo
algoritmo, vediamone i punti
salienti in breve.
Facebook Ads
La portata «organica» dei post sta morendo!
Qui aggiornamenti in materia sul sito di Socialbakers
Facebook Ads
La portata «organica» dei post sta morendo!
Quindi se di media nel febbraio del 2012 su 100 miei
fans 16 vedevano sicuramente nella loro
«newsfeed» (homepage) I miei aggiornamenti, oggi
fine 2014 saranno solo circa 5.
Importante! La visibilità organica cresce con le
campagne (a differenza di Google Adwords…) quindi
tendenziamente Facebook premia chi investe!
Facebook Ads
Ovvero la pubblicità a pagamento e lo studio di Insight (strumento analisi dati)
Aggiornamenti algoritmo di Facebook
In teoria Fb ha cambiato il suo algoritmo per garantire contenuti potenzialmente più
rilevanti agli utenti che poi questo significhi ritenere più rilevanti quelli sponsorizzati…
Qualcuno ha detto che Fb da owned media si sia tramutata in paid media e
comunque è ovvio che una società quotata in borsa abbia determinate logiche.
Gli aggiornamenti dell’estate 2014 incidono in vari modi sulla nostra Newsfeed cioè
su quella che potremo chiamare la «homepage» della nostra schermata iniziale di
Facebook. «Nostra schermata» e quindi ovviamente anche quella che appare a coloro
che ci seguono ed ecco perché è bene approfondire l’argomento ai fini marketing!
Facebook Ads
Ovvero la pubblicità a pagamento e lo studio di Insight (strumento analisi dati)
Aggiornamenti algoritmo di Facebook
 Innanzitutto Fb ha deciso di punire la tendenza al «click baiting» cioè a quei contenuti
di scarso valore con pretese di viralità e con titoli tesi solo a catturare l’attenzione
dell’utente (per es: «clicca per vedere la moglie di Clooney che cade in Canal
Grande»…) e in cui il contenuto stesso magari non è attinente o addirittura spam.
 Fb tende poi a privilegiare i contenuti che hanno ottenuto una buona interazione in un
tempo breve dopo la pubblicazione. Nel senso che vedremo più frequentemente i
futuri contenuti degli autori con cui abbiamo prontamente interagito.
 Vengono privilegiate poi le foto che derivano da link. Cosa significa? Significa che se
dobbiamo postare una foto per es. di un nostro prodotto, sarà molto meglio che tale
foto sia caricata da Fb automaticamente nel momento in cui inseriamo il link che la
riguarda, dopodiché potremo comunque personalizzare il post come meglio crediamo.
Facebook Ads
Ovvero la pubblicità a pagamento e lo studio di Insight (strumento analisi dati)
Subito una brutta notizia: la portata «organica» dei post sta morendo!
Aggiornamenti algoritmo di Facebook
 Si dice poi che il nuovo algoritmo sia in grado di capire anche la velocità di connessione
e il device utilizzato e decida cosa farci vedere anche in relazione a ciò: per es. nel caso
di connessione lenta verranno privilegiati i contenuti testuali o comunque leggeri.
 In generale insomma verrà (viene) premiata non la quantità ma la qualità, non i
«trucchetti» ma contenuti interessanti e coerenti con un piano strategico studiato sul
proprio target.
Che queste modifiche abbiano comunque un qualche rapporto con la nuova piattaforma
«Atlas» di advertising (una sorta di rete display di Google) che Facebook sta lanciando
proprio in questo periodo? Vedremo! Qui un interessante articolo di Forbes. A questo link
invece un’attenta disamina di settembre 2014 a cura di Bloomberg.
Faceook Ads in dettaglio
Faceook Ads in dettaglio
Dalla nostra pagina clicchiamo su «CREA PUBBLICO» e poi su «USA GESTIONE
INSERZIONI»; ricordiamoci che esistono anche applicazioni come Power Editor
(plugin per il browser Chrome) che possono tornarci molto utili per gestire,
migliorare e monitorare gli annunci e campagne su diversi account.
• Interazioni con il post della Pagina: per
promuovere i post della Pagina.
• "Mi piace" sulla Pagina: LIKE per aumentare il
pubblico e diffondere la conoscenza del marchio.
• Clic sul sito Web: per invitare gli utenti a visitare il
sito Web.
• Conversioni sul sito Web: per promuovere
conversioni specifiche per il sito. Occorrerà
inserire un pixel di conversione nel sito.
• Installazioni dell'applicazione: per proporre
l’installazione di una nostra applicazione mobile o
desktop; per es. un programma per creare un
tappeto su misura e modello.
Questo è il punto da cui partire. Da quale opzione iniziare?
• Interazione con l'applicazione: per
fare in modo che le persone usino
una nostra applicazione mobile o
desktop.
• Risposte all'evento: incrementa la
partecipazione al tuo evento.
• Richieste di offerte: studiare offerte
affinché le persone le utilizzino
presso il punto vendita.
Noi abbiamo proceduto così: una volta «riempita» delle informazioni fondamentali
e foto principali dei prodotti e servizi siamo partiti dai «Like» sulla pagina; con
investimenti ridotti possiamo ottenere ottimi risultati:
Questo è il punto da cui partire. Da quale opzione iniziare?
Facebook Ads in dettaglio;
LIKE sulla pagina
A fronte di modesti investimenti (anche 1€/g) abbiamo ottenuto buoni risultati sfruttando
anche la precisa profilazione che Facebook ci consente. Essendo un’attività locale, che però
interessa anche le provincie limitrofe, abbiamo esteso la nostra campagna alle città vicine con
un occhio anche ad Abu Dhabi avendo avuto dei contatti in loco. Per quanto riguarda gli
Interessi abbiamo cercato di abbracciare varie categorie. Circa la fascia di età, all’inizio in base al
nostro buon senso e poi (v. slide successiva) studiando attentamente nel tempo i dati di «Insight»
All’inizio quindi abbiamo iniziato con un bacino esteso e poi studiando i dati
abbiamo ottimizzato le nostre campagne; questo vale anche per gli interessi, le
zone geografiche ecc. L’attività di «PROFILAZIONE» richiede attenzione e attento
studio, nonché comparazione nell’ambito di varie campagne.
Facebook Ads in dettaglio
Promozione POST
Abbiamo proceduto nel tempo alla sponsorizzazione di post specifici (immagini o gallerie) per
promuovere determinati prodotti anche in occasione di eventi ; per es in aprile 2014
Helementi ha esposto per 2 settimane una linea di arredamento outdoor presso il centro
commerciale cittadino. Per tutto il periodo più la settimana antecedente abbiamo effettuato
una campagna mirata e circoscritta ad un raggio di 50 km dal C.C. con una galleria di 15 foto.
A fronte di un budget di €.10,00 abbiamo ottenuto:
8094 visualizzazioni
209 azioni di cui: 140 clic sulla foto, 40 mi piace e 20 condivisioni su bacheche di altri utenti.
.
Anche per i post sponsorizzati valgono ovviamente le regole auree di cui abbiamo
già parlato:
 Coinvolgimento: cercare l’interazione anche con promozioni e la condivisione. In
linea di massima occorre cercare di ingenerare nei fans sentimenti quali
«Curiosità» e «Appartenenza». Nel nostro caso per esempio abbiamo creato un
post per una prestigiosa azienda di divani letto, che annoveriamo tra i nostri
fornitori, con galleria di immagini e testo «Tua moglie russa?» (invitando in senso
ironico il marito ad usufruire dei nuovi ed accoglienti divani letto…). Per quanto
riguarda invece l’appartenenza: «Stai traslocando?» (quale miglior occasione per
rinnovare l’arredamento …)
 Informazioni e novità: nuovi prodotti e servizi proposti.
 Qualità delle immagini ponendo attenzione al fatto che non siano troppo pesanti
in termini di Kb e titoli accattivanti.
.
Anche per i post sponsorizzati valgono ovviamente le regole auree di cui abbiamo
già parlato:
 Studio (tramite le statistiche di insight) degli orari migliori in cui postare.
 Ricordiamoci anche la regola del 20% del testo: questo il link ufficiale di Fb:
www.facebook.com/ads/tools/text_overlay oppure qui una guida ben spiegata
www.davidecavalleri.com/2014/08/testo-immagine-facebook-ads/
 Analisi attenta del CTR (acronimo di Click Trough Rate ) cioè Il numero di clic
ricevuti diviso per il numero di visualizzazioni: in pratica è Il numero di persone
che hanno cliccato sulla inserzione diviso per il numero di persone raggiunte. Ad
esempio, se ricevessi 20 clic singoli e la tua inserzione venisse mostrata a 1000
persone, il tasso di clic singoli sarebbe pari al 2%. Esempio concreto: 
.
.
Il risultato dell’1% è ad oggi (agosto 2014) da considerarsi soddisfacente su Fb. E’ ovvio che
poi c’è un rapporto diretto fra il numero di fans che interagiscono e il costo finale medio per
clic in riferimento al lasso di tempo della durata. La spesa totale è stata di € 4,00 / 40 (vedi
sopra) = 10 centesimi per clic. La qualità del prodotto (esposto fra l’altro in vetrina) e
dell’immagine era elevata ed ha riscosso un buon successo. In altri casi siamo stati meno
fortunati ma siamo riusciti anche ad arrivare a:
Facebook Ads in dettaglio
Clic sul sito Web
.
Abbiamo poi, fra le altre, esplorato anche la possibilità di indirizzare su di una Landing Page
creata per l’occasione e contenente solo due delle categorie merceologiche trattate da
Helementi Srl. Tende e Tappeti, con buoni risultati. Più interessante è l’opzione delle
«Conversioni sul sito Web» con la quale, inserendo un «pixel di monitoraggio», cioè uno
script all’interno della pagina, possiamo misurare determinate azioni, come per es. una
registrazione od un acquisto.
Twitter
.
Alcuni dati e considerazioni su
Twitter sono indispensabili per
capire come muoversi per «fare
marketing» su questa meravigliosa
piattaforma senza perdersi.
Twitter
.
Questa è la pagina Twitter di Helementi Interiors (twitter.com/HelementiRovigo) costruita in
agosto 2013 e da subito collegata all’account Facebook. Questo significa che ogni post di Fb
viene automaticamente pubblicato nell’ambito dei 140 caratteri, o con un link, anche su
Twitter.
.
Ripetiamo: L’account è stato creato nel settembre del 2013 e da subito
collegato all’account Facebook. Questo significa che ogni post di Fb viene
automaticamente pubblicato su Twitter. Trattasi di semplice escamotage che
all’inizio può funzionare per far conoscere il nostro brand anche su questa
piattaforma ma poi andrà rivisto.
PERCHE’?
PERCHE’ TWITTER NON E’ FACEBOOK!
Alcuni dati e considerazioni
su Twitter sono indispensabili
per capire come muoversi
per «fare marketing» su
questa meravigliosa
piattaforma senza perdersi.
.
Innanzitutto si usa affermare, a ragione, che su Fb ti seguo perché sono tuo
amico, su Twitter perché mi interessa quello che scrivi e quindi i contenuti,
anche per il limite dei 140 caratteri, devono essere scritti con determinati criteri.
Secondo dati del 2014 a fronte 38,4 milioni (fonte Audiweb) di utenti attivi su
internet in Italia, gli utenti attivi su Twitter sono circa 2 Ml (contro i 17 di Fb;
parliamo di coloro che si connettono quotidianamente) con un’età media di 24
anni
Molto interessante per capire i temi caldi in Italia, sono i dati che possiamo
trovare qui: www.thewebmate.com/2014/01/22/twitter-in-italia-numeri-e-gli-
hashtag-dell-anno/#
Questo invece è il sito ufficiale di Twitter per una panoramica dei cinguettii più
letti a livello mondiale nel 2013: https://2013.twitter.com/it
Twitter
Dati e peculiarità
.
DIFFERENZE CON FACEBOOK
 Vocazione un po’ elitaria ed informativa-giornalistica di Twitter Vs calderone
generalista nazional-popolare di Fb. Strumento quindi sempre più importante di
attualità il primo vs intrattenimento il secondo.
 La teoria della relatività applicata ai Social…in Twitter è il qui e ora (il presente) che
conta, il cinguettio ha un’eco di qualche ora al massimo e poi incontra l’oblio, in Fb ci
sono la nostra vita ed i nostri ricordi. Esistono peraltro delle ricerche recenti di
EdgeRank Checker (vedi Socialbakers) che ci parlano di un ciclo di vita anche di un
post su Facebook piuttosto breve: attorno alle tre ore. Per ciclo di vita intendiamo il
periodo «caldo» per tutte le possibili interazioni (commenti, condivisioni, mi piace) da
parte degli utenti. In ogni caso queste statistiche sono sicuramente commisurate a
flussi e a «numeri» che in questa sede non ci appartengono. Quindi, se da un lato
sicuramente possiamo affermare che i tempi di Facebook sono certamente più dilatati
di quelli di Twitter, dall’altro, per esperienza personale, sulla pagina Fb aziendale di
Helementi notiamo interazioni anche a distanza di vari giorni.
.
DIFFERENZE CON FACEBOOK
 In Twitter i nostri amici (Following), o meglio le persone che seguiamo nella
maggioranza dei casi non li conosciamo personalmente ma sono utenti con cui
condividiamo interessi. Seguo il blogger influente, il leader politico o lo sportivo
e non c’è biunivocità a differenza di Fb in cui chi seguo è in linea di massima
effettivamente mio amico. Per completezza aggiungiamo poi che nel nostro
caso di uso di Twitter per marketing aziendale è buona norma contraccambiare
i nostri Followers; per es. la ditta a noi complementare che produce serramenti
che inizia a seguirci sarà da noi prontamente aggiunta alle nostre cerchie (per
usare un termine mutuato da un altro importante Social)
 Teniamo presente poi un’altra differenza che spesso passa in secondo piano ma
è molto importante anche a fini marketing: in Twitter per default i post sono
pubblici al contrario di Fb. Questo si traduce fra l’altro nel fatto che i miei tweet
saranno visti da chiunque faccia una ricerca e non solo dai miei «amici» come
su Fb.
.
Fatte salve molte delle considerazioni già fatte durante la trattazione precedente circa
l’approccio su Facebook per far conoscere il nostro brand «Helementi», analizziamo passo per
passo come abbiamo cercato di introdurre il nostro marchio su Twitter. Operazioni
imprescindibili sono quella di inserire oltre all’icona anche il comodo widget nel nostro sito in
modo da avere lo stream ufficiale e personalizzabile che mostri fino a 20 tweet. Questo è un
esempio tratto dal sito che abbiamo fatto per un altro nostro cliente:
Twitter
Contenuti e strategie
.
1) ABBIAMO CREATO LA NOSTRA BASE DI FOLLOWERS
Chi? Seguire per essere seguiti.
A) Iniziamo a seguire clienti/amici in base alle nostre conoscenze e a mailing list
già in nostro possesso. Ricordiamo in generale che è sempre possibile inviare
messaggi diretti su Twitter e questo ci può tornare utile per inviti mirati. (I DM
solo possibili solo fra utenti che si seguono a vicenda)
B) Questo vale anche per collaboratori e fornitori
C) Abbiamo individuato i nostri competitors in zona e i loro followers,
fondamentale!
Twitter
Contenuti e strategie
.
1) ABBIAMO CREATO LA NOSTRA BASE DI FOLLOWERS
Chi? Seguire per essere seguiti.
D) Ci siamo concentrati anche sulle possibili aziende o professionisti, per cosi dire
«COMPLEMENTARI» alla nostra attività: architetti, geometri, aziende di
serramenti, ditte di costruzioni, negozi di bomboniere, wedding planners, agenzie
immobiliari ecc.
E) Abbiamo cercato di entrare in contatto con «Influencer» e loro followers, con
particolare attenzione ai blogger inerenti ovviamente al settore dell’arredamento,
interior design ecc
F) Abbiamo rintracciato anche tutte le testate giornalistiche attinenti al nostro
campo ed i giornalisti «tradizionali» attivi su Twitter.
Twitter
Contenuti e strategie
.
1) ABBIAMO CREATO LA NOSTRA BASE DI FOLLOWERS
Come?
A) Abbiamo utilizzato i suggerimenti di Twitter e l’ottima ricerca avanzata offertaci dalla
stessa piattaforma; ricercando con vari criteri tra cui keywords, geolocalizzazione, hastag,
data ecc.
B) Esistono una miriade di strumenti «esterni» per lo più a pagamento, fra quelli che anche
nella versione gratuita ci permettono di scoprire dati interessanti abbiamo usato:
TWITTERCOUNTER
.
1) ABBIAMO CREATO LA NOSTRA BASE DI FOLLOWERS
Come?
C) O FOLLOWERWONK.COM (interessante applicazione per Android è anche JustUnfollow)
.
2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE
A) Messaggi autopromozionali tesi a far conoscere il brand; chi siamo, cosa
facciamo, tratti distintivi. Senza essere pesanti ed autoelogiativi però; ci piace il
nostro lavoro, siamo orgogliosi dei nostri prodotti e della manodopera che
siamo in grado di offrire e …condividiamo con garbo il nostro entusiasmo.
B) Novità del settore, fiere, eventi, meeting e retweet di fonti autorevoli nel
settore dell’interior design e affini
L’ abbreviazione a 140 caratteri in questo caso genera curiosità…cosa sarà mai successo?
«Insacchettamento totale» di uno dei titolari per non soccombere ad una delle frequenti bombe
d’acqua di questa estate.
.
2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE
C) Un po’ di ironia non guasta, qualche commento o immagine che riguardi personalmente i
titolari dell’azienda es:
.
2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE
D) Social Customer Service: usare Twitter con tali funzionalità è sicuramente una
valida strada già percorsa con successo da grandi aziende anche italiane come
Ferrovie dello Stato e 3.it. E’ comunque uno strumento molto delicato (case
history di «disastri» ne troviamo a bizzeffe sul Web) e va regolamentato. Risposte
in tempi brevi, politiche aziendali ben definite sul come-cosa rispondere ecc. Le
grandi aziende hanno…o dovrebbero avere, figure preparate e dedicate solo a
questo ruolo. Nel nostro caso di startup, cerchiamo di rispondere con celerità,
competenza e gentilezza, andando incontro al cliente il più possibile.
E) Una buona idea che abbiamo in cantiere è anche quella di programmare delle
interviste ai titolari e collaboratori (anche clienti perché no?) di Helementi su
qualche novità o miglioramento tecnologico o brevetto che può riguardare per es.
il montaggio di tende a rullo ecc. e, perché no, qualche suggerimento o trucco del
mestiere.
.
2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE
F) Twittare poi qualche breve video, tramite la funzione apposita o con Twitvid o
Vine, all’arrivo di articoli particolarmente attraenti dal punto di vista del design
(o del prezzo).
G) Con il permesso delle aziende di riferimento, postare anche presentazioni e
cataloghi (in primavera lo abbiamo fatto per arredamenti di giardino, in autunno
per coperte in lana merinos fatte a mano…ecc.) tramite Slideshare.
H) Novità legislative che interessano da vicino i nostri clienti, per es. chiarimenti
ed aggiornamenti su tutta la normativa inerente alle detrazioni fiscali (cd. Bonus
mobili) su cui molti ci chiedono delucidazioni.
.
2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE
I) Precedentemente abbiamo ricordato come sia fondamentale entrare in contatto
(seguire-@menzionare-commentare) con «Influencers», con particolare attenzione ai
blogger inerenti ovviamente al settore dell’interior design . Così come riviste di settore
e giornalisti tradizionali on-line. Ebbene seguire attentamente i commenti e le opinioni
dei loro followers ci offrirà una incredibile fucina di idee per i nostri tweet.
L) Altri spunti li abbiamo trovati consultando e rispondendo alle domande provenienti
da utenti-clienti-fan che ci seguono su altri Social, come Pinterest , Facebook, Tumblr o
comunque, anche in questo caso, seguendo le discussioni.
M) Esperienze personali che riguardino difficoltà incontrate nell’ambito lavorativo…poi
brillantemente superate. «Quella volta che il lavoro era urgentissimo per festa di
laurea anticipata ed il fornitore era in ritardo e si è riusciti a risolvere adattando
materiale che giaceva in magazzino» (episodio realmente accaduto).
.
2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE
N) È possibile poi promuovere un evento con un Hashtag adeguatamente
divulgato e pubblicizzato e creato ad hoc o che si inserisca in un flusso già
affollato. #apericena affisso in vetrina per invitare i nostri clienti a bere un
aperitivo assieme il giorno della riapertura dopo le ferie. [più avanti un
approfondimento.]
O) Consultando poi siti di «Domande e risposte» come Yahoo (scegliendo la
giusta categoria) o Quora, sito che come lo definisce Wikipedia è «una rete
sociale dedicata all'informazione, dove gli utenti possono pubblicare domande
e risposte su qualunque argomento.» Non è molto frequentato da utenti
italiani ma comunque può risultare utile. Può aiutare anche consultare servizi
di ricerca Keywords come SeoBook (gratuito) 
.
2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE
 Consultando poi siti di «Domande e risposte» per trovare spunti:
.
2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE
«Del quanto twittare ne son piene le fosse»…
QUANTI TWEET? IN CHE GIORNI? IN CHE ORARIO?
Grafici, discussioni, infografiche…certo, con Twitter ci troviamo di fronte ad una piattaforma
con caratteristiche che lo distinguono nettamente, come già ampiamente spiegato, da Fb in
primis, ma anche dagli altri Social.
Twitter…ha la memoria corta; si parla secondo studi recenti di una vita media di 4 ore di un
cinguettio. Valore comunque da prendere molto con le pinze perché dipende da moltissimi
fattori, followers, retweet ecc.
Oltre ad avere la memoria corta, è tutto impostato sull’immediatezza, «non ha la memoria
storica.»
QUINDI?
Molte ricerche sono state fatte in merito (si veda per es. Social Bakers ) e sembra si possa
affermare che un limite non esista, però:
1) Abbiamo cos’ tante cose interessanti da comunicare e soprattutto un professionista
dedicato che lavori solo per noi h 24?
2) Qualità più che quantità!
3) Non sarà certo nostra intenzione quella di risultare invadenti o «pesanti»
.
2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE
QUANTI TWEET? IN CHE GIORNI? IN CHE ORARIO?
L’equazione + tweet = + interazioni vale in linea di massima per grandi aziende che hanno
molto da comunicare. QUINDI dopo molte ricerche e la lettura di autorevoli guide (per es.
quella di getspokal.com) dedicate alle medio-piccole aziende ci siamo attestati attorno ai 3
ai 5 cinguetti al giorno.
Per quanto riguarda gli orari il già citato Followerwonk ci viene in aiuto; assodato che i nostri
followers twittano con tre picchi giornalieri delle ore 10-17-21, per quanto possibile li
intercettiamo postando contenuti in quei momenti (sabato e domenica inclusi!).
.
4 settembre 2014 ore 9.53 : giorno X per Twitter ads in Italia
Per quanto riguarda gli strumenti pubblicitari è proprio in questi giorni (settembre 2014) che
finalmente anche per le piccole aziende in Italia è possibile ricorrere a forme di
sponsorizzazione simili a quelle offerte da Facebook. Si inizia da quiBusiness.Twitter.com e
l’annuncio è stato ovviamente comunicato con un tweet sull’account appositamente creato
da Twitter:
.
4 settembre 2014 ore 9.53 : giorno X per Twitter ads in Italia
Quasi contemporaneamente è stato reso accessibile a tutti anche Twitter Analytics, per
intenderci il corrispondente di Facebook Insight. Uno strumento abbastanza completo che ci
informa su tutte le statistiche fondamentali per capire e monitorare-valutare i risultati della
nostra attività Social.
Twitter Ads
.
Abbiamo esplorato in questi primi giorni le potenzialità dell’advertising su
questa piattaforma e sembrano veramente buone. Le varie opzioni
ricalcano in buona parte quelle già offerte da Facebook.
.
Le possibilità di PROFILAZIONE dei destinatari della nostre campagne appare notevole: area
geografica, indirizzi e-mail o identificatori di Twitter, possibilità di raggiungere i gli utenti di
un determinato sito Web o … veicolare la nostra pubblicità ai followers di un utente che
riteniamo interessante; ecco che per es. individuato il nostro principale competitor in zona,
sarà «nostra cura» informare gli utenti che lo seguono circa i nostri prodotti e novità!
Molto interessante anche l’ opzione «TELEVISIONE»
.
Molto interessante anche questa opzione «TELEVISIONE (si veda la guida ufficiale
di Twitter). Esempio: perché non veicolare la nostra pubblicità a coloro che
seguono la trasmissione di Real Time «Vendo casa disperatamente»? Sono utenti
che amano il design e l’arredamento…
Oppure come suggerisce lo stesso Twitter:
«_Twitta in diretta sui programmi più popolari.
Eventi televisivi in diretta come le principali competizioni sportive e le premiazioni
offrono straordinarie opportunità per interagire con il tuo pubblico sulle loro
passioni. Valuta se twittare in diretta durante questi programmi in modo correlato
ai tuoi partner, marchio, portavoce o agli interessi dei tuoi follower. Assicurati di
includere un hashtag per semplificare la ricerca dei Tweet._»
.
ROI is not hard to measure in social media. ROI is hard to measure in
marketing in general.
Questa semplice affermazione accompagnata da un’esauriente un’infografica (vedi articolo di
Socialmouths.com) è la base da cui partire. ROI = è il “ritorno sull’investimento”, sia che si
tratti ovviamente di advertising, sia che parliamo semplicemente dell’efficacia della nostra
attività sui Social indipendentemente da investimenti pubblicitari mirati.
1) I tempi per apprezzare “ritorni” devono essere valutati sul lungo periodo.
2) Non usiamo i Social per vendere (almeno direttamente!) ma anche qui ci sarebbe da
discutere, vedi per esempio il marchio della moda Jimmy Choo con i suoi 745.000!!!
Followers; i Social servono per incrementare la base dei potenziali clienti (lead
generation) coinvolgendoli in vari modi, per fidelizzarli, per la reputazione dell’azienda,
per la Brand Awareness (riconoscibilià del marchio) e Brand Affinity (creare senso di
appartenenza con i clienti) ecc. Sono fondamentali poi per intercettare tendenze
«ascoltando» le discussioni che riguardano il nostro brand ed il nostro settore.
Twitter
Monitoraggio risultati-Roi
.
ROI is not hard to measure in social media. ROI is hard to measure
in marketing in general.
3) Non ci si può affidare solo alle metriche «tangibili»: incremento
followers, retweets, mentions, stelline, unlike ecc
E ALLORA ?
E allora dobbiamo essere presenti su Twitter non perché «ci sono gli
Altri» ma perché con piani editoriali e strategie pianificate a monte,
«ci crediamo», ed il costante impegno anche su questa piattaforma
non potrà che giovare all’azienda.
.
ROI is not hard to measure in social media. ROI is hard to measure
in marketing in general.
Come strumenti di monitoraggio dei risultati useremo le nuove
possibilità offerte da Twitter analytics
Abbiamo usato Twitonomy che ritengo sia lo strumento che offre di
più anche nella sua versione free e Twittercounter.
A conclusione, ricordiamo poi uno strumento che anche nella sua
versione gratuita ci appare molto utile quando la nostra presenza su
Twitter potrà vantare «numeri» importanti: ManageFlitter con il
quale possiamo ripulire utenti inattivi o che, secondo vari criteri,
non ci interessa più seguire.
.
Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche
nell’ottica del marketing aziendale.
Questo simbolo, riferito ai social network è un particolare tipo di Tag usato
per etichettare dei contenuti.
Nasce ufficialmente su Twitter nel luglio del 2009 e a giugno 2013 su
Facebook. Viene usato anche su altri Social come Instagram ,Google +.
Pinterest, Tumblr ecc.
Hashtag è una parola inglese composta da hash, che indica il simbolo # e
tag, che possiamo tradurre con «etichetta» o «marcatore».
Si pone sia come strumento di ricerca che come catalizzatore di argomenti
correlati permettendo di coinvolgere potenziali followers che altrimenti
potrebbero non leggere mai i nostri post. Come immagine possiamo
pensare ad un imbuto che ci canalizzi in un flusso di discussioni.
Twitter
# HASHTAG #
.
Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche
nell’ottica del marketing aziendale.
Una buona idea è elaborare un Hashtag che rappresenti la nostra azienda
(associandolo ad altri affini e più famosi) o ad un nostro prodotto od evento;
questo non potrà che aumentare l’engagement.
In linea con la brevità ed immediatezza (in particolare su Twitter) spesso si usano
contrazioni e abbreviazioni di termini che poi alla fine possono entrare anche
come neologismi nell’uso comune per es: #sapevatelo, o #animallovers (su
Instagram) oppure #150 (che si riferiva al «150ctober» corteo-manifestazione a
Roma del 15 ottobre 2011). Cliccando su questi termini si entra nel «flusso» nel
senso che le parole precedute da # diventano dei link cliccabili.
Sempre più diffusa è la moda, come abbiamo già accennato (#apericena per la
nostra azienda), di portare il «cancelletto» al di fuori della Rete nel senso di
inserirlo in vari formati pubblicitari (brochure, volantini, cartellonistica stradale)
che poi ovviamente riportano ad un hashtag già strategicamente diffuso nei social.
.
Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche
nell’ottica del marketing aziendale.
Uno strumento interessante (in inglese) è a questo proposito Twubs; servizio
gratuito che con estrema semplicità ci permette di creare od entrare in una «chat»
di Twitter attorno ad argomenti od eventi specifici. Da guardare anche
hashtagify.me per ottenere gratuitamente analisi delle relazioni tra gli hashtag e
gli influencer nelle varie nazioni ed in riferimento a diversi lassi temporali.
Relativamente recente e gratuito, un interessante strumento di scheduling e
analisi degli hashtag, è RiteTag che consente di scegliere le migliori parole chiave e
hashtag utili per la nostra attività.
In generale usando gli hashtag possiamo scoprire gli interessi e le tendenze che
possono aiutarci nel tarare i nostri tweet e per organizzare al meglio, anche dal
punto di vista demografico, le nostre campagne pubblicitarie, sia a livello di
Twitter ads ma anche, perché no, nel mondo «reale».
A questa pagina Twitter stesso ci dà delle indicazioni «ufficiali» sul suo uso.
.
Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche
nell’ottica del marketing aziendale.
Quindi?
 In concreto possiamo creare un # specifico con il nome del nostro brand (o di
un prodotto specifico che vogliamo promuovere od un evento che riguarda la
nostra azienda)
 Introduciamo questo # all’interno di un nostro tweet, assicurandoci prima che
non esista già o sia usato magari in discussioni che nulla c’entrano con i nostri
interessi o che possa portare a fraintendimenti o dileggi, ATTENZIONE!
Interessanti, tra i tanti, i casi Enel con #guerrieri o #sanremo poi trasformato in
#sanscemo
.
Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche
nell’ottica del marketing aziendale.
Quindi?
 Se l’Hashtag è originale cioè non già usato (#helementi nel nostro caso) Twitter
andrà a creare una nuova hashtag page dove saranno «canalizzati» e mantenuti
nel tempo tutti i Tweet che riguarderanno in qualche modo il nostro brand, una
sorta di ulteriore «brand page» Questa è la prima in assoluto creata da Twitter
nel 2012 dedicata al #NASCAR, il celebre campionato automobilistico
statunitense. Analogamente in Facebook se introduco un nuovo #pincopallino
in un post questo confluirà in un feed dedicato e rintracciabile da ogni utente
alla pagina www.facebook.com/hashtag/pincopallino
 Ai fini dell’indicizzazione nei motori di ricerca ciò è molto importante, già nel
2011 un alto dirigente di Google ne dava conferma, qui l’articolo originale.
Questo vale anche in Google + in cui possiamo ricercare termini preceduti
dall’hashtag.
.
Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche
nell’ottica del marketing aziendale.
Come e quanti?
La quantità indicata dallo stesso Twitter è 2, è ovvio che più si è
chiari e incisivi meglio è, inoltre è consigliato inserirlo in chiave
discorsiva. Quindi non «#Helementi, Oggi presso il nostro showroom
la prestigiosa azienda mario rossi presenta...»
ma
«Oggi, presso #Helementi, la prestigiosa azienda di tendaggi
@mariorossi presenterà la nuova collezione…»
E così abbiamo anche menzionato-ringraziato la prestigiosa azienda.
.
Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche
nell’ottica del marketing aziendale.
Come e quanti?
La parola chiave preceduta dal cancelletto deve essere scritta tutta attaccata,
unica eccezione l’underscore (_) quindi: #Helementi o #HelementiShowroom o
#Helementi_Showroom (buona norma per la leggibilità è che se il tag è composto
da più parole, queste abbiano l’iniziale maiuscola.
Quanto detto si applica a Twitter e, in quanto compatibile, anche agli altri Social
che lo utilizzano. Su Facebook per es. sono molto meno diffusi. Perché? Perché
questa piattaforma che è universalmente nota per il suo incessante
aggiornamento è arrivata solo nel giugno 2013? Probabilmente per la dimensione
maggiormente, per così dire, amicale che ha Facebook rispetto a Twitter.
.
Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche
nell’ottica del marketing aziendale.
In Facebook seguo maggiormente l’amico, la persona, in Twitter più le notizie e le
opinioni o gli interessi. Chi usa Facebook non tende a rapportarsi o pensare in
modo "globale" come su Twitter o Google+ ma in modo più chiuso e magari solo
nell’ambito della cerchie delle proprie amicizie. Inoltre sul Social di Zuckerberg
mancano quelle caratteristiche di velocità e immediatezza che sono invece
fondamentali in Twitter.
Inoltre teniamo presente che mentre su Twitter possiamo accedere a tutti i tweet
con l’hashtag cercato, in Facebook solo a quelli degli amici o a quelli impostati
come pubblici. Questo per una diversa scelta sulla privacy di default di cui abbiamo
già accennato. E forse anche questo aspetto impedisce la piena affermazione
dell’hashtag.
A questo proposito, per concludere, ricordiamo che in generale le impostazioni
sulla privacy che regolano i nostri post, prevalgono comunque sempre sull’hashtag.

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Far conoscere la nostra startup sui social media. parte 1°

  • 1. Preparazione di un Piano Strategico Operativo di Social Media Management. Un caso reale Parte 1° Michele Zecchini Far conoscere la nostra Startup sui Social Media Michele Zecchini Digitally signed by Michele Zecchini DN: cn=Michele Zecchini, o, ou, email=michele.zecchini68@gmail.com, c=IT Date: 2015.07.09 12:31:47 +02'00'
  • 2. Obiettivi • L'obiettivo di questo approfondimento vuole essere il racconto sintetico di come procedere alla promozione di un’azienda, in questo caso una startup che si occupa di arredamento e finiture di fascia medio-alta, attraverso i nuovi strumenti offerti dal Web 2.0; i principali Social Network. • Questo attraverso un piano strategico già messo parzialmente in atto nella realtà ed in parte ancora da compiere.
  • 3. Web Marketing? Social Media marketing? Un po’ di chiarezza sulle terminologie in questo contesto è quanto mai fondamentale: quale la differenza fra le due espressioni? Il Web Marketing è quel canale che l’azienda impiega utilizzando la Rete per sviluppare e fidelizzare i rapporti commerciali e studiare il mercato tramite un sito (anche e-commerce) cercando, tramite attività «Seo», di fargli raggiungere i primi posti nella «Serp» e pianificando anche campagne advertising. Il tutto, ovviamente, dovrebbe essere messo in atto previa pianificazione di un piano di marketing che preveda analisi di mercato, pianificazione della strategia, promozione e pubblicità (banner ecc.), assistenza alla clientela ed altro. MarketingWeb Social
  • 4. Un po’ di chiarezza sulle terminologie in questo contesto è quanto mai fondamentale: quale la differenza fra le due espressioni? E il Social Media Marketing ? E’ quella attività di marketing che si estrinseca attraverso i social network ed i blog e che mira ad instaurare un dialogo, una conversazione tra azienda ed utenti/consumatori. Quindi il «plus» rispetto al mero Web Marketing è la possibilità dell’interazione e condivisione. L’empatia, l’affezione verso un brand, non si acquisisce con una campagna pay x click ma creando un senso di appartenenza, nonché un sincero e leale coinvolgimento. MarketingWeb Social
  • 5. L’azienda cliente, costituitasi nel luglio del 2013, si chiama «Helementi», nome scelto molto attentamente in modo che fosse originale e non inflazionato in Rete. Nel contempo descrive le peculiarità dell’azienda stessa che si occupa di arredamento a 360°, dal tessile all’arredo, dalle finiture alla progettazione in rendering 3d, collaborando con brand esclusivamente italiani ed europei di gamma medio-alta. Il sito è stato da me concepito da subito con una forte vocazione «social»; tutte le gallerie di immagini sono state caricate su Pinterest. Da subito questo ha permesso un’interazione con potenziali clienti. AZIENDA: Helementi Interiors Srl
  • 6. • Il sito è stato creato attenendosi a tutti i dettami Seo più recenti. Contenuti, keyword, dati strutturati (Schema.org), geolocalizzazione, Tag Title, Meta description, Intestazioni H1, Alt Tag nelle immagini, uso di Google Analytics e Google Webmaster Tools ecc. Codice Html controllato riga per riga (alla vecchia maniera). Prossimamente ne sarà fatta una versione con Wordpress. RISULTATI • 11000 visite (dati aggiornati ad aprile 2015) in pochi mesi. • Posizionamento in prima pagina Google per alcune parole chiave che interessavano all’azienda. Primo risultato organico. (V. esempio immagine)
  • 7.
  • 8. • Valutazione Seo (del sito Web) più che soddisfacente e molte volte nettamente superiore alla concorrenza di aziende già presenti sul territorio da svariati anni. (vedi per un elenco dei migliori strumenti in materia, diagnosi sito, backlinks, comparazione con la concorrenza ecc. l’interessante raccolta proposta qui.) E’ stata poi creata da subito una Landing page riguardante solo due categorie merceologiche che sono state obiettivo di campagne advertising anche su Facebook (affronteremo in seguito il tema). Molto deve essere ancora fatto e questi strumenti anche nella loro versione free ci possono aiutare notevolmente a capire le falle e gli errori fatti e possono consigliarci attività da compiere anche a livello «social» per migliorare la nostra posizione sui motori di ricerca ed affermare il nostro Brand.
  • 9. 30 bacheche per un totale di ben 680 pin (immagini) che descrivessero appieno : 1) Lo showroom di Rovigo. 2) I prodotti di qualità offerti tra le più qualificate aziende italiane ed europee. 3) Esempi pratici di lavori effettuati da maestri artigiani interni ed esterni.
  • 10. Pinterest: 30 bacheche per un totale di ben 650 pin (immagini) Qualche numero in 8 mesi di presenza sul Web: 118 Followers (a cui da agosto 2014 è possibile mandare messaggi diretti!) 155 Immagini di Helementi «repinnate» da altri utenti nelle loro bacheche Decine di foto prontamente indicizzate da Google che compaiono nella ricerca «Immagini» Showroom Prodotti Lavori
  • 11. Come comunicare sui Social Media la nostra nuova realtà aziendale? I veri quesiti da porsi sono in verità preliminarmente: • “Cosa vogliamo comunicare?” • “A Chi? (B2B, B2C?)” • “Quali sono i Social che meglio si adattano ai nostri prodotti e servizi?” In questa sede ne approfondiremo solo alcuni, ma ci verrà concesso di accennare anche ad altri strumenti di cui nella realtà ci siamo serviti. Quindi oltre a Facebook, Twitter, Linkedin, Youtube e Slideshare, menzioneremo brevemente, anche Pinterest che è parte fondante del sito, Instagram, Google +, Tumblr, Flickr, Foursquare e Stumbleupon che abbiamo effettivamente usato e che sono parte integrante di una comunicazione a 360° e che sempre più possono giovare al posizionamento nei motori di ricerca.
  • 12. Facebook Quali sono gli obbiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere con la nostra presenza sui Social ed in particolare su Facebook?
  • 13. Facebook Quali sono gli obbiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere con la nostra presenza sui Social ed in particolare su Facebook? • Innanzitutto far conoscere il brand ai vecchi e nuovi clienti finali (persone fisiche); è una nuova azienda, ma uno dei due soci ha già un’esperienza ventennale nel settore in zona. Sempre tenendo a mente che su Facebook gli utenti in linea di massima non cercano prodotti ma molto spesso ne parlano! • La Rete (i Social) mi servono per aumentare il valore percepito di quello che vendo, siano essi servizi o prodotti. Ricordiamoci che più del 90% degli utenti ormai prima di fare un acquisto cercano rassicurazioni e conferme sul Web e quindi anche sui Social Network. In generale, secondo dati recenti (2014) sono ben 30 Milioni gli italiani che quotidianamente usano la Rete per informarsi. Molto interessante a questo proposito una recente infografica di Microsoft sull'uso della Rete.
  • 14. Utenti mondiali di Internet e Social Network Balza all'occhio come sia preponderante l'utilizzo dei Social a a discapito dei "vecchi" portali che non la fanno più da padrone. Ne consegue l'importanza oggi più che mai del marketing in Rete. Dati Microsoft fine 2013 Potremmo allora chiosare questa infografica così; se un tempo si diceva «_ E’ vero perché lo ha detto la televisione_» , oggi più che mai viene percepito come «vero» ciò che si legge in Rete, soprattutto sui Social. Si veda l’importanza per es. di Twitter in campo giornalistico.
  • 15. Statistiche italiane su Facebook e perché bisogna esserci… i due grafici si commentano da soli.
  • 16. Come fare marketing su Facebook? Si usa affermare che l’utente «compra feeling, non un prodotto», ed il feeling si costruisce con il dialogo e con contenuti facendo leva sul lato emozionale. I social insomma sono sempre un “mezzo” mai un “fine”. Ogni social ha poi le sue caratteristiche da tenere bene in considerazione. Per esempio, Su Facebook “ti seguo” perché sono tuo amico (o faccio in modo che tu lo diventi), mentre su Twitter (di cui parleremo in seguito) perché “mi interessa quello che scrivi ”. Che fare in concreto? Bè, innanzitutto aprire una pagina aziendale! e non personale anche perché Facebook può riservarsi di chiudere eventuali profili personali legati ad un marchio. L’apertura di una Fan Page ha poi innumerevoli vantaggi:
  • 17. 1) Innanzitutto la sezione «Insight» che ci permette di monitorare in modo analitico tutti i flussi organici ed a pagamento (Facebook Ads) delle visite, l’andamento delle campagne pubblicitarie, dati statistici sui nostri utenti, come età, provenienza ecc. Questi dati (precisi e veritieri più che su altre piattaforme) ci permetteranno poi di «aggiustare il tiro» per quanto riguarda offerte, prodotti e servizi. 2) Non abbiamo il limite dei 5000 contatti che invece esiste sulle pagine personali. 3) Una gestione dei contenuti più efficiente 4) La possibilità di avere più amministratori e più «ruoli» sulla pagina; amministratore, editor, moderatore, inserzionista, analista ognuno con privilegi diversi. 5) Contenuti indicizzabili sui motori di ricerca (molto importante anche per il sito collegato)
  • 18. 6) Una Pagina può essere aggiunta ai Preferiti di un'altra. 7) Accettazione delle richieste automatica (la persona che clicca su «Mi Piace» è subito fan) Ci verrà poi chiesto di scegliere la categoria merceologica a cui la nostra attività si avvicina maggiormente; noi abbiamo scelto impresa locale in quanto per ora ci interessa radicarci sul territorio, soprattutto in quanto uno dei titolari ha avuto un’esperienza ventennale con prodotti in parte analoghi ma con diverso brand sempre nella città di Rovigo.
  • 19. Come fare marketing su Facebook? Quando e cosa postare • Cerchiamo sempre di tenere a mente, come già accennato , che la vocazione, soprattutto di alcuni social, non è prettamente commerciale ma ha come fine ultimo quello di socializzare divertendosi. Quindi partendo dalla sempre aurea regola che recita “Content is a king” cerchiamo di postare contenuti di qualità ed originali seguendo la regola («abusatissima») di Pareto: su 10 post, 8 pur essendo ovviamente attinenti al settore in cui operiamo non saranno direttamente indirizzati a promuovere il nostro Brand ed i nostri servizi e 2 invece potranno illustrare un nostro prodotto in esclusiva od un lavoro da noi eseguito. 1 post al giorno può andare benissimo. Questa è ovviamente una regola di massima tesa a non ammorbare coloro che ricevono i nostri aggiornamenti. Di solito alterniamo nostri prodotti-articoli a foto curiose che riguardano comunque il mondo dell’interior design.
  • 20. In quali orari e giorni? • Di consigli ed infografiche (Pinterest è utilissimo anche i questo settore!) ne troviamo disseminato il Web. Queste le ritengo particolarmente utili:
  • 21. Anche questa infografica ci può aiutare per uno sguardo d’insieme. E’ ovvio che occorre usare il buon senso. 1) Innanzitutto analizzeremo con attenzione in «Insight» (od usando strumenti come «Sprout Social») le abitudini dei nostri utenti dettate anche dall’età di riferimento. Nel nostro caso vedremo è attorno ai 40. 2) Tendenzialmente non posteremo nulla dopo il tardo pomeriggio del venerdì, a meno che non sia attinente al week-end.
  • 22. Contenuti e strategie • Preliminarmente studiamo le pagine di competitors già affermati nel nostro settore. Esistono vari strumenti che ci permettono (v. per es. Socialbakers.com Italy---->Brands--->tag HOME & LIVING ) di farci un'idea sulle pagine con rating più alto e di analizzarne i dati. Non snobbiamo i suggerimenti di Facebook stessa, a questo link: facebook.com/business/industries troveremo casi di successo di aziende simili alla nostra. • Vanity url: procediamo alla sostituzione dell’url «criptico» che ci assegna Fb con uno più «seo friendly», magari aggiungendo una keyword che identifichi il nostro brand. A tutto vantaggio della «visibilità» in Rete. Quindi www.facebook.com/HELEMENTI . Attenzione perché una volta che si è scelta non è più possibile modificarla!
  • 23. Contenuti e strategie • Creiamo un bacino minimo di utenti partendo dalla lista di contatti sia aziendali che personali, amici di amici...il passaparola funziona sempre e ovviamente bisogna partire con una base. Creata questa, la vera domanda sarà non «come trovo nuovi fan» ma «perché dovrebbero seguirmi»? Una volta creato un bacino minimo di utenti, insomma, dovremo cercare di coinvolgerne sempre piùEngagement • Procediamo quindi informando o meglio «conversando» circa i servizi che siamo in grado di garantire (manodopera di alto livello, materiali innovativi) e sui prodotti che offriamo in esclusiva di zona. Possiamo per es. chiedere ai potenziali clienti quali prodotti e servizi secondo loro mancano in zona nel nostro settore di riferimento. Anche questo è, o può essere in futuro, un modo per aumentare il «senso di appartenenza» al brand.
  • 24. • Condividiamo e commentiamo post altrui, seguiamo (page Like) anche altre aziende che possano essere complementari a noi (infissi o immobiliari per esempio). Rispondiamo prontamente (entro 24 ore) alle richieste di informazioni, commenti ecc.
  • 25. • Fidelizziamo i nostri fan creando delle offerte a loro “riservate”. Agli ospiti del party di inaugurazione (21 settembre 2013) è stato creato un coupon sconto cartaceo da utilizzare entro il 31 dicembre. • Creiamo eventi che possano farci conoscere di persona i nostri potenziali clienti. Nel caso di Helementi questo è stato fatto, prima creando l’aspettativa su Facebook, poi inviando inviti anche tramite e-mail, ed infine con un grande party organizzato nel piazzale antistante lo Showroom. Altro evento è stato pensato per l’esposizione di arredamento outdoor di alta gamma in vista della stagione estiva presso il centro commerciale della città. V. foto.
  • 26. • Abbiamo cercato di compilare con attenzioni in «Impostazioni» le Informazioni sulla pagina (nome indirizzo categoria descrizione posizione geografica di ubicazione sito web ecc) e in Generali abbiamo settato al meglio la visibilità dei post, la possibilità e i limiti con cui i nostri interlocutori possono commentare, taggare, e i vari livelli di privacy • Backlinks! Facciamo «girare» la nostra Vanity url (= l’url breve della nostra pagina aziendale Fb). Inseriamolo in calce a commenti in blog e forum attinenti al nostro settore. Ovviamente inseriamo nel nostro sito il widget o l’icona della nostra pagina Fb e viceversa. Postiamo il link anche in altri Social Network che riguardano la nostra azienda; cioè sia in altre pagine aziendali «Helementi» che abbiamo (per es. Twitter, Pinterest, Linkedin, Instagram ecc) oltre che ovviamente su pagine altrui. Esistono molti escamotage per aumentare i nostri fan, sicuramente è bene inserire il link anche in nostri contributi su siti di comunicati stampa e article marketing e ricordiamoci il collegamento a Twitter. E’ imperativo poi mettere tutti i nostri link e logo aziendale sulla nostra «carta intestata virtuale» di Gmail (o chi per esso). • Abbiamo fatto ricorso a Hootsuite, la famosa piattaforma che ci da la possibilità di programmare e condividere facilmente i nostri post sui vari Social assieme a Hootlet (app. per Chrome) per pianificare i nostri post con la corretta frequenza e orario. • Abbiamo usato Vine (applicazione gratuita che permette agli utenti di creare video di 6,5 secondi) per condividere su Fb alcuni momenti di processi lavorativi o nuovi prodotti appena giunti nello showroom.
  • 27. Facebook Ads Ovvero la pubblicità a pagamento e lo studio di Insight (strumento analisi dati) Subito una brutta notizia: la portata «organica» dei post sta morendo! Cioè? Quindi? Fino a non molto fa era possibile raggiungere i propri fans senza ricorrere alle inserzioni a pagamento vale a dire che la percentuale degli utenti raggiunti da un contenuto condiviso era all’incirca del 16%, oggi questa percentuale tende al 5% od anche molto meno nel caso di pagine con più di 500.000 like. (Fonte: Ogilvy) Per un’efficace strategia pubblicitaria e quindi per comunicare anche con gli utenti già fan della nostra pagina occorre oggi più che mai investire del denaro nelle campagne a pagamento. Questa è la triste realtà dettata dal nuovo algoritmo, vediamone i punti salienti in breve.
  • 28. Facebook Ads La portata «organica» dei post sta morendo! Qui aggiornamenti in materia sul sito di Socialbakers
  • 29. Facebook Ads La portata «organica» dei post sta morendo! Quindi se di media nel febbraio del 2012 su 100 miei fans 16 vedevano sicuramente nella loro «newsfeed» (homepage) I miei aggiornamenti, oggi fine 2014 saranno solo circa 5. Importante! La visibilità organica cresce con le campagne (a differenza di Google Adwords…) quindi tendenziamente Facebook premia chi investe!
  • 30. Facebook Ads Ovvero la pubblicità a pagamento e lo studio di Insight (strumento analisi dati) Aggiornamenti algoritmo di Facebook In teoria Fb ha cambiato il suo algoritmo per garantire contenuti potenzialmente più rilevanti agli utenti che poi questo significhi ritenere più rilevanti quelli sponsorizzati… Qualcuno ha detto che Fb da owned media si sia tramutata in paid media e comunque è ovvio che una società quotata in borsa abbia determinate logiche. Gli aggiornamenti dell’estate 2014 incidono in vari modi sulla nostra Newsfeed cioè su quella che potremo chiamare la «homepage» della nostra schermata iniziale di Facebook. «Nostra schermata» e quindi ovviamente anche quella che appare a coloro che ci seguono ed ecco perché è bene approfondire l’argomento ai fini marketing!
  • 31. Facebook Ads Ovvero la pubblicità a pagamento e lo studio di Insight (strumento analisi dati) Aggiornamenti algoritmo di Facebook  Innanzitutto Fb ha deciso di punire la tendenza al «click baiting» cioè a quei contenuti di scarso valore con pretese di viralità e con titoli tesi solo a catturare l’attenzione dell’utente (per es: «clicca per vedere la moglie di Clooney che cade in Canal Grande»…) e in cui il contenuto stesso magari non è attinente o addirittura spam.  Fb tende poi a privilegiare i contenuti che hanno ottenuto una buona interazione in un tempo breve dopo la pubblicazione. Nel senso che vedremo più frequentemente i futuri contenuti degli autori con cui abbiamo prontamente interagito.  Vengono privilegiate poi le foto che derivano da link. Cosa significa? Significa che se dobbiamo postare una foto per es. di un nostro prodotto, sarà molto meglio che tale foto sia caricata da Fb automaticamente nel momento in cui inseriamo il link che la riguarda, dopodiché potremo comunque personalizzare il post come meglio crediamo.
  • 32. Facebook Ads Ovvero la pubblicità a pagamento e lo studio di Insight (strumento analisi dati) Subito una brutta notizia: la portata «organica» dei post sta morendo! Aggiornamenti algoritmo di Facebook  Si dice poi che il nuovo algoritmo sia in grado di capire anche la velocità di connessione e il device utilizzato e decida cosa farci vedere anche in relazione a ciò: per es. nel caso di connessione lenta verranno privilegiati i contenuti testuali o comunque leggeri.  In generale insomma verrà (viene) premiata non la quantità ma la qualità, non i «trucchetti» ma contenuti interessanti e coerenti con un piano strategico studiato sul proprio target. Che queste modifiche abbiano comunque un qualche rapporto con la nuova piattaforma «Atlas» di advertising (una sorta di rete display di Google) che Facebook sta lanciando proprio in questo periodo? Vedremo! Qui un interessante articolo di Forbes. A questo link invece un’attenta disamina di settembre 2014 a cura di Bloomberg.
  • 33. Faceook Ads in dettaglio
  • 34. Faceook Ads in dettaglio Dalla nostra pagina clicchiamo su «CREA PUBBLICO» e poi su «USA GESTIONE INSERZIONI»; ricordiamoci che esistono anche applicazioni come Power Editor (plugin per il browser Chrome) che possono tornarci molto utili per gestire, migliorare e monitorare gli annunci e campagne su diversi account.
  • 35. • Interazioni con il post della Pagina: per promuovere i post della Pagina. • "Mi piace" sulla Pagina: LIKE per aumentare il pubblico e diffondere la conoscenza del marchio. • Clic sul sito Web: per invitare gli utenti a visitare il sito Web. • Conversioni sul sito Web: per promuovere conversioni specifiche per il sito. Occorrerà inserire un pixel di conversione nel sito. • Installazioni dell'applicazione: per proporre l’installazione di una nostra applicazione mobile o desktop; per es. un programma per creare un tappeto su misura e modello. Questo è il punto da cui partire. Da quale opzione iniziare?
  • 36. • Interazione con l'applicazione: per fare in modo che le persone usino una nostra applicazione mobile o desktop. • Risposte all'evento: incrementa la partecipazione al tuo evento. • Richieste di offerte: studiare offerte affinché le persone le utilizzino presso il punto vendita. Noi abbiamo proceduto così: una volta «riempita» delle informazioni fondamentali e foto principali dei prodotti e servizi siamo partiti dai «Like» sulla pagina; con investimenti ridotti possiamo ottenere ottimi risultati: Questo è il punto da cui partire. Da quale opzione iniziare?
  • 37. Facebook Ads in dettaglio; LIKE sulla pagina A fronte di modesti investimenti (anche 1€/g) abbiamo ottenuto buoni risultati sfruttando anche la precisa profilazione che Facebook ci consente. Essendo un’attività locale, che però interessa anche le provincie limitrofe, abbiamo esteso la nostra campagna alle città vicine con un occhio anche ad Abu Dhabi avendo avuto dei contatti in loco. Per quanto riguarda gli Interessi abbiamo cercato di abbracciare varie categorie. Circa la fascia di età, all’inizio in base al nostro buon senso e poi (v. slide successiva) studiando attentamente nel tempo i dati di «Insight»
  • 38. All’inizio quindi abbiamo iniziato con un bacino esteso e poi studiando i dati abbiamo ottimizzato le nostre campagne; questo vale anche per gli interessi, le zone geografiche ecc. L’attività di «PROFILAZIONE» richiede attenzione e attento studio, nonché comparazione nell’ambito di varie campagne.
  • 39.
  • 40. Facebook Ads in dettaglio Promozione POST Abbiamo proceduto nel tempo alla sponsorizzazione di post specifici (immagini o gallerie) per promuovere determinati prodotti anche in occasione di eventi ; per es in aprile 2014 Helementi ha esposto per 2 settimane una linea di arredamento outdoor presso il centro commerciale cittadino. Per tutto il periodo più la settimana antecedente abbiamo effettuato una campagna mirata e circoscritta ad un raggio di 50 km dal C.C. con una galleria di 15 foto. A fronte di un budget di €.10,00 abbiamo ottenuto: 8094 visualizzazioni 209 azioni di cui: 140 clic sulla foto, 40 mi piace e 20 condivisioni su bacheche di altri utenti.
  • 41. . Anche per i post sponsorizzati valgono ovviamente le regole auree di cui abbiamo già parlato:  Coinvolgimento: cercare l’interazione anche con promozioni e la condivisione. In linea di massima occorre cercare di ingenerare nei fans sentimenti quali «Curiosità» e «Appartenenza». Nel nostro caso per esempio abbiamo creato un post per una prestigiosa azienda di divani letto, che annoveriamo tra i nostri fornitori, con galleria di immagini e testo «Tua moglie russa?» (invitando in senso ironico il marito ad usufruire dei nuovi ed accoglienti divani letto…). Per quanto riguarda invece l’appartenenza: «Stai traslocando?» (quale miglior occasione per rinnovare l’arredamento …)  Informazioni e novità: nuovi prodotti e servizi proposti.  Qualità delle immagini ponendo attenzione al fatto che non siano troppo pesanti in termini di Kb e titoli accattivanti.
  • 42. . Anche per i post sponsorizzati valgono ovviamente le regole auree di cui abbiamo già parlato:  Studio (tramite le statistiche di insight) degli orari migliori in cui postare.  Ricordiamoci anche la regola del 20% del testo: questo il link ufficiale di Fb: www.facebook.com/ads/tools/text_overlay oppure qui una guida ben spiegata www.davidecavalleri.com/2014/08/testo-immagine-facebook-ads/  Analisi attenta del CTR (acronimo di Click Trough Rate ) cioè Il numero di clic ricevuti diviso per il numero di visualizzazioni: in pratica è Il numero di persone che hanno cliccato sulla inserzione diviso per il numero di persone raggiunte. Ad esempio, se ricevessi 20 clic singoli e la tua inserzione venisse mostrata a 1000 persone, il tasso di clic singoli sarebbe pari al 2%. Esempio concreto: 
  • 43. .
  • 44. . Il risultato dell’1% è ad oggi (agosto 2014) da considerarsi soddisfacente su Fb. E’ ovvio che poi c’è un rapporto diretto fra il numero di fans che interagiscono e il costo finale medio per clic in riferimento al lasso di tempo della durata. La spesa totale è stata di € 4,00 / 40 (vedi sopra) = 10 centesimi per clic. La qualità del prodotto (esposto fra l’altro in vetrina) e dell’immagine era elevata ed ha riscosso un buon successo. In altri casi siamo stati meno fortunati ma siamo riusciti anche ad arrivare a:
  • 45. Facebook Ads in dettaglio Clic sul sito Web . Abbiamo poi, fra le altre, esplorato anche la possibilità di indirizzare su di una Landing Page creata per l’occasione e contenente solo due delle categorie merceologiche trattate da Helementi Srl. Tende e Tappeti, con buoni risultati. Più interessante è l’opzione delle «Conversioni sul sito Web» con la quale, inserendo un «pixel di monitoraggio», cioè uno script all’interno della pagina, possiamo misurare determinate azioni, come per es. una registrazione od un acquisto.
  • 46. Twitter . Alcuni dati e considerazioni su Twitter sono indispensabili per capire come muoversi per «fare marketing» su questa meravigliosa piattaforma senza perdersi.
  • 47. Twitter . Questa è la pagina Twitter di Helementi Interiors (twitter.com/HelementiRovigo) costruita in agosto 2013 e da subito collegata all’account Facebook. Questo significa che ogni post di Fb viene automaticamente pubblicato nell’ambito dei 140 caratteri, o con un link, anche su Twitter.
  • 48. . Ripetiamo: L’account è stato creato nel settembre del 2013 e da subito collegato all’account Facebook. Questo significa che ogni post di Fb viene automaticamente pubblicato su Twitter. Trattasi di semplice escamotage che all’inizio può funzionare per far conoscere il nostro brand anche su questa piattaforma ma poi andrà rivisto. PERCHE’? PERCHE’ TWITTER NON E’ FACEBOOK! Alcuni dati e considerazioni su Twitter sono indispensabili per capire come muoversi per «fare marketing» su questa meravigliosa piattaforma senza perdersi.
  • 49. . Innanzitutto si usa affermare, a ragione, che su Fb ti seguo perché sono tuo amico, su Twitter perché mi interessa quello che scrivi e quindi i contenuti, anche per il limite dei 140 caratteri, devono essere scritti con determinati criteri. Secondo dati del 2014 a fronte 38,4 milioni (fonte Audiweb) di utenti attivi su internet in Italia, gli utenti attivi su Twitter sono circa 2 Ml (contro i 17 di Fb; parliamo di coloro che si connettono quotidianamente) con un’età media di 24 anni Molto interessante per capire i temi caldi in Italia, sono i dati che possiamo trovare qui: www.thewebmate.com/2014/01/22/twitter-in-italia-numeri-e-gli- hashtag-dell-anno/# Questo invece è il sito ufficiale di Twitter per una panoramica dei cinguettii più letti a livello mondiale nel 2013: https://2013.twitter.com/it Twitter Dati e peculiarità
  • 50. . DIFFERENZE CON FACEBOOK  Vocazione un po’ elitaria ed informativa-giornalistica di Twitter Vs calderone generalista nazional-popolare di Fb. Strumento quindi sempre più importante di attualità il primo vs intrattenimento il secondo.  La teoria della relatività applicata ai Social…in Twitter è il qui e ora (il presente) che conta, il cinguettio ha un’eco di qualche ora al massimo e poi incontra l’oblio, in Fb ci sono la nostra vita ed i nostri ricordi. Esistono peraltro delle ricerche recenti di EdgeRank Checker (vedi Socialbakers) che ci parlano di un ciclo di vita anche di un post su Facebook piuttosto breve: attorno alle tre ore. Per ciclo di vita intendiamo il periodo «caldo» per tutte le possibili interazioni (commenti, condivisioni, mi piace) da parte degli utenti. In ogni caso queste statistiche sono sicuramente commisurate a flussi e a «numeri» che in questa sede non ci appartengono. Quindi, se da un lato sicuramente possiamo affermare che i tempi di Facebook sono certamente più dilatati di quelli di Twitter, dall’altro, per esperienza personale, sulla pagina Fb aziendale di Helementi notiamo interazioni anche a distanza di vari giorni.
  • 51. . DIFFERENZE CON FACEBOOK  In Twitter i nostri amici (Following), o meglio le persone che seguiamo nella maggioranza dei casi non li conosciamo personalmente ma sono utenti con cui condividiamo interessi. Seguo il blogger influente, il leader politico o lo sportivo e non c’è biunivocità a differenza di Fb in cui chi seguo è in linea di massima effettivamente mio amico. Per completezza aggiungiamo poi che nel nostro caso di uso di Twitter per marketing aziendale è buona norma contraccambiare i nostri Followers; per es. la ditta a noi complementare che produce serramenti che inizia a seguirci sarà da noi prontamente aggiunta alle nostre cerchie (per usare un termine mutuato da un altro importante Social)  Teniamo presente poi un’altra differenza che spesso passa in secondo piano ma è molto importante anche a fini marketing: in Twitter per default i post sono pubblici al contrario di Fb. Questo si traduce fra l’altro nel fatto che i miei tweet saranno visti da chiunque faccia una ricerca e non solo dai miei «amici» come su Fb.
  • 52. . Fatte salve molte delle considerazioni già fatte durante la trattazione precedente circa l’approccio su Facebook per far conoscere il nostro brand «Helementi», analizziamo passo per passo come abbiamo cercato di introdurre il nostro marchio su Twitter. Operazioni imprescindibili sono quella di inserire oltre all’icona anche il comodo widget nel nostro sito in modo da avere lo stream ufficiale e personalizzabile che mostri fino a 20 tweet. Questo è un esempio tratto dal sito che abbiamo fatto per un altro nostro cliente: Twitter Contenuti e strategie
  • 53. . 1) ABBIAMO CREATO LA NOSTRA BASE DI FOLLOWERS Chi? Seguire per essere seguiti. A) Iniziamo a seguire clienti/amici in base alle nostre conoscenze e a mailing list già in nostro possesso. Ricordiamo in generale che è sempre possibile inviare messaggi diretti su Twitter e questo ci può tornare utile per inviti mirati. (I DM solo possibili solo fra utenti che si seguono a vicenda) B) Questo vale anche per collaboratori e fornitori C) Abbiamo individuato i nostri competitors in zona e i loro followers, fondamentale! Twitter Contenuti e strategie
  • 54. . 1) ABBIAMO CREATO LA NOSTRA BASE DI FOLLOWERS Chi? Seguire per essere seguiti. D) Ci siamo concentrati anche sulle possibili aziende o professionisti, per cosi dire «COMPLEMENTARI» alla nostra attività: architetti, geometri, aziende di serramenti, ditte di costruzioni, negozi di bomboniere, wedding planners, agenzie immobiliari ecc. E) Abbiamo cercato di entrare in contatto con «Influencer» e loro followers, con particolare attenzione ai blogger inerenti ovviamente al settore dell’arredamento, interior design ecc F) Abbiamo rintracciato anche tutte le testate giornalistiche attinenti al nostro campo ed i giornalisti «tradizionali» attivi su Twitter. Twitter Contenuti e strategie
  • 55. . 1) ABBIAMO CREATO LA NOSTRA BASE DI FOLLOWERS Come? A) Abbiamo utilizzato i suggerimenti di Twitter e l’ottima ricerca avanzata offertaci dalla stessa piattaforma; ricercando con vari criteri tra cui keywords, geolocalizzazione, hastag, data ecc. B) Esistono una miriade di strumenti «esterni» per lo più a pagamento, fra quelli che anche nella versione gratuita ci permettono di scoprire dati interessanti abbiamo usato: TWITTERCOUNTER
  • 56. . 1) ABBIAMO CREATO LA NOSTRA BASE DI FOLLOWERS Come? C) O FOLLOWERWONK.COM (interessante applicazione per Android è anche JustUnfollow)
  • 57. . 2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE A) Messaggi autopromozionali tesi a far conoscere il brand; chi siamo, cosa facciamo, tratti distintivi. Senza essere pesanti ed autoelogiativi però; ci piace il nostro lavoro, siamo orgogliosi dei nostri prodotti e della manodopera che siamo in grado di offrire e …condividiamo con garbo il nostro entusiasmo. B) Novità del settore, fiere, eventi, meeting e retweet di fonti autorevoli nel settore dell’interior design e affini
  • 58. L’ abbreviazione a 140 caratteri in questo caso genera curiosità…cosa sarà mai successo? «Insacchettamento totale» di uno dei titolari per non soccombere ad una delle frequenti bombe d’acqua di questa estate. . 2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE C) Un po’ di ironia non guasta, qualche commento o immagine che riguardi personalmente i titolari dell’azienda es:
  • 59. . 2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE D) Social Customer Service: usare Twitter con tali funzionalità è sicuramente una valida strada già percorsa con successo da grandi aziende anche italiane come Ferrovie dello Stato e 3.it. E’ comunque uno strumento molto delicato (case history di «disastri» ne troviamo a bizzeffe sul Web) e va regolamentato. Risposte in tempi brevi, politiche aziendali ben definite sul come-cosa rispondere ecc. Le grandi aziende hanno…o dovrebbero avere, figure preparate e dedicate solo a questo ruolo. Nel nostro caso di startup, cerchiamo di rispondere con celerità, competenza e gentilezza, andando incontro al cliente il più possibile. E) Una buona idea che abbiamo in cantiere è anche quella di programmare delle interviste ai titolari e collaboratori (anche clienti perché no?) di Helementi su qualche novità o miglioramento tecnologico o brevetto che può riguardare per es. il montaggio di tende a rullo ecc. e, perché no, qualche suggerimento o trucco del mestiere.
  • 60. . 2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE F) Twittare poi qualche breve video, tramite la funzione apposita o con Twitvid o Vine, all’arrivo di articoli particolarmente attraenti dal punto di vista del design (o del prezzo). G) Con il permesso delle aziende di riferimento, postare anche presentazioni e cataloghi (in primavera lo abbiamo fatto per arredamenti di giardino, in autunno per coperte in lana merinos fatte a mano…ecc.) tramite Slideshare. H) Novità legislative che interessano da vicino i nostri clienti, per es. chiarimenti ed aggiornamenti su tutta la normativa inerente alle detrazioni fiscali (cd. Bonus mobili) su cui molti ci chiedono delucidazioni.
  • 61. . 2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE I) Precedentemente abbiamo ricordato come sia fondamentale entrare in contatto (seguire-@menzionare-commentare) con «Influencers», con particolare attenzione ai blogger inerenti ovviamente al settore dell’interior design . Così come riviste di settore e giornalisti tradizionali on-line. Ebbene seguire attentamente i commenti e le opinioni dei loro followers ci offrirà una incredibile fucina di idee per i nostri tweet. L) Altri spunti li abbiamo trovati consultando e rispondendo alle domande provenienti da utenti-clienti-fan che ci seguono su altri Social, come Pinterest , Facebook, Tumblr o comunque, anche in questo caso, seguendo le discussioni. M) Esperienze personali che riguardino difficoltà incontrate nell’ambito lavorativo…poi brillantemente superate. «Quella volta che il lavoro era urgentissimo per festa di laurea anticipata ed il fornitore era in ritardo e si è riusciti a risolvere adattando materiale che giaceva in magazzino» (episodio realmente accaduto).
  • 62. . 2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE N) È possibile poi promuovere un evento con un Hashtag adeguatamente divulgato e pubblicizzato e creato ad hoc o che si inserisca in un flusso già affollato. #apericena affisso in vetrina per invitare i nostri clienti a bere un aperitivo assieme il giorno della riapertura dopo le ferie. [più avanti un approfondimento.] O) Consultando poi siti di «Domande e risposte» come Yahoo (scegliendo la giusta categoria) o Quora, sito che come lo definisce Wikipedia è «una rete sociale dedicata all'informazione, dove gli utenti possono pubblicare domande e risposte su qualunque argomento.» Non è molto frequentato da utenti italiani ma comunque può risultare utile. Può aiutare anche consultare servizi di ricerca Keywords come SeoBook (gratuito) 
  • 63. . 2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE  Consultando poi siti di «Domande e risposte» per trovare spunti:
  • 64. . 2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE «Del quanto twittare ne son piene le fosse»… QUANTI TWEET? IN CHE GIORNI? IN CHE ORARIO? Grafici, discussioni, infografiche…certo, con Twitter ci troviamo di fronte ad una piattaforma con caratteristiche che lo distinguono nettamente, come già ampiamente spiegato, da Fb in primis, ma anche dagli altri Social. Twitter…ha la memoria corta; si parla secondo studi recenti di una vita media di 4 ore di un cinguettio. Valore comunque da prendere molto con le pinze perché dipende da moltissimi fattori, followers, retweet ecc. Oltre ad avere la memoria corta, è tutto impostato sull’immediatezza, «non ha la memoria storica.» QUINDI? Molte ricerche sono state fatte in merito (si veda per es. Social Bakers ) e sembra si possa affermare che un limite non esista, però: 1) Abbiamo cos’ tante cose interessanti da comunicare e soprattutto un professionista dedicato che lavori solo per noi h 24? 2) Qualità più che quantità! 3) Non sarà certo nostra intenzione quella di risultare invadenti o «pesanti»
  • 65. . 2) ABBIAMO POI PENSATO AI CONTENUTI E ALLA LORO CALENDARIZZAZIONE QUANTI TWEET? IN CHE GIORNI? IN CHE ORARIO? L’equazione + tweet = + interazioni vale in linea di massima per grandi aziende che hanno molto da comunicare. QUINDI dopo molte ricerche e la lettura di autorevoli guide (per es. quella di getspokal.com) dedicate alle medio-piccole aziende ci siamo attestati attorno ai 3 ai 5 cinguetti al giorno. Per quanto riguarda gli orari il già citato Followerwonk ci viene in aiuto; assodato che i nostri followers twittano con tre picchi giornalieri delle ore 10-17-21, per quanto possibile li intercettiamo postando contenuti in quei momenti (sabato e domenica inclusi!).
  • 66. . 4 settembre 2014 ore 9.53 : giorno X per Twitter ads in Italia Per quanto riguarda gli strumenti pubblicitari è proprio in questi giorni (settembre 2014) che finalmente anche per le piccole aziende in Italia è possibile ricorrere a forme di sponsorizzazione simili a quelle offerte da Facebook. Si inizia da quiBusiness.Twitter.com e l’annuncio è stato ovviamente comunicato con un tweet sull’account appositamente creato da Twitter:
  • 67. . 4 settembre 2014 ore 9.53 : giorno X per Twitter ads in Italia Quasi contemporaneamente è stato reso accessibile a tutti anche Twitter Analytics, per intenderci il corrispondente di Facebook Insight. Uno strumento abbastanza completo che ci informa su tutte le statistiche fondamentali per capire e monitorare-valutare i risultati della nostra attività Social. Twitter Ads
  • 68. . Abbiamo esplorato in questi primi giorni le potenzialità dell’advertising su questa piattaforma e sembrano veramente buone. Le varie opzioni ricalcano in buona parte quelle già offerte da Facebook.
  • 69. . Le possibilità di PROFILAZIONE dei destinatari della nostre campagne appare notevole: area geografica, indirizzi e-mail o identificatori di Twitter, possibilità di raggiungere i gli utenti di un determinato sito Web o … veicolare la nostra pubblicità ai followers di un utente che riteniamo interessante; ecco che per es. individuato il nostro principale competitor in zona, sarà «nostra cura» informare gli utenti che lo seguono circa i nostri prodotti e novità! Molto interessante anche l’ opzione «TELEVISIONE»
  • 70. . Molto interessante anche questa opzione «TELEVISIONE (si veda la guida ufficiale di Twitter). Esempio: perché non veicolare la nostra pubblicità a coloro che seguono la trasmissione di Real Time «Vendo casa disperatamente»? Sono utenti che amano il design e l’arredamento… Oppure come suggerisce lo stesso Twitter: «_Twitta in diretta sui programmi più popolari. Eventi televisivi in diretta come le principali competizioni sportive e le premiazioni offrono straordinarie opportunità per interagire con il tuo pubblico sulle loro passioni. Valuta se twittare in diretta durante questi programmi in modo correlato ai tuoi partner, marchio, portavoce o agli interessi dei tuoi follower. Assicurati di includere un hashtag per semplificare la ricerca dei Tweet._»
  • 71. . ROI is not hard to measure in social media. ROI is hard to measure in marketing in general. Questa semplice affermazione accompagnata da un’esauriente un’infografica (vedi articolo di Socialmouths.com) è la base da cui partire. ROI = è il “ritorno sull’investimento”, sia che si tratti ovviamente di advertising, sia che parliamo semplicemente dell’efficacia della nostra attività sui Social indipendentemente da investimenti pubblicitari mirati. 1) I tempi per apprezzare “ritorni” devono essere valutati sul lungo periodo. 2) Non usiamo i Social per vendere (almeno direttamente!) ma anche qui ci sarebbe da discutere, vedi per esempio il marchio della moda Jimmy Choo con i suoi 745.000!!! Followers; i Social servono per incrementare la base dei potenziali clienti (lead generation) coinvolgendoli in vari modi, per fidelizzarli, per la reputazione dell’azienda, per la Brand Awareness (riconoscibilià del marchio) e Brand Affinity (creare senso di appartenenza con i clienti) ecc. Sono fondamentali poi per intercettare tendenze «ascoltando» le discussioni che riguardano il nostro brand ed il nostro settore. Twitter Monitoraggio risultati-Roi
  • 72. . ROI is not hard to measure in social media. ROI is hard to measure in marketing in general. 3) Non ci si può affidare solo alle metriche «tangibili»: incremento followers, retweets, mentions, stelline, unlike ecc E ALLORA ? E allora dobbiamo essere presenti su Twitter non perché «ci sono gli Altri» ma perché con piani editoriali e strategie pianificate a monte, «ci crediamo», ed il costante impegno anche su questa piattaforma non potrà che giovare all’azienda.
  • 73. . ROI is not hard to measure in social media. ROI is hard to measure in marketing in general. Come strumenti di monitoraggio dei risultati useremo le nuove possibilità offerte da Twitter analytics Abbiamo usato Twitonomy che ritengo sia lo strumento che offre di più anche nella sua versione free e Twittercounter. A conclusione, ricordiamo poi uno strumento che anche nella sua versione gratuita ci appare molto utile quando la nostra presenza su Twitter potrà vantare «numeri» importanti: ManageFlitter con il quale possiamo ripulire utenti inattivi o che, secondo vari criteri, non ci interessa più seguire.
  • 74. . Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche nell’ottica del marketing aziendale. Questo simbolo, riferito ai social network è un particolare tipo di Tag usato per etichettare dei contenuti. Nasce ufficialmente su Twitter nel luglio del 2009 e a giugno 2013 su Facebook. Viene usato anche su altri Social come Instagram ,Google +. Pinterest, Tumblr ecc. Hashtag è una parola inglese composta da hash, che indica il simbolo # e tag, che possiamo tradurre con «etichetta» o «marcatore». Si pone sia come strumento di ricerca che come catalizzatore di argomenti correlati permettendo di coinvolgere potenziali followers che altrimenti potrebbero non leggere mai i nostri post. Come immagine possiamo pensare ad un imbuto che ci canalizzi in un flusso di discussioni. Twitter # HASHTAG #
  • 75. . Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche nell’ottica del marketing aziendale. Una buona idea è elaborare un Hashtag che rappresenti la nostra azienda (associandolo ad altri affini e più famosi) o ad un nostro prodotto od evento; questo non potrà che aumentare l’engagement. In linea con la brevità ed immediatezza (in particolare su Twitter) spesso si usano contrazioni e abbreviazioni di termini che poi alla fine possono entrare anche come neologismi nell’uso comune per es: #sapevatelo, o #animallovers (su Instagram) oppure #150 (che si riferiva al «150ctober» corteo-manifestazione a Roma del 15 ottobre 2011). Cliccando su questi termini si entra nel «flusso» nel senso che le parole precedute da # diventano dei link cliccabili. Sempre più diffusa è la moda, come abbiamo già accennato (#apericena per la nostra azienda), di portare il «cancelletto» al di fuori della Rete nel senso di inserirlo in vari formati pubblicitari (brochure, volantini, cartellonistica stradale) che poi ovviamente riportano ad un hashtag già strategicamente diffuso nei social.
  • 76. . Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche nell’ottica del marketing aziendale. Uno strumento interessante (in inglese) è a questo proposito Twubs; servizio gratuito che con estrema semplicità ci permette di creare od entrare in una «chat» di Twitter attorno ad argomenti od eventi specifici. Da guardare anche hashtagify.me per ottenere gratuitamente analisi delle relazioni tra gli hashtag e gli influencer nelle varie nazioni ed in riferimento a diversi lassi temporali. Relativamente recente e gratuito, un interessante strumento di scheduling e analisi degli hashtag, è RiteTag che consente di scegliere le migliori parole chiave e hashtag utili per la nostra attività. In generale usando gli hashtag possiamo scoprire gli interessi e le tendenze che possono aiutarci nel tarare i nostri tweet e per organizzare al meglio, anche dal punto di vista demografico, le nostre campagne pubblicitarie, sia a livello di Twitter ads ma anche, perché no, nel mondo «reale». A questa pagina Twitter stesso ci dà delle indicazioni «ufficiali» sul suo uso.
  • 77. . Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche nell’ottica del marketing aziendale. Quindi?  In concreto possiamo creare un # specifico con il nome del nostro brand (o di un prodotto specifico che vogliamo promuovere od un evento che riguarda la nostra azienda)  Introduciamo questo # all’interno di un nostro tweet, assicurandoci prima che non esista già o sia usato magari in discussioni che nulla c’entrano con i nostri interessi o che possa portare a fraintendimenti o dileggi, ATTENZIONE! Interessanti, tra i tanti, i casi Enel con #guerrieri o #sanremo poi trasformato in #sanscemo
  • 78. . Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche nell’ottica del marketing aziendale. Quindi?  Se l’Hashtag è originale cioè non già usato (#helementi nel nostro caso) Twitter andrà a creare una nuova hashtag page dove saranno «canalizzati» e mantenuti nel tempo tutti i Tweet che riguarderanno in qualche modo il nostro brand, una sorta di ulteriore «brand page» Questa è la prima in assoluto creata da Twitter nel 2012 dedicata al #NASCAR, il celebre campionato automobilistico statunitense. Analogamente in Facebook se introduco un nuovo #pincopallino in un post questo confluirà in un feed dedicato e rintracciabile da ogni utente alla pagina www.facebook.com/hashtag/pincopallino  Ai fini dell’indicizzazione nei motori di ricerca ciò è molto importante, già nel 2011 un alto dirigente di Google ne dava conferma, qui l’articolo originale. Questo vale anche in Google + in cui possiamo ricercare termini preceduti dall’hashtag.
  • 79. . Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche nell’ottica del marketing aziendale. Come e quanti? La quantità indicata dallo stesso Twitter è 2, è ovvio che più si è chiari e incisivi meglio è, inoltre è consigliato inserirlo in chiave discorsiva. Quindi non «#Helementi, Oggi presso il nostro showroom la prestigiosa azienda mario rossi presenta...» ma «Oggi, presso #Helementi, la prestigiosa azienda di tendaggi @mariorossi presenterà la nuova collezione…» E così abbiamo anche menzionato-ringraziato la prestigiosa azienda.
  • 80. . Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche nell’ottica del marketing aziendale. Come e quanti? La parola chiave preceduta dal cancelletto deve essere scritta tutta attaccata, unica eccezione l’underscore (_) quindi: #Helementi o #HelementiShowroom o #Helementi_Showroom (buona norma per la leggibilità è che se il tag è composto da più parole, queste abbiano l’iniziale maiuscola. Quanto detto si applica a Twitter e, in quanto compatibile, anche agli altri Social che lo utilizzano. Su Facebook per es. sono molto meno diffusi. Perché? Perché questa piattaforma che è universalmente nota per il suo incessante aggiornamento è arrivata solo nel giugno 2013? Probabilmente per la dimensione maggiormente, per così dire, amicale che ha Facebook rispetto a Twitter.
  • 81. . Approfondiamo il fondamentale strumento dell’Hashtag (#) anche nell’ottica del marketing aziendale. In Facebook seguo maggiormente l’amico, la persona, in Twitter più le notizie e le opinioni o gli interessi. Chi usa Facebook non tende a rapportarsi o pensare in modo "globale" come su Twitter o Google+ ma in modo più chiuso e magari solo nell’ambito della cerchie delle proprie amicizie. Inoltre sul Social di Zuckerberg mancano quelle caratteristiche di velocità e immediatezza che sono invece fondamentali in Twitter. Inoltre teniamo presente che mentre su Twitter possiamo accedere a tutti i tweet con l’hashtag cercato, in Facebook solo a quelli degli amici o a quelli impostati come pubblici. Questo per una diversa scelta sulla privacy di default di cui abbiamo già accennato. E forse anche questo aspetto impedisce la piena affermazione dell’hashtag. A questo proposito, per concludere, ricordiamo che in generale le impostazioni sulla privacy che regolano i nostri post, prevalgono comunque sempre sull’hashtag.